Una girandola di esperienze
IN VIAGGIO CON NEURONES
verso i prerequisiti
Interazione tra i campi di esperienza
Osservazione e progettazione
Attività pratiche suddivise per livelli
Con canzoni inedite
Patrizia Granata • Laura Mattera • Francesca Maritan • Anna Busolli • Elena ZappaterraIL LIBRO DIGITALE CON L’APP RAFFAELLO PLAYER
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Una girandola di esperienze
IN VIAGGIO CON NEURONES
Il nostro progetto è dedicato a chi quotidianamente:
si prende cura e accompagna bambini e bambine nella crescita
pensa al loro benessere progetta, inventa e crea attività ed esperienze di apprendimento
trasforma un oggetto riciclato in un gioco prezioso ascolta e trova una parola, un gesto, un abbraccio per tutti e per ciascuno
studia e gioca per crescere ogni giorno
… a tutte le docenti e a tutti i docenti della Scuola dell’Infanzia.
Ringraziamenti
Ringraziamo i bambini, i docenti e i genitori del Centro Infanzia “Giovanni XXIII” che hanno reso possibile la realizzazione del nostro progetto.
Un augurio speciale va a tutti i bambini del mondo perché la Scuola sia un luogo di benessere, crescita e apprendimento.
Patrizia, Laura, Francesca, Anna, Elena ed EmanuelePremessa
Il progetto Una girandola di esperienze. In viaggio con Neurones verso i prerequisiti ha come finalità principale quella di accompagnare le docenti e i docenti nel fondamentale percorso che porta i bambini e le bambine della Scuola dell’Infanzia al raggiungimento dei prerequisiti per poter affrontare al meglio l’ingresso alla Scuola Primaria. Le attività e le esperienze legate ai prerequisiti assumono in questo progetto una valenza ampia non solo finalizzata all’acquisizione di competenze specifiche legate alla lettura, alla scrittura e al calcolo, ma anche e soprattutto all’integrazione dei processi di apprendimento nella traiettoria di sviluppo globale del bambino.
Il nostro progetto nasce a partire dal progetto Pinco Panco che si sta sperimentando nel Centro Infanzia “Giovanni XXIII” di Padova.
Questo progetto racchiude alcuni principi cardine in riferimento a metodologie, strategie e tecniche volte a costruire un contesto educativo che sostiene lo sviluppo e il benessere del bambino
Da qui nasce l’esigenza di approfondire con un progetto specifico il percorso di preparazione alla Scuola Primaria.
Nel lavoro del docente c’è bisogno di approfondire continuamente determinate tematiche, determinati principi teorici che potrebbero essere stati dimenticati o che, grazie all’attività di ricerca, potrebbero essere stati aggiornati. Gli stessi principi possono aiutarci a comprendere in modo più specifico e approfondito quale può essere il comportamento più adatto alle diverse situazioni e quali sono le attività più appropriate per i bambini. Pertanto, il progetto fa riferimento alle evidenze di diversi ambiti scientifici, quali ad esempio la psicologia dello sviluppo, le neuroscienze, la pedagogia, la fisica, ecc.
Inoltre, si prende spunto e ispirazione dagli obiettivi dell’Agenda 2030 tra cui in particolare “Goal 4 − Istruzione di qualità − Assicurare l’istruzione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti” (Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile).
Nel nostro progetto i principi teorici si integrano con quelli pratici. Molto spesso l’aspetto teorico e pratico viene vissuto in modo disgiunto. Fondamentale è invece conoscere, aggiornarsi sulle recenti evidenze scientifiche per saperle tradurre operativamente.
In una prospettiva integrata tra teoria e pratica, il docente acquisisce una maggiore consapevolezza nella scelta delle attività didattico-educative e una maggiore padronanza nel comunicare con colleghi, genitori, operatori socio sanitari, ecc.
Questa prospettiva ci porta non più a focalizzare l’attenzione sulle singole attività da proporre ai bambini ma al contesto e al percorso di apprendimento perché il bambino possa sin da subito costruire un sapere integrato e funzionale ad affrontare le situazioni note e quelle non note.
Proprio per rispondere a questa finalità è necessario che i docenti acquisiscano un approccio sistemico e olistico
È necessario che si confrontino per la costruzione di attività che, coinvolgendo processi cognitivi differenti, portino i bambini e le bambine ad ampliare la propria visione attraverso esperienze multifunzionali. Ecco che non è più il bambino a dover integrare le sue esperienze e conoscenze per costruire un’interdisciplinarietà, ma sono i docenti stessi che favoriscono questo processo progettando attività che prevedano un approccio interdisciplinare, intradisciplinare, multidisciplinare e transdisciplinare intersecando le attività fra i campi di esperienza.
Per rispondere a questo bisogno il docente deve focalizzare le proprie attenzioni non solo sul “cosa” fare con i bambini ma anche e soprattutto sul “come” fare con i bambini.
Per affrontare il “come” è necessario prima di tutto parlare di contesto. Il contesto non è solo un luogo fisico, ma un ambiente sociale costituito da spazi, tempi, materiali, attività e relazioni che diventano opportunità di apprendimento di cui il bambino è protagonista. Un contesto in cui l’azione educativa sia significativa per la costruzione di conoscenze. Citando Maturana e Varela (L’albero della conoscenza, Garzanti 1992):
«Vivere è conoscere […] ogni azione è conoscenza e ogni conoscenza è azione».
Il bambino, come il docente, diventa dunque parte del contesto
Punto per noi centrale è pensare a un contesto dove le relazioni, le emozioni, il crescere in benessere vengano prima di tutto ciò che sia riconducibile al “fare”. Un contesto che sappia tradurre le evidenze scientifiche in pratiche educative e didattiche.
«Promuovere una prospettiva globale favorendo un’alleanza tra le diverse figure significative che accompagnano il bambino nel suo percorso di sviluppo e tra i professionisti dello “zerosei” permette di co-costruire non solo nuovi saperi, ma anche nuovi contesti educativi. Visioni e competenze di professionalità differenti contribuiscono ad analizzare e interpretare situazioni, relazioni e attività» (Stare in benessere per un contesto di alleanza. Partiamo dallo “zerosei” per promuovere la salute futura di Granata Patrizia e Mattera Laura, IUL Research Vol. 2 n. 4, 2021)
Le attività e le esperienze proposte guardano all’interezza del bambino, in modo particolare all’integrazione dello sviluppo fisico, psichico e sociale.
Per spiegare la filosofia del nostro progetto ci piace utilizzare una metafora che prende spunto dalle parole “alimentare e nutrire”. Ogni bambino e bambina va nutrito e alimentato allo stesso tempo.
Non è infatti sufficiente fornire cibo all’organismo, ma è necessario fornire tutte le sostanze di cui l’organismo stesso ha bisogno per stare bene.
Allo stesso modo in ambito scolastico non è sufficiente fornire una serie di attività e contenuti, ma è necessario fornire opportunità di apprendimento che rispondano ai bisogni del singolo. Infatti, come ci dicono gli Orientamenti Nazionali per i Servizi Educativi per l’Infanzia: «Ciascun bambino è un soggetto unico e irripetibile, con una propria relazione col mondo ed una storia personale che prende forma nel contesto familiare e, a partire da esso, nell’ambiente sociale. I bambini sono portatori di diritti universali e di diritti specifici, in particolare di quello ad un’educazione di qualità fin dalla nascita».
È questo il punto di partenza e il punto di arrivo.
Gli
Pedagogista e Pedagogista clinico, coordinatrice scolastica, consulente e formatrice, ideatrice di progetti didattici. Autrice di articoli e testi didattici per l’infanzia e libri adozionali per la Scuola Primaria. Svolge attività di ricerca-azione presso il Centro Infanzia “Giovanni XXIII”.
Psicologa e Psicoterapeuta, si occupa di età evolutiva e età adulta. Svolge attività di consulenza e formazione in contesti educativi e scolastici in particolare per la fascia 0-6 anni. Ha collaborato alla stesura di testi ed è autrice di articoli per l’infanzia.
Psicologa dello sviluppo e dell’educazione, Psicologa dello sport e Psicologa-Neuropsicomotricista. Docente di attività motoria nella fascia di età 0-6 anni. Svolge percorsi di potenziamento emotivo, comportamentale e motorio in età evolutiva. Ha collaborato alla stesura di articoli per l’infanzia.
Docente di Scuola Primaria, formatrice per educatori e docenti di Scuola dell’Infanzia e Primaria. Autrice di libri adozionali e articoli per la Scuola Primaria.
Docente di Scuola Primaria, formatrice per le scuole “Senza Zaino” e per educatori e docenti di Scuola dell’Infanzia e Primaria. Autrice di libri adozionali e articoli per la Scuola Primaria.
Docente di chitarra e propedeutica musicale, si occupa di formazione musicale per insegnanti della Scuola dell’Infanzia e Primaria, con esperienza in Italia e all’estero. Crea contenuti didattici online per bambini utilizzati da docenti e famiglie
CAPITOLO
PROGETTO
IL SÉ E L’ALTRO
p. 106
Teoria p. 106
Attività per IL SÉ E L’ALTRO
Ascolto p. 116
Liv. 1 - Ho sentito p. 116
Liv. 2 - L’orchestra delle voci p. 117
Liv. 3 - Invento una canzone p. 118
Proporre l’attività p. 119
Emozioni p. 121
Liv. 1 - Le mie emozioni p. 121
Liv. 2 - Una storia di emozioni p. 122
Liv. 3 - Giochiamo con le emozioni p. 123
Proporre l’attività p. 127
Confronto p. 129
Liv. 1 - Mi piace-Non mi piace p. 129
Liv. 2 - Ti conosco p. 130
Liv. 3 - Indovina chi p. 131
Proporre l’attività p. 136
Interazione con i pari e con gli adulti p. 138
Liv. 1 - Le parole gentili p. 138
Liv. 2 - Da grande farò… p. 139
Liv.
- Passeggiando per il
Liv. 1 - La mia casa p. 143
Liv. 2 - Le nostre storie
Liv. 3 - Per le vie del quartiere
Cooperazione p. 148
Liv. 1 - Riordino a staffetta p. 148
Liv. 2 - La nostra capanna p. 149
Liv. 3 - Inventiamo una storia p. 150
Proporre l’attività p. 151
Identità personale p. 153
Liv. 1 - Io burattino p. 153
Liv. 2 - Mi sento… p. 154
Liv. 3 - Guarda che espressione! p. 155
Proporre l’attività p. 157
Orientamento nel tempo p. 159
Liv. 1 - Prima, poi, infine p. 159
Liv. 2 - Ieri, oggi, domani p. 160
Liv. 3 - Il mio album p. 161
Proporre l’attività p. 164
Regole sociali p. 166
Liv. 1 - Rosso, arancione o verde? p. 166
Liv. 2 - Facciamo insieme p. 167
Liv. 3 - Inventiamo le nostre regole p. 168
Proporre l’attività p. 170
IL CORPO E IL MOVIMENTO p. 172
Teoria p. 172
Attività per IL CORPO E IL MOVIMENTO
Cinque sensi p. 183
Liv. 1 - Oggetti al buio p. 183
Liv. 2 - Piccoli chef p. 184
Liv. 3 - Cinque sensi p. 185
Proporre l’attività p. 186
Schema corporeo p. 188
Liv. 1 - Che sagoma! p. 188
Liv. 2 - Costruisco il mio corpo p. 189
Liv. 3 - Movimenti a specchio p. 190
Proporre l’attività p. 191
Coordinazione oculo-manuale p. 193
Liv. 1 - Le biglie ballerine p. 193
Liv. 2 - Pallacanestro p. 194
Liv. 3 - Svuota il campo p. 195
Proporre l’attività p. 196
Schemi motori di base p. 198
Liv. 1 - Salto e lancio p. 198
Liv. 2 - Il trenino degli animali p. 199
Liv. 3 - Tutti in marcia p. 200
Proporre l’attività p. 201
Controllo motorio p. 203
Liv. 1 - Il vigile urbano p. 203
Liv. 2 - Alla scoperta dei tesori p. 204
Liv. 3 - La palla demolitrice p. 205
Proporre l’attività p. 206
Giochi di interazione p. 208
Liv. 1 - Mi presento con un gesto p. 208
Liv. 2 - Salta il salame p. 209
Liv. 3 - Tiro alla fune p. 210
Proporre l’attività p. 211
Autonomie e cura di sé p. 213
Liv. 1 - Le azioni in bagno p. 213
Liv. 2 - Il tempo di vestirsi p. 214
Liv. 3 - Il pasto perfetto p. 215
Proporre l’attività p. 222
Ritmi e sequenze p. 224
Liv. 1 - A ritmo di musica p. 224
Liv. 2 - Piedi tamburelli p. 225
Liv. 3 - Che orchestra p. 226
Proporre l’attività p. 228
IMMAGINI, SUONI, COLORI p. 230
Teoria p. 230
Attività per IMMAGINI, SUONI, COLORI
Gioco simbolico p. 238
Liv. 1 - Che mestiere faccio? p. 238
Liv. 2 - Indovina chi sono p. 239
Liv. 3 - Il gioco dei mestieri p. 240
Proporre l’attività p. 242
Espressione artistica p. 244
Liv. 1 - Forme e colori p. 244
Liv. 2 - Quadri e colori p. 245
Liv. 3 - Oggi faccio il pittore! p. 246
Proporre l’attività p. 247
Gioco simbolico p. 249
Liv. 1 - Mimo chi p. 249
Liv. 2 - Mimo l’emozione p. 250
Liv. 3 - Indovina chi sono p. 251
Proporre l’attività p. 252
Espressione artistica p. 254
Liv. 1 - Che opera d’arte p. 254
Liv. 2 - Collage della natura p. 255
Liv. 3 - Cornicette della natura p. 256
Proporre l’attività p. 257
Percezione e produzione musicale p. 259
Liv. 1 - Neurones trova i suoni p. 259
Liv. 2 - Neurones a caccia di suoni p. 260
Liv. 3 - A spasso con Neurones p. 261
Proporre l’attività p. 264
Espressione artistica p. 266
Liv. 1 - I colori della natura p. 266
Liv. 2 - Forme e colori della natura p. 267
Liv. 3 - Io dipingo tu indovini p. 268
Proporre l’attività p. 269
Tecnologia p. 271
Liv. 1 - Una macedonia di colori p. 271
Liv. 2 - Dalla frutta al colore p. 272
Liv. 3 - Un disegno vegetale p. 273
Proporre l’attività p. 274
Percezione e produzione musicale p. 276
Liv. 1 - Segna il suono p. 276
Liv. 2 - Attento al suono! p. 277
Liv. 3 - Tombola dei suoni p. 278
Proporre l’attività p. 281
Espressione artistica p. 283
Liv. 1 - Invento il finale della storia p. 283
Liv. 2 - Tre disegni per una storia p. 284
Liv. 3 - Disegni che raccontano p. 285
Proporre l’attività p. 287
Espressione corporea p. 289
Liv. 1 - Le foglie danzanti p. 289
Liv. 2 - Muoversi in libertà p. 290
Liv. 3 - A tempo di musica p. 291
Proporre l’attività p. 292
I DISCORSI E LE PAROLE p. 294
Teoria p. 294
Attività per I DISCORSI E LE PAROLE
Uso della lingua italiana p. 301
Liv. 1 - Un memory che parla p. 301
Liv. 2 - Cosa vedo? p. 302
Liv. 3 - Un puzzle di parole p. 303
Proporre l’attività p. 306
Ascolto e comprensione p. 308
Liv. 1 - Chi sono i personaggi? p. 308
Liv. 2 - Come si fa? p. 309
Liv. 3 - Inventiamo una storia p. 310
Proporre l’attività p. 314
Comunicazione verbale p. 316
Liv. 1 - Ora parli tu! p. 316
Liv. 2 - La mia bandierina p. 317
Liv. 3 - Quante emozioni p. 318
Proporre l’attività p. 320
Gioco con le parole p. 322
Liv. 1 - Immagini che parlano p. 322
Liv. 2 - Parole a pezzi p. 323
Liv. 3 - Fa rima con… p. 324
Proporre l’attività p. 328
Pluralità di linguaggi p. 330
Liv. 1 - Hello… Bye bye p. 330
Liv. 2 - What colour is it? P. 331
Liv. 3 - Palette of colours p. 332
Proporre l’attività p. 334
Lingua scritta p. 336
Liv. 1 - Una lavagna speciale p. 336
Liv. 2 - Osservo e riproduco p. 337
Liv. 3 - Le lettere del mio nome p. 338
Proporre l’attività p. 340
LA CONOSCENZA DEL MONDO p. 342
Teoria p. 342
Attività per LA CONOSCENZA DEL MONDO
Numeri, conteggio, misurazione p. 350
Liv. 1 - Creiamo i numeri p. 350
Liv. 2 - Che numero è? p. 351
Liv. 3 - Conosciamo e scriviamo i numeri p. 352
Proporre l’attività p. 355
Categorizzazione p. 357
Liv. 1 - Conosciamo le forme geometriche p. 357
Liv. 2 - Costruiamo le forme geometriche p. 358
Liv. 3 - Coloriamo le forme geometriche p. 359
Proporre l’attività p. 361
Organizzazione spaziale p. 363
Liv. 1 - Scatoline aperte-chiuse p. 363
Liv. 2 - Seguiamo le frecce p. 364
Liv. 3 - La pallina ballerina p. 365
Proporre l’attività p. 366
Numeri, conteggio, misurazione p. 368
Liv. 1 - Si conta! p. 368
Liv. 2 - Tanti quanti p. 369
Liv. 3 - Si copia e si conta! p. 370
Proporre l’attività p. 372
Fenomeni naturali p. 374
Liv. 1 - Che tempo fa oggi? p. 374
Liv. 2 - Giochiamo con l’aria p. 375
Liv. 3 - Le trasformazioni della materia p. 376
Proporre l’attività p. 378
Organizzazione spaziale p. 380
Liv. 1 - Dove si trova? p. 380
Liv. 2 - Dove mi trovo? p. 381
Liv. 3 - Raggiungiamo l’oggetto p. 382
Proporre l’attività p. 383
CAPITOLO 7
Tecnologia p. 385
Liv. 1 - Un tavolo magico p. 385
Liv. 2 - Che meraviglia il microscopio! p. 386
Liv. 3 - Il parco in un clic! p. 387
Proporre l’attività p. 388
Tempo, azioni ed eventi p. 390
Liv. 1 - Giorno o notte? p. 390
Liv. 2 - La mia giornata p. 391
Liv. 3 - Cosa serve? p. 392
Proporre l’attività p. 396
PRONTI PER LA CLASSE PRIMA? LA SCUOLA PRIMARIA VI ASPETTA! p. 398
Che cosa si aspetta l’insegnante che accoglie i bambini in classe prima? p. 400
La mia scuola p. 408
Una caccia al tesoro p. 409 La mappa… p. 410 Del quartiere p. 411
L’invito alla mia festa p. 412 Tante filastrocche p. 413 Inventiamo una canzone p. 414 Quanti labirinti! p. 415
La festa di fine anno p. 417 Aiuto! Il pepe scappa! p. 418
L’arancia con il salvagente p. 419 Il nostro insettiario p. 420
Orienteering nel giardino della scuola p. 421 Una carta magica p. 422
STRUTTURA DEL PROGETTO UNA GIRANDOLA DI ESPERIENZE
La Guida Didattica
La Guida Didattica ha come finalità principale quella di accompagnare le docenti e i docenti nell’importantissimo compito di sostenere lo sviluppo cognitivo, motorio, emotivo e sociale di ogni bambino e ogni bambina secondo il suo potenziale di sviluppo.
Non vuole essere dunque un testo che suggerisce una serie di attività seguendo il calendario “stagionale”, ma vuole mettere in evidenza, alternando principi teorici ad attività pratiche, come poter sostenere i bambini nello sviluppo delle conoscenze e abilità perché poi possano diventare competenze. Tutto questo in relazione ai campi di esperienza
Per rappresentare i campi di esperienza abbiamo pensato ad una girandola che ci indica, in base al colore evidenziato, qual è il campo principalmente coinvolto su cui stiamo lavorando.
la conoscenza del mondo
il corpo e il movimento
il sé e l’altro i discorsi e le parole immagini, suoni, colori
I Quaderni Operativi
I Quaderni Operativi dedicati ai bambini sono tre e si basano sul livello di sviluppo in entrata e in uscita per ogni anno scolastico. Indicativamente i livelli fanno riferimento all’età (3, 4, 5 anni), ma nello specifico è necessario utilizzarli tenendo conto del livello di apprendimento raggiunto e delle specificità di ciascuno. Sappiamo bene, infatti, che bambini della stessa età possono aver raggiunto conoscenze e abilità differenti in relazione ai vari campi di esperienza.
Nei quaderni si parla di abilità.
In osservazione iniziale sta a indicare l’abilità coinvolta − non quella che il bambino deve già possedere − per definire il punto di partenza e progettare poi le attività da proporre.
In osservazione finale, ci riferiamo all’abilità su cui abbiamo lavorato durante l’anno e che osserviamo per comprendere come la stessa si è sviluppata.
Ciascun quaderno, infatti, è suddiviso in due sezioni: la prima, da utilizzare nella prima parte dell’anno, ha lo scopo di dare alcuni suggerimenti per l’osservazione iniziale. La seconda parte è da utilizzare verso la fine dell’anno scolastico e permette al docente di avere una “fotografia” del livello raggiunto da ciascun bambino per ogni campo di esperienza, che potrà essere utilizzata come base di partenza per potenziare gli apprendimenti l’anno successivo.
Per ogni attività è indicata una specifica abilità che viene osservata a inizio e fine anno. In questo modo il docente può osservare il livello raggiunto da ogni singolo bambino e utilizzare le osservazioni come punto di partenza per l’anno scolastico successivo o utilizzarlo per compilare la relazione finale. Le griglie di osservazione prevedono risposte con una scala da 1 a 5 e la possibilità di annotare la motivazione della risposta stessa (Capitolo 5. Osservare per progettare attività su misura per ciascuno, p. 58).
Inoltre, i Quaderni Operativi suggeriscono ai bambini la consegna dell’attività attraverso dei simboli, anche se a volte può essere necessario l’aiuto dei docenti.
OGNUNO LA SUA CASA
Al termine delle attività consigliamo di prevedere un momento di riflessione, che possiamo introdurre attraverso la domanda esemplificativa “Hai voglia di raccontarmi?”. Questo momento è pensato per aiutare bambini e bambine a prendere consapevolezza del processo di apprendimento che hanno messo in atto per svolgere l’attività proposta e/o per conoscere come hanno vissuto emotivamente lo svolgimento dell’attività stessa.
È importante che non ci si soffermi solo sulla riuscita o meno dello svolgimento dell’attività: non troverete mai la parola obiettivo, in quanto ciò sui cui abbiamo focalizzato l’attenzione è individuare cosa agevola gli apprendimenti e cosa li ostacola o li limita.
Le pagine prevedono un’alternanza dei campi di esperienza per sottolineare l’importanza di proporre attività attraverso un approccio integrato. Potrà dunque esserci una pagina sul campo di esperienza “Il corpo e il movimento”, la successiva su “Il sé e l’altro” e così via.
In viaggio con Neurones verso i prerequisiti
Per introdurre e accompagnare i bambini nei percorsi di apprendimento, vi proponiamo una breve storia che ogni docente può adattare in base alla propria progettazione didattica, ai bisogni, ai progetti che la scuola stessa decide di proporre a bambini e bambine, all’organizzazione degli spazi all’interno della scuola e ai tempi.
Di seguito la presentazione del progetto da leggere ai bambini…
Divertitevi a modificarla come meglio credete!
Neurones, protagonista principale della nostra storia, è un neurone che si sta preparando a partecipare a un torneo delle esperienze.
Ma cos’è un neurone? È una cellula chiacchierona a cui piace stare connessa con le sue amiche cellule e trasmettere al cervello tutti gli stimoli interni, come ad esempio avere fame, ed esterni, come ad esempio vedere un panino!
Ogni bambino e ogni bambina può rendere speciale e personalizzare
Neurones: colorando, aggiungendo tutti i particolari che vuole, trovando caratteristiche e particolarità.
Per prepararsi al torneo Neurones può allenarsi in 5 palestre e in ognuna incontrerà un neurone esperto.
Notate bene: il colore degli occhiali cambia in base alla palestra in cui si trova!
Il torneo, invece, è un gioco al quale si può partecipare da soli, in coppia o con tutti gli amici della sezione o della scuola. Lo scopo non è VINCERE, ma GIOCARE per scoprire cosa sapete e cosa sapete fare.
Per giocare servono: un tabellone le carte divise per colore in base alle palestre le pedine un dado
Se si gioca da soli, ogni giocatore risponde alle domande per sé. Se si gioca in squadre si elegge un portavoce per ogni squadra che ha il compito di raccogliere i suggerimenti e dare la risposta finale.
Il dado serve ai singoli giocatori o alle squadre per avanzare sul tabellone. Le carte propongono sfide. Prova a raggiungere l’arrivo!
Durante e al termine del gioco tutti voi bambini e bambine siete invitati a riflettere sulle risposte date, sulle difficoltà incontrate, confrontandovi e fissando le conoscenze acquisite.
Il gioco termina quando un giocatore o una squadra arriva per primo al traguardo e conquista la girandola delle esperienze!
Ma prima di tutto, per poter partecipare a questo torneo è necessario aver voglia di divertirsi. Siete pronti a giocare? E a prepararvi nelle varie palestre? Pronti! Iniziamo a giocare!
Gli allegati alla Guida Didattica
Il materiale per il TORNEO DELLE ESPERIENZE
Il tabellone
Le carte gioco
Le pedine
Il modello della girandola (vedi pag. successiva)
IL POSTER: Le emozioni con Neurones
Il poster ci aiuta a: parlare di emozioni; prenderci del tempo di riflessione per imparare a capire come stiamo;
comprendere cosa ostacola e cosa ci aiuta negli apprendimenti
Le canzoni di Neurones
Il progetto si arricchisce di canzoni che possono aiutare bambini e bambine a capire in quale campo di esperienza – palestra − stanno entrando, che tipologia di esperienze potranno fare, con che strumenti lavoreranno e con quali modalità.
Come costruire la girandola delle esperienze Tagliare lungo i bordi e i tratteggi, senza arrivare al centro. Bucare dove indicato e assemblare ogni punta della girandola al centro, con una puntina da disegno o un fermacampione, sull’estremità di una cannuccia o un bastoncino.
QUALI ATTIVITÀ PROPORRE: UNA SCELTA IMPORTANTE
Quando è l’attività a fare la differenza
Se parliamo di attività a docenti della Scuola dell’Infanzia ci troviamo di fronte a un’immensità di idee e di proposte.
Pensiamo sia la categoria di docenti con maggior fantasia anche nell’usare – e nel riciclare − qualsiasi tipo di materiale, strutturato e non strutturato.
Ecco perché il progetto Una girandola di esperienze. In viaggio con Neurones verso i prerequisiti non ha come scopo principale quello di evidenziare attività da proporre a bambini e bambine, ma vuole accompagnare il docente a prendere consapevolezza di come un’attività, proposta in modo differente, può determinare differenti esperienze e approfondimenti nei bambini.
Va tenuto a mente, però, un punto sostanziale: la Scuola dell’Infanzia non deve cadere nell’errore di richiedere in modo anticipato compiti cognitivi relativi all’area della scrittura, della lettura e del calcolo, imitando metodologie della Scuola Primaria.
Questo sarebbe un grave sbaglio, dal momento che in età prescolare bambini e bambine hanno bisogno di agire concretamente, sperimentare spontaneamente, in modo che emergano le funzioni cognitive e le abilità che sottendono agli apprendimenti formali e disciplinaristi della Scuola Primaria. A questo proposito, è fondamentale partire riprendendo l’etimologia della parola attività. “Attività” deriva dalla parola “attivo”, in latino àctivus da àctus, participio passato del verbo àgere, ovvero fare, operare.
Dall’etimologia possiamo quindi dedurre che, partendo dal verbo “attivo”, il derivato sostantivo “attività” indichi qualcosa che induce il soggetto ad agire, ad operare, a fare, ossia a non avere un comportamento passivo, ma attivo, partecipato.
In generale le attività che un docente propone devono stimolare, accompagnare, comunicare a bambini e bambine di “fare”, di mettersi in relazione, di sperimentare senza avere un risultato prestabilito da raggiungere, se non in fase di osservazione finale.
Anche in quest’ultimo caso, la finalità non è valutare direttamente il risultato − ad esempio, se il bambino ha o non ha raggiunto una competenza −, ma piuttosto chiedersi se sono state fornite le opportunità di apprendimento che ne permettano lo sviluppo.
Non possiamo e non dobbiamo aspettarci che bambini e bambine conducano l’attività soltanto nella modalità che noi ci aspettiamo, dobbiamo lasciare libertà di azione. Stimoliamo e diamo spazio alla creatività, alla possibilità di pensare a modi nuovi, molteplici e creativi di apprendere
A CACCIA DI NUMERI
Il fare del bambino deriva dalle sue precedenti esperienze, dalla sua motivazione, dalle sue capacità, da ciò che già conosce o da ciò che lo incuriosisce.
E nel momento in cui affronta un’attività nota, o nuova, il suo fare è fondamentale per capire da dove parte, e dove e come può essere aiutato per raggiungere nuovi obiettivi, nuove conoscenze.
L’approccio all’attività non è così fine a se stesso, ma diventa l’incipit per una nuova esperienza di apprendimento, che accompagna bambini e bambine nel loro percorso di crescita. La scelta delle attività deve essere fatta in funzione di ciò che si è progettato. Il periodo dell’anno, le feste, sono solo un’opportunità, sono solo strumenti per contestualizzare le attività, non possono e non devono essere il fulcro dell’attività stessa.
Ad esempio, perché fare ogni anno un’attività sulla castagna?
Un bambino o una bambina che arriva alla Scuola dell’Infanzia magari ha frequentato già due o tre anni di Asilo Nido e si vede presentare a ottobre l’attività sulle castagne. Se è il primo anno può anche essere incuriosito… Ma se è la terza volta che la vede? Pensiamo davvero che la stessa attività − fatta il primo anno di frequenza − sia utile ripeterla il secondo e poi il terzo? È così difficile per un bambino apprendere che quell’oggetto di forma cuoriforme, di colore marrone, che sta nel riccio si chiama castagna? Sia essa da colorare, da toccare, da assaggiare non è pur sempre una castagna? Può un’attività ripetuta più volte il primo anno e così via gli anni successivi suscitare interesse? O piuttosto è plausibile aspettarsi un calo di interesse perché il ricordo riaffiora e le attività sono già state fatte, viste e vissute e risultano prevedibili anche per i bambini?
L’attività deve avere lo scopo di sviluppare una funzione, una capacità, una conoscenza, ma deve essere anche un mix di emozioni, deve motivare, incuriosire, divertire e destare curiosità. Deve lasciare spazio alla creatività.
A questo punto, chiediamoci se la stessa scheda di una castagna da colorare o da riempire con la carta tagliata possa lasciare spazio alla creatività. Quante altre attività si possono progettare con una castagna?
Quando le consegne e di conseguenza le attività sono troppo precise, chiuse, bambini e bambine si ritrovano solo a eseguire un compito. Questo può essere fatto in fase di osservazione finale, quando il docente deve capire se il bambino è in grado di comprendere una consegna, se il bambino possiede quella determinata abilità, se quell’obiettivo è stato raggiunto o meno.
A tal proposito, il nostro progetto include tre Quaderni Operativi:
il Livello 1 è pensato per bambini e bambine che, in linea di massima, corrispondono ai 3 anni;
il Livello 2 è pensato per bambini e bambine che, in linea di massima, corrispondono ai 4 anni;
il Livello 3 è pensato per bambini e bambine che, in linea di massima, corrispondono ai 5 anni.
Abbiamo pensato a tre livelli di abilità in modo che il docente, dopo un’attenta osservazione, possa capire se ogni singolo bambino o bambina è pronto/a per iniziare le attività che lo accompagnano al livello successivo.
Quando dobbiamo stimolare un’abilità, le attività devono essere “aperte” e devono offrire a bambini e bambine opportunità differenti, affinché ciascuno possa esprimersi al meglio.
Alla Scuola dell’Infanzia spesso si utilizzano le parole potenziare, sviluppare, si parla infatti di sviluppo cognitivo, emotivo, sociale, morale, linguistico, ecc.
Quaderno Operativo Livello 2 - p. 18
Quaderno Operativo Livello 3 - p. 37
Sappiamo che lo sviluppo è influenzato da un’interazione tra processi biologici, cognitivi e socio-emotivi (John W. Santrock, Kirby Deater-Deckard, Jennifer Lansford, Dolores Rollo, Psicologia dello sviluppo, McGraw-Hill Education 2021). Pertanto, riteniamo fondamentale non solo prendere in considerazione cosa si propone al bambino − e quindi le attività e i contesti di apprendimento − ma anche quando si inserisce la proposta didattica e come la si attua.
Ciò su cui dobbiamo riflettere non è pertanto solo riferito al “cosa” far fare ai bambini, ma anche al “come” e al “quando”
Ma teniamo l’attenzione ancora sulla nostra castagna. Proviamo a pensare che l’attività debba offrire opportunità di appren dimento diversificate. La castagna funge solamente da filo condut tore, da oggetto che, considerato il periodo − il mese di ottobre −, può aiutare a stimolare l’attenzione dei bambini per contestua lizzare le attività. Probabilmente i bambini la domenica precedente sono andati con i genitori a raccoglierle durante una passeggiata, o le hanno viste cuocere. Quali opportunità ci offre la castagna?
Prima di tutto possiamo presentare delle castagne crude, cotte, nel riccio, aperte e raccogliere tutto ciò che i bambini sanno già dell’argomento. Questo risulta fondamentale per sintonizzarsi con le conoscenze e sulla curiosità dei bambini. Come accade anche per noi adulti, ci si può annoiare ed essere meno attenti nel sentir parlare di contenuti che già si conoscono molto bene. In questi casi, infatti, non si tratta di problematiche relative all’attenzione, ma di una scarsa motivazione generata dal fatto che ciò che viene presentato è troppo distante da quelle che sono le conoscenze pregresse del bambino. Il nostro gruppo ha bisogni e conoscenze differenti e questo rappresenta per il docente un’enorme preziosità, in quanto consente di promuovere opportunità di apprendimento molteplici e diversificate.
Ad esempio, può un chirurgo preparare un intervento senza aver fatto un’attenta diagnosi?
Allo stesso modo, può un docente progettare un’attività senza aver osservato cosa il bambino conosce già, cosa lo può interessare, motivare, incuriosire o cosa al contrario mettere in difficoltà, annoiare, frustrare?
La risposta per entrambe i casi è la stessa: no.
C’è pertanto necessità di osservare!
Una buona osservazione permette di lavorare con grande professionalità e di entrare in empatia e sintonizzarsi con i bisogni e le esigenze di bambini e bambine.
Per approfondire l’osservazione si veda il Capitolo 5. Osservare per progettare attività su misura per ciascuno, p. 58.
Come progettare e presentare le attività
Come abbiamo già sottolineato, le attività che bambini e bambine svolgono a scuola, non sono casuali e, allo stesso tempo, non seguono un copione prestabilito. Al contrario, vanno pensate e progettate in base ai bisogni dei bambini.
Questa fase, che determina la grande professionalità docente, può seguire una scaletta di azioni ben definite:
COME PROGETTARE E PRESENTARE LE ATTIVITÀ
Definire l’abilità tenendo in considerazione la competenza che si vuole sviluppare.
Definire il campo di esperienza prevalente su cui lavorare.
Progettare e scegliere il materiale.
Osservare, se è la prima volta che i bambini lavorano su questa abilità, il livello di partenza, gli approcci al materiale, la relazione al contesto, ai compagni, ai tempi, ecc.
Progettare l’attività per sviluppare e/o consolidare nuove abilità e conoscenze facendo attenzione al contesto, allo spazio, ai tempi, al materiale, alle consegne.
Osservare in itinere.
Fare un’osservazione finale non solo delle abilità apprese ma anche e soprattutto del processo di apprendimento, delle eventuali difficoltà presentate e delle potenzialità espresse.
Facciamo un esempio completo.
Abbiamo un gruppo di bambini che si sta preparando per il passaggio alla Scuola Primaria e decidiamo di lavorare sulle abilità logico-matematiche. Siamo nel campo di esperienza “La conoscenza del mondo” e proponiamo attività e materiali che stimolino la conoscenza numerica, nello specifico la capacità di saper collocare elementi in una serie ordinata in base all’ordine crescente e decrescente. In concreto, entriamo nella palestra La conoscenza del mondo, utilizziamo il laboratorio/l’aula/lo spazio STEM dove abbiamo a disposizione materiale quale: tessere colorate con i numeri da 1 a 10, lavagna con gessi, fogli e matite.
Vogliamo sorprendere i nostri bambini e bambine?
Facciamo trovar loro il materiale già disposto nello spazio scelto. Non dimentichiamo, però, che questi bambini andranno a breve alla Scuola Primaria ed è bene si abituino anche a uno spazio di lavoro a tavolino. Disponiamo, quindi, le tessere colorate con i numeri sui banchi. Su qualche banco ci saranno lavagne con i gessi, su altri fogli e matite, su altri solo le tessere.
Con questa attività vogliamo lavorare anche sulla concentrazione, pertanto dobbiamo far in modo che il nostro spazio abbia ridotte al minimo le fonti di distrazioni sia uditive che visive.
Ora il nostro spazio è pronto. I bambini possono entrare. Come li preparo? Semplice.
Bambini, bambine, stiamo per entrare nella palestra “La conoscenza del mondo”! Troveremo già i nostri spazi di lavoro pronti. Scegliete quello che preferite e, se poi volete, potete cambiare. Ricordiamo che è un lavoro molto importante, ci stiamo preparando per la Scuola Primaria, serve concentrazione e un tono di voce corretto… Secondo voi, quale?
Dai, ce la faremo!
Buon lavoro!
Lasciamo sperimentare i bambini e le bambine senza consegna e osserviamo cosa fanno sia a livello operativo sia a livello comportamentale. Interveniamo solo se richiesto. Quando ci accorgiamo che l’entusiasmo, dato dalla curiosità, inizia a calare, interveniamo stimolando le conoscenze pregresse con la richiesta di un compito specifico relativo all’ordine crescente e decrescente. Ad esempio, la consegna può essere:
Ora provate a posizionare le tessere dei numeri o a scrivere i numeri in ordine crescente e decrescente.
È bene non dare altre specifiche, a meno che non ce ne sia esplicita richiesta.
Se qualcuno non dovesse farcela, come possiamo intervenire?
Possiamo utilizzare alcune strategie quali ad esempio il modeling la peer tutoring, possiamo predisporre un esempio già eseguito. Se questo, però, per qualcuno non fosse sufficiente e facesse an cora fatica a operare con i numeri, possiamo ridurre la quantità di tessere e farlo lavorare solo con 5 numeri. Non è necessario com mentare, potrebbe creare frustrazioni. Togliamo alcune tessere e invitiamo a provare così.
Se migliora, aggiungiamo nuovamente le tessere, una alla volta.
Fatta questa attività siamo pronti per l’osservazione finale: ora si procede in modo preciso.
Il bambino ha il foglio quadrettato, la matita, la gomma e gli chiediamo di scrivere − in ordine crescente prima e decrescente poi − i numeri da 1 a 10.
Se abbiamo preparato i bambini a familiarizzare con il tempo, possiamo anche dare un tempo in cui svolgere la consegna.
È bene che questa situazione sia stata sperimentata e non metta agitazione. Può essere una grande clessidra costruita con loro, una canzone di sottofondo, un cronometro.
Quando il bambino o la bambina pensa di aver terminato avvisa il docente e si può procedere con l’attività di metacognizione specifica per l’osservazione finale:
- È stato facile o difficile?
- Il tempo che avevi a disposizione era poco o giusto?
- Pensi di aver svolto correttamente il compito?
Dalle risposte possiamo estrapolare un piccolo commento che ci può tornare utile per le attività successive.
Le griglie per l’osservazione iniziale e finale
Data compilazione osservazione iniziale ....................................................................................................................
................................................................ Cognome ................................................................. Età ....................
Di seguito troviamo le griglie per l’osservazione iniziale e finale elaborate per progettare, monitorare e valutare i processi di sviluppo e di apprendimento in relazione alle attività proposte.
osservazione iniziale
osservazione finale
Data compilazione osservazione finale
La scelta di inserire una scala a 5 punti, sia per l’osservazione iniziale che per l’osservazione finale, è pensata come strumento per accompagnare ciascun bambino nel percorso verso il raggiungimento di abilità, conoscenze e competenze.
Legenda
1 in piena autonomia e in modo appropriato
4 aiutato e con qualche difficoltà
Legenda autonomia e in modo appropriato qualche difficoltà e/o errore da un adulto
CORPO E IL MOVIMENTO il corpo e il movimento il cor il movimento il corpo movimento IL CORPO
MOVIMENTO IL CORPO E MOVIMENTO IL CORPO E IL
2 con qualche difficoltà e/o errore
3 aiutato da un adulto
4 aiutato e con qualche difficoltà
5 non riesce
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO il corpo e il movimento il cor po e il movimento il corpo e il movimento IL CORPO E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL
MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
5 non riesce
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
LA CONOSCENZA DEL MON DO la conoscenza del mon do la conoscenza del mondo la conoscenza del mon do LA CONOSCENZA DEL MONDO LA CONOSCENZA DEL
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
In ogni box è presente uno spazio per le note Ricordiamo infatti che non è sufficiente registrare il risultato dell’attività, ma è importante osservare le modalità con cui ciascun bambino affronta l’attività stessa, i tempi, le strategie che mette in atto, le eventuali richieste di aiuto fatte ai compagni e/o al docente.
È bene dunque annotare parole chiave o brevi concetti che ci aiutano a ricordare su cosa possiamo far lavorare il bambino o la bambina, considerando l’abilità che riteniamo utile allenare, affinchè ci sia un progressivo sviluppo di competenze.
Queste griglie non hanno la pretesa di essere esaustive rispetto ai contenuti e alle modalità di osservazione nel percorso della Scuola dell’Infanzia, ma sono prettamente collegate alle attività e ai contenuti del progetto e possono essere arricchite, ampliate e integrate con altri strumenti di osservazione e in riferimento all’area specifica da osservare.
LA CONOSCENZA DO la conoscenza do la conoscenza la conoscenza do LA CONOSCENZA MONDO LA CONOSCENZA
livello 1 Griglie di osservazione iniziale e finale
IL SÉ E L’ALTRO
Conosce il proprio nome e inizia a rappresentarsi graficamente
Riconosce e comunica i propri bisogni
Conosce e rispetta le prime regole dello stare insieme
Riconosce e comunica le emozioni
Rispetta la reciprocità di parola tra chi parla e chi ascolta
Gioca in modo cooperativo con i pari
Percepisce e denomina le principali parti del corpo
Inizia a rappresentare graficamente la figura umana
Compie le prime azioni di autonomia e igiene personale
Inizia ad aver cura delle proprie cose
Manipola piccoli oggetti
Sperimenta e riconosce le relazioni spaziali
Riconosce i cinque sensi
Comunica con la mimica del volto e del corpo
Esplora e manipola i colori, i materiali e gli elementi naturali
Conosce l’uso di alcuni strumenti tecnologici di uso quotidiano
Riconosce e denomina elementi e colori di un’immagine
Riproduce semplici suoni e rumori prodotti dall’ambiente
Riconosce e riproduce suoni con la voce
Inventa, esprime, racconta attraverso tecniche espressive e creative
Partecipa a un gioco assumendo un ruolo
Sperimenta il travestimento come gioco
Osserva e mostra interesse per spettacoli e/o narrazioni realizzati da adulti e bambini
Pronuncia correttamente le parole
Amplia il proprio lessico
Racconta piccole esperienze vissute, iniziando a intervenire adeguatamente all’interno del gruppo
Inizia a giocare con i suoni delle parole
Ascolta e comprende brevi consegne e storie
Inizia a riprodurre simboli e segni
Inizia a riconoscere suoni e parole e prova a ripetere parole in lingua straniera
Inizia a tracciare linee con le dita e con strumenti grafici
LA CONOSCENZA DEL MONDO
Inizia a riconoscere e denomina le forme geometriche
Riconosce i riferimenti temporali nelle attività pratiche quotidiane (giorno e notte, routine)
Osserva e descrive i fenomeni atmosferici
Scopre con i sensi le proprietà delle cose. Esplora l’ambiente.
Pone domande su ciò che lo circonda
Scopre il funzionamento di strumenti tecnologici
Riconosce i numeri e inizia a sviluppare le abilità di conteggio
Confronta e valuta le quantità
Riconosce nell’attività motoria le relazioni topologiche: sopra-sotto, in alto-in basso, dentro-fuori, aperto-chiuso
I CAMPI DI ESPERIENZA: NELLE PALESTRE DI NEURONES
Che cosa sono i campi di esperienza?
Il concetto di “campo di esperienza” è stato introdotto all’interno degli Orientamenti 1991 e si configura come uno strumento fondamentale per progettare e organizzare le attività da proporre a bambini e bambine, attività necessarie per sviluppare apprendimenti specifici.
Possiamo pensare al campo di esperienza come uno spazio in cui vengono promossi specifici apprendimenti attraverso parole, immagini, suoni, linguaggi propri di quel campo.
Come indicato nelle Indicazioni Nazionali 2012:
«Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri».
Facendo riferimento ai campi di esperienza abbiamo progettato palestre per promuovere abilità, conoscenze e competenze.
I sistemi simbolico culturali per ogni campo di esperienza attivano in bambine e bambini, immagini, memorie, conoscenze rispetto a contenuti, attività, fenomeni sperimentati e vissuti attraverso nuove esperienze di apprendimento.
Per poter accompagnare e preparare le bambine e i bambini nelle varie palestre è molto importante sviluppare anche abilità trasversali, quali: attenzione, memoria, metacognizione e funzioni esecutive
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO il corpo e il movimento il cor po e il movimento il corpo e il movimento IL CORPO
E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM
MAGINI, SUONI, COLO
RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE
PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MON
DO la conoscenza del mon
do la conoscenza del mondo
la conoscenza del mon
do LA CONOSCENZA DEL
MONDO LA CONOSCENZA DEL
Ogni campo di esperienza sollecita lo sviluppo di nuove e specifiche azioni, linguaggi e strumenti che si rendono necessari per comunicare e vivere le esperienze di apprendimento all’interno di quello specifico campo.
Le attività che proponiamo nella fase di preparazione si riferiscono a un campo di esperienza prevalente ma coinvolgono in modo trasversale anche altri campi.
Se l’approccio con cui vogliamo proporre le attività è olistico, le attività relative ai diversi campi di esperienza devono coinvolgere mente, corpo e ambiente per un’esperienza di apprendimento globale e integrata.
Qual è il rapporto tra i campi di esperienza e i prerequisiti?
Dopo aver fatto questa breve introduzione proviamo a entrare maggiormente nel dettaglio.
Se analizziamo i traguardi di sviluppo dei campi di esperienza, possiamo evidenziare i verbi-azioni che nella progettazione possono diventare le abilità su cui lavorare e i contenuti che fanno riferimento alla specificità del campo di esperienza considerato.
Dal momento che a supporto del nostro progetto stiamo utilizzando la metafora dell’attività motoria, possiamo rappresentare il rapporto tra i campi di esperienza e i prerequisti in questo modo: i campi di esperienza sono le palestre dove ci prepariamo, in base al nostro livello di partenza, al torneo finale, ovvero al passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria. Nelle palestre ci sono diversi attrezzi e diversi modi di utilizzarli, come capire la modalità più appropriata per allenarsi?
Facciamo un esempio, possiamo alzare un bilanciere da 100 kg senza essere allenati? Certamente no, ma il prerequisito necessario a questo obiettivo non è solo l’allenamento graduale del sollevamento dei pesi, è − prima di tutto − conoscere, sperimentare, apprendere la postura con cui chinarsi per poi sollevare il peso o le strategie per stare in equilibrio, prerequisiti necessari per procedere in modo corretto per il raggiungimento di quel traguardo.
Parlare di prerequisiti sin dall’ingresso alla Scuola dell’Infanzia consente di avere una prospettiva evolutiva che guarda allo sviluppo globale del bambino, per accompagnarlo sin dalla prime esperienze di apprendimento nel raggiungimento di abilità, conoscenze, competenze necessarie per l’ingresso alla Scuola Primaria.
Come prepararci alla progettazione
La progettazione educativo-didattica è molto complessa e specifica, tanto da non poter essere né decisa a tavolino né tanto meno preparata da chi non vive il contesto classe-gruppo bambini. Nei Quaderni Operativi, le attività presentate sono divise in attività pensate per l’osservazione iniziale e altre pensate per l’osservazione finale
In questa sezione della guida – il capitolo 6 − troviamo invece attività suddivise per livello di sviluppo e per campo di esperienza, in continuità con l’osservazione iniziale e da svolgere prima di arrivare all’osservazione finale.
Anch’esse sono da considerarsi esempi e spunti per una progettazione dettagliata
Le attività sono presentate da una breve parte teorica che ha come scopo principale quello di accompagnare il corpo docente a dare significato a ciò che bambini e bambine andranno a esperire. Sono presenti, inoltre, indicazioni per ampliare le attività stesse.
LE NOSTRE REGOLE
Quaderno Operativo Livello 1 p. 7 - osservazione iniziale
Quaderno Operativo Livello 2 p. 7 - osservazione iniziale
Quaderno Operativo Livello 3 p. 10 - osservazione iniziale
Osserva le immagini, colora
Quaderno Operativo Livello 1 p. 36 - osservazione finale
Quaderno Operativo Livello 2 p. 48 - osservazione finale
Quaderno Operativo Livello 3 p. 63 - osservazione finale
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA
DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
Questa attività può
UN MEMORY CHE PARLA
contenuto abilità
parole chiave
LIVELLO 1 Preparazione attività: MATERIALE
uso della lingua italiana
pronunciare semplici parole, migliorare la pronuncia, arricchire il lessico
lingua italiana, lessico, parole
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
tessere per il memory (modello 21, due copie per ogni immagine)
• Predisporre le tessere su un ripiano in modo che le immagini non si vedano. La quantità delle tessere, inizialmente, sarà ridotta e potrà essere aumentata gradualmente.
• Disporre bambini a coppie.
Le attività sono pensate sia per chi lavora con gruppi omogenei sia per chi lavora con gruppi eterogenei per età. Competenze europee, campo di esperienza, contenuto sono uguali per i tre livelli; l’abilità può differenziarsi leggermente in base al livello dell’attività. Può essere infatti richiesto un compito leggermente e gradualmente più complesso nelle attività del Livello 3. Per quanto riguarda i materiali e lo svolgimento delle attività, invece, abbiamo cercato di rimanere comunque “allineati” in modo che se un docente ha una classe eterogenea per età possa organizzare lo spazio lavoro in tre zone in cui predisporre il materiale e avere così la possibilità di ruotare nei gruppi. Come potrete notare, per le attività del Livello 3 molto spesso non è richiesto un intervento diretto del docente, in questo modo è possibile promuovere uno svolgimento per quanto possibile in autonomia, sia nell’esecuzione sia nell’intuizione del compito e nell’organizzazione del lavoro. Lavorando sullo stesso contenuto è possibile poi far interagire i tre livelli fra loro.
I bambini più piccoli sono molto incuriositi e osservano i più grandi e i bambini che hanno già acquisito quell’abilità possono aiutare gli altri bambini, stimolando così la peer to peer nell’interazione tra pari.
Aiutare un altro bambino richiede competenze legate al linguaggio, all’organizzazione, al coinvolgimento e alla relazione.
Ecco dunque che anche questo interagire diventa attività vera e propria.
Di seguito la struttura delle attività utilizzate per la preparazione:
Campo di esperienza: a seconda del colore è possibile comprendere il campo principalmente coinvolto.
Livello: indicativo, in quanto dipende molto da bambino a bambino.
Contenuto: si riferisce a una tematica del relativo campo di esperienza.
LIVELLO 1
COMPETENZE EUROPEE
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
Titolo: pensato per motivare e stimolare la curiosità dei bambini.
Abilità: viene definita la principale abilità che si va a sviluppare e/o a consolidare.
Parole chiave: vengono riprese dai traguardi di sviluppo e sono le parole da tenere ben a mente e da utilizzare durante l’attività.
UN MEMORY CHE PARLA
contenuto abilità
parole chiave
uso della lingua italiana
pronunciare semplici parole, migliorare la pronuncia, arricchire il lessico
lingua italiana, lessico, parole
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 374) e il sé e l’altro (p. 138)
MATERIALE
• tessere per il memory (modello 21, due copie per ogni immagine)
Competenze europee: a utilizzo dei docenti.
Preparazione attività:
• Predisporre le tessere su un ripiano in modo che le immagini non si vedano. La quantità delle tessere, inizialmente, sarà ridotta e potrà essere aumentata gradualmente.
• Disporre i bambini a coppie.
Interazione tra campi: sono le possibili attività da proporre per un approccio inter-campo.
Traguardi di sviluppo: viene riportato il passo dei traguardi di sviluppo a cui si fa riferimento.
UN MEMORY CHE PARLA
LIVELLO 1
COMPETENZE EUROPEE
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE
E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
Materiale: viene suggerito in linea di massima il materiale necessario per svolgere l’attività, ma è importante che il docente utilizzi il materiale che ritiene maggiormente motivante per i bambini in quel preciso momento.
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto abilità
parole chiave
uso della lingua italiana
pronunciare semplici parole, migliorare la pronuncia, arricchire il lessico
lingua italiana, lessico, parole
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Preparazione dell’attività: vengono dati semplici suggerimenti su come progettare la preparazione del setting per svolgere l’attività. Nulla deve essere lasciato al caso, pertanto è fondamentale come il materiale viene disposto e presentato.
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 374) e il sé e l’altro (p. 138)
MATERIALE
• tessere per il memory (modello 21, due copie per ogni immagine)
Preparazione attività:
• Predisporre le tessere su un ripiano in modo che le immagini non si vedano. La quantità delle tessere, inizialmente, sarà ridotta e potrà essere aumentata gradualmente.
• Disporre i bambini a coppie.
Che cosa possiamo fare?
Spunti per l’osservazione:
Girare una tessera alla volta, pronunciare i nomi delle immagini rappresentate e trovare le coppie.
pronuncia corretta della parole, ricchezza del vocabolario.
Che cosa possiamo fare?: non viene utilizzato il termine “consegna” se non in fase di osservazione finale, pertanto nel caso in cui il bambino non riesca ad approcciarsi in modo autonomo all’attività o la stessa richieda un accompagnamento verbale, la frase che suggeriamo va a rispondere a una domanda che spontaneamente il bambino pone, ossia “cosa facciamo?”. Altrimenti il docente può osservare come i bambini si approcciano al materiale in modo autonomo.
301
Spunti per l’osservazione: qualche spunto per osservare il processo con cui il bambino si approccia allo svolgimento dell’attività. Questa sezione è molto importante per capire nelle attività successive come sostenere gli apprendimenti.
Proporre l’attività GIOCO CON LE PAROLE
Perché Lo sviluppo delle abilità linguistiche si realizza in maniera progressiva ed è un processo che coinvolge numerosi fattori di ordine cognitivo, emotivo, sociale, motorio. La Scuola dell’Infanzia ha un ruolo fondamentale in quanto si occupa di una fascia d’età estremamente importante per lo sviluppo. Come possiamo dunque dare un sostegno allo sviluppo di queste abilità? Le attività proposte si focalizzano in particolare su un allenamento degli aspetti fonologici e semantici del linguaggio Fondamentale è la discriminazione uditiva ovvero percepire le differenze, distinguere suoni linguistici e riconoscere singoli fonemi della propria lingua in modo che questi possano essere memorizzati e quindi poi pronunciati in modo corretto nelle situazioni future. La memoria fonologica a breve termine è importantissima per l’elaborazione linguistica.
Essa permette infatti di tenere in memoria una sequenza fonologica individuando singoli fonemi e questo è fondamentale sia alla Scuola dell’Infanzia, ma anche successivamente per gli apprendimenti della lettura e della scrittura che il bambino incontrerà alla Scuola Primaria. In queste attività l’abilità messa in evidenza è il riconoscimento e l’utilizzo dei suoni delle parole
Nel Livello è chiesto ai bambini, grazie all’utilizzo di una storia, di individuare e riprodurre suoni associati a determinati oggetti. Nel Livello 2, sempre grazie all’ausilio visivo, si focalizza l’attenzione sulle componenti fonetiche delle parole. Chiedendo ai bambini di saltare dentro cerchi coinvolgiamo gli aspetti linguistici, emotivi e motori permettendo a ciascun bambino di apprendere divertendosi. È importante che il bambino abbia l’opportunità di allenarsi in queste abilità in un’atmosfera ludica e motivante avendo cura di rispettare tempi di apprendimento di ciascuno. Nel Livello 3 il gioco di parole continua. Si affina l’abilità di suddividere le componenti fonetiche delle parole, focalizzando l’attenzione sulla parte finale individuando così suoni e rime.
Quando
Nella parte iniziale dell’anno, utilizzando parole familiari ai bambini, come ad esempio il loro nome. Nella parte centrale o finale arricchendo gradualmente il vocabolario. In itinere quando si incontrano nuove parole.
Come Essendo il contenuto “gioco con parole”, sostenere lo sviluppo di queste abilità non vuol dire creare un’atmosfera prestazionale, ma anzi dare ai bambini e alle bambine l’opportunità di confrontarsi con suoni delle parole scoprendo come è possibile combinarli riconoscendo differenze e analogie tra le parole stesse. Costruiamo un’atmosfera ludica ed esperienziale in cui il bambino possa esplorare la sonorità del linguaggio.
Perché proporre questa attività?
E se…
Se una bambina non riproduce il suono corrispondente in modo corretto?
Innanzitutto dobbiamo assicurarci che abbia compreso bene la consegna, in tal caso possiamo partire chiedendo a lei di emettere un suono che vuole e poi di farle disegnare l’animale o l’oggetto di cui ha emesso il suono.
Se un bambino abbina le tessere
Vengono date indicazioni di quali sono i processi di sviluppo coinvolti e come l’attività può accompagnare la crescita del bambino
Quando proporre questa attività?
Si danno indicazioni sul quando presentare l’attività sottolineando le diverse finalità che possono essere raggiunte in base al periodo dell’anno scolastico
Come proporre questa attività?
Vengono date indicazioni su come il docente può motivare, stimolare, mettere in atto strategie per accompagnare i bambini a svolgere l’attività.
Pensando alle domande perché, quando, come, manca il dove.
Il DOVE non lo abbiamo inserito nella scheda perché si riferisce prettamente allo spazio della scuola dedicato allo svolgimento della specifica attività.
In questo modo ogni docente può personalizzare in indoor o outdoor modificando i materiali delle attività proposte.
Vengono presentati due esempi di situazioni che potrebbero accadere durante lo svolgimento delle attività, proponendo spunti di osservazione e strategie educativo-didattiche.
Al termine delle attività di preparazione presentate, troviamo pagine di teoria che ci aiutano a comprendere in modo più sistematico e approfondito le fasi di progettazione.
Di seguito suggeriamo alcune indicazioni per la progettazione del luogo in cui svolgere l’attività:
la metodologia principalmente utilizzata è quella laboratoriale pertanto il luogo privilegiato è il laboratorio/palestra riferita al campo di esperienza trattato;
dare continuità alle esperienze proposte all’interno della scuola e fuori all’aperto. L’outdoor infatti richiede che vengano proposte le attività in ambienti naturali, da prediligere quando bambini e bambine devono osservare gli elementi in base alle stagioni; è importante fare attenzione all’organizzazione degli spazi e dei materiali, ossia scegliere luoghi che possano rendere più efficace l’attività. Se ad esempio propongo un’attività di travestimento è bene ci sia uno specchio, facciamo attenzione agli elementi di disturbo come giochi non in linea con l’attività;
è bene eliminare gli ostacoli che possano rendere pericolosi i movimenti.
Le canzoni di Neurones
Le canzoni presentate sono state scritte da chi quotidianamente vive la scuola e nello specifico dal docente di musica che lavora nella scuola dove si sta sperimentando il progetto Pinco Panco, coadiuvato dall’ideatrice e referente del progetto stesso.
Non sono da utilizzare prettamente per le attività di musica, ma sono state ideate per accompagnare bambini e bambine a conoscere gli spazi della scuola, le palestre dove prepararsi, i materiali, le regole, e molto altro avendo come riferimento i campi di esperienza e naturalmente il nostro personaggio Neurones.
Cantare molto spesso è un’ottima strategia per suggerire comportamenti ai bambini senza che l’insegnante utilizzi parole.
Iniziare a cantare una canzone, che piano piano bambini e bambine imparano, diventa un modo semplice e piacevole per comunicare cosa ci stiamo preparando a fare.
Consigliamo di cantare le canzoni dall’inizio dell’anno scolastico così che i bambini possano via via conoscere i testi, i momenti e i luoghi in cui ascoltarle e cantarle. Le possiamo riprendere nel momento in cui ci apprestiamo a entrare in una palestra o in una sezione adibita a laboratorio.
Cantando, bambini e bambine piano piano percepiscono i materiali che possono trovare nei vari spazi, le attività che possono svolgere e il comportamento da tenere. Questo risulta essere molto funzionale anche per accompagnarli all’autonomia.
Ogni canzone è ideata utilizzando strumenti e stili diversi, in modo da rendere variegata la proposta musicale, senza però perdere l’immediatezza e la semplicità strutturale delle canzoni.
I brani sfruttano sonorità peculiari per creare una proposta varia e giocosa, in cui i ritornelli cercano di essere il fulcro coinvolgente di ogni brano
Oltre ad accompagnare i bambini a conoscere e descrivere spazi, materiali e regole, alcuni testi suggeriscono dei movimenti da fare.
Ad esempio per la canzone
Carico carico carico e Salta salta possono essere create piccole coreografie da unire alla musica.
Questo aiuta i bambini non solo a ricordare i testi ma anche a vivere l’esperienza in modo globale coinvolgendo movimenti, emozioni, parole e musica.
Traccia 1 · NEURONES
Pronti per partire
Questo viaggio farà divertire
Puoi giocare, imparare
Questa scuola fa sognare
Cellulina chiacchierona
Con le amiche colorate
Che avventure combinate
Rit. Ne Ne Ne
Ne Ne Neurones (x4)
In ogni palestra
Si può fare una grande scoperta
Mille esperimenti
Sopra i banchi, sui pavimenti
Cellulina chiacchierona
Con le amiche colorate
Che avventure combinate
Rit
C’è un torneo da superare
Siamo pronti ad allenare
Una girandola per imparare
Mille prove da superare
Di tutti i tornei è il più importante
Attenzione e memoria costante
E se sudo mi asciugo la fronte
Mille avventure sono già pronte
Rit.
Traccia 10 · SCOPRI INSIEME A ME
Giro giro il mondo con gli occhiali sopra il naso
Osservo per benino tutto quello che ho intorno
Prendo le misure di questo e di quello
Conto, tocco, sposto di sopra e di sotto
Quadrato, cerchio, triangolo
Grandi, piccoli, di legno, di metallo
Rit. 1 2 3
4 5 6
7 8 9 10
1 2 3
Scopri insieme a me
Ora la natura, le piante, gli animali
Crescono e si muovono, chi più e chi meno
Tutti colorati, dentro e fuori
Guardiamo con la lente, poi guardiamo in su le stelle
Quadrato, cerchio, triangolo
Grandi, piccoli, di legno, di metallo
Rit.
Tanti oggetti, forme e colori
Tutti intorno a me, mi circondano
Dieci, cento, mille, sembrano infiniti
Pian pianino, un nome darò qua e là
Quadrato, cerchio, triangolo
Grandi, piccoli, di legno, di metallo
Rit. (X2)
Traccia 11 · VINCERE INSIEME
Finito il torneo
Quante cose ho imparato
Quante volte ho giocato
Quante volte ho sognato di
Rit. Vincere, vincere Insieme a te (X2)
Finito il torneo
Che avventura curiosa
Un po’ misteriosa
Anche gioiosa
Rit.
Con qualche difficoltà
Sono andato avanti però
Con gli amici e senza paura
Qualcuno si è preso cura di me
Finita l’avventura
Che grandi emozioni
Tra mille canzoni
Sono nati campioni per
Rit.
Finito anche l’anno
Diplomato al passaggio
In questo bel viaggio
Ci ho messo coraggio per
Rit. (X2)
Emanuele Ruggiero
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
1. Competenza alfabetica funzionale
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittadinanza
7. Competenza imprenditoriale
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
TRAGUARDI DI SVILUPPO
• Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
• Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.
• Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre.
• Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
• Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme.
• Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.
• Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.
Questa palestra è stata progettata pensando alle parole che caratterizzano il corrispondente campo di esperienza e dunque “Il sé e l’altro”. Le attività proposte sono degli spunti, delle possibilità operative per offrire l’opportunità a ciascuno di percepire e comunicare bisogni, desideri, emozioni, sentimenti, affinché arrivi poi a esprimere in modo personale ciò che sente, ciò che prova e che vive nella quotidianità.
È pensata inoltre per fornire l’opportunità di prendere consapevolezza di avere una propria storia personale, una famiglia, giungere a conoscerne usi e costumi e confrontarli con quelli di altri bambini, arricchendo così esperienze e conoscenze.
Nelle attività che proponiamo in questa palestra il gioco occupa un ruolo fondamentale. Il gioco non è, infatti, soltanto da intendere come un’attività di svago, ma come una vera e propria opportunità di apprendimento. Attraverso il gioco bambini e bambine iniziano a interagire con i coetanei, condividono giochi, saperi ed emozioni e pian piano iniziano a stringere le prime relazioni amicali. In questa palestra bambini e bambine si allenano a riconoscere e comunicare le emozioni.
Si allenano a gestire i propri bisogni e a metterli in relazione ai bisogni dei pari nei diversi momenti che condividono alla Scuola dell’Infanzia: gioco libero, attività, routine, ecc. Si allenano inoltre nel riflettere sulle modalità di interazione con pari e con adulti in modo che possano essere occasioni di crescita e sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale. Tra gli obiettivi della Scuola dell’Infanzia vi è infatti la “cittadinanza”. Riprendendo il testo delle Indicazioni Nazionali e nuovi scenari 2018: «Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura».
Pertanto, in questa palestra proponiamo alcune attività utili a progettare e costruire giorno dopo giorno, insieme a bambini e bambine, un contesto di benessere in cui riflettere e definire quali elementi, quali comportamenti, quali gesti, possano sostenere lo star bene insieme e quali al contrario possano ostacolarlo.
Le regole sociali devono essere infatti funzionali alle azioni, al benessere, alla relazione, e in questa palestra siamo partiti dal promuovere la percezione e la comprensione di quali siano i comportamenti da utilizzare per vivere l’ambiente nel miglior modo possibile. Le regole che progettiamo e definiamo assieme a bambini e bambine devono essere funzionali e utili per lo svolgimento delle singole attività che i bambini stessi esperiscono quotidianamente nelle varie palestre e soprattutto per vivere la scuola come luogo e tempo di benessere e apprendimento
Ed è in particolar modo in questa palestra che poniamo l’attenzione alla progettazione di uno spazio per i “perché”, ossia uno spazio dove i bambini siano incoraggiati e sostenuti nel fare domande. Porre domande su di sé, sugli altri o sulle relazioni non è scontato e non è facile.
In questo periodo, il bambino è portato a porre molte domande, a chiedere il perché di molte cose che lo circondano o di azioni che vede fare. È importante, quindi, accogliere queste domande e anche accompagnare bambini e bambine a fare ipotesi, trovare delle possibili soluzioni, a riflettere per dare spazio e comprendere bisogni, esigenze, emozioni, comportamenti personali e del gruppo.
Diamo tempi, per pensare, per confrontarsi, ascoltare e parlare. I tempi è bene siano distesi e rilassati affinché ciascun bambino e bambina possa sentirsi a proprio agio.
Lo sviluppo sociale del bambino riguarda «il modo in cui i bambini interagiscono con gli altri, e quindi gli schemi di comportamento, i sentimenti, gli atteggiamenti e i concetti manifestati dai bambini in relazione alle altre persone e al modo in cui questi diversi aspetti variano durante la crescita» (Rudolph Schaffer, Lo sviluppo sociale, Raffaello Cortina 1998). Esso è influenzato da molteplici fattori tra cui lo sviluppo delle funzioni cognitive − ad esempio, attenzione, memoria, percezione −, dal contesto esterno come gli stimoli e le richieste sociali, e dalla quantità e dalla qualità delle esperienze che i bambini acquisiscono interagendo con gli altri. La scuola offre a bambini e bambine la possibilità di acquisire abilità e competenze sociali, e in questa palestra presentiamo attività in cui si costruisce e si pone attenzione all’ambiente di vita sociale affinché ogni bambino e ogni bambina possa prendere consapevolezza della presenza di valori, emozioni e regole chiare e precise di convivenza in modo da rendere il tempo della socialità un tempo di sviluppo, apprendimento e benessere.
In questa palestra, il bambino non solo ha la possibilità di parlare di sé stesso e di conoscere gli altri, ma nella relazione ha la possibilità di confrontarsi e prendere consapevolezza della sua unicità e della sua possibilità di evolvere anche grazie agli altri bambini.
Si esplorano le emozioni nelle svariate forme espressive, si accolgono tutte le emozioni, ci si allena a riconoscerle e a comprenderle e pian piano a gestirle. Ci si occupa del benessere proprio e altrui, si osserva il bambino nella sua globalità nel rapporto con se stesso e con gli altri.
Se analizziamo i traguardi di sviluppo del campo di esperienza possiamo evidenziare i verbi-azioni che possono diventare nella progettazione le abilità su cui lavorare (giocare, argomentare, confrontare, sostenere, sviluppare, percepire, esprimere, conoscere, riflettere, discutere, riconoscere, porre domande, orientarsi, modulare).
contenuto abilità ascolto iniziare a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta
Abbiamo poi evidenziato i contenuti che si riferiscono allo specifico campo di esperienza. I contenuti da noi elaborati per questa palestra sono: ascolto, emozioni, confronto, interazione con i pari e con gli adulti, cultura e società, cooperazione, identità personale, orientamento nel tempo, regole sociali. Iniziamo dunque a progettare una serie di attività per la palestra “Il sé e l’altro”. Questa palestra è uno spazio pensato da abitare con la propria corporeità e le proprie emozioni, uno spazio che comunica accoglienza e rispetto.
Uno spazio per esprimersi nelle diverse forme, per presentarsi, descriversi, rappresentarsi, osservare, ascoltare e iniziare a comprendere sé e gli altri. Bambini e bambine applicano gli apprendimenti riferiti a questo campo di esperienza in modo trasversale in tutte le altre palestre. Con l’attività non si focalizza l’attenzione sul “prodotto”, sull’”elaborato” dell’attività stessa, ma si vuole offrire opportunità ed esperienze affinché ognuno possa sentirsi, raccontarsi, conoscersi.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: IDENTITÀ PERSONALE. Le attività di preparazione le troviamo a p. 153.
In questa palestra, bambini e bambine possono conoscere le emozioni riflettendo su quali sono le principali caratteristiche per ognuna di esse. Queste conoscenze potranno poi essere sperimentate anche nelle altre attività delle varie palestre. Nominare le singole emozioni e saperle collegare a specifici avvenimenti aiuta i bambini a prendere consapevolezza dei cambiamenti fisici, cognitivi e comportamentali che vivono durante un evento emotivo.
Questo è uno dei motivi per cui, tra il materiale allegato alla Guida troviamo il poster “Le emozioni di Neurones”, dove, grazie alla mediazione del nostro personaggio Neurones, abbiamo la possibilità di conoscere e riconoscere alcune tra le principali emozioni che un bambino può provare nello scorrere della giornata, sia durante le attività strutturate che in quelle non strutturate.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: EMOZIONI. Le attività di preparazione le troviamo a p. 121.
Essendo questa una palestra dove il dialogo e il confronto caratterizzano molte attività, possiamo pensare di creare uno spazio confortevole al confronto, come un divano, o un tappetone con dei cuscini o dei semplici puff, e uno o due tavoli con relative sedie per il lavoro individuale, a coppie o a piccoli gruppi.
Le attività che contribuiscono a sviluppare la capacità di dialogo e confronto è bene siano progettate in momenti laboratoriali e/o anche in attività quali routine e nel gioco libero, creando spazi e momenti di riflessione e condivisione.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: CONFRONTO. Le attività di preparazione le troviamo a p. 129.
Lo sviluppo emotivo e sociale è profondamente influenzato dagli aspetti relazionali, sin dai primi istanti della vita. L’autonomia, l’autostima, la fiducia in sé stessi, risentono in modo significativo dal tipo e dalla qualità di interazioni che tessiamo con le altre persone, che siano pari o adulti.
È importante, infatti, che il bambino abbia spazi e attività in cui riflettere e confrontarsi sulle modalità di interazione, considerando sia gli aspetti cognitivi che quelli emotivi. Riprendendo Vygotskij, l’apprendimento avviene all’interno di una matrice socio-culturale, attraverso l’interazione con gli adulti ma anche e grazie all’interazione tra pari. Lo sviluppo del bambino è influenzato dal contesto e dalla rete sociale in cui cresce.
In età prescolare, bambini e bambine instaurano legami selettivi e iniziano, ad esempio, a distinguere tra amici e non amici, generalmente in base alle preferenze nella condivisione del momento di gioco. Molto comune è la domanda: “Giochiamo insieme?”. I momenti di gioco spontaneo e di gioco strutturato rappresentano, uno dei contesti in cui è possibile osservare maggiormente la relazione del bambino con i suoi pari. Attraverso il gioco il bambino apprende e conosce il mondo, sviluppando abilità cognitive, sociali ed emotive.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: INTERAZIONE CON I PARI E CON GLI ADULTI. Le attività di preparazione le troviamo a p. 138.
Le attività proposte in questa palestra diventano quindi funzionali non solo alla crescita personale del bambino, ma anche e soprattutto allo stare insieme a scuola. In questo modo, il bambino e la bambina possono gradualmente conoscere quali possono essere e perché sono importanti le regole per una buona convivenza
Riprendendo le Indicazioni Nazionali 2012, il campo di esperienza “Il sé e l’altro” «rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente».
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: REGOLE SOCIALI. Le attività di preparazione le troviamo a p. 166.
Le esperienze che bambini e bambine fanno durante la Scuola dell’Infanzia rappresentano un’opportunità per conoscere, dialogare e approfondire tematiche sociali e culturali. È importante che ogni bambino possa essere visto e riconosciuto come individuo unico e irripetibile e come la valorizzazione e il rispetto dell’unicità e della diversità di ciascuno sia premessa imprescindibile per interagire e stare in relazione. Attraverso le attività proposte, bambini e bambine possono essere accompagnati nel conoscere e rispettare regole, storie e segni delle varie culture e società del mondo.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: CULTURA E SOCIETÀ. Le attività di preparazione le troviamo a p. 143.
In molte attività, si richiede al bambino di disegnare e raccontare, offrendo in questo modo la possibilità di scegliere la forma a lui più congeniale per comunicare chi è: il segno grafico e/o la parola.
Durante il periodo prescolare, i bambini e le bambine acquisiscono abilità e competenze attraverso l’interazione con l’ambiente fisico e sociale. È pertanto fondamentale progettare attività che accompagnano i bambini a prendere piano piano coscienza di chi sono, cosa fanno, cosa gli piace e cosa non gli piace. I bambini si pongono domande su temi esistenziali, sugli eventi che osservano e vivono, sull’evolversi della natura, su temi collegati a esperienze che hanno vissuto. È importante che ogni singola bambina e ogni singolo bambino possa cominciare a rappresentare se stessa, se stesso e il mondo intorno a sé mettendo insieme le esperienze che quotidianamente vive, iniziando a riflettere e orientarsi nel tempo passato, presente e futuro.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: ORIENTAMENTO NEL TEMPO. Le attività di preparazione le troviamo a p. 159.
La scuola è il luogo in cui apprendere, sperimentare, scoprire, riflettere, confrontarsi. Ascoltare e confrontarsi sono esperienze che coinvolgono abilità e bisogni di tipo emotivo, cognitivo e sociale, ed è importante progettare momenti e attività che accompagnino bambini e bambine a fare queste esperienze.
Sono le occasioni dove non si produce un prodotto tangibile, da far vedere a qualcuno o da portare a casa, ma sono esperienze di approfondimento che si inseriscono nel percorso di crescita e sviluppo del bambino.
La scuola offre l’opportunità di sperimentare e apprendere l’ascolto e il rispetto dell’altro.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: ASCOLTO. Le attività di preparazione le troviamo a p. 116.
Riprendendo le Indicazioni Nazionali 2012:
«Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura».
L’interazione con il gruppo di pari è dunque un’ottima risorsa per lo sviluppo non soltanto sociale ma globale del bambino. Giocare, comunicare, litigare, ridere, stare insieme agli altri, consente al bambino di mettersi in gioco, di vivere esperienze sociali che contribuiscono alla costruzione del senso di sé.
Grazie all’interazione tra pari i bambini acquisiscono sempre di più una maggiore autonomia nel gestire le relazioni sociali facendo riferimento anche al bagaglio di esperienze che man mano costruiscono a scuola. A scuola infatti hanno la possibilità di incontrare e vivere sia le relazioni di tipo verticale bambino-adulto − caratterizzate da asimmetria e promosse dalla capacità dell’adulto di sintonizzarsi con le emozioni e i bisogni del bambino – sia le relazioni di tipo orizzontale tra pari − caratterizzate da reciprocità e simmetria in quanto vi è l’interazione con i coetanei. Entrambi i tipi di relazione contribuiscono alla costruzione di abilità di cooperazione
Ad esempio, presentare attività dove il bambino comprenda che da solo diventa impossibile realizzare la consegna è una modalità per far acquisire e sperimentare l’importanza della cooperazione.
CONTENUTO
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: COOPERAZIONE.
Le attività di preparazione le troviamo a p. 148.
IL SÉ E L’ALTRO
RIFERIMENTO ALLE ATTIVITÀ DI
• Ascolto Da p. 116 a p. 120
• Emozioni Da p. 121 a p. 128
• Confronto Da p. 129 a p. 137
• Interazione con i pari e con gli adulti Da p. 138 a p. 142
• Cultura e società Da p. 143 a p. 147
• Cooperazione Da p. 148 a p. 152
• Identità personale Da p. 153 a p. 158
• Orientamento nel tempo Da p. 159 a p. 165
• Regole sociali Da p. 166 a p. 171
HO SENTITO
LIVELLO 1
COMPETENZE EUROPEE
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
ascolto
abilità iniziare a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta
parole chiave
regole, voce, ragioni e pensieri
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 380), immagini, suoni, colori (p. 289) e i discorsi e le parole (p. 308)
MATERIALE Preparazione attività:
• fogli bianchi
• colori
• Organizzare piccoli gruppi di lavoro.
• Predisporre gli spazi di lavoro a tavolino dove bambini e bambine possano disegnare.
Che cosa possiamo fare?
Ascoltare con attenzione, a occhi chiusi, il suono, provare a indovinare e poi a disegnare. Si può dire la risposta alzando la mano e aspettando il proprio turno.
Spunti per l’osservazione:
riconoscimento e rispetto del turno di parola.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
L’ORCHESTRA DELLE VOCI
contenuto
ascolto
abilità riconoscere e rispettare i turni di parola
parole chiave
regole, voce, ragioni e pensieri
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: immagini, suoni, colori (p. 277) e i discorsi e le parole (p. 317)
Preparazione attività: MATERIALE
• bacchetta da direttore d’orchestra
• Disporre bambini e bambine in cerchio e decidere la canzone da cantare insieme.
Che cosa possiamo fare?
Cantare una canzone solo se si è indicati dalla bacchetta del direttore d’orchestra, altrimenti ascoltare in silenzio.
Spunti per l’osservazione:
rispetto e ascolto degli altri.
Perché
Che cos’è un emozione? Partendo dall’etimologia della parola, emozione deriva dal latino ex-movere, che potremmo tradurre come smuovere, trasportare, scuotere. Nella letteratura scientifica non vi è un’unica definizione di emozione, ma ve ne sono molteplici.
In termini generali, possiamo pensare a essa come a una risposta organizzata dell’organismo di breve durata che coinvolge l’azione di sistemi fisiologici, cognitivi, comportamentali e motivazionali. Le emozioni sono delle risposte a stimoli interni e/o esterni all’individuo.
L’emozione non è, quindi, solo il comportamento manifestato dal bambino, ma un processo multicomponenziale che coinvolge anche l’aspetto motivazionale, ciò che muove, la spinta ad agire − motivazione dal latino motus, movimento, muovere −, l’aspetto fisiologico − ad esempio, il cuore che batte più forte, il ritmo del respiro che cambia −, gli aspetti cognitivi − ad esempio, il significato attribuito alla situazione. Tali aspetti sono tra loro in continua interazione e si influenzano vicendevolmente.
L’infanzia e in particolar modo i primi anni di vita costituiscono un periodo fondamentale per lo sviluppo emotivo. Si parte da un’interazione emotiva pre-verbale principalmente con le figure di riferimento per poi passare negli anni successivi a dialogare e ragionare sulle emozioni proprie e altrui anche e grazie alle interazioni tra pari che si svolgono al di fuori del contesto familiare e che bambini e bambine vivono quotidianamente alla Scuola dell’Infanzia.
Le attività proposte vogliono dunque contribuire allo sviluppo delle abilità emotive attraverso esperienze, giochi e materiali che prevedono il riconoscimento, il racconto e la riflessione sulle emozioni.
Quando
Dopo che si è costruito un buon clima di gruppo in modo che ci sia un’atmosfera favorevole al dialogo sulle emozioni. È utile proporre queste attività in continuità con quelle di cooperazione, ascolto e confronto.
Come
Per favorire il riconoscimento e il dialogo sulle emozioni è importante che ci sia un’atmosfera calma e accogliente, per questo potrebbe essere utile prevedere un sottofondo musicale a un volume molto basso.
Essendo un momento laboratoriale è importante curare anche il contesto, lo spazio in cui si presenta l’attività, ad esempio caratterizzando l’ambiente in modo che si possa facilmente riconoscere che ci sarà un’attività dedicata alle emozioni.
E se…
E se una bambina ha difficoltà a riconoscere un’emozione?
Dobbiamo stare attenti a non soffermarci solo sulla parola, ma è fondamentale promuovere la comprensione del significato, partendo dalle esperienze concrete che vivono bambini e bambine. Ad esempio, il nome dell’emozione potrebbe essere presentato alla fine e si potrebbe partire dagli aspetti fisiologici o espressivi che caratterizzano quell’emozione, magari attraverso l’ausilio di tesserine atte a stimolare una riflessione. Inoltre, il racconto dell’emozione può essere anche disegnato, mimato, per poi arrivare alla parola dell’emozione.
E se…
E se un bambino è eccessivamente sensibile e sta male ogni qualvolta si parla di un’emozione con valore negativo come ad esempio la tristezza?
È importante sostenere il bambino nel suo stato d’animo e accompagnarlo nel comprendere sia che le emozioni possono essere gestite in modi differenti sia che non è un problema chiedere aiuto ad altre persone.
La relazione, la cooperazione e la condivisione diventano un sostegno importante.
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
MI PIACE-NON MI PIACE
contenuto confronto
abilità riflettere e confrontarsi con i pari
parole chiave ragioni e pensieri, reciprocità di attenzione
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 390) e il corpo e il movimento (p. 208)
MATERIALE
• immagini delle principali routine della giornata (modello 5)
• immagini di ambienti (modello 6)
• tessere con pollice su e pollice giù (modello 6)
Preparazione attività:
• Preparare uno spazio, a tavolino o a terra con tappetoni, dove bambini e bambine possano lavorare a coppie.
• Preparare le immagini in numero sufficiente per ogni coppia di bambini.
Che cosa possiamo fare?
A coppie, osservare le immagini ed esprimere ciò che piace e ciò che non piace utilizzando l’immagine con il pollice.
Spunti per l’osservazione:
capacità di scegliere le azioni preferite e quelle meno, capacità di ascoltare l’altro e di argomentare le proprie scelte.
TI CONOSCO
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
confronto
abilità riflettere e confrontarsi con i pari
parole chiave
ragioni e pensieri, reciprocità di attenzione
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 386) e i discorsi e le parole (p. 302)
MATERIALE Preparazione attività:
• specchio
• fogli
• colori
• Dividere bambini e bambine in coppie.
• Preparare uno spazio dove è presente uno specchio e organizzare tavoli di lavoro dove poter disegnare.
Che cosa possiamo fare?
Provare a conoscere il compagno con cui si è in coppia (aspetto, preferenze, ecc.), poi disegnare le cose in comune e non. Spiegarle all’intero gruppo.
Spunti per l’osservazione:
osservazione e racconto di sé e del compagno, attenzione e ascolto del compagno.
LIVELLO 3
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
INDOVINA CHI
confronto
abilità riflettere e confrontarsi con i pari
parole chiave ragioni e pensieri, reciprocità di attenzione
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 387), immagini, suoni, colori (p. 261) e i discorsi e le parole (p. 303)
MATERIALE
• immagini di personaggi (modello 7)
• fascia in cartoncino
• scotch
• sedia
Preparazione attività:
• Disporre bambini e bambine in semicerchio e posizionare una sedia davanti.
• Preparare le immagini di personaggi, che bambini e bambine dovranno indovinare.
• Predisporre una fascia di cartoncino dove attaccare una delle immagini dei personaggi e da far indossare, di volta in volta, al bambino che siederà sulla sedia.
Che cosa possiamo fare?
Provare a indovinare il personaggio nascosto sopra la propria fronte, ponendo domande ai compagni per raccogliere indizi e indovinare il nome.
Spunti per l’osservazione:
porre domande coerenti con l’attività, ragionare e confrontarsi per indovinare il personaggio.
ASTRONAUTA
GIARDINIERE
Proporre l’attività CONTROLLO MOTORIO
Perché
Il movimento è conoscenza, apprendimento, comunicazione. All’interno di tale concetto vi sono tantissimi aspetti che riguardano differenti aree e funzioni di sviluppo di bambini e bambine. Nelle presenti proposte il nostro focus è stato progettare attività che possano favorire e stimolare le capacità del bambino di muoversi nello spazio in maniera consapevole e organizzata.
Per controllo motorio ci riferiamo alla capacità di gestire e aggiustare il movimento in base ad uno specifico programma motorio dovuto a stimoli ambientali. Si riferisce quindi alla capacità di intervenire specificatamente nel mantenimento o adattamento delle posture e del movimento. Ad esempio, passare tra due sedie senza urtarle, oppure correre e poi fermarsi quando la musica si interrompe.
Queste funzioni consentono di svolgere azioni coordinate e intenzionali che spesso ritroviamo nei giochi dei bambini, ad esempio, calibrare forza e direzione per fare canestro oppure semplicemente tutte quelle azioni che ci permettono di “gestire l’imprevisto”, come un ostacolo per strada. Pertanto, prima di lavorare e di chiedere al bambino di porre attenzione nei movimenti è importante soffermarsi sull’allenamento del controllo tonico e posturale
È bene che le insegnanti diano le indicazioni per una postura corretta non come consegna, ma coinvolgendo i bambini. Difatti, sperimentando differenti posture bambini e bambine possono notare le differenti sensazioni e i diversi risultati a cui arrivano nello svolgimento delle attività.
Quando
Quando bambini e bambine conoscono e hanno familiarità con gli spazi della scuola. Dopo aver presentato attività e giochi che prevedono il rispetto delle regole.
Come
Per poter accompagnare al meglio lo sviluppo di questa specifica abilità, come sempre è importante partire dall’osservazione per capire il punto di partenza di bambini e bambine.
Un contesto che ci permette di osservare la capacità di controllare il movimento, è ad esempio il gioco libero in ampi spazi con la presenza di altri bambini e/o ostacoli quali sedie, panchine, giochi, scivoli.
L’osservazione è fondamentale per calibrare il tipo di aiuti da fornire al bambino per poter svolgere al meglio le attività proposte.
E se il bambino nel gioco proposto nell’attività del Livello 1 non accetta di star fermo per 5 secondi nel caso della paletta rossa?
Questa è un’ottima occasione per lavorare sulle abilità emotive. È molto complesso per un bambino di 3 anni comprendere le dinamiche del gioco e metterle in relazione ai propri bisogni. È un grande allenamento che richiede un grande rispetto delle difficoltà che il bambino potrebbe incontrare. Empatizziamo con queste e cerchiamo di dare al bambino degli strumenti e delle strategie per poter gestire la situazione, partendo prima di tutto dal riconoscimento del grande e complesso lavoro che sta facendo.
E se…
E se un bambino vuole fare lui il vigile prendendo il posto del docente?
Sarà il docente ad accogliere o meno la richiesta partendo sempre dal perché quella richiesta arriva. Di quale bisogno si tratta? Di protagonismo? Di sperimentare ruoli diversi? Di noia o difficoltà nel seguire le regole imposte dal vigile? Prima di rispondere alla richiesta è bene che sia chiaro il bisogno sottostante
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
MI PRESENTO CON UN GESTO
contenuto
giochi di interazione
abilità condividere con i compagni le regole di gioco
parole chiave
corpo, gesto, segnali, movimento
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: i discorsi e le parole (p. 316) e il sé e l’altro (p. 148)
MATERIALE
• nessun materiale
Preparazione attività:
• Preparare uno spazio ampio dove formare un cerchio con bambini e bambine.
• Stabilire le regole del gioco.
Che cosa possiamo fare?
Alzarsi e presentarsi con un gesto/mossa, mentre i compagni osservano in silenzio.
Spunti per l’osservazione:
rispettare il proprio turno, capacità di attendere, creatività e fantasia, osservare gli altri.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
contenuto
SALTA IL SALAME
giochi di interazione
abilità utilizzare il movimento per svolgere giochi di gruppo
parole chiave
corpo, gesto, movimento
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 364) e immagini, suoni, colori (p. 239)
Preparazione attività: MATERIALE
• nessun materiale
• Preparare uno spazio ampio e libero da oggetti.
Che cosa possiamo fare?
Trasformarci in salami, distesi vicini ma lasciando un po’ di spazio. A turno, il primo della fila salta i salami facendo attenzione a non colpire i compagni.
Spunti per l’osservazione:
rispettare il proprio turno, controllare il movimento, condividere lo spazio vicino ai compagni.
Perché
Le attività proposte sono state elaborate per promuovere il raggiungimento delle autonomie e della cura di sé. Con questa espressione intendiamo tutte le piccole azioni che bambini e bambine in modo graduale imparano a compiere conquistando la propria autonomia. Esempi di queste attività sono lavarsi le mani prima dei pasti, oppure scegliere e indossare i propri indumenti, infilarsi e abbottonarsi il cappotto, ecc.
Durante la prima infanzia, bambini e bambine osservano queste attività quotidiane dagli adulti e imparano a riconoscerle e a sperimentarle mettendo in campo le proprie abilità cognitive e senso-motorie.
Per raggiungere queste autonomie è importante che il bambino abbia raggiunto alcune tappe legate allo sviluppo cognitivo e motorio, come ad esempio la coordinazione oculo-manuale, la motricità fine, la pianificazione delle azioni da compiere.
In queste attività si vuole trasmettere a bambini e bambine come poter prendersi cura di sé e insegnare delle buone pratiche, adottando una prospettiva globale dello sviluppo che ha cura di tutti gli aspetti collegati al raggiungimento di queste autonomie.
Pertanto, in questa proposta di attività abbiamo inserito degli spunti per sensibilizzare e familiarizzare con il tema della corretta alimentazione, delle cura dei propri oggetti personali, il riconoscimento dei propri indumenti e tutto ciò che li caratterizza, e infine il riconoscimento e il rispetto delle azioni e procedure per compiere le prime azioni di autonomia e igiene personale
Quando
All’inizio dell’anno per presentare ruotine note e non note. Durante l’intero anno sia nella fase iniziale, che in itinere che finale.
Come
Importante proporre l’attività in modo che sia favorita la piena comprensione da parte del bambino di quanto proposto. Le routine per definizione sono attività che si ripetono regolarmente e all’interno di questa ripetizione è prioritario che il bambino possa essere accompagnato a comprenderne il perché
E se…
E se il bambino inserisce tra i pasti alimenti che non suggeriscono una sana alimentazione?
Per favorire un’educazione alimentare è importante partire dalle abitudini dei bambini attivando, come in qualsiasi altra attività, le conoscenze pregresse. Per promuovere un atteggiamento positivo con il cibo è di fondamentale importanza che ci sia una vera conoscenza dei cibi salutari, che passa attraverso l’esperienza diretta del bambino. Accogliamo quindi qualsiasi risposta di bambini e bambine, ma poi accompagniamo a comprendere in modo diretto come costruire abitudini corrette per una sana alimentazione.
E se…
E se il bambino riconosce la corretta sequenza delle azioni per andare in bagno ma poi nella pratica non le rispetta?
Le routine sono fondamentali per dare un senso di sicurezza e orientamento al bambino in relazioni alle situazioni che accadono durante l’arco della giornata a scuola. È importante che il docente le viva in una modalità che permetta al bambino di sperimentare anche la flessibilità e l’adattabilità a eventi imprevisti, soprattutto se legati ai bisogni di bambini e bambine. A tal fine, risulta fondamentale conoscere il perché il bambino non rispetta, in questo caso la routine del bagno, e aiutarlo a verbalizzare il suo bisogno e capire insieme se il non rispettare la sequenza di azioni è la risposta giusta ed efficace per rispondere a quel bisogno.
A RITMO DI MUSICA
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
contenuto
abilità cominciare a muoversi nello spazio seguendo il ritmo di musiche diverse
parole chiave
corpo, gesto, segnali, potenziale comunicativo, potenziale espressivo, ritmi
riferimento ai traguardi di sviluppo:
ritmi e sequenze Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: i discorsi e le parole (p. 308), immagini, suoni, colori (p. 289) e il sé e l’altro (p. 116)
MATERIALE
• teli o nastri colorati
• tracce audio con ritmi differenti
• cassa audio
Preparazione attività:
• Scegliere le tracce audio.
• Preparare lo spazio per il gioco.
• Predisporre i nastri da consegnare a ciascuno.
Che cosa possiamo fare?
Ascoltare la musica e muoverci nello spazio con il corpo. Quando cambia musica, cambiare movimento.
Spunti per l’osservazione:
espressione e movimenti in base alla musica, utilizzare in modo adeguato il nastro colorato.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
contenuto
PIEDI TAMBURELLI
ritmi e sequenze
abilità muoversi nello spazio seguendo il ritmo di musica
parole chiave
corpo, gesto, segnali, potenziale comunicativo, potenziale espressivo, ritmi
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 358) e i discorsi e le parole (p. 337)
MATERIALE
• tracce audio con ritmi differenti
• tamburello
• cassa audio
Preparazione attività:
• Preparare lo spazio ed eliminare eventuali ostacoli.
• Preparare almeno cinque tracce musicali/canzoni di diversi ritmi (es. musica classica, musica rap, musica rock, musica orientale, musica latino-americana), oppure utilizzare il tamburello.
Che cosa possiamo fare?
Ascoltare la musica e battere i piedi seguendo il ritmo.
Spunti per l’osservazione:
muoversi in base ai ritmi musicali, attenzione uditiva.
LIVELLO 3
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
contenuto
CHE ORCHESTRA
ritmi e sequenze
abilità riconoscere e riprodurre ritmi differenti con il corpo
parole chiave
corpo, gesto, segnali, potenziale comunicativo, potenziale espressivo, ritmi
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: i discorsi e le parole (p. 332), immagini, suoni, colori (p. 246) e il sé e l’altro (p. 140)
MATERIALE
• cerchi
• immagini di mani, piedi, petto, gambe (modello 16)
Preparazione attività:
• Organizzare uno spazio libero da ostacoli.
• Dividere bambini e bambine in piccoli gruppi.
Che cosa possiamo fare?
Suonare il corpo seguendo il ritmo dato dalla maestra. Attenzione: ognuno utilizza una parte del corpo diversa.
Spunti per l’osservazione:
focalizzare l’attenzione sui propri movimenti e non su quelli osservati dai compagni, concentrazione sul compito.
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
1. Competenza alfabetica funzionale
4. Competenza digitale
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittadinanza
7. Competenza imprenditoriale
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
TRAGUARDI DI SVILUPPO
• Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.
• Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.
• Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per fruizione di opere d’arte.
• Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo, e oggetti.
• Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.
• Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Il mondo in cui viviamo è ricco di stimoli e la palestra “Immagini, suoni, colori” è stata progettata per offrire opportunità ed esperienze di apprendimento per conoscere sé e il mondo attraverso molteplici strumenti e linguaggi espressivi. Riprendendo le Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”:
«I bambini conoscono il mondo attraverso la percezione, la relazione e l’azione; la corporeità e la sensorialità sono per loro un importante veicolo di comunicazione e di conoscenza».
Il corpo – in particolar modo nel periodo prescolare − è strumento fondamentale di conoscenza e in questa palestra bambini e bambine trovano, secondo le loro necessità, le seguenti opportunità di lavoro:
gioco simbolico e drammatizzazione; spazi di lavoro con vari strumenti di pittura; spazi di lavoro con materiali manipolativi; apparecchi tecnologici (telecamera, registratore, macchina fotografica, ecc.); strumenti musicali strutturati e non strutturati; espressività corporea.
Le proposte di attività presentate in questo capitolo e quelle presenti nei Quaderni Operativi sono state progettate affinché la bambina e il bambino possano il più possibile avere un’esperienza di apprendimento spontanea e autonoma e quindi riconoscere le attività da sperimentare osservando il materiale quasi senza il bisogno che il docente le espliciti con una consegna precisa.
È molto importante che si resti concentrati su uno solo degli spazi organizzativi, anche modulando e integrando ulteriori materiali.
Ad esempio, se decidiamo di far lavorare i bambini su un’attività di pittura dovremmo avere la possibilità di dipingere su un piano orizzontale, verticale e obliquo. Le tecniche di pittura possono essere tempere, spugne e rulli. I fogli possono essere di diverse dimensioni e grammatura.
Nel preparare i materiali è importante togliere tutto ciò che potrebbe distrarre o rendere difficile lo svolgimento dell’attività stessa.
Ma prima di dedicare la nostra attenzione alle attività specifiche soffermiamoci su alcuni aspetti fondamentali del nostro agire e del nostro progettare.
In questa palestra bambini e bambine sperimentano ed esplorano le potenzialità espressive offerte da molteplici linguaggi. Linguaggi che danno “parola” al proprio pensiero, al proprio corpo, alle proprie percezioni ed emozioni, e che danno spazio a creatività, immaginazione e fantasia
Questo ci aiuta a capire che dobbiamo osservare e considerare il bambino con una prospettiva globale e che il corpo è un prezioso mezzo di comunicazione.
In questa palestra bambini e bambine hanno l’opportunità di essere accompagnati a cogliere non la frammentarietà delle competenze ma l’interazione fra esse: corpo, mente, emozioni si fondono in un’unica competenza.
Diventa funzionale parlare allora di sviluppo armonico, in quanto lo sviluppo psico-fisico del bambino e il suo interagire con il mondo esterno manifestano il processo di cui è protagonista, non soffermandosi solamente sui prodotti che una società sempre più prestazionale chiede di produrre. L’arte, il colore, la musica sono strumenti che accompagnano bambini e bambine a esprimere ciò che provano, ciò che pensano o creano. In questo campo di esperienza assumono particolare importanza il corpo e i cinque sensi che aiutano a percepire, a riconoscere o fare esperienza di ciò che li circonda.
Citando le Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei:
“I bambini conoscono il mondo attraverso la percezione, la relazione e l’azione; la corporeità e la sensorialità sono per loro un importante veicolo di comunicazione e di conoscenza”.
INVENTO IL FINALE DELLA STORIA
contenuto abilità espressione artistica utilizzare in modo creativo materiali e tecniche
Analizzando i traguardi di sviluppo del campo di esperienza possiamo evidenziare i verbi-azioni che possono diventare nella progettazione le abilità su cui lavorare (comunicare, esprimere, raccontare, utilizzare, inventare, drammatizzare, disegnare, manipolare, creare, seguire, ascoltare, scoprire, sperimentare, combinare, produrre, esplorare, codificare e riprodurre).
Abbiamo poi evidenziato i contenuti che si riferiscono allo specifico campo di esperienza. I contenuti da noi elaborati per questa palestra sono: gioco simbolico, espressione artistica, percezione e produzione musicale, tecnologia, espressione corporea.
Fatta questa semplice analisi abbiamo materiale sufficiente per progettare una serie di attività che possano accompagnare bambini e bambine delle varie età nello sviluppo e/o nel potenziamento delle abilità e delle competenze.
Progettare attività a cui esporre i bambini in questa palestra contribuisce a sviluppare il pensiero divergente, che comprende la componente della creatività e può essere stimolato nelle situazioni in cui il bambino non ha solo una singola modalità di azione, ma può produrre qualcosa di nuovo e di personalizzato.
Non dobbiamo porre l’attenzione sul prodotto finale, ma considerare le capacità espressive del bambino attraverso i vari materiali.
Al termine di un disegno è importante chiedere al bambino se ha voglia di raccontare ciò che ha prodotto per dare così importanza alla sua espressività.
Qui dentro c’è tanta gente e tutti mangiano la pastasciutta!
Da sempre, il disegno è una delle forme di comunicazione più utilizzate alla Scuola dell’Infanzia. In modo particolare il disegno narrativo permette ai bambini di raccontare ciò che conoscono e ciò che vivono. Non ha dunque importanza il risultato, ma il segno grafico, gli schemi utilizzati, il colore nelle sue varie forme, l’atteggiamento al disegno, le emozioni nel rappresentarsi, ecc. Ad esempio, durante il periodo di frequenza alla Scuola dell’Infanzia, il disegno della figura umana subisce notevoli trasformazioni passando da segni quasi irriconoscibili, all’“omino testone” dove le gambe sono attaccate alla testa, per arrivare verso la fine della scuola a disegnare gradualmente tutte le parti del corpo.
Nel periodo prescolare, il bambino o la bambina disegna se stesso in base a come si percepisce e a ciò che conosce del suo corpo. Il disegno risente infatti dell’influenza di numerosi fattori tra cui quelli motori, emotivi e cognitivi. È importante far prendere consapevolezza al bambino e alla bambina del proprio corpo. Non ci riferiamo solo allo schema corporeo ma anche all’immagine corporea, ovvero alla rappresentazione di sé. L’evoluzione del disegno mostra di pari passo l’evoluzione dello sviluppo del bambino.
In questa palestra risulta molto importante far comprendere a bambini e bambine che i colori, le immagini, i suoni possono essere un importante canale di comunicazione. Pertanto, al termine di qualsiasi attività può essere chiesto al bambino e alla bambina di rappresentare l’esperienza fatta attraverso un disegno, una canzone. Questo non solo per offrire la possibilità di sperimentare molteplici canali espressivi, ma anche per consolidare i concetti appresi. Se noi facciamo un’esperienza e poi dobbiamo rappresentarla, le immagini, i suoni, i colori che caratterizzano l’esperienza devono essere vivi in noi. Per questo dobbiamo riflettere sull’intera esperienza nei suoi vari momenti, e su come l’abbiamo vissuta, quante e quali emozioni abbiamo provato. È stato divertente? Noioso?
Cosa ci ha colpito di più? Allo stesso tempo, andiamo a rafforzare il ricordo di ciò che abbiamo appreso.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: ESPRESSIONE ARTISTICA. Le attività di preparazione le troviamo a pp. 244; 254; 266; 283.
Un altro linguaggio che aiuta a esprimere se stessi è la musica. La musica è un’arte che si basa su ideare, generare e combinare successioni di suoni mediante la voce, il corpo o strumenti musicali
Se parliamo di musica sono tante le attività che possiamo progettare. Possiamo, ad esempio, far riconoscere il suono degli strumenti musicali ma possiamo anche far produrre suoni con strumenti, o con la voce o con le diverse parti del corpo.
Prima di questo, però, è importante che bambini e bambine arrivino a discriminare la differenza tra suoni diversi, tra suono e rumore, tra rumore forte e debole, tra suono lungo e corto, ecc.
La musica coinvolge la sfera emotiva e avvicina a una forma di arte immersiva, favorisce il coordinamento motorio, il senso del ritmo, l’attenzione, la concentrazione, la memoria e il pensiero creativo. Inoltre, è un’opportunità di socializzazione. Attraverso la musica bambini e bambine possono vivere e comunicare le proprie emozioni.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: PERCEZIONE E PRODUZIONE MUSICALE.
Le attività di preparazione le troviamo a pp. 259; 276.
I primi verbi evidenziati in questo campo di esperienza (comunicare, esprimere, raccontare) richiamano al campo “I discorsi e le parole”, con la differenza che in questa palestra il linguaggio verbale non è l’unico protagonista, ma si dà spazio per sperimentare molteplici attività e tecniche espressive. Con attività artistiche, musicali e immaginative, bambini e bambine comprendono che il proprio corpo è uno strumento prezioso che può parlare, comunicare, ascoltare, esprimere, disegnare, toccare e riprodurre.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: ESPRESSIONE CORPOREA.
Le attività di preparazione le troviamo a p. 289.
Durante la Scuola dell’Infanzia il bambino e la bambina diventano capaci di utilizzare simboli, immagini che esprimono attraverso l’imitazione differita. Nel periodo prescolare, infatti, i bambini tendono a riprodurre ciò che hanno osservato anche dopo ore o giorni. Ecco dunque perché il gioco simbolico è uno tra i giochi maggiormente prediletti dai bambini. Quando giocano, gli oggetti assumono funzioni, ruoli e significati differenti, e tra realtà e fantasia nasce il gioco del “facciamo finta che…”. Possono far finta di essere altro da sé utilizzando travestimenti, movimenti, oggetti che cambiano funzione in base alle necessità da rappresentare.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: GIOCO SIMBOLICO.
Le attività di preparazione le troviamo a pp. 238; 249.
Inoltre, in questa palestra troviamo tra i contenuti anche le tecnologie. Nella progettazione e nello svolgimento delle attività, è importante partire dalle conoscenze pregresse dei bambini. Ad esempio, si potrebbe chiedere cos’è un frullatore? A che serve? Perché utilizzarlo? In questo modo diamo spazio alla riflessione e alla possibilità di sperimentare che le tecnologie non sostituiscono il gioco o il disegno, ma sono strumenti che possono facilitare alcune azioni e integrare alcuni aspetti legati alle esperienze di apprendimento. Pertanto, la cosa fondamentale è contestualizzarle nel modo e negli spazi corretti
Strumenti tecnologici molto utilizzati nelle attività sono la telecamera, la macchina fotografica, il registratore. Videoregistrare o registrare le voci dei bambini durante un’attività non solo è efficace per il docente che deve osservare e documentare, ma diventa estremamente importante anche per i bambini e le bambine che in questo modo possono potenziare il ricordo, osservare le loro strategie e le strategie dei compagni
Nella palestra “Immagini, suoni, colori” molti sono gli strumenti tecnologici che possono dunque coadiuvare gli apprendimenti dei bambini durante attività, giochi ed esperienze. Se ad esempio facciamo far loro il gioco delle ombre cinesi è necessario avere dei fari, o un videoregistratore. Oppure ancora, se vogliamo inviare una canzone cantata e ballata come augurio ai genitori possiamo utilizzare una telecamera.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: TECNOLOGIA.
Le attività di preparazione le troviamo a p. 271.
Infine, possiamo parlare di immagini, suoni e colori senza pensare a tutto ciò che possiamo trovare fuori dalle mura della scuola?
L’esterno inteso come il giardino della scuola, o il territorio in cui la scuola è collocata, offre tantissime opportunità di conoscere fonti di suoni e rumori, sia naturali che artificiali.
Passeggiare fuori dalla scuola permette di osservare, di cercare forme d’arte e di conoscere aspetti della natura che possono generare curiosità, domande, spunti differenti da integrare con quelli offerti dalle attività svolte all’interno della scuola.
CONTENUTO
• Gioco simbolico
• Espressione artistica
IMMAGINI, SUONI, COLORI
RIFERIMENTO ALLE ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE IN GUIDA
Da p. 238 a p. 243; da p. 249 a p. 253
Da p. 244 a p. 248; da p. 254 a p. 258; da p. 266 a p. 270; da p. 283 a p. 288
• Percezione e produzione musicale Da p. 259 a p. 265; da p. 276 a p. 282
• Espressione corporea
• Tecnologia
Da p. 289 a p. 293
Da p. 271 a p. 275
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
CHE MESTIERE FACCIO?
gioco simbolico
abilità sperimentare diverse tipologie di travestimento
parole chiave
strumenti, corpo, emozioni
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...).
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: il corpo e il movimento (p. 188) e il sé e l’altro (p. 138)
MATERIALE
• abiti da lavoro caratterizzanti (camice del medico, cintura con attrezzi per idraulico, torcia per minatore, tavolozza per pittore, valigia per hostess di volo, ecc.)
• palcoscenico
Preparazione attività:
• Predisporre una sorta di palcoscenico.
• Disporre i materiali da utilizzare in modo che bambini e bambine possano riconoscere e impersonificare un mestiere.
Che cosa possiamo fare?
Scegliere un indumento e sperimentare con corpo e gesti un mestiere e le azioni che lo caratterizzano. Gli altri osservano e indovinano.
Spunti per l’osservazione:
interpretare ruoli con l’uso di travestimenti, materiali, oggetti-attrezzi che li caratterizzano.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
INDOVINA CHI SONO
gioco simbolico
abilità sperimentare attraverso la drammatizzazione ruoli e personaggi
parole chiave
strumenti, corpo, emozioni
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente; inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: il corpo e il movimento (p. 189) e il sé e l’altro (p. 139)
MATERIALE
• tessere con immagini di azioni di vita quotidiana (modello 17)
• palcoscenico
Preparazione attività:
• Predisporre una sorta di palcoscenico.
• Preparare le tessere con le immagini da mimare.
• Disporre i materiali da utilizzare in modo che bambini e bambine possano riconoscere e impersonificare un mestiere.
Che cosa possiamo fare?
Osservare le tessere, a turno pescare una tessera e mimare l’azione e l’espressione del volto. Chi indovina l’azione e l’emozione?
Spunti per l’osservazione:
partecipazione all’attività, riconoscere le emozioni da rappresentare, personalizzare l’imitazione.
LIVELLO 3
COMPETENZE EUROPEE
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
IL GIOCO DEI MESTIERI
gioco simbolico
abilità ricercare i movimenti più adatti per rappresentare il personaggio o l’oggetto interpretato
parole chiave
strumenti, corpo, emozioni
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione...).
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: il corpo e il movimento (p. 190) e il sé e l’altro (p. 155)
Preparazione attività: MATERIALE
• abiti da lavoro caratterizzanti (camice del medico, cintura con attrezzi per idraulico, torcia per minatore, tavolozza per pittore, valigia per hostess di volo, ecc.)
• telo e luce per creare ombre cinesi
• Disporre i materiali da utilizzare in modo che bambini e bambine possano riconoscere e impersonificare un mestiere.
• Predisporre il telo e puntare la luce, una volta che il bambino o la bambina si è disposto dietro il telo.
Che cosa possiamo fare?
Provare a indovinare che lavoro fa il personaggio dietro il telo, osservando l’ombra e capendo l’azione svolta.
Spunti per l’osservazione:
partecipazione all’attività, personalizzare l’imitazione, conoscere, rappresentare e individuare un mestiere e le azioni, gli oggetti-attrezzi che lo caratterizzano.
LIVELLO 3
COMPETENZE EUROPEE
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
CORNICETTE DELLA NATURA
contenuto
espressione artistica
abilità assemblare in modo creativo materiali differenti
parole chiave
emozioni, materiali, strumenti, arte
Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: il corpo e il movimento (p. 226) e il sé e l’altro (p. 150)
Preparazione attività: MATERIALE
• elementi naturali del giardino (sassi, foglioline, rametti, erba pigne, ecc.)
• contenitore
• fogli grandi colorati
• colla vinilica
• pennelli
• Preparare un tavolo di appoggio per gli elementi raccolti e da incollare.
• Predisporre le postazioni con il materiale con foglio su cui sono state disegnate linee (orizzontali, verticali, oblique, ecc.).
Che cosa possiamo fare?
Cercare e raccogliere elementi della natura, creare e incollare sequenze precise di elementi naturali.
Spunti per l’osservazione:
capacità di osservazione, utilizzo della colla e materiali naturali sul foglio, rispettare ritmo e sequenza oggetti.
Perché
Qualsiasi contesto offre la possibilità di scoprire e conoscere la natura intorno a sé attraverso l’osservazione e l’elaborazione dei materiali raccolti. Foglie di diverse sfumature, sassi, pigne, terra diventano occasione per dare spazio alla scoperta e alla creatività!
La consegna del docente vuole promuovere una riflessione sul riconoscimento e l’utilizzo di materiali diversi, in quanto ogni elemento della natura nella sua diversità rappresenta uno stimolo importante da conoscere.
Proviamo a chiedere a bambini e bambine quali e quante forme ha la natura. In questo modo lavoriamo in maniera trasversale sulla percezione e l’osservazione, sull’attenzione selettiva, sul processo di astrazione, favorendo la riflessione su concetti come forme, linee, sequenze proprio grazie all’utilizzo di materiali concreti della natura. Lasciamo che bambini e bambine possano cogliere la maestosità e l’arte nella natura partendo da piccoli oggetti come quelli proposti in queste attività, fino poi all’osservazione di paesaggi, come i colori e le forme del giardino della scuola in primavera, dell’arcobaleno dopo la pioggia o della neve posata sui giochi in cortile.
Quando
In qualsiasi momento dell’anno.
In diversi momenti delle stagioni dell’anno per sollecitare una riflessione sui cambiamenti della natura. Durante un’uscita didattica.
Come
Diamo spazio all’esplorazione e all’espressività spontanea di bambini e bambine. Rendiamo l’attività un momento di conoscenza dei materiali e delle diverse modalità di combinazione degli stessi. Diamo spazio alla creatività!
Offriamo anche la possibilità di confrontare il materiale raccolto affinché si generino spontaneamente domande sul perché non hanno raccolto un determinato oggetto. Inoltre, favoriamo un confronto partendo dal notare come lo stesso materiale assemblato in modo differente crea opere d’arte differenti.
E se…
Se il bambino non segue la consegna e utilizza i materiali senza occuparsi della distinzione ele menti morbidi e duri?
Accogliamo la modalità del bambino di rispondere all’attività, non soffermiamoci sulle nostre aspet tative. Cerchiamo di comprendere qual è il bisogno del bambino e chiediamogli con attenta e amore vole curiosità: “Come mai hai deciso di fare il dise gno mettendo insieme tutti gli elementi?”. Ascoltiamo la sua risposta e su di essa basiamo i nostri prossimi interventi educativi e didattici anche chiedendo allo stesso bambino se secondo lui ha seguito la consegna (questo in modo particolare per i bambini del Livello 3).
E se…
Se il bambino non è interessato alla produzione del disegno ma vuole solo raccogliere i materiali? Rispettiamo i suoi tempi! Probabilmente ha bisogno di maggior tempo per esplorare e studiare i materiali. L’attenzione è spesso catturata da ciò che è nuovo. Creiamo uno spazio specifico in cui anche altri bambini possono studiare i materiali. La manipolazione dei materiali, oltre che forma di conoscenza, può essere anche forma artistica!
Inoltre, possiamo far svolgere l’attività in gruppo, così lo stesso bambino potrebbe utilizzare il primo tempo per raccogliere e osservare cosa fanno i compagni e verso la fine partecipare attivamente alla composizione.
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
NEURONES TROVA I SUONI
percezione e produzione musicale
abilità ricercare e riprodurre suoni e rumori prodotti da una fonte e da un ambiente
parole chiave
alfabeti musicali
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: i discorsi e le parole (p. 322) e il corpo e il movimento (p. 224)
MATERIALE
• tessere con immagini di bosco, città, mare, giungla (modello 18)
• tracce audio 12-13-14-15
Preparazione attività:
• Preparare le tessere con le immagini dei vari ambienti.
• Preparare uno spazio idoneo e senza rumori per far ascoltare le tracce.
Che cosa possiamo fare?
Ascoltare le tracce musicali e aiutare Neurones a capire da quali ambienti provengono i suoni.
Spunti per l’osservazione:
gestione delle emozioni nello svolgere l’attività tenendo gli occhi chiusi, ascolto delle tracce.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
NEURONES A CACCIA DI SUONI
contenuto
percezione e produzione musicale
abilità riprodurre semplici suoni e rumori prodotti dall’ambiente
parole chiave
alfabeti musicali, oggetti
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: i discorsi e le parole (p. 323) e il corpo e il movimento (p. 225)
MATERIALE
• tessere con immagini di bosco, città, mare, giungla (modello 18)
• tracce audio 12-13-14-15
Preparazione attività:
• Preparare le tessere con le immagini dei vari ambienti.
• Preparare uno spazio idoneo e senza rumori per far ascoltare le tracce.
Che cosa possiamo fare?
Aiutare Neurones a scoprire nuovi territori e i suoni intorno a lui: provare tutti insieme a riprodurli con gli oggetti o con il corpo.
Spunti per l’osservazione:
attenzione a stimoli uditivi diversi, creatività nel riprodurre con il corpo i suoni.
LIVELLO 3
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
A SPASSO CON NEURONES
percezione e produzione musicale
abilità distinguere suoni e rumori associandoli ai vari e relativi contesti
parole chiave
alfabeti musicali
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: il corpo e il movimento (p. 226) e il sé e l’altro (p. 140)
Preparazione attività: MATERIALE
• tessere con immagini di bosco, città, mare, giungla (modello 18)
• strumenti musicali
• Preparare le tessere con le immagini dei vari ambienti.
• Predisporre gli strumenti musicali.
Che cosa possiamo fare?
Osservare l’immagine del paesaggio, provare a inventare e riprodurre almeno cinque suoni che si potrebbero sentire in quell’ambiente.
Spunti per l’osservazione:
distinguere suoni e rumori associandoli ai vari e relativi contesti.
LIVELLO 3
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
2 COMPETENZA MULTILINGUISTICA
4 COMPETENZA DIGITALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
PALETTE OF COLOURS
pluralità di linguaggi
riconoscere e pronunciare vocaboli in lingua straniera
parole chiave lingua italiana, lingua diversa dalla lingua madre, parole, attività
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 359) e il corpo e il movimento (p. 215)
MATERIALE
• Immagine della tavolozza (modello 29)
• tempere rosso, giallo, blu
• pennelli
• contenitori per i colori
Preparazione attività:
• Disporre bambini e bambine in modo che lavorino individualmente.
• Preparare i colori nei contenitori e le immagini da colorare.
• Prendere inizialmente un colore primario alla volta, riempire uno spazio della tavolozza e dire il nome del colore in inglese.
• Procedere con la creazione dei colori secondari dicendo di volta in volta il loro nome in inglese.
Che cosa possiamo fare?
Osservare la maestra e quale colore usa, ascoltate come si pronuncia il suo nome in inglese, poi ripetere, registrare e ascoltare.
Spunti per l’osservazione:
utilizzare una pluralità di linguaggi.
Perché
La Scuola dell’Infanzia è abitata da una pluralità di linguaggi e culture
Talvolta questa eterogeneità è vissuta come ostacolo alla comunicazione, mentre è invece preziosa occasione di apprendimento e crescita!
La pluralità di lingue e linguaggi è dentro la quotidianità di ciascuno ed è importante valorizzarla anche attraverso specifiche attività plurilinguistiche.
Durante la prima infanzia, la neuroplasticità, l’esponenziale recettività al linguaggio, i processi imitativi facilitano gli apprendimenti legati alle lingue straniere. Questa facilitazione tende poi a ridursi man mano negli anni successivi all’infanzia. Pensiamo ad esempio quanto sia molto più difficile per gli adulti imparare una lingua straniera.
Pertanto, è importante che l’ambiente educativo offra delle opportunità di apprendimento che possano facilitare prima di tutto il riconoscimento e la sperimentazione di una pluralità di linguaggi. Pensiamo anche solo al riconoscimento di differenti fonemi, all’attenzione selettiva verso i suoni linguistici o ancora all’esplorazione di differenti modi di comunicare e interagire.
La lingua è suono, significato, espressione, storia, non è dunque un insegnamento da fornire, ma un’esperienza e un’opportunità preziosa per crescere e imparare
Il bambino alla Scuola dell’Infanzia apprende attraverso l’esperienza e le interazioni spontanee e strutturate con linguaggi differenti diventano quindi occasione di apprendimento!
Quando
Durante l’intero anno sia nella fase iniziale, che in itinere, che finale.
Come
È bene valorizzare l’espressività linguistica stimolando anche la curiosità e la fantasia!
Ad esempio, chiediamo a bambini e bambine quante lingue conoscono oppure se hanno mai inventato una parola.
Così scopriamo linguaggi, parole, culture.
E se…
Se un gruppo di bambini inizia a giocare per conto proprio senza curarsi della consegna?
Possiamo entrare nel loro gioco parlando in inglese. Ricordiamo che la cosa più importante non è la ripetizione di parole, ma l’essere esposti alla pluralità di linguaggi.
E se…
Se quando la musica si ferma, il bambino non pronuncia il colore?
Prima di tutto è importante individuare il perché e poi sostenere il bambino costruendo complicità e alleanza
Ad esempio, potrebbe provare imbarazzo nel dover parlare davanti ai compagni; in questo caso il docente può avvicinarsi al bambino e creare un’atmosfera ludica facendo da portavoce all’interno del gruppo.
LIVELLO 1
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
UNA LAVAGNA SPECIALE
lingua scritta
abilità riconoscere e familiarizzare con il codice scritto (simboli e lettere)
parole chiave lingua scritta, attività
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 357) e il corpo e il movimento (p. 193)
MATERIALE
• farina di diverse tipologie
• piatti o vassoi
• diverse tipologie di linee, simboli o lettere (meglio se le linee da riprodurre vengono proposte una alla volta)
Preparazione attività:
• Disporre bambini e bambine in modo che lavorino individualmente e porre al centro tutto il materiale.
• Distribuire i piatti o il vassoio con la farina al suo interno.
Che cosa possiamo fare?
Osservare l’immagine e riprodurla nella farina.
Spunti per l’osservazione:
riproduzione dell’immagine rappresentata.
LIVELLO 2
1 COMPETENZA ALFABETICA FUNZIONALE
5 COMPETENZA PERSONALE, SOCIALE E CAPACITÀ DI IMPARARE A IMPARARE
6 COMPETENZA IN MATERIA DI CITTADINANZA
7 COMPETENZA IMPRENDITORIALE
8 COMPETENZA IN MATERIA DI CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALI
contenuto
OSSERVO E RIPRODUCO
lingua scritta
abilità riconoscere e utilizzare segni grafici
parole chiave lingua scritta, somiglianze e analogie, attività
riferimento ai traguardi di sviluppo:
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
Questa attività può essere sviluppata anche nelle palestre di: la conoscenza del mondo (p. 358), immagini, suoni, colori (p. 267) e il corpo e il movimento (p. 194)
MATERIALE
• Pasta di pane o plastilina
• Scheda con tipologie di linee (modello 30)
Preparazione attività:
• Disporre bambini e bambine in modo che lavorino individualmente e distribuire a ognuno la sua scheda.
• Distribuire la pasta di pane o la plastilina precedentemente preparata.
Che cosa possiamo fare?
Creare con la pasta di pane i segni presenti nella scheda e posizionarli sopra a essi con precisione.
Spunti per l’osservazione:
tempi di attenzione, interesse e curiosità per il segno grafico, motricità fine e coordinazione oculo-manuale.
CONOSCENZA
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
4. Competenza digitale
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
7. Competenza imprenditoriale
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
TRAGUARDI DI SVILUPPO
• Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata.
• Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
• Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.
• Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
• Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.
• Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.
• Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti-dietro, sopra-sotto, destra-sinistra ecc.; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
La palestra “La conoscenza del mondo”
è una palestra dove fare esperienze dirette, esperimenti, dove trovare oggetti e fenomeni interessanti da conoscere e scoprire. Una palestra dove bambini e bambine giocano e scoprono sia elementi che trovano nel mondo naturale, sia elementi e materiali progettati e preparati dal docente. Questa palestra si presta moltissimo per attività outdoor, ma anche per attività laboratoriali all’interno degli spazi della scuola
Spesso le attività relative a questo campo di esperienza risultano tra le più difficili da realizzare dal docente sia per il materiale da reperire, sia per gli strumenti, sia ancora per la strutturazione delle attività stesse.
Da dove partire? Partiamo dalle domande dei bambini. Quando un bambino o una bambina osserva il mondo che lo circonda, molto spesso chiede il perché degli avvenimenti, chiede come tali cose possano accadere.
Di seguito presentiamo qualche domanda di esempio per mostrare quanto le curiosità dei bambini rappresentano occasioni per delineare temi e contenuti che sostengono la progettazione della palestra “La conoscenza del mondo”.
Come fa una barca a stare a galla?
Perché gli aerei volano e le automobili no?
A cosa servono le piante?
Perché il ghiaccio fuori dal freezer si scioglie?
Perché i palloni delle fiere stanno in alto come le bolle di sapone e se invece soffio un palloncino non sta in aria?
Oltre che partire dalle domande dei bambini, possiamo partire anche dalle domande che possiamo porci come docenti. Ad esempio: quando si inizia a conoscere il mondo? Quale approccio adottare per avvicinare bambini e bambine a questo campo di esperienza?
Già durante il periodo prenatale sappiamo che il feto inizia a percepire, seppur in forma primordiale, gli stimoli interni o esterni al grembo materno che lo contiene e lo protegge. La conoscenza del mondo inizia molto prima dei tre anni e il primo mondo che i bambini conoscono non è certo quello che trovano fra le mura della scuola. Infatti, i bambini arrivano alla Scuola dell’Infanzia che hanno già tre anni di vita, di esperienze vissute a casa, all’Asilo Nido, al parco, al mare, in montagna, hanno visto, hanno ascoltato, hanno toccato, hanno annusato, hanno gustato.
Alla Scuola dell’Infanzia, bambini e bambine hanno la possibilità di iniziare a dare un senso logico e strutturato a ciò che hanno già conosciuto e possono arricchire e integrare le loro conoscenze Ogni cosa presente nel mondo ha un perché ed è regolata da principi o teoremi che i bambini alla Scuola dell’Infanzia non arrivano a conoscere nella teoria esplicativa e disciplinarista, ma iniziano a comprendere attraverso esperienze e opportunità di apprendimento
SI
CONTA!
contenuto abilità numeri, conteggio, misurazione confrontare e valutare la quantità
Se analizziamo i traguardi di sviluppo del campo di esperienza possiamo evidenziare i verbi-azioni che possono diventare nella progettazione le abilità su cui lavorare (raggruppare, identificare, confrontare, valutare, utilizzare, eseguire, collocare, riferire, osservare, interessarsi, scoprire, contare e operare, individuare, misurare).
Abbiamo poi evidenziato i contenuti che si riferiscono allo specifico campo di esperienza. I contenuti da noi elaborati per questa palestra sono: numeri, conteggio e misurazione, categorizzazione, organizzazione spaziale, fenomeni naturali, tecnologia, tempo, azioni ed eventi.
In questo campo troviamo tematiche e ambiti di approfondimento che sono fondamentali per affrontare i concetti scientifici e logico-matematici che poi saranno oggetto di studio alla Scuola Primaria. Occorre, quindi, partire dai bambini. Sono loro i protagonisti dell’apprendimento e della costruzione delle loro conoscenze. Ne è un esempio la loro spiccata curiosità, che potremmo esemplificare nelle tipiche domande del “perché”. Bambini e bambine si interrogano sul mondo che li circonda, spesso pongono domande su argomenti scientifici, dobbiamo perciò cogliere queste domande come opportunità di apprendimento. Da dove partire per introdurre un argomento o fare esperienza di un fenomeno se non dalla curiosità e dalle conoscenze pregresse dei bambini? Quando un bambino o una bambina fa il suo ingresso alla Scuola dell’Infanzia possiede già un bagaglio di esperienze e conoscenze relative al mondo che lo circonda. È un ambiente fatto di cose, oggetti, materiali, un ambiente fisico ma anche un ambiente popolato da persone, animali, natura, un mondo pieno di emozioni, sentimenti, relazioni.
Nei primi anni di vita i bambini hanno sviluppato abilità e competenze che consentono loro non solo di esplorare, ma di dare un significato, di comprendere e quindi conoscere il mondo che li circonda. Ma cosa vuol dire conoscere? Cos’è la conoscenza? Sarebbe incompleto e riduttivo dare un’unica definizione, tanti sono gli ambiti scientifici che se ne sono occupati, dalla filosofia, alla psicologia, dalla pedagogia, alla biologia, ecc.
Riprendendo Umberto Galimberti (Nuovo Dizionario di Psicologia, Psichiatria, Psicoanalisi, Neuroscienze, Feltrinelli 2018):
«...Sia in ambito filosofico che in ambito psicologico, la conoscenza è considerata una gerarchia cumulativa ottenuta con l’integrazione successiva dell’esperienza e con il graduale passaggio dal più concreto al più astratto…».
Nel periodo della Scuola dell’Infanzia il bambino è in quello che Piaget definisce stadio preoperatorio, che va dai 18/24 mesi ai 6/7 anni. In questo stadio iniziano a svilupparsi attività cognitive simboliche che consentono al bambino di avere in mente oggetti di una recente esperienza percettiva e di anticipare eventi non legati necessariamente al presente.
Nascono e prendono spazio la rappresentazione, la fantasia e il pensiero simbolico, che si sviluppano in relazione all’agire concreto e quotidiano.
Ciò che il bambino comprende e conosce è fortemente connesso alle sue esperienze quotidiane. I “perché” di bambini e bambine sono espressione di motivazione, curiosità, attenzione, emozioni che scaturiscono da ciò che in quel momento stanno vivendo. Funziona anche per gli adulti allo stesso modo. Se un docente ci propone un concetto che non ritroviamo utile nella nostra quotidianità, è molto probabile che si abbia minore interesse a comprenderlo. Abbiamo bisogno di ancorare la comprensione di nuove informazioni a qualcosa che ci riguarda, o riguarda gli eventi e le situazioni che osserviamo
La scuola accompagna i bambini a sviluppare e prendere consapevolezza di tutte le strategie, le tecniche, gli strumenti, le modalità per conoscere ciò che li circonda.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: FENOMENI NATURALI. Le attività di preparazione le troviamo a p. 374.
L’ambiente naturale può essere un contesto in cui osservare e categorizzare ciò che è presente intorno a noi. Ad esempio, se siamo nel cortile o in un parco possiamo chiedere ai bambini di raggruppare e suddividere ciò che possono raccogliere (foglie, bastoni, sassi, pigne, ecc.) in base ad alcune caratteristiche fisiche degli elementi, quali: colore, forma, dimensione, consistenza, temperatura, ecc. O ancora possono identificare proprietà di elementi e fenomeni naturali e accorgersi di quanti e quali cambiamenti possono esserci.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: CATEGORIZZAZIONE.
Le attività di preparazione le troviamo a p. 357.
Gli elementi raccolti e i contesti della natura poi possono essere osservati attentamente anche grazie a strumenti tecnologici. Ad esempio, con il computer possono approfondire le conoscenze relative agli elementi, con il microscopio o con la lente di ingrandimento possono scoprire caratteristiche non visibili a occhio nudo, con la macchina fotografica posso documentare le attività.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: TECNOLOGIA. Le attività di preparazione le troviamo a p. 385.
In questa palestra i bambini e le bambine hanno l’opportunità di affinare e sviluppare il pensiero creativo e il pensiero critico. Alla Scuola dell’Infanzia è fondamentale strutturare non solo le attività educativo didattiche, ma anche gli stili comunicativi e relazionali
Non si tratta quindi solo del “cosa”, ma anche del “come”, tenendo conto delle caratteristiche tipiche di questa fase di sviluppo.
Conoscere è un processo continuo e dinamico, e accompagnare bambini e bambine nella scoperta del mondo vuol dire osservare e conoscere le traiettorie evolutive, avendo cura dell’individualità di ciascuno.
Nella progettazione delle attività è dunque importante promuovere un contesto di apprendimento, affinché i bambini vivano al meglio la loro curiosità e la loro motivazione al sapere e al conoscere, facendo domande, formulando ipotesi e verificando soluzioni.
Come riportato nelle Indicazioni Nazionali 2012:
«I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri».
Possiamo imparare che chiedere il perché e interrogarsi sul mondo è fondamentale, dal momento che rappresenta le prime basi per lo sviluppo di un pensiero critico e in continua crescita
Ascoltare e incoraggiare le osservazioni e le riflessioni di bambini e bambine consente di promuovere un atteggiamento scientifico, in quanto il bambino è sostenuto nel sentirsi attivo conoscitore del mondo. Rendere possibile e concreto, fin dalla Scuola dell’Infanzia, l’approfondimento di concetti relativi all’ambiente, alla natura, ai numeri vuol dire accogliere la propensione del bambino nell’essere un vero e proprio ricercatore. Osservare, sperimentare, confrontare, tentare per prove ed errori, verificare sono tutte azioni che bambini e bambine quotidianamente mettono in atto. A tre, quattro, cinque anni, il modo in cui i bambini conoscono il mondo è sicuramente differente, sta a noi adulti saper cogliere l’unicità di ciascuno e accompagnarli in questa scoperta, tenendo conto delle diverse fasi di sviluppo. I bambini continuamente acquisiscono esperienze su come funziona il mondo ed elaborano delle loro spiegazioni su ciò che accade intorno a sé.
Il contenuto a cui
A ogni modo, essendo una palestra ricca di materiale e possibilità di esperire, dobbiamo stare attenti di non sovrastimolare i bambini: è molto importante dare un senso logico e graduale alle varie esperienze e attività.
In questo campo trova spazio ancor di più la curiosità e lo stupore di bambini e bambine che funge da stimolo per comprendere che ciò che li circonda ha una sua logica ed è possibile conoscerlo. Molte attività quotidiane o molti giochi hanno in sé delle componenti scientifiche. Sta ai docenti coglierle per poter promuovere delle conoscenze relative al mondo intorno a sé.
Possiamo imparare come mai, se saltiamo in una pozzanghera, l’acqua si muove e se facciamo dei salti ancor più grandi l’acqua fa schizzi più grandi e lunghi.
Possiamo imparare perché quando apparecchiamo la tavola riusciamo a sapere quanti bicchieri prendere in modo che tutti abbiano da bere.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: NUMERI, CONTEGGIO, MISURAZIONE. Le attività di preparazione le troviamo a p. 350; p. 368.
La Scuola dell’Infanzia − e quindi l’intervento del docente − rende possibile comprendere e organizzare queste conoscenze in un sapere sempre più strutturato e consapevole. Partire da ciò che bambini e bambine già conoscono − il noto −, dalle loro riflessioni per arrivare al nuovo − il non noto −, senza calare dall’alto le conoscenze. L’adulto non deve dare nell’immediato le risposte corrette, ma deve creare l’opportunità perché ciascuno abbia spazio e opportunità per lo sviluppo del ragionamento logico e scientifico.
L’ambiente in cui viviamo oggi è colmo di stimoli e di informazioni. Soffermarsi su ciò che ci circonda e approfondire i meccanismi di funzionamento significa non solo accrescere le proprie conoscenze, ma anche rispettare e dare valore all’ambiente, alla natura, agli esseri viventi, al mondo.
Se facciamo vivere al bambino l’ambiente, lo aiutiamo a conoscerlo e al tempo stesso a orientarsi. Lo spazio molto spesso viene vissuto in modo passivo. Ad esempio, i bambini percorrono sempre lo stesso tragitto per andare da casa a scuola, ma se chiediamo loro di raccontarci cosa c’è nel tragitto molto spesso non lo sanno. Per poterlo fare devono infatti fare esperienza diretta, devono soffermarsi a capire il punto di partenza e il punto di arrivo, gli ostacoli che possono incontrare e come poterli superare.
Il contenuto a cui facciamo riferimento è: ORGANIZZAZIONE SPAZIALE. Le attività di preparazione le troviamo a p. 363; p. 380.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
CONTENUTO
RIFERIMENTO ALLE ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE IN GUIDA
• Numeri, conteggio, misurazione Da p. 350 a p. 356; da p. 368 a p. 373
• Categorizzazione Da p. 357 a p. 362
• Organizzazione spaziale Da p. 363 a p. 367; da p. 380 a p. 384
• Fenomeni naturali Da p. 374 a p. 379
• Tecnologia Da p. 385 a p. 389
• Tempo, azioni ed eventi Da p. 390 a p. 397
PRONTI PER LA CLASSE PRIMA? LA SCUOLA PRIMARIA VI ASPETTA!
Siamo al termine della Scuola dell’Infanzia, qualche bambino ha già compiuto 6 anni, qualcun altro ne ha appena compiuti 5 e tra qualche mese inizierà la Scuola Primaria. Come possiamo dire se bambini e bambine sono pronti per la classe prima?
Molto spesso ai docenti viene chiesto se i bambini devono saper leggere e scrivere. Non è certo questo l’obiettivo della Scuola dell’Infanzia!
Durante il periodo prescolare ci si occupa dello sviluppo e del consolidamento di una serie di abilità e competenze necessarie a sostenere gli apprendimenti che bambini e bambine andranno ad acquisire alla Scuola Primaria. Si tratta, infatti, di apprendimenti che si basano su prerequisiti della scrittura, della lettura, del calcolo e di numerose abilità per poi sviluppare competenze trasversali, quali ad esempio attenzione, memoria, flessibilità, problem solving, ecc.
Durante la Scuola dell’Infanzia è bene dunque osservare e sostenere lo sviluppo delle funzioni cognitive, percettive, emotive e motorie e avere cura della motivazione, della creatività e della curiosità ad apprendere. Sono dunque molteplici le funzioni e i processi coinvolti così come i fattori e le variabili che intervengono nell’acquisizione delle competenze.
L’apprendimento riguarda, infatti, non soltanto il contenuto, le caratteristiche del cosa apprendere, ma anche il come, le modalità relazionali e contestuali e le strategie che ciascun bambino mette in atto durante il processo di apprendimento.
Osservare e lavorare in modo mirato sulle singole abilità che sostengono lo sviluppo di competenze in ogni campo di esperienza offre l’opportunità di migliorare l’evoluzione degli apprendimenti e di fornire strumenti e/o strategie affinché bambini e bambine non vadano in frustrazione quando incontrano ostacoli nello svolgimento delle attività.
È importante osservare che oltre allo svolgimento dell’attività in sé sperimentino in autonomia il materiale proposto formulando ipotesi, prevedendo risultati e ponendo domande.
Inoltre è bene assicurarsi che siano preparati a rispondere a ciò che la Scuola Primaria richiede anche dal punto di vista dell’atteggiamento rispetto ai nuovi apprendimenti.
Ma che cosa pensano i bambini e le bambine della Scuola Primaria?
Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
Il prossimo anno andrai alla Scuola Primaria. Come te la immagini?
Tommaso: Bella, ci saranno gli amici e poi si studia.
Giulio: Me la immagino bene, bisogna fare i compiti, bisogna giocare e poi fare le attività.
Arianna: Dobbiamo lavorare assieme.
Serena: Avrà disegni con delle cose immaginate, le maestre saranno con i capelli lunghi e una con i capelli corti.
Dario: Si gioca.
Cosa hai imparato alla Scuola dell’Infanzia?
Martina: Aiutare i fiori, poi fare gli artisti, poi….
Giulio: A rispettare le regole, a essere amici.
Serena: Il disegno della farfalla, il disegno dei fiori.
Cosa significa studiare?
Samuele: Bisogna lavorare per finire il quaderno per poi poter andare alla terza scuola.
Giulia: Imparare delle cose.
Michele: A disegnare con la maestra Francesca, a tagliare con la maestra Daisy, ho imparato anche che si può guardare attentamente una bollicina che sale dall’acqua con la maestra Nicole, con la maestra Silvia ho imparato che i cactus vivono nel deserto e che non hanno bisogno di molta acqua, con la maestra Chiara ho imparato tutte le emozioni, come la calma, la rabbia, la felicità, il disgusto, la paura e l’amore.
Giovanni: Ho imparato a disegnare, a colorare, a fare gli esperimenti, come sono fatte le principesse e come sono fatti gli alberi. Con la maestra Francesca di motoria a giocare, con il maestro Emanuele a fare musica.
Cosa vorresti imparare ancora da queste maestre?
Arianna: A saper leggere, ma io sono pronta per la primaria perché ho già la cartella con le penne, le forbici, l’astuccio il quaderno e delle matite e dei pennarelli.
Alessia: Ora io so ascoltare, ma vorrei imparare a scrivere.
Sei pronta per la scuola Primaria?
Arianna: Sì, perché so curare le piante, colorare e altre cose che non mi ricordo.
Ma cosa si aspetta l’insegnante che accoglie i bambini in classe prima?
Riportiamo l’esperienza di insegnanti della Scuola Primaria, che attraverso riflessioni sottolineano alcuni aspetti da considerare per il passaggio tra la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria, affinché i primi mesi di frequenza nel nuovo ordine scolastico siano vissuti al meglio e non diventino ostacolo per i nuovi apprendimenti.
Alla Scuola Primaria può succedere che bambini e bambine incontrino difficoltà nella comprensione dell’argomento e delle informazioni principali. Questo si può notare ad esempio dalla tendenza a dare risposte che non sono attinenti con la domanda. La conseguenza, molto spesso, genera disorientamento e ostacoli nel portare a termine un’attività
Per lavorare in questa direzione alla Scuola dell’Infanzia, è importante preparare bambini e bambine con specifiche attività, come la lettura di un testo – magari corredato da illustrazioni – su cui, in seguito, lavorare con i bambini.
COSA POSSIAMO FARE CON QUESTA SEMPLICE LETTURA?
Vediamo alcuni spunti:
Possiamo leggere e chiedere a bambini e bambine di raccontare la storia ascoltata.
Possiamo fare domande specifiche quali: quante finestre ci sono nella casa? Di che colore è l’automobile che sta arrivando?
Dov’è il sole? Come sono i fiori?
Possiamo chiedere a bambini e bambine di rappresentare graficamente la storia ascoltata.
Possiamo preparare un disegno in bianco e nero con una casa senza porte e finestre e una strada per permettere poi a bambini e bambine di completare il disegno e colorarlo.
Possiamo chiedere a bambini e bambine di arricchire la storia con frasi e con rappresentazioni grafiche.
LA CASA NEL BOSCO
In un bosco c’era una casa arancione. La porta era in basso, le due finestre avevano sul davanzale fiori colorati. Dalla stradina si vedeva arrivare un’automobile blu. Il sole era alto nel cielo. Marco decise di andare fuori a giocare con la palla.
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
LA MAPPA…
Costruire una semplice mappa del quartiere − o in alternativa utilizzare il modello fornito nella pagina − dove è ben visibile la scuola, alcuni negozi, monumenti, giardini, ecc.
Durante la passeggiata, bambini e bambine devono seguire le indicazioni della mappa e una volta trovati i vari elementi li possono cerchiare.
Modello file 44
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO il corpo e il movimento il cor po e il movimento il corpo e il movimento IL CORPO
E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MON DO la conoscenza del mon do la conoscenza del mondo la conoscenza del mon do LA CONOSCENZA DEL MONDO LA CONOSCENZA DEL
DEL QUARTIERE
Portare bambini e bambine in passeggiata e poi far costruire loro la mappa del quartiere.
Modello file 45
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
L’INVITO ALLA MIA FESTA
Costruire un invito per la propria festa di compleanno.
Dopo aver presentato e consegnato il materiale, possiamo accompagnare bambini e bambine alla realizzazione del biglietto portandoli a riflettere su alcuni aspetti in relazione ai campi di esperienza:
I discorsi e le parole
Cosa possiamo scrivere per far capire ai nostri amici che sono invitati alla festa?
La conoscenza del mondo
Che giorno sarà la festa? A che ora?
Dove?
Immagini, suoni, colori
Come possiamo abbellire il nostro biglietto? Di che colore lo facciamo? Che colori utilizziamo? Pennarelli, matite, tempere?
Il sé e l’altro
Se vengono alla festa quali emozioni proviamo? Come possiamo rappresentare queste emozioni sul biglietto?
Il corpo e il movimento
Quali balli, balli di gruppo, giochi possiamo fare per divertirci?
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI,
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE
TANTE FILASTROCCHE
Imparare a memoria brevi filastrocche, poesie e inventarne di nuove.
Filastrocca del pulcino
Lunedì chiuso chiusino.
Martedì bucò l’ovino.
Sgusciò fuori mercoledì.
Pio, pio, pio di giovedì.
Venerdì un volettino.
Beccò sabato un granino. La domenica mattina aveva già la sua crestina.
Mignolino birichino
Il pollice è andato nel bosco, l’indice ha raccolto la legna, il medio ha acceso il fuoco, l’anulare ha preparato la pappa e il mignolo… se l’è mangiata tutta.
Filastrocca della scuola
Filastrocca della Scuola dove il tempo passa, vola!
Si sta bene con gli amici, sui quaderni a far cornici, a giocar nell’intervallo, a inventare un nuovo ballo, ad attender la pagella, anche se non troppo bella, perché è “super”, in compagnia, condivider l’allegria!
Marzia CabanoI discorsi e le parole
Ora tocca a voi! Inventate la vostra filastrocca.
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE
INVENTIAMO UNA CANZONE
Inventare una canzone pensando al testo e alle musiche.
Per stimolare bambini e bambine si possono fare alcune domande relative ai diversi campi di esperienza.
La conoscenza del mondo
Di quale argomento vogliamo parli la nostra canzone?
I discorsi e le parole
Quali parole vogliamo inserire? In quale lingua la cantiamo?
Immagini, suoni, colori
Che ritmo diamo? Usiamo anche strumenti musicali?
Il sé e l’altro
La dedichiamo a qualcuno in particolare? Vogliamo sia allegra o triste?
Il corpo e il movimento
Inseriamo dei movimenti? Vogliamo che diventi un ballo di gruppo?
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL SÉ E L’ALTRO il sé e l’altro il sé e l’altro il sé e l’altro
IL SÉ E L’ALTRO IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO il corpo e il movimento il cor po e il movimento il corpo e il movimento IL CORPO
E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL MOVIMENTO IL CORPO E IL
IMMAGINI, SUONI, COLORI immagini, suoni, colori im magini, suoni, colori imma gini, suoni, colori IM MAGINI, SUONI, COLO RI IMMAGINI, SUONI, COLORI
I DISCORSI E LE PAROLE i discorsi e le parole i discor si e le parole i discorsi e le parole I DISCORSI E LE PAROLE I DISCORSI E LE PARO LE I DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MON DO la conoscenza del mon do la conoscenza del mondo la conoscenza del mon do LA CONOSCENZA DEL MONDO LA CONOSCENZA DEL
QUANTI LABIRINTI!
Risolvere i labirinti proposti.
Modello file 46
grafica e impaginazione
Stefania Rossini, Pagina 49
copertina
Mauro Aquilanti, Ester Ciceroni
illustrazioni
Alessia Zucchi
redazione
Giulia Eusebi
referenze fotografiche
iStock, Archivio Raffaello
coordinamento digitale
Paolo Giuliani
stampa
Gruppo Editoriale Raffaello
© 2023
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Ristampa: 2028 2027 2026 2025 2024 2023
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ISBN978-88-472-4182-4
Il progetto Una girandola di esperienze. In viaggio con Neurones verso i prerequisiti ha come finalità principale quella di accompagnare i docenti nell’importantissimo compito di sostenere lo sviluppo cognitivo, motorio, emotivo e sociale di ogni bambino e ogni bambina dai 3 ai 6 anni secondo il proprio potenziale di sviluppo e aiutarli così ad affrontare al meglio l’ingresso alla Scuola Primaria.
Alternando spunti teorici ad attività pratiche in interazione fra i campi di esperienza, il progetto mette in evidenza come sostenere i bambini nello sviluppo delle conoscenze e abilità affinché possano poi diventare competenze. Con questa prospettiva, il docente acquisisce una maggiore consapevolezza nella scelta delle attività didattico-educative presentate a bambine e bambini.
Allegati alla Guida
TORNEO DELLE ESPERIENZE con il tabellone, le carte e le pedine per imparare giocando
POSTER delle emozioni
CALENDARIO delle giornate
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