GUIDA DIDATTICA per la Scuola dell , Infanzia



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CODICE DI ATTIVAZIONE RISERVATO
«In un ambiente preparato, ogni bambino accende in modo naturale il proprio interesse ad apprendere»
Maria Montessori
Un grande ringraziamento per la collaborazione, le idee, l’appoggio a tutte le insegnanti che, giorno dopo giorno, hanno reso possibile ogni parte di questo lungo percorso:
Cristina Stronati, Tania Primucci, Paola Zenobi, Federica Damiani, Francesca Bocci, Paola Masé, Elisa Turchetti, Roberta Discepoli, Anna Carolina Morici, Laura Capodimonte, Claudia Renzi, Giulia Bartocci, Barbara Veschi.
Le attività e le proposte operative sono state realizzate nella Scuola dell’Infanzia Negromanti dell’Istituto Comprensivo Lorenzo Lotto di Jesi (An).
Un grazie speciale a tutti i bambini e le bambine che ho incontrato e che mi hanno insegnato molto di più di ciò che io ho insegnato loro.
Educare, insegnare e ispirare sono tre verbi estremamente importanti del fare scuola, ma di certo ispirare è la cosa più difficile, comporta la costruzione di un rapporto empatico basato sulla fiducia e sulla costante capacità di porsi in ascolto e in osservazione di chi abbiamo davanti: le bambine e i bambini.
Il progetto Tigrotto e i suoi amici è stato ideato partendo proprio dalla necessità di creare relazioni sociali positive tra bambine e bambini, e tra bambini e docenti durante l’intero percorso scolastico.
Inoltre, ha la finalità di promuovere il coinvolgimento emotivo con cui bambine e bambini affrontano il processo d’apprendimento, dove la parola coinvolgimento può essere definita termine ombrello, in quanto racchiude in sé la motivazione alla scoperta e alla conoscenza, la consapevolezza della propria identità e le esperienze emotive che concorrono all’acquisizione di competenze.
I docenti, durante il percorso scolastico, hanno il compito di trasformare le piccole menti in pensatori autonomi, che avranno modo così di compiere scelte e di esprimere le proprie opinioni.
Albert Bandura sostiene che «gli individui sono ambienti gli uni per gli altri», perciò nella socializzazione risiede uno dei principi fondamentali dell’apprendimento e la Scuola dell’Infanzia è il contesto sociale in cui si formano e si plasmano le prime e fondamentali relazioni sociali.
Il progetto Tigrotto e i suoi amici nasce dalla volontà di accompagnare bambine e bambini in un percorso di crescita creato, pensato e sperimentato intorno a ognuno di loro. La diversità all’interno delle proposte didattiche permette un modello d’insegnamento centrato sulle svariate caratteristiche di ogni bambino, e fornisce a ognuno infinite possibilità di apprendere.
La capacità creativa è sottesa a ogni proposta didattica, perché se c’è curiosità, stimolo, interesse, sicuramente le possibilità intellettive si ampliano e divengono maggiormente malleabili.
Ispirare bambine e bambini attraverso una miriade di proposte è il dovere dei docenti, proposte diverse per diversi individui, input calibrati e differenti per ogni singola intelligenza.
Tutto questo permetterà a ognuno di aprire il canale dell’apprendimento e di creare, man mano, il proprio modo di apprendere e, perciò, di crescere.
Il progetto è formato da un Quaderno Operativo calibrato per età e una Guida Didattica per i docenti. Ogni proposta didattica nei quaderni si collega a un’attività in guida.
L’intento del progetto è quello di creare una scuola rivolta al futuro, all’ecosostenibilità e alla transizione ecologica, una scuola attenta a ogni individualità attraverso l’educazione civica e l’educazione emotiva. In un contesto così complesso come quello della Scuola dell’Infanzia, in cui l’insegnamento deve riacquistare il suo valore, è necessario avere a disposizione uno strumento che permetta ai docenti di organizzare al meglio il loro tempo per poter dedicare la giusta cura e attenzione all’unicità di ogni bambino.
La Guida Didattica Tigrotto e i suoi amici per i docenti della Scuola dell’infanzia ha tre principali finalità:
fruibilità attraverso una programmazione mensile e tre progetti annuali; ricchezza di proposte didattiche;
praticità per poter programmare avendo tutto il materiale utile a disposizione.
con il Quaderno Operativo nella Guida Didattica
· allegato LE PAROLE DEL CUORE
· il burattino di TIGROTTO
· la fascia di SUPERGREEN
· il diploma
· la medaglia di TIGROTTO e i suoi amici
IN PIÙ per i 5 anni
Prelettura Prescrittura Precalcolo
VOLUME 1
· MESE DOPO MESE
VOLUME 2
· PROGETTI ANNUALI
VOLUME 3
· PROGETTAZIONE E COMPETENZE
ALLEGATI ALLA GUIDA
· CALENDARIO murale di TIGROTTO
· poster di BENVENUTO
· poster di SUPERGREEN
MATERIALE DIGITALE
· canzoni, video, giochi interattivi, modelli, UdA e progetti
La Guida Didattica è ricca di storie e filastrocche inedite, che ci accompagnano in ogni mese e in ogni proposta didattica per lavorare allo sviluppo dell’educazione all’ascolto.
Tigrotto e i suoi amici ci accompagnano durante tutto l’anno scolastico in un percorso di educazione civica e di didattica teatrale attraverso storie, attività, canzoni e proposte didattiche.
Con la Guida Didattica gli scenari e i personaggi per sviluppare la capacità creativa, linguistica e rinforzare l’autostima.
Guida
Didattica
VOL 1
SUPERGREEN ecosostenibilità · transizione ecologica · STEM
VOL 2
COLORI didattica laboratoriale · STEAM
COLORATO
DRAMMATIZZAZIONI E TEATRO per le feste e le stagioni
TEATRO
LE PAROLE DEL CUORE educazione emotiva
LE COMPETENZE SPECIFICHE dai 3 ai 6 anni · UdA e Progetti annuali
OTTOBRE OTTOBRE conoscenza delle caratteristiche stagionali Ascolta balla la musica classica (tr. 4), poi osserva nomina gli elementi autunnali. conoscenza delle caratteristiche stagionali MUSICA D'AUTUNNO SETTEMBRE IN GUIDA VOL. PP. 70, 150, 156 Ascolta canzone di Tigrotto e suoi amici (tr. 1), poi colora bambini ripassa le parole e grafismi di Tigrotto Ricorda come saluta quando si arriva a scuola. C.E. obiettivo: costruzione di relazioni positive 57 56 MARZO IN GUIDA VOL. PP. 378, 390gna gli strumenti utili per fare l’orto. Disegna cosa si può cucinare di buono con pomodoro. C.E. 3 obiettivo: osservazione e riproduzione di elementi naturali LA SEMINA EDUCAZIONE AMBIENTALE ALIMENTARE Le piante sono formate da radici, fusto foglie. Ne esistono tanti tipi alcune sono piante verdi, altre possono produrre fiori colorati, altre ancora producono verdura frutta di diverso tipo. COLORATO IN GUIDA VOL. P. 105 (tr. 34), osserva le ruote dei colori con pastelli colora pappagalli, usando colori caldi colori freddi. DIDATTICA LABORATORIALE FEBBRAIO FEBBRAIO IN GUIDA VOL. P. 341 DIDATTICA TEATRALE IN GUIDA VOL. P. 37 (tr. 15), la Ripassa vestiti delle maschere e colora. Completa con grafismi ripassa nome della festa. poi ripassa vestiti delle maschere colora. Disegna tanti coriandoli nella striscia in basso. STELLE FILANTI E CORIANDOLI A CARNEVALE EDUCAZIONE ALL'ASCOLTO Marta Bartolucci APRILE APRILE IN GUIDA VOL. P. 39 IN GUIDA VOL. P. 39 Osserva gli ingredienti disposizione: usali per cucinare qualcosa di buono! Disegna quello che hai preparato, poi racconta la tua ricetta. Osserva le quattro sequenze racconta cosa vedi usando connettivi temporali prima, dopo, poi, infine. IN CUCINA OGGI CUCINO IO
La struttura della Guida Didattica permette di avere: programmazione mensile da settembre a giugno; ogni mese UdA specifiche nei tempi e nelle attività; ogni giorno una proposta didattica; progetti annuali per ampliare l’offerta formativa.
VOLUME 1
SETTEMBRE
OTTOBRE
Preaccoglienza Accoglienza
Nonni Autunno Halloween
NOVEMBRE
DICEMBRE
GENNAIO
FEBBRAIO
Arriva GREEN
Gli alberi con GREEN
Natale
Inverno
Le STEM verdi con GREEN
Carnevale
MARZO
La semina con GREEN
Papà Pasqua
APRILE
Primavera
La Continuità con GREEN
MAGGIO
Mamma Psicomotricità
Le api con GREEN
GIUGNO
Coding Estate
VOLUME 2
Progetti annuali:
drammatizzazioni
TEATRO
CREATIVITà
ARTE
emozioni
CUORE
VOLUME 3
Programmazione completa
UdA e Progetti annuali
Competenze specifiche
Tabelle d’osservazione
Fascicolo personale
Documento di passaggio
Nel primo volume la suddivisione è mensile, da settembre a giugno. Ogni mese è scandito da semplici e fruibili Unità di Apprendimento che seguono, giorno dopo giorno, il passare del tempo a scuola. Nel volume c’è una grande ricchezza di proposte didattiche. Inoltre, attraverso la didattica teatrale troviamo l’educazione civica con TIGROTTO E I SUOI AMICI, per imparare, in maniera divertente e giocosa, le regole base della convivenza in un gruppo e le regole per il rispetto dell’ambiente.
All’interno del volume sono presenti le PAROLE DELLA SCUOLA che si riferiscono alle Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei” e ne estrapolano alcune parole chiave, che fungono da substrato dell’insegnamento nella Scuola dell’Infanzia. Sono parole che si ricollegano a pedagogi sti, a idee pedagogiche ben precise e che caratterizzano il lavoro degli insegnanti.
dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze. Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
PREACCOGLIENZA p. 18
ACCOGLIENZA p. 40
Una osa mportante
a mp rtante
La routine del calendario giornaliero è un momento importante che segna susseguirsi del tempo, e permette a ognuno di aumentare la propria consapevolezza del “qui e ora” donando maggiore serenità emotiva
Routine della presenza
Routine del cerchio Ogni mattina, appena entrati a scuola, facciamo segnare la presenza. Può essere utilizzata la foto del bambino o, nel corso dell’ultimo anno, è possibile utilizzare il nome. La presenza implica un pren-
Sedersi in cerchio in alcuni momenti della giornata implica un’organizzazione del gruppo sezione e una capacità di riconoscere alcuni momenti inseriti nel contesto della giornata scolastica, come momento del calendario, la routine del bagno per l’igiene o l’attesa di tornare a casa.
dere consapevolezza di dove si è e rafforza la propria identità.
Dal libro... parliamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Non voglio andare a scuola e riflettia
mo insieme. Poniamo domande stimolanti che riguardano le cose positive che si imparano a scuola e perché vale la pena andarci.
A. Bandura
SUPERGREEN, una supereroina che accompagna bambine e bambini in missioni verdi, per affrontare temi importanti e attuali come ecosostenibilità, transizione ecologica, educazione ambientale e alimentare per formare cittadini attivi e responsabili.
Nel secondo volume la suddivisione è per progetti annuali che arricchiscono l’offerta formativa. Tre progetti nati dalle esigenze primarie dei bambini e delle bambine di oggi e dal bisogno di consolidare le competenze non cognitive, che non rientrano nelle conoscenze base, ma fungono da corollario e da fondamenta per il ben-essere di ognuno.
Un percorso con la finalità principale di dare a bambine e bambini molteplici modi di fare teatro e di incrementare così la loro innata capacità del far finta, che permette uno sviluppo di importanti capacità creative, linguistiche, lessicali, rinforzando soprattutto l’autostima.
Un percorso che prende avvio da stimoli ludici e artistici, per incoraggiare da più punti di vista lo sviluppo delle competenze non cognitive e permettere a bambine e bambini di divertirsi insieme, imparando nella massima libertà espressiva, sviluppando la creatività e facendo viaggiare la fantasia.
EMOZIONI CUORE
Un percorso di educazione emotiva per fissare buone pratiche relazionali e inclusive, partendo da situazioni e proposte-gioco, per diventare amici, stimolando lo sviluppo delle competenze relazionali e la capacità individuale di sapersi rapportare con il proprio mondo interiore e, di conseguenza, con quello degli altri.
Allegato al Quaderno Operativo
TEATRO drammatizzazioni
TOCCA A VOI!
piccoli con un bambino del gruppo dei grandi; un bambino bilingue con un bambino lessicalmente completo. 3 Questa attività da ripetere per diversi giorni e in momenti differenti in modo tale che bambini possano rivivere più volte l’esperienza e avere un maggior numero di possibilità per mettersi in gioco.
COCCOLA
amico. Riflettiamo sul fatto che le coccole possono essere fatte attraverso gesti, ma possono anche essere parole e proviamo a trovare formule linguistiche che ci diano senso della coccola (“Ti voglio bene”, “Vorrei giocare sempre con te!”, ecc.).
1 Diamo la possibilità a chi vuole di travestirsi e di interpretare il ruolo che preferisce, o interpretare entrambi ruoli in momenti diversi: costumi devono essere semplici e rapidi da indossare, con elementi simbolici, perché in tal modo vengono maggiormente accettati; in questo caso, basta un cappello nero per fare una strega e un rotolo di carta igienica per avvolgere la mummia.
È possibile costruire lo spettacolo non soltanto con due protagonisti, ma ampliando numero di bambine e bambini che partecipano con altri ruoli: il narratore che racconta la parte narrata; il costumista che prepara protagonisti prima di entrare in scena; il regista che aiuta a muoversi nella scena.
3 Questa attività è da ripetere in giorni e momenti differenti, in modo tale che bambini possano rivivere più volte l’esperienza e avere possibilità ulteriori di mettersi in gioco.
NEI PANNI DI... La principale qualità della marionetta o del burattino, immediatamente avvertita dai bambini, è suo essere un paradosso che concilia gli opposti È un personaggio con la sua identità, ma al contempo non lo è, poiché si tratta visibilmente di una rappresentazione. Pensiamo, ad esempio, al paradosso dello specchio, in cui solamente l’uomo, munito di una determinata forma di intelligenza, riesce a dare una spiegazione al paradosso: “nello specchio sono io ma contemporaneamente non sono io”. Marionette e burattini prolungano e dilatano la potenza creatrice del rappresentare, sviluppano potere euristico nascosto nella finzione Quest’ultima permette modi di conoscere differenti per arrivare a padroneggiare sempre meglio proprio ambiente e sapercisi collocare. È una forma di comunicazione basata sui simboli, ma che ha anch’essa un importante valore nella crescita individuale. Essendo al tempo stesso, la marionetta o burattino si inseriscono perfettamente nei processi di crescita di bambine e bambini qualora gli educatori sappiano aiutare il gruppo a filtrare piccole problematiche: emotività, egocentrismo e gestione degli elementi messi disposizione. In una semplice progettazione di didattica teatrale si intrecciano le funzioni di entrambi gli emisferi celebrali, permettendo ai bambini di conoscere se stessi, gli altri e il mondo. Anche gli artisti e gli scienziati continuamente utilizzano le finzioni, ossia utilizzano modelli, metafore, ipotesi per stabilire relazioni tra fenomeni e la realtà. Il procedimento il medesimo che segue bambino quando dall’irrealtà arriva alla realtà attraverso la finzione Nel Documento Ministeriale Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali del 2017 si legge: «Condividere obiettivi strategici e metodologici una delle condizioni per salvaguardare e valorizzare la specificità delle singole esperienze scolastiche e per rafforzare, altresì, la loro progettualità mediante il confronto critico lo scambio di informazioni. Socializzare know-how, implementando sistema delle buone pratiche contribuisce alla crescita di un’idea curricolare della didattica degli spettacoli artistici, ad esaltare la trasversalità disciplinare e a favorire una progettazione di percorsi che pone al centro del processo di apprendimento l’allievo, ovverosia il suo talento, il suo pensiero, le sue emozioni. In sintesi: la sua individualità
DRAMMATIZZAZIONE E TEATRO 5
FASI DEL PERCORSO
PROGETTO DIDATTICO COMPETENZE NON COGNITIVE METODOLOGIE DIDATTICHE COLORI Pensiero creativo, capacità di collaborazione Didattica laboratoriale, Steam ARTE Pensiero creativo, motivazione Didattica laboratoriale
CREATIVITA Pensiero creativo, empatia, motivazione Cooperative learning
OBIETTIVI
Cimentarsi con differenti linguaggi Sviluppare la creatività Sviluppare la capacità collaborativa Sviluppare pensiero divergente Comprendere le sequenze di una breve storia Comprendere un testo Comprendere usare connettivi temporali Comprendere e accettare le diversità Imparare a includere tutti Imparare a collaborare per un obiettivo comune
CAMPI D'ESPERIENZA
Campo d’esperienza principale: Immagini, suoni, colori Campi d’esperienza trasversali: discorsi e le parole Il sé e l’altro La conoscenza del mondo
CREATIVITÀ E ARTE
CUORE emozioni
Predisponiamo il modello 141 del cuorecoccola,
Nel terzo volume troviamo la progettazione completa che per mette di lavorare con ogni proposta fatta in guida attraverso: programmazione per finalità e obiettivi generici; programmazione mensile per Unità di Apprendimento; progetti annuali.
In più,
iniziale calibrata
realizzare un fascicolo personale che accompagni il bambino o la bambina dall’ingresso alla Scuola dell’Infanzia fino al passaggio alla Scuola Primaria con lo specifico Documento di passaggio. A ogni competenza si associano proposte-gioco e schede di rinforzo da scaricare e da allegare al fascicolo personale dell’alunno o dell’alunna.
COMPETENZA SPECIFICA
QUANTIFICAZIONE E CALCOLO
Iniziamo giocando
IL GIOCO NEI CERCHI In uno spazio ampio, disponiamo almeno cinque cerchi a terra e a debita distanza, poi invitiamo bambine e bambini a correre nello spazio liberamente. Diamo il comando di entrare nei cerchi, rispettando la consegna data: “un bambino in ogni cerchio”, “due bambini in ogni cerchio”, “tre bambini in ogni cerchio”, ecc. Ovviamente chi è in esubero aspetta che la corsa ricominci. È fondamentale che bambini si contino e si organizzino.
IL GIOCO DELLE PALETTE NUMERICHE Prepariamo dieci tondi di cartoncino verde e dieci tondi di cartoncino rosso, sui dieci rossi tracciamo la cifra numerica da a 10 e sugli altri bolli corrispondenti, fissiamo sul retro un abbassalingua e giochiamo a formare coppie. Invitiamo ogni bambino prendere a occhi chiusi una paletta numerica, poi formiamo le coppie tra cifra numerica e quantità di bolli. Quando abbiamo formato tutte le coppie balliamo sotto braccio battendo le mani.
36
IL GIOCO DEL CONTA IN FILA In ogni routine della giornata scolastica in cui è opportuno mettersi in fila, organizziamoci in modo tale da chiamare per nome ciascun bambino e bambina, che dovrà rispondere con “Arrivo, 1…” “Arrivo, 2…” “Arrivo, 3…” finché non sono tutti in fila. A questo punto, invitiamo bambini e bambine a contare all’indietro partendo dall’ultimo numero. IL GIOCO DEL RE DEI NUMERI Invitiamo bambine e bambini a sedersi in cerchio decidiamo insieme chi inizia gioco interpretando il ruolo del Re dei Numeri. Una volta scelto, incoroniamo re con una corona fatta di cartoncino e un mantello. Nominiamo ora le guardie del castello, che possono essere 3, 5 o 10 seconda dell’età dei bambini o della difficoltà del gioco che vogliamo proporre. Infine, consegniamo a ogni guardia un foglio con scritta una cifra numerica e diamo l’incarico al re di riordinare le guardie dal numero più piccolo al più grande, secondo la sequenza numerica. Possiamo variare gioco ponendo davanti al re due guardie, ognuna con il suo numero, poi chiediamo al re quale guardia-numero va tra le due, oppure prima o dopo.
in altro, date comando di andare a toccare un numero a vostra scelta, così da mettere alla prova la loro attenzione.
sono presenti attività collegate ai Quaderni Operativi mirate allo sviluppo di competenze specifiche, arricchite dalla corrispettiva tabella d’osservazione
per età e la possibilità di
TIGROTTO e i suoi amici ci accompagnano, a partire dall’accoglienza, in un percorso di educazione civica e di didattica teatrale attraverso, storie, attività, canzoni e proposte didattiche.
FESTA DELL’ACCOGLIENZA per formare un gruppo inclusivo
TEATRO drammatizzazioni
TEATRO drammatizzazioni
educazione emotiva pp. 6-7 pp. 6-7 5 anni: pp. 6-7
Per festeggiare l’arrivo dei nostri amici a scuola decidiamo di organizzare una piccola festa in cui interpretare nostri amici animali.
CORONCINE DELLA FORESTA
1 Dal cartoncino di scarto ricaviamo per ciascuno una striscia lunga circa 50 cm e alta 6 cm diamo indicazione di dipingerla in base al colore del nostro amico preferito: l’arancione per tigrotto, grigio per elefante, il giallo per scimmia e l’arancione per giraffa.
2 Riportiamo su cartoncino bianco il modello 9 dei volti dei nostri amici (vedi p. 37), in modo tale che ognuno abbia il suo personaggio, poi lasciamo dipingere con gli acquerelli.
3 Una volta asciutti, ritagliamo e fissiamo al centro della striscia di cartoncino.
ACCOGLIENZA 70
EDUCAZIONE CIVICA TIGROTTO e suoi amici
REGOLA
SI DEVE RIORDINARE Che confusione!
Tigrotto è simpatico molto tranquillo. Stamattina, come suo solito, passeggia. Ma, all’improvviso, qualcosa gli vola in testa.
– Che sta succedendo?
Non fa in tempo a togliersi quel coso rosso dal muso che, con una zampa, finisce sopra qualcosa con le rotelle e in un baleno… Patapunfete! È a gambe all’aria.
– Ahi! Ahi! – si lamenta toccandosi il fondoschiena e proprio in quel momento vede qualcosa davanti a sé: tanti fogli disegnati che volano!
– Cose mai viste! – esclama. Tigrotto è un po’ arrabbiato, anche se lui di solito non si arrabbia mai, e decide di chiamare suoi amici: – Elefante! Scimmia! Giraffa! Venite!
ACCOGLIENZA 72
LA FESTA
SETTEMBRE
Marionette e burattini prolungano e dilatano la potenza creatrice del rappresentare, sviluppano il potere euristico nascosto nella finzione Quest’ultima permette modi di conoscere differenti per arrivare a padroneggiare sempre meglio il proprio ambiente e sapercisi collocare. È una forma di comunicazione basata sui simboli, ma che ha anch’essa un importante valore nella crescita individuale.
1 Organizziamo la festa in uno spazio adatto muoversi o correre, come il giardino, la palestra o una grande terrazza.
Essendo sia essere che non essere la marionetta, o il burattino, si inserisce perfettamente nei processi di crescita di bambine e bambini qualora gli educatori sappiano aiutare gruppo a filtrare piccole problematiche: emotività, egocentrismo gestione degli elementi messi a disposizione. In una semplice progettazione di didattica teatrale si intrecciano le funzioni di entrambi gli emisferi celebrali, permettendo ai bambini di conoscere se stessi, gli altri e il mondo. Anche gli artisti e gli scienziati continuamente utilizzano le finzioni, ossia utilizzano modelli, metafore, ipotesi per stabilire relazioni tra fenomeni e la realtà. procedimento è medesimo che segue il bambino quando dall’irrealtà arriva alla realtà attraverso la finzione Nel Documento Ministeriale Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali del 2017 si legge: «Condividere obiettivi strategici e metodologici è una delle condizioni per salvaguardare e valorizzare la specificità delle singole esperienze scolastiche e per rafforzare, altresì, la loro progettualità mediante il confronto critico e lo scambio di informazioni. Socializzare il know-how, implementando il sistema delle buone pratiche contribuisce alla crescita di un’idea curricolare della didattica degli spettacoli artistici, ad esaltare la trasversalità disciplinare e a favorire una progettazione di percorsi che pone al centro del processo di apprendimento l’allievo ovverosia il suo talento, il suo pensiero, le sue emozioni. In sintesi: la sua individualità
2 Consegniamo a ognuno la propria coroncina, fissandola a misura con la pinzatrice, avendo l’accortezza di pinzare in modo tale che le punte delle graffette siano rivolte verso l’esterno e non a contatto con la testa del bambino o della bambina.
3 Invitiamo bambini e bambine a “trasformarsi” nei loro amici e guidiamoli in diversi giochi animati: corriamo tutti come tigrotti, che vanno veloci; camminiamo tutti come gli elefanti che hanno grandi zampe; allunghiamoci tutti come le giraffe che hanno un lungo collo; saltiamo tutti come le scimmie che sanno saltare a piedi uniti.
4 Per concludere la piccola festa cantiamo tutti insieme la canzone Oggi che si fa? (traccia 1, vedi p. 58).
FESTE 3
in ACCOGLIENZA tre arrivano canticchiando.
– Ma non vedete niente di strano? – domanda Tigrotto. – Che c’è che non va? – domanda a sua volta Scimmia.
– A me sembra tutto normale da quassù! – esclama Giraffa.
Marionette e burattini prolungano e dilatano la potenza creatrice del rappresentare, sviluppano il potere euristico nascosto nella finzione Quest’ultima permette modi di conoscere differenti per arrivare a padroneggiare sempre meglio il proprio ambiente e sapercisi collocare. È una forma di comunicazione basata sui simboli, ma che ha anch’essa un importante valore nella crescita individuale. Essendo sia essere che non essere la marionetta, o il burattino, si inserisce perfettamente nei processi di crescita di bambine e bambini qualora gli educatori sappiano aiutare gruppo a filtrare piccole problematiche: emotività, egocentrismo gestione degli elementi messi a disposizione. In una semplice progettazione di didattica teatrale si intrecciano le funzioni di entrambi gli emisferi celebrali, permettendo ai bambini di conoscere se stessi, gli altri e il mondo. Anche gli artisti e gli scienziati continuamente utilizzano le finzioni, ossia utilizzano modelli, metafore, ipotesi per stabilire relazioni tra fenomeni e la realtà. procedimento è medesimo che segue il bambino quando dall’irrealtà arriva alla realtà attraverso la finzione Nel Documento Ministeriale Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali del 2017 si legge: «Condividere obiettivi strategici e metodologici è una delle condizioni per salvaguardare e valorizzare la specificità delle singole esperienze scolastiche e per rafforzare, altresì, la loro progettualità mediante il confronto critico e lo scambio di informazioni. Socializzare il know-how, implementando il sistema delle buone pratiche contribuisce alla crescita di un’idea curricolare della didattica degli spettacoli artistici, ad esaltare la trasversalità disciplinare e a favorire una progettazione di percorsi che pone al centro del processo di apprendimento l’allievo ovverosia il suo talento, il suo pensiero, le sue emozioni. In sintesi: la sua individualità
SETTEMBRE
Intanto Elefante ha preso tutti pezzi della torre e sta costruendo il suo recinto. – Questo non va bene! – interviene Giraffa e comincia a sottrargli pezzi. Lo scontro è aperto, due iniziano a spingersi, facendo prepotenti l’una con l’altro. Anche Tigrotto si getta nella mischia gridando: – Anche io voglio le costruzioni! Datemele! Scimmia questo punto non può fare altro, si asciuga le lacrime, si soffia il naso grida: – Basta! Ci vuole una regola che valga per tutti: si gioca insieme senza litigare! Avete capito amici? La baruffa si ferma e tre rispondono in coro: – Hai ragione, Scimmia! Costruiremo insieme una torre e un recinto! Ma la nostra amica Scimmia ha dei dubbi:
– Anche a me! Tutto regolare, amico! – continua Elefante. – Ma non vedete che confusione! –- grida a questo punto Tigrotto. – Come si fa a giocare in questo modo, non è possibile! Si cade. E io sono caduto… Poi tutti questi fogli a terra, così proprio non va! tre amici iniziano a guardarsi intorno. Senza dubbio Tigrotto ha ragione, quella è proprio una super confusione! – Ci vuole una regola che valga per tutti: si deve riordinare! Avete capito, amici? – esclama Tigrotto. tre rispondono “Sìììì!” in coro, mentre hanno già iniziato a sistemare, ma Tigrotto ha qualche dubbio: – Secondo me, domani ricominceranno a fare confusione, però almeno adesso abbiamo una regola mi basterà ripeterla, ripeterla, ripeterla… Marta Bartolucci
– Secondo me, domani ricominceranno a litigare, però almeno adesso abbiamo una regola mi basterà ripeterla, ripeterla, ripeterla… Marta Bartolucci
REGOLE DI CONVIVENZA
E RISPETTO RECIPROCO
Si deve riordinare
Si gioca insieme senza litigare
Si mangia composti
ACCOGLIENZA 73
in INVERNO
Così Elefante e il suo nuovo amico vanno in cerca di Tigrotto che se ne sta tranquillo steso al sole. – Ma che hai in testa Elefante? – gli domanda vedendolo arrivare. – Un uccellino?
– Sì, ha tanta fame, mi puoi aiutare?
Tigrotto non se lo fa ripetere due volte, si alza in piedi con aria da professore spiega al suo amico: Scommetto che non ricordi l’importante regola che dice “Dare da mangiare agli uccellini”, soprattutto se sono in difficoltà e nei periodi più freddi. Allora vediamo continua Tigrotto che ne dici uccellino di qualche semino?
Così il piccolo uccellino è sfamato ma ai due amici viene un’altra grande idea, quella di costruire una piccola casina da appendere un albero.
– Questa può essere la tua casa – spiega Tigrotto – e noi metteremo dentro qualche semino così se avrai fame, sai che puoi sempre tornare dai tuoi nuovi amici! – Grazie! – cinguetta l’uccellino.
APRILE in PRIMAVERA Tigrotto prova calmarlo poi ecco… l’idea geniale! – Elefante, dobbiamo risolvere il disastro che hai combinato. Ecco cosa facciamo: Coltiviamo fiori per le api!”. Così due amici si organizzano, scelgono una parte della radura e la recintano, prendono gli attrezzi e soprattutto tanti semini. Dopo un po’ di lavoro, canticchiando, due amici realizzano un piccolo prato e in pochi giorni sbocciano fiori profumati coloratissimi. Alcune api incuriosite si avvicinano in cerca di nettare. – Ecco, care amiche api, questo è per voi! – esclamano in coro due amici. Marta Bartolucci
GENNAIO 325
PRIMAVERA 473
Si ascolta
REGOLE PER IL RISPETTO
DELL’AMBIENTE
Teniamo pulito l’ambiente
Facciamo la raccolta differenziata
Diamo da mangiare agli uccellini
Spegniamo la luce, se non serve
Coltiviamo i fiori per le api
Non sprechiamo l’acqua: è preziosa!
La scatola della Guida Didattica si trasforma in un teatrino con gli scenari e le marionette a bastone.
In questo modo, i nostri quattro amici possono restare in sezione e accompagnare i bambini e le bambine in un percorso lungo un anno, aiutandoli a sviluppare la capacità creativa, linguistica e rinforzare l’autostima.
Scopri come trasformare la scatola in un teatrino: GUARDA IL VIDEO TUTORIAL
La Guida Didattica si arricchisce di materiali digitali a disposizione dei docenti per progettare in maniera congrua con i tempi e per utilizzare al meglio le tecnologie digitali messe a disposizione (digital board, tablet, computer).
Nella progettazione è fondamentale inserire attività significative anche mediate dalla tecnologia, nella consapevolezza che qualsiasi strumento tecnologico può diventare una risorsa educativa importante solo all’interno di un quadro progettuale che ne specifichi il senso d’uso all’interno di un sistema di attività.
La metodologia innovativa Media Education, cioè l’educazione ai media, ha un duplice valore:
è rivolta allo sviluppo di competenze che consentono un uso critico e consapevole dei media;
è da considerare come sostegno della costruziocostruzio ne di un contesto educativo capace di utilizzare in modo efficace le tecnologie nei processi didattici.
NOVEMBRE
CANZONE
SuperGreen
6 SuperGreen! SuperGreen! (x4) È arrivata una nuova super amica, tutta verde e un po’ speciale! È arrivata una nuova super amica, ma è tutta naturale! Ama il mondo e il verde. Ama tutto quello che ci serve.
Rit: SuperGreen, SuperGreen, sei qui! Insegnaci, se vuoi, ad amare con il cuore la natura in ogni dove. SuperGreen, SuperGreen, sei qui! Insegnaci, sei vuoi, a proteggere con amore la natura in ogni dove.
SuperGreen! SuperGreen! (x2) È arrivata una nuova super amica, coi poteri un po’ speciali! È arrivata una nuova super amica, per natura e animali! Ama il mondo e ogni pianta. Ama la natura tutta quanta.
Rit. SuperGreen! SuperGreen! (x4) Marta Bartolucci
191 ARRIVA GREEN
educazione
Ripercorriamo le caratteristiche dell’estate mostrando a bambini e bambine il video e lasciamo che liberamente commentino ciò che vedono. Facciamo riflettere sulle emozioni che l’estate suscita in loro, se necessario guidandoli con domande stimolo “È una stagione che ti mette allegria tristezza?”, “Come ti senti in questa stagione?”.
In un secondo momento chiediamo a ciascuno di procurarsi alcuni elementi naturali che ricordino mare per la realizzazione dei mandala, come conchiglie, bastoncini, sassi, vetri colorati, prestando attenzione non solo alla forma ma anche alla differente provenienza degli elementi raccolti.
Mettiamo a disposizione materiali naturali e il modello 97 facciamo pitturare del colore preferito da ognuno, poi poniamo un elemento centrale per dare la partenza e lasciamo creare il mandala liberamente; infine fissiamo al foglio con la colla caldo.
In alternativa è possibile predisporre il modello 97 del mandala da far colorare con colori estivi.
Modello file 11
60
AUTUNNO IN LINGUA INGLESE
Per un primo approccio alla lingua inglese proponiamo un’uscita in giardino per fare un gioco di ricerca di foglie e nominarne in inglese colori. Una volta raccolte le foglie e sistemate in un cestino proviamo a parlare un po’ in inglese. Proponiamo una breve conversazione da fare tra due bambini, ponendosi uno di fronte all’altro ricordando sempre che le formule inglesi possono essere ripetute dall’insegnante che ricopre ruolo di regista. In un secondo momento insegniamo ai bambini una brevissima filastrocca in inglese utilizzando la mimica associata ai termini inglesi e possibilmente usando due foglie vere raccolte: una rossa piccola e una gialla grande.
Filastrocca
Hello! Who are you?
A leaf. (ondeggiare con dito indice) A red leaf. (ondeggiare con dito indice) A small red leaf. (indicare con pollice e indice qualcosa di piccolo) No, big yellow leaf! (con le mani indicare una forma grande)
Giochiamo tutti insieme con l’app-gioco per trovare elementi dell’autunno e ascoltiamo la loro corretta pronuncia.
PROGETTO ANNUALE DRAMMATIZZAZIONI E TEATRO
svolto come tramite educativo scuola-famiglia
Ricordarsi che per cominciare ci sono mille cose da fare. Preparare questionari e cartelloni per la stampa delle mani. Pensare alle cose più importanti e rendere gli spazi interessanti. Prepararsi prima dei bambini a sentirsi ancora piccolini, con la voglia di giocare, di scoprire ed imparare. Non dimenticare neanche un minuto che nessuno va perduto, che ogni bimbo è particolare e per questo eccezionale.
CHE COS'È LA PREACCOGLIENZA
È il momento in cui i docenti sono impegnati a preparare l’ambiente d’apprendimento, fondamentale come terzo educatore, e i documenti che poi saranno utili nel corso dell’anno scolastico.
Inoltre, è opportuno prevedere incontri di preconoscenza con le famiglie e i loro bambini prima dell’inizio effettivo dell’anno.
Cerchiamo quindi di fare un quadro chiaro e utile per organizzare al meglio questo periodo, che varia a seconda della data di inizio delle lezioni, collegata all’autonomia regionale.
Incontro con le FAMIGLIE
Primi giorni di settembre 1-4 settembre
1 ora di riunione per indicare le norme generali della scuola
Incontro con la FAMIGLIA e il/la BAMBINO/A neo-iscritto/a
Seconda settimana di settembre 7-14 settembre
1 ora di gioco libero in giardino per una prima conoscenza dei docenti e dei compagni
Breve colloquio con i familiari dei nuovi iscritti e delle nuove iscritte
Angoli della sezione
Programmazione annuale
annuali
Organizziamo un incontro ufficiale con tutte le famiglie delle bambine e dei bambini neo-iscritti, dove spiegare le regole e le norme che i familiari devono conoscere. Teniamo conto che queste possono variare a seconda del contesto scolastico o dell’anno che si va ad aprire, anche in base alle norme ministeriali vigenti.
È quindi opportuno, prima dell’incontro, definirne i dettagli in un collegio di settore.
ORARI DI ENTRATA E USCITA
NORME SANITARIE VIGENTI
DELEGHE
PER FAR PRELEVARE BAMBINI E BAMBINE DA SCUOLA
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA
NECESSARIO DA PORTARE A SCUOLA
Per i primi giorni di scuola l’orario previsto per i nuovi iscritti è ridotto e organizzato in base alle esigenze della bambina o del bambino che viene inserito in un nuovo contesto. L’aumento del tempo scolastico viene concordato tra scuola e famiglia per il ben-essere della bambina o del bambino stesso.
Predisporre una tabella che illustra in maniera chiara gli orari di entrata e le varie possibilità di uscita.
Far riferimento alla circolare ministeriale più aggiornata e predisporne una copia da consegnare alle famiglie.
Consegnare a ogni famiglia alcune copie del documento del proprio istituto utilizzato per le deleghe, ricordando che la delega è completa con la fotocopia del documento d’identità del delegato.
Spiegare ai genitori l’organizzazione della giornata scolastica con particolare attenzione alle routine che la caratterizzano. È opportuno consegnare una copia a famiglia con le attività previste e gli orari.
In relazione alla situazione scolastica e alle regole imposte nell’istituto d’appartenenza, compilare e consegnare alle famiglie l’elenco del necessario da portare.
Il completamento del calendario giornaliero, a cui partecipano tutti i bambini e le bambine della sezione, è una delle routine della Scuola dell’Infanzia.
Con la turnazione, un bambino al giorno ha l’incarico di svolgere il calendario.
Appendiamo a parete la striscia, allegata alla Guida, che permette di vedere chiaramente la sequenza settimanale, in modo tale che ogni bambino possa memorizzarla.
Riportiamo il modello 8 del meteo su cartoncino e plastifichiamo, sul retro fissiamo la parte dura del velcro, mentre lungo la striscia in prossimità del giorno della settimana fissiamo la parte morbida.
Per creare il nostro “segna-giorno”, pitturiamo una molletta di legno con la tempera verde e incolliamo sopra una foglia fatta con la carta eva verde.
Realizziamo poi una piccola scatola dove riporre le tessere meteo e ogni mattina, al momento del calendario, chiediamo alla bambina o al bambino incaricato di posizionare la molletta per segnare il giorno e di scegliere la tessera meteo corretta e fissarla sul calendario.
SABATO Scimmia si tuffa nella cascata senza paura dell'acqua gelata.
DOMENICA Elefante, che è un po' ingombrante, nel laghetto fa un tuffo davvero gigante.
Lunedì Tigrotto se la ride contento, nella foresta è un vero divertimento!
Martedì Scimmia affamata sul banano si è arrampicata.
Mercoledì Elefante romanticone annusa i fiori col suo nasone.
Giovedì Giraffa un po’ birichina prova a nascondersi, ma non è piccolina.
Venerdì Tigrotto con molta calma si stende sotto la grande palma.
Sabato Scimmia si tuffa nella cascata senza paura dell’acqua gelata.
Domenica Elefante, che è un po’ ingombrante, nel laghetto fa un tuffo davvero gigante.
Marta Bartolucci5 anni: p. 36
Affiggiamo il poster di benvenuto in allegato alla Guida in una parte ben visibile della sezione.
Predisponiamo le copie dei volti dei nostri personaggi, coloriamoli e plastifichiamoli in base al numero dei bambini e delle bambine previsti in sezione e attacchiamoli al poster scrivendo sotto ai volti il nome di ciascuno.
È possibile far scegliere a bambini e bambine quale animale lo rappresenta (vedi attività di p. 64).
Qui di seguito è riportato l’elenco di alcuni documenti programmatici che i docenti devono conoscere per poter poi programmare in vista del nuovo anno scolastico:
Decreto Ministeriale 16 novembre 2012, n. 254 – Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione
Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari, 22 febbraio 2018 – Documento a cura del Comitato Scientifico Nazionale per le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 – Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni
Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente
Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Legge 20 agosto 2019, n. 92 – Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica e Linee Guida
Dalla conoscenza di questi documenti è possibile redarre:
Programmazione annuale
Unità di Apprendimento
Progetti annuali
Nel vol. 3 Progettazione e competenze è presente la progettazione completa inerente tutte le proposte contenute. (vedi pp 4-22).
SETTEMBRE
Accoglienza
OTTOBRE Nonni Autunno Halloween
NOVEMBRE Arriva GREEN Gli alberi con GREEN
DICEMBRE Natale
GENNAIO Inverno
FEBBRAIO Carnevale Le STEM verdi con GREEN
MARZO
La semina con GREEN Papà Pasqua
APRILE Primavera La Continuità con GREEN
MAGGIO Mamma Psicomotricità Le api con GREEN
GIUGNO Coding Estate
drammatizzazioni
Feste
Stagioni
CREATIVITà
Competenze non cognitive
Pensiero
divergente
Educazione
emotiva
Educazione
prosociale
Resilienza
FILASTROCCA
Un profumo di pennarello, di minestra e d’acquerello. Odore di carta stropicciata, di verdure e di insalata, del caffè della maestra
e degli alberi bagnati fuori dalla finestra. Un profumo di nuova amicizia che sa di gioia e di letizia, sa di giochi di cartone e ha il profumo di un bacione, che mi scocca sulla guancia la mia amica che sa d’arancia.
Marta BartolucciIl progetto si articola in varie proposte che conducono bambine e bambini alla conoscenza dei quattro amici della foresta, in un percorso di educazione civica e didattica teatrale che li accompagnerà per l’intero anno scolastico, fino alla festa finale (vedi Giugno, pp. 620-647).
Per immergerci nell’atmosfera della foresta, organizziamo un primo spettacolo di presentazione, utilizzando lo sfondo della foresta e tutti e quattro i personaggi, che entreranno uno di seguito all’altro per presentarsi a bambini e bambine.
Come mettere in scena lo spettacolo: posizionare il teatrino in un luogo visibile e rialzato; oscurare in parte l’ambiente e posizionare le sedie a semicerchio in modo tale che tutti vedano; utilizzare una torcia per puntarla sul teatrino; posizionarsi dietro in modo tale da non farsi vedere inin teramente; avvicendarsi nel ruolo dei personaggi, caratterizzancaratterizzan done la voce; imparare le varie parti, o tenersi una copia per leggere.
Entra in scena Tigrotto.
Tigrotto: – Ciao a tutti! Che bei bambini e bambine che vedo! Io sono Tigrotto e vorrei diventare vostro amico, che ne dite? Vivo nella foresta ma non sono solo, ho dei grandi amici e adesso ve li presento uno dopo l’altro!
Esce Tigrotto.
Tigrotto voce fuori campo dice: – Ecco a voi Scimmia!
Entra Scimmia.
Scimmia: – Ciao! Ciao! Ciao! Allora mi salutate? Io sono Scimmia e amo tanto gioca- Ciao! Ciao! Ciao! gioca re, giocherei sempre, anche voi? Ma adesso guardate chi arriva… una mia grande amica!
Esce Scimmia.
Scimmia voce fuori campo dice: – Ecco a voi Giraffa!
Entra Giraffa.
Giraffa: – Buongiorno a tutti, io sono Giraffa e amo mangiare le foglie degli alberi della foresta, quelle in alto sono le più buone, lo sapevate? Attenzione, sta arrivando qualcuno…
Esce Giraffa.
Giraffa voce fuori campo dice: – Ecco a voi Elefante!
Entra Elefante.
Elefante: – Eccomi! Sono arrivato finalmente, ho fatto molta strada per arrivare qui, ma volevo vedere con chi si divertivano i miei amici! E adesso lo so! Credo che ci divertiremo insieme, non è vero?
Entrano in scena tutti e quattro gli amici e inizia la canzone Oggi che si fa? (traccia 1) da cantare tutti insieme e che ci accompagnerà per tutto l’anno nei momenti opportuni.
Oggi che si fa?
Tra le foglie della foresta o fuori dalla finestra, accadono tante cose…
Mai più giornate noiose e mille avventure!
Rit: Tigrotto, che si fa?
Giraffa è già qua!
Elefante se la ride.
Scimmia fa le rime.
Oggi che si fa? Na na na na na.
Oggi che si fa? Na na na na na.
Qui a scuola stamattina, domani e ogni mattina, si pitturano tante cose…
Mai più giornate noiose e mille avventure!
Rit.
Nel nostro piccolo mondo, dovunque e a tutto tondo, succede di tutto e di più…
Vieni con noi anche tu per mille avventure!
Rit. (x2)
Realizziamo i nostri amici della foresta in grandi dimensioni per abbellire una zona della scuola.
1 Riportiamo i modelli 11-12-13-14 di Tigrotto e i suoi amici su carta bianca piuttosto spessa e lasciamo che tutti i bambini a turno abbiano modo di dipingerli con le tempere e il pennello.
2 Una volta asciutti, ritagliamo e fissiamo a parete: ci faranno compagnia per tutto l’anno, fino al momento della festa finale (vedi Giugno, pp. 620-647).
Spira il vento, lento lento, sparge intorno silenzio e colori, è un autunno carico d’emozioni. Vola una foglia sulla via, il vento la solletica e la porta via. Una rossa rotola nel prato, insieme al vento ha ballato. Ecco un turbine di foglie volanti, il vento le rende corpi danzanti. Poi il vento sfiora i rami dell’alberello, lo fa tremare come un cavaliere in duello. Porta via con sé gli odori e le nuvole scure, il vento allontana anche le paure. Rami tremanti e foglie attaccate come le mani al filo aggrappate per non perdere il palloncino che fa volare i sogni di bambino.
Il gioco è il loro modo fondamentale di espressione, scoperta, conoscenza ed elaborazione delle esperienze, apprendimento.
Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Maria Montessorisostiene che l’osservazione si concentra sulla “scoperta” dell’oggetto da parte del bambino, nella sua spontaneità nel momento dell’avvicinamento allo stesso.
L’educazione cosmica, da lei fondata, ha la finalità di condurre il bambino verso la scoperta della vita e l’amore per essa.
È una forma educativa che prevede l’acquisizione di concetti di cultura generale attraverso una serie di prestabilite scoperte che, pian piano, permettano al bambino di comprendere grandi concetti.
Attraverso la SCOPERTA bambine e bambini sperimentano in prima persona, si cimentano, divengono il fulcro del processo di apprendimento e perciò, attraverso i compiti di realtà, riescono a sviluppare, memorizzare e fare proprie le prime competenze che sottendono poi alle conoscenze
Il compito di realtà parte da una situazione problematica, vicina al mondo reale e all’esperienza diretta, e vede bambine e bambini a diretto contatto con la realtà naturale intenti a scoprirne e a provare a spiegarne i fenomeni.
Realizziamo un cannocchiale per ciascuno con l’anima del rotolo della carta casa dipinto con le tempere. Poi organizziamo una passeggiata in giardino e sproniamo bambine e bambini a osservare la natura e in particolare i colori autunnali.
Formiamo coppie, a estrazione, e spieghiamo che, uno di fronte all’altro, dovranno osservarsi molto bene, scoprendo i particolari di ciascuno: il colore degli occhi, la forma del naso, le labbra, le caratteristiche dei capelli… Dividiamo, poi, la coppia e a ogni componente chiediamo di realizzare il ritratto del proprio compagno o compagna a memoria, ripensando a ciò che ha scoperto osservandolo accuratamente.
Dal libro... parliamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Che cos’è un bambino? e riflettiamo insieme. Poniamo domande stimolanti che riguardano i bambini stessi e ascoltiamo le loro idee, i loro pensieri, quindi annotiamoli.
Meravigliarsi di tutto è il primo passo della ragione verso la scoperta.
L. Pasteur
PER PROGRAMMARE
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Foglie e bastoni
Legumi
Corteccia
Farina di mais
Occhietti mobili
Lana colorata
Mollette di legno
Stoffe colorate
Cellophane
Fustellatrice
Strumenti di vario genere
Foto a colori
della scuola
Filo di nylon
Appendicartelli
Paillettes
Bottiglie di plastica
Anima dei rotoli di carta igienica
Fazzoletti
Fogli di giornali
Comprendere il trascorrere del tempo
Comprendere le caratteristiche di una stagione
Imparare a rispettare l’ambiente
Comprendere l’importanza della natura Conoscere fenomeni atmosferici
Comprendere e rappresentare le caratteristiche di una stagione Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Migliorare la coordinazione fino-motoria
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori
Fogli trasparenti
Fogli A4 e A3
Carta eva
Carta velina
Strisce di carta
acquerellabile
Forbici
Colla vinilica
Colla a caldo
PER AMPLIARE Storie
Il ballo danzante dell’autunno
Il volo d’autunno
Rito magico d’autunno
Vento d’autunno
Lo scoiattolo e le provviste
Autunno col pennello
La storia del riccio
Tempere Pennelli
Spugne
Pennarelli
Acquerelli
Scotch colorato
Pastelli
Matite
Uniposca bianco
Pinzatrice
Sezione
Giardino
Tavolo luminoso
Angolo della sezione per hanging art
Canzoni: Tra le foglie
Musica classica
Video dell’autunno
App-gioco dell’autunno
UdA e Modelli
PER APPROFONDIRE
Regole Storia
Teniamo pulito l’ambiente
Facciamo la raccolta differenziata
Lo strano oggetto
Una regola è una regola
Tra le foglie
Avrei voglia di cantare
e di non dimenticare
la natura che ci circonda
e la magia che tutto inonda!
La magia che tutto inonda!
Rit: Tra le foglie, ballo e canto!
Tra le foglie, non mi stanco!
Tra le foglie, ballo e canto!
Tra le foglie, non mi stanco!
Avrei voglia di volare, come il vento ondeggiare. Che meraviglia il mondo intorno, in punta di piedi giro in tondo! In punta di piedi giro in tondo!
Rit.
Avrei voglia di saltare, tra le foglie passeggiare e sentire quel rumore che fa venire il batticuore!
Che fa venire il batticuore!
Rit.
Marta BartolucciNel bosco è arrivato Autunno, cavalcando il vento fresco e veloce.
Tutti gli animaletti se ne sono accorti: iniziano ad avere i primi brividi di freddo e devono anche fare provviste in vista dell’inverno.
Ad Autunno, però, non importa, perché lui è birbante, piccolo e dispettoso.
Passa tra i rami degli alberi e con un buffetto fa staccare prima tutte le foglie gialle, poi quelle arancione, e infine quelle rosse.
Gli animaletti neanche riescono a vederlo tanto
è veloce, ma riconoscono il rumore che fa il vento da lui cavalcato passando tra i rami.
– Sembra una musica! – esclama l’orsetto lavatore.
– È il ballo danzante dell’autunno! – spiega la tartaruga. – Ogni anno Autunno sale in groppa al vento fresco e veloce, poi attraversa tutto il bosco, la musica si spande e tutti capiscono che è arrivato. Le foglie, infatti, danzano portate dal vento e alla fine scendono a terra. Guardate!
E tutti i piccoli animaletti del bosco alzano i musi all’insù, mentre Autunno passa tra i rami.
Accompagnate da una dolce melodia, le foglie iniziano a scendere sulle loro teste, danzando.
– Che meraviglia! – esclamano in coro.
Marta Bartolucci3 anni: p. 18
4 anni: p. 18
5 anni: p. 18
Realizziamo un breve percorso per stimolare la percezione sensoriale e la capacità di attenzione, oltreché la cura al particolare.
Musica classica
3 anni: p. 20
4 anni: p. 20
5 anni: p. 20
Video dell’autunno
1 Ripercorriamo le caratteristiche dell’autunno mostrando a bambine e bambini il video e lasciamo che commentino liberamente.
2 Facciamo riflettere sulle emozioni che l’autunno suscita, se necessario guidandoli con domande stimolo “È una stagione che ti mette allegria o tristezza?”, “Come ti senti in questa stagione?”.
3 In un secondo momento mettiamo a disposizione i materiali naturali, e lasciamo creare mandala a piacere.
4 Predisponiamo il modello 32 del mandala, consegniamone una copia a ognuno, poi facciamo colorare le foglie con i pastelli scegliendo tonalità adeguate, quindi facciamo realizzare la spirale partendo dal centro incollando i materiali naturali.
5 In alternativa è possibile predisporre il modello 32 del mandala da far colorare con i colori autunnali.
Partendo dall’osservazione del giardino della scuola, realizziamo un cartellone che riproduce in forma materica l’autunno osservato e scoperto insieme. Se la scuola non ha il giardino, organizziamo il lavoro prendendo spunto da un luogo adiacente alla scuola (parco, piccolo bosco…) da poter visitare con un’uscita organizzata.
1 Durante l’uscita sproniamo bambine e bambini a raccogliere materiale naturale (foglie, corteccia, rami, ecc.) per il cartellone.
2 In sezione realizziamo lo sfondo dividendo un cartoncino in strisce orizzontali e facendo scegliere al gruppo quali colori usare per ricordare l’autunno.
3 Una volta asciutta la base, tracciamo con la matita le linee del viale per poter dare il senso di profondità, poi lasciamo creare gli alberi utilizzando la corteccia, i rami e le foglie, e facciamo sbriciolare alcune foglie per realizzare il terreno.
4 Facciamo realizzare la strada e il piazzale fissando file di fagioli bianchi, fagioli neri e lenticchie, esercitando così la prensione a pinza e la gestione dello spazio.
5 Incolliamo in alto la foto della scuola, poi con il cartoncino color bronzo realizziamo il cancello di entrata e lo fissiamo solo lateralmente in modo tale che si apra.
6 Con i rametti raccolti e la colla a caldo predisponiamo la scritta “Autunno” come titolo del cartellone e appendiamo in sezione per il periodo che delimita la stagione.
Nel fitto del bosco scuro vive un riccio dal pelo duro. Se gli dai troppo disturbo all’improvviso diventa furbo e si chiude in una pallina piena di spini e piccolina. Se lo tocchi, che dolore! Però non si deve chiamare un dottore, basta solo che lo lasci stare e, piano piano, avrà altro da fare. Osserva bene com’è tranquillo, cerca bacche e qualche mirtillo. Poi passeggiando torna nella tana, si sgranocchia una mela e beve una tisana.
1 Per un primo approccio alla lingua inglese proponiamo un’uscita in giardino per fare un gioco di ricerca di foglie e nominarne in inglese i colori. Una volta raccolte le foglie e sistemate in un cestino proviamo a parlare un po’ in inglese.
2 Proponiamo una breve conversazione da fare tra due bambini, ponendosi uno di fronte all’altro e ricordando sempre che le formule inglesi possono essere ripetute dall’insegnante che ricopre il ruolo di regista.
Conversazione:
• Hello!
• Who are you?
• I’m autumn!
• Bye!
3 In un secondo momento insegniamo ai bambini una brevissima filastrocca in inglese utilizzando la mimica associata ai termini inglesi e possibilmente usando due foglie vere raccolte: una rossa piccola e una gialla grande.
Filastrocca
A leaf. (ondeggiare con il dito indice)
A red leaf. (ondeggiare con il dito indice)
A small red leaf. (indicare con pollice e indice qualcosa di piccolo)
No, big yellow leaf! (con le mani indicare una forma grande)
4 Giochiamo tutti insieme con l’app-gioco per trovare elementi dell’autunno e ascoltiamo la loro corretta pronuncia.
Tigrotto se ne sta tranquillo passeggiando per la foresta, lungo il sentiero che porta alla cascata, tra liane e piante altissime. All’improvviso inciampa su qualcosa e finisce a gambe all’aria.
– Ma cos’è successo? Ho forse pestato qualcosa? Un serpente? La coda di un coccodrillo?
Poi Tigrotto osserva bene tra le foglie e vede qualcosa di strano, molto strano, lo raccoglie e si domanda: ma che cos’è?
Scruta lo strano oggetto, ma non riuscendo a dare una risposta chiama la sua amica Giraffa.
– Ciao Giraffa, guarda cosa ho trovato nella foresta – e glielo mostra. – Tu sai cos’è?
– Oh no! – esclama Giraffa. – È plastica, una bottiglia di plastica nella foresta! Questa è una vera tragedia! Chi mai può aver fatto una cosa simile?
Tigrotto ascolta la sua amica, estremamente preoccupata e agitata per l’accaduto, poi guardando lo strano oggetto, gli viene un’idea.
RACCONTO
– Perché non mettiamo un cartello con scritto “Teniamo pulito l’ambiente”? Così chi passerà di qui non lascerà più a terra la plastica e la foresta sarà pulita.
Allora i due amici realizzano un bellissimo cartello e lo sistemano in modo tale che sia ben visibile, ma a questo punto Giraffa domanda:
– Che ne facciamo della bottiglia di plastica adesso?
Tigrotto riflette un attimo poi ecco un’altra idea. Lavora, prepara e monta finché…
– Ecco! Ho fatto dei fori piccolissimi alla bottiglia, poi l’ho riempita d’acqua della cascata e l’ho appesa a un ramo con una liana: ora la doccia rinfrescante è pronta!
Così da quel giorno grazie al cartello nessuno ha sporcato più l’ambiente e quell’unica bottiglia di plastica è stata riciclata e trasformata in doccia.
1 Realizziamo una doccia con una piccola bottiglia di plastica. Foriamo in più punti la bottiglietta e nei vari fori infiliamo strisce sottilissime di carta velina azzurra. Fissiamo al tappo un nastro verde che serve anche per tenere l’elemento scenico.
2 Predisponiamo il modello 33 del cartello, coloriamolo e fissiamolo sull’anima del rotolo di carta igienica precedentemente dipinto di verde, in modo tale che il cartello stia in piedi.
Modello file 33
3 Utilizzando il teatrino messo a disposizione, lasciamo che il gruppo interpreti la storia.
Entra in scena Tigrotto che passeggia, poi fa finta di cadere.
Tigrotto: – Ma che cos’è un serpente? La coda di un coccodrillo? No, è uno strano oggetto! Giraffa, vieni che ti faccio vedere una cosa!
Entra in scena Giraffa.
Giraffa: – Oh, no! È una bottiglia di plastica! È una tragedia!
Tigrotto: – Tranquilla, mi è venuta un’idea: facciamo un cartello con su scritto “Teniamo pulito l’ambiente”.
Giraffa: – Bravo!
Tigrotto e Giraffa fanno finta di lavorare e poi spunta il cartello nella scena.
Giraffa: – Ma ora che ne facciamo della bottiglia di plastica?
Tigrotto: – Tranquilla, mi è venuta un’altra idea!
Tigrotto fa finta di lavorare, poi compare una piccola bottiglia di plastica.
Tigrotto: – Ecco la doccia rinfrescante con la bottiglia di plastica!
Giraffa: – Che bello!
3 anni: pp. 6-7
4 anni: pp. 6-7
5 anni: pp. 6-7
Nella notte nera nera
c’è una strana atmosfera. Né parole, né rumori ma strani versi e bagliori. Le lucette appena accese, le casine ben difese
dalle zucche alle porte… Tu non entri, io son forte! Vattene via, paura bella, anche se la notte è proprio quella. Vattene via, paura mia, ho qui la zucca, la mamma e la zia. Posso anche farmi coraggio e mandarti un messaggio: quando tu sarai vicina io accendo una lucina, così ti vedo dritta negli occhi quando la campana fa dodici rintocchi. Un bel respiro e più non tremo, sei sconfitta come Polifemo. E a quel punto, paura mia, son sicuro che andrai via!
Il loro modo di vedere e rapportarsi al mondo è fortemente colorato dai vissuti emotivi e da tensioni che si avviano a padroneggiare: l’adulto ha un ruolo importante nell’aiutarli a riconoscere le emozioni al fine di modularle e sostenerne l’autoregolazione.
Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Daniel Golemanè lo psicologo che ha coniato il termine intelligenza emotiva, con cui ha specificato un tipo di intelligenza legato al corretto uso delle emozioni e alla capacità di saperle gestire, identificandole e comprendendole in relazione con se stesso e con gli altri. Secondo Goleman, ciascun individuo può sviluppare la propria intelligenza emotiva nel corso della sua vita.
La COMPETENZA EMOTIVA è la capacità che permette a un individuo di esprimere le proprie emozioni. L’acquisizione della competenza emotiva permette di esprimere le emozioni in modo adeguato rispetto al contesto. La competenza emotiva è una caratteristica che si impara e che determina la capacità di una persona di interagire in modo costruttivo con gli altri
Quando i bambini sono particolarmente agitati e nervosi, è consigliabile insegnare loro a sentire il proprio respiro, in silenzio e con le mani sulla pancia per almeno un minuto al giorno. Si può utilizzare come sottofondo una musica classica o, se possibile, abbassare le luci nella sezione.
Mettiamo bambini e bambine in cerchio, seduti a terra con le gambe incrociate, consegniamo a ciascuno il gomitolo e diamo il comando di consegnare il gomitolo a un altro bambino, facendolo rotolare a terra e tenendo ben saldo il capo. Così si formerà una rete di collegamenti tra tutti i partecipanti e una
Realizziamo un ombrello speciale decorandolo con fili di lana e appendendolo in giardino: diventerà il luogo in cui bambini e bambine possono trovare un po’ di serenità se agitati o semplicemente per fare pace dopo un piccolo litigio.
Mettiamo a disposizione di bambini e bambine un grande cartellone, le tempere e i lavavetri per pitturare in maniera rilassata e allo stesso tempo rimanere stupiti dal risultato.
Dal libro... parliamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura dei libri
Il buco e Non piangere Zebrino e riflettiamo insieme. Poniamo domande stimolanti che riguardano la loro emotività, ma non in modo diretto, poi scriviamo ciò che hanno detto come documentazione del percorso emotivo.
A. Baricco Gioco del gomitoloA volte le parole non bastano. E allora servono i colori.
E le forme. E le note. E le emozioni.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
Il sé e l’altro
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Comprendere ed esprimere le proprie paure
Conoscere le caratteristiche di una festa Conoscere tradizioni, usi e costumi Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato
Materiale particolare
Ragno di peluche
Cappello da strega
Contenitori di plastica
trasparente con tappo
Paillettes e decorazioni varie
Cartone da imballaggio
Fazzoletti
Occhietti mobili
Nastrino colorato
Piatti
Vasetti di vetro
Storie
Il villaggio pauroso
La piccola strega paurosa
Carta casa
Siringhe senza ago
Scovolini arancione
Shampoo
Filo di nylon
Zucca
Riso
Lecca-lecca
Farina di mais o sabbia
Strumento da intaglio
Candele
Accendino
Telo blu
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori
Carta arancione
Carta velina viola
Carta da pacchi bianca
Fogli A4 bianchi
Forbici
Colla vinilica
Colla a caldo
Tempere
Pennelli
Pennarelli
Pastelli
Acquerelli
Sezione
Angolo adibito a studio della strega
Tavolo luminoso
Filastrocche Materiali digitali
Paura mia
Il ragno Egisto
Il fantasma con lo sfratto
Il giovane vampiro
Canzoni: Cantiamo la paura
Video del colore arancione
App-gioco di Halloween
UdA e Modelli
Sai che ho deciso, stamattina appena sveglio?
Che mi devo preparare per superare al meglio questa strana creatura che io chiamo paura.
Rit: Cantiamo, cantiamo, cantiamo, cantiamo la paura
e lei per magia scappa via!
Cantiamo, cantiamo, cantiamo, cantiamo la paura
e lei per magia scappa via!
Una canzone allegra che faccia confusione…
La la lallala la la lallala!
La la lallala la!
La la lallala la la lallala!
La la lallala la! La!
Sai che ho pensato, appena mi sono svegliato?
Che mi devo organizzare per riuscire a mandare via questa strana creatura che io chiamo paura.
Rit. (x2)
Marta BartolucciTanto tempo fa, c’era un villaggio dove tutti gli abitanti, grandi e piccoli, avevano paura del buio.
La loro paura era talmente forte che trascorrevano le notti barricati in casa, tenendo le luci accese e non riuscendo a dormire.
Un giorno, però, decisero che era arrivato il momento di risolvere il problema, perché non potevano tenere le luci accese per l’intera nottata!
Era giunta l’ora di costruire qualcosa che li aiutasse a rischiarare il buio e a tenere lontani i fantasmi e le streghe. Dovete sapere che, oltre ad avere paura del buio, gli abitanti del villaggio avevano anche una passione: coltivare le zucche.
Con le zucche erano capaci di fare tantissime ricette squisite, come la famosa zuppa di zucca del villaggio.
Accanto al villaggio, perciò, c’era un enorme campo coltivato a zucche e, alla fine di ottobre, erano pronte per essere raccolte.
Quell’anno, il raccolto sembrava essere ancora più abbondante del solito e così la soluzione al loro problema… era proprio sotto i loro occhi!
Le zucche più grandi vennero scelte per essere trasformate…
Ogni abitante del villaggio prese la sua zucca, tolse la polpa presente all’interno e mise a seccare i semi per la prossima semina, poi pensò a una faccia spaventosa e la intagliò nella zucca.
Così fu tutto pronto: ogni abitante del villaggio aveva la sua zucca e, appena scese la notte, accese una candela al suo interno e la mise davanti alla porta.
Le luci nelle case furono spente, ma il piccolo villaggio si illuminò di arancione e la notte fu molto meno spaventosa.
1 Un elemento che contraddistingue la festa di Halloween è la zucca, perciò procuriamocene almeno una e scopriamo questo elemento con bambine e bambini.
2 Raccontiamo una storia sulla zucca di Halloween, come il racconto Il villaggio pauroso.
3 Lasciamo che ciascuno disegni il passaggio della storia che più l’ha colpito.
4 Prepariamoci a intagliare la nostra zucca, fornendo alcuni esempi di volto, come da modello 37, e facendo scegliere al gruppo.
Vi racconto la storia di una piccola strega assai particolare: la strega più paurosa del mondo. Se ne sta sempre chiusa nella sua casetta rosa e non vuole vedere nessuno, perché ha paura di tutto: ogni cosa, ogni rumore, ogni mostro strano. Anche quest’anno è arrivata la notte di Halloween e la piccola strega ha ancora più paura del solito, così decide di chiudere bene bene le finestre, accendere le lucine colorate, la TV con i cartoni e, sotto la sua coperta con gli unicorni, si mette tranquilla e serena, mentre fuori gli altri si divertono a spaventare e a fare scherzi mostruosi.
All’improvviso però succede qualcosa di imprevisto: la piccola strega vede passarle davanti al naso un ragno peloso con le zampe viola!
Il suo grido di paura si sente per tutta la città:
Ah! Aiuto! Un ragno!
I suoi capelli color arancione le si drizzano in testa, la paura di quel ragno è troppo grande e la piccola strega deve trovare immediatamente una soluzione.
Si alza tremante dal divano e corre alla vecchia libreria della bisbisnonna strega, da dove tira fuori un libro polverosissimo, lo apre e cerca la pozione per il barattolo
“Cancella paura”: ora ne ha proprio bisogno! Prende un barattolo trasparente e inizia a frugare negli scaffali. Ora ha tutti gli ingredienti, non resta che preparare la pozione:
4 grammi di shampoo di coraggio
7 pizzichi di brillantini di serenità
8 gocce di profumo di felicità
2 pietre preziose dall’aldilà
Girare accuratamente e chiudere il barattolo.
Tutto è pronto e la piccola strega, con il suo barattolo “Cancella paura” sotto braccio, se ne torna sul divano. Ora il ragno dalle zampe viola può passeggiare sereno per tutta casa, tanto la piccola strega, male che va, scuote il suo barattolo e la paura sparisce!
E a te potrebbe servire un barattolo “Cancella paura”?
Quale paura farebbe sparire?
Marta Bartolucci1 Creiamo la nostra streghetta per giocare a sconfiggere le nostre paure, riportando il modello 38 sul cartoncino e colorandolo con i pennarelli.
2 Tagliamo da due scovolini arancione i capelli e fissiamoli in modo tale che nel momento della paura, i capelli possano drizzarsi verso l’alto.
3 Sul retro fissiamo una striscia di cartone per poter manovrare il personaggio, poi dietro al cappello, incolliamo un filo di nylon e all’altro capo leghiamo un ragno di peluche.
4 Lasciamo a disposizione del gruppo che, anche nel gioco libero, può reinterpretare la storia.
1 Dopo la lettura della storia, animata con i personaggi della strega e del ragno costruiti in precedenza, dedichiamo un momento di conversazione e cerchiamo di capire quale paura bambine e bambini farebbero sparire con il loro barattolo.
2 Lasciamo la parola a ognuno e il tempo di esprimersi e facciamo rispettare il turno di parola, stimolando nei bambini l’ascolto dell’altro.
3 Verbalizziamo ciò che viene detto da ciascuno per poi riportarlo nella realizzazione del barattolo.
È importante imparare questo e cominciare a farlo presto, dobbiamo scrivere cartelloni e gridarlo in tutte le direzioni, farci sentire in ogni angolo del pianeta così la missione sarà completa! In modo tale che ognuno faccia la sua parte perché le cose importanti… non vanno scritte solo sulle carte! Ma vanno fatte ovunque ogni giorno e in ogni angolo del nostro mondo. Ecco il messaggio da ricordare e da impegnarsi per farlo avverare: SALVIAMO LA NATURA!
Tutti insieme è meno dura! E presto saremo felici in un mondo pieno d’amici, pulito e ricco di verde… sarà un mondo più divertente!
Marta Bartolucci Andy WarholStare a contatto con la natura, immersi nel verde, riduce emozioni negative quali la rabbia, l’aggressività e la tristezza e contemporaneamente esalta la felicità e la capacità di rapportarsi in modo positivo con l’altro.
Migliora la creatività, l’elasticità mentale e l’attenzione Sostiene lo sviluppo cognitivo ed emotivo Sostiene il diritto all’avventura e al fare da solo.
Implica l’autonomia in bambine e bambini che, mettendo alla prova le proprie forze e le proprie possibilità, sperimentano in questo modo l’esperienza del limite.
Migliora le abilità motorie, come la coordinazione grosso-motoria e l’equilibrio.
Aiuta a capire temi ecologici formando stili di vita e abitudini funzionali alla conservazione della natura stessa.
di Credo che avere la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.
Ogni 10 novembre si celebra la Giornata mondiale istituita dall’UNESCO per la promozione della scienza come strumento di costruzione della pace e dello sviluppo internazionale.
È stata istituita dall’Unesco nel 2001 e la ricorrenza, celebrata in tutto il mondo, ricorda l’impegno assunto in occasione della Conferenza mondiale sulla scienza, organizzata dall’Unesco e dal Consiglio internazionale sulla scienza nel 1999 a Budapest.
L’evento vuole promuovere l’importanza della scienza nelle società umane, evidenziando la necessità di coinvolgere la popolazione nelle grandi problematiche che la scienza affronta nel mondo odierno, sviluppando e presentando collegamenti tra scienza e società, migliorando l’informazione scientifica e mettendo in rilievo il ruolo giocato dalla scienza e dagli scienziati nel costruire una relazione positiva e sostenibile con l’ambiente
Nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sono presentati gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che per essere raggiunti in tempi utili richiederanno nuove strategie di sviluppo e mobilitazione di risorse innovative.
Le nuove tecnologie e la scienza – l’automazione, la robotica, i veicoli elettrici, le tecnologie per le energie rinnovabili, le biotecnologie e l’intelligenza artificiale –hanno un potenziale in grado di fornire mezzi utili al raggiungimento di tali obiettivi e contemporaneamente possono promuovere la crescita, la prosperità e la sostenibilità ambientale
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
PER ORGANIZZARE
Imparare a rispettare l’ambiente Comprendere l’importanza della natura Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato
Materiale particolare
Bancali di legno
Viti
Avvitatore
Bottiglia di plastica
Pianta fiorita
Maschera di colore
verde
Elementi naturali
(fiori e foglie)
Storie
Corteccia
Telo verde
Spago
Cellophane
Lana verde
Guanto per spolverare
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori
Cartoncini A3 bianchi
Cartone di riciclo
Fogli bianchi
Forbici
Colla vinilica
Colla a caldo
Tempere
PER AMPLIARE
Pennelli
Pennarelli
Pastelli a cera
Brillantini verdi
Carta crespa verde
chiaro
Sezione Giardino
Filastrocche Materiali digitali
Missione: Salviamo la natura Salviamo la natura Ricordiamoci che…
Canzoni: Supergreen Video di presentazione di SuperGreen
UdA e Modelli
CANZONE 6
SuperGreen! SuperGreen! (x4)
È arrivata una nuova super amica, tutta verde e un po’ speciale!
È arrivata una nuova super amica, ma è tutta naturale!
Ama il mondo e il verde.
Ama tutto quello che ci serve.
Rit: SuperGreen, SuperGreen, sei qui! Insegnaci, se vuoi, ad amare con il cuore la natura in ogni dove. SuperGreen, SuperGreen, sei qui! Insegnaci, sei vuoi, a proteggere con amore la natura in ogni dove.
SuperGreen! SuperGreen! (x2)
È arrivata una nuova super amica, coi poteri un po’ speciali!
È arrivata una nuova super amica, per natura e animali!
Ama il mondo e ogni pianta.
Ama la natura tutta quanta.
Rit.
SuperGreen! SuperGreen! (x4)
Marta BartolucciCiao bambine e bambini!
Io sono SUPERGREEN e devo insegnarvi una cosa importantissima: quanto è importante la NATURA!
Dovete imparare che tutto ciò che è verde è molto importante!
Li vedete questi alberi maestosi?
E l’erba sotto i nostri piedi?
E tutte queste meravigliose piante?
E l’orto profumato?
Dovete imparare a rispettare il verde.
Vi do un consiglio: guardatevi sempre intorno e controllate che il verde sia rispettato!
Io, SuperGreen, controllo tutto e se vedo qualcosa che non va cerco di risolvere il problema.
Dove c’è poco verde, sapete cosa faccio?
Pianto una piccola piantina e la curo… così crescerà!
Dimenticavo!
Ho un amico che mi dà una mano e mi segnala le cose che non vanno. Si chiama Bip e se vede qualcosa di sbagliato emette un suono, così io corro a risolvere il problema.
Ecco, adesso Bip mi sta chiamando: c’è un problema!
Qualcuno non ha rispettato il verde!
Qualcuno ha buttato una bottiglia di plastica nel giardino.
Ecco il problema e adesso io e Bip lo risolviamo!
Trasformerò la plastica in qualcos’altro, ricoprendola con il mio mantello magico e dicendo la formula:
SUPERGREEN SALVA IL VERDE!
SPUNTA UN FIORE
DOVE SERVE!
E la magia è fatta: una piccola pianta è spuntata!
Allora ricordatevi di rispettare la natura e di proteggere il verde, proprio come faccio io insieme a Bip!
Si può misurare l’età di un albero?
Munitevi di un metro da sarto e una calcolatrice, poi misurate la circonferenza del tronco e la cifra dividetela per 2,5: il numero ottenuto saranno gli anni del vostro amico albero
Produce ossigeno che ognuno di noi respira e ha un ruolo importante nel ciclo dell’acqua
Con le foglie pulisce l’aria, catturando pulviscolo e sostanze inquinanti.
Offre riparo dal vento, dalla pioggia e attenua i rumori
Crea ombra d’estate e abbassa la temperatura
Le radici rendono saldo il terreno.
Le foglie in autunno, cadendo, diventano nutrimento per il suolo
I suoi colori e le sue forme arredano le città.
Fornisce riparo e, a volte, cibo per gli animali.
E se anche sapessi che domani finisce il mondo, oggi stesso pianterei il mio alberello di mele.
Martin Luther King
La prima Festa degli alberi è stata celebrata nel 1898 su iniziativa di Guido Baccelli, in qualità di ministro della Pubblica Istruzione.
Nella legge forestale del 1923, essa fu istituzionalizzata nell’articolo 104 che recita:
«È istituita la Festa degli alberi. Essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i ministri dell’Economia Nazionale e dell’Istruzione Pubblica».
Lo scopo è quello di infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi
Nel 1951 una circolare del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la Festa degli alberi si dovesse svolgere il 21
Novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna.
Oggi, la Festa degli alberi, mantiene inalterato il valore delle sue finalità istitutive, che sono ancor più attuali, e rappresenta un importante strumento per creare una sana coscienza ecologica nelle generazioni future che si troveranno ad affrontare problemi ed emergenze ambientali sempre nuovi e su scala globale.
Legambiente promuove questa festa come campagna di sensibilizzazione. Ogni anno l’obiettivo è mettere a dimora nuovi alberi che diano un aspetto rigoglioso e di benessere alle nostre città.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
PER ORGANIZZARE
Comprendere il trascorrere del tempo
Comprendere le caratteristiche di un elemento naturale: l’albero
Imparare a rispettare l’ambiente
Comprendere l’importanza della natura
Comprendere un testo
Rielaborare un testo ascoltato
Sperimentare differenti tecniche e strumenti
Materiale particolare
Carta plastificata adesiva
Elementi naturali
(cortecce, legnetti, rametti, rondelle di legno, arbusti)
Avvitatore
Chiodi da legno
Vernice
trasparente
Occhietti mobili
Fascette
da elettricista
Stoffe di vario
genere
Feltro rosso
Spago
Sale grosso
Contenitore di plastica con disegni di cuori
Fustellatrice
Materiale scolastico Spazi e arredi
Fogli A4 bianchi
Fogli bianchi 50x50 cm
Cartoncini bianchi
Carte di vari colori
Carta eva
Carta crespa
Cartone ondulato
Forbici
Colla vinilica
Colla a caldo
Tempere
Tempere acriliche
PER AMPLIARE
Pennelli
Pennarelli
Acquerelli
Pennarello
indelebile nero
Uniposca bianco
Pastelli a cera
Pasta sale verde
Spugne
Pinzatrice
Sezione
Giardino
Panchine
Storie Filastrocche Materiale
Missione: salviamo un albero
Giorgio Gigante
Un albero bambino È verde la natura
Pezzi di legno
Canzoni: Alberello, alberello
L’albero piantato in mezzo al prato
Video degli alberi
UdA e Modelli
CANZONE 7
SuperGreen! SuperGreen! (x2)
Foglie, rami, radici e fiori… che mistero da mille colori!
Foglie, rami, fiori e radici… della natura siamo amici!
Rit: Alberello, alberello, piantato qui nel centro…
Alberello, alberello, piantato qui per noi!
Alberello, alberello, piantato così piccino…
Alberello, alberello, crescerai con noi!
Tanti frutti, fiori e profumi… che buon odore di agrumi!
Profumi, fiori e buoni frutti… me li mangiamo proprio tutti!
Rit. (x2)
Ciao bambine e bambini, vi devo raccontare una mia avventura verde… D’altronde, mi chiamo SUPERGREEN! Io amo gli alberi, so quanto sono importanti per il nostro pianeta e un giorno ne ho salvato uno in pericolo.
Tutto è iniziato in una grande città, dove un piccolo albero era rimasto solo in mezzo a tanto cemento e le sue radici non riuscivano più a crescere, non avevano abbastanza cibo. Il piccolo albero cominciava ad avere un po’ di tosse e i rami si piegavano verso la terra.
Un bambino e una bambina, vedendo la situazione, pensarono allora di chiedere il mio aiuto. Presero un bel respiro e poi gridarono:
SUPERGREEN SALVA IL VERDE!
SPUNTA UN FIORE
DOVE SERVE!
In un baleno, sono arrivata con il mio amico Bip in spalla.
Ho portato una pala molto grande e insieme ai miei due amici abbiamo scavato, scavato, scavato e scavato… alla fine abbiamo sradicato il piccolo albero!
Poi, abbiamo deciso che il posto migliore per il nostro amico verde era il parco della città, dove di solito i bambini trascorrono il pomeriggio all’aria aperta.
Così è lì che lo abbiamo portato e lo abbiamo ripiantato.
Nel parco, il piccolo albero avrà sempre terra fresca e tanta compagnia!
Quindi mi raccomando, bambine e bambini, se vedete un albero in pericolo… attivate la missione!
Marta BartolucciIn occasione di questa missione visioniamo il video degli alberi che SuperGreen ci ha inviato e parliamone insieme.
Osserviamo le caratteristiche degli alberi e discutiamo sulla loro importanza.
Fotocopiamo il modello 41 e dipingiamo il piccolo albero con gli acquerelli, quindi ritagliamo e fissiamo sulla cintura da supereroe .
Lasciamo le cinture così predisposte in un angolo della sezione fino alla prossima missione verde .
Modello file 41
Creiamo un laboratorio in più fasi per provare, attraverso un gioco manipolativo, a migliorare la manualità fine e la coordinazione occhio-mano, e contemporaneamente sviluppiamo la creatività.
1 Predisponiamo due tavoli in un angolo della sezione, sul primo accatastiamo materiale naturale come corteccia, legnetti, piccoli rami; nell’altro lasciamo libero un bambino alla volta di creare qualcosa.
1 Portiamo bambine e bambini in giardino e diamo indicazione di recuperare materiale naturale con cui creare strane creazioni lavorando in piccoli gruppi.
1 Mettiamo a disposizione un po’ di pasta sale verde e alcuni bastoncini, poi guidiamo uno alla volta a costruire qualcosa utilizzando entrambi gli elementi.
1 Facciamo disegnare a ognuno il proprio albero con i pennarelli.
2 Componiamo una tassellatura con tutti gli alberi realizzati.
FILASTROCCA
È verde la natura
È verde la natura e tu prenditene cura.
È bella la natura, anche se a volte è oscura.
È buona la natura, soprattutto se matura.
È potente la natura e a volte fa paura.
È preziosa la natura, come fosse una scultura.
È sorprendente la natura soprattutto in agricoltura.
È importante la natura per la nostra Terra futura.
Tanto tempo fa c’erano alcuni bambini e bambine che giocano in un grande giardino. Un giorno decisero di piantare un piccolo seme, lo annaffiarono e se ne presero cura ogni giorno. Dopo qualche tempo, crebbe un germoglio che presto si tramutò in una piantina.
Passò il tempo, tanto tempo, e la pianta diventò un albero.
Anche i bambini e le bambine erano cresciuti e decisero di dare un nome al loro amico:
lo chiamarono Giorgio.
Un giorno nel grande giardino arrivarono un gruppo di uomini armati di asce e seghe e tagliarono tutti gli alberi intorno a lui.
Giorgio rimase lì, solo e triste, quelli erano i suoi amici.
Ma gli uomini non avevano ancora finito: avrebbero voluto tagliare anche lui. Prepararono gli attrezzi, facendo un rumore assordante.
Giorgio aveva paura.
I bambini e le bambine, che tanto tempo prima avevano piantato Giorgio, adesso erano diventati ragazzi e ragazze, che amavano la natura e lottavano per salvarla.
Così, appena giunta loro la notizia che qualcuno nel grande giardino stava abbattendo gli alberi, arrivarono in soccorso del loro amico.
I ragazzi formarono un cordone umano intorno all’albero e si opposero al suo abbattimento.
Gli uomini a quel punto dovettero arrendersi e Giorgio fu salvo.
Dal quel giorno, ormai, è passato tantissimo tempo e nel grande giardino Giorgio è cresciuto sempre di più.
Quei ragazzi ora sono diventati adulti e ogni tanto passano di là per un saluto al loro caro amico, per rilassarsi sotto la sua ombra o per dargli un abbraccio.
È rimasto tutto uguale per fortuna, o quasi… Giorgio è diventato talmente grande che i suoi amici e amiche hanno deciso di dargli anche un cognome adatto a lui e così ora tutti lo chiamano Giorgio Gigante.
Marta BartolucciFILASTROCCA
Pezzi di albero
Pezzi di albero che lo compongono tanti misteri nascondono. La corteccia dura e scura dell’albero è l’armatura. I rami sottili e intrecciati sembra che un ragno li abbia creati. Foglie nuove o appena cadute, trova un po’ chi le ha perdute?
Ogni albero è unico e diverso come tutti i bambini dell’universo.
Pezzi di albero che lo compongono osservali bene e crea un mondo.
Marta BartolucciNella notte di Natale c’è un’atmosfera speciale, fatta di luci per la via, di meraviglia e magia. Ci sono strane sensazioni, battono tutti i cuori, si crea un’enorme energia per meraviglia e magia. Un cielo pieno di stelle e profumo di caramelle, sembra ci sia un po’ di follia e intorno meraviglia e magia. Alberi e pacchetti, gnomi e piccoli folletti. Pandori e panettoni, cose dolci e torroni. Desideri, sogni e regali, lettere scritte con gli occhiali. Pacchetti per Anna e Mattia: meraviglia e magia!
I bambini manifestano un’intensa attività fantastica connessa alla rappresentazione del mondo, dei propri desideri e sentimenti: occorre dare ampio spazio all’immaginazione, al possibile, al pensiero divergente, lasciando anche il tempo per la noia, generatrice di idee creative.
Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Joy Paul Guilfordè lo psicologo statunitense che, nel 1967, ha dato la definizione di pensiero divergente. Questo tipo di pensiero può essere collegato all’apprendimento e, in particolare, è espressione di un pensiero artistico e creativo. Il pensiero divergente è caratterizzato dalla produzione di un elevato numero di idee e dalla capacità di passare da un’idea all’altra senza perdere il senso logico. Sviluppando il pensiero divergente, l’individuo è in grado di elaborare un’idea, di approfondirla, di valutarne gli effetti
Il PENSIERO DIVERGENTE nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria è promosso attraverso «lo svolgimento di attività dedicate allo sviluppo dei temi della creatività e, in particolare, alla pratica artistica e musicale, volte anche a favorire le potenzialità espressive e comunicative delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni».
Il pensiero divergente è una forma di ragionamento che deriva da un cambiamento di prospettiva sulla situazione e sulla sua visione complessiva, che dà adito così a nuove possibilità.
Su un grande foglio, diamo la possibilità di realizzare strade e percorsi, utilizzando vari strumenti. Ricordiamo a bambini e bambine che le strade create portano in mondi fantastici.
Ricopriamo la superficie di un tavolo con la schiuma da barba, quindi facciamo lavorare quattro bambini a turno, uno per lato del tavolo, e diamo la consegna di creare delle lumache di schiuma. In un secondo momento, consegniamo piccoli fogli di carta e pennarelli e chiediamo di creare lumache colorate e diverse tra loro.
Con le lumache colorate creiamo un cartellone da appendere.
Dal libro... giochiamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Cose mai viste per far comprendere ai bambini che le cose, viste da un altro punto di vista, possono essere diverse. Giochiamo poi a salire su una sedia per vedere il mondo da un altro punto di vista, oppure ci mettiamo a testa all’ingiù… cosa scopriamo?
La creatività consiste nel mantenere nel corso della vita qualcosa che appartiene all’esperienza infantile: la capacità di creare e ricreare il mondo.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
Il sé e l’altro
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
La conoscenza del mondo
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Calzini colorati
Trucioli di propilene
Lampada-proiettore
Paillettes e decorazioni
Bottoncini
Pompon bianchi
Lana colorata
Nastro rosso
Filo argentato
Pannolenci
Cioccolatini
Stecche di legno
Bastoncini di legno
Appendiabito in legno
Tubi di cartone
Pannello di compensato
Bancali
Trapano
Vernice trasparente spray
Abbassalingua
Storie
I calzini di Babbo Natale
Chi traina la slitta?
Pezzi di legno di scarto
Fustellatrice
Stelle in polistirolo
Palline in plastica trasparente e in polistirolo
Tulle colorato
Sale grosso
Stivali di gomma
Farina
Anima dei rotoli di carta
casa
Vecchie riviste
Luci a led
Stecchini
Occhietti mobili
Scovolini rossi
Campanelle
Buste trasparenti
Cd vecchi
Costumi natalizi
Conoscere le caratteristiche di una festa
Conoscere tradizioni, usi e costumi Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Operare con la successione temporale Operare con la dimensionalità
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori
Fogli A4 bianchi
Forbici
Colla vinilica
Colla a caldo
Colla stick
Colla trasparente
Brillantini
Carta eva glitterata
Carta velina
Tempere
Acquerelli
Tempera acrilica rossa e bianca
Pennelli
Pennellesse
Matite
Pennarelli Spugne
Pinzatrice
Pasta sale
Filastrocche
Meraviglia e magia
Filastrocca del giorno di Natale
Alberello bello bello
Un cuore per Natale
Chi è Babbo Natale?
Materiali digitali
Canzoni: Buon Natale, allora!
C’era una volta
nato!
Balliamo, balliamo!
App-gioco di Natale
UdA e Modelli
9
Chiudiamo gli occhi e sogniamo, apriamo gli occhi e guardiamo, sospiriamo di felicità, speriamo in pace e serenità!
Rit: E allora… la la la… Buon Natale!
Buon Natale, allora! Buon Natale!
E allora… la la la… Buon Natale!
Buon Natale, allora! Buon Natale!
Speriamo in un grande cuore, sogniamo solo pace e amore, vogliamo gioia e chissà… speriamo in pace e serenità!
Rit.
Vediamo intorno un gran da fare, pensiamo a cosa regalare, crediamo in gioia e in bontà, speriamo in pace e serenità!
Buon Natale, allora! Buon Natale!
Buon Natale, allora! Buon Natale!
Marta BartolucciAl Polo Nord è una mattina fredda e gelida come al solito, ma tutto sembra tranquillo. Dalla casetta di Babbo Natale, però, proviene un gran caos.
È il solito problema: Mamma Natale sta urlando e sbraitando, arrabbiatissima, mentre nella camera da letto volano in aria una miriade di calzini colorati.
– Perché non riordini mai i tuoi calzini, Babbo Natale? Adesso che ti servono i calzini portafortuna per partire e consegnare i regali, non li trovi! Ma come si fa? Non si può mica andare in giro con i calzini spaiati! E soprattutto non si può stare senza calzini portafortuna durante la notte più importante dell’anno! E se qualcosa andasse storto, solo perché non riordini i tuoi calzini?
Babbo Natale se ne sta seduto sulla sua poltrona, sembra pensieroso, ma nel vedere quella pioggia di calzini colorati in camera, non può più trattenersi e scoppia a ridere.
– Lo trovi divertente? Allora, caro Babbo Natale, risolvitela da solo! – esclama decisa Mamma Natale, poi se ne va imbronciata a svolgere le sue commissioni.
Babbo Natale, però, sa che quando ci sono problemi un po’ assurdi e si ha poco tempo per risolverli, l’unica soluzione è ricorrere alla magia.
“Mamma Natale non sarebbe sicuramente d’accordo” pensa Babbo Natale accarezzandosi la barba, “ma visto che adesso è impegnata, ci penso io!”.
Babbo Natale chiude la porta della camera, apre uno strano baule di legno e prende la sua sfera magica, la appoggia sul letto e la accende: un vortice di luci e vento mescola tutti i calzini e li fa volare in aria, poi ecco apparire minuscoli gnomi che in un batter d’occhio appaiano tutti i calzini.
Calzini rossi, blu, gialli, con le renne, con i brillantini, con il pupazzo di neve, ed ecco finalmente accoppiati i calzini portafortuna: color oro scintillante!
Babbo Natale soddisfatto spegne la sfera magica e in un attimo gli gnomi spariscono.
Poi, Babbo Natale si infila il paio di calzini portafortuna e, per non far arrabbiare di nuovo
Mamma Natale, sistema tutti gli altri appaiati bene bene nel suo grande cassetto.
Marta BartolucciDopo la lettura della storia decidiamo di creare il calendario dell’avvento ispirato proprio ai calzini di Babbo Natale, partendo da un gioco di finzione.
1 Procuriamoci alcune paia di calzini variopinti, una lampada-proiettore e oscuriamo l’ambiente, poi invitiamo bambine e bambini a disporsi in cerchio e al centro posizioniamo sparpagliati i calzini, decidendo qual è il paio portafortuna.
2 Organizziamo il gioco di finzione dando alcuni ruoli che poi faremo interpretare a turno: alcuni raccontano la storia dividendola in sequenze; altri sono gli gnomi che entrano in scena a riordinare i calzini; una bambina o un bambino ha il compito di accendere la sfera magica e poi di spegnerla.
1 Procuriamoci un appendiabito in legno e alcune stecche di legno tagliate a misura e facciamo dipingere ogni parte con la tempera acrilica rossa, poi, una volta asciutte tutte le parti, assembliamole collegandole con il fil di ferro ricoperto con la carta rossa lucida e fissiamo il tutto con la colla a caldo.
2 Fissiamo 24 pompon bianchi a debita distanza, serviranno per appendere i calzini e nell’ultima stecca in fondo fissiamo una stella rossa ricavata dalla carta eva glitterata rossa, come da modello 47.
3 Scriviamo e stampiamo a computer i numeri da 1 a 25, poi ritagliamo, plastifichiamo e fissiamo in corrispondenza di ogni pompon i numeri da 1 a 24 e il 25 sulla stella.
1 Per ogni calzino da appendere, riportiamo su cartoncino bianco il modello 48 del calzino, facendo attenzione al verso corretto per poi sovrapporre le due parti.
2 Facciamo dipingere i cartoncini con tempere dai colori sgargiarti e spugne, quindi ritagliamo i vari calzini, appaiando le due metà.
3 Riportiamo la punta e il “tallone” del calzino sulla carta eva glitterata, quindi ritagliamo e assembliamo con la colla a caldo su un lato del calzino, in modo tale che i colori siano tono su tono.
4 Sull’altro lato del calzino, fissiamo un bottoncino in alto e formiamo un cappio con la lana colorata, sempre tono su tono.
5 Assembliamo le due metà per formare il calzino, lasciando aperta la parte superiore dove inseriamo un piccolo cioccolatino.
1 Scegliamo un posto in sezione dove creare un vero e proprio angolo per l’attesa del Natale e lì appendiamo il nostro calendario, fissando un chiodo al muro e agganciando la stampella.
2 Posizioniamo un calzino su ogni pompon, alternando i colori realizzati.
3 Ogni giorno, a partire dal primo dicembre, un bambino o una bambina potrà staccare il calzino corrispondente al numero del giorno e portarselo a casa, mangiare il cioccolatino e poi appendere il calzino all’albero.
Questa filastrocca l’ho imparata per dirla in una giornata, che per tutti è assai speciale e si chiama giorno di Natale. L’ho imparata proprio bene per dirla a chi mi vuole bene, la ripeto ancor più forte tra torroni e buone torte. La devono sentire tutti quanti tra le musiche e i bei canti, la devono capire anche i potenti: Natale non è solo divertimenti!
È qualcosa di più speciale: bisogna considerare che è uguale da dove vieni e dove andrai nel rispetto di ciò che poi sarai.
Marta BartolucciAlberello bello bello
Alberello alberello, bello bello, bello bello. Lo preparo con gran felicità e metto pacchetti di qua e di là. Accendo tutte le lucine quelle azzurre e piccoline, i pupetti e le stelline, le ghiande argento e le palline.
Alberello alberello, bello bello, bello bello. Marta Bartolucci
3 anni: p. 28
4 anni: p. 34
5 anni: p. 32
Partendo dalla memorizzazione della piccola filastrocca Alberello bello bello, decidiamo di realizzare il nostro calendario dell’avvento con gli alberelli, cercando di sfruttare materiale di riciclo e perciò salvaguardando la natura e gli alberi.
1 Utilizzando vecchi bancali realizziamo la struttura, levigandola e dipingendola con la tempera acrilica bianca e la pennellessa; poi, una volta asciutta, lucidiamo la struttura spruzzando all’aperto vernice trasparente spray e facendo asciugare.
2 Facciamo dipingere con la tempera bianca gli abbassalingua e lasciamo asciugare, poi fissiamo con la colla a caldo gli abbassalingua sulla struttura in modo tale da avere 24 appoggi: partendo da sei abbassalingua alla base del bancale, diminuendo di uno man mano che si sale e arrivando nella parte alta a uno solo.
1 Facciamoli pitturare l’anima dei rotoli di carta casa con la tempera marrone per formare i tronchi e, una volta asciutti, tagliamoli all’incirca a metà.
2 Mescoliamo tempera verde chiaro, verde scuro e marrone in un piattino senza amalgamare bene e facciamo spugnare cartoncini di recupero, poi una volta asciutti tracciamo sul retro cerchi di 6,5 cm di diametro con la matita e ritagliamo.
Inverno silenzio profondo, inverno silenzio rotondo, ti prende e ti dà pace fino in fondo. Da dietro il vetro ghiacciato sembra un mondo addormentato, sembra tutto congelato. È un silenzio bambino, è un silenzio cuscino… Mi viene da dormire, io son piccino. Silenzio di neve bianca, silenzio di gente stanca, in uno spettacolo che… piano piano, imbianca.
[Bambini e bambine] stanno costruendo una propria identità intrecciando e sperimentando rapporti col mondo interiore, fisico e sociale, perciò vanno accolti nei loro tentativi di esprimere la propria individualità, i propri desideri e bisogni, di relazionarsi con chi li circonda.
Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Erik Eriksonparla di identità personale definendo due concetti: il Sé, cioè come l’individuo vede se stesso, e l’Io, che è l’immagine di me stesso attraverso lo sguardo altrui. L’individuo, partendo dall’infanzia, deve acquisire la capacità di fondere questi due concetti per poter avviare il processo di formazione della propria identità psicosociale
Lo sviluppo del bambino, secondo Erikson, dipende dalla relazione con gli altri e dalle sue esperienze sociali
Lo sviluppo dell’IDENTITÀ implica l’acquisizione della percezione di sé come essere dotato di caratteristiche e capacità uniche. Bambini e bambine iniziano un processo di presa di conoscenza di se stessi e contemporaneamente inizia il lungo processo di farsi riconoscere dall’altro diverso da sé, in un gioco di percezione e relazione che durerà per tutta la vita.
Secondo John Bowlby, se un bambino sviluppa uno stile di attaccamento sicuro, avrà una concezione positiva di sé, svilupperà un buon livello di autostima e avrà consapevolezza della propria identità in relazione con l’altro.
Per superare una fase altamente egocentrica, organizziamo un gioco musicale. Bambini e bambine si muovono liberamente per la stanza a suon di musica e si passano una stella di cartone. Quando la musica viene fermata chi ha in mano la stella deve donarla a chi vuole e spiegare il motivo.
Predisponiamo un telo e facciamo nascondere un bambino dietro, quindi invitiamo i suoi compagni a capire chi è, ponendogli domande per conoscerlo un po’ meglio. Quando bambini e bambine indovinano di chi si tratta, il telo cade e tutti fanno un applauso, poi si comincia nuovamente il gioco.
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Mostro rosa e riflettiamo insieme. Poniamo domande stimolanti sulle differenti caratteristiche dei mostri, focalizzandoci sulla possibilità di essere comunque accettati da tutti. Poi facciamo riflettere sulla possibilità di essere anche noi diversi da come siamo: e se fossi un mostro, come sarei? Quindi lasciamoli creare liberamente il loro IO-mostro.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Rami e rametti
Cortecce e foglie
Fagioli e lenticchie
Occhietti mobili
Lana celeste
Mollette di legno
Spirografo
Maizena
Sale fino
Bicarbonato
Cellophane
Paillettes
Cotone idrofilo
Cotton fioc
Contenitori di plastica del ketchup
Storie
L’ho sentito… È arrivato!
Fiocco e il filo di nuvola
La magia del ghiaccio
Fustellatrice
Buste trasparenti
Polistirolo
Cannucce
Bicchierini
Foto della scuola
Mattarello
Bottoni
Filo di nylon
Fiocchi di neve
glitterati
Gomma piuma
Olio per il corpo
Fogli di giornale
Mantello blu
Comprendere il trascorrere del tempo Comprendere le caratteristiche di una stagione Imparare a rispettare l’ambiente
Comprendere l’importanza della natura Conoscere fenomeni atmosferici Comprendere e rappresentare le caratteristiche di una stagione Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Migliorare la coordinazione fino-motoria
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari
colori e dimensioni
Fogli A3 e A4
bianchi
Forbici
Colla stick
Colla vinilica
Colla a caldo
Carta velina
Tempere
Pennelli
Pennarelli
Brillantini argento e azzurri
PER AMPLIARE
Filastrocche
Inverno silenzio
Il pettirosso
Che cos’è la neve?
Pennarello indelebile nero
Acquerelli
Scotch colorato
Fogli trasparenti
Penna gel blu a punta fine
Pastello bianco
Spugne
Biadesivo
Pinzatrice
Sezione
Giardino
Angolo della sezione per hanging art
Tavolo luminoso
Materiali digitali
Canzone: Volano fiocchi
Musica classica
Video dell’inverno
La leggenda di Jack Frost
Il Signor Freddo
Fan la ninna
EDUCAZIONE CIVICA con TIGROTTO e i suoi amici
App-gioco dell’inverno
UdA e Modelli
PER APPROFONDIRE Regole
Diamo da mangiare agli uccellini Un nuovo amico
Non si può stare senza vestiti addosso.
Ci si congela a più non posso.
Senti il freddo che ti entra dentro…
Corri e vai al calduccio adesso!
Non mi piace questo inverno, non mi piace questo freddo…
Però…
Rit: Volano fiocchi!
Volano col vento!
Sembrano farfalle in questo momento.
Volano fiocchi!
Volano tra noi!
Sembrano cristalli e più non ti annoi.
Non si riesce neanche a giocare, perché in realtà stai per tremare.
Ci si congela col cappotto addosso…
È troppo freddo in questo posto!
Non mi piace questo inverno, non mi piace questo freddo…
Però…
Rit.
Volan tanti fiocchi…
Volano tra noi!
Marta BartolucciOggi Francesco si è svegliato come suo solito all’alba, di solito non aspetta che la mamma entri in cameretta, ma apre gli occhi prima e ascolta i rumori che provengono dalla cucina, il suono della macchinetta del caffè e quello del tostapane.
Oggi però Francesco si è svegliato e dalla cucina non proviene ancora alcun rumore. La casa sembra avvolta da un profondo silenzio e neanche dalla strada sembrano provenire suoni. Di solito si sente il camion della spazzatura che fa retromarcia, la signora Pendolini che batte il tappeto ogni mattina alla stessa ora, ma oggi niente…
Francesco, incuriosito, decide di alzarsi.
“Mi sa che gli alieni hanno rapito tutti tranne me!” pensa mentre entra in cucina. Si avvicina al finestrone che dà sul giardino e piano piano scosta le tende, serrando gli occhi per il timore di guardare.
“Magari c’è un enorme disco volante in giardino…” pensa.
Alla fine si decide, apre prima un occhio e poi l’altro e… dallo stupore apre anche la bocca!
Fuori tutto è ricoperto da un soffice manto bianco, è caduta la neve sulla città come non se ne vedeva da anni.
Felice come non mai, Francesco apre la finestra, ma il sibilo potente del vento gelido lo avvolge e lo fa sussultare. Richiude di corsa e corre nella camera dei suoi genitori
gridando:
L’ho sentito… È arrivato!
La mamma, mentre cerca di calmarlo, gli domanda:
– Franci, chi è arrivato?
– L’ho sentito… È arrivato…
L’inverno, mamma, l’inverno!
3 anni: p. 32
4 anni: p. 40
5 anni: p. 38
Realizziamo un breve percorso per stimolare la percezione sensoriale e la capacità di attenzione, oltreché la cura al particolare.
1 Realizziamo il cappello riportando il modello 29 (vedi p. 129) su cartoncino di recupero, poi dipingiamolo con tempere e spugne, utilizzando i colori invernali, e ritagliamo.
2 A parte forniamo il modello 57 degli elementi invernali e lasciamo che ognuno scelga quali mettere sul proprio cappello.
3 Facciamo dipingere quelli scelti con gli acquerelli, ripassiamone i contorni con il pennarello nero e pinziamo gli elementi sul cappello, uno per ogni punta.
Musica classica
In un momento che non ti aspetti, anche se indossi pigiama e calzetti, inizia una grande festa, fatta un po’ di cartapesta, con tanti personaggi strani e coriandoli nelle mani.
È una festa di confusione: balli, grida e una canzone, che ci mette tutti in fila, facciamo il trenino, tu sei il capofila?
Non ci saranno solo risate, ma dolci fritti e marmellate.
Ci saranno scherzi divertenti, vi conviene stare attenti!
Non si sa cosa può accadere, in una festa proprio da vedere.
È Carnevale all’improvviso e ti stampa in faccia un bel sorriso.
Marta BartolucciTra i principi e le finalità del sistema integrato “zerosei” sono esplicitamente citati la riduzione degli svantaggi culturali, sociali e relazionali e la promozione dell’inclusione di tutti i bambini. Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
è considerato il padre della pedagogia speciale e dell’inclusione. Si è occupato soprattutto di disabilità, ma il suo modo di intendere l’inclusione riguarda tutti: includere vuol dire ampliare lo sguardo
Egli ha compreso che, nella scuola, “fare spazio” all’altro richiede una revisione di ruoli, prassi e definizioni: includere è cogliere l’identità dinamica, plurale e aperta di ogni persona
In ambito sociale, l’INCLUSIONE significa sentirsi accolti all’interno di un gruppo: il senso di appartenenza a una società, si forma e si sviluppa in base ai comportamenti di ogni componente e ognuno deve godere pienamente di tutti i diritti e le opportunità che questa appartenenza comporta.
Quando bambine e bambini sottolineano le differenze non lo fanno con accezione negativa, ma semplicemente perché è ciò che vedono, la realtà che percepiscono così com’è, da qui è logico partire per abituarli al diverso come ricchezza e come possibilità.
Dipingiamo un cartellone lungo e stretto con tempere vivaci e due lavavetri, quindi facciamo asciugare. Dal cartoncino giallo ricaviamo le magliette gialle che indicano la felicità secondo il gruppo sezione, quindi sproniamo ognuno a disegnare se stesso felice e facciamo incollare sopra la maglia gialla. Ritagliamo i ritratti e facciamoli fissare al cartellone.
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura della storia per kamishibai La balena blu e riflettiamo insieme. Poniamo domande stimolanti che riguardano i bambini stessi e ascoltiamo le loro idee, i loro pensieri, quindi annotiamoli.
Mettiamo la musica e facciamo muovere i bambini nello spazio. Quando la musica si ferma a sorpresa, ognuno deve dare la mano a un amico e si rimane uniti finché la musica non riparte. Il gioco continua con l’unica regola di cambiare amico ogni volta.
Quando perdiamo il diritto di essere diversi perdiamo il privilegio di essere liberi.C. E. Hughes
PER PROGRAMMARE
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
Il sé e l’altro
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori Il corpo e il movimento
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittacitta dinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
PER ORGANIZZARE
Conoscere le caratteristiche di una festa
Conoscere tradizioni, usi e costumi
Imparare a rispettare l’altro
Riconoscere le differenze come punto di forza
Comprendere un testo
Rielaborare un testo ascoltato
Rielaborare lo schema corporeo Migliorare la coordinazione fino-motoria
Materiale particolare
Gomitoli di lana colorata
Fustellatrice
Riviste
Stelle filanti
Storie
Tutti insieme a fare festa
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini bianchi di recupero
Cartoncini A3 bianchi
Forbici
Colla vinilica
Colla stick
Tempere
Pennelli
Acquerelli
Pennellessa
Pennarelli
PER AMPLIARE
Filastrocche
Carnevale all’improvviso Carnevale mi travesto
Persone matte
Sezione
Materiali digitali
Canzoni: Facciamo festa
App-gioco di Carnevale
UdA e Modelli
CANZONE 15
Suoniamo forte!
Pe pe pereppepe…
Cantiamo forte!
La la la la la…
Rit: Facciamo festa.
Facciamo rumore.
Battiamo le mani.
Clap clap clap…
Facciamo rumore.
Siam tutti allegri!
Pe pe pereppepe…
Ci divertiamo insieme!
La la la la la…
Rit.
Balliamo tanto!
Pe pe pereppepe…
Ridiamo tanto!
La la la la la…
Rit. (x2)
Marta Bartolucci
Esiste un piccolo paesino dove tutti i suoi abitanti sono disegnati con il pennarello nero, nessuno ha gli occhi blu o verdi e tanto meno nessuno indossa un vestito colorato. La vita scorre tranquilla, ma nessuno sorride, nessuno si parla e soprattutto nessuno ha mai festeggiato. Ogni mattina gli abitanti vanno al lavoro fino alla sera e poi tornano a casa da soli, chiudono la porta e… buonanotte.
Un giorno, però, accade qualcosa di strano: una bambina trova un filo verde a terra. Non ha mai visto una cosa del genere e così si avvicina e lo afferra. Il filo è di un verde brillante e, solo il guardarlo muoversi mentre lo tira, la fa sorridere.
Prima non aveva mai sorriso.
Il filo è lunghissimo e in poco tempo attraversava tutto il paesino: tocca case, negozi e i piedi degli abitanti. Qualcun altro lo prende in mano per non cadere e sorride, qualcun altro lo afferra per curiosità e sorride, qualcun altro ancora lo osserva a lungo prima di decidersi e prendere fiducia, poi alla fine col filo in mano sorride. In un attimo tutto il paesino è attaccato al filo e trovandosi tutti così vicini e sorridenti, cominciano a chiacchierare gli uni con gli altri.
Dopo un pomeriggio di chiacchiere qualcuno conclude:
– Perché non andiamo tutti insieme a fare festa?
Nessun abitante del paesino rifiuta e da quel giorno anche nel paesino nero si festeggia un Carnevale speciale, tutti insieme!
Marta BartolucciApprofittiamo di una festa come il Carnevale per lavorare con i bambini e cercare di formare un gruppo unito ed empatico.
1 Dopo la lettura della storia, prendiamo un gomitolo di lana verde e tagliamone un pezzo lungo a sufficienza per poterlo fissare a un cartoncino in modo tale che compia delle curve e degli anelli.
2 Facciamo dipingere cartoncini bianchi di recupero usando le mani intinte nella tempera, poi, una volta asciutto, ritagliamo tanti cuori con la fustellatrice.
Semplicemente questo è un seme, lo piantiamo tutti insieme e magari, come una magia, da cosa fatta in compagnia, può nascere una piantina e qualche piccola verdurina. Se la mangi di sicuro stai bene e tutto questo grazie a un seme! Semplicemente questo è un seme, un po’ il freddo lui lo teme. Lo scaldiamo con il terriccio, combinando qualche pasticcio. Poi per farlo bere come facciamo? Acqua fresca ci procuriamo. Così con un po’ di pazienza e cura cresce una pianta fino alla fioritura.
I botanici, ovvero gli studiosi delle piante, conoscono 350 mila specie diverse e le classificano in due gruppi: semplici e complesse. Le piante semplici sono state le prime a comparire sulla Terra: muschi, alghe e felci. Le piante complesse sono composte da radici, fusto e foglie.
Il 20 dicembre del 2013 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha proclamato il 3 marzo come World Wildlife Day, in questo giorno si festeggiano gli animali e le piante selvatiche di tutto il mondo minacciate dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici
Questa ricorrenza ci invita a riflettere sulla fragilità della natura selvatica, su tutte quelle specie, animali e vegetali, che troppo spesso si ritrovano minacciate dalla mano dell’uomo.
La World Wildlife Day intende sottolineare, infatti, la necessità di invertire il destino
delle specie più in pericolo di estinzione e di attuare soluzioni per conservare questa preziosa biodiversità
Perdere piante e animali selvatici che contribuiscono all’equilibrio naturale e sono mezzi di sussistenza delle persone può costare veramente caro.
La Terra ospita innumerevoli specie di fauna e flora. Questa ricca diversità, insieme ai miliardi di anni durante i quali tutti questi elementi hanno interagito, è ciò che ha reso il nostro pianeta abitabile per tutte le creature viventi, compresi gli esseri umani.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Scatola delle scarpe
Carta regalo verde
Semi di zucchine, melanzane, pomodori, peperoni, prezzemolo e basilico
Terriccio
Contenitore di plastica
Telo di nylon
Annaffiatoio
Piantine di pomodoro
Barattoli di latta
Cacciavite
Martello
Vasetti di torba
Anime del rotolo di carta igienica
Bucce di banana
Fustellatrice
Motozzappa
Zappe
Materiali di riciclo di vario tipo
Lana
Storie
Missione: la semina
Il contadino e i semi matti
Cosa mangi, Mattia?
Comprendere il trascorrere del tempo
Comprendere le fasi della semina
Imparare a rispettare l’ambiente
Comprendere l’importanza della natura
Comprendere un testo
Rielaborare un testo ascoltato
Usare in modo adeguato materiali e strumenti
PER ORGANIZZARE
Materiale scolastico Spazi e arredi
Carta eva glitterata
Colla a caldo
Pennarello nero indelebile
Sezione
Giardino
Orto
PER AMPLIARE
Filastrocche
Questo è un seme
Pomodoro
Materiali digitali
Canzoni: Seminiamo!
Video della semina
UdA e Modelli
CANZONE
Seminiamo!
17
SuperGreen! SuperGreen! (x2)
È il momento giusto e perfetto per fare qualcosa di importante, per far crescere le piante, per far crescere le piante.
Rit: Seminiamo! Seminiamo!
Tutti insieme seminiamo!
È il momento: non tardare!
Semina adesso…
poi dopo dovrai aspettare!
È il momento giusto e perfetto per fare qualcosa per l’ambiente, per far ragionare la gente, per far ragionare la gente.
Rit.
È il momento: non tardare!
Semina adesso…
poi dopo dovrai aspettare!
È il momento: non rimandare!
Semina adesso…
poi dopo dovrai aspettare!
Marta BartolucciCiao bambine e bambini, vi devo raccontare una mia avventura verde. In un luogo lontano, tra i grattacieli di una grande città, qualcuno ha avuto un problema e io sono corsa a dargli una mano.
Infatti, al centro di questa grande città, nessuno sapeva da dove venissero le verdure.
Anzi, tutti credevano che fosse il supermercato a produrle e poi venderle… Ma come?
Attraverso strane macchine meccaniche, così credevano i suoi abitanti.
Un bambino e una bambina pensarono allora di chiedere il mio aiuto per capire da dove provenissero davvero le verdure e gridarono:
SUPERGREEN SALVA IL VERDE!
SPUNTA UN FIORE
DOVE SERVE!
E io, in un baleno, sono arrivata insieme al mio amico Bip in spalla. Ho portato con me tanti piccoli semi e il terriccio, ho insegnato come si può seminare e insieme abbiamo riempito i balconi dei grattacieli di tanti vasi colorati. Abbiamo aspettato, aspettato e aspettato…
Poi, finalmente, le piccole piante sono spuntate, sono cresciute e, piano piano, hanno iniziato a fare le prime verdure.
Così, tutti gli abitanti di quella grande città hanno capito che le verdure sono un dono della natura, vanno coltivate e non c’entrano strane macchine meccaniche!
Dal quel giorno, quindi, hanno potuto mangiare ottime verdure.
Se volete, fatelo anche voi: attivate la missione!
Marta BartolucciLa mattina con le campane e l’odore del buon pane tutti si svegliano felici, i parenti, i nonni e gli amici. L’aria sembra ancora fresca, entra leggera dalla finestra, tutti hanno un gran da fare, tante cose da preparare. Nel cielo qualche nuvola bianca, spinta dal vento, non si stanca, tutti escono per una passeggiata: è una così bella giornata! È un giorno un po’ speciale, lo senti dall’aria che si può respirare, tutti annusano un bel fiore… la dolcezza nel nostro cuore!
Marta BartolucciIl gioco si riconosce per la sua natura di condotta spontanea, scelta e sviluppata liberamente (non si può imporre a qualcuno di giocare), finalizzata solo a se stessa (si gioca per giocare) e caratterizzata da un vissuto di piacere impegnato. Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
è lo psicanalista che ha riflettuto sul rapporto tra gioco e atto creativo. Secondo Winnicott, il gioco è un’esperienza creativa e la capacità di giocare creativamente permette al bambino di formare ed esprimere la propria personalità. In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l’oggettivo, può comparire l’atto creativo, che permette al soggetto di trovare se stesso
Lo spazio del GIOCO è uno spazio personale e indispensabile per il bambino e che non può essere invaso, se non occasionalmente e su richiesta, dalla figura adulta; un buon spazio di gioco nel bambino è la base su cui si forma un adulto creativo
dai 18 mesi
dai 2 anni
dai 3 anni
dai 4/5 anni
Attraverso il gioco bambini e bambine si approcciano al mondo, ne riproducono gli schemi, provano le relazioni sociali e le mettono in atto con i loro coetanei in una messa in scena della loro vita da adulti.
Mettiamo bambini e bambine in cerchio, uno interpreta il leprottino e uno lo scoiattolo seduto su una sedia. Il leprottino corre nel cerchio e poi si ferma davanti allo scoiattolo, fa finta di bussare e, infine, si danno la mano e si risiedono nel cerchio vicini.
C’è nel bosco una casetta
C’è nel bosco una casetta, lo scoiattolo alla finestra, vien di corsa un leprottino, bussa al porton:
- Aiuto, aiuto, per carità!
Il cacciatore mi vuol sparar!
- Vieni, vieni, leprottino! Dammi la tua man!
Mettiamo bambini e bambine seduti in cerchio. Scegliamo a turno quattro bambini e facciamoli mettere a terra accucciati al centro del cerchio. Un altro conta i bambini che fanno i grillini, perché il numero volendo può cambiare. All’ultimo verso si alzano i bambini/grillini e iniziano a saltare tutt’intorno.
Grillini
Nell’aiuola del giardino son nascosti 4 grillin. Zitto zitto pian pianino voglio prendere un grillin. Non si fermano un momentino saltano saltano e fan così: cri cri cri cri…
Dal libro... parliamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Sulla collina per far comprendere a bambini e bambine che giocare insieme è importante e giocare vuol dire essere inclusivi: in due è bello, ma giocare in più è ancora meglio.
I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
Il sé e l’altro I discorsi e le parole
La conoscenza del mondo
Immagini, suoni, colori
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
PER ORGANIZZARE
Conoscere le caratteristiche di una festa
Conoscere tradizioni, usi e costumi Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Quantificare entro il cinque Quantificare per percezione visiva Effettuare ipotesi
Materiale particolare
Gesso scagliola in polvere
Stampo in silicone
Essenza profumata
Uova di cioccolato
Coperte
Cassettina di legno
Pompon colorati
Scovolini argento
Pannolenci nero
Spago
Rafia rossa
Buste di carta marrone
Forchette di plastica
Fustellatrice
Plastificatrice
Foglio di pluriball grande
Ochietti mobili
Cucchiaini
Cesto
Storie
Coniglio Pancione
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori e dimensioni
Carta eva glitterata
Carta crespa
Carta decorata
Forbici
Colla a caldo
Colla stick
Tempere
Tempera acrilica gialla
Pennelli
Pennellesse
Pennarelli
Spugne
Pinzatrice
PER AMPLIARE
Filastrocche
Dolcezza nel nostro cuore
Quante uova?
Un simpatico coniglietto
Sezione
Angolo di giardino
Materiali digitali
Canzone: Mister Coniglio
App-gioco di Pasqua
UdA e Modelli
Nel giardino di nascosto, come il cane che sotterra l’osso, Mister Coniglio, di soppiatto, corre veloce come un matto per nascondere le uova e aspettare chi le ritrova.
Rit: Mister Coniglio, questo si sa, nasconde le uova e poi se ne va.
Mister Coniglio, bianco e paffuto, corre veloce e non si è mai perduto.
Mister Coniglio, vuol bene ai bambini, lascia le uova per i piccini!
Mister Coniglio, vuol bene ai bambini, lascia le uova per i piccini!
Nel giardino di nascosto, come il cane che sotterra l’osso, Mister Coniglio, di soppiatto, corre veloce come un matto per nascondere le uova e aspettare chi le ritrova.
Rit.
Mister Coniglio, questo si sa, nasconde le uova e poi se ne va.
Marta BartolucciConiglio Pancione è un po’ particolare, ama tantissimo mangiare, mangiare, mangiare… Quando arriva Pasqua, Coniglio Pancione ne combina delle belle: si arrampica, sotterra le uova di cioccolato e le ricopre accuratamente.
Le nasconde bene, talmente bene che i bambini non riescono a trovarle.
E quando i bambini, stanchi e sfiniti dalla ricerca, si arrendono e ritornano a casa un po’ tristi e delusi, Coniglio Pancione se la ride contento: ora le uova saranno tutte sue!
Così, zitto zitto, va a recuperare le uova nascoste, si siede tranquillo e sereno nella sua tana e le mangia tutte da solo!
Poi, però, gli viene il mal di pancia e deve chiamare il dottore, che lo rimette in forma con uno sciroppo.
Ogni volta il dottore ripete:
– Coniglio Pancione, non puoi mangiare così tante uova! Ti fanno male… E poi, non pensi ai bambini?
Ma lui è troppo goloso e non resiste, ogni anno promette di fare il bravo, ma niente!
Quest’anno però il dottore si è messo d’accordo con tutti i bambini e le bambine e insieme hanno deciso di dare una lezione a Coniglio Pancione.
Così quando, come al solito, il coniglio prende il telefono e chiama il dottore per il mal di pancia, lui arriva di corsa ma poi dice:
– La situazione è grave, non basta lo sciroppo… ci vuole una puntura!
E tira fuori dalla sua borsa una siringa bella grande.
– Noooo! – esclama Coniglio Pancione, ma è troppo tardi… – Ahi!
– La puntura è fatta! – dice il dottore. – E mi raccomando: ricorda che mangiare così tante uova fa male! – gli ripete uscendo.
Ho capito, ho capito… – sospira Coniglio Pancione massaggiandosi il sederino. Il dottore sa per certo che la prossima volta ci penserà bene prima di fare la solita abbuffata di uova!
Fiori d’aprile dal bocciolo usciti come bambini incuriositi, che mettono fuori la testa per vedere se c’è una festa e da dietro la gonna della mamma scrutano il mondo, poi fanno la nanna. Fiori d’aprile dal vento dondolati come bambini quasi addormentati, cullati dalle note di una ninna nanna, tra le braccia della loro mamma, chiudono gli occhi sereni e tranquilli e domani saranno di nuovo arzilli. Fiori d’aprile dal sole baciati come bambini fortunati, a cui tocca il bacio della nonna e quello della zia che sa di panna, poi il bacio del fratello dispettoso e quello del gatto peloso. Fiori d’aprile dalle api cercati come bambini appena lavati, che il papà annusa con piacere il viso, le orecchie, la pancia e il piede, che il papà adora annusare perché ogni bimbo ha un profumo particolare.
I bambini conoscono il mondo attraverso la percezione, la relazione e l’azione; la corporeità e la sensorialità sono per loro un importante veicolo di comunicazione e di conoscenza. Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Attraverso il CORPO si conosce il mondo. La possibilità di muoversi consente di conoscere attraverso l’esperienza diretta. È una forma di scoperta che va per tentativi: mi muovo, conosco e valuto, non dimenticando che l’utilizzo del corpo implica anche l’uso dei cinque sensi, per una presa di coscienza delle proprie possibilità.
Bernard Aucouturier ha ideato la Pratica Psicomotoria, che ha come obiettivo la maturazione psicologica, cioè il processo che, dal piacere di muoversi, va al piacere di pensare. La Pratica Psicomotoria favorisce lo sviluppo armonico della persona e accompagna i processi di crescita e di sviluppo dell’identità: attraverso il piacere dell’azione bambini e bambine scoprono e conquistano il mondo, esprimendo emozioni, vita affettiva e il proprio mondo fantastico.
Offre uno spazio in cui esprimersi
Favorisce lo sviluppo del pensiero e della comunicazione
Favorisce uno sviluppo
Sostiene il/la bambino/a nel suo piacere di agire
La figura adulta che si relaziona con il bambino deve accettare un coinvolgimento corporeo e lasciare che il bambino sia libero di provare, riprovare, rotolare, strisciare, portare alla bocca, prendere, lanciare, alzarsi, cadere e alzarsi di nuovo.
Gioco di Arcimboldo
Mostriamo ai bambini alcuni ritratti del pittore Arcimboldo e facciamo riflettere su ciò che l’artista usa per creare il volto umano, quindi mettiamo a disposizione elementi naturali e lasciamo che i bambini creino volti particolari e unici.
Mostriamo ai bambini alcuni ritratti del pittore Serge Bloch e facciamo riflettere su ciò che l’artista usa per creare il volto umano, quindi mettiamo a disposizione una riproduzione di un viso e lasciamo che i bambini creino i particolari cercando nella sezione elementi adatti.
Dal libro... pensiamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Un colore bellissimo e riflettiamo insieme. Poniamo loro domande stimolanti che riguardano le caratteristiche corporee. Poi facciamo riflettere bambini e bambine su quali altri colori potrebbero esistere: possibile che non esiste anche il… e lasciamoli disegnare!
Il bambino esiste anzitutto attraverso il corpo in relazione con l’altro, attraverso l’azione e il gioco.
B. Aucouturier
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Fiori e petali
Foglie e rami
Erbe aromatiche
Lenticchie
Pasta corta
Occhietti mobili
Lana colorata
Mollette di legno
Paillettes
Carta casa
Fustellatrice
Plastificatrice
Filo di nylon
Buste trasparenti
Appendicartelli
Comprendere il trascorrere del tempo Comprendere le caratteristiche di una stagione Imparare a rispettare l’ambiente Comprendere l’importanza della natura Conoscere fenomeni atmosferici Comprendere e rappresentare le caratteristiche di una stagione Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Migliorare la coordinazione fino-motoria
Materiale scolastico Spazi e arredi
Oggetti di forma circolare in tre dimensioni
Cannocchiali
Lenti d’ingrandimento
Maizena
Foto della scuola
Chiodi e martello
Tubo di cartone
Schiuma da barba
Mantello rosa
Barattolo di vetro
Coperchi di alluminio
Luci e pila a led
Stecchini
Cartoncini di vari colori e dimensioni
Fogli A4 bianchi
Fogli A3 gialli
Carta velina
Fogli trasparenti
Carta eva o carta
metallizzata
Forbici
Colla vinilica
Colla a stick
Colla a caldo
Tempere
Spugne
Pennelli
PER AMPLIARE
Storie Filastrocche
Una strana musica
E dopo il bruco che viene?
Non capisco che mi succede
E se arriva il temporale?
EDUCAZIONE CIVICA con TIGROTTO e i suoi amici
Fiori d’aprile
Primavera
Pensa e spera
Rana Salterina
Si è formato l’arcobaleno
Pennarelli
Pastelli
Pastelli a cera
Acquerelli
Matite
Scotch colorato
Biadesivo
Pinzatrice
Sezione
Giardino
Tavolo luminoso
Angolo in alto della sezione per hanging art
Materiali digitali
Canzone: Farfalle e coccinelle
Musica classica
Video della primavera
App-gioco della primavera
UdA e Modelli
PER APPROFONDIRE
Spegniamo la luce quando non serve
Coltiviamo i fiori per le api
La soluzione è semplice
Un’idea geniale
È arrivata la primavera!
Si sta fuori da mattina a sera, si può giocare all’aria fresca e, se vuoi, vai anche a pesca!
Rit: Farfalle e coccinelle!
Giornate proprio belle!
Farfalle e coccinelle!
Mille corse e poi frittelle!
È arrivata la primavera!
La giornata è più leggera, puoi giocare a non finire, smetti solo se vai a dormire!
Rit.
È arrivata la primavera!
Faccio un giro in mongolfiera, quattro calci al mio pallone e poi faccio volare l’aquilone!
Rit.
Nel bel mezzo del bosco stanno spuntando i primi fiori, gli alberi si stanno man mano riempiendo di nuove foglioline verdi, l’aria sta diventando più mite e la primavera fa capolino anche tra il fitto dei rami.
Nessuno però sembra essersene accorto.
Neppure il gufo, che sta dormendo nel buco dell’albero, si è accorto dell’arrivo della primavera, per non parlare poi degli scoiattoli che dormono ancora profondamente, tutti abbracciati. Intanto la primavera continua il suo lavoro: gemme sui rami, margherite nel prato e ogni tanto un arcobaleno.
“Però, se nessuno vede quello che sto facendo, non ne vale la pena…” pensa la primavera e allora decide di organizzare qualcosa di straordinario: un concerto per risvegliare il bosco.
La primavera chiede aiuto al vento, ai rami, alle foglie e ai giovani fiori.
Come per magia, il loro fruscio si trasforma in una melodia soave che si diffonde in tutto il bosco.
Piano piano cresce d’intensità e raggiunge ogni angolo, entra nelle tane e solletica tutti gli animali ancora addormentati.
Così, finalmente, dalle tane iniziano a spuntare nasoni, piccole code e zampine che si stiracchiano.
“Finalmente si sono svegliati!” pensa la primavera.
La musica, però, è così bella che la primavera continua a suonarla ancora, finché viene la sera, il sole tramonta e la luna si fa strada in cielo.
Così, mentre la vita nel bosco sta riprendendo, qualcuno si chiede:
– Chissà da dove proveniva quella strana musica?
E qualcun altro risponde:
– Forse è la musica della primavera, forse…
Marta Bartolucci3 anni: p. 50
4 anni: p. 70
5 anni: p. 68
Realizziamo un breve percorso per stimolare la percezione sensoriale e la capacità di attenzione, oltreché la cura al particolare.
1 Realizziamo il cappello riportando il modello 29 (vedi p. 129) su cartoncino di recupero, poi dipingiamolo con tempere e spugne, utilizzando i colori primaverili, e ritagliamo.
2 A parte forniamo il modello 71 degli elementi primaverili e lasciamo che ognuno scelga quali mettere sul proprio cappello.
3 Facciamo dipingere quelli scelti con gli acquerelli, ripassiamone i contorni con il pennarello nero e pinziamo gli elementi sul cappello, uno per ogni punta.
4 A parte, con scarti di carta metallizzata o di carta eva realizziamo con la fustellatrice piccole foglie verdi e applichiamole su ogni cappello.
5 Consegniamo a ognuno il proprio cappello e organizziamo un momento di silenzio in cerchio per apprezzare l’ascolto della musica classica.
6 Se il tempo lo consente, usciamo in giardino per ascoltare la musica e ballare sotto gli alberi che stanno germogliando, oppure organizziamo un momento di ballo in sezione.
3 anni: p. 51
4 anni: p. 71
5 anni: p. 69
Scopriamo, manipoliamo e creiamo in sezione angoli appesi a tema stagionale con la hanging art, l’arte appesa.
1 Approfittiamo di una bella giornata e portiamo bambine e bambini in giardino per osservare la primavera, i suoi cambiamenti e i colori.
2 Lasciamoli giocare liberamente con i materiali naturali che trovano in giardino.
3 Invitiamoli a raccogliere alcune foglie verdi e qualche fiore, spiegando che ne dobbiamo raccogliere pochi e solo quelli necessari per realizzare il nostro lavoro, poi cerchiamo insieme anche alcuni rami che useremo per la struttura.
4 Poniamo i fiori e le foglie all’interno di vecchi libri, proteggendo le pagine del libro con alcuni fogli di carta casa, e lasciamoli lì qualche giorno per far seccare.
5 Per evitare di raccogliere troppi fiori, invitiamo bambine e bambini a disegnare su piccoli cartoncini bianchi tanti fiori di diversa tipologia e colore, quindi ritagliamoli e completiamoli anche sul retro.
1 Predisponiamo fogli trasparenti da usare per la plastificatrice, scegliendo una dimensione che sia il doppio di un foglio A4, e apriamoli a metà.
2 In un secondo momento, in sezione, sistemiamo foglie e fiori su un grande tavolo, poi lasciamo che ognuno scelga i suoi preferiti e li posizioni sul foglio trasparente creando una composizione primaverile.
3 Ripieghiamo il foglio, plastifichiamolo e creiamo una cornice con lo scotch verde, quindi creiamo un foro dove facciamo passare il filo di nylon.
4 Realizziamo la struttura per appendere i lavori ancorando al soffitto con la lana verde i rami raccolti e a ogni ramo fissiamo alcuni lavori ad altezze diverse per creare movimento.
5 Procedendo in senso orario rispetto all’angolo scelto per l’inverno, appendiamo la nostra creazione relativa alla primavera.
1 In un momento di circle time e attraverso alcune domande-stimolo chiediamo a bambine e bambini perché è importante spegnere le luci quando non servono.
Cosa succede quando una luce resta acac cesa?
Cos’è l’inquinamento luminoso?
Cosa possiamo fare ogni giorno per aiutare il nostro pianeta?
2 In un secondo momento forniamo a ognuno un cartoncino bianco 10x10 cm e facciamolo dipingere con la tempera gialla, poi mettiamo a disposizione pastelli a cera neri e, una volta asciutta la tempera, guidiamo bambini e bambine nel ricoprire il quadrato con il colore nero, calzando molto.
3 Invitiamo ciascuno a disegnarsi su un foglio nell’atto di spegnere un interruttore, poi facciamo ritagliare e fissiamo sul lato sinistro di un foglio A3 giallo, infine fissiamo il quadrato colorato in precedenza sul lato destro del foglio e con l’aiuto di uno stecchino facciamo tracciare la sagoma di una lampadina con la tecnica del graffito.
4 Scriviamo anche la regola da seguire: “Spegniamo la luce se non serve”.
REGOLA 9
Tigrotto se ne sta tranquillo al sole nella radura, quando all’improvviso sente i passi pesanti di Elefante. Clomp! Clomp!
I passi sono così pesanti che quasi la terra trema e Tigrotto si alza di scatto.
– Elefante! Che combini?
Poi Tigrotto si guarda intorno e vede i danni fatti da Elefante… i suoi piedoni hanno pestato e rovinato tantissimi fiori, distruggendoli.
– Guarda cosa hai combinato! Hai rovinato tutti i fiori e ora le api non hanno più la possibilità di prendere il nettare per fare il miele.
Elefante adora il miele, ama inzupparci dentro la proboscide e poi lo lecca con gran gusto, perciò ci pensa un attimo poi esclama:
– Hai ragione, Tigrotto, ho fatto un disastro, povere api! È tutta colpa miaaaa!
Ed Elefante scoppia a piangere disperatamente.
Tigrotto prova a calmarlo e poi ecco… l’idea geniale!
– Elefante, dobbiamo risolvere il disastro che hai combinato. Ecco cosa facciamo: “Coltiviamo i fiori per le api!”.
Così i due amici si organizzano, scelgono una parte della radura e la recintano, prendono gli attrezzi e soprattutto tanti semini.
Dopo un po’ di lavoro, canticchiando, i due amici realizzano un piccolo prato e in pochi giorni sbocciano fiori profumati e coloratissimi.
Alcune api incuriosite si avvicinano in cerca di nettare.
– Ecco, care amiche api, questo è per voi! – esclamano in coro i due amici.
1 Predisponiamo alcune copie del modello 75 dell’ape e facciamole dipingere con l’acquerello, quindi ritagliamo e fissiamo sul retro un filo di nylon per appenderle sul fondale.
2 Predisponiamo alcune copie del modello 75 del fiore e facciamole colorare, quindi ritagliamo dal cartoncino rigido verde strisce lunghe 10 cm, ripieghiamole a metà e fissiamo a una estremità il fiore, per farli stare in piedi. Poggiamoli davanti al fondale.
3 Utilizzando il teatrino messo a disposizione, lasciamo che il gruppo interpreti la storia.
In scena solo Tigrotto che si riposa, poi entra in scena Elefante (rumore di passi).
Tigrotto: – Elefante! Guarda cosa hai combinato! Hai rovinato tutti i fiori e ora le api come faranno?
Elefante: – Hai ragione, Tigrotto, ho fatto un disastro, povere api! È tutta colpa miaaaa!
Elefante scoppia a piangere disperato.
Tigrotto: – Elefante, dobbiamo risolvere il disastro che hai combinato. Ecco cosa facciamo: “Coltiviamo i fiori per le api!”.
Tigrotto ed Elefante fanno finta di lavorare e piantare semini. Mettere in scena fiori colorati.
Entrano in scena le api.
Tigrotto e Elefante: – Ecco, care amiche api, questo è per voi!
3 anni: p. 43
4 anni: p. 59
5 anni: p. 55
1 In un momento di circle time e attraverso alcune domande-stimolo chiediamo a bambine e bambini perché le api sono importanti per l’ambiente.
Cosa fanno le api di importante per l’ambiente?
Cos’è che fa morire le api?
Cosa possiamo fare ogni giorno per aiutare a salvare le api?
2 In un secondo momento, forniamo a ognuno un cartoncino A3 verde chiaro, mettiamo a disposizione tempere e pennelli e diamo indicazione di dipingere tre o quattro fiori in modo tale da riempire il foglio.
3 A parte forniamo il modello 75 dell’ape (vedi p. 474) e facciamola colorare con i pennarelli, quindi ritagliamo.
4 Una volta asciutto lo sfondo, fissiamo un pezzo di cartone di scarto e sopra questo l’ape per fare in modo che sia in rilievo. Scriviamo anche la regola da seguire: “Coltiviamo i fiori per le api”.
Ape dove sei?
Ape dove sei?
Qualche domanda avrei. Sapere dove dormi, se hai gli occhi enormi.
E poi il polline lo mangi?
E qualche volta piangi?
Se pungi è vero che muori?
Hai uno o due cuori?
Sei davvero così importante per il mondo assai gigante?
E lo sai quello che tu fai o nessuno te l’ha detto mai?
E perché sei gialla e nera, e non ti piace essere prigioniera?
Ape dove sei?
Averti come amica un giorno vorrei.
Marta BartolucciNon puoi vagare a caso, seguendo il tuo naso. Devi sapere da che parte andare e magari, a un certo punto, girare. Se vai avanti per la tua via, non arrivi a casa mia! Se non sai dov’è la destra, non trovi casa della signora Ernesta. Se vai a sinistra per sbaglio trovi un negozio che vende solo aglio. Arrivi fino ai Pirenei, se non sai in che luogo sei. Io direi di iniziare a capire, se poi vogliamo partire, ci vuole ordine per viaggiare e bisogna sapere dove si vuole andare.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
Il corpo e il movimento
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
4. Competenza digitale
5. Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare
Comprendere una successione di indicazioni
Sviluppare la lateralità Comprendere un primo approccio al pensiero computazionale Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato
Materiale particolare
Cd vecchi
Nastro rosso
Abiti dei bambini
Baule
Plastificatrice
Materiale scolastico Spazi e arredi
Cartoncini di vari colori e dimensioni
Fogli A4 bianchi
Forbici
Colla vinilica
Colla stick
Pennarelli
Pastelli
Sezione Palestra
Storie Filastrocche Materiali digitali
Il pirata analfabeta
Ma come ti vesti?
Dove andiamo? Nella savana
Canzoni: Giriamo e andiamo
App-gioco per imparare a vestirsi
UdA e Modelli
Allora, siamo tutti pronti?
Pronti, via, si parte adesso!
Pronti subito, è il momento!
Rit: Giriamo e andiamo, saltiamo e partiamo. Giriamo e andiamo, saltiamo e partiamo.
Tre passi a destra e giriamo.
Tre passi a sinistra e saltiamo.
Allora, siamo tutti pronti?
Pronti, via, si parte adesso!
Pronti subito, è il momento!
Rit.
Tre passi avanti e salutiamo.
Tre passi indietro e ci inchiniamo.
Allora, siamo tutti pronti?
Pronti, via, si parte adesso!
Pronti subito, è il momento!
Rit.
Marta Bartolucci4 anni: p. 95
5 anni: pp. 92-93
Per identificare il momento in cui il gruppo sezione sarà impegnato nelle attività di coding, realizziamo una medaglia per ciascuno, utilizzando vecchi cd.
1 Tagliamo pezzi piuttosto lunghi di nastro rosso e facciamoli passare nel foro dei cd, poi fissiamo con un nodo a mo’ di cappio.
2 Predisponiamo il modello 82 del volto del pirata, lo ritagliamo e lo incolliamo su cerchi di cartoncino colorato; poi incolliamo i cerchi di cartoncino realizzati sui cd, lasciando scoperta la parte argentata.
3 Predisponiamo tante copie del modello 83 della mappa, a seconda di quanti gruppi si andranno a formare.
4 Procuriamoci un baule che assomigli a un forziere, o realizziamolo con uno scatolone, e mettiamo all’interno una copia della storia del pirata analfabeta, le copie della mappa e le medaglie.
5 Creiamo un po’ di atmosfera e disponiamo bambini e bambine in cerchio, quindi mostriamo il baule e apriamolo insieme; poi, dopo la lettura della storia, distribuiamo una copia della mappa a ogni gruppo e lasciamo che si cimentino per risolvere gli enigmi.
6 Spieghiamo loro che, da adesso, ogni giorno, dovranno risolvere un enigma inviato dal pirata analfabeta, così da aiutarlo.
7 Predisponiamo i modelli 84-85-86-87-88-89 dei percorsi e ogni giorno troviamo un momento in cui, indossando le medaglie, ognuno provi ad aiutare il nostro amico pirata.
8 Quando bambini e bambine hanno risolto tutti gli enigmi, organizziamo a sorpresa l’arrivo del tesoro e facciamo in modo che ognuno riceva qualcosa (se si tratta di cibo, verifichiamo le allergie).
RIPORTA NEL RETICOLO LE FRECCE SECONDO LA LEGENDA
COSÌ DA CONDURRE IL PIRATA AL VELIERO.
Modello file 85
OSSERVA IL RETICOLO E SEGNA LA SEQUENZA DI FRECCE
CHE CONDUCONO IL PIRATA ALLA SIRENA.
CONDUCI IL PIRATA ALL’ISOLA, EVITANDO I POLPI.
– Tutte le mattine la stessa storia! Non puoi tirare fuori ogni cosa dall’armadio e metterti tutto addosso! Hai capito, Chiara? – borbotta il papà mentre cerca di mettere un po’ d’ordine nella stanza. Chiara, intanto, ha indossato due paia di calzetti, e li ha infilati sopra i pantaloni, poi ha infilato la gonna rossa, poi ha messo la maglia con le maniche lunghe e sopra la canotta gialla.
Ora si specchia felice, ma in realtà c’è qualcosa che non va.
Marco, il fratello maggiore di Chiara, è un bambino preciso e attento, si è già vestito ed è pronto, perché odia fare tardi.
Entra nella stanza e quando, per l’ennesima volta, la trova vestita così, sbotta gridando:
– Chiara, ma come ti vesti? C’è un modo per vestirsi! Alcune cose vanno messe sopra e altre sotto, non puoi vestirti come vuoi! – In che senso sopra o sotto? Io mi vesto come voglio… anche se a volte è scomodo… – risponde Chiara, camminando un po’ impacciata perché si è appena infilata il grembiule sopra il giubbotto.
Marco, con fare deciso, blocca la sorella per il cappuccio, la riporta in camera e pezzo per pezzo le toglie tutto, lasciandola in canottiera e mutande, poi le ordina perentorio:
– Scegli cosa vuoi metterti oggi, le altre cose le metterai domani!
Chiara piano piano si decide: un solo paio di calzini, i pantaloni azzurri e la felpa arancione sopra la canottiera.
– E il grembiule? - domanda a questo punto.
– Oggi non lo mettere, Chiara, per festeggiare andiamo un giorno tutti insieme al parco! –interviene il papà, abbracciandoli entrambi.
– Che bello! – gridano i due fratelli.
Marta BartolucciApp-gioco per imparare a vestirsi
1 Organizziamoci per giocare uno alla volta con un’app – come quella proposta sopra o con altre presenti in rete – che insegna a vestire una persona nell’ordine corretto.
2 Predisponiamo i modelli 93-94 delle silhouette dei corpi e dei vestiti e lasciamo che ognuno scelga il suo preferito, quindi invitiamo a colorare le varie parti e a ritagliare.
3 Assicuriamoci che ognuno abbia il proprio “bambino” o la propria “bambina” da vestire e ripetiamo con ciascuno la corretta sequenza.
4 Lasciamo a disposizione i materiali, che possono essere utilizzati nei momenti di gioco libero.
Sai cosa mi piace?
Sai cosa mi piace di questa estate?
Mi piacciono le passeggiate, le grandi e continue risate, le partite al biliardino e i giri col pattino. Mi piacciono anche le giornate, lunghe, calde e assolate, in cui non sto mai per conto mio, perché c’è sempre nonno, nonna o zio. Poi mi piacciono le ferie, giorni in cui facciamo cose serie con tutta la famiglia intera, da mattina fino a sera.
Facciamo anche le grigliate e le spremute non gassate, poi partiamo e, in quel momento, inizia la vacanza e il divertimento.
Dice il papà: stare insieme è l’importante e ogni vacanza sarà entusiasmante!
E papà ha proprio ragione:
è un’estate da tenere nel cuore.
Marta BartolucciIn questo viaggio di scoperta i bambini mostrano un impegno cognitivo, emotivo e sociale che mobilita corpo e mente e […] si esercita nell’esplorazione, nel gioco, nella interazione e nella comunicazione con gli altri. Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”
Nell’ESPLORAZIONE, bambini e bambine conoscono i diversi spazi extrapersonali attraverso i sensi e il movimento, per arrivare a eseguire compiti cognitivi complessi è necessaria sia l’esperienza sensomotoria che l’astrazione e ciò è possibile creando mappe mentali in continua evoluzione.
John Deweyè considerato il padre dell’attivismo pedagogico, il quale si basa sul presupposto che l’individuo, senza la relazione con l’ambiente, non cresce e non apprende e, di conseguenza, tutto ciò che è apprendimento deve partire dall’esperienza. Quest’ultima va valutata ed elaborata attraverso un pensiero critico, come luogo di relazione, scambio reciproco, attivo, trasformativo e biunivoco tra il soggetto e l’ambiente. Il bambino, perciò, è soggetto attivo e protagonista nei processi di apprendimento
Nella didattica outdoor si evidenzia l’esigenza di bambini e bambine di esplorare lo spazio naturale per conoscerlo, comprenderlo, apprezzarlo e perciò imparare a sfruttarlo nel gioco in maniera creativa e fantasiosa.
Mettiamo a disposizione in un angolo del giardino una vecchia cucinetta e, fungendo da registi, guidiamo un piccolo gruppo di bambini e bambine al gioco di finzione di cucinare, utilizzando però le cose che trovano in giardino. Osserviamo i ruoli assunti e gli elementi usati.
Portiamo bambini e bambine in giardino, dividiamoli in piccoli gruppi e invitiamoli a cercare alcune tane, magari di una famiglia di ricci, di scoiattoli o anche un nido di uccellini. Quando un gruppo trova qualcosa, limitatevi a fotografare così da avere la documentazione per parlarne in sezione e trovare l’animale che risiede in quella tana.
Dal libro... pensiamo
Dedichiamo un po’ di tempo alla lettura del libro Un giardino straordinario e riflettiamo insieme. Poniamo domande stimolanti che riguardano il mondo intorno a noi da osservare e le sue differenti caratteristiche. Poi facciamo riflettere bambini e bambine sullo spazio che li circonda e lasciamoli scegliere alcuni elementi naturali da rappresentare con il disegno.
Noi viviamo sempre nel nostro tempo e non in un altro: solo estraendo in ogni momento il pieno significato di ogni esperienza presente ci prepariamo a fare altrettanto nel futuro.
Campi d’esperienza Competenze europee Obiettivi
La conoscenza del mondo
I discorsi e le parole
Immagini, suoni, colori
Il sé e l’altro
1. Competenza alfabetica funzionale
2. Competenza multilinguistica
3. Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria
6. Competenza in materia di cittadinanza
8. Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali
Materiale particolare
Spighe di grano
Rami, fiori e semini
Conchiglie, sassi e
vetri erosi
Filo di nylon
Carta di giornali
Telo blu e teli
trasparenti
Contenitori
Farina di mais
Occhietti mobili
Mollette di legno
Paillettes
Carta casa
Appendicartelli
Comprendere il trascorrere del tempo Comprendere le caratteristiche di una stagione Imparare a rispettare l’ambiente
Comprendere l’importanza della natura Conoscere elementi naturali: il mare Comprendere e rappresentare le caratteristiche di una stagione
Comprendere un testo Rielaborare un testo ascoltato Migliorare la coordinazione grosso e fino-motoria
Materiale scolastico Spazi e arredi
Lana rossa, azzurra, gialla
Lavagnette e gessetti
Palloncini ad acqua
Cartoncini di vari colori e dimensioni
Scotch colorato
Fogli trasparenti
Sezione
Giardino
adesivi
Piatti e bicchieri
Abbassalingua
Stecchi di legno
Imbuti
Buste e macchina per il sottovuoto
Gel per capelli celeste
Fogli di cartone di scarto
Lenzuolo bianco
Elastico
Buste di carta bianche
Forbici
Colla stick
Colla vinilica
Colla a caldo
Tempere
Spugne
Pennelli
Pennellesse
Pennarelli
Acquerelli
Pastelli a cera
PER AMPLIARE
Storie Filastrocche
L’isola delle sirene
Le onde
La generosità del cielo
Sai cosa mi piace?
Estate di mare
Un pesce colorato
Mare
Sole d’estate
Carta crespa
arancione e rossa
Fogli bianchi di varie dimensioni
Carta velina
celeste
Fogli di plastica
trasparente
Pinzatrice
Materiali digitali
Canzoni: Finalmente mare
Musica classica
Video dell’estate
App-gioco dell’estate
UdA e Modelli
PER APPROFONDIRE
Angolo della sezione per hanging art EDUCAZIONE CIVICA con TIGROTTO e i suoi amici
Non sprechiamo l’acqua: è preziosa! Facciamo come i castori
Rit: Sole, estate… finalmente mare!
Sole, estate… finalmente splash!
Finalmente splash!
Dopo tanto tempo
è arrivato il momento per un puro divertimento!
È arrivata l’estate…
allora voi che fate? Allora voi che fate?
Giri in barca e passeggiate!
Rit.
Dopo un intero anno i giorni più caldi saranno, sotto un sole e in affanno!
È arrivata l’estate…
allora voi che fate? Allora voi che fate?
Tanta frutta e limonate!
Rit.
Dopo quattro stagioni tutti fuori sui balconi o sotto gli ombrelloni!
È arrivata l’estate…
allora voi che fate? Allora voi che fate? Mille tuffi e vi abbronzate!
Rit.
Splash!
La nave pirata, battente bandiera rossa, solcava i Mari del Sud in cerca di luoghi da conquistare. Il sole era caldo nel cielo e all’orizzonte non si vedeva altro che onde, quando all’improvviso il pirata di vedetta sull’albero maestro iniziò a gridare:
– Terra! Terra! Vedo un’isola a babordo.
Tutti i pirati si prepararono, imbracciarono le loro armi e si posizionarono così come il Capitano Teschio Dorato aveva ordinato.
Alcuni si misero ai cannoni e altri erano pronti a far scendere le scialuppe per approdare sull’isola.
Prima dell’assalto il Capitano ricordò a tutti:
Quest’isola sarà nostra, la conquisteremo!
E i suoi fedeli pirati in coro risposero:
Viva il nostro capitano!
Proprio nel momento in cui le scialuppe furono calate in mare, i pirati iniziarono a udire qualcosa di strano… un canto, una musica meravigliosa che sembrò pietrificarli.
– Cos’è? – domandò un pirata al Capitano.
– Sono le sirene! Quest’isola è di loro proprietà, dobbiamo cambiare programma! Ci avvicineremo con calma e senza combattere, ci faranno attraccare sicuramente e potremmo almeno rifocillarci.
I pirati così si avvicinarono agli scogli e proprio lì ad attenderli c’erano le sirene, che continuavano a cantare.
Il Capitano Teschio Dorato, incantato dalla musica e dal canto, si rivolse alle sirene dicendo:
– Veniamo in pace e vogliamo solo poterci fermare sulle rive dell’isola, sono tanti giorni che navighiamo… Sempre cantando, le sirene acconsentirono allo sbarco e i pirati poterono sostare sull’isola per alcuni giorni, rifocillandosi e riposando. Durante tutto quel tempo, le sirene continuarono il loro canto ininterrottamente.
Quando i pirati ripartirono dopo alcuni giorni, le sirene smisero di cantare e una di loro disse:
– Ora possiamo riposarci, amiche sirene, la magia del nostro canto che rende tutti buoni e tranquilli ha fatto il suo dovere anche questa volta e la nostra isola è salva!
La festa si può svolgere nel corso di una mattinata ed è possibile, da parte dei docenti, documentare con un video, da poter poi inviare ai genitori.
Ingresso di tutti i bambini con le maschere “Ci metto la faccia”, passando dalla casetta di legno e posizionamento dei Tigrotti davanti alla scenografia e gli altri seduti in cerchio.
I tigrotti, due per volta, prendono il libro e illustrano una regola ciascuno.
Bambino/a: – Salve a tutti! Ecco a voi le regole della foresta, perché così il mondo sarà migliore!
Bambino/a: – Prima regola “Si deve riordinare”.
Tutti i tigrotti in coro gridano: Sì!
Bambino/a: – Seconda regola “Si gioca insieme senza litigare”.
Entrano le scimmie ballando e imitando l’andatura dell’animale, quindi dicono in coro: Non si litiga!
Poi escono e tornano sedute.
Bambino/a: – Terza regola “Si mangia composti”.
Entrano le giraffe camminando sulle punte e imitando l’andatura dell’animale, quindi dicono in coro: Avete capito?
Poi escono e tornano sedute.
Bambino/a: – Quarta regola “Si ascolta”.
Entrano gli elefanti ballando e imitando l’andatura dell’animale, quindi dicono in coro tenendosi le orecchie: Ascoltate! Poi escono e tornano seduti.
Bambino/a: – Adesso pensiamo alle regole che tutti devono rispettare, anche i grandi!
Bambino/a: – Teniamo pulito l’ambiente e facciamo la raccolta differenziata.
Bambino/a: – Diamo da mangiare agli uccellini… soprattutto in inverno.
Bambino/a: – Spegniamo la luce se non serve.
Bambino/a: – Coltiviamo i fiori per le api.
Bambino/a: – Non sprechiamo l’acqua: è preziosa!
Tutti i tigrotti chiudono il libro e lo poggiano, poi tutti i bambini e le bambine si posizionano davanti alla scenografia e cantano la canzone di Tigrotto e i suoi amici (traccia 1), imparata già dall’accoglienza.
Considerando che siamo giunti al termine dell’anno scolastico, è opportuno in questa sede consegnare a bambini e bambine sia la loro maschera che il libro personale delle regole che hanno realizzato passo passo durante l’anno. Riprendiamo perciò tutti i lavori di ognuno e sistemiamoli nel giusto ordine, quindi realizziamo la copertina.
1 Predisponiamo per ognuno il modello 112 della copertina e diluiamo la tempera con l’acqua in tre sfumature di verde differente e facciamo dipingere liberamente alternando i verdi.
2 Una volta asciutto fissiamo qua e là alcune foglie ritagliate dai cartoni di scarto precedentemente dipinti.
3 Rileghiamo il libro lungo il lato corto verticale con la pinzatrice e lo scotch alto verde.
Per contenere il libro, la maschera, il diploma (modello 113) e volendo altri lavori svolti nel corso dell’anno, decoriamo una busta di carta bianca.
1 Predisponiamo una busta di carta bianca per ognuno, iniziamo scrivendo in basso il nome e disegnando alcune foglie usando tanti pennarelli di verdi differenti.
2 Guidiamo ciascuno a decorare la busta disegnando a sua volta altre foglie per creare la foresta.
3 Utilizziamo i personaggi realizzati con i piatti per il cartellone della foresta fatto durante l’accoglienza (vedi p. 64), dietro a ognuno fissiamo un filo di lana gialla con la pinzatrice, quindi pinziamoli in alto nella busta per completare la decorazione e consegnare a ciascuno i propri lavori.
coordinamento MARTA BARTOLUCCI
redazione GIULIA EUSEBI
grafica e impaginazione
VALENTINA MAZZARINI , ESTER CICERONI , NICOLETTA MORONI , STEFANIA ROSSINI
copertina MAURO AQUILANTI
illustrazioni
FRANCESCA ASSIRELLI , MANOLA CAPRINI
coordinamento digitale PAOLO GIULIANI
redazione digitale GIULIO PIERACCINI
stampa
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A partire dall’accoglienza fino alla festa finale, un percorso di educazione civica e di didattica teatrale per sviluppare la capacità creativa, linguistica e rinforzare l’autostima.