Volume semplificato
specifico per non madrelingua
Si dice si scrive



Grammatica italiana




Stesura: Studio Redazionale Associato Maddali & Bruni
Redazione: Emanuele Palazzi, Studio Redazionale Associato Maddali & Bruni
Progetto grafico e impaginazione: Alessandra Gasparetti
Copertina: Team grafico Gruppo Raffaello
Illustrazioni: Maurizio Roggerone, Dario Pittaluga, Christian Canovi, Laura Giorgi
Referenze fotografiche: Fotolia, istockphoto, Thinkstock, 123rf, archivio fotografico Gruppo Ed. Raffaello
Coordinamento libro digitale: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Paolo Giuliani, Luca Pirani
Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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Ristampa:
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1 FONOLOGIA
1. 1 La forma dell’aggettivo qualificativo: il genere e il numero
1. 2 La concordanza dell’aggettivo qualificativo
1. 3 La posizione dell’aggettivo qualificativo
1. 4 Gli aggettivi qualificativi alterati 69
1. 5 I gradi dell’aggettivo qualificativo 70
n Esercizi graduati 73
2. L’aggettivo determinativo 80
2. 1 Gli aggettivi possessivi 81
2. 2 Gli aggettivi dimostrativi 82
2. 3 Gli aggettivi identificativi 83 2. 4 Gli aggettivi indefiniti 84
2. 5 Gli aggettivi numerali 85 2. 6 Gli aggettivi interrogativi 89
2. 7 Gli aggettivi esclamativi 89 n Esercizi graduati 90 n Verifica conclusiva 95
Unità 7 Il pronome
Che cos’è il pronome97
1. I pronomi personali
1. 1 I pronomi personali soggetto 98 1. 2 I pronomi personali complemento
1. 3 I pronomi personali riflessivi
n Esercizi graduati
2. I pronomi possessivi
n Esercizi graduati
3. I pronomi dimostrativi e identificativi 107
n Esercizi graduati 108
4. I pronomi indefiniti 109
n Esercizi graduati 110
5. I pronomi relativi 111
n Esercizi graduati 112
6. I pronomi interrogativi ed esclamativi 113
n Esercizi graduati 114
n Verifica conclusiva 115
Unità 8 Il verbo 116
Che cos’è il verbo 117
PARTE PRIMA - La struttura del verbo
1. La coniugazione 118
2. La persona e il numero 119
3. I modi 120
4. I tempi 121
n Esercizi graduati 123
PARTE SECONDA - L’uso dei modi e dei tempi del verbo
1. I verbi essere e avere 127
2. L’indicativo e i suoi tempi 128
2. 1 Il presente 129
2. 2 Il passato prossimo 130
2. 3 Il passato remoto 131
2. 4 Il futuro semplice 132
3. L’imperativo 134
n Esercizi graduati 135
PARTE TERZA - Verbi particolari
1. I verbi riflessivi 140
2. I verbi impersonali 141
n Esercizi graduati 143
3. I verbi servili 145
n Esercizi graduati 147
n Verifica conclusiva 148
3 MORFOLOGIA Parti invariabili
In cerca di un Perché (Brano di apertura) 150
Unità 9 L’avverbio 152
Che cos’è l’avverbio 153
1. L’avverbio secondo la forma 153
2. L’avverbio secondo il significato 154
2. 1 Gli avverbi di modo 154
2. 2 Gli avverbi di luogo 155
2. 3 Gli avverbi di tempo 156
2. 4 Gli avverbi di quantità 156
2. 5 Gli avverbi di valutazione 157
2. 6 Gli avverbi interrogativi 158
3. I gradi e le alterazioni dell’avverbio 158 n Esercizi graduati 160 n Verifica conclusiva 165
Unità 10 La preposizione 166
Che cos’è la preposizione 167
1. Le preposizioni semplici 167
2. La preposizioni articolate 168 n Esercizi graduati 169 n Verifica conclusiva 173
Un paese alla rovescia (Brano di apertura) 174
Unità 11 La frase 176
Che cos’è la frase 177
1. La proposizione e il periodo 177 2. La frase minima 178
2. 1 Come si espande la frase minima 178 n Esercizi graduati 179 n Verifica conclusiva 183
Unità 12 Il soggetto 184
Che cos’è il soggetto 185
1. Il gruppo del soggetto 185 n Esercizi graduati 186 n Verifica conclusiva 189
Unità 13 Il predicato 190
Che cos’è il predicato 191
1. Il gruppo del predicato 191 2. Diversi tipi di predicato 192
2. 1 Il predicato verbale 192
2. 2 Il predicato nominale 193 n Esercizi graduati 194 n Verifica conclusiva 196
Salvatore, il protagonista del brano, è un bambino che non pronuncia e non scrive mai le doppie. Puoi immaginare quindi come il suo quaderno sia sempre pieno di errori. Sì, perché nella lingua italiana raddoppiando una consonante si può cambiare completamente il significato di una parola e un “capello” può diventare un “cappello”, una “pala” si può trasformare in una “palla” e una “casa”… in una “cassa”.
Forse a Salvatore quel difetto l’aveva trasmesso il padre, brav’uomo, sì, ma tanto avaro. Non era però l’avarizia dei soldi che Salvatore aveva, ma delle lettere: non le raddoppiava mai, né quando scriveva, né quando parlava.
Per esempio: – Babo, – diceva, – mi hai promeso quatro euro. E il padre, avaro com’era, a sentirgli dire quatro invece di quattro, ne approfittava per dargliene due.
I guai maggiori, però, erano a scuola.
– Vergogna, – lo rimproverava la professoressa, – il tuo dettato è pieno di errori! Il quaderno, infatti, era tutto condito di segnacci blu. – Ma sono erori picoli picoli, – cercava di giustificarsi Salvatore. – Perché mi dà quatro?
A sentirlo pronunciare il quattro in quel modo, la professoressa lo cambiava in tre.
Un giorno lo interrogò sulle regioni d’Italia.
– L’Italia è formata da venti regioni, – cominciò Salvatore, e le elencò quasi a
perfezione, perché – controllate – salvo l’Abruzzo, neanche una ha una doppia consonante.
Per la prima volta nella sua carriera scolastica ebbe sette. Corse a casa raggiante. – Babo, ogi ho avuto sete! – annunciò sperando in un regalino. Il padre, invece, gli diede un bicchiere d’acqua.
A causa di quel difetto la scuola fu per lui un tormento e, quando divenne grande, la vita gli diede ben poche soddisfazioni. Sperando di fare buoni guadagni, aprì un elegante negozio, ma nessuno ci entrava mai. Sull’insegna c’era scritto: «Peliceria». Sposò una bella ragazza, ma il matrimonio fallì. La moglie, infatti, non resistette a lungo a sentire come la chiamava. Il suo nome era Annabella, e lui: – Anabela, – diceva. Divorziarono, e Salvatore si mise in cerca di un’altra ragazza. – Non importa se non è bela, – diceva, – se è apena belina, anzi può esere adiritura bruta, purché non abia dopie letere nel nome…
La cercava anche comprensiva, che non si arrabbiasse se le diceva: – Che ochi che hai… Che bela boca… Amiro tanto i tuoi capeli… adattamento da M. Argilli, Storie del tic tac, Editori riuniti
La mamma di Amina va al mercato tutti i giorni per fare la spesa. Al mercato ci sono tante bancarelle che vendono un po’ di tutto: frutta, verdura, carne, formaggio, funghi. Oggi la mamma di Amina ha comprato la frutta (banane, mele, pesche e albicocche) e anche la carne. Alla fine la mamma di Amina ha le borse piene di provviste e torna a casa. Questa sera deve preparare una buona cena perché ha invitato alcuni amici.
La fonologia: i suoni e le lettere
OSSERVA l’immagine: tutte le parole sono formate da suoni. A ogni suono corrisponde una lettera e viceversa: m-a-m-m-a m-e-r-c-a-t-o
La fonologia studia come si pronunciano le parole.
L’alfabeto è l’insieme delle lettere. In italiano è formato da 5 vocali e 16 consonanti
A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z
A queste 21 lettere ne sono state aggiunte altre cinque che vengono usate soprattutto per scrivere le parole straniere:
J K W X Y
j k w x y
a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z A B C D E F G H I J K L M N O P
L’alfabeto risulta così formato da 26 lettere e può essere scritto in stampatello oppure in corsivo con caratteri maiuscoli o minuscoli:
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
Nel dizionario, nell’elenco telefonico, nelle enciclopedie le parole sono in ordine alfabetico. Per cercare una parola devi considerare la sua lettera iniziale: anno viene prima di barba, che viene prima di zampa
Se due parole cominciano con la stessa lettera guarda la seconda lettera: campo viene prima di cena, che viene prima di cibo.
Metti in ordine alfabetico le parole elencate. Orso – zaino – kiwi – hotel – palla – caramella – lampada – banana – rosa – vaso – yogurt – miele – elefante – farfalla – noce – Walter – sedia – uva – televisione – jeans – quadro – imbuto – xilofono – arancia – dado – gatto.
L’alfabeto italiano ha 5 vocali:
Le vocali possono essere pronunciate senza l’aiuto di altri suoni. Si trovano in tutte le parole. Alcune parole hanno 2 o 3 vocali vicine: paese, aiuto.
CANGURO GALLO PULCINO TOPO
Per essere pronunciate le consonanti hanno bisogno di una vocale.
L’alfabeto italiano ha 21 consonanti:
b c d f g h j k l m n p q r s t v w x y z
La consonante h si usa:
• in alcune voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno per distinguerle da o, ai, a, anno;
• nelle esclamazioni: ah!, ehi!, ahi!;
• con le consonanti c e g seguite da e, i: chicco, cherubino, ghianda, gheriglio
Inserisci la lettera h dove è necessaria. 1. O che bello! - 2. Amir a già telefonato due volte. - 3. Vorrei proprio sapere se o vinto. - 4. I nonni anno fatto un viaggio bellissimo in Venezuela. - 5. a dormito per dieci ore come un ghiro. - 6. ai fatto tu quel bel disegno? - 7. I vecchi spesso non anno fiducia nei giovani.
La consonante s se è seguita da vocale si chiama pura: sole, secchio;
La consonante s se è seguita da consonante si chiama impura: spazzola, stufa
Le consonanti s e z producono due suoni diversi: dolce (o sonoro) e aspro (o sordo).
La consonante s ha suono dolce (o sonoro):
• quando si trova fra due vocali: posa, caso, esito;
• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbattere, sdegno, sgomento, slegare, smemorato, snocciolare, sradicare, sveglia;
• nelle parole in -asi, -esi, -isi, -osi: fasi, paesi, analisi, giocosi
La consonante s ha suono aspro (o sordo):
• all’inizio di parola, prima di una vocale: sambuco, sultano, sedia, silenzio, sonaglio;
• prima delle consonanti c, f, p, q, t: scarpa, sfinito, spacco, squadra, stampa;
• dopo una consonante: borsa, psicologia;
• quando è doppia: visse, osso, fosso.
La consonante z ha suono dolce (o sonoro):
• all’inizio di parola: zenzero, zampa, zufolo;
• tra due vocali: azalea, grazie;
• nelle parole che terminano in -izzare, -izzazione: organizzare, organizzazione.
La consonante z ha suono aspro (o sordo):
• prima dei gruppi ia, ie, io: pigrizia, pazienza, ozio;
• quando è doppia: durezza, bozza;
• nelle parole che terminano in -anza, -enza: tolleranza, presenza.
Alcune consonanti, quando pronunciate, si possono facilmente confondere. Ecco qualche esempio: r e l: rete, torta, porta, tigre, pala, fronte, lana, coltello, bicicletta. m e n: bambina, banco, imprudente, bambola, impegnato, gamba, benpensante. t e d: tenda, talpa, disco, tavolo, denaro, tetto, torta, candidato, dente.
3 1 2
RICOPIA l’alfabeto sul quaderno, in stampatello (maiuscolo e minuscolo) e in corsivo (maiuscolo e minuscolo).
METTI in ordine alfabetico i seguenti gruppi di parole. Borsa, arancia, palla, carne, sedia, finestra. Dente, dito, dado, daino, domani, dromedario. Lampione, luna, lumaca, luce, limone, lontananza. Martello, jazz, fusto, koala, sincerità, silenzio. Xilofono, ape, stanchezza, wafer, jolly, cestino.
METTI in ordine alfabetico le seguenti parole straniere. Hotel – staff – boy – killer – broker – jolly – ring – corner – set – wurstel – week-end – yogurt – thriller – jumbo – hobby – caravan – hamburger – buffet – kiwi – pullman – stand – box – yo-yo – jeep – game – hacker – vip.
4 5 6 7 8 tuoni corvo
SCRIVI in ordine alfabetico 26 parole, una per ogni lettera dell’alfabeto.
19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.
SOTTOLINEA le vocali nelle parole elencate.
Suono – fuoco – aereo – aiuto – sedia – banco – limone – banana – teatro – cucina – insalata – oliva – maestra – professore – acqua – luce – uva – giorno – ape – isola – oca – dito.
CAMBIA la vocale in neretto per formare una nuova parola.
cervo sala fonte muta
arto ............................. palo
affetto mento tenda ira
pasto
stanco getto foro
SCRIVI sul quaderno cinque parole che contengano tre vocali diverse. Es.: (tre vocali: u, o, i)
COMPLETA le parole con le vocali adatte. La frase scritta accanto ti aiuta.
sc (servono per sciare)
c mple nno (si festeggia il giorno in cui si è nati) el f nte (l’animale con la proboscide)
cop rchi (si appoggia sulla pentola)
r........m........r........ (si sente con le orecchie)
f rb c (servono per tagliare)
sc l (serve per salire)
t l f n (serve per telefonare) 10.
SOTTOLINEA le consonanti nelle parole elencate.
Tavolo – testa – cane – gatto – scatola – casa – ciliegia – suono – rumore – armadio – computer – televisione – zaino – cielo – orso – calza – porta – chiave – moglie – marito – chiesa – muro – pentola – quadro – dolore.
SEPARA le vocali dalle consonanti nelle seguenti parole.
CAMBIA la consonante evidenziata per ottenere una parola dal significato diverso. moglie cuccia forte
rame lago goccia orzo conte tavola corpo sapore f ioco
COMPLETA le parole con le consonanti adatte. La frase scritta accanto ti aiuta.
a o (vi si infila l’esca per pescare)
o io (parte del corpo che serve a vedere)
i i e a (ha due ruote)
a io (il quinto mese dell’anno) i u io (riparo, protezione)
........ ........ a ........ ........ io (parte del corpo)
COMPLETA le parole seguenti con le consonanti s o z semplici o doppie. fera – attera – aluto – o tenere – ini tra – ra trellare – to cano – to a iepi – tortuo o – igomo – afferano – a erato – ra iare
– ro a tro – o iare – a annare – a portare – fo ato – bi biglio – bi arro – bi o o – di po i ione.
LEGGI ad alta voce le parole elencate. Casco – canguro – ciglio – riga – gesto – gelido – cura – carta – cece – cerimonia – calligrafia – gonna – gommista – generale – gentilezza – garbo – legale – noce – guanto – camino – geranio – vicolo – vicenda – legare – governare – caldo – ceto – agio – ago – gettare – guastare – gara – segnale – sibilo – scontro – zaino – zeta – garanzia – losco – risata – disgrazia – selezione – sensazione – cosa – risultato – testo – canzone – zelo – isolante – zanzara – zampa – sano.
SOTTOLINEA la s e la z in rosso se hanno il suono sordo, in blu se l’hanno sonoro. Spada – sdraio – scontro – zaino – zeta – vizio – naso – risata – disgrazia – pozzo – smalto – cosa – risultato – testo – canzone – zia – succo – zanzara – zampa – sano – fossa – sillaba – salame – sfinge – grazia – rossa – storia – scaffale – segnale – azione – organizzare. AGHI
1 2 3 4 5 6 7 8 9
METTI in ordine alfabetico le seguenti lettere.
G – o – r – k – f – y – m – a – t – x – p – l – i – e – w – c – u – z.
METTI in ordine alfabetico le seguenti parole.
Sole – caldo – dalia – yogurt – bosco – zaino – hotel – cinema – elefante – giorno – kiwi – mano – quaderno – faro – notizia – wafer – banana – parola – amore – festa – canzone. ...................................................................................................................................................................................................................................................
SOTTOLINEA le vocali nelle seguenti parole.
Mano – gambe – fiore – sedia – Amina – Nassor – albicocca – pavimento – luna – aiuola – finestra – cantina – porta – tavolo – cane – pennarelli – quaderno – libro.
SOTTOLINEA le consonanti nelle seguenti parole.
Albero – pane – palazzo – appartamento – scuola – quadro – bambino – insegnante – banana – frutta – carne – dolci – lampadina – lavatrice – televisione – pianoforte – cestino.
CAMBIA la vocale evidenziata per ottenere una parola dal significato diverso.
moglie cuccia orto
posto coro sole
neve luna atto
CAMBIA la consonante evidenziata per ottenere una parola dal significato diverso.
cima ..................................... male ..................................... sole ..................................... pane fatto nido
INSERISCI la lettera h solo dove è necessaria.
1. ..........O.......... ricevuto un bel regalo da mio cugino Amir. - 2. Said ..........a.......... telefonato a Luminiza per invitarla al cinema. - 3. Nicola ..........a.......... vinto la gara di salto in alto. - 4. I nonni ..........anno.......... regalato ..........a.......... Said una bicicletta nuova. - 5. ..........anno.......... dormito per tutta la mattina. - 6. In un anno possono accadere tante cose. - 7. Non ai ancora nessuna notizia di Giovanni?
INSERISCI nelle frasi i seguenti gruppi: ha, ah, ho, oh, hai, ahi. 1. Cosa ti detto quando l’ incontrato? - 2. , che dispiacere! - 3. Non mi ancora restituito il libro di storia. - 4. In pizzeria ................ ordinato una margherita. - 5. Ripeti, ti prego, non ................ capito che cosa mi ................ chiesto. - 6. Giacomo ................ dodici anni e sua sorella Lisa ne ................ tre di meno. - 7. ................ , ma che cosa ................ detto mai! - 8. Non ................ nulla da rimproverarmi. - 9. , male al piede destro!
COMPLETA le parole seguenti inserendo le consonanti s o z. ..........baglio – bi..........arro – ..........aluto – ..........ini..........tra – ..........offio – to..........cano – tortuo..........o – ..........ia – ..........afferano – ..........tivale – carro ..........a – o ..........iare – a ..........annare – fo ..........ato – bi..........biglio – a..........ione.
Oggi Min accompagna suo fratello Xu a scuola perché la mamma è ammalata e il papà è al lavoro. Min frequenta già la scuola secondaria di primo grado, mentre Xu frequenta il primo anno della scuola primaria. Le due scuole sono nello stesso edificio: quella di Xu si trova al primo piano, quella di Min al secondo. Xu è molto contento di andare a scuola e sta imparando a leggere e a scrivere in italiano.
OSSERVA l’immagine: la maestra scrive alla lavagna le parole cuoco, quadro, acqua e spiega ai bambini le regole dell’ortografia.
L’ortografia è la parte della grammatica che insegna come si scrivono correttamente le parole.
OSSERVA nell’immagine le parole scritte alla lavagna e i cartelloni alle pareti: si tratta di parole che presentano qualche difficoltà di scrittura.
I gruppi cu e qu hanno lo stesso suono. Per sapere quale gruppo devi scrivere, puoi usare il dizionario: cuoco, cuore, cuoio, taccuino, innocuo, proficuo, arcuato, scuola; questo, liquore, quoziente, colloquio
In alcune parole si usa il gruppo cqu: acqua, nacque, tacque, acquisto.
Si usa sempre li:
• all’inizio di parola: liana, lievito, lieto, liuto, tranne coi pronomi glielo, gliene, gliela, glieli;
• quando il suono è doppio: allievo, allietare;
• nei nomi propri di persona: Emili a, Virgili o, Giuli o, tranne Guglielmo e Gigliola;
In tutti gli altri casi si usa gli: vaglia, miglio, coniglio, gigli, abbagliare, famiglia
Davanti alle consonanti p e b si usa sempre la consonante m e non n: impero, lampada, bambino, imparare
Si usa sempre sce: scena, ascensore, discendere, scelta, tranne in scienza, coscienza, incosciente, scienziato, coscienzioso, usciere e scie (plurale di scia).
Nei nomi che finiscono in -cia e -gia al plurale rimane la i:
• quando è accentata: farmacìa/farmacie, bugìa/bugie, magìa/ magie;
• quando prima di -cia e -gia c’è una vocale: acacia/acacie, valigia/valigie;
Inoltre la i si mantiene nelle parole: cielo, cieco, specie, igiene, società, pasticciere, efficienza, sufficienza
Se prima di -cia e -gia c’è una consonante, le parole al plurale finiscono in -ce e -ge:
provincia/province, frangia/frange, treccia/trecce, spiaggia/ spiagge
La lettera h non si pronuncia e per questo è chiamata “consonante muta”. Attenzione a non confondere:
ho voce del verbo avere Ho un cane o congiunzione Vuoi la pasta o la carne? oh interiezione o esclamazione Oh, che meraviglia!
hai voce del verbo avere Hai comprato il libro? ai preposizione articolata Andiamo ai giardini. ahi interiezione o esclamazione Ahi, che male!
ha voce del verbo avere Oggi la nonna ha caldo. a preposizione Scrivi a Maria. ah interiezione o esclamazione Ah, allora sei stato tu!
hanno voce del verbo avere Hanno fatto goal! anno nome In che anno sei nata?
Leggi ad alta voce le seguenti parole e ricopiale sul quaderno. Ambulatorio – bambino – coscienza – consiglio – quadretto – spedizione – guanciale – milione – lenzuolo – tacque – campagna – compagnia – cavaliere – compensazione – scienziato – bugie – glieli – farmacie – ahi!
Penna, colla, astuccio contengono consonanti doppie.
Le consonanti doppie hanno un suono più lungo.
Alcune parole cambiano significato con una consonante doppia.
Non è doppia:
• la consonante b davanti al gruppo -ile: abile, mobile, credibile;
• la consonante z davanti a: -ia, -ie, -io, -ione: malizia, spaziale, grazie, ozioso, nazione;
• la consonante g davanti al gruppo -ione: ragione, prigione
1
2
Riscrivi le parole mettendo la doppia dove è necessario. palone gamba mobile ..................................................................... colazione ..................................................................... mama ragione acompagnare polizia tapeto caramela ciocolata penareli quaderno goma lavagna ..................................................................... palazo .....................................................................
Cancella per ciascuna coppia la parola scritta in modo errato. addizzione/addizione sopratutto/soprattutto carrozziere/carozziere macelaio/macellaio
labbra/labra colleggio/collegio polizzia/polizia ragione/raggione
correre/corere aggitato/agitato scritore/scrittore amabile/amabbile
CA-NE COC-CO-DRIL-LO TE-LE-VI-SIO-NE OM-BREL-LO
OSSERVA le illustrazioni e leggi a voce alta le parole ca-ne, coc-co-dril-lo, te-le-vi-sio-ne, om-brel-lo. Ca e ne sono pronunciati con un’unica emissione di voce perché sono costituiti da un gruppo di suoni. Ogni gruppo di suoni è una sillaba
Una sillaba può essere formata:
• da una sola vocale: a-ria;
• da due o tre vocali: au-la, a-iuo-la;
• da una o due vocali accompagnate da una o più consonanti: schiaf-fo, ar-ti-glio.
Leggi ad alta voce le parole pronunciando bene le sillabe. Im-bu-to – faz-zo-let-to – la-cri-me – ma-ti-ta – li-bro – pun-to – pie-de – al-be-ro – ma-no – pa-ne – ra-gno – in-se-gnan-te – ma-glio-ne – pic-co-lo – pa-dre – mo-glie – ma-schi-le – fem-mi-ni-le – fra-tel-lo – so-rel-la – bam-bi-no – gran-de – ra-dio – scuo-la – pan-ta-lo-ne – scar-pe – com-pi-to.
Quando scrivi ti è mai capitato di dover spezzare una parola alla fine della riga e di andare a capo? In pratica, hai diviso la parola in sillabe. Ecco le regole che devi seguire:
• la vocale o le due vocali all’inizio di una parola seguite da una sola consonante formano una sillaba a sé: a-ni-ma, au-to-mo-bi-le;
• la consonante forma la sillaba con la vocale o le due vocali che seguono: ci-lie-gio;
• le consonanti doppie e il gruppo cq si separano sempre: ab-bel-li-re, ac-que-dot-to;
• i gruppi di due o tre consonanti formano la sillaba con la vocale seguente se con quella sillaba può iniziare una parola: re-spi-ro (spi-ri-to-so);
• i gruppi di due o tre consonanti diverse si dividono se con la vocale seguente non possono formare una sillaba che può trovarsi all’inizio di parola: e-le-fan-te.
Ricorda che quando in una parola trovi vicine due vocali forti (a, e, o), oppure una vocale forte e una debole (i, u) accentata, si formano due sillabe distinte: te-a-tro, po-e-ta, te-ì-na, pa-ù-ra.
Dividi in sillabe le seguenti parole. Sabato – collana – armadio – palazzo – sole – intelligenza – acqua – velocemente – polizia – leggerezza – musica – rumore – richiesta – rosa – acquazzone – riprendere – trasferire – bambina – tagliare – arancia – mela.
OSSERVA le illustrazioni e leggi ad alta voce le parole: caffè, città, bambù, comò, lunedì.
In italiano, alcune parole si scrivono con l’accento. Quando leggi queste parole la voce si appoggia con maggiore forza sulla sillaba finale perché è accentata
Fai attenzione a non confondere la e con la è: e = congiunzione, collega due parole o due frasi: Antonio e Luisa vanno a scuola. Mangio la torta e guardo la televisione. è = verbo essere, modo indicativo presente, terza persona singolare:
Shaida è una mia amica.
Metti l’accento dove serve.
1. Bevo un caffe al bar. - 2. Oggi e lunedi. - 3. Marco e simpatico perche ha un buon carattere. - 4. Mettilo li. - 5. Questo zaino non e mio, forse e di Giulia. - 6. Mi trasferisco in un’altra citta. - 7. Che ora e? - 8. E Luigi che mi offende! - 9. Amir e Munna vanno a scuola. - 10. Chi e venuto?
COMPLETA le parole con: cu, qu, cqu.
A isto – li idare – a atico – se enza – preoc pato – li ore – na ero – os rità – s ola – tac ino – si rezza – oco – a................ilone – al................ne – e................ivalente – ................oio.
COMPLETA le frasi con: ccu, cqu.
1. Fu a sato di aver pagato con banconote false il televisore che aveva a istato.2. All’improvviso scoppiò un a azzone. - 3. La nonna ha confezionato in modo a rato una camicia. - 4. Hai segnato quegli appunti sul ta ino? - 5. Una signora polacca di trent’anni a disce la zia. - 6. Taski ha a istato una preziosa a amarina di color azzurro chiaro. - 7. Leonardo na e a Vinci nel 1452.
COMPLETA le parole con: li, gli.
Vigi a – cande ere – o era – spira o – a ante – Giu o – ba a – polti a – mi aia – Emi a – Gu elmo – vo era – tova a – sce ere – gi o – ferma o – mo e – baga o – Sici a – sco era.
COMPLETA le parole con: mp, mb.
I atto – te o – i egno – co erare – co asso – i ianchini – po................iere – i................evibile – i................ressione – i................revisto – la................ada – co................ilare – co inazione – te orale – ca io – i ranato – ava raccio – ca ane – U erto – e orio.
COMPLETA le parole con: sce, scie.
U re – na – di polo – fa tta – lta – ndere – icco – a nsore – co nziosamente – di ndere – ntifico – inco nza – a ta – o no – di sa – convale nza – stri – fa .
COMPLETA le parole con: ce, cie, ge, gie.
A to – farma – provin – gri – indi stione – bilan – effi nte – mar – i ne – grattu – lato – rinun – bu – fran................ – cro................ra – quer................ – lan................ – vali................ – effi................ – suffi................nte.
RICOPIA le parole sul quaderno INSERENDO le doppie dove sono necessarie. mama uccelo polizia galina galo gato cane fruta adizione spazatura sottrazione gomma capoto giaca calza pollo teto ceroto matita liquirizia penarelo sedia tavolo piogia notte.
Nelle seguenti coppie di parole CANCELLA la parola sbagliata. Aggiungere/agiungere – illuminazzione/illuminazione – oportuno/opportuno – mobile/mobbile – posizzione/posizione – giustizzia/giustizia – goma/gomma – maledizione/maledizzione – grazie/grazzie – furbizia/furbizzia.
9 10 11 12 13
DIVIDI in sillabe le seguenti parole.
o/spe/da/le
Ospedale – casa – scuola – treno – baciare – ottobre – denti – mani – quadro – acquario – arancia – minestra – studiare – lucidità – brivido – borsa – armadio – ospite – lavare – giocatore – bellissimo
SCRIVI delle parole di senso compiuto utilizzando le seguenti sillabe.
ba-ne-sto vo-la-nu
a-no-bi-ta fes-pro-re-so der-qua-no
ti-ma-ta
fu-pro-mo
cal-to-re-cia
no-bi-bam
be-ro-al
scien-co-za
sti-to-ve
UNISCI le sillabe della colonna di sinistra a quelle della colonna di destra per formare delle parole.
gat lo cuo bro gi to pon to sal glio guan te col to li co not no pa co ca te lu ce tre ne tac sta
SEGNA l’accento sulle parole elencate solo dove è necessario. Caffe – re – verra – gioventu – giu – correra – luce – mai – percio – lunedi – amico – fa – laggiu – puo – tardi – pasta – me – ventitre – su – perche.
SEGNA l’accento sulle parole solo dove è necessario. 1. Lunedi andro a Milano. - 2. Perche sei salito lassu? - 3. Oggi e freddo, copriti prima di uscire! - 4. Si, ho incontrato Amina in centro. - 5. La mamma beve il caffe. - 6. Vuoi del te alla pesca? - 7. Nassor il mercoledi vede un film in televisione. - 8. Non voglio ne la carne ne il pesce.
L’apostrofo è un segno che si mette tra due parole che terminano e iniziano per vocale. Indica che la vocale finale della prima parola è caduta; questo fenomeno si chiama elisione.
L’apostrofo si usa:
• con gli articoli lo, la e le preposizioni articolate formate con essi: l’occhio, l’anima, dell’albero, dell’acqua;
• con l’articolo una: un’arma, un’edera;
• con gli aggettivi quello, quella: quell’imbuto, quell’artista;
• con gli aggettivi bello, bella, santo, santa: bell’uomo, sant’Antonio;
• con l’avverbio ci seguito dai verbi essere ed entrare: c’era, c’entrava;
• nelle espressioni: d’altronde, senz’altro, quand’ecco, tutt’al più, a quattr’occhi, d’ora in poi, d’altra parte, l’altr’anno, sott’occhio, buon’anima, pover’uomo, d’allora, mezz’ora
Sottolinea le parole che hanno l’apostrofo e riscrivile sul quaderno con le vocali cadute. 1. L’arancia mi piace. - 2. Dov’è l’albero su cui l’uccellino ha fatto il nido? - 3. Anch’io ho letto un bel libro. - 4. Cosa c’è nell’armadio? - 5. Sull’aereo c’erano molti turisti giapponesi. - 6. Nell’altra stanza dorme Mustafà. - 7. Un’altra volta impara a stare in silenzio.
7. Il troncamento
Le parole quel, suor e buon hanno subito un troncamento: nella prima parola è stata tolta l’ultima sillaba, nella seconda e nella terza parola è stata tolta l’ultima vocale per rendere la pronuncia più sciolta.
Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola davanti a un’altra parola che inizia per vocale o consonante.
Il troncamento non è segnato con l’apostrofo.
Qual era, nessun uomo.
Il troncamento si ha:
• con uno e i suoi composti (alcuno, nessuno, ciascuno): un armadio, alcun aiuto, nessun altro, ciascun ragazzo;
• con bello, santo, grande, quello davanti a nomi maschili che iniziano per consonante: bel ragazzo, san Francesco, gran rumore, quel pilota;
• con buono: buon anno, buon riposo;
• con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, frate e suora seguiti da un nome proprio: il signor Carli, il professor Bianchi, l’ingegner Totti, il dottor Pieri, fra Guglielmo, suor Alina;
• in alcune espressioni: fin qui, ben detto, ben fatto, voler bene, saper parlare, in particolar modo, mal di testa, amor proprio.
La parola poco nel troncamento diventa po’ con l’apostrofo:
Dammi un po’ di vino.
La parola quale seguita dal verbo essere diventa qual è senza apostrofo: Qual è il tuo nome?
1
2
Sottolinea le parole che hanno subito un troncamento. 1. Hassan è veramente un bel ragazzo. - 2. San Francesco è un santo molto conosciuto.3. Qual è la tua casa? - 4. Quel libro mi piace molto. - 5. L’ingegner Rossi è amico di mio padre. - 6. Suor Antonia pregava. - 7. Quel ragazzo soffre il mal di mare. - 8. Signor Vittorio, prego, si accomodi. - 9. Hai fatto un buon affare. - 10. La professoressa non ci ha assegnato nessun compito per casa.
Esegui i troncamenti delle seguenti parole. alcuno modo quale è un poco di pane nessuno padre santo Martino alcuno consiglio bello tipo
grande segreto
SCRIVI l’articolo determinativo davanti alle parole: scegli tra lo, la, l’.
oca – erba – elefante – aiuola – orecchio – panca
– onestà – angolo – casa – uva – imbuto – zoccolo
– idea – orso – maglia – umidità – alba – penna
– ombrello – ape – Italia – scuola.
SCRIVI l’articolo indeterminativo davanti alle parole: scegli fra un e un’.
.............. asino – .............. amore – .............. piede – .............. oca – .............. altro – .............. albero – .............. aula
– uovo – altra – palazzo – amico – ingegnere – uomo
– orecchino – elefante – azione – gatto – amica – bambino.
SCRIVI l’aggettivo davanti alle parole: scegli fra quello, quella, quell’.
collana – porta – allodola – uccello – mano
– bambola – antologia – spazzino – ora – operaio
– scopo – uovo – idea – albero – zoccolo
– zucchero – catena – interesse.
RICOPIA le frasi sul quaderno INSERENDO l’apostrofo dove è necessario.
1. Lo anno prossimo andrò in Italia. - 2. Quella auto è nuova. - 3. Nello appartamento ci era un gran disordine. - 4. Alla amica di Laura hanno regalato un computer. - 5. Ci è Carlo in casa?6. Prendi lo ombrello perché piove. - 7. Ci erano molte penne in quello astuccio. - 8. Sei una bella amica! - 9. La chiesa di Santo Antonio è aperta. - 10. Mezza ora fa ho incontrato Nassor.
SOTTOLINEA le parole con il troncamento e RISCRIVILE con la vocale o la sillaba cadute.
1. Ha preso un buon voto a scuola. ( ) - 2. Ho preso un appuntamento dal dottor Nisi. (...................................) - 3. Andrea ha spesso mal di testa. (...................................) - 4. Sei un gran bugiardo. ( ) - 5. Hanno discusso a lungo ma non hanno raggiunto nessun accordo. ( ) - 6. Che bel maglione hai comprato! ( ) - 7. Non sono riuscito in alcun modo a partire. ( ) - 8. Fra Guglielmo si occupa dei poveri. ( )
SOTTOLINEA in rosso le parole con l’apostrofo e in blu le parole con il troncamento. 1. C’era un sole meraviglioso quel mattino. - 2. L’amica di Lucia ha un terribile mal di pancia. - 3. Per strada c’è un gran traffico. - 4. Forse un bel giorno c’incontreremo. - 5. L’aquila vola sulle montagne. - 6. Ciascun ragazzo disse quello che pensava. - 7. Hai avuto una bell’idea.8. L’albero è fiorito. - 9. All’amico di Nassor hanno regalato dell’uva matura.
INSERISCI in ciascuna coppia di parole l’apostrofo o il troncamento a seconda dei casi. Bello quaderno – frate Cristoforo – suora Alina – nobile donna – ci è – quale è – della uva – santo Antonio – quello turista – una arma – la estate – bene detto – nessuno gioco – buono gelato.
COMPLETA le seguenti frasi inserendo il gruppo cu o qu.
RISCRIVI ciascuna coppia di parole con l’apostrofo o con il troncamento. un buono libro santo Luca quello vestito una ora ci è quale è nessuno cane santo Ambrogio 1 2 3 4 5 6 7 assaggiare collo giraffa elefante vicino
1. Said è un ragazzo rioso di tutto. - 2. Il adro che è appeso in salotto è bellissimo.3. Raggiunsero il rifugio a ota 2850 m. - 4. Farò il bagno anch’io: oggi il mare è ieto. -
5. Attento a sorpassare, là c’è una rva pericolosa! - 6. Ho saputo che tuo fratello deve essere operato al ore. - 7. ando tornerà Amina? - 8. Ho acquistato una bottiglia di li ore a base di li irizia.
INSERISCI la lettera h quando è necessario.
1. ...........ai deciso di venire con noi a Roma? - 2. ............ai chiesto il permesso ai tuoi genitori? - 3. ............o un terribile mal di denti! - 4. Quest’ anno gli alunni anno partecipato alla gita scolastica.5. Non ............ai capito niente. - 6. ............ai voglia di venire a mangiare una pizza con noi? - 7. Scusa, non ti o visto! - 8. Vuoi la pasta o la verdura? - 9. ai visto quanti anelli ha Hasana? - 10. ai già festeggiato il tuo compleanno?
RISCRIVI sul quaderno le parole INSERENDO le doppie dove è necessario.
Pana – paco – goma – gona – capoto – cipola – sacheto – ciocolata – ombrelo – penareli – piogia – adizione – mama – babo – palazo – albicoca – galo.
DIVIDI in sillabe le seguenti parole.
muro libro
mamma rumore esploratore brillante
lampadario antenna
giglio mu-ro
mangiare sognare
SEGNA l’accento dove è necessario.
1. Vieni a prendere il caffe? - 2. La virtu piu importante e l’onesta. - 3. Si, hai ragione. - 4. Chissa se Luminiza tornera in Romania! - 5. Si calo da lassu con una fune e quando capi di essersi salvato urlo per la gioia. - 6. In alcune zone dell’Africa c’e molta siccita. - 7. La valanga e uno tra i piu pericolosi fenomeni che possono colpire le zone di montagna quando grandi quantita di neve si staccano e precipitano dai pendii.
SOTTOLINEA in rosso le parole con l’apostrofo e in blu le parole con il troncamento. 1. Quel quadro mi piace molto. - 2. S’impegnò per prendere un buon voto. - 3. Mangio un buon panino con la maionese. - 4. Nessun ragazzo parteciperà alla gita. - 5. C’ero anch’io fra gli invitati.6. Quell’aria era irrespirabile. - 7. Sta parlando un’altra persona. - 8. S’accostò all’orecchio il cellulare.9. Il professor Bianchi ha interrogato. - 10. Il pover’uomo non sapeva dove andare e fra Luigi lo ospitò.
Ragazzi , volete fare merenda?
Ilir e Xu sono andati a casa di Luca. Luca ha una casa molto bella con un grande giardino e un simpatico cane; i ragazzi si divertono a giocare con il cane Rex: Luca lancia la pallina e Rex corre a riprenderla. Quante risate! A un tratto la mamma di Luca chiede: «Ragazzi, volete fare merenda?» «Sì, grazie signora!» rispondono Ilir e Xu.
OSSERVA l’immagine: i segni evidenziati sono segni di punteggiatura. Quando parliamo facciamo delle pause e cambiamo l’intonazione della voce a seconda del concetto che vogliamo esprimere.
Nella lingua scritta sono i segni di punteggiatura a indicare le pause e le intonazioni del parlato.
I segni di punteggiatura sono:
• il punto . • i puntini di sospensione …
• la virgola , • le virgolette « » “ ”
• il punto e virgola ; • le parentesi ( ) [ ]
• i due punti : • il trattino -
• il punto interrogativo ? • la lineetta
• il punto esclamativo ! • l’asterisco *
Il punto indica una pausa lunga, la fine di un periodo o di una frase semplice. Dopo il punto si usa sempre la lettera maiuscola: Oggi c’è il sole. Said esce con i suoi amici.
Il punto si usa anche per abbreviare le parole e con le sigle:
m. = maschile
f. = femminile
Sig. = Signor
Ill.mo = Illustrissimo
c.m. = corrente mese
gent.mo = gentilissimo dott. = dottore
O.N.U. = Organizzazione delle Nazioni Unite
G.U. = Gazzetta Ufficiale
T.C.I. = Touring Club Italiano
U.E. = Unione Europea
D.O.C. = Denominazione di Origine Controllata
A.S.L. = Azienda Sanitaria Locale
I.N.P.S. = Istituto Nazionale Previdenza Sociale
La virgola indica una pausa breve. Si usa:
• negli elenchi:
La mamma ha comprato: le banane, le mele, le pesche e le albicocche.
• per separare una frase da un’altra introdotta da ma, però, anzi, invece: È intelligente, ma timido.
• per separare una frase da un’altra introdotta da poiché, quando, mentre, anche se, benché, sebbene: Andò a scuola, benché avesse la febbre.
• per segnalare un inciso, un’affermazione o una negazione: Said, come tutti sanno, viene dal Marocco.
Sì, Asif verrà con noi.
No, non mi va di uscire.
Il punto e virgola indica una pausa media. Si usa per unire più proposizioni senza spezzare il concetto:
Mio fratello ha un carattere aperto, è simpatico; tutti i suoi amici gli telefonano spesso e lo invitano a uscire con loro.
I due punti indicano una breve pausa prima di una spiegazione. Si usano:
• generalmente prima di un elenco: Il cameriere mi portò: caffè, tè, fette biscottate e succo di frutta.
• per introdurre una spiegazione: Gli scolari fecero silenzio: stava per entrare il professore.
• per introdurre il discorso diretto: Alessandra disse: «Chi vuole dell’aranciata?».
Il punto interrogativo si mette alla fine di una domanda. Dopo il punto interrogativo ci vuole la lettera maiuscola:
Mi presti la tua bicicletta? La mia è rotta.
Il punto esclamativo si mette alla fine di una esclamazione per esprimere meraviglia, gioia, dolore. Dopo il punto esclamativo ci vuole la lettera maiuscola:
Che gioia! Non ci potevo credere.
Poveri noi! Eravamo in una situazione proprio difficile.
I puntini di sospensione (che sono sempre tre) indicano l’interruzione di un discorso:
Vorrei dirti tante cose… ma non riesco a trovare le parole.
Le virgolette basse « » e le virgolette alte “ ” si possono usare indistintamente:
• nel discorso diretto:
Mi disse: «Che bel vestito!»
• per evidenziare una parola o un’espressione:
Carlo è un “mostro” in matematica.
• per citare i titoli di libri, film, giornali:
Ho visto il film “Caterina va in città”
Ho acquistato il “Corriere della Sera” .
Le parentesi possono essere tonde ( ) e quadre [ ]
Le parentesi tonde si usano:
• per isolare un inciso:
Se fossi molto ricco (ma non lo sono) ti regalerei un palazzo a Venezia.
• per segnalare una spiegazione, un esempio, il nome di un autore: Gli struffoli (piccoli dolci) sono tipici di Napoli.
Il bosco era fitto, impraticabile, Cosimo doveva aprirsi la strada. (I. Calvino)
Le parentesi quadre servono a inserire nel testo lettere o parole che non ci sono, per precisare, chiarire, commentare:
Il Presidente [Bush] ha incontrato i rappresentanti del nostro governo.
«E quindi uscimmo [Dante e Virgilio] a riveder le stelle.»
Il trattino si usa:
• per dividere le parole in sillabe: ca-val-luc-cio
• per unire due parole: La partita Milan-Roma è stata sospesa per il cattivo tempo.
La lineetta si usa a volte nel discorso diretto al posto delle virgolette: – Dove andate in vacanza? – ci chiese Stefania.
L’asterisco indica che c’è una nota in fondo alla pagina. Se è scritto tre volte (***) sta al posto di un nome che non si vuole dire.
A Milano è arrivato il famoso attore *** .
Leggi il brano ad alta voce, facendo molta attenzione alla punteggiatura.
Sul pianeta Bih non ci sono libri. La scienza si vende e si consuma in bottiglie. La storia è un liquido rosso che sembra granatina, la geografia un liquido verde menta, la grammatica è incolore e ha il sapore dell’acqua minerale. Non ci sono scuole, si studia a casa. Ogni mattina i bambini, secondo l’età, debbono mandar giù un bicchiere di storia, qualche cucchiaiata di aritmetica e così via. Ci credereste? Fanno i capricci lo stesso.
– Su, da bravo – dice la mamma, – non sai quanto è buona la zoologia. È dolce, dolcissima. Domandalo alla Carolina – (che è il robot elettronico di servizio).
La Carolina, generosamente, si offre di assaggiare per prima il contenuto della bottiglia. Se ne versa un dito nel bicchiere, lo beve, fa schioccare la lingua.
– Uh, se è buona – esclama, e subito comincia a recitare la zoologia: “La mucca è un quadrupede ruminante, si nutre di erba e ci dà il latte con la cioccolata”.
– Hai visto? – domanda la mamma trionfante.
da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi
Le lettere dell’alfabeto possono essere scritte con i caratteri minuscolo e maiuscolo. Normalmente si usano le lettere minuscole, ma alcune parole hanno l’iniziale maiuscola.
La lettera iniziale di una parola deve essere maiuscola:
• all’inizio della frase, dopo il punto fermo:
Siamo arrivati in ritardo a scuola. Il professore ci ha sgridati.
• dopo il punto interrogativo e quello esclamativo:
Vuoi uscire? Ma se siamo appena tornati!
Che fame! Preparami un panino, per favore.
• all’inizio del discorso diretto:
Il babbo disse: «Preparatevi, usciamo per fare acquisti».
• con i cognomi, i nomi propri di persona e animale: il signor Rossi, Amina, il cane Buck;
• con i nomi Oriente, Settentrione, Occidente, Meridione, Nord, Est, Sud, Ovest per segnalare zone geografiche:
In estate farò un viaggio in Oriente;
• con i nomi di feste: il Capodanno cinese, il Natale, il Ramadan;
• con i nomi propri geografici:
Ancona, i Pirenei, il Cile, il Tamigi;
• con i nomi di divinità e figure sacre:
Allah, Budda, Dio;
• con i titoli di film, libri, giornali: «Titanic», «Il nome della rosa», «L’espresso»;
• con i nomi dei popoli, specialmente del passato: i Greci, i Romani.
Sostituisci con la lettera maiuscola dove occorre. torino – titanic – pane – nassor – luca – canarino – asti – america
– ramadan – esame – i portoghesi – il monte cervino – pirenei – il meridione – giuseppe – il cane tobia – il bacino del danubio – luminiza – mustafà
– i greci – estate – nord – andrea – michele – scuola – letto
– roma – oriente – casa – i romani – mele – cestino – piatto
– capodanno – lezione – professore – ovest – matita – luisa
– scoiattolo – gatto – valeria – telefono – calcolatrice – libro
– taranto – tamigi – carta – forchetta – occhiali.
LEGGI il brano ad alta voce rispettando la punteggiatura. Il ragazzo è immobile, ritto davanti al recinto del lupo. Il lupo va e viene. Gira in lungo e in largo senza mai fermarsi. «Che scocciatore, quel tipo…». Ecco quel che pensa il lupo. Sono ormai due ore che il ragazzo sta davanti alla rete, piantato lì come un albero gelato, a guardare aggirarsi il lupo. «Che vuole da me?».
Questo si chiede il lupo. Quel ragazzo lo turba. Non lo spaventa (un lupo non ha paura di niente), ma lo turba.
«Che vuole da me?».
Gli altri bambini corrono, saltano, gridano, piangono, fanno la linguaccia al lupo e nascondono il viso nella gonna della mamma. Poi vanno a fare i buffoni davanti alla gabbia del gorilla e ruggiscono davanti al naso del leone che frusta l’aria con la coda. Ma quel ragazzo lì, no. Rimane in piedi, immobile, silenzioso. Solo i suoi occhi si muovono: seguono il viavai del lupo, lungo la rete.
«E che, non ha mai visto un lupo?».
Dal canto suo, il lupo non riesce a scorgere il ragazzo che una volta su due. Perché non ha che un occhio, il lupo. Ha perduto l’altro lottando contro gli uomini, dieci anni fa, il giorno che fu catturato. All’andata dunque (se quella si può chiamare andata), il lupo vede lo zoo tutto intero, con le sue gabbie, i bambini che impazzano e, in mezzo a loro, quel ragazzo del tutto immobile. da D. Pennac, L’occhio del lupo, Salani
RISCRIVI sul quaderno il brano INSERENDO i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole dove è necessario.
la cicala dopo aver cantato tutta l’estate si trovò sprovvista di cibo quando giunse l’inverno andò a piangere miseria dalla sua vicina formica e la pregò che le desse in prestito alcuni granelli per sopravvivere fino alla nuova stagione ti restituirò il capitale con gli interessi parola di animale la formica si sa non presta volentieri e questo è il suo più piccolo difetto che facevi nella bella stagione disse a colei che le chiedeva il prestito giorno e notte cantavo per chi passava se non ti dispiace cantavi me ne rallegro molto ebbene ora balla da J. de La Fontane, Oeuvres complètes, Gallimard
RISCRIVI sul quaderno il brano INSERENDO i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole dove è necessario. la vecchia zia ada quando fu molto vecchia andò ad abitare al ricovero dei vecchi in una stanzina con tre letti dove già stavano due vecchine vecchie quanto lei la vecchia zia ada si scelse subito una poltroncina accanto alla finestra e sbriciolò un biscotto secco sul davanzale brava, così verranno le formiche dissero le altre due vecchine stizzite invece dal giardino del ricovero venne un uccellino beccò di gusto il biscotto e volò via ecco borbottarono le vecchine che cosa ci avete guadagnato ha beccato ed è volato via proprio come i nostri figli che se ne sono andati per il mondo chissà dove e di noi che li abbiamo allevati non si ricordano più la vecchia zia ada non disse nulla ma tutte le mattine sbriciolava un biscotto sul davanzale e l’uccellino veniva a beccarlo sempre alla stessa ora puntuale come un pensionante e se non era pronto bisognava vedere come si innervosiva dopo qualche tempo l’uccellino portò anche i suoi piccoli perché aveva fatto il nido e gliene erano nati quattro e anche loro beccarono di gusto il biscotto della vecchia zia ada e venivano tutte le mattine e se non lo trovavano facevano chiasso ci sono i vostri uccellini dicevano allora le vecchine alla vecchia zia ada con un po’ di invidia e lei correva per modo di dire a passettini fino al suo cassettone scovava un biscotto secco tra il cartoccio del caffè e quello delle caramelle all’anice e intanto diceva pazienza pazienza sono qui che arrivo
da G. Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi
METTI le virgole e i due punti dove è necessario.
1. Nassor il più simpatico dei miei cugini mi ha invitato alla sua festa di compleanno. - 2. Non posso venire a casa tua per questi motivi devo uscire con la mamma e devo studiare. - 3. Per andare in presidenza devi salire le scale girare a sinistra entrare poi nella quinta stanza. - 4. Sono stati proprio i Fenici di cui ho studiato la storia in questi giorni a inventare la scrittura alfabetica.5. Amir è davvero goloso per merenda ha mangiato due panini una fetta di torta al cioccolato un gelato e delle patatine. - 6. Ho visitato Roma la capitale d’Italia una splendida città ricca di palazzi e monumenti. - 7. Claudia mi salutò dicendomi «Ciao a domani!».
METTI le virgole, i due punti, le parentesi, i puntini di sospensione, le virgolette.
1. Ecco alcuni oggetti per rappresentare un bosco alberi cespugli sassi un parco giochi scivolo panchine giostra. - 2. Con materiale di recupero colla forbici scotch spago elastici si possono costruire costumi e maschere. - 3. Oggi ho comprato delle calze delle scarpe una borsa. - 4. Cerca di esprimere con il volto le seguenti sensazioni paura freddo gioia caldo rabbia. - 5. Il fratellino di Lucia ripeteva sempre le stesse sillabe Ba-ba ma-ma da-da.
SCRIVI delle frasi che completino quelle elencate.
1. Esci con me.
2. Esci con me?
3. Esci con me!
4. Hai paura.
5. Hai paura?
6. Hai paura!
Andremo insieme ai giardini pubblici
7. Quei ragazzi sono allenati.
8. Quei ragazzi sono allenati?
9. Quei ragazzi sono allenati!
10. Hai vinto di nuovo.
11. Hai vinto di nuovo?
12. Hai vinto di nuovo!
METTI le lettere maiuscole dove è necessario.
1. Mia figlia amina si è recata a parigi per motivi di studio. - 2. La ragazza chiese: «e tu, paola, non ridi?». - 3. Gli italiani sono un popolo fantasioso. - 4. Il professor bianchi è molto bravo. - 5. a new york ci sono tanti grattacieli. - 6. trascorreremo le vacanze di natale a creta con la famiglia neri. - 7. Molti turisti visitano ogni anno il colosseo, la torre di pisa, il canal grande, il duomo di milano. - 8. Sono stata da nassor e abbiamo chiacchierato a lungo di te.
METTI le lettere maiuscole dove è necessario.
1. Ho visitato cagliari, nuoro e olbia, città della sardegna. - 2. Abita in via marconi, ma presto si trasferirà in piazzale borgia. - 3. A roma il presidente della repubblica ha incontrato l’ambasciatore del senegal. - 4. Con barbara e silvia sono andata al cinema a vedere «il gladiatore». - 5. Il dottor serri è stato assunto alla fiat. - 6. questa sera tutti i tifosi italiani seguiranno sul teleschermo la partita italia-olanda. - 7. Nella sala nervi tutti i mercoledì il papa incontra i fedeli che giungono da varie parti d’italia e del mondo. - 8. quando carlo mi incontrò mi disse: «chi si rivede?».
RISCRIVI sul quaderno il brano INSERENDO i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole dove è necessario.
Il pipistrello, il rovo e il gabbiano un pipistrello un rovo e un gabbiano fecero società e decisero di darsi al commercio il pipistrello si fece prestare del denaro e lo mise in comune il rovo prese con sé delle stoffe il terzo socio il gabbiano ci mise del rame e s’imbarcarono si scatenò una violenta tempesta e la nave colò a picco i tre riuscirono a porsi in salvo sulla terra ma perdettero tutto il carico da allora il gabbiano è sempre in agguato sugli scogli per vedere se da una parte o dall’altra il mare gli restituisce il suo rame il pipistrello per paura dei suoi creditori di giorno non si fa vedere ed esce di notte a cercarsi da mangiare il rovo poi s’aggrappa ai vestiti dei passanti per vedere se riconosce la sua stoffa la favola mostra che noi finiamo sempre col ritornare a quello che ci preme da Esopo, Favole, Rizzoli
2 3 4 5
RISCRIVI sul quaderno il brano INSERENDO i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole dove è necessario.
Il falco e il gallo un falco s’era lasciato addomesticare e veniva a posarsi sulla mano del padrone quando lo chiamava il gallo invece scappava lontano e schiamazzava quando il padrone gli si avvicinava allora il falco disse al gallo voialtri galli non conoscete la gratitudine si vede proprio che avete la natura del servitore soltanto quando siete affamati vi accostate ai padroni ben diversi siamo noialtri uccelli selvatici noi di forza ne abbiamo tanta e in volo siamo più veloci di voi ma non scappiamo lontano dagli uomini anzi andiamo di nostra volontà a posarci sulla loro mano quando essi ci chiamano noi siamo riconoscenti a chi ci dà da mangiare rispose il gallo voi non scappate lontano dagli uomini perché non avete mai veduto un falco arrosto ma noi di galli arrosto ne vediamo ogni momento.
da L. Tolstoj, I quattro libri di lettura, Einaudi
SCRIVI delle frasi che completino quelle elencate.
1. Hai sete.
2. Hai sete?
3. Hai sete!
4. Vieni.
5. Vieni?
6. Vieni!
INSERISCI il punto interrogativo e il punto esclamativo nelle seguenti frasi.
1. Che bella giornata - 2. Dove vai - 3. Perché non vieni con noi - 4. Oh, ma non è possibile……….. - 5. Poveri noi……….. - 6. Che ore sono……….. - 7. Questo caffè è proprio buono……….. - 8. Fate silenzio - 9. Scusi, signore, dov’è via Carducci - 10. Da quale paese vieni - 11. Come stai - 12. Oggi sono davvero felice
SCRIVI cinque frasi che contengano il punto esclamativo o il punto interrogativo. 1.
La lezione di grammatica, a volte, può essere molto divertente, soprattutto quando la professoressa assegna agli alunni il compito di cercare le parole composte…
La professoressa spiegò che molte parole della nostra lingua sono composte, cioè formate da due parole che hanno un preciso significato. Portò qualche esempio, per meglio farsi capire dagli alunni: cassapanca è composta da cassa e panca; autostrada è composta da auto e strada; perdifiato è composta da perdi e fiato; pastasciutta è composta da pasta e asciutta; eccetera. Poi invitò i ragazzi a trovarne loro stessi.
Questo è il compito che consegnò il figlio di un mio parente: ventaglio è composta da vento e aglio; cavalletto è composta da cava e letto; pericolo è composta da peri e colo; formaggio è composta da fori e maggio; barilotto è composta da Bari e lotto; armadio è composta da arma e Dio.
Secondo voi, ragazzi, che gli avrà detto la professoressa?
…oppure quando la professoressa presenta ai suoi alunni un personaggio molto strano, uscito dalle pagine della grammatica: il signor One che, pensate un po’, fa apparire i nomi più grandi di quello che sono!
Mi chiamo One. Non so, ragazzi, se mi avete già sentito rammentare. Sono l’accrescitivo e abito da alcuni secoli nella grammatica italiana, nella stessa casa del nome, dove presto servizio, anche se oggi lui mi preferisce il prodotto straniero Super. Ho la funzione di farlo apparire più grande di quello che è, – a tutti ogni tanto piace gonfiarsi un po’, lo capirete. – Così, per esempio, mi metto in fondo al letto e lo faccio diventare un lettone; in fondo a un secchio, lo faccio diventare un secchione; in fondo a un libro, un librone; eccetera eccetera. Attenti, però. C’è un altro One che vuole imitarmi, ma non ha le mie capacità, è un falso. Non ci cascate.
Se volete comprare un bel pezzo di burro, non dovete entrare nel negozio e dire: «Mi dia un burrone». Lo stesso se incontrate per la strada un matto molto grosso e infuriato, non dovete andare a casa e dire: «Ho incontrato un mattone che urlava». E così se in un’occasionale gita scolastica siete stati su un monte fra i più alti del nostro paese, non dovete dire poi per far bella figura con gli amici: «Ieri ho scalato un montone». adattamento da S. Marianelli, Animali e parole, Editori Riuniti
albero
la panchina
anatre
venditore
i bambini la mamma
il laghetto
la carrozzina
gelato
gattino
bambino
cane
il guinzaglio
Lucia e Fatima passeggiano nel parco. Lucia ha al guinzaglio Nick, il suo cane. Nel parco ci sono tante persone: una mamma con la carrozzina, un venditore di palloncini, un bambino con il gelato. Nel laghetto ci sono le anatre e nei prati ci sono i fiori. Un gattino nero dorme tranquillo sotto un albero, mentre un simpatico cane scodinzola felice quando vede il suo amico Nick.
OSSERVA l’immagine; le parole panchina, bambini, venditore, palloncini, albero, gattino, anatre, fiori, gelato, laghetto, bambino, Lucia, Fatima, carrozzina, mamma, guinzaglio, cane, Nick sono nomi o sostantivi
Il nome o sostantivo è una parola che indica una persona, un animale, una cosa, un’azione, una qualità, un luogo, una sensazione.
I nomi possono essere comuni o propri
Il nome comune indica una persona, un animale o una cosa qualunque. Il nome comune si scrive con la lettera iniziale minuscola.
OSSERVA l’immagine; sono nomi comuni: guinzaglio, panchina, mamma, palloncini, fiori... Prova tu a trovare gli altri:
Il nome proprio indica una persona, un animale o una cosa specifica. Il nome proprio si scrive con la lettera iniziale maiuscola.
OSSERVA l’immagine; sono nomi propri: Lucia, Fatima… Ce ne sono altri? Fatti guidare dalla lettera maiuscola:
Scrivi, accanto a ogni nome, se si tratta di nome comune o di nome proprio di persona, di animale, di cosa o di luogo.
nome proprio di persona
Fatima la bambola la farfalla Alex le ragazze New York Giovanni i quaderni Genova i fratelli Los Angeles Fuffi la zia un giardino Matteo i fiori la mamma Roma
I nomi possono essere di genere maschile o di genere femminile. Di solito i nomi maschili terminano in -o, i nomi femminili in -a
il libr-o la matit-a il telefon-o la cas-a il cucchiai-o la port-a il tappet-o la lampad-a lo zain-o la scarp-a
• I nomi che indicano persone e animali di sesso maschile sono solitamente di genere maschile: osserva nell’immagine d’apertura le parole il bambino e il cane; i nomi che indicano persone e animali di sesso femminile sono di solito di genere femminile: osserva nell’immagine le parole la mamma e le anatre
• Per i nomi di cosa, non ci sono regole, per cui alcuni nomi sono maschili e altri femminili. In alcuni casi solo l’articolo, quando è presente, ti può aiutare a definire il genere di un nome; in caso di dubbio è meglio consultare il vocabolario.
TORNA all’immagine d’apertura a pag. 38 e completa l’elenco di tutti i nomi maschili e femminili in essa presenti.
Nomi maschili: guinzaglio, venditore, gelato, ...........................................................................................................
Nomi femminili: Lucia, mamma, ..................................................................................................................................................................................................................................
• I nomi che finiscono in -e, -i, -u possono essere maschili o femminili: la gru (femminile), il ponte (maschile), l’esame (maschile), l’analisi (femminile)…
Inserisci i seguenti nomi nella tabella distinguendoli in maschili e femminili. il gatto la bambina l’astuccio la forchetta il dolce il telefono il televisore la carta il tagliacarte la lampada l’esame il ragno la luce la gru il cameriere l’albero l’anatra la pera la rosa l’arancia
La maggior parte dei nomi di persona e di animale passa dal maschile al femminile modificando la parte finale, ossia la desinenza; per questo sono detti nomi mobili.
il gatto-o R la gatt-a
l’alliev-o R l’alliev-a il signor-e R la signor-a il camerier-e R la camerier-a il professor-e R la professor-essa
il leon-e R la leon-essa l’avvocat-o R l’avvocat-essa
Ci sono, però, alcuni casi particolari: il re R la regina il gallo R la gallina il cane R la cagna l’eroe R l’eroina il dio R la dea lo stregone R la strega
Alcuni nomi formano il maschile e il femminile cambiando completamente; per questo sono detti indipendenti.
il frate R la suora il montone R la pecora il toro R la mucca
il maiale R la scrofa il fuco R l’ape il marito R la moglie il genero R la nuora il padre R la madre il papà R la mamma il maschio R la femmina l’uomo R la donna il fratello R la sorella
IL RE LA REGINA
Trasforma i seguenti nomi maschili in femminili.
l’attore lo zio
l’autore il cuoco il barone
l’attrice
Carlo il principe il pittore l’eroe il lettore
il sarto il padre il maschio il conte l’uomo
Alcuni nomi presentano un’unica forma per il maschile e per il femminile e per questo sono detti di genere comune: pianista, atleta, cantante, giornalista.
Per definire il genere del nome ci può aiutare la presenza dell’articolo o di altre parole che concordano con esso. Il cantante è stato premiato. (maschile) La cantante è stata premiata. (femminile)
Sottolinea fra i seguenti nomi quelli di genere comune. La gatta – l’erede – il farmacista – la professoressa – il nipote – il lupo – il leone – il dentista – il figlio – la cuoca – lo studente – il parente – il maestro – la ragazza – l’imperatore.
Hai già visto che alcuni nomi di animali sono mobili (gatto/gatta; cavallo/cavalla) e altri sono indipendenti (montone/pecora; toro/mucca); tuttavia, la maggior parte dei nomi di animali è di genere promiscuo, ha cioè un’unica forma per indicare sia il maschio che la femmina: il serpente, la volpe, la giraffa, il falco, il ghepardo.
Nei nomi di genere promiscuo, per distinguere il maschile dal femminile si aggiunge maschio o femmina accanto al nome.
Sottolinea, fra i seguenti nomi di animali, quelli di genere promiscuo. Il cane – l’antilope – la zebra – l’elefante – l’ippopotamo – il gatto – il cavallo – la tigre – l’aquila – la giraffa – il canarino – il piccione – il serpente – la volpe – il canguro.
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE, GRATUITO, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2 L. 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d). Esente da bolla di accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n° 627, art.4. n° 6).
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