Il piccolo principe - ESTRATTO

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i Classici Raffaello

Piccolo Principe

Il

Antoine de Saint-Exupéry Con un racconto di Paola Valente



IL MULINO A VENTO

IL MULINO A VENTO Per volare con la fantasia

IL MULINO A VENTO

IL MULINO A VENTO Collana di narrativa per ragazzi


Editor: Paola Valente Redazione: Emanuele Ramini Ufficio stampa: Salvatore Passaretta Team grafico: AtosCrea Approfondimenti e schede didattiche: Paola Valente 1a Edizione 2015 Ristampa 7 6 5 4 3 2 1 0

2022 2021 2020 2019 2018 2017 2016 2015

Tutti i diritti sono riservati © 2015 Raffaello Libri Srl Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it www.grupporaffaello.it e-mail: info@ilmulinoavento.it http://www.ilmulinoavento.it Printed in Italy

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È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di ­questo libro senza il permesso scritto dei titolari del copyright.


Antoine de Saint-Exupéry

Il Piccolo Principe

Illustrazioni di

Cinzia Battistel



Prefazione

P

uoi leggere questo libro in vari modi, come più ti piace. Puoi cominciare dalla storia originale e leggere dapprima tutto “Il Piccolo Principe” lasciando il resto alla fine. Se invece lo preferisci, puoi leggere per prima la storia dei due bambini, Gaia e Andrea, che fanno la conoscenza con l’ombra di Antoine de Saint-Exupéry e con la sua vita avventurosa. Infine, se sei un tipo che va sempre dritto senza mai tornare indietro, puoi alternare la lettura dei due racconti. In qualsiasi modo sceglierai di scoprire questo libro, potrai conoscere uno dei romanzi più letti e amati della letteratura e le vicende straordinarie del suo autore, il tutto visto dagli occhi di due bambini come te.

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Il profumo della rosa

L

a rosa cresce nel posto più bello della terra: c’è una soffitta mansardata con tante finestre e una porticina. Uscendo da lì, ecco un piccolo terrazzo, in alto sui tetti, che domina la città. Lontano si scorge una fetta di mare. Sul terrazzo crescono, in vaso, un limone, del rosmarino, nove gerani, una clematide e un rosaio. Per la prima volta quest’anno il rosaio è fiorito di un’unica rosa. Il bocciolo è appena dischiuso al sole del pomeriggio e i suoi petali lisci come seta diffondono una lieve fragranza. Bisogna andarci molto vicino, accostare il naso al fiore evitando le spine, per aspirare il delicato profumo. Gaia e il suo amico Andrea però non se ne accorgono: hanno altro a cui pensare. Che cos’è una rosa al confronto del compito che li aspetta? Sono distesi su un vecchio tappeto vicino a una pila di libri: devono sceglierne uno, leggerlo e presentarlo in classe.

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– Leggiamo il più breve – propone Andrea e Gaia è subito d’accordo. – Guarda questo, ha poche pagine scritte con caratteri grandi, tanti disegni ed è intitolato “Il Piccolo Principe”: mi piace questo titolo. – Spero non si tratti di una fiaba noiosa ambientata in un castello con una principessa bellissima e un principe che si traveste da giardiniere per metterla alla prova e poi sposarla – sospira Andrea. – Non mi sembra proprio: nei disegni c’è un ragazzino con una sciabola e poi una pecora e perfino un sasso con avvinghiati degli alberi giganteschi. – Va bene, vada per il principe. Che ne dici se, prima di metterci a leggere, facciamo una partita con il mio videogioco? Anche questa volta Gaia è subito d’accordo. Le partite diventano due, tre, quattro e piano piano il pomeriggio lascia il posto alla sera. Il sole tramonta incendiando il mare e ombre lunghe serpeggiano nella soffitta. Mentre il cielo diventa viola e il colore rosso della rosa si spegne, i due bambini abbandonano il videogioco e, distesi sulla schiena, osservano il muro di fianco dove un’ombra si muove lentamente. L’ombra sembra dotata di vita propria: disegna una nera sagoma d’aereo, un aeroplano massiccio, con due motori, le cui eliche girano a tutta velocità, una in senso orario, l’altra in senso antiorario. Sembra quasi di sentirne il rombo. I motori sono collegati alla fusoliera da una trave orizzontale.

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Poi l’ombra dell’aereo si sfilaccia ed eccone un’altra, quella di un volto umano di profilo. – Che grande naso! – esclama Gaia. Si ode una risata e, fra lo sbigottimento dei bambini, dal muro esce una voce. Rauca e profonda dice: – Bonsoir, mes enfants. – È un fantasma – sussurra Andrea.

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– No, sono solo un’ombra – lo corregge la sagoma sul muro. – Come ti chiami? – chiede Gaia. – Mi chiamo Antoine de Saint-Exupéry e il mio grande naso è deliziato dal profumo della vostra rosa. – Un’ombra non può sentire il profumo – obietta Andrea. – Se è per questo, non potrei neppure parlare. Alla debole luce del tramonto, Gaia prende il libro “Il Piccolo Principe” e legge: – Antoine de Saint-Exupéry… allora questa storia l’hai scritta tu. – Sì, è uno dei libri che ho scritto. Quello che mi è più caro. Per favore, bambina, potresti rileggere quella dedica? – Quale dedica? – La dedica che c’è nella prima pagina. Non dirmi che l’editore l’ha tolta. Gaia apre la prima pagina del libro ma non riesce a leggere: ormai è troppo buio e nella soffitta manca la luce elettrica. L’ombra si sta confondendo con l’oscurità e la voce di Antoine diventa sempre più flebile. – Aspetta – mormora Andrea. E tira fuori dalla tasca una piccola torcia elettrica. Al chiarore della pila, l’ombra riappare sul muro e Gaia può leggere:

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A Leone Werth Domando perdono ai bambini di aver dedicato questo libro a una persona grande. Ho una scusa seria: questa persona grande è il miglior amico che abbia al mondo. Ho una seconda scusa: questa persona grande può capire tutto, anche i libri per bambini; e ne ho una terza: questa persona grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino che questa grande persona è stato. Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano). Perciò correggo la mia dedica: a Leone Werth quando era un bambino. – Chi è Leone Werth? – chiede Andrea, anche se una parte di lui ancora non riesce a credere che l’ombra parli e gli risponda. – Volete la storia dalla fine o dal principio? – Dal principio – dice Gaia. – Dalla fine – dice Andrea. In quel momento una voce chiama i bambini: è ora di cena. Il tempo di urlare una risposta e l’ombra di Antoine è scomparsa. La soffitta ora è molto buia. Bisogna scendere di sotto facendo attenzione a non cadere dalle scale.

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Il principio e la fine

I

l pomeriggio del giorno seguente, Gaia e Andrea sono tornati nella soffitta. La rosa si è aperta e il suo profumo è più intenso. I due bambini non credono che l’ombra sia apparsa davvero, nella loro mente è come l’immagine di una fiaba o di un sogno. Eppure guardano il muro così bianco e luminoso per la luce diffusa del sole e pensano tutti e due che Antoine potrebbe ritornare. Sono stesi sul vecchio tappeto. Oggi nessun videogioco riuscirebbe a distrarli dalla lettura del libro. Gaia apre “Il Piccolo Principe” e comincia a leggere i primi capitoli.

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Il Piccolo Principe

M

olto tempo fa, all’età di sei anni, vidi uno splendido disegno in un libro sulle foreste primordiali che s’intitolava “Storie vissute fra la natura”. Questa è una copia dell’immagine:

Vi era raffigurato un serpente boa che inghiottiva un animale. La spiegazione del disegno diceva: “I boa inghiottono la loro preda tutta intera senza masticarla. Poi non sono più in grado di muoversi e sono costretti a dormire per sei mesi, tanto dura la digestione”. Ci pensai su molto tempo, quindi eseguii il mio disegno numero uno che appariva così:

Lo feci vedere agli adulti che conoscevo chiedendo loro se il disegno faceva paura ma mi risposero:

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Il Piccolo Principe – Perché dovremmo avere paura di un cappello? Io però non avevo disegnato un cappello! Si trattava invece di un boa che digeriva un elefante. Perché lo capissero (ai grandi bisogna sempre spiegare tutto!), disegnai allora il dentro del serpente. Questo era il mio disegno numero due:

Gli adulti mi consigliarono di lasciar perdere i serpenti sia fuori che dentro, di studiare invece la geografia, la storia, la matematica e la grammatica. Per questa ragione, all’età di sei anni, rinunciai alla probabile carriera di pittore famoso. Il fallimento dei due disegni mi aveva scoraggiato. I bambini si stancano quando devono spiegare tutto ai grandi, che non capiscono le cose da soli, per filo e per segno. Fu così che scelsi un altro lavoro e diventai pilota d’aerei. La geografia mi è stata davvero preziosa nei miei voli sopra quasi tutto il mondo: infatti, con una sola occhiata, riesco a distinguere la Cina dall’Arizona e, nel caso io mi smarrisca durante un volo di notte, la mia conoscenza di questa materia si rivela utilissima. Durante la mia vita ho incontrato molte persone importanti e ho vissuto accanto a loro, le ho conosciute molto bene osservandole da vicino. L’opinione che avevo di loro però non è mai migliorata molto.

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i Classici Raffaello

Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE,­GRATUITO, fuori commercio. Esente da I.V.A. (D.P.R. 26-10-1972, n° 633, art. 2 lett. d).

Una delle storie per bambini più amate della letteratura di tutti i tempi è presentata in versione integrale e con le illustrazioni originali. Il libro è arricchito da un racconto in cui l’autore, Antoine de Saint-Exupéry, racconta la sua vita e la nascita del “Piccolo Principe” a due bambini dei giorni nostri. Due storie in una, colme di poesia e di significato, per comprendere la bellezza della vita.

Antoine de Saint-Exupéry,,nato in Francia nel 1900 e morto nel 1944 durante un volo aereo, abbinava la sua passione per la scrittura a quella per il volo. “Il Piccolo Principe” è del 1943 ed è uno dei libri per ragazzi più letti al mondo.

Paola Valente vive a Vicenza, dove insegna nella scuola primaria. Ha scritto per Raffaello numerosi libri per ragazzi, tra cui “La Maestra Tiramisù” e tanti altri romanzi.

I S B N 978-88-472-2410-0

Consigliato a partire dai 9 anni Il libro continua online su daileggiamo.it

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