Insegnare.Lim - Arte-Musica 2-3

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Arte-Musica

nella Scuola Primaria

Guida
Elisa

INTRODUZIONE

Questo libro, indirizzato alle insegnanti degli alunni delle classi seconda e terza della Scuola Primaria, contiene canzoni, filastrocche, racconti originali e proposte per attività artistico-espressive e laboratoriali, scritte appositamente per le varie ricorrenze. Inoltre, l’ultima parte contiene un percorso guidato di Educazione Musicale e di Educazione all’Immagine, studiato per gli alunni del primo biennio, integrato con diverse schede e approfondimenti per la LIM.

I giochi e le attività, sono stati realizzati e raccolti nel corso di più di quindici anni di incontri e percorsi con i bambini e ragazzi, sia in ambito scolastico che parascolastico. Il progetto nasce infatti dall’incontro delle nostre esperienze professionali complementari, simili nell’approccio ma diverse nella specializzazione, che ci hanno consentito di affrontare gli argomenti in modo sufficientemente vario e completo. Chi ha scritto questo libro infatti opera da tempo nel settore del teatro ragazzi e nell’animazione anche in situazioni di piazza, con grandi numeri di persone, e la scelta di utilizzare giochi di animazione teatrale e laboratori manuali nasce dalla convinzione che queste due forme espressive possano aiutare oltre che a divertirsi, anche a conoscere meglio se stessi, ponendosi quindi come attività fortemente socializzanti, che aiutano a rendersi conto che la realtà si può trasformare sviluppando la creatività, il senso critico, l’espressività.

IMPARARE FACENDO

Chiunque è in grado di realizzare le esperienze presenti in questo libro che sebbene all’apparenza possano sembrare semplici, si prefiggono uno scopo molto serio: aiutare gli allievi a conoscersi e sviluppare le proprie abilità in modo da permettere loro di comprendere cosa significhi essere un artista. I linguaggi non verbali, articolati in una progettazione didattica, contribuiscono in modo rilevante a sviluppare il potenziale creativo insito in ogni persona. Perché ciò accada consapevolmente, è necessario prevedere momenti di produzione e momenti di fruizione, procedure di codificazione e decodificazione, in un processo di continua integrazione. Con questo non intendiamo fare di ciascun alunno un artista assoluto, ma intendiamo offrire una serie di spunti per aiutare gli studenti a diventare reattivi e più consapevoli di se stessi e delle proprie potenzialità e capacità. Venendo in contatto con le proprie possibilità artistiche e creative, essi dovranno necessariamente imparare a concentrare le energie e condividere le conoscenze per meglio convogliarle. Attraverso l’azione diretta e l’esperienza concreta, i bambini hanno modo di integrare la teoria con la pratica, il sapere con il“saper fare”, di svolgere un ruolo attivo nella costruzione delle proprie competenze, sviluppando così l’autonomia e l’autostima. I laboratori artistici e musicali in classe, mediante le varie attività, diventano per allievi e insegnanti un’occasione per incontrarsi come compagni di laboratorio, coinvolgendosi reciprocamente, a comunicare, a fare esperienza, a reagire, e a sperimentare e scoprire. Infatti le attività di laboratorio riconoscono la centralità della persona, alunno, insegnante o educatore, considerata come un’individualità complessa nella quale si integrano le diverse componenti cognitive, affettive, emotive e sociali. Il fare educa alla creatività e al pensiero divergente, poiché permette di esplorare e valorizzare le potenzialità e le competenze di ogni bambino, nell’ottica dell’operatività, della progettazione e della libera iniziativa. La sperimentazione di linguaggi diversificati e la mobilitazione di abilità differenti offrono ai bambini l’opportunità di accostarsi al reale da diversi punti di vista, organizzando e integrando le conoscenze.

L’attività manuale arricchisce la vita di relazione, promuovendo un clima positivo di interazioni reciproche, favorendo scambi, confronto e capacità di rapportarsi con più persone al di là del gruppo classe, favorendo la cooperazione tra docenti in forme di organizzazione didattica flessibili e trasversali che superano la rigidità e la settorialità della logica disciplinare.

IMPOSTAZIONE LUDICO-DIDATTICA

Un gioco è un insieme di regole con cui il giocatore accetta di convivere. Le regole non rappresentano tanto una restrizione per il giocatore, bensì gli permettono di giocare. Il gioco è democratico e tutti possono imparare attraverso il gioco. Il gioco stimola la vitalità, risveglia la curiosità, l’intelligenza e la creatività. Nel gioco vengono sviluppate le abilità e le strategie necessarie per eseguire l’esercizio. L’inventiva e la creatività permettono di affrontare ogni tipo di difficoltà presentate dalle situazioni poiché, è sottinteso, tutti gli alunni sono in grado di raggiungere l’obiettivo in base alle loro capacità. Le proposte di questa Guida costituiscono uno spunto iniziale che ciascun insegnante potrà poi modificare/adattare/personalizzare in base alle esigenze del proprio gruppo di alunni.

METODOLOGIE

Tutti i progetti proposti in questo volume si possono realizzare con gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse, anche individuati in base al livello di competenze in relazione a un determinato compito o progetto o alle esigenze individuali e collettive.

• I laboratori non sono stati concepiti come diversivi rispetto al normale corso di studi, ma piuttosto come attività integrative; la Guida infatti è strutturata seguendo il calendario delle ricorrenze scolastiche (vedi pagg. 6 e 7).

• La Guida valorizza l’utilizzo di diversi linguaggi, con particolare riferimento a quello musicale, espressivo e artistico.

• La Guida suggerisce tante proposte legate alle aree linguistico-espressive o artistico-musicali.

• La Guida si sviluppa attraverso un legame trasversale con le altre discipline, soprattutto in sinergia con l’area linguistico-espressiva, matematica, antropologica, storica e digitale.

Inoltre la Guida tiene in considerazione il conseguimento delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo con Raccomandazione del 18 dicembre 2006 e le Indicazioni Nazionali per il Curriculo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di istruzione, Novembre 2012, e in particolare si riferisce ai punti:

4) Competenza digitale;

5) Imparare ad imparare;

7) Senso di iniziativa e imprenditorialità;

8) Consapevoezza ed espressione culturale.

Per i contenuti dei percorsi guidati di Musica e di Arte e Immagine sono state inserite delle tabelle specifiche.

MEZZI E MATERIALI UTILIZZATI

Per contenere i costi e realizzare attività anche con oggetti di recupero e puntare sul riciclo e riutilizzo delle cose, i materiali usati sono di facile reperimento. Le varie schede proposte permettono di impiegare in maniera diversa musica, corpo, voce, pennarelli, carta da pacchi, cartone, cartoncini colorati, stoffa, fil di ferro, colori a tempera, pennelli, sacchetti di carta, carta crespa, forbici, pinze, nastro adesivo, colla, vernice spray, puntine, punti metallici, cucitrice, spago, bastoncini di bambù, bastoncini di plastica, palloncini… Per ciascuna attività è stato predisposto un elenco dettagliato del materiale da usare. Il quantitativo andrà tarato in base al numero di alunni da coinvolgere.

STRUTTURA DELLA GUIDA

Questa Guida è stata pensata e strutturata in tre parti ben distinte ma complementari.

La prima segue il calendario delle “ricorrenze” e manifestazioni legate al percorso scolastico degli alunni, mano a mano che si presentano le varie ricorrenze; la seconda parte prevede un percorso “indipendente” di approfondimento per l’Educazione Musicale e la terza un percorso di approfondimento per l’Educazione all’Immagine. Ogni ricorrenza è un capitolo della Guida, nel quale è inserita l’origine della festività, una filastrocca o racconto o canzone o testo teatrale, e più attività artistiche manuali divise in addobbi per la classe, lavoretti e giochi. Esiste una correlazione tra le schede manuali e i racconti o le filastrocche e i testi delle recite, che però non è vincolante per chi intende realizzare i vari manufatti. In questa Guida, pur essendo rivolta alle insegnanti del primo biennio della Scuola Primaria, abbiamo preferito non fare una distinzione netta tra proposte per la seconda o per la terza classe. Per ciascun capitolo la parte di attività manuale è ordinata in modo crescente di difficoltà, ovvero le prime sono quelle più semplici e di immediata realizzazione. Per ciascuna scheda è indicato se trattasi o meno di attività breve, lunga o “sporchevole” che richiede tempi per la preparazione e il riordino dello spazio, nonché un abbigliamento adeguato.

ICONOGRAFIA

Per facilitare la consultazione della Guida sono state predisposte le seguenti icone, che sintetizzano le caratteristiche delle attività laboratoriali:

Start: attività iniziali per aiutare gli alunni ad entrare a piccoli passi nell’argomento che si vuol proporre.

Attività sporchevole: attività che richiede una preparazione dell’ambiente, un abbigliamento adeguato e del tempo per il riordino.

Attività brevi: attività che si concludono in un unico incontro o mattinata di lavoro.

Attività lunghe o strutturate: attività che necessitano di più incontri, anche in relazione ai tempi di lavorazione/asciugatura dei materiali utilizzati.

Rimandi alla LIM: per i pdf dei testi, delle schede di lavoro semplici e multimediali.

Rimandi al CD: per canzoni e basi musicali.

Rimandi alla sezione delle partiture: per gli spartiti delle canzoni proposte.

Galleria d’arte: immagini fotografiche delle principali opere d’arte e approfondimenti sugli argomenti proposti.

nuova icona

SETTEMBRE

1-5 ACCOGLIENZA

Pianificare giochi, preparare il materiale per le attività pratiche.

TEMPI

Le diverse iniziative si svolgono nell’ambito della quota oraria annuale obbligatoria e, per facilitare l’organizzazione del laboratorio in classe, abbiamo predisposto il seguente calendario:

2 Festa dei nonni

4 Festa degli alberi

2 RECITA DI NATALE

Iniziare a preparare le canzoni.

10 RECITA DI NATALE

Iniziare a preparare gli elementi scenici e gli oggetti e pianificare gli incontri.

12 AUTUNNO

Preparazione degli addobbi e delle attività dell’autunno.

15 HALLOWEEN

Iniziare a preparare gli addobbi.

20 NONNI

Decidere lavoretto e pianificare realizzazione.

23 Primo giorno di autunno.

25 FESTA DEGLI ALBERI

Decidere quale attività pratica e pianificare realizzazione, iniziare a preparare la canzone.

31 Halloween

15 NATALE

Decidere il lavoretto e pianificare gli incontri.

4 SANTA LUCIA programmazione delle attività.

10 RECITA DI NATALE prove generali.

6 Epifania

30 INVERNO

Preparazione degli addobbi.

13 Santa Lucia

15 EPIFANIA

Programmare le attività.

15 CARNEVALE

Preparare gli addobbi e pianificare le attività.

21 Primo giorno di Inverno.

20-23 RECITA DI NATALE

25 Natale

È importante consultare in anticipo la Guida per potersi organizzare (recupero del materiale, disponibilità degli spazi…).

Le ricorrenze di Carnevale e Pasqua non sono state inserite in calendario perché ogni anno cadono in date diverse. Il consiglio è quello di pianificare le attività un mese prima.

FEBBRAIO MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO

1 RECITA DI FINE ANNO

Pianificare la costruzione dei costumi, provare e leggere il copione.

1 PASQUA

Decidere il lavoretto e pianificare gli incontri.

RECITA DI FINE ANNO

Pianificare la preparazione dell’allestimento (scenografie, elementi scenici).

5 PRIMAVERA

Iniziare a preparare gli addobbi.

10 PRIMAVERA

Iniziare a raccogliere il materiale per gli addobbi.

20 FESTA DEL PAPÀ

Decidere lavoretto e pianificazione dell’attività.

19 Festa del papà.

20 RECITA DI FINE ANNO

Inizio prove.

21 Primo giorno di primavera e Festa degli alberi.

25 Primavera FESTA DEGLI ALBERI

Decidere quale attività pratica e pianificare realizzazione.

30 FESTA DELLA MAMMA

Decidere il lavoretto e pianificare l’attività.

1 RECITA DI FINE ANNO

Preparare le canzoni e coreografie e pianificare le prove.

Seconda domenica: Festa della Mamma

1 ESTATE

Organizzare attività.

22-30 RECITA DI FINE ANNO

PERCORSO MUSICALE: QUADRO DEGLI OBIETTIVI

E DELLE ATTIVITÀ PER LE CLASSI SECONDA E TERZA

MACRO OBIETTIVI

• imparare ad ascoltare

• utilizzare il mezzo musicale come forma espressiva individuale

• classificare gli strumenti a suono determinato o indeterminato

• conoscere i parametri del suono (intensità, timbro, durata, altezza)

• conoscere i modelli ritmici

• elaborare rappresentazioni simboliche non convenzionali; riprodurre semplici sequenze ritmico melodiche

• distinguere le voci umane, maschili e femminili e riconoscere le variazioni di intensità della voce

• apprendere una scrittura dei suoni non convenzionale

• produrre messaggi sonori con l’uso di fonti, tecniche e materiali diversi

OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ

• riconoscere e riprodurre i diversi livelli di intensità

• riconoscere le voci dei compagni in base al timbro

• riconoscere e saper classificare gli strumenti musicali e i suoni in base al timbro

• saper classificare i suoni in base alla durata

• riconoscere semplici scansioni ritmiche

• riprodurre modelli ritmici di base e variazioni

• saper classificare i suoni in base all’altezza

• saper produrre i suoni in base alle variazioni di altezza

• saper variare la voce e distinguere i tipi di voce

• saper distinguere i suoni in primo piano e quelli di sfondo

• giochi per allenarsi ad ascoltare

• ascolto di composizioni musicali

• schede didattiche di approfondimentio

• giochi per imparare a riprodurre i parametri del suono

• cantare semplici canzoncine

• utilizzare la voce per la produzione di suoni e sperimentare la varietà delle possibili variazioni

• costruire semplici strumenti ritmici con materiale di recupero di generi e culture differenti

• leggere a voce alta fiabe e recitare

PERCORSO ARTISTICO: QUADRO DEGLI OBIETTIVI

E DELLE ATTIVITÀ

PER LE CLASSI SECONDA E TERZA

MACRO OBIETTIVI OBIETTIVI SPECIFICI

• utilizzare il mezzo artistico come forma espressiva individuale

• produrre messaggi con l’uso di linguaggi, tecniche e materiali diversi

• conoscere alcune tecniche pittoriche e sperimentarle

• leggere e comprendere immagini di diverso tipo: disegni, dipinti, fotografie

• leggere dipinti d’autore

• conoscere i colori complementari

• conoscere e usare i toni del colore

• distinguere le linee di terra, cielo e orizzonte

• riconoscere lo sfondo e il primo piano

• conoscere il punto e la linea

• identificare il confine delle immagini

• conoscere e utilizzare la tecnica del puntinismo

• conoscere e usare i colori a matita, i pennarelli, la china, le tempere

• leggere e interpretare le fotografie

• utilizzare l’asse di simmetria

ATTIVITÀ

• osservazione, comprensione e compilazione di schede didattiche

• utilizzo di diversi colori per incentivare il perfezionamento della motricità fine e della coordinazione oculo-manuale

• produzione di disegni in relazione agli argomenti affrontati in classe

• osservazione della realtà per acquisire nozioni specifiche

• esecuzione di semplici riproduzioni artistiche

• individuazione nella realtà e nelle rappresentazioni delle linee di confine

• osservazione di dipinti per avvicinare il bambino alla pittura

• utilizzo dei dipinti per far comprendere al bambino nozioni discusse in classe

Accoglienza

GIOCHI DI ACCOGLIENZA:

• Chi ha iniziato il movimento?

• Il cane e l’osso

• L’aeroporto

• Il paracadute

• Il paracadute nei giochi di accoglienza

• Giochi col paracadute:

• Adesso sotto ci va…

• Passa la palla

• Partita a tennis

• Prendiamo i palloni

ADDOBBI PER LA CLASSE:

• Una barca per bambino

• Bandierine di stoffa

ATTIVITÀ PRATICHE:

• La valigia dei ricordi

• Autoritratto foto di gruppo

• L’albero degli anni

• Un cielo di mongolfiere

GIOCHI DI ACCOGLIENZA

Nei giochi di accoglienza sono inserite diverse attività da fare con il corpo e con la voce, per dare a ciascuno la possibilità di trovare il modo migliore per esprimersi. Giochi di animazione teatrale, giochi di gruppo, nei quali ciascun bambino potrà sentirsi parte integrante, unica e fondamentale di un “tutto” che non comprende solo lui. I giochi teatrali servono a mettere in moto il corpo, la voce, il movimento, l’osservazione e la memoria, sperimentando insieme in modo divertente.

CHI HA INIZIATO IL MOVIMENTO?

Questo gioco permette di sviluppare l’osservazione critica dei bambini. Tutti gli alunni si dispongono in cerchio. A turno uno di essi viene fatto uscire dall’aula, mentre uno dei rimanenti viene scelto come “direttore d’orchestra”. L’alunno che dirige dà inizio a un movimento (esempio toccarsi la spalla con la mano, o schioccare le dita) e tutti gli altri componenti del cerchio devono simultaneamente eseguire lo stesso movimento, senza che si possa distinguere chi è che ha iniziato il movimento.

L’alunno che è stato fatto uscire viene richiamato in aula, si posiziona al centro del cerchio e deve scoprire chi è il “direttore d’orchestra”. Colui che dirige il movimento ovviamente dovrà cambiarlo ogni tanto, senza farsi scoprire da chi occupa il centro del cerchio. Una volta scoperto il “direttore”, sarà quest’ultimo a uscire e si sceglierà un nuovo direttore d’orchestra.

IL CANE E L’OSSO

Tutti i giocatori (tranne uno, che farà la parte del cane) siedono in cerchio sul pavimento. Colui che fa la parte del cane sta seduto o sdraiato sul pavimento al centro del cerchio, con gli occhi chiusi (meglio se bendato) e un oggetto davanti a sé che rappresenta l’osso. Tra i giocatori seduti in cerchio se ne sceglierà uno che dirigerà il gioco. Quando tutti sono pronti e il cane ha gli occhi chiusi, il direttore del gioco farà cenno a uno dei componenti (senza usare la voce, solo con lo sguardo), di rubare l’osso al cane. Se il ladro riesce a rubare l’osso al cane senza che questi se ne accorga, quello che ha preso l’osso prenderà il posto del cane. Altrimenti il gioco continua invariato finché qualcuno non riesce nell’impresa. Il cane, nel momento in cui si accorge che qualcuno gli sta “rubando l’osso”, dovrà allungare una mano. È possibile inserire una variante al gioco facendo scoprire al cane chi gli ha rubato l’osso. Ovvero, il bambino che prende l’osso (se non è stato scoperto mentre compie l’azione), torna al proprio posto nascondendo l’osso dietro la schiena. Se quello che fa la parte del cane indovina il nome del ladro, mantiene il suo posto, altrimenti chi ha rubato l’osso diventerà a sua volta il cane.

L’AEROPORTO

Si dispongono i banchi in modo da lasciare un varco abbastanza ampio nel centro dell’aula.

Questo varco rappresenterà la pista di atterraggio. In mezzo alla pista verranno disposti alla rinfusa oggetti di vario genere e varie dimensioni: zaini, libri, matite, astucci…

Predisposto il campo di gioco, si dividono gli alunni in coppie. Per ciascuna coppia si sceglierà un pilota e una torre di controllo.

La torre di controllo si metterà a un capo della pista, mentre il pilota all’altro capo. Il pilota viene bendato in modo che non veda nulla e per riuscire ad atterrare correttamente, ovvero giungere “senza danni” alla fine della pista, deve affidarsi alle indicazioni della torre di controllo. Per atterrare bene non deve toccare nessuno degli ostacoli e neppure finire addosso ai banchi posti ai lati della pista. La torre di controllo guiderà il pilota dicendogli come muoversi, ad esempio: “Piede sinistro in avanti, spostati a destra, avanti piano...” Vince la gara la coppia che atterra senza danni nel minor tempo possibile. Altre attività che si possono fare come giochi di accoglienza sono inserite nel percorso musicale guidato:

•  Chi cerca trova (pag. 300)

•  Indovina la voce (pag. 304)

•  Accorcia lo spazio (pag. 320)

•  Le camminate (pag. 320)

•  Il gioco delle cose che volano (pag. 325)

•  Su e giù, il serpentone sonoro (pag. 325)

•  Il cerchio dei nomi (pag. 333)

•  Indovina chi? (pag. 333)

Volendo possono essere proposte nel momento dell’accoglienza anche le canzoni:

•  Un amico è un tesoro (pag. 268)

•  Straordinariamente tu (pag. 288)

Queste ultime, pur essendo inserite nelle due recite finali, possono essere utilizzate anche indipendentemente da esse.

IL PARACADUTE

La vela del paracadute, oltre a essere un equipaggiamento sportivo e militare, è anche un piacevolissimo strumento ludico-educativo.

Giocare con il paracadute crea confidenza tra l’adulto conduttore dell’esperienza e i bambini che la svolgono, sviluppando in questo modo relazioni interpersonali. Favorisce lo scambio di idee e l’invenzione di situazioni nuove, incentivando la creatività e la prontezza di spirito. Aiuta anche la comunicazione tra bambini che non si conoscono o si rincontrano dopo tanto tempo, favorendo il gioco di squadra e il senso di appartenenza a un gruppo. Inoltre, essendo un’attività che prevede un grande gruppo, implica l’accettazione e il rispetto di determinate regole.

La struttura di questo strumento è molto semplice: un telo di un vecchio paracadute tondo con un foro al centro. In commercio è possibile acquistarne di colorati anche sulle riviste specializzate in materiali scolastici. Oppure, rivolgendosi a un aeroporto turistico, chiedendo se hanno dei vecchi paracadute tondi in vendita.

Sconsiglio l’acquisto di quelli con le maniglie: limitano i movimenti delle mani e più che facilitare il gioco possono far male ai bambini.

IL PARACADUTE NEI GIOCHI DI ACCOGLIENZA

Questo strumento può diventare utile anche durante i primi giorni di scuola per ritrovare il gruppo classe e per riprendere le lezioni in modo divertente e colorato. I giochi che si possono fare sono tanti. La duttilità di questo strumento permette, infatti, di inventare situazioni nuove ogni volta che lo si usa. Esistono giochi semplici e alcuni che necessitano di altro materiale, come palloni leggeri, palline da ping-pong, polistirolo, foglie secche… Quando ai bambini si presenta il sacco con dentro la vela per la prima volta

e si chiede “Cosa ci sarà qui dentro?”, si innesca un meccanismo creativo che non ha eguali.

L’insegnante coglierà l’idea che più le si addice per creare la “storia cornice” che darà inizio al gioco. Non si deve scartare o criticare nessuna proposta dei bambini. Dentro il sacco ci può essere di tutto: un’astronave, una pentola, una ruota, la scopa della Befana, le scarpe della nonna, un cane… Una volta deciso lo spunto, ci si farà aiutare dai bambini nell’estrarre il paracadute e si inizierà a giocare.

GIOCHI CON IL PARACADUTE

Il primo approccio sarà di conoscenza e di scoperta di quello che è uscito dal sacco. I bambini verranno invogliati dai colori e dalla stoffa a prenderlo in mano e ad aprilo. Si metteranno in autonomia attorno al cerchio e inizieranno a muoverlo, senza che nessuno gli abbia detto nulla.

All’inizio è necessario lasciare alcuni minuti di scoperta motoria autonoma del gruppo rispetto al paracadute, poi, quando l’insegnante intuisce che il gioco si sta tramutando in confusione, richiamerà il gruppo classe. Ottenuto il silenzio, l’adulto darà le prime regole fondamentali per usare la vela, indicazioni che, se non vengono seguite, interrompono l’attività:

•  non si cammina con le scarpe sopra il paracadute (si può rotolare, strisciare, gattonare);

•  non si infila la testa nel buco centrale quando si fanno dei giochi sotto il paracadute;

•  non si strattona il paracadute quando qualcuno è nel foro e sta facendo un gioco;

•  si ascoltano le indicazioni dell’insegnante.

Esistono dei movimenti base che è opportuno far vedere ai bambini prima di iniziare qualsiasi gioco. Una volta presa confidenza con il paracadute, l’insegnante potrà far conoscere questi movimenti tramite la fabulazione di una storia, nata dallo spunto di uno dei bambini. Il paracadute si può muovere leggermente, quasi le mani tremassero, fino a scuoterlo con forza ed energia.

Lo si può alzare, tenere all’altezza della vita e tenderlo, per poi iniziare a camminare o a correre in un verso, oppure iniziare a raccoglierlo fino ad arrivare al centro tutti insieme. Può essere tenuto basso a terra, oppure alzato creando un fungo. Per fare quest’ultimo esercizio è necessario dare delle indicazioni precise: si parte accovacciati a terra, al via ci si alza e si fanno tre passi avanti, alzando le braccia in alto.

Ci si può sedere sotto: dopo aver fatto il fungo, far abbassare le braccia portandosi dietro la schiena la vela e sedendocisi sopra.

ADDESSO SOTTO CI VA…

Questo gioco ha pochissime regole. I bambini dovranno scuotere il paracadute all’altezza della vita e, quando l’insegnante darà l’indicazione, i bambini coinvolti dovranno infilarsi contemporaneamente sotto e stendersi con la schiena a terra, guardando il paracadute. Intanto i bambini rimasti fuori continueranno a muovere la tela. Al cenno dell’adulto il paracadute verrà alzato e i bambini stesi dovranno uscire fuori prendendo posto attorno alla vela, continuando a scuoterla. Le indicazioni possono essere infinite:

•  adesso sotto ci va chi ha il nome che inizia con F;

•  adesso sotto ci va chi ha i capelli biondi;

•  adesso sotto ci va chi ha il papà con i baffi;

•  adesso sotto ci va chi compie gli anni in primavera;

•  adesso sotto ci va chi frequenta la classe…

Quest’ultima indicazione può essere data nel momento in cui si vuole mettere via il paracadute. Tutti i bambini andranno a sdraiarsi a terra e l’adulto potrà raccogliere la vela.

PASSA LA PALLA

Per fare questo gioco è necessaria una palla leggera. I bambini sono attaccati al paracadute e continuano a muoverlo. Nel momento in cui l’insegnante dirà il nome di uno dei componenti della classe e metterà la palla sulla stoffa, i bambini dovranno cercare di far giungere il pallone al bambino indicato

dall’insegnante, agitando il paracadute. L’alunno indicato, nel momento in cui riuscirà a prendere la palla, la dovrà rimettere nuovamente in gioco dicendo il nome di un suo compagno e così via.

PARTITA A TENNIS

Questo gioco, come il precedente, necessita di un pallone leggero. I bambini sono attaccati al paracadute e lo muovono. L’insegnante dividerà il cerchio seguendo una linea immaginaria, formando così due squadre. Verrà gettato il pallone sul paracadute e ogni squadra dovrà cercare di buttarlo fuori dalla metà campo avversaria. Una volta che il pallone esce, verrà assegnato un punto alla squadra che è riuscita a lanciarlo all’esterno. Si può decidere di arrivare fino a 5 punti e poi, se si vuole, fare la rivincita.

Una variante al gioco può essere quella di mescolare le due squadre dopo i tre punti, per formarne di nuove. Il cambio dei posti avviene mettendo a terra il paracadute e, nel caso fosse a spicchi colorati, chiedendo ai bambini di un dato spicchio di spostarsi in un altro dello stesso colore.

PRENDIAMO I PALLONI

Questo gioco ha bisogno di almeno cinque palloni piccoli. Il primo bambino, scelto dall’insegnante, si disporrà all’interno del foro centrale e gli altri alunni inizieranno ad agitare il paracadute. A un certo punto l’adulto getterà i palloni sopra la vela. Chi è nel centro cercherà di prenderli. Se ci riesce entro un tempo stabilito, potrà scegliere chi lo sostituirà al centro, altrimenti sarà l’insegnante a decidere chi prenderà il suo posto. L’attenzione da porre in questo gioco è che la vela non si alzi troppo rispetto al bambino in mezzo, che potrebbe farsi male.

Questi sono solo alcuni giochi che si possono fare. L’insegnante potrà inventarne altri, sperimentando insieme al gruppo classe. Naturalmente questo strumento può essere usato non solo per l’accoglienza, ma anche per qualsiasi altro momento di gruppo della classe, come la festa di Carnevale, la Festa degli Alberi… L’importante è strutturare il contesto e i giochi in base al tema. Può diventare un utile strumento anche durante le ore di educazione motoria.

ADDOBBI PER LA CLASSE

UNA BARCA PER BAMBINO

Questi addobbi per l’inizio dell’anno scolastico richiamano le vacanze appena trascorse e danno un tocco di colore all’aula, accogliendo ciascun bambino nella sua unicità.

Volendo, tra gli addobbi da realizzare per il momento dell’accoglienza, è possibile considerare anche quelli dell’autunno, essendo questi momenti molto vicini tra loro.

Materiale occorrente:

– cartoncini colorati

– cartoncino bianco

– pennarelli

– forbici

– colla stick

– ritagli di carta velina

– fotocopia figura 1

– indelebile nero

Dalla fotocopia della figura 1 si ritaglieranno tutte le varie parti della barca e si riprodurranno, seguendo il contorno, sui vari cartoncini colorati. Il consiglio è quello di mescolare i colori, in modo che ogni elemento della barca sia diverso.

Si può decide di ritagliare le vele dal cartoncino bianco, avendo così la possibilità di decorarlo sia con i pennarelli, sia con i ritagli di carta velina, in modo da rendere ogni barchetta unica.

Una volta colorata la vela, ci si incollerà sopra l’albero e, su questo, lo scafo.

Alla sommità dall’albero si incollerà la bandierina e, se si desidera, si decorerà la parte inferiore con gli oblò oppure con ritagli di carta o palline di carta velina. Prima di fissare le barchette alle finestre e alle porte, scrivere con il pennarello indelebile su ogni barchetta il nome di un bambino. In alternativa si potrebbe decidere di farle scendere anche dal soffitto. In questo caso è opportuno decorare entrambi i lati.

BANDIERINE DI STOFFA

Il rientro a scuola può essere più piacevole per gli alunni, ma anche per le insegnanti, se la classe è colorata con degli addobbi. L’importante è che siano semplici, ma allo stesso tempo di grande effetto.

Materiale occorrente:

– pezzi di stoffa colorati di diversi materiali

– forbice dentellata

– colla vinilica

– indelebile nero

– nastro della lunghezza desiderata

– fotocopia figura 2

Dalla fotocopia della figura 2 si ricaverà la sagoma che diverrà lo stampo per le bandierine.

Sulla stoffa si riprodurranno tante bandierine e, con la forbice dentellata, si ritaglieranno. In alternativa alla stoffa, si può usare carta da regalo dalle fantasie floreali, o comunque molto semplici, o fogli colorati.

Una volta ritagliati tutti i pezzi, fissarli al nastro con la colla vinilica, piegando la base del triangolo su se stessa per 3 cm circa. Il filo dovrà trovarsi all’interno della piegatura.

Fissate tutte le bandierine al nastro, si appenderanno i festoni alle pareti e sotto il soffitto, da una parete all’altra della classe.

Il consiglio è di usare un pennarello indelebile a punta fine per tracciare i contorni delle bandierine sulla stoffa. In questo modo, anche se il colore della stoffa dovesse essere scuro, la sagoma si noterà ugualmente. Se, poi, vi fosse qualche sbavatura, ritagliando la stoffa, questa non si vedrà.

Se si vuole, al posto della colla vinilica si può usare la colla a caldo o la cucitrice. Nel primo caso, è opportuno stare molto attenti a non scottarsi; nel secondo caso, il lavoro, una volta concluso, potrebbe essere esteticamente meno bello.

ATTIVITÀ PRATICHE

LA VALIGIA DEI RICORDI

“Una valigia nuova rappresenta la speranza di un viaggio. Vecchia è un ricordo”

AA.VV., Le carte del viandante, Guerini e Associati

La valigia dei ricordi è una scatola che accompagnerà l’alunno dalla prima alla quinta classe, arricchendosi e anche un po’ rovinandosi. Segnerà il trascorrere del tempo contenendo ogni cosa che per il bambino valga la pena tenere. Se è già stata fatta in prima, è semplicemente da riprendere ed aggiornare.

Materiale occorrente:

– scatola da scarpe

– adesivi

– carta da regalo

– forbici

– colla stick

– scotch

Far portare ad ogni alunno una scatola da scarpe dei genitori (sono più grandi rispetto alle loro).

Decorare con adesivi, pezzi di carta da regalo, disegni ritagliati…

La valigia può essere tenuta in classe, magari tutte insieme impilate. Si creerà in questo modo “un muro di ricordi”. Ogni qual volta l’insegnante riterrà opportuno, dedicherà del tempo alla valigia per ricordare ciò che si era archiviato o per mettere al suo interno qualche elemento nuovo.

Durante le vacanze, sia natalizie che estive, consegnare le valigie da portare a casa, invitando ciascuno a mettere dentro un ricordo. Al rientro si potrà commentare quello che si è archiviato.

AUTORITRATTO FOTO DI GRUPPO

“Quanto sono cambiato? Quanto siamo cambiati dallo scorso anno?”

Disegnare il proprio viso aiuta a identificarsi e riconoscersi all’interno del gruppo classe. L’attività è strutturata in due momenti:

PRIMO MOMENTO

Materiale occorrente:

– fotocopia della figura 3

– forbici

– colori a matita

– gancetti adesivi appendi-quadri

Consegnare a ciascun bambino copia della figura 3. Chiedere di completare con il disegno del proprio viso. Far colorare la cornice.

Tagliare la fotocopia, attaccare dietro il gancetto e appendere l’autoritratto in classe (sul bordo del banco, vicino alla lavagna, sul muro...).

SECONDO MOMENTO

Materiale occorrente:

– forbici

– colla

– grande cartellone

Una volta concluso il periodo dell’accoglienza, prendere tutti gli autoritratti, far tagliare la cornice ai bambini e attaccare sopra un grande cartellone tutti i disegni.

Una volta composto il cartellone, l’insegnante dovrà scrivere “NOI SIAMO LA CLASSE…” e, con i bambini, disegnare la cornice del cartellone. Questa seconda parte dell’attività, segna il passaggio da: “Sono un bambino in seconda/terza”, a: “Siamo un gruppo classe formato da noi”. Lasciare libertà ai bambini di attaccare il proprio ritratto dove vogliono, vicino agli amici, al proprio compagno di banco…

L’ALBERO DEGLI ANNI

Questo cartellone dei compleanni può essere legato alla costruzione dell’”Albero delle stagioni“ di pagina 40. L’idea è di creare dei rami sui quali attaccare delle foglie colorate (ogni colore corrisponde a una stagione) e su queste scrivere la data del compleanno di ogni alunno. L’albero concluso apparirà variopinto e gli alunni, osservando il colore della foglia, sapranno subito in che stagione quel compagno compie gli anni.

Materiale occorrente:

– cartellone bianco o azzurro

– pennarello marrone

– cartoncini rossi, bianchi, verde chiaro e verde scuro

– forbici

– pennarello nero

– colla stick

– fotocopia della figura 4

L’insegnante disegnerà sul cartoncino grande un albero (o anche solo i rami) e sopra ci potrà scrivere:

•  I compleanni della classe

•  L’albero dei compleanni

•  Buon compleanno a…

Intanto i bambini ritaglieranno la sagoma della figura 4 e la riprodurranno sul cartoncino del colore corrispondente alla stagione in cui compiono gli anni: rosso-autunno; bianco-inverno; verde chiaro-primavera; verde scuroestate.

Ritagliata la foglia, gli alunni ci scriveranno sopra il proprio nome e la data del compleanno e con la colla la fisseranno al cartellone. L’insegnante potrà decidere l’ordine con cui incollare le foglie, se suddiviso per stagioni e quindi per colori, o se incollarle in ordine casuale, creando in questo modo una chioma variopinta.

VARIANTE DELL’ATTIVITÀ

Materiale occorrente:

– fascina di rami

– cartoncini rossi, bianchi, verdi chiaro e verde scuro

– spago

– foratrice

– pennarello nero

– forbici

– fotocopia figura 4

4

Si può scegliere di non usare un cartellone con sopra disegnato un albero, ma di trovare dei rami e legarli assieme, in modo da formare una fascina vera e di metterla dentro un vaso.

In questo caso si dovrà forare il gambo della foglia e si dovrà passare dentro al foro un pezzetto di spago, annodandolo in modo da formare un anello. Le foglie verranno appese ai rami dagli stessi bambini, dopo che avranno scritto sopra nome e data del compleanno.

Le varianti per questo tipo di lavoro sono molteplici: si può decidere di far dipingere la propria foglia con le tempere, oppure raccogliere delle foglie di magnolia e, con il pennarello indelebile, scriverci sopra la data.

Figura

UN CIELO DI MONGOLFIERE

Questo cartellone dei compleanni viene realizzato insieme ai bambini, i quali coloreranno la propria mongolfiera e la incolleranno nel cielo della classe di appartenenza.

Materiale occorrente:

– cartoncino grande azzurro

– colla stick

– colori a matita o pennarelli

– pennarello nero

– forbici

– fotocopia figura 5

L’insegnante preparerà il cartellone azzurro (che deve essere molto grande), scrivendoci sopra la classe di appartenenza.

•  Il cielo della classe…

•  I compleanni volanti della classe…

•  Volano i compleanni

Intanto i bambini coloreranno come più preferiscono la propria mongolfiera, che l’insegnante avrà fotocopiato dalla figura 5.

Possono disegnare all’interno del pallone quello che più gli piace o che più li caratterizza. In alternativa possono disegnare una torta di compleanno o il numero degli anni che compiranno. L’insegnante deciderà se dare indicazioni o lasciare la scelta agli alunni.

Finito di colorare, scriveranno con il pennarello nero, dentro il cestone della mongolfiera, il loro nome e la data del loro compleanno.

Con le forbici la sagomeranno e la incolleranno sul cartellone azzurro.

L’insegnante deciderà come incollare le mongolfiere: se secondo la data del compleanno, se in ordine alfabetico, o in ordine casuale. Se si vuole, si possono dividere tra maschi e femmine.

Autunno

FESTEGGIAMO LA STAGIONE

SCHEDE DI ASCOLTO:

• L’autunno

• Disegna la strofa

CANZONE:

• Valzer delle stagioni

ADDOBBI DELLA CLASSE:

• L’autunno è alle porte

• Appendini autunnali

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Collage d’autunno

• L’albero delle stagioni

AUTUNNO

“Celebra il Vilanel con balli e Canti del felice raccolto il bel piacere e del liquor de Bacco accesi tanti finiscono col Sonno il lor godere fa’ ch’ ogn’ uno tralasci e balli e canti l’aria che temperata dà piacere, e la Stagion ch’ invita tanti e tanti d’un dolcissimo Sonno al bel godere. ”

da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi

L’AUTUNNO è la stagione che determina la fine dell’estate e annuncia l’inizio dell’anno scolastico.

La routine quotidiana cambia: dalla libertà della stagione estiva si passa a tempi e ritmi scanditi in modo definito e obbligato. I cambiamenti sono percepiti dai bambini anche tramite l’osservazione dell’ambiente circostante: le giornate si accorciano, il cielo si ingrigisce, a volte compare la nebbia, le foglie degli alberi, dopo aver preso il sole per tutta l’estate, ora si ingialliscono e cadono, sulla tavola compaiono nuovi frutti, la temperatura cambia e bisogna coprirsi un po’ di più.

• AUTUNNO: SCHEDA DI OSSERVAZIONE (Cosa cambia attorno a me)

PRIMA

DOPO

GIORNATE

ALBERI

COME MI VESTO

COSA FACCIO

L’AUTUNNO (DI

ANTONIO VIVALDI)

• Ascolta la musica e scegli nell’elenco quello che ti ispira (si può segnare anche più di una voce).

allegria tristezza calma movimento paura divertimento

pioggia freddo temporale vento neve sole

• Rispondi.

Secondo te è una musica:

veloce lenta forte debole

Quanti strumenti suonano?

uno pochi tanti

• Disegna nel riquadro sottostante quello che ti ispira questa musica.

VALZER DELLE STAGIONI

Durata: 4’08”

In autunno comincian le scuole, il caldo non ci fa sudare.

Le foglie si sono abbronzate, son tutte colorate.

Maturan le mele cotogne, l’uva e le castagne.

A volte compare la nebbia, ma in bici ancora si va.

Rit.: La, la, la questo è il valzer delle stagioni, la, la, la questo è il valzer del tempo che va.

In inverno si accorciano i giorni, e si fa buio presto.

Si indossano sciarpe e berretti, i guanti e tutto il resto.

Se nevica usciamo a giocare, le Feste stan per arrivare.

Sul ghiaccio si scivola e cade, con passo più lento si va.

Rit.: La, la, la questo è il valzer delle stagioni, la, la, la questo è il valzer del tempo che va.

In primavera si sveglia la terra, si torna all’aria aperta.

Germogliano gli alberi e i fiori, ritornano i colori.

Le piogge son spesso abbondanti, e occorre stare attenti.

Se il clima è più mite e più caldo, in gita a Pasquetta si va.

Traccia n. 1
Spartito a pag. 406
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Rit.: La, la, la questo è il valzer delle stagioni, la, la, la questo è il valzer del tempo che va. (2 volte)

In estate finisce la scuola, si va tutti in vacanza. I giorni si allungano e adesso, la sera si sta fuori.

Maturano grano e pannocchie, l’anguria e le albicocche. Il caldo ci toglie le forze, e al fresco potendo si va.

Rit.: La, la, la questo è il valzer delle stagioni, la, la, la questo è il valzer del tempo che va. (2 volte)

DISEGNA LA STROFA

• Decora la cornice con gli elementi della stagione; poi rappresenta, all’interno del quadro, la strofa della canzone “Valzer delle stagioni” di pag. 32 che descrive l’autunno.

Traccia n. 1

Addobbi per la classe

ADDOBBI PER LA CLASSE

L’AUTUNNO È ALLE PORTE

Questa attività è molto semplice da realizzare e coinvolge tutto il gruppo classe nella costruzione degli addobbi per l’autunno.

Materiale occorrente:

– colori a matita o pennarelli

– forbici

– nastro adesivo

– fotocopia figura 6 e 7

Ogni bambino avrà a disposizione una fotocopia della figura 6 e della figura 7 che colorerà a suo piacimento, usando i colori a matita o i pennarelli.

Con le forbici si ritaglieranno le figure e, con il nastro adesivo, si fisseranno a porte, armadi, cattedre e vetri dell’aula.

Questa semplice attività permette all’insegnate di testare la conoscenza degli alunni nel riconoscimento degli elementi autunnali e dei colori che li contraddistinguono.

Figura 6

Addobbi per la classe

APPENDINI AUTUNNALI

Questo addobbo autunnale è un semplice bilanciere, realizzato con vecchie grucce in metallo, filo di lana e foglie. Si può decidere se raccogliere le foglie nel cortile della scuola assieme ai ragazzi, oppure se farle portare da casa o se realizzarle con del cartoncino colorato.

Materiale occorrente:

– grucce in metallo

– filo di lana

– cucitrice

– foglie vere

– cartoncini color rosso, marrone, arancio, giallo

– fotocopia della figura 8

– forbici

Se si decide di costruire questi colorati appendini con le foglie realizzate dagli alunni, è necessario fotocopiare la figura 8 e distribuirla alla classe. Ricavare le diverse sagome di foglia e, con la matita, seguire il contorno sul cartoncino colorato.

I bambini sagomeranno con le forbici le varie foglie e, aiutandosi con la cucitrice, le fisseranno su diversi fili di lana.

I fili di lana avranno diverse lunghezze in modo da creare movimento una volta legati alla gruccia.

Può essere un’idea ancora più colorata mescolare i due tipi di foglie. Se si usano le foglie vere, il procedimento rimane invariato. L’accortezza è fissare le foglie al filo, pinzando il gambo, altrimenti, seccandosi, si rompono.

ATTIVITÀ PRATICHE

COLLAGE D’AUTUNNO

Questa esperienza ha la finalità di costruire un cartellone, utilizzando la tecnica del collage (vedi sezione “Approfondimenti”, pag. 404) con immagini riguardanti l’autunno. La raccolta del materiale può essere fatta dai bambini a casa, oppure sfogliando insieme i giornali in classe.

Materiale occorrente:

– cartellone arancione o giallo (in alternativa lo si può usare bianco)

– riviste, giornali e volantini pubblicitari dei supermercati

– colla

– forbici

– pennarello indelebile

Sul cartellone la maestra dovrà scrivere con il pennarello “Ecco cosa ci porta l’autunno”.

Gli alunni, sfogliando i giornali, dovranno cercare tutte le immagini, i colori, gli oggetti, gli animali, i paesaggi inerenti all’autunno e le ritaglieranno. Una volta raccolte tutte le immagini, insieme all’insegnante, le incolleranno sul cartellone.

Se alcuni elementi caratterizzanti l’autunno non sono stati trovati, si possono disegnare sul cartellone o semplicemente scrivere. Il cartellone, una volta concluso, può essere appeso in classe.

Per questa attività, occorrono molti giornali da poter sfogliare e ritagliare.

Se l’insegnante decide di proporre questa attività completamente in classe, è necessario che chieda preventivamente di raccogliere a casa le riviste da usare durante lo svolgimento del laboratorio.

Se nella raccolta di giornali e riviste si richiedono anche i volantini promozionali dei supermercati, sarà più semplice trovare prodotti gastronomici stagionali da attaccare al cartellone.

L’ALBERO DELLE STAGIONI

Questo semplice manufatto si arricchisce di dettagli con il passare del tempo e delle stagioni. L’alunno lo costruirà in autunno e lo completerà durante gli ultimi giorni di scuola.

Materiale occorrente:

– cartoncino bianco spesso

– pennarello marrone

– cartoncini colorati di colore rosso, verde chiaro e verde scuro

– pennarello nero

– colla

– forbici

– ritagli di cartoncini colorati (rosso, giallo, arancio, verde)

– fotocopie figura 9

La costruzione dell’albero è molto semplice, l’importante è prestare attenzione nel momento in cui si incollano i cartoncini colorati.

La figura 9 dovrà essere fotocopiata ingrandita prima di essere consegnata ai bambini.

Gli alunni ritaglieranno la sagoma dalla fotocopia e la riprodurranno, seguendone il contorno con la matita, su due cartoncini bianchi diversi e le ritaglieranno.

Sul primo albero si praticherà un taglio dalla chioma verso il centro. La lunghezza verrà calcolata misurando l’altezza e dividendola per due. Sul secondo albero si effettuerà un taglio dal tronco verso l’alto. La lunghezza, anche in questo caso, verrà calcolata misurando l’altezza e dividendola per due.

Con i cartoncini colorati si ricaveranno le varie mezze chiome da incollare sulle sagome. La prima sagoma dovrà avere la mezza chioma bianca a sinistra e, a destra, si dovrà incollare il cartoncino verde chiaro.

Una volta incollati i primi cartoncini, girare l’albero e incollare a sinistra il cartoncino verde scuro e, nella metà di destra, il cartoncino rosso.

La seconda sagoma dovrà avere la chioma ricoperta con il cartoncino rosso a sinistra e, a destra, dovrà essere bianca. Sistemato questo verso dell’albero si dovrà girare ed incollare a sinistra il cartoncino verde chiaro e a destra il cartoncino verde scuro.

Se il cartone che abbiamo usato per ricavare le due sagome è bianco, si può evitare di usare il cartoncino bianco per le chiome.

Ora con il pennarello marrone colorare tutti e quattro i tronchi, disegnando i rami solo nelle chiome bianche.

I bambini prenderanno i due alberi e li assembleranno insieme, infilandoli uno dentro l’altro, lungo il taglio praticato precedentemente nel tronco e nella chioma, dando forma così ad un unico albero tridimensionale, facendo combaciare le varie parti in modo che ogni quarto sia di un unico colore. Costruito l’albero, i bambini abbelliranno il quarto rosso (rappresentante l’autunno) con piccoli ritagli di carta colorata, incollandoli sulla chioma. Con il pennarello nero, lungo tutta la chioma dell’autunno, si potrà scrivere il verso della canzone “Valzer delle stagioni” che dice:

“In AUTUNNO... le foglie si sono abbronzate, son tutte colorate.”

L’insegnante deciderà se far portare a casa l’albero agli alunni, raccomandando di non rovinarlo, per poi riportarlo a dicembre, oppure di lasciarlo in classe e attendere il periodo invernale per abbellire il quarto bianco.

Si può decidere di realizzare un unico grande albero per la classe, al quale lavoreranno tutti insieme gli alunni. Invece di usare i colori per dipingere il tronco, si potranno utilizzare anche ritagli di carta marrone presi dalle riviste.

Festa dei nonni

QUESTA FESTA PERCHÉ

FILASTROCCHE:

• Nonni angeli custodi

• Star coi nonni è una gioia

• Star con te è una gioia

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Sal-vasetto

• Un fiore per voi

• Frottage

• Decoupiatto

• Scatola pastosa

Il 2 ottobre, data in cui la Chiesa Cattolica celebra gli Angeli Custodi, si festeggia anche la Festa dei nonni. È una ricorrenza civile introdotta in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005, “quale momento per celebrare l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”. I nonni sono una risorsa importantissima per tutte le famiglie, soprattutto per quelle in cui i genitori lavorano. Per questo sono stati paragonati agli Angeli Custodi. Questa festa è stata concepita proprio come momento di incontro e riconoscenza nei confronti dei nonni, gli Angeli Custodi dell’infanzia. È davvero importante festeggiare i nonni in un grande abbraccio, ricordandoci quanto queste figure danno ogni giorno, in termini di aiuto concreto e soprattutto dal punto di vista umano, alle loro famiglie, ai loro nipoti e anche alla comunità, visto che sovente il supporto dei nonni viene richiesto fuori dalle scuole e sui pulmini, come accompagnatori, e in altri lavori utili.

FILASTROCCA

NONNI ANGELI CUSTODI

Dentro il pulmino un nonno veglia, mentre il giardino l’altro sorveglia. Quando la mamma tardi lavora, spesso la nonna mi bada ancora. Siete puntuali fuori da scuola, sempre leali e di parola. Bravi custodi, Angeli veri, degni di lodi, plausi sinceri. Gran volontari col cuor contento voi nonni cari, siete un portento.

David Conati

STAR COI NONNI È UNA GIOIA

Star con voi è una gioia e vi dico ora il perché: perché mai non ci si annoia quando siete insieme a me. Io con voi posso parlare, posso far tante domande e mi state ad ascoltare perché dite che son grande. Mi spiegate tante cose, perché voi sapete tutto: storie tristi o spiritose, di una volta soprattutto.

È per voi che ho preparato questo splendido vasetto, un bel fiore delicato ed un tenero biglietto.

Ogni petalo è un pensiero su cui scrivo con il cuore il mio augurio più sincero: ai miei nonni con amore.

STAR CON TE È UNA GIOIA

Star con te è una gioia e ti dico ora il perché: perché mai non ci si annoia quando sei insieme a me. Io con te posso parlare, posso far tante domande, e mi stai ad ascoltare perché dici che son grande. Poi mi spieghi tante cose, perché tu sai proprio tutto: storie tristi o spiritose, di una volta soprattutto. È per te che ho preparato questo splendido vasetto, un bel fiore delicato, ed un tenero biglietto su cui scrivo con il cuore: al mio nonno con amore (alla nonna con amore).

ATTIVITÀ PRATICHE

SAL-VASETTO

Per realizzare questo lavoretto non serve molto tempo. Il materiale necessario è poco e di facile reperimento. Come altri lavoretti può avere diversi procedimenti di lavorazione:

PRIMA VARIANTE

Materiale occorrente:

– bottigliette vuote degli aperitivi analcolici

– sale fino

– gessetti colorati

– grattugia per noce moscata

– fogli di giornale

– cucchiaio

– un piccolo imbuto

– pezzo di stoffa e nastrino

La preparazione del sale colorato deve avvenire su dei fogli di giornale che fungeranno da piano d’appoggio e come protezione per non rovinare il banco. I bambini, con la grattugia, gratteranno un gessetto colorato e una volta ottenuta un po’ di polvere, la mescoleranno con un paio di cucchiai di sale fino.

Colorato il sale, si aiuteranno con il cucchiaio e l’imbuto per travasarlo all’interno della bottiglietta di vetro.

Questa operazione viene ripetuta dal bambino per tutti i colori che vuole inserire nella bottiglia. Una volta colma, la bottiglietta verrà chiusa con un quadrato di stoffa legato con il nastrino.

SECONDA VARIANTE

Materiale occorrente:

– bottigliette vuote degli aperitivi analcolici

– sale fino

– tempere

– pennelli

– pellicola trasparente

– un piccolo imbuto

– pezzo di stoffa e nastrino

A differenza della procedura precedente, per realizzare questo sale colorato si usano le tempere.

È necessario stendere e fissare un pezzo di pellicola trasparente sul banco e con il pennello, stendere della tempera molto diluita. Mettere sopra il colore un paio di cucchiai di sale e, ripiegando su se stessa la pellicola trasparente, premere forte con la mano in modo che il sale si colori completamente, assorbendo la tempera. Mentre si lascia asciugare il sale è possibile preparare altri colori con lo stesso procedimento. Quando il sale colorato sarà tutto asciutto, iniziare a metterlo nel vasetto, seguendo la procedura precedentemente spiegata.

UN FIORE PER VOI

Un’attività manipolativa che permette di creare dei coloratissimi fiori di plastilina da regalare ai nonni per la loro festa.

Materiale occorrente:

– plastilina di diversi colori

– vasetto piccolo di terracotta

– qualche rametto

– sassolini o legumi

Per iniziare, dare ai bambini diversi pezzi di plastilina colorata. Se si decide di mescolare insieme i vari colori, si otterranno fiori molto colorati e variopinti. Al contrario, se si vuole dare un equilibrio cromatico, fate lavorare singolarmente i vari colori.

Ogni bambino può creare il proprio fiore senza che tutti seguano lo stesso modello.

Il più classico è quello a forma di margherita. Modellare una pallina di plastilina per creare il pistillo centrale, appiattendola tra i palmi della mano (si deve ottenere una forma simile a un piattino da caffè).

Iniziare a creare i singoli petali schiacciando tra il pollice e l’indice delle palline di plastilina. Fissarle al pistillo premendole leggermente. Il numero dei petali che formano la corolla varia in base alla grandezza della parte centrale e alla dimensione delle palline di plastilina che si lavorano.

Una volta concluso il fiore, mettere della plastilina all’interno del vasetto e infilarci il rametto di legno. Fissare con attenzione il fiore al gambo. Nel caso in cui il fiore si deformi un pochino, rimodellarlo con le dita. Riempire il resto del vasetto con dei sassolini o dei legumi colorati. Le foglie potranno essere lunghe, piccole, dentellate, grandi... E sono sempre da fissare al rametto.

FROTTAGE

La tecnica del frottage è molto semplice e di grande effetto. Con pochi gesti è possibile creare composizioni particolari. La tecnica consiste nel ricalcare le trame delle varie superfici, sovrapponendo ad esse un foglio e, con un pastello a cera o colore a matita, colorarci sopra.

Materiale occorrente:

– fogli bianchi

– colori a cera o a matita

– forbici

– colla

– cartoncino colorato

– cartoncino ondulato

– tovaglietta di paglia

– mattonelle

– pareti della classe (ogni superficie irregolare permette di ricavare una trama diversa)

– gancetti adesivi per quadri

– fotocopie figura 10 e 11

Far prendere ai bambini un foglio bianco e, dopo aver scelto la superficie da ricalcare, posizionarci sopra il foglio. Con un pastello colorare velocemente, in modo da ricalcare la trama.

Posizionare un altro foglio bianco su un’altra superficie e ripetere l’operazione con colori diversi (nel caso la superficie ricalcata abbia una trama strutturata in due versi, colorare in entrambe le direzioni, dall’alto verso il basso e da destra a sinistra, per riprodurla meglio).

Cercare nell’aula superfici alternative.

È possibile far scoprire a casa ai bambini le diverse superfici e la loro trama.

Consegnare le fotocopie delle figure 10 e 11 e far ritagliare le singole parti. Riprodurre sui fogli colorati le sagome seguendo il contorno con la matita.

Ritagliare le varie parti per comporre il quadro (per ogni fiore ci vogliono cinque petali).

Sul cartoncino colorato incollare le singole sagome per comporre il disegno.

DECOUPIATTO

Questo piatto si realizza con la tecnica del decoupage (vedi scheda pagina 404). In modo semplice e veloce si possono creare dei piccoli capolavori.

Materiale occorrente:

– un piatto di ceramica

– colla vinilica

– pennello

– forbici

– immagini da ritagliare (possono essere quelle apposta per il decoupage, ma possono essere anche recuperate dalle riviste, dai fumetti e dalle carte da regalo, o da vecchie foto)

Ritagliare le immagini che si intende incollare sul piatto. Stendere uno strato abbondante di colla vinilica mescolata ad acqua (due terzi colla, un terzo acqua) sul piatto che deve essere stato precedentemente pulito bene. Posizionare le immagini facendo attenzione che non si creino bolle.

Stendere un altro strato di colla vinilica e attendere che asciughi. Il tempo di asciugatura dipende dall’ambiente in cui si trova il manufatto. Per velocizzare l’essiccazione è possibile posizionarlo vicino a una fonte di calore.

Si può decidere, prima di incollare le immagini, di stendere una mano di tempera per dare uniformità al piatto (le tempere poi verranno fissate dalla miscela di colla e acqua) Si può usare, come immagine da incollare al piatto, un disegno fatto dal bambino apposta per i nonni o delle foto. In questo modo il regalo sarà personalizzato.

SCATOLA PASTOSA

Per decorare questa scatola si usa la pasta perché con i suoi colori e le sue forme si possono creare degli ornamenti piacevoli e divertenti.

Materiale occorrente:

– scatola dei formaggini o barattoli

– pasta di diverse forme come pennette, orecchiette, gnocchetti sardi, farfalle…

– colla vinilica

– pennello

– tempere (facoltative)

– vernice spray, trasparente, lucida

Per decorare le scatole non ci sono indicazioni vincolanti. Lavorando con questo materiale, è possibile lasciare massima libertà alla creatività. Le indicazioni di base si riferiscono a tutti i tipi di pasta e formato. Come prima cosa si può decidere di stendere uno strato di colore a tempera per uniformare lo sfondo. Una volta asciutto, mettere della colla vinilica e fissare la pasta come più si preferisce.

Una volta asciugata la colla, si può scegliere di colorare la pasta con le tempere, con la vernice spray o di lasciarla al naturale. Ecco alcuni suggerimenti per disporre la pasta: le pennette possono essere attaccate a spina di pesce, lungo tutta la circonferenza della scatola.

Le orecchiette, se attaccate insieme, possono creare dei fiori molto carini: si parte incollando tra di loro due orecchiette, lasciando all’interno la parte concava. Si incollano, poi, altre due orecchiette lateralmente. Perché la composizione si saldi bene, inserirla all’interno di un tappo di plastica.

Una volta asciutta la pasta, estrarla dal tappo. Per arricchire il fiore è opportuno fissare a 2 a 2 altre orecchiette, in modo da creare ulteriori petali.

Si può decidere anche di preparare a casa della pasta bruciata. Per abbrustolirla metterla in una pentola antiaderente senza aggiungerci nulla. Con un cucchiaio di legno, mescolarla continuamente e cuocerla per 7-8 minuti, finché appare bruciacchiata in modo omogeneo. In commercio si possono trovare paste di colori differenti, ottenute con l’aggiunta di pomodoro, spinaci, olive, funghi e si trovano in formati accattivanti, come funghetti, fiori, ruote…

Festa degli alberi

QUESTA FESTA PERCHÉ

CANZONE:

• Ci vuole un fiore

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Un albero in mano

• L’albero di Munari

• L’albero Greco di Bruno Munari

Il 4 ottobre e il 21 marzo di ogni anno si celebra la Festa degli Alberi. Già in vigore fino a qualche decennio fa, dopo essere stata soppressa, è stata reintrodotta con Decreto Interministeriale del 4 agosto del 2000, per la necessità di sensibilizzare i bambini alla salvaguardia delle specie arboree, da frutto e forestali che crescono nella nostra Penisola. Con questa festa si vuole portare l’attenzione sull’importanza delle specie arboree, quali elementi fondamentali e irrinunciabili per raggiungere un sano equilibrio tra comunità umane e ambiente naturale e agricoltura, nonché sulla conoscenza dei prodotti degli alberi e dei boschi, prevedendo anche una collaborazione tra Istituti Scolastici e Corpo Forestale dello Stato.

CI VUOLE UN FIORE

Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare.

Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l’albero per fare l’albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole un fiore ci vuole un fiore, ci vuole un fiore, per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re.

Per fare un fiore ci vuole un ramo per fare il ramo ci vuole l’albero per fare l’albero ci vuole il bosco per fare il bosco ci vuole il monte per fare il monte ci vuol la terra per far la terra ci vuole un fiore per fare tutto ci vuole un fio-o-re.

Per fare un tavolo ci vuole il legno per fare il legno ci vuole l’albero per fare l’albero ci vuole il seme per fare il seme ci vuole il frutto per fare il frutto ci vuole il fiore ci vuole il fiore, ci vuole il fiore, per fare tutto ci vuole un fio-o-re.

Le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare...

(Testo di Gianni Rodari; musica di Sergio Endrigo e Luis Bacalov)

Spartito a pag. 407
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FESTA

ATTIVITÀ PRATICHE

UN ALBERO IN MANO

La “Festa degli alberi” può diventare un’occasione per mettere in gioco il proprio corpo e scoprire quante risorse ha. L’attività consiste nel riprodurre le sagome di alcune parti del corpo e decorarle come se fossero alberi.

Materiale occorrente:

– fogli bianchi A4

– cartelloni bianchi, molto grandi

– matite

– pennarelli

Per prima cosa i bambini riprodurranno sul foglio A4, posizionato in verticale, la sagoma della propria mano e del braccio. Il contorno dell’arto deve essere seguito fino al bordo del foglio.

Una volta tolto il braccio, far osservare ai bambini cosa hanno realizzato. L’albero ottenuto è appena abbozzato, ma con l’utilizzo dei pennarelli o delle matite, è possibile aggiungere i dettagli.

Questi alberi possono essere appesi alle finestre per decorare l’aula o su un grande cartellone tutti insieme a formare un bosco.

Questa e la prossima attività possono essere usate per realizzare lo sfondo alberato per la recita “Lolo maialino coraggioso” di pag. 269.

Ora, prendendo dei cartelloni molto grandi, si possono disegnare degli alberi a grandezza di bambino. Per fare questo è necessario che un bambino si stenda sopra un cartellone messo a terra. Dovrà tenere le gambe unite (diventeranno poi il tronco) e le braccia stese sopra la testa (queste saranno i rami).

Un compagno con una matita seguirà il contorno del corpo sul cartellone. Una volta fatto questo, il bimbo steso si alzerà e i compagni potranno iniziare a decorare il grande albero.

L’albero può essere decorato con qualsiasi soggetto: foglie, fiori, uccellini, nidi, frutta. In questo modo l’albero sarà il loro albero.

L’insegnante può decidere di creare diversi alberi con altri bambini. Si possono sperimentare altre posizioni in modo da creare alberi dalle forme bizzarre.

Un consiglio è quello di cancellare la testa per disegnare al suo posto un ramo, o un nido. Inoltre, usando un tratto poco deciso per tracciare la sagoma, si avrà un effetto “corteccia”.

FESTA

L’ALBERO DI MUNARI

“Finalmente l’inverno è finito e dalla terra dove era caduto un seme, sbuca un filo verde. È un albero ma così piccolo che nessuno lo riconosce. Man mano che cresce si ramificherà, ogni anno gli spunteranno nuove gemme, dalle gemme sbucheranno altri rami, dai rami altre foglie... Dopo qualche anno il filo verde sarà diventato un bel tronco pieno di rami.

Con il passare degli anni il tronco diventa sempre più grosso, i rami sempre più numerosi. Ogni foglia in cima ai rami ha un tubetto che passa dentro il tronco e la tiene in collegamento con la terra: con questo tubetto succhia il nutrimento. Il tronco è l’insieme di tutti questi tubetti, per questo è più grosso di tutti gli altri rami; man mano che i rami vanno in alto diventano sempre più sottili. Possiamo dire che: il ramo che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede”.

da B. Munari, Disegnare un albero

Materiale occorrente:

– cartoncino grande 140x25 cm

– forbici

– fogli bianchi

– colori a matita e pennarelli

– colla

– riga

Con le forbici si taglierà il cartoncino a metà su tutta la sua lunghezza, fermandosi a 50 cm dalla base. In questo modo si ottengono il tronco e i due rami principali.

I due tronconi ottenuti si taglieranno ancora a metà, fermandosi a 70 cm dalla base.

I quattro rami ottenuti verranno tagliati ancora a metà per formare altre ramificazioni dell’albero. Il taglio deve fermarsi a 90 cm dalla base (figura 12). Se si vuole, si può continuare fino a ottenere ramificazioni anche di 1 cm di larghezza.

Una volta ritagliato il cartoncino, si dovranno aprire a ventaglio i vari rami dando forma all’albero. Fatto questo, lo si può appendere su un cartellone o direttamente al muro. I bambini disegneranno su dei fogli tutto ciò che vogliono metterci sopra. Lo ritaglieranno e lo incolleranno, dando vita all’albero della classe.

Un’altra possibilità per realizzare gli alberi è quella di strappare la carta invece di tagliarla. In questo modo si otterrà un “effetto corteccia” più realistico. Se si decidesse di utilizzare questo procedimento, è utile disegnare sul foglio, con la matita, le linee che poi si strapperanno. La carta ideale è quella da pacchi.

L’ALBERO GRECO DI BRUNO MUNARI

“A questo punto qualcuno mi dice di non saper disegnare. A queste persone si può fare questo discorso: sapete fare questi disegni? A B C?

Ma queste sono le prime tre lettere dell’alfabeto. Si può rispondere che questi sono tre disegni che rappresentano le prime tre lettere dell’alfabeto e che una è fatta solo di linee rette, una con rette e curve e una solo di curve.

Allora le saprete fare non solo con la penna ma anche con la matita, il pennarello, il pennello, le sapreste fare strette o larghe, alte o basse, con linee rette o tremolanti…

E sapete disegnare anche la Y?

Certamente.

E sapete disegnarla alta o bassa o stretta o larga o sottile?

Certamente.

Allora disegnate una Y molto grossa e poi sulle due braccia alzate continuate il disegno con altre due Y più piccole e via di seguito… avrete disegnato un albero.”

Adatt. da B. Munari, Disegnare un albero

Materiale occorrente:

– sagome a Y di diversi materiali (carta da pacco, cartoncino ondulato, carta da giornale…)

– un grande spazio dove costruire l’albero o una grande parete dove appenderlo

L’insegnante dovrà preparare prima molte sagome di Y, di diverse grandezze, sui vari materiali.

Insieme ai bambini costruirà l’albero, mettendo alla base il cartoncino più spesso e grande che farà da tronco, e sulle prime due ramificazioni appoggerà altri due cartoncini e così via fino all’esaurimento dei fogli.

Nella costruzione dell’albero è importante ricordare la regola di Munari: “il ramo che segue è sempre più sottile del ramo che lo precede” (figura 13).

Questa attività può essere arricchita facendo aggiungere ai bambini tutti gli elementi dell’albero che ora non ci sono: foglie, frutti, fiori, animaletti…

Può essere realizzato sul pavimento della classe o della palestra, in questo modo l’albero potrebbe diventare enorme e pieno di intrecci e grovigli.

PER LA RECITA DI FINE ANNO

Può essere un’idea interessante utilizzare questo albero per la scenografia dello spettacolo di “Lolo maialino coraggioso”. Su un fondale completamente nero, mentre in scena ci sono i due maialini che fanno il bagno nella pozza, gli altri animali possono entrare uno alla volta e attaccare sullo sfondo un pezzo di albero ciascuno, sulla musica iniziale. La costruzione dell’albero deve avvenire in modo discreto, anche se vari animali avanzeranno con le loro andature e alla fine del bagno, sullo sfondo, ci sarà un enorme albero bianco. Il materiale per realizzarlo può essere del cartoncino rigido bianco.

Halloween

QUESTA FESTA PERCHÉ

FILASTROCCA:

• La magica pozione

RACCONTO:

• La pozione scacciascaccia

ADDOBBI PER LA CLASSE:

• Il calderone fumante

• Gli ingredienti della strega

• La pozione magica

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Inventa il tuo mostro

• La scatola raccogli paure

• Gioco scaccia paure

Il 31 ottobre, vigilia di Ognissanti, si festeggia Halloween. Pur non essendo una festa che appartiene alla nostra tradizione e, su questo aspetto, sono stati affrontati innumerevoli dibattiti e discussioni, evitando di prendere una qualsiasi posizione in merito, ci limitiamo a riconoscere che, al di là dei confronti che accendono gli animi degli adulti, per i bambini è ormai diventata consuetudine festeggiarla. È un pretesto per travestirsi da ciò che ci spaventa e uscire con gli amici a “suonare i campanelli” con la minaccia di uno scherzetto se non si ottiene un dolcetto in cambio della visita. Potrebbe anche essere vista in quest’ottica: è un’occasione per uscire una sera dal proprio isolamento domestico, per avventurarsi a “disturbare” pacificamente il vicinato, magari travestendosi in modo terrificante per scacciare le proprie paure, affrontandole in compagnia.

FILASTROCCA

LA MAGICA POZIONE

Una strega pasticciona nella pentola, per sbaglio, mise al posto di un ranocchio uno spicchio o due di aglio. Mise invece che il veleno della vipera reale un mazzetto di carote, dei fagioli e un po’ di sale. E al posto di un serpente versò un cardo e una cipolla e poi disse: – È tutto fatto, aspettiamo che ben bolla. Ben bolliva quell’intruglio, tra scintille, fuoco e fumo e nell’aria si spandeva un buonissimo profumo. Stupefatta quella strega, mescolando il minestrone, assaggiava e poi diceva: – Ma che magica pozione!

M. Giraldo, Filastrocche scaccia paura, Giunti

LA POZIONE SCACCIASCACCIA

– Incubi? – chiede seria la nonna scrutando Romina con sguardo cupo – Che genere di incubi?

– Enormi ragni neri e pelosi mi inseguono dappertutto.

Li sogno ogni notte, – sussurra Romina, guardandosi attorno per paura che sbuchino fuori anche adesso che è sveglia.

La nonna si gratta la fronte pensierosa:

– Credo di sapere chi può aiutarti – dice a un tratto.

– Chi?! – domanda ansiosa la mamma di Romina.

– Scintilla Scatarrosa – dichiara solennemente la nonna.

– Scintilla Scatarrosa?! – esclama la mamma inorridita –

Quella vecchia pazza che abita dietro il cimitero?

– Proprio lei. – conferma la nonna – È l’unica che può aiutarla.

– Allora la accompagno subito – dice la mamma prendendo il cappotto.

– No! – ammonisce la nonna – È una cosa che deve affrontare da sola.

Poi fissa Romina negli occhi e ripete:

– Da sola. Te la senti?

Romina inspira profondamente e poi fa di sì con la testa.

– Bene. Allora corri subito da lei, che intanto io le telefono per avvisarla del tuo arrivo.

Romina, con passo svelto, arriva davanti alla porta della casa di Scintilla. Suona il campanello e con uno scatto secco la porta si apre su un corridoio scuro.

– Entra! Coff.. Coff… Coff… – tossicchia la padrona di casa – Vieni avanti Romina. Tua nonna mi ha detto che saresti arrivata subito. Hai fatto presto. Brava… Coff… Coff… Coff....

Sentendosi chiamare per nome, Romina avanza lungo il corridoio fino a una porta aperta e si ferma sulla soglia ad aspettare. In piedi, in mezzo a una specie di cucina, c’è una vecchietta minuta, vestita con un abito azzurro un po’ sdrucito e un grembiule a fiori rossi. Dando le spalle alla porta, con un mestolo rimesta all’interno di un pentolone che bolle e ribolle sul fuoco.

– Tu sei qui per la mia pozione scacciascaccia… –dice girandosi verso Romina con un sorriso rassicurante sul viso.

– Sì… – risponde timidamente Romina. Scintilla prende un librone e lo sfoglia lentamente:

– Vediamo vediamo… Scacciadiavoli… Scacciafebbre… Scacciamosche… Scacciapensieri… Scacciavampiri… – Scacciaragni! – esclama Romina – Scacciaragni! –insiste.

– Scacciaragni… sì… Coff… Coff… Coff… Certo…

Coff… Eccola qua! Pozione Scacciaragni!

La vecchia, tossicchiando, legge attentamente la ricetta sottovoce e ogni tanto annuisce. Quindi, da uno scaffale, sfila una scatola e, mescolando, prende degli ingredienti che aggiunge al pentolone: – Scalogno… Fustagno… Sali da bagno…Coff… Coff… Coff… mettono in fuga qualsiasi ragno… Coff… Coff… Coff…

Scintilla mescola, aggiunge ingredienti e ripete ancora la formula. Romina incuriosita si avvicina sempre più alla pentola, che schizza schiuma scura.

– Ma… è vuoto! – esclama a un tratto la bambina, ritta sulle punte, mentre scruta dentro il pentolone.

– Scettico sciocco scarabocchio scapigliato… Schiodati! – grida Scintilla in tono minaccioso mentre la spinge lontano dal pentolone.

– Scellerata… Coff… Coff… Non si sbircia il pentolone mentre bolle la pozione! Coff… Coff… Scansati! Poi la sua voce si fa un po’ più gentile:

– Potresti essere trasformata in una scarpa, sciarpa, scatola o peggio ancora scimmia o scarafaggio… Coff… Coff… Coff….

La vecchia copre il pentolone e Romina si mette in disparte aspettando che Scintilla finisca il suo lavoro.

A un tratto dal pentolone sale uno schiocco secco.

Con uno scatto Scintilla scopre il pentolone e sorride soddisfatta:

– Ci siamo!

Con il mestolo riempie un bicchiere di liquido schiumoso e lo tende a Romina.

– Su. Bevi lo sciroppo… Coff… Coff… Coff…

La bimba prende in mano il bicchiere e lo osserva con un’espressione schifata.

– Devi berlo tutto! Ma prima pronuncia la formula magica: ragno ragno porta guadagno… Coff… Coff… Coff…

– E cosa succederà? – domanda Romina.

– Fai come dico e lo vedrai.

Romina prende in mano il bicchiere, fa una smorfia

di disgusto, pronuncia sottovoce la formula e ingoia la pozione tutta d’un fiato. Il sapore è orribile ma lei non dice nulla. Sperando di aver fatto la cosa giusta, la bimba saluta Scintilla Scatarrosa ed esce dalla casa. Appena scesa in strada, nota una ragnatela stesa su una siepe. In mezzo c’è un grosso ragno color smeraldo, Romina si avvicina un po’ impaurita ma curiosa; non ha mai visto un ragno verde. Guardando meglio però, scopre che il ragno in realtà è un anellino con una pietra verde. Meravigliata si avvia verso casa e lungo la strada, ogni volta che le capita di vedere un ragno, ci trova vicino un piccolo tesoro. Da quella notte, ha smesso di sognare i ragni e quasi quasi le dispiace…

Per comprendere il testo:

1) Perché la nonna manda Romina dalla vecchia strega Scintilla Scatarrosa?

2) Cosa vede Romina dopo che ha bevuto la pozione?

3) Romina, dopo l’incontro con Scintilla Scatarrosa, ha sognato ancora ragni?

4) Tu hai paura di qualcosa? Qual è, secondo te, la pozione che ti farebbe passare la paura?

Addobbi per la classe

ADDOBBI PER LA CLASSE

IL CALDERONE FUMANTE

Gli addobbi per la classe possono essere inerenti a un unico elemento ricorrente: il calderone, da realizzare per i vetri, ma anche per il soffitto.

Materiale occorrente:

– cartoncini o fogli bianchi (in alternativa si può decidere di ritagliare le sagome su cartoncini neri e grigi)

– forbici

– colori a matita o pennarelli

– colla

– filo di lana

– nastro adesivo

– fotocopia delle figure 14 e 15

Una volta fotocopiate le figure 14 e 15, darle ai bambini che le taglieranno e le riprodurranno sui fogli bianchi (o cartoncini colorati) seguendo il contorno della sagoma.

Colorare i disegni per gli addobbi (è sempre consigliabile colorare entrambe le facce del disegno) e, con il nastro adesivo, fissare il fumo al calderone.

Per fissare gli addobbi alle finestre usare il nastro adesivo. Se si vogliono appendere, bucare le sagome e far passare un filo di lana attraverso il foro, bloccandolo con un nodino, e appenderle al soffitto o agli infissi.

GLI INGREDIENTI DELLA STREGA

Questi addobbi possono essere terrificanti e allo stesso tempo molto divertenti. Se si vuole si possono appendere insieme ai calderoni.

Materiale occorrente:

– fogli bianchi o cartoncini colorati

– forbici

– colori a matita o pennarelli

– fili di lana

– fotocopie delle figure 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23

Fotocopiate le figure da 16 a 23 e consegnatele ai bambini che le taglieranno e, con la matita, tracceranno il contorno sui fogli bianchi (o cartoncini colorati). Con le forbici taglieranno le sagome che poi coloreranno.

Come per gli altri addobbi, se si ha l’accortezza di colorare entrambi i lati delle figure, l’effetto finale sarà molto più decorativo.

Con una penna, forare le figure e far passare un pezzo di filo di lana bloccandolo con un nodino, in modo che non si sfili.

Per velocizzare questi addobbi, si può decidere di dare ad ogni bambino più fotocopie e di fargli colorare direttamente i disegni senza riprodurli sul cartoncino. In questo modo si otterranno molti più addobbi.

Questi addobbi sono molto belli e scenografici appesi al soffitto a agli infissi delle finestre.

Figura 17

19

Figura
Figura
Figura 23

LA POZIONE MAGICA

Questa attività si lega agli addobbi della classe e può diventare un momento divertente da passare insieme. Ogni bambino riempirà il suo calderone con gli ingredienti che più gli piacciono per preparare la propria pozione. Consegnare ai bambini le fotocopie delle figure 24 e 25

Figura 24

25

SCRIVI LA TUA RICETTA MAGICA E SE A CASA

TROVI TUTTI GLI

INGREDIENTI,

PROVA A REALIZZARLA!

Figura

ATTIVITÀ PRATICHE

INVENTA IL TUO MOSTRO

La festa di Hallowen permette, oltre che di mascherarsi, anche di esorcizzare le proprie paure. Ecco perché è positivo lasciare libertà nella costruzione di ciascuna maschera.

Materiale occorrente:

– cartoncino bianco

– matita

– pennarelli o colori a matita

– forbici

– elastico

– fotocopia della figura 26

Una volta fotocopiata la figura 26, consegnarla ai bambini. Gli alunni ritaglieranno la sagoma e, con la matita, seguiranno il contorno sul cartoncino bianco.

Prima di tagliare la maschera con le forbici, gli alunni potranno “abbellirla” disegnando i dettagli del loro mostro. L’ovale serve solo come riferimento per la forma del viso.

Se i bambini dovessero far fatica a trovare il loro mostro, dare qualche suggerimento chiedendo di cosa hanno paura e fornendo qualche indicazione su come disegnarlo.

Finita la maschera, farla colorare e ritagliare seguendo il contorno del nuovo disegno. Tagliare gli ovali degli occhi e della bocca. Con una penna, forare all’altezza delle orecchie la maschera, per poter far passare l’elastico tagliato. Farlo passare dai due fori e alle estremità fare un piccolo nodo.

LA SCATOLA RACCOGLI PAURE

Questo gioco può aiutare i bambini a vincere le loro paure. La preparazione richiede del tempo per la costruzione della scatola da parte dell’insegnante, prima di proporre il “Gioco scaccia paure” di pag. 87 in classe.

Materiale occorrente per la scatola:

– uno scatolone

– nastro adesivo

– fili di lana o stelle filanti dell’albero di Natale

– sacco nero delle immondizie

– scatola delle uova

– scatole di diverse forme

– rotoli di carta igienica

– forbici e/o taglierino

– pennelli

– colori acrilici

– pennarello indelebile nero a punta grossa

Chiudere tutti i lati dello scatolone, tranne uno, con il nastro adesivo. Disegnare su un lato un cerchio grande all’incirca come un pugno e, con il taglierino, togliere il cerchio di cartone (nel foro deve passarci la mano).

Fissare all’interno le varie scatole in modo che diventino degli ostacoli.

Fissare con del nastro adesivo i fili di lana e le stelle filanti sopra il foro, in modo che quando i bambini infileranno la mano troveranno qualcosa che li sfiori. Tagliare a strisce il sacco nero e fissare le strisce sulle patelle ancora aperte dello scatolone.

Richiudere lo scatolone con il nastro adesivo. Disegnare attorno al foro un viso mostruoso e colorarlo con i colori acrilici.

Con il pennarello indelebile nero, seguire i contorni del viso per accentuare i dettagli.

Se si decide di usare i colori a tempera classici, una volta asciugati, passare uno strato di vernice spray lucida trasparente.

GIOCO SCACCIA PAURE

Questo gioco è molto semplice da svolgere, ma il coinvolgimento emotivo dei bambini è molto alto. Essi dovranno mettere la propria paura dentro la scatola, affrontando prima di tutto la paura di infilare la mano dentro la “bocca” del mostro disegnato.

Materiale occorrente:

– scatolone “raccogli paure” (pag. 85)

– fogli bianchi

– colori a matita o pennarelli

Ciascun bambino dovrà disegnare su un foglio una cosa che gli fa paura o ribrezzo. Sotto al disegno dovrà scrivere che cosa c’è rappresentato e perché gli fa paura.

Il disegno della “cosa” che fa paura potrebbe farlo anche l’insegnante, così sarà la prima a mettere il proprio foglio dentro la scatola.

L’insegnante presenterà lo scatolone come la “scatola raccogli paure”. Lì dentro verranno messi tutti i disegni, in modo da nascondere ed eliminare quello che più terrorizza.

L’insegnante, se vuole, ogni volta che un bambino infila la mano dentro la scatola, può dire:

“Se sul biglietto la tua paura l’hai disegnata o scritta con cura, infila la mano dentro la bocca e recita bene la filastrocca...”

Far ripetere poi al singolo bambino questa frase:

“Fata del buio, fata mia buona questa paura presto allontana. Fata del buio, fata carina questa paura fa più piccina.”

Se lo si ritiene opportuno, quando nello scatolone sono state rinchiuse tutte le paure, l’insegnante può distruggerlo insieme ai bambini, con tutto il contenuto.

Santa Lucia

QUESTA FESTA PERCHÉ

RACCONTO:

• Come fa Santa Lucia a portare i regali?

FILASTROCCHE:

• Il campanello di Santa Lucia

• Il carretto con la Santa

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Cara la mia Santa Lucia

• Ecco qui la mia Santa Lucia

• Un campanello per me

La notte tra il 12 e il 13 dicembre, in alcune città d’Italia, è Santa Lucia che ogni anno porta i doni ai bambini. Si racconta che Lucia fosse una bella fanciulla siciliana, figlia di un ricco nobile di Siracusa e tutti la conoscevano per la sua dolcezza e amorevolezza. A quel tempo in Sicilia imperversava il paganesimo e Lucia, mostrando interesse per il Vangelo, decise di convertirsi al Cristianesimo. I suoi genitori avevano deciso di farla sposare, ma Lucia non ne volle sapere per due motivi: il futuro sposo non era cristiano e perché lei aveva deciso di dedicare la sua vita al Signore. Questa decisione, però, non venne rispettata dai familiari della ragazza ed iniziò per lei una vera e propria persecuzione, con l’intento di farle cambiare idea. Quando fu certo che Lucia, per nessun motivo, si sarebbe piegata al volere altrui, né avrebbe rinnegato la propria fede, le furono strappati gli occhi ed infine fu uccisa. Da allora Santa Lucia fu considerata la protettrice degli occhi e della vista. Il giorno del suo martirio, il 13 dicembre secondo la tradizione, inizia il suo viaggio col suo fedele asinello, portando i doni ai bambini buoni.

RACCONTO

COME FA SANTA LUCIA A PORTARE I REGALI?

– È deciso! Stasera quando andiamo a letto, facciamo finta di dormire e appena la mamma esce dalla nostra cameretta ci nascondiamo sotto la scrivania....

Andrea ha compiuto da poco nove anni ed è un bambino curioso e coraggioso. Infatti da grande ha deciso che vuole fare l’esploratore, di quelli che girano i documentari sugli animali, e ora sta sistemando la cameretta per girare un documentario specialissimo.

– Perché dobbiamo nasconderci sotto la scrivania? Piagnucola Marianna, la sua sorellina più piccola.

– Te l’ho spiegato mille volte! – protesta Andrea.

– Che cosa succede stanotte?

– Stanotte viene Santa Lucia! – cinguetta Marianna.

– Appunto! – ribatte il bambino – E noi filmiamo tutto.

– Perché dobbiamo filmare tutto? – chiede ancora Marianna.

– Perché nessuno è mai riuscito a riprendere Santa Lucia mentre porta i regali nelle case. Noi saremo i primi! – insiste Andrea.

– I primi a fare cosa? – incalza Marianna.

– I primi a riprendere Santa Lucia mentre porta i regali a casa nostra.

Marianna tace e osserva Andrea che sistema alcuni cuscini sotto la scrivania e poi ci si siede sopra: – Così staremo più comodi. – conclude soddisfatto il fratello maggiore.

– Però, non so se è una bella idea. – sostiene pensierosa la bambina. – Zia Pina dice che quando arriva Santa Lucia, se trova i bambini svegli gli getta la cenere negli occhi....

– Ma lei non si accorgerà che siamo svegli – bisbiglia Andrea – perché saremo nascosti sotto la scrivania.

Dopo cena, quando la mamma propone di andare a dormire, Andrea e Marianna ubbidiscono subito e si infilano sotto le coperte senza fare storie. Appena la mamma esce dalla loro cameretta, Andrea chiama Marianna e mettono alcuni pupazzi di peluche tra le lenzuola:

– Così sembra che ci sia qualcuno nel letto che dorme – commenta Andrea soddisfatto del proprio lavoro, mentre prende posto accanto alla sorella sotto la scrivania.

Improvvisamente, nel buio, si accende una lucina.

SANTA LUCIA

– Cosa fai con il telefonino della mamma? – domanda Marianna rimproverando il fratello.

– Mi serve per fare le riprese – precisa Andrea –Altrimenti con cosa le facevamo?

– Non ci avevo pensato – risponde Marianna sbadigliando come un ippopotamo. Silenzio.

Andrea armeggia con il cellulare.

– Ma quando arriva? – borbotta la bambina con voce assonnata.

– Ssst! – la ammonisce il fratello – Una volta in tivù hanno fatto vedere un signore che girava un documentario sulle tigri. – continua lui sottovoce

– Prima di riuscire a riprenderne una ha dovuto aspettare per dei giorni dentro una casetta su un albero.

– Ma io ho sonno! – sbuffa la sorella.

Andrea fa una smorfia di disappunto, ma al buio nessuno la vede. Passa diverso tempo e Andrea sente che Marianna si è addormentata. Per ingannare il tempo lui sgranocchia un pezzo di pane.

A un tratto i suoi genitori spengono la televisione e si apprestano ad andare a dormire.

Al mattino, quando si sveglia dentro il suo lettino, Andrea non riesce a capire come mai si trovi lì.

– Guarda! – esclama Marianna saltando fuori dal letto e correndo verso la scrivania – È passata Santa Lucia e ha portato un sacco di regali!

– Accidenti – sospira Andrea con disappunto, – per il mio documentario mi toccherà aspettare un altro anno!

Per comprendere il testo:

1) Perché Andrea ha deciso di nascondersi sotto la scrivania?

2) Cosa dice Zia Pina ai bambini?

3) Cosa vuole usare Andrea per girare il documentario?

4) Andrea è riuscito a girare il suo documentario?

IL CAMPANELLO DI SANTA LUCIA

Sul far della sera, nel buio risuona, e quest’atmosfera il cuore emoziona. Di Santa Lucia si attende il passaggio c’è grande euforia in tutto il villaggio. Il suo campanello è vivo, è presente, vicino al cancello tintinna, si sente. Già dentro il lettino a sognar la sorpresa è ciascun bambino in trepida attesa. Ma come ogni anno soltanto ai più buoni, i bimbi lo sanno, lei porterà i doni.

SANTA LUCIA

IL CARRETTO CON LA SANTA

Un asinello tira il carro con la Santa, lei così il mondo gira, di strada ne fa tanta.

Perché lei sa che in fondo ovunque in tutto il mondo, ci sono bimbi buoni che aspettano i suoi doni.

Santa Lucia li porta però non può vedere, e col suo carrettiere lei giunge ad ogni porta.

Perciò non preoccuparti, se abiti lontano, anche dalle tue parti, arriverà pian piano.

E mentre tu l’aspetti, su un tavolino metti qualcosa da mangiare, che strada ne ha da fare.

David Conati

ATTIVITÀ PRATICHE

CARA LA MIA SANTA LUCIA

Scrivere la letterina a Santa Lucia è una riflessione importante se lo scritto non è un semplice elenco di richieste di doni, ma anche un racconto di come ci si è comportati durante gli ultimi mesi, mettendo in evidenza le cose positive e anche quelle negative.

Materiale occorrente:

– colori a matita o pennarelli

– forbici

– colla

– fotocopia della figura 27

Una volta consegnata la fotocopia della figura 27, porre alcuni stimoli ai bambini per scrivere la lettera:

•  Come mi sono comportato durante i primi mesi di scuola?

•  Ascolto mamma e papà?

•  Divido i giochi con mio fratello/sorella?

•  Faccio i dispetti ai miei amici?

•  Rispetto la natura?

È importante che nella lettera ci sia anche la presentazione del bambino:

•  data;

•  come mi chiamo;

•  quanti anni ho;

•  dove vivo;

•  che scuola frequento;

•  cosa vorrei trovare al mio risveglio...

Una volta scritta la letterina, i bambini la porteranno a casa e la lasceranno nel posto più visibile per il passaggio di Santa Lucia.

ECCO QUI LA MIA SANTA LUCIA!

Questa semplice attività, oltre che creare un lavoretto per la ricorrenza di Santa Lucia, è un interessante gioco per riconoscere e ricomporre una figura umana. I vari pezzi, incollati assieme, riprodurranno Santa Lucia sul suo carretto che porta i regali nelle case.

Materiale occorrente:

– colori a matita o pennarelli

– colla

– forbici

– cartoncino bianco o colorato A4

– fotocopia della figura 28 e 29

Questa attività può essere strutturata in due modi: – una volta consegnata la fotocopia delle figure 28 e 29 ai bambini, farla colorare in tutte le sue parti. Con le forbici i bambini ritaglieranno i singoli elementi e poi ricomporranno il disegno incollandolo sul cartoncino.

Oppure: – una volta consegnata la fotocopia delle figure 28 e 29 ai bambini, dare indicazioni di ritagliare le singole parti. Sul cartoncino ricomporranno la figura e coloreranno le varie parti.

Si può decidere di incollare il collage direttamente sul quadernone invece di usare il cartoncino A4.

SANTA

UN CAMPANELLO PER ME

Un elemento caratterizzante per la ricorrenza del 13 dicembre è il campanello. Con esso Santa Lucia avverte del suo arrivo. Con materiali di recupero è possibile crearne di semplici, come dono da lasciare a Santa Lucia in cambio dei suoi regali.

Materiale occorrente:

– vasetti di yogurt di diverse misure

– colla vinilica

– pennello

– carta stagnola

– taglierino (ad uso dell’insegnante)

– campanellino

– spago

– colori a tempera (facoltativi)

Il primo passaggio è quello di praticare, col taglierino, un taglio nel fondo del vasetto e su un lato dello stesso, che raggiunga quasi tutta la lunghezza del contenitore. Si può decidere di preparare in precedenza tutti i tagli, per avere il materiale già pronto.

I bambini legheranno ad un capo dello spago (deve essere il doppio dell’altezza del vasetto) il campanello e lo infileranno dentro al taglio del vasetto. Il campanello non dovrà uscire dalla bocca del vasetto. All’altro capo dello spago, fare un nodo. Quindi infilare lo spago nel taglio del vasetto, in modo da formare un anello.

SANTA

Ora, con il pennello, i bambini stenderanno uno strato di colla vinilica su tutto il vasetto e lo ricopriranno con la carta stagnola, prima esternamente e poi internamente. L’attenzione maggiore deve essere data al taglio sul lato del vasetto: mentre si stende la colla è opportuno sormontare leggermente i due lati di plastica, in modo che con la carta si saldino insieme.

Prima di colorarlo, aspettare che il campanello asciughi. Perché i colori a tempera facciano presa, mescolarli con la colla vinilica.

Inverno

FESTEGGIAMO LA STAGIONE

SCHEDE DI ASCOLTO:

• L’inverno

• Disegna la strofa

ADDOBBI PER LA CLASSE:

• L’inverno colorato

• Trasparenze invernali

ATTIVITÀ PRATICHE:

• Collage d’inverno

• L’albero delle stagioni

INVERNO

Agghiacciato tremar tra nevi algenti al Severo Spirar d’orrido Vento, correr battendo i piedi ogni momento; e pel Soverchio gel batter i denti; passar al foco i dì quieti e contenti mentre la pioggia fuor bagna ben cento. Caminar sopra il ghiaccio, e a passo lento per timor di cader, girsene intenti; gir forte Sdruzziolar, cader a terra di nuovo ir sopra ‘l giaccio e correr forte sin ch’il giaccio si rompe, e si disserra; sentir uscir dalle ferrate porte Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra quest’ è ‘l verno, ma tal, che gioja apporte.

da Le quattro stagioni, A. Vivaldi

L’INVERNO è la stagione fredda per eccellenza e, per questo, le esperienze all’aria aperta sono difficili. Ciò costringe i bambini alle attività in spazi chiusi. Siamo nel pieno dell’anno scolastico, una stagione è terminata, tutti sono concentrati nelle varie materie da imparare. Raffreddori e influenze decimano la classe, dagli armadi saltano fuori sciarpe, guanti, berretti e cappotti. I cambiamenti sono percepiti dai bambini anche tramite l’osservazione dell’ambiente circostante: le giornate si accorciano ulteriormente e già all’ora di merenda c’è buio, la nebbia è sempre più fitta, gli alberi sono spogli. A volte nevica e in montagna le strade e i corsi d’acqua sono ghiacciati. Fuori fa molto freddo e bisogna coprirsi bene, dalla tavola scompaiono i frutti e si avvicinano le Feste.

• INVERNO: SCHEDA DI OSSERVAZIONE (Cosa cambia attorno a me)

SCHEDA DI ASCOLTO: L’INVERNO (DI

ANTONIO VIVALDI)

• Ascolta la musica e scegli nell’elenco quello che ti ispira (puoi indicare anche più di una voce):

allegria tristezza calma

movimento paura divertimento

pioggia freddo temporale

vento neve sole

• Rispondi

Secondo te è una musica: veloce lenta forte debole

Quanti strumenti suonano?

uno pochi tanti

• Disegna nel riquadro quello che ti ispira la musica.

DISEGNA LA STROFA

• Decora la cornice con gli elementi della stagione. All’interno del quadro rappresenta la strofa dell’inverno della canzone “Valzer delle stagioni” di pagina 32.

Traccia n. 1

ADDOBBI PER LA CLASSE

L’INVERNO COLORATO

Questa attività è molto semplice da realizzare e coinvolge tutto il gruppo classe nella costruzione degli addobbi per l’inverno.

Materiale occorrente:

– colori a matita o pennarelli

– forbici

– nastro adesivo

– fotocopia figure 30 e 31

Ogni bambino avrà a disposizione una fotocopia della figura 30 e della figura 31 che colorerà a piacimento usando i colori a matita o i colori a pennarello.

Con le forbici, si ritaglieranno le figure e, con il nastro adesivo, si fisseranno a porte, armadi, cattedre e vetri dell’aula.

Nel caso della figura 31 , i componenti del disegno sono stati scomposti. I bambini dovranno colorarli e poi assemblarli prima di attaccarli in classe.

TRASPARENZE INVERNALI

Questi addobbi delicati riassumono i colori e le trasparenze del periodo invernale.

Materiale occorrente:

– carta velina di diversi colori

– forbici

– colla stick

– cartoncino nero

– pastello bianco

Usando il colore bianco, si disegnerà sul cartoncino un qualsiasi soggetto invernale. Ogni linea dovrà essere raddoppiata. Lo spessore deve essere di 1 cm, in modo da creare un bordo.

Con le forbici si sagomerà il disegno interno, facendo attenzione a non rovinare il bordo del disegno. Poi si eliminerà anche la parte esterna.

Se si fa un buco al centro del disegno con le forbici, si potrà tagliare bene il contorno interno fatto con il colore bianco.

Sul foglio di carta velina, appoggiare la sagoma ottenuta e, con la matita, seguire il bordo più esterno. Con le forbici si ritaglierà la figura e la si incollerà sul supporto in cartoncino.

Se ci dovessero essere delle parti in eccedenza che escono dal supporto nero, si taglieranno.

Una volta concluso tutto il disegno nelle varie parti, fissarlo alle finestre. Il verso corretto è quello con il bordo nero verso la sezione.

I soggetti possono essere infiniti: stelle, fiocchi di neve, pupazzi, caminetti con il fuoco…

ATTIVITÀ PRATICHE

COLLAGE D’INVERNO

Questa esperienza ha la finalità di costruire un cartellone, attraverso la tecnica del collage, con immagini riguardanti l’inverno. La raccolta del materiale può essere fatta dai bambini a casa, oppure si può dedicare parte dell’attività in classe per sfogliare i giornali.

Materiale occorrente:

– cartellone azzurro o bianco

– riviste e giornali

– colla

– forbici

– pennarello indelebile

La maestra dovrà scrivere sul cartellone con il pennarello “Ecco cosa ci porta l’inverno”.

Gli alunni, sfogliando i giornali, dovranno cercare tutte le immagini, i colori, gli oggetti, gli animali, i paesaggi inerenti all’inverno e li ritaglieranno. Una volta raccolte, insieme all’insegnante, le incolleranno sul cartellone.

Se alcuni elementi caratterizzanti l’inverno non sono stati trovati, si possono disegnare sul cartellone o semplicemente scrivere.

Il cartellone, una volta concluso, può essere appeso in classe, vicino a quello dell’autunno.

Per poter fare questo cartellone, occorrono molti giornali da poter sfogliare. Se l’insegnante sceglie di svolgere quest’attività completamente in classe, è necessario che chieda preventivamente di raccogliere a casa le riviste da usare durante il laboratorio.

Se nella raccolta di giornali e riviste si richiedono anche i volantini promozionali dei supermercati, sarà più semplice trovare prodotti stagionali gastronomici da attaccare al cartellone.

L’ALBERO DELLE STAGIONI

Per realizzare la seconda stagione dell’albero sono necessari pochissimi materiali: cotone e carta stagnola. Questi elementi sono di facile recupero e il quantitativo necessario è veramente minimo per ogni bambino.

Materiale occorrente:

– albero delle stagioni già costruito (cfr. pagina 40)

– cotone

– carta stagnola

– colla

– pennarello nero

I bambini incolleranno dei piccoli pezzetti di cotone sui rami disegnati nei quarti bianchi dell’albero costruito in precedenza. I batuffoli possono essere incollati anche ai piedi dell’albero, per dare l’impressione che abbia nevicato parecchio.

La carta stagnola servirà per fare il ghiaccio. Gli alunni ne prenderanno dei piccoli pezzetti e l’arrotoleranno su se stessa, facendola scorrere tra il pollice e l’indice.

Con la colla incolleranno queste stalattiti ai rami, in modo da far sembrare che la neve si sia ghiacciata.

Lungo tutta la chioma dell’inverno si scriverà con il pennarello nero il verso della canzone “Valzer delle stagioni” che dice:

“In INVERNO se nevica, usciamo a giocare, sul ghiaccio si scivola e cade, con passo più lento si va”.

Una volta concluso il lavoro rispetto a questa stagione, l’insegnante deciderà se farlo tenere in classe o se farlo portare a casa.

L’ideale è proporre questa attività il 22 dicembre, ma se non è possibile, sempre meglio dopo il solstizio, che prima.

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