Inglese nella Scuola Primaria

Page 1


INGLESE SCUOLA PRIMARIA nella

guida didattico-metodologica

programmazione presupposti pedagogici

organizzazione delle lezioni

verifica e valutazione

metodi e attività

sussidi didattici

riferimenti normativi e linee guida

Gruppo Editoriale Raffaello www.grupporaffaello.it www.celticpublishing.com

Il libro continua online!

Per scaricare gratuitamente il materiale digitale accedi al sito www.raffaellodigitale.it, clicca su Inglese nella scuola primaria e digita il codice sotto riportato.

CODICE

All rights reserved © 2013 by

No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise without the prior written permission of the Publishers.

Copy editing: Francesca Ceppi, Clarissa Coppari

Graphic design: Ilaria Piancatelli

Illustrations: Maria Elena Gonano

Photographs: IStockphoto, 123RF, archivio fotografico Raffaello Editrice

Printed in Italy by Gruppo Editoriale Raffaello

Reprint 6 5 4 3 2 1 2018 2017 2016 2015 2014 2013

INGLESE SCUOLA PRIMARIA nella

guida didattico-metodologica

programmazione presupposti pedagogici

verifica e valutazione

metodi e attività

organizzazione delle lezioni sussidi didattici

riferimenti normativi e linee guida

1 L’INSEGNAMENTO

DELLA LINGUA INGLESE NELLA SCUOLA PRIMARIA

1.1 Linee guida per l’insegnamento della lingua straniera

1.2 Il ruolo dell’insegnante di lingua straniera

1.3 La motivazione nell’apprendimento della lingua straniera

1.4 Tempi personali di apprendimento

1.5 La correzione dell’errore

2 PRESUPPOSTI PEDAGOGICI

2.1 Cenni sulle teorie dell’apprendimento

2.2 Quale metodologia?

3 I RIFERIMENTI NORMATIVI E LE LINEE GUIDA

3.1 Indicazioni nazionali per il curricolo

3.2 Il Quadro Comune Europeo di Riferimento - Common European Framework

4 LA PROGRAMMAZIONE

4.1 L’importanza della programmazione

4.2 Il sillabo

4.3 Modelli di programmazione

4.4 La didattica per competenze

5 VERIFICA E VALUTAZIONE

5.1 L’importanza della valutazione

5.2 Le fasi della valutazione

5.3 Gli strumenti di valutazione

5.4 L’autovalutazione dello studente

5.5 L’autovalutazione dell’insegnante: il

6.1 Listening

6.2 Speaking

6.3 Reading

6.4 Writing 7 L’ORGANIZZAZIONE DELLA LEZIONE

7.1 Le fasi della lezione

7.2 Warm up

7.3 Presentation

7.4 Practice

7.5 Application

7.6 Assessment

7.7 Round up

7.8 Follow up

9 SONGS, CHANTS, RHYMES

9.1 Il valore didattico delle canzoni

9.2 L’uso della canzone in classe

9.3 Esempi di canzoni 10 ARTS AND CRAFTS 11 TEACHING WITH PUPPETS 12 LA PRATICA TEATRALE NELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA

12.1 L’attività di drammatizzazione

12.2 “Fare teatro” a scuola: l’apprendimento linguistico e i vari tipi d’intelligenza

12.3 “Fare teatro” e le quattro abilità

12.4 Esempi di attività ed esercizi teatrali

13 ROLE PLAY

13.1 Il role play nella didattica

13.2 Esempi di attività di role play

14 TOTAL PHYSICAL RESPONSE - TPR

14.1 TPR: la lingua e l’azione

14.2 Le fasi del TPR

15 I GIOCHI IN CLASSE

15.1 L’importanza del gioco nell’apprendimento della lingua straniera

15.2 Esempi di giochi

16 STORYTELLING

16.1 La lettura animata in classe

16.2 Accorgimenti pratici

16.3 Criteri di scelta di un libro illustrato

17 SUSSIDI DIDATTICI

17.1 Flashcards

17.2 Flashcards autoprodotte

17.3 Wordcards

17.4 Mini-flashcard e mini-wordcards

17.5 Storycards

17.6 Posters

17.7 Card games e board games

17.8 Realia

17.9 Sussidi multimediali e LIM

17.10 Grafici e mappe

18 LA LINGUA STRANIERA E LE ALTRE DISCIPLINE - CLIL

18.1 L’inglese come lingua veicolare

18.2 L’analisi del contesto

18.3 La scelta della disciplina e le modalità organizzative

18.4 La definizione degli obiettivi

18.5 La scelta metodologica

18.6 Un esempio di progettazione di percorso CLIL

18.7 Il task

18.8 Esempio di tabella di descrizione

18.9

18.10

INTRODUZIONE

Questa guida è pensata per chi si avvicina all’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria.

L’idea di creare una guida didattico-metodologica nasce dal desiderio di trasmettere interesse per questa disciplina e di dare strumenti e spunti pratici che facilitino e motivino l’insegnante nel lavoro in classe, supportandolo in tutte le fasi dell’insegnamento della lingua inglese.

Alla base del presente lavoro risiede la convinzione dell’importanza, a partire dai primi anni di scolarizzazione, dello studio della lingua straniera, inteso come strumento di promozione della costruzione della cittadinanza europea e come strumento di conoscenza e incontro di culture e popoli.

È pertanto auspicabile che l’insegnante promuova e sia portatore egli stesso di un atteggiamento positivo nei confronti dell’apprendimento della lingua straniera. Apprendimento che deve essere promosso da un approccio olistico, ossia volto ad attivare tutti i canali percettivi dell’individuo.

Questa impostazione permette di rivolgersi ai diversi stili cognitivi presenti in un gruppo garantendo un sicuro successo nell’azione educativa e formativa. Tale approccio parte dall’idea che un insegnamento efficace nasce da scelte appropriate nei contenuti e nella metodologia e non trascura chi ha di fronte, i bambini.

Un insegnamento pianificato a tavolino, infatti, che non tiene conto delle caratteristiche socio-affettive e cognitive, degli interessi e degli stili di apprendimento degli alunni risulterà sterile, artificiale e difficilmente si rivelerà efficace.

Questa guida offre un’ampia panoramica di attività e tecniche utili per l’insegnamento, incentrate su un approccio olistico di tipo ludico-comunicativo, e degli strumenti di base per la programmazione delle attività.

La collocazione curricolare della lingua straniera rientra nel quadro più ampio e globale dell’educazione linguistica. L’apprendimento della lingua straniera integra, quindi, il processo di alfabetizzazione culturale dei bambini promosso dalla scuola.

L’insegnamento precoce della lingua inglese assume, pertanto, una valenza sia educativa che formativa dal punto di vista cognitivo, espressivo, comunicativo e culturale.

1 INGLESE NELLA SCUOLA PRIMARIA L’INSEGNAMENTO DELLA LINGUA

1.1

LINEE GUIDA PER L’INSEGNAMENTO DELLA LINGUA STRANIERA

È condiviso che l’apprendimento della lingua straniera in età precoce sia parte rilevante del percorso formativo, contribuisca alla formazione della personalità dell’alunno e concorra pienamente all’acquisizione delle competenze di base. Attraverso l’insegnamento della lingua straniera, infatti, si intende favorire lo sviluppo cognitivo, offrendo al bambino un altro strumento di organizzazione delle conoscenze, permettendogli di comunicare attraverso una lingua diversa dalla propria, avviandolo alla conoscenza e alla comprensione di altre culture e di altri popoli. L’insegnamento della lingua inglese dovrà essere proposto privilegiando l’aspetto comunicativo, attraverso attività che permettano al bambino di apprendere la lingua in modo piacevole e motivante.

Al centro dell’azione di insegnamento vi è il bambino, protagonista del proprio processo di apprendimento, con le sue caratteristiche cognitive, storia personale, propensioni e centri di interesse. Risulta quindi di fondamentale importanza prevedere le diverse strategie d’intervento, destinate sia al gruppo classe che ai singoli alunni, al fine di garantire un insegnamento efficace e alla portata di tutti.

Sarà quindi opportuno operare tenendo a mente alcune linee guida:

• Progettare e calibrare le attività con cura.

Il successo del conseguimento di un obiettivo rafforza la sicurezza di sé, occorre quindi progettare attività incentrate su ciò che il bambino può fare.

• Incoraggiare i bambini a sperimentare l’uso della lingua.

L’errore non deve avere una connotazione negativa ma è necessario far comprendere che l’errore fa parte del processo di apprendimento.

• Operare una selezione oculata delle attività da proporre.

Le attività proposte devono mirare a soddisfare la naturale curiosità ed energia dei bambini.

• Pianificare con cura le varie fasi della lezione.

È necessario prevedere attività differenti con cambiamenti di ritmo.

• Diversificare le tipologie di attività in modo da promuovere i diversi stili di apprendimento.

• Operare una scelta mirata di materiali e sussidi didattici.

Tali materiali devono essere rispondenti all’età degli alunni e idonei a stimolare interesse e motivazione allo svolgimento delle attività.

• Creare dei contesti reali di apprendimento.

In questo modo risulterà necessario l’utilizzo della lingua per lo svolgimento di un compito dato o di una determinata attività.

• Privilegiare le attività orali.

• Utilizzare materiale audio e video autentico.

Materiale di questo tipo garantisce l’acquisizione di una pronuncia corretta.

1.2

IL RUOLO DELL’INSEGNANTE DI LINGUA STRANIERA

L’insegnante di lingua inglese nella scuola primaria riveste un ruolo importante poiché è attraverso di cui che avviene, in genere, il primo contatto con la lingua straniera e l’avvicinamento a un’altra cultura

Sin dai primi momenti, gran parte dei vostri alunni si mostrerà curiosa e interessata alla nuova disciplina, mentre qualche bambino più introverso potrebbe sentirsi un po’ timoroso di fronte a una novità di questa portata. Starà a voi saper raccogliere e incanalare, in senso positivo, la curiosità e l’esuberanza dei primi e rassicurare e incoraggiare i bambini più timidi e riservati.

I primi incontri giocheranno un ruolo decisivo e sarà molto importante organizzare una serie di attività altamente motivanti. Riservate, quindi, del tempo all’accoglienza dei nuovi alunni e alla conoscenza reciproca, poi procedete con qualche gioco per sciogliere il ghiaccio.

Se possibile, realizzate insieme ai bambini un semplice manufatto, una bandierina del Regno Unito, ad esempio, che donerete loro in ricordo di questa prima esperienza vissuta insieme. Instaurate fin da subito delle routines e introducete qualche regola attraverso l’utilizzo del classroom language. Utilizzate ad esempio espressioni quali: “Hand up”, per ricordare ai bambini che per chiedere la parola occorre alzare la mano, oppure “Your turn”, quando date la parola a qualcuno. Potrete anche individuare insieme alla classe un gesto che, di comune accordo, utilizzerete per richiamare il silenzio.

L’utilizzo di regole e routines condivise, se proposto in maniera adeguata, risulterà molto utile per la gestione della classe, garantendo un clima sereno e disteso per lo svolgimento delle attività e prevenendo l’insorgere di conflitti. Inoltre, poiché avrete poche ore da dedicare alle attività in lingua straniera, occorrerà gestirle al meglio.

Al fine di rendere le attività fruibili da tutti, sarà di fondamentale importanza conoscere e rispettare i tempi di attenzione di ciascuno e quindi calibrare la successione delle attività in modo da coinvolgere tutti.

Alternate quindi attività che richiedono un grande sforzo mentale ad attività più rilassanti. Per evitare inutili sprechi di tempo durante i cambi di attività abituate gli alunni a seguire at-

tentamente le consegne che voi darete, alle quali potrete anche associare un gesto.

Al fine di valorizzare al meglio l’attività di insegnamento della lingua straniera, prestate attenzione alla disposizione e all’utilizzo degli spazi e, se non vi sarà possibile utilizzare un’aula apposita, organizzate la classe fornendola di espositori, bacheche su cui appendere gli elaborati degli alunni, poster e immagini. Predisponete anche uno scaffale dove sistemare un lettore CD e dove riporre tutti i materiali a disposizione degli alunni, sia quelli utili all’attività di classe che quelli fruibili anche nei momenti non strutturati, al di fuori delle attività di lingua straniera, quali giochi da tavolo e libri di lettura.

Se possibile, attrezzate lo spazio con un computer con collegamento a internet, una stampante, uno scanner e un apparecchio televisivo dotato di lettore DVD Prendete l’abitudine di documentare l’attività di lingua straniera, esponendo poster tematici, cartine, disegni, elaborati degli alunni, manufatti, flashcards autoprodotte e così via. Al fine di promuovere un approccio positivo all’apprendimento, oltre alla scelta delle attività, alla predisposizione degli spazi e dei tempi, favorite al massimo la comunicazione e l’interazione assumendo un ruolo di “facilitatore” organizzando, ad esempio, la disposizione dei banchi in modo da permettere il lavoro a coppie e a piccoli gruppi.

Assicuratevi che all’interno della classe sussista un clima collaborativo e di rispetto reciproco, favorendo l’integrazione di eventuali alunni in difficoltà, supportandoli nel processo di apprendimento e operando scelte didattiche atte a favorire la piena integrazione all’interno del gruppo classe.

1.3

LA MOTIVAZIONE NELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA

È difficile, se non impossibile, indicare un unico fattore responsabile del nascere e dello svilupparsi della motivazione all’apprendimento.

Pur consapevoli del fatto che non esista una risposta univoca, è utile riflettere e adottare alcune strategie.

• Sperimentare: variare le attività in classe in modo da coinvolgere bambini con diversi interessi e abilità. Proporre canzoni, danze, giochi da tavolo, giochi di movimento, attività di manipolazione, poesie, interviste, crosswords, giochi linguistici, wordsearch

• Scegliere “attività aperte”: proporre attività flessibili dove gli alunni con diversi livelli di abilità possano comunque intervenire con il loro personale contributo.

• Venire a conoscenza di ciò che gli alunni pensano: coinvolgere gli alunni in riflessioni e discussioni sulle attività proposte, chiedendo cosa essi valutino facile o difficile, interessante o noioso.

• Riflettere sul proprio feedback: identificare gli alunni che stanno per “gettare la spugna” e piuttosto che attribuire giudizi negativi spiegare loro, in termini pratici, che possono migliorare e come.

• Comunicare un senso di ottimismo: incoraggiare gli alunni a mettersi in gioco senza paura di cadere nel ridicolo o di essere giudicati; sottolineare ed enfatizzare i risultati positivi anche se minimi.

1.4

TEMPI PERSONALI DI APPRENDIMENTO

I bambini necessitano di un periodo più o meno lungo di silenzio prima di sentirsi “pronti” a parlare.

Infatti, come per l’elaborazione del linguaggio natale, così anche nell’apprendimento di una lingua straniera, un periodo sufficientemente lungo di ascolto e di comprensione è condizione indispensabile per l’organizzazione e la discriminazione delle conoscenze. Si ritiene, pertanto, che il rispetto dei diversi tempi di elaborazione della lingua sia opportuno tanto dal punto di vista psicologico, quanto dal punto di vista cognitivo.

Tuttavia, se è vero che il non essere costretti a parlare può favorire un atteggiamento non ansiogeno nei confronti della lingua, è altrettanto accertato che l’acquisizione linguistica da parte del discente avviene sperimentando la lingua stessa nell’atto della comunicazione. È opportuno quindi attuare strategie che facilitino l’interazione e che stimolino la fiducia del bambino in se stesso.

1.5 LA CORREZIONE DELL’ERRORE

È convinzione ormai provata da studi sul campo che l’errore sia parte integrante e importante del processo di apprendimento e che, attraverso l’errore, avvenga la costruzione della conoscenza. L’accettazione di questo assunto comporta un atteggiamento diverso da parte dell’insegnante nei confronti della correzione dell’errore, che non deve essere demonizzato, bensì considerato come un passaggio necessario al processo di apprendimento. L’errore viene oggi considerato come espressione di creatività nell’acquisizione di una lingua, manifestandosi tale anche nell’apprendimento della lingua materna. Spesso è frutto di un’ipotesi erronea sul funzionamento della lingua, dovuta a strategie che inconsciamente il bambino mette in atto. Per esempio, applica regole generalizzandole a elementi che a tali regole non soggiacciono, come nell’uso dei plurali, oppure nel passaggio dalla propria lingua alla lingua straniera applica regole proprie della L1. L’errore è quindi considerato una forma scorretta solo provvisoria e la correzione può risultare spesso dannosa, perché vissuta dal bambino come un insuccesso personale.

Le modalità di intervento correttivo dovranno pertanto incoraggiare e non bloccare la produzione.

Occorre mettere in pratica quel lavoro di “riparazione” di cui i linguisti hanno riscontrato la presenza nell’interazione fra i parlanti: come nella prassi della conversazione quotidiana si tende a non evidenziare gli errori dell’interlocutore e a consentirgli l’autocorrezione, così l’insegnante di lingua straniera dovrebbe ricorrere a strategie che facilitino l’apprendimento e non ostacolino il flusso della conversazione.

La correzione dell’errore, per non risultare demotivante e frustrante, dovrà essere attuata con strategie che implicano modi e tempi ben precisi. È opportuno non correggere il bambino nella fase di produzione per non provocare inibizione, ma a fine attività, come momento di ripresa e di ripasso della struttura o del vocabolo o come momento di commento e puntualizzazione.

FONTI BIBLIOGRAFICHE E SITOGRAFIA

Asher J. (1982), Learning Another Language Through Actions, Los Gatos, Sky Oaks Productions Balboni P.E. (2002), Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse, UTET Libreria, Torino Balboni P.E. (2002), “La nuova frontiera: integrare due lingue straniere, integrare lingue e altre discipline”, in Mazzotta P. (a cura di), Europa, lingue e istruzione primaria. Plurilinguismo per il bambino italiano-europeo, UTET Libreria, Torino

Coonan C.M. (2002), La lingua straniera veicolare, UTET Libreria, Torino

Coonan C.M. (2003), “Planning for CLIL. A general outline and thoughts on two micro-features”, in Barbero T., Boella T. (a cura di), L’uso veicolare della lingua straniera in apprendimenti non linguistici, Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, Torino

Delors J. (1997), Nell’educazione un tesoro. Rapporto all’Unesco della Commissione internazionale sull’Educazione per il Ventesimo secolo, Armando, Roma

Dunn O. (1983), Beginning English with young children, Elts, London

Frabboni F. (2007), Manuale di didattica generale, Laterza, Bari Frabboni F. (2007), Indicazioni per il curricolo, Erickson, Trento

Gardner H. (2007), Cinque chiavi per il futuro, Feltrinelli, Milano

Gardner H. (1994), Intelligenze multiple, Anabasi, Milano

Graham C. (2006), Creating Chants and Songs, OUP, Oxford

Lewis M. (1992), The Lexical Approach, LTP, London

Lewis M. (1997), Implementing The Lexical Approach - Putting Theory Into Practice, LTP, London

Masih J. (2004), Learning through a Foreign Language: Models, Methods and Outcomes, CILT, London

Moon J. (1999), Children Learning English, Macmillan Heinemann E.L.T., Oxford

Phillips S. (1993), Young Learners, OUP, Oxford

Read C. (2007), 500 Activities for the Primary Classroom, Macmillan Education

Reilly J. (2005), Writing with Children, OUP, Oxford

Schön D.A. (1993), Il professionista riflessivo, Dedalo, Bari

Schön D.A. (2006), Formare il professionista riflessivo, Franco Angeli, Milano

Slattery M. (2004), Vocabulary Activities, Oxford Basics for Children, OUP, Oxford

MIUR, (settembre 2012) Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione, Roma, in: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/prot7734_12 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio (18 dicembre 2006) relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente, in: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:IT:PDF www.coe.int/t/dg4/linguistic/ www.activityvillage.com www.anils.it www.bbc.co.uk/worldservice/learningenglish/teachingenglish/index.shtml www.clilcompendium.com www.enchantedlearning.com www.euroclic.net/ www.factworld.info http://learnenglishkids.britishcouncil.org www.lend.it www.teachingenglish.org.uk/ www.tesol.it

www.tpr-world.com

guida didattico-metodologica

INGLESE NELLA SCUOLA PRIMARIA è una guida didattico-metodologica pensata per chi si avvicina all’insegnamento della lingua inglese.

Questa guida fornisce strumenti e spunti pratici per facilitare il docente nel lavoro in classe, supportandolo in tutte le fasi dell’insegnamento della lingua straniera. Materiale di approfondimento disponibile su www.raffaellodigitale.it.

Con esercizi di consolidamento mirati e graduali, un valido aiuto per il ripasso grammaticale. Disponibile guida per il docente.

Grammar For Kids 1 pp. 48 e 5,50

Uno strumento semplice ed esauriente: 12000 lemmi, trascrizione fonetica, box grammaticali, note etimologiche, curiosità culturali. Con guida per il docente e CD-Rom compatibile con LIM.

Grammar For Kids 2 pp. 48 e 5,50 My Number 1 English

e 14,90

e 16,50

www.celticpublishing.com www.grupporaffaello.it

INGLESE nella
SCUOLA
PRIMARIA

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.