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Perché il lessico?

Dividetevi in coppie e leggete le descrizioni di Momo e Mario, poi uno di voi disegni Momo e l’altro Mario, rispettando alla lettera le informazioni ricavate dai testi.

Momo Mario

L’aspetto di Momo era davvero insolito. Era piccola e magrolina, di modo che, anche con la migliore buona volontà, non si poteva decidere se avesse otto oppure dieci anni. Aveva una testa ricciuta nera come la pece, palesemente mai sfiorata da pettini o forbici. Aveva grandi vividi meravigliosi occhi del pari neri come la pece e i piedi dello stesso colore perché andava quasi sempre scalza. Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe, spaiate di colore e di forma e per di più troppo larghe. Perché Momo non possedeva niente all’infuori di quel che trovava qua e là o che le regalavano. La sottana, che le arrivava alle caviglie, era un complesso di toppe variopinte di tessuti d’ogni genere. E sopra la gonna portava una vecchia giacca maschile lunga e larga, con le maniche di molto rimboccate ai polsi.

da M. Ende, Momo, Longanesi

Rifletti con i tuoi compagni

• È stato semplice disegnare i due personaggi?

Chi ha avuto delle difficoltà? A che cosa le attribuite?

• Quale delle due descrizioni ha fornito più elementi per realizzare il disegno?

Quale delle due vi ha “legato” di più alla lettura?

Mario era un bambino di quarta elementare. Era di corporatura normale, cioè giusta per la sua età. I suoi capelli erano biondi e di media lunghezza. Aveva un viso regolare, occhi, naso e bocca normali.

Vestiva a volte in modo sportivo, altre in modo più classico. Calzava scarpe alla moda, come la maggior parte dei suoi compagni di classe.

Utilizzare parole curate, pertinenti, non scontate, rende la lettura piacevole, interessante e aiuta a comprendere meglio ciò che si vuole comunicare.

Il mondo delle parole, cioè il lessico, è l’insieme dei vocaboli e delle espressioni che costituiscono una lingua. Più il tuo lessico sarà ricco, più saprai comunicare e farti comprendere.

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