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Fuocomatto

A. Ossorio, Storie di streghe, lupi e dragolupi, Einaudi Ragazzi

Nel paese di Dragolandia, era tutto pronto per la Gara di Sputafuoco. Fuocomatto era emozionato: per la prima volta poteva partecipare anche lui!

Così Fuocomatto ebbe un’idea: “Domanderò al nonno di seguire i miei allenamenti”.

Il nonno, dapprincipio, rifiutò la proposta con la scusa che era troppo vecchio, ma Fuocomatto gli rispose:

– Sarà, ma ai tuoi tempi eri un vero campione!

Allora il nonno, sorridendo sotto i baffi, brontolò:

– E va bene, figliolo, mettiamoci al lavoro!

Il giorno dopo iniziò l’addestramento, il nonno cominciò insegnando a Fuocomatto a gonfiare le guance e i polmoni. Poi preparò dei disegni per spiegargli tutti i suoi segreti e preparò anche delle frittelle per ricompensare i suoi sforzi.

Finalmente giunse il giorno della grande Gara di Sputafuoco.

Il piccolo drago era emozionatissimo, ma non era mai stato così felice in vita sua! Quando fu il suo turno, solo soletto si fece avanti, tirò un gran respiro, ricordò tutti i segreti che il nonno gli aveva insegnato, quindi prese a soffiare fiamme e scintille blu, verdi, rosse e persino dorate!

– Evviva! I fuochi d’artificio! – gridarono i draghi. Quel numero così difficile, che tutti ormai avevano dimenticato, tanto tempo prima era stato la specialità del nonno. Certo, i fuochi d’artificio di Fuocomatto non erano ancora perfetti, ma il draghetto pensò:

“Tanto meglio! Così il nonno potrà aiutarmi ancora. E io, per molto tempo, mi godrò le sue frittelle, le sue storie e le sue coccole!”

Inserisci gli elementi del racconto nella mappa e indica con una x se sono realistici e fantastici.

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