Coordinato da Roberto Morgese
segreti delle i


discipline
STORIA
con quaderno operativo
Speciale
Attività in situazioni non note
•Escape game
•Gara di idee
•Stem
•Coding
•Tinkering
Agenda 2030 con RiGenerazione Scuola
Fumetti per imparare


Risorse digitali
Nelle pagine de i segreti delle discipline troverai indicate tante risorse interattive utili e coinvolgenti che ti accompagneranno nel corso dell’anno scolastico. Puoi usarle in classe con l’insegnante oppure a casa, in autonomia. Accedere è facile, inquadra il QR code!
Scopri i segreti delle discipline: entra nelle stanze del Museo insieme alla Squadra e risolvi gli Escape game. Metti alla prova il tuo spirito di avventura e di iniziativa


Esplora, osserva, metti alla prova le tue abilità. Divertiti insieme alla tua classe a risolvere le prove del Museo dei SEGRETI per entrare in tutte le stanze.
Ricordati, solo facendo squadra ci riuscirete!


Con i video didattici e i video interattivi potrai conoscere e approfondire gli argomenti, verificare le tue conoscenze e ripassare i concetti già appresi.



Con i giochi interattivi potrai esercitarti divertendoti, mentre le attività interattive e i Google moduli alla fine di ogni unità ti aiuteranno a verificare le tue conoscenze.

Le mappe e le immagini interattive ti aiuteranno a fissare e ripassare i concetti chiave.

SCOPRI I CONTENUTI AUDIO!
Il tuo sussidiario è ricco di audioletture e videoletture guidate che ti accompagneranno nello studio, aiutandoti nella comprensione del testo scritto e dei contenuti disciplinari.
Ricorda che potrai accedere senza difficoltà alla VERSIONE AUDIOLIBRO .







STORIA 5a

RiGenerazione
Ripartiamo!
Osserva com’erano organizzate le società di alcune antiche civiltà, studiate in classe quarta.


1 Rispondi alle domande.
• Qual è la forma che viene utilizzata per rappresentare l’organizzazione sociale delle civiltà più antiche?
• Secondo te, perché i soldati ricoprivano un ruolo molto importante?
• Quale gruppo sociale si occupava di amministrare la religione?
2 Vero o falso?
• Le società più antiche erano guidate da una persona con alcuni consiglieri.
• Tutti avevano gli stessi diritti.
• I sacerdoti ricoprivano un ruolo molto importante.
• I contadini e gli allevatori erano consiglieri del re.
• Le condizioni di ricchezza e potere cambiavano da un gruppo sociale all’altro.
3 Collega le informazioni ai temi dell’AGENDA 2030
Nelle organizzazioni sociali antiche poche donne potevano ricoprire ruoli di grande responsabilità.
Nelle civiltà antiche i prigionieri di guerra non avevano diritti e svolgevano i lavori più faticosi.
Nelle società antiche erano l’agricoltura e l’allevamento a garantire il cibo a tutta la popolazione.
Imparo giocando











F
F
F
Ogni società deve creare posti di lavoro di qualità e garantire condizioni di lavoro dignitose per l’intera popolazione in età lavorativa.
Ogni società deve garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e alle persone più vulnerabili, un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno.
Ogni società deve ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze e l’uguaglianza di diritti in tutti i settori.

Insieme ai compagni e alle compagne, costruite i plastici degli antichi monumenti eretti grazie anche al lavoro degli schiavi. Dividetevi in gruppi e realizzate una piramide, una ziqqurat, un tratto di muraglia cinese e un tempio maya. Guardate gli esempi, recuperate il materiale e organizzatevi.

Le civiltà della Grecia
Atene, 397 a.C.
Stavo lavorando al telaio quando un frastuono che veniva dalla piazza attirò la mia attenzione. Mi affacciai e vidi l’araldo al centro dell’agorà, che stava per fare un annuncio in mezzo alla folla festante. “Con questo annuncio proclamo l’indizione dei Giochi Olimpici. Fra un anno esatto nella piana di Olimpia avranno inizio le gare sacre a Zeus. Annuncio quindi la tregua sacra: ogni guerra, ogni battaglia dovrà essere sospesa sul suolo della Grecia. Ogni strada dovrà essere libera e aperta alle genti che numerose accorreranno a Olimpia”.
adatt. da N. Vittori, L’alloro e la spada, Raffaello

SCOPRITE LE CIVILTÀ DELLA GRECIA
ANTICA NELLA PRIMA STANZA DEL Museo dei SEGRETI








I GIOCHI OLIMPICI, nati nell’antica Grecia
nel 776 a.C., si svolgevano ogni 4 anni nella città di Olimpia. Vi partecipavano atleti di tante città greche. Per le gare c’era uno STADIO, di cui rimangono pochi resti, con gradinate in pietra per il pubblico.
I segreti delle PAROLE
L’agorà è la piazza centrale delle città greche. Lì si svolgevano le attività più importanti della società.
Il vincitore non riceveva una medaglia, ma una CORONA DI FOGLIE D’ULIVO e poi veniva portato in trionfo per tutto lo stadio. Una delle gare era la LOTTA a corpo libero.

Spazi e tempi della storia greca




Lo scorso anno hai studiato che, a partire dal 2500 a.C., lungo le coste del Mar Mediterraneo e sulle isole del Mar Egeo si svilupparono alcune importanti civiltà, come quella dei Cretesi e quella dei Fenici. A partire dal 2000 a.C. circa, in queste stesse zone, e in particolare in Grecia, si svilupparono altre tre grandi civiltà: quelle dei Micenei, dei Greci e dei Macedoni.
La Grecia è una penisola circondata da numerosi arcipelaghi e isole. Le coste, rocciose e frastagliate, formano golfi e porti naturali. Il territorio è in gran parte montuoso, povero di corsi d’acqua e poco adatto all’agricoltura e all’allevamento del bestiame. Queste caratteristiche influenzarono profondamente la vita e la storia delle donne e degli uomini vissuti nell’antica Grecia.




OSSERVARE
La cultura greca

I primi a stanziarsi nel Peloponneso, la penisola meridionale della Grecia, nel 2000 a.C., furono gli Achei, chiamati in seguito Micenei, che fondarono piccoli regni e città-fortezza.
Verso il 1200 a.C. la regione fu invasa dai Dori. Dalla lenta fusione fra Achei e Dori nacque, intorno all’800 a.C., il popolo dei Greci
Nel corso della loro storia, i Greci si scontrarono con i Persiani; questo popolo, a partire da un altopiano affacciato sul Golfo Persico, aveva fondato un grande impero. A nord della Grecia sorgeva il piccolo regno di Macedonia. Verso il 338 a.C. i Macedoni conquistarono le città dei Greci. I Macedoni controllarono il territorio fino al 31 a.C., quando i Romani conquistarono l’ultimo regno macedone.
I regni e le città che si svilupparono tra la Grecia e le coste dell’Asia Minore nel periodo compreso tra il 2000 a.C. e il 31 a.C. sono considerati la culla della civiltà occidentale. Le società dell’antica Grecia furono infatti caratterizzate da un grande sviluppo della cultura, in particolare della politica, delle arti e delle scienze, la cui influenza è giunta fino a noi. Nel nostro modo di vivere, pensare, costruire, parlare si conservano infatti molte tracce di quelle antiche civiltà.
Antica statua greca in bronzo ritrovata a Riace, in Calabria.

Osserva le linee del tempo. Tra la fine della civiltà micenea e l’inizio della civiltà greca c’è un periodo “vuoto”, che gli storici e le storiche chiamano Età buia: coloralo di rosso nella linea a disposizione.
FACCIAMO SQUADRA per cominciare
Leggi gli argomenti base di questa unità. Ti faciliteranno la comprensione e lo studio delle prossime pagine. Poi confrontati con i compagni e le compagne.

Le civiltà della Grecia antica si svilupparono lungo le coste e sulle isole del Mar Mediterraneo e del Mar Egeo
1 2
La presenza del mare favorì lo sviluppo delle tecniche di navigazione, destinate alla pesca , al commercio e alla ricerca di altri territori
3
Le popolazioni greche fondarono molte città indipendenti, le poleis, in cui vi furono diverse forme di governo.
La democrazia greca fu la prima forma di governo in cui i cittadini potevano partecipare a decisioni che riguardavano l’economia, l’esercito e la cultura.
L’antica Grecia è considerata la culla della civiltà e della cultura occidentali.
4
In Grecia si praticarono e si studiarono filosofia , teatro, musica, arte, matematica, architettura, medicina e molte altre scienze.
I segreti delle PAROLE
La parola filosofia significa “amore per la sapienza” ed è la scienza del ragionamento. Coloro che praticavano la filosofia desideravano trovare risposte sul significato della vita, sull’origine dell’Universo e di tutti quegli eventi e quei fenomeni che fino ad allora erano stati narrati nei miti.

I Micenei
Nella penisola del Peloponneso, verso il 2000 a.C., si stabilì la popolazione nomade degli Achei. Essi fondarono numerose città-stato indipendenti, spesso in lotta tra loro: Argo, Pilo, Tirinto, Lacedemone (la futura Sparta) e Micene, la più importante. Essa diede il nome alla civiltà di pastori e di guerrieri che si sviluppò in queste terre: la civiltà micenea.
I guerrieri micenei combatterono molte guerre. Intorno al 1450 a.C. conquistarono Creta. La cul tura micenea uscì arricchita e trasformata dall’in contro con la civiltà cretese: dall’isola giunsero la scrittura, le tradizioni religiose e le tecniche di navigazione. Così le navi dei mercanti micenei raggiunsero l’Asia Minore, il Sud Italia e la Spagna per i loro commerci.


La guerra più famosa combattuta dai Micenei fu quella contro la città di Troia, che sorgeva in una posizione favorevole ai commerci marittimi verso il Mar Nero. La città fu assediata e distrutta verso il 1250 a.C. da una confederazione di sovrani achei guidati dal re di Micene.
Il declino della civiltà micenea iniziò a partire dal 1200 a.C. circa: secondo alcuni studi fu causato dall’invasione dei Dori, un popolo proveniente dal Nord Europa.
COMPRENDERE
Conosci il significato della parola confederazione? Rileggi il testo e sottolinea quelli che ritieni siano tre suoi sinonimi: associazione - club - spedizione - lega - unione - squadra
Testa di guerriero miceneo in avorio.
SCOPERTE recenti
A Pilo nel 2019 sono state scoperte due tombe, risalenti a 3500 anni fa, con molti reperti. Tra essi c’è un sigillo d’oro con raffigurati due tori e delle spighe d’orzo: è la prima immagine di cereali nell’arte greca.

Per avere sempre a disposizione una riserva d’acqua c’era una grande cisterna
Le città-fortezza
Micene era costruita su un’altura ed era una vera e propria città-fortezza protetta da imponenti mura, dette “ciclopiche” perché secondo la leggenda erano state costruite dai giganti Ciclopi. Anche le altre città-stato micenee avevano queste caratteristiche.
All’interno delle mura c’erano le abitazioni della famiglia reale e dei nobili, i templi, le botteghe artigiane e i magazzini, dove si trovavano prodotti come grano e olio.
Sul punto più alto della collina si trovava il palazzo del re. La sala del trono (mègaron) era affrescata con scene di guerra; aveva forma rettangolare e al centro c’era un focolare attorniato da quattro colonne.
L’accesso alla città avveniva tramite le porte che si aprivano lungo le mura
La porta principale di Micene era la Porta dei Leoni.


All’interno del recinto
sacro si trovavano le tombe reali, dentro le quali venivano seppelliti anche preziosi tesori.

L’organizzazione sociale
A capo delle città-stato micenee c’era un re, il wanax, che governava con l’aiuto di un gruppo di consiglieri. Scendendo nella scala sociale c’erano i nobili, proprietari delle terre e del bestiame, il capo dei guerrieri, il lawagetas, e i sacerdoti e le sacerdotesse, chiamati téreta. Le donne e gli uomini del popolo, il dèmos, vivevano nei villaggi che sorgevano fuori dalle mura, i dèmoi. Gli schiavi e le schiave, prigionieri e prigioniere di guerra, erano destinati ai lavori più pesanti. Le donne micenee disponevano di una certa libertà ed erano rispettate; alcune partecipavano alla vita pubblica e molte avevano un lavoro pagato e indipendente dalla famiglia. La maggior parte si occupava delle cure domestiche.
Le attività
I territori micenei erano poco adatti all’agricoltura, limitata alla coltivazione di cereali, ulivi e viti. Era invece sviluppata la pastorizia: si allevavano soprattutto ovini, bovini e cavalli, impiegati in battaglia. Nelle botteghe artigiane si lavoravano oro, argento e avorio, con cui venivano realizzati raffinati gioielli e decorazioni per le armi, ma anche argilla, con cui si producevano vasi per la conservazione di cereali, olio, vino e miele. I fabbri forgiavano armi e scudi in bronzo. Con il tempo il commercio assunse sempre più importanza. I Micenei appresero dai Cretesi le tecniche di navigazione e dominarono i traffici marittimi. I commercianti viaggiavano su agili navi con vele di forma quadrata e scambiavano i loro prodotti con i metalli, in particolare stagno e rame. La città di Troia, che controllava l’accesso al Mar Nero, cercò di bloccare l’espansione commerciale micenea, ma dopo una lunga guerra i Micenei vinsero e Troia fu distrutta.
ELABORARE
In questo affresco da Tirinto del 1200 a.C. sono rappresentate due donne micenee su un carro. Sottolinea nel testo la parte che spiega come erano considerate le donne.


Diadema in oro.
IL MITO DELLA GUERRA DI TROIA
Il poeta Omero racconta che la guerra di Troia scoppiò a causa di un rapimento: il principe Paride, figlio del re di Troia, rapì Elena, moglie del re di Sparta. Le città micenee formarono allora un grande esercito per vendicarsi e riportare Elena a Sparta. La guerra durò dieci anni e si concluse con la conquista e la distruzione di Troia.

Pugnale in bronzo, ottenuto fondendo stagno e rame.

Divinità femminili micenee.

COMPRENDERE
Qual è, secondo te, il significato della parola culto? Segna con una X.
Profonda considerazione per qualcosa.
Tipica coltivazione dei territori micenei.
La cosiddetta tomba di Agamennone, a Micene, è l’esempio più famoso di tholos.
La religione
La civiltà micenea era politeista. Le divinità erano antropomorfe, cioè erano dei e dee in forma di esseri umani nell’aspetto fisico e nel carattere. Rappresentavano le forze della natura e passavano molto tempo a interessarsi e a prendere parte alle vicende di donne e uomini, a volte proteggendoli, a volte ostacolandoli.
Il padre di tutti gli dei e degli esseri umani era Zeus, sua moglie si chiamava Era. Il dio del mare era Poseidone, Ares il dio della guerra e Demetra la dea dei raccolti.
I sacerdoti e le sacerdotesse, per ottenere la loro benevolenza, sacrificavano animali su altari di pietra e offrivano prodotti della terra nei santuari costruiti sulle montagne.
Le divinità micenee continuarono a essere adorate anche dalle successive civiltà greche.
Il culto dei morti
I Micenei avevano un profondo culto dei morti. I defunti ricevevano sepolture diverse in base alla classe sociale di appartenenza. Le tombe dei re, dei guerrieri e dei nobili erano costruzioni circolari, scavate nelle colline e con un soffitto a cupola formato da grandi pietre, chiamate tholos. Un lungo corridoio conduceva alla camera dove veniva deposto il corpo del defunto insieme agli oggetti e alle armi che gli erano appartenuti in vita. Spesso il volto era ricoperto da una maschera d’oro che riproduceva i lineamenti della persona morta.



La scrittura
I Micenei appresero il valore e l’importanza della scrittura dai Cretesi. A partire dalla Lineare A, il sistema cretese di scrittura sillabica non ancora decifrato, i Micenei elaborarono la Lineare B. La Lineare B era composta da circa 200 segni corrispondenti a sillabe, si scriveva da sinistra a destra e fu decifrata nel 1952. I primi reperti in Lineare B furono ritrovati a Creta nel palazzo di Cnosso. Altri documenti sono emersi a Micene, nelle altre città-stato del Peloponneso e nelle località che erano venute a contatto con i Micenei. Grazie alle numerose scritte rinvenute su tavolette d’argilla, di bronzo e di altri metalli, gli archeologi e le archeologhe sono riusciti a ricostruire molti dettagli dell’organizzazione economica e sociale dei regni micenei. Gli scribi annotavano tutto quello che succedeva: gli ordini impartiti dal re ai suoi soldati, le proprietà del re, le merci prodotte e le cerimonie religiose.





Nelle pagine precedenti hai incontrato più volte la parola forma .
È un termine che ha significati diversi a seconda della frase e dell’argomento.
Una forma geometrica è una parte di spazio delimitata da una linea chiusa. MATEMATICA
Indica le condizioni fisiche di un atleta o di una squadra, si dice infatti “essere in forma”.
LINGUAGGIO QUOTIDIANO
È l’aspetto esteriore di un oggetto, di una persona, di un fatto o di un comportamento.
Si usa per indicare il modo in cui si organizza una società nella distribuzione del potere, cioè il governo scelto.
La maschera del principe miceneo
La maschera d’oro che vedi è quasi certamente appartenuta a un principe miceneo. Fu ritrovata nel 1876 a Micene e inizialmente si pensò che potesse essere la maschera funeraria del celebre Agamennone, re di Micene e comandante della guerra di Troia nei poemi di Omero. Si tratta di una lamina d’oro con i particolari del volto ottenuti a sbalzo
Attualmente è conservata al Museo archeologico nazionale di Atene.
I segreti delle PAROLE
Lo sbalzo è una tecnica di lavorazione dei metalli già praticata nell’antico Egitto e consiste nel lavorare a rovescio, con appositi attrezzi, un sottile foglio di metallo per ottenere disegni in rilievo.

Realizza la tua maschera a sbalzo
Occorrente: un foglio con il disegno del volto del principe miceneo; fogli di alluminio formato A4 color rame; nastro adesivo; attrezzi per lo sbalzo (una matita dura non troppo appuntita e un cucchiaino).
1. Fissa il disegno sul rovescio del foglio di alluminio con due pezzettini di nastro adesivo e ripassa il contorno con la matita. Ripassa anche naso, occhi, bocca e orecchie.
2. Gira il foglio e vedrai il volto in rilievo.
3. Infine occupati dei particolari: gira di nuovo la lamina a rovescio e traccia con cura la barba, i baffi, le sopracciglia.


Sogni d’archeologo
Nel 1952 la decifrazione della Lineare B ha messo a disposizione di storiche e storici fonti molto importanti per ricostruire la civiltà micenea. Prima di allora, la leggendaria narrazione delle imprese dei Micenei si era tramandata soprattutto attraverso i poemi di Omero, un poeta greco vissuto molti secoli dopo i Micenei stessi. Egli scrisse due opere in poesia: l’Iliade descrive la guerra combattuta dai Micenei contro la città di Troia, chiamata Ilio; l’Odissea racconta l’avventuroso viaggio di ritorno a casa da Troia del guerriero greco Ulisse, re dell’isola di Itaca.
Heinrich Schliemann era un ricco commerciante tedesco appassionato di archeologia. Quando aveva 8 anni, il padre gli aveva regalato un libro illustrato sulla storia del mondo. Il bambino era stato colpito da un’immagine che riproduceva il principe troiano Enea in fuga dall’incendio della sua città con il padre sulle spalle. Il piccolo Heinrich aveva pensato: “Se queste mura sono realmente esistite, da qualche parte devono esserci le loro rovine, magari sepolte”. Nel 1870, Schliemann partì alla ricerca di Troia. L’anno successivo portò alla luce le rovine di un’antica città distrutta dal fuoco. Non si trattava però della città dell’Iliade, che fu identificata da Schliemann nove strati più sotto, dove fu trovato un tesoro di 8000 gioielli che l’archeologo credette fosse appartenuto a Priamo, il re di Troia.
Gran parte degli oggetti del cosiddetto “tesoro di Priamo” è conservata nel Museo Ermitage di San Pietroburgo, in Russia.


La vita di Omero è avvolta dal mistero. Secondo la tradizione era cieco ma c’è chi dubita perfino della sua esistenza.

Gli scavi

Uno degli oggetti del “tesoro di Priamo”: un orecchino in oro. Heinrich Schliemann. La storia di Schliemann ci ricorda che la passione per i tesori delle antiche civiltà e per la loro conservazione può diventare una scelta coraggiosa, che contribuisce ad arricchire e a condividere la conoscenza del passato.
Apprendimento Globale
1 LEGGERE Rileggi l’unità sulla civiltà micenea.
2 COMPRENDERE Scrivi le parole più importanti della civiltà micenea.
3 OSSERVARE ESPORRE Con l’aiuto delle immagini, scrivi un breve testo che sintetizzi le caratteristiche principali della civiltà micenea.




1. A pag. 11 hai letto che “Le donne micenee disponevano di una certa libertà ed erano rispettate; alcune partecipavano alla vita pubblica e molte avevano un lavoro pagato e indipendente dalla famiglia”. Oggi in Italia donne e uomini hanno gli stessi diritti nel lavoro e nella vita pubblica secondo il principio delle “pari opportunità”.
2. Le pari opportunità sono valide anche per bambine e bambini quando giocano? A volte si discute sui giochi “da maschi” e giochi “da femmine”.
3. Voi che cosa pensate? Dividete la classe in due gruppi e scegliete un portavoce per gruppo che esponga le ragioni che avete discusso. Preparate un cartellone per raccogliere osservazioni, idee e proposte.
4 ELABORARE Completa il testo con le seguenti parole: scrittura - 1250 a.C. - Dori - Cretesi - Troia - 1450 a.C. - decadenza - guerra
Intorno al …………..………… i Micenei occupano Creta. La cultura dei Micenei è molto influenzata da quella dei . Essi infatti apprendono dai Cretesi la …………...........…………, l’arte del commercio e le tecniche di navigazione. I Micenei combattono una lunga …........………… contro la città di …………...........…………, in Asia Minore, che si trova in una posizione strategica per i commerci nel Mar Nero. I Micenei la conquistano intorno al ……………..………. A partire dal 1200 a.C. la civiltà micenea entra in un periodo di …………...............…………, forse a causa dell’invasione del popolo dei …………..........., provenienti dal Nord Europa.


5 ELABORARE Colloca al posto giusto sulla linea del tempo i seguenti eventi: Invasione dei Dori - Conquista di Creta - Conquista di Troia - Insediamento nel Peloponneso
6 COMPRENDERE Indica con una X la risposta corretta.
• Da che cosa deriva il nome dei Micenei?
Dalla cultura cretese.
Dalla città di Micene.
Dalla città di Troia.
Da un prodotto tipico dell’artigianato.
• Con quale altro nome sono conosciuti i Micenei?
Cretesi.
Cinesi.
Achei.
Dori.
• Quali erano le attività principali?
Agricoltura e allevamento.
Artigianato e commercio. Allevamento e artigianato. Guerre di conquista.
• Dove sorgeva il palazzo del re?
Fuori dalle mura ciclopiche. Nella parte bassa della città.
Nella parte più alta della città. Vicino al recinto sacro.
AUTOVALUTAZIONE
Com’è andata la prova? Segui la legenda e disegna la freccia nel bersaglio.
Così così Ci sono quasi Tutto ok

I Greci
Intorno al 1200 a.C. la Grecia fu invasa dai Dori, una popolazione del Nord Europa che viveva di caccia e di pastorizia.
I Dori sapevano lavorare il ferro e con esso fabbricavano armi più resistenti di quelle in bronzo dei Micenei. I guerrieri dorici riuscirono perciò a distruggere molte fortezze micenee. Così le città furono abbandonate e i loro abitanti andarono a vivere nei villaggi.
Poleis è il plurale di polis, una parola in greco antico che significa “città”. Puoi ritrovarla in molte parole italiane, come metropoli, che significa grande città, e necropoli, “città dei morti”, luogo dove si seppellivano i morti. Conosci altre parole che derivano da “polis”? Scrivile sul quaderno e spiegale.
Con la fine della civiltà micenea, per la Grecia iniziò un lungo periodo che gli storici e le storiche definiscono Età buia, caratterizzato da una crisi durata oltre quattrocento anni. Non solo le città vennero abbandonate, ma i commerci sul mare si ridussero drasticamente e l’uso della scrittura scomparve. Questo periodo durò fino all’800 a.C.
La rinascita
Con il passare del tempo la popolazione vincente e quella sconfitta impararono a convivere e diventarono un solo popolo, con un’unica lingua e un’unica religione. Le condizioni di vita migliorarono; ripartirono i commerci, si riprese a scrivere e rinacquero le città. Le nuove città greche, le poleis, erano indipendenti l’una dall’altra ed erano caratterizzate da diverse forme di governo. Nel corso della loro storia i Greci combatterono molte guerre: alcune contro popoli invasori, altre fra loro. Mantennero l’indipendenza fino al 338 a.C., quando il territorio venne occupato dai Macedoni
ELABORARE
I Greci datavano l’inizio della loro storia dalla prima Olimpiade. Secondo questa datazione, quanti secoli durò la storia della civiltà greca? ........................ E quanti secoli a partire dall’invasione dei Dori? ........................

Le attività
Alla fine dell’Età buia, per la Grecia cominciò un periodo di grande sviluppo economico
Una delle attività più importanti era l’allevamento di pecore e capre, dalle quali si ricavavano carne, latte, lana e pellame. Sulle colline si sviluppò la coltivazione della vite e dell’olivo
L’artigianato era molto sviluppato, specialmente nella lavorazione dei metalli, del legno e della ceramica
I metalli erano utilizzati soprattutto per i gioielli e per le armi. Con il legno si fabbricavano oggetti di uso quotidiano e si costruivano navi adatte al trasporto delle merci e alla guerra. Con la ceramica si realizzavano anfore, coppe e piatti decorati.
Lungo le coste erano diffuse la pesca e la produzione del sale, che veniva utilizzato per cucinare e per conservare i cibi. Le navi greche si spingevano in tutto il Mar Mediterraneo e il commercio si sviluppò sempre di più.
I mercanti greci esportavano olio, vino e manufatti realizzati dagli artigiani; importavano prodotti alimentari e materiali preziosi che non erano presenti nei territori della Grecia, come i metalli, l’ambra e l’avorio.

OSSERVARE
A seconda delle decorazioni e del tipo di ceramica è possibile stabilire il periodo di realizzazione dei vasi greci, che sono fonti storiche preziose. I vasi più antichi hanno decorazioni semplici, quelli successivi riportano scene sempre più raffinate e complesse.
Osserva i tre vasi e numerali da 1 a 3: dal più antico al più recente.



EDUCAZIONE CIVICA
Lo sviluppo economico è un fenomeno che si crea quando aumentano i prodotti e gli scambi commerciali e quando ci sono posti di lavoro per le persone, che possono così migliorare le proprie condizioni di vita.

Gli opliti erano soldati che si spostavano a piedi. Per proteggersi avevano uno scudo rotondo, l’oplon, un elmo, una corazza e dei gambali. Per combattere usavano lancia e spada.
I governi nelle poleis
Nelle poleis, per la prima volta nella storia, diventa importante il cittadino, cioè l’abitante della città. Essere cittadini significava godere dei diritti politici, cioè prendere parte alle decisioni che riguardavano la polis attraverso il voto e avere la possibilità di essere eletti alle cariche pubbliche, le magistrature. Il cittadino aveva anche dei doveri, come pagare le tasse e difendere la patria in battaglia come soldato. Non tutti gli abitanti della città erano considerati cittadini: lo erano soltanto i figli maschi nati da genitori liberi originari della città al compimento dei diciotto anni di età. Non erano considerati cittadini le donne, gli stranieri e gli schiavi.
Tra i cittadini, poi, spesso solo gli aristocratici (àristoi), cioè i grandi proprietari di terre e di bestiame, potevano aspirare alle magistrature. I piccoli proprietari terrieri, i commercianti e gli artigiani costituivano il popolo (dèmos): potevano partecipare alla vita politica esprimendo il proprio parere nelle assemblee, ma erano esclusi dalle decisioni più importanti.
Monarchia e oligarchia
Le città inizialmente erano governate da un re, erano quindi monarchie (da monos, “uno solo”, e arkhia, “comando”, cioè potere di un’unica persona).
In seguito il potere passò a un gruppo ristretto di persone, gli aristocratici: nacquero così le oligarchie (dalla parola òligos, cioè “pochi”).
Nel corso del VII secolo a.C. un altro gruppo andò ad aggiungersi agli àristoi: gli opliti, ovvero i soldati dell’esercito cittadino, indispensabili per la difesa della polis.
COMPRENDERE
Sottolinea nel testo con due colori diversi chi governa in una monarchia e chi in un’oligarchia.
EDUCAZIONE CIVICA
Un antico magistrato greco e una magistrata italiana di oggi.


Nell’antica Grecia la parola “magistratura” indicava gli incarichi pubblici che i cittadini ricoprivano, per un breve periodo, per il buon funzionamento della polis. Erano magistrati i capi militari, i giudici, gli amministratori. Anche nelle democrazie moderne ci sono i magistrati, ma il loro lavoro è molto diverso. Fate una ricerca e rispondete: di che cosa si occupano oggi i magistrati nel nostro Paese?

La democrazia greca
Con il passare del tempo, in alcune poleis anche il popolo partecipò attivamente alla vita politica, contribuendo a decisioni sull’economia, sull’esercito e sulla cultura e accedendo alle magistrature. In questo modo tutti i cittadini maschi, non solo i ricchi proprietari terrieri, prendevano parte al governo della città. Nacquero così le prime forme di democrazia, basate su alcuni principi fondamentali.
Tutti i cittadini erano uguali, avevano cioè gli stessi diritti e doveri. I cittadini si riunivano in un’assemblea popolare, dove si votavano le leggi e si eleggevano i magistrati, che avevano il compito di amministrare la giustizia, comandare l’esercito e regolare il calendario dei culti e delle feste religiose. L’assemblea decideva anche della pace, della guerra e delle alleanze con le altre città.
Il popolo era il giudice supremo, ma delegava il potere giudiziario ai tribunali, intervenendo direttamente solo nelle questioni più importanti e controverse.
L’assemblea si riuniva una o più volte al mese e si basava sul principio di maggioranza. Se la maggioranza prendeva una decisione, anche la minoranza che non era d’accordo vi si doveva adeguare.
Le votazioni avvenivano per alzata di mano oppure mettendo una pietra in un’urna.
La parola democrazia, da dèmos, “popolo”, e kratos, “potere”, indica una forma di governo in cui il potere è in mano al popolo.
Partecipare, contribuire, votare, delegare sono azioni molto importanti per la democrazia. Provate a fare esperienza di democrazia. Dividetevi in quattro gruppi: ogni gruppo discute il significato delle quattro parole ed elabora quattro definizioni. Le definizioni vengono poi votate per alzata di mano e quelle che ottengono la maggioranza si trascrivono su un cartellone da appendere in classe.


L’acropoli di Atene.
Le mura difendevano la polis dai nemici e la separavano dalla chora, l’area destinata all’agricoltura e alla pastorizia.
La polis
Il territorio della Grecia era prevalentemente montuoso, perciò le popolazioni non avevano molti contatti fra loro. Questa situazione contribuì a far sì che la Grecia non diventasse mai uno Stato unitario e che le città si organizzassero in città-stato autonome
Le poleis erano circondate da mura. La parte alta sorgeva su un’altura, la parte bassa in prossimità delle coste e dei corsi d’acqua. Questa posizione permetteva alle poleis di difendersi dagli attacchi di popolazioni nemiche, di sviluppare l’economia grazie al commercio marittimo e di disporre di riserve d’acqua.

Diverse città avevano un porto, fondamentale per motivi sia commerciali sia militari.
Le poleis presentavano una struttura composta da quattro parti.
L’acropoli, o città alta, era situata su un’altura e protetta da mura; in caso di attacco nemico, offriva ai cittadini un luogo dove rifugiarsi.
Qui sorgevano i templi e gli edifici pubblici più importanti.
L’asty era la parte bassa, dove si trovavano le abitazioni del popolo, le botteghe artigiane e la piazza principale, l’agorà.
L’agorà era la piazza dove si tenevano le assemblee dei cittadini e si svolgeva il mercato.
La chora era il territorio fuori delle mura e comprendeva i villaggi e le campagne. Il teatro di Epidauro.



OSSERVARE
Il teatro, a forma semicircolare, aveva una funzione religiosa ed educativa.
1 Osserva il disegno e inserisci le lettere al posto giusto.
A Acropoli B Agorà C Asty D Chora
2 Descrivi a voce come era strutturata la polis.

TECNOLOGIA

Le case si sviluppavano intorno a un cortile interno, dove si trovava il pozzo e su cui si aprivano le finestre. Erano divise in due parti:
• una riservata agli uomini, l’androceo;
• una alle donne e ai bambini, il gineceo


SCOPERTE recenti
Qualche anno fa, a pochi chilometri da Sparta, sono state trovate le rovine di un palazzo di 15 stanze risalente all’Età del bronzo. Negli scavi sono stati ritrovati molti reperti, tra i quali spade di bronzo e un antichissimo rhyton con testa di toro. I rhyton erano coppe che venivano utilizzate per bere in occasioni speciali.

Le rovine di Sparta e il monte Taigeto sullo sfondo. Sparta significa “sparpagliata”, infatti si formò dall’unione di cinque villaggi.
La polis di Sparta
Sparta, che insieme ad Atene fu una delle poleis più importanti della Grecia, venne fondata dai Dori, nel X secolo a.C., sulle rovine di una città micenea chiamata Lacedemone.
La città sorgeva ai piedi del monte Taigeto, vicino al fiume Eurota, lontana dal mare. Inizialmente il territorio di Sparta era la Laconia, ma in seguito la polis conquistò anche la Messenia, una regione fertile che garantiva cibo in abbondanza.
La popolazione spartana disponeva di un esercito potente e preparato, sempre pronto a mobilitarsi per la guerra.
L’organizzazione sociale
La società spartana era suddivisa in tre gruppi.
• Gli spartiati erano al vertice dell’organizzazione sociale e si consideravano i discendenti dei Dori. Erano la minoranza della popolazione e godevano di tutti i diritti politici, potevano votare ed essere eletti alle magistrature. Possedevano le terre, che facevano coltivare dagli iloti, mentre loro si dedicavano all’attività politica e all’addestramento militare.
• I perieci si occupavano di commercio e artigianato. Erano liberi, ma non potevano partecipare alla vita politica perché non erano considerati cittadini. In caso di guerra, i perieci erano obbligati a combattere accanto agli spartiati.
• Gli iloti occupavano l’ultimo gradino della scala sociale. Erano persone prive di qualsiasi diritto, costrette a vivere in assoluta povertà. Gli iloti appartenevano allo Stato, che li assegnava agli spartiati perché ne coltivassero le terre e ne allevassero il bestiame.


Il governo della città
Sparta era governata da un’oligarchia militare. Al vertice c’erano due re che restavano in carica a vita. I re svolgevano funzioni religiose e militari, ma avevano un potere limitato. Il ruolo più importante era quello assunto dagli èfori, cinque magistrati che proponevano le leggi, controllavano il comportamento dei cittadini, organizzavano l’educazione dei bambini e amministravano la giustizia.
C’erano poi la gherusìa, un consiglio formato da 28 spartiati con almeno sessant’anni di età, che curava i rapporti con le altre poleis e controllava l’operato di tutti gli organi di governo, e l’apella, l’assemblea di tutti gli spartiati con almeno trent’anni di età, che si riuniva una volta al mese. L’apella eleggeva gli èfori e i membri della gherusìa e si occupava di questioni legate alla successione al trono.
L’educazione alla guerra
L’educazione militare iniziava a sette anni, quando i bambini lasciavano le proprie famiglie per essere educati in comunità. L’addestramento prevedeva esercitazioni militari e atletiche molto dure. A diciannove anni i ragazzi potevano andare in guerra e a trenta diventavano spartiati a pieno diritto. L’obbligo di continuare l’addestramento militare durava fino ai sessant’anni.
Imparo giocando
Osserva l’immagine del guerriero e completa le definizioni.
ATTENZIONE: la parola dell’ultima definizione nell’immagine non si vede, ma la posizione del guerriero dovrebbe aiutarti.
• Il guerriero spartiate si difendeva la testa con l’
• Proteggeva il suo corpo con la
• Si difendeva con lo
• Attaccava il nemico con la L N A
ESPORRE
Sottolinea nel testo con colori diversi le funzioni di èfori, gherusìa e apella e ripetile a voce alta. Ricorda anche la classe sociale di chi governava.

Le donne spartiate sapevano leggere e scrivere e praticavano molti sport (corsa, lancio del disco, lotta).



COMPRENDERE
Sottolinea nel testo con colori diversi i tre fattori che favorirono lo sviluppo della polis di Atene.
La polis di Atene
Atene venne fondata dagli Achei intorno al 1500 a.C. in Attica, una delle regioni più fertili della Grecia. Lo sviluppo della città fu favorito dalla posizione geografica e dalle ricchezze naturali: la polis era molto vicina al mare e si affacciava su un grande porto naturale, il Pireo; il territorio era ricco di cave di pietra e di marmo e di miniere d’argento e di piombo.
Durante l’Età buia, inoltre, la regione dell’Attica non subì l’invasione dei Dori e le distruzioni che soffrirono altre città-stato micenee. Grazie a queste condizioni, Atene divenne un importante centro commerciale, artistico e culturale
Il governo della città
Nei primi secoli Atene fu una monarchia. In seguito, il potere passò a un gruppo di aristocratici: Atene fu un’oligarchia senza leggi scritte fino alla fine del VII secolo a.C.
Legislatore contiene la parola “legge”. Sai qual è il lavoro del legislatore? Utilizza il vocabolario e poi prova a spiegare con parole tue che cosa fa.
Nel corso del tempo, il popolo iniziò a chiedere maggiori diritti, leggi scritte e la possibilità di partecipare alla vita della polis. Queste richieste si realizzarono soprattutto grazie al lavoro di due legislatori: Solone e Clistene. Vennero create due assemblee per il governo della città: l’ecclèsia e la bulè; inoltre il diritto di voto fu esteso a tutti gli uomini di almeno vent’anni d’età, purché fossero figli di ateniesi e avessero completato l’addestramento militare. Era nata una prima forma di democrazia
Veduta di Atene oggi, con le rovine dell’acropoli in primo piano e il porto del Pireo sullo sfondo.

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