Grandi Guide - Religione 4-5

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Anna Paola Cardinali

Michele Contadini

Raffaello Guide

• RELIGIONE

Guida teorico-pratica per la Scuola Primaria

4-5

Maria Jole Pellegrini

INTRODUZIONE

La presente guida didattica si offre al docente di religione cattolica della scuola primaria come un utile strumento di supporto nella sua prassi di insegnamento. L’approfondimento e la vastità degli argomenti trattati consente di ampliare e rafforzare i contenuti del libro di testo che l’insegnante ha adottato per la classe, suggerendo ulteriori spunti sia teorici che operativi.

La pedagogia che sostanzia l’impostazione della guida è quella antropologico-esperienziale che prevede un approccio centrato sul discente, il quale può essere messo nelle condizioni di apprendere solo partendo dalla consapevolezza circa la sua storia di vita, a cui seguirà una fase di analisi ed il successivo confronto con le nuove conoscenze.

STRUTTURA DEL TESTO

Il percorso di ogni classe è articolato in tre unità formative

Alla programmazione, che tiene conto dei Traguardi per lo Sviluppo delle Competenze e degli Obiettivi di Apprendimento per la scuola primaria (approvati con D.P.R. dell’11 febbraio 2010), segue una presentazione generale dell’unità ed alcune note pedagogiche specifiche. Queste ultime uniscono antropologia e religiosità, fornendo all’insegnante considerazioni utili a favorire lo sviluppo del senso religioso nei bambini. Nella prima unità di ogni classe sono, inoltre, fornite note pedagogiche generali sulla particolare fascia di età interessata (bambino di 6-7 anni; 7-8 anni; 8-9 anni; 9-10 anni; 10-11 anni).

Le schede operative sono state pensate e progettate per essere fotocopiate e completate da ogni alunno. In fondo ad ognuna è riportata una nota per l’insegnante in cui è proposto uno spunto o un suggerimento per arricchire la successiva attività in classe. Pur seguendo un percorso logico, le schede non devono essere lette necessariamente come consequenziali l’una all’altra, permettendo così al docete di scegliere quelle che meglio si inseriscono nel proprio lavoro programmatico.

Ogni unità propone una verifica delle conoscenze (CHE COSA SAI) e due compiti autentici in situazione o compiti di realtà (CHE COSA SAI FARE). Attraverso di essi lo studente verifica l’importanza delle competenze ottenute dagli specifici apprendimenti disciplinari, oltre che da esperienze formative anche non scolastiche. Si tratta di simulazioni di situazioni problematiche reali (che possono costituire anche uno stimolo per la realizzazione di esperienze concrete) in cui l’alunno si mette in gioco per arrivare ad una sua propria soluzione sapendo che non esiste un’unica strada esatta da percorrere. Creatività, autonomia, responsabilità, problem solving sono le parole-chiave per il corretto svolgimento di un compito autentico. L’importanza di abituare i bambini, fin dalla classe prima, a prestazioni di questo tipo significa renderli consapevoli del senso e del valore dello studio e delle competenze ad esso collegate, che consentono una partecipazione attiva alla vita sociale e la produzione di cultura in senso costruttivista.

Il modello cooperativo di costruzione partecipata del sapere è alla base delle sezioni dedicate ai giochi ed alle esperienze multidisciplinari e multiculturali. Per ognuna viene fornita sempre una motivazione didattica dell’attività proposta che la chiarisce legandola agli argomenti affronti nell’unità formativa. Le pagine multidisciplinari e multiculturali fanno sì che l’IRC sia sempre più qualificata come insegnamento in grado di stimolare il confronto e l’integrazione con le altre discipline ed il dialogo con le altre religioni, invitando a comprendere l’origine delle diverse esperienze per un’interpretazione positiva della diversità.

Le storie, che siano narrazioni realistiche o fantastiche, riportano il bambino ad un ambiente familiare, producono un forte coinvolgimento emotivo, stimolano l’interesse, suscitano curiosità. Per tale motivo esse aiutano a veicolare i messaggi e consolidare gli apprendimenti. Per ogni unità formativa se ne propongono diverse, ciascuna corredata da domande funzionali alla comprensione ed alla riflessione sul testo.

La rubrica arte presenta in prima persona, e quindi in modo spendibile direttamente con i bambini, un pittore diverso per ogni unità. Oltre ad alcuni dati biografici, viene accennato anche un particolare riguardante la tecnica pittorica che consentirà poi una più facile lettura dell’opera d’arte su cui gli alunni potranno lavorare anche grazie agli spunti per l’osservazione e la riflessione. Saper leggere il linguaggio iconografico e decodificarne i simboli è una competenza indispensabile dal momento che da ogni parte le immagini informano su varie realtà e la cultura religiosa non fa sicuramente eccezione. Il patrimonio artistico presentato diventa manifestazione dell’esperienza religiosa e di avvenimenti e tematiche proprie del cristianesimo.

Lo stesso stile scelto ed utilizzato per i pittori continua con il racconto della vita del testimone, a cui segue una scheda attiva per la compilazione da parte dell’alunno. I testimoni, non necessariamente santi, sono stati scelti perché incarnano i valori cristiani di cui si parla nel testo e perché permettono ai bambini di conoscere la storia di figure ritenute significative non solo dalla Chiesa.

Le rubriche ALLE FONTI e LA BIBBIA NARRATA si rivolgono, invece, direttamente all’insegnante come approfondimento per la sua formazione, secondo l’ipotesi per cui il docente è anche un ricercatore disciplinare e che proprio a partire dalla cura per il suo studio personale può trovare benefici per la prassi didattica:

• La rubrica ALLE FONTI prende in esame uno dei contenuti dell’unità, analizzandolo secondo le fonti delle Rivelazione: la Bibbia , il Magistero e la vita della Chiesa . Tramite le icone l’insegnante potrà facilmente individuare quale Fonte viene considerata nella trattazione.

• La BIBBIA NARRATA offre la spiegazione di un brano biblico evidenziandone il contesto dentro il quale deve essere letto e soffermandosi successivamente su alcuni particolari snodi del testo.

L’attenzione allo sviluppo pedagogico dei bambini non può fare a meno di rivolgersi ad essi con percorsi il più possibile facilitati alla progressiva acquisizione di competenze. È indubbio che il vantaggio di queste modalità operative è utile per tutti gli alunni, ma addirittura necessario per i bambini che presentano bisogni educativi speciali (BES) o disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Va in questa direzione la struttura della mappa concettuale che conclude il percorso di ogni unità: i box contenenti parole e disegni legati tra loro con delle frecce consentiranno all’intero gruppo classe, senza distinzioni, di fissare i concetti-chiave dell’intero percorso svolto. L’insegnante avrà la possibilità di scegliere se presentare la mappa già pronta nella sua interezza, farla completare agli alunni o servirsi dell’audio che la illustra. Il percorso di ogni classe termina con una sezione dedicata alla musica dove vengono suggeriti alcuni brani (che l’insegnante trova a disposizione anche in formato audio nel materiale multimediale) divisi per argomento ed utilizzabili trasversalmente durante l’intero anno scolastico.

A tutti buon cammino e buon lavoro! Gli autori

I VANGELI E GESÙ

PROGRAMMAZIONE

AMBITO

DI

PROGETTAZIONE LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI

TRAGUARDI

SVILUPPO

COMPETENZE

UNITÀ FORMATIVA

OBIETTIVI FORMATIVI

L’alunno:

- riconosce nella Bibbia, nei Vangeli in modo particolare, il documento fondamentale della nostra cultura.

UF1 – I Vangeli e Gesù.

Sapere:

- ricostruire la vita di Gesù a partire dai Vangeli;

- conoscere la corrispondenza tra l’annuncio di Gesù, l’annuncio su Gesù delle prime comunità cristiane e i Vangeli.

Saper fare:

- attingere informazioni sulla religione cattolica nei Vangeli.

PRESENTAZIONE DELL’UNITÀ

In questa unità formativa vengono presentati agli alunni i Vangeli come testi narrativi su Gesù e sul suo insegnamento: narrazioni teologiche, in quanto scoprono nella vita di Gesù l’azione di Dio e il compimento delle promesse dell’Antico Testamento e dei testi sacri, che risentono della riflessione della comunità cristiana intorno al mistero e alla missione di Gesù, alla fede e all’identità del cristiano e della Chiesa.

Gesù non ha lasciato nulla di scritto ma ha detto agli Apostoli: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre vi manderà, vi insegnerà ogni cosa, vi ricorderà tutto quello che vi ho detto” (Gv 14, 26). I discepoli, dopo la Resurrezione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo, cominciarono a diffondere il suo messaggio oralmente. Non potevano infatti tacere l’incontro con Lui che cambia la vita e il cuore. Molti di loro avevano vissuto insieme a Gesù, conoscevano la sua vicenda storica e il suo insegnamento. Passando gli anni, alcuni sentirono la necessità di narrare per iscritto la vita, le opere e l’insegnamento del Maestro. Hanno avuto origine così le prime raccolte scritte. Tutte queste testimonianze scritte unitamente ai ricordi personali nonché ai racconti orali furono raccolti, secondo intenti teologici diversi, da Matteo, Luca, Marco e Giovanni. Nacquero così i quattro Vangeli con l’obiettivo comune di proclamare al mondo la “buona notizia”: Gesù Cristo è il Figlio di Dio, nato, morto e risorto per l’umanità. La Chiesa per individuare la fondatezza storica e l’attendibilità di ogni singolo scritto su Gesù ha utilizzato il cosiddetto canone (da “canna”, unità di misura, parametro di decisione) riconoscendo alcuni criteri specifici a cui gli scritti su Gesù dovevano attenersi. È così che si sono potuti distinguere i quattro Vangeli canonici da quelli apocrifi, cioè “nascosti” (dal carattere spesso fiabesco e non coerente con il messaggio di Gesù e l’annuncio del Regno di Dio).

Fra i Vangeli canonici, quelli di Matteo, Marco e Luca vengono detti sinottici (dal greco synopsis, “guardare insieme”), perché se si confrontano tra loro alcuni brani affiancandoli in colonne diverse, ma nella stessa pagina, si possono notare molteplici affinità e frequenti parallelismi. Questi evangelisti, infatti, hanno attinto alcune delle loro informazioni da fonti comuni, organizzando poi il materiale ricavato in modo diverso e originale.

Il Vangelo di Giovanni, invece, viene anche definito come il Vangelo di perfezionamento o di completamento degli altri tre. Infatti, mentre i sinottici si focalizzano sulla predicazione del Regno di Dio da parte di Gesù, il quarto Vangelo testimonia con maggior forza l’identità divina di Gesù: Egli è il Figlio di Dio, preesistente alla formazione del mondo (Gv 1, 1-3), “una cosa sola con il Padre” (Gv 10, 30; 14,11).

NOTE PEDAGOGICHE GENERALI

IL BAMBINO DI 9-10 ANNI

Verso i 9-10 anni la crescita fisica (la statura, la dentizione…) corrisponde a profondi cambiamenti interiori: per la prima volta il bambino si percepisce realmente come individuo “solo” vivendo l’esperienza della solitudine, sconosciuta fino a questo momento in quanto egli è sempre vissuto nell’imitazione dei genitori.

Proprio questo iniziale allontanamento dalla coppia genitoriale fa sì che i bambini abbiano ancora più bisogno di sentire l’amore incondizionato del babbo e della mamma, base sicura alla quale poter tornare dopo le prime scoperte della vita: nei momenti in cui sembrano respingere i genitori, in realtà stanno cercando la conferma del loro amore. È in questa età, inoltre, che cambia e si articola il concetto di Dio, al quale vengono attribuite non solo qualità obiettive (come la grandezza, l’onniscienza, l’onnipotenza, l’onnipresenza, la spiritualità) ma anche morali (come la bontà e la giustizia) e affettive (ad esempio la forza e la bellezza) che sono corrispondenti al vissuto familiare

NOTE PEDAGOGICHE SPECIFICHE

ANTROPOLOGIA E RELIGIOSITÀ

L’insegnante, seguendo il percorso proposto da schede e attività di questa unità formativa e affrontando quindi il tema della “buona notizia” evangelica, può permettere a ogni alunno di leggere, sia nella sua vita personale sia in quella della società, gli eventi lieti, positivi, che spingono all’azione con determinazione e gioia. Questi fatti vanno raccontati agli altri per diffondere sempre più una cultura della vita a fronte dell’abbondanza di cattive notizie, che purtroppo si impongono più facilmente all’evidenza e contribuiscono a diffondere una dannosa e pericolosa cultura della morte. È proprio vero che “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”, per questo ogni percorso educativo deve aiutare i bambini ad accorgersi anche della “foresta che cresce” cioè di tutti quei semi di bella e buona umanità, che sono il sale e il lievito della terra. La buona notizia del Vangelo può rafforzare un atteggiamento positivo nei confronti della vita e degli altri e un desiderio di essere loro stessi messaggeri di buone notizie.

UN INCONTRO DA RACCONTARE

Quando conosciamo una persona con cui stabiliamo subito un legame di simpatia o che apprezziamo per quello che dice e che fa, siamo portati a raccontarlo ai nostri amici e a chiunque incontriamo, perché per noi si tratta di un’esperienza importante.

1 Prova a raccontare un tuo incontro con una persona speciale usando come schema le domande proposte.

• Chi è questa persona?

• Quando l’hai incontrata?

• Dove?

• Che cosa vi siete detti?

• Perché l’hai considerata speciale?

• A chi hai raccontato la tua esperienza?

Anche le persone che hanno conosciuto Gesù sono state colpite dalle sue parole e dalle sue azioni, perché hanno cambiato la loro vita. Quattro di queste hanno voluto raccontare il loro incontro con Lui perché anche chi fosse vissuto nelle epoche successive alla loro potesse arrivare a riconoscerlo come amico. Questi scritti sono conosciuti con il nome di Vangeli (dal greco “buona e bella notizia”) e i loro autori sono perciò chiamati evangelisti e considerati Santi dalla comunità cristiana.

2 Trova nel crucipuzzle le seguenti espressioni: Luca, Marco, Matteo, Giovanni, evangelisti, Vangelo, buona notizia, Gesù, bella notizia, incontro, racconto.

L’insegnante, per offrire agli alunni spunti di confronto sulla positività dell’apertura agli altri, può presentare materiale fotografico e video che testimonia incontri significativi tra personalità del mondo, guide religiose, uomini e donne che nella conoscenza si dispongono ad operare per un mondo migliore.

DAL RACCONTO AL LIBRO

■ Completa inserendo le date e le parole mancanti, poi ordina i disegni con i numeri da 1 a 5.

33-45 EVANGELISTI

PREDICAVA 30-33 PREDICAZIONE RACCOLGONO 50-65

d.C.: gli , Marco, Matteo, Luca e Giovanni tutti gli avvenimenti relativi a nascita, vita, passione, morte e Resurrezione di Gesù dando vita ai quattro Vangeli.

........................... : si possono trovare brani dei anche on-line, attraverso internet, oppure utilizzando un CD-Rom.

d.C.: gli Apostoli cominciano la loro , annunciando alle genti la buona Notizia della ........................... . .................

d.C.: Gesù ............................................... alla gente della Palestina il grande amore di Dio per l’uomo e l’avvento di un mondo nuovo.

d.C.: nascono i primi testi sulla vita e sugli insegnamenti di . Sono raccolte di miracoli e parabole e racconti o della nascita o della morte e Resurrezione di Gesù.

La scheda potrà essere utilizzata anche come verifica in itinere. Per migliorarne la compilazione l’insegnante, prima di proporla agli alunni, avrà cura di raccontare le tappe della formazione dei testi evangelici.

L’ANNUNCIO

La buona notizia raccontata dagli evangelisti è Gesù stesso, il Figlio di Dio che ha proclamato con segni e parole il Regno di Dio, regno di amore e di pace, che ha affrontato la passione e la morte affidandosi al Padre e poi è risorto indicando a tutti la strada per la vita nuova. È questo l’annuncio che non si può tacere! Ogni evangelista nel suo Vangelo sottolinea gli aspetti della vicenda di Gesù che possono illuminare la vita delle persone per le quali scrive.

■ Colora i disegni e scrivi il nome di ciascun evangelista risolvendo gli anagrammi.

Dopo aver presentato agli alunni questa scheda, l’insegnante può richiamare la lettura del profeta Ezechiele (Ez 1, 10-13) e dell’Apocalisse (Ap 4, 6-8) per introdurre i simboli dei quattro evangelisti.

L’ANNUNCIO A TUTTO IL MONDO

1 Scrivi la definizione di ogni immagine. La prima lettera di ciascuna formerà, con le lettere del nostro alfabeto, la parola greca che significa “annuncio” e che è conosciuta e usata ancora oggi da tutta la comunità cristiana.

2 Segui l’unica strada che ti permette di arrivare all’uscita del labirinto e porta con te le lettere che trovi nel percorso. Copiale nell’ordine trovato e imparerai a scrivere “annuncio” in greco.

“Annuncio” in greco si scrive:

L’insegnante può presentare la figura di San Paolo come instancabile annunciatore del Vangelo collegandosi alla scheda operativa 10 della seconda unità formativa (p. 61) dopo aver letto o raccontato At 17, 22-34.

NOME:

L’EVANGELISTA MATTEO

Matteo (prima

PROFESSIONE:

esattore delle tasse. chiamava Levi).

A CHI SCRIVE:

diventati cristiani. pubblicano,

PERCHÉ SCRIVE: per far comprendere che Gesù è il Messia che realizza le promesse fatte da era uno dei dodici dopo il d.C. agli ebrei

Dio nell’Antico Testamento.

dell’incontro con Gesù si Apostoli.

QUANDO SCRIVE: SEGNI PARTICOLARI:

■ Il Vangelo di Matteo è stato scritto nel I secolo d.C. Per sapere con esattezza verso che anno, sottrai a 100 i numeri corrispondenti alle seguenti definizioni e poi scrivi il risultato anche nella carta di identità:

• gli Apostoli

• i re Magi

• i giorni della Creazione

• gli evangelisti

• le stagioni

100 – – – – – = d.C.

L’insegnante, per meglio introdurre la figura di Matteo, può leggere il versetto della sua chiamata in Mt 9, 9-13, collegandolo alla presentazione dell’opera di Caravaggio La vocazione di San Matteo

IL SIMBOLO DI MATTEO

Matteo viene raffigurato come un uomo alato. Infatti egli descrive l’albero genealogico di Gesù che è di discendenza umana, della stirpe di Davide, e allo stesso tempo divina, perché nato da Maria per opera dello Spirito Santo.

1 Leggi qui sotto come Matteo dà inizio al suo Vangelo.

GESÙ CRISTO È DISCENDENTE DI DAVIDE […]

E MARIA FU LA MADRE DI GESÙ CHIAMATO

CRISTO. […] ECCO COME È NATO GESÙ CRISTO.

MARIA, SUA MADRE ERA FIDANZATA CON

GIUSEPPE; ESSI NON VIVEVANO ANCORA

INSIEME E LO SPIRITO SANTO AGÌ IN MARIA

ED ELLA SI TROVÒ INCINTA.

Adattato da Mt 1, 1. 16. 18

2 Annerisci le parti coi puntini e scopri che cosa appare: dai un titolo alla scena scrivendolo nello spazio apposito.

3 La parola “angelo” viene dal greco e significa “messaggero”. Fai una ricerca sul Vangelo di Matteo e presenta ai tuoi compagni un episodio in cui compare un angelo, poi scrivi qui sotto la citazione del capitolo e dei versetti del racconto.

L’insegnante può approfondire la tematica presentando opere pittoriche e scultoree che collegano l’evangelista Matteo al simbolo dell’uomo alato.

L’EVANGELISTA MARCO

ai cristiani di dell’Apostolo Pietro. assistente

NOME: PROFESSIONE: A CHI SCRIVE:

PERCHÉ SCRIVE:

QUANDO SCRIVE: Marco per presentare il mistero di Gesù vero Dio e vero uomo.

SEGNI PARTICOLARI:

verso il 65 d.C.

non era

uno dei dodici Apostoli.

■ Il Vangelo di Marco si rivolge ai cristiani di una grande città, molto nota anche ai giorni nostri. Leggi la breve sintesi storica e osserva il monumento nella fotografia per scoprire di che città si tratta, poi scrivi il suo nome nello spazio lasciato vuoto sulla carta di identità dell’evangelista. Nel 753 a.C. due fratelli, Romolo e Remo, fondarono questa città che divenne poi grande e centro di un impero che dominò vasti territori del mondo allora conosciuto. Questa città è anche oggi tra le più popolate d’Italia, meta dei turisti di tutto il mondo per le sue numerosissime opere d’arte e i suoi monumenti come quello qui riprodotto.

QUESTO È IL

E SI TROVA A

L’insegnante può raccontare, dagli Acta Martyrum o dai martirologi, il martirio dei cristiani nel Colosseo, uccisi perché si rifiutavano di tradire la loro fede in Cristo.

IL SIMBOLO DI MARCO

Marco è associato all’immagine del leone, perché inizia il suo Vangelo con la predicazione nel deserto di Giovanni il Battista, che annuncia con forza l’arrivo del Messia, come farebbe un leone ruggente.

1 Leggi qui sotto come Marco dà inizio al suo Vangelo.

QUESTO È L’INIZIO DEL VANGELO, IL LIETO MESSAGGIO DI

GESÙ, CHE È IL CRISTO E IL FIGLIO DI DIO. NEL LIBRO

DEL PROFETA ISAIA, DIO DICE:

IO MANDO IL MIO MESSAGGERO DAVANTI A TE

A PREPARARE LA TUA STRADA.

È UNA VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO:

PREPARATE LA VIA PER IL SIGNORE, SPIANATE I SUOI SENTIERI!

ED ECCO, COME AVEVA SCRITTO IL PROFETA, UN GIORNO

GIOVANNI IL BATTEZZATORE VENNE NEL DESERTO E

COMINCIÒ A DIRE: “CAMBIATE VITA, FATEVI BATTEZZARE E

DIO PERDONERÀ I VOSTRI PECCATI!”.

2 Disegna e colora un leone nel riquadro sottostante.

Adattato da Mc 1, 1-4

3 Scrivi nello spazio le parole del brano evangelico che pensi possano essere paragonate alla forza del ruggito del leone.

Per continuare l’approfondimento sulla figura dell’evangelista Marco l’insegnante può collegarsi all’attività multidisciplinare presentata in questa unità a p. 37.

L’EVANGELISTA LUCA

NOME: PROFESSIONE:

A CHI SCRIVE:

PERCHÉ SCRIVE:

Gesù come amico dei poveri, Grecia. dei peccatori, che perdona e salva tutti gli uomini.

QUANDO SCRIVE: Luca per presentare

ai cristiani della verso l’80 d.C. non era

SEGNI PARTICOLARI:

uno dei dodici Apostoli, ma compagno di predicazione di San Paolo.

San Paolo, in una delle sue lettere indirizzate alla comunità di Colosso, riferisce qual è la professione esercitata dall’evangelista Luca.

1 Ritrovala nella lettera di San Paolo ai Colossesi capitolo 4 versetto 14 e scrivi la citazione.

2 Completa la frase qui sotto e riporta nella carta di identità la professione dell’evangelista Luca.

San Luca è ritenuto dagli studiosi dei testi biblici un

L’insegnante può riferire anche la tradizione che vuole San Luca autore di ritratti della madre di Gesù e quindi patrono degli artisti e dei medici.

(Col 4, 14)

IL SIMBOLO DI LUCA

L’evangelista Luca è spesso simboleggiato nei dipinti come un toro o un vitello. Il primo personaggio presentato nel suo Vangelo è, infatti, Zaccaria (il padre di Giovanni il Battista), il quale era sacerdote del tempio e come tale offriva sacrifici di tori. Un’altra interpretazione si lega al fatto che nel suo Vangelo Luca usa molte immagini di mitezza, di gioia e di amore e il vitello è ritenuto simbolo di tenerezza, dolcezza e mansuetudine. 1 Leggi qui sotto come Luca dà inizio al suo Vangelo.

CARO TEÒFILO, MOLTI PRIMA DI ME HANNO TENTATO DI NARRARE

CON ORDINE I FATTI CHE SONO ACCADUTI TRA NOI […]. ANCH’IO, PERCIÒ, MI SONO DECISO DI FARE RICERCHE ACCURATE SU TUTTO RISALENDO FINO ALLE ORIGINI [...]. AL TEMPO DI RE ERODE, RE

DELLA GIUDEA, C’ERA UN SACERDOTE CHE SI CHIAMAVA ZACCARIA E APPARTENEVA ALL’ORDINE SACERDOTALE DI ABÌA.

Adattato da Lc 1, 1. 3. 5

2 Utilizza diverse riviste per cercare dei ritagli sulle sfumature del marrone e riempire con la tecnica del collage il vitello che è il simbolo dell’evangelista Luca.

3 Leggi questi brani del Vangelo di Luca (Lc 6, 27-36; Lc 7, 11-17; Lc 15, 3-7; Lc 15, 11-31; Lc 18, 15-17) e riporta qui sotto le parole che, secondo te, indicano tenerezza, gioia e amore.

L’insegnante può guidare gli alunni alla scoperta della presenza delle reliquie di San Luca nella cattedrale di Santa Giustina a Padova attraverso il sito www.abbaziasantagiustina.org e sottolineare così la considerazione nella storia delle figure degli evangelisti.

L’EVANGELISTA GIOVANNI

NOME: PROFESSIONE:

A CHI SCRIVE:

dell’Asia Minore e a tutti coloro che desiderano approfondire il mistero della figura di Gesù Cristo. ai cristiani pescatore.

Gesù Figlio di Dio fatto uomo.

PERCHÉ SCRIVE: QUANDO SCRIVE: Giovanni per presentare

100 d.C.

intorno al è ritenuto

SEGNI PARTICOLARI: il più degli Apostoli, fratello di Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo.

Probabilmente è lui l’Apostolo che rimane sotto la croce di Gesù.

■ Dopo avere letto la carta di identità dell’evangelista Giovanni, riuscirai a completare il diagramma inserendo le parole corrispondenti alle definizioni date. Nella colonna evidenziata otterrai la parola da scrivere per completare la carta di identità.

1. È fratello dell’evangelista Giovanni.

2. È il luogo dove risiedevano i cristiani a cui si rivolge Giovanni nel suo Vangelo.

3. Con gli altri undici Giovanni ne costituiva il gruppo.

4. Quello di Giovanni è l’ultimo dei quattro.

5. È il simbolo dell’evangelista Giovanni.

6. Intorno a quell’anno Giovanni scrisse il suo Vangelo.

7. È il padre di Giacomo e Giovanni.

IL SIMBOLO DI GIOVANNI

All’evangelista Giovanni è stato associato come simbolo l’aquila, animale ritenuto capace di sostenere con il suo sguardo la luce del Sole. Così Giovanni apre il suo Vangelo con la contemplazione della luce di Gesù che è la “Parola di Dio”, Dio lui stesso come il Padre.

1 Leggi qui sotto come Giovanni dà inizio al suo Vangelo e sottolinea con un colore luminoso le parole che sono collegate alla luce e a Dio.

IN PRINCIPIO C’ERA COLUI CHE È “LA PAROLA”.

EGLI ERA CON DIO.

EGLI ERA DIO.

EGLI ERA AL PRINCIPIO CON DIO. […]

EGLI ERA LA VITA

E LA VITA ERA LUCE PER GLI UOMINI. […]

COLUI CHE È “LA PAROLA” È DIVENTATO UN UOMO ED

È VISSUTO IN MEZZO A NOI UOMINI.

NOI ABBIAMO CONTEMPLATO

IL SUO SPLENDORE DIVINO.

È LO SPLENDORE

DEL FIGLIO UNICO DI DIO PADRE, PIENO DI GRAZIA E DI VERITÀ.

Adattato da Gv 1, 1-2. 4. 14

2 Individua il percorso che permette all’aquila di arrivare a fissare il Sole.

L’insegnante può proporre un percorso di approfondimento multidisciplinare facendo svolgere agli alunni divisi in gruppi una ricerca scientifica – sull’aquila come animale – e storica – sull’aquila come simbolo araldico e religioso nelle diverse culture.

UN SEGNALIBRO PER OGNI EVANGELISTA!

■ Dopo aver incollato su un cartoncino questa pagina:

• completa i segnalibri,

• colora i simboli,

Usali per i tuoi libri e… buona lettura!

Autore:

IL VANGELO INIZIA COSÌ

“Gesù Cristo è discendente di Davide”.

Anno:

Chi è:

A chi scrive:

Simbolo:

Autore:

IL VANGELO INIZIA COSÌ

“Caro Teòfilo, molti prima di me hanno tentato di narrare con ordine i fatti che sono accaduti tra noi […] ”.

Anno:

Chi è:

A chi scrive:

Simbolo:

• ritaglia i segnalibri,

• piegali e incollali.

Autore:

IL VANGELO INIZIA COSÌ

“Questo è l’inizio del Vangelo, il lieto messaggio di Gesù, che è il Cristo e il Figlio di Dio”.

Anno:

Chi è:

A chi scrive:

Simbolo:

Autore:

IL VANGELO INIZIA COSÌ

“In principio c’era colui che è «la Parola». Egli era con Dio. Egli era Dio”.

Anno:

Chi è:

A chi scrive:

Simbolo:

Fotocopiata e distribuita agli alunni, questa scheda sarà l’occasione per lo svolgimento di un’attività laboratoriale e, al tempo stesso, costituirà una sintesi del percorso di studio svolto sugli evangelisti.

I SINOTTICI E GIOVANNI

I Vangeli di Marco, Matteo e Luca sono chiamati dagli studiosi “sinottici” perché i loro racconti sono in gran parte simili. Infatti, se li si allinea su colonne parallele e si confronta lo stesso episodio sono visibili le somiglianze in un solo colpo d’occhio. “Sinottico” è una parola che deriva dal greco synopsis e significa “vista complessiva”. Il Vangelo di Giovanni, invece, si differenzia dagli altri pur rifacendosi in parte alle stesse fonti e alle stesse notizie.

Ecco un esempio di tabella sinottica:

M t 9, 9

Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte e gli disse: “Seguimi” Ed egli, alzatosi, lo seguì

M c 2, 14

Passando, vide Levi, figlio d’Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli, alzatosi, lo seguì

Lc 5, 27-28

Egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”

Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e si mise a seguirlo

■ Scrivi nella tabella i brani indicati per ciascuna colonna. Usando colori diversi sottolinea le parole simili di questa parabola raccontata nei tre Vangeli sinottici.

Mt 13, 31-32

Mc 4, 30-32

Lc 13, 18-19

In occasione del Natale, l’insegnante fa leggere a due alunni i brani evangelici di Mt 1, 18-25; 2, 1-12 e di Lc 2, 1-21. Aprirà un confronto sulle analogie e differenze presenti nella sinossi e poi proporrà di disegnare l’evento tenendo conto degli elementi presentati sia dall’uno che dall’altro evangelista con uno “sguardo d’insieme”.

I CANONICI E GLI APOCRIFI

I quattro evangelisti hanno fatto attenzione a mettere per iscritto solo quello che su Gesù veniva riferito in modo serio e attendibile e quindi si può affermare che i loro Vangeli sono stati scritti per rivelare la verità su Gesù. La Chiesa li riconosce come “canonici” cioè come parte dell’elenco dei libri della Bibbia da considerare sacri. Esistono anche molti altri libri sulla vita di Gesù dal carattere a volte fiabesco e per questo non riconosciuti autentici dalla Chiesa. Sono definiti vangeli “apocrifi”, dal greco “nascosti” in quanto esclusi dal “canone”.

1 Leggi il brano sotto riportato tratto dall’apocrifo “vangelo dello Pseudo-Matteo”.

MENTRE GIUSEPPE E MARIA CAMMINAVANO LUNGO LA STRADA CHE CONDUCE A BETLEMME […] L’ANGELO ORDINÒ DI FERMARE IL GIUMENTO, ESSENDO

GIUNTO IL TEMPO DI PARTORIRE; COMANDÒ POI ALLA BEATA MARIA DI

DISCENDERE DALL’ANIMALE E DI ENTRARE IN UNA GROTTA SOTTO UNA

CAVERNA NELLA QUALE NON ENTRAVA MAI LA LUCE MA C’ERANO SEMPRE TENEBRE, NON POTENDO RICEVERE LA LUCE DEL GIORNO. ALLORCHÉ LA BEATA MARIA ENTRÒ IN ESSA, TUTTA SI ILLUMINÒ DI SPLENDORE QUASI

FOSSE L’ORA SESTA DEL GIORNO. LA LUCE DIVINA ILLUMINÒ LA GROTTA IN MODO TALE CHE NÉ DI GIORNO NÉ DI NOTTE, FINO A QUANDO VI RIMASE LA

BEATA MARIA, LA LUCE NON MANCÒ. QUI GENERÒ UN MASCHIO, CIRCONDATA

DAGLI ANGELI MENTRE NASCEVA. QUANDO NACQUE STETTE RITTO SUI SUOI PIEDI, ED ESSI LO ADORARONO DICENDO: “GLORIA A DIO NEL PIÙ ALTO DEI CIELI E PACE IN TERRA AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ”.

2 Sottolinea le espressioni più incredibili della scena e scrivile nel riquadro.

3 Disegna sul tuo quaderno l’episodio narrato con i suoi aspetti fiabeschi.

L’insegnante può usare questa scheda come attività introduttiva al tema del Natale per fornire la conoscenza degli elementi della tradizione popolare presenti negli apocrifi (si pensi, ad esempio, al nome dei re magi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre nel vangelo dell’infanzia armeno).

CHE COSA SAI

1 Rispondi alle seguenti domande.

• Cosa significa il termine “Vangelo”?

• Chi viene definito “Vangelo”?

• Perché?

• Cosa significa la parola greca kérigma?

• Perché è importante?

• Quanti sono gli evangelisti?

• Chi sono?

2 Inserisci il nome e il simbolo dell’evangelista descritto in ciascuna frase:

• prima dell’incontro con Gesù si chiamava Levi e faceva l’esattore delle tasse. Il simbolo a lui associato è

• Assistente di Pietro, ......................................................... non era uno dei dodici Apostoli. Il simbolo che lo identifica è .

• scrive per la comunità dei greci cristiani: si ritiene fosse medico. Viene indicato dal simbolo del .

• Il più giovane degli Apostoli, scrive intorno al 100 d.C. A lui viene associato il simbolo dell’

3 Completa le frasi con la parola che ti sembra adatta.

• I Vangeli riconosciuti dalla Chiesa come testi sacri sono detti .

• Gli , dalla parola greca che significa “nascosti”, sono testi di letteratura cristiana, ma non riconosciuti come sacri dalla Chiesa.

• I Vangeli di , e narrano molti episodi simili e si possono leggere in colonne parallele: sono chiamati

CHE COSA SAI FARE

L’insegnante legge e spiega alla classe la seguente situazione. Ogni alunno risponde poi come indicato nei comandi.

SITUAZIONE 1 Pillole di speranza

Andando a scuola incontri un amico e fate insieme un tratto di strada. Il tuo compagno è molto triste e ti dice che gli hanno rubato la bicicletta proprio sotto casa. Suo padre gli ha spiegato a tal proposito che oramai non ci si può fidare più di nessuno, che bisogna stare attenti a tutti. Questo fatto e le frasi riportate dal tuo amico ti fanno pensare a un mondo triste e in cui è difficile vivere con tranquillità. Ma tu non vuoi arrenderti perché riesci a scorgere intorno a te tante buone persone e tante belle azioni. Te ne vengono in mente almeno tre da raccontare subito al tuo amico per dargli speranza.

1 Descrivi tre situazioni facendo riferimento alla tua reale esperienza di vita in questo periodo.

2 Incolla qui sotto una fotografia fatta da te che mostra la realizzazione di una iniziativa o di un evento che porta gioia e armonia tra le persone.

CHE COSA SAI FARE

L’insegnante legge e spiega alla classe la seguente situazione. Ogni alunno risponde poi come indicato nel comando.

SITUAZIONE 2 A song 4 you

La tua scuola prende parte a un concorso di spettacoli che ha come tema “IL SIMBOLO E IL SUO SIGNIFICATO”. Ogni alunno può partecipare con scenette, balli o altre esibizioni scegliendo di presentare uno o più simboli. A te viene in mente che sarebbe bello far conoscere alla scuola la particolarità dei simboli degli evangelisti e decidi di comporre su questa tematica una canzone seguendo il genere musicale che ti piace di più. La canzone è composta da due strofe e un ritornello.

■ Utilizza lo spazio sottostante per comporre la tua canzone e dalle un titolo.

STROFA 1:

RITORNELLO :

STROFA 2:

RITORNELLO :

GIOCHI E ATTIVITÀ

GIOCHI E ATTIVITÀ DI OSSERVAZIONE, ATTENZIONE E COORDINAZIONE

Motivazione didattica : i giochi proposti serviranno ai bambini per fare esperienza di come avviene la diffusione di una notizia fra le persone. Innanzitutto è necessaria la memoria e quindi il ricordo degli eventi che si intende narrare (gioco “osserva e ricorda”). Con la trasmissione orale è possibile raggiungere solo le persone fisicamente presenti all’ascolto e si corre il rischio della distorsione delle informazioni (gioco “telefono senza fili”), cosa che non accade con un testo scritto che può essere ricopiato, stampato, conservato nei secoli e divulgato contemporaneamente in tutto il mondo (gioco “diffondi la notizia”). Attraverso l’attività di descrizione sensoriale sarà possibile, inoltre, far riflettere gli alunni sull’importanza della considerazione del punto di vista di chi scrive.

Osserva e ricorda

Materiale : fogli, penne e una serie di oggetti (massimo una ventina) da predisporre su un tavolo coperti da un telo.

Svolgimento : la classe viene divisa in gruppetti di tre o quattro bambini. Al via l’insegnante solleverà il telo che copre gli oggetti e i bambini potranno osservarli per 30-40 secondi. A questo punto verranno ricoperti e ogni gruppetto avrà il compito di scrivere sul proprio foglio quanti più oggetti ricorda. Vince la squadra che ne ricorda di più.

Telefono senza fili

Svolgimento : i bambini sono divisi in due gruppi e disposti in due file parallele. L´insegnante sussurra una parola o una frase all’orecchio del primo di ogni fila che, al via, passerà il messaggio al compagno accanto. Così fino all´ultimo della fila che dovrà dire a voce alta quello che ha capito.

Vince la squadra che per prima riporta correttamente tre messaggi.

L’insegnante avrà l’accortezza di mescolare ogni volta i bambini nella fila per evitare che siano sempre gli stessi a far iniziare la catena e a dover dire la parola o la frase corretta al termine dei passaggi.

Coordinamento di redazione: Emilia Agostini

Redazione: RubberBand

Grafica e impaginazione: Alessia Polenti, RubberBand

Illustrazioni: Anna Cola, Anna Pilotto

Coordinamento M.I.O. Book: Paolo Giuliani

Redazione multimedia: Sara Ortenzi

Ufficio multimedia: Enrico Campodonico, Claudio Marchegiani, Luca Pirani

Referenze fotografiche: iStock, Shutterstock, Scala

Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello

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Raffaello Libri S.p.A.

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