Grandi Guide - Linguistica 2

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Rosaria Cameli - Patrizia Maurizi Sezione

Raffaello Guide

Italiano

Audioletture

Musica

Guida teorico-pratica

la Scuola Primaria

Maggiore • Progettazione annuale • Organizzata in Unità Formative

• Attività digitali interattive con Brani MP3

• Schede operative

Indice

Che cosa c’è nella Guida 5

Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo

della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo

d’istruzione ....................................................................... 6

Iter per la progettazione didattica ..................... 9

Italiano .............................................................................. 17

Progettazione annuale italiano .......................... 19

Arte e immagine 23

Progettazione annuale arte e immagine 25

Musica 28

Progettazione annuale musica 31

Unità Formativa n. 3

Caccia al tesoro!

La costruzione del gruppo 85 Percorso di apprendimentoAlla ricerca del tesoro 86

Unità Formativa n. 4

Nel villaggio dell’ortografia

Unità Formativa n. 1

Ciao vacanze!

Le esperienze ed i ricordi del periodo estivo ................................................. 37

Percorso di apprendimentoIl sapore delle vacanze 39

Tra frasi e testi 49

Unità Formativa n. 2

Oplà! Siamo a scuola

Le emozioni e le relazioni

team grafico

Mauda Cantarini, Rubber Band, Claudio Campanelli coordinamento redazionale

Corrado Cartuccia, Sara Ortenzi sezione musica

Ilde e Rossella Maggiore illustrazioni

Le conoscenze e l’uso corretto delle principali difficoltà ortografiche 95 Percorso di apprendimento - Suoni simili 96 I digrammi 107 I suoni SCIA, SCIO, SCIU 138 Suono dolce e duro di C e G ................................ 144 Le lettere doppie 170 I suoni SBR, SCR, STR

Unità

Formativa n. 5

Tante strade per narrare

Fruizione e produzione del testo narrativo ................................................................... 209

Percorso di apprendimentoIl testo narrativo 212 Le parti della storia 247 L’inventastorie 264

Raffaello Libri S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 - Monte San Vito (AN) www.raffaelloeditrice.it - www.grupporaffaello.it © 2016

Pesci Blu Ristampa 6 5 4 3 2 1 2021 2020 2019 2018 2017 2016

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Unità Formativa n. 6

Tanti modi per descrivere!

Fruizione e produzione del testo descrittivo 269

Percorso di apprendimentoIl testo descrittivo 271

Unità Formativa n. 7

Parole... Per divertirsi!

Giochi linguistici 313

Percorso di apprendimento -

Dentro le parole 314

Comporre e scomporre parole ........................... 315

Scoprire le parole 320

Gli anagrammi ............................................................... 329

Il logogrifo 330

Parole fantastiche ........................................................ 330

I rebus 331

Gli indovinelli 334

Gli acrostici 337

I mesostici ........................................................................ 338

Unità Formativa n. 8

Andar per nomi!

I nomi e le loro particolarità ................. 339

Percorso di apprendimento - Il nome 340

I nomi propri .................................................................. 349

Maschile o femminile? 364

Nomi singolari o plurali? .......................................... 375

Unità Formativa n. 9

Tanti articoli per il nome

Gli articoli e le loro particolarità ..... 385

Percorso di apprendimento - Gli articoli 386

Unità Formativa n. 10

Parole per aggettivare

Gli aggettivi e le loro particolarità 403

Percorso di apprendimento - L’aggettivo ..... 404

Unità Formativa n. 11

Verbi per...verbalizzare

I verbi e le loro particolarità ................. 421

Percorso di apprendimento - Il verbo 422

I tempi dei verbi ........................................................... 445

Il verbo avere 451

Il verbo essere 465

Unità Formativa n. 12

Di frase in frase!

Le caratteristiche della frase 471

Percorso di apprendimento -

Alla scoperta della frase 473

Il soggetto, il predicato ............................................ 495

Unità Formativa n. 13

Da una pausa all’altra!

Conoscere e usare la punteggiatura 515

Percorso di apprendimento - La virgola 523

Il punto fermo 525

Il punto e la virgola 529

Punto interrogativo ed esclamativo ................. 533

I due punti 537

Il discorso diretto 541

Unità Formativa n. 1

Il magico mondo dei colori!

Colori primari, secondari e terziari 551

Percorso di apprendimento - I colori fondamentali .................................................................. 552

I colori secondari 564

I colori terziari 568

Unità Formativa n. 2

Scoprire... Sperimentare... creare!

Le tecniche grafico-pittoriche ............... 573

Percorso di apprendimento -

Giochi di colori 574

Unità Formativa n. 3

Manipolare... modellare la carta

Opere di carta e cartoni 587

Percorso di apprendimentoPasticcini con carta e cartoni 588

Tagli e ritagli 589

Unità Formativa n. 4

Con le mani... nella creta

L’utilizzo di materiali plastici 597

Percorso di apprendimento -

Dalla sabbia alla creta 599

Unità Formativa n. 5

Marionette e burattini

Come costruirli 603

Percorso di apprendimento -

Costruire burattini 605

Unità Formativa n. 1

È Natale: c’è aria di festa!

Le festività natalizie 611

Percorso di apprendimento -

Il significato religioso del Natale 612

Giochi linguistici 618

Il significato sociale del Natale 619

Il Presepe 622

L’abete 648

Babbo Natale 660

Unità Formativa n. 2

Divertirsi... a Carnevale!

Gli aspetti sociologici e culturali del Carnevale .......................................................... 691

Percorso di apprendimento -

Il Carnevale 693

La costruzione delle maschere 694

Il testo regolativo... a Carnevale! 700

Le ricette 701

Dalle regole al testo regolativo 704

Le spiegazioni dei giochi 705

Le maschere e la loro storia 708

Antologia di Carnevale ............................................. 718

Drammatizzazione ..................................................... 730

Unità Formativa n. 3

È Pasqua!

La festività pasquale fra religione e cultura .................................................................... 735

Percorso di apprendimentoIl significato cristiano della Pasqua .................... 736

I simboli della Pasqua 739

Biglietti di auguri pasquali 757

Ricette di Pasqua 758

Antologia di Pasqua 760

Pasqua: festa di Primavera 768

Filastrocche a Primavera 778

Unità Formativa n. 1

Suono e silenzio

In ascolto .................................................................. 783

Percorso di apprendimento -

Le sonorità minime 784

Ecologia sonora 786

I suoni della città 788

Giochi di città 790

I suoni degli oggetti 792

Batto, scuoto, strofino 794

Suoni e scarabocchi 797

Unità Formativa n. 2

Canto da solo... e con tutti

Sincronia fra movimenti, parole, suoni 799

Percorso di apprendimentoCanto, recito e racconto ..........................................800

Unità Formativa n. 3

Suono

Produzione sonora 833

Percorso di apprendimentoSuono con il corpo ..................................................... 834

Unità Formativa n. 4

So fare

Musica e teatro 857

Percorso di apprendimentoUn Natale leggendario ............................................. 858

Si va... in scena ............................................................... 862

Glossario dei termini musicali 866

Elenco delle tracce musicali 871

Appunti 873

In cammino verso:

CHE COSA C’È NELLA GUIDA

La Guida, mettendo insieme i tre aspetti fondamentali dell’insegnamento-apprendimento quali: - la conoscenza epistemiologica delle discipline; - la conoscenza degli alunni; - la conoscenza del loro contesto di vita; presenta un percorso didattico strutturato in UNITÀ FORMATIVE che, per comodità di consultazione, riguarda alcuni aspetti specifici della disciplina presa in esame. Gli itinerari didattici possono essere presentati nella sequenzialità proposta nella Guida, ma anche con un ordine diverso e/o interconnessi con altre UNITÀ che, pur presentando altri percorsi, concorrono anch’esse al raggiungimento del medesimo obiettivo.

All’inizio della Guida, è presente una riflessione approfondita sui contenuti delle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo” del novembre 2012 ed è presentato un approfondito itinerario per la stesura della progettazione didattica annuale.

In ciascun segmento didattico viene indicato:

- il titolo dell’UNITÀ FORMATIVA;

- il CONTENUTO preso in esame;

- le COMPETENZE da sviluppare;

- gli OBIETTIVI di apprendimento;

- il PERCORSO DI APPRENDIMENTO da attivare.

Dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo

della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo

d’istruzione

Le autrici, dopo un’attenta lettura delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo (novembre 2012), hanno ritenuto opportuno evidenziare gli aspetti più significativi del documento, rielaborandolo liberamente ed individuando:

• i compiti del sistema scolastico;

• i compiti del docente;

• i principi metodologici fondamentali per un’efficace azione formativa.

A) I compiti del sistema scolastico

• Sostenere i bambini nella capacità di dare senso alla varietà delle loro esperienze scolastiche ed extrascolastiche, di ricomporre la frammentazione delle informazioni, di unificare lo sviluppo della loro formazione personale.

• Fornire supporti adeguati a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.

• Considerare e valorizzare:

- il dinamismo e la complessività indotti dalla commistione di culture differenti;

- la rapida proliferazione dei saperi;

- la compresenza di competenze, motivazioni, interessi sempre più differenziati tra i singoli alunni.

• Fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e trasformare le mappe dei saperi, rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.

• Mettere in relazione la complessità dell’apprendimento, anche derivante dai nuovi strumenti informatici, con un’azione quotidiana costante di alfabetizzazione sulle metodologie di utilizzo di tali strumenti.

• Curare e consolidare le competenze, i saperi, i linguaggi di base, che rendono possibile ogni tipo di apprendimento nel corso della vita.

• Impegnarsi per il successo scolastico di tutti gli studenti con particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, svantaggio, disabilità, utilizzando l’esperienza dell’altro come opportunità di conoscere le proprie specificità e vocazioni.

• Porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, attraverso la promozione di esperienze significative che consentano di apprendere concretamente il prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente.

• Formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale.

• Fornire supporti, affinché ogni persona possa sviluppare un’identità consapevole e aperta.

• Insegnare le regole del vivere e del convivere in collaborazione con le altre agenzie educative che concorrono alla formazione dell’alunno.

• Promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.

• Educare alla convivenza, attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni alunno.

B) I compiti del docente

• Pensare e realizzare il proprio progetto educativo e didattico tenendo conto della singolarità e complessità di ogni alunno, della sua identità, delle sue aspirazioni, delle sue fragilità, dei suoi bisogni.

• Curare la formazione della classe come gruppo: promuovere i legami cooperativi tra i componenti, gestire i conflitti come momenti di crescita nella socializzazione.

• Coinvolgere gli alunni nella strutturazione della classe e della scuola, come luogo accogliente e piacevole da vivere.

• Elaborare, con attenzione e competenza, i percorsi didattici finalizzati a fornire agli alunni gli strumenti necessari a conoscere il mondo nei suoi aspetti naturali, sociali, culturali e antropologici.

• Progettare percorsi per la promozione, la rilevazione, la valutazione delle competenze.

• Giungere alla certificazione delle Competenze, solo dopo aver messo in atto un serio processo di osservazione, documentazione e valutazione delle stesse.

• Arricchire la propria professionalità attraverso la formazione continua in servizio, la riflessione sulle “buone pratiche didattiche”, il rapporto adulto con i saperi e la cultura.

C) I principi fondamentali per una efficace azione formativa

• Ancorare i nuovi apprendimenti all’esperienza e alle conoscenze pregresse degli alunni, alle diverse modalità di apprendere.

• Impedire che le diversità diventino disuguaglianze, attraverso interventi adeguati che prevedano la progettazione la realizzazione di percorsi didattici specifici, rispondenti ai bisogni educativi degli alunni anche con cittadinanza non italiana.

• Promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze, favorendo l’esplorazione e la scoperta.

• Incoraggiare l’apprendimento collaborativo, promuovendo esperienze di aiuto reciproco, di cooperazione e di apprendimento tra pari.

• Favorire la consapevolezza dei punti di forza e di debolezza, nel modo di apprendere, da parte di ogni bambino.

• Aiutare l’alunno a riflettere sul percorso di conoscenza che sta compiendo e sulle modalità che utilizza per comprendere e portare a termine correttamente il compito assegnato.

• Promuovere esperienze di tipo laboratoriale, anche all’esterno della scuola, che coinvolgano gli alunni nel progettare - realizzare - valutare attività vissute, in modo condiviso e partecipativo con gli altri.

• Attivare forme di conoscenza della realtà attraverso processi di problematizzazione, rappresentazione, sistematizzazione.

• Seguire gli alunni nella costruzione di schemi e mappe di sintesi che raccolgano e mettano a confronto le osservazioni e le scoperte effettuate all’interno dei diversi percorsi di apprendimento.

ITER PER LA PROGETTAZIONE DIDATTICA

Per organizzare e articolare il piano di lavoro annuale, gli insegnanti di classe dovranno necessariamente confrontarsi sui riferimenti culturali che ispirano le Indicazioni Nazionali per il Curricolo e quindi:

• assumere come idea basilare la centralità della persona-alunno tenendo conto “della singolarità e complessità di ogni soggetto, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, delle sue capacità e delle sue fragilità”;

• operare per garantire a tutti determinati livelli di competenza, facendo, però, attenzione a creare le condizioni idonee a valorizzare la specificità, le predisposizioni di ciascun alunno;

• differenziare le strategie didattiche partendo dal diverso patrimonio di conoscenze, abilità e competenze raggiunte da ogni alunno, nonché dai diversi ritmi e stili cognitivi di apprendimento.

La progettazione didattica dovrà prevedere:

Analisi della situazione

a) Analisi del contesto socio-culturale

- caratteristiche del luogo in cui è ubicata la scuola;

- rilevazione delle risorse della zona e delle agenzie educative presenti, con le quali potrebbero essere possibili rapporti di collaborazione,

- tipologia delle famiglie.

b) Analisi dell’ambiente scolastico

- docenti: il numero degli insegnanti e le loro competenze specifiche, funzione di coordinamento, cenni sull’organizzazione delle attività didattiche, dei laboratori, delle scelte di collaborazione con l’extrascuola, del coinvolgimento di esperti necessari all’attuazione di specifici “progetti”;

- risorse strutturali e materiali: stato di salute e capienza dell’edificio scolastico, numero delle aule, presenza di laboratori, condizioni dello spazio esterno e possibile utilizzo;

- alunni: numero delle classi e numero degli alunni per classe, analisi del livello di competenza raggiunto, eventuali difficoltà emerse, individuazione delle capacità da potenziare, livello di impegno nel lavoro a casa e a scuola, bisogni formativi espressi o letti dagli adulti.

Definizione delle Competenze da attivare

All’inizio dell’anno scolastico i docenti, dopo aver rilevato dalle Indicazioni Nazionali le finalità della scuola, dovranno riflettere, assumere e ridefinire le Competenze-chiave Europee significative per gli alunni della classe, nonché le Competenze di Cittadinanza e disciplinari. I docenti dovranno individuare per ogni disciplina le Competenze sulle quali lavorare durante l’anno.

Le Indicazioni Nazionali, infatti, presentano solo i Traguardi per lo sviluppo delle Competenze al termine della Scuola Primaria. Prima che si definiscano le Competenze, però, è importante che i docenti si confrontino sul concetto di “Competenza”.

Pietro Boscolo in Continuità, apprendimento e competenze in un curricolo verticale in Gli istituti comprensivi, Studi e documenti degli annali della Pubblica Istruzione pubblicato da Le Monnier nel 1999, così definisce la competenza: “[...] l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/lei significativi [...] e che si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali”.

Definizione degli Obiettivi di Apprendimento

Gli Obiettivi di Apprendimento, elencati nelle Indicazioni per la classe quinta costituiranno la base sulla quale ridefinire gli Obiettivi per ogni classe di Scuola Primaria.

Definizione dei contenuti

A tal punto definire:

- concetti-chiave relativi alla disciplina (simbolo - segno - suono - immagine - testo - contesto...);

- operazioni mentali (conoscere - comprendere - riflettere - analizzare...);

- argomenti (segni di punteggiatura - tecniche di lettura - i diversi tipi di testo...).

Delineazione delle Unità Formative annuali

All’inizio dell’anno scolastico, i docenti progetteranno, a livello di massima, le U.F. che verranno proposte nel corso dell’anno e che saranno maggiormente definite, precisate e documentate in itinere, in base alle concrete situazioni operative e ai relativi feedback. A seconda delle necessità, dei momenti, dei percorsi, si potranno progettare Unità Formative:

- semplici: si riferiranno ad una sola disciplina o ambito disciplinare senza sotto-unità al lavoro interno;

- sequenziali: interessano una sola disciplina, ma saranno scomposte in sotto-unità successive e propedeutiche le une alle altre;

- articolate: coinvolgeranno diverse discipline che lavoreranno contemporaneamente sulla stessa Competenza mediante sotto-unità semplici;

- complesse: coinvolgeranno diverse discipline chiamate a lavorare contemporaneamente sulla stessa competenza mediante sotto-unità sequenziali.

In questa fase è necessario che gli insegnanti stabiliscano e condividano la struttura della U.F. e del relativo schema che può essere articolato in:

a) Rilevazione delle preconoscenze e del bisogno formativo (fase preattiva dell’Unità Formativa)

In questa fase si procede a:

- conoscere lo stato cognitivo di partenza degli alunni rispetto alle conoscenze nuove e alle operazioni previste;

- esplicitare il bisogno formativo che può essere definito come lo “scarto” tra il livello di competenza che il soggetto, in relazione ad un determinato compito di vita, già manifesta e il livello che, educativamente, si ritiene legittimo attendersi da lui e, alla cui maturazione, concorre attraverso il processo di acculturazione. Il bisogno formativo può essere espresso dall’alunno, in forma esplicita o più velata, attraverso una tensione-desiderio verso il sé ideale, oppure può essere letto dall’adulto.

b) Delineazione delle Competenze come orizzonte verso il quale dirigere il percorso

c) Individuazione degli Obiettivi di Apprendimento

Si ricercano, all’interno delle discipline, le conoscenze e le abilità che rappresentano per gli alunni le risorse indispensabili per svolgere correttamente il compito cui sono stati chiamati. In questa fase, si innestano le differenziazioni e si possono prevedere percorsi diversi per gruppi di allievi o per il singolo, precisando gli standard di approfondimento delle varie conoscenze e abilità.

d) Organizzazione delle attività

A questo punto, i docenti strutturano la fase organizzativa del lavoro, individuando i percorsi che ciascun insegnante può effettuare, in base alle discipline di cui è responsabile. È proprio in questa fase che i docenti, tenendo conto dei diversi stili e ritmi di apprendimento degli alunni, delle esperienze di vita che possono risultare significative nel contesto formativo in oggetto, delle particolari dinamiche relazionali, prevedono l’organizzazione del lavoro all’interno della classe e/o per gruppi e decidono i possibili laboratori di interclasse.

Ciascun docente, durante la realizzazione della parte di U.F. che gli compete, annota nel proprio “diario di bordo” l’andamento dei lavori verificando costantemente il raggiungimento delle conoscenze e abilità applicate, osservando le modalità di relazione, di collaborazione, il livello di impegno personale con i quali ciascun alunno affronta il lavoro.

Nell’organizzazione dell’attività didattica, i docenti dovranno adottare comportamenti comuni di fronte a situazioni “straordinarie” e di routine che, non solo contribuiranno a realizzare l’unitarietà dell’azione educativa, ma garantiranno agli alunni chiarezza, sicurezza e li abitueranno a vivere un’effettiva esperienza di condivisione e cooperazione. È molto importante che il docente di riferimento concordi con gli altri insegnanti che operano nella classe, le modalità atte a promuovere il rispetto verso le persone che operano nella scuola, verso i materiali, verso le regole condivise: saluto, rispetto dell’orario, puntualità nell’esecuzione dei compiti, uso del grembiule, cura e rispetto del materiale individuale di lavoro, degli arredi, degli ambienti...

Modalità di raggruppamento degli alunni

Le attività verranno svolte attraverso le seguenti modalità di raggruppamento degli alunni:

a) Lavoro individuale

- libero;

- con assistenza dell’insegnante;

- programmato su materiale autocorrettivo e strutturato.

b) Lavoro a due

- insegnante/alunno;

- alunno/alunno (alla pari);

- l’alunno più capace aiuta il compagno.

c) Lavoro in piccolo gruppo

- interno alla stessa classe;

- fra alunni di classi non parallele;

- omogeneo per livello di rendimento;

- integrato con criteri sociometrici;

- per attività libere;

- con assistenza dell’insegnante/i;

- per attività programmate.

d) Lavoro in classe

- alunno/alunni;

- insegnante/alunni (a senso unico);

- insegnante/alunni (a senso multiplo).

e) Lavori in grandi gruppi

- due o più gruppi provenienti da varie classi;

- tutte le classi del plesso al completo.

Modalità di lavoro

All’interno dei diversi percorsi di insegnamento-apprendimento verranno utilizzate molteplici modalità di lavoro:

1) esplorazioni

- esplorazioni finalizzate alla presa di contatto con la realtà;

- esplorazioni secondo un piano d’osservazione;

- ricostruzione dell’esperienza vissuta;

- esplorazione per controllo delle conoscenze acquisite.

2) conversazioni

- conversazioni occasionali, a senso multiplo, su tutto ciò che può interessare, su un episodio di attualità...;

- conversazione clinica, tendente ad individuare le conoscenze e i concetti spontanei degli alunni, intorno a determinati problemi;

- discussione finalizzata a chiarire informazioni, a illustrare aspetti particolari di un problema o a motivare al lavoro;

- discussione orientata mediante domande proposte dall’insegnante o risposte suggerite dagli interventi degli alunni, ad analizzare e/o comparare fatti e fenomeni;

- discussione sistematica finalizzata a verbalizzare concetti, a definire ipotesi, a sintetizzare l’attività svolta.

3) lezioni

- commento dell’insegnante su cronache, racconti, articoli, brani letterari;

- lettura guidata di testi proposti dall’insegnante per problematizzare, per integrare, per approfondire le attività precedentemente svolte;

- esposizione finalizzata alla presentazione metodica di un elemento, un fatto, un particolare testo, un’attività specifica;

- esposizione centrata alla messa in evidenza di una regola, di un concetto, di una relazione, di un principio...;

- proiezione e commento di audiovisivi quali illustrazioni, diapositive, film, lucidi, cartelloni.

4) esercitazioni

- attività libere con materiali vari e scarsamente strutturati, volti alla realizzazione di prodotti creativi;

- manipolazione di materiali predisposti per la “scoperta” di somiglianze, differenze, regolarità, e per la definizione di concetti;

- disegni spontanei e preordinati;

- codificazione grafico-figurativa di eventi di complessità crescente;

- schematizzazione di conoscenze, di esperienze e di concetti appresi nei diversi percorsi di apprendimento;

- attività ordinate a riprodurre vissuti per verbalizzare le proprie esperienze per mettersi “nei panni degli altri” (role-play);

- simulazione e giochi in cui gli alunni, sulla base di vincoli e di canovacci predisposti, sono orientati a comprendere relazioni di vasta complessità.

1 Presentazione

Verifica e valutazione

Per procedere alla valutazione è importante che gli insegnanti offrano a ciascun alunno l’opportunità di manifestare il proprio essere competente in una nuova situazione problematica, nell’esecuzione di un compito inerente al percorso effettuato.

A conclusione del lavoro i docenti osservano, descrivono, valutano il livello di conquista delle conoscenze e delle abilità, quindi il livello di competenza raggiunto nel percorso didattico.

In questa Fase, vengono altresì annotati e valutati gli atteggiamenti nei confronti dell’esperienza scolastica: disponibilità all’apprendimento, costanza nell’assunzione degli impegni, consapevolezza dei propri diritti e doveri, qualità dei rapporti interpersonali... capacità di cooperazione... I docenti dovranno, inoltre, assicurare agli alunni e alle famiglie “un’informazione tempestiva e trasparente sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate nei diversi momenti del percorso didattico, promuovendone, con costanza, la partecipazione e la corresponsabilità educativa...” così come evidenziato nelle Indicazioni Nazionali.

Le strategie

Per la valutazione si adotteranno tre strategie specifiche:

• l’autovalutazione: nella quale alunni e docenti valuteranno ciascuno la propria attività. Tale strategia aiuta l’allievo nella sua formazione integrale, rendendolo responsabile e dando fiducia alla sua autonomia (autocorrezione di prove realizzate e di lavori eseguiti - selezione autonoma dei lavori propri ritenuti più significativi);

• la covalutazione: valutazione reciproca che fanno i componenti di un gruppo (alunni-insegnanti) per riconoscere capacità, risultati, mancanze, al fine di trovare i mezzi idonei per migliorare;

• la eterovalutazione: strategia atta a misurare il rendimento degli allievi da parte dei docenti (valutazione verticale).

I tempi

In linea con i principi metodologici indicati, le operazioni di verifica/valutazione dovranno consentire il rilevamento delle conoscenze e delle abilità possedute da ciascun alunno nei tre momenti che scandiscono l’iter formativo - iniziale, in itinere, finale - e la loro organizzazione sarà collegata alla funzione che la verifica assolve in questi tre momenti: diagnostica - formativa - sommativa. Le prove di verifica forniranno costantemente al docente elementi per rivedere e riadattare il percorso e all’alunno indicazioni per l’autovalutazione.

La valutazione delle prove terrà conto:

- del livello di partenza di ciascun alunno;

- delle modificazioni evidenziate nel processo di insegnamento/apprendimento/formazione;

- della documentazione e dei prodotti realizzati;

- dell’orientamento e delle decisioni emerse durante l’attività.

Gli strumenti

Per realizzare la valutazione, in questa visione più moderna e ampia, saranno utilizzati molteplici strumenti:

• l’osservazione: esame in forma attenta dei processi di formazione degli allievi, tanto in aula come fuori di essa;

• l’intervista: il colloquio che segue uno schema prestabilito e permette di centrarsi su determinati aspetti;

• il questionario: l’applicazione di una successione di domande, al fine di ottenere informazioni su un determinato problema, tema o situazione;

• la sociometria: proposta di un test al fine di identificare la posizione e il compito dei membri di un gruppo all’interno di esso;

• il colloquio: dialogo tra diverse persone in relazione a un tema predeterminato, nel quale chiunque può essere emittente o ricevente;

• i lavori degli allievi: tutte le attività, compiti, esercizi, progetti, prove oggettive (di completamento - di corrispondenza - vero falso - a scelta multipla), saggi, prove scritte a tema assegnato ma libere nella forma, prove a libro aperto, biografie di lavoro, che gli alunni realizzano in forma individuale o in gruppo, in aula o fuori di essa.

Le caratteristiche della valutazione

La valutazione dovrà necessariamente precedere, accompagnare e seguire i percorsi curricolari, quindi essere:

• continua: realizzarsi in modo permanente sulla base di una successione che permetta di dare un valore tanto al progresso quanto alle difficoltà di ciascun allievo;

• integrale: tenere conto di tutti gli aspetti e delle diverse dimensioni dell’individuo;

• sistematica: essere organizzata sulla base di principi pedagogici e messa in relazione con gli scopi dell’educazione;

• flessibile: essere in accordo con i ritmi di sviluppo dell’individuo, considerando perciò la “storia” dell’allievo, i suoi interessi di base e le sue capacità, i suoi limiti e i suoi cambi d’interesse;

• interpretativa: cercare di comprendere il significato dei processi e dei risultati e, non solo, la loro evidenza finale.

ITALIANO

Premessa

Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione (novembre 2012), si sottolinea la centralità dell’educazione linguistica come “condizione indispensabile per la crescita della persona, per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio”.

L’alunno “competente” sotto il profilo linguistico è in grado di ampliare le sue possibilità di conoscere, di comprendere, di trasformare, innovando se stesso e la realtà in cui vive. La padronanza della Lingua permette al bambino di “guardarsi dentro, di prendere coscienza delle proprie emozioni, di conoscerle, di controllarle e di manifestarle agli altri; di organizzare altresì fatti ed esperienze, costruendo gradualmente ragionamenti e concetti”.

Il possesso delle parole permette inoltre al bambino di condividere esperienze e significati culturali e di diventare parte attiva della comunità sociale, nella quale vive e interagisce.

Le capacità di ascoltare, parlare, leggere, scrivere, integrate dalla riflessione linguistica, costituiscono gli ambiti di intervento della Lingua Italiana, ribaditi anche nel testo delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.

Oralità

• L’oralità è parte di noi come la capacità di camminare e di usare le mani.

(Have Jock, 1995)

Valorizzando le acquisizioni maturate spontaneamente, la scuola dovrà creare situazioni favorevoli alla comunicazione orale tramite racconti liberi, conversazioni a tema, discussioni, esposizioni.

Attraverso le interazioni verbali, l’alunno imparerà anche a rispettare il proprio turno nel parlare, a chiedere spiegazioni, a negoziare significati, accogliendo punti di vista diversi dal suo.

L’oralità rappresenta la condizione privilegiata per costruire la capacità di dialogare, requisito indispensabile all’esercizio attivo della cittadinanza e all’integrazione dei bambini provenienti da altre culture.

Lettura

• Leggere significa dire alla propria mente le parole di un testo. Ricevendole, la mente di chi legge può ricreare il pensiero di qualcuno che non è presente.

(Orsolini, 1999)

Si legge per capire, per riempire di significato un’informazione linguistica; si legge per apprendere, per studiare, cioè per trasformare le informazioni scritte in conoscenze che vanno ad arricchire il proprio bagaglio culturale.

Si legge, infine, per il gusto di leggere, lasciandosi coinvolgere dagli ambienti, dalle situazioni, dalle emozioni evocate dalle parole del testo.

Scrittura ed espansione del lessico

• La scrittura è una finestra sul pensiero.

(Langer, 1987)

L’alunno che gradualmente impara a scrivere, controllando la correttezza ortografica, la costruzione sintattica, la ricerca lessicale, la coerenza e la coesione di un testo, contemporaneamente impara a pensare.

Scrivere è costruire muri sempre più alti e meglio concentrati, passando attraverso il dominio della strumentalità, la raccolta delle idee, la loro organizzazione la ricerca di forme linguistiche idonee ad esprimere i propri pensieri, la revisione ulteriore di ciò che si è prodotto.

Scrivere è anche saper prendere appunti, rispondere a domande relative ad un testo, manipolare una narrazione, giocare con la Lingua.

Elementi di grammatica e riflessione sugli usi della Lingua

• “Riflettere sulla Lingua” è aiutare il bambino a dare un nome alle scoperte, ripercorrendo in parte il cammino già inconsapevolmente effettuato.

Fare grammatica, quindi, significa compiere un percorso che preveda l’osservazione e il confronto di dati linguistici, la ricerca di differenze e somiglianze, la classificazione e l’individuazione di categorie e sottocategorie, la generalizzazione e la formulazione di ipotesi sulle regolarità.

L’alunno:

Progettazione annuale

ITALIANO

COMPETENZE DA ATTIVARE

• Vive positivamente relazioni interpersonali ed esperienze di gioco e di lavoro.

• Comprende i contenuti e lo scopo comunicativo di semplici testi orali e scritti.

• Legge in modo scorrevole comprendendo i contenuti e il senso del testo.

• Produce e rielabora semplici testi legati alla sua esperienza corretti nell’ortografia.

• Sa giocare con le parole e inizia a utilizzare i termini specifici legati alle discipline.

• Riconosce e utilizza le strutture morfologiche e sintattiche della Lingua.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Ascolto e parlato

• Abituarsi, durante le libere conversazioni e le discussioni collettive a “chiedere la parola”, rispettare i turni di dialogo, tacere ascoltando gli altri, intervenire a tempo e con coerenza.

• Saper produrre un dialogo comprensivo di atti linguistici quali: salutare, rispondere al saluto, chiedere e dare informazioni, chiarimenti.

• Comprendere che, in un messaggio orale, a seconda dell’intonazione, si può esprimere rabbia, felicità, stupore, umorismo.

• Comprendere comandi, istruzioni, regole di gioco per poter agire correttamente.

• Cogliere il senso globale di racconti, resoconti, narrazioni.

• Riferire con chiarezza il proprio pensiero e le proprie esperienze.

• Comunicare oralmente in modo progressivamente più compiuto.

• Recitare testi in versi.

Lettura

• Leggere in modo espressivo rispettando la punteggiatura.

• Leggere semplici testi di diverso tipo.

• Comprendere il significato globale di testi letti.

• Individuare scopo, emittente, destinatario, messaggio in un testo.

• Comprendere il funzionamento di nessi temporali, spaziali, causali, consequenziali.

• Individuare in un testo, la prevalenza descrittiva, narrativa.

• Leggere semplici unità espressive rilevando l’evento, la situazione, il vissuto.

• Individuare in un racconto: le sequenze, i personaggi, i loro ruoli, i luoghi in cui si svolgono i fatti.

• Ordinare disegni o didascalie relative a un racconto.

• Leggere testi in versi rimati, rispettandone il ritmo sillabico.

• Leggere semplici poesie e coglierne il senso.

Scrittura

• Scrivere rispettando le convenzioni ortografiche.

• Usare opportunamente la punteggiatura.

• Impostare e testualizzare grafici, tabelle, schemi di vario tipo.

• Comporre e scrivere correttamente brevi testi di tipo pratico-comunicativo (avvisi, locandine, inviti, elenchi, inventari, cartoline, regolamenti con attenzione allo scopo e al destinatario).

• Raccontare brevemente, per iscritto, un’esperienza personale.

• Scrivere un breve racconto sulla base di immagini-stimolo.

• Inventare semplici storie raffigurando un’esperienza reale con l’introduzione di un elemento fantastico.

• Usare connettivi adeguati al corretto funzionamento di testi narrativi, descrittivi.

• Costruire semplici unità espressive finalizzate al vissuto da rendere.

• Partecipare alla scrittura collettiva di semplici racconti, filastrocche e poesie.

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

• Chiedere e/o ricercare spiegazioni per parole o espressioni nuove.

• In un testo, riflettere sul significato di parole sconosciute basandosi sia sul contesto sia sulla conoscenza intuitiva di famiglie di parole.

• Utilizzare, in modo appropriato, parole scoperte.

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della Lingua

• Comprendere che lettere doppie corrispondono ad un unico suono prolungato.

• Riflettere sull’uso delle maiuscole e minuscole, dell’apostrofo, della lettera “h”, di diversi digrammi.

• Capire l’uso differenziato della punteggiatura.

• Riconoscere e utilizzare correttamente il discorso diretto.

• Avviarsi all’uso del vocabolario.

• Scoprire la funzione dell’ordine delle parole nella frase.

• Individuare nel testo le frasi semplici.

• Scoprire e usare correttamente legami interfrasali.

• Riflettere sulle diverse possibilità di espansione di una frase nucleare.

• Saper riconoscere il gruppo soggetto e il gruppo predicato.

• Riconoscere, classificare e usare correttamente nella frase le parole: articoli, nomi, verbi, aggettivi.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI

• L’ascolto globale e selettivo.

• Le regole di una buona conversazione.

• I punti di vista diversi.

• L’integrazione di vari linguaggi.

• Il riconoscimento di descrizioni e dei canali percettivi usati.

• I testi di carattere personale.

• L’ordine logico e cronologico in una narrazione.

• Le tecniche per inventare storie.

• La lettura strumentale, la lettura espressiva, la lettura silenziosa.

• I testi in versi.

• Le convenzioni ortografiche.

• I segni di punteggiatura.

• Il lessico appropriato; i sinonimi.

• I connettivi logici.

• La classificazione di parole.

• L’enunciato: analisi delle parti e trasformazione.

OPZIONI METODOLOGICHE

La metodologia che verrà adottata per l’insegnamento apprendimento della Lingua Italiana è sintetizzabile nei seguenti punti:

• partire dall’esperienza, dai bisogni, ma soprattutto dalle conoscenze e competenze che gli alunni hanno già acquisito;

• curare e organizzare un clima positivo, favorendo le interazioni verbali;

1 Presentazione

• favorire l’espressione e la comunicazione degli alunni con l’uso di vari linguaggi, riflettendo anche sul loro rapporto interattivo;

• rendere gli alunni più autonomi e consapevoli nell’uso della Lingua orale e scritta attraverso diverse esperienze dirette e motivanti di fruizione e di produzione;

• stimolare la creatività dell’alunno e privilegiare esperienze di insegnamento/apprendimento improntate all’operatività e alla ricerca - riscoperta.

CRITERI DI VERIFICA

La fase di verifica si articolerà su un duplice piano: quello delle abilità messe in gioco nel percorso didattico, ma anche quello della consapevolezza dei contenuti appresi. Per il primo aspetto, all’alunno verranno proposte occasioni di fruizione/produzione analoghe a quelle vissute nei moduli didattici, in cui la competenza manifestata dovrà risultare più articolata.

Per la consapevolezza, si farà ricorso a strumenti che mettano in condizione di rilevare processi metacognitivi: in particolare, compilazione di schemi, grafici, tabelle, ed esplicitazione di regole e del percorso seguito per capirle.

ARTE E IMMAGINE

Premessa

Le attività espressive sviluppano il potenziale creativo dell’alunno e ne favoriscono l’azione diretta, la scoperta, la manipolazione, lo spirito di iniziativa, le capacità di progettazione, il problem solving L’insegnamento dei linguaggi espressivi, assume, a nostro avviso, maggiore valenza educativa nella forma del laboratorio, proprio per consentire agli allievi di integrare le diverse forme di linguaggio di cui essi hanno già fatto esperienza, in vista di una organizzazione unitaria delle loro esperienze e dei loro apprendimenti.

I laboratori, oltre a favorire il lavoro di gruppo, la conoscenza, il confronto, consentono di coniugare la teoria con la pratica, il sapere con il saper fare e con il saper essere se stessi anche con gli altri. Prima di iniziare le attività didattiche, è opportuno occuparsi, quindi, della realizzazione del laboratorio di Educazione visiva e all’immagine.

Per iniziare, basta approntare un’attrezzatura minima: forbici, colla, colori a tempera e acrilici, acquerelli, carta di vario tipo, piccole tavolette di compensato...

Tale materiale sarà arricchito e variato ogni qualvolta si affronterà un nuovo progetto e tecniche diverse, che dovranno essere analizzate singolarmente per definire il loro modo di procedere e gli strumenti ad esse indispensabili.

Ogni tecnica verrà sperimentata e conosciuta partendo dalla maniera più semplice a quella più complessa e personalizzata.

Il laboratorio diventa una modalità per:

• promuovere l’educazione integrale della persona, in quanto ne mobilita le diverse componenti;

1 Presentazione

• potenziare lo sviluppo delle Competenze espressive, comunicative, relazionali e cognitive degli allievi attraverso la scoperta delle possibilità comunicative specifiche offerte dai linguaggi non verbali;

• arricchire gli apprendimenti disciplinari;

• educare la creatività e la divergenza di pensiero in situazioni di apprendimento che stimolino la libera iniziativa, la formulazione di ipotesi, la compartecipazione alle attività quotidiane.

La stesura del percorso didattico dovrà avere allora un occhio attento:

• alla gestualità, per imparare a conoscere attrezzi e materiali;

• alla tecnica, per imparare a conoscere in successione ordinata le operazioni da compiere;

- alla espressione, per scoprire che quanto è stato precedentemente appreso si rivela utile per liberare emozioni personali;

- alla comunicazione, per imparare a produrre “immagini volute e non soltanto causali”;

- alla riflessione, per imparare anche una disciplina personale che impone di non lasciare lavori incompiuti e aiuta a valutare il proprio operato prendendo coscienza del cammino percorso.

Progettazione annuale ARTE E IMMAGINE

COMPETENZE DA ATTIVARE

L’alunno:

• Osserva e descrive immagini con parole e segni grafico-espressivi.

• Conosce e utilizza gli elementi del linguaggio visivo.

• Sa produrre e rielaborare immagini attraverso molteplici tecniche.

• Inizia a conoscere i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Esprimersi e comunicare

• Esplorare oggetti, forme, immagini presenti nell’ambiente utilizzando le capacità visive, uditive, gestuali, tattili e cinestetiche.

• Conoscere i colori primari, secondari, terziari ed operare con essi.

• Sperimentare la funzione del bianco e del nero.

• Distinguere i colori caldi e freddi.

• Conoscere operativamente i principali modi e strumenti di produzione del tratto grafico: rimozione di materiali farinosi, incisione di materiali compatti, trasferimenti di materiali liquidi, strofinamento.

• Lasciare a scopo comunicativo impronte con il proprio corpo o con oggetti.

• Definire lo spazio grafico e saperlo occupare: ridimensionamento del foglio, incorniciatura, spazio grafico degli oggetti.

• Conoscere operativamente alcuni modi e strumenti per colorare: pastelli, pennarelli, colori a dita, tempere, collage...

• Realizzare semplici prodotti grafici non figurativi: ritagli, macchie e simmetrie (la macchia “soffiata”, la macchia “schiacciata”), espansione di linee chiuse.

• Rappresentare se stesso e la figura umana in genere, completa almeno degli elementi essenziali: testa, tronco, arti...

• Conoscere le prime regole di rappresentazione del paesaggio.

• Manipolare materiali plasmabili per realizzare forme e figure.

• Realizzare composizioni in rilievo, figurative e non, per appoggio-sovrapposizione-assemblaggio di materiali.

Osservare e leggere le immagini

• Riconoscere, attraverso un approccio operativo, le forme, i colori, le linee, i punti presenti nell’ambiente, nelle immagini e nelle opere d’arte.

• Distinguere in un’immagine i piani e lo sfondo.

• Distinguere immagini fisse da quelle in movimento.

• Interpretare un’immagine dandole un titolo adeguato.

• Descrivere e individuare i significati delle espressioni del viso, dei gesti delle mani e dei movimenti del corpo.

• Riconoscere, in un breve filmato o in un fumetto, le caratterizzazioni dei personaggi e le azioni.

• Avviarsi a descrivere le sensazioni e le emozioni suscitate da figure, forme, colori, linee osservate nelle immagini, nelle opere d’arte, nei testi multimediali e audiovisivi.

• Verbalizzare una storia leggendo una sequenza d’immagini.

Comprendere e apprezzare le opere d’arte

• Individuare, in una semplice opera d’arte, gli elementi essenziali del linguaggio visivo.

• Familiarizzare con forme d’arte e produzioni artigianali presenti sul territorio (lavorazione della ceramica, del vetro, del legno...).

• Riconoscere e apprezzare i principali monumenti e palazzi storici del territorio.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI

• Le esperienze vissute.

• Lo spazio e il tempo.

• Le festività.

• Studio del punto e della linea: il contorno di linee concentriche; il groviglio di linee colorate; la linea tratteggiata; la linea continua; la linea soffiata.

• Studio del colore: composizione a più colori su una trama di linee a mano libera; composizione di una superficie a quadrati colorati liberamente o secondo la distinzione di colori caldi e freddi.

• Studio della forma: composizione e trasformazione di macchie e segni; scoperta di forme nelle forme;

produzione di forme diverse per mezzo di colori a spruzzo; composizione di forme con ricalchi su elementi ritagliati.

• Approccio con l’opera d’arte: osservazione e analisi di lavori grafici e di opere di grandi artisti (Picasso, Magritte, Klee, Caravaggio, Escher...).

OPZIONI METODOLOGICHE

La metodologia che verrà adottata nell’insegnamento/apprendimento di Arte e Immagine può essere sintetizzabile nei seguenti punti:

• tenere sempre sveglia negli alunni la curiosità, il gusto della scoperta, il piacere di trasformare e di appropriarsi del mondo che li circonda;

• proporre attività finalizzate a sollecitare i sensi, l’intelligenza, la fantasia, le capacità analitiche, il senso dell’osservazione;

• partire sempre dall’osservazione, dall’esplorazione della realtà;

• scoprire e sperimentare una grande varietà di tecniche, di materie, di supporti;

• dare direttive di lavoro chiare, senza però frenare la spontaneità e l’iniziativa personale di ciascun alunno;

• gratificare le scoperte individuali;

• verbalizzare in gruppo ogni fase di lavoro, nell’ambito di diversi progetti;

• promuovere esperienze di contatto con l’opera d’arte.

CRITERI DI VERIFICA

Per verificare i livelli che configurano il percorso di apprendimento e di sviluppo di ogni alunno, saranno utilizzate:

• osservazioni “sul campo” per verificare la presenza di abilità anche trasversali a più discipline;

• verifiche effettuate al termine di ogni attività o prova;

• registrazioni periodiche dei progressi compiuti, anche in merito allo sforzo, in relazione all’obiettivo, non tanto come “efficacia” del lavoro prodotto, quanto come avanzamento rispetto al punto di partenza di ogni singolo alunno (portatore di capacità iniziali diverse).

MUSICA

Premessa

Il tic-tac dell’orologio, il trillo della sveglia, il canto del cuculo, i rintocchi di una campana, i soldi che tintinnano rotolando a terra, il crepitìo delle foglie secche calpestate, le note di un pianoforte su cui passeggia un gattino, i colpi di un martello contro un chiodo, il suono metallico delle posate che giocano sulla tavola, il rombo di un motore e... È il nostro mondo, un mondo umano, “immerso nell’immenso” mare di onde sonore che arrivano al nostro orecchio.

Di fronte a tutto ciò, ognuno di noi reagisce in maniera diversa, secondo sfumature diverse, ma entro due limiti ben precisi e opposti: o passivamente, lasciando che tutto passi e che ci attraversi senza modificare coscientemente i nostri apprendimenti; o attivamente, problematizzando il materiale sonoro che ci arriva, analizzandolo, facendone esperienza, in pratica conoscendolo, sapendo che solo così sapremo ristrutturarlo in produzioni veramente personali.

Ed è riscoprendo il senso di ogni rumore, di ogni suono, di ogni silenzio, che potremo vedere le possibilità di manipolazione, di interpretazione e di significati che essi ci offrono.

Fare questo vuol dire, nell’area musicale, dare al bambino gli strumenti per leggere il linguaggio dei suoni, attraverso cui egli stesso si esprime ed entra in comunicazione con gli altri e il mondo. Prima di tutto è necessario svincolare l’idea tradizionale di Educazione Musicale come momento solo ricreativo o finalizzato come supporto di altre attività per vederlo come momento importante, direi essenziale, dell’attività educativa, con un proprio specifico linguaggio che va sempre tenuto presente se non si vuol scadere nella mediocrità del fare musica o nel far passare come musicali attività di altro genere.

Quindi, occorre lavorare con materiale sonoro vero e proprio, partendo dal mondo che ci è vicino, per poi allargare le proprie esperienze, dando ai bambini gli strumenti di lettura degli eventi sonori.

Insomma un’educazione “COL” suono e con la musica, più che “AL” suono e alla musica.

Per questi due motivi, il percorso che viene proposto va dal cogliere, capire e riprodurre i suoni, all’interpretarli e infine al produrne di nuovi, in nuove situazioni e organizzazioni.

È chiaro che in un progetto simile, il bambino diventa il protagonista di questo suo rinnovamento, nel rispetto dell’esperienza musicale e nel rispetto di regole precise da osservare, affinché sia possibile una costruzione e un’interazione di pensiero divergente e convergente.

Nell’ottica delle NUOVE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, la Musica si dice essere “... componente fondamentale e universale dell’esperienza umana; favorisce i processi di cooperazione e socializzazione; promuove la creatività e la partecipazione; costruisce il senso di appartenenza e l’interazione delle culture.”

Anche in questo ambito di sviluppo si pone l’accento sulla funzione educativa dell’insegnamento, che poggia le basi sull’ascolto, momento fondante su cui “creare”, ideare, progettare la propria azione.

L’attività musicale è indicata su un duplice livello, pratico e teorico e articolata su due dimensioni, produzione e fruizione.

1 Presentazione

Tramite lo sviluppo della musicalità di ogni bambino, attraverso la pratica del canto e la pratica strumentale, l’ascolto, la produzione e la riflessione critica, si promuovono lo sviluppo percettivomotorio e cognitivo-affettivo-sociale. Tutto ciò contribuisce al benessere psicofisico per una reale integrazione dei bambini e una loro affermazione positiva attraverso un linguaggio “altro”, che sottintende un’intelligenza “altra”.

Ecco come vengono presentate le funzioni formative specifiche:

FUNZIONE

Cognitivo-culturale

Linguistico-comunicativa

Emotivo-affettiva

Identitaria-culturale

Relazionale

Critico-estetica

CAPACITÀ

Rappresentazione simbolica della realtà, sviluppo del pensiero flessibile, condivisione di culture diverse, acquisizione di competenze specifiche.

Comunicazione ed espressione attraverso strumenti e tecniche proprie del linguaggio musicale.

Relazione con l’opera d’arte e riflessione sulla formalizzazione simbolica delle emozioni.

Appartenenza a una tradizione culturale e confronto/rispetto con altre culture e religioni.

Relazioni interpersonali e di gruppo, pratica compartecipata e ascolto condiviso.

Sensibilità artistica, formazione autonoma di giudizio, fruizione estetica.

L’alunno:

Progettazione annuale MUSICA

COMPETENZE DA ATTIVARE

• Concentra l’attenzione sul suono e sulla sua assenza: il silenzio.

• Discrimina, controlla e produce sonorità minime.

• Esplora, discrimina e prende coscienza dei suoni presenti negli ambienti di vita.

• Padroneggia i propri gesti per produrre suoni e rumori, in modo intenzionale.

• Produce suoni utilizzando materiali diversi, il proprio corpo e lo strumentario didattico.

• Ascolta brani di musica classica di tipo descrittivo.

• Utilizza una scrittura musicale non convenzionale.

• Esplora le qualità del suono.

• Intona semplici canti e si muove a tempo.

• Esegue canti nella formula solo/tutti.

• Utilizza la musica in modo creativo.

• Canta e suona contemporaneamente.

• Integra linguaggio musicale e teatrale.

• Riconoscere la realtà sonora.

• Utilizzare il linguaggio sonoro.

OBIETTIVI FORMATIVI

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Ascolto

• Discriminare percettivamente presenza o assenza di realtà sonore.

• Discriminare percettivamente i suoni del proprio ambiente.

• Usare l’ascolto per riconoscere tematiche o contenuti.

• Saper cogliere elementi descrittivi nella musica classica.

Canto

• Riconoscere gli elementi costitutivi del linguaggio musicale.

• Usare la voce per intonare semplici canti con consapevolezza e creatività.

• Usare la voce per intonare semplici canti per imitazione e contemporaneamente muoversi a tempo.

• Usare la voce per cantare in modo alternato tra solista e coro.

• Intonare semplici canti controllando la scansione ritmica.

• Utilizzare diverse tecniche nel canto.

Suono

• Usare il proprio corpo per produrre e sperimentare vari tipi di suoni e ritmi diversi.

• Usare lo strumentario didattico per produrre e sperimentare le qualità del suono.

• Usare materiali di riciclo per costruire strumenti musicali.

Interpreto

• Usare una scrittura ritmica non convenzionale per codificare la musica ascoltata.

• Usare strumenti ritmici mentre si canta.

• Usare la voce per recitare e cantare.

• Esprimere in musica sentimenti e messaggi.

CONTENUTI E NUCLEI FONDANTI

• Il codice sonoro e il rapporto suono-segno/i.

• Potenzialità espressive del corpo e della voce.

• Suoni e rumori degli ambienti di vita.

• Potenzialità sonore ed espressive di gesti e oggetti.

• Parametri del suono.

• Principi costruttivi dei brani musicali.

• Strumenti musicali.

• Repertorio musicale.

• Strutture semantiche dei brani.

OPZIONI METODOLOGICHE

L’insegnamento verrà attuato attraverso un metodo euristico guidato, dove l’informazione-produzione verrà scoperta o prodotta per mezzo di attività problematiche che permetteranno agli alunni l’acquisizione delle fondamentali strategie logiche e operative proprie della materia. Il fine ultimo è raggiungere la costruzione attiva del pensiero, in un clima sereno e improntato al confronto.

Il contesto indicato si avvale di alcuni principi metodologici, così come indicato nelle “INDICAZIONI 2012” al capitolo “L’ambiente di apprendimento”:

• valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni;

• attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità;

• favorire l’esplorazione e la scoperta;

• incoraggiare l’apprendimento collaborativo;

• promuovere la consapevolezza del proprio stile di apprendimento;

• realizzare attività didattiche in forma di laboratorio e con l’uso delle nuove tecnologie.

CRITERI DI VERIFICA

Si attuerà un continuo processo di controllo del raggiungimento o meno degli obiettivi, al fine di controllare lo sviluppo dei quadri di conoscenza e di abilità, la disponibilità ad apprendere, la maturazione e la socializzazione di ogni singolo alunno e lo sviluppo delle Competenze.

Si verificherà, inoltre, la proprietà della progettazione, apportando eventuali necessarie modifiche al fine di adeguarla sempre più alle reali risorse e necessità dei gruppi-classe e dei singoli, garantendo a ciascuno il raggiungimento del massimo grado di padronanza, relativamente allo specifico della classe e degli alunni.

Il controllo avverrà attraverso l’osservazione sistematica e la raccolta dei dati provenienti dalle diverse abilità testate. Occorre fare un distinguo fra:

• ciò che può essere verificato attraverso analisi oggettive: la percezione dei fatti sonori; la traduzione di suoni in segni; la discriminazione degli elementi costitutivi del suono; l’analisi e la comprensione delle strutture musicali;

• ciò che va verificato nella pratica musicale: il respiro, il canto e l’intonazione; il controllo del ritmo; l’abilità nel suonare gli strumentini;

• ciò che costituisce la rilevazione di tipo interpretativo: l’uso funzionale del suono e della musica; il possesso del “medium” musicale per semplici produzioni ed esecuzioni; l’espressione creativa attraverso il linguaggio musicale.

“Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico e a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio...

Nel primo ciclo di istruzione, devono essere acquisiti gli strumenti necessari ad una ‘alfabetizzazione funzionale’: gli allievi devono ampliare il patrimonio orale e devono imparare a leggere e a scrivere correttamente e con crescente arricchimento di lessico...”. DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA

CIAO VACANZE!

Le esperienze ed i ricordi del periodo estivo

In cammino verso:

In cammino verso: Competenze da attivare

• L’alunno:

- Rievoca e comunica le conoscenze pregresse e le esperienze vissute.

Obiettivi di apprendimento

• Partecipare consapevolmente alle conversazioni.

• Riferire con chiarezza il proprio pensiero.

• Produrre oralmente enunciati, catene di parole, racconti...

• Individuare informazioni all’interno di un testo.

• Comprendere il rapporto tra gli elementi che formano i sintagmi e le frasi e riconoscerne la funzione.

• Costruire campi semantici.

• Giocare con i suoni e le parole.

• Produrre collettivamente brevi testi scritti.

• Rispettare le principali convenzioni ortografiche.

INTRODUZIONE

Nei primi giorni di scuola è opportuno osservare, attraverso percorsi giocosi e divertenti, se e come gli alunni abbiano consolidato, dopo la pausa estiva, le competenze acquisite nel corso dell’anno scolastico precedente.

La prima attività di un gruppo classe che si ritrova dopo un lungo periodo di vacanza non può che essere la conversazione.

I fatti accaduti, le esperienze vissute, le sensazioni provate, le nuove amicizie, le località o i paesi visitati, costituiranno gli spunti per avviare e stimolare il dialogo. L’insegnante, osservando e analizzando con attenzione gli interventi degli alunni, potrà verificare:

• se il bambino prende parte attivamente alla conversazione;

• se aspetta il proprio turno per parlare;

• se ascolta i compagni;

• se fa interventi pertinenti;

• se esprime chiaramente il suo pensiero;

• se utilizza un lessico adeguato o dialettale;

• se usa espressioni scorrette nella struttura del periodo.

Le prove di scrittura individuale (dettato ortografico e testo libero) permetteranno di individuare le difficoltà che eventualmente ancora permangano in merito alla consapevolezza del rapporto fonema-grafema, al rispetto delle principali regole ortografiche presentate in classe prima, al possesso di un’adeguata struttura della frase.

La lettura e l’analisi di testi di diverso tipo, offriranno l’opportunità, al docente, di verificare se l’alunno sta gradualmente sviluppando abilità e competenze dell’ambito linguistico che prevedano:

• LA COMPETENZA SEMANTICA:

- la capacità di cogliere il rapporto tra significanti e significati;

- riconoscere il significato delle parole note e individuare quelle non note;

- ricavare il significato di parole, frasi, testi.

• LA COMPETENZA SINTATTICA:

- la capacità di comprendere il rapporto tra gli elementi che formano i sintagmi e le frasi e riconoscerne la funzione.

• LA COMPETENZA TESTUALE:

- la capacità di riconoscere le parti che formano un testo;

- ricostruire la rete esplicativa del testo individuando informazioni esplicite ed implicite;

- operare inferenze.

• LA COMPETENZA PRAGMATICA:

- la capacità di riconoscere lo scopo di un testo le intenzioni comunicative e i punti di vista di chi lo scrive.

• LA COMPETENZA RIELABORATIVA:

- la capacità di riutilizzare le informazioni di un testo per propri scopi personali.

PERCORSO DI APPRENDIMENTO

Le situazioni che verranno proposte ai bambini per l’accertamento delle abilità sopra indicate dovranno rigorosamente tenere conto dello sviluppo psico-cognitivo-linguistico dei bambini e delle esperienze effettuate in classe prima.

Il sapore delle vacanze

Partendo dai vissuti dell’estate proporre una conversazione sui “Ricordi delle vacanze” e chiedere agli alunni di pronunciare, a voce alta, le parole che vengono loro in mente, pensando al periodo estivo. Registrare su un cartellone quanto emerso e indicare graficamente, con colori diversi, i vari campi semantici e i possibili percorsi da seguire per verbalizzare e sistematizzare le esperienze.

aereo

camper

viaggi

RICORDI

DELLE VACANZE

musei

mare famiglia

secchiello amici conchiglie

montagna funghi boschi

1 Ciao vacanze!

Ogni bambino, seguendo il percorso relativo alle sue vacanze, costruirà e scriverà:

brevi enunciati;

catene di frasi (minori di due o tre frasi descrittive di una situazione); racconti.

ESEMPI:

Enunciati:

– Quest’anno sono andato al mare.

– Ho trascorso le vacanze in montagna.

Catene di frasi:

– Quest’anno sono andato al mare.

– Costruivo castelli di sabbia.

– Facevo il bagno più volte al giorno.

– Ho trascorso le vacanze in montagna.

– Ho fatto lunghe passeggiate con i miei familiari.

– Mi sono divertito moltissimo.

Racconti:

Ho

imparato

a nuotare

Quest’anno sono andato al mare. Sulla spiaggia mi divertivo molto a costruire castelli, raccogliere conchiglie e osservare le alghe. Il momento più bello era, però, quello in cui potevo fare il bagno. Dove c’era l’acqua alta, c’erano le corde di sicurezza. Un mio amico toccava il fondo con i piedi e, con le mani, toccava le corde. Io ero più piccolo e non toccavo il fondo. Se cercavo di andare giù, l’acqua mi faceva risalire. Allora, ho capito che potevo salvarmi da solo perché, muovendomi, l’acqua mi teneva a galla. Così ho imparato a nuotare.

Nicola

Vacanze in montagna

Io ho trascorso le vacanze in montagna, in un paese che si chiama San Martino di Castrozza. Ci sono andata il primo luglio e mi sono fermata fino alla fine di agosto. San Martino di Castrozza è una cittadina: ci sono numerosi negozi, moltissime case e alberghi, c’è traffico e anche tanta gente. Io ho fatto lunghe passeggiate con la mia famiglia. Andavamo nei prati, mangiavamo i panini sotto gli alberi, poi giocavamo a carte. Mi sono divertita moltissimo, perché potevo stare all’aria aperta e non sempre al chiuso, come a casa mia.

Sonia

Per consolidare l’abilità di lettura e scrittura si possono proporre schede di difficoltà crescente.

RICORDANDO LE VACANZE...

1- Disegna sul quaderno quello che ti chiede ciascuna frase:

1) una paletta e due secchielli;

2) il Sole nel cielo e due nuvole;

3) un albero verde e una marmotta;

4) un cono con un gelato alla fragola e un bicchiere di aranciata;

5) uno zaino e una piccozza.

2- Completa mettendo le parole al posto dei puntini: Il d’estate è . Sulle , in

mare azzurro

estate non c’è la . Noi abbiamo viaggiato in .

Alex è andato in ed Enrico con la , mentre Rosi è partita con l’ . C’è invece chi è rimasto a a giocare con la , le e le e a mangiare tanti .

IN VACANZA

1- Completa il testo con le parole del riquadro in basso.

Vacanze in montagna

Marco a luglio è andato in . Ha fatto molte passeggiate nei e ha raccolto molti . Mentre camminava ha visto le che entravano e uscivano dalle loro

Ha visto anche la sulle delle montagne più alte.

BOSCHI

CIME

A questo punto si possono analizzare e commentare parole, immagini, testi che parlino di esperienze particolari vissute durante l’estate.

Un ricordo dell’estate

Ero sulla spiaggia a raccogliere conchiglie. Ad un tratto si fermò una bimba accanto a me.

Era tutta nera. Aveva un fiocco rosso ai capelli e due occhioni birbanti.

– Hai preso tanto sole o sei nera perché nera? – le chiesi.

Lei non mi rispose, ma fece una capriola. Ne feci una anch’io, ma caddi tutto storto. Lei si mise a ridere e ne fece due, una dopo l’altra: una meraviglia!

Poi venne accanto a me, così vicino che potevo darle un bacio o uno schiaffetto.

– Sei proprio nera! – le dissi, toccandole il viso. Lei scappò via, ridendo.

Il giorno dopo la rividi: siamo diventati amici.

(L. Tumiani, Bravissimi, Minerva Italica)

Un’avventura al mare

Ho conosciuto Andrea quest’estate al mare.

Andrea abita in una casa azzurra sulla spiaggia con due cuccioli di cane: Pop e Corn.

Pop è bianco e biondo. Il pelo di Corn, invece, è biondo-bruno, come la spiaggia.

Un giorno Corn è scomparso.

Dopo aver cercato invano in ogni angolo, abbiamo visto le sue orme sulla spiaggia. Le abbiamo seguite sino in cima a una duna, dove si perdevano tra i cespugli.

Da lassù potevamo vedere l’intera spiaggia, ma... di Corn nemmeno l’ombra.

– Guarda là – ha esclamato a un tratto Andrea.

Corn era sdraiato a pochi passi da noi. Il suo colore lo rendeva quasi invisibile: sembrava una formina di sabbia col nasetto nero. Se la dormiva beatamente.

Forse aveva scambiato la duna per la sua mamma, anche lei di quel colore?

(G. Sammito)

1 Ciao vacanze!

Individuare insieme la parola-chiave dei due testi e ricercare, sempre in gruppo, le parole “amiche” del termine “amicizia”.

AMICIZIA ➜ giochi

Ricercare, sempre collettivamente le “parole amiche” dei termini-chiave delle vacanze:

MARE ➜ sabbia, castelli, secchiello, nuotate, ombrellone, sdraio, bagno, tuffi, nuotata, onde, conchiglie, granchi, motoscafo, barche, pattino, salvagente, surf, bagnino, giochi...

MONTI ➜ sentieri, vette, passeggiate, ruscelli, torrenti, abeti, boschi, ombra, fresco, funghi, corse, sassi, rocce, funivia, Sole, stambecchi, marmotte, muschi, scoiattoli, zaino, piccozza, corde...

Colori amici:

MARE ➜ l’azzurro dell’acqua, il grigio degli scogli asciutti, il giallo del Sole, il rosso del Sole, al tramonto, il senape della sabbia, i colori degli ombrelloni, il bianco candido dei gabbiani, il verde marcio delle alghe...

MONTI ➜ l’azzurro del cielo, il grigio delle rocce, il bianco delle vette, il giallo oro del Sole, il blu delle genziane, il verde cupo dei boschi di sera, il verde smeraldo dei prati, il grigio velluto delle stelle alpine, il rosso scuro dei lamponi, il rosso arancio delle fragoline...

Suoni e rumori amici:

MARE ➜ lo sciabordio delle onde, il rullio dei pescherecci, le risate dei bambini, il parlottare degli adulti, la musica degli stabilimenti, il tonfo sordo dei tuffi dal trampolino, il rumore del motore dei motoscafi...

MONTI ➜ il gorgoglio dei ruscelli, il fruscio delle foglie, il fragore di una cascata, il cinguettio degli uccelli, il fischio delle marmotte, il silenzio, il rotolare dei sassi, lo scalpiccio cadenzato dei passi delle persone...

1 Ciao vacanze!

Sempre per arricchire il lessico, compiendo associazioni logiche, si possono proporre situazionigioco legate ai sensi.

Analizzare insieme i versi di Simone De Beauvoir.

Ricordi

Scoprire, sempre in gruppo, il significato del testo e chiedere a ciascun bambino:

 Quali sono i tuoi ricordi azzurri?

 E quelli rossi?

 E quelli d orati?

Giovanni ha risposto così:

I ricordi azzurri

Il mare calmo e profondo, il cielo limpido, alcune facciate delle case, le formine, i palloni, i costumi, gli ombrelloni, i secchielli, le palette...

I ricordi dorati

Il Sole alto nel cielo, la sabbia, l’abbronzatura

della pelle, i capelli dorati delle persone, il windsurf, gli aquiloni...

I ricordi rossi

Il Sole al tramonto, la pizza al pomodoro, i pesci, il costumino, la sdraio, l’ombrellone, l’asciugamano, il secchiello, il ghiacciolo, le insegne dei bar...

Se pensi alle tue vacanze, hai anche ricordi neri?

I miei ricordi neri

Il temporale, i tuoni, la caduta dagli scogli, la paura tra le onde alte, la mancanza della mamma quando è tornata al lavoro, la litigata con mio fratello, la sgridata della nonna, i compiti da fare...

L’insegnante può continuare a chiedere: Hai dei ricordi dolci?

Giovanni senz’altro scriverà:

I miei ricordi dolci

La granita, il gelato al cioccolato, la ciambella della nonna, il pane con la nutella, il bombolone, l’abbraccio della mamma, la favola che il papà mi leggeva la sera, i giochi con gli amici, i bacetti di Lucia...

Ricerchiamo anche:

I ricordi freschi

Il gelato al limone, il bagno sotto la cascata, i piedi nell’acqua del ruscello, l’ombra delle querce, dell’ippocastano, il tuffo dal trampolino...

I ricordi ronzanti

Il rumore del motoscafo, il ronzio fastidioso di mosche e zanzare, la banderuola del vento, il frigorifero dei gelati nello stabilimento...

I ricordi caldi

La sabbia che scotta, il sole sulla pelle, il caffè, le giornate dell’estate...

Tra frasi e testi

Verificare ora, se e come, gli alunni riescano a riordinare parole date per strutturare frasi minime ed espanse. Partire, ancora una volta, da situazioni reali riferite a vissuti estivi.

COSTRUIAMO LE FRASI • 1

1- Numera i “pezzi” (sintagmi), ricomponi le frasi, riscrivile ed illustrale sul quaderno.

una pista per le biglie sulla spiaggia

costruisce Carletto

nella sabbia sulla riva i sassolini colorati

cerca Lucia

Marco sotto l’ombrellone un giornalino legge

Alessio sul pattino con gli amici sale

sugli scogli i gabbiani si posano

COSTRUIAMO LE FRASI • 2

1- Riordina le parole, ricomponi e riscrivi le frasi.

rami

uccelli

sui

gli cinguettano

rondini

le sfrecciano nel

felici cielo

volentieri

gelato il

Mario mangia

sempre conchiglie

le raccoglie

Marina

ha Lucia a imparato nuotare

Carlo aquilone un con amici costruisce

gli

Per verificare la capacità di leggere e comprendere il contenuto di immagini e di formulare conseguentemente frasi utilizzando un lessico appropriato e per rilevare altresì come l’alunno sappia analizzare cambiamenti e trasformazioni avvenute in situazioni diverse, si suggerisce la seguente esperienza.

Proporre tre immagini all’attenzione dei bambini presentandone una alla volta.

Chiedere loro di: osservare con attenzione le immagini; descriverle oralmente; scrivere una breve frase per ogni immagine; unire le frasi utilizzando connettivi logici e temporali.

1 La sabbia è umida perciò costruisco una pista, ma un’onda la distrugge.

2 Un’onda forte distrugge la pista perciò la sabbia ridiventa liscia.

3 Prima avevo costruito una pista poi un’onda forte l’ha distrutta.

1 Ciao vacanze!

Passare, quindi, ad una fase di maggiore astrazione nella quale l’alunno, spiegando il significato delle frecce, scopra i rapporti di causa ed effetto.

1.

PISTA ONDA

costruisco una la distrugge

distrugge ridiventa liscia

costruisco distrugge

ONDA

ESEMPIO dello schema n° 1:

Con la sabbia COSTRUISCO una pista, ma un’onda LA DISTRUGGE.

Proporre altre situazioni per verificare il corretto utilizzo dei connettivi.

SABBIA
2. ONDA PISTA SABBIA
3. PISTA SABBIA

RICOMPONIAMO LA FRASE

1- Leggi le coppie di frasi e collegale usando le parole scritte nei riquadri. Poi riscrivi il testo trasformando gli enunciati in uno solo.

Una giornata indimenticabile

• PERCHÉ • DOVE • CHE

In vacanza al mare Lucia e Mara sono molto eccitate parteciperanno ad una gara di nuoto.

Tutti i bambini sono pronti per la partenza sarà segnata dal via del bagnino.

Lucia guarda la spiaggia ci sono gli amici che fanno il tifo.

In quel momento però, Mara la sorpassa vince la gara.

Procedere nel percorso verificando la capacità del bambino di ordinare vissuti e costruire brevi testi.

RIORDINIAMO

1- Numera le frasi e riscrivile in ordine sul quaderno.

Luigino passeggia nel bosco

torna a casa felice

trova un fungo porcino vicino ad un cespuglio

Marco indossa la cuffia

si tuffa

sale sul trampolino

Luisa chiede i soldi alla nonna

lo gusta felice

compra un gelato alla fragola e limone

la scrive

la spedisce

Paride compra una cartolina illustrata

costruiscono un castello di sabbia

i bambini vanno al mare

poi si tuffano nell’acqua

Nome e Cognome Classe

Per verificare se gli alunni riescono ad individuare i nuclei principali di una storia e/o di una esperienza personale, proporre la seguente situazione.

LUDOVICO È AL MARE COI NONNI

1- Leggi il testo, individua e numera le sequenze.

Oggi piove e Ludovico è molto triste.

Guarda, con il naso schiacciato ai vetri della finestra, i goccioloni che cadono.

– Vai a prepararti! – gli dice la nonna. – Andiamo al cinema a vedere il cartone animato che è appena uscito.

Ludovico corre felice in camera sua e si prepara in un battibaleno.

2- Racconta con quattro disegni una tua esperienza al mare.

3- Metti un titolo ad ogni disegno, rileggili uno dopo l’altro e rifletti: riassumono la storia che volevi raccontare?

Per evidenziare la capacità dei bambini di comprendere i contenuti di un testo, invitarli prima a leggere in modo silenzioso una storia, poi a rispondere sul quaderno alle domande inerenti.

LA SEDIA DI GELATO

1- Leggi il racconto.

C’era una volta una sedia di gelato. Doveva sempre stare all’ombra per non sciogliersi e lontana dai bambini per non essere toccata. Un giorno un pennello, con l’accordo della sedia, la dipinse di nero. La sedia poté così finalmente stare al sole e vicina ai bambini che le piacevano tanto. Ma un giorno un bambino, sedendosi su quella sedia, si accorse che era di gelato, e chiamò tutti gli altri compagni. La sedia spiegò che aveva voluto nascondersi sotto la vernice. I bambini grattarono via la vernice e apparve la sedia nei suoi splendidi colori: fragola, melone, mirtillo, pesca… I bambini la portarono all’ombra e poi l’assaggiarono. Era buona. Allora l’accarezzarono, le grattarono via il cioccolato, la rosicchiarono… La sedia si sentì misteriosamente felice.

(Adatt. da R. Grazzani, La strega di carta, Vita e pensiero editore)

2- Ora rispondi alle domande sul quaderno.

• Perché la sedia doveva stare all’ombra?

• Che cosa fece un giorno il pennello?

• Chi si accorse che la sedia era di gelato?

• Che cosa disse la sedia?

• Che cosa fecero i bambini?

• Perché la sedia si sentì felice?

Terminare questa parte di percorso, relativa alla corretta strutturazione delle frasi o di semplici storie, proponendo agli alunni di costruire insieme un testo osservando i particolari di una immagine.

Di seguito, si riporta un esempio di testo:

Al mare

È una bellissima giornata d’estate. La famiglia Rossi è al mare a Fano. Nel cielo azzurro volano i gabbiani. Lucia è appena uscita dall’acqua. Ha ancora la maschera in testa e costruisce dei castelli di sabbia. Luca corre per tuffarsi tra le onde. Chiara sta nuotando con il suo salvagente a strisce. Ugo, il cane dei bambini, rincorre una palla. In fondo si vedono tanti ombrelloni. Non lontano dalla spiaggia c’è un bel boschetto dove i bambini pranzeranno con i loro genitori. Un gabbiano si posa sul castello di Maria e sta per distruggerlo. Chi raccoglierà le conchiglie e la stella marina?

GIOCHI E RIME SOTTO L’OMBRELLONE

1- Trovate, in gruppo, il maggior numero di parole con le doppie che si riferiscono alle vostre vacanze al mare.

BB: sabbia, gabbiani,

CC: ghiaccioli,

DD: raffreddamento,

FF:

GG:

LL:

MM: gommone, NN:

PP: accappatoio,

QQ:

RR: berretto,

SS:

TT: canotto,

VV:

ZZ:

2- E ora scopri le doppie... in montagna.

BB:

CC:

DD:

FF:

GG:

LL:

MM: NN:

PP:

QQ:

RR:

SS: TT: VV:

ZZ:

QUANTE DOPPIE?

1- Trascrivi al posto giusto le parole estive:

FRITTELLE CARROZZELLE CAPPELLO AZZURRO GABBIANI

BRACCIALETTI FEBBRE PALETTE SECCHIELLO UCCELLI

SASSI TORRENTE LETTINO VETTA COLLINE BORRACCIA

BICICLETTA GHIACCIOLO SABBIA ACCAPPATOIO CAFFÈ

TINTARELLA ABBRONZATURA PINNE CAMMINATA

GOMMONE CAMPEGGIO CUFFIA ACCIUGA POZZO

BIRRA GAZZOSA

Parole con una doppia Parole con due doppie Parole con tre doppie

I ricordi delle vacanze, vissuti giocosi per eccellenza, potranno essere utilizzati anche per divertirsi con le parole.

SCOPRIAMO LE PAROLE

1- Trascrivi le lettere seguendo l’ordine dato e scopri le parole.

La decima lettera è E

La prima lettera è O

La terza lettera è B

L’ottava lettera è O

La seconda lettera è M

La settima lettera è L

La quarta lettera è R

La sesta lettera è L

La nona lettera è N

La quinta lettera è E

La seconda lettera è I

La quarta lettera è L

La sesta lettera è E

La prima lettera è B

La terza lettera è G

La quinta lettera è I

La quarta lettera è N

La prima lettera è B

La seconda lettera è A

La quinta lettera è I

La terza lettera è G

La settima lettera è O

La sesta lettera è N 1 2 3 4 5 6 7

La seconda lettera è O

La quarta lettera è T

La sesta lettera è M

La terza lettera è S

La prima lettera è C

La quinta lettera è U

La settima lettera è E 1 2 3 4 5 6 7

Nome e Cognome

Classe

Focalizzare le parole MARE / MONTI, giocare con i loro fonemi, poi scrivere frasi divertenti.

Dall’anagramma alle frasi:

MARE ➜ rema ➜ rame

- Al mare rema.

- Al mare con un remo di rame rema.

1 Ciao vacanze!

Giocare con le parole bisillabe formate dai fonemi con: le consonanti R M le vocali A E I O U

MARE - MORE - MIRE - MURA - MURO - MORO - MIRO

MARI - RAMO - RAMI - REMA - REMI - REMO - RIME

ROMA - MARA - MIRA - RARE

Pensare e scrivere frasi.

- Al mare Miro rema e usa rami come remi.

- Mara mira rare more vicino al muro di Miro.

Giocare ora cambiando un fonema nelle parole MARE / MONTI

I Fonema

MONTI

CONTI

FONTI

PONTI

I Fonema MARE

II Fonema

MONTI

MANTI

MENTI

MUNTI III Fonema MON TI MORTI MOS TI MOT TI IV Fonema MONTI MONDI V Fonema MONTI MONTE

MONTO

MONTA

Fonema

ARE

IRE

ORE

LE

TROVIAMO

LA SOLUZIONE

1- Pensando alle vacanze, trova le soluzioni e completa le parole nelle caselle.

Al mare

11 Fa muovere la barca quando c’è il vento.

12 Viaggiano nel mare.

13 Animali acquatici.

14 Quella del mare è salata.

15 Rocce di mare.

16 È una “barchetta” di gomma.

17 Si fa per entrare in acqua.

18 Si aprono sulla spiaggia.

19 Sulle spiagge se ne trovano di tanti tipi.

10 Si usa se non si sa nuotare.

1 Le cime delle montagne.

2 Lo porta sulle spalle lo scalatore.

3 Vi soggiornano i turisti.

4 Crescono nei boschi.

5 Uccelli rapaci che volano sulle vette.

6 Scorre limpido fra le rocce.

7 È il fiore più prezioso della montagna.

1 Ciao vacanze!

Un gioco linguistico che piace molto ai bambini è la costruzione degli acrostici.

Scrivere alcune parole delle vacanze in senso verticale e costruire degli acrostici, sempre lavorando in gruppo. Copiare poi gli elaborati sui cartelloni per arredare... l’angolo delle vacanze.

ESEMPIO:

Vivace

E

Limpida

Acqua

Penso

A

Lella

Lontana

Amorevolmente

Essere

Sempre

Tra

Abeti

Torrenti

Erbette

Scivoliamo

Camminiamo

Ogni

Giorno

Liberi

In spiaggia

Viaggiare

Assieme

Con

Amici

Nuovi

Zufolando

Allegramente

Risciacquarsi

E

Mettersi

A

Ridere

Entrambi

Scegliere

Con

Amicizia

L’

Attività

Tanto

Allegra

Meravigliosa

Acqua

Rinfreschi la

Estate afosa

Meravigliose vette

Ombrosi boschi

Nevai candidi

Tramonti infuocati

Indimenticabili corse

Mosso

Ampio

Regale

Estate

Cimentarsi, a questo punto, con la ricerca di parole che fanno rima.

SCOPRIAMO LE RIME

1- Pensa e scrivi termini che fanno rima con altri.

SECCHIELLO OMBRELLO

PANINO GRANCHI

SCHEDA

BARCHETTA ONDA

SABBIA RUSCELLO

Nome e Cognome Classe

1 Ciao vacanze!

Individuare altre parole-chiave dell’estate e trovare il maggior numero di termini che fanno rima con esse.

MARE: GIOCARE CANTARE LANCIARE PESCARE PENSARE NUOTARE

Utilizzare le parole per costruire collettivamente brevi filastrocche.

ESEMPIO:

Al mare

Sulla spiaggia assolata del mare io amo sempre giocare e la sera andare a pescare e col nonno l’esca lanciare. Poi di notte mi metto a pensare e con gli amici inizio a cantare, ma sarebbe anche bello nuotare tra le onde scure del mare.

MONTAGNA: LEGNA PIGNA PRUGNA BAGNA

In montagna

Ogni estate vado in montagna, passeggio tra i boschi pieni di legna, mi chino a raccogliere una pigna. Spesso mi siedo e mangio una prugna e guardo il ruscello che tutto bagna.

Completare individualmente brevi frasi rimate e/o aggiungerne altre.

FRUTTA E VERDURA... IN RIMA

1- Rima con parole che indicano frutta e verdura.

Quando vado in barca a vela

porto con me una rossa , se poi scende, ahimè, la sera mi consolo e mangio una .

Sai che mangia il mio buon cane?

Sempre sempre le

Sai che lecca il mio gattino?

Tanto succo di .

Ogni sera la mia tartaruga

mangia un cesto di .

2- Memorizza la filastrocca e sottolinea le parole uguali che rimano fra loro.

Una

scorpacciata in vetta

Pane, burro e marmellata

biscotti e cioccolata, caramelle di lampone e spremuta di limone, un panino ben condito con salame spesso un dito, aranciate frizzantine un mucchietto di tartine.

Ho la pancia piena piena sembro quasi una balena, farò fatica a scendere?

Ho energia da vendere.

(R. Cameli, P. Maurizi)

IN FONDO AL MARE

1- Completa la filastrocca scrivendo le parole che fanno rima tra loro.

C’è un pesce piccino di nome

C’è un pesce serio di nome

C’è un pesce assetato di nome

C’è un pesce magrolino di nome

C’è un pesce bugiardo di nome

C’è un pesce grassottello di nome

C’è un pesce sazio di nome

2- Ora con i tuoi compagni inventa una filastrocca.

OPLÀ! SIAMO A SCUOLA

Le emozioni e le relazioni interpersonali

In cammino verso:

In cammino verso: Competenze da attivare

• L’alunno:

- Si avvia a gestire le proprie emozioni e le relazioni interpersonali.

- Partecipa a conversazioni esprimendo bisogni, emozioni, pensieri.

- Comprende i contenuti di messaggi e testi.

Obiettivi di apprendimento

• Partecipare attivamente ai giochi di gruppo.

• Intervenire durante le conversazioni a tempo e con coerenza.

• Comunicare oralmente vissuti, pensieri, esperienze.

• Leggere e comprendere i contenuti di testi letti o ascoltati rilevando l’evento, la situazione e il vissuto.

• Produrre collettivamente brevi testi scritti.

INTRODUZIONE

Durante i primi giorni di scuola, gli alunni hanno bisogno di ricostruire e rivivere il clima di collaborazione, di comunicabilità, di conoscenze, di amicizia con il quale si sono lasciati. Hanno altresì la necessità di misurarsi con i propri apprendimenti, di costruire cioè la consapevolezza delle conoscenze e abilità raggiunte.

Creare un buon clima di gruppo per vivere positivamente relazioni interpersonali e affrontare con tenacia e spirito di collaborazione i percorsi di apprendimento del nuovo anno scolastico sarà l’obiettivo dei primi giorni di scuola.

Tutto lo spazio o gli spazi che si presume possano essere utilizzati per il nuovo anno dovranno essere riprogettati e rivisitati con gli alunni, ricercando insieme soluzioni nuove secondo le varie funzioni d’uso: come e dove disporre i diversi materiali, quali mettere in vista, dove lasciare angoli liberi e perché, quale disposizione per banco e cattedra.

Questa è un’organizzazione che richiede progettazione, tempi di preparazione e che deve vedere tutti coinvolti: insegnanti, alunni, collaboratori, dirigenti, ciascuno con compiti e ruoli specifici.

Il gruppo classe, inoltre, dovrà diventare, per ciascuno, un luogo fisico e psicologico nel quale poter trovare condizioni, motivi e stimoli per star bene con se stessi e gli altri e per attrezzarsi emotivamente e cognitivamente a riprendere il cammino personale di crescita insieme ai coetanei. La necessità di sistemare e decorare l’aula costituirà il “mezzo privilegiato” per creare e ricreare il gruppo.

Respirare “un buon clima” è un toccasana per affrontare qualsiasi percorso che preveda “discese”, “strade in piano”, ma anche tante “salite” e poterle affrontare insieme rende tutto meno faticoso! Proporre quindi dei giochi, che abbiano come obiettivi la conoscenza reciproca, la capacità di cooperazione, lo sviluppo della creatività.

Se in classe è arrivato un bambino nuovo, non c’è niente di più incisivo che inserirlo con dei giochi.

PERCORSO DI APPRENDIMENTO

Giochi per conoscersi

Si suggeriscono giochi/attività finalizzati a ri-creare il gruppo.

Nascondino dei nomi

Ognuno nasconde su di sé un bigliettino con scritto il proprio nome. Al partire della musica, o a un segnale acustico, tutti camminano o ballano liberamente. Allo stop ognuno si cerca un partner, che corrisponde alla persona più vicina e cerca il bigliettino nascosto per conoscerne il nome. Si continua mescolandosi, finché tutti si sono scoperti.

La scrittura misteriosa

Ognuno scrive sulla lavagna, o su un foglio appeso al muro, il suo nome usando per ogni lettera un simbolo che rappresenta un oggetto che inizia con la stessa lettera.

ESEMPIO:

Il bouquet dei nomi

Il gruppo è disposto in cerchio. L’insegnante con un fiore in mano si rivolge al bambino seduto alla sua destra, dicendo:

– Posso offrirti un fiore? Piacere sono Luigi! – e porge il fiore al vicino, il quale lo prende e dice al proprio vicino:

– Piacere sono Gianni, ho appena ricevuto questo fiore da Luigi, che lo ha ricevuto da... – ripetendo i nomi dei vicini di sinistra. Si continua così, passando il fiore verso destra e ripetendo i nomi dei compagni di sinistra, fino a ritornare alla partenza.

Si passa quindi a giochi che favoriscono la comunicazione non verbale, il contatto corporeo, lo scambio di informazioni, la fiducia reciproca.

Il gioco del saluto

Ci sono mille modi diversi per salutarsi. Questo gioco ne rappresenta uno in più. Tutti i bambini si mettono per terra a “quattro zampe” e camminano in giro. Quando incontrano un altro compagno lo salutano in qualche modo, purché non sia verbale. Strofinandosi contro la schiena della persona incontrata, facendo qualche carezza, miagolando, strisciando lungo il corpo dell’altro, qualsiasi cosa insomma venga in mente. Basta un saluto breve, ma ognuno può anche decidere quanto lungo e come debba svolgersi. Poi si passa ad un’altra persona. Il gioco è finito quando tutti si sono salutati.

Vicini ciechi

Il gruppo è seduto in cerchio e si conta velocemente “uno, due, uno, due” in modo che ciascuno diventi un “uno” o un “due”. I “due” chiudono gli occhi e diventano dei ciechi che palpeggiando devono scoprire i loro vicini di destra. Poi tutti gli “uno” (i vedenti) cambiano posto tra di loro. I ciechi in seguito devono ritrovare il loro vicino di origine girando nel cerchio (nel senso orario o antiorario prestabilito) riconoscendo i tratti al tatto. Il gioco si conclude quando l’ultimo cieco vagante ha ritrovato il suo vicino. Poi si invertono i ruoli e i vedenti diventano ciechi.

Variante

A occhi aperti si studia bene il vicino di destra, poi i “due” chiudono gli occhi mentre gli “uno” cambiano posto. I ciechi devono ritrovare i loro vicini solo al tatto.

Tutti quelli che

Tutti sono seduti in cerchio. L’insegnante inizia il gioco dicendo: – Tutti quelli che hanno un fratello in casa cambiano posto (oppure: – Tutti quelli che bevono caffè di mattina, che vanno in vacanza al mare, che si lavano i piedi prima di andare a letto, ecc) l’importante è che vengano date indicazioni non suggerite da qualcosa di visibile o presente nel gruppo. A chi viene in mente una domanda interessante, la propone al posto dell’insegnante in modo che tutti possano dare un contributo. Il gioco finisce quando le domande sono esaurite, oppure quando il gruppo è sufficientemente riscaldato per passare ad un altro gioco.

Saluti

I bambini si muovono liberamente nello spazio. Ad un segnale dell’insegnante, si avvicinano e si salutano solo con le spalle (con le ginocchia, con i gomiti, il naso, le orecchie ecc., secondo la parte del corpo indicata in anticipo) senza usare le parole. Le varie parti del corpo possono scambiarsi qualche informazione (nonverbalmente, si intende).

Telegramma

Questo gioco è una variante del telefono senza fili. Tutti sono seduti in cerchio uno dietro l’altro in modo che la spalla sinistra (o la destra) sia rivolta verso il centro. Un volontario inizia a scrivere con la mano un segno o una parola sulla schiena della persona che gli sta davanti. Il ricevitore lo trasmette alla persona davanti a sé e così via finché il messaggio compie tutto il cerchio. Chissà se alla fine del giro coinciderà con quello scritto da chi ha iniziato? Con molta probabilità gli errori si moltiplicheranno ancora di più che con il telefono senza fili.

Prede e cacciatori

Il gioco si svolge a gruppi di tre.

Un bambino si sdraia per terra, mentre altri due compagni posano le mani sul suo petto e cercano di tenerlo giù con tutta la loro forza. La “preda” cerca di liberarsi contrapponendo le sue energie. Si cambia quando il bambino sdraiato è riuscito a liberarsi.

Variante

Provare la resistenza in varie parti del corpo (le braccia, le gambe, il sedere…).

Comunicazione “piedana”

I bambini della classe si dividono in gruppi di 3 o 4 e si siedono in cerchi stretti. Poi si tolgono le scarpe e le calze. Secondo le indicazioni dell’insegnante: i piedi si avvicinano e si salutano come vecchi amici; si salutano come stranieri; sono litigiosi: si danno spintoni; sono gelati: si avvicinano timidamente per riscaldarsi a vicenda. Ogni membro del sottogruppo propone un’azione da svolgere con tutto il gruppo. Alla fine, i piedi si salutano e si rivestono. Dopo ogni azione, i piedi si ritrovano nella posizione di partenza (ginocchia tirate su).

Variante

Comunicare con i gomiti nudi, i nasi, le orecchie, le ginocchia ecc, in modo che solo la parte comunicante sia scoperta, mentre il resto del corpo è coperto. Lavorare a coppie e ogni coppia si sceglie un’altra parte del corpo.

Primo giorno di scuola!

Far trovare sopra alla cattedra una grande busta indirizzata agli alunni della seconda classe. Chiedere chi potrebbe averla spedita, annotare le risposte poi aprirla e invitare un alunno a leggerla ad alta voce.

BOSCOLANDIA, 15 settembre

Cari bambini, indovinate un po’ chi vi scrive?

Sono l’orso OMAR, vi ricordate di me?

Sono stato io che vi ho fatto scoprire la magia delle parole. Con l’istrice IVO, lo scoiattolo EMI, la marmottina POLLI e tanti altri animaletti del bosco avete imparato a leggere e scrivere. Ieri si è aperta la scuola del bosco sotto la grande quercia ed è successa una cosa davvero… divertente.

Dalla mia tana ho sentito POLLI, la marmottina, che piangeva disperatamente.

Mi sono affacciato incuriosito:

– Non voglio andare a scuola, non voglio andarci – urlava la piccola, mentre la mamma la tirava per un braccio.

La scoiattolina EMILIA che quest’anno insegna a Boscolandia, le ha fatto un sacco di feste, ma POLLI ha continuato a piangere disperatamente.

Non ha voluto scrivere neanche una parola, non ha giocato con le costruzioni e ha frignato anche durante la ricreazione, quando tutti gli animaletti si sono messi a giocare a palla.

La sento ancora piangere.

Tra poco verrà la sua mamma a riprenderla.

Secondo voi la sgriderà?

Spero che nessuno nella vostra classe abbia fatto capricci.

Sono sicuro che anche quest’anno farete bellissime esperienze.

Sta a voi organizzarvi e impegnarvi. Bacioni

Orso OMAR

Oplà! Siamo a scuola

Commentare insieme il contenuto della lettera, ipotizzare il possibile finale poi, con l’aiuto delle immagini, già disposte in successione ordinata, verbalizzare la storia raccontata dall’orso Omar.

Il primo giorno di scuola di Polli

Oplà! Siamo a scuola

Dopo che i bambini hanno verbalizzato la storia, l’insegnante racconterà loro che cosa è successo quando la mamma di Polli è rientrata in casa.

Il ritorno della mamma

Mamma Marmotta entra nella camera della figlia per riassettarla quando vede per terra, vicino al letto, un foglio un po’ spiegazzato. Incuriosita lo raccoglie.

– Ma è una lettera! – esclama iniziando a leggerla.

Caro Ugo,

mi hanno comprato uno zaino pesantissimo che non mi piace affatto, così come non mi piace stare tante ore al chiuso.

Beati voi, uccellini, che andate a scuola sui rami della grande quercia.

Se tu Ugo potessi venire con me!

Si potrebbe uscire insieme tutte le mattine. Tu “suoneresti” le tue melodie e io canterei fino al portone della scuola. Potremmo stare sempre insieme e io non mi sentirei così sola.

Adesso ti saluto perché la mamma mi sta chiamando.

Ti bacio sul becco

Chissà se riuscirò a non piangere?

Dopo aver commentato insieme i contenuti della lettera che Polli scrive al suo amico Ugo proporre agli alunni di scrivere una lettera o al fratello più piccolo o a un giocattolo o a qualcun altro rimasto a casa.

Chiedere a questo punto:

 Perché a Polli non piace la sua scuola?

Evidenziare le possibili risposte:

È piccola. I compagni sono antipatici.

È sregolata. I maestri sono severi.

È vecchia. Si sente sola.

C’è poca luce. Le mancano gli amici di sempre.

Scoprire come è bello e facile fare amicizia, leggendo il racconto: Piacere, sono Filippo tratto dal libro Le storie della gatta che aveva tanti micini di Pinin Carpi e il testo I pennarelli nuovi di G. Morandini tratto da La giostra

Polli

Piacere sono Filippo

– Ciao. Ma senti, tu sei scuro così sempre o perché hai preso moltissimo Sole? – ha detto il bambino con la camicia a scacchi.

– Io di Sole ne ho preso moltissimo, però sono così sempre – ha detto il bambino con la camicia rossa.

E il primo bambino, che si chiama Filippo:

– Ho capito, ma tu da dove vieni?

E l’altro sorridendo proprio contento:

– Io sono filippino.

E Filippo: – Che bello! Ma allora tu ti chiami Filippo come me! Anche se ti chiamano Filippino perché sei ancora piccolo. Il mio soprannome, invece, è Lippo. Ma tu non sei di Milano, vero?

– Per quello no – ha risposto l’altro bambino. – Però non mi chiamo Filippo e neanche Filippino. Io mi chiamo Cebu e sono filippino perché sono nato nelle isole Filippine, nel mare più grande che c’è.

– Come mi piacerebbe andare in quelle isole! Chissà che belle che sono! Senti... domani, che è domenica, andiamo a giocare insieme? – ha detto Lippo contento. – Sì, dai andiamo – ha risposto allegro Cebu.

Poi sono rimasti zitti, perché la maestra diceva tante cose belle e loro volevano sentirle.

(P. Carpi, Le storie della gatta che aveva tanti micini, ISMU)

L’insegnante chiederà agli alunni di raccontare come hanno fatto amicizia con i bambini arrivati all’inizio o durante l’anno.

La verbalizzazione orale potrà essere messa per iscritto collettivamente.

I PENNARELLI NUOVI

1- Leggi il brano.

Chiara e Andrea hanno ricevuto in dono una scatola di pennarelli ciascuno e la portano a scuola.

Chiara tira fuori dallo zainetto la scatola dei pennarelli che ha ricevuto in dono e, orgogliosa, la fa vedere ad Angelo, il suo vicino di banco.

– Belli davvero! Me li fai provare? – chiede Angelo.

Chiara esita, poi risponde:

– No, perché i pennarelli si devono usare con mano leggera per colorare e non pigiando sulla carta come fai tu!

Andrea ha visto tutto e si avvicina. Angelo gli chiede subito:

– Andrea, mi fai provare il tuo pennarello azzurro? Sto dipingendo il cielo, ma non mi viene bene…

– Bada Andrea, che Angelo ha la mano pesante e i pennarelli sono nuovi! – avverte Chiara preoccupata.

Andrea presta il pennarello

Angelo, ascoltando i consigli che gli dà Andrea, prova il nuovo pennarello azzurro. Chiara osserva in silenzio.

– Sei bravissimo! – esclama Andrea.

– Guarda, Chiara, che cielo! – le dice Angelo mostrando il suo disegno.

Allora la bambina, rassicurata, gli offre gli altri colori.

– Il nostro papà ci ha raccomandato di usare i pennarelli sempre con tratti leggeri – commenta Andrea soddisfatto.

Così si diventa amici.

All’uscita dalla scuola, Angelo si mette vicino ai due fratelli:

– Grazie per i pennarelli. Ora le mie mani mi sembrano più leggere... – Certo, i pennarelli nuovi aiutano a disegnare meglio se vengono usati con mano leggera – risponde sorridendo Andrea.

Chiara ha capito e commenta:

– Usando insieme i pennarelli, si consumano prima... ma si diventa più amici.

(G. Morandini, La Giostra, n. 2)

2- Ora rispondi alle domande.

• Chiara e Andrea che cosa hanno ricevuto in dono?

• A chi fa vedere i pennarelli nuovi Chiara?

• Che cosa le chiede il suo vicino di banco?

• Che cosa gli risponde la bambina?

• Che cosa dice ad Angelo?

• Chi si avvicina dopo aver visto tutto?

• Che cosa dice Angelo ad Andrea?

• Che cosa aggiunge Chiara?

• Che cosa disegna Angelo con il pennarello azzurro?

• Chi lo loda?

• Che cosa fa ora Chiara?

• Che cosa fa Angelo all’uscita da scuola?

• Che cosa dice Chiara?

Oplà! Siamo a scuola

Ricercare insieme dei brani che parlino del rientro a scuola dei bambini, analizzarne i contenuti e coglierne gli aspetti peculiari.

Di nuovo a scuola

Carletto è molto contento di ritornare a scuola. Lo accompagnano la mamma e il nonno Luigi. Davanti al portone ci sono bambini grandi e piccoli che mostrano agli amici gli zaini nuovi e colorati.

Molti corrono, si chiamano, ridono, alcuni vanno su e giù per gli scalini, altri stanno fermi fermi, vicino alle loro mamme.

Finalmente la campanella suona e il portone si apre.

Carletto si mette seduto vicino al suo amico Michele.

L’aula di seconda è luminosa; dalle finestre si vedono gli alberi e si sente il cinguettio degli uccelli.

È bello ritrovarsi dopo le vacanze!

Rispondere alle seguenti domande:

 Perché Carletto è contento?

 Chi lo accompagna?

 Chi c’è davanti al portone?

 Che cosa fanno i bambini? Dove si siede Carletto?

 Com’è l’aula di seconda?

 Che cosa si vede dalla finestra?

 Che cosa si sente?

Mettere ora a confronto il primo giorno di scuola, raccontato in un testo fantastico o realistico, con l’esperienza personale.

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