

Alla scoperta della storia
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Coordinamento editoriale: Emanuele Palazzi
Redazione: Luca Brecciaroli, Lara Contigiani, Emanuele Palazzi
Progetto grafico e impaginazione: Alessandra Coppola
Illustrazioni: Ivan Stalio
Copertina: Simona Albonetti
Ritocco fotografico: Claudio Campanelli
Coordinamento M.I.O. BOOK: Paolo Giuliani
Ufficio multimediale: Enrico Campodonico, Paolo Giuliani, Claudio Marchegiani, Luca Pirani
Il glossario multilingue è stato realizzato da Translated SRL
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Stampa: Gruppo Editoriale Raffaello
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• In seguito alle scoperte geografiche del 1400-1500, gli europei arrivano a creare grandi imperi coloniali, ad esempio l’impero spagnolo in America.
• Tra il 1870 e il 1914 il processo di colonizzazione si trasforma in imperialismo: coinvolge un numero maggiore di potenze, fa uso di armi e punta anche al dominio politico (prima solo economico).
• I protagonisti dell’imperialismo sono:
- gli Stati europei quali Regno Unito, Francia, Belgio, Russia, Germania e Italia;
- gli Stati Uniti d’America;
- il Giappone.
• Nel 1800 il naturalista Charles Darwin conduce studi accurati sull’evoluzione delle specie animali e vegetali: secondo le sue teorie i soggetti più forti e capaci di adattarsi sono destinati a vincere la lotta per la sopravvivenza.
• Gli imperialisti applicano tali teorie alla società umana e giustificano la loro politica di sottomissione con idee senza alcun fondamento scientifico, quali:
- il «darwinismo sociale»: nella società umana sono destinati a dominare i più forti;
- il nazionalismo: alcune nazioni dominano le altre perché superiori.
Charles Darwin.
• Il dominio politico rafforza il prestigio della nazione ma crea false speranze nei cittadini, che si aspettano enormi guadagni dall’estero.
• Il dominio economico limita lo sviluppo delle colonie, obbligate a commerciare solo con i Paesi imperialisti.
• L’espansione dell’Occidente europeo si rivolge principalmente in Africa e in Asia.
• La Conferenza coloniale di Berlino (1884-1885) stabilisce una divisione «a tavolino» dell’Africa
• In Asia, il Regno Unito esercita la sua egemonia sull’India.
• La Francia governa l’Unione indocinese: Vietnam del Sud e del Nord e Cambogia.
• La Germania occupa alcune isole del Pacifico.
• Le potenze europee e il Giappone arrivano al controllo totale della Cina.
• Il Giappone si afferma in Estremo Oriente e nel Pacifico
• Gli Stati Uniti ottengono Cuba (che era una colonia spagnola), Filippine e alcune isole dell’oceano Pacifico.
Vignetta britannica che illustra la contesa tra la Russia e il Giappone.
• Il Regno Unito, durante il lungo regno della regina Vittoria (18371901), è caratterizzato dal confronto fra liberali e conservatori:
- i conservatori ampliano l’impero coloniale e aumentano il prestigio inglese;
- i liberali realizzano riforme sociali (ad esempio il limite massimo di otto ore di lavoro al giorno, la pensione ecc.).
• Anche il nuovo Partito laburista nel Regno Unito sostiene i diritti dei lavoratori; le donne lottano per il suffragio femminile (diritto di voto), che otterranno nel 1918.
• La Francia, dopo la sconfitta subita dalla Prussia (una regione della Germania), diventa una repubblica: tuttavia, sono vivi sentimenti di rivincita e scoppiano gravi tensioni per restaurare la monarchia.
• In politica interna vengono approvate in Francia importanti riforme sociali (ad esempio l’obbligo scolastico fino a 13 anni).
Germania dal 1871 è governata dal cancelliere
Otto von Bismarck, che realizza misure repressive verso i lavoratori (ad esempio il divieto di sciopero), ma anche riforme sociali (ad esempio assicurazioni su infortuni e malattie) per contenere la diffusione del socialismo.
Bismarck limita anche il Partito cattolico: afferma la laicità dell’Impero tedesco e impone l’approvazione dello Stato nella nomina degli ecclesiastici.
La regina Vittoria governa per 64 anni, periodo definito «epoca vittoriana».
• Alla fine del 1800 gli Imperi russo, asburgico e ottomano vanno incontro alla crisi.
• Le cause interne sono:
- arretratezza agricola (sistemi tradizionali, scarsa produttività della terra);
- amministrazione inefficiente;
- dominio di territori occupati da gruppi etnici diversi che rivendicano autonomia.
• Le cause esterne riguardano:
- la pesante sconfitta dell’Impero russo subita da parte del Giappone;
- la sconfitta dell’Impero asburgico contro la Prussia, con conseguente nascita dell’Impero austro-ungarico, segno di maggiore riconoscimento agli ungheresi;
- la riduzione territoriale dell’Impero turco-ottomano in seguito all’intervento delle potenze europee a sostegno delle popolazioni locali.
Battaglia nel corso della guerra russo-giapponese.
Agostino Depretis.
• Nel 1861 la Destra storica assume il governo del Regno d’Italia.
• Nel 1876 il governo passa alla Sinistra storica, guidata da Agostino Depretis
• Al contrario della Destra, la Sinistra esprime gli interessi del ceto medio (ad esempio piccoli proprietari, commercianti)
con riforme sociali e politiche: porta a 5 anni la durata dell’istruzione elementare, abolisce la tassa sul macinato, abbassa il livello di ricchezza e d’età (a 21 anni) per votare.
• In campo economico, difende i prodotti italiani dalla concorrenza straniera con una politica protezionista e i dazi (imposte sui prodotti stranieri in entrata in Italia).
• In politica estera la Sinistra fallisce l’espansione in Tunisia (Africa). Nel 1882 Depretis stringe un patto con Germania e Austria (Triplice alleanza).
• Il successore Francesco Crispi incrementa l’intervento statale: nascono un nuovo codice penale (in cui è abolita la pena di morte) e un sistema sanitario pubblico.
Francesco Crispi.
• Crispi mette in atto azioni repressive davanti a situazioni volte a condizionare le sue scelte: proclama lo stato d’assedio di fronte agli scioperi siciliani. In politica estera, fallisce nuovamente il tentativo coloniale in Africa (Etiopia e Corno d’Africa). Nel 1892 Filippo Turati fonda il Partito socialista italiano (Psi) per difendere i lavoratori che ancora non godevano del diritto di voto.
Tessera del Partito socialista italiano.
• Papa Leone 13° nell’enciclica Rerum novarum («Sulle cose nuove») riconosce il diritto dei lavoratori a organizzarsi per difendere i propri interessi.
• L’improvviso aumento del prezzo del pane causa la «crisi di fine secolo»: si registrano ribellioni sanguinose in tutta Italia, che portano addirittura all’uccisione del re Umberto 1°.
• All’inizio del 1900 l’Italia ritrova l’equilibrio con il governo di Giovanni Giolitti
• Giolitti ha un obiettivo democratico (coinvolgere ancora più persone nella vita politica) e uno economico (sviluppare l’industria per creare maggiore benessere).
• Proprio per favorire l’economia, non ostacola le associazioni sindacali.
• Giolitti realizza riforme sociali in favore delle donne, dei bambini, degli anziani e degli invalidi ed estende l’obbligo dell’istruzione elementare fino ai 12 anni.
• Nel 1912 allarga il diritto di voto ai cittadini in grado di leggere e scrivere, o con almeno 30 anni di età, o che hanno svolto il servizio militare.
• In Italia inizia il decollo economico: si sviluppano vari settori industriali al Nord (triangolo industriale di Milano, Genova e Torino) e il sistema di trasporto (rete ferroviaria).
• La miseria diffusa nel Sud provoca emigrazioni verso le Americhe.
• La pressione dei nazionalisti verso il colonialismo spinge Giolitti a occupare la Libia (Africa del Nord), sottomessa all’Impero ottomano. L’Italia ne esce vincitrice.
Cause Effetti
Nazionalismo esasperato
Rafforzamento economico
Occupazione di Asia e Africa
legittimato da
Darwinismo sociale
e
Razzismo
Fornitura di materie prime
Protezionismo
Esportazione delle merci prodotte
Unità 1 ( L’età dell’imperialismo
Protagonisti
Regno Unito vittoriano
Conquista militare Francia della 3° Repubblica
Sottomissione politica Germania di Bismarck
Asservimento economico Giappone
Stati Uniti
Snaturamento delle economie locali
Italia
governata da favorisce
Sinistra storica Colonialismo Decollo industriale
1. Perché le teorie di Darwin vengono usate per giustificare l’imperialismo degli Stati europei?
A Perché si cerca di dare un fondamento scientifico all’imperialismo.
B Perché affermano il diritto del più forte a prevalere sul più debole.
C Perché si accordano con la morale cristiana.
2. Completa lo schema: inserisci in modo corretto i termini elencati. Instabilità politica – Equilibrio – Cattolici – Riforme sociali
REGNO UNITO
• Età vittoriana
• • Imperialismo
• Repubblica
• Voglia di rivincita
•
• Cancelliere Bismarck e
• Ostilità verso i socialisti e i
3. Sottolinea tutti gli aggettivi presenti nel seguente periodo relativo alla crisi degli imperi nazionali.
Le cause interne della crisi sono: arretratezza agricola (sistemi tradizionali, scarsa produttività della terra), amministrazione inefficiente, dominio di territori occupati da gruppi etnici diversi che rivendicano autonomia.
4. Completa la tabella: inserisci in modo corretto le iniziative del governo Depretis.
Protezionismo: dazi e dogane – Triplice alleanza (Germania – Austria – Italia) – Abolizione della tassa sul macinato – Estensione del suffragio – Istruzione elementare obbligatoria – Partecipazione alla spartizione coloniale dell’Africa
RIFORME
Lezione
• Tra il 1870 e il 1900 gli europei vivono la Belle Époque («età bella»), caratterizzata da uno straordinario sviluppo economico e sociale.
• La Belle Époque è però anche attraversata da gravi tensioni dovute a:
- cause remote, riguardanti i contrasti tra le grandi potenze per i domini coloniali;
- cause occasionali, riguardanti il possesso dei Balcani, conteso da più Stati.
• Proprio nei Paesi balcanici, a Sarajevo, il 28 giugno 1914 lo studente serbo Gavrilo Princip uccide in un attentato l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando
L’arresto di Gavrilo Princip.
• Tale gesto è segno della lotta di molti serbi contro gli austriaci per l’indipendenza della Bosnia; esso è considerato la causa scatenante del conflitto mondiale.
• Nel frattempo, in Europa si delineano due schieramenti contrapposti: Triplice alleanza Triplice intesa Germania, Austria, Italia Francia, Regno Unito, Russia
• In poche settimane, anche in base al sistema delle alleanze, tutta l’Europa precipita nella guerra.
• In pochi mesi, con l’ingresso di Giappone, Turchia e Stati Uniti, il conflitto diventa mondiale.
• In seguito all’attentato di Sarajevo, l’Austria dichiara guerra alla Serbia.
• L’avanzata tedesca delinea in Europa due fronti: il fronte occidentale (a ovest della Germania) e il fronte orientale (Prussia orientale, a est).
• I due fronti vengono coinvolti in una sanguinosa guerra lunga cinque anni: non è una guerra lampo, come previsto dalla Germania, ma una lunga guerra di posizione.
• Intanto l’Italia, divisa tra neutralisti (socialisti, cattolici, liberali) contrari all’entrata in guerra, e interventisti (il re, nazionalisti, grandi industriali) a favore, si dichiara neutrale.
• Ma nell’aprile del 1915 il governo italiano guidato da Salandra firma il Patto di Londra, un accordo segreto con l’Intesa, da cui l’Italia avrebbe ottenuto Trentino, Venezia Giulia, Tirolo meridionale, Istria e parte della Dalmazia.
• Nelle «radiose giornate di maggio», i nazionalisti reclamano nelle principali piazze italiane l’ingresso in guerra: il 24 maggio 1915 l’Italia entra nel conflitto.
• Il nuovo fronte italo-austriaco (da Trieste al Trentino-Alto Adige) mette alla prova gli italiani: in poco tempo muoiono circa 250 000 uomini, senza ottenere risultati.
• Tale guerra viene definita «Grande guerra» perché: - è una guerra di massa che coinvolge l’intera società;
- ha notevoli effetti sul piano economico, dato che tutte le attività si dedicano alla produzione di armi e di mezzi bellici (ad esempio il carro armato) favorendo lo sviluppo tecnologico;
- ha significativi effetti sul piano sociale poiché per la prima volta le donne escono dalle case e diventano lavoratrici (operaie, infermiere ecc.) con un salario;
- sviluppa la propaganda (giornali, cerimonie pubbliche ecc.) a favore della guerra.
• Nel 1915 anche la Bulgaria entra in guerra al fianco degli Imperi centrali (Austria e Germania) occupando la Serbia.
• Gli Imperi centrali hanno al momento un bilancio positivo, ma i Paesi dell’Intesa hanno speranze legate alle loro riserve (umane e materiali) e al dominio sui mari.
• Nel 1916 il fronte orientale si estende: l’esercito ottomano, sostenuto dalla Germania, si batte contro i britannici in Mesopotamia e in Palestina (Asia). I russi ottengono vittorie nel Caucaso (tra l’Asia e l’Europa).
• Sul fronte occidentale i tedeschi impiegano la guerra di logoramento contro i francesi nella battaglia di Verdun: tale tattica cerca di portare al totale esaurimento il nemico per costringerlo alla resa, ma non produce risultati.
• Le potenze dell’Intesa organizzano contro la Germania il blocco di rifornimento di materie prime via mare: i tedeschi quindi attaccano la flotta britannica nella battaglia dello Jutland, da cui escono però sconfitti.
• Alla fine del 1916 tutti i Paesi coinvolti nella guerra mostrano segni di stanchezza ed esaurimento delle risorse disponibili; ora il popolo attende la pace. 7
• Papa Benedetto 15° lancia, senza risultati, un appello per la fine dell’«inutile strage».
• Gli enormi consumi di materie prime e le spese sostenute obbligano i governi a dirigere l’economia: lo Stato fissa i prezzi e stabilisce cosa importare ed esportare.
• Nel 1917 la Russia si ritira per lo scoppio di una rivoluzione al suo interno e firma con la Germania la pace di Brest-Litovsk: si chiude il fronte orientale.
• Gli austro-tedeschi si concentrano così sul fronte italiano e per l’Italia si ha una catastrofe, la disfatta di Caporetto (oggi in Slovenia).
• Sempre nel 1917 si ha l’ingresso in guerra degli Stati Uniti a fianco dell’Intesa. Gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania anche in seguito all’affondamento di una nave americana, il Lusitania, da parte dei tedeschi nel giugno 1915.
• Nel 1918 l’offensiva tedesca contro la Francia fallisce; la Germania è ormai sola perché gli alleati si ritirano. Scoppiano inoltre dei moti rivoluzionari al suo interno, che portano alla proclamazione della repubblica.
• L’11 novembre 1918 viene firmato l’armistizio: la Grande guerra è finita.
La ritirata dell’esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto.
L’affondamento del Lusitania in una illustrazione della «Domenica del Corriere» di giugno 1915.
8 Lezione
Il pittore Schulz simboleggia le dure condizioni di pace per la Germania, che «non vedrà più il sole».
• Dal punto di vista militare e politico la Grande guerra si conclude con la vittoria dell’Intesa e la sconfitta degli Imperi centrali.
• La pace di Versailles 1919 stabilisce:
- la riduzione degli imperi austro-ungarico, ottomano, russo e tedesco;
- la nascita di numerosi nuovi Stati (ad esempio la Repubblica turca);
- l’appartenenza del Trentino all’Italia, ma non della Dalmazia e della città di Fiume;
- una «pace punitiva» per la Germania, con la rinuncia a tutte le colonie e altissime indennità di guerra da restituire.
• Dal punto di vista sociale la Grande guerra cambia completamente la mentalità del periodo: fame, sofferenze e morte diventano realtà quotidiane.
• Intanto, dopo secoli di diaspora (dispersione nel mondo), gli ebrei incrementano il sionismo, movimento per riconquistare la loro terra d’origine, la Palestina
• Dal 1918 la Palestina diventa un protettorato del Regno Unito: il numero di ebrei in Terra Santa cresce, ma la convivenza con gli arabo-palestinesi è sin da subito segnata da gravi tensioni, tuttora presenti.
• Una grave crisi economica caratterizza il dopoguerra in Europa.
• Bisogna tornare a una produzione di beni destinata alla pace (alimenti, vestiti, edilizia ecc.), ma ciò richiede finanze che al momento non ci sono: numerose fabbriche chiudono e moltissimi lavoratori, a partire dalle donne, perdono il lavoro
• Di conseguenza, si produce di meno e cresce l’inflazione, cioè aumentano i prezzi. Il ceto medio (impiegati, insegnanti, artigiani) diventa improvvisamente povero.
• I reduci di guerra, cioè i combattenti tornati a casa, faticano a reinserirsi nella vita civile dopo lunghi anni di sofferenza.
• Dal 1920 gli Stati Uniti d’America diventano la più forte potenza industriale del mondo: le città statunitensi si riempiono di automobili e di grattacieli.
• I lavoratori delle industrie hanno però bassi salari e non riescono ad acquistare i beni da loro stessi prodotti; i contadini non riescono a esportare i loro prodotti. Tutto ciò porta a una crisi di sovrapproduzione: ci sono molti prodotti invenduti e prezzi ridotti.
• Molti statunitensi investono il denaro in Borsa acquistando azioni delle industrie, ma il 24 ottobre 1929 qualche grande investitore inizia a vendere delle azioni e la Borsa di Wall Street crolla. Milioni di piccoli risparmiatori ne escono rovinati.
• Tale crisi, la «grande depressione», ha effetti in tutto il mondo.
• Dal 1932 il presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt riesce lentamente a porvi rimedio con il New Deal («nuovo corso»), che prevede l’intervento dello Stato nell’economia ed è mosso dalle seguenti linee guida: - realizzazione di grandi opere pubbliche (ad esempio dighe, strade ecc.) per il rilancio della produzione; - introduzione di nuove leggi in difesa dei lavoratori; - regolazione del libero mercato, anche attraverso l’imposizione di un salario minimo per i lavoratori sotto il quale non si può scendere.
Causa scatenante
1914-1918
Assassinio di Francesco Ferdinando (1914)
dal 1915
è affiancata da divisa tra
Italia
Cause remote
Crisi Impero ottomano
Triplice intesa
contro con svolta nel
Imperi centrali
Guerra di posizione
Neutralisti 1917
Socialisti
Giolittiani
Cattolici
Nazionalismo e imperialismo
Corsa agli armamenti
Rivalità tra le grandi potenze
Interventisti Disfatta di Caporetto Uscita della Russia
Monarchia
Irredentisti
Nazionalisti
Grande industria
Entrata degli USA
Fine della guerra (1918) e pace di Versailles (1919)
Disgregazione imperi Crisi del 1929
Unità 2 ( La Grande guerra e il dopoguerra
1. Nelle «radiose giornate di maggio» i nazionalisti italiani mostrano la loro posizione favorevole alla guerra. Qual è il significato dell’aggettivo radioso?
A Raggiante, luminoso.
B Spento, triste.
C Rabbioso, grintoso.
2. Perché tali giornate vengono definite radiose?
A Per evidenziare la rassegnazione degli italiani.
B Per sottolineare l’entusiasmo dei nazionalisti.
C Perché il malcontento è dominante in quei giorni.
3. Completa lo schema: inserisci in modo corretto i termini elencati.
Russia – Italia – Regno Unito – Stati Uniti – Austria – Francia
Germania, , Impero ottomano
1914: scoppia la Grande guerra Serbia, , , Russia
1915: l’ entra in guerra
1915-1917: Guerra di posizione
1917: la esce dalla guerra
1917: intervento degli 1918: fine della guerra
4. Quali grandi imperi escono distrutti dalla Prima guerra mondiale?
A Francese, tedesco, inglese, russo.
B Austro-ungarico, ottomano, russo, tedesco.
C Ottomano, tedesco, italo-francese.
Unità 2 ( La Grande guerra e il dopoguerra
Lezione
10
• Nel 1917 la Russia, dopo tre anni di guerra, è molto indebolita: - a livello sociale ha perso due milioni di soldati in seguito all’avanzata tedesca;
- a livello economico è rimasta senza contadini, la maggior parte dei quali è morta in guerra.
• L’assenza di manodopera ha come conseguenza una grave carestia (manca il cibo).
• Così operai e contadini, particolarmente coinvolti nel conflitto, nel marzo 1917 chiedono a gran voce l’uscita della Russia dalla Grande guerra
• I militari, invece di reprimere le manifestazioni popolari, si uniscono alla protesta.
• Lo zar Nicola 2° (l’imperatore russo) ha ormai perso autorità ed è costretto ad abdicare: termina il regno della dinastia Romanov dopo trecento anni di storia.
L’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, anche molte donne chiedono l’uscita della Russia dalla guerra.
Completano il corso: Quaderni delle competenze 1, 2 e 3
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