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CONCLUSIONI PENSARE GLOBALMENTE, AGIRE LOCALMENTE Graziano Santantonio, Lelio Morviducci Presidente e Presidente eletto Associazione Medici Diabetologi Lazio Simona Frontoni, Marco Baroni Presidente e Presidente eletto Società Italiana di Diabetologia Lazio Maria Luisa Manca Bitti Referente Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica Lazio Giulio Nati Presidente Società Italiana di Medicina Generale Roma Frida Leonetti Presidente Società Italiana dell’Obesità Lazio
L’inserimento del territorio di Roma Città Metropolitana nell’ambizioso progetto internazionale di studio Cities Changing Diabetes, promosso dall’University College of London e dallo Steno Centre di Copenaghen e supportato da Novo Nordisk, è una grande opportunità per la diabetologia di Roma e del Lazio, da sempre conscia che solo attraverso una attenta mappatura ed analisi dei dati clinico-epidemiologici correlati a quelli socio-demografici e ai determinanti umanistici è possibile oggi promuovere iniziative di governance sanitaria atte a migliorare la qualità di vita delle persone con diabete. Con questo progetto, Roma viene inserita in un ampio network di metropoli,
quali Città del Messico, Houston, Tianjin, Shangai, Copenaghen, Vancouver e Johannesburg impegnate a studiare l’impatto della sempre crescente urbanizzazione sul diabete e sull’obesità. L’Urban Health oggi diventa oggetto di studio da parte della comunità scientifica, partendo dal presupposto che oltre 3 miliardi di persone vivono oggi in città metropolitane e megalopoli. Nel 2007 per la prima volta nella storia, la popolazione mondiale che vive nelle città ha superato il 50% e, secondo le stime del WHO, questa percentuale è destinata a crescere. Nel 2030, 6 persone su 10 vivranno nei grandi agglomerati urbani e se questa stima viene proiettata nel futuro, si può considerare che nel 2050 il numero di abitanti dei grandi contesti urbani sarà intorno al 70%. Una tendenza che, di fatto, negli ultimi 50 anni sta cambiando il volto del nostro Pianeta e che deve pertanto essere valutata in tutta la sua complessità. Dobbiamo, quindi, prendere atto che si tratta di un fenomeno sociale inarrestabile ed una tendenza irreversibile che va amministrata ed anche studiata sotto numerosi punti di vista, quali l’assetto urbanistico, i trasporti, il contesto industriale e occupazionale e soprattutto la salute. Le città stesse ed il loro modello di sviluppo sono oggi in prima linea nella lotta contro tutte le criticità connesse alla crescente urbanizzazione e, ovviamente, la salute pubblica occupa fra queste un posto di primaria importanza. Nelle grandi città vivono oggi la gran parte delle persone con diabete Tipo 2 e le stime attuali ci indicano come questo fenomeno interessi oltre due persone con diabete di tipo 2 su tre. Infatti, secondo i dati dell’International Diabetes Federation (IDF), nel mondo sono 246 milioni (65%), coloro che hanno ricevuto una diagnosi di Diabete di Tipo 2 e abitano nei centri urbani, rispetto ai 136 milioni delle aree rurali, e questo numero è destinato a crescere. Si stima che nel 2035, le persone con diabete nelle città raggiungeranno il 70%: 347 milioni ri-
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