mille fiori una promessa

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Caro Armando, nelle molte ore che abbiamo trascorso davanti alle telecamere di Stella, poi in onda su Sky, lei mi ha fatto conoscere ed amare di più Ravello, consentendomi di sentirne gli odori oltre che di ammirarne i meravigliosi scorci. Maurizio Costanzo

Caro Armando, è molto raro che la bellezza, l’unicità e la magia di un luogo trovino rispondenza piena in un libro. Ma nel tuo, Ravello c’è tutta, grazie a quel che scrivi, ma anche alla grafica, alle foto, all’impaginazione elegante e consapevole di contenere il racconto per parole e immagini di una leggenda. Frequento Ravello da decenni, ne amo la musica e il silenzio, la luce accecante dei panorami estivi e le ombre degli inverni, la semplicità della sua gente e la complessità dei suoi ospiti messaggeri dell’arte. Ti occupi di fiori, e si vede e si sente che vivi dove il verde scuro dei cipressi fa da sfondo allo squillo dei colori più accesi. Grazie per aver saputo mostrare che Ravello ti fa sentire non fuori, ma in cima al mondo, in un olimpo abitato da divinità eterne e benevole. Arrivederci a presto, tuo Alessandro Cecchi Paone

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I fiori di Armandino

Ravello è bellissima. Ma, per quanto belli possano essere il suo

Domenico De Masi

mare, il suo cielo, i suoi monti, tuttavia non eguagliano la cosa più bella che il paese riserva ai suoi ospiti più assidui: il carattere gentile e riservato al tempo stesso, che i cittadini di Ravello hanno coltivato nel corso dei secoli e che ora preservano come la più preziosa delle loro perle. “Aprivo solamente le finestre della mia camera

Lungo i secoli questo carattere si è rafforzato sotto il peso dell’in-

ed entravano l’aria color blu, l’amore e i fiori”

digenza e dell’isolamento, che hanno contraddistinto la vita del

Marc Chagall

paese dal tredicesimo al diciottesimo secolo. Si è raffinato grazie alla frequentazione di ospiti illustri come gli inglesi lord Grinthorpe che costruì villa Cimbrone e Frencis Nevile Read che ricostruì Villa Rufolo. Si è arricchito di cultura grazie alla presenza di artisti

I Collected tales pubblicati da Edward Morgan Forster nel 1926

come Gide, Escher, Lawrence e Vidal. Ma soprattutto questo ca-

si aprono con un lungo racconto – The Story of a Panic – che

rattere ha acquistato una sua specifica, aristocratica identità gra-

l’autore deve avere scritto molti anni prima, intorno al 1902, in

zie alle scelte coraggiose degli stessi abitanti, che hanno saputo

occasione di uno dei suoi tre soggiorni a Ravello.

privilegiare il turismo di qualità al turismo di massa, lo sviluppo

Storia di un panico alterna motivi fantastici e toni elegiaci per de-

equilibrato all’arricchimento insensato.

scrivere l´iniziazione di un adolescente inglese ai misteri del dio Pan, simbolo di una sperata rivincita della natura sull´avanzata

Come in ogni piccola comunità, esistono anche qui i pregi e i difet-

dei processi di industrializzazione. L’iniziazione si compie grazie

ti. Ma vi prevalgono una natura sana e volenterosa, il senso della

all’amicizia di un adolescente inglese, Eustace, con Gennarino, un

misura e il culto della bellezza. Qui, come solo in pochissime altre

suo coetaneo ravellese, che riesce a compiere il miracolo.

località italiane, quando incrociate un vecchio lungo le stradine

“Ravello è un posto delizioso con un delizioso, piccolo hotel

bianche del paese, potete essere sicuri che vi saluta, anche se non

dove incontrammo persone piene di charme” esordisce il racconto

vi conosce.

di Forster, colpito dal paesaggio agreste, dall’intensità dei colo-

Chi ha colto con maggiore acume questo tratto nobile, fatto di

ri, dal clima mediterraneo che affievolisce i sensi, dal silenzio e

cortesia e di riservatezza, è forse Theodor Adorno che, in una let-

dall´aria tersa: elementi ideali per ospitare il dio Pan e i suoi adepti.

tera ad Alban Berg, scrisse: “La bizantina Ravello, alta sopra Amalfi,

Solo in altri due luoghi nel mondo – in Grecia e in Cornovaglia –

per una sera ti lascia guardare l’Oriente, poi, di nuovo italiana, si

Forster dice di avere provato un’emozione altrettanto intensa.

chiude con le sue fontane fredda sul suo monte”.

Ogni volta che Armandino compare nella piazza di Ravello, con il

La Costiera amalfitana non è un luogo qualunque: è la più intensa

suo procedere leggero e raffinato, come danzando, il mio pensiero

concentrazione di bellezze naturali, capolavori monumentali e

corre a Gennarino. Credo, infatti, che Armando sia la più recente

tradizioni culturali tra tutte le zone turistiche italiane; una delle

epifania di un eterno Gennarino che di volta in volta si reincarna

cinque o sei aree del genere che esistono al mondo. Perciò il suo

in un ravellese, prescelto dal dio Pan per la sua sensibilità e per il

target naturale non è il turismo di massa, fatto di folle anonime

suo senso estetico.

e transitorie, addomesticate al rumore, alla calca, al fast food, al vistoso, al televisivo, al superficiale. Il suo target naturale è il

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turismo consapevole, che cerca alberghi, servizi, eventi raffinati:

li ha evocati dalla loro penombra e ne ha fatto altrettanti cammei,

un’accoglienza connotata dal rispetto reciproco, dal buon gusto

altrettanti segnali luminosi, altrettanti appuntamenti attesi e sicuri

e dalle buone maniere.

per diluire la tensione delle trame, per rendere tollerabili le ansie, leggere le atmosfere, ariosi i rapporti.

Chi risiede stabilmente in un paese di rara bellezza come Ravello, desidera preservarne il silenzio, l’ordine, la pulizia; si impegna, an-

Armandino è la frescura estiva di Ravello. I suoi abiti, i suoi gesti,

che con azioni di lunga durata, per la valorizzazione accorta del

i suoi amabili e inattesi isterismi ne fanno un elemento imprescin-

suo patrimonio naturale e culturale; gelosamente custodisce per

dibile della scena ravellese. Una scena che i doni della natura e

tutta l’umanità il suo modello di vita, giacimento irripetibile di

della storia hanno affrancato dall’indigenza ma non dalla durezza.

preziose emozioni.

Qui Armandino, ultimo devoto al dio Pan, recita la sua parte. Perché condivide la natura degli attori e appartiene a quella razza di

Il mondo globalizzato, che antepone sempre più il rumore al si-

napoletani che, come i bahiani, quando vengono al mondo non

lenzio, lo stress alla tranquillità, l’omologazione all’identità, la

nascono ma debuttano.

fretta alla calma, non riesce a progredire nella saggezza e nella felicità. Queste gioie, infatti, non coincidono con il progresso tec-

Perciò Armandino ha scelto la festa come suo palcoscenico natu-

nologico, con la ricchezza economica, con l’efficienza produttiva

rale. Una festa patronale, un galà, un battesimo, una ricorrenza, un

dal momento che i popoli tecnologicamente più progrediti, eco-

meeting, gli bastano per mettere in scena se stesso e i suoi pezzi

nomicamente più ricchi, organizzativamente più efficienti vedono

forti: le sue fogge orientali, le sue movenze di flessuosa innata

crescere di giorno in giorno le loro inquietudini, alimentate dal ci-

aristocrazia.

nismo del mercato aggressivo, dall’incrudelirsi delle sperequazioni, dalla noncuranza verso le vittime del progresso.

Tra le feste, Armandino privilegia i matrimoni. E non credo solo perché siano le feste più redditizie. Ma perché, tra tutte le feste,

Solo piccole città-mondo come Ravello possono ancora esibire un

sono le più ammiccanti e sensuali: quelle in cui convergono il bian-

modello alternativo, capace di ricondurre lavoro, studio e gioco in

co delle perdute verginità e il rosso delle passioni persistenti.

una sintesi equilibrata. È qui che sopravvive il gusto della pausa, il culto del bello, il piacere della convivialità, il senso della storia,

Ma il meglio di sé Armandino lo da con i fiori. Essi sono la sua

un’attitudine all’allegria, alla sensualità, all’accoglienza, alla cora-

espressione, il suo linguaggio, la materia prima delle sue perfor-

lità che le città del rumore e dello spreco hanno ormai smarrito.

mance, la tavolozza per i suoi quadri capaci di esibire tutta la gam-

Qui si continua a coltivare il sogno di una serenità economica che

ma dei colori offerti dalla natura: dal tenue pastello all’acceso

non esige la rinunzia alla pienezza dello spirito, il sogno di “essere

vermiglio. Non c’è bouquet o centro tavola, non c’è addobbo o

leggeri come una rondine, non come una piuma”, secondo il delica-

trionfo che non offra ad Armandino l’occasione per diventare

to auspicio di Paul Valery, che a Ravello soggiornò più volte.

l’epicentro della festa, la presenza più originale e fascinosa, l’oggetto centrale dello sguardo e dell’ammirazione.

Armandino è coerente con tutto questo. Sarebbe piaciuto a Forster. Sarebbe piaciuto a Fellini. Ogni paese ha i suoi elfi, i suoi veg-

Questo libro rende conto del rapporto intenso che Armandino

genti, i suoi personaggi connotativi. I suoi Tonino Guerra, i suoi Li-

intrattiene da grande artista con i suoi fiori. E ne rende conto solo

gabue, i suoi principi di Palagonia, i suoi cavalieri della notte. Fellini

parzialmente perché manca il profumo.

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contemplazione

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La splendida Villa Cimbrone, suggestivamente elevata su un costone roccioso, anticamente inserito in un vasto podere chiamato “Cimbronium”, testimonia il fascino di Ravello e il suo nobilissimo spessore storico. Nell’800 Papa Gregorio Magno ha decantato i suoi giardini come “incomparabili, ove crescevano i più bei fiori immaginabili…” Villa Cimbrone con la sua struggente bellezza ricorda una trascorsa vita culturale. Cenacolo degli inglesi in Costiera e famoso circolo londinese di Bloomsbury, ha ospitato sovrani e nomi illustri dell’arte, della scienza, della politica come Forster, Strachey, Keynes, Moore, Russel, Elliot, Crick, Piaget, Virginia Woolf, D.H. Lawerence, i Duchi di Kent, Churcill, oltre ad aver protetto la celebre fuga d’amore della divina Greta Garbo.

The marvellous Villa Cimbrone, raised on a rocky ridge, in former times part of a vast holding called “Cimbronium”, is witness to the charm of Ravello and its noble historical importance. In his long travel writings, Pope Gregory the Great extolled its gardens in the 9th century as “incomparable, where the most beautiful flowers imaginable grow.” Villa Cimbrone, with its poignant beauty, recalls a past cultural life. A meeting place of the English on the Amalfi Coast, many from the famous Bloomsbury circle in London, its has given hospitality to sovereigns and renowned names of art, science and politics such as Forster, Strachey, Keynes, Moore, Russel, Elliot, Crick, Piaget, Virginia Woolf, D.H. Lawrence, the Duke and Duchess of Kent and Churchill, as well as protecting Greta Garbo’s famous elopement.

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Pellicola sublime degli sposi... che trasfigurano la loro promessa d’amore in immagini di sogno.

Il tea room appare sorgente di ortensie imbevute di luce mentre cerchi di lisiantus e delphinum animano il marmo delle antiche colonne. Tela viola di giardini impressionisti che colora lo spirito.

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Gemme di fiori, gocce di rosa raffinano il tempo dell’aperitivo sull’incantevole terrazza dell’infinito dove svanisce la soglia tra luce e ombra da cui l’immenso si contempla.

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L’aria della sera lusinga i fiori sui tavoli. Mazzolini di dalie variopinte, riverbero puro del chiarore rosato del tramonto. È l’attesa ridente dei grappoli di rose, mirabilmente poggiati tra i cristalli. Sembra tessano un velo alla luna riflessa nei lampadari sospesi tra i rami. Gli alberi si inchinano nella notte sedotti dalle orchidee accese e nel panorama più bello al mondo è trionfo della natura… The evening air flatters the flowers on the tables where bunches of multicoloured dahlias brighten the rose-coloured dusk. Clusters of roses, cheerfully awaiting, beautifully placed among the crystal. It is as if they were weaving a veil for the moon reflected in the lamps hanging from the branches. The trees bow in the night seduced by the vivid orchids and in the most beautiful landscape

nga i fiori sui tavo it is a triumph of nature…

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il bianco immacolato

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la purezza

scendente PREVIEW: MILLE FIORI IN UNA PROMESSA - PAGE 39


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L’atmosfera è quella di altri tempi, di mondi distanti …del Sol Levante

In fondo ai giardini, gli oncidium gialli si miscelano col verde dei piccoli ulivi e non può non cominciare che da qui, in questo meraviglioso sfavillio di ventagli di orchidee, la vita irriducibile degli sposi plasmando l’identità nipponica nel più bello degli angoli mediterranei.

The atmosphere is one of past times, distant worlds …of the Rising Sun

At the bottom of the garden, the yellow oncidiums blend with the green of the small olive trees and it cannot but start from here, in this wonderful twinkling of varieties of orchids, the bride and groom’s life together shaping the Japanese identity in the most beautiful corner of the Mediterranean.

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I fiori nella loro spontanea meraviglia si incorporano in creative figure scultoree per uno scambio d’arte

l’eleganza de

uomo-natura, concorde ai principi eterni di bellezza. All’interno del romanico Duomo di Ravello l’essenza di una scena naturale si riscopre in forme rotonde, l’eleganza delle rose è incorniciata in sfere, per custodire il loro splendore innato, per designare l’intuizione assoluta della meraviglia. La chiesa, realizzata intorno al 1086, ci rapisce con la malia delle sue trame di pietra, del suo duecentesco campanile, delle sue porte bronzee di Barisano da Trani e del suo prezioso pulpito con le colonne tortili e leoni che sembrano reali.

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prin

di bellezza PREVIEW: MILLE FIORI IN UNA PROMESSA - PAGE 70


ncipi eterni di bellezza

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metamorfosi di fiori PREVIEW: MILLE FIORI IN UNA PROMESSA - PAGE 79


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Sembra di essere liberi

nell’enormità dello spazio ...a

tratti leggeri... a tratti ostinati

nel tentativo di riempire

l’immensità con le danze,

con la voce dei tamburi, con la

meravigliosa luna tra gli archi

merlati dei cespugli.

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E sotto ai giardini ancora il mare...il mare di tutti “con un unico destino ...plurale, dove cristiani e islamici respirano con lo stesso ritmo�.

estino

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Braudel


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si ringrazia particolarmente: Maurizio Costanzo Alessandro Cecchi Paone Domenico De Masi si ringrazia: Hotel Villa Cimbrone Hotel Palazzo Sasso Hotel Caruso Hotel Palumbo Hotel Villa Maria / Villa Eva Hotel Rufolo Hotel Marmorata hanno collaborato: Gerardo - total hair design Marco Cantarella - wedding music Giselle, Salvatore Coppola - truccatori Stefano Amato - barman Alfonso Liguori - dj warner Pino Lavarra - maestro chef Beauty farm - Furore Inn Resort

foto: Joanne Dunn testi: Lucia Amato e Armando Malafronte grafica: piuomenoassociati stampa: Grafica Metelliana con l’affettuosa collaborazione di:

Società Antares S.r.l. seduzioni organizzative www.antaresbox.it Ravello Events www.ravelloevents.it “GIRAAN” Ravello servizi società cooperativa www.ravelloservizi.com info@ravelloservizi.com

grazie ancora a Riccardo Calce - web design Gianni di Natale e Francesco Quaglia Tiany and Didier Giovanni Alfano e poi Nino e Nunzia Gigino, Gigi, Martino, Speranza e Francesca Rosa, Nicola e Francesco Enzo, Angela e Mariachiara Tatorino ..e infine Grazie a tutti gli operatori turistici di Ravello che quotidianamente mi dimostrano grande affetto e stima.

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www.malafronte.com

www.joannedunn.it

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