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Innovazione e diversificazione, la

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DANOBAT

INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE, LA FORZA DEL GRUPPO DANOBAT

UN’IMPRESA GLOBALE CHE DI UNA FORTE CAPACITÀ ORGANIZZATIVA ED INNOVATIVA E DELLA DIVERSIFICAZIONE NEI VARI SETTORI DELLA RETTIFICA HA FATTO UN PUNTO DI FORZA PER MACCHINE E IMPIANTI DI PRODUZIONE AD ALTO VALORE AGGIUNTO

“I Il Gruppo Danobat è uno dei maggiori gruppi al mondo, specializzato nella costruzione di macchine utensili per determinati processi di lavorazione, tra cui la rettifica e la tornitura di altissima precisione. Il gruppo si colloca in uno scenario ben definito, che ne rappresenta anche uno dei principali punti di forza: la produzione di una gamma molto completa di macchine nel campo dei due processi indicati. Non solo rettificatrici orizzontali e cilindriche ma anche centerless, rettificatrici da esterni e interni, verticali, torni di altissima precisione e soprattutto applicazioni. Lo stabilimento di Danobat srl, con sede a Bistagno (AL), rappresenta un centro di eccellenza nel settore della rettifica e tornitura, frutto della partnership tra il Gruppo Danobat, divisione macchine utensili di Mondragon Corporation, e Alberto Tacchella, Direttore generale di Danobat srl e figura di spicco nel settore delle macchine utensili, in particolare nel campo della rettifica. Proprio a quest’ultimo chiediamo quali sono le strategie in atto per attraversare una crisi così diversa da tutte quelle che l’hanno preceduta che, dopo aver pesantemente colpito la salute delle persone, sta infiggendo una ferita notevole al settore industriale e metalmeccanico, colpendo tutti i settori, esclusi solo quelli sanitari e farmaceutici, al fine di traghettare il Gruppo di cui fa parte in una nuova era produttiva.

Organizzazione e diversificazione, la forza del Gruppo

“Negli anni il Gruppo Danobat – spiega Tacchella - ha intrapreso un cammino molto chiaro, fatto di scelte precise per il quale è stato premiato, diventando leader nelle applicazioni in determinati settori nei quali ha creduto: il settore aeronautico, ferroviario, energetico, oil&gas, beni strumentali e sub-fornitura, oltre a quello connaturato dell’automotive. Ha puntato a bilanciare il fatturato in settori diversificati proprio per evitare il rischio di una forte esposizione su un unico comparto. Questa strategia ha comportato delle scelte, come quella di abbandonare il settore non ben identificato delle rettificatrici universali puntando a diventare però leader negli altri. Questo ha permesso al Gruppo di attraversare le crisi più “verticali” che si sono succedute in passato in modo diverso rispetto alla concorrenza, più specializzata in determinati settori, e oggi, di fronte ad una crisi

decisamente trasversale, gli consente di fare opportune verifiche e riflessioni per affrontare il prossimo anno, che sarà quello più duro. Grazie a questa politica aziendale il Gruppo entra nella cosiddetta fase 2 dell’epidemia e in quello che si prospetta come il periodo di maggiore difficoltà nei mesi a venire, conseguente al calo di ordini che ha investito tutti i settori nella fase 1, con un portafoglio ordini molto importante, perché durante la fase di blocco totale delle attività, la Danobat è riuscita comunque a portare avanti il programma di produzione nei suoi stabilimenti”.

In che modo si è organizzato il Gruppo?

“Ha continuato – prosegue Tacchella - a produrre in Germania, nello stabilimento della Overbeck, che non si è mai fermato ma ha solo suddiviso in due turni l’organizzazione produttiva e ha messo in smart working il personale degli uffici, e nella sede centrale di Elgoibar, nei Paesi Baschi, con accordi precisi con i governi delle rispettive nazioni per la salvaguardia dei lavoratori che si recavano in azienda. Lo stesso dicasi per lo stabilimento olandese della società Hembrug Machine Tools, recentemente acquisito con un accordo annunciato ad Hannover, in Germania, in occasione della EMO 2019, in cui vengono sviluppate soluzioni per l’Hard Turning di

altissima precisione, dove con tutte le precauzioni del caso, la produzione non si è mai fermata”. Qual è dunque la strategia con cui affronterete i prossimi mesi?

“La strategia – conferma Tacchella - è quella di conservare e far progredire il programma di produzione in corso, anche in accordo con quei clienti che chiedono di spostare le consegne, cosa che ci consente di riorganizzare la produzione, e forti di un carnet di ordini importanti, riuscire a contenere l’impatto sul fatturato dei prossimi mesi, almeno fino all’inizio del prossimo anno. A livello di gruppo le nostre proiezioni non prevedono ad oggi, crolli del fatturato. La forza del Gruppo, che negli ultimi quindici anni ha saputo investire e crescere bene, sta nel bilanciamento e la compensazione della produzione negli stabilimenti di Spagna, Olanda e Germania”.

Si può dire lo stesso per l’Italia?

“Dopo la fase critica, da dicembre a febbraio, il mercato Cinese si è già ripreso, riavviando i progetti di investimento che erano stati sospesi, e lo stesso vale per i restanti mercati mondiali che hanno subito il blocco in cascata che, a loro volta, si stanno rimettendo in moto, compreso il mercato italiano. La nostra azienda è prevalentemente una società di vendita, servizio tecnico e manutenzione, quindi avrebbe potuto lavorare in quanto il suo codice Ateco era tra quelli inseriti nell’elenco del primo DPCM ma, escluse le attività in regime di telelavoro a domicilio, ci siamo fermati come tutti gli altri, perché quasi la totalità dei nostri clienti era ferma o non consentiva le visite per gli interventi. Ora stiamo tornando alla normalità. In Italia abbiamo la conferma su alcuni progetti di investimento importanti che sono stati semplicemente rinviati

di qualche mese, certamente non nel settore dell’auto che in Italia è molto in sofferenza ed affidato solo a conto terzisti. Siamo rimasti positivamente sorpresi dalla conferma di tutti i progetti e gli ordini anche del settore aeronautico, che dopo circa venticinque anni di continua crescita ha accusato uno stop importante con il fermo di tutti i voli. Questo è un segnale positivo. Teniamo conto del fatto che la produzione industriale europea è anche molto italiana, almeno per quanto attiene la componentistica, e che quello italiano è un mercato di consumo di macchine utensili molto importante, secondo in Europa solo alla Germania”.

Un centro di eccellenza

Il progetto di Danobat per l’Italia è molto strutturato, un centro di eccellenza fatto di tecnici altamente qualificati che vantano diversi anni di esperienza nello specifico settore della rettifica. Accanto ai centri di produzione, la Danobat ha tre centri di eccellenza, in Italia, in Cina e negli Stati Uniti nei quali il cliente, dal conto terzista al grosso OEM, può eseguire dei test, delle prove di lavorazione personalizzate, sviluppare progetti su misura, contando sulla competenza dei tecnici e sul supporto dell’organizzazione dei siti produttivi per un servizio di assistenza e parti di ricambio. “Nel nostro centro, oltre al servizio di fornitura delle macchine dei marchi Danobat, Overbeck Hembrug - continua Tacchella - si svolgono attività di formazione e addestramento in tecnologie di rettificatura e si prestano servizi orientati ad offrire soluzioni di lavorazione dedicate, ottimizzazione di processi di fabbricazione per particolari già in produzione, riprogettazione o riconfigurazione dell’impianto, incluso l’adattamento del macchinario alla lavorazione di nuove tipologie di pezzi allo scopo di trarre il massimo a livello di rendimento ed allungarne il ciclo di vita. Siamo Inoltre in grado di fare revisioni sia parziali che complete e upgrade di macchine rettificatrici usate prendendo in carico la gestione del parco rettifiche di un cliente, anche non necessariamente a marchio Danobat”.

Sistema di rettifica e misurazione dell’alloggiamento dell’asse posteriore

La digitalizzazione degli stabilimenti

Con una gamma così completa di tipi di rettifiche, l’organizzazione diventa fondamentale per fornire prestazioni altissime sulle diverse tipologie di macchine. “Grazie allo sviluppo del digitale – sottolinea Tacchella - la Danobat è in grado di proporsi come fornitore di stabilimenti produttivi completi per quali il controllo, la diagnostica e la manutenzione predittiva viene gestita anche da remoto con la collaborazione di pochi tecnici presenti sul posto. I servizi digitali Danobat sono intesi a migliorare le strategie di manutenzione, aumentare la competitività e ottimizzare la produzione negli stabilimenti. La Danobat è entrata nella logica del 4.0 prima degli altri, già tanti anni fa perché, unica nel panorama della macchina utensile, ha la possibilità di appoggiarsi ad un Centro di Ricerca che ha sede proprio nello stabilimento centrale di Elgoibar, all’interno della Cooperativa basca Mondragon di cui fa parte, in cui 112 ingegneri studiano progetti di ricerca e sviluppo per l’80% nel settore delle macchine utensili”. È grazie al digitale e all’incorporazione dei concetti più avanzati di Industria 4.0 che il processo di rettifica ha subito l’impulso maggiore non solo nella capacità di controllo delle macchine in termini di produttività, percentuale di uscita dei pezzi, la quantità degli scarti garantendo precisioni sempre più elevate e automazione della macchina, ma anche nella realizzazione di una vera e propria manutenzione predittiva. “Il centro italiano – conferma Tacchella - rappresenta un punto di riferimento per tutti i clienti che vogliono organizzarsi in chiave 4.0”.

Evoluzione continua

Una prerogativa della Danobat è quella di estendere a tutte le tipologie di rettificatrici che costruisce i principi base fondamentali che garantiscono la precisione delle macchine che realizza, ad esempio, con i basamenti in granito naturale che sono presenti in tutte le tipologie. L’azienda presenta ogni anno un modello nuovo o un completamento di gamma per ciascun tipo di rettifica: nella gamma delle centerless e della rettifica verticale verranno lanciati sul mercato dei modelli di macchine di dimensioni più compatte adatte a lavorazioni medio-piccole, così come sarà presentata una nuova gamma di rettificatrici esterne orizzontali per produzioni medio-grandi, con mole da 600 e distanza punte fino a m 1.5, assi a croce e basamento in granito naturale, dedicate solo agli esterni o con la possibilità di essere completate con delle unità di rettifica da interni. 

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