Speciale Packaging & Tracciabilità / Ricerca IN COLLABORAZIONE CON GSICA Gruppo Scientifico Italiano di Confezionamento Alimentare
Carte alimentari ed eco-compatibilità
L
a carta è un materiale leggero, flessibile, ha buone proprietà meccaniche, ed è la compatibilità ambientale di cui vanta a confermarla molto spesso come prima scelta per diverse applicazioni alimentari, sia come imballaggio primario che secondario (Khwaldia, Arab-Tehrany and Desobry, 2010; Deshwal, Panjagari and Alam, 2019). La natura idrofilica e la struttura porosa, però, non la rendono adatta al contatto diretto con alimenti umidi e con grassi in superficie, senza opportuni trattamenti. Fra le strategie più efficaci ed economiche c’è il rivestimento con materiali funzionali come polietilene e composti fluorurati per le eccellenti proprietà barriera e processabilità che offrono. Purtroppo, l’elevata efficienza offerta da questi stessi materiali ha portato a sacrificare, quasi come in un drammatico baratto, il benessere ambientale, umano e degli esseri viventi in generale: sono ben note le preoccupazioni legate all’impatto delle materie plastiche e dei composti fluorurati e derivati sull’ecosistema e sugli organismi viventi che lo popolano. La gestione del
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fine vita di queste carte speciali comporta alcune criticità: il riciclo, infatti, è reso difficoltoso dalla loro composizione eterogenea e dalla contaminazione con residui alimentari, che possono eludere i sistemi di filtrazione e separazione dalle fibre degli impianti di riciclo e andare a interferire con la formazione del foglio di carta o ad aumentare il carico organico degli impianti di depurazione delle acque reflue. Questo spiega il ridotto desiderio delle cartiere di ricevere materiali cartacei utilizzati per contatto alimentare (CONAI, 2020).
Il desiderio di cercare possibili alternative ha orientato diversi progetti di ricerca verso lo studio e lo sviluppo di bioplastiche compostabili che possano fungere da rivestimenti barriera per imballaggi in carta, siano in grado di preservare la qualità dei prodotti alimentari, ma con un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale (Nicu et al., 2013; Nechita and Iana-Roman, 2020). Queste bioplastiche possono, in alcuni casi, essere ottenute a partire da materiali di scarto o da risorse rinnovabili, riducendo ulteriormente il carico ambientale (Bugnicourt et al., 2014).
Produzione & Igiene
Giugno 2021