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RIQUALIFICAZIONE E RISANAMENTO DI UN EDIFICIO ANNI ’50: LUCE IN FONDO AL TUNNEL?
SOGGIORNO. Intonachino in argilla
Riqualificazione e risanamento di un edificio anni ’50:
luce in fondo al tunnel?
Oltre che una riqualificazione estetica e funzionale, l’obiettivo generale è il recupero in termini di efficienza energetica dell’edificio. In questa puntata, isolamento interno, materiali naturali e serramenti non ancora pervenuti
DAVIDE GIGLI
Dopo tanti mesi di lavoro pesante e polveroso, in poche settimane il cantiere ha raggiunto uno stato semi-finito che consente di immaginare come sarà la costruzione ultimata. Immaginare perché le operazioni da fare sono ancora tante e richiederanno tempo. Iniziare però a vedere la forma finale ci carica dell’energia necessaria per gestire le ultime fatiche.
ISOLAMENTO E MATERIALI
Nell’appartamento è stato completato l’impianto radiante, ricoperto dal massetto di completamento su cui verranno posati parquet e piastrelle. È stato terminato anche l’isolamento interno, rivestito con due mani di intonachino di argilla (spessore complessivo 7 mm) sulla fibra di legno e due mani di rasato a calce (spessore 2-3 mm) sul calcio silicato. L’intonaco a calce è stato poi tinteggiato con pittura ai silicati (eseguita con sistema airless, molto pulito e veloce, Figura 1) e la resa del punto di bianco è veramente ottima. L’intonachino di argilla, quando saranno concluse anche le altre lavorazioni, verrà ultimato con una rasatura di argilla di 1-2 mm. La scelta di questi materiali è data da diversi fattori. Esteticamente sono finiture molto strutturate, che non necessitano di particolari lavorazioni per avere un aspetto gradevole. In particolare, l’argilla donerà una finitura glitter naturale molto elegante e calda, unita a una finitura in bassorilievo (Figura 2). Inoltre, entrambe le finiture sono a porometria aperta e quindi collaboranti con gli isolanti sottostanti per una “gestione automatica” dell’umidità dell’aria.

FIGURA 1. Pittura airless Per finire, la rasatura e la tinteggiatura ai silicati sono state utilizzate sul lato est, maggiormente in ombra, dove in origine erano presenti problemi di muffa. L’intonaco di argilla, invece, è stato prevalentemente utilizzato nel lato esposto a sud-ovest, poiché contribuisce anche a gestire il picco di calore estivo in termini di sfasamento e smorzamento. A correzione del ponte termico e come prevenzione di condense e muffa, tutti gli imbotti delle finestre e delle porte finestre sono stati completati con pannelli di calcio silicato (spessore 2 cm).
PIANO INTERRATO
Sono in fase di completamento anche gli interventi al piano interrato. Per la lavanderia, il laboratorio e il bagno di servizio è stato posato un isolamento interno in fibra di legno, incollato e tassellato, completato con intonachino di argilla. Anche qui sarà ultimato con una rasatura di argilla. In questo modo, anche gli ambienti utilizzati per funzioni di servizio saranno riscaldati con un fabbisogno

FIGURA 2. Finitura in bassorilievo

FIGURA 3. Bagno con calcio silicato e rasatura a calce


FIGURA 4. Isolamento camera da letto

FIGURA 5. Isolamento laboratorio
energetico limitato e resi salubri attraverso la stessa tecnologia passiva usata per l’appartamento. Verranno inseriti, poi, serramenti a doppio vetro e un controsoffitto termo-acustico appeso (pannelli di legno-cemento). Una piccola nota tecnologia: per i locali interrati, il sistema di sollevamento delle acque è stato ben dimensionato e collocato a terra. L’isolamento interno nasconderà i passaggi delle tubazioni. Per l’alimentazione idrica esterna e per rendere più semplice la gestione della chiusura dell’acqua esterna verranno utilizzati particolari rubinetti antigelo. Tutte le tubazioni sono comunque state isolate e i passaggi attraverso il muro riempiti di schiuma.
FINESTRE
Ora non rimane che attendere la fornitura delle finestre che, purtroppo, risente di molti fattori negativi (speculativi e non), soprattutto in merito alla fornitura di materia prima che sta rallentando pesantemente il settore. Sicuramente, quest’anno la ripartenza ha comportato molti problemi logistici, uniti anche a una crescente domanda legata al Superbonus. Resto comunque dell’idea che questi aspetti non possano motivare completamente i rincari e le lunghe attese che, in parte, si stanno verificando nel settore edilizio. Detto questo, la speranza è di ricevere i serramenti entro l’anno e poter così completare l’intervento nel periodo natalizio. La posa dei serramenti, infatti, condiziona la possibilità di completare le rasatura e – di conseguenza – la posa della pavimentazione in legno e il montaggio delle porte interne. Insomma, non manca molto, ma manca ancora tanto. L’attesa si fa snervante considerando che le prime opere risalgono a gennaio 2021. Ma questi anni sono andati così: sospesi. Ormai non ha più senso avere fretta. Anche se non è facile.