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LA SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DEL BUSINESS DISTRICT SYMBIOSIS. I DETTAGLI DEL NUOVO EDIFICIO D

A Milano, nella zona di Porta Romana, si sta concludendo il cantiere del nuovo Edificio D. L’immobile, che fa parte del progetto integrato di riqualificazione urbana “Symbiosis”, è firmato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel

a cura di FONDAZIONE PROMOZIONE ACCIAIO

Il progetto del nuovo complesso di uffici – denominato “Edificio D” – è parte del più ampio intervento di rigenerazione urbana di Covivio che vedrà nei prossimi anni il completamento del nuovo Business District Symbiosis nell’area limitrofa a Scalo Porta Romana, collocata nella zona Sud di Milano. L’Area Symbiosis, oggetto di uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana, si estende per 125.000 mq a sud della Fondazione Prada. Il nuovo business district è un progetto di sviluppo con un forte carattere innovativo sia nel disegno degli spazi pubblici e privati sia nelle scelte tecnologiche dei nuovi edifici, improntati a un approccio che fa della sostenibilità il primo criterio da rispettare. L’edificio si articola in due volumi principali, per una superficie complessiva di circa 20.500 mq. L’attacco a terra degli Edifici A e B, realizzati nel 2018 e che l’Edificio D riprende e accentua, è infatti ridotto per offrire spazi pubblici direttamente connessi alle corti interne che diventeranno punti di riferimento per la comunità, creando dimensioni in cui si mescolano lavoro e tempo libero. Anche il corpo basso che si affaccia su via Orobia – che con la sua conformazione a C disegna una corte interna direttamente collegata alla futura piazza che si delineerà con la realizzazione del futuro Edificio C+E lungo via Adamello – ha una forte connotazione strutturale, ottenuta con aggetti di oltre 7 metri del volume che ospita l’auditorium. Completano l’intervento i due livelli interrati di autorimessa, oltre a spazi tecnici e accessori che si amplieranno sino a via Adamello con la realizzazione degli Edifici C+E.

EDIFICIO D

L’Edificio D è il secondo progetto realizzato nell’area dallo studio di architettura e interior design Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV) e riprende le linee principali degli edifici A e B con un volume principale e uno secondario complessivamente di circa 20.000 mq che si eleva per nove piani oltre la copertura destinata alla collocazione degli impianti. È caratterizzato da una facciata a cellule e fronti nord e sud ciechi. Si svuota a piano terra dove, a parte gli spazi connettivi verticali, sono presenti solo i due elementi iconici a V che sostengono la struttura regolare del fabbricato in elevazione. Anche all’interno dell’EStiamo vivendo tempi promettenti per Milano. Stiamo assistendo a una rigenerazione urbana che mira a un impatto sociale, ambientale ed economico positivo. Building D è per noi un laboratorio urbano per ideare un nuovo linguaggio dell’architettura e indagare nuove possibilità per gli ambienti di lavoro del domani

ANTONIO CITTERIO, architetto e co-fondatore dello studio di architettura e design ACPV

dificio D sono ripresi questi temi con la creazione di spazi di lavoro flessibili e ampi che possono essere efficacemente organizzati secondo le esigenze dei singoli tenant, offrendo spazi pubblici di ristorazione e relax, tra i quali un’ampia copertura a terrazzo che circonda la corte e che con un esteso utilizzo del verde diventerà un’area esterna fruibile da chi lavora e per organizzare eventi. L’edificio è costituito da due volumi aventi un’altezza complessiva di 44 e 17 metri, con un’impronta in pianta di circa 80,65 x 20,65 m e 49 m x 56,5 m. L’altezza di interpiano è di circa 4 metri. La modularità della facciata principale ha un passo di 1350 mm visio 2,93+1,07 spandrel- Triplo vetro con ug 0.5 w/mqK. Il corpo più alto di otto piani orientato est-ovest è caratterizzato da un involucro trasparente e ospiterà principalmente uffici e spazi di coworking; il volume più basso di tre piani è stato pensato come uno spazio flessibile e polifunzionale, atto ad accogliere servizi a supporto delle attività lavorative: ad esempio l’auditorium a doppia altezza e i grandi spazi verdi previsti in copertura.

LA STRUTTURA

Sin dalle fasi preliminari del progetto sono state affrontate le soluzioni strutturali che meglio interpretassero un concept fortemente caratterizzato dall’impianto strutturale. Le alternative analizzate hanno permesso di individuare la soluzione poi realizzata quale migliore interpretazione delle diverse esigenze, con una struttura in carpenteria metallica di trasferimento formata da cavalletti in appoggio su pilastri verticali integrati nel disegno della facciata e travi a parete piena rastremate a disegnare la forma del rivestimento in fibrocemento che costituisce la pancia del nuovo edificio. La struttura portante del corpo uffici prevede una soluzione mista; i corpi scale e ascensori collocati centralmente sono stati realizzati in cemento armato, così come la maglia di pilastri dei piani superiori al primo. I solai sono stati realizzati con soluzione bidirezionale, parzialmente alleggeriti e post-tesi, fino al nono piano. Il restringimento dell’impronta dell’edificio al piano terra è stato ottenuto sviluppando una struttura di trasferimento dei carichi inserita in corrispondenza del livello primo e secondo, costituita da un sistema di travi in acciaio in

grado di ripartire le sollecitazioni provenienti dai pilastri dei piani superiori sui muri dei vani scala e sulle colonne in acciaio al piano terra; tra queste spiccano due elementi con forma a “V” disposti perpendicolarmente l’un l’altro che costituiscono gli elementi di maggior rilievo dal punto di vista architettonico. Questi elementi si sviluppano per un’altezza di 10 m e garantiscono il sostegno del volume in aggetto sul fronte Nord. I pilastri inclinati (20° sulla verticale) che compongono le “V” sono realizzati con piatti saldati di spessore massimo pari a 60 mm. Le grandi travi principali in acciaio a copertura del piano terra raggiungono un’altezza di 2.100 mm e sono state realizzate in più tronconi bilanciando dimensioni di prefabbricazione, trasporto e installazione. L’assemblaggio in cantiere è stato realizzato con bullonature o saldature in funzione del valore estetico delle connessioni e della loro visibilità finale. Altro aspetto peculiare dell’opera è l’aggetto di 11 m del corpo basso visibile da via Orobia, sostenuto da 4 travi parete in calcestruzzo armato poste tra il piano primo e secondo che insistono sulle colonne a

doppia altezza di forma circolare del piano terra. Per coprire la luce di 27 m presente tra le due travi parete centrali sono state inserite 13 travi in acciaio saldato di altezza pari a 1.200 mm dotate di fori per consentirne l’attraversamento impiantistico, in grado di sostenere il carico del giardino pensile del piano superiore garantendo adeguati livelli di comfort dell’impalcato. L’utilizzo della carpenteria metallica, introdotta in corso d’opera, ha consentito non solo di ridurre i tempi di realizzazione e, contemporaneamente, di rispondere alle necessità del progetto sia dal punto di vista architettonico, liberando totalmente l’attacco a terra in un’ottica di permeabilità e sinergia con lo spazio pubblico, sia dal punto di vista strutturale, permettendo di coprire le grandi luci previste a progetto con il minimo ingombro. Le facciate vetrate del Building D sono a cellule indipendenti, prefabbricate in officina, trasferite in cantiere e installate direttamente. Peculiarità principale della facciata sono le specchiature ampie costituite da vetri a doppia camera, fondamentali per soddisfare gli elevati livelli di isolamento termico. La pelle esterna dell’edificio si compone di una struttura metallica rivestita con lastre di fibrocemento, intonacate e tinteggiate.

LA PROGETTAZIONE E GLI IMPIANTI

La progettazione è stata interamente sviluppata in ambiente BIM per poter definire con precisione tutti gli elementi tecnici ed eliminare le possibili interferenze. Inoltre, per la gestione dell’edificio si ha disponibilità di tutte le informazioni con identificazione di tutte le apparecchiature e le linee di distribuzione. Il comfort ambientale è perseguito con la realizzazione di un microclima interno con massima possibilità di regolazione della temperatura. I fluidi energetici sono prodotti senza impiego di combustibili fossili. Acqua calda e refrigerata sono prodotte con tecnologia a pompa di calore polivalente acqua/acqua che fornisce energia termica a bassa temperatura senza impiego di energia elettrica quando c’è richiesta di climatizzazione. In questo frangente anche l’acqua sanitaria è riscaldata “gratuitamente”, salvo l’innalzamento di temperatura finale che avviene con pompa di calore ad alta temperatura. Le macchine sono alimentate con energia elettrica anche prodotta da pannelli fotovoltaici. L’impianto di climatizzazione è ad aria primaria e ventilconvettori con motori elettronici per le aree uffici, mentre l’auditorium ha un impianto a tutt’aria con controllo di qualità che agisce sull’aria esterna immessa. La qualità dell’aria interna rispetta standard elevati ottenuti con una filtrazione multistadio dell’aria esterna, una corretta diffusione in ambiente e con l’impiego di materiali di finitura adeguati. È previsto il monitoraggio continuo dell’inquinamento indoor con multi-sensori per controllare i parametri indicativi della qualità secondo il protocollo WELL quali radon, formaldeide, polvere e fumo, idrogeno, CO e CO2. Ai fini della sostenibilità, oltre alla massimizzazione dell’efficienza delle apparecchiature, si prevedono sistemi di pompaggio a portata variabile ottimizzata con i carichi effettivi, recupero del calore dell’aria da espellere ad alta efficienza, reimpiego delle acque meteoriche. Un contributo alla sicurezza è dato, oltre che dagli impianti antincendio, dai sistemi di pressurizzazione delle scale e dai sistemi di smaltimento fumi e calore. Sono previsti solo materiali incombustibili e staffaggi integrativi antisismici a garanzia di stabilità.

MODELLO DI SOSTENIBILITÀ

Symbiosis D si pone in relazione diretta con gli edifici circostanti e gli spazi verdi pubblici. I suoi volumi solidi e vetrati richiamano l’architettura dell’adiacente Fastweb Headquarters, mentre le aree aperte al piano terra si fondono con Piazza Olivetti. Gli elementi caratterizzanti degli spazi aperti al pubblico, progettati in collaborazione con l’architetto paesaggista Carlo Masera, sono la creazione di specchi d’acqua, che permettono alle piante di crescere organicamente, e il ripristino di una vegetazione naturale diversificata. L’edificio si propone come modello di riferimento innovativo anche rispetto al tema della sostenibilità. È infatti previsto il raggiungimento della certificazione LEED Core & Shell con livello Platinum e della certificazione WELL minimo score Bronze. Inoltre, sarà uno dei primi edifici a ottenere il rating WELL Health Safety che garantisce agli occupanti l’adozione di misure a tutela della salute e della sicurezza.

SCHEDA PROGETTO

COMMITTENTE Covivio PROJECT MANAGEMENT Covivio Projects & Innovation PROGETTO ARCHITETTONICO E DIREZIONE ARTISTICA Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV) PROGETTO PAESAGGISTICO Arch. Carlo Masera PROGETTO ESECUTIVO CIVILE, IMPIANTI MECCANICI, IMPIANTI ELETTRICI SPECIALI E COORDINAMENTO PROGETTUALE Artelia Italia PROGETTO STRUTTURE E DL STRUTTURE SCE Project PROGETTO ANTINCENDIO FSC Engineering srl FACCIATE Studio di Ingegneria Rigone PROGETTO COSTRUTTIVO Planimetro S.t.p (architettonico), M.B.M. spa (strutture metalliche), Redesco Progetti srl (strutturale e cementi armati), Elettromeccanica Galli Italo spa (impianti elettrici), Gianni Benvenuto spa (impianti meccanici), ISA spa (facciate) DL Studio inPRO IMPRESA GENERALE CMB Società cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi COSTRUTTORE METALLICO M.B.M. spa IMMAGINI ACPV, SCE Project

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