L'Ammonitore n.4 maggio

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EDITORIALE

Che indirizzo prenderà l’Europa?

www.ammonitore.com

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

INDUSTRIA 5.0

Le elezioni europee del 2024 si terranno nei 27 Stati membri dell’Unione europea tra il 6 e il 9 giugno prossimi. Un appuntamento importante da cui il comparto manifatturiero attende di sapere in quale direzione andrà l’UE in tema di

Transizione 5.0:

Il comparto italiano dei costruttori di macchine e beni strumentali si prepara a implementare il nuovo piano strategico nazionale che prende il nome di Transizione 5.0

f.chiavieri@lswr.it

PIEGATURA ROBOTIZZATA

Salvagnini Robotica ha aperto le porte del moderno stabilimento di Brendola dedicato allo sviluppo e alla produzione di presse piegatrici B3 e di applicazioni robotizzate P-Robot.

A PAGINA 6
l’evoluzione epocale
A PAGINA 10
Ligna festeggia 50 anni A PAGINA 17 FIERE ED EVENTI A PAGINA 22 PRODOTTI Nuove fresatrici Dynamic Lin OPEN HOUSE Come di consueto anche quest’anno HERMLE AG ha tenuto la sua tradizionale Open House a Gosheim. Arriva GEN 2 la nuova generazione di macchine che guarda al futuro A PAGINA 14 La “casa” delle presse piegatrici PARTNERSHIP Da oltre dieci anni la partnership tecnologica e commerciale tra Sitema e Alea Sistemi dà vita a una cooperazione sincera e professionale. A PAGINA 12 Esperienza a fattor comune
Fabio Chiavieri

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Nuove nomine nel Gruppo Bosch

Novità per le divisioni Home Comfort e Power Tools del Gruppo Bosch in Italia. A partire dal 31 marzo 2024, Jacopo Guazzarotti ha assunto la carica di VP Country Manager Italy Home Comfort, mentre Gustavo Huss è stato nominato Country Business Director Power Tools Italy, oltre a ricoprire il ruolo di Regional Business Director Power Tools Europe Mediterranean. Jacopo Guazzarotti, dopo la laurea in Ingegneria Meccanica e un Master in Business Administration, ha iniziato la sua attività lavorativa nel mondo automotive per poi costruire un solido percorso professionale nel mercato termotecnico, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in ambito nazionale e internazionale nel Gruppo Ariston. Da Giugno 2021 ha ricoperto il ruolo di Managing Director di Elco Italia Spa (Ariston Group). Con il passaggio nel Gruppo Bosch, Guazzarotti consolida dunque la sua attività nel settore della termotecnica.

Gustavo Huss, classe 1973, doppia nazionalità (argentina e tedesca) e formazione internazionale, lavora nella divisione Power Tools del Gruppo Bosch dal 2007, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in diversi Paesi. Nel 2012, dopo un’esperienza in UK come International Brand Manager nella business unit Lawn and Garden, è stato nominato in Germania Product Manager DIY per l’Europa e l’Asia. Dopo il ruolo di Marketing Director e poi Key Account Director DIY nei Paesi Nordici, nel 2022 Huss è stato nominato Regional Business Direc-

MERCATI

tor Europe South per la business unit Power Tools Home and Garden con responsabilità delle funzioni vendite e marketing nei seguenti Paesi: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, San Marino, Malta, Cipro ed Alba-

Un nuovo centro di ditribuzione in Slovenia per i robot

Yaskawa continua a rafforzare la propria capacità di produzione e distribuzione di robot in Europa con un investimento di 31,5 milioni di euro in Slovenia. Lo scorso 24 aprile, la cerimonia di posa della prima pietra a Kočevje, nel sud della Slovenia, ha segnato l’inizio della costruzione di un nuovo centro europeo di distribuzione e di assemblaggio per sistemi di saldatura robotizzata.

Redazione Marco Tenaglia • Direttore Responsabile Marco Tenaglia • Coordinamento Editoriale Area Industry marco.tenaglia@quine.it - cel. 329 8490024 Fabio Chiavieri • Direttore tecnico f.chiavieri@lswr.it Cristina Gualdoni • Segreteria di Redazione cristina.gualdoni@quine.it - cel. 347 7623887 Pubblicità c.cialfi@lswr.it - cel.

Il nuovo centro di distribuzione sarà a tutti gli effetti un unico punto per la ricezione e l’evasione degli ordini di robot in Europa, Medio Oriente e Africa. Con l’avvio del FY 2025, si prevede un aumento della capacità di produzione e entro l’anno fiscale 2027 Kočevje gestirà almeno l’80% degli ordini della regione EMEA.

“Con un unico luogo di stoccaggio per tutti i nostri robot, oltre ad accessori sviluppati in loco e di terze parti, il nuovo centro europeo di distribuzione migliorerà la nostra produttività ed efficienza e, di conseguenza, la soddisfazione dei nostri clienti”, ha affermato Marcus Mead, amministratore delegato, Presidente e Presidente di Yaskawa EMEA.

All’evento erano presenti il primo ministro sloveno Robert Golob, il ministro dello sviluppo economico e della tecnologia Matjaž Han e il sindaco di Kočevje Vladimir Prebilič.

Yaskawa prosegue così la sua ambiziosa strategia di espansione in Europa con l’obiettivo di diventare a medio termine uno dei principali produttori di robot industriali in Europa. Negli ultimi dieci anni infatti l’azienda ha investito in questo settore circa 100 milioni di euro.

Recentemente è stato messo in funzione un altro nuovo stabilimento di produzione presso la sede della Divisione Europea di Robotica ad Allershausen vicino a Monaco di circa 10.000 m². Ulteriori spazi produttivi e uffici sono stati creati anche a Nantes in Francia e a Torsås in Svezia.

A Kočevje Yaskawa creerà anche un nuovo stabilimento di assemblaggio per la costruzione di grandi impianti di saldatura robotizzata. La società del gruppo Yaskawa Ristro, fondata nel 1996, trasferirà le sue attività a Kočevje dalla sua attuale base a Ribnica.

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NOMINE
nia. Assumendo la carica di Country Business Director Power Tools Italy e Regional Business Director Power Tools Europe Mediterranean, Huss conferma il suo impegno nel settore. Gustavo Huss Jacopo Guazzarotti

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Macchine Utensili: -18,9% negli ordini nel primo trimestre 2024

Prospettive

incerte

tra mercato interno ed estero

Barbara Colombo, presidente UCIMU: “l’attesa per i nuovi provvedimenti penalizza il mercato interno: subito i decreti attuativi su Transizione 5.0 e chiarezza su Transizione 4.0”

Nel primo trimestre 2024, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE segna un calo del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. In valore assoluto l’indice si è attestato a 77,9 (base 100 nel 2021).

Il risultato negativo è stato determinato dalla riduzione degli ordinativi raccolti dai costruttori italiani sia sul mercato interno che estero.

In particolare, gli ordini raccolti oltreconfine sono risultati in calo del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 91. Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 19,4%, rispetto al primo trimestre del 2023, per un valore assoluto di 55,1. Barbara Colombo, presidente UCIMU ha affermato: “comincia dunque con segno negativo il 2024 dei costruttori italiani di macchine utensili e, sebbene si tratti di una conferma rispetto a ciò che ci attendevamo, occorre ora superare la fase di impasse, dando al mercato un segnale chiaro di distensione e stabilità, condizione fondamentale per chi deve fare investimenti in macchine

di ultima generazione”.

“Sul fronte estero dopo un 2023 positivo - ha continuato Barbara Colombo - questo primo scorcio dell’anno mostra un avvio piuttosto cauto della raccolta ordini oltreconfine. Pesano il rischio dell’allargamento delle tensioni oltre l’Area israelo-palestinese e il prolungarsi del conflitto tra Russia e Ucraina. Ma pesano certamente anche le incognite legate alla transizione energetica e all’indirizzo che prenderà l’Europa dopo l’appuntamento elettorale di giugno”.

“Detto ciò, rispetto all’export, le nostre aspettative per l’anno in corso sono positive: ci attendiamo un andamento a ritmo moderato della nostra attività negli Stati Uniti, e un incremento delle vendite in alcuni paesi europei e in paesi che cominciano a scalare la classifica delle aree di destinazione del made in Italy settoriale quali, Turchia, Messico e India. Anche per questo UCIMU ha avviato i primi step per la creazione di una nuova rete di imprese in Messico che sta vivendo un intenso sviluppo manifatturiero, strettamente collegato all’economia USA”.

“Di differente tenore è invece la valutazione del mercato interno la cui domanda - ha sottolineato Barbara Colombo - è in stand-by da diversi (troppi) mesi, in attesa dell’operatività dei nuovi provvedimenti per la competitività. Noi costruttori continuiamo a ricevere dai nostri clienti richieste di quotazioni di offerte per progetti anche importanti che restano

però in sospeso perché manca certezza sugli incentivi che saranno resi disponibili dal governo”

“La situazione attuale appare, incredibilmente, più nebulosa rispetto anche solo ad un mese e mezzo fa quando fu presentato il decreto legge con l’impianto di Transizione 5.0. Su questo fronte, oggi, mancano ancora i decreti attuativi; su quello di Transizione 4.0, invece, il cambio in corsa delle regole con cui si può accedere alla misura rischia di bloccare in modo irreparabile la domanda domestica”.

“Il Governo - ha continuato Barbara Colombo - deve mettere ordine al più presto a questo capitolo fondamentale per lo sviluppo del manifatturiero del paese così da permettere alle aziende di finalizzare i necessari investimenti in tecnologia di produzione. D’altra parte, la crescente richiesta di adesione a 34.BI-MU, in programma il prossimo ottobre a fieramilano Rho, da parte di espositori italiani ed esteri, dimostra la fiducia riposta dalle aziende del settore nel mercato”.

“Per le misure previste dal 5.0, il tempo comincia davvero a scarseggiare.

L’utilizzo della misura, che vuole premiare gli investimenti in grado di abbinare il tema della digitalizzazione a quello del risparmio energetico, ha infatti una durata limitata. Nel rispetto delle scadenze imposte dal PNRR, per poter usufruire dei benefici del 5.0, il termine ultimo di consegna del bene è fissato al 31 dicembre 2025. Ciò significa che le regole di ingaggio, vale

a dire i decreti attuativi, per fruire di queste misure devono essere disponibili a strettissimo giro altrimenti una così pesante compressione temporale tra il momento dell’ordine e quello della consegna ci obbligherà a rinunciare ad una parte consistente delle richieste del mercato. Vogliamo davvero rischiare tutto questo?”.

“Per il 4.0, invece, ha moderatamente destabilizzato il mercato la decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e della ripartizione, rispetto alle quote annuali, del credito di imposta di cui si beneficia, sul modello di quanto previsto anche da Transizione 5.0”.

“Sebbene comprendiamo la necessità della ragioneria dello Stato di avere, con anticipo, un quadro puntuale delle risorse economiche necessarie a coprire le operazioni di acquisto fatti in regime 4.0, è altrettanto vero che cambiare le regole del gioco in corso d’opera crea grande diffidenza tra coloro i quali stanno valutando l’opportunità di fare nuovi investimenti. Per tale ragione, chiediamo alle autorità un intervento immediato per illustrare tutti questi aspetti. Siamo certi - ha concluso la presidente di UCIMU - che la chiarezza e la rapidità con cui il Governo darà conto dei dettagli che ancora mancano permetteranno alla domanda italiana di nuove tecnologie di produzione di ripartire con pieno slancio”.

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MERCATI
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INDUSTRIA 5.0

Transizione 5.0: l’evoluzione epocale

Il comparto italiano dei costruttori di macchine e beni strumentali si prepara a implementare il nuovo piano strategico nazionale che prende il nome di Transizione 5.0

Industria 5.0, definita dalla stessa Commissione Europea come completamento di Industria 4.0 - che ha enfatizzato l’efficienza e la produttività come obiettivi principali -, promuove un modello che va oltre questi aspetti. Si tratta di un approccio che cerca di rafforzare il ruolo e il contributo dell’industria alla società nel suo complesso, reinserendola in un contesto contemporaneo e considerandola come parte integrante dello sviluppo sociale ed economico. In altre parole, l’industria 5.0 mira a combinare la tecnologia avanzata con una visione più ampia che tiene conto degli impatti sociali, ambientali ed etici delle attività industriali, promuovendo un equilibrio sostenibile tra progresso economico e benessere sociale. Federmacchine, la Federazione delle associazioni dei produttori di beni strumentali per i processi manifatturieri, rappresenta un comparto molto ampio che vanta un fatturato annuale superiore ai 50 miliardi di euro e che, pertanto, si appresta a vivere questa evoluzione epocale agevolata dal piano Transizione 5.0, una serie di misure incentivanti legate al PNRR. Lo scorso marzo, infatti, è stato pubblicato il Decreto definitivo che ne delinea i contenuti, i quali sono stati illustrati da Marco Calabrò, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero delle imprese e del made in Italy, durante un evento online organizzato dalla Federazione.

«In questa fase è molto importante comprendere i meccanismi del nuovo piano 5.0 che ricalca in larga parte quelli noti del 4.0 – dichiara Marco Calabrò. Con il Decreto sono stati approvati 6,3 miliardi di euro che si aggiungono ai 6, 4 miliardi già disponibili per il biennio 2024-2025 per investimenti sia in digitalizzazione che in sostenibilità ambientale.»

I punti chiave del Decreto La Transizione 5.0, a differenza del piano 4.0, è finanziata da risorse eu-

ropee legate al PNRR che, come tali, hanno tempi stringenti di rendicontazione, motivo per cui non saranno ammesse delle proroghe oltre il 31 dicembre 2025. Quindi questa è una prima rilevante differenza di cui tenere conto nella programmazione degli investimenti. Per il resto verrà mantenuto un meccanismo sostanzialmente automatico e destinato a tutte le imprese senza distinzione di attività economica, che non prevede una valutazione del merito preventiva dell’amministrazione, ma una valutazione per comprendere se il progetto di investimento ha diritto o meno alla agevolazione. Ciò che avverrà sarà un’analisi degli oneri documentali. Non ci sono differenze in termini di regime fiscali adottati, di dimensione, di localizzazione territoriale, ma sono misure destinate in egual intensità a tutte le imprese italiane e, in quanto tali, sono misure non qualificabili come aiuti di Stato, quindi, cumulabili con questi. Ovviamente, per tali investimenti le imprese dovranno optare per il piano 4.0 oppure 5.0. Un’altra esclusione esplicita prevista dalla norma riguarda il credito ZES. Le ulteriori esclusioni riguardano il principio del Do No Significant Harm (vedi riquadro) per cui non sono finanziabili investimenti mirati: • ad attività direttamente connesse

ai combustibili fossili;

• ad attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

• ad attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

• ad attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente.

TRANSIZIONE 5.0:

IL TESTO COMPLETO ART. 38

1. Al fine di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese, in attuazione di quanto previsto dalla decisione del Consiglio ECOFIN dell’8 dicembre 2023 e, in particolare, di quanto disposto in relazione all’Investimento 15 - «Transizione 5.0», della Missione 7 - REPowerEU, è istituito il Piano Transizione 5.0.

2. A tutte le imprese residenti nel ter-

Il principio DNSH nella promozione dello sviluppo sostenibile

Il principio DNSH (Do No Significant Harm) è stato sviluppato dalla Commissione Europea come parte del suo quadro per garantire che le attività economiche sostenute per i loro effetti positivi non producano danni significativi ad altri aspetti ambientali. Questo principio mira a promuovere uno sviluppo sostenibile, dove le azioni umane non devono causare danni rilevanti all’ambiente. Nel contesto del comma 6 dell’articolo 38 del Decreto Legislativo (DL) 19/2024, incluso nel Piano di Transizione 5.0, si indica che non sono agevolabili gli investimenti destinati ad attività che violano il principio DNSH. Ciò significa che gli investimenti non possono essere concessi o favoriti se comportano danni significativi all’ambiente, anche se possono essere vantaggiosi sotto altri aspetti. Questa disposizione sottolinea l’importanza di bilanciare gli obiettivi economici con la salvaguardia dell’ambiente e il benessere delle persone. In sostanza, le attività economiche devono essere sostenibili e non devono causare danni rilevanti all’ambiente o alla società nel loro complesso, conformemente al principio DNSH.

ritorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa, che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici, è riconosciuto, nei limiti delle risorse di cui al comma 21, un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati alle condizioni e nelle misure stabilite nei commi successivi. 3. Il credito d’imposta di cui al comma 2 non spetta alle imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, o da altre leggi speciali, o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. Sono, inoltre, escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la spettanza del beneficio è comunque subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

4. Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che, tramite gli stessi, si consegua complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel

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di Fabio Chiavieri
ATTUALITÀ

territorio nazionale, cui si riferisce il progetto di innovazione non inferiore al 3 per cento o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5 per cento. Ai fini della disciplina del presente articolo, rientrano tra i beni di cui all’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, ove specificamente previsti dal progetto di innovazione, anche: a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding); b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

5. Nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici nelle misure e alle condizioni di cui al comma 4, sono inoltre agevolabili: a) gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta. Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici di cui all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181. Gli investimenti in impianti che comprendano i moduli di cui alle lettere b) e c) concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120 per cento e 140 per cento del loro costo. Nelle more della formazione del registro di cui all’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, sono agevolabili gli impianti con m duli fotovoltaici che, sulla base di apposita attestazione rilasciata dal produttore, rispettino i requisiti di carattere tecnico e territoriale previsti dalle lettere a), b) e c) del medesimo

articolo 12;

b) le spese per la formazione del personale previste dall’articolo 31, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10 per cento degli investimenti effettuati nei beni di cui al comma 4 e comma 5, lettera a), e in ogni caso sino al massimo di 300 mila euro, a condizione che le attività formative siano erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy di cui al comma 17 e secondo le modalità ivi stabilite.

6. Al fine di garantire il rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, non sono in ogni caso agevolabili gli investimenti destinati:

a) ad attività direttamente connesse ai combustibili fossili;

b) ad attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;

c) ad attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;

d) ad attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi di cui al regolamento (UE) n. 1357/2014 della Commissione, del 18 dicembre 2014 e il cui smaltimento a lungo termine potrebbe causare un danno all’ambiente. Sono altresi’ esclusi gli investimenti in beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

7. Il credito d’imposta è riconosciuto nella

misura del 35 per cento del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, nella misura del 15 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e nella misura del 5 per cento del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni. Per gli investimenti nei beni di cui all’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 utilizzati mediante soluzioni di cloud computing, ossia con risorse di calcolo condivise e connesse, si assume anche il costo relativo alle spese per servizi imputabili per competenza.

8. La misura del credito d’imposta per ciascuna quota di investimento prevista dal comma 7 è rispettivamente aumentata: a) al 40 per cento, 20 per cento e 10 per cento, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6 per cento o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10 per cento, conseguita tramite gli investimenti nei beni di cui al comma 4; b) al 45 per cento, 25 per cento e 15 per cento, nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10 per cento o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15 per cento, conseguita tramite gli investimenti nei beni al comma 4.

9. La riduzione dei consumi di cui al comma 4, riproporzionata su base annuale, è calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico. Per le imprese di nuova costituzione, il risparmio energetico conseguito è calcolato rispetto ai consumi energetici medi

annui riferibili a uno scenario controfattuale, individuato secondo i criteri definiti nel decreto di cui al comma 17.

10. Per l’accesso al beneficio, le imprese presentano, in via telematica, sulla base di un modello standardizzato messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici s.p.a (GSE), la documentazione di cui al comma 11 unitamente ad una comunicazione concernente la descrizione del progetto di investimento e il costo dello stesso. Il soggetto gestore, previa verifica della completezza della documentazione, trasmette quotidianamente, con modalità telematiche, al Ministero delle imprese e del made in Italy, l’elenco delle imprese che hanno validamente chiesto di fruire dell’agevolazione e l’importo del credito prenotato, assicurando che l’importo complessivo dei progetti ammessi a prenotazione non ecceda il limite di spesa di cui al comma 21. Ai fini dell’utilizzo del credito, l’impresa invia al GSE comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento ammesso all’agevolazione, secondo modalità definite con il decreto di cui al comma 17. In base a tali comunicazioni è determinato l’importo del credito d’imposta utilizzabile, nel limite massimo di quello prenotato. L’impresa comunica il completamento dell’investimento e tale comunicazione deve essere corredata, a pena di decadenza, dalla certificazione di cui al comma 11, lettera b). Il GSE trasmette all’Agenzia delle entrate, con modalità telematiche definite d’intesa, l’elenco delle imprese beneficiarie di cui al presente comma con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. 11. Il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente, secondo criteri e modalità individuate con il decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy di cui al comma 17, che rispetto all’ammissibilità del progetto di investimento e al completamento degli investimenti, attestano: a) ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti

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nei beni di cui al comma 4; b) ex post, l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante. Con decreto di cui al comma 17 sono individuati i requisiti, anche in termini di indipendenza, imparzialità, onorabilità e professionalità, dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni. Tra i soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono compresi, in ogni caso: i) gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339; ii) le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352. Il Ministero delle imprese e del made in Italy esercita, anche avvalendosi del GSE, la vigilanza sulle attività svolte dai soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni, verificando la correttezza formale delle certificazioni rilasciate e procedendo, sulla base di idonei piani di controllo, alla verifica nel merito della rispondenza del loro contenuto alle disposizioni di cui al presente decreto e ai relativi provvedimenti attuativi.

12. Per le piccole e medie imprese, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione di cui al comma 11 sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 10.000 euro, fermo restando il limite massimo di cui al comma 7. 13. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, decorsi cinque giorni dalla regolare trasmissione, da par-

te di GSE all’Agenzia delle Entrate, dell’elenco di cui all’ultimo periodo del comma 10 entro la data del 31 dicembre 2025, presentando il modello F24 unicamente tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia delle entrate pena il rifiuto dell’operazione di versamento. L’ammontare non ancora utilizzato alla predetta data è riportato in avanti ed è utilizzabile in cinque quote annuali di pari importo. L’ammontare del credito d’imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo utilizzabile ai sensi del comma 10, pena lo scarto dell’operazione di versamento.

Allo scopo di consentire la regolazione contabile delle compensazioni effettuate attraverso il modello F24 telematico, le risorse stanziate a copertura del credito d’imposta concesso sono trasferite sulla contabilità speciale n. 1778 «Agenzia delle entrate - Fondi di bilancio» aperta presso la Tesoreria dello Stato. Il credito d’imposta non puo’ formare oggetto di cessione o trasferimento neanche all’interno del consolidato fiscale. Non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e di cui all’articolo 31 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito nonchè della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

14. Se i beni agevolati sono ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione anche se appartenenti allo stesso soggetto, nonchè in caso di mancato esercizio dell’opzione per il riscatto nelle ipotesi di beni acquisiti in locazione finanziaria, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di completamento degli investimenti, il credito d’imposta è corrispondentemente ridotto escludendo dall’originaria base di calcolo il relativo costo. Il maggior credito d’imposta eventualmente già utilizzato in compensazione è direttamente riversato dal beneficiario entro il termine per il versamento a saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo d’imposta in cui si verificano le suddette ipotesi, senza applicazione di sanzioni e interessi. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell’articolo 1, commi 35 e 36, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, in materia di investimenti sostitutivi.

15. Ai fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti a conservare, pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. A tal fine, le fatture, i documenti di trasporto e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni di cui al presente articolo. L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione

contabile predisposta dall’impresa devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale dei conti, iscritti nella sezione A del registro di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Nell’assunzione di tale incarico il revisore legale dei conti o la società di revisione legale dei conti osservano i principi di indipendenza elaborati ai sensi dell’articolo 10 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010 e, in attesa della loro adozione, quelli previsti dal codice etico dell’International Federation of Accountants (IFAC). Per le sole imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione della documentazione contabile previsto dal presente comma sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro, fermo restando, comunque, il limite massimo di cui al comma 7. 16. Sulla base della documentazione tecnica prevista dal presente articolo nonchè della eventuale ulteriore documentazione fornita dalle imprese, ivi inclusa quella necessaria alla verifica della prevista riduzione dei consumi energetici, il GSE, effettua, entro termini concordati con l’Agenzia delle entrate, i controlli finalizzati alla verifica dei requisiti tecnici e dei presupposti previsti dal presente articolo per la fruizione del beneficio. Nel caso in cui i controlli di cui al primo periodo nonchè

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le verifiche documentali e in situ di cui all’art. 22 del Regolamento (UE) 2021/241 svolte dai competenti organi di controllo nazionali ed europei sia rilevata la fruizione, anche parziale, del credito d’imposta, il GSE ne dà comunicazione all’Agenzia delle Entrate indicando i presupposti, i mezzi di prova e le ragioni giuridiche su cui si fonda il recupero, per i conseguenti atti di recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni. Nei giudizi tributari avverso gli atti di recupero il GSE è litis consorte necessario ai sensi dell’articolo 14, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546. 17. Con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, da adottare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto e sono stabilite le modalità attuative delle disposizioni di cui al presente articolo, con particolare riguardo:

a) al contenuto nonchè alle modalità e ai termini di trasmissione delle comunicazioni, delle certificazioni e dell’eventuale ulteriore documentazione atta a dimostrare la spettanza del beneficio, ivi compresa l’attestazione dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, della congruità e della pertinenza delle spese sostenute;

b) ai criteri per la determinazione del risparmio energetico conseguito, anche in relazione allo scenario controfattuale di cui al comma 9; e dell’esistenza degli ulteriori requisiti tecnici correlati agli investimenti; c) alle procedure di fruizione del credito d’imposta, nonchè di controllo, esclusione e recupero del beneficio atte a garantire il rispetto della normativa nazionale ed europea; d) alle modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa di cui al comma 21; e) all’individuazione dei requisiti, anche in termini di indipendenza, imparzialità, onorabilità e professionalità, dei soggetti autorizzati al rilascio delle certificazioni ex ante ed ex post di cui al comma 11 e di quelle di cui al comma 15, nonchè alle coperture assicurative di cui gli stessi devono dotarsi per tenere indenni le imprese in caso di errate valutazioni di carattere tecnico; f) all’individuazione delle eccezioni e delle specifiche connesse agli investimenti non agevolabili di cui al comma 6; g) alle modalità con le quali è effettuato il monitoraggio in ordine al concorso della misura al raggiungimento degli obiettivi in materia di cambiamenti climatici, in conformità all’allegato VI del regolamento (UE)

241/2021 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021. 18 Il credito d’imposta di cui al presente articolo non è cumulabile, in relazione ai medesimi costi ammissibili, con il credito d’imposta per investimenti in beni nuovi strumentali di cui all’articolo 1, commi 1051 e seguenti, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, nonchè con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica di cui all’articolo 16, del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 162. Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto. Con riferimento alla cumulabilità del credito di imposta di cui al presente articolo resta fermo quanto previsto dall’articolo 9 del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio. 19 Il Ministero delle imprese e del made in Italy provvede allo sviluppo, implementazione e gestione di una piattaforma informatica finalizzata a consentire l’attività di monitoraggio e controllo sull’andamento della misura agevolativa, anche ai fini del rispetto dei limiti delle risorse di cui al comma 21. La piattaforma è altresì funzionale a facilitare la valutazione, lo scambio e la gestione dei dati trasmessi dal GSE, nonchè alle gestione e monitoraggio di altre misure incentivanti, in modo da individuare sinergie attivabili con altre fonti di finanziamento europee, con particolare riguardo ai settori maggiormente strategici per la competitività e l’autonomia tecnologica nazionale e dell’Unione europea, nonchè a consentire l’elaborazione di un rapporto analitico sull’efficacia degli investimenti PNRR assegnati alla titolarità del Ministero delle imprese e del made in Italy. 20. Il GSE provvede sulla base di convenzione con il Ministero delle imprese e del made in Italy, alla ricezione delle domande di prenotazione e delle comunicazioni ex post di cui al comma 11 lett. b) e di quelle, ulteriori, eventualmente previste dal decreto di cui al comma 17 relative alla rendicontazione dell’investimento e al credito di imposta spettante, all’effettuazione delle verifiche della documentazione allegata dagli istanti, nonchè ai controlli di cui al comma 16 sulla base di apposita convenzione stipulata con il Ministero delle imprese e con l’Agenzia delle Entrate, con oneri a valere sulle risorse di cui al comma 21 nei limiti

massimi di 45 milioni. 21. Agli oneri derivanti dai commi da 1 a 15 del presente articolo, pari a euro 1.039,5 milioni di euro per l’anno 2024, 3.118,5 milioni di euro per l’anno 2025 e 415,8 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030, che aumentano in termini di indebitamento netto a 3.118,5 milioni di euro per l’anno 2024, e agli oneri derivanti dai commi 16, 19 e 20, pari complessivamente a euro 63.000.000 per l’anno 2024, si provvede a valere sulla nuova Misura PNRR M7- Investimento 15 “Transizione 5.0” finanziata dal Fondo Next Generation EU-Italia.». (tratto dalla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana)

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La “casa” delle presse piegatrici

Salvagnini Robotica ha aperto le porte del moderno stabilimento di Brendola dedicato allo sviluppo e alla produzione di presse piegatrici B3 e di applicazioni robotizzate P-Robot. Obiettivo dell’evento consentire ai clienti di toccare con mano la filosofia produttiva dell’azienda basata sulla verticalizzazione delle competenze

di Fabio Chiavieri

Lo stabilimento di Salvagnini

Robotica, divisione del Gruppo

Salvagnini, è stato oggetto di un progetto di rigenerazione industriale culminato con l’inaugurazione ufficiale dell’azienda nel 2017. Con questa fabbrica, il principale obiettivo del Gruppo è stato quello di concentrare e potenziare le competenze relative alla presso piegatura: è qui che vengono progettate e prodotte tutte le presse piegatrici B3. Il nome Salvagnini Robotica riflette invece la necessità di sviluppare in questo sito produttivo i progetti di robotizzazione, che ha portato all’introduzione di P-Robot. Salvagnini Robotica si occupa anche di progetti speciali di robotizzazione. Lo stabilimento di Brendola, in provincia di Vicenza, supera i 4.000 metri quadrati ed era uno stabile dismesso che è stato acquistato, riqualificato e ampliato con un’estensione dedicata agli uffici. Tra produzione vera e propria e ufficio tecnico, Salvagnini Robotica occupa oggi circa 40 persone.

Questo evento è stato un’ottima occasione, per aziende e professionisti di settore, per visitare questo moderno stabilimento e visionare personalmente la cura dei dettagli che si cela dietro la produzione di questa importante realtà.

Con B3 Salvagnini propone un uni-

co modello di pressa piegatrice altamente configurabile: si passa da modelli standard ad altri completamente automatizzati, sia nel setup degli utensili sia nella gestione degli utensili stessi all’interno delle fasi di piegatura, disponibili in numerose configurazioni che si distinguono per numero di assi, opzioni, tonnellaggi e dimensioni. All’interno dello stabilimento è sempre in funzione una P-Robot a testimoniare il layout compatto e la facilità di programmazione di questa soluzione robotizzata pensata per l’asservimento delle pannellatrici.

La casa della pressa piegatrice È così che ama definire Salvagnini Robotica il suo CEO Giulio Farina.

«Passeggiando nel nostro stabilimento – spiega – si può osservare la logica

con cui lavoriamo, quindi la nostra strategia industriale basata sulla modularità. Qui a Brendola realizziamo presse piegatrici B3 e applicazioni robotizzate, che chiamiamo P-Robot. P-Robot è stata introdotta circa due anni fa e da allora il suo è un trend di crescita costante, anche quest’anno, nonostante il rallentamento generale del mercato italiano, che dovrebbe comunque riprendersi con gli incentivi legati a Industria 5.0. Il fatto che Salvagnini abbia sempre anticipato i tempi fa sì che anche per Industria 5.0, tra i cui temi cardine c’è la sostenibilità, non ci faremo trovare impreparati. Basti pensare che già nel 2023 abbiamo presentato Impacts, uno strumento che monitora i consumi energetici dei nostri impianti. La nostra filosofia produttiva, inoltre, è da tempo orientata verso presse piegatrici ibride

che, per le taglie nella nostra gamma prodotto, garantiscono minor consumo energetico rispetto alle soluzioni idrauliche ed elettriche disponibili sul mercato.»

Automazione sì, ma commisurata alle esigenze La logica di Salvagnini Robotica è quella proporre ai clienti soluzioni su misura, altamente customizzate, che rendano l’investimento commisurato alle loro reali esigenze produttive. Quella che viene definita dall’azienda una soluzione di automazione scalabile.

«I clienti – spiega Giulio Farina – sono affascinati dall’automazione, ma questa deve essere soprattutto utile. Per questo motivo, proponiamo diversi livelli di automazione focalizzando l’attenzione sull’esigenza del cliente. Il

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PIEGATURA ROBOTIZZATA Giulio Farina, CEO di Salvagnini Robotica Presa piegatrice B3 AU-TO: il massimo livello di automazione

concetto di scalabilità non riguarda esclusivamente B3 e i suoi dispositivi di automazione, ma tutte le nostre macchine.» La pressa piegatrice B3 di Salvagnini rap-

S-CROWNING, AMS e TFC2.0 ottimizzano l’efficienza del sistema.

«L’automazione pensata per B3 semplifica la vita dell’operatore, per cui a macchine che

Lo stabilimento Salvagnini Robotica, inaugurato nel 2017, copre un’area di 4.000 metri quadrati

P-Robot rivoluzione la produzione

P-Robot è l’applicazione che combina una pannellatrice e un robot antropomorfo per produrre autonomamente kit, lotti e pezzi singoli. È una soluzione smart: semplice da programmare, semplice da utilizzare, capace di elevare a potenza la flessibilità e la produttività delle pannellatrici Salvagnini. P-Robot risolve alcune criticità tipiche delle tradizionali soluzioni robotizzate: ha un layout compatto e modulare, semplifica al massimo le attività di programmazione, sia della pannellatrice che del robot, e permette la personalizzazione per rispondere a specifiche esigenze produttive. P-Robot può integrare P1, P2 e P4. La pannellatrice è standard, proprio come il robot, ma senza rinunciare a modularità e adattatività: in base alle specifiche esigenze di ciascun cliente, al suo prodotto e a un approfondito studio di fattibilità il robot è dotato di organi di presa adeguati, per ottimizzare i cicli di carico/scarico della lamiera, migliorare la cadenza produttiva e minimizzare i tempi di attesa. P-Robot prevede soluzioni con solo asservimento di carico/scarico e sistemi più complessi, per la movimentazione automatica dei pallet o con integrazioni di terza parte – ad esempio con stazioni di formatura degli angoli, etichettatura, marcatura laser, rivettatura e saldatura. La programmazione è forse il principale punto di forza di P-Robot. Il programma di pannellatura, realizzato con STREAMBEND, può essere utilizzato senza necessità di modifiche sia su P-Robot che su pannellatrici Salvagnini senza robot. A bordo macchina il software MOVE acquisisce il programma di pannellatura, da cui elabora automaticamente le traiettorie del robot. L’operatore deve semplicemente confermare o, se necessario, modificare alcune posizioni di verifica per completare la programmazione del robot. MOVE gestisce autonomamente anche i movimenti intermedi del robot e all’operatore sono richieste solo movimentazioni ridotte. Parliamo insomma di un vero e proprio sistema di smart teaching, che rende di fatto inutile la programmazione offline del robot. P-Robot permette di scegliere la strategia più adatta a esigenze produttive contingenti. In turni non presidiati lavora naturalmente in modalità R2R (robot to robot) occupandosi di carico, scarico e impilamento delle parti. Ma la stessa P-Robot può, senza soluzione di continuità e senza riattrezzaggi, lavorare in modalità R2H (robot to human) o H2R (human to robot): nel primo caso si occupa solamente del carico dello sviluppato assegnando all’operatore lo scarico del pannello, nel secondo viene alimentata dall’operatore e scarica il pannello a fine ciclo. E la pannellatrice rimane sempre disponibile per eventuali lavorazioni completamente gestite dall’operatore.

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Esperienza a fattor comune

Da oltre dieci anni la partnership tecnologica e commerciale tra Sitema e Alea Sistemi dà vita a una cooperazione sincera e professionale, permettendo a entrambe le aziende di mantenere clienti fidelizzati e di espandersi in nuovi settori

La collaborazione tra Sitema e Alea Sistemi fonda le sue radici nel rapporto di stima e amicizia tra due persone iniziato nei primi anni 2000. In quell’epoca, l’ingegner Giorgio Gamberale, già responsabile commerciale per l’Italia e il Sud Europa dell’azienda tedesca, conosce

Giovanni Capriati, un giovane tecnico-commerciale di una ditta torinese specializzata nella fornitura di componenti e sistemi industriali e insieme danno l’abbrivio a una serie di progetti per importanti aziende principalmente nell’area piemontese e in tutti Italia per il settore automotive. “Inizialmente, vista la mia conoscenza del mercato, supportavo Sitema nella commercializzazione dei suoi prodotti e nella visita dei potenziali clienti –racconta Giovanni Capriati. Inoltre, eravamo in grado di personalizzare i sistemi che inglobavano i componenti Sitema, in base alle esigenze del cliente finale, fornendo barre lavorate a disegno e componentistica per la gestione dei prodotti Sitema Col tempo questa collaborazione si è via via consolidata così come il nostro rapporto personale di stima e fiducia.” Nel 2016, il signor Capriati insiemi ad altri soci fonda Alea Sistemi la cui produzione è dedicata quasi interamente alla produzione di profilati in alluminio per molteplici applicazioni in ambito industriale, prodotto che ormai ha praticamente sostituito ovunque i prodotti in carpenteria leggera. La sovrapposizione dei clienti di Alea Sistemi con quelli di Sitema spinge le due aziende a proseguire con ancora più energia la partnership, come spiega Giorgio Gamberale che dal 1° marzo 2023 è affiancato dall’ingegner Nico Malorgio in qualità di Junior Sales Manager per l’Italia e la Svizzera di Sitema.

“La necessità di mettere in sicurezza macchine industriali soggette a carichi sospesi, come per esempio gli stampi, è ormai un fattore imprescindibile. Per questo i prodotti Sitema, caratterizzati dalla ormai nota tecnologia SiForce, sono sempre più apprezzati sul mercato. I nostri clienti o potenziali tali sono in molti casi aziende che già lavorano con Alea Sistemi o viceversa, creando un volano molto positivo. La nostra

non è solo una collaborazione commerciale bensì tecnologica poiché Alea Sistemi è in grado di intervenire nella realizzazione delle barre costruite a disegno su cui vanno installati i sistemi anticaduta e i freni di sicurezza Sitema.”

“Sitema – prosegue Gamberale – è presente sul mercato italiano da oltre 40 anni e in questo lungo periodo ha stabilito cooperazioni ad alto valore aggiunto. Con Alea Sistemi il rapporto di fiducia, maturato con la conoscenza personale del signor Capriati è davvero unico e prezioso.”

A Mecspe 2024, dove le due aziende si sono presentate unite in un unico stand, Sitema ha presentato tutti i suoi prodotti più innovativi tra cui il freno di sicurezza elettrico KSE.

“La richiesta di prodotti che puntano alla sostenibilità ambientale ben si sposa con questo nuovo prodotto gestito e alimentato a 24 V. A Mescspe ha avuto un’ottima risonanza.” “Sebbene per Alea Sistemi la commercializzazione di componenti per l’automazione sia oggi marginale rispetto alla totale produzione dell’azienda, il know-how accumulato in questo settore, e quindi la conoscenza delle macchine dei nostri clienti storici, ci permette di fornire ancora un servizio affidabile e di proporre, i dispositivi Sitema. La nostra specializzazione è oggi la produzione di profilati di alluminio totalmente progettati e disegnati da noi sulle specifiche richieste dai nostri clienti e dal mercato. I componenti Alea Sistemi vengono prodotti totalmente in Italia e la volontà comune a tutto il nostro personale è quella di continuare a essere un’azienda dinamica impegnata soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Per questo il nostro team è composta da persone dedicate alla progettazione, lavorazione e assemblaggio dei componenti. Alea Sistemi fornisce i suoi prodotti in kit di montaggio o totalmente montati, questo permette al cliente di scegliere la tipologia di fornitura che meglio si adatta alle sue esigenze. Alea Sistemi grazie alla versatilità del suo prodotto è in grado di realizzare qualsiasi tipo di struttura in alluminio come banchi di lavoro, nastri trasportatori, scaffalature metalliche, cabine insonorizzate, postazioni di lavoro, protezioni a bordo macchina e la maggior parte delle strutture e telai industriali.”

Maggio 2024 www.ammonitore.com 12 PARTNERSHIP
La squadra comune Sitema e Alea Sistemi alla scorsa edizione di Mecspe Il nuovo freno di sicurezza elettrico KSE Sitema Esempi di sezioni di profilati prodotti da Alea Sistemi Da sinistra Giorgio Gamberale, responsabile commerciale per l’Italia e il Sud Europa di Sitema, Nico Malorgio, Junior Sales Manager per l’Italia e la Svizzera di Sitema, Giovanni Capriati, AD e responsabile commerciale di Alea Sistemi Altri prodotti di sicurezza Sitema

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CENTRI DI LAVORO

Arriva GEN 2 la nuova generazione di macchine che guarda al futuro

Come di consueto anche quest’anno HERMLE AG ha tenuto la sua tradizionale Open House a Gosheim. Appuntamento immancabile per poter ammirare nei 4 giorni gli oltre 20 centri di lavorazione in funzione e le più recenti tecnologie di produzione che rendono la lavorazione di componenti complessi più redditizia che mai come la nuova generazione 2

di Cristina Gualdoni

Da decenni, i centri di lavorazione a 5 assi della Maschinenfabrik Berthold HERMLE AG di Gosheim sono un pilastro fondamentale nella produzione quotidiana di svariati settori grazie alla loro precisione e affidabilità. I prodotti HERMLE sono ampiamente impiegati in settori prestigiosi come la costruzione di utensili e stampi, l’industria meccanica, l’automotive, la tecnologia medica, l’aerospaziale, l’elettrica, l’energia e molte altre imprese nell’indotto e terzisti. “La fortuna di Hermle è proprio quella di non dipendere da un settore specifico ma offrire soluzioni e tecnologie versatili. Proprio per questo anche in momenti di sofferenza per alcuni settori, possiamo dire che l’andamento di Hermle è stato sempre vivace”, ha commentato Daniela Bologna, direttore operativo di Hermle Italia.

Ciò che distingue i prodotti HERMLE

è la compattezza della struttura Gantry modificata, la modularità delle varianti di equipaggiamento e la rapida

installazione e messa in servizio, oltre all’affidabilità del servizio di assistenza HERMLE, che sono ampiamente apprezzati.

Tutto questo è possibile ammirarlo sugli oltre 20 centri di lavoro in funzione nello showroom e non solo in occasione dell’Open House, ma sono in funzione tutto l’anno. Questo spazio è stato creato per essere a diposizione dei clienti che possono vedere praticamente tutta la gamma di produzione con differenti configurazioni e differenti sistemi di automazione. Highlight dell’edizione 2024 dell’Open House la generazione 2. L’evento ha introdotto i primi tre modelli della generazione 2: il C 650, il C 32 e il C 42, appartenenti al segmento medio in termini di dimensioni e zona di lavoro. Questi modelli segnano l’inizio di un processo di conversione di tutti i modelli macchina verso l’architettura GEN2 entro i prossimi diciotto mesi. Le modifiche estetiche sui modelli GEN2 riguardano principalmente le due vetrature frontali e la dicitura delle macchine, uniformate su tutti i modelli. Nonostante le modifiche estetiche, la meccanica dei prodotti HER-

MLE, che garantisce precisione e accuratezza a lungo termine, rimane invariata. La superiorità delle macchine nel settore della tecnologia a 5 assi è confermata dai valori principali mantenuti ad alti livelli. La nuova generazione GEN2 è stata progettata con tecnologie all’avanguardia, con numerosi componenti software e hardware ottimizzati. Sono state apportate migliorie come l’adozione del bus di comunicazione ProfiNet e la tecnologia IO Link per i sensori, insieme a inverter di ultima generazione e altre innovazioni per aumentare le prestazioni complessive

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C42 GEN2 con tavola roto-basculante per un carico utile di fino a 1400 kg
OPEN HOUSE

delle macchine.

L’efficienza energetica è stata migliorata grazie a dispositivi di raffreddamento avanzati e all’adozione di sistemi ad alta pressione. Anche il sistema di gestione del lubrorefrigerante è stato ottimizzato per una migliore filtrazione e durata. Per quanto riguarda l’unità di comando, in futuro sarà possibile scegliere tra l’unità di comando Heidenhain TNC7 e l’unità di comando Siemens Sinumerik ONE.

C650 GEN2

Il C 650 GEN2 ridefinisce gli standard in termini di corsa e capacità di carico. Integrando le caratteristiche collaudate dei modelli fratelli più piccoli, il C 250 e il C 400, questo centro di lavoro offre una velocità massima dei rapidi lineari di 35 m/min. Dalla produzione di macchine alla meccanica di precisione, dall’ingegneria medica alla produzione di energia, dall’industria aerospaziale e automobilistica alla costruzione di utensili e stampi, fino all’industria generale dei subappaltatori, il C 650 GEN2 si adatta perfettamente a una vasta gamma di operazioni di fresatura. Dotato di una tecnologia dei fluidi completa e di un sistema di gestione ottimizzato dei trucioli, oltre a una serie di unità di lubrorefrigerazione e un nastro trasportatore incernierato, il nuovo modello di punta della Performance-Line presenta una serie di vantaggi significativi. Ad esempio, offre soluzioni per lo smaltimento dei trucioli che consentono di rimuovere tutti i tipi di truciolo dall’area di lavoro. Inoltre, il centro di lavoro C 650 GEN2 per la lavorazione a 5 assi/5 lati può essere trasportato e installato senza la necessità di smontaggio o fondazioni.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica nella produzione e nel funzionamento, HERMLE utilizza tecnologie come la costruzione leggera e il granito composito per produrre numerosi componenti anche grazie alla produzione interna, ai fornitori locali e ai componenti ad alto rendimento energetico. Il recupero energetico, i servoazionamenti di alta qualità e la comprovata longevità dei suoi prodotti testimoniano gli elevati standard di HERMLE anche durante il funzionamento quotidiano.

C32 GEN2

Il centro di lavoro C 32 GEN2 è progettato per gestire pezzi fino a 1.000 kg e eseguire lavorazioni su cinque assi contemporaneamente. Grazie alla sua capacità di

lavorare materiali difficili in tempi record e con precisione impeccabile, anche in modalità completamente automatizzata, offre un comfort operativo senza pari. Le sue applicazioni sono estremamente versatili.

Con due assi nel pezzo e tre assi nell’utensile, il C 32 GEN2 assicura posizionamenti dinamici, brevi tempi di inattività e una sicura stabilità durante la lavorazione. L’ampia area di lavoro rispetto allo spazio di installazione è un altro vantaggio notevole.

Nonostante le modifiche, la meccanica fondamentale che garantisce la precisione e l’accuratezza dei prodotti HERMLE a lungo termine rimane invariata. Questo assicura che i valori chiave della macchina rimangano eccezionalmente elevati, rafforzando la sua posizione di leadership nella tecnologia a 5 assi.

La nuova generazione GEN2 è dotata di numerosi componenti software e hardware all’avanguardia. L’architettura elettrica è stata aggiornata per includere ProfiNet come bus di comunicazione, mentre molti sensori sono stati convertiti in IO Link, rispettando gli standard internazionali. Inoltre, la rete di azionamento delle macchine Heidenhain è stata rivisitata con convertitori di ultima generazione, garantendo un funzionamento più efficiente. L’intera piattaforma introduce nuove tecnologie e funzionalità, come un’interfaccia all’avanguardia e capacità di valutazione/ diagnostica per un’analisi migliore in caso di guasti. Per quanto riguarda l’efficienza energetica anche per questo centro di lavoro sono garantiti gli standard di casa Hermle.

C42 GEN 2

La C 42 GEN2 rappresenta la continua transizione verso una nuova generazione di macchine del futuro. Il centro di lavoro C 42 GEN2 della High Performance Line costituisce un efficace punto di accesso alla tecnologia MT (fresatura e tornitura combinata), evolvendo senza soluzione di continuità in un centro ad alte prestazioni per fresatura e tornitura.

Come centro di fresatura e tornitura, la C 42 / C 42 MT GEN2 risponde alle esigenze di massima precisione e tolleranze molto piccole grazie ai suoi percorsi ottimizzati in base alle dimensioni del pezzo e all’utilizzo ben studiato a 5 assi. Durante questo processo di modifica la meccanica non è stata modificata, garantendo precisione e affidabilità. I valori chiave della macchina rimangono eccezionalmente elevati, riaffermando così chiaramente la sua posizione dominante nel campo della tecnologia a 5 assi. Numerosi componenti software e hardware dispongono ora di tecnologie all’avanguardia. L’intera architettura elettrica è stata rinnovata per incorporare ProfiNet come bus di comunicazione, mentre un numero significativo di sensori è stato convertito in IO Link (standard internazionale). Inoltre, l’intera rete di azionamento delle macchine Heidenhain è stata rivista e dotata di convertitori dell’ultima generazione. Sono tutti componenti che rendono le macchine ancora più efficienti. L’intera piattaforma introduce nuove tecnologie e funzioni, tra cui una tecnologia di interfaccia all’avanguardia e capacità di valutazione/diagnostica per una migliore analisi del servizio in caso di errori. L’efficienza energetica dell’intera macchina (unità di raffreddamento del quadro elettrico e del mandrino) è stata ulteriormente migliorata in combinazione con i sistemi ad alta pressione. In futuro, molte delle unità ausiliarie passeranno ad azionamenti a controllo di frequenza, consentendo un controllo a circuito chiuso basato sulla domanda e quindi più efficiente dal punto di vista energetico. Oltre ai vantaggi finanziari per i nostri clienti, questo ci consente anche di dare un contributo reale alla protezione del clima. L’intera gestione del CL (CL = lubrorefrigerante) è stata completamente modificata. Questa ottimizzazione migliora la filtrazione del CL, migliorandone così la pulizia e la longevità.

Ampliamento magazzino utensili compatto ZM 30 per i modelli macchina C 650, C 32 e C 42 (GEN2)

Con l’introduzione dei modelli GEN2, sarà inoltre disponibile un nuovo ampliamento magazzino utensili estremamente compatto. L’ampliamento magazzino utensili

30 estremamente compatto per tutti e tre i modelli GEN2

ZM 30 aumenta di altri 30 utensili il numero di posti disponibili nel magazzino, e questo a fronte di un ingombro ridotto di quasi il 50% rispetto agli attuali ampliamenti magazzini utensili.

L’ampliamento magazzino utensili verrà semplicemente adattato all’attuale punto di caricamento magazzino, sul retro delle macchine. Si inserisce in modo armonioso nel rivestimento della macchina, così da garantire appieno l’accesso da parte del servizio di assistenza nonostante le dimensioni d’ingombro ridotte. Anche la messa in servizio si prefigura semplice e senza complicazioni. Come tutti gli ampliamenti magazzino utensili di HERMLE, l’ampliamento magazzino utensili può essere dotato di una zona di comando (schermo touch) nonché di uno strumento per l’identificazione degli utensili.

Ecco i principali punti delle macchine GEN2 di HERMLE:

• Aumento dell’efficienza energetica

• Switch completo dell’architettura del sistema di azionamento

• Garanzia per il futuro

• Nuova piattaforma – nuova tecnologia

• Nuove possibilità / funzioni

• Opzioni di analisi

• Sistemi di misurazione

• Livello bus di campo ProfiNet

• Sensori IO-LINK

• Compatibilità garantita rispetto all’attuale generazione

• Nuovo sistema del lubrorefrigerante incentrato sull’efficienza energetica

• Nuova generazione di azionamenti

• Tecnica di trasmissione intelligente

• Potenti opzioni di diagnosi

• Tecnica di interfaccia ultramoderna

• Ampia gamma di mandrini universali

• Tecnica di comando TNC7 o Sinumerik ONE

Maggio 2024 www.ammonitore.com 15
C 32 GEN2 con tavola roto-basculante per un carico utile fino a 1000 kg C 650 GEN2 con tavola roto-basculante per un carico utile fino a 1500 kg Ampliamento magazzino utensili ZM 30 - L’ampliamento magazzino utensili ZM Alcuni pezzi lavorati in mostra all’Open House

“Innovazioni e prospettive: il panorama completo di GrindingHub 2024”

GrindingHub 2024 è destinato a rivoluzionare il settore della rettifica, presentando una vasta gamma di innovazioni e soluzioni all’avanguardia che promettono di trasformare il modo in cui vengono prodotti e lavorati i materiali

L’evento, organizzato dall’Associazione tedesca dei costruttori di macchine utensili (VDW) in collaborazione con la Fiera di Stoccarda, si terrà dal 14 al 17 maggio 2024 e attirerà l’attenzione di professionisti e appassionati del settore provenienti da tutto il mondo. Helmut Gaisberger, direttore vendite globali dell’azienda svizzera di ingegneria meccanica G-Elements, riflette sull’importanza di GrindingHub come piattaforma per presentare le innovazioni nel settore della rettifica. La prima edizione di GrindingHub è stata un successo travolgente per G-Elements, che ha ottenuto numerosi contatti e opportunità di networking che hanno contribuito a rafforzare la posizione dell’azienda nel settore. Gaisberger anticipa con entusiasmo la seconda edizione di GrindingHub, che si terrà a Stoccarda, una posizione strategica nel cuore della regione Germania-Austria-Svizzera.Una delle caratteristiche distintive di GrindingHub è lo Startup Hub, un’area de-

dicata alle giovani imprese che stanno rivoluzionando il settore con idee innovative e soluzioni all’avanguardia. G-Elements, tra le aziende partecipanti allo Startup Hub, presenterà una rettificatrice cilindrica completamente nuova. Questa macchina, allineata verticalmente e caratterizzata da un design compatto e leggero, promette di rivoluzionare il settore con la sua efficienza energetica e la sua semplicità d’uso. Ma le innovazioni non si fermano qui. Spanflug Technologies, con sede a Monaco, presenterà la sua piattaforma di produzione CNC per pezzi torniti e

fresati. Questa soluzione, denominata Spanflug Buy, semplifica il processo di approvvigionamento per le aziende di ingegneria meccanica, consentendo loro di ottenere preventivi rapidi e ordinare parti online in modo efficiente. Con una rete di oltre 300 partner affiliati e più di 6.000 macchine CNC in Germania e Austria, Spanflug Technologies sta ridefinendo il concetto di produzione su richiesta. AT-Robotics, un’altra azienda presente allo Startup Hub, presenterà il suo sistema automatizzato per la preparazione del tagliente degli utensili da taglio. Questa soluzione unica, basata su un processo di intelligenza artificiale, offre una precisione estrema e una maggiore durata degli utensili, rivoluzionando il modo in cui vengono preparati gli utensili per la rettifica e la lavorazione dei metalli.

Weber Technologies, con sede a Potsdam, si concentrerà sui suoi rivestimenti diamantati ad alte prestazioni, ideali per una vasta gamma di applicazioni industriali. Questi rivestimenti, utilizzati principalmente nell’in-

dustria dentale, nella costruzione di stampi e nell’industria aeronautica e automobilistica, offrono una maggiore durata degli utensili e una migliore performance durante la lavorazione dei materiali più duri e abrasivi. Infine, ai-omatic Solutions, con sede ad Amburgo, presenterà il suo software basato sull’intelligenza artificiale per la manutenzione predittiva delle macchine. Questa soluzione innovativa offre un assistente digitale per la manutenzione che monitora automaticamente le macchine, rileva in anticipo i guasti e prevede il momento ottimale per la manutenzione, consentendo alle aziende di risparmiare enormi costi e migliorare l’efficienza operativa. In sintesi, GrindingHub 2024 promette di essere un evento imperdibile per tutti coloro che sono interessati alle ultime innovazioni nel settore della rettifica. Con soluzioni all’avanguardia, presentate da giovani aziende dinamiche e innovative, questa fiera offre un’opportunità unica per scoprire le tecnologie del futuro e stabilire nuove collaborazioni nel settore industriale. La trasformazione del settore della rettifica è in corso, e GrindingHub 2024 sarà il punto di partenza di questa rivoluzione.

All4pack Emballage Paris 2024 “L’innovazione non si ferma

mai”

ALL4PACK EMBALLAGE PARIS (dal 4 al 7 novembre 2024 a Paris Nord Villepinte) è la principale fiera internazionale in Francia per tutti gli attori del settore dell’imballaggio

Il settore del packaging è al centro delle sfide del settore in termini di circolarità e di decarbonizzazione.

Oggi deve affrontare molteplici sfide: ambientali, economiche, logistiche e, naturalmente, normative, con le leggi AGEC e sul clima e la resilienza in Francia, nonché il progetto di legge sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR), in discussione al Parlamento europeo.

L’edizione 2024 di ALL4PACK EMBALLAGE PARIS si afferma ancora una volta come luogo di business, ma sarà anche un momento di riflessione e influenza, un laboratorio di idee e innovazione per tutti gli attori e i decisori del settore del packaging. A tal fine, il salone ha istituito un “Comitato di esperti”, composto da 14 membri appartenenti ad alcuni tra i più importanti gruppi internazionali nei loro settori che si riuniscono per discutere le loro aspettative in qualità d’industrie che utilizzano il packaging e permettono alla fiera di essere al corrente delle preoccupazioni concrete del settore.

Sono attesi 1.100 espositori e marchi, di cui il 50% internazionali, con ad oggi, il 70% della superficie del salone è già prenotata.

L’edizione 2024 svolgerà nei padiglioni 4 e 5 del Parco delle Esposi-

zioni di Paris Nord Villepinte. In particolare il padiglione 4 riunirà gli espositori che offrono macchine di lavorazione e riempimento/confezionamento multi-settore; Marcatura, codifica e stampa di imballaggi; lavorazione, etichette e ospiterà anche la nuova area ALL4PACK CIRCULARITY

Il padiglione 5 riunirà i mondi del Processing, della Logistica e del Packaging, oltre all’area conferenze e all’attesissima area ALL4PACK Innovations, insieme al media hub e all’ufficio stampa.

Per tutta la durata della fiera, esperti del settore condivideranno le loro competenze su temi legati alle sfide

del settore del packaging in diversi spazi.

• Lo spazio ALL4PACK CIRCULARITY è un›area dedicata alla circolarità che riunisce startup innovative e altri attori impegnati nel processo di transizione. ALL4PACK CIRCULARITY ha l›obiettivo di riunire gli attori coinvolti nei temi dell›eco-design, del riciclo, del riuso e della riduzione dell’impronta ambientale, mettendo in evidenza soluzioni innovative per le aziende che utilizzano imballaggi. In questo spazio i visitatori troveranno lo startup village e un’agorà dedicata agli interventi degli espositori

• L’area ALL4PACK Innovations, co-progettata quest’anno con l’European Brand & Packaging Desi-

gn Association (EPDA), presenterà i vincitori degli ALL4PACK Innovation Awards 2024. Questo spazio esplorerà le ultime tendenze e offrirà l’opportunità di scoprire, attraverso gli espositori vincitori del concorso, le novità dei settori presentati in fiera. Saranno inoltre evidenziati i vincitori dei concorsi partner della fiera: L’Oscar dell’Imballaggio, NVC Gouden Noot, SIAL Innovations, Emballage 5.0. Inedito in questo spazio: un’esposizione di packaging innovativi provenienti e selezionati dall’EPDA.

• Inoltre, le visite guidate “Pack Innovation Tour” e “Pack Machine Tour” sveleranno soluzioni innovative selezionate da esperti: incontri con gli espositori, macchine in funzione, scoperta di packaging all’avanguardia.

• Durante i 4 giorni della fiera, l’area ALL4PACK Conference offrirà un programma completo di 27 conferenze di alto livello, in connessione con le principali sfide che devono affrontare le industrie che utilizzano gli imballaggi: ambientali, legislative, tecnologiche ma anche sociali, con le nuove abitudini dei consumatori francesi ed internazionali.

Tutte le conferenze saranno gratuite, ad accesso libero e tradotte (francese/inglese).

Maggio 2024 www.ammonitore.com 16 FIERE ED EVENTI

LIGNA festeggia 50 anni

Nel 2025 la fiera della lavorazione e del trattamento del legno festeggerà mezzo secolo

La fiera leader mondiale dell’industria della lavorazione e del trattamento del legno si staccò nel 1975, nel pieno della crisi petrolifera, da HANNOVER MESSE, nella cui cornice rientrava da anni come “Settore delle macchine per la lavorazione del legno”, un comparto in continua crescita sotto gli auspici dell’Associazione di categoria delle macchine per la lavorazione del legno interna a VDMA (Associazione tedesca dell’industria meccanica e impiantistica). Le origini di LIGNA risalgono in effetti al 1950, quando la manifestazione si tenne per l’appunto come “Settore delle macchine per la lavorazione del legno” all’interno della “Fiera industriale tedesca di Hannover” su un’area di 2.780 metri quadrati. Nel 1955 l’area si allargò a 8.000 metri quadrati, e nel 1965 erano già occupati 22.500 metri quadrati. Dal 28 maggio al 3 giugno 1975 LIGNA fece il suo debutto ad Hannover come manifestazione a sé con la denominazione di “Fiera internazionale delle machine e delle attrezzature per l’industria della lavorazione del legno”. Vi parteciparono 720 espositori, per il 50 per cento di provenienza estera, che occupavano 60.000 metri quadrati. Da allora, LIGNA è cresciuta sino a diventare indiscusso evento di punta e di riferimento del settore sia per gli espositori sia per i visitatori ed è ampiamente riconosciuta nel contesto fieristico internazionale come un calibro da 90 dell’industria dei beni di investimento.

Il quadro generale del cinquantenario di LIGNA è intessuto di sfide. Il settore è alle prese con difficoltà economiche non indifferenti: calo degli ordini dovuto a cause quali il ristagno del settore dell’edilizia, diminuzione delle vendite, pressione dei costi, lavoro a orario ridotto, carenza di manodopera qualificata, licenziamenti, nuove disposizioni legislative per catene di approvvigionamento e economia circolare. In tutta la sua storia, LIGNA è stata spesso descritta come una roccia nella tempesta e come barometro congiunturale. La sua resilienza si è resa evidente ad esempio nel 1985, quando il comunicato finale includeva una affermazione che andrebbe benissimo anche per la situazione attuale dell’industria: “Grazie alle innovazioni presentate, LIGNA HANNOVER 1985 avrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi un duraturo impatto sull’andamento delle vendite dell’industria del legno e diventerà una colonna portante dell’economia del settore, attualmente indebolita dal rallentamento della domanda nel campo delle costruzioni”. Come affermano gli organizzatori di LIGNA – Deutsche Messe AG di Hannover e Associazione dei costruttori tedeschi di macchine per la lavorazione del legno interna a VDMA di Francoforte sul Meno – LIGNA continua ad essere ancora oggi, alla vigilia del suo 50esimo anniversario, espressione di due elementi importanti: la forza di innovazione tecnologica dell’intero settore e un forte senso di spirito della comunità. In collaborazione con le aziende espositrici, LIGNA si evolve continuamente, naviga con coraggio attraverso le crisi, modella il progresso e contribuisce fattivamente a dare forma al futuro.

“LIGNA è una fiera davvero unica. In cinque decenni è sempre riuscita a riunire con successo tutti i temi del settore sotto un unico tetto assegnando comunque ad ognuno di essi uno spazio specifico. L’entusiasmo di tutti i player per il loro settore e per la sua capacità di inno vazione e di prestazione è unico nel suo gene re. Ognuno di loro è motivato da un impegno condiviso a favorire il progresso tecnologico, così da garantire affari e sviluppo, stabilità e prosperità. Come organizzatori, abbiamo la possibilità di testimoniare questo spirito e di contribuire ad esso, e siamo orgogliosi di poter essere parte di una community così eccezio nale”, dice Stephanie Wagner, Responsabile di LIGNA in Deutsche Messe.

“Senza LIGNA, i costruttori tedeschi di mac chine e utensili per l’industria del legno non avrebbero potuto affermarsi come hanno fatto. Per diventare leader del mercato mondiale è necessario essere all’avanguardia nella tecno logia e dimostrare la propria leadership a tutto il mondo. E mi risulta che non ci sia azienda del nostro settore che non guardi a LIGNA come a un appuntamento imprescindibile con il calendario delle innovazioni. LIGNA è parte inseparabile della nostra storia di successo”, dice Bernhard Dirr, Direttore Generale dell’As sociazione dei costruttori tedeschi di macchine per la lavorazione del legno interna a VDMA. È possibile ripercorrere tutta la storia di LIGNA su www.ligna.de

Maggio 2024 www.ammonitore.com 17
FIERE ED EVENTI

Eaton lancia la campagna di riacquisto ‘Trade-In 2024’

L’iniziativa è attiva fino al 30 giugno in tutta Europa. I clienti possono acquistare UPS più efficienti ad un costo ridotto, smaltendo al contempo in modo sostenibile i dispositivi obsoleti

Qualsiasi squadra, per avere successo, deve poter contare sulle condizioni ottimali dei propri migliori giocatori: nella sfida per la protezione dell’alimentazione delle infrastrutture IT critiche, i sistemi di alimentazione ininterrotta (UPS) sono senza dubbio i fuori classe in gara. Con questa consapevolezza, Eaton, azienda specializzata nella gestione intelligente dell’energia, ha lanciato la nuova campagna ‘Trade-In 2024’, che proseguirà per l’intera primavera in tutta Europa.

La campagna di permuta, attiva fino al 30 giugno 2024, è progettata per semplificare la quotidianità dei responsabili IT, consentendo loro di acquistare un nuovo e migliore UPS, liberandosi al contempo del precedente dispositivo in modo ecologicamente responsabile.

L’offerta è disponibile tramite i Partner IT ufficiali di Eaton e si applica a una vasta gamma di modelli UPS interattivi e online dell’azienda, adatti per l’impiego in qualsiasi infrastruttura IT distribuita.

Luciano Livrani, IT Channel Manager di Eaton, ha dichiarato: “Questa campagna si inserisce all’interno del nostro continuo impegno verso la sostenibilità e la creazione di valore reale

da offrire ai nostri clienti. Permutando il vecchio UPS, le aziende non solo possono aggiornare i propri sistemi dotandoli di tecnologia più avanzata a un costo ridotto, ma contribuiscono anche alla riduzione dell’impatto ambientale dei rifiuti elettronici, assicurandosi che i dispositivi obsoleti vengano smaltiti sostenibilmente”. Partecipando a questa campagna, i clienti possono godere dei benefici di disporre di un UPS performante, che includono:

• Continuità delle operazioni - i nuovi sistemi UPS di Eaton forniscono un backup affidabile della batteria, assicurando la continuità senza interruzioni delle operazioni aziendali, anche durante i blackout.

• Protezione dei dati - salvaguardia contro la perdita o la corruzione dei dati, grazie allo spegnimento sicuro del sistema o al passaggio all’alimentazione di riserva in caso di interruzioni di corrente.

• Sicurezza dei dispositivi - riduzione del rischio di danni a dispositivi IT sensibili attraverso la regolazione dell’alimentazione di corrente durante picchi di tensione o fluttuazioni.

• Efficienza e compatibilità - gli UPS più recenti sono più efficienti dal punto di vista energetico e consen-

tono di contenere i costi legati all’alimentazione. Offrono anche una maggiore compatibilità con l’infrastruttura IT e dispongono di funzionalità migliorate, come software di gestione più avanzati o un fattore di potenza migliorato.

Livrani ha aggiunto: “Aggiornare regolarmente i sistemi UPS aiuta a pro-

teggere l’infrastruttura IT, a prevenire la perdita di dati e salvaguardare le apparecchiature di valore. Insieme ai nostri IT Channel Partner, forniamo alle aziende il supporto di consulenti esperti, per garantire una facile transizione dal precedente UPS a una nuova soluzione su misura per loro esigenze, assicurando sempre un adattamento perfetto”.

Garanzia di 4 anni su tutti i suoi prodotti motion plastics

I cavi chainflex sono stati solo l’inizio: ora igus estende la garanzia di quattro anni a tutti i suoi prodotti con una durata d’esercizio calcolabile mediante i tool online proprietari

La garanzia di quattro anni offerta da igus non ha eguali nel mondo dell’industria manifatturiera ed è attiva con effetto immediato su gran parte del portfolio prodotti motion plastics dell’azienda di Colonia. D’ora in avanti, quindi, i clienti possono beneficiare della garanzia estesa su soluzioni quali catene portacavi e cavi chainflex, sulla tecnologia lineare e di azionamento drylin, sulla tecnologia viti/madreviti dryspin e su componenti quali i cuscinetti a strisciamento e i semilavorati iglidur. Completano la gamma di prodotti con garanzia estesa i cuscinetti a sfera xiros, gli snodi sferici igubal, gli ingranaggi, le ralle e i componenti stampati in 3D configurati online mediante il servizio “iglidur designer”. Questa eccezionale estensione della garanzia è resa possibile dagli oltre 15.000 test effettuati annualmente da igus nel proprio laboratorio interno sito presso la sede centrale di Colonia. Qui, l’azienda sottopone i propri prodotti a prove specifiche di durata e resistenza per ogni tipo di applicazione. L’esperienza acquisita in fase di test è alla base dei tool online offerti da igus per il calcolo della durata d’esercizio, che consentono ai clienti di determinare con precisione l’aspettativa di utilizzo di un compo-

nente prima di acquistarlo. Dai dati affidabili per il calcolo della durata d’esercizio all’introduzione della garanzia estesa a 4 anni, il passaggio è stato breve, come spiega Giulio Ferrante, Country Manager divisione dry-tech in igus Italia: “La garanzia offre ai nostri clienti l’opportunità di progettare in modo preciso la loro applicazione e di scegliere sempre il prodotto più conveniente e più sicuro”. Già la garanzia di 3 anni, precedentemente applicata alle catene portacavi e ai cavi igus era molto apprezzata dai clienti, così come l’estensione a 4 anni introdotta nel 2023 per i cavi chainflex. La nuova garanzia si applica per un massimo di quattro anni dalla consegna o per il numero di doppie corse o di ore di servizio calcolate individualmente per ogni prodotto, in base a quale target viene raggiunto prima. Da sempre igus si impegna a fornire ai propri clienti soluzioni durevoli che richiedono poca manutenzione. “La lunga durata d’esercizio dei nostri componenti contribuisce ad aumentare l’efficienza produttiva in termini di risorse: consente, infatti, di risparmiare dal punto di vista della manodopera ma anche da un punto di vista economico”, spiega Marcello Mandelli, Country Manager

per la divisione Sistemi per Catene Portacavi presso igus Italia. Con questa garanzia, lo specialista delle motion plastics assicura ai propri clienti

la massima affidabilità operativa, e contribuisce anche a una maggiore sostenibilità e a una gestione attenta al risparmio delle risorse.

Maggio 2024 www.ammonitore.com 18 NEWS AZIENDE

Gestione semplificata, prestazioni massime

Dalla riaffilatura in dieci giorni lavorativi agli astucci etichettati, Hoffmann Group rivoluziona la riaffilatura degli utensili rendendola ancora più conveniente grazie a un servizio semplice da gestire, senza sprechi di tempo e risorse

Anche gli utensili per asportazione truciolo possono essere rigenerati. Grazie al processo di riaffilatura è possibile allungare la vita di punte, frese, maschi e altri utensili e riportarli alle prestazioni originali, risparmiando fino all’85% rispetto all’acquisto del nuovo. Sempre più richiesta da industrie e officine meccaniche, la riaffilatura degli utensili è uno dei servizi di punta di Hoffmann Group che, grazie a un team di affilatori specializzati e affilatrici di ultima generazione, oggi è in grado di rigenerare un utensile in dieci giorni lavorativi, offrendo ai propri clienti un servizio ancora più semplice da gestire.

QUANDO CONVIENE RIAFFILARE?

L’Ing. Davide Osti, Product Manager Cutting Tools di Hoffmann Italia, spiega che la convenienza della riaffilatura rispetto all’acquisto del nuovo dipende indicativamente dalle dimensioni dell’utensile. Di solito, è sempre più conveniente per utensili con diametro dieci o superiore, mentre potrebbe non valere la pena per quelli più piccoli. “Tuttavia, se i costi di riaffilatura e acquisto del nuovo sono simili – sottolinea Osti – allora la riaffilatura è preferibile perché consente di sfruttare le materie prime in modo efficiente. Noi proponiamo infatti prezzi molto competitivi anche per la riaffilatura degli utensili più piccoli, così da dare una seconda vita anche a utensili che altrimenti andrebbero scartati”.

RIAFFILATURA IN 10 GIORNI LAVORATIVI

Oltre alla dimensione dell’utensile e all’utilizzo efficiente delle materie prime, anche i costi di gestione complessivi influenzano la scelta tra la riaffilatura o l’acquisto di un nuovo utensile. Per incoraggiare i propri clienti a preferire la riaffilatura quando possibile, Hoffmann Group ha totalmente rinnovato il servizio di riaffilatura utensili rendendolo ancora più efficiente e facile da gestire.

“Abbiamo semplificato al massimo il processo Ad esempio – spiega Osti – mettiamo a disposizione un listino di riaffilatura completo e facilmente consultabile per permettere ai nostri clienti di farsi subito un’idea della potenziale spesa. Inviamo comunque sempre un’offerta prima di iniziare il lavoro, così il cliente può valutarne la convenienza in modo trasparente e, dalla conferma dell’offerta, garantiamo la consegna degli utensili ricondizionati entro dieci giorni lavorativi, restituiti in astucci etichettati che consentono di identificarne il contenuto senza dover estrarre l’utensile”. A tutto ciò, si aggiunge la consueta consulenza dei tecnici Hoffmann. In base al tipo di lavorazione a cui è destinato l’utensile, vengono suggeriti al cliente la riaffilatura e il rivestimento più adatti. In più, è disponibile il servizio di rivestimento di utensili nuovi non rivestiti e, su richiesta, è possibile ricevere protocolli di misura per utensili sia nuovi sia riaffilati.

RIAFFILATURA IN QUATTRO PASSAGGI

La maggior efficienza perseguita da Hoffmann Group si riflette in un processo estremamente semplice che si esaurisce in pochi passaggi. Dopo aver contattato il team riaffilatura, il cliente riceve una box antiurto imbottita in gommapiuma in cui riporre in modo sicuro gli utensili da riaffilare e un co-

dice con cui contattare il corriere per il ritiro. Una volta controllati gli utensili e verificata l’opportunità di riaffilarli in base allo stato di usura, viene inviata un’offerta da confermare prima di iniziare la lavorazione. In dieci giorni lavorativi dalla conferma, vengono consegnati gli utensili ricondizionati, custoditi in astucci etichettati, nella stessa box che rimane in dotazione al cliente per la successiva riaffilatura.

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La box antiurto con cui inviare gli utensili da riaffilare viene fornita da Hoffmann Group e rimane in uso al cliente
Hoffmann Group ha rivoluzionato il servizio di riaffilatura, ancora più efficiente con tempi di consegna in dieci giorni lavorativi Davide Osti, Product Manager Cutting Tools di Hoffmann Italia

Mewa acquisisce Mikroclean

Il Gruppo ad azionariato familiare Mewa continua a espandersi: dal 29 febbraio la Mikroclean GmbH, specializzata nella pulizia delle camere bianche, è diventata una società interamente controllata dal Gruppo Mewa

Il fornitore di servizi tessili, presente in tutta Europa, amplia in questo modo la sua offerta di servizi specializzati in ambito B2B. Mikroclean ha sede a Grafenberg, vicino a Metzingen , possiede due filiali, a Berlino e a Essen e serve, tramite dieci centri di assistenza, clienti in Germania, Austria, Svizzera e in altri Paesi europei. Tra i clienti annovera aziende del settore manifatturiero, medicale, farmaceutico e biochimico.

La Mikroclean GmbH è stata fondata nel 2012 da Timo Speck. La sua esperienza come responsabile tecnico nel settore della pulizia di edifici lo ha portato alla convinzione che solo un fornitore dotato di competenze specialistiche potesse fornire un servizio di pulizia delle camere bianche di alta qualità. Da allora la sua azienda è diventata una realtà innovativa specializzata in questo settore. Completano l’attività dell’azienda anche la formazione e la qualificazione del

Timo Speck continuerà a gestire l’azienda insieme a Günes Yenen, che fino ad ora aveva ricoperto il ruolo di amministratore delegato alla Mewa in Inghilterra. Bernhard Niklewitz, Chief Executive Officer (CEO) Mewa, spiega: “Vogliamo ampliare e potenziare costantemente le competenze acquisite nel settore delle cleanroom. La partnership con Mikroclean ci apre nuove opportunità di crescita in questo segmento. Siamo lieti di accogliere Timo Speck e il suo team e di dar loro il benvenuto nel gruppo Mewa”. Timo Speck guarda con soddisfazione alle sinergie e alle opportunità offerte dalla collaborazione con un player internazionale: “Dico sempre ai nostri clienti: la vostra camera bianca è anche la nostra camera bianca, perché la loro pulizia comporta un

alto livello di responsabilità. E noi prendiamo molto seriamente questa responsabilità. Sono lieto di poter ampliare ulteriormente e in modo mirato i nostri servizi, avendo al nostro fianco Mewa”.

Il Gruppo Mewa amplierà l’offerta di servizi nel segmento delle camere bianche. L’integrazione di Mikroclean è un importante passo strategico in questa direzione. Presso la sede Mewa di Meißenheim viene al momento realizzato un nuovo impianto dedicato alla gestione a 360° dell’abbigliamento da lavoro utilizzato nelle camere bianche.

La partnership con Mikroclean apre per Mewa nuove opportunità nel segmento camere bianche core sono i panni riutilizzabili di propria produzione e l’abbigliamento da lavoro e protettivo per l’industria, le officine, gli artigiani e la gastronomia. Il servizio B2B comprende la fornitura, il lavaggio, la riparazione e la

riconsegna dei tessili, nel rispetto di standard di qualità, igiene e sicurezza certificati. In tutta Europa più di 1,1 milioni di dipendenti indossano l’abbigliamento da lavoro Mewa e circa tre milioni utilizzano i panni riutilizzabili Mewa per pulire impianti e macchinari. Con 47 sedi e circa 5.700 dipendenti, l’azienda familiare rifornisce oltre 200.000 aziende di vari settori in tutta Europa. Nel 2022 ha realizzato un fatturato di 829 milioni di euro. Mewa è stata fondata nel 1908 ed è pioniera nei servizi tessili sostenibili. La strategia aziendale è costantemente orientata alla sostenibilità. Per il suo orientamento al cliente, la gestione della qualità e delle risorse, Mewa ha già ricevuto diversi riconoscimenti. In particolare, in Italia nel 2021 ha ottenuto da Confindustria il riconoscimento di “Best Performer dell’economia circolare” nella categoria Grandi Imprese di Servizi.

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personale addetto alla pulizia delle camere bianche.

Manufacturing: l’innovazione passa ancora dalle persone

Grazie alla tavola rotonda organizzata da OMRON presso il proprio iLab di Milano, alcuni tra i principali player del settore industriale – Kaizen Institute Italy, FasThink, BTicino, CLECA e Cosmelux – hanno potuto delineare il futuro della produzione, individuando nella collaborazione tra uomo e tecnologia il nuovo cuore pulsante delle fabbriche

Si è tenuto venerdì 19 aprile, presso l’Innovation Lab (Ilab) OMRON di Milano, l’evento “Sfide e soluzioni per guidare l’industria verso flessibilità ed efficienza”, che aveva l’obiettivo di evidenziare l’evoluzione delle fabbriche e delle aziende manifatturiere alla luce della trasformazione digitale, della convergenza IT/OT e dell’automazione.

Co-protagonisti dell’incontro insieme a OMRON, i partner FasThink, realtà specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni software che integrano tecnologie OT con i sistemi informatici IT, e Kaizen Institute Italy, società consulenziale internazionale votata a migliorare le performance industriali in maniera sostenibile mantenendo le persone al centro del cambiamento con la tecnologia a supporto. Accanto a loro, hanno avuto particolare rilievo le testimonianze fornite da aziende leader nei propri ambiti di riferimento: BTicino, tra i principali player mondiali nel settore delle infrastrutture digitali ed elettriche degli edifici; Cosmelux, eccellenza nel settore della laccatura e della metallizzazione UV di packaging per la cosmetica, e CLECA, azienda punto di riferimento nel settore alimentare. Il tema principale della giornata è stato l’innovazione, riconosciuta all’unanimità da tutti i relatori come elemento essenziale per lo sviluppo. Proprio l’innovazione, infatti, si è concretizzata nell’adozione dei Big Data e nell’applicazione di un processo graduale che mette al centro le persone.

L’innovazione: da ambizione ad esigenza, inseguendo i driver di mercato In un’era dominata da rapidi cambiamenti e da una continua trasformazione digitale, il panorama industriale globale necessita di competenze specializzate, esperienze consolidate e capacità adattive che, nel caso del comparto manifatturiero, devono esplicitarsi sia in ambito decisionale che produttivo. A richiederlo è il mercato stesso, come spiega Chiara Rovetta, Communication Manager di OMRON: “Dalla sequenzialità, che rispondeva a esigenze di massa con lotti di produzione unici, siamo passati alla modularità, alla produzione a isole, dettata non solo da esigenze sempre maggiori di customizzazione del prodotto, ma anche di riconfigurazione produttiva.” Il tutto, in un’ottica sostenibile, come ricorda Michele Franceschini, COO di CLECA: “Da processi produttivi basati sui principi di efficienza e di ottimizzazione della capacità produttiva, siamo gradualmente passati alla sostenibilità intesa come linea guida di tutto il processo produttivo. L›attenzione ora rivolta in particolare all›efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi e alla lean production, rappresenta la leva che, a sua volta, scatena l’innovazione.” Proprio l’innovazione, per tutti i relatori, diviene quindi la scelta imprescindibile di ogni azienda. “Se le aziende oggi non investono in innovazione, rischiano di essere tagliate fuori dal mercato nei prossimi anni. Era valido prima e lo sarà a maggior ragione in futuro”, ammonisce Marco Marella, General Manager di FasThink.Il nuovo obiettivo è pertanto raggiungere un’“efficienza di flusso” che, come spiega Bruno Fabiano, Managing Director & Founding Partner di Kaizen Institute Italy, “significa mantenere l’efficienza soddisfacendo una domanda reale, ovvero una domanda con un mix, con delle variazioni, delle personalizzazioni, mettendo insieme tempi e produttività”.

Il traguardo, agli occhi dei relatori, è raggiungibile attraverso molteplici strumenti digitali, che però non possono prescindere da una connessione: quella tra strumenti OT, fisici ed IT, ecosistemi che possono rimanere separati, ma che vanno necessariamente collegati nell’ottica della “digitalizzazione” della fabbrica.

I dati: il fattore decisivo della trasformazione digitale

Se la trasformazione digitale si è rivelata il veicolo principale su cui ha viaggiato l’innovazione per colmare i gap produttivi manifatturieri, sfruttando sinergie tra strategie, tecnologie e persone, i dati sono oggi uno dei punti di attenzione principale delle aziende per attuare l’innovazione.

“Non c’era un singolo ambito dell’azienda che non fosse toccato da un’ipotesi di digital transformation o che non avesse un evidente beneficio dall’utilizzo di tecnologie abilitanti, ma per noi il controllo dei Big Data si è rivelato fondamentale. In particolare, per permetterci di identificare quelle produzioni che si prestavano a delle automazioni, era vitale raccogliere prima in maniera affidabile dei dati dal campo”, ha affermato Giovanni Broggiato, CEO di Cosmelux.

I dati nel manufacturing, in particolare, si configurano nelle parole degli interlocutori della tavola rotonda come un elemento ambivalente, di opportunità e complessità, da elaborare, standardizzare e ripulire da possibili interferenze. In quest’ottica, è emerso anche come non esista ancora un approccio universalmente valido per ogni azienda. Ogni soluzione e applicazione richiede analisi e modellazione dei dati, personalizzate per ottenere i migliori risultati possibili, ma

l’assunto condiviso è che un progetto di data science non avrà mai successo se l’obiettivo non è chiaro.

“Il dato giusto, al momento giusto, alla persona giusta”, ha riassunto Franceschini.

I processi sono graduali e partono dalle persone

Quale roadmap per innestare l’innovazione?

Per Paolo Cortinovis, Responsabile Area Industriale Protezione e Potenza di BTicino, il criterio è la gradualità, presentato attraverso la trasformazione dello stabilimento produttivo di Bergamo.

“L’esigenza iniziale era quella di migliorare la performance, la flessibilità e di conseguenza aumentare la competitività sul mercato.

Questo ci ha condotto negli ultimi anni a trasformare il nostro stabilimento con un processo sostanziale ma graduale. Tenendo sempre come punto di riferimento il cliente, abbiamo ripensato i processi produttivi mettendo al centro il flusso di lavoro e i team coinvolti, arrivando a un’organizzazione per celle di produzione, dove ogni gruppo è focalizzato su una famiglia di prodotto definita, di cui segue l’intero processo produttivo, occupandosi anche del miglioramento, circostanza che rende ciascuno più responsabilizzato e maggiormente coinvolto. L’approccio verso la digitalizzazione ed i progetti 4.0 è stato progressivo, inserendo gli strumenti e l’automazione ‘light’ a supporto del lavoro umano, creando un contesto in cui la tecnologia è fattore abilitante e porta vantaggi sia al processo che al lavoro delle nostre persone, su fattori quali sicurezza, qualità, informazione e conoscenza”, ha spiegato Cortinovis.

L’innovazione manufatturiera si sviluppa per “sprint” successivi dove all’innovazione disruptive si unisce la sostenibilità, con la forza

del coinvolgimento dal basso e della routine di gestione che diventano “una competenza di management per ingaggiare le persone, realizzare cambiamenti radicali e stabilizzarli poi nel quotidiano”, come suggerito da Fabiano di Kaizen Institute Italy.

Sono quindi le persone a dover essere in grado di assorbire i cambiamenti e avere anche la possibilità di seguirli e accompagnarli nel tempo, motivo per cui, secondo i relatori, i produttori dovranno prestare particolare attenzione a non creare momenti di “abbandono della sfida” e a realizzare un’automazione e una trasformazione digitale sempre “accessibile”, che sappia mettere in dialogo le vecchie e le nuove generazioni di lavoratori.

Il lavoro umano si trasforma, non scompare: il tramonto della “dark factory” In conclusione, le riflessioni condivise all’interno dell’evento annullano anche il prospettarsi della “dark factory”, le fabbriche senza alcun lavoratore umano, lasciando lo spazio a realtà produttive agili, capaci di cogliere le opportunità mentre si sviluppano, dialogando al contempo con l’ambiente e le società circostanti.

“Il concetto di flexible manufacturing, in atto da alcuni anni, è in costante evoluzione per abilitare flussi di lavoro flessibili che possono passare senza soluzione di continuità da un prodotto all’altro, reggendo al contempo la sfida del risultare economicamente vantaggiosi. La trasformazione digitale, il collegamento sempre più forte tra il mondo OT ed IT e l’automazione saranno quindi una chiave indispensabile per ottimizzare i costi di gestione e mantenimento degli impianti, ma non a scapito delle persone. Le macchine sapranno elevare le capacità e il potenziale delle persone, ancor più di prima”, ha concluso Fraticelli.

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AZIENDE
NEWS

Nuove fresatrici Dynamic Line

Soraluce annuncia il lancio della sua innovativa Dynamic Line, con le nuove fresatrici a portale di tipo Upper Gantry. Queste macchine innovative incarnano precisione, dinamica ed efficienza, pronte a rivoluzionare i processi di produzione in diversi settori

Le fresatrici a portale di tipo

Upper Gantry di Soraluce sono progettate per spingere le operazioni di produzione a livelli di prestazioni senza precedenti. Queste macchine, che offrono capacità di taglio ad alta velocità e precisione eccezionali, hanno la capacità di gestire grandi volumi di lavorazioni, sono

studiate sulla base dalla vasta esperienza di Soraluce nel settore della fresatura e dalla tecnologia all’avanguardia.

La linea Dynamic comprende tre modelli di macchine su misura per applicazioni in settori quali aerospaziale, stampi, meccanica generale,

energia, navale, automotive, beni strumentali, con soluzioni progettate per materiali specifici come compositi, leghe leggere e componenti a base di acciaio.

Adattate alle esigenze specifiche di diversi settori e applicazioni, queste macchine possono essere equipag-

giate con teste di fresatura a 5 assi o a forcella ad alta coppia. Questa versatilità garantisce una gestione efficace delle lavorazioni complesse.

Inoltre, queste fresatrici sono dotate di una carenatura che permette di mantenere gli standard di pulizia e sicurezza nell’ambiente di lavoro. Inoltre, l’integrazione di diversi siste-

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mi di aspirazione fumi, sia all’interno dell’area di lavoro che integrati nelle teste, facilita la rimozione di polveri e detriti generati durante i processi di lavorazione, mantenendo così una pulizia ottimale durante le operazioni.

Le caratteristiche principali delle fresatrici a portale di tipo Upper Gantry includono: High Dynamics

Efficienza senza precedenti con la funzione High Dynamics della nuova linea. Con velo-

cità degli assi fino a 60.000 mm/min e accelerazioni fino a 4 m/s², queste macchine sono progettate per superare i limiti della produttività.

Teste in continuo a 5 assi innovative, con velocità fino a 30.000 rpm, dotate di estrema rapidità nella movimentazione e grande precisione. Con queste teste è possibile ottenere lavorazioni e geometrie complesse. Che si stia lavorando un componente aerospaziale o eseguendo intricate lavorazioni di stampi, semifinitura e finitura in acciaio o alluminio,

la funzione High Dynamics garantisce che le lavorazioni vengano eseguite con precisione ed efficienza senza pari.

Precision Excellence

Dynamic Line fornisce la migliore qualità superficiale nelle lavorazioni più esigenti. Nel campo dell’ingegneria di precisione, ogni dettaglio conta e ottenere finiture superficiali impeccabili è fondamentale. Con la Dynamic Line, l’eccellenza non è solo un obiettivo, è una garanzia.

La stabilità termica garantisce prestazioni costanti anche in presenza di temperature variabili e di lavorazioni rigorose. Questa stabilità è più di una semplice caratteristica; è una testimonianza della meticolosa ingegneria che sottende ogni aspetto di tale linea di prodotto.

Inoltre, la Dynamic Line vanta una cinematica altamente calibrata, migliorando ulteriormente la sua capacità di fornire risultati eccezionali. Ogni movimento è controllato con precisione, ogni movimento calcolato

meticolosamente, assicurando che ogni componente sia realizzato con la massima precisione.

Ma l’eccellenza non si ferma qui. Gli alti giri della Dynamic Line consentono lavorazioni di lunga durata senza compromettere qualità o prestazioni. Sia che si stiano eseguendo lavorazioni in serie o che si affrontino progetti complessi che richiedono tempi di esecuzione prolungati, Dynamic Line offre risultati eccezionali.

Cutting Power Unleashed Al centro della potenza di taglio ci sono le nostre teste meccaniche per lavorazioni gravose, progettate per fornire potenza senza precedenti fino a 73 kW. Questa notevole potenza garantisce prestazioni ottimali, consentendo agli utilizzatori di affrontare anche le lavorazioni più impegnative con facilità e precisione.

Inoltre, la nostra soluzione offre una vasta gamma di teste meccaniche a 5 assi ad alta coppia, con livelli di coppia fino a 2000 Nm. Questa versatilità consente agli operatori di eseguire operazioni complesse con una precisione senza precedenti, rispondendo a un’ampia gamma di esigenze applicative in vari settori.

Per aumentare stabilità e prestazioni, Cutting Power integra soluzioni di smorzamento intelligenti come DAS+ e DWS, integrate da una robusta struttura integralmente in ghisa. Queste caratteristiche innovative lavorano in tandem per ridurre al minimo le vibrazioni e garantire un funzionamento coerente, anche negli ambienti di lavoro più esigenti.

Le Soraluce High Rail Gantry Machines rappresentano un nuovo apice nell’ingegneria di precision. Queste macchine consentono ai loro utilizzatori di raggiungere livelli senza precedenti di produttività e qualità nelle loro operazioni.

Movimentazione

Maggio 2024 www.ammonitore.com 23 La movimentazione smart di merci leggere su AMR è oggi possibile grazie all’ LCP AMR Top Module di Interroll. Una soluzione intralogistica innovativa, essibile, sicura, scalabile, modulare. interroll.com/it
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PRODOTTI

Da Rivit soluzioni su misura per il settore del fotovoltaico

Rivit propone da anni, una gamma di soluzioni mirate e in continua espansione, dedicate al fissaggio di pannelli fotovoltaici, per andare incontro alle esigenze del settore della sostenibilità energetica.

In oltre 50 anni di esperienza nei sistemi di fissaggio, Rivit ha messo a punto una gamma di soluzioni specifiche per il settore del fotovoltaico che include consumabili come rivetti, inserti, boccole per le zavorre dei pannelli, viti speciali e utensili per la loro installazione. Grazie alla lunga esperienza e al continuo lavoro di ricerca, sviluppo e innovazione, le soluzioni Rivit dedicate al fotovoltaico possono garantire estrema efficacia e affidabilità, ma anche impermeabilità, durata nel tempo, elevata resistenza agli agenti atmosferici e semplicità di montaggio. L’azienda emiliana è inoltre, in grado di fornire ai clienti anche soluzioni ad hoc, create su richiesta per specifiche necessità del settore.

Fra i consumabili più apprezzati figurano rivetti come il Gtreriv, con la

Linde Material Handling mette l’intelligenza al servizio della logistica e lo fa attraverso il lancio dei suoi nuovi AGV, Automated Guided Vehicles, i nuovi L-MATIC HD.

Figli degli stoccatori automatici Linde L-MATIC – in grado di movimentare carichi fino a 1.200 kg – gli L-MATIC HD rappresentano una versione ancora più potente di questi carrelli automatici.

Nello specifico, lo stoccatore – disponibile in due versioni, L-MATIC HD e L-MATIC HD k – è particolarmente adatto per il deposito e il prelievo di europallet e pallet industriali in magazzini a corsie larghe e come veicolo di rifornimento per applicazioni in corsie strette: i nuovi AGV sono, infatti, in grado di sollevare carichi fino a 1.600 kg e raggiungere altezze di sollevamento fino a 3,8 metri.

Per quanto riguarda la sicurezza, il nuovo stoccatore L-MATIC HD è la dimostrazione di quanto sia vincente il binomio Tecnologia – Sicurezza. Questo AGV presenta, infatti, una serie di

La pompa mini con prestazioni maxi! La pompa mini con prestazioni maxi! La serie CMS M, l’ultima nata nella gamma di pompe per vuoto multistadio di COVAL, è stata progettata e sviluppata con due obiettivi guida: compattezza e prestazioni. Offre una soluzione ottimale per le applicazioni industriali che richiedono elevate portate di aspirazione. Le mini-pompe per vuoto multistadio CMS M sono il risultato della ricerca in tecnologie avanzate di COVAL, che ha permesso di sviluppare una soluzione potente e duratura per la manipolazione di parti porose, lo svuotamento di serbatoi o la presa casuale in ambienti industriali difficili. Grazie al design ultracompatto e al sistema Venturi multistadio ottimizzato, queste pompe garantiscono potenti flussi di aspirazione fino a 550 Nl/min, riducendo al contempo il consumo di aria compressa, il tutto in un formato dall’ingombro ridotto. Una delle caratteristiche principali della pompe serie CMS M è la modularità, che le rende facili da adattare a una varietà di applicazioni, oltre che semplici da mantenere. Disponibili con due livelli di portate di aspirazione (300 Nl/ min e 550 Nl/min) e con o senza

guarnizione in neoprene ideale per lamiere grecate e pannelli sandwich, e il Lockriv per un’ampia tolleranza del diametro del foro. Segnaliamo anche inserti quali Tubriv e Jackriv, entrambi ideali per l’installazione di impianti fotovoltaici su vari tipi di coperture e tetti, e i bulloni a strappo Rivlock, per assemblaggi che richiedono una forte tenuta alla resistenza meccanica soprattutto per il fissaggio di parti soggette ad alte vibrazioni. I tool per il fissaggio best-seller dell’azienda sono le rivettatrici a batteria Serie 700 e in particolar modo la RIV720, per la potenza dei motori brushless e delle batterie a lunga durata che consentono un fissaggio facile e resistente anche sul tetto e in assenza di rete elettrica o aria compressa, con la comodità di trasporto e conservazione della pratica valigetta con tutti gli accessori. Fra le rivettatrici oleopneumatiche, per lavorazioni indoor, si possono invece utilizzare i tool della Serie 500, rivettatrici leggere e maneggevoli. C’è infine la possibilità di affidarsi anche ad un efficiente strumento manuale come la RIV7 progettata proprio per il settore del fotovoltaico. Grazie all’ampia gamma proposta e alla competenza del proprio personale, Rivit è già un apprezzato partner per diversi clienti in Italia e all’estero, ai quali offre una preziosa attività di consulenza sulle soluzioni per il fissaggio in un ambito peculiare come il fotovoltaico. Produttori di pannelli fotovoltaici e installatori che ancora non conoscono le soluzioni Rivit possono dunque rivolgersi agli agenti di zona o all’ufficio commerciale dell’azienda per una consulenza mirata. Per maggiori informazioni www.rivit.it

scanner di sicurezza a 360°, in grado di monitorare l’intero ambiente di lavoro e consentire il riconoscimento tempestivo di persone, ostacoli e altri carrelli elevatori. Infine, il modello può anche essere equipaggiato con due funzioni opzionali come Linde BlueSpot, luci di avvertimento, un secondo sensore di presenza del carico, nonché un dispositivo di rilevamento degli ostacoli aggiuntivo. “Oggi, l’automazione dei flussi dei materiali è una realtà diffusa in molti settori per le operazioni di stoccaggio e asservimento della produzione. In particolare, processi caratterizzati da un elevato livello di standardizzazione sono particolarmente idonei per l’automazione e quindi per i nostri veicoli a guida autonoma. Per questa ragione, noi di Linde vogliamo offrire il meglio a tutte quelle aziende che scelgono di migliorare la propria competitività aumentando l’automatizzazione nell’intralogistica, una scelta intelligente e lungimirante. Oltre a garantire un ampio portfolio, siamo anche particolarmente fieri del nostro

pilotaggio di vuoto e soffio, queste mini-pompe offrono anche due configurazioni di scarico per adattarsi perfettamente ad ogni specifica esigenza. La tecnologia multistadio di Coval massimizza l’apporto energetico dell’aria compressa collegando in cascata diversi stadi di profili Venturi e combinando i rispettivi flussi di aspirazione. Le valvole intermedie isolano progressivamente ogni stadio per raggiungere il massimo livello di vuoto. Questa tecnologia consente di ottenere un’elevata portata di aspirazione a bassi livelli di vuoto. Questa innovazione riflette l’impegno di COVAL nel fornire soluzioni efficienti e a risparmio energetico per l’industria. Azienda certificata ISO 9001:V2015, con sede nel sud della Francia, COVAL introduce continuamente soluzioni innovative nel campo della manipolazione tramite vuoto. L’azienda è riconosciuta a livello mondiale per la sua esperienza nello sviluppo di soluzioni personalizzate, affidabili ed efficienti, che migliorano la sicurezza e la produttività dei processi industriali. www.coval-italia.com

team di esperti, un gruppo che è cresciuto molto negli ultimi anni e che garantisce la massima professionalità in fatto di pianificazione e implementazione” ha

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Linde MH lancia i nuovi AGV stoccatori L-MATIC HD dichiarato Roberto Mola, Sales Manager Automation di Linde Italia. www.linde-mh.it Nuova generazione di mini-pompe per vuoto multistadio: la serie CMS M

mechanicalzeropointsystem MechanicalZeroPointSystem

Unico sistema Zero Point meccanico con bloccaggio/sbloccaggio dei perni con una rotazione di soli 180 gradi

Il meccanismo atto a bloccare i perni è costituito da una camma azionata da un perno eccentrico.

il sistema garantisce elevate prestazioni in termini di precisione e forza di bloccaggio. Ciò è dovuto in particolare al fatto che la camma blocca contemporaneamente i 4 perni verso l‘esterno.

Il sistema di trasmissione vettoriale delle forze, agisce vincolando i perni in modo uniforme e in tutte le direzioni.

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Aperto Trasmissione vettoriale delle forze x y MV Design
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PRODOTTI

Tempi di consegna ridotti con il nuovo impianto di taglio per gli utilizzatori europei di guide lineari NSK

Gli utilizzatori europei di guide lineari NSK potranno beneficiare del nuovo impianto di taglio allo stato dell’arte realizzato da NSK nei Paesi Bassi. Presso il Centro di Distribuzione Europe di Tilburg, l’impianto da 1,6 milioni di Euro aumenterà i livelli di servizio per i clienti nei principali mercati europei, fra cui Germania, Francia, Italia e altri. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 15 maggio 2024. Con visite guidate all’impianto, dimostrazioni dal vivo e presentazioni che evidenzieranno l’impegno di NSK Europe per l’innovazione e la qualità, l’evento segnerà una tappa fondamentale nel viaggio dell’azienda verso l’eccellenza nel settore manifatturiero. NSK Europe possiede già un impianto per il taglio di guide lineari presso lo stabilimento di Newark, nel Regno Unito, ma la nuova linea di Tilburg contribuirà a ottimizzare il livello di servizio per questi prodotti molto apprezzati nell’Europa continentale.

Eduardo Rodriguez, Director Seiki MU Linear Motion and Sector Director Industrial Services di NSK Europe, ha dichiarato: “I clienti in tutta Europa chiedono tempi di risposta e consegna più rapidi e il nuovo impianto di Tilburg ci consentirà di spedire le guide lineari ovunque nel continente nel giro di pochi giorni. Posto nel cuore dell’Europa, il sito di

Tilburg triplicherà la nostra capacità attuale e, con la nostra qualità garantita, riusciremo ancora meglio a rispondere velocemente alle richieste dei nostri clienti.”

Con l’attivazione dell’impianto di taglio per guide lineari a Tilburg, NSK potrà offrire tempi di consegna di sette giorni in tutta Europa, rispondendo alle esigenze dei clienti che usano questi prodotti di alta qualità, in particolare chi produce sistemi di movimentazione automatizzati, macchine per imballaggio e altri macchinari industriali comuni come le cesoie per lamiera. In queste applicazio-

Il sistema di produzione additiva di metalli EOS M 290 da 1kW

EOS, fornitore leader di soluzioni per la produzione responsabile, ha lanciato l’ultima nata della famiglia EOS M 290: la EOS M 290 1kW. Questa nuova piattaforma per la produzione additiva (AM) di metalli con fusione laser a letto di polvere (LPBF) è stata introdotta pensando alla produzione in serie e ha le seguenti caratteristiche:

• Volume di costruzione: 250x250x325 mm (9,85 x 9,85 x 12,8in)

• Potenza: Un (1) laser da 1.000 Watt

• Produttività: Volume di stampa fino a 55,4 (cm³/h)

• Velocità di scansione: fino a 7,0 m/s (23 ft./sec)

• Diametro focus: ~ 90 µm

La EOS M 290 1kW è la soluzione ideale per un’ampia gamma di settori, tra cui quello spaziale, energetico e mobilità/ trasporti. Questi settori utilizzano tipicamente il rame e le leghe di rame, e la sfida della stampa 3D di applicazioni in rame, come scambiatori di calore e induttori, viene superata grazie al potente laser e ad altre tecnologie e materiali che lavorano in tandem.

Al momento del lancio, i materiali EOS Copper CuCp e EOS Copper CuCrZr

Weerg, il primo service italiano di manifattura online nell’ambito delle lavorazioni CNC e stampa 3D, continua il proprio percorso di innovazione proponendo ai propri clienti una vasta gamma di nuove colorazioni per i propri prodotti.

Dopo l’aggiornamento del parco macchine HP Multi Jet Fusion 5600, l’azienda è pronta per introdurre il servizio di tintura per la stampa 3D. In aggiunta al nero top già presente sono state introdotte le colorazioni giallo, rosso, blu, verde e arancione, oltre alla possibilità di fornire qualsiasi RAL previa richiesta personalizzata.

“Con il recente investimento abbiamo aumentato la capacità produttiva del 30%, ottimizzando le applicazioni per una produzione flessibile su vasta scala. Dopo questa operazione, che ci ha portati ad essere il service HP MJF più attrezzato al mondo, sapevamo che mancava ancora un aspetto per poter soddisfare pienamente tutte le esigenze di progettazione dei nostri

ni è difficile prevedere con precisione i volumi di vendita, pertanto i costruttori ordinano spesso le guide lineari con tempi stretti. La rapidità di risposta di NSK diventa quindi fondamentale. Nell’impianto di Tilburg, il personale di produzione esperto di NSK Europe può tagliare le guide lineari alle lunghezze richieste, smussare e rettificare le rotaie, regolare il precarico, montare i carrelli sulle rotaie, marcare i riferimenti per il cliente con il laser, lavare i prodotti e fornire servizi di imballaggio avanzati per evitare possibili danneggiamenti durante il trasporto. A pieno regime, l’im-

pianto certificato ISO9001 raggiungerà una capacità di oltre mille pezzi alla settimana. Buone notizie, dunque, per gli utilizzatori di prodotti lineari NSK, sia a sfere sia a rulli. Ad esempio, sempre più produttori utilizzano le guide lineari a ricircolazione di sfere Serie NH/NS, che offrono coefficienti di carico dinamico 1,3 volte superiori e una durata doppia rispetto ai modelli tradizionali. Le guide lineari a ricircolazione di sfere Serie NH/NS sono compatibili con numerosi optional, fra cui unità di lubrificazione e tenute resistenti alla polvere, mentre la piena intercambiabilità consente di abbinare liberamente rotaie e carrelli. Anche le guide lineari a ricircolazione di rulli Serie RA di NSK offrono lunga durata ed elevata capacità di carico. Gli utilizzatori beneficiano anche di un’alta tenuta alla polvere e un esercizio esente da manutenzione, mentre le dimensioni ottimali dei rulli garantiscono rigidezza elevata e senza vibrazioni.

Oltre al nuovo impianto di Tilburg, la linea di taglio esistente di NSK Europe a Newark continuerà a operare per servire i clienti nel Regno Unito e in Irlanda.

www.nskeurope.com

sono completamente qualificati sul sistema, mentre altri materiali saranno aggiunti al portafoglio di compatibilità della macchina nel corso del 2024. “La nostra pluripremiata EOS M 290 è

una delle macchine AM per metalli più utilizzate al mondo, e ora la famiglia cresce”, ha dichiarato Monica Smith, responsabile della linea di prodotti per metalli di EOS. “È interessante notare

che la EOS M 290 1kW è stata sviluppata dal gruppo AMCM di EOS come parte del suo portafoglio AM customs. Uno dei primi a adottare questa tecnologia è stato GBZ Mannheim GmbH & Co.KG, un produttore specializzato di induttori e altri componenti altamente ingegnerizzati per l’industria automobilistica. “La produzione additiva e la nuova tecnologia da un kilowatt ci consentono di progettare e produrre induttori in rame più efficienti, durevoli e ora prodotti in un unico pezzo, senza punti di saldatura”, ha dichiarato Thomas Corell, amministratore delegato di GBZ Mannheim. “Gli elementi fondamentali delle applicazioni per induttori sono ora integrati in un’unica struttura e i risultati sono una maggiore ottimizzazione dei canali di raffreddamento, un consumo energetico inferiore durante il ciclo di vita del prodotto e una grande riproducibilità dal punto di vista della produzione”.

EOS M 290 1kW è già disponibile per l’acquisto. www.eos.info

clienti: la colorazione” - ha dichiarato Matteo Rigamonti, Presidente e Fondatore di Weerg. A differenza della verniciatura, il servizio di tintura non aggiunge materiale, ma il colore viene assorbito direttamente. Questo processo di assorbimento del colore mantiene inalterate le tolleranze dimensionali dell’oggetto, evitando così il rischio di alterazioni meccaniche o problemi relativi all’accoppiamento di più componenti. Inoltre, la tintura garantisce una finitura più uniforme, offrendo un aspetto estetico più gradevole su tutta la superficie trattata.

“La colorazione è un aspetto importante per molti settori, come il design, che sempre più spesso si affidano alla stampa 3D. Poter offrire ai progettisti la possibilità di non avere confini nella creatività rende il nostro servizio ancora più competitivo sul mercato” - conclude Rigamonti. www.weerg.com

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La stampa 3d diventa a colori

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Maggio 2024 www.ammonitore.com 27 Ecco il catalogo Sicutool Utensili 2023! www.sicutool.it

PRODOTTI

Il nuovo Catalogo Generale 2024-2025 di LOVATO Electric

Semplice e completo, il nuovo catalogo generale edizione 20242025 è una vera e propria vetrina sul mondo LOVATO Electric e sulla sua offerta per l’automazione industriale e l’energy management. La proposta LOVATO Electric risulta ancora più ampia e conta ora 21.000 articoli suddivisi in 36 famiglie di prodotto. Sono presenti importanti novità in ambito automazione industriale ed energy management, segno di un costante presidio del mercato e di un continuo innalzamento degli standard innovativi e qualitativi. Il catalogo si apre con una panoramica delle novità e una presentazione dell’Azienda.

I 36 capitoli seguenti sono dedicati ciascuno ad una famiglia di prodotto. Nelle pagine che li compongono, la reperibilità delle informazioni e la scelta dei prodotti diventa un’operazione veloce e semplice. Le immagini affiancano le tabelle contenenti codici e informazioni tecniche dettagliate. Numerose sono le novità introdotte nel nuovo Catalogo Generale edizione 2024-2025 tra cui 5 nuo-

Teste a snodo per il material handling

Nel settore del material handling, dove efficienza e flessibilità sono cruciali, le teste a snodo giocano un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione delle operazioni in quanto progettate per garantire il movimento in presenza di dinamiche e carichi sfidanti, adattandosi alle singole esigenze applicative che, in questo settore, sono tra le più diverse. In questo articolo, vedremo quali sono nello specifico le sfide poste dal settore della movimentazione dei materiali, esplorando il ruolo giocato delle teste a snodo nel garantire movimenti fluidi e precisi nei processi industriali. Material handling, tradotto in italiano come “movimentazione dei materiali”, fa riferimento a tutte quelle attività coinvolte nel movimento, nello stoccaggio, nel controllo e nella protezione dei materiali. Si tratta di un settore molto ampio, che interessa diverse industrie, dal manifatturiero alla logistica, dalla distribuzione all’agroalimentare. Il settore del material handling svolge un ruolo primario nell’ottimizzazione delle operazioni per la necessità di far fronte in modo efficace alle possibili declinazioni che assume nelle diverse industrie; è un settore molto esigente tanto a livello tecnologico quanto di servizio.

Uno dei componenti che trova più ampia applicazione in tale settore è la testa a snodo, elemento chiave nei processi di intralogistica per lo smistamento, sui nastri trasportatori, nei carrelli elevatori, nelle piattaforme di sollevamento o nei magazzini automatici.

Una testa a snodo, o giunto sferico, è un componente meccanico che consente il movimento in più direzioni attraverso rotazione e oscillazione. Nel settore del material handling, le teste a snodo sono ampiamente utilizzate per collegare due parti di un sistema in modo che possano muoversi in modo flessibile, adattandosi a varie configurazioni e condizioni di lavoro, senza compromettere la connessione o la sicurezza strutturale. Tuttavia, ogni tecnologia di movimentazione che vuole trovare applicazione nel settore del material handling deve rispondere a diverse esigenze. Vediamole.

Una delle conditio sine qua non per un prodotto di movimentazione destinato al settore del material handling è l’autolubrificazione, caratteristica che riduce notevolmente la necessità di interventi di manutenzione periodici, che impattano sui costi e sui tempi operativi, e che garantisce al contempo maggiori

prestazioni e affidabilità. Un’altra caratteristica importante richiesta dal mercato è la possibilità di customizzare il prodotto. Infatti, proprio per l’estrema variabilità di alcune applicazioni, è necessario che il componente possa essere personalizzato in

tema di dimensioni, materiali e configurazioni per far fronte a tutte le esigenze di movimentazione come, nel caso delle teste a snodo, cambio di altezze e di curve, carichi e velocità. Al tempo stesso, per quelle applicazioni per cui si è arrivati ad indentificare

ve famiglie relative ai relè allo stato solido, agli interruttori scatolati, i ripartitori di potenza, i trasformatori di corrente e i dispositivi di comunicazione. LOVATO Electric presta inoltre grande attenzione alla sicurezza dei macchinari, dedicandogli un intero capitolo dove troviamo moduli di sicurezza programmabili e multifunzione, sensori di sicurezza RFID e finecorsa di emergenza.

Tra le novità più rappresentative troviamo gli interruttori sezionatori per applicazioni fotovoltaiche, i commutatori sezionatori motorizzati, i contattori da 265A a 400A, i contatori di energia serie DME progettati per il mondo delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Il catalogo è stato tradotto in 7 lingue per la diffusione in tutto il mondo ed è disponibile in formato cartaceo o in versione digitale. www.lovatoelectric.com

una soluzione funzionale che permette di sopperire a tutte le esigenze di processo in maniera efficace, il mercato richiede prodotti con tempi di consegna e commissioning più brevi. Pertanto, avere un’ampia gamma di prodotti standard in pronta consegna è tanto importante quanto saper offrire soluzioni personalizzate. Le teste a snodo sono in grado di raccogliere le sfide poste dal settore del material handling, garantendo: - movimenti precisi e multidirezionali, in base alle esigenze delle applicazioni industriali;

- durabilità e affidabilità nel tempo, attraverso l’impiego di materiali congrui all’ambiente di utilizzo; - manutenzione ridotta, fattore che riduce i tempi di fermo macchina e i costi di gestione.

In particolare, l’ecosistema Rollon by Timken conta una delle gamme più ampie del settore in tema di teste a snodo. Infatti, Durbal e Chiavette Unificate, ciascuna con oltre 70 anni di esperienza, sono le specialiste del gruppo Rollon by Timken nella progettazione e produzione di teste a snodo, snodi angolari e assiali, cuscinetti sferici e forcelle.

Le teste a snodo presenti a portfolio sono in grado di garantire le prestazioni richieste, adattandosi alle esigenze della singola applicazione. Gli snodi della linea Premium con cuscinetti a sfera o a rulli, ad esempio, supportano carichi pesanti e alte velocità, mentre la linea Classic, si basa sulla tecnologia del polimero iniettato, che ne permette l’utilizzo in ambienti contaminati. Inoltre, nella versione in acciaio inox assicura una maggiore resistenza alla corrosione. Tra le soluzioni che non necessitano di interventi di lubrificazione, la linea Tescubal con il suo sistema autolubrificante metallo su metallo, garantisce prestazioni elevate nel tempo. Per far fronte alle diverse esigenze di carico, altezze e curve ogni prodotto è, inoltre, personalizzabile. Il servizio di ingegnerizzazione ad hoc delle soluzioni permette anche di modificare il diametro interno della sfera, ottenendo così angoli di ribaltamento diversi dallo standard.

Le soluzioni standard sono a norma ISO 12240 e tutti i prodotti sono sottoposti a test specifici per verificare che siano in grado di resistere a tutte le sollecitazioni richieste dall’applicazione.

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Maggio 2024 www.ammonitore.com 30 ABBIAMO PARLATO DI INSERZIONISTI AMB 11 Bertuletti ......................................................................... 5 C.R.M. di Mazzoccato manchette DMG MORI 13 Erowa.............................................................................. 2 Fratelli Rotondi 30 Gerardi 32 Infa 2 Interroll ......................................................................... 23 OML 25 Sicutool 27 Sitema ............................................................................. 9 Topsolid 17 Tork 3 Vero Project 19 All4Pack 16 Bosh 2 Coval 24 Eaton 18 EOS ..................................................................................... 26 GrindingHub 16 Hermle 14 Hoffmann 19 igus 18 Ligna .................................................................................. 17 Linde 24 Lovato electric 28 Mewa 20 NSK 26 Omron................................................................................. 21 Rivit 24 Rollon 28 Salvagnini 10 SITEMA 12 Soraluce .............................................................................. 22 UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE 4 Weerg 26 Yaskawa 2 MY CMY 20025 Legnano (MI) ITALY | Via F.lli Bandiera, 36 | Tel. +39 0331 442074 | Fax +39 0331 453863 | www.rotondi.it | rotondi@rotondi.it
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