63/ qUI1Ste. 1.9tItUZUffi l 1983/2° semestre
LA RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE: PER CHE FARE?
5/ I gIuristi e l'organizzazione amministrativa di Gian franco D'Alessio
30/ La riforma della magistratura amministrativa di Raffaele Manfredi Selvaggi
L'ampia rassegna biblio grafica di Gian franco D'Alessio segnala il lento cammino che ha compiuto la dottrina giuridica per giungere ad occuparsi di organizzazione amministrativa. Si potrebbe ripetere: « meglio tardi che mai ». Eppure oggi bisogna dire che lo studio dedicato all'organizzazione appare insufficiente, privo di mordente. Perché prevalgono ancora nelle analisi e nelle proposte i /ormalismi giuridici? Direi proprio di no se è vero, come è vero, che da qualche generazione i giuristi hanno imparato a fare il bagno nelle acque, talvolta in/ide e intorbidate, delle scienze sociali e dell'interdisciplinarietà. Ho i' impressione piuttosto che sia rimasto a fondamento di tante ricognizioni il gusto sistematico (e non sistemico, che è tutt'altra cosa) della catalogazione e della nomenclatura. Insomma ha pienamente ragione Bruno Dente quando, dopo aver esaminato l'ampia serie di rapporti e proposte « a meri livelli di ufficialità » che sui problemi di riforma o riorganizzazione della pubblica amministrazione sono stati pubblicati in questi ultimi anni dopo il Rapporto Giannini del 1979, dice - dopo aver reso omaggio alla « qualità spesso eccellente » di tali documenti - che in questi rapporti domina tuttora 1' approccio « struttural/funzionale » (v. Bruno Dente, La riforma della pubblica amministrazione quali risposte? e a quali problemi? in « Il Mulino », maggio-giugno 1983). Cosa vuoi dire? Vuoi dire, e passo la parola direttamente a Dente, che « alla identificazione di alcune funzioni chiave del processo politico-amministrativo (decisione generale, indirizzo, esecu-