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queste tituzioNi 1983/1 ° semestre
IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE: IL PUNTO SULLA RIFORMA
3/ Verso un nuovo modello di amministrazione scolastica? di Marina Gigante
Le trasformazioni istituzionali e sociali degli anni Settanta hanno coinvolto a fondo l'amministrazione scolastica. La nuova ripartizione di funzioni fra il centro e le regioni, la risposta del miniparlamentarismo diffuso alle istanze del Sessantotto, il fenomeno della descolarizzazione che è proprio del periodo storico non volo in ragione dei comportamenti e delle ideologie negative ma per l'emergente gravità del problema occupazionale e, infine e cli conseguenza, la mancanza di un fuoco per il sistema scolastico nel suo rapporto scuola-lavoro: sono queste solo le questioni principali che un processo di aggiustamento organizzativo e funzionale dell'amministrazione si è trovato di fronte e a cui avrebbe dovuto rispondere. Diciamo avrebbe perché, in sost'mza, quel processo non è ancora riuscito ad avviarsi. Un fatto che intanto emerge è l'im patto sulla scuola dell'evoluzione demografica: si alle ggerisce il numero degl utenti della scuola, il corpo docente tende ad essere esuberante almeno nella sua configurazione tradizionale. Le leggi finanziarie di questi ultimi anni se ne sono occupate un po' come capitava. Nella storia dello stato amministrativo l'amministrazione scolastica ha avuto un posto importante, in una certa misura strategico. Vale ricordare che al momento dell'Unità due ministeri vengono dotati dei maggiori mezzi e di una nuova organizzazione su scala nazionale: le Poste e, appunto, la Pubblica Istruzione. Nei decenni successivi è proprio il loro sviluppo ad anticipare il grande ampliamento della burocrazia voluto dai governi di fine secolo. La legge Casati, quindi, non ci dà solo l'idea dell'importanza attribuita alla scuola dai primi governi unitari ai fini di tentare di costruire un' identità culturale (a questo proposito è importante la ricostruzione del ruolo del Consiglio superiore della pub.