Musicare 2/2013

MARZO-APRILE 2013 la musica e le parole della Società del Quartetto di Vicenza

Anno XV Numero 2 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza

That’s amore

Perché le lacrime che potranno provocare le gags dei Mnozil Brass e i Responsoria di Gesualdo da Venosa eseguiti dall’Hilliard Ensemble saranno di segno opposto ma risponderanno allo stesso pulsus cordis.

Divertimento, preghiera, estasi, scoperta: momenti diversi della vita di un solo sentimento, chiamato Musica.

Evoluzioni sonore

La “fono-cromia” del contemporaneo Marco De Biasi e il futuro senza fine di Beethoven: torna a Vicenza il Quartetto di Cremona, tra i migliori della classica internazionale

I “ragazzi” di Spierer

14 giovanissimi archi da tutta Italia guidati dalla ex spalla dei Berliner: lezioni, prove aperte, concerti alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari

Anno XV - Numero 2

Marzo - Aprile 2013

coordinamento editoriale Giovanni Costantini collaboratori Filippo Lovato Paolo Meneghini Andrea Scarpari impaginazione Alessandra Melison per le foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright

Periodico di cultura, musica e spettacolo della Società del Quartetto di Vicenza Direttore Resp.: Matteo Salin Editore: Società del Quartetto di Vicenza Redazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546 web www.quartettovicenza.org e-mail info@quartettovicenza.org Periodico iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977 Stampa: Tipolitografia Pavan snc su carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie

Paolo Pigato presidente Riccardo De Fonzo vice presidente Sandro Pupillo direttore generale Piergiorgio Meneghini direttore artistico Antonio Mangano tesoriere Donata Folco Zambelli Cattaneo Luciano Giacomelli Luca Trivellato consiglieri Antonio Dal Maso revisore dei conti organizzazione Giovanna Reghellin amministrazione Alessandra Melison comunicazione e segreteria Maria Carolina di Valmarana relazioni esterne Giovanni Costantini didattica musicale Paolo Meneghini ufficio stampa

rovate a pagina...

La stecca «Il come viviamo dipende dal rapporto che abbiamo con la morte; il come facciamo musica dipende dal rapporto che abbiamo col silenzio.»

(Paul Hillier, musicista inglese, co-fondatore Hilliard Ensemble, biografo di Arvo Pärt)

MusicaMese Evoluzioni sonore di Andrea Scarpari

MusicaMese

Il principe dei musici di Giovanni Costantini

MusicaMese

Sette ottoni tutti matti di Paolo Meneghini

MusicaMese Sistema Mahler di Filippo Lovato

NotEventi

I “ragazzi” di Spierer di Giovanni Costantini

Tracce

Cromatismi per l’eternità pagina a cura di Filippo Lovato

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Giovanni Costantini

La nota

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Non al denaro non all’amore né al cielo”.

Avrebbe potuto avere una sua collocazione di tutto rispetto, Carlo Gesualdo da Venosa, nella galleria di umanità che è l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters: principe, grande artista, pluriomicida per “amore” - o meglio per onore - discreto viaggiatore, animo irrequieto. A pagina 6 e 7 tratteggiamo la sua interessante biografia, col pretesto di presentare la prossima esecuzione dei suoi Responsoria per il Venerdì Santo.

Il succitato titolo del concept album di Fabrizio De André ispirato alla “collina” di Spoon River aiuta a porci una domanda: perché? Perché dalla penna di un ricco principe del ‘500, circondato da tutti gli agi possibili per il tempo, dalla vita sentimentale non particolarmente soddisfacente e dalla coscienza quanto meno altalenante, sono uscite le note mirabili di uno dei rari esempi di triduo pasquale in musica?

L’interrogativo è tanto provocatorio quanto chiaramente privo di risposta. Per fare un paragone banale, ci ricorda il Salieri del film “Amadeus”, che chiede al crocefisso perché abbia instillato tanto genio musicale in un essere tanto poco “ortodosso”, Mozart. Ma la spiritualità è altra cosa, e non va di pari passo con nessuno dei (dis)valori menzionati dal titolo-slogan deandreiano.

L’unica certezza - forse - è che ancora una volta gli estremi si toccano. Lungi dal voler fare filosofia su temi tanto alti, il cerchio della vita pare congiungersi quando amore e morte si toccano, segnando i momenti di massima espressione artistica da parte dell’uomo.

Ne fornisce un interessante spaccato storico Filippo Lovato nel recensire i cd di questo mese (pagina 14): dal Gesualdo in questione fino a Dmitry Shostakovich, amore e morte s’intrecciano congiungendo anche gli estremi della storia della musica occidentale. Di quell’Occidente la cui prima religione sarebbe incentrata proprio sulla morte per amore.

A restituirci un po’ di leggerezza provvederanno le gags in musica dei Mnozil Brass, in cartellone subito dopo i cromatismi “mortali” di Gesualdo, interpretati dall’Hilliard Ensemble. Sarà un sorriso in musica sincero: meno effimero di una canzone di Sanremo, più sicuro di un ballo sul Titanic. ●

In copertina: Zoltan Kiss, trombone tenore della band austriaca Mnozil Brass, in concerto al Comunale di Vicenza giovedì 11 aprile per la 103a Stagione della Società del Quartetto.

MusicaMese

Quartetto di Cremona: una delle migliori formazioni italiane della classica internazionale

Evoluzioni sonore

MusiCare Marzo-Aprile 2013

Il Quartetto di Cremona

La “fono-cromia” del contemporaneo Marco De Biasi e il futuro senza fine di Beethoven

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l Quartetto di Cremona, in concerto il 13 marzo prossimo, è un’affermata realtà del panorama musicale italiano: costituito nel 2000 nella città lombarda di cui porta il nome da quattro giovani genovesi allievi dell’Accademia Stauffer, esso conduce una brillante attività concertistica che lo ha portato su palcoscenici prestigiosi in Europa e nel mondo, riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico.

In programma, nella serata vicentina, la formazione proporrà tre quartetti di Beethoven ed un’opera del contemporaneo Marco De Biasi. Del gigante della storia della musica saranno eseguiti i quartetti op. 18 n. 6, op. 95 e op. 135, secondo una scelta intelligente ed acuta, che consentirà di osservare in un unico concerto l’evoluzione stilistica di Beethoven nei tre periodi nei quali è convenzionalmente divisa la sua produzione quartettistica.

Il Quartetto di Cremona ha dimostrato negli anni un forte interesse verso l’attuale musica “colta”, collaborando, fra gli altri, con Fabio Vacchi e Silvia Colasanti: l’inclinazione mostrata verso opere contemporanee e l’attenzione rivolta alla più moderna ricerca

musicale, lo rendono un interprete ideale per presentare al pubblico vicentino il quartetto “Omaggio al quadrato rosso e al suono giallo” di Marco De Biasi.

Il titolo, in verità abbastanza curioso, rivela subito uno dei temi più indagati dal compositore (e pittore) De Biasi, ovvero il rapporto tra suono e colore, tra musica e pittura. L’opera in programma ha vinto lo scorso anno la prima edizione del Concorso Nazionale di Composizione “Francesco Agnello” ed è stata proposta da canali radiofonici culturali nazionali.

Marco De Biasi inizia la sua carriera come chitarrista, dopo essersi diplomato presso il Conservatorio di Fermo nel 1999: la sua attività viene tuttavia presto interrotta da una malattia nervosa che lo colpisce e che gli impedisce di suonare.

La malattia, come spiega De Biasi nelle interviste e nella sua biografia, è un’esperienza durissima, che lo segna in profondità, ma dalla quale riesce ad attingere forza per dedicarsi a nuove attività: approfondisce gli studi di armonia e composizione e si concentra anche sulla pittura, alla quale è da tempo interessato. In questa fase inizia dunque il percorso di

MERCOLEDì 13 MARZO 2013 ore 20.45

ANTEPRIMA Mercoledì 13 marzo alle ore 18 presso la Libreria Galla di Corso Palladio n. 11 Il QUARTETTO DI CREMONA presenta l’uscita del primo CD dell’integrale dei Quartetti per archi di Beethoven (Audite Records).

Partecipa il critico musicale Cesare Galla.

Ingresso libero.

MusicaMese

MUSICA PER QUARTETTARE in collaborazione con il CIDIM

Marco De Biasi, compositore e chitarrista

QUARTETTO DI CREMONA Cristiano Gualco violino Paolo Andreoli violino Simone Gramaglia viola Giovanni Scaglione violoncello musiche di De Biasi e Beethoven

MusiCare Marzo-Aprile 2013

Andrea Scarpari

Teatro Comunale di Vicenza

Particolare di “Ouverture musicale” di V. Kandinskji

ricerca, concettuale ed artistica, che lo porta a formulare la sua idea riguardo la rappresentazione della realtà: “l’artista - sostiene sempre De Biasi - percepisce il mondo che lo circonda secondo stimoli molteplici, che poi riunisce e propone attraverso un linguaggio particolare. L’opera di sintesi che l’artista compie, analizzando le informazioni che gli giungono filtrate dai cinque sensi, è quindi un’azione intellettuale prima che pratica, e la descrizione secondo una forma d’arte è un passaggio successivo”.

De Biasi cita esplicitamente la sua affinità con Kandinskij, che nel libro “Dello Spirituale nell’Arte” mette in risalto gli effetti psichici, oltre che fisici, delle sensazioni e sottolinea come esista un rapporto definito fra colori e suoni. D’altra parte, già Skrjabin prima di lui aveva proposto una relazione suono-colore culminata nella tastiera colorata, suonando la quale, il musicista poteva farsi guidare non tanto dalla tonalità, ma più semplicemente da un colore.

Sono concetti non facili, che non sono immediatamente compresi o, meglio, largamente condivisi, specie da parte di quanti sono usi considerare le arti come chiaramente definite e distinte fra loro, a partire dalla classica separazione fra arti figurative e non. Si tratta tuttavia di una proposta intrigante e sempre più attuale, che lascia aperti numerosi spunti di riflessione e che tenta di rispondere alla questione dell’arte “moderna”, nel tempo della tecnica, della produzione in serie o della fotografia.

Un’arte sinestetica, che coinvolge udito e vista, orecchio ed occhio, ed una nuova impostazione della musica, basata su quella che De Biasi chiama fono-cromia, sono le basi della composizione che sarà eseguita al Comunale: una pagina importante nella ricerca di questo giovane e promettente artista, che certamente nei prossimi anni contribuirà in modo ancor più incisivo all’evoluzione del pensiero sull’arte. ●

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MusicaMese

Musica spirituale. La nitidezza espressiva dell’Hilliard Ensemble per i madrigali di 400 anni fa

Il principe dei musici I Responsoria del Venerdì Santo di Carlo Gesualdo da Venosa: ricerca di pace oltre il tempo

MusiCare Marzo-Aprile 2013

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oveva essere un discreto personaggio Carlo Gesualdo, principe di Venosa - piccola cittadina in provincia di Potenza, dove nasce nel 1566 - o, meglio ancora, “principe dei musici”, come preferiscono definirlo i cittadini di Gesualdo - piccolissimo borgo in provincia di Avellino, dove muore nel 1613. Non c’è da stupirsi, dunque, che un grande teorico del suo tempo come Scipione Cerreto avesse scritto di lui: “Nelle composizioni è superiore a tutti i musici suoi contemporanei. Se questo signore fosse vissuto all’epoca dei Greci, gli avrebbero fatto una statua di marmo e d’oro”.

Sarà invece dimenticato dopo il Rinascimento, Gesualdo di Venosa, per ritornare ad essere una fonte d’ispirazione a partire dal XX secolo. Igor Stravinsky, suo ammiratore, arrangiò il madrigale “Beltà, poi che t’assenti” per lo spettacolo Monumentum pro Gesualdo (1960) del New York City Ballet; Alfred Schnittke e Brett Dean scrissero rispettivamente le opere Gesualdo e Carlo (anni ’90) in onore del compositore venosino. Altre opere sono state a lui dedicate da Peter Maxwell Davies, Franz Hummel, Scott Glasgow, Marc-André Dalbavie e Richard Millet. Peter Eötvös ha dato pubblica lettura del testo di un suo madrigale dopo aver ricevuto il Leone d’oro alla carriera il 24 settembre 2011. Salvatore Sciarrino, nel 2002, ha riarrangiato diversi madrigali nel disco Sciarrino, Gesualdo, Fedele: Fuoco e Ghiaccio; Franco Battiato ha dedicato al compositore il brano Gesualdo da Venosa.

Non solo. Il regista Werner Herzog ha diretto un documentario incentrato sulla sua vita, Tod für fünf Stimmen (Morte per cinque voci), con la partecipazione di Milva, e altrettanto fa nel 2009 il regista Luigi Di Gianni, con la consulenza del musicologo Francesco d’Avalos, per Carlo Gesualdo.

Appunti per un film.

La notte tra il 16 ed il 17 ottobre 1590, Carlo Gesualdo uccide la moglie fedifraga Maria d’Avalos (madre del suo primogenito Emanuele) e l’amante Fabrizio Carafa, duca d’Andria, cogliendoli sul fatto, vendicando così anni di tradimento e delazioni e umiliazioni all’onore di un “don”. Il processo, infatti, decade il giorno dopo la sua apertura, “per ordine del Viceré stante la notorietà della causa giusta dalla quale fu mosso don Carlo Gesualdo Principe di Venosa ad ammazzare sua moglie e il duca d’Andria”.

Quattro anni dopo, Gesualdo sposa la “coraggiosa” Eleonora d’Este.

Matrimonio d’interesse: da una parte il ducato di Ferrara mirava al sostegno dello zio di Carlo, cardinale decano, probabile futuro papa; dall’altra Gesualdo sperava in un riconoscimento artistico da parte dell’Accademia musicale più aristocratica ed esclusiva del tempo, quella di Ferrara appunto. Nessuno ottenne ciò che sperava e così, dopo aver ingravidato la signora Eleonora, il principe musicista se ne ritorna al Sud ma, anziché a Napoli, sceglie di rifugiarsi nuovamente nella fortezza di Gesualdo, rendendola uno tra

GIOVEDì 28 MARZO 2013 ore 20.45

MusicaMese

MUSICA PER PREGARE THE HILLIARD ENSEMBLE Gesualdo da Venosa Responsoria per il Venerdì Santo

facile acustica e meno coinvolgente cornice del Teatro Comunale di Vicenza), questa volta con i Responsoria del Venerdì Santo.

La nitidezza espressiva e la perfezione tecnica di questo gruppo vocale inglese (che come tutti i grandi non ha bisogno di presentazioni) è la miglior garanzia di resa delle linee orizzontali non sempre armoniche, dei cromatismi esasperati e dei madrigalismi invisibili scritti da colui che, per primo nella storia della musica a noi nota, pretese che gli esecutori delle sue opere avessero sotto gli occhi l’intera partitura e non solo la propria parte, arrivando a stipendiare non solo eccellenti musicisti al servizio, ma anche un editore-tipografo che rispondesse alla sua visione vitale e complessiva del fenomeno musicale. ●

© Friedrun Reinhold

MusiCare Marzo-Aprile 2013

Giovanni Costantini

The Hilliard Ensemble visto da Friedrun Reinhold

i più importanti centri musicali del tempo, frequentato da appassionati e letterati.

Nell’isolamento di questo piccolo centro campano, il principe riprende a comporre, a discutere quasi ossessivamente di musica, rielaborando l’esperienza ferrarese. In questo lungo periodo, tra il 1596 e il 1613, forse per cercare la pace dell’anima e il perdono di Dio, fa edificare tre chiese e due conventi: uno per i Domenicani e uno per i Cappuccini. E, dopo aver pubblicato già quattro libri di madrigali profani a cinque voci, arriva a dedicarsi anche a composizioni di carattere religioso, tra cui, nel 1611, i Responsoria, esempio piuttosto raro e notevole per l’epoca di un intero ciclo del Triduo sacro musicato da un unico compositore.

Il 29 marzo 2010, nella suggestiva cornice della Basilica dei Santi Felice e Fortunato, erano stati i King’s Singers a dar voce ai cromatismi melismatici dei Responsoria del Giovedì Santo, per un avvinto pubblico della Società del Quartetto di Vicenza.

Il prossimo 28 marzo - praticamente a tre anni esatti - sarà l’Hilliard Ensemble a cercare di riproporre l’esperienza spiritualemusicale allo stesso pubblico (nella meno

Teatro Comunale di Vicenza

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MusicaMese

© Carsten Bunnemann

I Mnozil Brass debuttano a Vicenza col concerto-spettacolo “Blofeld”: da non perdere

Sette ottoni tutti matti

Versatili, irriverenti, innovativi: la loro storia musicale inizia “bruciando” la scuola…

MusiCare Marzo-Aprile 2013

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lzi la mano chi non ha mai marinato la scuola. Pochi, però, sono stati così temerari da scegliere come “rifugio” un bar che si trova proprio di fronte all’entrata principale dell’istituto: le probabilità di essere beccàti sono altissime. Ma è anche vero che dal bar davanti a scuola - se ti mimetizzi bene, magari con la complicità del titolare - puoi controllare la “situazione” da vicino. E alla fine, rischi di meno.

Se poi non frequenti un liceo qualsiasi, ma studi musica (e quindi hai sempre con te gli “strumenti” del mestiere), è quasi naturale che in questi frangenti, per ammazzare il tempo, tu ti metta a strimpellare qualcosa in compagnia degli altri furbetti che hanno bigiato come te.

Tutto ciò accadeva più o meno 20 anni fa a Vienna. La scuola era l’austero Conservatorio di Musica della capitale austriaca; il locale-rifugio era “La Taverna di Mnozil”

(un pub gestito da un curioso personaggio di origini boeme) e gli amici che qualche volta non se la sentivano proprio di andare a lezione si chiamavano Thomas, Robert, Roman, Leonhard, Gerhard, Zoltan e Wilfried.

Oggi hanno un nome solo - Mnozil Brass (tre trombe, tre tromboni e una tuba) - e sono uno dei più entusiasmanti fenomeni musicali europei dei nostri giorni, nel campo degli “ottoni”.

I Mnozil Brass appartengono a quei gruppi musicali versatili, irriverenti, innovativi, le cui performances sono difficilmente catalogabili, a metà strada - come sono - fra concerto classico, operetta, varietà, teatro dell’assurdo... E di conseguenza i sette virtuosi non si fanno tanti problemi se devono suonare in un grande spazio all’aperto, in un teatro d’opera o in un moderno auditorium, perché quel che conta è stupire, entusiasmare il pubblico con il proprio talento e divertirsi

GIOVEDì 11 APRILE 2013 ore 20.45 MUSICA PER DIVERTIRE MNOZIL BRASS ottoni Blofeld

Da anni i sette ex-ragazzi sono perennemente di corsa, in giro per il mondo, e quasi non riescono a star dietro agli inviti che piovono da tutta Europa, ma anche dall’Asia, dalle Americhe e dall’Australia. Il loro ruolino di marcia parla infatti di oltre 120 performances l’anno, e tutte immancabilmente soldout. Prendiamo l’appuntamento di giovedì 11 aprile a Vicenza, ad esempio. Il 10 i nostri suonano a Sassari, il 12 si esibiscono in Portogallo ed il 13 li aspettano nell’Hampshire, Regno Unito.

Per il debutto alla Società del Quartetto di Vicenza i Mnozil hanno scelto il loro nuovo spettacolo dal titolo “Blofeld”. Difficile dire, con precisione, di che cosa si tratti; si sa solo che lo spettacolo sarà incentrato sulla musica da film (Ernst Stavro Blofeld è il “cattivo” in alcuni romanzi della serie James Bond, ideata da Ian Fleming) e che le sorprese, quindi, non mancheranno.

Da non perdere. ● Paolo Meneghini

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con la musica. Dunque, quelli messi in scena dai Mnozil sono spettacoli e basta, nel senso letterale del termine: due ore di divertimento in musica, al termine delle quali la gente esce da teatro ancora emozionata, divertita, magari fischiettando l’ultimo bis che il gruppo ha generosamente concesso, a grande richiesta.

Attenzione, però. La loro genesi poco ortodossa, il repertorio un po’ fuori le righe e l’abbigliamento poco “classico” non devono trarre in inganno. Questi ottoni austriaci sono prima di tutto sette signori artisti (gli studi al Conservatorio li hanno poi brillantemente superati tutti a pieni voti), sette musicisti che potrebbero tranquillamente suonare come prime parti nelle migliori orchestre sinfoniche del mondo. Ed invece hanno scelto la strada di un repertorio a 360 gradi che abbraccia la musica colta (rivisitata e non), il jazz, il folk, l’operetta, le colonne sonore, il pop, i lieder, le canzonette... E nei loro concerti-spettacolo si improvvisano anche cantanti, attori, mimi e perfino ballerini.

MusicaMese

Teatro Comunale di Vicenza

© Carsten Bunnemann

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Sistema Mahler

MusicaMese

Ritornano i cameristi della MCO con Steinaecker alla bacchetta, per Debussy, Mahler e Schönberg

Un’orchestra flessibile e “democratica”, mossa da entusiasmo e a “gestione familiare”

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Claudio Abbado, fondatore della Mahler Chamber Orchestra

MusiCare Marzo-Aprile 2013

al sito della Mahler Chamber Orchestra (www.mahler-chamber.de) si apprende che “il nome dell’orchestra fa riferimento alle origini dell’ensemble radicate nella Gustav Mahler Youth Orchestra”, la compagine da cui provenivano i membri fondatori della MCO, e che “la parola “chamber” riguarda, più che la dimensione dell’ensemble, l’approccio cameristico che caratterizza il modo di suonare dei musicisti della MCO”. Che significa? Se si dovesse riassumere in poche parole, si potrebbe dire consapevolezza, democrazia e flessibilità. Il musicista da camera non può abbandonarsi alla visione di un direttore che orienti le sue scelte interpretative. Deve pensare la partitura per essere pronto a discuterne i dettagli con i colleghi con i quali dovrà esibirsi. Il musicista da camera sarà quindi più autonomo e consapevole, perché solo così sarà in grado di condividere le sue impressioni e intuizioni.

E dovrà essere in grado di argomentare le sue scelte, di fronte a pareri anche contrari degli altri strumentisti. Ma la discussione non potrà che sfociare in un accordo che, nella migliore delle ipotesi, riassumerà il meglio di quanto è emerso dalla discussione. Si dovrà, alla fine, arrivare a un compromesso pena l’annullamento del concerto: i musicisti possono anche litigare su dettagli che i più considererebbero insignificanti, ma sanno che non possono rimandare le scelte.

In altre sedi la discussione su una materia non si coagula sempre in una decisione.

L’orchestra di cameristi, provvisti delle caratteristiche descritte, accoglie in sé tutte le possibili combinazioni di ensemble da camera. Non è un blocco unico, ma un gioco di costruzioni: puoi realizzare qualcosa di bello anche se non usi tutti i mattoncini. Così l’orchestra flessibile diventa un’orchestra a progetto, che sa articolarsi a seconda di un programma artistico o educativo o sociale.

La Mahler Chamber Orchestra è un ensemble di musicisti consapevoli che si sono dati una struttura democratica, una compagine flessibile capace di adattarsi al repertorio che intende approfondire. Non stupisce dunque che la Mahler sia in viaggio per duecento giorni all’anno, che riesca a dare concerti in tre continenti (Europa ovviamente, ma anche Asia e Oceania) e che tra i musicisti che hanno vissuto per intero o in parte tutti i quindici anni di vita dell’orchestra sia sbocciato l’affetto e si siano costituite nuove famiglie. Alcuni devono viaggiare con i bambini piccoli al seguito, altri, che non hanno da risolvere tale problema, riescono a rendere compatibili con l’impegno in orchestra attività collaterali alla musica. Ci sono docenti di conservatorio o di scuole private, professionisti che si occupano di organizzare i propri festival, musicisti che dedicano il loro tempo a progetti educativi nei paesi poveri, c’è perfino un performance coach che insegna ad artisti e a manager a ottenere risultati d’eccellenza in condizioni di pressione emotiva.

VENERDì 19 APRILE 2013 ore 20.45

Dima Bawab soprano Chiara Tonelli flauto

Chiara Tonelli, flautista

Philipp von Steinaecker, direttore

Dima Bawab, soprano

musiche di Debussy, Schönberg e Mahler

Ecco il sistema Mahler Chamber Orchestra, un sistema mosso dall’entusiasmo. Almeno così la pensa la violinista Annette Zu Castell, membro fondatore della MCO e presidente dell’associazione che sostiene l’attività dell’orchestra. I solisti della Mahler che si sono esibiti al Comunale, lo scorso 18 dicembre, nel sesto appuntamento della centotreesima stagione della Società del Quartetto, torneranno il 19 aprile alle 20.45, sempre nella sala grande del teatro di viale Mazzini, per l’ultimo concerto in abbonamento della stagione.

Saranno guidati da Philippe von Steinaecker, violoncellista, membro fondatore della MCO e, da tempo ormai, apprezzato direttore d’orchestra. Amburghese, ha studiato a Lubecca, alla Musikhochschule di Vienna e alla Juilliard School di New York.

Come strumentista ha suonato tanto in ensemble barocchi (primo cello di due creature di John Eliot Gardiner l’English Baroque Soloists e l’Orchestre Révolutionaire et Romantique, e de Le Concert d’Astreé di Emanuelle Haïm) quanto in orchestre moderne (una per tutte, i Wiener Philharmoniker). Come direttore ha lavorato molto in Italia, con l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra da Camera di Padova, l’Orchestra Haydn, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra dell’Accademia Gustav Mahler di Bolzano. Con i suoi colleghi della MCO affronterà il Prélude à l’aprés-midi d’un faune di Debussy, i Cinque pezzi per orchestra op. 16 di Schönberg, e la Sinfonia n. 4 in Sol maggiore di Mahler. Sul palco anche Chiara Tonelli, bolzanina, primo flauto della Mahler Chamber Orchestra, impegnata ad evocare il risveglio del fauno nel preludio del francese, e il soprano Dima Bawab, di provenienza giordana, che canterà le gioie celestiali nell’ultimo tempo della quarta di Mahler. ● Filippo Lovato

MusiCare Marzo-Aprile 2013

MUSICA PER ESTASIARE MAHLER CHAMBER SOLOISTS Philipp VON STEINAECKER direttore

MusicaMese

Teatro Comunale di Vicenza

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NotEventi

Si rinnova Progetto Orchestra, attività di Intesa-Sanpaolo e Quartetto dalle mille sfaccettature

I “ragazzi” di Spierer 14 giovanissimi da tutta Italia guidati dalla ex spalla dei Berliner: lezioni, prove aperte, concerti

MusiCare Marzo-Aprile 2013

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ono giovanissimi, ma vengono da molto lontano. Hanno un’età compresa tra i 16 e i 25 anni e le loro carte d’identità formano la cartina dell’Italia come un puzzle: Torino, Como, Milano, Alessandria, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, Udine, Merano, Piacenza, Lucca, Firenze, Perugia, Roma, Napoli, Caltanissetta, Lecce, Salerno, Trani… fino a Cagliari. E non manca la rappresentanza dall’estero: Isobel Howard Cordone, da Dublino, e Lucía Luque Cooreman, nata in Argentina da genitori sudamericani e oggi, a soli 25 anni, già pressoché apolide per la quantità di Paesi vissuti e “suonati”.

Lucía, Isobel e gli altri italiani sono i “ragazzi di Spierer”, come vengono chiamati; 14 elementi selezionati dalle audizioni alle quali si erano iscritti in 39. Ed essendo lo Spierer in questione la ex spalla dei Berliner Philharmoniker, l’appellativo è di quelli da vantare: una sorta di “nazionale mista under 25” capeggiata da uno dei più grandi “coach” (in americano il termine è declinato anche in ambito musicale) del violino e della pratica orchestrale.

Si rinnova quindi Progetto Orchestra, corso di formazione orchestrale (a frequenza gratuita) per diplomandi e diplomati (fino ai 25 anni) in strumenti ad arco, promosso da Intesa Sanpaolo e Società del Quartetto di Vicenza. Lo scopo del corso è quello di favorire

la crescita artistica delle nuove generazioni di orchestrali nel sempre più difficile cammino della carriera musicale, attraverso lo studio di importanti partiture del repertorio, da Corelli a Schönberg.

Le lezioni hanno avuto inizio nel mese di gennaio e proseguiranno fino ad aprile 2013 con la cadenza di una settimana al mese.

Durante ciascuna settimana si alternano le lezioni individuali svolte con il maestro Spierer e le prove d’orchestra. Alcune di queste sono aperte al pubblico delle scuole e anticipate da una guida all’ascolto, sempre nell’ambito delle attività didattico-musicali proposte in tandem da Gallerie d’Italia Palazzo Leoni Montanari e la Società del Quartetto. I concerti si tengono ogni domenica conclusiva del corso, alle ore 16.30 a Palazzo Montanari.

Le prove aperte alle scuole ancora disponibili sono: venerdì 15 marzo 2013 dalle 14.30 alle 16.30 e venerdì 12 aprile 2013 dalle 10.30 alle 12.30.

A conclusione del corso, un’apposita Commissione presieduta dal maestro Spierer segnalerà l’allievo più meritevole e promettente al quale verrà assegnata una borsa di 3.000 euro per il proseguimento degli studi, messa a disposizione dalla famiglia di Fatima Terzo Bernardi, alla quale la borsa stessa è intitolata. ● G. C.

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ome da un seme sboccia una pianta rigogliosa, è da un pizzicato all’unisono che si genera una fioritura di suoni che si distende fino all’incertezza di un tono minore. Questo si afferma subito sulla figura della terzina, per poi tornare rapidamente alla luce di quei primi accordi, dando vita all’Allegro.

A parole, non ci riesce di descrivere meglio l’adagio introduttivo di “Auf römischen Wegen”, di Pierangelo Valtinoni, ma la densità delle sorprese sonore dei primi secondi di musica è specchio fedele dell’intera composizione e ben rende la varietà delle immagini che si possono cogliere “per le vie di Roma”, nonché la vivacità di un ipotetico sguardo.

“Auf römischen Wegen” è una pagina per archi in un movimento solo, dieci minuti di musica caratterizzati da diversi andamenti che spaziano da moti di danza a momenti elegiaci, con una cantabilità sempre distesa, mai “spezzettata”, nelle parti tematiche, e pattern ritmici immediati ma non banali affidati alle sezioni di accompagnamento.

Pierangelo Valtinoni è un musicista e compositore che a Vicenza non ha bisogno di presentazioni: la Società del Quartetto vanta di aver prodotto le prime nazionali sia del “suo” Pinocchio che de La regina delle nevi, e Musicare l’ha già incontrato più volte.

Ciò nonostante, non tutta la sua città natale è di certo a conoscenza del fatto che le sue opere sono in questi mesi in cartellone contemporaneamente a Braga in Portogallo, a Dresda e Lipsia in Germania, a Mosca e finanche a Umeå, in Svezia.

“Auf römischen Wegen” è stato eseguito in prima assoluta lo scorso 13 gennaio a Palazzo Leoni Montanari dagli archi di Progetto Orchestra, guidati da Leon Spierer, al quale la composizione è dedicata.

Come nasce questa dedica, maestro Valtinoni?

“Ogni tanto, anzi ogni spesso, per fortuna, viene la voglia di scrivere, e lo scorso settembre, in particolare, per archi. Mi sono ricordato di Leon Spierer, che ho avuto modo di conoscere e apprezzare gli anni scorsi, sia come musicista che come persona: ha una

NotEventi

Un pezzo del compositore Pierangelo Valtinoni dedicato al suono di Leon Spierer

Giovanni Costantini

seconda edizione Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

domenica 17 marzo 2013 ore 16,30 Edward William Elgar (1857-1934) Serenata per archi in mi minore op. 20 Aldemaro Romero (1928-2007) “Fuga con Pajarillo” Josef Suk (1874-1935) Serenata per archi in mi bemolle op. 6 domenica 14 aprile 2013 ore 16,30 Franz Schubert (1797-1828) Ouverture in do minore per archi D8 Arnold Schönberg (1874-1951) “Verklärte Nacht” op. 4 Concerto con i solisti di Progetto Orchestra Luigi Boccherini (1743-1805) “Ritirata notturna di Madrid” Per informazioni e prenotazioni:

Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza tel. 800.578875 (da martedì a domenica dalle 10 alle 18)

MusiCare Marzo-Aprile 2013

Per le vie del mondo

carica incredibile, quando fa la spalla “gira” l’orchestra, il suo suono è trascinante.”

Perché questo titolo?

“C’è l’idea di una passeggiata per le strade di Roma… ne ricordo una mia di qualche anno fa: alzi lo sguardo e vedi sempre qualcosa di affascinante, ti sembra di respirare la città. Penso all’mpressione che ho avuto quando sono uscito da viale dei Condotti, mi sembra: non vedi niente fino all’ultimo e ad un certo punto si staglia improvvisamente la basilica di San Pietro, luogo forte per credenti e non credenti, perché comunque di lì è passata la storia. Si tratta di musica descrittiva, se vogliamo, ma non c’è un necessario collegamento a nessun luogo in particolare.”

Possiamo definirla una Serenata?

“Mah, la Serenata è certo anche una forma, nonostante il genere rimandi in particolare all’idea di un movimento lento… forse inquadrerei la composizione più nella forma-sonata per la contrapposizione e ripresa dei temi che propone.”

Le sue impressioni sulla prima esecuzione?

“Molto bene, davvero. Ciò che mi ha più impressionato è stato il suono che Spierer ha saputo tirare fuori e far tirare fuori a tutti gli archi. Ad esempio, io pensavo l’Adagio un po’ meno lento, ma Spierer ha saputo sostenerlo bene anche così, più teso, più cantato, più suonato.” ●

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Tracce MusiCare Marzo-Aprile 2013

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Ricerca della verità e rapporto tra musica e fine dell’esistenza, a tre secoli di distanza

Cromatismi per l’eternità Gesualdo canta la morte attraverso l’amore: l’Hilliard Ensemble li sublima entrambi

Isabelle Faust, Alexander Melnikov e la Mahler rendono sgargianti le “verità” di Shostakovich

autore C. Gesualdo titolo CD Quinto libro di madrigali interpreti The Hilliard Ensemble etichetta CD ECM New Series 2175, DDD, 2012

autore D. Shostakovich titolo CD Concerti per piano n. 1 e 2, Sonata per violino e piano interpreti A. Melnikov (piano), I. Faust (violino), Mahler Chamber Orchestra, T. Currentzis (dir.) etichetta CD Harmonia Mundi, HMC 902104, DDD, 2012

“S’io non miro non moro,/non mirando non vivo” oppure “O dolorosa gioia,/ o soave dolor,/ per cui quest’alma è mesta e lieta more!” oppure “Potessi dirti pria ch’io mora: «Io moro!»”. La morte regna nei madrigali del Quinto libro di Carlo Gesualdo, morte d’amore: se è concesso perché tramortisce i sensi, se è negato perché smorza la speranza dell’amante. Ma il principe omicida - Gesualdo appunto -, per onore e gelosia, più dell’amore, amò la morte. Così, alla fine di “Dolcissima mia vita” le voci si chiudono in unisono sulle parole “o d’amarti” ma fluttuano in stranianti intervalli sul lemma “o morire”. Carlo Gesualdo, morto giusto quattro secoli fa, cantò la morte attraverso l’amore, velando la sua ossessione in uno stile cromatico celebrato nel Novecento, ma considerato antiquato ai suoi tempi. Allora l’avanguardia era Monteverdi e il principe di Venosa un conservatore devoto all’antica polifonia. La consuetudine con altre musiche ci rende sfuggenti le trame armoniche dei canti di Gesualdo e la sua disperazione appare ambigua e cerebrale, tanto difficili sono i suoi madrigali. Ma fu dolore vero e aspro che il soave impasto di voci dell’Hilliard Ensemble (Monika Mauch, soprano; David James e David Gould, contro tenori; Roger Covey-Crump e Steven Harrold, tenori e Gordon Jones, baritono) sublima in eterea bellezza. ●

Qui si comprende quanto multiforme sia l’ingegno (e dunque il linguaggio) di Dmitry Shostakovich. Genio di sottile ambiguità, al grande russo calzano alcune osservazioni per il filosofo oppresso dal potere politico, tratte dalla “Guida dei perplessi” di Maimonide. Il pensatore ebreo di Cordoba sostiene che il sapiente minacciato dal “regime” deve fare in modo che nelle sue opere “le verità siano intraviste e che subito si sottraggano”. Così pare faccia Shostakovich. È davvero innocuo il secondo concerto, con il tempo centrale che - citando Melnikov nel booklet - viene incluso nelle raccolte di “musica classica leggera” e trasmesso negli ospedali per rilassare i pazienti pronti per la TAC? E il primo concerto è solo una spettacolare parodia della musica di altri autori (da Bach a Hindemith), costruita con innegabile eleganza? Vero confronto con la morte sarebbe l’ispida sonata op.

134, opera tarda di un uomo ossessionato dalla fine, ove compaiono serie di dodici note e il motivo cavato DSCH, la firma dell’autore, come a dire che parla di se stesso. Se le ambiguità non si possono sciogliere, certo è che questa è una registrazione di eclatante brillantezza, con la MCO in stato di grazia, scattante, dal suono denso e tornito, guidata con nerbo da Teodor Currentzis, con Isabelle Faust graffiante come mai e con Alexander Melnikov che imperversa con note di insondabile nitore. ● pagina a cura di Filippo Lovato

FESTIVAL

OMAGGIO A

PALLADIO XVI EDIZIONE

2-3-4-5 MAGGIO 2013 TEATRO OLIMPICO BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO

giovedì 2 maggio 2013 ore 20.30 TEATRO OLIMPICO

RADU LUPU pianoforte Schubert recital

venerdì 3 maggio 2013 ore 20.30 BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO

CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra

András SCHIFF direttore e pianoforte

SCHOLA SAN ROCCO coro Francesco ERLE maestro del coro

Haydn Missa in angustiis re min. “Nelsonmesse” Hob.XXII:11 Beethoven Sonata re min. op. 31/2

Radu Lupu

sabato 4 maggio 2013 ore 20.30 TEATRO OLIMPICO

CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra András SCHIFF direttore

Schubert Sinfonia n. 1 in re magg. D 82 Dvořák Serenata in re min. op. 44 Beethoven Sinfonia n. 4 in si bem. magg. op. 60

domenica 5 maggio ore 20.30 TEATRO OLIMPICO

CAPPELLA ANDREA BARCA

orchestra András SCHIFF direttore e pianoforte

Beethoven Sinfonia n. 1 in do magg. op. 21 Brahms Sestetto n. 2 in sol magg. op. 36 Mozart Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in do magg. KV 467 BIGLIETTI IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE presso la sede della Società del Quartetto DI VICENZA Vicolo Cieco Retrone, 24 / lun.-ven. 9-12 e 15-17 / tel. 0444 543729 / e-mail info@quartettovicenza.org

BIGLIETTI: intero euro 49,00 / ridotto over60-abbonati euro 43,00 / ridotto under30 euro 22,00

SAVE THE DATE

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gli appuntamenti segnalati dalla Società del Quartetto di Vicenza

il periodico Musicare è realizzato grazie a:

MARZO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

Musica per allietare

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO Enrico BRONZI direttore e violoncello solista musiche di Mozart, Haydn, Ghedini, Schubert MARZO 2013 ore 18:00 - ingresso libero Libreria Galla (Corso Palladio, 11 - Vicenza)

Presentazione CD dedicato ai Quartetti di Beethoven QUARTETTO DI CREMONA MARZO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

Musica per quartettare

QUARTETTO DI CREMONA in collaborazione con il CIDIM musiche di De Biasi, Beethoven MARZO 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

PROGETTO ORCHESTRA - terzo concerto LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche Elgar, Romero, Suk

28 11 14

APRILE 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

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APRILE 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

MARZO 2013 ore 20.45 concerto stagione 2012.2013 Teatro Comunale di Vicenza

Musica per pregare

THE HILLIARD ENSEMBLE ensemble vocale Gesualdo da Venosa: Responsoria per il Venerdì Santo

Musica per divertire MNOZIL BRASS ottoni Blofeld

APRILE 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875) concerto Corso di Formazione Orchestrale Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza

PROGETTO ORCHESTRA - quarto concerto LEON SPIERER primo violino e concertatore allievi Progetto Orchestra musiche di Schubert, Schönberg, Boccherini

Musica per estasiare

MAHLER CHAMBER SOLOISTS Philipp VON STEINAECKER direttore musiche di Debussy, Schönberg, Mahler

Società del Quartetto di Vicenza vicolo cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza / tel. 0444 543729 e-mail info@quartettovicenza.org www.quartettovicenza.org

la carta di questa pubblicazione è gentilmente offerta da