Musicare 2/2017

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contr’appunti ouverture

di Enrico Zanovello

UN CAPOLAVORO ASSOLUTO PER CORO E ORCHESTRA, IN STILE Il maestro Enrico Zanovello presenta l’allestimento della “gigantesca” Messa in Si minore di J. S. Bach: per il Coro e Orchestra Andrea Palladio, interprete dell’opera, è un’occasione di crescita e confronto con un grande musicista quale Andrea Marcon, oltre che di collaborazione con nuove e prestigiose figure professionali del territorio e non. dell’esecuzione di pagine sacre di un altro “gigante” del barocco, Georg Friedrich Händel. La distanze fra i due – Händel e Bach – sono però notevoli: l’uno, immerso nella contemporaneità e con una inclinazione al trionfalismo, l’altro indifferente nei confronti del nuovo corso della musica e poco propenso alla musica di consumo. Per l’allestimento della Messa in Si minore, il Coro e Orchestra Andrea Palladio, si avvale anche di musicisti con esperienza in prestigiose compagini strumentali: presso le fila dell’orchestra compariranno, tra gli altri, anche le trombe dello storico Concentus Musicus Wien, che fu diretto dal grande Harnoncourt. Anche il coro ha accolto, con selezione tramite audizione, nuove voci, alcune delle quali provenienti dai corsi superiori di musica antica del Conservatorio di Vicenza. Questo a suggellare ulteriormente la proficua collaborazione con l’istituzione cittadina, nell’ottica che il Coro e Orchestra Palladio sia anche opportunità privilegiata di studio, approfondimento ed occasione per sviluppare il proprio talento musicale. ●

Coro e Orchestra Barocca Andrea Palladio

è

con grande piacere che ho accolto l’invito da parte della Società del Quartetto a preparare l’esecuzione della Messa in Si minore di J. S. Bach, capolavoro assoluto della storia della musica sacra, con il Coro e Orchestra Andrea Palladio, sotto la direzione di Andrea Marcon. La collaborazione con il maestro Marcon è il frutto di una lunga amicizia nata all’inizio degli anni ‘90 durante il mio esame di diploma in Clavicembalo al Conservatorio di Vicenza. Lo studio della musica antica era l’occasione per approfondire gli aspetti riguardanti la prassi esecutiva storicamente informata attraverso l’analisi delle fonti come punto di partenza, ma soprattutto momento di confronto per un’interpretazione mai ingessata in stereotipi generalizzati. La volontà di una massima aderenza stilistica al repertorio dei secoli XVII e XVIII, anche con l’utilizzo di strumenti originali, ha ispirato il mio lavoro con il Coro e Orchestra Andrea Palladio, da diversi anni protagonista

Elio

lunedì 10 aprile ore 20:45 Teatro Comunale di Vicenza

Coro e Orchestra Barocca Andrea Palladio ANDREA MARCON direttore ENRICO ZANOVELLO maestro del coro Johann Sebastian Bach: Messa in si minore

echiouverture

di Denis Zanotto

STRABILIANTE CARPENTER, PUBBLICO A BOCCA APERTA

Il concerto del rivoluzionario artista americano, a Vicenza col suo Touring Organ, ha fatto il sold out e aperto prospettive sul concertismo di domani.

U

degli spettatori, che reclamano l’artista americano per una serie di encore. Oltre alle eccezionali doti tecniche, si sono ammirate la coerenza nel fraseggio e la ricerca nelle scelte timbriche, Orchestra del Teatro Olimpico seppur molto personali. Interessanti ed efficaci alcuni registri del suo Touring Organ, soprattutto quelli solistici: spesso, chiudendo gli occhi, sembrava proprio di essere in una chiesa. Nei momenti di massima sonorità, tuttavia, il suono dell’organo a canne resta ancora qualcosa di inimitabile. L’artista americano ha coinvolto il pubblico, oltre che con la propria musica, con spiegazioni finalizzate ad illustrare le caratteristiche del proprio strumento e le sua concezione dell’organo in generale. Idee, forse, non tutte condivisibili, ma che possono aprire riflessioni e nuove prospettive sul concertismo di oggi e di domani. ●

na futuristica consolle d’organo al centro, poderosi altoparlanti tutt’intorno, luci colorate sullo sfondo: così si presenta il palco del Teatro comunale, tutto esaurito per il concerto di Cameron Carpenter. La prima parte è all’insegna di Bach e del virtuosismo: tocco impeccabile e tecnica del pedale sbalorditiva lasciano a bocca aperta il pubblico. Nella seconda parte – dedicata a trascrizioni e composizioni proprie – Carpenter trasforma lo strumento in un organo da teatro: timbri di percussioni, sonorità orchestrali ed effetti speciali scatenano l’entusiasmo

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