Teatro Verdi - Stagione 2009-2010

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Comune di Gorizia Assessore al Parco Culturale Antonio Devetag Direttore artistico Walter Mramor Dirigente Rosamaria Olivo Ufficio amministrativo Germana De Bernardo Cristina Mersecchi Adriano DurĂŹ Gestione tecnica, attivitĂ e sicurezza Giuseppe Verdoliva

Promozione Savina Casamassima Ufficio Stampa Volpe & Sain Comunicazione Organizzazione e Servizio Biglietteria GierrePi Servizi tecnici Music Team snc Progetto grafico Punktone.it Stampa Poligrafiche San Marco

PROSA_GRANDI EVENTI_MUSICA e BALLETTO


S

aluto questo nuovo percorso che mi vedrà alla Direzione Artistica del Teatro Verdi di Gorizia per tre anni consecutivi come un’opportunità progettuale importante, un’occasione per perseguire con il pubblico e la città gli obiettivi prefissati. Trovare dentro di noi, operatori e cittadini che usufruiscono di un bene pubblico qual è il Teatro, le risorse per sostenere la cultura, non è facile. Alla base ci deve essere la convinzione che il tempo e le energie ad essa dedicate ci arricchiscono. A Teatro riflettiamo, ci divertiamo, analizziamo, critichiamo, stiamo semplicemente insieme, attiviamo processi sopiti. La magia del Teatro è anche questa, il fatto di poterci ancora stupire e di ritrovarci a lavorare con un entusiasmo sempre rinnovato, indispensabile per la vitalità del nostro operato e del nostro essere spettatori. La Stagione di quest’anno è un susseguirsi di una serie di eventi unici, proposte nuove e diverse per genere, stile, provenienza, sempre all’insegna della migliore qualità. Si rinnova l’attenzione per i nuovi talenti accanto alle prestigiose presenze affermate a livello internazionale. Alla base vi è l’impegno di tante persone, dell’Amministrazione Comunale, dei partner, dei collaboratori. Insieme cerchiamo di creare un significativo e qualificato servizio culturale per il territorio. Il pubblico risponde, dedicando tempo alle parole, ai suoni, alle azioni del Suo Teatro.

Walter Mramor Direttore Artistico


È

davvero un piacere e un onore poter presentare una nuova Stagione artistica così varia e spumeggiante, all’insegna del genere brillante e dell’intrattenimento di qualità, punteggiata dalle grandi firme dello spettacolo nazionale e da produzioni internazionali d’eccezione, con una peculiarità e varietà di proposte che rinnovano anche quest’anno il ruolo del Teatro comunale Giuseppe Verdi come importante punto di riferimento nel panorama artistico regionale, oltre che insostituibile salotto cittadino. Il cartellone ripresenta la formula amata dal pubblico, con l’articolazione nei tre percorsi Musica e Balletto - con eventi musicali che spaziano dalla concertistica alla musica leggera fino al musical, prestigiosi spettacoli di danza allestiti da compagnie di livello mondiale - produzioni e artisti di fama internazionale per i Grandi Eventi e proposte di Prosa capaci di regalare momenti di riflessione, così come di divertimento, di svago e di suspense, spaziando dai grandi classici ai più noti autori contemporanei. Ancora punto d’eccellenza le numerosissime prime ed esclusive riservate al pubblico goriziano – ben quattordici su un totale di venti spettacoli in cartellone – a cominciare dal debutto regionale di Stomp, spettacolo–evento conosciuto in tutto il mondo che riunisce sul palco formidabili ballerini, percussionisti, attori, acrobati per un’impareggiabile serata di danza, musica e percussioni. Nell’arco di sei mesi di intensa programmazione, sul palco del Teatro Verdi sfileranno artisti, ensamble e compagnie provenienti da tutto il mondo (Russia, India, Inghilterra, Paesi Bassi, Ungheria, Argentina, ..) insieme ai nomi più noti del teatro e della musica italiana (Giuseppe Pambieri, Luisa Ranieri, Gianrico Tedeschi, Paolo Ferrari, Andrea Giordana, Roberta Lanfranchi, Antonio Cupo, Pietro Sermonti, Natalino Balasso, Massimo Dapporto, Benedicta Boccoli, Sergio Cammariere e molti altri.) Iniziativa promozionale d’eccezione le nuove formule di abbonamento a questa entusiasmante Stagione. Per avvicinare nuovi spettatori al Teatro cittadino, ma anche per offrire ulteriori possibilità di partecipazione al pubblico già affezionato al suo Teatro, il Verdi quest’anno propone anche scelte di abbonamento trasversale alle varie sezioni, insieme a ineguagliabili iniziative natalizie e inedite formule di collaborazione con gli altri teatri dell’isontino: occasioni sempre nuove per scegliere il lungo sogno della Stagione goriziana. Antonio Devetag Assessore al Parco Culturale

Ettore Romoli Sindaco di Gorizia


GORIZIA PRODUCE EVENTI. GORIZIA PRODUCE CULTURA.



PROGRAMMA

PROSA lunedì 16 novembre 2009

Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

venerdì 27 novembre 2009

a.ArtistiAssociati di Gorizia

giovedì 10 dicembre 2009 PRIMA REGIONALE

Bis Tremila

To be or not to be

Metti in salvo il tesoretto commedia con musiche Un ispettore in casa Birling

mercoledì 6 gennaio 2010 PRIMA REGIONALE

Planet Musical

giovedì 28 gennaio 2010 PRIMA REGIONALE

Compagnia Mario Chiocchio

martedì 16 febbraio 2010 PRIMA REGIONALE

La Pirandelliana in coproduzione con Diana Or.i.s.

venerdì 5 marzo 2010 PRIMA REGIONALE

Teatro Stabile di Verona

giovedì 1 aprile 2010

Noctivagus

Cenerentola il musical Dona Flor e i suoi due mariti L’oro di Napoli

La bisbetica domata L’appartamento


e

GRANDI EVENTI martedì 10 e mercoledì 11 novembre 2009

stomp Production e Glynis Henderson Productions

mercoledì 20 gennaio 2010 ESCLUSIVA REGIONALE

Cirque Éloize

martedì 23 marzo 2010 ESCLUSIVA REGIONALE

Teamwork Productions, New Delhi

domenica 18 Aprile 2010 PRIMA REGIONALE

Los Vivancos

Stomp Rain

Bollywood Love Story - a musical 7 Hermanos

MUSICA e BALLETTO lunedì 23 novembre 2009 PRIMA REGIONALE

Giovanni Sollima

giovedì 17 dicembre 2009

Moscow Festival Ballet

giovedì 14 gennaio 2010

Daniele Cipriani Entertainment e MittelFest 09

sabato 6 febbraio 2010 PRIMA REGIONALE

Budapest Gypsy Symphony Orchestra

sabato 27 febbraio 2010 ESCLUSIVA REGIONALE

Moscow City Ballet

giovedì 11 marzo 2010 PRIMA REGIONALE

Edit Eventi

martedì 30 marzo 2010 PRIMA REGIONALE

Yllana e Ara Malikian

martedì 13 aprile 2010 ESCLUSIVA REGIONALE

Ivo Pogorelich e il Quartetto di Cremona

e Orchestra Mitteleuropea con il Coro Polifonico di Ruda

Bayadère

Voglio essere libero

Schiaccianoci

Sergio Cammariere PaGAGnini


GRANDI EVENTI Stomp Production e Glynis Henderson Productions

STOMP

martedì 10 e mercoledì 11 novembre 2009 ore 20.45

in collaborazione con Terry Chegia creato e diretto da Luke Cresswell e Steve McNicholas

C

on la sua combinazione unica di teatro, danza, commedia e percussioni, arriva a Gorizia Stomp, la produzione pluripremiata che continua a richiamare pubblico in tutto il mondo – lo spettacolo ha girato più di quaranta Paesi e ha fatto incetta dei premi più prestigiosi – confermandosi uno tra i più rivoluzionari ed entusiasmanti eventi degli ultimi anni. Senza trama, personaggi né parole, Stomp mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensamente ritmica i rumori della civiltà contemporanea. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerinipercussionisti-attori-acrobati danno voce ai più “volgari” oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni si “trasformano” e diventano strumenti di un ciclone d’ironia travolgente. L’irresistibile esperienza di Stomp, nata a Brighton (Inghilterra) nel 1991 dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, è danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile “videoclip”: senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale e cultura del rumore che si fondono in un’opera metropolitana. È mega-balletto, con la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla pop art. È comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira anti-inquinamento. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea.



PROSA Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Giuseppe Pambieri, Daniela Mazzucato in

To be or not to be

lunedì 16 novembre 2009 ore 20.45

di Maria Letizia Compatangelo dal soggetto originale di Melchior Lengyel per il film Vogliamo vivere di Ernst Lubitsch regia Antonio Calenda scene Pier Paolo Bisleri | costumi Stefano Nicolao musiche Pasquale Filastò | luci Nino Napoletano | suono Carlo Turetta le canzoni “Il teatro della vita” e “Il cielo su Varsavia” sono di Nicola Piovani con Umberto Bortolani, Fulvio Falzarano e con Stefano Bembi, Francesco Benedetto, Gianfranco Candia, Paolo Cartago, Fabio Ceccarelli, Daniela Di Bitonto, Carlo Ferreri, Francesco Gusmitta, Luciano Pasini, Luigi Rizzo, Raffaele Sinkovic, Jacopo Venturiero, Ilaria Zanetti

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o be or not to be è la commedia che Maria Letizia Compatangelo ha elaborato sulla base del soggetto originale dell’autore ungherese Melchior Lengyel, divenuto nel 1942 un film di successo del grande Ernst Lubitsch (Vogliamo Vivere, il titolo della versione italiana), ripreso quarant’anni dopo da un altro genio della comicità, Mel Brooks. La parabola teatrale italiana dello spettacolo inizia invece proprio da Trieste, con il progetto firmato dallo Stabile e – una curiosità – quasi contemporaneamente debutta a Broadway, diretto da Casey Nicholaw, che - fra le altre cose - ha curato le coreografie del famoso musical Spamalot. Antonio Calenda ha selezionato artisti di alta qualità per la nuova messinscena: i ruoli principali saranno sostenuti da due attori molto amati: il bravissimo Giuseppe Pambieri – che interpreta in modo brillante l’esuberanza e le fragilità artistiche di Ian Tura – e l’affascinante Daniela Mazzucato che presta duttilità e talento a Maria Tura e la sua splendida voce alle canzoni dello spettacolo, firmate da Nicola Piovani. Ian e Maria sono i capocomici di una compagnia teatrale di Varsavia, intenti a provare un testo non troppo velatamente antinazista. È il 1939 e gli eventi precipitano: Varsavia è asservita a Hitler e la censura impedisce la messinscena. Gli attori ripiegano su Amleto, ruolo che è il pallino di Ian ma che diventa presto il suo incubo: durante il lungo monologo di “To be or not to be” infatti Maria si fa raggiungere in camerino da uno spasimante… Proprio grazie a lui, giovane ufficiale dell’aeronautica, il mondo evanescente degli attori diviene fondamentale per giocare una serie di tiri contro gli oppressori ed eliminare un importante capo nazista. Commedia piena d’ironia e garbo, di battute irresistibili e intuizioni intelligenti che si susseguono a ritmo vorticoso, To be or not to be gioca con il continuo riflettersi della realtà della vita nella finzione del teatro e scrive, in termini leggeri e surreali, una dura satira contro il nazismo.


di Maria Letizia Compatangelo dal soggetto originale di Melchior Lengyel per il film Vogliamo vivere di Ernst Lubitsch regia Antonio Calenda scene Pier Paolo Bisleri costumi Stefano Nicolao musiche Pasquale Filastò luci Nino Napoletano suono Carlo Turetta le canzoni “Il teatro della vita” e “Il cielo su Varsavia” sono di Nicola Piovani con Umberto Bortolani, Fulvio Falzarano e con Stefano Bembi, Francesco Benedetto, Gianfranco Candia, Paolo Cartago, Fabio Ceccarelli, Daniela Di Bitonto, Carlo Ferreri, Francesco Gusmitta, Luciano Pasini, Luigi Rizzo, Raffaele Sinkovic, Jacopo Venturiero, Ilaria Zanetti


MUSICA e BALLETTO Fondazione Luigi Bon di Colugna

Giovanni Sollima e Orchestra Mitteleuropea

lunedì 23 novembre 2009 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

con il Coro Polifonico di Ruda Giovanni Sollima direttore e solista direttore del Coro Fabiana Noro Programma Giovanni Sollima “Il sacro chiodo” per violoncello e orchestra d’archi Robert Schumann Concerto per violoncello e orchestra in La minore op. 129 Giovanni Sollima Canti Rocciosi per coro virile e orchestra d’archi

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ato a Palermo, Giovanni Sollima intraprende giovanissimo una brillante carriera internazionale di violoncellista, collaborando con artisti quali Riccardo Muti, Martha Argerich, Bob Wilson e Peter Greenway. Parallelamente all’attività di solista, la sua curiosità creativa lo spinge ad esplorare altre frontiere nel campo della composizione attraverso contaminazioni fra generi diversi. Numerose le commissioni per teatri e orchestre tra cui “Folk Tales” per violoncello e orchestra, commissionato dal Malherfest di Budapest. Rock, jazz, minimalismo anglosassone, musica antica e di area mediterranea sono la formula dello stile di Sollima, che si avvale di strumenti acustici occidentali ed orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, e altri di sua invenzione. Suona su un violoncello Francesco Ruggeri del 1679. Ad accompagnarlo sul palcoscenico goriziano l’Orchestra Mitteleuropea, una realtà di recente costituzione ma già radicata nel tessuto sociale del nostro territorio, protagonista di importanti collaborazioni con alcuni Paesi della Comunità Europea, culturalmente affini, insieme ai quali è impegnata in un progetto che affonda le radici nella tradizione musicale europea. Dinamismo e innovazione, quindi, senza preclusioni verso la “nuova” musica con l’ambizione di diventare un’istituzione musicale di riferimento per l’area mitteleuropea. Fondato nel 1945 il Coro Polifonico di Ruda ha sostenuto concerti in tutto il mondo, vincendo numerosi premi ai concorsi di Arezzo, Gorizia, Orvieto, Ravenna, Roma, Vittorio Veneto, Tallinn e Linz. Il 2008 ha visto il coro trionfare ai V World Choir Games di Graz, le Olimpiadi dei cori. Attualmente il Coro Polifonico di Ruda occupa la prima posizione nella classifica Musica Mundi riservata ai cori maschili e l’undicesima posizione nella classifica generale. Ha vinto, inoltre, il premio Nonino ‘Risit d’aur’ per aver valorizzato l’immagine del Friuli nel mondo.



PROSA

Metti in salvo il tesoretto

venerdì 27 novembre 2009 ore 20.45

commedia con musiche da Aulularia di Plauto libera rielaborazione di Gianrico Tedeschi regia Walter Mramor con Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo, Sveva Tedeschi Marina de Juli, Daniel De Rossi, Ivan Lucarelli musiche originali Valter Sivilotti scene Enrico Cavallero luci Marco Policastro

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ante nel Purgatorio tra gli antichi spiriti magni cita Plauto. Elegantem, urbanum, ingeniosum, facetum. Così viene definito Plauto da Cicerone. Molière rielabora, riscrive l’Aulularia e gli dà un altro titolo: L’Avaro. Meglio l’uno, meglio l’altro. Giudizi contrastanti. Goldoni fa lo stesso con i Menecmi e nascono i Gemelli veneziani. Lo strumento comico dell’equivoco, inventato da Plauto, ha deliziato generazioni di spettatori e fatto prosperare comici di avanspettacolo. Ma questo Plauto considerato perfino imitatore di se stesso, come si sarebbe definito, lui, inventore di parole nuove, di diminutivi strampalati, di aggettivi e sostantivi usati come puro suono? Forse un futurista. Plauto futurista... non è male. Non si è mai sentito dire da saggisti e studiosi. No, Plauto è semplicemente una sagoma. Dà l’idea. Sagoma infatti che cos’è? È il contrappeso della stadera, che scorre di qua e di là dalla misura, per cui si ragguagliano i pesi quando sta fermo. Il fatto è che Plauto non sta mai fermo e quindi la misura non si saprà mai. Bisogna immaginarla. È tutt’altro che un limite il suo. È la sua grandezza. E oggi nel nostro tempo il poeta Plauto spinge sulla strada del tragicomico. Ecco perché non condividiamo lo scioglimento tradizionale della commedia nello stile goldoniano del “vogliamoci bene”. Del resto non si sa, questo è certo, come Plauto abbia chiuso la storia: l’atto è andato perduto. Per noi l’Avaro è avaro fino alla fine, anzi alla fine ancora di più perché il tesoro ritrovato non lo vuole più perdere. Ma se c’è una cosa che l’Avaro non può avere, così schiavo e vittima della sua debolezza, è proprio la fantasia. La fantasia diventa privilegio, facoltà, diritto speciale di Plauto, senza arroganza, prosopopea, tanto da trasmetterla in eredità a noi che ce ne serviamo a modo nostro e nel nostro tempo, come lui faceva a modo suo nel suo tempo. Tutto è deformato e surreale nel teatro di Plauto e autorizza a rappresentarlo come una specie di torre di Babele, una suggestiva e affascinante baraonda dove succede di tutto: attrici, attori che fanno due o tre personaggi, donne che diventano uomini, giovani che diventano vecchi al servizio di uno spettacolo che non vuol essere nulla più di un’occasione antica e contemporanea di far ridere come voleva quel grande poeta latino citato da Dante. Gianrico Tedeschi



PROSA Bis Tremila srl

Un ispettore in casa Birling

giovedì 10 dicembre 2009 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

di John Boyton Priestley regia Giancarlo Sepe con Paolo Ferrari, Andrea Giordana, Crescenza Guarnieri e con Cristina Spina, Vito Di Bella, Mario Toccafondi, Loredana Gjeci scene Almodovar costumi Giovanni Ciacci musiche Harmonia Team disegno luci Umile Vainieri disegno audio Paolo Astolfi

U

n classico della scena inglese del ’900, rappresentato per la prima volta nell’estate del 1945, An Inspector calls (Un ispettore in casa Birling), che già nel titolo ammicca alla popolarità del genere poliziesco, è un testo costruito con sapienza magistrale, in cui la trama procede con la tensione e la suspense proprie del giallo. In una sera di primavera, in casa del ricco industriale Birling si sta concludendo la cena di fidanzamento della figlia Sheila. L’atmosfera conviviale viene interrotta dall’arrivo dell’ispettore Goole, che annuncia il suicidio di Eva Smith, una giovane ex-dipendente in uno degli stabilimenti Birling, licenziata due anni prima in quanto attivista sindacale. L’ispettore interroga i membri della famiglia, i quali risultano tutti, ciascuno a diverso titolo, coinvolti nella vita di Eva e potenzialmente responsabili dell’atto suicida di lei. Terminata l’indagine, l’Ispettore se ne va e i Birling cominciano a interrogarsi sull’accaduto. Scoprono che Goole non fa parte della polizia e sono anche assaliti dal dubbio che la ragazza, di cui negli ospedali di zona non risulta traccia, non sia mai esistita. Ma quando tutto sembra ormai avviato a tornare nella consueta, tranquilla routine familiare, all’improvviso squilla il telefono: all’altro capo del filo è la polizia… Le colpe si materializzano e diventano spauracchi agli occhi della famiglia Birling dove ognuno prova a scaricare la propria responsabilità. L’interrogatorio poliziesco dura un’intera notte, non risparmiando niente e nessuno: in una serie di colpi di scena alla Hitchcock dove cambia ogni volta il nome dell’assassino, i protagonisti, presunti ignari e presunti colpevoli, sono coinvolti in una sarabanda surreale e velenosa, che non conosce sosta e che ha termine alle prime luci dell’alba.



MUSICA e BALLETTO Moscow Festival Ballet

Bayadère

giovedì 17 dicembre 2009 ore 20.45

Direttore Artistico Sergei Radchenko

I

l Moscow Festival Ballet è stata la prima compagnia di danza indipendente fondata a Mosca, da Maris Liepa e Sergei Radchenko, alla fine degli anni ottanta durante il periodo della Perestroika, quando molti dei grandi ballerini e coreografi dell’Unione Sovietica iniziarono a sviluppare un percorso autonomo di ricerca e sperimentazione anche al di fuori del balletto tradizionale, accogliendo i nuovi sviluppi della danza mondiale. La Compagnia, oggi formata da oltre 50 elementi, è composta da ballerini formatisi nelle grandi scuole di danza di Mosca, San Pietroburgo e Perm. I solisti della Compagnia si sono formati al Bolshoi, al Kirov e allo Stanislavsky Ballet. Sergei Radchenko, ex ‘stella’ del Bolshoi Ballet insignito nel 1976 del titolo di Artista Onorario dell’(ex) Unione Sovietica, co-fondatore e direttore artistico del Balletto Nazionale Russo, ha voluto sviluppare e ampliare il balletto di tradizione concentrandosi nella ricerca di nuovi talenti per creare un repertorio sui grandi lavori di Petipa quali Don Quixote, La Bayadère, The Sleeping Beauty, Swan Lake, The Nutcraker, Raymonda, Paquita, come anche altri grandi classici quali La Sylphide e La Fille Mal Gardée.



PROSA Planet Musical

Cenerentola il musical

mercoledì 6 gennaio 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

musiche di Richard Rodgers | libretto di Oscar Hammerstein II traduzione e adattamento e regia Massimo Romeo Piparo adattamento liriche di Francesca Nicotra e Emanuele Friello con Roberta Lanfranchi, Antonio Cupo, Giulio Farnese, Giovanna D’Angi, Francesca Nerozzi, Manuele Tasciotti, Daniela Simula, Piero Di Blasio, Enrico Baroni, Silvia Canestrale, Maria Stefania Di Renzo, Rachele Pacifici, Elisabeta Pignataro, Christian Di Maio, Giovanni Fusco, Danilo Grano costumi, maschere, elementi scenici Santuzza Calì direzione musicale e orchestrazioni Emanuele Friello coreografie Luciano Cannito | scene Marco Calzavara effetti magici Erix Logan | luci Marco Policastro | suono Luca Finotti

C

iò che conta non è che il sogno si realizzi, ma cosa ne farai di quel sogno una volta che si è realizzato”. In questa frase estratta dallo spettacolo si racchiude il senso di questa Cenerentola in musica. Sognare è la cosa che maggiormente accomuna le persone, è ciò che nessuno potrà mai toglierci né far pagare. Ognuno di noi ha un sogno da inseguire, magari per una vita intera, e un sogno a cui credere fortemente. Il mio sogno si è già realizzato e per questo mi considero una persona estremamente fortunata. Adesso mi posso solo impegnare affinché di questo sogno realizzato io possa farne tesoro ogni giorno, ogni minuto della mia vita. Il sogno del Teatro, con la maiuscola, è un sogno che ormai ha il sapore dell’impossibile, dell’irrealizzabile per tante persone che ancora lo inseguono. Il sogno di un Teatro che ancora conservi la semplicità e la forza delle idee. Che si poggi su un meccanismo/gioco teatrale fatto di inventiva, di magia, di illusione. Perché… cos’altro è il Teatro se non la più bella delle illusioni? Pensate ai bambini, fonte inesauribile di creatività, semplicità, efficacia: sommersi da giochi elettronici, ritrovati della scienza informatica, velocissimi mezzi di comunicazione satellitare, sono pronti ad archiviarli e dimenticarseli nello spazio di qualche minuto. Ma quando si trovano davanti una bambola di pezza, un pinocchietto di legno o una cara vecchia favola… ne rimangono incantati per ore, per giorni, forse non se ne distaccano mai. Da questa mia personale osservazione della realtà attraverso l’insegnamento che ricevo quotidianamente dai miei tre splendidi nipotini è nata la voglia di realizzare una fiaba così amata come Cenerentola, senza l’aiuto di alcun mezzo tecnologico né il ricorso ad effetti speciali o elettronici. Affidando il racconto proprio ad una bambina dei giorni nostri che per una sera decide di leggersi da sola la propria personale favoletta e dalla sua immaginazione prendono corpo sogni e desideri a cui darà il proprio, desiderato finale. Un gioco teatrale, una continua illusione creativa che incanta i piccini e sorprende gli adulti, e ci fa sentire tutti uniti in un sogno che non ha età. Il sogno di vedere tutte le cenerentole del mondo trasformarsi in splendide principesse, tutti gli ultimi del mondo diventare primi o pari, tutte le ingiustizie del mondo riscattate da inoppugnabili verità. E citando ancora una volta un verso della favola: Si che si può! Trasformare la realtà.



MUSICA e BALLETTO Daniele Cipriani Entertainment e MittelFest 09

Voglio essere libero

giovedì 14 gennaio 2010 ore 20.45

regia Walter Mramor musiche originali Valter Sivilotti Orchestra dell’Accademia Naonis di Pordenone Piccolo coro Artemia di Torviscosa diretto dal Maestro Denis Monte Solisti: Franca Drioli soprano | Sebastiano Zorza fisarmonica | Diego Cal tromba Giorgio Fritsch e Gabriele Rampogna percussioni | Valter Sivilotti pianoforte e direzione coreografia Michele Merola | costumi di Alessio Rosati disegno luci e progetto video Cristina Spelti danzano Vincenzo Capezzuto, Camilla Colella, Davide Di Giovanni, Maurizio Drudi, Susanna Giarola, Paolo Lauri, Enrico Morelli, Luana Moscagiugli, Giovanni Napoli con due citazioni musicali tratte da: Step’ da step’ krugom - canto popolare Russo (consulente per la musica russa Irina Ovtcinnikova) Ai preat la biele stele - Franco Escher testi originali di Edoardo De Angelis e Mariacristina Di Giuseppe con citazioni di testi poetici di Carlo Michelstaedter, Sergej Esenin e Srečko Kosovel

O

maggio all’amore, al coraggio, a Rudolf Nureyev. Un muro non caduto questo, un amore non vissuto. A memoria che ogni limite, per quanto liberatorio, può cadere tardivamente. Anche un giorno e qualcuno è già perso, parole non dette, adii negati. A dimostrazione che la “posa” del primo mattone decide per tanti, li curva a destini tragicamente diversi. Rudolf Nureyev, giovane ballerino russo, decide di buttarsi oltre al potere, nel rischio, tra le braccia di gendarmi stranieri invece di rinunciare ai suoi sentimenti, alle sue aspirazioni. Aeroporto di Parigi, 1961: a fine tournée Nureyev deve risalire sull’aereo ma sa che oltre cortina non ci sarà più libertà d’amore né possibilità di muoversi. In un attimo decide della sua vita e la cambia, si getta tra le braccia dei poliziotti francesi, chiede asilo politico. È stato Teja Kremke, giovane danzatore proveniente dalla Germania dell’Est, con il quale ha condiviso al Kirov amicizia e forse amore, a spingerlo a compiere questo gesto coraggioso. Sarebbe dovuto essere un arrivederci, fu un addio. A Berlino il cemento sale, inesorabile, poco dopo. Trancia speranze e futuro. Non si vedranno mai più. Fossero loro le uniche due vittime del muro, sarebbe già un prezzo troppo alto. Dramma che è solo spunto: nell’opera si balla dell’amore, della libertà nell’amore, della forza del sentimento, dell’impavida gioventù, di tante negazioni, di destini cambiati, di coraggio, di sfida per il sogno, costi quel che costi. Si balla per continuare a sperare, con la forza di chi sa che può scegliersi il futuro. Si balla attraverso il tempo, attraverso la storia, oltre la storia. E la danza segue fedele l’altalena umana di sogni e ideali, traditi o possibili. Nove ballerini a cogliere l’umanità, a tratti coraggiosa a tratti beffata e tramortita dal destino, ad imprimere sul palco con ogni passo il battito di un cuore che non vuole né cedere né rallentare.



GRANDI EVENTI Cirque Éloize

Rain

mercoledì 20 gennaio 2010 ore 20.45 ESCLUSIVA REGIONALE

scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca production Éloize, Cami, “N” Nederlander tour organizzato da Just in Time con Natalia Adamiecka, Jocelyn Bigras, Nicolas Boivin Gravel, Iryna Burliy, Ashley Carr, Leilani Franco, Emilie Grenon Emiroglu, Jean-Philippe Labelle, Nadine Louis, Sandrine Mérette, Bartlomiej Pankau, Samuel Roy, Anna Ward, Jacek Wyskup

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ette anni fa, in seguito all’incontro tra la compagnia Cirque Éloize e Daniele Finzi Pasca sono state gettate le basi di un progetto che da poco è giunto a compimento: La Trilogia del Cielo. Tre spettacoli in cui il mondo dell’acrobatismo e la poesia del circo della Compagnia Cirque Éloize incontrano l’universo etereo e nostalgico, e i personaggi profondamente umani, che contraddistinguono gli spettacoli di Daniele Finzi Pasca. “In Nomade, abbiamo alzato lo sguardo e abbiamo scoperto che, la notte, il cielo è infinito; in Rain, da quel cielo è piovuta su di noi una libertà nostalgica. In Nebbia, il cielo scende come un mantello che copre le nostre spalle e protegge i nostri sogni”. Rain, secondo spettacolo della trilogia, ci trascina nel mondo dei sogni fanciulleschi e dei ricordi che noi tutti condividiamo. Ispirato da momenti immortali e immutabili, questa creazione unisce l’abilità acrobatica alla sensualità e alla poesia pura. Rain è la quinta creazione del Cirque Éloize e continua ovunque a riscuotere un enorme successo. Rappresentato circa 500 volte in tutto il mondo, lo spettacolo nel 2005 è stato la rivelazione di Broadway, New York. Nell’autunno 2007, Rain è stato in tournée in alcuni teatri di Broadway, del Nord America, e ciò rappresenta un evento unico nella storia degli spettacoli di circo. “Quando ero piccolo, quando arrivava il primo temporale estivo” racconta Finzi Pasca “mi veniva concesso di uscire in giardino e di inzupparmi giocando sotto la pioggia. Amo ancora quella sensazione di libertà — le scarpe piene d’acqua, i vestiti inzuppati, i capelli fradici. “Lascia che piova,” usavamo dire. Era come se qualsiasi cosa il cielo ci regalasse fosse benaccetta – sole o pioggia, non faceva differenza. Le cose più inaspettate venivano dal cielo: messaggi, segni, promesse. Sul palcoscenico non cadrà solo la pioggia. Pioveranno anche sorprese”.



PROSA Compagnia Mario Chiocchio

Caterina Murino, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti in

Dona Flor e i suoi due mariti

giovedì 28 gennaio 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

liberamente tratto dal romanzo di Jorge Amado regia e drammaturgia Emanuela Giordano con Valeria D’Obici, Simonetta Cartia, Claudia Gusmano, Laura Rovetti musiche originali eseguite dal vivo Bubbez Orchestra impianto scenico Andrea Cecchini costumi Sabrina Chiocchio installazioni visive Claudio Garofalo coreografie Juan Diego Puerta

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ona Flor è una dolce e pudica creatura bahiana che convola in prime nozze con un adorabile mascalzone, giocatore e sciupafemmine. Alla morte del primo marito, dopo un anno di sofferta vedovanza, si risposa con un affettuoso, devoto e morigerato farmacista, ma, nell’incanto di un luogo dove l’impossibile si palesa e si colora, scopre che il desiderio può compiere prodigi inaspettati. Grande maestra di cucina, Dona Flor, natura onesta e schiva, scopre che il suo appetito d’amore non si può saziare con un solo marito, ce ne vogliono due. Per un idillio perfetto occorre mettere insieme il meglio di entrambi: onestà e premure da una parte, fantasia ed erotismo dall’altra. Lo spiritello vivace del primo amore si intrufolerà così nel letto del secondo legittimo marito, regalando a Dona Flor l’illusione di una pienezza altrimenti irraggiungibile. Il capolavoro di Amado è un affresco corale, sprigiona incandescente ilarità e poesia visionaria. Non è traducibile per intero sulla scena, tanti sono i personaggi che si affollano nelle case, per i vicoli poveri del Pelorinho, quartiere popolare di Bahia, dove la vita si consuma tra la gente. Questa trasposizione teatrale - fedele allo spirito dell’autore - affida a Dona Rosilda, madre di Dona Flor, il ruolo della “regina della notte”, provocatrice sfacciata e irriverente (e fortemente comica), archetipo della scalatrice sociale. Le tre amiche di Dona Flor, coro “narrante” dello spettacolo, rappresentano invece il paese, il vicolo, il quartiere, le voci, i consigli, le chiacchiere, le dicerie, le calunnie, le illazioni, i riti magici, i cordogli e le esultanze. Attraverso le vicende della protagonista, va in scena il suo candore, la sua sprovveduta predisposizione all’amore senza calcolo, fino allo spregiudicato e imprevedibile ménage a trois.



MUSICA e BALLETTO Studiomusica

Budapest Gypsy Symphony Orchestra

sabato 6 febbraio 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

direttori Sandor Buffó Rigó e Jószef Csócsi Lendvaï musiche tradizionali gypsy, Johannes Brahms, Georges Bizet, Aram Khatchatourian, Pablo De Sarasate, Johann Strauss padre e figlio

L

a Budapest Gypsy Symphony Orchestra, famosa in tutto il mondo, ha saputo coniugare, con uno straordinario virtuosismo, la musica gypsy con la tradizione classica dei compositori quali Brahms, Bizet, Aram Khatchatourian, Pablo De Sarasate, Strauss padre e figlio. L’orchestra si è formata nel 1985, in occasione dei funerali di Sandor Jaroka, uno dei più grandi solisti gitani del nostro tempo: i musicisti, giunti in massa per dargli l’estremo saluto, improvvisarono un’esibizione dopo la cerimonia per salutare e celebrare la grandezza dell’amico, ed è da questo momento che possiamo considerare formata l’orchestra gitana di Budapest. È composta dai migliori musicisti delle dinastie gitane ungheresi, suona a memoria, senza l’ausilio di spartiti, lasciando spazio al gioco e alla creatività, alle variazioni che nulla tolgono alla composizione, anzi la arricchiscono. Eseguono repentini cambi di ritmo e di stile mantenendo un’armoniosa omogeneità che stupisce sempre il pubblico. Trasmettono un calore e un’allegria unici, traducendo la loro innata passione in una festa di colore, ritmo, armonia e stile. Trasferiscono al pubblico tutta l’energia di una nazione che ha scelto la musica come linguaggio universale, ricreando la magica atmosfera dove ogni nota è un incredibile inno alla vita.



PROSA La Pirandelliana in coproduzione con Diana Or.i.s. snc

Gianfelice Imparato, Luisa Ranieri in

L’oro di Napoli

martedì 16 febbraio 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

dai racconti di Giuseppe Marotta adattamento teatrale Armando Pugliese e Gianfelice Imparato regia Armando Pugliese con Valerio Santoro musiche di scena Nicola Piovani scene Andrea Taddei costumi Silvia Polidori

“U

na dichiarazione d’amore per Napoli, città splendida e miserabile, amorosa e spietata, e per i suoi abitanti, disperati, poveri, ricchi di fantasia, magnifici, capaci di inventarsi la vita giorno per giorno. In questi racconti la Napoli di un tempo rivive senza pietismo o retorica, ma con commossa, asciutta, a volte divertita partecipazione.” Così nel risvolto di copertina del libro. “Film in sei episodi, tratti dall’omonimo libro di Giuseppe Marotta, “Trent’anni, diconsi trenta”, “Gente nel vicolo” e “La gente di Napoli”, “I giocatori”, “Personaggi in busta chiusa”, “Don Ersilio Miccio vendeva saggezza”. Difficile fare una graduatoria in un film di insolita omogeneità, tematica e stilistica, se non basandosi sui gusti personali. Di Marotta si accentua la vena umoristica più che quella malinconica, l’allegria più che la tristezza. L’Oro di Napoli è la pazienza, “la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta; una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza”. L’edizione teatrale de “L’Oro di Napoli” intende partire da quella miriade di personaggi e di situazioni, dalle loro storie, dolenti o comiche, tragiche o paradossali raccolte in un unico di quei palazzoni di cui pullula il centro storico di Napoli. E, come a strati, progressivamente ne scopriamo gli interni, e negli interni gli episodi, e negli episodi i personaggi che, a prescindere dagli stessi singoli episodi, interloquiscono tra loro nell’androne, tra le scale, nella strada, sui pianerottoli del palazzo-microcosmo, dando vita a quella coralità dolente e magica di una Napoli anche furbesca ed ingannatrice, ma non imbastardita da un degrado che sembra inarrestabile. Non sarà una pedissequa riproposta del film di De Sica ma una ricomposizione totalmente nuova dei suoi racconti, di cui alcuni sfruttati anche dal film ma altri completamente inediti da un punto di vista spettacolare e tratti direttamente dagli scritti di Giuseppe Marotta.



MUSICA e BALLETTO Moscow City Ballet

Schiaccianoci

sabato 27 febbraio 2010 ore 20.45 ESCLUSIVA REGIONALE

musica Pëtr Il’ič Čajkovskij libretto, adattamento e direzione Victor Smirnov-Golovanov coreografia Victor Smirnov-Golovanov da Marius Petipa costumi Elisaveta Dvorkina scene Natalia Povago

I

l Moscow City Ballet fu fondato nel 1988 dal coreografo ed ex-solista russo del Balletto Bolshoi, Victor Smirnov-Golovanov che, insieme alla moglie Ljudmila Nerubašenko, ne ha fatto una delle compagnie più acclamate al mondo. Fin dagli esordi, il successo della Compagnia fu immediato sia in patria che all’estero e da allora gli intenti sono rimasti immutati: preservare la tradizione del balletto classico russo, parte importante del patrimonio nazionale, nonchè promuovere l’arte del balletto presso un vasto pubblico con un occhio di riguardo alla più giovane generazione di cultori. Dal debutto in Corea nel 1989, il Moscow City Ballet -più di 50 ballerini, provenienti dalle più famose accademie coreografiche della Russia, del Kazakhstan e dell’Ucraina- si è esibito in tutto il mondo, registrando, solo nel Regno Unito, più di 1.600 rappresentazioni. Il repertorio spazia dalle produzioni di Smirnov-Golovanov alle tradizionali versioni dei balletti classici tra cui “Lago dei cigni”, “Bella Addormentata”, “Cenerentola”, “Romeo e Giulietta”, “Giselle”. La compagnia è rinomata per lo stile raffinato, per la perfezione coreografica e l’alto livello qualitativo che contraddistinguono il corps de ballet, come esige la migliore tradizione della scuola classica russa. Victor Smirnov-Golovanov. Si è diplomato alla famosa Scuola Coreografica di Mosca, dove hanno lavorato come maître grandi artisti quali Lavrovskij, Goleizovskij, Balanchine e Jerome Robbins. Ha danzato come solista con il Balletto del Bolshoi per più di vent’anni. Tra il 1970 e il 1989 ha ricoperto il ruolo di primo maître al Balletto del Teatro dell’Opera di Odessa. Nel 1988 ha fondato il Moscow City Ballet con l’intento di promuovere le idee originali dei grandi coreografi del XIX secolo. Ljudmila Nerubašenko. Diplomata alla Scuola Coreografica di Kiev nel 1974, ha danzato come solista nel Balletto del Teatro dell’Opera di Odessa dove ha interpretato più di trenta ruoli principali. Dal 1989 è solista e maître al Moscow City Ballet. Nel 1993 è stata nominata maître principale e da allora si occupa delle prove dei solisti e del corpo di ballo. Ha tenuto numerose master class a Mosca e all’estero.



PROSA Teatro Stabile di Verona

La bisbetica domata

venerdì 5 marzo 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

Commedia piacevole recitata in sogno in lingua familiare e rustica da nove donne e un ubriaco di William Shakespeare adattamento Piermario Vescovo regia Paolo Valerio e Piermario Vescovo con Natalino Balasso e Stefania Felicioli e con Linda Bobbo, Ursula Joss, Silvia Masotti, Marta Meneghetti, Lucia Schierano, Carla Stella, Antonella Zaggia, Camilla Zorzi illustrazioni dal vivo Gek Tessaro costumi Chiara Defant musiche Antonio Di Pofi luci Enrico Berardi

P

rotagonisti di questa Bisbetica prodotta dal Teatro Stabile di Verona con la regia di Paolo Valerio e Piermario Vescovo non potevano che essere due attori veneti: Natalino Balasso nei panni del veronese Petruccio e Stefania Felicioli in quelli della padovana Caterina. In scena, accanto a loro, tutte donne con l’intento dichiarato di capovolgere quella misoginia che contraddistingue la commedia. Ma chi sono costoro, che conducono il gioco? Domanda, come tutte le domande che si presentano ingenue, profonda e spiazzante. Le compagnie del teatro elisabettiano erano composte interamente da uomini e non è raro anche oggi imbattersi – per archeologia o bizzarria – in allestimenti tutti al maschile. Il capovolgimento che qui si presenta – una mossa forse più ardita – non ha nulla di concettoso né è dettato da una volontà di stranezza fine a se stessa. Una commedia quasi interamente di personaggi maschili e assunta come prototipo di trama misogina per antonomasia nella tradizione, è un terreno naturale per un capovolgimento o, più semplicemente, per un rovesciamento di prospettiva. È la storia di un sogno che si ribalta – e che assume quindi, a ritroso, un’aura di autocompensazione impossibile – chiama quello che un tempo si definiva il “mondo alla rovescia”. Ecco allora un drappello di donne che mettono in scena il sogno e impersonano, in abiti prevalentemente maschili, le parti in commedia che il sogno contiene. Una speciale Bisbetica domata che Piermario Vescovo (docente di letteratura teatrale italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia) ha tradotto dall’inglese in dialetto veneto. Un’operazione linguistica legittimata non solo dal fatto che i protagonisti dell’originale shakespeariano sono veneti e l’azione si svolge tra Verona e Padova, ma soprattutto per dare più colore e vivacità a dialoghi che il dialetto sa rendere molto meglio dell’italiano.



MUSICA e BALLETTO Edit Eventi

Sergio Cammariere

giovedì 11 marzo 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

in Carovane nuovo tour musicisti Fabrizio Bosso e Band

P

ianista ormai conosciuto per il suo talento e interprete coinvolgente, trae la sua ispirazione sia dalla grande scuola della musica d’autore italiana che dalle sonorità sudamericane, dalla musica classica e dai maestri del jazz. Nel 1997 partecipa al Premio Tenco, conquistando il Premio come migliore musicista e interprete della rassegna. È del 2002 il primo album, pluripremiato, L’isola che non c’era. Nel 2003 partecipa al Festival di Sanremo con Tutto quello che un uomo, Premio della critica e Premio Migliore composizione musicale. L’estate del 2004 gli regala due grandi incontri e due nuove collaborazioni: con Samuele Bersani e con Ornella Vanoni. Nello stesso anno esce Sul sentiero, continuazione del discorso musicale aperto con Dalla pace del mare lontano arricchito di nuovi elementi in cui si fondono il jazz orchestrale, la canzone d’autore, i ritmi sudamericani e lo spirito del blues. La tournèe europea del 2007 riscuote grande consenso di pubblico, ma anche l’incontro con il regista Mimmo Calopresti da cui nasce la colonna sonora del film L’Abbuffata. In occasione della serata goriziana potremo apprezzare le nuove sonorità di “Carovane”, ultimo singolo dell’artista e racchiuso nell’omonimo nuovo album. “Carovane” intese come sogno e metafora dell’esistenza - il viaggio che si compie in questo mondo e sulla strada della vita - cercando di coglierne “i segni” e la vera essenza. Il ritmo incalzante rotola su tre strofe cicliche. È nata così una musica che rincorre il tempo e si apre a nuove sonorità.



GRANDI EVENTI Teamwork Productions, New Delhi

Bollywood Love Story

martedì 23 marzo 2010 ore 20.45 ESCLUSIVA REGIONALE

a musical regia Sanjoy Roy coreografie Gilles Chuyen sul palco 30 interpreti, ballerini, attori, cantanti, musicisti musiche tratte dai film Bunty Aur Babli, Koy Mil Gaya, Om Shanti Om, Monsoon Wedding

B

ollywood Love Story è un musical che traduce in una dimensione teatrale tutti i coloratissimi e dinamici ingredienti esotici di quel cinema popolare indiano che è conosciuto come appunto “Bollywood” e che si è ormai trasformato in un mito anche da noi. Il cinema di Bollywood (la parola nasce da Hollywood con la H sostituita dalla B di Bombay, sede di studios e case di produzione), dalla semplice curiosità che destava negli anni ’80 e ’90, è diventato un vero e proprio fenomeno di culto, e tutto ciò che oggi arriva da questa prolifica industria cinematografica (300 titoli all’anno solo da Bollywood e 900 da tutto il resto dell’India) è guardato con una attenzione che va molto oltre l’aspetto etnico. “Bollywood Love Story” vuole essere un grande affresco di questo mondo, portando in scena il tema ricorrente dei film di Bollywood, l’amore, grandi sentimenti, molte lacrime e un lieto fine, che diventano un pretesto per tutto quello che questa tradizione rappresenta, ossia grandi momenti corali di musica, danza e costumi coloratissimi. La storia. Perché deve sempre esserci qualcosa ad ostacolare l’amore? Il quesito rimane aperto. Poco importa, perché a Bollywood il lieto fine è d’obbligo. In quasi tutti i film bollywoodiani ci sono giovani innamorati, malvagi oppressori, rapimenti, lacrime, disperazione, scontri e promesse. Gli stessi ingredienti elettrizzeranno il pubblico in teatro, perché Bollywood irrompe sul palcoscenico. Il musical è un pittoresco alternarsi di danza e musica, un’esplosiva miscela di coreografia moderna e danza folcloristica - intrattenimento allo stato puro.



MUSICA e BALLETTO Yllana e Ara Malikian

PaGAGnini

martedì 30 marzo 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

Dis-concerto classico-popolare direzione musicale Ara Malikian regia e direzione Yllana creazione musicale e interpreti Ara Malikian, Fernando Clemente, Eduardo Ortega, Gartxot Ortiz coreografia Carlos Chamorro scene Peroni, Mambo decorados costumi Maribel Rodríguez

P

agagnini unisce in un unico show musica classica, il virtuosismo artistico del violinista Ara Malikian e lo humour farsesco del collettivo Yllana. Il risultato è un divertente e sorprendente “Dis-Concerto” che passa in rassegna alcuni dei momenti più alti nella storia della musica classica combinati in maniera ingegnosa a motivi popolari. È da questa combinazione di stili che si crea un altrettanto medley di emozioni, un concerto in cui la serietà e solennità della musica si sposano meravigliosamente con momenti di sottile umorismo. Questa eccentrica prospettiva del mondo dei concerti, unita all’elegante e virtuosa interpretazione di quattro eccezionali musicisti, ha la capacità provata di affascinare anche gli spettatori più eruditi, nonché di esaltare ed ispirare un pubblico di tutte le età e di qualsiasi provenienza geografica. Il genio personale di Paganini è stato un riferimento di particolare importanza durante la creazione di tutto lo spettacolo, non solo nel titolo. Le complesse composizioni del violinista, il carattere spericolato e le sue interpretazioni sorprendentemente talentuose, riflettono lo spirito di Pagagnini. Allo stesso modo, un continuo di momenti memorabili ci conduce ad una nuova visione di quella che viene chiamata “musica classica contemporanea” dei giorni nostri come gli U2 o il francese Serge Gainsbourg.



PROSA Noctivagus

Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli in

L’appartamento

giovedì 1 aprile 2010 ore 20.45

di Billy Wilder e I.A.L. Diamond adattamento Edoardo Erba e Massimo Dapporto regia Patrick Rossi Gastaldi scene Luca Nardelli costumi Cristiana Ricceri disegno luci Mario Esposito musiche Antonino Armagno con Riccardo Peroni e con Rossana Bonafede, Carlo Ragone, Riccardo Maria Tarci

C

.C. “Bud” Buxter, impiegato ambizioso di una grande società di assicurazioni, sa mettersi bene in luce con i propri superiori prestando ai più libertini…il suo appartamento. Spera così in una fulminante carriera. Paga il prezzo di piccoli disagi che scaturiscono in gag esilaranti con vicini e colleghi. La voce si sparge fine ai piani alti dell’azienda e finalmente può lasciare a J. D. Sheldrake, il grande direttore, campo libero nel suo appartamento. Ma, sorpresa delle sorprese, apprende a malincuore che la gentile accompagnatrice del suo capo è proprio la donna dei suoi sogni: Fran Kubelik, gentile, discreta, ricercatissima, inarrivabile “ragazza dell’ascensore”. A questo punto Bud dovrà prendere la decisione della sua vita: perdere l’amore o il lavoro. Può l’amore vincere sulla carriera? Si, questa commedia, lucida, cinica, amara e divertente del grande Billy Wilder dà una risposta affermativa pur mettendo a nudo una società e un mondo del lavoro basati sull’ambizione, il denaro e la costante ricerca di un miglioramento sociale. I “piccoli disagi” diventano però “grandi rinunce”, quando si parla d’Amore, e allora libero spazio al lieto fine in barba ai soldi, alla carriera e al successo. In senso metaforico “l’appartamento” potrebbe essere sottotitolato “come riconquistare l’innocenza perduta”.



MUSICA e BALLETTO

Ivo Pogorelich

e il Quartetto di Cremona

martedì 13 aprile 2010 ore 20.45 ESCLUSIVA REGIONALE

Cristiano Gualco, violino Paolo Andreoli, violino Simone Gramaglia, viola Giovanni Scaglione, violoncello Programma R. Schumann Quartetto per archi n.3 in la maggiore op.41 F. Chopin Concerto per pianoforte n.1 in mi minore op.11 (nella versione per pianoforte ed archi)

P

ianista di raro talento, consacrato quale uno degli esponenti di rilievo del panorama musicale internazionale, Ivo Pogorelich ha debuttato con un recital al Carnegie Hall di New York nel 1981. In seguito ha suonato con un successo trionfale nelle principali sale da concerto e con le orchestre più importanti. Con la Deutsche Grammophon ha realizzato una serie di incisioni delle opere di Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Haydn, Liszt, Prokofiev, Ravel, Scarlatti, Schumann, Scriabin e Caikovskij accolte con entusiasmo dalla critica mondiale e che gli hanno permesso di guadagnare la fama di uno dei migliori musicisti di tutti i tempi. Nel 1986 ha fondato in Croazia l’Associazione dei Giovani Musicisti, con lo scopo di raccogliere fondi da dedicare a borse di studio per i giovani artisti di talento e permettere loro di continuare i loro studi all’estero. Dalla sua formazione nel 2000, il Quartetto di Cremona esprime. attraverso la precisa volontà di dedicarsi alla musica da camera, la propria inclinazione interpretativa. Nato artisticamente sotto la guida di Salvatore Accardo, il Quartetto di Cremona si perfeziona affermandosi in breve come una delle giovani realtà europee più interessanti e dinamiche grazie ad un continuo approfondimento della retorica e della poetica musicale, integrato da una comunicativa spontanea e di grande impatto sul pubblico. Gli eccellenti risultati a importanti concorsi internazionali per formazioni cameristiche – il Vittorio Gui di Firenze, Vittorio Veneto, Cremona e l’International Melbourne Competition – imprimono un grande impulso al lavoro del quartetto che intraprende una serrata attività concertistica internazionale. Il repertorio del gruppo spazia dalle prime opere di Haydn fino alla musica contemporanea, con particolare interesse per il lavoro dei compositori italiani.



GRANDI EVENTI Los Vivancos

7 Hermanos

domenica 18 Aprile 2010 ore 20.45 PRIMA REGIONALE

danzatori Elias Vivancos, Judáh Vivancos, Josua Vivancos, Cristo Vivancos, Israel Vivancos, Aarón Vivancos, Josué Vivancos musicisti Omar Acosta flauto Angelica Leiva “La Tremendita” voce, Franco Bianco percussioni Carlos Orgaz chitarra Adolfo Delgado pianoforte coreografia Los Vivancos disegno luci Ezequiel Nobili, Los Vivancos musica Los Vivancos

S

ono indiscutibilmente il nuovo “fenomeno” del flamenco moderno, ormai acclamatissimi e ricercatissimi in tutta Europa. Questo gruppo spettacolare e innovativo è composto da sette strepitosi artisti, musicisti e ballerini, ma soprattutto sette fratelli: questo il segreto della loro straordinaria sincronizzazione armonica e affiatamento che deriva da un apprendimento naturale elaborato istintivamente sin dalla più tenera età. Dalla loro costituzione come gruppo, nel 2004, è stato un crescendo ininterrotto di consensi a livello internazionale che li ha portati ad esibirsi con grande successo in tutto il mondo. I Los Vivancos sono oggi considerati, a ragione, le nuove ‘stelle’ del flamenco moderno, capaci di liberare il mistero del flamenco con vivacità creativa, stile informale, passione e sentimento. Sul palcoscenico sono accompagnati da cinque musicisti che sostengono l’architettura dello spettacolo con estrema qualità e abilità tecnico – espressiva. 7 Hermanos è uno spettacolo innovativo e originale che mescola musica e danza. La base è il flamenco, nella sua evoluzione moderna, mescolato a una gamma di stili di danza che vanno dal funk al balletto, che i fratelli padroneggiano con grande virtuosismo e presenza scenica. Apollinei e dotati ciascuno di una personalità originale, i sette fratelli esprimono un eccezionale senso del ritmo, una presenza che in ogni momento sottolinea la forza, la sensualità e tutta la grinta vibrante della loro giovinezza e del loro talento.



INFORMAZIONI Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia botteghino e biglietteria 0481 38 33 27 segreteria 0481 38 34 97 fax 0481 38 34 38 www.comune.gorizia.it/teatrogv

Botteghino del Teatro

Corso Italia – dal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Chiusura nei giorni festivi; dal 27 dicembre 2009 al 1° gennaio 2010 compresi; martedì 16 marzo 2010

Inizio spettacoli ore 20.45


Gli abbonamenti e i biglietti acquistati non possono essere rimborsati, né sostituiti. Il Teatro non assumerà alcuna responsabilità per smarrimenti o furti. In caso di smarrimento o furto dell’abbonamento, il titolare dello stesso dovrà presentare denuncia presso i Carabinieri o la Questura. Lo spettatore è tenuto a verificare al momento dell’acquisto che l’abbonamento o il biglietto siano stati emessi per quanto richiesto. Il Teatro non risponde per eventuali successive contestazioni. In caso di annullamento dello spettacolo i biglietti saranno rimborsati entro dieci giorni dalla data dello spettacolo annullato. In questo caso il biglietto dovrà essere integro. È possibile acquistare massimo sei biglietti per ciascuno spettacolo. Il Teatro si riserva la facoltà di modificare la quantità di biglietti acquistabili per ciascuno spettacolo. La Direzione del Teatro non si assume alcuna responsabilità per variazione di orari, date, artisti o programmi dovuta a motivi tecnici o di forza maggiore. È vietata qualsiasi forma di compravendita dei biglietti effettuata da persone non autorizzate. Lo spettatore deve essere sempre munito dell’abbonamento o del biglietto ed esibirlo su richiesta del personale addetto al controllo. È tenuto a occupare il posto assegnatogli mantenendo un comportamento corretto durante gli spettacoli.

Nel caso in cui le esigenze tecniche o cause di forza maggiore lo richiedano, il Teatro si riserva di destinare agli spettatori un posto diverso. Gli abbonati alla Stagione artistica 2009/2010 del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Gorizia hanno diritto al biglietto ridotto per gli spettacoli non compresi nel proprio abbonamento. Ai disabili in carrozzina sono riservati quattro posti in platea, nell’area a loro dedicata. L’accompagnatore ha diritto all’ingresso di cortesia (€ 1,00). Si raccomanda di accedere in sala con la massima puntualità. Ai ritardatari non potrà essere garantita l’ammissione in sala. I ritardatari perdono comunque il diritto ad usufruire del posto assegnato in prevendita e potranno essere sistemati in posti diversi, senza aver diritto ad alcun rimborso. È vietato fotografare in Teatro con o senza flash ed effettuare registrazioni audio e video. I telefoni cellulari dovranno essere spenti prima di entrare in sala. È vietato introdurre in sala generi commestibili e vettovaglie. È vietato fumare nei locali del Teatro. All’interno del Teatro è in funzione il servizio di guardaroba a pagamento. È obbligatorio depositare in guardaroba ombrelli, cappelli, macchine fotografiche, apparecchi di registrazione audio e video.


CAMPAGNA ABBONAMENTI 17-18-19-20-21 OTTOBRE 2009 CONFERME E CAMBIAMENTI Gli abbonati alla Stagione 2008/2009 di Prosa, Musica e Balletto, Grandi Eventi, potranno confermare il proprio abbonamento a Teatro (tipo di abbonamento fila, posto, settore) e/o cambiare il posto, il settore e il tipo di abbonamento. I posti non confermati entro il 21 ottobre verranno messi a disposizione per nuovi abbonamenti.

DAL 24 OTTOBRE 2009 NUOVI ABBONAMENTI Sarà possibile sottoscrivere, a seconda delle disponibilità, i nuovi abbonamenti. L’acquisto potrà essere effettuato fino al giorno del primo spettacolo di ciascuna tipologia di abbonamento:

GRANDI EVENTI fino al 10 novembre 2009

PROSA fino al 16 novembre 2009

MUSICA e BALLETTO fino al 23 novembre 2009

5 STELLE fino all’11 novembre 2009

LUOGO E MODALITÀ DI ACQUISTO DEGLI ABBONAMENTI La Campagna Abbonamenti si svolgerà presso la Biglietteria del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia (via Garibaldi 2/a - tel.0481/383327) con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 19.30. (chiusura Biglietteria: nei giorni festivi, giovedì 22 e venerdì 23 ottobre 2009). Gli abbonamenti potranno essere pagati con: contanti, bancomat, assegni circolari e bancari - non trasferibili - intestati al Comune di Gorizia.


PREVENDITA BIGLIETTI DAL 2 NOVEMBRE 2009 Sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma nel 2009.

DAL 2 AL 10 NOVEMBRE 2009 La prevendita dei Biglietti sarà effettuata in concomitanza con la Campagna Abbonamenti e avrà luogo presso la Biglietteria del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia (via Garibaldi 2/a - tel.0481/383327), osservando gli stessi orari della Campagna Abbonamenti (dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30).

DALL’11 NOVEMBRE 2009 la prevendita dei biglietti sarà effettuata tutti i giorni (festivi esclusi) presso il Botteghino del Teatro in Corso Italia con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (chiusura Botteghino: nei giorni festivi e dal 27 dicembre 2009 al 1° gennaio 2010 compresi).

DAL 2 GENNAIO 2010 Sarà possibile acquistare i biglietti per tutti gli spettacoli in programma nel 2010.

DAL 2 GENNAIO E FINO AL 5 GENNAIO 2010 La prevendita dei biglietti avrà luogo presso la Biglietteria del Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia (via Garibaldi 2/a - tel. 0481/383327), con il seguente orario: 2/4/5 GENNAIO 2010 dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00.

DAL 7 GENNAIO 2010 la prevendita dei biglietti sarà effettuata tutti i giorni (festivi esclusi) presso il Botteghino del Teatro in Corso Italia con il seguente orario: dal lunedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00 (chiusura Botteghino: nei giorni festivi e martedì 16 marzo 2010)

MODALITÀ DI ACQUISTO DEI BIGLIETTI I biglietti possono essere acquistati presso il Botteghino del Teatro oppure online su Vivaticket al link http://www.vivaticket.it/ I biglietti possono essere pagati con contanti o bancomat. Le prenotazioni telefoniche saranno possibili soltanto per i non residenti nel Comune di Gorizia compatibilmente con l’utenza presente alla cassa. Dovranno essere pagate entro 48 ore dall’assegnazione del posto mediante ritiro alla cassa o con bonifico bancario. Il giorno dello spettacolo la biglietteria aprirà alle ore 19.45. Durante questa apertura saranno venduti unicamente i biglietti per lo spettacolo in programma quel giorno e, in caso di esaurimento dei biglietti in prevendita, i posti resisi liberi.


PREZZI ABBONAMENTI PROSA

MUSICA e BALLETTO

GRANDI EVENTI

Platea Intero € 142,00 Ridotto € 126,00 Giovani € 114,00

Platea Intero € 150,00 Ridotto € 134,00 Giovani € 122,00

Platea Intero € 98,00 Ridotto € 90,00 Giovani € 78,00

Prima Galleria Intero € 122,00 Ridotto € 106,00 Giovani € 90,00

Prima Galleria Intero € 128,00 Ridotto € 112,00 Giovani € 96,00

Prima Galleria Intero € 88,00 Ridotto € 82,00 Giovani € 71,00

Seconda Galleria Posto Unico € 84,00

Seconda Galleria Posto Unico € 90,00

Seconda Galleria Posto Unico € 64,00

Fedeltà 2* PROSA PROSA MUSICA e BALLETTO GRANDI EVENTI

MUSICA e BALLETTO GRANDI EVENTI

Platea Intero € 278,00 Ridotto € 246,00 Giovani € 224,00

Platea Intero € 228,00 Ridotto € 206,00 Giovani € 182,00

Platea Intero € 234,00 Ridotto € 212,00 Giovani € 190,00

Prima Galleria Intero € 238,00 Ridotto € 208,00 Giovani € 176,00

Prima Galleria Intero € 200,00 Ridotto € 180,00 Giovani € 153,00

Prima Galleria Intero € 206,00 Ridotto € 184,00 Giovani € 157,00

Seconda Galleria Posto Unico € 166,00

Seconda Galleria Posto Unico € 141,00

Seconda Galleria Posto Unico € 147,00

Fedeltà 3** PROSA MUSICA e BALLETTO GRANDI EVENTI

Platea Intero € 349,00 Ridotto € 315,00 Giovani € 285,00

Prima Galleria Seconda Galleria Intero € 304,00 Posto Unico € 215,00 Ridotto € 269,00 Giovani € 232,00


Abbonamento 5 stelle Percorso A 11.11 Stomp 27.11 Metti in salvo il tesoretto 10.12 Un ispettore in casa Birling 16.02 L’oro di Napoli 30.03 PaGAGnini

RIDOTTO: oltre 65 anni, aziendali e Mosaico GIOVANI: fino ai 26 anni, possessori Card universitaria

Percorso B 11.11 Stomp 14.01 Voglio essere libero 06.02 Budapest Gypsy Symphony Orchestra 05.03 La bisbetica domata 13.04 Ivo Pogorelich e il Quartetto di Cremona

* Sarà applicata a coloro che vorranno acquistare a proprio nome due abbonamenti (Prosa + Musica e Balletto oppure Prosa + Grandi Eventi oppure Musica e Balletto + Grandi Eventi) ** Sarà applicata a coloro che vorranno acquistare a proprio nome tre abbonamenti (Prosa + Musica e Balletto + Grandi Eventi)

Platea € 80,00 Seconda galleria € 45,00

PREZZI BIGLIETTI PROSA MUSICA e BALLETTO

GRANDI EVENTI

Platea Intero € 24,00 Ridotto € 22,00 Giovani € 17,00

Platea Intero € 29,00 Ridotto € 26,00 Giovani € 21,00

Prima Galleria Intero € 21,00 Ridotto € 19,00 Giovani € 14,00

Prima Galleria Intero € 26,00 Ridotto € 24,00 Giovani € 19,00

Seconda Galleria Posto Unico € 15,00 Giovani € 9,00

Seconda Galleria Posto Unico € 20,00 Giovani € 14,00

Bayadère Cenerentola Schiaccianoci

RIDOTTO: oltre 65 anni, aziendali e Mosaico GIOVANI: fino ai 26 anni, possessori Card universitaria

Speciale studenti € 6,00 per gli spettacoli: Metti in salvo il tesoretto (27 novembre) La bisbetica domata (5 marzo)


Nel vino c’è allegria, il calore di un augurio, di un gesto amico, il gusto del piacere. Un dono di vino ricorda la cultura e la storia delle nostre terre ed il lavoro profuso dai nostri Soci produttori. Cantina Produttori Cormòns S.C. Agr. Via Vino della Pace 31 | 34071 Cormòns - GO Tel. 0481 62 471 – fax. 0481 63 00 31 www.cormons.com | info@cormons.com


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