Interporto di Trieste - Bilancio di Sostenibilità 2019

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Bilancio di Sostenibilità 2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Indice Lettera di presentazione...................................................................................................1 Il primo Bilancio di Sostenibilità di Interporto di Trieste......................................................................................................3 COVID-19 – Gli impatti per l’Azienda..................................................................6 L’identità aziendale...............................................................................................................8 Chi siamo.............................................................................................................................................9 La storia............................................................................................................................................. 10 Lo sviluppo della retro-portualità .......................................................................................14 La forma giuridica e la governance....................................................................................15 La Visione aziendale...................................................................................................................18 La Missione aziendale................................................................................................................19 I Valori................................................................................................................................................ 20 Il quadro normativo di riferimento......................................................................................21 I l Modello organizzativo D.Lgs. 231/2001 e il Codice Etico e di Comportamento..............................................................................22 Il Sistema di Gestione della Qualità..................................................................................23 I Servizi..............................................................................................................................................24 Le Infrastrutture............................................................................................................................26

Strutture intermodali.................................................................................................................. 27 →

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I nostri portatori di interesse...................................................................................28 Come abbiamo redatto questo Bilancio di Sostenibilità.......................................29 I portatori di interesse e i temi della rendicontazione........................................... 30 La dimensione economica...........................................................................................33 Risultati economici e finanziari ..........................................................................................34 La distribuzione del Valore Aggiunto Globale Lordo................................................41 Gli investimenti.............................................................................................................................46 Il ruolo sociale..........................................................................................................................51 I collaboratori.................................................................................................................................52 I clienti................................................................................................................................................59 I fornitori........................................................................................................................................... 70 Istituzioni finanziarie.................................................................................................................74 Altri impatti nel territorio......................................................................................................... 75 La dimensione ambientale..........................................................................................78 Operazioni di raccolta e gestione dei rifiuti.................................................................80 Consumi di acqua, gas, energia elettrica......................................................................80 Investimenti per il miglioramento energetico..............................................................81 Impatti ambientali legati alla gestione dell’intermodalità e all’integrazione con il Porto di Trieste.........................................................................83 gestione degli spazi di Interporto di Trieste La e diritti di superficie....................................................................................................................85

Le conclusioni e gli obiettivi per il futuro................................................. 86 Miglioramento organizzativo...............................................................................................88 Salute e Sicurezza dei lavoratori....................................................................................... 89 Sinergie e accordi strategici.................................................................................................90 Sviluppo delle competenze dei lavoratori......................................................................92 Investimenti strategici..............................................................................................................93


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Lettera di presentazione →

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Bilancio di Sostenibilità 2019

Interporto di Trieste, alla fine del 2019, a partire dal suo gruppo dirigente ha maturato la consapevolezza dell’importanza che poteva avere, nell’ambito di un processo di rilevante sviluppo aziendale, la predisposizione di un documento che evidenziasse il sentiero evolutivo e le prospettive di un’impresa sempre più radicata nel sistema portuale e logistico triestino.

Il Presidente Giacomo Borruso

Il Direttore Generale Oliviero Petz

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Era a tutti ben chiaro il processo di trasformazione compiuto da Interporto, partendo dalla sua configurazione autoportuale degli anni ’70 del secolo scorso, alla sua connotazione attuale, da considerarsi per quanto positiva, un momento di semplice transizione verso più innovative configurazioni. Il biennio 2018-19 è stato, in effetti, decisivo nella trasformazione di Interporto, anche grazie ad un significativo effetto di trascinamento dello sviluppo delle attività portuali e, soprattutto, come conseguenza di importanti acquisizioni che hanno più che raddoppiato le potenzialità operative del terminale. L’acquisizione di 234.000 metri quadri dal Gruppo Wärtsilä nel comune di Bagnoli della Rosandra e l’assunzione del controllo di Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A., si configurano come operazioni che, da un lato hanno imposto all’Azienda di farsi carico di impegni finanziari molto gravosi e dall’altro hanno contributo a collocare l’infrastruttura in una posizione di grande rilievo strategico lungo le principali direttrici continentali e internazionali. Tenendo conto dei comprensori di proprietà e di quelli controllati, Interporto di Trieste può disporre di più di un milione di metri quadri di aree e si colloca, sotto il profilo dimensionale, ai primi posti nella graduatoria delle infrastrutture logistiche italiane. In ragione di tale crescita strutturale, Interporto di Trieste ha generato importanti ricadute occupazionali tanto che il suo organico è quasi raddoppiato nell’ultimo triennio, accrescendo la capacità e la qualità dei servizi da proporre ai Clienti oltre che le sinergie con le imprese insediate negli spazi contigui alla sede amministrativa.

Le operazioni già realizzate negli ultimi anni si configurano, peraltro, come significative tappe del percorso che, in ottemperanza della decisione maturata nell’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia, deve portare alla realizzazione di una Piattaforma Logistica Regionale, nella quale un ruolo cardine verrà attribuito a Interporto di Trieste, con la possibilità di una progressiva apertura nei confronti dell’integrazione, da realizzarsi attraverso al promozione di nuove sinergie e accordi strategici, nei confronti di primarie imprese operanti in vari settori della logistica internazionale. Tale percorso è destinato ad aprire nuovi spazi per importanti ricadute in termini del valore condiviso che Interporto di Trieste riuscirà a produrre per il territorio regionale nei prossimi anni. L’insieme dei cambiamenti affrontati dall’Azienda, la consapevolezza dei risultati maturati e ancor di più dei traguardi da raggiungere hanno aumentato la convinzione circa il fatto che la Responsabilità Sociale d’Impresa abbia conquistato piena centralità nelle politiche aziendali. Per questa ragione, con entusiasmo, giungiamo alla pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità che consideriamo un valido strumento di comunicazione capace di aprire nuove prospettive per il futuro per l’Azienda. Ciò sia in termini di maggiore trasparenza verso i portatori di interesse che di valutazione strategica delle performance non solo di natura economica, ma anche sociale ed ambientale.


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Il primo Bilancio di Sostenibilità di Interporto di Trieste →

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Bilancio di Sostenibilità 2019

La creazione del valore è per un’azienda il risultato di un processo di confronto e interazione al suo interno e all’esterno con i suoi interlocutori e con la società in generale. Il Bilancio di Sostenibilità affianca il Bilancio d’esercizio estendendone la capacità di porre in evidenza il contributo al miglioramento sociale e ambientale.

Attraverso il presente Bilancio di Sostenibilità, Interporto di Trieste sceglie di iniziare un percorso di rendicontazione con cui comunicare in modo innovativo con il proprio territorio e con i suoi portatori di interesse, rendendo trasparenti le modalità con cui l’Azienda vuole essere parte attiva e concorrere a costruire un mondo più responsabile e sostenibile. Il Bilancio di Sostenibilità si rivolge ai Soci, ai Collaboratori interni ed esterni, ai Clienti, ai Fornitori, alla Pubblica Amministrazione, alle Istituzioni Bancarie, alle Istituzioni del territorio e, infine, alla Comunità locale. Particolare importanza assumono i Collaboratori di Interporto di ogni ruolo e funzione: l’Azienda ha maturato in questi anni la consapevolezza che è stata la “squadra”, con la sua determinazione e la sua coesione, a consentirle di raggiungere i brillanti risultati e a permetterle di configurarsi come struttura di riferimento nella logistica nazionale e regionale. La decisione di realizzare il Bilancio di Sostenibilità nasce, come è stato rilevato, nel corso dello scorso anno, ben prima del manifestarsi della grave pandemia che ha sconvolto l’intero pianeta: sembra doveroso sottolineare che nella fase critica, nessuno dei dipendenti di Interporto si è sottratto ai suoi impegni; tutti hanno continuato a svolgere il loro lavoro, con un approccio positivo e concreto, che è stato decisivo nel ridurre al minimo le conseguenze economiche della crisi.

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Il primo impegno sociale di Interporto è riservato ai suoi Collaboratori, nei confronti dei quali si attueranno tutti gli interventi necessari per attenuare eventuali difficoltà future legate alla vita quotidiana. La redazione del primo Bilancio di Sostenibilità di Interporto si inserisce nel filone più tradizionale dei documenti con carattere di rendicontazione sociale proposti da moltissime imprese negli ultimi venti anni. Da ritenersi particolarmente attuale, ancorché proposto già nel 2001 nel Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee, la definizione che vede nella responsabilità sociale “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Questa azione volontaria si manifesta come risposta alle esigenze di innovazione delle pratiche di governo dell’impresa e del territorio. Appare interessante quale riferimento anche la definizione proposta nel 2007 in un documento del Ministero dell’Interno, in base alla quale “il Bilancio di Sostenibilità è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”.


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La sopra riportata enunciazione si attaglia perfettamente ai doveri di trasparenza e chiarezza nell’informazione cui è tenuta la Pubblica Amministrazione, ma può applicarsi a pieno titolo a quanti, come Interporto, con essa hanno connessioni e rapporti radicati e istituzionali. Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, un’amministrazione o un’impresa, rendono espliciti i risultati della loro attività, il confronto degli obiettivi dichiarati, sia in chiave di verifica interna che di proiezione futura.

è anche uno strumento che permette di rendere evidenti le azioni che contribuiscono a ridurre gli impatti ambientali. L’idea di dotare Interporto di Trieste di un Bilancio di Sostenibilità, nasce negli ultimi mesi del 2019, in una fase connotata da progressiva crescita dell’Azienda in termini di traffici, fatturato e occupazione.

Il Bilancio di Sostenibilità ha come scopo primario la rappresentazione dei valori e degli effetti che l’attività aziendale, intesa in tutta la sua estensione, produce nel territorio in cui opera, considerato nella sua accezione più integrata e complessa.

Come è stato rilevato, Interporto ha fronteggiato positivamente le difficoltà, subendo qualche inevitabile contraccolpo, ma reagendo in termini da considerarsi in assoluto, positivi, a conferma di un impianto strutturale solido e reattivo, in tutte le sue componenti.

Il Bilancio di Sostenibilità rappresenta, pertanto, uno strumento di rendicontazione delle prestazioni non finanziarie dell’impresa, da proporre ai fini di un costruttivo dialogo ai principali interlocutori, con l’obiettivo di consolidare l’identità aziendale, rafforzandone la reputazione e il profilo etico. Costituisce, in effetti, un’occasione per enfatizzare il legame con il territorio, un’opportunità per affermare il concetto di impresa quale componente positiva della società e realtà economica che perseguendo il proprio interesse prevalente, contribuisce a migliorare la qualità della vita di quanti vivono ed operano nel suo ambito di riferimento. Esso, inoltre,

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Partendo da questa positiva situazione si è dovuta affrontare la crisi pandemica, di cui si è avuta piena, tardiva consapevolezza nel marzo di quest’anno.

La seconda parte del 2020 si configura come momento di rilancio dell’attività, in vista del recupero delle posizioni su cui Interporto si è collocata negli ultimi anni grazie a scelte oculate e lungimiranti. Le imprese come Interporto di Trieste, che operano in settori di importanza strategica per il sistema economico, assumeranno sempre più consapevolezza del loro ruolo, operando concretamente per il rilancio dell’economia italiana.


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COVID-19 Gli impatti per l’Azienda →

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A fine febbraio 2020 il nostro Paese è stato investito dalla pandemia Covid-19. In questa situazione il Governo italiano, le Autorità sanitarie e le Autorità regionali hanno emanato in tempi ristrettissimi diversi provvedimenti con obblighi che hanno inciso profondamente nella vita dei cittadini e anche nell’operatività delle aziende. Anche se il presente Bilancio di Sostenibilità rendiconta ed ha come anno di riferimento l’anno 2019, l’emergenza sanitaria provocata dal virus SARS-CoV-2 ha avuto un significativo impatto sulla Società. Essa ha dovuto prendere importanti decisioni sul piano organizzativo e su quello della salute e sicurezza sul lavoro. Il bilancio d’esercizio 2020, inoltre, presenterà dei risultati economici che risentiranno del rallentamento commerciale avvenuto nei mesi della chiusura a causa del contenimento della pandemia. In questo documento si forniranno alcuni sintetici riferimenti ad azioni intraprese per la gestione dell’emergenza e alle modalità di ridefinizione degli obiettivi per il futuro.

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L’identità aziendale

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Chi siamo Interporto di Trieste S.p.A. è una società attiva nella logistica intermodale con sede legale e principale unità operativa nel Comune di Monrupino, in località Fernetti, in prossimità del confine italo-sloveno e con una seconda unità operativa acquisita nel dicembre del 2017 nel comune di San Dorligo della Valle. Dal 2018 Interporto di Trieste detiene l’83% delle azioni di Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A.

La piattaforma logistica offre moderne strutture e servizi innovativi agli operatori del trasporto nazionali e internazionali, configurandosi anche come area retroportuale di supporto ai terminal marittimi del Porto di Trieste, Monfalcone e Capodistria. Interporto di Trieste S.p.A. è localizzata in una posizione strategica utile per connettere i traffici merci tra i mercati dell’Europa Centro Orientale ed il bacino del Mediterraneo. Accanto a questi storici flussi di merci, Interporto di Trieste - sviluppando l’attività di retro-portualità per il Porto di Trieste e usufruendo del vantaggio competitivo derivante dal «Punto Franco» - intende proporsi come uno snodo logistico potenzialmente in grado di intercettare anche i flussi di merci derivanti dall’estremo oriente asiatico e diretti in Europa o altrove.

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La storia La linea di confine tra Italia e Jugoslavia ha rappresentato per un lungo periodo nel secondo dopoguerra una demarcazione molto rigida definita “Cortina di Ferro”, indicando con tale denominazione le grandi difficoltà che esistevano nell’instaurazione di rapporti commerciali tra le due difformi realtà in cui risultava diviso il continente europeo. Per molti anni questa linea di confine si configurava non soltanto come segno di demarcazione tra due Stati, ma anche come barriera tra due aree caratterizzate da regimi politici, economici e sociali estremamente diversi. Nel corso degli anni Settanta questa situazione ha cominciato gradualmente ad allentarsi e nel contempo si sono sviluppati importanti movimenti commerciali e turistici che hanno iniziato a gravare su strutture di confine piuttosto inadeguate. In quegli anni, infatti, con l’importante sviluppo della motorizzazione, legata sia trasporto delle merci che a quello dei passeggeri, si avvertiva la necessità di regolamentare i flussi, sia a livello nazionale che internazionale. Una soluzione adatta a conseguire tale obiettivo è stata individuata in specifiche infrastrutture, denominate autoporti, da collocare in prossimità dei grandi centri urbani e dei confini di Stato.

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L’Autoporto di Fernetti viene concepito e realizzato in questa fase in prossimità della linea di confine definitasi al termine della Seconda Guerra Mondiale tra Italia e Jugoslavia, nello stesso periodo in cui sorgono altre analoghe strutture in Friuli Venezia Giulia, a Tarvisio sul confine con l’Austria e a Gorizia con la stessa Jugoslavia. Nel 1972 viene costituito il “Consorzio per la costruzione e gestione dell’Autoporto di Fernetti”, mentre l’entrata in esercizio della prima area autoportuale avviene nel 1978. Qualche anno più tardi, precisamente nel 1982, i lavori vengono portati a termine e la struttura autoportuale viene ultimata, segnando la nascita della “Gestione Autoporto Fernetti S.p.A.”. Gli autoporti cittadini avevano lo scopo di accogliere i grandi mezzi di trasporto terrestre, scaricare le merci e smistarle negli ambiti urbani, utilizzando automezzi di dimensioni più ridotte e quindi più idonei alla circolazione urbana. li autoporti confinari, invece, erano G destinati a ricevere i grandi automezzi operanti sulle direttrici internazionali, per razionalizzare il loro deflusso verso le destinazioni finali.

Gli anni Ottanta e Novanta sono caratterizzati da una significativa e costante crescita dell’attività, strettamente legata a quella del Porto di Trieste che opera quasi esclusivamente, a differenza degli altri scali italiani, a vantaggio di mercati internazionali, in Europa e oltre mare. Fino a quegli anni la funzione autoportuale è stata svolta dalle infrastrutture di confinarie, ovvero finché i confini hanno segnato un effettivo elemento di separazione tra i diversi paesi. Nel corso degli anni le barriere determinate dagli eventi

bellici del XX secolo sono state via via abbattute, segnando un’apertura dapprima con l’Austria (1995) e, solo in un secondo momento, con la Slovenia (2004), che nel frattempo era divenuta indipendente in seguito alla dissoluzione della Jugoslavia. Gli anni Novanta segnano una svolta fondamentale con il passaggio da una configurazione sostanzialmente mono-modale, legata all’autotrasporto, ad una pluri-modale, con particolare attenzione al trasporto su rotaia e alle esigenze connesse all’espletamento di funzioni logistiche.


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Nel 1997, quindi, preso atto delle avvenute trasformazioni, si concretizza la modifica dell’originale configurazione autoportuale provvedendo alla costituzione del “Terminal Intermodale di Trieste - Fernetti S.p.A.”. In quella fase le quote sociali risultavano suddivise come segue:

Provincia di Trieste 36% Comune di Trieste 24% Camera di Commercio di Trieste 19% Comune di Monrupino 12% Autorità Portuale di Trieste 6% Friulia S.p.A. 3%

Negli anni successivi la Società, oltre ad impegnarsi nel consolidamento delle attività di carattere logistico, punta a un rafforzamento della funzione intermodale, agevolata dalla vicinanza con la Stazione Ferroviaria di Villa Opicina, operante sul confine tra Italia e ex Jugoslavia (Slovenia). Si definisce in questo modo la trasformazione da Autoporto ad Interporto, accentuando peraltro i collegamenti con il Porto di Trieste, con particolare riferimento ai traffici con la Turchia, che trovano in Fernetti uno snodo essenziale nella razionalizzazione dei flussi verso il terminal marittimo.

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La definitiva caduta del confine tra Italia e Slovenia, avvenuta nel 2004 in seguito all’entrata di quest’ultima nell’Unione Europea, ha determinato la necessità per le infrastrutture di confine di evolversi nelle loro funzioni e nei loro assetti, per adeguarsi a nuove esigenze e alle diverse sollecitazioni del mercato. In questo contesto l’Interporto svolge un ruolo molto importante, come testimoniato dall’aumento dell’attività di terminal verificatasi in quegli stessi anni. Gli anni Duemila sono caratterizzati da una costante crescita della Società, frutto della consolidata sinergia con l’attività del Porto di Trieste, come testimoniato dal progetto “FER-NET”, ovvero un sistema di supporto reciproco tra Porto e Interporto volto a favorire l’intero Sistema Logistico Regionale.

Nel 2015 avviene il cambio della denominazione sociale da “Terminal Intermodale di Trieste - Fernetti S.p.A.” in “Interporto di Trieste S.p.A.”, in considerazione delle caratteristiche intermodali assunte dal terminal nel corso degli anni. Nel dicembre del 2017 si concretizza l’acquisizione dei terreni e dei magazzini dal gruppo Wärtsilä a Bagnoli della Rosandra, per un totale di circa 240.000 mq e un investimento di oltre 21 Milioni di euro. All’area, operativa da giugno 2018, viene riconosciuto nel gennaio 2019 il regime di Punto Franco, che si traduce in importanti prospettive di sviluppo per i prossimi decenni, con conseguenti impatti positivi per tutto il territorio.

A dicembre 2018, inoltre, viene acquisito il controllo della società Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A. Questa operazione rientra in un più ampio progetto di integrazione e coordinamento della retroportualità a livello regionale, con il coinvolgimento di altre infrastrutture presenti sul territorio, permettendo la messa a sistema della logistica regionale, che pone il Friuli Venezia Giulia come baricentro dei traffici nord-sud e est-ovest, portando notevoli benefici a tutte le aziende attive sul territorio.


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1972

Costituzione del “Consorzio per la costruzione e gestione dell’Autoporto di Fernetti”

La storia di Interporto di Trieste →

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1978

1982

All’ultimazione della struttura autoportuale corrisponde la costituzione della “Gestione Autoporto di Fernetti S.p.A.”

Entrata in funzione della prima area autoportuale

1997

Trasformazione della Società in “Terminal Intermodale di Trieste-Fernetti S.p.A.”


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2004

Caduta della barriera di confine con la Slovenia e conseguente aumento dell’attività di inland terminal

2015

Nuovo cambio della denominazione sociale in “Interporto di Trieste S.p.A.”, quale riconoscimento delle caratteristiche intermodali assunte dal terminal

2018

Acquisizione del controllo della Società Interporto di Cervignano del Friuli

2010

Realizzazione del collegamento ferroviario diretto con la attigua stazione di Villa Opicina ed avvio di servizi ferroviari in aggiunta alla tradizionale e consolidata attività di servizi all’autotrasporto

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2017

Acquisizione dei terreni e magazzini ex Wärtsilä a Bagnoli della Rosandra

2019

A gennaio 2019 attivazione presso la nuova area di Bagnoli della Rosandra del Punto Franco Internazionale (FREEeste)


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Lo sviluppo della retro-portualità Per sviluppare l’attività inerente alla retroportualità a servizio del Porto di Trieste, Interporto ha pianificato una serie di importanti investimenti in sinergia con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, valorizzando il Decreto attuativo del 13 luglio 2017 sottoscritto dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e da quello dell’Economia. Il Decreto autorizza l’Autorità di Sistema Portuale ad assumere la gestione delle aree extra-doganali (i.e. Punto Franco), conferendo una significativa maggior competitività per l’intera area industriale regionale.

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In tale contesto, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha individuato in una parte dell’area industriale di proprietà della società Wärtsilä Italia S.p.A. un sito per lo sviluppo di un’efficace retro-portualità del Porto di Trieste, in regime di Punto Franco, identificando in Interporto di Trieste la società veicolo per la realizzazione della suddetta progettualità. A dicembre 2017, Interporto di Trieste ha acquisito da Wärtsilä Italia S.p.A. 234.000 mq di terreni e capannoni siti nel Comune di San Dorligo della Valle (TS). I soci di riferimento ovvero l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Friulia S.p.A. e C.C.I.A.A. della Venezia Giulia hanno supportato il suddetto progetto, sottoscrivendo l’aumento di capitale della Società, al fine di assicurare il coordinamento e il potenziamento delle infrastrutture logistiche regionali come previsto dalla recente L.R. 31/2017. Friulia S.p.A., la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia, prima di sottoscrivere l’aumento di capitale ha rilevato le quote di proprietà della Regione FVG. A dicembre 2018, Friulia S.p.A., in base alle previsioni dalla L.R. 31/2017, ha conferito la partecipazione della controllata Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A. ad Interporto di Trieste. Questa operazione rappresenta il primo passo di un più ampio progetto di integrazione e coordinamento della retro-portualità a livello regionale con il coinvolgimento di altre infrastrutture presenti sul territorio permettendo la messa a sistema della logistica regionale.


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La forma giuridica e la governance Interporto di Trieste S.p.A. è una Società per Azioni iscritta nel registro delle imprese dal 19/11/1982 (codice fiscale e partita Iva 00572680320; numero REA TS – 86055). Il suo Capitale Sociale, interamente versato, ammonta a 11.634.202,02 euro ed è suddiviso in 1.910.378 azioni del valore nominale di 6,09 euro ciascuna.

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La compagine sociale vede la presenza di un socio finanziario, Friulia S.p.A. – Finanziaria FVG, di un socio industriale, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che nel complesso detengono oltre il 66% del capitale sociale. Sono presenti altri soci di carattere istituzionale ed espressione del territorio dove l’Interporto è insediato, ovvero la C.C.I.A.A. della Venezia Giulia, il Comune di Trieste, il Comune di Monrupino e il Comune di Gorizia. Nel 2018 l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Friulia S.p.A. e la Camera di Commercio della Venezia Giulia hanno partecipato ad un aumento di capitale che ha portato l’equity di Interporto di Trieste S.p.A. a oltre 10 Milioni di euro finalizzato allo sviluppo di un’efficace retro-portualità del Porto di Trieste e al coordinamento e al potenziamento delle infrastrutture logistiche regionali. Sempre nel corso del 2018 Friulia S.p.A. ha conferito la propria partecipazione in Interporto Cervignano del Friuli S.p.A. valutata 2,3 Milioni di euro. Attualmente l’Interporto di Trieste detiene l’83,67% delle azioni di Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A.. Alla data del 31.12.2019 la compagine sociale è suddivisa secondo le percentuali azionarie evidenziate dal grafico sotto proposto.


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La composizione societaria Socio

n° azioni

Friulia S.p.A.

897.765

Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico

382.065

C.C.I.A.A. del Venezia Giulia

313.997

Comune di Trieste

211.033

Comune di Monrupino

105.517

Comune di Gorizia

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La formula attuale della governance della Società, oltre all’Assemblea dei soci, prevede un Consiglio d’Amministrazione, un Collegio Sindacale, un Organismo di Viligilanza e il controllo di una Società di revisione esterna. La Società si avvale di un Direttore Generale.

47% 20% 16% 11% 6% 0% Friulia S.p.A.

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Autorità di Sistema Portuale

C.C.I.A.A. del V.G.

Comune di Trieste

Comune di Monrupino

Comune di Gorizia

Consiglio d’Amministrazione

Collegio Sindacale

Società di revisione

Presidente Giacomo Borruso

Presidente Alessandro Merlo

Pricewaterhouse Coopers S.p.A.

Consiglieri Martina Malalan Alessandra Ramani Andrea Bertoz Antonio Paoletti

Sindaci Effettivi Cristina Sbaizero Andrea Foschia Sindaci supplenti Maria Cristina Lugnani Giuseppe Viani


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CDA

Si riporta di seguito una descrizione dell’organigramma dell’Azienda che pone in evidenza la presenza di un Direttore Generale (Oliviero Petz) che supportato dalle funzioni di staff (area prevenzione e protezione, area qualità e la segreteria di direzione) coordina le attività delle funzioni: logistica e commerciale, amministrazione-finanza e infrastrutture.

Presidente

Si precisa che l’area amministrazione e finanza è stata modificata nel corso del 2019 assegnandole un Responsabile di funzione con fra gli altri il compito di dotare l’Azienda di un adeguato sistema di controllo di gestione. Anche alle altre aree (logistica e commerciale e infrastrutture) dal 2019 è stato assegnato un Responsabile di funzione.

Direzione generale

Area prevenzione e protezione

Area qualità

Adesione ad associazioni Interporto di Trieste, coltiva positive relazioni con realtà associative partecipando attivamente a vari lavori ed iniziative. L’Azienda aderisce alle seguenti realtà:

Segreteria di direzione

Assologistica spt-Astra A (Associazione Spedizionieri del Porto di Trieste) Confindustria Venezia Giulia Confcommercio Trieste UIR (Unione Interporti Riuniti) →

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Area logistica e commerciale

Area amministrazione e finanza

Area infrastrutture


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La Visione aziendale Negli anni successivi alla caduta della frontiera fra la Slovenia e l’Italia, Interporto di Trieste ha avviato un processo di riconfigurazione del suo ruolo trasformandosi da un’area autoportuale e terminal intermodale in un centro logistico di riferimento per i traffici commerciali che attraversano la Regione Friuli Venezia Giulia.

Interporto vuole porsi al centro della futura Piattaforma Logistica Regionale in qualità di area retro-portuale rispetto al Porto di Trieste e quindi al centro dei traffici di merci aventi origine o destinazione nei paesi del Far East e nel bacino del Mediterraneo attraverso i porti del Nord Adriatico e per la loro distribuzione in Italia, Austria, Baviera e Centro Est Europa con antenne nel Tirreno e altre aree italiane. Interporto di Trieste consapevole della propria posizione geo-strategica e del suo ruolo retro-portuale intende perseguire una maggiore apertura e una progressiva integrazione ricercando accordi, alleanze strategiche e in genere sinergie con gli attori a capo di altre aree o strutture logistiche italiane ed europee oltre che nei confronti delle primarie imprese operanti in vari settori della logistica internazionale.

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La Missione aziendale Interporto di Trieste si occupa di attività che hanno per oggetto la fornitura di servizi logistici, di servizi intermodali e di servizi doganali (gestiti attraverso operatori insediati). La Società gestisce le attività garantendo il pieno rispetto degli equilibri economici e finanziari e al contempo la qualità attesa dei servizi offerti ai clienti.

L’Azienda ritiene indispensabile, per raggiungere questi obiettivi, investire nella crescita professionale dei propri collaboratori ed attribuisce piena importanza alla tematica della sicurezza e salute sul luogo di lavoro.

Attraverso gli importanti e recenti investimenti nelle acquisizioni di Interporto di Cervignano del Friuli nella ex-provincia di Udine e degli spazi ex-Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra, Interporto di Trieste ha elevato la sua capacità di erogare servizi ai clienti; l’Azienda si pone come un attore economico determinato nel generare valore condiviso per i propri portatori di interesse del territorio contribuendo ad elevare la sua vocazione internazionale. Sotto questo aspetto Interporto di Trieste favorisce le sinergie con le aziende in-

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sediate presso la propria sede e si attiva con partner strategici europei. Nei prossimi anni l’Azienda vuole dare piena attuazione a progetti di trasformazione industriale nell’area “FREEeste” presso l’unità locale di Bagnoli della Rosandra. Ciò significa dar luogo a importanti nuovi investimenti destinati a porre a regime un Punto Franco Internazionale unico in Europa che gestirà operazioni di import ed export con manipolazione e stoccaggio

delle merci in regime extra doganale. In termini di impatti, tale ruolo genererebbe grandi ricadute occupazionali e di competitività del territorio elevando il ruolo sociale di Interporto di Trieste. Interporto di Trieste ricerca una gestione efficiente delle risorse naturali e concorre attraverso la gestione degli accessi dei mezzi pesanti alle aree del Porto di Trieste al contenimento degli impatti ambientali generati dai loro transiti nel territorio triestino.


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I Valori

Interporto di Trieste pone alla base della propria attività alcuni valori che definiscono doveri e responsabilità nei rapporti fra l’Organizzazione e i suoi Portatori di interesse.

Trasparenza e Responsabilità Imparzialità

Orientamento al cliente Tutela e promozione della salute e della sicurezza sul lavoro Gestione efficiente ed efficace Indotto e valore per il territorio Rispetto dell’ambiente

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Nello svolgimento di qualsiasi attività Interporto di Trieste e i suoi collaboratori (interni ed esterni) operano nel pieno rispetto delle leggi vigenti e dei regolamenti aziendali interni Interporto di Trieste nei rapporti con i propri Clienti, fornitori e collaboratori evita qualsiasi forma di discriminazione che sia basata sul genere sessuale, sulla razza, sul ceto, sull’origine nazionale, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche e filosofiche, sull’appartenenza ad associazioni politiche o sindacali, sullo stato di salute, sull’età Interporto di Trieste pone i bisogni e le aspettative dei propri clienti alla base delle proprie strategie di breve e medio-lungo termine e dei servizi che intende proporre e sviluppare in futuro Interporto di Trieste pone come priorità assoluta il garantire ai propri dipendenti e collaboratori un ambiente di lavoro adeguato dal punto di vista della salute e sicurezza, adottando tutte le misure necessarie richieste dalla normativa vigente Interporto di Trieste intende realizzare le proprie performance produttive nel rispetto degli equilibri economici e finanziari di bilancio. Gli utili realizzati vengono reinvestiti per sostenere il flusso dei nuovi investimenti Interporto di Trieste attraverso le sue attività e le sinergie che ricerca con le aziende insediate e con gli altri attori della logistica regionale è un veicolo di politica economica in quanto capace di creare occupazione e generare valore condiviso destinato ad accrescere la competitività del territorio Contribuire a limitare gli impatti ambientali e introdurre elementi di economia circolare sono elementi che vengono considerati centrali dagli amministratori dell’Azienda


Bilancio di Sostenibilità 2019

Il quadro normativo di riferimento Costituiscono riferimenti normativi per le attività della Società le seguenti disposizioni:

A rt. 12, c. 1 - D.Lgs. n. 33/2013 (Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) L egge 4 agosto 1990, n. 240 (Interventi dello Stato per la realizzazione di interporti finalizzati al trasporto merci e in favore dell’intermodalità) L .R. n. 10 del 4 maggio 2012 (Riordino e disciplina della partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia a società di capitali) S tatuto di Interporto di Trieste →

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Il sistema di Governance risulta caratterizzato dal fatto che Interporto di Trieste è una Società a controllo pubblico di cui all’art. 2, comma 1, lett. m) del D.Lgs. 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica). Come tale ai sensi dell’art. 6 comma 4, D.Lgs. 175/2016, è tenuta a predisporre annualmente a chiusura dell’esercizio sociale e a pubblicare, contestualmente al bilancio d’esercizio, la “Relazione sul governo societario”, la quale deve contenere: no specifico programma di u valutazione del rischio aziendale art. 6, comma 2) l’indicazione degli strumenti integrativi di governo societario adottati ai sensi dell’art 6, comma 3 ovvero delle ragioni di mancata adozione (art 6, comma 5)

Fra questi ultimi si segnala che la Società ha adottato i seguenti strumenti: egolamento per la selezione e R reclutamento del personale Regolamento per la gestione degli acquisti e degli appalti ex D.Lgs. 50/2016 Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) ex D.Lgs. 231/2001 con conseguente nomina dell’Organismo di Vigilanza (OdV) plurimo Codice Etico e di Comportamento ex D.Lgs 231/2001


Bilancio di Sostenibilità 2019

Il Modello Organizzativo D.Lgs. 231/2001, il Codice Etico e di Comportamento Il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, rappresenta l’insieme delle regole e delle procedure organizzative di un ente che hanno la finalità di prevenire la commissione dei reati. Anche se non obbligatoria, l’approvazione di un Modello idoneo a prevenire i reati costituisce causa di esclusione o limitazione della responsabilità dell’ente ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001. Interporto di Trieste ha adottato nel 2011 uno specifico Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del citato decreto legislativo, nella convinzione che ciò rappresenti un efficace mezzo per contrastare qualsiasi condotta riconducibile alla corruzione e/o a comportamenti che possano attribuire vantaggio illecito per la Società o per il singolo.

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Allo scopo di renderlo efficace, e quindi di dispiegare la sua funzione esimente, Interporto di Trieste ha effettuato, prima della sua adozione, un’attenta disamina dell’organizzazione aziendale e delle responsabilità correlate, al fine di identificare quali aree di rischio dei reati presupposto sussistano. Tale attività è stata aggiornata nel corso del 2020.

Il Modello Organizzativo introduce (o integra, se già presenti) le procedure per la formazione e l’attuazione delle decisioni aziendali alle quali l’ente si deve adeguare per evitare che vengano commessi i reati richiamati dalla normativa. In particolare, nel Modello Organizzativo predisposto da Interporto di Trieste, vi sono previsioni circa le modalità di gestione ambientale e la gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione per i quali il Codice Etico e di Comportamento detta i criteri di condotta. Durante l’esercizio 2019 sono state programmate attività di formazione per i dipendenti e collaboratori sul Modello 231 e il collegato Codice Etico e di Comportamento. Durante il medesimo esercizio non ci sono state segnalazioni di mancato rispetto dei dettami del Modello Organizzativo.

L’Organismo di Vigilanza (OdV) è l’organismo interno all’ente previsto dall’articolo 6 del D.Lgs. 231/2001 che ha il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza delle indicazioni del Modello nonché di curarne l’aggiornamento. Attualmente i membri del OdV di Interporto di Trieste S.p.A. sono: Diego Travagin (Presidente) Omero Leiter (Componente) Interporto di Trieste dispone di un Codice Etico e di Comportamento approvato dal Consiglio di Amministrazione che assicura un quadro di riferimento per la prevenzione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/01. L’ultima revisione è in fase di approvazione.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Il Sistema di Gestione della Qualità Al fine di dotarsi di uno strumento organizzativo che consenta di governare gli aspetti relativi alla qualità delle prestazioni, Interporto di Trieste ha scelto di istituire presso le proprie strutture un Sistema di Gestione per la Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015. Il Sistema ha ottenuto la prima certificazione ISO 9001 il 21/12/2005 ed è stato aggiornato alla versione attualmente vigente della norma. Il Sistema di Gestione per la qualità, rappresenta il punto di riferimento nella definizione delle politiche e degli impegni e in generale per organizzare le attività necessarie a gestire il sistema interportuale.

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Bilancio di Sostenibilità 2019

I Servizi

Interporto di Trieste, è in grado di erogare servizi afferenti alle seguenti aree:

s ervizi doganali ed interportuali, l’Azienda ospita diversi attori coinvolti nel transito internazionale delle merci, vale a dire Uffici dell’Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza, servizio fitopatologico, servizi sanitari per l’importazione, area ristorazione con bar e self service, supermercato, tabacchi, negozi bazar, ufficio pratiche automobilistiche, distributore di carburante con lavaggio mezzi pesanti, officina specializzata, gommista. A tali servizi si aggiungono quelli erogati dalle Case di spedizione, trasporto e assistenza al traffico internazionale

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l ogistica e servizi intermodali, la Società si occupa direttamente di logistica fornendo sul mercato servizi di movimentazione, deposito e magazzinaggio per imprese locali, nazionali e internazionali. Nell’ambito della crescente vocazione retroportuale, l’Azienda gestisce anche servizi legati all’intermodalità


Bilancio di Sostenibilità 2019

I servizi

Assistenza doganale

Logistica

Intermodalità

Le realtà insediate all’Interporto di Trieste, Uffici della Agenzia delle Dogane, Guardia di Finanza, e oltre 40 aziende tra Case di spedizione, trasporto e servizi di assistenza al traffico internazionale assicurano le seguenti prestazioni:

Ricevimento, stoccaggio e rispedizione merce

Importazione merci di provenienza extra UE con pagamento differito di 180 giorni dei dazi di importazione e dell’IVA

Riconfezionamento ed etichettatura

La posizione geo-strategica e infrastrutture di qualità assicurano a Interporto di Trieste una multi-modalità efficiente che mette a sistema la triplice combinazione gomma, binario, banchina ovvero tra autostrada, ferrovia - collegate direttamente al terminale - e il vicino porto di Trieste, per un interscambio integrato e una vocazione retro-portuale.

Operazioni di importazione mediante l’utilizzo dell’istituto del Deposito Iva (DL 331/97) Operazioni di assistenza al transito comunitario Operazioni di sdoganamento verso paesi extra UE

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Preparazione partite in spedizione con picking Imballo

Pallettizzazione ed eventuale filmatura con rivestimento estendibile Consolidamento e deconsolidamento groupage


Bilancio di Sostenibilità 2019

Le Infrastrutture Interporto di Trieste si configura come area retro-portuale di supporto ai terminal marittimi del Porto di Trieste, del Porto di Capodistria e del Porto di Monfalcone e offre moderne strutture e innovativi servizi logistici e intermodali agli operatori del trasporto nazionale e internazionale.

La sede interportuale di Fernetti conta una superficie totale di 232.000 mq con aree dotate di infrastrutture per 160.000 mq (piazzali operativi e di sosta per mezzi pesanti pari a 130.000 mq e aree coperte per 35.000 mq adibiti a deposito merci nazioni ed estere in regime di ADR e HACCP). Per i servizi ferroviari sono a disposizione 6 binari, suddivisi in 2 fasci operativi di lunghezza fino a 450 metri.

Infrastrutture Interporto di Trieste S.p.A. – 2019 Fernetti

Bagnoli della Rosandra

Cervignano del Friuli

Totale complessivo

Superficie totale (mq)

232.000

234.000

460.000

926.000

Piazzali operativi (mq)

50.000

160.000

210.000

Piazzale di sosta veicoli (mq)

80.000

67.000

147.000

Fasci di binari (N° binari*m)

3*350m + 2*550m + 6*750m + 3*450m + 3*450m 1*690m* 2*450m 3*350m

La struttura interportuale comprende anche 5.000 mq di aree direzionali, dove sono ospitate più di 30 aziende tra case di spedizione e di trasporto, agenzie doganali, e imprese che erogano servizi di supporto agli operatori. La sede interportuale di Bagnoli della Rosandra (denominata FREEeste) conta una superficie totale di 234.000 mq di cui 74.000 di magazzini coperti. Per i servizi ferroviari sono in fase di realizzazione 3 binari, suddivisi in 2 fasci operativi di lunghezza fino a 550 metri e uno fino a 690 metri. →

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(Fernetti)

6*750m + 2*450m (Cervignano del Friuli) Magazzini (mq)

33.000

74.000

24.000

131.000

Tettoia (mq)

2.000

2.500*

17.000

19.000

* in fase di realizzazione


Bilancio di Sostenibilità 2019

Strutture intermodali

Evoluzione aree coperte (mq)

Fernetti Bagnoli della Rosandra

41.000

41.000

Cervignano del Friuli

76.500

76.500

76.500

35.000

35.000

35.000

35.000

2016

2017

2018

2019

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La sede interportuale di Fernetti, è dotata di un doppio raccordo ferroviario - a piazzale e a banchina - collegato alla stazione di Villa Opicina, connessa al Porto di Trieste e alla Stazione di Sezana, con la possibilità di raggiungere la Slovenia e l’Europa dell’Est. Le merci possono essere agevolmente movimentate da camion a treno e viceversa, e il camion stesso può essere direttamente caricato sul treno. Dal punto di vista viario, l’Interporto si collega all’Autostrada A4 che attraversa il Nord d’Italia ed in Slovenia all’autostrada e la Superstrada SS202 per raggiungere l’area dei Balcani e l’Europa dell’Est.


Bilancio di Sostenibilità 2019

I nostri portatori di interesse →

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Bilancio di Sostenibilità 2019

Come abbiamo redatto questo Bilancio di Sostenibilità Il Bilancio di Sostenibilità 2019 di Interporto di Trieste è stato redatto ispirandosi liberamente ai principi e ai criteri redazionali stabiliti dal Gruppo di Studio sul Bilancio di Sostenibilità (GBS). Le informazioni contenute nel documento fanno riferimento alle attività svolte dall’Azienda in Italia da gennaio a dicembre 2019. Il perimetro di rendicontazione del Report fa riferimento unicamente alla società medesima.

I temi sui quali si è concentrata la stesura della rendicontazione di questa edizione del documento sono stati identificati attraverso iniziative di vario genere: confronti con i membri del consiglio d’amministrazione e con i principali referenti dell’Azienda, interviste realizzate con interlocutori esterni, analisi di articoli stampa e di studi che hanno ad oggetto le attività della Società, ecc.

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Questa attenzione ai portatori di interesse e al confronto con le loro istanze è destinata a crescere in futuro; pertanto, le edizioni successive saranno caratterizzate da ulteriori miglioramenti sotto questo aspetto che consentiranno a Interporto di Trieste di dotarsi di un sistema di rendicontazione non finanziaria capace di misurare i più importanti impatti quantitativi e qualitativi delle sue attività. Nel corso del 2019 si sono volute sviluppare alcune tematiche che ci si è resi conto essere particolarmente impattanti sia per l’Azienda che per alcuni attori istituzionali del territorio. Ci si riferisce alla capacità dell’Azienda di sviluppare una gestione improntata su criteri manageriali, alla capacità di condurre un progetto strategico finalizzato a dare all’Interporto un ruolo chiave all’interno della piattaforma logistica regionale, alle competenze del team dei collaboratori dipendenti, all’attenzione verso la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, agli impatti economici e sociali prodotti nel territorio e agli investimenti per limitare gli impatti ambientali. Tali contenuti sono stati valutati, pur senza l’utilizzo di strumenti statistici avanzati come le matrici di materialità, in maniera efficace attraverso delle interviste realizzate con dei portatori di interesse fra i quali alcuni soci.


Bilancio di Sostenibilità 2019

I portatori di interesse e i temi della rendicontazione Sono considerati portatori di interesse (ovvero utilizzando la terminologia anglosassone, stakeholder) gli interlocutori di Interporto di Trieste che pongono particolare attenzione nelle sue attività e che possono, attraverso un opportuno e intelligente percorso di confronto oltre che di ricerca di sinergie, contribuire a una maggior creazione di valore per il territorio dove l’Azienda è insediata. Con la pubblicazione di questo prima edizione del Bilancio di Sostenibilità ci si rivolge a loro presentando gli impatti generati e i propositi di miglioramento verso il futuro. È attraverso tale impegno nella ricerca di una quantificazione e qualificazione oggettiva delle proprie prestazioni (non solo finanziarie) che diventa possibile un dialogo costruttivo capace di porre le basi per nuovi progetti per il futuro destinati a concretizzare quel valore condiviso al centro dei numerosi dibattiti sulla sostenibilità. Di seguito si rappresenta in forma infografica l’elenco dei portatori di interesse ai quali ci si rivolge con questo documento e, a seguire, in forma tabellare, i temi di impatto sui quali si concentra l’esposizione nei successivi paragrafi.

I Soci dell’Azienda: Friulia S.p.A., l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, C.C.I.A.A. della Venezia Giulia, il Comune di Trieste, il Comune di Monrupino e il Comune di Gorizia I Collaboratori dipendenti I Clienti e le aziende insediate I Fornitori La Regione Friuli Venezia Giulia Le Istituzioni bancarie Il territorio e la comunità locale

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Bilancio di Sostenibilità 2019

Tema rendicontato

Descrizione dell’importanza del tema

Etica, rispetto dei valori aziendali oltre che delle normative giuridiche e sociali

I comportamenti e le azioni dell’Azienda e delle sue persone sono coerenti con i suoi valori e con il Codice Etico. Vi è un pieno rispetto delle norme di legge.

Qualità dei servizi erogati e soddisfazione dei clienti

Un servizio deve servire a soddisfare le esigenze, i bisogni e le aspettative dei soggetti ai quali è destinato. Oltre alla sua utilità, esso deve dare al cliente un riscontro in termini di soddisfazione complessiva negli aspetti tangibili e intangibili che lo caratterizzano durante l’erogazione e nelle fasi successive.

Grado di innovazione dei servizi erogati

L’innovazione del processo di erogazione dei servizi ai propri clienti sono alla base del successo dell’Azienda. Solo investendo nell’innovazione l’organizzazione è in grado di mantenere nel tempo la sua capacità competitiva e di produrre valore rispondendo alle aspettative dei suoi interlocutori e del suo territorio.

Sviluppo ambientale sostenibile

Lo sviluppo sostenibile è al centro delle strategie delle aziende moderne che sviluppano prodotti e servizi nel rispetto dell’ambiente ed entro logiche di economia circolare.

Coinvolgimento, trasparenza, chiarezza e completezza nella comunicazione e nelle relazioni con gli interlocutori interni ed esterni

Lo scopo effettivo delle attività di coinvolgimento è quello di inglobare/ raccordare/conoscere le istanze dei portatori di interesse nella propria strategia aziendale. Per questa ragione è decisivo instaurare delle strategie di comunicazione e di relazione con gli interlocutori aziendali basate sulla trasparenza, la chiarezza e la completezza rendendo oggettive le tematiche da condividere.

Sviluppo economico e generazione del valore economico e sociale. Contributo allo sviluppo dell’economia locale

Le attività dell’Interporto di Trieste concorrono a creare benessere nel territorio sotto il profilo economico e anche attraverso gli impatti sociali generati.

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segue


Bilancio di Sostenibilità 2019

Tema rendicontato

Descrizione dell’importanza del tema

Risultati economici ed equilibrio finanziario

Le persone che hanno guidato l’Azienda, alla luce della forma giuridica che la contraddistingue hanno operato facendo leva sulle proprie capacità manageriali per generare innovazione migliorando la sua sostenibilità economica e sociale.

Investimenti nel territorio

Affinché il servizio possa evolvere, migliorare ulteriormente e mantenersi all’avanguardia è necessario investire sulle infrastrutture che diventano patrimonio del territorio.

Importanza dello sviluppo attraverso una rete fra i principali attori della logistica del territorio anche capace di allargarsi a partner stranieri

Le operazioni già realizzate negli ultimi anni si configurano, peraltro, come significative tappe del percorso che, in ottemperanza della decisione maturata nell’ambito della Regione Friuli Venezia Giulia, deve portare alla realizzazione di una Piattaforma Logistica Regionale, nella quale un ruolo cardine verrà attribuito all’Interporto di Trieste, con la possibilità di una progressiva apertura nei confronti dell’integrazione, da realizzarsi con svariate modalità, nei confronti di primarie imprese operanti in vari settori della logistica internazionale.

Sviluppo del capitale umano

Le aziende devono oggi elevare le competenze delle loro persone per promuovere e rendere possibile la cultura del cambiamento. Interporto di Trieste S.p.A. crede nella formazione e nello sviluppo professionale dei suoi collaboratori ponendoli al centro del proprio progetto di impresa.

Sicurezza e salute nel luogo di lavoro

L’attenzione e la sensibilità nei confronti del benessere psico-fisico dei propri dipendenti rappresentano dei fattori di successo in quanto favoriscono la produttività dell’impresa. Una riduzione del numero di infortuni e dei giorni di assenza per malattia si traduce direttamente in risultati migliori per l’Azienda. Nei luoghi di lavoro sani e sicuri il personale è più motivato e lavora con maggiore impegno. È assolutamente prioritario garantire la salute e la sicurezza di ogni persona presente all’interno dei quartieri fieristici di Interporto di Trieste S.p.A.

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Bilancio di Sostenibilità 2019

La dimensione economica →

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Bilancio di Sostenibilità 2019

58.000 € RISULTATO NETTO D’ESERCIZIO

1,7 Milioni di euro EBITDA

9,7 Milioni di euro POSIZIONE FINANZIARIA NETTA

38,47%

DEL VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO DESTINATO ALLA COPERTURA DEGLI INVESTIMENTI

1,7 Milioni di euro INVESTIMENTI DESTINATI ALLO SVILUPPO INDUSTRIALE

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Risultati economici e finanziari La generazione di valore è imprescindibilmente correlata alla ricerca della sostenibilità economico-finanziaria. La responsabilità economica deve essere posta alla base dello sviluppo di ogni azienda; attuare una gestione improntata all’efficienza e all’efficacia delle proprie prestazioni è un punto essenziale anche per un’azienda che vuol distinguersi per i suoi impatti sociali. Per questa ragione la strategia perseguita da Interporto di Trieste nel corso degli anni, si è indirizzata verso un’integrazione nel medio e lungo termine delle proprie prestazioni socio-ambientali con quelle economiche e finanziarie. È opportuno presentare in modo sintetico e chiaro le performance economiche e finanziarie prodotte dall’Azienda.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Andamento del Valore della Produzione

Si espone una rappresentazione del Conto Economico riclassificato a valore aggiunto e alcuni grafici che consentono un’immediata lettura dell’andamento economico aziendale negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia di euro)

Grandezze e margini del conto economico riclassificato a valore aggiunto (Importi in migliaia di euro) 2017

2018

2019

8.380

9.000

Valore della produzione

5.829 6.543 8.380

Valore aggiunto

3.024 3.071 3.976

Ebitda

5.829

1.696 1.638 1.716

Ebit

473

233

184

Ebt

412

153

121

Risultato Netto d'esercizio

296

107

58

6.543

6.750

4.500

2.250

2017

35

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Andamento EBITDA

Andamento Risultato Netto

(Importi in migliaia di euro)

(Importi in migliaia di euro)

1.716

1.720

300

296

1.696

1.698

225

1.675 150

107

1.653

1.638 1.630

75

2017

36

2018

2019

58

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Considerando l’esercizio oggetto di rendicontazione si ritiene necessario formulare le seguenti considerazioni:

s i registrano nel 2019 risultati economici sostanzialmente positivi pur tenendo in considerazione i cambiamenti e gli ampliamenti della struttura aziendale con i conseguenti impatti sui costi di gestione

e tasse indirette versate ai Comuni di Monrupino–Repentabor e San Dorligo della Valle–Dolina per complessivi 377.190 euro ai quali vanno aggiunte imposte versate allo Stato e alla Regione per 53.899 euro

c ome evidenzia il grafico sopra riportato, il fatturato è cresciuto sensibilmente (+27,5%) rispetto al 2018 ponendo la capacità di vendita dell’Azienda al di sopra delle medie del settore; sull’espansione è evidente l’impatto della crescita delle attività logistiche sia nella sede di Fernetti che nella nuova sede di Bagnoli della Rosandra. I ricavi legati all’area logistica sono incrementati del 60% passando dai 2,6 Milioni di euro del 2018 ai 4,2 Milioni di euro del 2019

i costi del personale sono aumentati considerevolmente per effetto dell’aumento dell’organico e raggiungono l’importo di 1.936.657 euro

i ricavi da ticket autoportuali, pur in presenza su base annua di un calo del 2% dei passaggi di automezzi, registrano una crescita pari al 19% collegata all’aumento del prezzo giornaliero formalizzato nel corso del mese di aprile 2019. Sono in crescita del 7% i ricavi derivanti dalle locazioni degli uffici delle aziende insediate (3.891 mq), delle attività commerciali (3.654 mq) e dei magazzini (35.000 mq). Stabili invece gli introiti dalla vendita di energia prodotta con l’impianto fotovoltaico mentre sono in contrazione i ricavi riconducibili a contributi a causa della chiusura di alcuni progetti comunitari (FERNET e AEOLIX) e all’esaurimento di alcune somme ricevute in conto impianti i costi di produzione di tipo diretto (materiali di consumo, carburanti per mezzi operativi, noleggio mezzi operativi, trasposti su vendite e servizi doganali) sono cresciuti in conseguenza del correlato aumento di tipologie merceologiche gestite e delle loro movimentazioni. I costi fissi, come ad esempio quelli di sorveglianza e dei servizi di pulizia, sono aumentati in considerazione delle spese per l’attivazione della sede di Bagnoli della Rosandra f ra gli altri costi fissi sostenuti dalla Società si segnalano imposte →

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l a compressione della marginalità, in termini relativi, è conseguente alla scelta strategica da parte dell’Azienda di sviluppare il business della logistica, fisiologicamente a bassa marginalità e non ancora a regime se correlato agli investimenti realizzati (in particolare per l’area di Bagnoli della Rosandra), ma con un’elevata potenzialità di sviluppo e di ricadute territoriali, ancora da esprimere

Dal punto di vista finanziario e patrimoniale l’Azienda continua a presentare un equilibrio nel triennio considerato. Il Patrimonio Netto con un valore pari a 17.958.725 euro nel 2019 si mantiene stabile rispetto all’esercizio precedente. L’indice di indipendenza finanziaria (rapporto fra Patrimonio Netto e il totale delle Fonti) risulta essere pari a 51,9% nel 2019 (53,3% nel 2018) confermando la capacità della Società di tenere sotto controllo il grado di indebitamento e di ricorrere alla liquidità generata attraverso la sua gestione per finanziare una parte consistente degli investimenti. La Posizione Finanziaria Netta rappresenta la differenza tra le passività finanziarie, le attività finanziarie e le disponibilità liquide. Essa raggiunge il valore di 9.724.000 euro nel 2019 e presenta quindi un dato stabile rispetto a quello dell’anno precedente. L’aumento di valore rispetto 2017 è legato alla necessità di sostenere gli investimenti e in particolare quelli effettuati per le acquisizioni delle aree di Bagnoli della Rosandra.


Bilancio di Sostenibilità 2019

STATO PATRIMONIALE SINTETICO FUNZIONALE (Importi in migliaia di euro) 2017

2018

2019

Capitale Circolante Netto

(11.901) (1.562)

(2.071)

Attività Immobilizzate Nette

26.223

29.232

29.754

Capitale Investito Netto

14.322

27.670

27.683

Posizione Finanziaria Netta

1.226

9.769

9.724

Totale Mezzi Propri

13.096

17.901

17.959

Totale Fonti

14.322

27.670

27.683

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Bilancio di Sostenibilità 2019

Patrimonio Netto

Per maggiori dettagli si rimanda alla lettura del Bilancio d’esercizio 2019 e della Relazione sul Governo Societario 2019, disponibili alla pagina “Società trasparente” del sito internet aziendale. Nella tabella sottostante si riporta, attraverso alcuni indici di bilancio, la descrizione della situazione reddituale e finanziaria dell’Azienda relativa agli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia di euro)

Indicatori economici e finanziari

17.901

18.000

17.959

2017

2018

2019

ROE

2,1%

0,6%

0,3%

ROI

1,8%

0,8%

0,6%

ROS

3,3%

4,3%

2,5%

EBITDA Margin

29,5%

25,0%

20,5%

Posizione Finanziaria Netta / EBITDA

0,7

6,0

5,7

14.096

Note Rappresenta la redditività del capitale proprio

L’indice valuta la redditività del capitale investito

13.500

L’indice valuta la redditività delle vendite rispetto agli utili dell’azienda

9.000

4.500

2017

39

2018

2019

Designa il rapporto tra l’EBITDA e il fatturato totale. L’EBITDA Margin fornisce informazioni sulla redditività di un’impresa in termini di processi operativi È un rapporto che esprime la capacità dell’azienda di coprire l’indebitamento finanziario mediante i flussi finanziari derivanti dalla gestione caratteristica


Bilancio di Sostenibilità 2019

Interporto di Trieste fra i “Campioni della crescita 2021” Interporto di Trieste è entrata quest’anno al 191° posto della classifica “Campioni della Crescita 2021”, riconosciuta tra le 400 aziende italiane più dinamiche e con il maggior tasso di crescita di fatturato nel 2016-2019, stilata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza e pubblicata da Repubblica A&F. La classifica ha visto la partecipazione di oltre 12.000 aziende che si sono distinte per le ottime performance, tra cui l’Istituto ITQG - ente indipendente leader in Europa nelle indagini di qualità - ha individuato le 400 aziende motore della ripresa. A livello regionale Interporto di Trieste risulta sesta in ordine di tasso di crescita del fatturato (Cagr* 2016-2019).

L’Azienda, inoltre, in applicazione dell’articolo 2 della Legge regionale n. 2/2006 e successive modifiche ed integrazioni, si colloca tra le “Aziende virtuose” in quanto presenta un incremento maggiore del 3% sia per quanto concerne il valore della produzione che per il costo del personale nel rapporto tra esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 e la media del triennio precedente, beneficiando pertanto della riduzione IRAP prevista dalla medesima norma regionale, che si riduce dall’originario 3,90% al 2,98%.

* Il CAGR, Compound Annual Growth Rate,

è un tasso annuo di crescita composto ovvero un indice che rappresenta il tasso di crescita di un certo valore in un dato arco di tempo.

40


Bilancio di Sostenibilità 2019

La distribuzione del Valore Aggiunto Globale Lordo Il Valore Aggiunto di un’impresa rappresenta la ricchezza che questa ha prodotto durante esercizio, individuabile come differenza tra la produzione lorda e il consumo di beni e servizi. L’impresa acquista beni e servizi necessari a produrre altri beni e servizi. La differenza tra il valore finale dei beni e dei servizi prodotti e il valore dei beni e dei servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo è il Valore Aggiunto.

Il suo calcolo avviene attraverso una riclassificazione delle voci del Conto Economico di esercizio, finalizzata a evidenziare sia il processo di formazione del Valore Aggiunto aziendale che la sua distribuzione, esprimendo in quantità monetarie i rapporti tra l’impresa e il sistema socio-economico con cui interagisce. Sotto il profilo metodologico, tra le diverse configurazioni che può assumere il Valore Aggiunto, a seconda del livello di

aggregazione dei componenti reddituali, si è scelta come base di riferimento quella del Valore Aggiunto Globale Lordo (V.A.G.L.). Interporto di Trieste ha creato nel corso del 2019 un Valore Aggiunto Globale Lordo pari a 4.148.830 euro a favore di diversi portatori di interesse, contribuendo alla crescita dei collaboratori, dei finanziatori, del territorio e del sistema impresa.

Il V.A.G.L., in termini percentuali, è stato così distribuito:

48,96% AL PERSONALE

Tale quota è costituita dai costi sostenuti per il personale

41

38,47% ALL’AZIENDA (SISTEMA IMPRESA)

Si tratta degli utili non distribuiti e degli ammortamenti relativi agli investimenti realizzati

10,97%

1,60%

È la parte distribuita sotto forma di imposte dirette e indirette

È la quota costituita dal complesso di oneri finanziari elargiti ai creditori dell’Azienda.

ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

AI FINANZIATORI


Bilancio di Sostenibilità 2019

Negli schemi che riclassificano le grandezze di conto economico che seguono, viene data evidenziata alla modalità di generazione del Valore Aggiunto Globale Lordo e alla sua destinazione. A seguire si espongono alcuni grafici che evidenziano la crescita di questa grandezza, che tra il 2018 e il 2019 raggiunge il 28,33%, e il fatto che la gran parte del valore generato sia destinato al personale e al sostenimento degli investimenti. DETERMINAZIONE DEL VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO (Importi in migliaia di euro)

A) VALORE DELLA PRODUZIONE (A1 + A2) Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variaz. rimanenze prod. in corso di lavoraz., semilavorati e prod. finiti Variaz. dei lavori in corso su ordinaz. Altri ricavi e proventi tipici Ricavi Produzione tipica (A1) Ricavi per produzioni atipiche (produzioni in economia) (A2) B) COSTI INTERMEDI DELLA PRODUZIONE Acquisti di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Variazioni delle rimanenze di mat. prime, sussidiarie, di consumo e merci

42

2017

2018

2019

5.829 4.908 921 5.829 -

6.543 5.425 1.118 6.543 -

8.380 7.425 922 8.347 33

2.694 86 -

3.313 160 -

4.234 240 →

segue


Bilancio di Sostenibilità 2019

2017

2018

2019

2.239 285 60 24

2.751 351 51

3.543 418 33

C) VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO (A-B)

3.135

3.230

4.146

D) COMPONENTI ACCESSORI STRAORDINARI (D1 + D2)

1

3

3

D1. SALDO DELLA GESTIONE ACCESSORIA

Costi straordinari

1 1 -

3 3 -

3 3 -

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO (C+D)

3.136

3.233

4.149

Spese per servizi Spese per il godim. di beni di terzi Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione

Ricavi accessori Costi accessori D2. SALDO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA Ricavi straordinari

43


Bilancio di Sostenibilità 2019

DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO (Importi in migliaia di euro) 2017

2018

2019

RICAVI

5.829

6.543

8.380

CONSUMI INTERMEDI

2.694

3.313

4.234

COMPONENTI ACCESSORI E STRAORDINARI NETTI

1

3

3

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO

3.136

3.233

4.149

SOCI

-

-

-

Dividendi distribuiti ai soci

-

-

-

RISORSE UMANE

1.228

1.425

2.032

Remunerazioni dirette

963

1.135

1.631

Remunerazioni indirette

265

290

401

STATO, ENTI E ISTITUZIONI

287

205

455

Imposte e tasse indirette e patrimoniali versate allo Stato

8

4

14

Imposte e tasse indirette e patrimoniali versate a Comuni

164

155

377

Imposte sul reddito di esercizio

115

46

64

ENTI FINANZIATORI

63

83

66

Oneri finanziari per capitali di credito

63

83

66

COLLETTIVITA'

-

0

-

0

Elargizioni e liberalità SISTEMA IMPRESA

1.558

1.519

1.596

Rettifiche di valore su immobilizzazioni

1.261

1.412

1.539

Riserve e utili non distribuiti

296

107

57

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO

3.136

3.233

4.149

44


Bilancio di Sostenibilità 2019

Andamento Valore Aggiunto Globale Lordo (Importi in migialia di euro)

4.148

Distribuzione del Valore Aggiunto Globale Lordo 2019

49,96% 38,47% 10,97% Risorse Umane

45

3.136

3.232

2017

2018

2019

Sistema Impresa

Stato, Enti e IstituzionI

1,60% Enti Finanziatori


Bilancio di Sostenibilità 2019

Gli investimenti Sviluppare un’ambiziosa e concreta politica degli investimenti richiede la capacità di operare attraverso una sana gestione economica e finanziaria. Tale condizione è indispensabile per poter accedere a nuove risorse finanziarie, proprie o di terzi. Anche nel 2019, così come negli ultimi 10 esercizi, l’utile aziendale è risultato positivo; le politiche aziendali prevedono una destinazione degli utili d’esercizio all’incremento del Patrimonio Netto e quindi al sostentamento dei nuovi investimenti previsti per gli esercizi futuri. Crescere e migliorare i propri servizi seguendo l’evoluzione tecnologica significa investire in nuove infrastrutture conservando nel tempo il valore dell’intero capitale produttivo a disposizione dell’Azienda. È questa l’attenzione che permette di accrescere il patrimonio infrastrutturale a servizio del territorio generando nuovo sviluppo economico e nuove occasioni di lavoro.

46

Nell’anno 2019 sono stati sostenuti investimenti complessivi per circa 2,5 Milioni di euro di cui il 69% legati allo sviluppo industriale e il 31% al mantenimento delle strutture esistenti. Considerando il periodo 2017 – 2019, fra gli investimenti realizzati assumono assoluto rilievo: l e acquisizioni degli spazi disponibili presso l’area di Bagnoli della Rosandra nel 2017 l ’acquisizione delle quote di maggioranza di Interporto di Cervignano del Friuli S.p.A. nel corso del 2018.


Bilancio di Sostenibilità 2019

In particolare, l’acquisizione e la riconversione da industriale a logistica dell’area nel Comune di San Dorligo della Valle (con il progetto l’implementazione del Punto Franco Internazionale denominato FREEeste) prevede un investimento complessivo di 23 Milioni di euro da realizzarsi entro il 2022. Nel dettaglio il progetto prevede i seguenti impegni:

L’importo degli investimenti complessivi realizzati da Interporto di Trieste nel triennio 2017 – 2019 supera, pertanto, i 23 Milioni di euro considerando i 2,3 Milioni di euro relativi al conferimento della partecipazione di controllo di Interporto di Cervignano del Friuli, i 14 Milioni di euro relativi all’area di San Dorligo della Valle e i 6,7 Milioni di euro per lo sviluppo e l’ammodernamento delle strutture di Fernetti. Al termine del progetto FREEeste, nel quinquennio 2017-2023, gli investimenti complessivi avranno superato i 35 Milioni di euro. Considerando le collegate coperture finanziarie, esse sono strutturate nel modo seguente:

12 Milioni di euro

15,8 Milioni di euro

8,5 Milioni di euro

9,6 Milioni di euro

2,5 Milioni di euro

892 Mila euro

per l’acquisizione dell’area e di 2 magazzini (operazione completata nel corso del 2017)

per l’ammodernamento e la riconversione dell’infrastruttura (in fase di completamento)

per l’ammodernamento dei binari ferroviari (di prossima realizzazione)

47

attraverso il FRIE (Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche); 14,5 Milioni di euro per l’acquisizione delle aree ex Wärtsilä e 1,3 Milioni di euro per altri investimenti

di aumento di capitale (6,2 Milioni di euro di valore nominale e 3,4 Milioni di euro di sovraprezzo)

di contributi in conto impianti


Bilancio di Sostenibilità 2019

INVESTIMENTI REALIZZATI NEL TRIENNIO 2017 – 2019 (Importi in migliaia di euro) 2017

Sviluppo industriale*

Mantenimento delle strutture esistenti

Totale investimenti

2018

13.181

80,37%

3.039

70,25%

1.712

68,93%

3.219

19,63%

1.287

29,75%

772

31,07%

16.400

* Gli importi relativi allo sviluppo industriale tengono in considerazione gli investimenti

per l’acquisizione dell’area ex Wärtsilä a Bagnoli della Rosandra nel 2017 e le quote di Interporto di Cervignano del Friuli conferite nel 2018.

48

2019

4.326

2.484


Bilancio di Sostenibilità 2019

Andamento investimenti (Importi in migliaia di euro) Sviluppo industriale

14.000

13.181

10.500

7.000

3.219

3.500

3.039 1.287

2017

49

2018

1.711

772

2019

Mantenimento delle strutture esistenti


Bilancio di Sostenibilità 2019

Totale Investimenti 2017 - 2019 23,21 Milioni di euro

Destinazione Utile d’esercizio 2019

77% 23%

95% 5%

Sviluppo Industriale

50

Mantenimento delle strutture esistenti

Riserva straordinaria

Riserva Legale


Bilancio di Sostenibilità 2019

Il ruolo sociale

51


Bilancio di Sostenibilità 2019

42

COLLABORATORI DIPENDENTI (38 UOMINI E 4 DONNE)

12

PERSONE INSERITE IN AZIENDA

45 anni ETÀ MEDIA DEI COLLABORATORI

312

ORE DI FORMAZIONE SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

52

I collaboratori Interporto di Trieste ritiene che lo sviluppo professionale dei suoi collaboratori entro un clima di lavoro positivo sia una condizione essenziale per innalzare le competenze e sostenere la cultura del cambiamento ricercando la soddisfazione dei propri clienti. Nel corso degli ultimi tre anni Interporto ha investito considerevoli risorse nell’ampliamento nel proprio organico. Grazie agli sforzi, all’impegno e alla dedizione del personale sono stati raggiunti risultati eccellenti nella crescita economica evitando le ripercussioni negative in un periodo in cui l’operatività, in forte crescita, si è trovata a coesistere con la straordinarietà di eventi quali una due-diligence finalizzata alla potenziale apertura del Capitale Sociale, l’introduzione di un sistema di controllo di gestione e la modifica del software di magazzino. Al personale dipendente viene applicato il C.C.N.L. logistica, trasporto merci e spedizione. Ai compensi erogati non si applicano differenziazioni basate sulla distinzione di genere. Al 31.12.2019 presso l’Azienda lavorano 42 persone delle quali 4 di genere femminile. Nonostante l’evidente disparità tra presenza maschile e femminile, in Azienda non sussistono preoccupazioni in relazione a eventuali azioni discriminatorie in atto. Questa differenza dipende dalla tipologia di attività svolta dall’Impresa, che porta ad offrire posizioni occupazionali in settori-ambiti meno ricercati dal genere femminile. Interporto di Trieste privilegia la continuità dei rapporti professionali con i dipendenti. Tale atteggiamento si concretizza nella definizione di contratti di lavoro prevalentemente a tempo indeterminato (questo tipo di contratto è applicato a 31 persone fra cui 4 di genere femminile). Nel corso del 2019 il contratto a tempo determinato è stato applicato a 11 persone tutte di genere maschile). Il ricorso ai contratti di lavoro Part-time non è significativo, con una sola persona di genere femminile che lavora con questa modalità.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Di seguito si espongono alcune statistiche e alcuni grafici che evidenziano la composizione dell’organico aziendale negli ultimi anni per genere, fascia d’età e mansione lavorativa oltre al turn over in entrata e uscita, all’anzianità aziendale e alla provenienza dei lavoratori. Sulla base di queste evidenze si possono esprimere le seguenti considerazioni:

l a già citata crescita dell’organico si evidenzia soprattutto negli operai e quindi nelle mansioni legate alla gestione dei servizi logistici. Cresce, nondimeno, anche il numero di impiegati e di quadri. Il personale di genere femminile è inserito in mansioni di tipo impiegatizio. I dirigenti e i quadri, ovvero le figure che rivestono maggiori responsabilità, hanno un’età media di 51 anni n el 2019 l’età media si attesta a 45 anni in entrambi i generi. L’anzianità aziendale evidenziata per fasce d’età e genere si attesta a 12 anni. L’Azienda è composta da molte persone che vantano grande esperienza maturata in più di 20 anni di servizio alle quali se ne affiancano altre inserite nell’organico in tempi più recenti n el corso del 2019 sono state inserite 12 nuove persone e 5 nel corso del 2018. Negli ultimi due anni non ci sono state uscite dall’organico dell’Azienda l a maggior parte dei collaboratori aziendali risiede nelle vicinanze del luogo di lavoro: 32 persone hanno residenza nello stesso comune di Trieste. Le altre persone risiedono nei comuni limitrofi oppure, in larga parte, a una distanza massima di 30 chilometri dal luogo di lavoro

53

IL NOSTRO ORGANICO 2017 Fascia d’età

<30 anni

2018

2019

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

-

-

-

2

-

8

Tra i 30 e i 50 anni

3 10 2 11 2 13

> 50 anni

1 10 2 13 2 17

Totale

4 20 4 26 4 38


Bilancio di Sostenibilità 2019

Numero dipendenti nel triennio 2017 - 2019

Donne

Uomini

PERSONALE PER QUALIFICA PROFESSIONALE E GENERE 2017

38

40

30

2019

Mansione

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Donne

Uomini

Dirigenti

-

1

-

1

-

1

Quadri

-

-

-

-

-

2

26 20

20

Impiegati

10

4

4

Operai

4

Totale 2017

2018

54

2018

2019

4 8 4 10 4 12 -

11

-

15

-

23

4 20 4 26 4 38


Bilancio di Sostenibilità 2019

Anzianità aziendale

meno di 5 anni

Donne

21

1 7

2

tra 5 e 20 anni

più di 20 anni

10

1 8

55

Uomini

15

23

30


Bilancio di Sostenibilità 2019

TURNOVER AZIENDALE PER FASCIA D’ETÀ 2017 Fascia d’età

PROVENIENZA DEGLI ADDETTI

2018

Entrate

Uscite

Entrate

2019 Uscite

Entrate

Comune di residenza

Donne

Uscite

3

Duino Aurisina

<30 anni

-

Tra i 30 e i 50 anni

> 50 anni

-

Totale

1

56

-

-

2 2

1 1

1 1 5

-

-

-

-

6 5 1 12

Uomini

-

-

-

-

Monfalcone

1

Muggia

1

San Canzian d’Isonzo

1

San Dorligo della valle

2

Sgonico

2

Trieste

3

29

Totale

4

38


Bilancio di Sostenibilità 2019

Interporto di Trieste, relativamente alle assunzioni, si è dotata di un regolamento per il reclutamento del personale (pubblicato nel sito internet aziendale). In Azienda sussistono, pertanto, criteri di organizzazione del lavoro e politiche aziendali in materia di assunzione, gestione, remunerazione, incentivazione, formazione e valorizzazione del personale maschile e femminile tali per cui non sussista alcuna discriminazione. L’Azienda attraverso l’adozione di apposite politiche di condotta, si impegna a contrastare il fenomeno delle molestie morali e psico-fisiche sul luogo di lavoro. Essa, inoltre, opera in ottemperanza della legge n. 68 del 1999 in materia di inserimento lavorativo di portatori di disabilità. Alla data del 31.12.2019 è

presente presso Interporto 1 persona appartenente alle categorie protette. Il numero dei dipendenti che hanno avuto diritto al congedo parentale durante il 2019 è stato pari a 1 per il genere maschile e a 0 per il genere femminile. Considerando le rappresentanze sindacali, l’adesione nel corso dell’esercizio di 12 dipendenti ad una sigla sindacale precedentemente non presente in Azienda ha portato ad un totale di 15 i dipendenti iscritti. Ciò ha condotto alla costituzione di una RSU che ha intrapreso una trattativa per la definizione di un accordo di secondo livello, tuttora in corso.

Relativamente alle attività di formazione durante il 2019 il personale aziendale ha frequentato i seguenti corsi relativi a tematiche in ambito amministrativo e fiscale: l a nuova certificazione unica ai lavoratori (2 persone) I NAIL e i datori di lavoro, complessità ed opportunità del rapporto assicurativo (2 persone) adempimenti per il sostituto d’imposta (2 persone) c onguagli di fine anno (2 persone)

57


Bilancio di Sostenibilità 2019

Salute e sicurezza sul lavoro Per Interporto di Trieste garantire la salute e sicurezza sul luogo di lavoro e di ogni persona presente all’interno dei suoi spazi rappresenta una priorità assoluta. Manifestare attenzione e sensibilità nei confronti del benessere psico-fisico delle persone sul luogo di lavoro significa ridurre il numero di infortuni e dei giorni di assenza per malattia elevando la produttività aziendale.

Circa gli infortuni sul lavoro registrati dall’Azienda non ci sono stati episodi di gravità nel 2019. Nel corso dell’ultimo triennio sono stati registrati 0 infortuni nel 2019, 1 non grave nel 2018 e 0 nel 2017. Risultano analizzati in modo sistematico tutti gli infortuni, incidenti o mancati incidenti.

58

DOCUMENTI SULLA SICUREZZA PRESENTI IN AZIENDA Documento aziendale

Acronimo

Ultimo aggiornamento

Documento di Valutazione dei Rischi

DVR

01.10.2018

Documento di Valutazione dei Rischi stress/lavoro correlato

DVR stress/lavoro correlato

30.06.2011

Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali

DUVRI

02.03.2020

Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 risultano attuate le visite mediche annuali e sono continuati i controlli alcool e sostanze stupefacenti per tutti i lavoratori impiegati su carrelli elevatori e piattaforme di lavoro elevabili. Risultano avviati i corsi di formazione obbligatori per 312 ore complessive. Al fine di limitare i rischi di contagio legati all’emergenza pandemica dovuta al Covid-19 e tutelare la salute delle persone che lavorano all’Interporto di Trieste o che accedono alle sedi aziendali sono stati emanati dei protocolli di sicurezza diffusi attraverso circolari e riunioni dedicate. È disponibile presso il sito internet aziendale il “Piano di Gestione emergenza Covid-19”. Come già posto in evidenza, grazie alle procedure anti-contagio il personale ha continuato le sue attività lavorative presso gli uffici dell’Azienda e non si è fatto ricorso massivo alla modalità di lavoro a distanza ad esclusione di 1 addetto che ne ha usufruito per circa 1 mese.


Bilancio di Sostenibilità 2019

60% 128 7,4 Milioni di euro

I clienti

DEI SERVIZI EROGATI AD AZIENDE DEL TERRITORIO

clienti ATTIVI

RICAVI COMPLESSIVI

762 445.910 t 20.461 160.091 TRENI TERMINALIZZATI

TONNELLATE DI MERCE MANIPOLATA

TEU MOVIMENTATE

CAMION TRANSITATI →

59

Interporto di Trieste dedica alla gestione dei rapporti con i suoi clienti la massima attenzione. Esiste la consapevolezza che occorre saper elevare la qualità dei propri servizi nei loro aspetti tangibili e intangibili curando ogni dettaglio sia nella fase di erogazione che in quelle successive. Guardando al futuro, e al processo di integrazione logistica in atto nel territorio regionale, Interporto di Trieste pone attenzione nella ricerca di innovazioni nei suoi processi di erogazione del servizio e per questa ragione si attiva per un costante coinvolgimento dei clienti. L’Azienda condivide informazioni con la massima trasparenza, entro il rispetto delle disposizioni di legge e in modo tale da renderle facilmente accessibili ai clienti. Essa, inoltre, si impegna a comunicare con i suoi clienti non intraprendendo pratiche ingannevoli, fuorvianti, fraudolente o inique, non chiare o ambigue, inclusa l’omissione di informazioni importanti.


Bilancio di Sostenibilità 2019

I servizi che Interporto di Trieste propone al mercato fanno riferimento a:

l’assistenza doganale ed interportuale (servizio gestito direttamente o mediante le realtà insediate) l a logistica e i servizi intermodali L’Interporto gestisce, in accordo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, tramite la medesima piattaforma informatica, il traffico dei camion destinati all’imbarco sulle navi in partenza dal Porto di Trieste con destinazione Turchia (gate retro-portuale) per i quali rende disponibile un’area di sosta con un servizio di sorveglianza attivo 24 su 24 ore. I medesimi servizi sono offerti anche alla moltitudine di mezzi pesanti in transito e sosta a Fernetti provenienti da tutte le altre destinazioni.

60

Nel complesso la somma dei ricavi realizzati nel 2019 raggiunge l’importo di 7,4 Milioni di euro. In termini percentuali la composizione delle vendite risulta essere la seguente:

65% 14% 21% servizi logistici

importi pagati dalle aziende insediate (affitti, utenze, servizi, ecc.)

ticket corrisposti dai camion in transito

La crescita dell’importanza della funzione logistica di Interporto di Trieste è strettamente legata all’incremento dei traffici commerciali (in particolar modo di container e dell’intermodalità mediante l’utilizzo di treni) nella Regione. Essi sono trainati dall’espansione del Porto di Trieste che ha incrementato la richiesta di servizi di magazzinaggio e di logistica accrescendo la necessità di una funzione retro-portuale strutturata.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Considerando la provenienza geografica dei clienti (esclusi i ticket) circa il 60% dei ricavi derivano da prestazioni erogate ad aziende con sede nel territorio triestino. Ulteriori informazioni, necessarie per comprendere la dimensione produttiva di Interporto di Trieste, si possono ricavare considerando alcune statistiche relative alla sede di Fernetti e, laddove pertinenti, a quella di Bagnoli della Rosandra: treni terminalizzati, nel 2019 sono 762, dato in sostanziale stabilità dopo la crescita del trend dal 2015 al 2018. Provengono oppure hanno destinazione, in prevalenza, da e verso l’Austria, la Germania, l’Ungheria, la Polonia e la Romania.

tonnellate di merce manipolata, al 31.12.2019 sono pari a 445.910 tonnellate di cui il 65% presso la sede di Fernetti e il 35% nell’area di Bagnoli della Rosandra. Come messo chiaramente in evidenza dal grafico esposto alla fine del paragrafo, le operazioni di handling e warehousing hanno visto una forte crescita nel corso degli ultimi 2 anni: nel corso del 2019 l’incremento registrato è del 140%, riconducibile anche alla maggiore disponibilità di aree conseguente all’acquisizione del compendio di San Dorligo della Valle. Nella tabella che segue si espone la tipologia e le quantità di merci gestite nei magazzini: MERCI MANIPOLATE* NEL 2019 Migliaia di tonnellate

%

Prodotti siderurgici

91,2

20,5%

Metalli ferrosi e non ferrosi

114,4

25,7%

Prodotti forestali

23,0

5,2%

Spare parts

10,0

2,2%

Macchinari

12,6

2,8%

Coloniali (caffe)

0,3

0,1%

Commodities

74,0

16,5%

Carta

120,4

27,0%

Totale

445,9

* Per manipolazione si intendono le operazioni di movimentazione (carico e scarico) e stoccaggio della merce oltre agli eventuali servizi accessori

61

containers lavorati e TEU1 movimentate, sempre nel 2019 nell’Interporto sono stati lavorati 7.527 container (5.216 a Fernetti e 2.311 a Bagnoli della Rosandra). Nel medesimo anno, i TEU movimentati hanno raggiunto il valore di 20.461. camion transitati, il numero di passaggi “onerosi” (con relativo pagamento del ticket) di camion registrati nel 2019 è stato pari a 160.091 (di cui 28.895 con destinazione Turchia) in lieve aumento rispetto ai valori del 2018 e del 2017. Nel medesimo anno il numero complessivo di transiti di camion raggiunge i 234.000 passaggi: ai transiti “paganti” infatti si aggiungono gli ulteriori 84.000 transiti (non paganti) di mezzi che, con documenti già pronti, devono comunque transitare per Fernetti prima di potersi imbarcare con destinazione Turchia.

1. TEU - Sigla di twenty (feet) equivalent unit, che nei trasporti navali indica il container da 20×12×8 piedi e, anche, la capacità di trasporto di una nave portacontainer.

Di seguito si espongono in forma grafica alcune delle statistiche sopra presentate e commentate.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Ricavi dei servizi per tipologia - 2019

Percentuale ricavi realizzati nel 2019 per zona geografica

(Importi in miglialia di euro)

49,54% 18,04% 16,15%

7,13%

5,41%

1,99%

1,74%

Trieste

UE

Pordenone

Gorizia

Extra UE

Udine

Italia

4.826

1.575

1.023

da aziende insediate

da servizi logistici

da corrispettivi (camion)

62

Il 75% dei ricavi è stato sviluppato con aziende regionali


Bilancio di Sostenibilità 2019

Numero clienti serviti 2019 per zona geografica

75

Trieste

34

Italia

10

UE

Extra UE

3

Udine

3

Gorizia

Pordenone

2 1 20

63

40

60

80


Bilancio di Sostenibilità 2019

Numero treni movimentati (si stima che l’impatto ambientale relativo all’utilizzo dell’intermodalità equivalga a togliere circa 19.000 mezzi pesanti dalle strade regionali)

730

753

794

762

613

2015

64

2016

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Tonnellate complessivamente manipolate

445.910

151.582 119.632

2015

65

185.725

108.514

2016

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Containers complessivamente lavorati

7.527

2.776

873

2015

67

3.341

1.073

2016

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

TEU movimentati

20.461

14.750 9.459

1.363

2015

68

2.808

2016

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

Numero camion paganti

159.280

142.848

2015

69

158.194

160.091

139.023

2016

2017

2018

2019


Bilancio di Sostenibilità 2019

237

I fornitori

AZIENDE FORNITRICI ATTIVE

6,2 Milioni di euro IMPORTO TOTALE FORNITURE

4,8 Milioni di euro IMPORTO TOTALE FORNITURE AD AZIENDE CON SEDE LEGALE IN FVG

3,7 Milioni di euro IMPORTO TOTALE FORNITURE AD AZIENDE CON SEDE LEGALE NELLA EX PROVINCIA DI TRIESTE

77%

DELLE FORNITURE DA AZIENDE CON SEDE LEGALE IN FVG

59%

DELLE FORNITURE DA AZIENDE CON SEDE LEGALE NELLA EX PROVINCIA DI TRIESTE →

70

Le relazioni commerciali con i fornitori sono fonte di valore per l’Azienda e sono alla base del successo della sua offerta ai clienti. È necessario ricercare collaborazioni con imprese capaci di garantire beni e servizi di qualità entro rapporti basati sulla reciproca fiducia. Ciò significa promuovere approcci responsabili, basati sulla trasparenza e improntati al rispetto di valori etici. Questa condizione è raggiungibile attraverso la cura di ogni aspetto del rapporto con questo interlocutore, dai criteri di selezione, alla gestione delle problematiche legate alla fornitura, dal riconoscimento di tariffe eque, alla garanzia di puntualità nei pagamenti. Il processo di selezione e la scelta dei fornitori avviene ponendo a riferimento i criteri di economicità e di trasparenza contrattuale, entro il pieno rispetto delle norme di legge in vigore. La gestione delle forniture e dei servizi acquistati da Interporto di Trieste è disciplinata dal D.Lgs. 50/2016, ossia il “codice dei contratti” e dalle successive modifiche sul piano legislativo2. Interporto di Trieste dispone di un regolamento denominato “Regolamento per i contratti di appalto di lavori, forniture e servizi, di importo inferiore alla soglia comunitaria, per le “imprese pubbliche” dei settori speciali” redatto in conformità all’art. 36 del D.Lgs. n. 50 che viene applicato allorquando l’Azienda operi, quale “impresa pubblica”, esclusivamente nell’ambito dei cosiddetti “settori speciali” (nello specifico, il settore “Servizi di trasporto” di cui al citato art. 118 del Codice) “sotto soglia” comunitaria. Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione, è entrato in vigore nel corso del 2019. Il regolamento assieme al Codice Etico e di Comportamento, al Modello Organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001 e al Sistema di Gestione per la qualità certificato UNI EN ISO 9001: 2015 dettano, pertanto, i principi cardine per le acquisizioni di beni, servizi e lavori. 2. P er tutte le procedure i cui bandi o avvisi o lettere di invito sono stati pubblicati o inviati successivamente al 19.6.2019 si applica la versione attuale del D.Lgs. 50/2016 come modificato e integrato dalla L. n. 55/2019, di conversione del D.L. 32/2019 (fermo restando che non sono intervenute modifiche nei “settori speciali” sopra soglia), oltre alle singole disposizioni non abrogate del D.P.R. 207/2010, le eventuali Linee Guida ANAC laddove applicabili ed i Decreti ministeriali (fra cui il DM 49/2018) richiamati dal D.Lgs. 50/2016.


Bilancio di Sostenibilità 2019

71


Bilancio di Sostenibilità 2019

Le ricadute sul territorio Interporto ricorre a forniture esterne in ordine a due esigenze distinte. Ci sono i servizi logistici che l’Azienda propone ai suoi clienti e che, per essere strutturati, richiedono forniture relative a:

m ezzi per la movimentazione delle merci (carrelli, carriponte) servizi di spedizione e trasporto servizi di manutenzione carburante servizi di sorveglianza Dall’altro lato vi sono acquisti riconducibili a necessità di vario genere legate all’attività dell’intero complesso interportuale, alla sua gestione ed alla realizzazione degli investimenti. Il dato complessivo delle forniture acquistate nel corso del 2019 è pari a 6,2 circa Milioni di euro. Di questo importo circa 3 Milioni sono riconducibili agli acquisti legati ai servizi logistici offerti dall’Azienda e 3,2 Milioni agli altri acquisti legati alle esigenze generali dell’insediamento. Nel 2019 Interporto di Trieste ha gestito rapporti di fornitura con 237 aziende. La loro localizzazione geografica è relativa ad aree regionali, nazionali, europee e, in maniera marginale, extra-europee.

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L’importanza delle ricadute economiche generate a livello locale è fondamentale in quanto attesta il ruolo di Interporto in qualità di propulsore economico per il territorio. Il 65% dei fornitori ha sede presso una delle quattro ex-provincie della Regione FVG e il 53% nel territorio triestino. Considerando il 2019 il volume delle forniture acquistato da Interporto di Trieste da aziende della Regione, esso si attesta a circa 4,8 Milioni di euro (77%) mentre le forniture dalle aziende della ex-provincia di Trieste raggiungono circa 3,7 Milioni di euro (59%).

LE FORNITURE DELL’INTERPORTO PER PROVENIENZA GEOGRAFICA (Importi in migliaia di euro) Area geografica

Fatturato

Trieste

3.666

Italia

1.131

Pordenone

704

Udine

338

Unione europea

330

Gorizia

56

Paesi extra UE

0,390

Totale complessivo

6.225


Bilancio di Sostenibilità 2019

Percentuale provenienza forniture area logistica - 2019

Provenienza forniture per l’insediamento - 2019

50,47% 23,14% 12,43% 8,27% 5,70%

66,63% 23,44% 5,19% 2,57% 1,71%

Trieste

Pordenone

73

Italia

UE

Udine

Trieste

Pordenone

Italia

UE

Udine


Bilancio di Sostenibilità 2019

Istituzioni finanziarie Interporto di Trieste ha coltivato nel corso degli anni una serie di importanti relazioni con gli intermediari finanziari. Tali collaborazioni si sono concretizzate, di volta in volta, nell’individuazione delle forme più adeguate di finanziamento che hanno permesso di ottimizzare la gestione finanziaria dell’Impresa. I nostri principali partner finanziari sono evidenziati nel seguente elenco: U nicredit S.p.A. I ntesa Sanpaolo C iviBank Di rilievo l’apporto finanziario, funzionale agli investimenti effettuati dall’Azienda, erogato dal FRIE (Fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche).

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Bilancio di Sostenibilità 2019

44

AZIENDE INSEDIATE PRESSO GLI UFFICI DI FERNETTI CON UN INDOTTO DI CIRCA 220 ADDETTI E UN FATTURATO DI OLTRE 22 MILIONI DI EURO

167 Milioni di euro e 9 Milioni di euro IVA E DAZI DOGANALI INCASSATI DALL’ERARIO ATTRAVERSO L’UFFICIO DELL’AGENZIA DELLE DOGANE NELLE AREE DI FERNETTI E BAGNOLI DELLA ROSANDRA

FER-NET, PROMARES, ADRI UP, FENIX

PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE DESTINATI A SVILUPPARE IL POTENZIALE DEI SERVIZI LOGISTICI DELL’AREA

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Altri impatti nel territorio L’Interporto si rivolge in via prevalente a fornitori del territorio e propone i propri servizi a clienti che in larga parte hanno la sede aziendale nella zona. È necessario sottolineare come tali attività non esauriscano il loro impatto unicamente nella sfera economica, ma pongono l’area interportuale al centro di importanti relazioni che hanno valenza commerciale e più in generale di politica economica. Tali relazioni sono il risultato dell’impegno che l’Azienda con le sue persone ha profuso in numerosi anni di lavoro e che hanno creato fiducia nei suoi interlocutori e quindi posto le basi per giungere a obiettivi condivisi.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Le ricadute sul territorio

Ricadute fiscali

Presso la palazzina direzionale dell’area interportuale di Fernetti sono insediate 44 aziende. Si tratta prevalentemente di Case di spedizione, società di trasporto e servizi commerciali e di assistenza al traffico intenazionale alle quali si aggiungono l’Agenzia delle Dogane, la Guardia di Finanza e l’Ufficio pratiche automobilistiche.

Per le merci importate dai Paesi che non fanno parte dell’Unione europea è previsto il pagamento dell’IVA da parte degli acquirenti comunitari. Qualora il bene debba passare attraverso una dogana, in fase di importazione, vengono trattenuti anche eventuali dazi a seconda della categoria merceologica di appartenenza. All’interno degli spazi dell’Interporto di Trieste (sia a Fernetti che a Bagnoli della Rosandra) è insediata una sede dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La possibilità di insediarsi presso gli spazi interportuali permette a queste aziende da un lato di trovarsi in prossimità degli uffici doganali e dall’altro di essere al centro di traffici commerciali usufruendo dei servizi logistici organizzati da Interporto. Nel complesso nelle 44 aziende insediate sono occupate circa 220 persone e viene sviluppato un fatturato annuo di oltre 22 Milioni di euro.

L’IVA e i dazi trattenuti sulle merci che transitano e vengono sdoganati presso le sedi di Interporto di Trieste generano, pertanto, significativi flussi monetari per l’Erario statale. Presso gli uffici dell’Agenzia delle Dogane insediati nelle aree di Fernetti e Bagnoli della Rosandra, nel 2019 l’IVA e i dazi doganali trattenuti hanno generato importi pari a rispettivamente 166,9 Milioni di euro e 9 Milioni di euro.

DAZI DOGANALI E IVA INCASSATI DALLE AGENZIE DELLE DOGANE ASCRIVIBILI ALL’INTERPORTO DI TRIESTE (Importi in migliaia di euro) 2017

ogana Bagnoli D della Rosandra

Dogana di Fernetti

2019

Totale triennio

Dazi

5.647

5.647

Iva

2.805

2.805

3.440

12.061

Dazi Iva

Valori complessivi

Dazi Iva

76

2018

4.432

4.188

133.970

165.225

4.432

4.188

164.141 463.337 9.087

17.708

133.970 165.225 166.946 466.142


Bilancio di Sostenibilità 2019

Progetti europei Interporto di Trieste sostiene e promuove la cooperazione internazionale partecipando e realizzando progetti finanziati a livello europeo. L’Azienda si propone come capofila e partner su programmi di sviluppo europei o nazionali. Rimandando per un maggior dettaglio alla pagina del sito internet aziendale dedicata alla loro descrizione, si propone sinteticamente una descrizione dei progetti attualmente in atto.

Progetto FER-NET è un progetto che si inserisce all’interno delle recenti tendenze che stanno rivoluzionando il concetto di porto, allargato agli interporti ad esso collegati, fino ad inglobarli. L’obiettivo del progetto Fer-Net è fare in modo che l’Interporto operi come un terminal portuale, riuscendo di fatto a trasferire all’interno delle sue nuove aree attrezzate i gate di ingresso al Porto di Trieste e riuscendo a gestire i mezzi in movimento sull’autostrada che separa le due strutture come se continuassero a trovarsi in area portuale. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 123.915 euro attraverso il POR FESR 2014–2020 Friuli Venezia Giulia.

PROMARES è un progetto guidato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, è cofinanziato dal Programma CBC Italia - Croazia 2014-2020 Interreg V A. Lo scopo del progetto PROMARES è migliorare il trasporto merci marittimo e multimodale affrontando le sfide riguardanti l’accessibilità del trasporto multimodale e l’efficienza della rete nella regione. Nell’ambito del progetto PROMARES, i partner effettueranno analisi territoriali basate su metodologie comuni al fine di elaborare una strategia transfrontaliera, anche nel campo degli strumenti ICT, per potenziare il trasporto merci marittimo e multimodale. Seguiranno azioni pilota nell’area del programma.

ADRI UP è un progetto per lo sviluppo e potenziamento del corridoio MoS (Motorways of the Sea) nell’area del Mediterraneo orientale, in particolare del collegamento MoS Trieste-Ancona-Igoumenitsa. Mira a rafforzare le infrastrutture portuali e retroportuali di Trieste, Ancona e Igoumenitsa. L’azione contribuirà all’integrazione del corridoio MoS nelle catene di approvvigionamento merci, aumentando la competitività commerciale dell’UE nell’area del Mediterraneo meridionale, attraverso il collegamento di 4 corridoi della rete TEN-T (reti trans-europee di trasporto).

FENIX è un progetto CEF (Connecting Europe Facility) finalizzato ad assicurare un sistema di trasporti efficiente e sostenibile nel lungo periodo già improntato ai futuri flussi di traffico e di trasporto mediante l’utilizzo di tecnologie innovative che mirano alla decarbonizzazione e alla efficienza energetica con l’utilizzo di piattaforme informatiche europee.

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Bilancio di Sostenibilità 2019

La dimensione ambientale →

78


Bilancio di Sostenibilità 2019

66,90%

RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI DOPO L’INVESTIMENTO NELL’ILLUMINAZIONE A LED

18.704

CAMION TOLTI DALLA STRADA

10.234 t

MINORI EMISSIONI CO2 GRAZIE ALLO SVILUPPO DELL’INTERMODALITÀ

87%

DEGLI SPAZI PALAZZINA DIREZIONALE ALLOCATI

1.300.000 kWh/anno

CAPACITÀ PRODUTTIVA DELL’ IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI 19.000 MQ

Decongestionamento del traffico cittadino GRAZIE AL SERVIZIO DI GESTIONE DEL TRAFFICO DEI CAMION DESTINATI ALL’IMBARCO SULLE NAVI IN PARTENZA DAL PORTO DI TRIESTE →

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Interporto di Trieste vuole essere un’Azienda moderna e consapevole delle criticità legate allo sviluppo sostenibile. Con questo primo Bilancio di Sostenibilità si vuol cogliere l’occasione per fornire alcuni riscontri oggettivi di alcuni aspetti gestiti dall’Azienda che si ritengono, per i risultati ottenuti, indicativi dell’impegno profuso fino ad oggi e dei proposti per il futuro.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Operazioni di raccolta e gestione dei rifiuti Il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è curato, presso la sede di Fernetti, dalla ditta Isontina Ambiente affidataria del Comune di Monrupino. Relativamente alla raccolta e smaltimento di rifiuti speciali nelle due sedi, ci si avvale delle prestazioni delle aziende Riciclo System e Riciclo Clean.

TIPOLOGIA E QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI PRODOTTI E SMALTITI NEL 2019

Imballaggi in legno

Imballaggi misti

Apparecchiature fuori uso

Legno

Totale

52.100 9.700 600 12.720 75.120

kg

Mantenere sotto controllo e ricercare la massima efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali ed energetiche è una buona prassi per gestire gli impatti ambientali. Di seguito si riportano i dati relativi ai consumi di acqua, gas ed energia elettrica misurati nel corso del 2019:

Acqua antincendio 9.381mc

Gas 118.083 mc

Acqua sanitaria 27.046 mc

Energia elettrica 1.206.436 kWh

kg

kg

kg

kg

80

Consumi di acqua, gas, energia elettrica


Bilancio di Sostenibilità 2019

Investimenti per il miglioramento energetico Nel 2008, prima fra le infrastrutture interportuali italiane, ha installato e connesso alla sua rete energetica presso la sede di Fernetti un impianto fotovoltaico della superficie complessiva di 19.000 mq (15.000 mq presso i magazzini e 4.000 mq presso la palazzina degli uffici) con una potenza impegnata complessiva pari a 999 kW.

La capacità produttiva annua dell’impianto è di 1.300.000 kWh/anno che in quota parte viene utilizzata per autoconsumo. L’impianto permette il risparmio di circa 220 tonnellate di idrocarburi fossili e la non immissione nell’atmosfera di circa 660.000 kg/anno di CO2. Le aree interportuali di Fernetti (circa 230.000 mq) sono tutte illuminate con lampade led. Ciò grazie a un intervento iniziato nel 2011 e realizzato in due momenti successivi: in una prima fase

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sono state sostituite le lampade dei magazzini, della palazzina direzionale e di alcune parti comuni; in una seconda fase, quando la tecnologia per inserire corpi illuminati a 35 metri di altezza è diventata disponibile, sono state sostituite le luci delle torri faro. Ciò ha consentito un notevole risparmio tanto che ad oggi il consumo per singola torre è pari a 4,2 kWh mentre in precedenza ogni torre faro consumava 8 kWh. L’investimento complessivo nel triennio per la realizzazione degli impianti con

tecnologia led è stato di circa 400.000 euro. Nel 2019 sono stati spesi circa 78.000 euro per questa tipologia di lampade. La tecnologia delle lampade led, oltre a garantire un importante risparmio energetico, garantisce, rispetto alle lampadine tradizionali, durata superiore e minori costi di manutenzione. Questi sistemi di illuminazione assicurano maggiore sostenibilità ambientale grazie al fatto che le lampade, oltre ad avere un basso consumo energetico, non contengono sostanze tossiche come gli

alogenuri metallici. Per effetto degli investimenti in questi nuovi sistemi di illuminazione sono stati ottenuti risparmi energetici annui pari a 547.137 kWh con una riduzione dei consumi pari al 66,90%. Significativa anche la riduzione di emissioni CO2, successiva all’intervento, pari a 230,89 t.


Bilancio di Sostenibilità 2019

PRESTAZIONI DELL’IMPIANTO LUCI DOPO L’INVESTIMENTO IN LED

Consumo annuo prima dell’intervento

817.788,00 kW/h

Consumo annuo dopo l’intervento

270.651,00 kW/h

Risparmio annuo

547.137,00 kW/h

Percentuale risparmio energetico Fattore conversione dell'energia elettrica in energia primaria TEP risparmiate anno Emissioni specifiche in atmosfera Emissioni evitate TEP = Tonnellate Equivalenti di Petrolio →

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66,90% 0,187 TEP/MWh 102,31 t 0,422 kg/kWh 230,89 t


Bilancio di Sostenibilità 2019

La ricerca di uno sviluppo strategico incentrato sui servizi logistici è legato alla potenzialità dell’intermodalità gomma - ferro.

Impatti ambientali legati alla gestione dell’intermodalità e all’integrazione con il Porto di Trieste

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La possibilità di gestire treni verso l'Europa centrale ha conseguenze importanti sul piano degli impatti ambientali. Al termine del 2019 si sono contati 18.704 camion tolti dalla circolazione stradale grazie ai treni allestiti; la conseguente riduzione di emissioni di CO2 ha raggiunto il valore di circa 10.000 t. Nella tabella che si espone di seguito, si rendicontano le prestazioni ottenute, in termini di riduzione del traffico di camion e di emissioni di CO2 negli ultimi 5 anni grazie all’utilizzo della ferrovia.


Bilancio di Sostenibilità 2019

CAMION TOLTI DALLA STRADA E MINORI IMPATTI CO2

Numero camion tolti dalla strada

Minori emissioni CO2 (t)

2015

2016

2017

2018

2019

10.487

11.706

16.702

16.511

18.704

3.815

3.096

6.086

8.690

10.234

Per il calcolo delle emissioni di anidride carbonica è stato utilizzato un coefficiente di conversione pari 0,00081 tonnellate di CO2 al km per ogni camion tenendo in considerazione le distanze medie percorse dai treni.

Anche il servizio di gestione del traffico dei camion destinati all’imbarco sulle navi in partenza dal Porto di Trieste (gate retro-portuale) assume importanza in relazione al de-congestionamento del traffico cittadino. Ciò è reso possibile dalla possibilità di sosta dei mezzi pesanti presso l’area retro-portuale dove, dopo aver completato le pratiche doganali, i mezzi rimangono in attesa del consenso del terminalista per raggiungere direttamente le aree di imbarco. L’operazione è resa più snella da un software di gestione che adopera una tecnologia di lettura delle targhe e interagisce con il gestionale utilizzato dall’ Autorità di Sistema Portuale.

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Bilancio di Sostenibilità 2019

La gestione degli spazi di Interporto di Trieste e diritto di superficie Il consumo di suolo è definito dalla Commissione Europea come l’incremento delle superfici artificiali (industriali, commerciali, residenziali) a discapito di aree agricole o naturali. Sempre la UE indica come obiettivo il consumo di suolo “zero” entro il 2050. Interporto di Trieste si impegna nel mantenere allocati gli spazi presso la palazzina direzionale a Fernetti. Al 31.12.2019 la percentuale di occupazione raggiugeva l’87% degli spazi complessivamente disponibili.

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La Società Interporto di Trieste dispone del diritto di superficie sugli spazi dell’area di Fernetti nel Comune di Monrupino e in parte nel Comune di Trieste. Tale diritto, concesso a fine anni 70, scadrà nel 2050. Su tale insediamento l’Azienda si impegna a conservare nel tempo la piena funzionalità delle aree e delle strutture interportuali. Tale sforzo deve essere considerato anche nell’ottica del mantenimento di un capitale del territorio di cui possano beneficiare le generazioni future negli anni a venire. Nondimeno, deve essere considerato anche il fatto che il mantenimento del diritto di superficie in capo all’Interporto fa sì che non gravino sul Bilancio del Comune di Monrupino, proprietario dei terreni, i costi di manutenzione dell’area. Da considerare, infine, la presenza di due impianti di depurazione gestiti dall’Azienda. Tali strutture sono destinate al trattamento delle acque reflue di derivazione civile (prevalentemente da scarichi della palazzina direzionale) e delle acque di dilavamento dei piazzali. Nel rispetto delle norme di tutela ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 sono state eseguite le analisi sugli scarichi come previste dalle autorizzazioni in atto, mentre si è proceduto alla redazione ed all’invio delle dichiarazioni in materia di smaltimento rifiuti (MUD). La gestione degli impianti impegna un soggetto esterno specializzato (CID Srl) che, svolgendo settimanali controlli sul funzionamento e periodiche analisi del refluo scaricato, assicura il rispetto dei parametri fisici e chimici previsti dalla normativa. Nel tempo inoltre, sono stati fatti degli investimenti sulle tecnologie adottate negli impianti di depurazione, per ottenere una migliore funzionalità e affidabilità del servizio.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Le conclusioni e gli obiettivi per il futuro

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Bilancio di Sostenibilità 2019

Nel proporre le conclusioni di questa prima edizione del Bilancio di Sostenibilità è opportuno evidenziare i princiapali risultati ottenuti dalla Società nel corso degli ultimi anni. Evento centrale e determinante di un significativo processo evolutivo è rappresentato dall’acquisizione di congrua parte (230.000 metri quadri di cui 73.000 coperti) dello stabilimento Wärtsilä, sito nel comune di Bagnoli della Rosandra, che ha di fatto sostanzialmente raddoppiato, in una prospettiva di medio periodo, le potenzialità operative di Interporto. Dell’onere di questa operazione Interporto si è fatto carico per una quota pari circa ai 2/3 dell’investimento, attraverso l’assunzione di impegni che verranno estinti in un arco temporale adeguatamente ampio, valorizzando i positivi risultati che un’oculata politica espansiva consentirà di realizzare. Circa un terzo dell’investimento è stato coperto grazie ad investimenti dei soci Friulia S.p.A., Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e Camera di Commercio della Venezia Giulia Un'ulteriore significativa operazione, realizzata nel 2018, è rappresentata dall’acquisizione dell’Interporto di Cervignano del Friuli, realizzata attraverso un conferimento voluto da Friulia S.p.A., finalizzato ad avviare la realizzazione di una Piattaforma Logistica Regionale, aperta anche ad altre infrastrutture logistiche operanti sul territorio regionale

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ed estendibile all’integrazione con primari operatori esteri, impegnati, a diverso titolo, nel settore del trasporto e della movimentazione delle merci. Un importante obiettivo da realizzare nel prossimo futuro è rappresentato dalla valorizzazione del regime di Punto Franco, attribuito nel 2019 al sito di Bagnoli della Rosandra; si aprirebbe, in tal modo, l’opportunità per significative collaborazioni destinate ad aprire spazi per attività industriali in regime di Punto Franco Internazionale. Si vuole, in sostanza, significare che, grazie ad una lungimirante politica societaria e ad una intelligente gestione operativa, Interporto si trova oggi in presenza di ottime prospettive di sviluppo, che non sono state a tutt’oggi intaccate in maniera significativa da un evento pandemico dai risvolti, comunque, drammatici e preoccupanti. Si vogliono di seguito evidenziare alcuni obiettivi che, in una logica di progressivo sviluppo, vanno perseguiti nei prossimi esercizi.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Miglioramento organizzativo Interporto di Trieste ha compiuto negli ultimi anni, sotto lo stimolo di una crescente domanda di servizi logistici, un significativo incremento dell’organico, raggiungendo un numero di addetti di 42 unità, che sostanzialmente si configura come un raddoppio rispetto al numero di dipendenti che erano in servizio all’avvio del processo di sviluppo, stimolato dall’acquisizione dell’area di Bagnoli della Rosandra. La nuova forza lavoro acquisita è quasi esclusivamente costituita da addetti alla movimentazione delle merci, che vengono impiegati nei due poli operativi dell’Azienda. Vi è stato un progressivo passaggio in ruolo di un congruo numero di operatori interinali, che già avevano maturato una rilevante esperienza nelle attività connesse alla movimentazione delle merci. In

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proiezione futura si può ritenere che l’attuale organico sia in grado di far fronte ad un’attività in fase espansiva, sia pur ricorrendo in caso di necessità al supporto del lavoro esterno. Quanto prima si dovrà cominciare ad operare ad un mirato consolidamento dell’Organico Aziendale, in vista dei crescenti impegni che la realizzazione della Piattaforma Logistica Regionale determineranno, tenendo conto dell’esigenza di una progressiva assimilazione del personale già operante nelle varie strutture da aggregare in un disegno unitario. Un elemento qualificante della configurazione dell’organico di Interporto di Trieste è costituito dalla presenza crescente di personale laureato, che va considerato

come elemento autenticamente innovativo registratosi negli ultimi anni; tale situazione è destinata a svilupparsi positivamente, anche grazie alle meritorie, autonome scelte di taluni elementi già presenti nell’organico di Interporto di Trieste. Traendo qualche considerazione su quanto sopra esposto si può affermare che Interporto è stato, in termini occupazionali, in grado di offrire un supporto allo sviluppo del territorio. In un futuro che si spera prossimo, soprattutto grazie alla valorizzazione del regime di Punto Franco di Bagnoli della Rosandra, si potranno conseguire ben più significativi obiettivi di sviluppo occupazionale, non limitato a poche unità, ma estendibile a decine di unità.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Salute e Sicurezza dei lavoratori L’Azienda ha avuto per tradizione una specifica attenzione alla salute ed alla sicurezza dei lavori e le misure negli anni adottate e puntualmente rispettate hanno consentito di operare senza significativi contraccolpi negativi. Su questa strada si deve proseguire, ed anzi, si deve cercare di progredire e migliorare. Si tratta, in effetti, di una tematica di grande importanza, da trattare con specifica attenzione per tener conto delle peculiari esigenze dei nostri collaboratori. In un’Azienda di dimensioni non rilevanti, concentrata nel comprensorio di Fernetti un contatto frequente e diretto con i dipendenti è risultato piuttosto agevole e diretto: nel momento in cui Interporto è cresciuto dimensionalmente e intende realizzare ulteriori sviluppi, sarà necessario mettere a punto un sistema di rapporti umani che consenta di percepire in tempi rapidi le esigenze, in particolare di carattere personale e familiare, dei collaboratori. È un argomento che, prima del manifestarsi della crisi pandemica, era stato affrontato, in via preliminare, con il Direttore Petz, in vista della definizione di specifiche e mirate linee di intervento.

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Prescindendo dai tempi che si renderanno necessari per uscire dall’attuale difficile situazione, ed anzi, a maggior ragione, tenendo conto delle attuali difficoltà generali, sarà necessario individuare specifiche modalità di interazione con i dipendenti per recepirne le più pressanti esigenze e per cercare di individuare, in una linea di costruttiva collaborazione, le possibili soluzioni. Un altro problema che è forse doveroso porsi, riguarda la possibilità di attivare periodici controlli sanitari dei dipendenti per anticipare, o risolvere tempestivamente, eventuali forme patologiche. Si tratta probabilmente di interventi ipotizzabili per imprese dimensionalmente e strutturalmente più attrezzate della nostra, in linea da considerare, comunque, con le nostre aspettative di crescita, con specifico riferimento alla valorizzazione del nostro ruolo sociale, inteso nel senso più ampio ed estensivo.


Bilancio di Sostenibilità 2019

Sinergie e accordi strategici Il sistema imperniato su Trieste sta divenendo progressivamente più solido anche per la sua possibilità di aggregare una portualità minore, dotata di vaste e articolate capacità operative. Punto di forza del sistema triestino è, ovviamente, anche il sistema retro portuale che, ha in questa fase, il suo punto di forza nell’Interporto di Trieste. L’operazione di integrazione con l’Interporto di Cervignano del Friuli può rappresentare uno degli obiettivi da perseguire nel prossimo futuro, cercando di valorizzare le ampie possibilità di collaborazione operativa verso obiettivi comuni.

Anche il concreto avvio di una collaborazione finalizzata con l’Autoporto di Gorizia deve rappresentare uno dei prossimi obiettivi, in vista del consolidamento di una Piattaforma Logistica, che non rappresenti solamente l’enunciazione di un ambizioso progetto. Il Comune di Gorizia, proprietario unico di Sdag, società di gestione dell’Autoporto ha manifestato la sua volontà di collaborazione, con l’acquisizione di una singola azione di Interporto di Trieste, atto simbolico ricco tuttavia di importanti significati di scelta politica. L’interazione con l’autoporto goriziano può trovare una prima estrinsecazione nello sviluppo coordinato della logistica del freddo, destinata ad avere in tempi piuttosto ristretti, significativi sviluppi. Altri obiettivi comuni potranno venir individuati di concerto con i vertici di Autoporto, per favorire lo sviluppo di attività produttive di carattere industriale ed artigianale che hanno risentito in maniera significativa del declino di settori produttivi che in un recente passato hanno rappresentato punti di forza dell’economia regionale. Meno immediate appaiono le possibilità di collaborazione con l’Interporto di Pordenone i cui interessi specifici, alla luce delle recenti scelte operate, in particolare in campo ferroviario, sembrano poco compatibili con quelle vocazionali dell’Interporto di Cervignano del Friuli. La realtà economica pordenonese, peraltro, non cogliendo l’opportunità, offerta da Friulia S.p.A., di avviare, sia pur simbolicamente un rapporto sinergico con l’Interporto di Trieste, ha manifestato un atteggiamento piuttosto tiepido nei confronti di eventuali possibilità aggregative.

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Sviluppo delle competenze dei lavoratori Per alcuni anni Interporto di Trieste ha provveduto a recepire corsi di lingua inglese, destinati al personale impiegatizio. I risultati vanno valutati molto positivamente e si tratta di un’iniziativa che si potrebbe cercare di riprendere nel prossimo futuro, compatibilmente con le limitazioni imposte dall’esigenza di contrastare il diffondersi della pandemia. Ove questa dovesse protrarsi troppo a lungo, si potrebbe pensare di ricorrere a forme di formazione a distanza che le attuali difficoltà stanno contribuendo a diffondere, a tutti i livelli.

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È opportuno inoltre stimolare i collaboratori che manifestano buona volontà, e che non dispongono ancora di un diploma universitario, a frequentare corsi mirati, offerti, in particolare dalle Università a distanza, operanti con successo nel nostro Paese. I nostri collaboratori che già dispongono di un titolo universitario, vanno incoraggiati a completare il loro ciclo di studi, attraverso la frequenza di corsi Master, riguardanti le differenti tematiche con cui la nostra Azienda è chiamata a confrontarsi. Tutte queste iniziative vanno inserite in un programma pluriennale che va sistematicamente seguito per conseguire un obiettivo che non si configura come velleitaria ambizione, fine a se stessa, ma come autentica esigenza per dare adeguata risposta a sollecitazioni che, in parte, già si stanno manifestando. Tali sollecitazioni diverranno sempre più pressanti nel momento in cui si consolideranno le interrelazioni di carattere internazionale.


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Investimenti strategici Le situazioni che vanno consolidandosi a livello nazionale e internazionale rendono necessaria una costante riconsiderazione degli obiettivi che la nostra azienda deve proporsi, in un’ottica di breve e lungo periodo.

La storia di Interporto ci ricorda che esso è nato negli anni settanta del secolo scorso per dare risposta ad esigenze di carattere territoriale, intese in senso molto circoscritto, limitate alla Provincia di Trieste e, in particolare ai Comuni di Trieste e Monrupino, più direttamente interessati alle problematiche di attraversamento veicolare del principale confine con la Slovenia. Nel tempo, sotto la spinta di eventi di carattere prevalentemente internazionale, legati alle evoluzioni politiche dei Paesi contermini, le esigenze operative di Interporto sono radicalmente cambiate ed è stato grazie ad un apprezzabile impegno innovativo che ci si sia potuti adattare a mutate e articolate sollecitazioni. La configurazione societaria che si è di recente determinata per realizzare l’operazione di acquisizione dell’area di Bagnoli della Rosandra appare idonea a dare

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adeguata risposta alle esigenze attuali di sviluppo di Interporto, che potranno proiettarlo verso ulteriori significativi sviluppi. Come è noto la situazione operativa di Interporto ha ricevuto negli ultimi anni decise stimolazioni dall’evolversi estremamente positivo registratosi nello sviluppo del Porto di Trieste, frutto di un’intelligente azione di sviluppo, intesa in senso lato, realizzata dai vertici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale. Per effetto di tale azione promozionale si è realizzata una rilevante espansione dei traffici, che ha progressivamente interessato anche le strutture operanti sul territorio che hanno, a loro volta, realizzato significativi obiettivi di sviluppo. Sarà il Porto di Trieste a dettare le linee di sviluppo del

Sistema Portuale Regionale delle attività logistiche e ferroviarie dislocate sul territorio. Il Porto di Trieste, grazie alle scelte operate nel recente passato e alle evoluzioni che si stanno manifestando a livello globale, si trova in una posizione di assoluta preminenza, nel bacino del Mediterraneo, in grado di porsi come alternativa credibile nei confronti dei sistemi portuali del Nord Europa. Non è casuale che proprio dai principali attori di quelle aree provengano manifestazioni di interesse nei confronti di un sistema Alto Adriatico, che si presenta come riferimento sempre più credibile e come elemento di connessione strategico sulle principali direttrici dei traffici internazionali.


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comprensorio. Pur essendovi la necessità di completare un itinerario già positivamente avviato, sarà necessario effettuare un deciso sforzo per cercare di individuare nuove possibilità espansive per le linee operative di Interporto.

Nel corso del 2020 dovrebbe concretizzarsi l’accordo tra Friulia S.p.A. e Duisport per consentire alla grande impresa logistica tedesca di acquisire una quota significativa del Capitale Sociale di Interporto, al fine di avviare una collaborazione operativa, riguardante sia i terminali di Fernetti e Bagnoli della Rosandra che quello di Cervignano del Friuli. È prematuro in questa fase ipotizzare in quale direzione potrà evolversi la collaborazione con l’azienda tedesca ma risulta del tutto evidente che l’accordo deriva da un preciso interesse nei confronti della direttrice mediterranea con le sue articolate e variegate potenzialità operative. Sicuramente nuove e importanti direttrici operative si aprono per Interporto, per valorizzare le quali sarà necessario un deciso impegno da parte delle strutture commerciali . Negli ultimi due anni l'area commerciale dell’azienda si è trovata impegnata a individuare nuove correnti di traffici da indirizzare sul sito di Bagnoli della Rosandra e si può dire che tale compito è stato assolto in termini sicuramente positivi, pur senza poter contare su un asset potenzialmente decisivo, rappresentato dal regime di Punto Franco, che caratterizza quel

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Su tale operazione sarà necessario concentrare gli sforzi poiché è fondatamente prevedibile che nei prossimi anni si registreranno significative variazioni nella configurazione della produzione industriale, che avrà necessariamente un rilevante impatto sull’organizzazione logistica. È già possibile rilevare un significativo affermarsi dei principi dell’Economia Circolare, con la tendenza a soppiantare l’impostazione dell’Economia Lineare, forte produttrice di rifiuti, la cui riduzione e il cui controllo rappresentano uno dei grandi problemi irrisolti degli ultimi decenni. La Nuova Logistica deve cercare di assecondare e, ove possibile anticipare, le innovative esigenze dell’Economia Circolare e della Green Economy, operazione la cui realizzazione implica un’attenta considerazione dei nuovi processi produttivi e delle loro implicazioni in tema di gestione complessiva delle attività logistiche. Uscendo dalle considerazioni di carattere generale, è forse opportuno cercare di individuare quali possono essere le filiere destinate a svilupparsi nel prossimo futuro, nei confronti delle quali è opportuno cominciare ad avere una specifica attenzione, in vista della possibilità di dare coerente tempestiva risposta. Non è difficile ipotizzare che crescenti sollecitazione proverranno dalla filiera sanitaria, destinata a far fronte a mutevoli e pressanti impegni per far fronte ad esigenze nuove e spesso non facilmente preventivabili. Un altro settore che sta manifestando crescenti sollecitazioni è quello agro-alimentare, in vista dell’esigenza di mantenere un adeguato flusso merceologico per assicurare un tempestivo ed adeguato

rifornimento dei mercati con riferimento a merci di prima necessità. Qualche quesito è necessario porsi sulla possibilità di sviluppare nella nostra Regione un’integrazione con la modalità aerea, utilizzando le risorse non completamente sfruttate dell’aeroporto regionale. Il trasporto aereo può inserirsi positivamente nella catena del freddo e può interagire dal punto logistico con gli Interporti regionali, in particolare con quello di Cervignano del Friuli. È opportuno, in definitiva, fare una riflessione sulla possibilità di prendere in considerazione, nella realizzazione della Piattaforma Logistica Regionale, l'Aeroporto del Friuli Venezia Giulia, infrastruttura che gode, tra l’atro, di ottimi collegamenti diretti ferroviari e autostradali.


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Mitigazione degli impatti aziendali Come è noto la logistica non si configura tra le attività più impattanti sull’ambiente per il suo ruolo connettivo tra differenti fasi di un processo produttivo. Tuttavia, come qualsiasi attività umana, ha un suo innegabile rilievo in termini di occupazione del territorio, emissioni, rumori che possono in qualche misura arrecare fastidio a chi si trova nelle aree contermini. Svolgendo una rapida analisi, anche retrospettiva, delle varie fasi di sviluppo di Interporto, nel momento in cui si è realizzata, negli anni ’70 del XX Secolo, si può ritenere che i decisori di allora, Provincia di Trieste, Comune di Trieste e Comune di Monrupino, abbiano correttamente ritenuto che l’area destinata alla realizzazione del primitivo Autoporto, trovasse proprio nella realizzazione di quel progetto, la sua migliore utilizzazione. A distanza di qualche decennio si può fondatamente ritenere che si sia trattato di una scelta corretta, pur non disponendo, oggi, di eventuali analisi Costi-Benefici e /o Valutazioni di Impatto Ambientale che l’abbiano, in fase di progettazione supportata. In effetti, l’infrastruttura realizzata ha consentito di liberare l’area di confine tra Italia e Jugoslavia da una lunga teoria di camion che rendevano problematica la viabilità per molti chilometri, in prossimità delle aree di confine. Ovviamente, la presenza di un numero rilevante di automezzi pesanti ha un significativo impatto ambientale, in particolare in termini di emissioni gassose, ma anche per il rumore che determinano. In termini di emissioni sono stati fatti significativi progressi grazie alla disponibilità di motori con emissioni progressivamente più controllate, grazie all’impiego di strumentazioni più sofisticate.

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Senza rinnegare la vocazione che lo lega indissolubilmente all’autotrasporto, Interporto ha cercato di valorizzare le sue potenzialità riferibili al trasporto su rotaia, puntano sul rafforzamento delle strutture ferroviarie e sull’attivazione di servizi intermodali. In effetti la concezione originaria di Autoporto di Trieste lo configura come infrastruttura monomodale, legata all’autotrasporto delle merci, che assume una connotazione intermodale per seguire le sollecitazioni innovative che, nel tempo, si sono venute consolidando nelle attività trasportistiche e logistiche. La vicinanza di una importante infrastruttura, la Stazione di Villa Opicina, offre molteplici opportunità di sviluppo del trasporto su rotaia, sia per quel che concerne la movimentazione delle merci in ambito regionale e nazionale, sia, e in termini ancor più rilevanti, in una proiezione internazionale. In un’ottica di valorizzazione dell’intermodalità ferroviaria un ruolo di grande rilievo deve avere l’Interporto di Cervignano del Friuli, concepito come elemento di valorizzazione di un grande nodo ferroviario. La specifica attenzione ai valori ambientali è, peraltro, attestata dalla scelte effettuate in passato da Interporto con riferimento con riferimento all’utilizzo di fonti energetiche meno inquinanti, a questo riguardo, va osservato che la nostra azienda è stata tra le prime valorizzare l’energia solare, ottenendo contemporaneamente l’obiettivo di effettuare un’operazione rispettosa dell’ambiente e vantaggiosa in termini di bilancio. In proiezione futura sarà necessario, in particolare con riferimento al comprensorio di Bagnoli della Rosandra, individuare soluzioni idonee a realizzare processi produttivi sempre più rispettosi dei valori ambientali, operando in un’ottica il più possibile ampia; è chiara che la non lontana disponibilità di un raccordo ferroviario rappresenterà un elemento importante per valorizzare il trasporto su rotaia e l’intermodalità, soprattutto per quel che concerne i collegamenti con il Porto di Trieste.


Coordinamento editoriale Interporto di Trieste S.p.A. - Monrupino (TS) Località Fernetti SNC, CAP 34016 Scritto in collaborazione con Alessandro Braida Progetto grafico Punktone - www.punktone.it Aggiornamento dati 31 dicembre 2019


Articles inside

Investimenti strategici

7min
pages 95-98

Sviluppo delle competenze dei lavoratori

1min
page 94

Sinergie e accordi strategici

1min
pages 92-93

Salute e Sicurezza dei lavoratori

1min
page 91

e diritti di superficie

1min
page 87

e all’integrazione con il Porto di Trieste

1min
pages 85-86

Le conclusioni e gli obiettivi per il futuro

1min
pages 88-89

Miglioramento organizzativo

1min
page 90

La dimensione ambientale

1min
pages 80-81

Istituzioni finanziarie

1min
page 76

Altri impatti nel territorio

4min
pages 77-79

Come abbiamo redatto questo Bilancio di Sostenibilità

1min
page 31

Le Infrastrutture

1min
page 28

Il Sistema di Gestione della Qualità

1min
page 25

e il Codice Etico e di Comportamento

1min
page 24

La Missione aziendale

1min
page 21

COVID-19 – Gli impatti per l’Azienda

1min
pages 8-9

Lettera di presentazione

2min
pages 3-4

Chi siamo

1min
page 11

di Interporto di Trieste

4min
pages 5-7

Lo sviluppo della retro-portualità

1min
page 16

La Visione aziendale

1min
page 20
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