Puglia d'oggi n. 43

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 9 dicembre 2011 • anno II n. 43 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

PORTO DI BARI

REGIONE PUGLIA

Sarà il 2012 l’anno buono per i lavori di Marisabella?

Numero dei Consiglieri, un contenzioso fuori tempo massimo A PAG 4

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L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE - Foggia è ultima, le altre province non si schiodano dal fondo della classifica

L’ELZEVIRO

Sporchi, brutti e cattivi

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

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di FORTUNATA DELL’ORZO Se fosse un film, avrebbe questo titolo. Se fosse una poesia, sarebbe una mitragliata iperrealista alla Gregory Corso: quando la Beat generation americana dava pugni nello stomaco alla middle class bianca e protestante. Se fosse un quadro, sarebbe l’Urlo di Edvard Munch: la più icastica rappresentazione dell’orrore, misto a paura e follia. Se fosse un brano musicale, sarebbe di certo la “Marcia Funebre”, il secondo movimento dell’Eroica di Beethoven, la Terza sinfonia. Se fosse una scultura, dovremmo scomodare l’ultimissimo Michelangelo e i suoi “prigioni” incastonati per l’eternità nel marmo appena sbozzato. Se fosse un libro, avrebbe il ritmo angosciante e claustrofobico di un romanzo di Franz Kafka. Ma è “solo” la classifica del quotidiano della Confindustria e anche quest’anno ci ricorda che noi pugliesi ci contendiamo, per qualità della vita, gli ultimi fra i 107 posti disponibili. E’ la cruda realtà di una regione tradita, ancora una volta, da una classe dirigente incapace e da un corpo elettorale evidentemente masochista.

Per qualità della vita la Puglia è maglia nera Non erano possibili sorprese, e sorprese non ce ne sono state. Bologna, Bolzano e Belluno: sono queste le province italiane in cui si vive meglio secondo la classifica 2011 della qualità della vita, stilata ogni anno dall’autorevole Sole 24 Ore. Per trovare le pugliesi bisogna scorrere la lista, e di parecchio. La prima è Lecce, che stazione all’85.mo posto; ultima in classifica è Foggia, che “bissa” il posizionamento del 2000 dopo averlo soltanto sfiorato lo scorso anno, preceduta da un folto gruppo di città meridionali: in leggera risalita Napoli, che lo scorso anno occupava il gradino più basso e quest’anno solo terz’ultima. Bari non sta certo molto meglio, attestata al 98.mo posto. Tra le grandi realtà la migliore resta Milano che sale al 19esimo posto ma Roma guadagna ben dodici posizioni attestandosi al 23esimo posto.

FUTURO E LIBERTA’ - A BARI ELETTI SURICO E D’ERASMO, A BRINDISI UCCIO CURTO

Domenica il congresso della Bat

In corsivo Non possiamo fare a meno di citare la battuta di www.spinoza.it: “La ministro Fornero scoppia in lacrime illustrando la manovra pensionistica: era la versione per i non udenti.” Chapeau. E tuttavia la palma del migliore esempio di umorismo (involontario) va a Marco Reguzzoni, quarantenne capogruppo della Lega Nord alla Camera, che ha definito la rinuncia di Mario Monti all’indennità che come premier gli spetterebbe “una caduta di stile”. Cento di queste cadute, professore, e non si preoccupi: prima o poi arriveranno a capirla anche quelli della Lega.

di Enrico Ciccarelli

ALL’INTERNO

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Bari

La nuova via Argiro

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Altamura

Mafia e politica

State alle case vostre di SALVATORE TATARELLA * Non siamo appassionati all’annuale disputa che accende nei vari territori del Belpaese l’annuale classifica della qualità della vita redatta dal Sole 24Ore. Non si tratta di mettere in discussione la validità scientifica degli indicatori o contestare il peso delle aree in cui il quotidiano di Confindustria divide l’indagine: riteniamo piuttosto che la cosiddetta classifica sia radicalmente falsata dall’assenza di un campionato autentico, cioè di un torneo al quale tutti partecipino in pari condizioni di partenza. Il lavoro del Sole 24Ore è più semplicemente la fotografia di un Paese diviso e duale. Per convincersene basta considerare che la prima provincia meridionale in graduatoria è al 45esimo posto e l’ultima del Nord al 68esimo. Pur con tutte queste riserve, è impossibile non notare [...] SEGUE A PAG 2

TRIVELLAZIONI: PETIZIONE ONLINE

Cerignola

I politici frustrati

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L’EDITORIALE

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Serve una moratoria Una petizione online per chiedere al ministero una moratoria alle prospettazioni ed alle trivellazioni nel mare Adriatico. Dalle Isole Tremiti a Margherita di Savoia, da Monopoli alla costiera salentina, al golfo di Taranto. Tutta la Puglia è interessata dal fenomeno. E’ evidente l’allarme per le sorti delle nostre coste, considerando la vastità di superficie marina che si vuole sottoporre all’attività di prospezione, anche con l’uso di tecniche riconosciute come fonti di inquinamento e ad altissimo impatto sull’ecosistema marino. A PAG 11


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venerdì 9 dicembre 2011

Puglia d’oggi

In primo piano Vendola pensa da premier, Schittulli alle elezioni, Emiliano alla fine della sua esperienza da Sindaco

Ma è tutta la regione in zona retrocessione

Bari - La sede del Comune

di FORTUNATA DELL’ORZO Novantottesimo posto su 107. Non può essere tutta colpa di Emiliano. Ma non è, comunque, tutta colpa dei cittadini. Bari è andata indietro di ben 5 posti. Cinque posti sono tanti se si sta già in fondo alla classifica. Intanto non vale esaltarsi quando il Sole ci premia e delegittimarlo quando ci retrocede. Questa classifica tiene conto di una complessa serie di fattori e sono ven-

t’anni che la preparano, aggiornandola e affinandola sempre più. E quest’anno è tutta la regione che viene bocciata. Foggia è all’ultimo posto e ci consola poco vedere Napoli al penultimo. L’arretramento clamoroso di Bari denuncia e disegna in pieno la “distrazione” di Michele Emiliano dal suo compito precipuo, quello di fare il sindaco di una città regione che lo ha amato moltissimo e che lo ha riconfermato a palazzo di Città con una marea di voti. Se dovessimo sintetiz-

zare i suoi errori dovremmo necessariamente iniziare dalla formazione della sua seconda giunta. A parte le (poche) riconferme dei suoi migliori assessori della giunta precedente (Gianni Giannini, Ludovico Abbaticchio, Elio Sannicandro, per esempio), ha imbarcato (lui dice che è stato obbligato a farlo, ma non ci sembra che poi dovesse chissà che ai partiti della coalizione, compreso il suo) una serie di personaggi la cui incompetenza amministrativa fa il paio con l’inconsistenza po-

litica. Si è creato un inutile conflitto di interessi con Annabella De Gennaro, uscita presumibilmente per palese fallimento dei suoi compiti al decentramento (e anche per le diverse questioni giudiziarie in cui sono implicate le aziende di famiglia), ha mortificato il settore cultura non nominando alcun assessore, ha depresso il settore ambiente concedendo solo un consigliere comunale delegato e non un assessorato pieno. Ne hanno ovviamente sofferto quei settori del sistema città che poi hanno grande importanza per la classifica del “Sole”: la qualità della vita è soprattutto bellezza, cultura, pulizia, ordine e armonia. E Bari è ferma. Nonostante i cambi al vertice dell’Amiu, si vede troppa sporcizia in città, troppi cassonetti svuotati quando sono ormai traboccanti e non si sa effettivamente se e come in città venga chiuso il ciclo dei rifiuti. Questo chiama direttamente in causa sia la Provincia (per quanto le resti da vivere ormai), sia la Re-

I DATI PUBBLICATI DAL SOLE 24 ORE

Bologna, Bolzano e Belluno in cima alla classifica 2011 Bologna, Bolzano e Belluno: sono queste le province italiane in cui si vive meglio secondo la classifica 2011 della qualità della vita, stilata ogni anno dal Sole 24 Ore. Ultima in classifica è Foggia, preceduta da un folto gruppo di città meridionali: in leggera risalita Napoli, che lo scorso anno occupava il gradino più basso e quest’anno è solo terz’ultima.

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella Direttore Fabrizio Tatarella Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

Tra le grandi realtà la migliore resta Milano che sale al 19esimo posto ma Roma guadagna ben dodici posizioni attestandosi al 23esimo posto. Molto più in fondo Torino che si piazza al 51esimo gradino. L’indagine, attraverso le statistiche più recenti mette a confronto la vivibilità nelle 107 province italiane in sei aree signifi-

cative: Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi-ambiente-salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. Ciascuna area è suddivisa a sua volta in 36 parametri e alla pagella finale si arriva attraverso il calcolo dei voti ottenuti nei 36 parametri e nelle sei tappe di una indagine che ormai è diventata (giunta alla sua ventiduesima edizione) un ap-

puntamento fisso del periodo pre-natalizio. La medaglia d'oro di Bologna è stata ottenuta grazie ai buoni risultati nella maggior parte delle aree tematiche. Soprattutto in quelle dei servizi, dell'ambiente e della salute. La Puglia in tutti gli ambiti tematici analizzati dagli esperti del Sole 24 Ore si è dimostrata debole e zoppicante. Senza eccezioni alcune. Possiamo essere contenti perchè Lecce è all’85° posto (migliore delle Provincie pugliesi?).

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Michele Emiliano gione, la cui situazione border line rispetto all’emergenza è nota a tutti gli addetti ai lavori e alle popolazioni che vivono nei pressi delle discariche. Tutti distratti? Se pensiamo che Nichi Vendola sta studiando da premier

del centro sinistra e Francesco Schittulli muove le sue truppe cammellate da offrire in caso di elezioni all’alleato che gli sembrerà più vincente, e se a questi aggiungiamo Michele Emiliano alla fine della sua esperienza di sindaco, possiamo rispondere sì. Emiliano che, oltretutto, sta ragionando sul suo futuro “nazionale” probabilmente fuori dal PD, probabilmente in una formazione centrista, potrebbe benedire un successore a Palazzo di città proveniente proprio dalle fila di Francesco Schittulli. Con la mente occupata da simili progetti, è facile lasciarsi scappare di mano la città e poi vederla finire al 98° posto, su 107.

L’EDITORIALE

SEGUE DA PAG 1

State alle case vostre [...] la catastrofe pugliese, che non si ferma all’ultimo posto di Foggia (una maglia nera che colpisce la Capitanata per la seconda volta), ma che allinea ben tre province negli ultimi dieci posti e soprattutto non fa segnare progressi rispetto al 2010 per nessun territorio della regione. Paradossalmente, l’ultimo posto di Foggia, che l’anno scorso era penultima, o il centesimo posto di Taranto, rimasta stabile, è meno clamoroso del novantottesimo di Bari, che arretra di ben cinque posizioni. Brindisi e Lecce (come sempre quella meno peggio) ne perdono soltanto due ciascuna, piazzandosi rispettivamente all’ottantacinquesimo ed ottantasettesimo posto. Una Puglia da disastro, un bollettino da catastrofe. Il tutto mentre Nichi Vendola e Michele Emiliano, i nostri due amministratori di punta, si pavoneggiano su palcoscenici remoti, uno inseguendo sogni di premiership e l’altro di presidenza di qualcosa. Il sindaco con i suoi improvvidi tweet da Palazzo Chigi causa un pandemonio mediatico fatto apposta per incrementare lo stereotipo del meridionale inaffidabile e ciarlone, mentre Vendola formula disinformate cariche a testa bassa contro l’Esecutivo Monti, che pure, grazie ai suoi provvedimenti, gli consentirà forse di far funzionare la sanità e il trasporto regionali anche nel 2012. Senza nulla togliere al fascino della ribalta, forse sia Vendola che Emiliano dovrebbero dedicare meno tempo alla manutenzione del proprio immaginario onirico e più ai bisogni e alle esigenze dei cittadini che li hanno votati. A questi due incliti protagonisti della scena pugliese ci sentiamo di ripetere ciò che un tempo si diceva ai mariti perdigiorno che vagavano di osteria in osteria: statevi alle case vostre! SALVATORE TATARELLA * EUROPARLAMENTARE FLI PRESIDENTE ASSEMBLEA NAZIONALE

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Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana


Puglia d’oggi

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venerdì 9 dicembre 2011

In primo piano

Il professor supplente e le favole che hanno ingannato il Paese di ENRICO CICCARELLI L’Olimpo dei commentatori di rango pullula di opinionisti che si sentono delusi dalla manovra economica che il Senatore Monti ha illustrato agli Italiani, alla stampa e al Parlamento all’inizio della settimana. Noi, che non facciamo parte del novero e parliamo da postazioni di molto minor pregio, non lo siamo affatto. Pensiamo dipenda dal fatto che non ci siamo mai illusi: appartiene ad altri la vulgata per cui l’arrivo dell’Esecutivo dei professori corrisponde al giorno del ritorno di Re Artù da Avalon per ripristinare il regno della verità e della giustizia. È possibile che Mario Monti e l’altro Mario, Draghi, vengano ricordati fra due o tre secoli come i due eroi che salvarono l’Europa della pace e della prosperità nell’ora più grave della sua storia; ma noi, quando ascoltiamo il professore della Bocconi, non vediamo né un supereroe né uno disceso dal cielo a miracol mostrare; tanto meno il satanasso della fondazione Bidelberg o come cavolo si chiama. Noi vediamo un Italiano di buona volontà e grandi capacità che dopo quasi vent’anni di medici pietosi e piaghe cancrenose è venuto a dirci qualche verità amara e a raddrizzare la barca che stava affon-

notturno del 6 per mille dai depositi bancari, per salvarci dal disastro. Ci salvammo. Grazie a quella batosta, a cui seguirono nei sette anni successivi privatizzazioni per centocinquantamila miliardi, avremmo potuto aggredire la voragine del debito pubblico, tanto più che la fase espansiva dell’economia mondiale ci avrebbe aiutato a tenere il rapporto debito-pil in proporzioni accettabili. Invece, prima ci venne fatto credere che le cose sarebbero andate a posto da sole una volta che gli invitti magistrati avessero spazzato via i partiti e la loro corruzione, poi che un miliardario dai modi galanti ci avrebbe ridotto le tasse, poi che la bonomia emiliana di Prodi avrebbe tenuto a bada un coacervo di partiti e bande libanesi… Una serie di favole, una più ingannevole e perversa dell’altra, che hanno vanificato sforzi e sacrifici di una generazione. Non vogliamo ricascarci, perché all’Italia ci teniamo. L’orgia liberista e globalizzata che ha reso smisurate e invalicabili le distanze fra gli individui e fra i popoli è giunta al suo meritato tramonto. Vorremmo, se possibile, tirar fuori il meglio di noi stessi e del nostro Paese senza che, questa volta, ci costringa a farlo una guerra. Vada avanti, senatore Monti.

Mario Monti dando. Noi, scusandoci per la banalità del paragone, lo vediamo come un supplente che il preside della scuola ha chiamato per sostituire docenti di ruolo infingardi ed ignavi. Vi stupite che, trovando i registri in disordine, le esercitazioni non svolte, gli studenti valutati in modo scombiccherato, i programmi ministeriali del tutto ignorati, egli abbia dovuto per prima cosa mettere in riga la classe, procedere ad interrogazioni impietose, aumentare il ritmo delle spiegazioni e dei compiti a casa? Fa male, certo, è fastidioso, in qualche caso desta legittima rabbia. Quelli che hanno sempre fatto il loro dovere (i lavoratori dipendenti, ad esempio) mugugnano molto all’idea di doversi impegnare per salvare insieme a loro i neghittosi,

gli assenteisti e quelli che si facevano raccomandare. I pensionandi (ma anche i titolari dei capitali “scudati”) ricordano che pacta sunt servanda. I capipartito, da Alfano a Bersani, dimostrando di non aver capito un beneamato, fanno a gara a mostrare il pezzetto di manovra di cui si attribuiscono il merito, lasciando al professore cireneo il compito di prendere su di sé lamentele e proteste. Lamentele e proteste che il demagogo Di Pietro e l’antiitaliano Umberto Bossi si incaricano di riprendere e amplificare. Noi proviamo a spiegarvi perché stiamo con il professore senza se e senza ma: è perché nel 1992 questo Paese venne spremuto come un limone dalla manovra Amato. Centomila miliardi di lire, compreso il prelievo

IL PRESIDENTE NAPOLITANO: “SFORZO DI COESIONE”

Fini: la manovra sarà approvata prima di Natale “Siamo arrivati giusto in tempo per evitare la catastrofe”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'Italia, ha aggiunto il Capo dello Stato, dovrebbe mettere in campo “lo stesso sforzo di coesione” raggiunto nel 1875, quando cioè il ministro dell'Economia, Quintino Sella, centrò l'obbiettivo del pareggio di bilancio.

Gianfranco Fini ha assicurato che la manovra, varata dal governo, sarà approvata dal Parlamento prima di Natale. Tuttavia cominciano a fare capolino alcune modifiche: lo stesso ministro del Welfare Fornero ha detto di “essere disponibile a rendere più blanda la deindicizzazione delle pensioni a saldi invariati”. Si starebbe lavorando a

salvare le pensioni fino a tre volte il minimo, dunque circa 1.500 euro (rispetto all'attuale tetto di 960). La Fornero ha aggiunto di non essere contraria ad un “recupero di risorse dalle baby pensioni”. Intanto con la pubblicazione della relazione tecnica si fanno i conti sui sacrifici del “salva-Italia”. L'Imu, la tassa sulla ca-

sa, compreso il rincaro delle rendite catastali, darà ben 11 miliardi di euro (intanto, a proposito delle imposte sugli immobili, il viceministro dell'Economia, Grillo, non ha escluso lo slittamento del pagamento dell'Ici attualmente in vigore rispetto alla scadenza del 16 dicembre); l'Iva che con tutta probabilità dispiegherà i suoi effetti totali nel 2013 darà 13 miliardi; il blocco della indicizzazione delle pensioni (al lordo del fisco) darà 3,8 miliardi nel 2012 e 6,7 miliardi nel 2013.

L’INTERVENTO

Parlamento padano? E’ vera ridicolaggine Sono giorni difficili per la nostra amata Italia, il cui governo sta per varare una manovra piena di sacrifici. Da giovane che guarda al futuro sono realmente preoccupato e nello stesso tempo fiducioso. Stamane mi sono svegliato e ho iniziato a leggere le varie agenzie di stampa e i giornali; ad un certo punto sono rimasto sconvolto; tasse? Sacrifici? Nulla di tutto questo!Solo un gruppo di politici, che con i loro atteggiamenti evidenziano sempre più la loro inadeguatezza al ruolo che rivestono e rivestivano. I parlamentari della Lega Nord hanno inaugurato il parlamento padano (regione del tutto ignota in qualsiasi carta geografica politica paragonabile all’Isola che non c’è di Peter Pan, o a Topolinia, o a Paperopoli) e hanno eletto presidente dell’assemblea Roberto Calderoli. Proprio lui, l’Onorevole Calderoli; quello che propone leggi e poi le definisce “porcellum”, quello che crea incidenti diplomatici andando in giro con t-shirt offensive nei confronti di altre culture, quello che sopprime tribunali dei minori con leggi a suo dire semplificanti, quello indagato per appropriazione indebita dalla Procura di Lodi per lo scandalo della Banca Antonveneta, quello che in ogni frase deve inserire almeno una parolaccia o un offesa a qualcuno…Potrei scrivere ancora e ancora su questo soggetto ma penso di aver reso chiaro il peso culturale e politico dell’On. Calderoli. Il presidente del parlamento padano oggi oltre a dichiarare che “Maroni farà il culo a Monti”, il Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano, ha detto che non crede più nel Parlamento italiano (quello vero). La domanda sorge spontanea: On. Calderoli ma perchè non si dimette? La situazione è chiara: Lei ritiene che il Parlamento italiano sia inutile; la maggior parte degli italiani ritiene che Lei sia inutile alla Camera dei Deputati: la conclusione arriva rapidamente. Arriverebbe a capirla anche il trota. Insomma stamane sono rimasto sconvolto. In Italia c’è un’associazione sovversiva denominata Lega Nord che cospira contro la personalità in-

terna dello stato e ciò costituisce reato secondo l’articolo 305 del Codice penale. Nessuna procura indaga! Com’è possibile che questi “signori” siano stati Ministri della Repubblica Italiana? Incitano alla secessione, alla rivoluzione, alla sovversione! Devono essere presi seri provvedimenti anche da parte del Presidente della Repubblica. La situazione è surreale! Noi giovani siamo stanchi di sentire queste stupidaggini da parte di un gruppo di mentecatti che su una bandana verde fonda una cultura . Noi crediamo nell’Italia unita, un grande Paese nel panorama europeo e mondiale. Calderoli ha parlato di manifestazioni, barricate; probabilmente non è cosciente che in tali situazioni il lancio di uova e le contestazioni saranno più che leggittime. Personalmente dico solo una cosa: se c’è qualche folle che attacca l’Italia e vuole dividerla, noi giovani, noi tutti cittadini fieri di essere italiani, saremo pronti a difenderla. E pensare che fino a qualche settimana fa, il partito che con presunzione crede di rappresentare il centrodestra che pone tra i suoi valori fondanti l’identità nazionale, considerava la Lega Nord il suo più fedele alleato. Tuttavia non c’é da stupirsi; valore fondante del centrodestra è anche la legalità e proprio il partito di cui sopra, ha tra i suoi dirigenti persone condannate per mafia e non solo. Al di là delle polemiche è necessario ora più che mai essere coesi come italiani per riportare questo Paese a volare alto; è necessario proprio che le forze politiche cooperino bilateralmente nell’interesse delle future generazioni. Un’ultima cosa, anzi una persona, mi ha seriamente scandalizzato e reso profondamente profondamente indignato: Umberto Bossi! L’ex Ministro della Repubblica Italiana, che fantomaticamente afferma che la padania ha vinto e l’Italia ha perso, è ancora Senatore della Repubblica ed è ancora privo dell’accompagno. L’Italia ha bisogno di serie riforme, adesso facciamole! PIERFRANCESCO BENCIVENGA


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Regione

venerdì 9 dicembre 2011

VERSO LA RIFORMA - Dopo la sentenza della Corte Costituzionale a gennaio c’è attesa per il ricorso al Tar

Contenzioso fuori tempo massimo Mentre si parla di diminuire il numero dei Consiglieri c’è chi non si arrende L’INTERVISTA - ALFONSINO PISICCHIO

Adesso la parola spetta al Tar Abbiamo sentito sul tema Alfonsino Pisicchio, uno degli otto esclusi, chiedendogli tanto per cominciare a che punto è il ricorso presentato al Tribunale Amministrativo Regionale. “Il Contenzioso è tornato al TAR Puglia, il quale non ha ancora fissato l'udienza”. Non vi sembra, in tempi di austerity e di “tagli ai costi della politica” essere un po’ “pierini” con questoricorso? “Sicuramente oggi non è il momento opportuno per poter chiedere l'aumento dei consiglieri regionali; però vi è un principio che va quantomeno tenuto in considerazione: quando si partecipa ad una competizione elettorale con una data normativa (già applicata anche nella passata legislatura), non

può essere cambiata in corso la regola del gioco”. Qual è la sua “ricetta” per stringere sulle spese causate dall’esercizio delle cariche elettive? “L'impalcatura istituzionale italiana, il cosiddetto sistema bicamerale, può sicuramente essere rivisto riducendo il numero dei parlamentari e rivedendo le funzioni tra Regioni, Province e Comuni, anche se ritengo le Province eccessive, numericamente parlando, anche dal punto di vista dei componenti delle varie assemblee. Sono per l'accorpamento funzionale dei piccoli Comuni, la riduzione del numero dei Consiglieri regionali (ovviamente non in modo eccessivo) e della loro indennità e del "famoso" vitalizio. Discorso che, naturalmente, è valido anche e

Alfonsino Pisicchio soprattutto per i nostri parlamentari”. Lei è Vicesindaco della giunta di Bari. C’è un rimpasto in arrivo con la necessità di tutelare il genere femminile. Ha idea di cosa stia preparando Michele Emiliano? “Credo che il Sindaco Emiliano cercherà di riequilibrare la giunta, inserendo persone qualificate, non dimenticando la necessaria presenza delle donne”. F.D.O.

di FORTUNATA DELL’ORZO Settanta e non 78, in attesa di diventare 60, presumibilmente dalla prossima legislatura: e non sarà di certo l’ultima parola. Dopo la “sterilizzazione” delle Province (cui è necessaria una legge Costituzionale per la definitiva scomparsa), toccherà di sicuro ai Consigli Regionali fare una bella cura dimagrante. E la Puglia non farà eccezione. La legge per ridurre a 60 i consiglieri dovrà subire un’accelerata e anche un ulteriore ritocco al numero degli

A partire da lunedì prossimo in Regione ci sarà lo sprint di fine anno con la consueta sessione di bilancio, che vedrà i Consiglieri regionali pugliesi impegnati anche nei giorni compresi tra Natale e Capodanno. Niente pausa lunga, dunque, come era stato promesso nello scorso L’aula del Consiglio Regionale in via Capruzzi mese di settembre, ma tempi rapidi e definiti per commissioni. e trasporti) e alle 14 la setl’approvazione del fondaLa seconda commis- tima (affari istituzionali). mentale atto legislativo sione (affari generali e Da mercoledì 21 l’iniregionale. personale) avvierà l’esa- ziativa passerà alla comLo ha stabilito la Confe- me per le norme di com- missione bilancio, che dorenza dei Presidenti dei petenza lunedì 19 dicem- po le audizioni delle comgruppi consiliari, che ha bre. Nella stessa giornata, ponenti sociali e profescalendarizzato i lavori del seguiranno alle 12.30 le sionali, convocata per le Consiglio. riunioni della terza (sanità 10, avvierà alle 14 l’esame Il disegno di legge di bi- e servizi sociali) e alle 14 di merito dei ddl per l’aplancio di previsione per della sesta (lavoro, fp, di- provazione e la trasmisl’esercizio finanziario ritto allo studio). sione in Aula. 2012, che la Giunta approIl 20 dicembre sarà la Venerdì 23 dicembre è verà lunedì 12, sarà tra- volta della altre commis- prevista la consegna a tutsmesso al Consiglio mar- sioni, con la quarta (svi- ti i gruppi consiliari del tetedì 13 ed entro il giorno luppo economico), alle sto. In Consiglio regionale successivo assegnato alle 12.30 la quinta (ambiente la discussione generale

conformare alle indicazioni della legge elettorale, ma il contrario. In pratica, è la legge «madre» dello Statuto a prevalere sulla legge elettorale. E per quanto impopolare e mal vista, la decisione degli otto esclusi di ricorrere comunque al TAR dopo che la Consulta gli aveva implicitamente dato torto, tiene ancora in piedi questo contenzioso che ha qualcosa di assurdo e “fuori tempo massimo” Questi gli 8 esclusi dall’Aula di via Capruzzi: Alfonsino Pisicchio (La Puglia per Vendola, in lista nella circoscrizione Bari); Gianni Scognamillo (SEL, circoscrizione Lecce); Cosimo Borraccino (SEL, Taranto); Lorenzo Caiolo (Idv, Brindisi); Bartolomeo Cozzoli (Pd, Bat); Sergio Clemente (Pd, Foggia); Enzo Russo (ex Assessore all’agricoltura del Vendola I, Pd, Lecce); Annarita Lemma (Pd, Taranto).

Il Palazzo del Consiglio Regionale

DA LUNEDI’ LA SESSIONE DI BILANCIO

Niente vacanze di Natale, c’è da approvare il bilancio

eletti in assemblea. Fu una battaglia, si ricorderà, dell’eurodeputato Salvatore Tatarella condotta legalmente da due professionisti baresi, gli avvocati Francesco Paolo Bello e Giuseppe Mariani che portarono alla Corte Costituzionali le ragioni per opporsi all’allargamento a 78 Consiglieri, basandosi sostanzialmente sul fatto che la legge elettorale regionale non poteva risultare difforme da quanto previsto dallo statuto regionale. I giudici costituzionali, dando ragione a FLI, rimarcano il principio che non è lo Statuto a doversi

Puglia d’oggi

DEFICIT SANITARIO sarà aperta nella seduta fissata per mercoledì 28 dicembre, con inizio alle 10,30, chiusura alle 19 e prosecuzione giovedì 29, ad oltranza, fino all’approvazione della manovra finanziaria regionale. “Pur nel difficile contesto continuiamo a credere che se è vero che il disavanzo sanitario pugliese del 2011 si attesterà intorno ai 200 milioni di euro, la Giunta Vendola potrebbe evitare di confermare anche per ili 2012 gli aumenti di tutte le tasse regionali per un totale di 355 milioni di euro. E, comunque, vogliamo essere certi della destinazione che avranno i circa 150 milioni di euro in più rispetto al deficit sanitario presunto”. Questo il commento sulla principale voce del bilancio del capogruppo del Pdl Rocco Palese., che torna a chiedere conto dei motivi per cui la Giunta Vendola intende confermare anche per il 2012 gli aumenti delle accise regionali.

Surico: “Le cifre sono poco chiare” Sulle cifre della sanitò all’interno del bilancio 2012 e sulle intenzioni dell’assessore Fiore è inter venuto oil Consigliere regionale Fli, Giammarco Surico. "L'asserita diminuzione del deficit sanitario da parte dell'assessore Fiore pone due questioni urgenti sul tavolo: primo, col deficit dimezzato, il governo Vendola dovrebbe diminuire l'assurda ed intollerabile pressione fiscale che grava sui cittadini pugliesi, e invece non sembra intenzionato a farlo; secondo, queste cifre ci appaiono poco chiare”. “Soprattutto, ci appare poco chiara la loro genesi, considerato che se, da un lato, Fiore dichiara un abbassamento del deficit, dall'altra non considera il fatto

che solo poche settimane fa il nucleo ispettivo dell'Ares ha bloccato gare di appalto indette dalle Asl per oltre 300 mln di euro”. “Abbiamo chiesto di capire quali gare siano state bloccate e perché. Mentre attendiamo fiduciosi una risposta ma soprattutto la attendono i cittadini pugliesi che pagano un pesante tributo alla cattiva gestione politico-amministrativa dei due governi della sinistra vendoliana - invitiamo il presidente della giunta, alla luce della nuova bocciatura della Consulta di parti della legge 19/2010, a porre in essere ogni strumento legislativo utile a ripristinare la soglia delle fasce di reddito per l'esenzione dal ticket dei più deboli".


Puglia d’oggi

Regione

venerdì 9 dicembre 2011

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IL PROBLEMA DEI TRASPORTI- In aula Euprepio Curto (Fli): “Dobbiamo puntare ad ottenere servizidi livello più avanzato”

La Puglia a rischio isolamento ferroviario Si tratta per ricollegare Taranto ed il versante jonico al resto del Paese dopo la soppressione dei treni di ROBERTO MASTRANGELO Collegamenti ferrioviari, per la Puglia si rischia davvero l’isolamento totale. O quasi. A partire da lunedì prossimo, infatti, i nuovi orari di Trenitalia penalizzeranno ulteriormente i percorsi da e verso la Puglia, con un taglio sia nel numero che nei vagoni di Eurostar ed Intercity, tagliando completamente Taranto e riducendo all’osso le tratte da Bari e Lecce. Trenitalia smentisce con un comunicati di aver effettuato tagli. “In base al di Servizio Contratto tra Trenitalia e Stato è previsto che continuino a circolare cinque coppie di treni notte (Espressi e Intercity Notte) (4 coppie giornaliere sull’Adriatica e 1 coppia periodica su Roma) e 6 coppie di treni giorno (Intercity) da e per la Puglia (5 coppie sull’Adriatica e 1 coppia su Roma). Modifiche e cancellazioni sono previste solo alla programmazione dei treni periodici, che venivano effettuati esclusivamente in brevi periodi dell’anno”. “All’offerta di servizi universali - si legge - si aggiunge poi quella dei cosiddetti servizi a mercato, i treni Frecciargento (ES) e Frecciabianca (ES City) per i quali Trenitalia non percepisce alcun contributo pubblico e la cui programmazione viene effettuata direttamente e autonomamente dall’Azienda sulla base della domanda di mercato”. Dunque, traducendo in soldoni, due treni al giorno per Roma sono assicurati dall’intervento (e dalle sovvenzioni) dello Stato a prescindere dalla domanda di biglietti; stesso discorso per altri 9 a lunga percorrenza lungo la dorsale adriatica. Sugli altri treni ad alta velocità la scelta è di Trenitalia ed avverrà sulla base delle condizioni di mercato. Intanto anche nell’ultima seduta del Consiglio regionale si è affrontato l’argomento. Sono stati approvati all’unanimità dal una mozione ed un ordine del giorno in tema di collegamenti ferroviari. La mozione, primo firmatario Michele Losappio (Sel), riguarda i collegamenti assicurati da Trenitalia dalla Puglia verso Roma e Milano ed “impegna la giunta ad assumere le op-

portune iniziative volte a scongiurare un pesante contraccolpo per la rete ferroviaria della nostra Regione e si appella ai parlamentari ed alle istituzioni pugliesi perché associno la propria voce ed azione a quella del governo regionale”. L’ordine del giorno sull’ammodernamento della linea ferroviaria della SudEst, primo firmatario Aurelio Gianfreda (Idv) e sottoscritto da numerosi consiglieri di maggioranza ed opposizione, impegna “il presidente della Regione e l’assessore ai trasporti, ad inserire tra le priorità del piano per il Sud l’ammodernamento delle linee delle FSE con doppio binario, elettrificazione e ristrutturazione (con ampi parcheggi e servizio) delle stazioni intermedie dell’attuale intera linea della Sud-Est”. In aula Lonigro (Sel), ha invitato a vigilare sull’andamento della riunione CIPE, da cui però nulla è stato detto, ne’ tantomeno stanziato (nel silenzio di Vendola). Palese, capogruppo del Pdl, ha sollecitato l’assemblea a dare forza a Vendola e Minervini cui è stato dato mandato di negoziare con Trenitalia per il mantenimento degli attuali collegamenti. Lanzilotta (Pdl) ha chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle modalità di gestione dell’azienda. Laddomada (PpV) non è stato tenero con l’atteggiamento del management delle FSE anche per quanto riguarda la gestione del personale, mentre da Uccio Curto (Fli), è giunto l’invito ad aprire in Puglia un confronto il cui obiettivo sia quello di guidare la nostra regione ad ottenere nella mobilità ferroviaria servizi di livello più avanzato. Da Pentassuglia (PD) l’ammonimento a difendere il risultato dei negoziati conseguiti in ambito CIPE ‘attraverso un certosino lavoro di concertazione con il precedente governo nazionale’. Il consigliere Gatta (Pdl) ha denunciato come l’azione di indirizzo del Consiglio regionale non venga poi recepita dai destinatari e per questo ha chiesto maggiore incisività, mentre a conclusine del dibattito Congedo (Pdl) ha ritenuto di mantenere un controllo vigile sulla gestione di FSE. All’assessore Minervini il compito di sintetizzare le azioni intraprese, a partire dalla trattativa con Trenita-

I COMMENTI

Il trasporto locale non subirà la scure dei tagli

Guglielmo Minervini lia. “La mobilitazione in Puglia – ha sostenuto – ha già raggiunto l’obiettivo culturale di rendere l’opinione pubblica consapevole della gravità del problema causato dalla drastica riduzione dei collegamenti nazionali. La presa di coscienza ha poi concretamente portato al contenimento dei danni, in termini di recupero delle corse inizialmente soppresse”. Minervini ha aggiunto che l’interlocuzione con Trenitalia sta proseguendo nel tentativo di ripristinare almeno le corse da e per Taranto non ancora riattivate. L’assessore ha parlato di “segnali positivi” e di ragionevoli probabilità” che il versante jonico della Puglia venga nuovamente ricollegato per via ferroviaria con il resto del paese. Sul fronte del trasporto locale Minervini, pur non nascondendo le condizioni in cui versano numerose società di trasporto, ha spiegato come il momento di grande difficoltà possa trasformarsi in opportunità e dare una risposta infrastrutturale con nuove prospettive. Ha spiegato l’obiettivo di fare interagire i 1500 chilometri di strada ferrata che attraversano la regione e di cui sono proprietarie cinque aziende, realizzando un’unica grande rete regionale su cui viaggiare con un unico biglietto. Per quanto riguarda le FSE ha invitato l’assemblea a “maneggiare con cura” la “più grande azienda ferroviaria regionale d’Italia” che è “una quercia solida, tocca mezza Puglia, movimenta quotidianamente migliaia di pendolari ed ha un consistente fatturato”. L’obiettivo è quello di invertire l’attuale trend gestionale della società sulla quale sono stati “avviati investimenti senza pari” per circa 400 milioni di euro.

“Per fortuna è stato scongiurato il rischio di perdere 45 milioni di euro per il trasporto locale ma resta da spezzare la spada di Damocle dei tagli di Trenitalia che pende sulle teste dei pugliesi”, sostiene in una nota Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc. “Nel mare di cattive notizie che giungono da Roma – prosegue – per fortuna ce n’è qualcuna che ci fa tirare un sospiro di sollievo: il trasporto locale non subirà la scure dei tagli. Ma questo, purtroppo, non è sinonimo di efficienza perché il servizio che viene offerto ai cittadini non è certo dei migliori. Ed è per questo che invito la giunta regionale, dopo lo scampato pericolo, a studiare strategie e interventi che possano, se non elimina-

re, almeno ridurre i disagi che i nostri pendolari sono costretti a subire. Di pari passo, però, prosegue il consigliere dell’Unione di centro dobbiamo proseguire nell’azione di protesta nei confronti di Trenitalia per evitare che porti avanti questa politica scellerata di tagli che penalizzerebbe oltremodo la Puglia. Dobbiamo evitare il rischio di essere tagliati fuori dai grandi collegamenti e imporci come regione strategica per tutto il Paese. La nostra economia ne risentirebbe notevolmente, così come anche il già critico mercato del lavoro. Il mandato affidato dal consiglio regionale alla giunta è la testimonianza di quanto riteniamo importante il settore trasporti.

Trenitalia – conclude Peppino Longo - non può e non deve continuare a fare orecchie da mercante: la Puglia reclama a gran voce trasporti efficienti e non ci fermeremo fino a quando non otterremo garanzie e certezze”. “I provvedimenti approvati in Consiglio regionale sui trasporti sono un buon punto di partenza”, ha commentato Franco Pastore (MistoPsi).” Mi auguro che tali interventi possano riguardare anche la linea Barletta – Spinazzola, con un progetto già esistente che prevede la realizzazione a Barletta di un parcheggio e di uno scambio intermodale per collegare i territori a nord di Bari e della Murgia, sia col capoluogo sia con l’aeroporto”.

GIUNTA - Abolito l’Ada, ampliati gli ambiti territoriali degli Ato

Rifiuti, più poteri ai Comuni per la raccolta Via alle Autorità d’Ambito e ampliamento dell’Ato. Questo, in estrema sintesi, il provvedimento adottato martedì scorso dalla Giunta Regionale. A spiegarne il significato ed il contenuto è l’assessore alla Qualità della Vita Lorenzo Nicastro. "Con la delibera approvata ieri in Giunta sull'adeguamento alla norma nazionale che prevede l'abolizione delle Autorità d'Ambito, la nostra Regione prosegue il suo percorso di semplificazione dei processi e ottimizzazione nella gestione del ciclo dei rifiuti: il modello di governance progettato dal Governo regionale che verrà sottoposto ai passaggi istituzionali in commissione e consiglio, tiene conto delle indicazioni contenute nella legge regionale 14/2011 che riduce da 15 a 6 gli Ato, con conseguente attivazione di una sola autorità di Ambito per

ciascuna provincia". "Ampliare i territori degli Ato - spiega Nicastro - permetterà di razionalizzare l'uso degli impianti esistenti (armonizzando il flusso di conferimenti in tutta la regione) e, quindi, di ammortizzare anche i costi fissi degli stessi su più realtà comunali. E' questa la logica con cui si sta lavorando: 38mln di euro per promuovere la raccolta differenziata attraverso progetti comunali finalizzati ad implementarla, sono un chiaro segnale della volontà del governo regionale di mettere a disposizione dei Comuni tutti gli strumenti per compensare, nell'ottica globale di gestione, i maggiori costi di conferimento dell'indifferenziato con i vantaggi economici della differenziata e del recupero dei materiali". "La proposta del Governo regionale va nella direzione di responsabilizzare i Comuni delegando a loro,

come singoli o in forma associata, le funzioni di gestione dei rifiuti urbani e di quelli ad essi assimilati avviati allo smaltimento, di determinazione della tariffa e di copertura dei costi tramite contribuzione dei cittadini e, infine di avvalersi degli impianti individuati dalla pianificazione regionale; ai Comitati Interistituzionali, i compiti di adozione e approvazione della pianificazione d'ambito e di aggiornamento del piano d'ambito ogni sei anni, con facoltà di esprimere pareri non vincolanti su pianificazione della gestione del ciclo di determinazione delle politiche tariffarie, della localizzazione degli impianti, della modalità di gestione del ciclo e degli impianti per il trattamento dei rifiuti presenti sul territorio; alle Province, infine - in attesa delle novità che potrebbero riguardare la loro nuova organizzazione".


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Puglia d’oggi

L’INCHIESTA - Marisabella, si aspetta il giudizio definitivo del Consiglio di Stato per gennaio

LA SAGA DI MARISABELLA

Il 2012 sarà l’anno dell’avvio dei lavori?

Un po’ di fatti, date e numeri

di FORTUNATA DELL’ORZO In provveditorato Opere Pubbliche si continua a lavorare in attesa che il 17 Gennaio o qualche giorno dopo, arrivi la parola fine sul contenzioso che ha tenuto per tre anni fermi i lavori all’ansa di Marisabella (vedi scheda in questa stessa pagina). Un giudizio definitivo del Consiglio di Stato dopo il quale i lavori per l’ingrandimento del porto di Bari e la sua trasformazione in uno dei più grandi e attrezzati scali merci del Mediterraneo potrà finalmente cominciare. Intanto si preparano le “carte”: il contratto che dovrà essere firmato dal-

Il porto di Bari (Foto Lorenzo Scaraggi) l’ATI che ha vinto la gara (quella costituita dalla Fincosit/Co.Ed.Mar.). Il contratto che poi andrà alla Corte dei Conti per i rilievi del caso e, se tutto sarà a posto, potrà essere firmato e dare material-

IL RIMPASTO DI GIUNTA

Da Michele, ottima cucina casalinga

mente il via alla nascita del cantiere. Ma è chiaro che, prima di quella sentenza definitiva, niente si muoverà anche, ci spiegano, per evitare ulteriori danni alla cittadinanza (le penali, ad esempio, che potrebbero essere richieste da chi si ritrovasse improvvisamente dalla parte perdente). Una data? Difficile fare previsioni: certo è che non si dovrebbe andare oltre i primi dei mesi del prossimo anno. Il 2012, insomma, dovrebbe essere proprio l’anno di Marisabella: dopo una vera e propria epopea ultradecennale, punteggiata da diverse battaglie ambientaliste per la difesa dell’ambiente marino, fino al via libera nel 2006 perché si bandisse una gara per il suo completamento. “Sono stati tre anni persi anche a causa di norma-

tive che, ad esempio, non consentono di escludere automaticamente dalle gare chi presenta un’offerta eccessivamente ribassata” ci dicono in provveditorato. “questo si può fare nelle gare fino a cinque milioni di euro, ma non per i grossi appalti (Marisabella ne vale 58 milioni, n.d.r). Avremmo risparmiato tre anni e visto che i lavori debbono essere completati il 34 mesi, oggi potremmo avere un’idea di porto pressoché prossima al suo completamento”. Ma è ipotizzabile che il consiglio di Stato rimetta tutto in discussione? “Possibile anche se estremamente difficile “ ci rispondono. Prudenza e scaramanzia sono necessarie per questa che ha rischiato di diventare l’ennesima opera pubblica barese realizzata “al rallentatore” di una burocrazia spesso esasperante.

Il 30 settembre del 2008 dal Ministero della Infrastrutture-provveditorato alle opere pubbliche per Puglia e Basilicata, viene indetto un bando di gara per il completamento dei lavori alla colmata di Marisabella. Vince un ATI, la Vittadello di Padova con la Matarrese di Bari, che offre un ribasso d’asta record, 18 su 58 milioni di euro. E’ il 6 febbraio del 2009. Ritenendo illogica questa offerta (troppo elevato il ribasso e insufficiente la proposta tecnica rispetto alla qualità e quantità di lavori da eseguire), la seconda classificata, la Fincosit di Genova, presenta ricorso al Tar del Lazio che lo respinge, non rilevando alcuna illogicità nell'anomalia dell'offerta. La Fincosit ricorre allora al Consiglio di Stato che accoglie l’appello, specie in relazione alle insufficienti motivazioni circa le scelte tecniche per la realizzazione dei lavori. A questo punto il Ministero, attraverso il provveditorato, procede ad una nuova valutazione dell’Offerta dell’Ati Vittadello-Matarrese richiedendo ai vincitori una dettagliata relazione con dodici quesiti che entrano nel dettaglio delle opere da realizzare, sia riguardo ai costi sia riguardo alle specifiche tecniche. La Vittadello-Matarrese presenta la sua relazione il 15 dicembre del 2009, davanti alla Commissione riunita dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. Ma, ritenendo troppo difforme la relazione presentata rispetto a quanto invece scritto sulla documentazione della gara, lo stesso provveditorato decidere di escludere dalla gara la Vittadello Matarrese. E’ il 25 gennaio del 2010. Contro questa esclusione la Vittadello-Matarrese ricorre ulteriormente al Tar, aggiungendo dopo l’aggiudicazione della gara alla Fincosit, nuovi motivi per contestarla. Il Tar istruisce una commissione tecnica che verifichi la fondatezza del ricorso e alla fine, l’8 febbraio del 2011, lo respinge. La Vittadello-Matrrese non si arrende e contro questa sentenza sfavorevole ricorre al consiglio di Stato, che dovrà dibattere e deliberare il prossimo 17 gennaio. Nel frattempo, la Fincosit che si è vista aggiudicare la gara, sta approntando ogni documentazione richiesta, così come il provveditorato alle Opere Pubbliche, sotto riserva di Legge, sta provvedendo a fare tutte le opportune verifiche. Sulla cantierizzazione, possiamo dirvi solo che a detta dell’Ing. Francesco Musci, i tempi si incroceranno con quelli della giustizia amministrativa.

GLI IMMOBILI DELLA GIUSTIZIA

Emiliano vuole il Bonomo e scrive al nuovo Governo Da Emiliano, cucina casalinga. Un rimpasto al Comune provocato dalla fuoriuscita dell'unica donna (Isabella De Gennaro), impone che almeno un'altra donna venga aggiunta agli ingredienti di questa sbobba, pardon giunta, pressochè indigeribile. Sarà la Mara Giampaolo, che prima ha macerato un po' in salsa Udc e poi si è immersa nella pastetta, pardon pastella Idv? O sarà Maria Maugeri, una volta in vivace salsa verde, poi passata allo sciapissimo Pd? Certo che le due non sono intercambiabili. E se la Giampaolo potrebbe sostituire benissimo Pasculli, l'assessore Idv evacuato da Emiliano a causa di presunti e acerbissimi guai giudiziari, la Maugeri potrebbe coprire solo il "buco" dell'ambiente, di cui ora si occupa da consigliera delegata. Certo se Emiliano, rimpastando, riuscisse pure a eliminare gli inutili Barattoli dagli scaffali e a spiantare un po' di Albori appassiti e spogli...ma allora saremmo da Chez Emilianò, agli Champs-Élysées. Mica Nderre alla Lanze. F.D.O.

Rispunta l'ipotesi Bonomo per l'edilizia giudiziaria. Il sindaco di Bari ritorna alla carica con la richiesta di poter utilizzare l'ex ospedale militare Bonomo come sede per gli uffici penali. Aspettando che il nodo riguardante la Cittadella della Giustizia, definita dal sindaco un “mostro giuridico”, venga sciolto, è il Bonomo l'oggetto dei desideri di Emiliano. Caduti i veti nell'esecutivo Berlusconi di Fitto e La Russa, il primo cittadino ora confida nella nuova compagine governativa. Emiliano ha infatti inviato al ministro della Difesa Di Paola una missiva contenente la richiesta di un incontro sulla questione dell'ex ospedale militare. La struttura di corso Alcide De Gasperi, si estende per circa 75mila metri quadri di cui 15mila di superficie coperta. Due palazzine interne che si affacciano su via

Giulio Petroni, cioè la zona mensa e il dormitorio, potrebbero ospitare le sedi del Giudice di Pace e del Tribunale per i Minorenni. A settembre del 2010 fu lo stesso sindaco Emiliano a sponsorizzare la soluzione dopo un accurato sopralluogo. “Occorrono – disse allora – almeno 10-15 milioni per ristrutturare l’ospedale ma è la soluzione ideale”. Ma, con o senza la Cittadella, a Bari non c'è tempo da perdere. Le condizioni dell'attuale Procura sono pessime: stanze piccole e non idonee, calcinacci che cadono, evidenti crepe, impianti di sicurezza antiquati. Non solo. Si pensi anche alla distanza che esiste tra i vari uffici giudiziari. Al riguardo abbiamo contattato l’Assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro il quale si è espresso in maniera generica data la que-

L’ingresso del “Bonomo” stione non dipendente dalla volontà del comune: “Abbiamo fatto una richiesta al governo appena insediatosi, i tempi di realizzazione non sono brevi. L’ostacolo è solo questo, se il governo non ci da il via non possiamo procedere con la realizzazione di un progetto”. ANDREA DAMMACCO


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L’INCHIESTA - L’Amtab ha predisposto un programma per intensificare il servizio pubblico nelle settimane tra Natale e l’inizio dei saldi

Park & ride, ma le navette funzionano davvero? Parcheggi sovraffollati, autobus insufficienti, corse saltate e fermate extra. Parla l’assessore Decaro

di ISABELLA BATTISTA Il servizio navetta, è nato a Bari ed è attivo in diversi punti strategici della periferia ormai da diversi anni, con il noncelato obiettivo di ovviare ai grossi problemi di traffico e di relativo parcheggio all'interno del borgo murattiano. L'autobus, che porta da tre postazioni limitrofe alla zona centro – Lungomare Vittorio Veneto, Parcheggio di Pane e Pomodoro e Largo Due Giugno - riesce ad accogliere diverse centinaia di passeggeri al giorno, i quali riescono ad posteggiare il

proprio mezzo e a raggiungere il centro della città senza affannose corse al parcheggio, ingorghi di traffico e costi elevati di ticket o grattini. Ultimamente però, abbiamo riscontrato non pochi malumori tra i viaggiatori abituali, coloro che si recano nel borgo murattiano soprattutto durante le fatidiche ore di punta, quando, a causa del sovraffollamento dei parcheggi, le navette sembrano risultare insufficienti a contenere tutti i passeggeri. Monitorando le tre postazioni durante il periodo estivo e nei tre mesi successivi in diverse ore della gior-

nata e nell'arco dell'intera settimana, abbiamo effettivamente rilevato delle differenze di affluenza e di regolarità nella frequenza dei mezzi, i quali, a seconda della loro posizione, sono più o meno frequentati. Alcuni passeggeri si sono lamentati dei ritardi e delle corse saltate durante i primi orari oppure nel tardo pomeriggio, mentre altri protestavano nel caso in cui, nonostante la vettura fosse piena, continuasse a fermarsi nelle fermate intermedie. Ci siamo dunque rivolti ad Antonio Decaro, Assessore alla mobilità e al traffico del Comune di Bari, per capirne di più. Assessore, ultimamente si è registrato un calo di regolarità nella frequenza dei mezzi. “La navetta è tarata per passare ogni dieci minuti, ma non è possibile avere questa frequenza precisa per tutto l'arco della giornata, in quanto nell'ora di punta il percorso è più lungo. Per ovviare al problema si dovrebbe inserire un'ulteriore navetta tra le due disponibili, come si fece al-

l'inizio, solo che attualmente non è possibile prenderla solo per le ore di maggiore affluenza”. Come mai la navetta ferma a tutte le fermate intermedie tra un capolinea e l'altro? “Il mezzo che parte dal parcheggio e arriva al capolinea senza effettuare fermate intermedie è considerato un servizio complementare, ma non riguarda la navetta in questione, in quanto essa presta un servizio misto tra linea complementare e autobus di linea”. “Solo in questo modo spiega Decaaro - si possono avere i finanziamenti regionali che permettono di coprire un chilometraggio maggiore a quello disponibile, tenendo conto che città di pari estensione, come Bologna e Firenze, sviluppano rispettivamente 21 e 19 milioni di km rispetto ai soli 10 milioni di Bari”. Che misure saranno adottate durante il periodo natalizio? “Il servizio navetta proseguirà anche durante la domenica. A differenza dell'anno scorso questo servizio speciale è partito dome-

nica scorsa anziché il giorno dell'Immacolata. Durante le festività le navette avranno una frequenza maggiore e le corse domenicali si protrarranno per due domeniche dopo l'Epifania, in coincidenza con l'inizio dei saldi”. Intanto l’Amtab ha predisposto il seguente programma teso ad incentivare il trasporto pubblico: bus gratuito per gli under 18 anni ed over 65 anni, dal 24 dicembre al 6 gennaio, previa presentazione di un documento di riconoscimento attestante l’età. Park & Ride con prima partenza dalle aree di sosta alle ore 8 ed ultima parten-

za dal centro-città alle ore 22. Iniziative per agevolare l’uso dei mezzi pubblici si stanno pianificando anche alla Ferrotramviaria con l’apertura straordinaria delle stazioni ferroviarie del San Paolo, dotate di ampi parcheggi pertinenziali e consentono ai residenti del quartiere di poter lasciare parcheggiato gratuitamente il proprio mezzo e di utilizzare i treni per raggiungere il centro del capoluogo. E tornerà il park & train dalla stazione delle Sud-Est di Bari Mungivacca (nei pressi dell’Ikea). Con la speranza che, almeno a Natale, gli autobus ci siano e siano puntuali.

L’ISOLA PEDONALE - Tutto è pronto per i sette isolati chiusi al traffico nel murattiano

L’ASSESSORE

Fioriere e tappeti rossi, ecco la nuova via Argiro

“Verso un quartiere libero dalle vetture”

I COMMERCIANTI

“Si farà solo del bene per la città” Facendo un giro per via Argiro si respira aria di positività. Parlando con gli esercenti, infatti, si percepisce subito che l’idea di trasformare la parallela di via Sparano in zona pedonale sia ottima. Sia per loro sia per tutti i cittadini. “La riconversione della via può solo fare del bene alla città - afferma un negoziante – anche perché via Sparano non è più quella di una volta, sono spariti molti negozi storici e la gente non ne è più attratta come una volta”. E il problema parcheggi? Anche qui tutti d’accordo nel ritenere che i disagi saranno, nel lungo periodo, minimi:

“tanto anche adesso esiste il problema dei parcheggi – ci viene risposto – basta adeguarsi, il problema è che noi baresi siamo comodoni e vogliamo andare dappertutto con la nostra macchina”. L’unico neo, o più precisamente timore, che i negozianti individuano, riguarda gli affitti dei locali. In effetti, riqualificando l’area c’è il rischio che il valore degli immobili salga ulteriormente. Si spera di no ovviamente. Ad ogni modo, tirando le somme, possiamo affermare con certezza che questa volta la scelta operata dall’amministrazione comunale si è rivelata azzeccata.

di ANDREA DAMMACCO Fioriere, tavolini, gazebo, un tappeto rosso e persino un piccolo campetto da golf per i più piccoli. Via Argiro tra pochi giorni sarà, prima in via sperimentale e poi definitiva, chiusa al traffico. Il progetto è già pronto, approntato dall’amministrazione comunale, dalla circoscrizione e dai commercianti. Anche il sopralluogo con la ditta che fornirà le fioriere per delimitare gli spazi è stato effettuato: 28 in tutto distribuite su sette isolati. Ma quello dei vasi non sarà l’unico arredo. La circoscrizione concederà in deroga per le festività natalizie le autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico: i bar presenti lungo tutta la via potranno sistemare i tavolini e le sedie all’esterno. Lungo i sette isolati saranno allestiti anche gazebo di varie associazioni di volontariato. E sarà richiesta la collabo-

Via Argiro chiusa al traffico razione agli esercenti nell'allestire luminarie e giochi di luce. Non mancheranno attrazioni per i più piccoli come un campetto da golf, gonfiabile. Inoltre saranno cancellate tutte le strisce a terra, così come saranno tolti i pali della segnaletica verticale. La novità sta anche nel fatto che via Argiro sarà una una strada aperta alle attrazioni, dagli spettacoli per strada agli happy hour per i più giovani. Per quel che concerne la viabilità del centro, la nona circoscrizione San Nicola-Murat sta valutando l'inversione del senso di

Riguardo la novità attesa nel centro di Bari, abbiamo raggiunto l’Assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro. Si percepisce subito, da parte sua, la soddisfazione riguardo la realizzazione del progetto che riguarda il quartiere murattiano. L’Assessore, compiaciuto del lavoro svolto dall’amministrazione comunale, si esprime così: “siamo contenti del risultato che stiamo andando a maturare. Il nostro obiettivo è di rendere l’intero quartiere murattiano pedonale. Sapmarcia di via Melo. Mentre, per quanto riguarda i posti auto che saranno tolti ai residenti, la proposta è quella di eliminare le isole blu, le zone a pagamento per tutti, indipendentemente dal pass in possesso. Le polemiche, come sempre accade, non mancano. Una viene da parte dei commercianti della “gemella” via Sparano, i quali temono uno spostamento dei clienti verso la

piamo che all’inizio ci saranno delle difficoltà nella viabilità ed è per questo che ci porremo il traguardo di liberare le strade dal traffico potenziando i trasporti pubblici. D’altronde un ottimo lavoro lo hanno fatto, e continuano a farlo, le navette legate ai park & ride; e i nuovi parcheggi in piazza Giulio Cesare e in piazza Cesare Battisti hanno aiutato, in questo senso, la viabilità del centro. Infine cercheremo di realizzare ulteriori parcheggi periferici”. parallela via Argiro; l'altra è tutta politica e tutta interna al Pdl, i cui consiglieri si sono messi di traverso chiedendo la chiusura di via Argiro solo quando tutto il quartiere murattiano sarà in grado di reggere l'impatto. Ma tant'è. La polemica fa parte dei giochi. E' essenziale invece cogliere l'aspetto positivo, ossia la maggiore vivibilità del centro attendendo, magari, che la zona pedonale si estenda sempre più.


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dal Territorio

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MOLFETTA- Dopo la pregiudiziale il Consiglio comunale resta a guardare. Che farà Azzollini?

Il rebus della politica molfettese I continui scambi di veti incrociati indeboliscono l’opposizione

Il Comune di Molfetta

di FRANCESCO TEMPESTA Il sindaco Azzollini rimane o si dimette? Si voterà in primavera oppure no? Sono questi i

quesiti che ultimamente stanno facendo perdere il sonno agli uomini politici della città di Molfetta. Nonostante la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'illegittimità del doppio incarico,

FUTURO E LIBERTA’ BAT

Domenica si celebra il congresso a Trani

Trani Anche nella Bat cresce FLI, il partito di Gianfranco Fini, nato meno di un anno fa e presente ormai ovunque. Domenica 11 Dicembre 2011 a Trani, presso la Galleria San Luigi, in Piazza Mazzini, si terrà il 1° congresso provinciale di FLI della BAT. Il Congresso di FLI della Bat chiuderà la stagione dei congressi provinciali in Puglia e sancirà un ulteriore passo in avanti per la crescita della nuova destra democratica ed europea in Italia.. Alle ore 10,00 si apriranno i lavori presieduti dall’europarlamentare, e Presidente dell’assemblea nazionale, Salvatore Tatarella con la partecipazione del Coordinatore regionale on. Francesco Divella e del Consigliere Regionale Gianmarco Surico, e la presenza di tutti i coordinatori dei circoli territoriali BAT e degli eletti negli enti locali che interverranno prima della elezione del Coordinatore Provinciale. Sarà un momento di confronto e di aggregazione, dove FLI mostrerà le linee guida del par-

tito ed illustrerà le iniziative e la condotta da seguire per le elezioni amministrative che si terrano in primavera a Trani, Canosa e San Ferdinando di Puglia dove in partito del Presidente della Camera reciterà un ruolo di protagonista. Futuro e Libertà si rivolge a tutti i cittadini della provincia che credono nella politica del fare, oltre ogni antico steccato, perché scelgano la via dell’impegno in un momento in cui il Paese ha bisogno di uno scatto d’orgoglio collettivo per rimettersi in moto e uscire dalla palude. Futuro e Libertà crede nel confronto tra i partiti, eliminando la rissa quotidiana, affinchè regnino, condivise, le precondizioni della politica che devono essere il rispetto della legalità, delle regole, delle istituzioni e delle persone. Futuro e Libertà: è un partito, non un’azienda, che cura gli interessi altrui e della società, il partito non è una proprietà privata, ma è di chi partecipa, di chi ha progetti e visione per la città del domani.

il sindaco senatore Antonio Azzollini sembra non voler mollare la presa sulla poltrona da primo cittadino. Chi si aspettava che l'ultimo Consiglio Comunale, quello in cui si doveva discutere del “presunto abusivismo” azzolliniano, schiarisse un po' le idee ad una città sempre più confusa ne sarà sicuramente rimasto deluso. Durante la massima assise cittadina la maggioranza, PDL e MPA assieme all'UDC, ha deciso di votare la questione pregiudiziale affossando il dibattito sul nascere perché ritenuto di competenza esclusiva del Senato. La mossa della maggioranza ha mandato su tutte le furie gli uomini del centro-sinistra, poco capaci fino a questo momento di opporsi allo strapotere di Azzollini. Sino ad oggi sono state poche le mosse ad effetto operate da un'opposizione davvero poco concreta. A dire il vero una coalizione di centro-sinistra a Molfetta potrebbe aver vita facile in caso di elezioni, considerati i risultati negativi incassati dal PDL durante le scorse Regionali. Ma gli strani giochi della politica difficilmente permetteranno agli uomini di Sinistra di allearsi in blocco contro il nemico

Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta giurato Azzollini. Analizziamo velocemente i perché. Tommaso Minervini, uomo SEL, già in passato sindaco di Molfetta supportato in quell'occasione da una coalizione di centro-destra, all'inizio era considerato il personaggio più adatto ad accomunare il mondo confusionario della sinistra. Nessuno aveva fatto però i conti con l'altro Minervini, Guglielmo esponente del PD e assessore regionale ai Trasporti, che non ha mai amato particolarmente Tommaso a causa dei suoi trascorsi politici di destra. Nel frattempo Rifondazione Comunista, colpevole secondo alcuni di aver regalato la vittoria al ballottaggio ad Azzollini durante le ultime Comunali, ha cominciato a det-

tare le sue condizioni negando categoricamente di poter stringere alleanze con l'UDC di Pino Amato. Quest'ultimo a Molfetta è considerato una vera e propria macchina da voti. Le sue, sulla carta, circa mille preferenze potrebbero far gola sia a destra che a sinistra ma per il momento rimangono in fase di stallo. Emergerebbe quindi un dato di fatto. In una fu-

tura e possibile colazione di centro-sinistra il PD dovrà scegliere se allearsi con Rifondazione, IDV e SEL oppure allinearsi più al centro attuando un accordo con UDC e FLI che escluderebbe quindi i comunisti. FLI per il momento si sta muovendo con i piedi di piombo in questo terreno altamente minato ma gradatamente sembra stia formando un forte partito che potrebbe dire la sua e dettare le sue condizioni al momento giusto. Il PDL conscio della sua forza sembra rimanere apparentemente a guardare anche se continui mal di pancia dovuti al futuro nome del prossimo candidato sindaco potrebbero minarne la stabilità interna. Naturalmente Azzollini farà come sempre la voce grossa, imponendo il proprio candidato e tenendosi per sé anche per questa occasione pure le briciole.

SEGNATEMPO Il 31 ottobre scorso il senatore Raffaele Stancanelli (Pdl) ha formalizzato le sue dimissioni scegliendo di restare sindaco di Catania. Sono passati 40 giorni. Azzollini e Pepe?

FUTURO E LIBERTA’

Surico eletto presidente per la Provincia di Bari

Giammarco Surico Giammarco Surico è il presidente provinciale di Fli Puglia in terra di Bari. Il consigliere regionale - che di Futuro e Libertà è responsabile, a livello nazionale, per le politiche della salute ed è componente della

Commissione sanità della Regione Puglia - è stato eletto dall assemblea del congresso provinciale che si è tenuto domenica scorsa nel capoluogo pugliese. Vice di Surico è stato acclamato nel corso del Congresso svoltosi a Villa Romanazzi Carducci, Lillino d Erasmo. A Vito Lacoppola e Massimo Vitone saranno poi affidati alcuni ambiti specifici dell azione politica del partito. Dal canto suo, Giammarco Surico ha voluto ribadire la continuità di un impegno che lo ha visto condividere dalla prima ora il progetto del presidente Fini, "convinto come sono che occorra più che mai richiamare tutti ad una nuova responsabilità sociale, se non vogliamo che lavoro e dignità restino solo parole per abbellire i contenuti di qualche campagna elettorale. Perciò sarà nostro dovere pro-

muovere ogni iniziativa utile perché quel patto generazionale richiamato così efficacemente dal presidente Fini si concretizzi attorno, cominciando dalle realtà locali, ad un dialogo costruttivo tra capitale e lavoro. Che non significa favorire licenziamenti facili, smontare il contratto ogni tre mesi, indebolire chi è già debole di per sé, ma da una parte trovare gli elementi di una nuova solidarietà che non lasci indietro nessuno, dall altra individuare e favorire le occasioni di sviluppo". "Questo implica il coinvolgimento di tutti i livelli sociali, di tutte le categorie professionali conclude Surico - implica il perseguimento della buona politica, che cerchi convergenze e avanzi proposte, che dia vita ad una alternativa credibile e che non lasci libero il campo ad una opposizione purchessia". D.C.


Puglia d’oggi

dal Territorio

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L’INIZIATIVA - Su internet è possibile chiedere al ministro di sospendere le prospettazioni e le trivellazioni nel mare Adriatico

Trivellazioni: una petizione online per la moratoria In ballo anche l’uso di metodi non congrui con la salvaguardia dell’ambiente marino pugliese Una petizione online per chiedere al ministero una moratoria alle prospettazioni e alle trivellazioni nel mare Adriatico. Metodi non congrui con l’ambiente marino e con la salvaguardia di una delle principali ricchezze della nostra Regione rischiano, infatti, di compromettere il nostro delicato ecosistema, alla ricerca di qualche goccia di petrolio. I mari italiani sono stati presi di mira dai “ricercatori d'oro nero”, le Compagnie Petrolifere off-shore che hanno avanzato decine e decine di richieste al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero dell'Ambiente per la ricerca di petrolio nei nostri mari. Una fra queste è la Spectrum Geo di Londra, che intende effettuare prospezioni geosismiche mediante l'utilizzo di air-gun, ovvero cannoni pneumatici che sparano onde acustiche sui fondali per valutare la risposta sismica. Una tecnica invasiva che verrà utilizzata in tutto il Mar Adriatico meridionale per una lunghezza di 3.898 Km, pari ad una superficie complessiva di 30.297 Km2, il 23% di tutto il bacino, costeggiando in toto le coste pugliesi per

Una base petrolifera. Uno scenario possibile in Puglia? una superficie 16.169 Km2. È evidente l’allarme per le sorti delle nostre coste, considerando la vastità di superficie marina che si vuole sottoporre all’attività di prospezione con una tecnica che è notoriamente riconosciuta come fonte di inquinamento ad alto impatto sull’ecosistema marino, già flagellato dall’Ostrepsis ovata (alga tossica), dal fenomeno dell’inquinamento chimico (dicloroetano e acrilonitrile) e dallo smaltimento dei residuati bellici (iprite). Per la caratteristica della salinità delle sue acque, dovuta all’abbondanza di fiumi che vi sfociano e la varietà dei fondali, spesso sabbiosi e poco inclinati ma non di rado anche rocciosi, il mare Adriatico rappresenta una vera e

propria riserva di biodiversità che ospita molluschi bivalvi come le vongole (Chamelea gallina), le telline (Tellina spp.) la sogliola (Solea vulgaris) e la tracina (Trachinus draco). Importantissima è anche la presenza di grandi vertebrati come le tartarughe marine, i delfini ed altri cetacei, specie che negli ultimi anni hanno subito durissimi colpi dall’impatto antropico devastante. Ricordiamo lo spiaggiamento dei capodogli a Cagnano Varano (Fg), la morte di circa cinquanta delfini nel 2011 solo lungo le coste pugliesi e il recupero di centinaia di esemplari di Caretta Caretta in agonia. L’air-gun, influenza con effetti devastanti il comportamento e l'attività vitale della flora e della fau-

na presenti nella zona di mare interessata. Per cercare di porre un freno alle prospettazioni in Adriatico l’associazione ambientalista “Folgore SalvaGuardia Ambientale” di Trani ha avviato una petizione on line per chiedere una moratoria contro le ricerche e le possibili trivellazioni petrolifere lungo tutto il mare Adriatico. “Con la presente petizione - conferma Nunzio Di Lauro, presidente dell’Associazione tranese redatta in collaborazione con la ricercatrice italoamericana Maria Rita D'Orsogna della California, intendiamo esprimere la nostra contrarietà e il nostro parere negativo alle ispezioni sismiche D1 BP SP e D1 FP SP per la ricerca di idrocarburi, come proposto dalla Spectrum Geo di Londra”. “In un ottica di lungo termine, le ispezioni sono il preludio alla realizzazione di pozzi esplorativi e permanenti che potrebbero restare nei nostri mari per decenni a venire”. “Tutti i progetti petroliferi -ci dice ancora Di Lauro - vanno fermati sul nascere, e non lasciati avanzare lentamente, ma inesorabilmente. Se si vuole difendere l'Adriatico, occorre farlo da subito”.

http://www.petizionionline.it/petizione/moratoria-contro-le-ricerche-petrolifere-e-le-trivellazioni-nelladriatico/5777

MONOPOLI

A gennaio tutti insieme per il nostro ambiente Polignano resta, insieme a Monopoli, una delle piazze principali dove è alto il dissenso rispetto alle prospettazioni petrolifere che compagnie straniere hanno in programma di effettuare a poche miglia marine dalle splendide coste adriatiche della Puglia. Dopo un infuocato e partecipato consiglio comunale monotematico, svoltosi nei giorni scorsi alla presenza anche dell’Assessore regionale all’Ambiente Nicastro, insieme a tutti i rappresentanti dei Comuni pugliesi insigniti della Bandiera Blu, è stata ufficializzata la data di una grande manifestazione pugliese contro le trivellazioni e la ricerca di possibili idrocarburi lungo le coste pugliesi del Mar Adriatico. La manifestazione si svolgerà a Monopoli ed è organizzata dalle associazioni ambientaliste impegnate sul territorio, i comitati promotori, le organizzazioni di catego-

ria e le organizzazioni sindacali. Intanto Legambiente Puglia, che di recente ha vissuto a Bari il proprio Congresso Nazionale, ha ufficialmente chiesto al Ministro di intervenire. “Di fronte alle proteste unanimi di associazioni, comuni, province e regione ci auguriamo che il Ministro, che ha mostrato grande attenzione al problema - ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente regionale dell'associazione - blocchi tutte le attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi al largo della Puglia, che, oltre a rappresentare una seria minaccia per la conservazione della biodiversità andrebbero in controtendenza rispetto alle scelte fatte dalla Regione Puglia che negli ultimi anni ha puntato sul turismo di qualità, sulle fonti energetiche rinnovabili e sulla tutela del territorio e delle aree protette. Sono queste il vero petrolio della Puglia”. CLAUDIO SPADA

TRASPORTI IN PUGLIA

ALTAMURA - INDAGATO L’EX ASSESSORE

Sostenere il “sistema Puglia” in un periodo di grave criticità

Prosegue l’inchiesta della Dda sugli intrecci tra mafia e politica

La situazione della Società partecipata Aeroporti di Puglia è stata al centro di una recente analisi della Camera di Commercio di Bari. Innanzitutto è stato considerato positivamente il formidabile incremento di passeggeri che da ogni parte della Puglia, grazie ad una capillare rete di collegamenti di superficie, si muovono da e per l’Aeroporto di Bari: risultato verificato con il costante monitoraggio del rapporto con la compagnia “di bandiera” e l’incremento delle relazioni con tutti gli altri vettori, soprattutto quelli “low cost”. “Il sistema Aeroportuale Puglia secondo la CCIAA - è diventato un hub collegato con i più importanti aeroporti d’Europa ed è presente nell’immaginario del “where to go” di milioni di cittadini europei che si riversano quotidianamente sui visitatissimi siti della compagnie aeree per pianificare vacanze, incontri di lavoro e scambi culturali”. Cultura, scambi commerciali, turismo, comunicazione, marketing terri-

toriale, dono i termini che si sono aggiunti alla “mobilità” in senso stretto e sono ormai parte del lessico comue. Sarebbe una sconfitta storica se, con una visione campanilistica, non si sostenesse questo sforzo mettendo di conseguenza a repentaglio il consistente lavoro fatto in questi ultimi anni, che non puo considerarsi certamente un punta di arrivo, ma la base di sostegno e sviluppo per I'intero sistema Puglia. “Il moltiplicarsi di iniziative volte ad attrarre il turismo dei grandi numeri insieme a tutte Ie forme possibili dei turismi di nicchia non avrebbe alcun senso, se non fosse comunicato attraverso i crocevia degli aeroporti e delle piattaforme tecnologiche dei carriers” sottolineano dalla Camera di Commercio. Un sistema Puglia che, però, rischia di essere seriamente compromesso dai tagli che, tra aeroporti e ferrovie, rischiano di far fare un grosso passo indietro alla regione. ROBERTO MASTRANGELO

Sono 14 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sui presunti intrecci tra mafia e politica ad Altamura portata avanti dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari. Tra di loro ci sono personaggi noti tra cui gli avvocati Vito Zaccaria ed Enzo Siani, il primo fino a pochi mesi fa assessore all'Urbanistica del Comune (e nella passata legislatura ai Lavori Pubblici), il secondo consigliere comunale e candidato sindaco di Democrazia Europea due legislature fa. La pm Desiree Digeronimo aveva chiesto la custodia cautelare per tutti, ma il giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi ha concesso l’arresto in carcere solamente per Mario Dambrosio e Giuseppe Colonna, mentre è stato posto ai domiciliari il maresciallo Logiudice, comandante della Stazione dei carabinieri di Altamura, in servizio nella cittadina da molti anni. “Non so nulla su questa storia. Mi riservo di dire qualcosa quando avrò informazioni certe”. Sono queste le parole con cui il sindaco Mario Stacca ha commentato la notizia.

Naturalmente è stretto il “no comment” dell’Arma, stessa cosa nel Pdl cittadino. L'ex assessore all'Urbanistica del Comune di Altamura aveva rassegnato le dimissioni dalla carica nello scorso mese di maggio con una lettera indirizzata al Primo cittadino, a Loizzo e alla Giunta comunale. Nel testo giustificava la sua scelta con l'aver “sentito venire meno la forza propositiva, l'afflato di solidarietà nella maggioranza e, cosa più grave, la voglia di cambiare in meglio la città che ha contraddistinto i primi cinque anni di amministrazione. Mi dimetto - aggiungeva Zaccaria - con la consapevolezza di aver sempre operato bene, con la certezza di essermi impegnato al massimo delle mie possibilità, conoscendo la mia intolleranza verso il lassismo e la politica di bottega”. Chi invece cala la scure è l’Idv che, per bocca del coordinatore regionale Zazzera ha chiesto lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. RO.MA.


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Capitanata

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Puglia d’oggi

LA QUALITA’ DELLA VITA IN CAPITANATA - Un territorio che ha smesso di credere in se stesso ed ha bisogno di un cambio generazionale

Quelli che... sono abituati alla maglia nera Sicurezza ed occupazione relegano la Provincia all’ultimo posto nell’analisi del Sole 24 Ore

Foggia, maglia nera della classifica stilata dal Sole 24 Ore sulla qualità di vita

di CLAUDIO AQUILANO Si può parlare di un film già visto: nella classifica del Sole 24Ore sulla qualità della vita Foggia e la sua provincia sono ultime, proprio come nell’anno 2000.

E proprio come allora ad essere in testa è Bologna. Un flashback che dice da solo quanto immobile sia l’ascensore sociale del Paese, non solo dal punto di vista degli individui, ma anche da quello dei territori. A regalare alla Capitanata

l’ultimo post sono soprattutto i deficit di sicurezza e quelli relativi a occupazione giovanile e femminile; il tutto mentre in senso contrario sale il numero dei giovani laureati e lo spirito di imprenditività. Tradotto in parole pove-

re, significa che abbiamo un capitale umano crescente di cui sappiamo sempre meno che farcene, mentre sul piano dell’ordine pubblico pesano fortemente le estorsioni e le microrapine, reati tipici da un lato della criminalità organizzata, dall’altro di quella predatoria. In città ed in provincia si dibatte molto su questo risultato, ma solo a causa di una suggestione mediatica: l’anno scorso, infatti, non eravamo il fanalino di coda per un solo punto, e da quando c’è la classifica del quotidiano di Confindustria si contano sulle dita di una sola mano le volte in cui siamo riusciti ad andare oltre il centesimo posto. Non è solo colpa della classe dirigente locale, perché in questi risultati e in quelli della Puglia e del Sud pesa anche un ventennio di abbandono delle politiche meridionalistiche; non c’è

PARLA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PEPE - Necessarie sinergie istituzionali

“Accanto alle luci è nostro dovere quardare anche alle tante ombre”

La Provincia di Foggia

Questo il commento del presidente della Provincia Antonio Pepe. “I risultati dell’indagine disegnano senza dubbio un quadro negativo. L’ultimo posto in classifica della provincia di Foggia tuttavia va analizzato e interpretato. Perché questo tipo di strumento statistico è un elemento di conoscenza e di riflessione che va maneggiato con cura, senza mai commettere l’errore di prenderlo per oro colato. Ciò che balza agli occhi con maggiore evidenza è sicuramente quello dell’arretramento della Capitanata rispetto alla collocazione dello scorso anno – afferma il presidente della Provincia – Questi dati rappresentano dunque indicazioni utilissime nel lavoro che il sistema economico, politico, istituzionale e sociale della Capitanata compie ogni giorno. Noi abbiamo il dovere di coglierli e interpretarli, ragionando su ogni singolo aspetto e non soltanto sul quadro complessivo che ne emerge. Il riferimento del presidente della Provincia è “a quegli elementi che pure vanno colti positivamente: dal nostro essere la prima provincia della Puglia per spirito di iniziativa imprenditoriale, per numero di

giovani laureati e per propensione al risparmio sino agli importanti risultati conseguiti nel campo delle iniziative culturali”. “Dati incoraggianti – sottolinea Antonio Pepe – che, a dispetto della collocazione finale in graduatoria, raccontano un territorio attivo e intraprendente”. “Accanto alle luci è ovviamente nostro dovere guardare anche le tante ombre – rileva il presidente della Provincia – che appartengono per larga parte ai temi dell’ordine pubblico, che ci vedono purtroppo peggiorare sensibilmente e che contribuiscono in massima parte a determinare il risultato finale della graduatoria. Anche qui, però, occorre interpretare i dati e non soltanto leggerli acriticamente. Ad esempio il nostro essere la provincia italiana con il maggior numero di estorsioni se da un lato segnala la drammatica situazione della Capitanata dall’altro evidenzia un aumento delle denunce da parte dei cittadini. La piaga dell’emergenza sicurezza deve quindi vederci tutti ancor più impegnati nella lotta, anche e soprattutto sul piano culturale, ad ogni forma di criminalità e di illegalità”.

dubbio tuttavia che il quadro desolante offerto dai players del territorio in campo politico ed amministrativo, ma anche economico ed imprenditoriale contribuisce in modo pesante ad una stagnazione regressiva. Il riflesso condizionato

dell’opposizione preconcetta ad ogni innovazione è la spia più sicura di un territorio che ha smesso di credere in se stesso, ed ha bisogno urgente di un ricambio generazionale e identitario. Spicciamoci, per non abituarci alla maglia nera.

LE PAROLE DEL SINDACO

“Responsabilità e consapevolezza” “Sono indicazioni da cogliere con molta attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema territoriale e dei cittadini, ma con altrettanta consapevolezza dei limiti strutturali di contesto e dei passi in avanti compiuti”. Dice il sindaco di Foggia Gianni Mongelli, che sottolinea “La classifica sulla qualità della vita è relativa all’intera Capitanata, e non al solo capoluogo, e può avere chiavi di lettura diverse e diversificate tra loro”. A partire dai dati sulla sicurezza: “il numero delle estorsioni censite è aumentato, perché sono più numerose le denunce e questo è un dato indubbiamente positivo. Ciò non elimina il peggioramento complessivo del quadro ‘sicurezza’ ed impone il rafforzamento dei presidi di controllo del territorio e repressione dei reati”. Il miglioramento degli indicatori relativi alla sezione ‘Affari e Lavoro’ “incoraggiano il capoluogo e l’intero territorio a proseguire sulla strada dell’attuazione dei programmi

Allo stesso modo secondo il presidente Pepe “va moltiplicato l’impegno a favore dell’ammodernamento della dotazione infrastrutturale del territorio, anche grazie ad un rafforzamento della sinergia istituzionale, giacché è di tutta evidenza che questo obiettivo può essere centrato solo attraverso una integrazione dei canali di finanziamento e delle risorse economiche”. “Spero che i risultati di questa indagine divengano ora materia di analisi e siano studiati con serietà e ri-

destinati allo sviluppo economico ed occupazionale, nonché al potenziamento della rete infrastrutturale. Solo per questa via riusciremo a mettere a frutto le intelligenze e le competenze maturate nel sistema formativo e le eccellenze prodotte nella nostra bellissima terra”. “Purtroppo – continua Mongelli – il contesto di grave crisi in cui ci troviamo ad operare non favorirà il recupero di qualità e competitività dei territori ormai stabilmente in difficoltà. Ciò riguarda particolarmente i servizi ai cittadino, sulla cui efficacia ed efficienza non riusciamo ancora ad incidere come vorremmo e come ci stiamo sforzando di fare. Mi incoraggia l’esito del sondaggio sulla percezione, da parte dei cittadini, del miglioramento della qualità della vita – conclude il sindaco di Foggia – una testimonianza positiva del fatto che la rotta è stata invertita e che c’è fiducia nelle nostre possibilità di emergere dalle difficoltà vissute oggi”.

gore, senza cedere alla tentazione di innescare una discussione sulle responsabilità – conclude il presidente della Provincia – È chiaro infatti che molti risultati sono legati alla condizione del capoluogo dauno, che per la sua dimensione fa da traino al dato complessivo della provincia. L’ultimo posto in classifica della Capitanata, tuttavia, impone adesso la necessità di riflettere senza polemiche. Una riflessione utile a esaltare e valorizzare i punti di forza e correggere gli errori per invertire la rotta”.


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Capitanata

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STORNARELLA - L’obiettivo è quello di riscoprire valori di base della convivenza democratica e una conoscenza più approfondita della politica

Viaggio nelle Istituzioni in sette tappe Da gennaio a marzo un corso di formazione politica organizzato dal coordinamento dei Cinque Reali Siti di Fli di CARLO DERCOLE Il Coordinamento dei “Cinque Reali Siti” di Futuro e Libertà per l’Italia ha organizzato da sabato 21 gennaio a sabato 3 marzo un corso di formazione politica per dare una risposta ad alcune vicende, anche recenti, che hanno, purtroppo, contribuito a diffondere una visione della politica come mezzo di affermazione personale e di perseguimento di interessi privati, piuttosto che come servizio alla collettività. Sette incontri, sette sa-

bati, sempre alle 18,00, (tutti presso la sede del Circolo “Pinuccio Tatarella”di Futuro e Libertà di Stornarella sita in Corso Vittorio Emanuele III, n° 53).in cui si discuterà dell’importanza della cultura della formazione politica, delle istituzuini, partendo dalla storia ed analizzando Comune, Provincia, Regione, Governo e Unione Europea. Relatori del corso docenti, amministratori e parlamentari. L’assessore provinciale Mimmo Farina relazionerà sul ruolo delle province e sulla loro utilità, l’avvocato Franco Metta, consigliere comunale a Ce-

IL PROGRAMMA Questo il calendario degli incontri del corso di formazione “Viaggio nelle istituzioni”. 21/01 L’importanza della cultura per la formazione della coscienza civile e politica; Prof.ssa Rosaria Albanese Docente di Storia e Filosofia – Liceo Scientifico “A. Einstein” di Cerignola 28/01 Uno sguardo alla storia delle nostre istituzioni; Prof. Salvatore Speranza Insegnante e Storico 04/02 La Provincia: Ente Inutile? Avv. Domenico Farina Assessore L.L.P.P. Provincia di Foggia 11/02 La Figura del Consigliere Comunale: Doveri e Compiti; Avv. Franco Metta Consigliere comunale di Cerignola 18/02 Regione, ponte tra i localismi e il governo centrale; Sen. Euprepio Curto Consigliere Regionale Fli 25/02 Il Parlamento e la Legge Elettorale; On. Daniele Toto Deputato, Vice Coordinatore nazionale Fli 03/03 Le Istituzioni Europee; On. Salvatore Tatarella Eurodeputato – Presidente Assemblea Nazionale Fli

Il Parlamento Europeo rignola e leader de “La Cicogna” del ruolo del consigliere comunale, Uccio Curto consigliere regionale di FLI ed ex senatore dei poteri della Regione. Infine, le ultime due lezioni saranno incentrate sulle istituzioni principali del nostro Paese con il parlamentare Daniele Toto, Vice Coordinatore nazionale di FLI e su quelle europee con il parlamentare europeo e Presidente nazionale di FLI Salvatore Tatarella. “In concomitanza con il diffondersi di nuovi fermenti di contestazione

(movimenti no – global, grillismo e crisi dei partiti politici tradizionali) e l’acuirsi di contrasti sociali, è sempre più impellente dotarsi degli strumenti e delle conoscenze necessarie a decodificare una realtà sempre più complessa ed in rapida trasformazione” afferma Massimo Di Corato organizzatore del corso con Rocco Volpone, consigliere comunale FLI a Ordona, Vito Ferrucci, assessore FLI a Stornarella e Alfredo Ballatore presidente del Circolo di Orta Nova.. L’urgenza di riscoprire

valori di base della convivenza democratica, il bisogno di una conoscenza più approfondita delle istituzioni e la necessità di non fermarsi ad una lettura superficiale e televisiva dei problemi della società, suggeriscono di dar vita ad esperienze di approfondimento quale vuole essere il Corso di Formazione. Il corso si prefigge, inoltre, di educare all’impegno sociale e politico nel quadro delle scienze umane, dei valori fondanti della Costituzione della Repubblica Italiana. Alla fine del corso ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione ed è prevista una visita al Parlamento Europeo a Bruxelles a spese dell’Associazione. Gli incontri si terranno presso la sede del Circolo “Pinuccio Tatarella”di Futuro e Libertà di Stornarella sita in Corso Vittorio Emanuele III, n° 53. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni rivolgersi alla sede del Circolo Politico di Futuro e Libertà o telefonare al numero: 328/6179495

CERIGNOLA - Le frustrazioni dei politici locali

Le ambizioni di chi sognava la Provincia Con la manovra economica di Monti, il 30 aprile 2012 le giunte della Provincia non ci saranno più. Per l’assessore cerignolano Mimmo Farina oltre al danno la beffa, in quanto non resterà più a Palazzo Dogana dove fino alla scadenza naturale del mandato, aprile 2013, o forse anche prima resteranno i soli 30 Consiglieri provinciali. Di questi più nessuno sarà rieletto venendo, di fatto, abolite le elezioni provincia-

li trasformate in elezioni di secondo grado. Ridotti a 10 i collegi, i nuovi consiglieri, in attesa della totale soppressione delle Province, saranno eletti dai consiglieri comunali dei territori ricadenti nei collegi. A Cerignola verranno scelti uno, massimo due, consiglieri senza alcuna funzione, in quanto le funzioni della Provincia saranno trasferite alle Regioni e ai Comuni. Quindi niente più Rino Pezzano, Franco De-

www.ilvelino.it

monte, ma neanche nessuna possibilità per i tanti aspiranti. Da Luca Reddavide a Franco Reddavide, da Arcangelo Marro a Paolo Vitullo. Resteranno tutti consiglieri comunali. Fino a quando? Forse fino alla fine della consiliatura. Dalla prossima anche la cura dimagrante dei consigli comunali, da 30 a 24, renderà ancora più difficile l’ingresso. Specie per quelli del Pdl, un partito in costante crisi di consenso che la prossima volta, forse eleggerà un paio di consiglieri comunali di opposizione, candidato sindaco sconfitto compreso. C.D.

Il corsivo di Fabrizio Tatarella

Una Giunta chiamata eutanasia Dobbiamo rendere omaggio senza riserve ad Antonio Pepe. Ci è capitato in più di un’occasione di lamentare quella che ci sembrava la forte inconsistenza della Giunta provinciale, che salvo qualche rara e lodevole eccezione (ad esempio Domenico Farina e Billa Consiglio), non è sembrata un mostro di efficienza e di attivismo. Pensavamo, nella nostra insipienza, che l’abulia e a volte la palese inadeguatezza degli assessori fosse il frutto di una carenza di direzione politica, il riflesso di un presidente che ha vissuto fin dall’inizio la sua guida dell’Ente Provincia più come un sacrificio da sopportare che un banco di prova dal quale dimostrare capacità di governo. In realtà si trattava solo di lungimiranza: Antonio Pepe antivedeva che, nel generale movimento verso l’abolizione delle Province, ci sarebbe stata una tappa intermedia che avrebbe comportato la fine delle sole Giunte (oltre che dei Consigli). Con il consueto garbo e la consueta discrezione, Pepe ha predisposto le cose in modo che, quando ci sarà il distacco, non ce ne accorgeremo nemmeno. Siamo anzi certi che ci saranno assessori che continueranno ad andare in ufficio per molti mesi, prima che qualcuno si decida a chieder loro chi sono e cosa desiderano.


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Europa

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Puglia d’oggi

COMMISSIONE EUROPEA - Non si spenderanno soldi per costruire grandi imbarcazioni. L’obiettivo è su pesca artigianale e acquacoltura

Politiche della pesca, nuovo fondo europeo Pesca sostenibile per gli operatori del settore e una diversificazione delle economie delle zone costiere di VINCENZO MATANO Un tempo in Europa c'era più pesce, più barche, più pescatori e un numero maggiore di comunità che dipendevano dalle attività collegate alla pesca. A causa del continuo sfruttamento, alcuni stock ittici hanno raggiunto livelli pericolosamente bassi, ma non è stato sempre così. In un passato non troppo lontano, gli stock ittici erano più sani e le comunità che dipendevano dalle attività di pesca più ricche. Ma questa é una vecchia storia: ormai è da tempo che il settore della pesca europea si

trova in una crisi profonda, quasi irreversibile. Per far fronte a questo momento critico la Commissione europea ha ideato un nuovo Fondo in materia di affari marittimi e pesca per il periodo 2014-2020 (FEAMP). Il fine è quello di conseguire, attraverso questo str umento, gli obiettivi ambiziosi della riforma della politica comune della pesca, aiutando i pescatori a effettuare la transizione verso una pesca sostenibile e le comunità costiere a diversificare le loro economie. Il Fondo finanzierà progetti destinati a creare nuovi posti di lavoro e a migliorare la qualità della vita nelle regioni costiere europee. Maria Dama-

naki, commissaria per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato durante la conferenza stampa del lancio di questo dispositivo finanziario: "Questo nuovo Fondo consentirà di rafforzare la crescita economica e di creare nuovi posti di lavoro nel settore. Non si spenderanno soldi per costruire grandi imbarcazioni. Saranno invece la pesca artigianale e l'acquacoltura a trarre vantaggio dalla maggiore attenzione riservata alle questioni ambientali". La rilevanza del fondo viene data anche dalla sua dotazione finanziaria: il FEAMP, infatti, ammonterà a 6,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.

Pescherecci ormeggiati in porto

DALLA COMMISSIONE EUROPEA

Procedura antitrust per le vendite di ebook Brutte notizie a Bruxelles per la Apple: la Commissione europea ha avviato un'indagine formale contro il colosso americano per valutare se cinque case editrici internazionali, con la complicità della stessa Apple, abbiano stretto accordi anti-concorrenziali che hanno avuto un impatto sul mercato europeo degli ebook. I servizi antitrust della Ue esamineranno in particolare se le cinque case editrici (Ha-

chette Livre - Francia, Harper Collins e Simon & Schuster - Usa, Penguin - Gran Bretagna, Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck - Germania) abbiano stipulato accordi illegali o abbiano ingaggiato altre pratiche con l'obiettivo di restr ingere la concorrenza nello Spazio economico europeo. La Commissione indagherà anche sull'accordo stretto tra questi cinque editori e commercianti per la

vendita di e-book. L'indagine è nata a seguito di alcune ispezioni a sorpresa effettuate dai servizi di Bruxelles in molte sedi di case editrici di e-book. All'inchiesta Ue si è affiancata anche quella degli uffici del commercio britannici e si prevede che gli uffici antitrust di altri paesi membri seguiranno l'esempio inglese. Una brutta notizia per il gruppo di Cupertino che rischia di ricevere una multa salatis-

La sede della Apple sima da par te della Commissione. Non si conoscono bene i tempi

della sentenza, ma vista l'urgenza con cui è stata avviata la procedura, si

deduce che funzionari europei vogliano vederci chiaro al più presto.


Puglia d’oggi

Spettacoli e Cultura

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MOSTRA - Prosegue il percorso di recupero funzionale e culturale dell’immobile che andò parzialmente distrutto da un incendio

Arte Povera in Teatro, fino a marzo al Margherita di Bari I lavori dei singoli artisti si adatteranno alle strutture ancora indefinite

Il Teatro Margherita di Bari

di ISABELLA BATTISTA Tre mesi di appuntamenti costanti con l’arte a Bari. Dal 15 dicembre 2011 all'11 marzo 2012, il Teatro Margherita di Bari ospita la mostra "Arte Povera in Teatro". Nella prospettiva di un’attività espositiva che intende mettersi in relazione alle manifestazioni che segnano il territorio museale italiano, il Comune di Bari ha pensato di relazionarsi al grande evento Arte Povera 2011, che si svolge in simultanea attraverso l’Italia in varie città, oltre Bari: Torino, Milano, Bergamo, Bologna, Roma e Napoli, arrivando a coinvolgere otto musei e istituzioni culturali, come in un immenso laboratorio di progettazione e design al servizio di chi crea spazi, oggetti, idee e dove presente e futuro si incontrano in un connubio inscindibile. L’iniziativa, che ha come fulcro il movimento nato nel 1967, comprenderà opere di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Mario Merz, Marisa Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio,e rappresenterà l’occasione di una rilettura del contesto architettonico, quanto l’indicazione di un futuro inserimento del Teatro Margherita nel sistema delle istituzioni culturali italiane. Nel dettaglio, essendo stato scelto l’imponente Teatro Margherita come spazio di partecipazione ad Arte Povera 2011, il curatore Germano Celant, con Antonella Soldaini, ha pensato di progettare una selezione di opere che potessero mettersi in dialogo con il percorso ambientale dell’edificio costruito all’inizio del secolo in stile liberty, parzialmente di-

strutto dopo un devastante incendio e ora in via di definizione funzionale e culturale. È nata

così l’idea di Arte Povera in Teatro, dove i lavori dei singoli artisti si adatteranno alle strutture ancora totalmente indefinite dell’ingresso e delle balconate, delle verande e delle scale, in modo che la presentazione della grande sfera di carta straccia compressa del diametro di 5 metri di Pistoletto si inserisca sorprendentemente nel percorso espositivo. Stesso discorso per la canoa dal forte sibilo di

Zorio, affinché si innesti nella cupola del foyer, o ancora per l’albero di Penone e i numeri di Fibonacci di Mario Merz, affinché funzionino da fulcri di un arcipelago di punti energetici, insieme ad altre installazioni specifiche di Fabro, Anselmo, Marisa Merz e di Cazolari, che entreranno anche in dialogo con l’opera di Kounellis Senza titolo, già presente dal 2010 all’interno dello spazio espositivo.

Germano Celant, uno dei curatori della mostra

NOCI

Pettole nelle gnostre, ancora un weekend enogastronomico a Noci

La preparazione delle pettole Dopo il successo di Bacco nelle gnostre c’è ancora un nuovo weekend a Noci, per condividere il gusto di stare insieme e per assaporare il clima natalizio con musiche e balli della tradizione. Il secondo degli appuntamenti d'autunno, nelle serate di domani e dopo-

domani, è organizzato dal Parco Letterario Formiche di Puglia e anticipa le festività natalizie con la degustazione dei dolci tipici tradizionali del periodo. Ci aspettano le pettole, dolci e salate, il cioccolato, da mordere e da bere, il vino dolce delle migliori cantine della Puglia, le specialità gastronomiche di ogni varietà: le gnostre di Noci si preparano ad accogliere la magica atmosfera e le dolci prelibatezze che preannunciano le festività natalizie. Protagonista dell'appunta-

LECCE

mento, il caratteristico dolce preparato in occasione del Natale in ogni casa, le pettole: dolci, allo sciroppo di fichi, miele o allo zucchero profumato alla cannella e scorza di limone ma anche salate con baccalà, olive, e acciughe. Come da tradizione la festa coinvolge il cuore della cittadina, con le piazze, le gnostre e le vie principali: oltre alle pettole, il miglior cioccolato prodotto dal polo d'eccellenza tutto nocese rappresentato dalle industrie Dulciar e Italcioc con le lo-

ro praline, tavolette, gianduiotti, creme e colate di cioccolato caldo. Da Piazza Garibaldi a via Calvario, coinvolgendo piazzette, slarghi e gnostre del centro storico, sarà festa, con musici, teatranti, danzatori, giocolieri, saltimbanco, trampolieri, mangiafuoco, sbandieratori. Colori, ritmo, gioiosa e multiforme allegria sostenuta, alla pari, dal gusto morbido e caldo delle pettole, dalla soave e profumata dolcezza del cioccolato, e dalle note aromatiche del vino.

MUSICA

La Bella Addormentata, Subsonica, domani di scena a Brindisi tre giorni al Politeama Il Balletto del Sud presenta “La Bella Addormentata”, balletto in un prologo e tre atti su musiche di Piotr Il’ic Caikovskij con le coreografie di Fredy Franzutti, che andrà in scena sul palco del Teatro Politeama Greco di Lecce il 9 e 10 dicembre alle ore 21,00 e l’11 dicembre alle ore 18,00, con l’esecuzione dell’Orchestra Tito Schipa diretta da Marcello Panni. La fiaba di Charles Perrault è divenuta balletto per il genio di Piotr Cajkovskij e l'arte di Marius Petipa. Prima ancora di Charles Perrault, già l'italiano Giambattista Basile, nella raccolta "Lu cunto de li cunti" (Napoli,1636) narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel meridione dell'Italia. La Principessa Aurora, nell’edizione di Fredy Franzutti, è una fresca ragazza mediterranea a cui una vecchia maga predice un atroce destino. Sarà la magia della zingarella Lilla e il bacio d'amore di un principe-antropologo sulle orme della leggenda a destare la fanciulla dal suo sonno centenario. Per la leggibilità della drammaturgia, per l'efficacia dell'ambientazione lo spettacolo ha raccolto, sin dalle prime rappresentazioni del 2000, la piena adesione di pubblico e critica.

I Subsonica Dopo il tour estivo che toccando tutta l’Italia ha fatto ballare più di 200.000 persone, i Subsonica hanno deciso di stupire nuovamente con un progetto inedito: da novembre la band torinese è partita, per la pri-

ma volta nella propria carriera, con un tour interamente acustico in una rivisitazione dei loro successi che propone una visione più intima e che si prefigge di "arrivare" al pubblico non grazie ai decibel alle

distorsioni della chitarra o all'abbagliante scenografia ma attraverso nuove sonorità e una nuova chiave di ascolto delle loro canzoni. Per questa nuova avventura i Subsonica hanno scelto i teatri del centro-sud Italia. L'unica tappa in Puglia sarà il domani sera al Teatro Impero di Brindisi. La band, formatasi a Torino nel 1996, ha all'attivo 5 album, innumerevoli tour ed una fan base tra le più attive e numerose d'Italia; i loro concerti sono considerati tra i migliori live italiani, sempre gremiti di fans. Universalmente nota per i live fisici e adrenalinici, ha deciso di mostrarsi in una nuova veste e di svelare la sua anima più intimista e suggestiva. In questa inedita chiave verranno reinterpretati molti tra i brani più noti del repertorio “storico”, insieme alle canzoni del recente album: Eden


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Cinema

venerdì 9 dicembre 2011

Puglia d’oggi

LE NEVI DEL KILIMANGIARO - L’ultima pellicola del regista francese Roberto Guédiguian

Tra precariato e sentimenti nell’atmosfera di Marsiglia di MICHELE FALCONE Ispirato all'opera di Victor Hugo La povera gente, Le nevi del Kilimangiaro, ultimo lavoro del marsigliese Robert Guediguian é una favola moderna, una commedia popolare sulla pietà che colpisce al cuore. Ambientato come sempre, nel sud della Francia, set naturale di tutte le sue pellicole, Guediguian ripropone un intenso dramma a tinte oscure dove una comunità operaia portuale é costretta per un taglio al personale a vivere in una situazione di precarietà. Michel ( Jean-Pierre Daroussin) capo sindacalista decide di estrarre pubblicamente il nome dei licenziati e per solidarietà anche il suo contro il consiglio dei colleghi ed amici. Si troverà cosí triste e

Una scena del film senza lavoro, ma felicemente appoggiato da una meravigliosa famiglia che gli sarà sempre accanto. Ma, quando un giorno viene rapinato, e scopre che uno dei malfattori é proprio un suo giovane collega licenziato insieme a lui va in crisi e decide di denunciarlo. Questo ultimo film di Guédiguian riesce ad equilibrare in modo perfetto la parte poetica e cinematografica con l'argo-

mentazione politica che affronta. Il regista marsigliese è tornato nel suo quartiere d'origine, l'Estaque, per fare il punto della situazione sociale, mettendo in scena il contrasto fra la generazione di Michel e quella successiva, in un periodo in cui esperti politici e sindacali hanno rilevato che siamo di fronte ad un arretramento, poiché è la prima volta nella storia che i figli rischiano

di vivere peggio dei propri genitori. Grazie ad una fotografia calda e serena, incorniciata dal mare e dal sole marsigliese, e un'interpretazione favolosa dei due protagonisti Ascaride e Darroussin, fanno di questo film un quadro imperdibile e attualissimo della nostra società, un apologo sul male di vivere, sulle sopraffazioni e sulle difficoltà quotidiane; ma Guediguain é un ottimista, il suo cinema ha sempre un lieto fine, come accade nei suoi precedenti e bellissimi Mariusse e Jannette, Marie Joe e i suoi 2 amori o La ville et tranquille, non buonista, ma generoso, comprensivo, ottimista come avviene parallelamente nel miracoloso ultimo film di Kaurismaki, tanto da sembrare affini per l'argomento trattato, il tutto é messo in scena con sensibilità e leggerezza come a sfidare i momenti tragici della vita.

La locandina del film

LA SCHEDA TITOLO: Le nevi del Kilimangiaro. REGIA: Robert Guédiguian SCENEGGIATURA: Robert Guédiguian, JeanLouis Milesi ATTORI: Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet. PRODUZIONE: Agat Films & Cie, Ex Nihilo, France 3 Cinéma DISTRIBUZIONE: Sacher Distribuzione PAESE: Francia 2011 GENERE: Drammatico DURATA: 107 Min


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