Programma di paola sindaco

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“Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.” Marco Polo

PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO DOMENICO DI PAOLA Quando non immaginavo un mio impegno politico per la Città, guardavo con insofferenza ai programmi retorici e intrisi di propaganda che caratterizzavano ogni tornata elettorale. La decisione di candidarmi a sindaco di Bari non mi ha fatto cambiare idea; perciò continuerò a esprimermi come un cittadino qualunque anche nella costruzione del programma politico-amministrativo. Un PROGRAMMA non può essere un elenco di buone intenzioni e di proposte astratte e di difficile fattibilità. La mia proposta per Bari nasce da un’analisi condotta con metodo scientifico che ha rilevato bisogni, aspettative e timori dei cittadini e della quale si allega una sintesi significativa. La mia lunga esperienza di lavoro, che mi ha condotto a realizzare progetti complessi e a volte molto ambiziosi, mi ha infatto insegnato che per raggiungere gli obiettivi è necessario partire da un’approfondita conoscenza del contesto, per poi procedere con metodo e perseveranza, coinvolgendo e motivando le persone e confrontandosi con tutti quelli che possono contribuire alla realizzazione dei progetti. La mia Proposta per Bari parte da una certezza: la nostra è una città su cui vale ancora la pena di scommettere. La bellezza del nostro mare, su cui si affaccia il borgo antico con chiese ricche di storia e tradizioni; il porto, origine della nostra crescita economica e demografica; una classe imprenditoriale e commerciale che ha saputo mettere a frutto la sua “levantinità” guardando le sponde mediterranee come una grande opportunità d’internazionalizzazione cui fecero seguire la realizzazione della più grande Fiera del Mezzogiorno. Le nostre imprese industriali che hanno dimostrato che anche al sud si produce eccellenza. La cultura che i nostri antenati hanno alimentato realizzando teatri per rispondere alla domanda di cittadini che amavano a tal punto l’opera da considerare insufficiente il Teatro Piccinni e spingere l’Amministrazione comunale dell’epoca ad adottare una formula che coinvolse i privati, una sorta di finanza di progetto ante litteram, regalandoci il Teatro Petruzzelli.

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Alla base della mia Proposta per Bari un’approfondita analisi dei bisogni, aspettative e timori dei cittadini

La nostra è una città su cui vale ancora la pena di scommettere:  per la sua bellezza  per l’intraprendenza dei suoi cittadini  per l’amore per la cultura trasmessaci dai nostri antenati


Questa grande tradizione deve oggi ispirare un Programma che fa proprie per Bari le sfide della modernità: sostenibilità, inclusione sociale, innovazione e semplificazione. Un Programma che punta a dare alla Città una pubblica amministrazione trasparente che faccia perno sulla qualità attraverso una chiara individuazione delle responsabilità e valutazione dei risultati.

Far proprie per Bari le sfide della modernità: SOSTENIBILITA’ INCLUSIONE SOCIALE INNOVAZIONE e SEMPLIFICAZIONE

La scadenza più urgente è ora, anche per evitare di ripetere il copione delle promesse non mantenute cui abbiamo assistito negli ultimi dieci anni, quella di selezionare i progetti per la prossima legislatura con il criterio della rilevanza sociale e insieme della fattibilità tecnica ed economica in tempi ragionevoli. Certo le risorse finanziarie sono limitate, ma è proprio per questo che bisogna compiere scelte chiare e avere il coraggio di reinventarsi. Per esempio facendo in modo che gli investimenti pubblici siano valutati in conformità a un metodo economico che preveda anche la loro gestione e sostenibilità nel tempo. La politica serve a compiere delle scelte. Il suo dovere è di ridurre le complessità in modo da dare ai cittadini una visione chiara delle eventuali diverse opzioni. Per questo porterò avanti l’idea della stesura di un bilancio partecipato, e proprio sulla partecipazione alle scelte intendo improntare il lavoro mio e della maggioranza che mi sostiene. Ciò che propongo è una rivoluzione degli strumenti per raggiungere gli obiettivi che un sindaco è chiamato a perseguire: migliorare la qualità della vita dei cittadini e attrarre visitatori, turisti, investitori, imprese, nel proprio territorio per migliorare le prospettive economiche, anche integrando il tessuto sociale dei quartieri periferici, facendo ricordare a tutti i baresi di essere cittadini della nostra splendida città. A Bari tutti sanno che migliorare la qualità della vita significa soprattutto risolvere definitivamente l'annoso problema dello smaltimento delle acque e dei liquami, almeno quintuplicare il verde urbano creando un parco per ogni Municipio, intervenire massicciamente sul decoro urbano rifacendo Piazze e marciapiedi, utilizzare per la cultura, le arti e i servizi sociali, i numerosi edifici e contenitori dismessi o male utilizzati della città, intervenire con decisione per rivoluzionare i metodi della raccolta differenziata dei rifiuti mentre oggi siamo in coda alla classifica delle città pugliesi. Dopo aver lavorato tanti anni per dotare la città di una grande infrastruttura moderna come il nuovo aeroporto sono il primo a dare ragione a Ennio Flaiano quando ironizzava sul fatto che in Italia si preferisce sempre l'inaugurazione alla manutenzione. E a Bari abbiamo veramente un grande bisogno di una costante e qualificata manutenzione per rendere la città più bella e vivibile. Alcuni interventi per migliorare la città sono gli stessi ritenuti da tutti necessari anche per attrarre visitatori e nuove imprese. Penso al contenimento della pressione fiscale, alla riduzione dei tempi burocratici per autorizzazioni e

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Il Bilancio partecipato quale strumento per assicurare il coinvolgimento nelle scelte e la trasparenza

Affrontare il problema dello smaltimento delle acque, divenire una città virtuosa per la raccolta differenziata, quintuplicare il verde urbano, recuperare edifici pubblici inutilizzati per migliorare la qualità della vita dei cittadini e attrarre, turisti e investitori Contenimento della pressione fiscale, riduzione dei tempi della burocrazia per autorizzazioni e servizi, piano della mobilità urbana e metropolitana, riqualificazione della costa e potenziamento dell’offerta culturale, per migliorare la Città


fruizione dei servizi, alla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e ai nuovi servizi telematici rivolti al cittadino e all'impresa, alla riqualificazione della costa e del rapporto con il mare, al potenziamento dell'offerta di cultura, servizi avanzati e luoghi del divertimento per ridare a Bari il ruolo di grande attrattore di flussi di cittadini della Puglia o di turisti. Altri interventi vanno invece realizzati con l'obiettivo specifico di sviluppare un’economia oggi stagnante. Penso alla rigenerazione urbana come occasione di rilancio delle imprese edili, a favorire la realizzazione di Distretti urbani del commercio barese e a un intervento urgente per migliorare le possibilità di localizzazione d'impresa e le condizioni di lavoro delle aziende esistenti anche attraverso una rivoluzione dell'attuale Consorzio ASI, permettendo al territorio della Zona Industriale di rivivere i fasti degli anni ‘70. Senza dimenticare aree fondamentali per lo sviluppo integrato della città come quella dello “Stadio delle Vittorie”, dell’ ”ex Stanic”, del Lungomare Sud fino a S. Giorgio.

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Rigenerazione urbana, Distretti urbani del commercio e ristrutturazione completa dell’attuale Consorzio ASI, alcuni degli interventi per sviluppare l’economia della Città


IL COMUNE CHE VOGLIAMO Riassetto istituzionale, decentramento amministrativo e città metropolitana Il 25 maggio non si elegge solo il Sindaco di Bari. Il superamento della Provincia di Bari quale ente locale intermedio, la costituzione della Città Metropolitana e l’entrata in funzione di cinque Municipi con la conseguente riorganizzazione della macchina comunale per la messa in atto di un vero processo di decentramento amministrativo, comporteranno un importante cambiamento istituzionale e potranno agevolare una pianificazione territoriale integrata e la sinergia tra tutte le vocazioni e le potenzialità dei territori che compongono l’attuale Provincia. E’ fondamentale che i cittadini sappiano che stanno votando per un sindaco e per un consiglio comunale chiamati a gestire questo grande cambiamento. Sotto il profilo amministrativo nulla sarà come prima. Il nuovo sindaco e la giunta dovranno lavorare non solo per la nostra città ma anche per una Città Metropolitana che, sulla base della recentissima riforma, comprenderà 41 Comuni. Siamo anzi in ritardo poiché le amministrazioni degli altri sette Comuni Metropolitani per le quali non è in corso il rinnovo degli organi elettivi, sono già al lavoro per rispettare la prima complessa scadenza che prevede l’approvazione dello Statuto della Città Metropolitana entro la fine del 2014.

E’ alle porte un importante processo di cambiamento istituzionale: decentramento amministrativo con l’entrata in funzione dei 5 MUNICIPI e la costituzione di BARI CITTA’ METROPOLITANA

Nell’interesse di tutti i cittadini dell’Area Metropolitana, il sindaco di Bari dovrà pianificare, con tutti i sindaci delle altre municipalità, il nuovo assetto istituzionale in modo da ridurre le spese associate agli apparati burocratici mediante la centralizzazione di alcuni servizi, la migliore distribuzione territoriale di altri servizi e infrastrutture, la pianificazione dei trasporti su scala metropolitana. I risparmi conseguiti andranno investiti nell’innovazione digitale per ottenere semplificazione e velocità dei procedimenti e migliore accessibilità dei servizi, riducendo lungaggini e disagi per i cittadini e le imprese. Questo percorso, che considero fondamentale nell’azione politica della prossima amministrazione, dovrà essere perseguito operando un ridisegno istituzionale complessivo, e di un riordino che produca una semplificazione e uno snellimento delle funzioni di tutti i municipi metropolitani, applicando il paradigma della “smart city” per il ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori della città. Particolare attenzione sarà riservata alla coesione interna della Città promuovendo interventi di “innovazione sociale” per l’inclusione dei segmenti di popolazione più fragile e per le aree e i quartieri più degradati.

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Ridisegno istituzionale complessivo e riordino con l’obiettivo di semplificare e snellire le funzioni di tutti i Municipi


Penso a una Città Metropolitana che sia europea tra le città metropolitane dell’Unione Europea e mediterranea tra le città transfrontaliere pronta a cogliere tutte le opportunità di sviluppo.

Riorganizzazione della macchina comunale Nessun vero sviluppo è possibile senza una profonda riorganizzazione della “macchina” amministrativa. Infatti, pur nella generalizzata crisi del rapporto tra cittadini e istituzioni non vi è dubbio che il Comune sia l’istituzione verso cui i cittadini hanno maggiori attese; in esso vedono l’avamposto dello Stato, o meglio il primo luogo comune a tutti. La mia idea è di fare del Municipio, a iniziare dall’utilizzo dei suoi spazi, MENO PALAZZO e PIU’ CASA COMUNE. Questo tema di come il Comune interpreta il proprio ruolo è direttamente collegato con quello della partecipazione. Un’Amministrazione più aperta e permeabile è la condizione irrinunciabile per attivare e valorizzare lo spirito civico presupposto indispensabile perché il Comune possa esercitare fino in fondo la sua funzione.

Un’Amministrazione comunale aperta per attivare e valorizzare lo spirito civico

Per quanto riguarda le imprese queste chiedono prima di tutto certezza e semplificazione. Va detto che una parte di semplificazione attiene alla competenza dello Stato. Vi sono tuttavia delle competenze esclusive del Comune sulle quali ci sono ampi margini di miglioramento in termini di semplificazione o unicità e lunghezza dei procedimenti. Soprattutto il nostro impegno sarà volto a incidere sui tempi delle autorizzazioni urbanistiche e su quello delle altre autorizzazioni per l’esercizio delle attività produttive.

Regole certe per Incidere sui tempi delle autorizzazioni urbanistiche e sui tempi e le modalità di tutte le altre autorizzazioni

Le nuove tecnologie digitali sono state utilizzate solo parzialmente per produrre una complessiva innovazione del sistema: verso l’interno, mediante l’introduzione dei procedimenti amministrativi, e verso la società, moltiplicando i servizi erogati telematicamente e comunque accessibili senza dispendio di tempo ed energie da parte di cittadini e imprese.

Inserimento e utilizzo delle nuove tecnologie digitali per ottimizzare i processi amministrativi e migliorare i servizi ai cittadini

L’organizzazione della macchina comunale dovrà essere coerente con gli obiettivi della nuova direzione di marcia. Circolarità delle informazioni, cooperazione e approccio integrato dovranno contraddistinguere un nuovo modo di lavorare. La conferenza dei dirigenti dovrà essere un luogo codificato e attuato costantemente al pari dei lavori della Giunta. Questo importante cambio di passo impone un investimento nell’organizzazione della struttura amministrativa comunale. Nei primi sei mesi di mandato avvieremo un’analisi tecnica sul tema della migliore connessione tra servizi comunali e città. Una verifica volta anche a valorizzare il lavoro dei dirigenti, legando l’indennità di rendimento al raggiungimento degli obiettivi fissati a inizio anno e alla soddisfazione dei

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Indennità di rendimento dei dirigenti legata anche alla verifica della soddisfazione dei cittadini testata attraverso periodiche iniziative di customer satisfaction


cittadini per i singoli servizi da testare attraverso iniziative periodiche di customer satisfaction. L’obiettivo dell’ottimizzazione dei servizi impone l’attivazione di un processo di coinvolgimento e d’investimento che interessi tutto il capitale umano comunale. Svilupperemo e adotteremo un importante programma di formazione e aggiornamento professionale dedicato ai dipendenti del Comune che ci vedrà impegnati nella richiesta alla Regione di specifiche risorse che attingano alla nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Perché non si può investire nel futuro di una comunità se non s’investe prima di tutto su coloro che sono mente e braccio operativo dell’Amministrazione. L’azione formativa si rende inoltre imprescindibile per affrontare in maniera adeguata i cambiamenti che interesseranno la struttura comunale a seguito del decentramento amministrativo legato all’entrata in funzione dei cinque Municipi e delle nuove e complesse funzioni che si aggiungeranno a seguito della costituzione di Bari Città Metropolitana.

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Promuovere e rendere strutturale un importante programma di formazione e aggiornamento professionale per i dipendenti del Comune


QUALITA’ URBANA, CASA, MOBILITA’ E AMBIENTE La qualità urbana e i grandi progetti Prima di affrontare, se pur con la sintesi che questo documento richiede, i temi urbanistici premetto che la mia idea di città si declina attorno a due termini: sviluppo e qualità urbana. Non può esserci vero sviluppo senza considerare la qualità urbana quale precondizione poiché è quest’ultima che favorisce l’instaurarsi delle relazioni sociali e quindi la coesione e qualità sociale della comunità.

QUALITA’ URBANA e SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE quale precondizioni dello SVILUPPO della Città

Fra i compiti complessi che il prossimo governo comunale dovrà affrontare, vi è quello della definizione e approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale. Il nuovo piano di governo del territorio sarà il progetto che la nostra comunità sceglierà di darsi guardando al futuro e quindi alla dimensione metropolitana. Progettare la Bari che vogliamo, significherà quindi sentirci parte di una grande Area per affrontare problemi e cogliere opportunità proprie di quella che si appresta a divenire la quinta Città metropolitana d’Italia. Poiché aria e acqua non si fermano ai confini amministrativi; perché i problemi del traffico, dei trasporti pubblici e dei parcheggi hanno ragioni che vanno oltre la tangenziale.

Progettare la Bari che vogliamo guardando alla dimensione metropolitana per coglierne tutte le opportunità

Affrontare le sfide dello sviluppo urbano renderà indispensabili dialogo e alleanza, vorrà dire costruire e siglare un grande patto federativo con gli altri comuni. Ma significherà anche darsi precisi criteri guida che per me vuol dire prima di tutto adottare la sostenibilità ambientale quale invariante, perché ambiente e salute sono beni comuni, obiettivi ed elementi essenziali di tutte le politiche. Ecco perché è imprescindibile la riqualificazione delle aree abbandonate dei quartieri. Le scelte in termini urbanistici sono troppo complesse e articolate per essere contenute in un documento come il Programma del Sindaco. In questa sede mi limiterò, quindi, a illustrare solo alcune idee su temi importanti che non sono frutto di suggestioni di un cittadino sognatore ma di una reale istruttoria operata con i tanti che in questo entusiasmante periodo di impegno elettorale mi hanno affiancato. La prima proposta è di vivere Bari non più come una città sul mare ma come una città di mare. Questo significa investire in un progetto che tenda alla realizzazione della grande riviera da Santo Spirito a Torre a Mare, un importante investimento, da mettere a sistema con le aree dei quartieri più interni (Catino, Enziteto, Carbonara due, Ceglie Loseto, e San Paolo per citarne alcuni), che non potrà prescindere dall’affrontare e risolvere una volta per tutte la criticità delle acque nere e delle acque bianche con i loro oltre venti riversamenti in mare. Rispetto a questo tema un invito all’approfondimento attraverso la lettura del focus: “Le criticità del sistema fognario della città di Bari” contenuto nel box che segue.

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Vivere Bari non più come una città sul mare ma come una città di mare investendo nel Progetto di una grande riviera che rende imprescindibile risolvere il problema delle acque bianche e di quelle nere


Focus: Le criticità del sistema fognario della città di Bari La città di Bari, da diversi decenni, è dotata di una rete di raccolta delle acque meteoriche e di un sistema di collettamento dei reflui urbani. Le due reti, più comunemente chiamate rispettivamente rete del sistema fognario di acque bianche, quella di raccolta delle piogge, e rete del sistema fognario di acque nere, quella di raccolta degli scarichi cittadini, nascevano, nelle intenzioni progettuali, a flussi separati per la gran parte della città. Tale soluzione, nella sua attuazione, poteva consentire lo scarico diretto in mare, in forma distribuita lungo la linea di costa della città, delle acque di pioggia (acque bianche), mentre conferire i reflui urbani (acque nere) ai due depuratori operanti nel territorio comunale di Bari. Tali due reti separate trovavano dei punti di coesistenza in alcuni pozzetti d’ispezione, all’interno dei quali si poteva visivamente verificare il regolare scorrimento, separato, dei due flussi. Tuttavia, col passare degli anni e con l’accrescersi dell’estensione urbana, le condotte originarie, raramente ampliate nel corso degli anni, sono diventate insufficienti a sostenere le portate in esse confluite, creando disagi in praticamente tutti i quartieri della città, spesso allagati in occasione delle piogge stagionali. Per tale ragione, in maniera sempre più sistematica, in corrispondenza di diversi pozzetti d’ispezione, per tracimazione delle tubazioni ormai insufficienti, avviene il travaso delle acque nere nelle tubazioni, di diametro più grosso, poste ad accogliere originariamente le sole acque bianche. Di conseguenza, da ormai molti anni, si determina un sistematico sversamento delle acque nere, trasportate della rete di acque bianche, lungo la linea di costa della città, soprattutto in occasione degli eventi meteorici rilevanti, durante i quali le acque bianche, raccolte in superficie, trascinano verso il mare i liquami di acque nere travasate in corrispondenza dei pozzetti d’ispezione. Tale situazione rende il lungomare Barese sicuramente un ambiente inospitale e malsano per quanti volessero bagnarsi o anche praticare piacevoli attività quali canottaggio, pesca, nuoto, ecc. Di tali scarichi diretti in mare, purtroppo, se ne contano circa venti, ma particolarmente rilevante è lo scarico ubicato lungo via Matteotti, il quale scarica, al verificarsi di tali eventi piovosi, la portata proveniente dal sistema di collettamento di tutte le acque a monte della ferrovia costituito dal canale sottostante il piano stradale di via Capruzzi, direttamente in mare. Tali grandi criticità perdurano ormai dagli anni settanta, quando si è avuto lo sviluppo edilizio dell'abitato con i rione Carrassi, San Pasquale e Poggiofranco ed i cui apporti civili hanno modificato di fatto la iniziale funzione di detta canalizzazione tesa alla salvaguardia dell'asse ferroviario dalle sole acque meteoriche. Tale problema manifesta una duplice inammissibile criticità: la prima legata al versamento di liquami direttamente in mare, senza alcun meccanismo di trattamento negli appositi impianti; la seconda allo sversamento diretto delle acque di pioggia lungo la medesima linea di costa, anch’esse senza essere sottoposte ad alcun trattamento. Anche per queste ultime, si è dimostrato che in esse, soprattutto nei primi minuti del loro deflusso (acque cosiddette di prima pioggia), scorrano quantità d’inquinanti, raccolti dai piani stradali, di enorme pericolosità ambientale. Al fine di dare definitiva soluzione a tale inammissibile situazione, l’intervento che si prospetta dovrebbe prevedere:  la riduzione degli apporti di acque meteoriche provenienti a monte della ferrovia, proprio al collettore di via Capruzzi, creando un nuovo sistema separato di intercettazione delle acque meteoriche, da disporre lungo le vie

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mediane della città e che conferiscano tali acque verso le due lame periferiche del centro abitato denominate torrente Picone e Lama San Giorgio;  la ristrutturazione del canale sito in Via Capruzzi creando all'interno comparti separati delle acque nere queste ultime da inviare direttamente all' impianto di depurazione di Bari EST attraverso l'attuale rete di collettamento;  la creazione di vasche di trattamento delle acque di pioggia, in corrispondenza degli scarichi diretti in mare, che consentano lo sversamento di acque opportunamente depurate. Tali interventi devono meritare grande attenzione da parte della prossima Amministrazione Comunale, perché possono realmente determinare il rilancio e la rivalutazione dell’intera linea di costa di Bari, patrimonio inestimabile di potenzialità anche turistiche. Inoltre, l’attuale sistema di raccolta delle acque, sia pur ingegnoso per i tempi della sua costruzione, viola sistematicamente e quotidianamente le leggi in materia di rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema, rendendo attualmente la città fuorilegge e colpevole di gravi, ricorrenti e reiterati crimini ambientali. Nel processo di valorizzazione della risorsa del mare e della rigenerazione di tutta la fascia costiera da Santo Spirito a Torre a Mare che vede quale nodo cerniera l’integrazione del tessuto urbano del centro cittadino e del borgo antico, un aspetto cardine è destinato a rivestire l’hub portuale barese. Il Porto di Bari, fino ad oggi, ha vissuto una vita propria, totalmente avulsa dal contesto cittadino, in quanto racchiuso in sé stesso per via di una separazione fisica delineata dal muro di cinta, che quasi ne rappresenta un limite invalicabile. E così il Porto, che vive nella pancia della città, si è sviluppato senza tener conto delle esigenze della città e Bari si è sviluppata guardando il porto quasi con indifferenza e considerandolo come fosse un’inutile appendice della città. In realtà, a ben vedere, il Porto rappresenta l’unica porzione di territorio pulsante sul mare, al di là della strada che costeggia il lungomare, e, in particolare, viene a costituire la naturale estensione del territorio del centro urbano, che è cresciuto nel recente passato inglobando il centro storico ormai riqualificato, che sente il forte bisogno di riappropriarsi del water front che oggi appartiene proprio al territorio portuale. Anche su questo tema per chi volesse entrare nel merito della proposta l’invito è alla lettura del focus: “La riviera barese e l’integrazione Porto-Città” contenuto nel box che segue.

Focus: “La riviera barese e l’integrazione Porto-Città” Per dare vita al progetto di integrazione urbana tra il porto e la città, è necessario ridisegnare il Piano Regolatore Portuale (che risale al 1963) in relazione al PUG della Città di Bari, partendo dalla funzionalizzazione dei piazzali e delle banchine portuali in vista del completamento della colmata di Marisabella; pertanto, si rende necessaria una stretta collaborazione tra l’Autorità Portuale del Levante ed il Comune di Bari, come peraltro richiede la Legge 84/94.

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Il Porto come naturale estensione del centro urbano che sente un forte bisogno di riappropriarsi del water front che oggi appartiene solo al territorio portuale


Trasferendo il traffico commerciale sul grande piazzale di Marisabella, dove si svilupperanno anche i traffici delle merci di cabotaggio e quelli provenienti dalle autostrade del mare, e connettendo il polmone di Marisabella con le principali arterie stradali e con l’interporto, è prioritario realizzare nel tempo più breve possibile la cosiddetta strada camionale, per consentire l’afflusso ed il deflusso rapido dei mezzi pesanti, in maniera tale da evitare le attuali congestioni all’interno del porto e lungo le strade cittadine che attraversano parti fortemente urbanizzate della città. L’obiettivo è di completare il network delle infrastrutture strategiche: aeroporto, porto, interporto, sistema e nodo ferroviario. Per realizzare la camionale, bisogna far leva sull’attuale programmazione comunitaria, che si fonda sulla formula del Partenariato Pubblico Privato, ossia sull’apporto di capitale privato anche eventualmente utilizzando lo strumento finanziario dei project bonds, ossia di strumenti di garanzia delle emissioni di obbligazioni legate alla realizzazione d’infrastrutture che prevedano il coinvolgimento di operatori privati. La remunerazione del capitale investito potrebbe ottenersi attraverso l’utilizzo a pedaggio della camionale (che i mezzi pesanti sarebbero obbligati a percorrere) e attraverso la concessione di aree ubicate lungo l’asse viario e/o sul piazzale di Marisabella, sulle quali poter realizzare servizi di supporto al traffico pesante, quale stazione di servizio, autolavaggio, officina, ostello, centro commerciale, ristorante, bar, ecc., e servizi di parcheggio sul piazzale di Marisabella. La citata configurazione del piazzale e delle banchine di Marisabella, che comprende anche il molo Pizzoli, consentirà di rifunzionalizzare le banchine che gravitano intorno alla Stazione Marittima San Vito e al Terminal Crociere, e quelle della Darsena di Ponente e della Darsena di Levante, che saranno dedicate interamente al traffico passeggeri dei traghetti e delle crociere. In tal modo, confinando le attività di security in corrispondenza dei varchi situati in adiacenza alle banchine, si potrà abbattere la barriera costituita dalla cancellata e dal muro di cinta portuale, a partire dalle vicinanze del varco Pizzoli e fino ad oltre il varco Capitaneria, all’altezza del complesso di Santa Scolastica. Tale rilevante porzione di area portuale, finalmente liberata dalla barriera doganale, potrà divenire oggetto di un grande progetto di rigenerazione urbana che prevederà l’insediamento di attrezzature turistiche, la creazione di attività commerciali, sportive, ricreative e per il tempo libero, e la realizzazione di ampi spazi a verde attrezzati e di strutture per eventi e attività culturali. A queste ultime sarà dedicato anche l’antico Palazzo delle Dogane, che diventerà il simbolo dell’integrazione territoriale, economica e sociale del porto con la città, per via della sua posizione strategica e della sua futura destinazione anche a centro congressi. Nella rigenerazione urbana sarà posta particolare attenzione a un basso consumo del suolo, andando a recuperare molte aree ed edifici dismessi e degradati esistenti attualmente nel porto, nonché alla qualità edilizia e al decoro urbano. In questa zona portuale, che sarà aperta alla città, sarà possibile anche realizzare il grande porto turistico che la città di Bari attende ormai da moltissimi anni, essendovi anche una grande disponibilità di aree da destinare a servizi per i mega yacht e, in generale, per la nautica da diporto. Sia in quest’area sia in quella ubicata sul molo San Cataldo, con le relative banchine dedicate, potrà essere creata una connessione territoriale e funzionale con la Fiera del Levante, in corso di privatizzazione, anche al fine garantire per l’intero arco dell’anno un’elevata massa critica di turisti, visitatori e utenti di un sistema integrato più ampio porto-fiera-città.

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La Bari internazionale, così delineata, potrà essere scenario di grandi eventi legati alla cultura e al turismo, anche a quello legato ai giganti del mare, le grandi navi da crociera. Già nel 2009 l’organizzazione mondiale Seatrade, leader nella creazione delle più importanti fiere al mondo dedicate alle crociere, ai traghetti e ai maxi yacht (tra cui il Seatrade di Miami), ha manifestato la volontà di realizzare, a Bari, un importante evento mai realizzato in Italia (negli anni precedenti in Gran Bretagna, Argentina, Giappone, Malta, Grecia, Singapore e Dubai). Tal evento potrà essere finalmente realizzato. Oltre a questo, Bari, quale importante hub crocieristico del Mediterraneo, dovrà essere scenario, per la prima volta, del varo di una grande nave da crociera, che rappresenta un evento rilevantissimo che attira ogni volta l’attenzione di tutti gli operatori, gli stakeholder e i media internazionali. Al turismo crocieristico va necessariamente legato il turismo short-break: la città di Bari, le sue eccellenze culturali e religiose (con il veneratissimo San Nicola), l’enogastronomia, i mercati, lo shopping, l’artigianato, la pesca, le risorse ambientali, l’accoglienza, rappresentano senz’altro punti di forza su cui incardinare azioni mirate per far sostare, per qualche giorno, sul nostro territorio, le centinaia di migliaia di crocieristi che si imbarcano o che sbarcano al porto di Bari. Un turista soddisfatto, in molti casi, ha il desiderio di tornare a visitare lo stesso posto e, comunque, rappresenta uno strumento di promozione formidabile e, allo stesso tempo, economico, in grado, con il solo “passa parola”, di valorizzare turisticamente e con rara efficacia il territorio. La migliore accoglienza deve essere realizzata attraverso il coordinamento istituzionale, la realizzazione di un piano per l’accoglienza e la sincronizzazione dei tempi della città. Anche l’ambiente deve essere visto come un fattore d’integrazione porto-città. Le autostrade del mare per decongestionare le principali arterie stradali, la sperimentazione di linee marittime per il trasporto persone (metrò del mare) tra Bari e le cittadine che si affacciano sulla costa a nord e a sud di Bari, l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia e della cogenerazione, l’efficientemento energetico negli edifici, l’elettrificazione delle banchine portuali, la mobilità elettrica di merci e passeggeri, l’utilizzo di tecnologie ICT per migliorare i servizi di trasporto e la realizzazione di percorsi sicuri pedonali e ciclabili, e di vaste aree a verde, rappresentano il cardine del futuro progetto di apertura e cucitura del porto con la città, che darà la possibilità di cogliere anche le opportunità derivanti dalla green economy. Bari Porto Green significherà Bari Città Green. Non servirà dire Bari come Barcellona, come Amburgo o come Rio de Janeiro, Bari sarà Bari. E la sua rinascita sarà di una città proiettata interamente sul mare. A questo grande progetto si collega l’opportunità di valorizzare porzioni importanti di territorio oggi ancora ostaggio delle rotaie ma che la realizzazione del progetto del “nodo ferroviario” restituirà alla città e che obbligheranno a scelte condivise.

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La Caserma Rossani: parte a nord pronta ad una quasi immediata fruizione a verde pubblico; parte a sud da riqualificare per una possibile destinazione a sede di Accademia delle Belle Arti, Museo di Arte contemporanea, riservando luoghi per associazioni di arti e mestieri


E parlando di grandi opere di riqualificazione non possiamo non affrontare l’opportunità che offre la Caserma Rossani, sei ettari nel cuore cittadino ancora oggi abbandonati all’incuria dell’amministrazione che è stata recentemente costretta a scelte su sollecitazione di un forte impegno civile da parte di associazioni di cittadini. Divisa in due da una strada chiusa al transito, la parte a nord pronta per una quasi immediata fruizione a verde pubblico, la parte più a sud caratterizzata da una interessante disposizione urbana di edifici sì fatiscenti ma anche interessanti ai fini del recupero. Un recupero che, nel rispetto delle opinioni dei cittadini, e fermo restando l’impegno a non aumentare di un metro cubo le volumetrie, potrebbe ospitare la sede di un Grande museo di Arte contemporanea, e destinare spazi all’Accademia delle Belle Arti, riservando luoghi per le associazioni di arti e mestieri. Un’altra grande realizzazione sarà quella che vedrà finalmente attuato il Progetto della Cittadella della Giustizia che, portando celermente a soluzione l’annosa vicenda giudiziaria, consentirà, nella fase di realizzazione, la creazione di opportunità di lavoro fornendo risposte ad una crisi del settore edile quale quella che stiamo vivendo, a opera completata, di disporre finalmente di una struttura adeguata a coloro che operano nel settore della giustizia ed ai cittadini in generale.

La realizzazione della Cittadella della Giustizia quale risposta a un attesa divenuta ormai insostenibile

L’organizzazione in Municipi consentirà di attivare un nuovo modo di governare la Città decentrando le scelte in termini di rigenerazione per realizzare in ciascuno dei cinque Municipi - attraverso le opportunità che offrirà la nuova programmazione FESR 2014- 2020 - iniziative per la riqualificazione e il miglioramento della qualità della vita, creando in ogni ambito municipale nuove centralità, attraverso:  l’inserimento di nuove funzioni che si combinino positivamente con la casa (servizi pubblici di base, negozi di vicinato, spazi per la cultura e l’aggregazione);  la collocazione di attività lavorative e professionali, anche per facilitare l’avvio di nuove esperienze di lavoro e la creazione di nuovi servizi per la comunità;  il risanamento e la cura dello spazio pubblico;  l’inserimento di parrocchie e oratori nel sistema formativo e sociale dell’intero contesto dell’area metropolitana, nello stile ed esempio della fondazione “Giovanni Paolo II”.

Un progetto di Rigenerazione urbana per ciascuno dei 5 Municipi, cogliendo l’opportunità offerta dai Fondi comunitari 2014-2020 per riqualificare parti di città

Più specificatamente sul tema della casa occorre realizzare nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica e migliorare la gestione del patrimonio esistente; sono necessarie regole per incentivare il riuso di appartamenti e uffici inutilizzati. Saranno inoltre sperimentati modelli innovativi sociali e abitativi, quali housing sociale, cohousing, borgo assistito e altre tipologie dell’abitare assistito , finalizzati a soddisfare i bisogni di specifici soggetti-target (giovani, anziani, soggetti in uscita dai servizi sociali, ecc.)

Nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica per far fronte alle nuove povertà e regole per incentivare il riuso di appartamenti ed uffici inutilizzati e sperimentare modelli innovativi sociali e abitativi

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In questo complesso lavoro di riqualificazione le amministrazioni dei Municipi potranno contare su un lavoro di censimento degli edifici comunali non utilizzati o male utilizzati che porterà alla redazione di un Documento - peraltro imposto dalle recentissime norme nazionali - che la nuova Amministrazione dovrà elaborare. Si tratta di oltre 180 beni del patrimonio comunale cui si aggiungono le caserme in via di dismissione di cui bisognerà definire caratteristiche, stato, livello di trasformabilità e possibili destinazioni.

La mobilità Sull’importante tema della mobilità servono pianificazione e interventi di miglioramento delle infrastrutture: un PIANO DELLA MOBILITA’ URBANA E METROPOLITANA, un’attenta valutazione delle alternative e dei loro benefici, il miglioramento della viabilità esistente, il completamento degli investimenti programmati, privilegiando le soluzioni più efficienti e potenziando e migliorando i parcheggi di interscambio. Occorre considerare i trasporti non solo come servizio ma anche come potente vettore di sviluppo economico attraverso investimenti che valorizzino, rendendole raggiungibili, destinazioni in grado di generare nuova domanda. Questo processo volto ridisegnare la mobilità coinvolgerà i cittadini anche su un progetto - più di lungo periodo - che, considerando il nuovo assetto che la Città è destinata ad assumere a seguito della realizzazione del nodo ferroviario, porti alla realizzazione di una metropolitana leggera di superficie che colleghi le marine consentendo l’accesso al mare di quartieri oggi interclusi e nel contempo liberi la parte più prospiciente al mare dal traffico delle automobili. Ma prima ancora sarà necessario accelerare la realizzazione del Parcheggio di Scambio a Lamasinata con i previsti 1.000 posti auto cui sarà collegato il trenino metropolitano (con fermate in Via Quintino Sella e alla Stazione Centrale) e verificare la fattibilità per l’inserimento di un impianto a biomassa che tragga parte dell’alimentazione dalle alghe raccolte al “canalone”. La città che vogliamo è una città che migliora la qualità della vita e dell’aria e nella quale ci si muova facilmente a piedi e in bicicletta e con i mezzi pubblici, utilizzando anche le “lame” che attraversano la città che potrebbero divenire fantastici itinerari per piste ciclabili veramente utili e che abbiano un senso compiuto, anche attraverso la partecipazione di capitali privati. La mobilità sostenibile è condizione indispensabile per una migliore qualità di vita: meno traffico significa aria pulita, meno rumore, spazi pubblici restituiti ai pedoni, sicurezza nelle strade. Bisogna ridurre la congestione e l’uso dell’auto privata in città attraverso un mix di interventi: regolamentazione della sosta e

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Messa a punto del Piano della mobilità a scala urbana e metropolitana che guardi ai trasporti come servizio ma anche come potente vettore di sviluppo economico La smart mobility come bussola per scelte di mobilità sostenibile con un grande hub di scambio bus - treno - aereo

Accelerare la realizzazione del Parcheggio di scambio di Lamasinata e il collegamento alla stazione Centrale con il trenino metropolitano


suo rispetto, integrazione tra parcheggi e car sharing, eco-logistica merci, rete diffusa della ciclabilità. Con particolare riferimento alle piste ciclabili - fino ad oggi realizzate a “macchia di leopardo” seguendo una logica di mostrare che ha portato a realizzazioni che non sembrano orientate verso l’obiettivo di alleggerimento del trasporto su auto o mezzi pubblici - intendiamo impostare le prossime opere partendo da un esame della domanda per varare piste e percorsi ciclabili collegati a precisi centri di domanda. Un esempio in tal senso è quello che vedrebbe la realizzazione di piste ciclabili che colleghino i Poli universitari alle residenze universitarie, che secondo una prima stima potrebbero intercettare flussi di oltre 100 mila utenti fornendo risposte ad un target ben definito di domanda.

Piste ciclabili realizzate partendo dall’analisi di precisi centri di domanda collegando, ad esempio, i Poli universitari alle residenze degli studenti

Il trasporto pubblico deve diventare più rapido, più efficiente. Per farlo partiremo da un’attenta analisi delle modalità di gestione per operare scelte che vadano nel senso di potenziare e rendere più efficienti i servizi, e in prospettiva realizzare una tariffazione di scala metropolitana, integrata e flessibile. Questo tema comporterà una profonda analisi e l’adozione di scelte importanti che intervengano drasticamente sull’Azienda Mobilità e Trasporti Bari [AMTAB] .

Profonda ristrutturazione dell’AMTAB

L’ambiente La città che vogliamo è una città capace di utilizzare le nuove tecnologie in materia di efficientamento energetico e che faccia della riduzione e della raccolta differenziata un obiettivo irrinunciabile. Le città italiane ed europee più moderne hanno compreso da qualche tempo che energia e rifiuti sono due importanti leve del cambiamento. È possibile usare meno energia aumentando l’efficienza, modernizzando gli edifici e creando reti di cogenerazione e teleriscaldamento e applicando a pieno quanto contenuto nel “Patto dei Sindaci” sottoscritto dal Comune di Bari con l’Unione Europea cui ha fatto seguito la redazione del Piano di Azione sull’Energia Sostenibile [PAES], ad oggi in larga parte in attuato. Il nuovo corso dovrà tendere quindi verso una importante riduzione del consumo di energia inquinante favorendo il ricorso alle energie rinnovabili realizzando impianti rinnovabili e/o co-generativi di piccola taglia. In tal modo Bari potrà porsi sulla frontiera dell'innovazione, consentire risparmi alle famiglie e alle imprese, migliorare la qualità dell’aria e rendere più confortevole e sicura la vita dei cittadini. Sui rifiuti, i ritardi pesano sulle prospettive ambientali e di esborso da parte dei cittadini. Occorre un salto di qualità nella raccolta differenziata (oggi è un misero 26%) per centrare l’obiettivo UE e regionale. Servono politiche delle 3R(+1): riduzione, riuso e riciclo, consentendo un effettivo risparmio ai cittadini sul costo economico e sociale della gestione del ciclo dei rifiuti.

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Pieno rispetto di quanto contenuto nel PAES che impegna il Comune di Bari ad un’importante riduzione dei consumi energetici e all’applicazione di energie pulite


Un capitolo importante sarà rappresentato dal rapporto dell’Amministrazione con l’Azienda Municipale di Igiene Urbana [AMIU] che, unitamente alle altre Aziende Municipalizzate, sarà oggetto di un’attenta verifica di inizio mandato. Tale analisi non potrà prescindere da quanto emergerà dalle nuove disposizioni in tema di municipalizzate oggi in discussione a livello nazionale (proposta di riduzione del numero delle Aziende Municipalizzate in Italia da 8.000 a 1.000).

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Deciso salto di qualità e quantità nella raccolta differenziata e approfondita analisi sull’ AMIU


SVILUPPO ECONOMICO E LAVORO La prima emergenza sociale è quella del lavoro. I Comuni non hanno molte leve dirette per creare occupazione, stretti come sono nella morsa della crisi fiscale e dei tagli da parte dello Stato. Ma oggi un programma amministrativo non può che avere come bussola il tentativo di usare tutte le leve dirette e indirette per migliorare la situazione economica. Come può funzionare in concreto questa bussola? Innanzitutto i progetti di opere pubbliche e d’infrastrutture da inserire a finanziamento nel nuovo ciclo di Fondi Comunitari devono essere selezionati in conformità a studi di fattibilità che evidenzino il valore aggiunto economico legato alla loro realizzazione e, possibilmente, l'interesse imprenditoriale di attori economici alla gestione delle opere.

Attrarre investimenti e offrire sbocchi utilizzando Progetti di opere pubbliche e d’infrastrutture selezionate con il criterio del valore aggiunto economico

Poi bisogna condividere con la Regione un approccio che, valorizzando le positive esperienze in materia d’incentivi industriali, punti a finalizzare anche le risorse del Fondo Sociale Europeo al finanziamento delle nuove assunzioni per chi fa progetti di sviluppo o decide di localizzarsi nell'Area.

Destinare parte delle risorse del FSE al finanziamento di nuove assunzioni

Oltre ad attrarre investimenti e offrire sbocchi mediante spesa pubblica qualificata alle aziende esistenti, occorre mettere in opera tutti gli strumenti di semplificazione, digitalizzazione e innovazione dei processi amministrativi per fare di Bari un posto più accogliente per chi intraprende e opera nel territorio.

Fare di Bari un posto più accogliente per chi lavora e investe attraverso la semplificazione e l’innovazione dei processi amministrativi

Nella visione del lavoro amministrativo che qui si propone il Comune e la pubblica amministrazione non possono e non devono sostituirsi alle energie sociali ed imprenditoriali ma devono sostenere e promuovere i loro progetti quando questi si coniugano con l'interesse pubblico. In questa direzione la trasparenza e la partecipazione dei cittadini sono la principale medicina contro le lobbie e i conflitti d’interesse. Sarà attivato un metodo permanente di ascolto e di partecipazione alle decisioni anche mediante una piattaforma informatica in grado di supportare dei veri e propri sondaggi deliberativi. In concreto uno degli impegni più urgenti della nuova Amministrazione sarà di varare in poche settimane i progetti per l’utilizzo delle risorse europee gestite dallo Stato centrale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo urbano, particolarmente delle grandi città metropolitane. Le priorità individuate sono del tutto condivisibili anche per Bari: o sostenere le funzioni e i nuovi servizi della città per i residenti e gli utilizzatori esterni con il massiccio utilizzo delle nuove tecnologie;

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Partecipazione dei cittadini alle decisioni anche attraverso una piattaforma informatica a supporto di veri sondaggi deliberativi


o migliorare i servizi sociali per le fasce fragili della cittadinanza contrastando il disagio e la povertà; o sostenere e attrarre l’insediamento di segmenti pregiati delle filiere produttive favorendo la crescita della offerta di servizi avanzati in grado di migliorare la competitività territoriale. Questa scelta selettiva di obiettivi da parte del Programma Operativo Nazionale per le Aree Metropolitane presuppone poi una forte integrazione con le politiche regionali complementari nel campo dell’infrastrutturazione, dei servizi socioassistenziali di base e degli incentivi per l’attrazione d’impresa e la diffusione nelle filiere produttive della ricerca e dell’innovazione. Mentre però i programmi regionali (POR) avranno tempi più lunghi prima di arrivare alla fase della selezione e del finanziamento dei progetti, occorre nell’immediato scegliere tra le priorità del Programma nazionale per le Città precisi risultati attesi (per esempio la diffusione con obiettivi quantificati di nuovi cittadini utenti da raggiungere di nuovi servizi telematici oppure la presa in carico dal punto di vista socio-sanitario, d’intesa con l’Azienda Sanitaria ed il Policlinico, di una parte dei pazienti cronici più poveri da assistere a domicilio con le nuove tecnologie di telemedicina oltre che con integrazioni di reddito). Tra gli altri obiettivi prioritari che incontrano le scelte del nostro Programma, si richiama anche quello di modernizzare dal punto di vista tecnologico la gestione del traffico, sia attraverso l’adozione di sistemi intelligenti per attuare la bigliettazione unica, sia per perseguire l’obiettivo della riduzione del consumo di energia negli edifici e strutture pubbliche; l’attuazione di programmi di efficientamento energetico renderanno realizzabili anche interventi di riqualificazione del patrimonio comunale e degli edifici scolastici. La situazione molto difficile della situazione di Bilancio del Comune, che destina circa l’83% delle risorse a spese correnti rigide o fisse, obbliga ancor più a uno sforzo progettuale notevole per intercettare finanziamenti statali e comunitari. I punti di forza per lo sviluppo futuro della città e dell’Area Metropolitana derivano dalle funzioni strategiche di Bari già individuate dal Piano Strategico che si riferisce al Programma comunitario 2007-2013: 

Nodo intermodale strategico completo (porto, aeroporto, interporto, scalo ferroviario) potenzialmente in grado di assicurare le relazioni ed i flussi di merci, persone, idee e culture a tutte le scale, da quella globale con particolare riferimento all’Oriente, a quella mediterranea nonché meridionale e regionale; Polo di ricerca e formazione universitaria e postuniversitaria di eccellenza in molti campi del sapere (Politecnico, Università degli Studi, L.U.M, I.A.M); Polo di produzione industriale caratterizzato dalla presenza di grandi gruppi (Bosch, Firestone, Getrag, Marcegaglia, etc.) nonché da un

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Funzioni di Bari individuate dal Piano Strategico che si riferisce al Programma comunitario 2007-2013


dinamico tessuto di piccole e medie imprese che operano anche in campi a forte contenuto tecnologico e innovativo; Luogo di attrazione per flussi turistici che, integrato in un circuito di grande bellezza e varietà ambientale e culturale (dal mare della lunga costa che si estende fino ai confini a sud e a nord della attuale Provincia, a siti Unesco di rilievo nazionale come Alberobello, a Parchi ambientali suggestivi come quello della Murgia ad aree di richiamo internazionale come la Valle d’Itria), può specializzarsi nella attrazione commerciale, congressuale, fieristica e culturale, dando vita ad eventi culturali di richiamo in ogni stagione; Area di servizi di eccellenza nei campi della sanità, della pubblica istruzione, della giustizia e della pubblica amministrazione, oltre che nel campo della cultura, che non deve avere mai colore politico, delle arti e del divertimento, in grado di attrarre ospiti e visitatori.

Ovviamente per svolgere al meglio queste funzioni strategiche occorre migliorare l’efficienza e l’efficacia di tutti i servizi pubblici e promuovere qualità urbane diffuse. Insieme al miglioramento delle condizioni di vita e convivenza dei cittadini baresi, il Programma deve tendere a indirizzare gli investimenti, le infrastrutture e tutte le politiche di spesa in conto capitale per rendere Bari ancora più attrattiva per le imprese, i lavoratori, i visitatori e i turisti. Se non si può creare direttamente lavoro per la diminuzione della spesa pubblica corrente, bisogna cercare di farlo attraverso una politica d’investimenti e progetti finalizzati. Un grande progetto di questo genere dovrà riguardare tutta l’area che comprende lo scalo ferroviario, l’Interporto e la Zona Industriale e dovrà comprendere il miglioramento delle strade, dei servizi comuni, dell’illuminazione, della sicurezza nonché dell’accessibilità ed estetica dei luoghi. Non possiamo avere una delle realtà industriali migliori dell’intero Mezzogiorno e dimenticare questa realtà nella vita quotidiana della Amministrazione.

Modifica della Legge Regionale sulle Zone Industriali in modo da consentire di superare criticità più volte denunciate dagli imprenditori

E’ importante che il Comune, anche rivendicando una modifica della legislazione regionale, si riappropri della funzione di programmazione di tutto il territorio della Zona Industriale mentre occorre affidare direttamente alle imprese ospitate nell’area la gestione quotidiana dei servizi comuni. Un altro importante Progetto di sviluppo dovrà riguardare il settore nevralgico per Bari del commercio. In particolare si dovrà favorire lo sviluppo di Distretti urbani del Commercio, ampliare le zone pedonali e migliorare l’arredo urbano, attuare tutte le politiche di attrazione di flussi verso la città (turismo, congressi, fiere, grandi eventi sportivi e culturali) e garantire una maggiore sicurezza urbana.

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Distretti Urbani del Commercio e condivisione con gli imprenditori delle azioni per sostenere il settore


Per quanto riguarda le aree mercatali sarà sviluppato un “Piano delle aree mercatali” in cui saranno conciliati gli interessi dei cittadini, dei commercianti, degli ambulanti con il Piano del traffico.

BENESSERE, SALUTE, COESIONE SOCIALE Le politiche sociali non sono un costo, ma un investimento. Il nuovo assetto istituzionale con la costituzione delle cinque municipalità inciderà in maniera rilevante sull’organizzazione rendendo i nuovi Municipi protagonisti operativi nell’attuazione degli interventi previsti dal Piano Sociale di Zona 2014-2016. L’Amministrazione che propongo dovrà comunque vedere uniti tutti i Municipi nel rafforzamento e nell’innovazione delle politiche ordinarie dell’abitare e nell’attenzione ai soggetti in condizione di grave disagio rendendo protagonisti il tessuto associativo e l’economia sociale realizzando una vera e stabile “RETE DELLA PROTEZIONE SOCIALE”. La nuova amministrazione riserverà quindi grande attenzione ai rapporti con il Terzo settore e con il sistema del volontariato, anche in un'ottica di sussidiarietà coinvolgendoli in modo non rituale e burocratico, superando le rigidità riscontrate nell’attuazione dei precedenti Piani di Zona, considerandoli partner della progettazione e non solo fornitori. La grave situazione di crisi che stiamo vivendo, impone la definizione dei seguenti Obiettivi primari: Riduzione della marginalità estrema e interventi d’inclusione a favore delle persone senza dimora attraverso:  progetti per il potenziamento della rete dei servizi per il pronto intervento sociale per i senza dimora (esempi: sportelli dedicati per la presa in carico, alloggio temporaneo per adulti in difficoltà, docce e mense, ecc.) Interventi sulle famiglie in condizione di disagio abitativo, attraverso:  interventi di potenziamento del patrimonio e recupero d’immobili per incrementare gli alloggi sociali e i servizi abitativi per categorie fragili per ragioni economiche e sociali;  misure di sostegno ai costi dell’abitare (fuelpoverty, morosità incolpevole);  sostegno all’adeguamento infrastrutturale per il miglioramento dell’abitare a favore di persone con disabilità;  potenziamento dell’anagrafe degli assegnatari dell’edilizia residenziale per contrastare le frodi, migliorare i processi di gestione e favorire l’accesso agli alloggi sociali da parte di categorie deboli.

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Importante processo di delega ai 5 Municipi degli interventi sociali Rendere strutturali i rapporti con il Terzo settore e con il volontariato attraverso la realizzazione della “RETE DELLA PROTEZIONE SOCIALE”


Le politiche per la salute Occorre rilanciare il ruolo della Conferenza dei Sindaci come luogo della proposta di articolazione dei servizi socio-sanitari territoriali richiedendo alla Regione e alle Aziende Sanitarie di tenerne conto nella pianificazione. In particolare per la città di Bari è importante:  garantire a tutti i cittadini, in particolare alle fasce più fragili della popolazione (anziani disabili, malati cronici, bambini, stranieri), una rete diffusa di cure primarie in grado di assicurare equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie e l’accompagnamento nei percorsi di diagnosi, cura e assistenza. Si darà l’indirizzo all’ASL di assicurare in tutti i quartieri una presenza adeguata di medici di medicina generale e di pediatri di famiglia, punti unici di accesso ai servizi per integrare gli aspetti sanitari, socio sanitari e assistenziali, e a promuovere una semplificazione dei percorsi dei cittadini, riducendo gli aspetti burocratici delle prestazioni.  riqualificare l’offerta dei Consultori familiari in rapporto alle caratteristiche della domanda, con riferimento anche all’esigenza di una politica attiva di prevenzione e ascolto dei problemi di disagio e salute dell’età adolescenziale, in rapporto anche con le istituzioni scolastiche. Le politiche per famiglie, le politiche per il riconoscimento delle diversità di genere Gli indirizzi di fondo sono:  investimento sugli asili e le scuole per l’infanzia e sulla loro qualità;  adeguamento degli interventi per le persone non autosufficienti e disabili;  orientamento familiare per le famiglie in difficoltà;  conciliazione cura-lavoro e famiglia-lavoro, soprattutto dopo la fine dell’orario scolastico e nei lunghi periodi di ferie;  sviluppo e sostegno per favorire la residenzialità delle coppie, soprattutto quelle con figli.  misure per la tutela delle unioni civili Le risposte potrebbero essere la creazioni di network di sostegno reciproco tra famiglie (banca del tempo), la valorizzazione del volontariato Le politiche per gli anziani Le principali criticità della vita in età anziana sono legate all’inserimento nel contesto sociale di riferimento, in relazione alla perdita del ruolo familiare, del ruolo sociale e non solo della perdita economica e al bisogno di relazione. Pensionato non sempre coincide con anziano. E’ un enorme giacimento inutilizzato di esperienze e di competenze: commercianti, artigiani, insegnanti e altre professioni intellettuali, e professioni operaie.

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Politiche per la salute: garantire una rete diffusa di cure primarie; riqualificare l’offerta dei Consultori familiari

Politiche per la famiglia e le politiche per il riconoscimento delle diversità di genere: investimenti sugli asili e scuole per l’infanzia; adeguamento degli interventi per persone disabili; conciliazione famiglialavoro; misure per la tutela delle unioni civili

Politiche per gli anziani: enorme giacimento inutilizzato di esperienze e competenze


E’ necessario inoltre sostenere l’aspettativa di vita allargando la sfera di autonomia per la quale è determinante la mobilità effettiva, la raggiungibilità di luoghi di interesse o utili. Proposte da condividere con le associazioni e il terzo settore sono:  un progetto per il tempo libero di nonni e nipoti: convenzioni con cinema e teatri (prezzi ridotti per gli anziani “nonni” che accompagnano i nipoti o comunque bambini);  una pianificazione dei servizi a favore del cittadino anziano (ritiro pensioni, pagamento bollette, etc.) che consenta una rapida ed efficiente fruizione degli stessi in tutti i quartieri della città;  una convenzione con le associazioni dei taxisti per un carnet di buoni a tariffe scontate. Per tutte queste iniziative e le altre proposte che giungeranno dalla partecipazione sia come progettazione che come gestione, avvieremo una stretta collaborazione con le associazioni infatti siamo convinti che il welfare di comunità, cioè l’insieme delle responsabilità e delle azioni dei cittadini, può essere sviluppato a partire dalla esperienza di quanti già operano nel costruire la comunità. Per quanto attiene la non autosufficienza: va aperto un confronto con la Regione che porti a potenziare centri diurni e servizi domiciliari, a sostenere reti di prossimità e le progettualità presenti sul territorio. La priorità va alla rete di Assistenza domiciliare integrata, perché le condizioni psicofisiche dell’anziano risultano meglio salvaguardate se rimane in ambito domestico, integrata dalla istituzione di un Tutor per le famiglie e non solo assistenza per il malato; una rete di strutture di lungodegenza, anche per ricoveri temporanei, in grado di assicurare i servizi se la famiglia e/o i servizi sussidiari non riescono o non possono assicurarli. Le politiche per la disabilità Le politiche di settore non possono essere efficaci se il contesto programmatico è di fatto discriminatorio. Il passo avanti deve avvenire con una consultazione organica delle associazioni effettivamente rappresentative della realtà barese (disabilità fisica, sensoriale, intellettiva) con azioni di coordinamento dei servizi, anche individuando un consigliere comunale di riferimento per le politiche sulla disabilità e rileggendo il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità per promuovere una visione trasversale alle competenze; assumendo l’impegno a organizzare, entro un anno, una conferenza cittadina sui diritti di cittadinanza delle persone con disabilità. Alcune azioni positive e concrete riguardano  mobilità: elaborazione di un Piano Eliminazione Barriere Architettoniche per realizzare un piano per l'accessibilità universale della nostra città sul modello delle grandi metropoli europee;

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Politiche per la disabilità: consultazione organica con le associazioni effettivamente rappresentative per la condivisione delle proposte


servizi: ripensare i Centri diurni, per consentire formazione e preparazione all'inserimento sociale e lavorativo nel territorio di appartenenza; lavoro: riapertura di opportunità lavorative anche in collegamento con le associazioni degli industriali, degli artigiani, della cooperazione sociale. Facilitazione di reti wireless, e fornitura di collegamenti veloci a domicilio per favorire anche esperienze di telelavoro; tempo libero e cultura: revisione accessibilità teatri e impianti sportivi.

Le politiche per lo sport Lo sport è un tema di fondamentale importanza nella vita di qualsiasi città, in tal senso proponiamo di affidare la definizione delle linee programmatiche a un tavolo tecnico composto dall’Amministrazione comunale e dai rappresentanti delle varie associazioni attive nel settore che sviluppi le seguenti linee:  presenza di programmi di avviamento allo sport come strumento per la socializzazione e l’integrazione delle fasce più deboli, con particolare riferimento ad anziani, disabili ed immigrati;  capacità di interagire con le scuole per favorire l’attività di base;  considerare che tutte le società sportive e tutti gli sport sono risorse vitali per il benessere dei cittadini.

Politiche per lo sport: definizione delle linee programmatiche a un tavolo tecnico con i rappresentati delle associazioni

Politiche per gli animali La cura e il rispetto degli animali sarà uno dei temi di cui si occuperà la futura amministrazione. Pertanto lavoreremo ad arginare il fenomeno del randagismo, attraverso gli strumenti di sterilizzazione, iscrizione all'anagrafe canina e inserimento di microchip. In particolare verrà promossa una campagna di informazione e sensibilizzazione al fine di ripristinare un corretto rapporto fra uomo -cane.

LA CITTA’ DELLE DONNE La nuova Amministrazione orienterà le politiche comunali verso l’uguaglianza tra uomini e donne. Decisioni politiche che appaiono neutre rispetto al genere possono avere un impatto diverso sulle donne e sugli uomini anche se tale effetto non è né voluto né previsto, perché esistono diversità sostanziali nella vita delle donne e degli uomini che rafforzano le disparità già esistenti. Molto rilevante è la recente esperienza degli “STATI GENERALI DELLE DONNE”, che ha visto, lo scorso 2,3 e 4 aprile, le donne di Bari, senza distinzioni politiche, confrontarsi sui temi della politica.

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Gli Stati Generali delle Donne come METODO cui tutti dobbiamo ispirarci PER INDIVIDUARE I PROBLEMI E PROPORRE SOLUZIONI.


Il primo importante risultato è l’individuazione di un METODO cui tutti dobbiamo ispirarci PER INDIVIDUARE I PROBLEMI E PROPORRE SOLUZIONI. Il secondo risultato è quello di una vera e propria Piattaforma che, per quanto mi riguarda, condivido pienamente e che costituirà una traccia importante per assumere decisioni sui temi della Pianificazione Urbanistica, sul Lavoro e dinamismi economici e sulla Cultura e i Saperi. Più specificatamente per quanto attiene le politiche l’Amministrazione da me guidata assumerà i seguenti impegni:   

di

genere,

Analisi dell’Impatto rispetto al Genere delle Politiche di governo della città; Bilancio di Genere al fine di organizzare e ristrutturare entrate e uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini; Intervento sui tempi e sui servizi della città teso a promuovere un equilibrato rapporto tra lavoro e cure parentali.

o Adozione di provvedimenti politici e amministrativi per la democrazia paritaria. o Provvedimenti contro la Violenza alle donne.

SICUREZZA URBANA Attenuazione della percezione d’insicurezza dei cittadini, il sentimento di paura deve essere sconfitto: chi ha paura si blocca, non vede come si possa chi lo intimorisce, la paura innalza barriere nei confronti di chi appare diverso o straniero e impedisce il pieno riconoscimento del prossimo. Queste sono le idee base del progetto del Forum italiano sulla Sicurezza Urbana e a quelle esperienze ci vogliamo esplicitamente richiamare. Un concetto di sicurezza globale, che impegni le istituzioni locali, i soggetti associativi in collaborazione anche con le forze dell’ordine. Un sistema di sicurezza che dovrà poter contare sul potenziamento delle infrastrutture attraverso il potenziamento del Sistema di video sorveglianza e il miglioramento dell’illuminazione. Ma che dovrà nel contempo combattere il degrado, promuovere misure che rivitalizzino strade, piazze, quartieri permettano alla cittadinanza e al movimento associativo di riappropriarsi di spazi oggi considerati insicuri. Su questo tema particolare attenzione assumeranno l’informazione e forte dovrà essere il ruolo della scuola che rimane, a questo proposito, un contesto

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Un concetto di sicurezza globale, che impegni le istituzioni locali, i soggetti associativi in collaborazione anche con le forze dell’ordine.


importante perché è nella scuola il giovane sviluppa e radica i principi della tolleranza e della legalità.

SCUOLA E SENSO CIVICO Innanzitutto, l’impegno per la scuola, perché è lo strumento fondamentale per la formazione del cittadino come soggetto cosciente dei propri diritti, dei doveri civici e di relazione sociale. Qualità della scuola, cura del ruolo sociale degli insegnanti, qualità delle strutture (sedi, laboratori, ecc.) rappresentano la priorità.

L’impegno del Comune per la scuola perché è lo strumento fondamentale per la formazione del cittadino

Gli interventi dovranno interessare: o il profilo materiale, cioè della consistenza, del valore, della sicurezza degli ambienti scolastici, attraverso forme di facilitazione, intervento diretto, progettazione e realizzazione integrata di manutenzioni ordinarie e straordinarie; o il profilo educativo, con attività di ricerca, sperimentazione e formazione permanente e inserimento nel programma di studi del ciclo scolastico di competenza comunale dell’EDUCAZIONE CIVICA; o il profilo partecipativo, sostenendo le azioni dei genitori fino al ciclo delle medie inferiori. Inoltre, per quanto attiene i servizi per l’infanzia, questi non sono un costo ma un investimento sul futuro. La quantità dell’offerta di asili nido deve sensibilmente aumentare attraverso una diffusione capillare e ragionata sul territorio ponendosi quale obiettivo quello di consentire ai bimbi di avere la propria scuola distante non oltre un chilometro dalla propria casa.

Servizi per l’infanzia non sono un costo ma un investimento per il futuro

UNIVERSITÀ Su questo tema sarà importante stabilire un rapporto stabile e strutturato tra la Città e I SUOI STUDENTI UNIVERSITARI, consapevoli che le menti pensanti baresi sono la risorsa primaria su cui investire per garantire un futuro a questa città. La città di Bari conta 310.000 residenti e circa 70.000 studenti di cui: Università degli studi di Bari” (circa 60.000 studenti) e “Politecnico di Bari” (circa 11.000 studenti).. In termini percentuali la popolazione studentesca costituisce circa il 22% oltre i docenti ed il personale tecnico amministrativo.

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Stabilire un rapporto stabile tra la Città e la sua Università


Per cogliere a pieno l’importanza che riveste questa fetta di popolazione nel nostro territorio è sufficiente il confronto con il dato percentuale della popolazione studentesca di Roma che si aggira al 7% . La nuova amministrazione comunale farà propri i temi più cari agli studenti: cultura e luoghi ricreativi, servizi sanitari, servizi di trasporto, spazi studio. In particolare, dai numerosi incontri e dibattiti avuti con i rappresentanti della popolazione studentesca sono emerse esigenze ed aspettative sulle quali impegnare progetti e risorse per i prossimi cinque anni. 

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Cultura: promuovere lo sviluppo della cultura fra i giovani stipulando convenzioni con cinema e teatri e/o mediante la distribuzione di ticket che coprano tutta la fascia studentesca, e attivando la Carta comunale dello Studente su modello delle principali città europee [una città che accoglie gli studenti partendo da un benvenuto e da convenzioni]. Servizi sanitari: aprire un confronto con la ASL per l’attivazione di un polo medico di primo soccorso; Servizi di trasporto: è questa, probabilmente, la vera nota dolente Partendo dalle varie residenza universitarie disseminate sull’intero territorio nessuna di esse è collegata attraverso percorsi ciclabili appositamente progettati. Nessuna di esse è direttamente collegata con i poli accademici. Nessuna di esse gode di servizi localizzati e mirati. Tali disservizi costringono gli studenti a limitarsi alla vita di “collegio” disperdendo e rinunciando, di fatto, ad una fonte economica di non poco conto . Attivare un servizio di trasporto notturno (se pur ovviamente ridotti) che permettano un rapido collegamento con il centro città porterebbe ad un ritorno economico per il nostro comune. A questo tema si collega in tema di piste ciclabili collegate a precisi centri di domanda che vedrebbe la realizzazione di piste ciclabili che colleghino i Poli universitari alle residenze universitarie, che secondo una prima stima potrebbero intercettare flussi di oltre 100 mila utenti fornendo risposte ad un target ben definito di domanda. Spazi studio: L’assenza di grandi poli studio coordinati e soprattutto sempre accessibili quantomeno nel “Campus” con la garanzia dei servizi necessari e di ambienti confortevoli e realmente fruibili, continua ad essere ben lontana dalle logiche di una città che vuole definirsi realmente universitaria. A tal fine andrebbero ottimizzati gli spazi vuoti da destinare a palazzo biblioteche-studio” accessibile h24.

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BARI E LA CULTURA Bari e ancora di più Bari Metopolitana, ha un ricchissimo tessuto di istituzioni ed associazioni, di una fiorente industria creativa e culturale, di un vasto mondo di autoproduzione e micro-imprenditorialità artistica e artigianale. La nostra Città è anche ricca di tantissimi contenitori già pensati per fini culturali o in attesa di destinazione. Tutto questo rende necessaria una messa a sistema che supporti, attraverso strutture e infrastrutture, la promozione di progetti anche di respiro internazionale. La cultura dovrà divenire una nuova occasione per Bari nella produzione e promozione di eventi culturali attivando sinergie tra risorse pubbliche e private. Quando parlo di sinergie penso al coinvolgimento dei privati non come semplici portatori di sponsorizzazioni ma quali partner che supportino l’Amministrazione a fare della cultura un’occasione straordinaria per dare impulso alla società ed all’economia barese. E’ necessario moltiplicare i luoghi e le occasioni d’incontro culturale per favorire scambi di conoscenze ma anche per produrre novità culturali attraverso un lavoro comune di strutture diverse tra loro e che guardi con particolare attenzione ai più giovani. Creare opportunità in campo culturale impone quindi nuove forme di gestione e distribuzione delle risorse pubbliche, abbandonando ogni forma di gestione clientelare e i privilegi derivati da rendite di posizione, per promuovere un sano e positivo dinamismo competitivo. Uno dei primi impegni sarà quello di studiare e attuare la messa a sistema delle strutture museali per giungere alla realizzazione di un Polo Museale delle Arti Visive e Plastiche, intendendo per esse pittura, fotografia, incisione, architettura e scultura, e che interesserà il Castello Svevo (Arte moderna), il Teatro Margherita (Scultura e istallazioni), Santa Scolastica (Archeologia), il Palazzo della Provincia (Pinacoteca) con grande potenzialità di sviluppo in considerazione dell’inglobamento dello stesso nella Città Metropolitana, la Sala Murat (Esposizioni) e la Sala del Mutilato (che costituisce un nuovo spazio per il quale definire le destinazioni quali ad esempio le arti visive). Particolare attenzione, sarà riservata alla Caserma Rossani che potrà rappresentare, sempre inserita in questa grande concezione di Polo Museale, un importante spazio per l’arte contemporanea vedendo nello stesso luogo una prestigiosa sede per l’Accademia delle Belle Arti. Il Polo Museale dovrà inoltre essere collegato alle tante e importanti sedi Museali presenti nella Città Metropolitana. Del patrimonio della Città Metropolitana, tra le quali non potrà mancare un Museo che ripercorra i fasti del Gran Premio di Bariche negli anni ’60 ha dato a Bari la risonanza internazionale che merita.

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Investire su un Polo Museale delle Arti Visive e Plastiche


Del patrimonio della Città Metropolitana farà parte altresì la Biblioteca di Santa Teresa dei Maschi. Questa nuova organizzazione di spazi e contenuti dovrà strutturarsi per ospitare, con scadenza biennale, grandi eventi culturali. E’ in questo senso importante ricordare come uno dei più' grandi eventi turistici al Sud in questo secolo è stata la Mostra del Caravaggio tenutasi a Napoli da ottobre 2004 a febbraio 2005. Bari può puntare a questo livello se solo si valorizzano le sue forze ed energie culturali, oltre ai suoi tanti contenitori . Per quanto attiene alle Arti da performance, intendendo per esse il Teatro, la Danza e la Musica, si dovrà tendere verso la promozione di un “Cartellone Unico degli Eventi” cercando di coordinare e anticipare il più possibile le programmazioni per consentirne la vendita anche fuori dall’ambito cittadino sostenendo in particolare le iniziative di produzione, concordando eventualmente la riserva di una parte delle risorse pubbliche a questa tipologia di attività che assicura maggior lavoro agli artisti ed alle professionalità del territorio. (Modello Parigi). A questo assetto di destinazioni si aggiungono le seguenti proposte:  Attribuire all’Assessorato alla Cultura anche la mission di marketing culturale, perché la cultura è un formidabile canale di crescita per i cittadini ma anche di attrazione turistica. Tuttavia perché un programma culturale possa esprimere il massimo della potenzialità attrattiva è necessario che gli enti pubblici co-finanziatori mettano a punto ed approvino un Piano pluriennale per la cultura che se pur attuato con Programmi stagionali consenta agli operatori del settore di pianificare tempestivamente eventi anche di grande respiro che rappresenteranno offerta per i cittadini e occasioni di sviluppo per le imprese culturali e turistiche. Questo ruolo di sviluppo dovrà vedere la partecipazione strutturata dell’Assessorato alla cultura, delle associazioni che lavorano in questo settore e degli altri assessorati le cui attività costituiscono presupposto e sostegno per la realizzazione di una vera economia della cultura.  Rispondere alla domanda di luoghi da destinare alle attività culturali e creative privilegiando il variegato mondo della produzione e diffusione artistica e culturale nell’assegnazione di spazi del demanio comunale, mettendo fine all’indecoroso spreco di luoghi abbandonati.  Facilitare e incentivare l’accessibilità delle iniziative culturali, promuovere il patrimonio artistico e la produzione culturale metropolitana attraverso i vari canali di cui il Comune dispone a partire dalla rete dei trasporti.  Mettere a punto un articolato sistema di governance basato su Linee d’indirizzo per lo sviluppo delle iniziative culturali nella Città Metropolitana che comprendano, tra l’altro, i criteri per la costituzione di due Comitati scientifici, uno delle arti visive e un secondo delle arti da

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Le Arti da performance unite in un “Cartellone Unico degli eventi”


performance, che, grazie alla presenza di alti profili professionali, supportino l’Assessorato nella complessa attività di sviluppo. Realizzazione di un Osservatorio delle attività produttive artistiche della Città Metropolitana che costituisca uno degli strumenti di conoscenza e diffusione delle arti e degli spettacoli sviluppando tale strumento nell’ambito dei progetti di Bari Smart City. In relazione al Progetto “Europa creativa” previsto dalla Programmazione dei Fondi Europei 2014/2020, costituzione di un gruppo di studio pronto per interventi e relazioni con il tessuto culturale della città al fine di istituire e proporre partenariati (il progetto europeo è proprio dedicato alla cultura in vista della valorizzazione del ruolo di artisti, per l’educazione culturale, lo sviluppo del pubblico, la circolazione dei talenti emergenti, la possibilità di una programmazione europea delle attività culturali e la necessità di creare l’ “audience development”, attività rivolte a stimolare e ampliare gli interessi di un pubblico già attivo e stimolare l’interesse in fasce normalmente non interessate alla fruizione di eventi culturali o poco informate.

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Quando ho deciso di candidarmi a Sindaco di Bari pensavo anche di candidarmi alla realizzazione di un sogno. Un sogno che in questi mesi d’incontri fra noi cittadini e con gli esperti ho scoperto essere il sogno di tanti e per descrivere il quale prendo a prestito il brillante scritto di un nostro illustre intellettuale qual è Vito Signorile. “Ho fatto un sogno. Mi ritrovo a passeggiare sul lungomare. Sembrava proprio il nostro ma c’era qualcosa che insinuava qualche dubbio. Panchine e lampioni perfettamente allineati e tutti interi. Non una sola bottiglia di birra, non una carta o una cicca per terra. Aiuole fiorite dai due lati della strada. Vigili urbani sorridenti e impegnati per le informazioni, la tutela dei monumenti, del traffico e dei cittadini. Di tanto in tanto incrociavo gente che mi salutava con calore “Buon giorno Assessore … ha fatto bene, finalmente” …. Ma cosa ho fatto di tanto esaltante? E poi non sono Assessore. Forse non sono nemmeno a Bari. Eppure quello che intravedo a qualche isolato sembra proprio il Margherita e poi…nah! Dderre a la alnze? Pescatori, marinai, venditori perfettamente allineati con la loro mercanzia sulle apposite panche in marmo e cemento, le barche variopinte e quello specchio d’acqua così limpido e odoroso di erbe marine! Tra il Circolo Unione e la bellissima facciata del Margherita, finalmente visibile da tutti i lati, solo una elegante vetrinetta del Comune con un’intestazione “Bari Capitale della Cultura” e con elencati in modo ben visibile e in perfetto ordine alfabetico i Teatri: Abeliano, dell’Anonima, Barium, Di Cagno, Forma, Gran Teatrino, Kismet, Kursal Santalucia, Margherita, Petuzzelli, Piccinni, Piccolo Teatro, Purgatorio, Royal, Teatro delle Arti Visive, teatro della Daza, Teatro dei Musicanti, Teatro del Sedile e poi gli Auditorium: Nino Rota, Santa Teresa dei Maschi, della Vallisa, di tutti gli Istituti Scolastici e a fianco di ciascun nome le rispettive programmazioni del giorno; un elenco di Musei … non posso crederci! Mi immetto in Piazza del Ferrarese e la riscopro grandissima e bellissima. Nessun palco, nessuna tenda, nessun chiasso pubblicitario e finalmente liberata da quell’orribile, invadente, oscurante quinta di ferro arrugginito. Solo un’immagine da cartolina, un invitante squarcio della città vecchia dal quale era stato cancellato anche un altro deturpante “segno di modernità” che un tempo ospitava uffici della Regione Puglia. Ho voglia di tornare a perdermi tra i bei vicoli di Bari vecchia. La gente è affabile, accogliente, come sempre. Si avvertono i buoni odori della cucina tra i vicoli dove ogni uno continua a lavarsi il proprio tratto di stradina. Una civiltà di cui andare orgogliosi. C’è qualche trattoria dal nome inconfondibile, ci sono i Centri di lettura, Associazioni culturali, Gallerie d’Arte, ci sono negozi e botteghe artigiane, gestite da gente che in quelle stradine ci vive da generazioni che fanno rivivere le nostre buone tradizioni, tutelati finanziariamente dal Comune e agevolati da una burocrazia entusiasticamente al servizio del cittadino; basta un clic sul computer e in soli cinque giorni un funzionario ti accompagna passo passo a completare la documentazione per aprire un teatro, un negozio, un Centro Culturale. Il gusto di passeggiare non si esaurisce tra Piazza del Ferrarese e Piazza Mercantile dove giganteggia orgogliosamente lui: Teatro del Sedile! Una vigilessa che conserva sorriso e gentilezza propri delle donne è pronta a spiegare come un tempo il Palazzo del sedile era stato sede del Municipio, poi Teatro e dopo un lungo periodo di uso privato, era finalmente tornato di proprietà comunale e ristrutturato a Teatro. “Brave assessò si fatte bbune” Vabbè grazie , ma per che cosa? – “Come per che cosa? Vedo che te lo stai a guardare come a nu figghie! U tìadre. U sapime tutte che hai fatto il diavolo a quattro e mò pure Bare Vècchie tiene il suo Teatro”. Mi sono risvegliato, confuso, con l’ansia da smarrita identità. Devo verificare. Mi rivesto in fretta e

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corro. Il traffico è disordinato ed irrispettoso di ogni codice. I vigili sono tutti impegnati a controllare grattini e divieti di sosta per la tutela di un importante capitolo di entrata per le casse Comunali. Trovo da parcheggiare all’ingresso del Barion; due vigili urbani sono pronti a controllare la regolarità del grattino mentre le aiuole circostanti sono deturpate da calpestio e vandalismi e invase da bottiglie di birra e buste di plastica che fanno bella mostra di se anche nello specchio d’acqua delle fontane e del mare circostante e completano il maleodorante quadro del tratto di mare che circonda il Margherita ristrutturato eppure già deturpato e circondato da transenne e cartelloni pubblicitari! Svolto l’angolo… Piazza del Ferrarese sembra un decadente luna park di provincia, Piazza Mercantile sembra Mangì e bbive, il Palazzo del Sedile … ancora una pizzeria! L’ansia mi assale e in un baleno mi ritrovo affacciato alla ringhiera del lungomare a pensare alla quantità di Luoghi per la Cultura e lo Spettacolo che sono chiusi, a quanti altri potrebbero diventarlo; penso alla compiaciuta politica neo-burocratica capace di chiudere perfino un quarantaquattrenne Piccolo teatro che diede natali a tanti Attori. Una pagina della “Gazzetta” galleggia tra uno scoglio e la riva; posso leggervi chiaramente: “Bari Candidata a Capitale della Cultura”. Mi sforzo di sorridere a uno stormo di gabbiani. Vito Signorile – 3 febbraio 2014”.

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