Puglia d'oggi n. 37

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 28 ottobre 2011 • anno II n. 37 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

BARI

AUTORITA’ PORTUALE

Il sindaco Emiliano sfiducia Pasculli, ritirata la delega assessorile

Tommaso Affinita è stato indagato dalla Corte dei Conti

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IL FATTO - Intanto per Bankitalia la pressione fiscale nel 2012 toccherà il suo massimo con la cualsola di salvaguardia, arrivando al 44%

Governo in bilico, l’Europa prende tempo dopo una lettera piena di buoni propositi. E ora?

Il grande circo italiano della premiata ditta B&B

Stra.De, l’avventura della Polis di FRANCESCO DE PALO Incrociare, svoltare, proseguire, invertire. Sono i verbi del moto, quell’attività frenetica, entusiasmante e costruttiva di popoli in cammino. Che non si fermano, che rifiutano lo status quo, che impegnano i neuroni a inseguire rinnovamenti su nuove rotte da tracciare, puntando tratturi che si trasformano in mete future. La polis cerca una nuova avventura e lo fa con una tre giorni organizzata a Viterbo da Futurista, il settimanale diretto da Filippo Rossi e dall’associazione Libertiamo dal 4 al 6 novembre. Un week end di seminari, cultura politica, percorsi intellettuali, con Massimo Giannini che intervista Gianfranco Fini, ma anche con Giulia Bongiorno, Aldo Cazzullo, Luciano Lanna, Vauro. Perché un mondo si sta eclissando e serve allenarsi a guardare nuovi orizzonti. [...]

www.pugliadoggi.it POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

L’EDITORIALE

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Lo spettacolo è deprimente, come quello di certi circhi “abbattuti”, per dirla alla barese, poco più che catapecchie di tela rette da qualche incerto palo da cui si tendono poche funi consumate. Due che dovrebbero essere in pensione da un pezzo, l’uno per abbondante anzianità, l’altro per evidente infermità invalidante. Il primo ondeggia sorridente e imbalsamato nei suoi 76 anni ormai portati come se ne avesse 80 fra la derisione di mezzo mondo (e se l’altro mezzo non lo irride è perché lo ignora), l’altro, seriamente afflitto dai

postumi di qualche insulto cerebrale sulla cui natura non è mai stata fatta chiarezza, biascica insulti che fanno rima con ulo e azzo, tende il dito medio dell’unica mano che gli funzioni bene (la destra), è a capo di un partitone di squali affamati,i fu leghisti, quelli che avevano scambiato la politica per il caffè (o ciofeca) dello Sport, nati giusto alla vigilia di Tangentopoli. Un partito che nasce razzista, separatista, anti italiano per eccellenza. Che ha riservato al tricolore gli usi più ignobili e degradanti, che ha tentato un golpe a Venezia

usando una motozappa. E che, nonostante abbia responsabilità di governo, a fasi alterne, sin dal 1994, mantiene una radio ed un giornale che continuano a sputare fango e veleno su tutto ciò che va contro il sogno di un’inesistente Padania, un non luogo, molto meno reale e legittimo di Topolinia, la Terra di Mezzo, l’Isola che non c’è che per loro dovrebbe nascere nel mese di poi dell’anno di mai. Questa coppia fantasia deve aver suscitato la pietà di un’Europa confusa dalla crisi globale per la quale

nessuno, se non il papa e qualche inveterato comunista, osa accusare il sistema economico internazionale, ormai avvitato attorno ai marchingegni virtuali del capitalismo parassitario prodotto dalle speculazioni di borsa. La pietà di un’Europa del mercato che non è mai diventata Europa dei Popoli, a dispetto delle tante ciance sulle “radici cristiane” dalle quali, evidentemente, non trasuda alcun segno di solidarietà e di condivisione che vada al di là dei prestiti o dell’acquisto dei debiti sovrani. Un’Europa che oggi è

una diarchia, retta da due conservatori, un uomo e una donna. Qualche ora prima ridacchiavano sornioni al solo sentir nominare Berlusconi e oggi, chissà perché, chissà in cambio di che, accettano la ridicola “lettera di intenti” piena solo di buoni e anche incerti propositi, dopo aver seriamente minacciato velatamente l’Italia di “fare la fine della Grecia”. Ma nessuno, al momento, ha capito come poter smontare questo circo avvilente, indecoroso, indegno di un Paese come l’Italia. FORTUNATA DELL’ORZO

ALL’INTERNO Regione Puglia

Curto aderisce a Fli A PAG 5

Gioia del Colle

Longo getta la spugna A PAG 10


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venerdì 28 ottobre 2011

Puglia d’oggi

In primo piano IL FATTO - A Bari e Lecce due appuntamenti per cercare di definire lo scacchiere del centrodestra

Dal Sud e dalla Puglia i primi squilli di campagna elettorale di ROBERTO MASTRANGELO Sabato scorso la Puglia è stata interessata da due manifestazioni aventi ad oggetto il Sud. La prima organizzata per Raffaele Fitto, in debito di ossigeno nel Mezzogiorno, e la seconda dal neocostituito Terzo Polo, che vuole fare del Sud uno dei suoi cavalli di battaglia per la campagna elettorale, ormai sempre più probabile e più vicina. Vediamo come sono andate. Entrambe riuscite quanto a partecipazione, con la differenza, però, assai rilevante che nel salone della Provincia di Bari, anche a schiacciarli, non vanno più di 200 persone, mentre il Politeama Greco di Lecce può ospitare fino a 1200 persone. Entrambe le sale sono state riempite da ascoltatori molto attenti e interessati. In più, nel capoluogo salentino, i quattro leader del Terzo polo hanno concluso la manifestazione con un comizio in piazza Libertini, che ha raccolto tremila cittadini. Se era un anticipo di campagna elettorale, gli organizzatori possono andare soddisfatti, nonostante il comizio sia stato organizzato, e non si sa perchè, in un'ora abbastanza insolita per Lecce. Alle ore 16, mentre da quelle parti si è sempre usato comiziare alle 20 o, addirittura, ancora più tardi. Inconenienti che accadono, quando non si ascolta il territorio e ci si affida con eccessiva fiducia a presunti manager di impostazione nordista. La chiamata alle armi l'ha fatta anche Fitto e a fargli da spalla, non sappiamo con quanta consapevolezza, sono arrivati anche il sen. Gaetano Quagliariello, che dovrebbe rappresentare la fazione avversa al Ministro, l'ondivaga Adriana Poli Bortone, che non ha deciso ancora

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella Direttore Fabrizio Tatarella Coord. Redazionale Roberto Mastrangelo

Lecce - Il palco al termine del comizio dei leader del Terzo Polo in quale schieramento collocarsi, e gli innocui Francesco Schittulli, Angelo Sanza e Francesco Divella, quest'ultimo intervenuto come imprenditore a parlare di Mezzogiorno e infrastrutture. L'uditorio in sala, costituito quasi esclusivamente da dirigenti e amministratori di fede fittiana, ha fatto contento il Ministro di Maglie, particolarmente attivo da qualche settimana su tutto il territorio pugliese, in vista sia dei prossimi congressi del Pdl, che del sempre più vicino

crollo del berlusconismo. Organizzatore della manifestazione un sempre più confuso Adolfo Urso, che da chiaro e convinto promotore del nuovo partito di Gianfranco Fini si è ridotto ad inseguire l'arduo sogno di ricucire il centrodestra sotto l'egida del prestanome di Silvio Berlusconi, al secolo Angelino Alfano. Soddisfacente, invece, il battesimo del fuoco del Terzo polo. Alla manifestazione di Lecce ne seguiranno ora una a Roma il 6 novembre

e una a Verona il 22. Il successo di piazza c'è, l'audience nelle trasmissioni televisive è addirittura da record, i sondaggi migliorano di settimana in settimana. Insomma, è netta l'impressione che il Terzo polo c'è e può giocarsela. Quello che stranamente colpisce è che molte volte siano gli uomini del Terzo polo a non credere molto nelle possibilità della nuova coalizione. Percezione che si percepisce sopratutto in periferia, dove si stenta a costruire una salda organizzazione e, sopratutto, non ci si affanna per omogeneizzare le alleanze locali, che continuano ad essere a macchia di leopardo. La situazione è grave anche in Puglia dove diverse sono le alleanze in campo. Che succederà alle prossime amministrative ? Il Terzo polo si presenterà ovunque forte e compatto? La risposta debbono darla Sanza, Divella e Pisicchio.

SINDACO DEL TERZO POLO?

Poli Bortone, c’è una scelta da fare Che farà Adriana Poli Bortone? A Lecce, e non solo, sono in molti a chiederselo. La senatrice ha posto la sua candidatura a Sindaco di Lecce. Da noi interpellata, se fosse una manovra strumentale o un obiettivo prioritario, ha risposto seccamente che vorrebbe chiudere la sua cariera da Sindaco. In effetti, per l'ex ministro del- Adriana Poli Bortone l'agricoltura sarebbe un bel finale, visti anche gli ottimi risultati della prima esperienza sindacale. Il fatto è che ad oggi Adriana non ha ancora deciso dove accasarsi. A Lecce girano due versioni, la prima è di un accordo già sottoscritto con Fitto e Perrone, che prevede il ritorno di Adriana a Palazzo Celestini e la candidstura di Perrone alla Camera; la seconda che vedrebbe la Poli a capo di uno schieramento di centrosinistra. Noi non sappiamo se queste voci sono vere, ma pensiamo, invece, che la Poli sia il candidato ideale di un Terzo polo in grado di conquistare il Comune di Lecce. Devono però crederci sia la Poli che il Terzo polo. Il tempo corre e la decisione va presa subito.

L’EDITORIALE

Stra.De, l’avventura della Polis SEGUE DA PAG 1

I governi, gli impianti industriali, i sistemi sociali non possono continuare a viaggiare su parametri buoni, forse, sino a ieri. E che oggi risultano anacronistici, perché non tengono conto dei cambiamenti: della crisi, delle difficoltà di fasce medie che sono diventate basse, di sperequazioni sempre più profonde, di disagi economici e sociali che si allargano a dismisura, di un comparto come la cultura colposa-

mente sottovalutata. Per questo una politica con la P maiuscola, che rifletta con ampio respiro e lontana da logiche poco lungimiranti, ha l’obbligo di confrontarsi con visioni nuove. Per individuare rotte e destinazioni. E non devono spaventare i metri di ansia percorsi, le cadute, le sbucciature sulle ginocchia, i granelli di polvere che riempiono, copiosi, i vestiti. Ma affrontare il cammino con coraggio e voglia di novità, come in una canzone di Ruben Blades, quando

dice che “Camminando si apprende la vita / Camminando si conoscono le persone / camminando si sanano le ferite del giorno prima / Cammina, guardando una stella. ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi / Cammina, cercano la vita, curando le ferite lasciate dai dolori / Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso”. Neanche nell’ipotesi in cui risultasse affannoso, difficile, impervio, arduo. FRANCESCO DE PALO

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In primo piano L’INTERVISTA - Parla Pierferdinando Casini. “Berlusconi non ha a cuore l’unità dei moderati”

“Anche i sassi hanno capito che adesso serve una vera svolta” di ENRICO CICCARELLI Presidente Casini, il rapporto Svimez non lascia dubbi sul crescere delle diseguaglianze tra il Nord e il Sud del Paese. Cosa si può e si deve fare per rimettere il Mezzogiorno al centro dell'agenda politica italiana? Tra i tanti dati drammatici contenuti in quel rapporto, ce n’è uno che preoccupa più di tutti: due giovani su tre del sud non hanno un lavoro e se guardiamo alle giovani donne la percentuale della disoccupazione sale al 75%. Ma a parte il governo, tutti ormai hanno capito che senza il Sud nemmeno il Nord può farcela, perché è proprio il Sud avere margini importanti per crescere. Allora dobbiamo partire da qui: restituendo speranza ai giovani, ai non garantiti, avendo il coraggio di togliere qualcosa a chi finora è stato più garantito. Dire “le pensioni sono tabù” è l’argomento più conservatore e retrogrado che possa esserci. Noi invece dobbiamo aprirci al futuro, ritrovare la via dello sviluppo seguendo le indicazioni della Bce, anche se contengono mi-

Pierferdinando Casini durante il suo intervento a Lecce sure impopolari. Pensioni, selettività degli studi e riforma del mercato del lavoro sono le medicine di cui il Paese ha bisogno se vuole tornare a crescere, a partire proprio dal sud. Possono essere amare, ma tutte le medicine lo sono, così come sono indispensabili per guarire il malato. E l’Italia di oggi è malata. Il Terzo Polo, nei sondaggi ottiene risultati molto migliori in previsione di una sua corsa solitaria che non nell'ipotesi di una sua partecipazione ad una coalizione con Pd o Pdl, che naturalmente aumenterebbe le sue possibilità di vittoria. Non è un po' un paradosso? Perché dovrebbe esserlo? Anche i sassi capiscono

che serve una svolta, che il Paese lacerato da quasi venti anni di questo bipolarismo sgangherato anziché andare avanti è tornato indietro. Mi sembra del tutto logico che chi presenta una prospettiva nuova, una via di uscita dal pantano in cui siamo arenati, raccolga attenzione e consenso. Il Terzo Polo ormai è un dato di fatto, esiste e ci sarà: una coalizione che oscilla stabilmente tra il 15 e il 20 per cento dei consensi non solo non potrà essere ignorata ma sarà decisiva per far nascere qualsiasi governo. Per l'Italia è pensabile o auspicabile un percorso di tipo spagnolo? Alcuni provvedimenti condivisi per far fronte all'emergenza e poi elezioni senza la

FISCO - IL COMMENTO DI BANKITALIA

La pressione fiscale nel 2012 toccherà il massimo del 44% La pressione fiscale raggiungerà un massimo storico nel 2012, arrivando al 44%, con l'attuazione della clausola di salvaguardia contenuta nella delega fiscale. Lo riferisce il capo dell'area ricerca economica di Bankitalia, Daniele Franco. Nella Nota di aggiornamento al Def, ricorda Franco nel corso dell'audizione sul ddl stabilità nella commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'incidenza sul prodotto delle entrate aumenta nel biennio 2012-13 (rispettivamente al 47,9 e 48%), per poi ridursi nel 2014 (al 47,8). La pressione fiscale salirebbe dal 42,3% del 2010 al 42,7 nel 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8%, un massimo storico (nel 1997 essa aveva raggiunto il 43,6% del pil). Le stime, spiega Franco, ''non includono gli effetti dell'attuazione della delega fiscale e assistenziale (ovvero dell'applicazione della

relativa clausola di salvaguardia), che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di Pil nel 2012, 1,0 nel 2013 e 1,2 nel 2014''. Va inoltre rilevato, aggiunge Bankitalia, ''che gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato''. Secondo Bankitalia è meglio intervenire sull'Ici che introdurre una patrimoniale. ''Non sono personalmente favorevole alla patrimoniale. Forse - afferma Franco - sarebbe meglio pensare a una soluzione più ordinaria, che può essere operare sull'Ici rivedendo i valori catastali e introducendo una qualche forma di progressività''. Infine per Franco è “opportuno completare il processo di riforma delle pensioni”.

candidatura di Berlusconi? Quello che è accaduto in Spagna non ha bisogno di molti commenti: Zapatero, di fronte alla durezza della crisi, ha preferito dimettersi e difendere il suo Paese anziché il posto e subito lo spread tra i titoli spagnoli e quelli tedeschi è diminuito mentre quello italiano è cresciuto. Se a Berlusconi interessasse davvero il bene dell’Italia dovrebbe fare altrettanto. Di fronte agli occhi del mondo e dei mercati è evidente che noi abbiamo un problema di credibilità e lui è parte del problema, ecco perché dovrebbe lasciare. Sono stato il primo a proporre di dar vita ad un governo di responsabilità nazionale per affrontare l’emergenza economica con alcuni provvedimenti condivisi, ma il governo ha sempre risposto alzando le spalle e contando sulla sua presunta autosufficienza, giocando coi numeri in Parlamento. Il risultato è un governo che non fa niente mentre il Paese affonda. E allora, dico io, meglio andare subito alle elezioni che questa paralisi. All'interno del Popolo delle Libertà c'è un crescente desiderio di ricomposizione con l'Udc, anche in nome della comune appartenenza al Partito Popolare Europeo. Pensate che si tratti di uno stato d'animo che può diventare progetto politico o di appelli strumentali? L’unità dei moderati è un tema suggestivo ma dubito fortemente che Berlusconi l’abbia a cuore. E’ stato proprio lui a rompere il fronte dei moderati in Italia, cacciando l’Udc dalla sua maggioranza, espellendo Fini dal suo partito, emarginando le figure più moderate e autorevoli all’interno del Pdl. Ha trasformato una coalizione che doveva essere moderata in un impasto di populismo e di estremismo. Chi utilizza il Pdl come un giocattolo di sua proprietà non può aprire nessuna fase nuova, e infatti, sta già affossando anche le aspettative che aveva suscitato affidando la segreteria del partito ad Alfano. Siamo in Puglia, nella Regione di Nichi Vendola: il suo partito non si è alleato con lui, malgrado una cor-

te insistente, alle regionali. È pensabile che siate in qualche modo insieme alle politiche? Vendola è un politico che stimo ma le alleanze si costruiscono sulle cose concrete, non facendosi la corte. Che cosa pensa la sinistra delle ricette della Bce? La Tav va fatta o non va fatta? Il mercato del lavoro va riformato o no introducendo incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato ma anche una maggiore flessibilità per adattarsi meglio agli andamenti dei mercati? La liberalizzazione dei servizi pubblici locali è una priorità come lo è per noi o no? Questo è il momento in cui in politica serve coraggio: noi del Terzo Polo con le scelte degli ultimi anni, mettendo in gioco la nostra stessa esistenza, abbiamo dimostrato di averlo. A sinistra come a destra vedo solo tanta voglia di conservazione. Il messaggio uscito da Lecce è chiaro: l’unica novità alle prossime elezioni sarà proprio il Terzo Po-

lo. La Puglia è anche la terra di Raffaele Fitto, con cui lei ha un consolidato rapporto personale di stima e di amicizia. Senza voler discutere le qualità del ministro, è sembrato ai pugliesi (o almeno a noi) che in qualche circostanza, anche in occasione delle ultime regionali, abbia preferito anteporre le proprie convenienze o i porpri progetti personali all'interesse dei cittadini pugliesi. Ha anche lei quest'impressione? E se è così, come convincere una personalità di questo prestigio ad essere utile alla causa dei moderati? Non ho la pretesa di convincere nessuno. E’ la drammaticità del momento a dover far riflettere ognuno di noi e a farci capire che questo Paese, dopo anni di divisioni e di estremismi, o si ritrova sulla via della moderazione, della responsabilità, della coesione nazionale, o è davvero destinato a finire nel baratro.

LA LETTERA ALL’UE - BOSSI

“Si voterà quando sarà il momento” Umberto Bossi non dimentica certo di punzecchiare Tremonti, reo a suo dire di essersi “defilato” nell’intera vicenda della lettera all’Ue. Certo, resta la domanda su chi dovrà poi varare concretamente tutte quelle peomesse che sono state sciorinate a due mani da Berlusconi davanti al Consiglio di Eurolandia, se non il Superministro economico. “Si voterà quando sarà il momento e il momento non è adesso. Certo se non avessimo risposto nel modo giusto all'Europa saremmo andati al voto subito. Ora, invece, il governo va avanti. Berlusconi ha risposto nel modo giusto”. Lo ha detto il

leader della Lega, facendo intendere che è lui ad avere il coltello dalla parte del manico. Con l'Europa “ci siamo impegnati, mica potevamo spaccarla. E dall'Unione europea è arrivato un giudizio positivo” ha aggiunto il Senatur. Che rivendica: “Ci siamo riuniti per fare questa lettera... Tremonti si è defilato. Sono suo amico ma Berlusconi ha i voti per fare il federalismo e questo non l'ho dimenticato”. Bossi ha ribadito poi la soddisfazione per il capitolo pensioni: “Non è cambiato niente. Una nostra vittoria? E' una vittoria della giustizia, sono soddisfatto”.


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Regione

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Puglia d’oggi

Una sentenza che evidenzia il vuoto legislativo. L’ultimo parlamentare ad essere dichiarato decaduto è stata Adriana Poli Bortone nel 1996 IL COMMENTO

O sindaco o deputato O sindaco o deputato. Ricoprire entrambe le cariche è illegittimo e d'ora in avanti non sarà più possibile. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con una sentenza ineccepibile, inequivocabile e inappellabile. Ora una decina di parlamentari, in prevalenza del Pdl, dovranno optare per l'una o l'altra carica. In Puglia la sentenza riguarda il sindaco di Molfetta, il sen. Antonio Azzollini, che ricopre anche l'importante e impegnativo ruolo di Presidente della Commissione Bilancio, e l'on. Antonio Pepe, Presidente della Provincia di Foggia, perchè la sentenza della Corte ha enunciato un principio di incompatibilità valido sia per i Sindaci dei comuni al di sopra di 20.000 abitanti, sia per i Presidenti di Province. Sino ad oggi nessun parlamentare ha operato la scelta, imposta dalla legge e dalla Corte Costituzionale, preferendo attendere un pronunciato delle Camere. A nostro parere, invece, la sentenza della Corte è chiarissima ed immediatamente esecutiva. Sarebbe assai grave se le Camere adottassero un qualsiasi provvedimento teso ad eludere, a congelare o a rinviare la scelta richiesta dalla Corte. Ci troveremmo ancora una volta davanti a un nuovo, gravissimo conflitto fra poteri dello Stato, da un lato il Parlamento e dall'altro la Corte costituzionale. In mezzo la difesa di un privilegio della casta, che si vorrebbe tutelare oltre ogni limite. Se fino ad ora per violare la leg-

ge è stata sufficiente una arzigogolata interpetrazione della legge, oggi, davanti a una chiara pronuncia della Corte, ci troveremmo difronte a un capovolgimento dei principi costituzionali, arrogandosi il Parlamento il potere di mettere nel nulla perfino le sentenze della Corte di legittimità. Ci auguriamo che le Camere non scrivano un'altra vergognosa pagina di diritto addomesticato e, sopratutto, speriamo che i due parlamentari pugliesi, interessati a questa vicenda, sappiano scegliere fra le due cariche, non mantenendo un minuto di più l'illegittimo privilegio. Antonio Pepe e Antonio Azzollini sono due noti galantuomini, esperti di diritto e nostri amici da vecchia data. Sappiamo benissimo che hanno accettato il doppio incarico, non per cupidigia di potere, ma per spirito di servizio nei confronti del territorio e della coalizione di partito che li ha espressi e della quale anche noi facevamo parte. La legge, però, è uguale per tutti e non ammette eccezioni. Anche perchè basterebbe il semplice ricorso di un qualsiasi elettore e il tribunale adito non potrebbe che applicare il chiaro enunciato della Corte Costituzionale. Quindi, o subito o dopo una nuova pronuncia, sia Pepe che Azzollini saranno costretti ad optare. Noi speriamo sinceramente che non ci sarà bisogno di nuovi giudizi, che Fli ha già annunciato di voler intraprendere. DINO CARRATÙ

Ed ora anche Azzollini e Pepe dovranno decidere cosa fare La Consulta: o Parlamentari o Sindaci e Presidenti di Provincia di ROBERTO MASTRANGELO Basta con le proroghe, gli slalom, le dimenticanze ed il fare finta di niente. La Corte Costituzionale è stata chiarissima accogliendo il ricorso sul caso di Catania.. Chi è sindaco di Comuni superiori a 20 mila abitanti o presidente di Provincia non può contemporaneamente occupare un seggio in parlamento. La legge elettorale per la Camera e il Senato stabilisce che i sindaci dei comuni superiori a 20.000 abitanti e i presidenti delle province sono ineleggibili. Nulla dispone la norma invece per il caso contrario, ovvero se un parlamentare viene eletto sindaco o presidente. Per mezzo secolo le Camere hanno dichiarato l'ineleggibilità anche in questo caso, facendo decadere il Parlamentare dal suo posto in caso di elezione a sindaco o presidente, e l'ultimo parlamentare dichiarato decaduto fu la pugliese Adriana Poli Bortone eletta sindaco di Lecce nel

1996. Dopo di allora è valsa l'interpetrazione opposta, ovvero che, non essendo prevista espressamente la ineleggibilità, i parlamentari possono essere eletti sindaci e presidenti. Ora la Corte Costituzionale, pronunciandosi in un giudizio, promosso da un elettore contro il sindaco di Catania, che è anche senatore, ha definitivamente stabilito la vigenza della ineleggibilità in entrambi i casi, ri-

facendosi allo spirito della legge che non vuole una singola persona occupare due posti nello stesso momento. Le sentenze della Corte Costituzionale, come è noto, producono i loro effetti immediatamente e vani e capziosi ci appaiono i tentativi, che già si annunciano di interpetrare in maniera restrittiva il pronunciato della Corte, ritenendolo applicabile al solo caso, evocato in giudizio, del

Sindaco di Catania. Il principio, invece, vale erga omnes e, pertanto, tutti i parlamentari che ricoprono il doppio incarico, devono optare per l'uno o per l'altro. Ed è giusto così. In fondo a voler fare appieno il proprio compito non è possibile dividersi tra Roma e la periferia in maniera efficace. Che si scelga, dunque, e lo si faccia con molta chiarezza e tempestività.

OSSERVATORIO AMBIENTALE

Sui rifiuti non bisogna mai abbassare la guardia “Sui rifiuti non bisogna mai abbassare la guardia. C’è da augurarsi che l’Osservatorio voluto dall’assessore Nicastro rappresenti un vero ostacolo a chi vuole lucrare, senza preoccuparsi di inquinare il territorio”. É quanto ha dichiarato Peppino Longo, consigliere regionale dell’Udc e componente della V Commissione.

“Da qualche tempo – prosegue Longo – sembra che sia calato il silenzio sull’attività legata ai rifiuti e questo mi preoccupa. Sono tante le città che, a causa della presenza di siti per lo smaltimento e lo stoccaggio, sono a rischio ambientale”. Anche perchè le emergenze sono già in atto. Ma questo a qualcuno interessa poco, in fondo.

SANITA’

Legittimo impedimento, a Nichi Vendola non piace, però poi se ne serve a Lecce Non è un mistero che a Vendola il legittimo impedimento non piaccia. I suoi inviti a Berlusconi perchè si faccia processare sono noti, così come il suo giudizio sulle scappatoie trovate dal Premier. Eppure, all’uopo, può essere utile. Magari per dire davanti ad un giudice perchè ha deciso di lasciare il Salento senza una Pet-Tac. “Due campagne elettorali e due legislature regionali passate a dire ai pugliesi che lui avrebbe rimesso il malato al centro dell’attenzione, che avrebbe restituito ai pugliesi il maltolto e li avrebbe curati dalle ferite inferte dal centrodestra sulla loro carne; mesi e mesi trascorsi ad attaccare a testa bassa il Presidente del Consiglio Berlusconi sul legittimo impedimento, fino a definirlo ‘un atto di arroganza’. Quello stesso Nichi Vendola è stato capace non solo di lasciare i malati di cancro della Provincia di Lecce senza una Pet – Tac (né pubblica né privata convenzionata) per mesi, ma anche di non presentarsi dinanzi al giudice di pace di Lecce, citato da alcuni ammalati che chiedono il risarcimento danni, opponendo il legittimo impedimento.

Nichi Vendola E’ chiaro che i pugliesi sono ormai governati o dallo smemorato di Collegno o da un ladro di identità”. E’ il commento amaro del consigliere regionale salentino del Pdl, Roberto Marti a proposito di quanto accaduto ieri dinanzi al Giudice di Pace di Lecce. “Sembra di assistere – continua Marti - ad una specie del teatro del grottesco in cui Vendola , Fiore e Colaianni scimmiottano inopportunamente atteggiamenti che in passato Vendola ha aspramente e politica-

mente contestato ad altri: il Presidente oppone il legittimo impedimento; l’assessore Fiore (che in passato aveva già dato prova di avere a cuore la sorte dei malati oncologici di Lecce dichiarando in un fuori – onda che la vicenda della Pet gli aveva rotto i…) attacca il Giudice di Pace; il capo dell’avvocatura regionale, Colaianni, sostiene che un interrogatorio sia delegabile ad altra persona come evidentemente lo stesso Colaianni aveva fatto credere a Vendola inducendolo in errore, perché il Giudice ha chiarito che l’interrogatorio per delega non è ammissibile ed ha riconvocato Vendola”. Abbiamo quindi un Presidente che compie quello che lui stesso definiva mesi fa un ‘atto di arroganza’ e non si presenta a rispondere al Giudice. “Una totale sconfessione di quello che Vendola ha detto e fatto in questi sette anni… - conclude Marti - talmente clamorosa da farci sospettare che a governare la Puglia oggi ci sia una controfigura, un ladro di identità, un impostore. Costui non può essere il vero Nichi Vendola”.


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Regione

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IL CASO - Mentre nelle città il problema dei nodi ferroviari continua a trascinarsi negli anni, anche a scapito della sicurezza di tutti

Bari-Napoli ora è prioritaria per l’Europa E intanto Trenitalia taglia altre due corse Eurostar tra la Puglia e Roma. Le reazioni del mondo politico

Treni, in Puglia è polemica sulle scelte di Trenitalia

di ANDREA DAMMACCO L’alta velocità è nata con l’obiettivo di rendere più rapidi e comodi i collegamenti tra le principali città italiane, in particolare con il sud. Ma nei fatti, ad oggi, Trenitalia sta riducendo sempre più il numero di convogli. Soprattutto quelli che mettono in comunicazione Roma con il Mezzogiorno e, ancora più in particolare con la Puglia. La soppressione dei due Eurostar Roma-Bari ha sollevato l’indignazione delle

istituzioni regionali pugliesi e di alcuni parlamentari. Dino Marino, consigliere regionale del PD e presidente della Commissione Sanità, ha rilevato la necessità di un’azione coordinata di tutte le istituzioni locali e di un intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli affinché intervenga sul contratto nazionale «ricordando a Trenitalia la sua funzione di azienda pubblica nazionale». Il taglio delle corse avviene proprio quando l’Unione Europea ha riconosciuto l’alta velocità Bari-Napoli

come un’opera strategica nel contesto delle nuove reti transeuropeee di sviluppo. Così la durata del viaggio da Roma verso il capoluogo si ridurrà dalle attuali 4 ore e mezza a circa 3 ore, con un calo dunque di 90 minuti. Per collegare Bari a Napoli, invece, saranno sufficienti due ore, rispetto alle attuali 3 ore e 40’. Inoltre la decisione di avvantaggiare quest’opera rispetto al decantato ponte sullo Stretto, chiarisce anche quali siano le reali priorità del Paese. “E’ la conferma di come avevamo visto giusto nel sostenere che fosse proprio l’Alta Capacità Napoli-Bari l’opera più importante per l’intero Mezzogiorno – spiegano i parlamentari del Partito democratico Boccia, Ginefra e Boffa – e l’unica in grado di rovesciare la vecchia concezione dello sviluppo basata sugli assi verticali Nord-Sud e di restituire centralità e protagonismo alle aree interne dell’Appennino meridionale e al collegamento dei porti campani e pugliesi”. Inoltre a livello locale la situazione non è certo più rosea. I problemi sono ancora

molti. A tenere banco, da anni ormai, c’è la questione dei binari che attraversano le città. Oltre ad arrecare un danno al traffico, sia pedonale sia veicolare, è anche molto insicuro. Se si aggiunge l’inciviltà della comunità, la risultante è un pericolo co-

stante per la propria vita. L’esempio più clamoroso viene da Barletta dove, nel giro di venti giorni, ben quattro persone sono state investite da un treno. È ancora da appurare se si tratti di incidenti o suicidi, ma la questione è che non è sicuro avere un colosso di qual-

che decina di tonnellate che ci sfreccia a tre metri di distanza. Alcune delle istituzioni locali assicurano che, in base ad accordi con Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), si sono adoperate per iniziare dei lavori per l’interramento dei binari.

CURTO ADERISCE A FLI

Il partito di Fini si rafforza alla Regione ed a Brindisi

Euprepio Curto

Il Consigliere regionale sen. Uccio Curto ha aderito a Futuro e Libertà. "Per me, ha dichiarato felice e soddisfatto l'ex senatore di An, si tratta di un ritorno a casa. Collaborerò con piacere con i colleghi Divella, Patarino, Tatarella e Surico per rafforzare il partito non solo a Brindisi, ma in tutta la Puglia. Le motivazioni che hanno spinto Curto a entrare in Fli saranno illustrate in una prossima conferenza stampa a Brindisi, alla quale parteciperà Il vice Presidente di Fli on. Italo Bocchino. Curto nasce politicamente nel Msi. Consigliere comunale di Francavilla Fontana sin dal 1985, è stato eletto senatore per la prima volta nel 1994 e poi riconfermato nel 1996, nel 2001 e nel 2006. Dal 2004 al 2009 è stato anche consigliere provinciale di Brindisi. Nel 2010 è stato eletto consigliere regionale per l'Udc.

GENERAZIONE FUTURO - Da sabato non siamo più un movimento, ma un partito nuovo

“Dobbiamo essere riferimento per chi ha perso fiducia nella politica” di FRANCESCO LASALVIA * Da sabato non siamo più un movimento , ma un partito vero. Siamo un partito nuovo, lo abbiamo dimostrato nei mesi passati per il contatto con la gente, la frequenza con cui siamo scesi in piazza, le feste e i dibattiti organizzati a Foggia e in provincia. Abbiamo fatto sentire la nostra presenza da Alberona a Vieste , da Manfredonia fino a Sannicandro, abbiamo riempito le piazze in cinque serate tra agosto e settembre e ad oggi con più di mille iscritti e cinquanta circoli dopo soli dieci mesi dalla nascita di Fli in provincia di Foggia. Siamo soddisfatti di essere presenti praticamente ovunque. Se tutto ciò è stato realizzato bisogna dare atto all’ex commissario provinciale e neoeletto Coordinatore Fabrizio Tatarella coadiuvato dai circoli di Capitanata.

Alla luce dell’impegno e del lavoro svolto a nome del circolo dei giovani finiani di Generazione Futuro che mi onoro di coordinare esprimo i più sinceri auguri e in bocca al lupo a Tatarella per il prossimo futuro. Oggi da più parti si sente parlare di “modello Foggia” per la dedizione , l’impegno e i risultati raggiunti dal partito: ecco è arrivato il momento di non rilassarsi , non lasciarsi distrarre da polemiche inutili e continuare a confermarci modello per le altre realtà. Si avvia una nuova fase, da domani dovremo dimostrare di essere un vero partito politico ma soprattutto dovremo dimostrare di essere la novità per tutti gli elettori di centro-destra ,delusi da un certo modo di fare politica del Pdl ma ancor di più dovremo saperci mostrare come il punto di riferimento per quel numero , purtroppo, elevatissimo di cittadini che hanno perso ogni rapporto e fiducia con la politica. Mi rivolgo al neo-

coordinatore e ai mille iscritti di Futuro e Libertà di Capitanata: tanto abbiamo fatto, ma tanto c’è ancora da fare , ci aspettano mesi impegnativi . Generazione Futuro è pronta a dare sostegno al partito , vogliamo avere un ruolo determinante nel futuro prossimo, vogliamo essere da stimolo e guadagnarci giorno dopo giorno un ruolo determinante grazie alla nostra passione di fare politica. Se si dice che chi ha scelto di sostenere la scelta di Fini è stato coraggioso , permettetemi di affermare che i giovani di Generazione Futuro che hanno optato per tale scelta lo sono stati ancora di più perché accettare questa sfida in un momento in cui la stragrande maggioranza della popolazione giovanile è disgustata dal mondo politico , ci rende ancora più convinti di aver creduto in progetto serio , onesto e in un partito di persone capaci ma soprattutto per bene. Oggi ad ormai quarantot-

to ore dal congresso torniamo a ripetere con forza che la famosa “cavalcata nel deserto” , annunciata dal leader Gianfranco Fini dieci mesi fa , non è affatto finita, dunque bando alle polemiche e tutti al lavoro. * COORDINATORE CITTADINO GENERAZIONE FUTURO FOGGIA

Gianfranco Fini durante la manifestazione di sabato scorso


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Puglia d’oggi

IL CASO - Ma l’esponente dell’Idv si difende: “Ho cercato di dare una mano a un uomo disperato”

Emiliano sfiducia Pasculli: ritirata la delega assessorile Dopo le fughe di notizie su presunte pressioni a ditte vincitrici di appalti LA GARA NON PARTE

Marisabella, perchè tutti questi ritardi?

Una tavola del progetto del porto turistico di Marisabella Ancora gravi e inspiegabili ritardi per il completamento di Marisabella. Qurest'opera é decisamente nata sotto una cattiva stella. Prevista dal piano regolatore portuale del 1976, progettata dal 1990, é stata avviata nel 1994, con un finanziamento del primo governo Berlusconi. Dopo una serie di vicissitudini contrattuali e giudiziarie, arricchite anche da alcune contestazioni ambientaliste, nel 2008 il Provveditorato alle opere pubbliche di Bari ha finalmente indetto la nuova gara d'appalto. Dopo l'aggiudicazione provvisoria all'Ati risultata prima in graduatoria, arriva puntuale il ricorso di Matarrese, che chiede l'esclusione dell'aggiudicataria. Matarrese, però, perde la causa, sia in Consiglio di Stato, che innanzi al Tar. La vicenda, almeno giudiziariamente, sembra chiusa sin dal febbraio di quest'anno, ma ciò nonostante il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Bari non procede

ancora all'aggiudicazione definitiva dell'appalto, tenendo ancora fermo e inutilizzato un finanziamento di 60 milioni di euro. Nei giorni scorsi alcuni parlamentari di maggioranza hanno dato molto rilievo alla revoca di alcuni finanziamenti per il porto di Bari, che in verità riguardavano opere inutili, che è stato meglio non realizzare, ma nessuno sin'ora ha protestato per gli ingiustificati ritardi subiti da un'opera importante e strategica per il porto di Bari come l'ansa di Marisabella. I ricorsi, legittimi ma ingiustificati di Matarrese, hanno rallentato l'opera per due anni. Ora chi altro si é messo di traverso? A rompere il silenzio su Marisabella e a chiedere le ragioni di questa prolungata e ingiustificata inerzia del Provveditorato di Bari sono, però, annunciate due interrogazioni parlamentari di Fli al Ministero delle infrastrutture e alla Commissione europea.

di FORTUNATA DELL’ORZO Lo aveva ingoiato, il rospo, solo per accontentare l’Idv barese, ormai più nota come l’Italia del faldoni, viste le numerose inchieste giudiziarie, già chiuse o in corso, di cui sono protagonisti alcuni esimi rappresentanti del partito di Antonio Di Pietro. Gli avidi seguaci dell’ex magistrato molisano infatti, forti di un interessante risultato elettorale raccolto alle ultime amministrative, si erano messi a cozza patella (quella che per staccarla dallo scoglio ci vuole la dinamite, per intenderci) per ottenere “visibilità” nella seconda giunta Emiliano. Il buon Michele pensava d’aver già dato avendo nominato vicesindaco Alfonsino Pisicchio, e invece no: abra cadabra, Pisicchio esce dall’IDV e inizia la sua navi-

gazione di avvicinamento all’API di Rutelli. E si sa non c’è peggior conservatore, in politica, di chi giura di rappresentare il nuovo, il buono e il bello. Per cui di pietrini, orbati del Pisicchio Junior, hanno iniziato a pestare i piedini per ottenere un altro assessorato. E hanno indicato Emanuele Pasculli. Improvvisamente, come una tegola, arriva però la sfiducia di Emiliano: “Ho denunziato i fatti alla Autorità Giudiziaria perché ho acquisito una notizia di reato nell'esercizio delle mie funzioni ed avevo l'obbligo di riferirla al giudice. Ho sospeso la delega assessorile perchè i fatti sono inerenti l'esercizio del ruolo di assessore. Non l'ho fatto prima per tutelare il segreto dell'indagine che a causa della fuga di notizie è adesso compromesso. Non potrò rispondere ai vostri post come al solito perché ho la

Bari - L’ingresso principale del Palazzo di Città veste di testimone e sono tenuto al segreto istruttorio sui dettagli della vicenda” ha scritto il Sindaco su Facebook, mentre riceveva decine di post sulla vicenda. E dunque ha tolto a “Lillino” la delega al Contenzioso, ai Contratti ed appalti ed alla Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità, tenendosi l’interim. Pasculli, che al momento in cui scriviamo non risulta ancora indagato, avrebbe tentato di favorire una ditta di pulizie, già contractor del comune di Bari con l’appalto in scadenza, in cambio dell’assunzione di un paio di suoi amici.

L’ex assessore respinge tutte le accuse e fa notare che la genesi dei fatti risale a quando lui non era stato neanche nominato in quota Idv (come si usa dire): “la mia unica colpa, che non riguarda assolutamente responsabilità legali, è quella di aver cercato di dare una mano ad un uomo disperato, senza lavoro e con una madre di 85 anni da curare. Mi risulta che questa persona sia stata assunta dalla Multiservizi con un contratto a tempo determinato: è stato giusto, perché la politica deve dare risposte soprattutto a chi non ha più alcuna speranza. Dove è il reato?”

IN CONSIGLIO COMUNALE - Respinta la richiesta contro Matarrese

Decadenza, ecco una brutta figura bipartisan E' stata scritta una pagina vergognosa. Lo ha detto Ninni Cea, il coordinatore delle silenti opposizioni al Comune di Bari. Una volta tanto concordiamo con lui, ma dando un significato opposto al suo giudizio. Non é stato vergognoso chiedere la decadenza di Antonio Matarrese da Consigliere comunale. E' stato vergognoso rigettarla e con voto pressoché unanime. Vergognose le giustificazioni e le motivazioni del Tonino nazionale. Vergognoso il giudizio del sindaco Michele Emiliano. Vergognose, sia la maggioranza, che l'opposizione,

con la sola eccezione di Maria Maugeri, che non ha voluto partecipare al voto. L'on. Matarrese é stato eletto consigliere comunale, ma ha disertato tutte le riunioni del Consiglio, meno una. Il regolamento del Consiglio prevede la decadenza dalla carica, in caso di assenze prolungate e non giustificate. A Matarrese é stata data la possibilità di discolparsi e lui ha sciorinato una serie d'impegni che in questi anni lo hanno portato spesso fuori da Bari. Benissimo, a volergli credere, il Consiglio avrebbe dovuto prendere

atto della manifesta e documentata impossibilità per Matarrese di svolgere le funzioni per le quali i cittadini di Bari l'hanno eletto consigliere comunale e dichiarare ipso facto la sua decadenza dalla carica. Invece il Consiglio, tutto il Consiglio, ha finto di credere a Matarrese e ha respinto la richiesta di decadenza. Una manifestazione di deteriore provincialismo, che non fa onore al Consiglio e nemmeno allo stesso Matarrese. Come si fa a Bari a dire no a un Matarrese? Se Tonino, come crediamo, ha davvero grande considerazione di se stesso, tanto da affermare che, chiedendo la sua decadenza, si stava "processando la storia di Bari", meglio farebbe a ras-

segnare egli stesso le dimissioni, dando prova di serietà e di rispetto delle istituzioni e dei cittadini. Nulla di personale, s'intende, con il pur simpatico Tonino, ma se il consigliere comunale proprio non lo può fare, perché oberato da altri e tanti impegni, non si capisce perché debba continuare a tenere vuota una sedia del Consiglio comunale di Bari. Ne va davvero della sua dignità politica e della sua onorabilità personale, perché, perdurando questa situazione, tutti continueranno a chiedersi le vere ragioni di questa lunga e programmata assenza. Chi glielo ha chiesto? Chi glielo impone? Chi favorisce? Chi danneggia? GIUSEPPE PUGLIESE


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L’INCHIESTA - Il manager barese indagato nella sua duplice veste di Presidente dell’Autorità Portuale e del Concessionario Bari Porto Mediterraneo

Tommaso Affinita indagato dalla Corte dei Conti Il dirigente è accusato di aver procurato all’Autorità Portuale un danno erariale di 11 milioni di euro

Bari - La sede dell’Autorità Portuale

di GIUSEPPE PUGLIESE Una tempesta giudiziaria minaccia la pensione dorata di Tommaso Affinita. L'ufficiale giudiziario ha bussato alla sua porta e le carte notificategli sono di quelle che tolgono il sonno. Il Procuratore Generale presso la Corte dei Conti di Bari lo accusa di aver procurato all'Autorità portuale di Bari un danno erariale pesantissimo: oltre 11 milioni di euro, che ora devono essere rimborsati. Affinita è stato invitato a fornire le sue discolpe. Avrà sessanta giorn per farlo. Ad accusarlo, intanto, una valanga di atti e documenti, efficacemente riassunti un un atto d'accusa lungo 54 pagine. La vicenda riguarda la costituzione della società

Bari Porto Mediterraneo e l'affidamento diretto in concessione di tutti i servizi portuali. Affinita è indagato nel duplice ruolo di Presidente dell'Autorità portuale, ente concedente, e di Presidente della Bari Porto Mediterraneo, ente concessionario. Un evidente caso di conflitto di interesse, che, secondo la Corte dei Conti, vede Affinita nella duplice veste di benefattore e beneficiato, con rilevante danno patrimoniale per l'Autorità portuale, i cui interessi avrebbe, invece, dovuto tutelare. La vicenda è molto complessa e ha già vissuto alcuni passaggi giurisdizionali innanzi alle magistrature amministrative, Tar e Consiglio di Stato. Cercheremo di riassumerla chiaramente per i nostri lettori, non senza aver prima dato la parola al Procuratore Generale dott.

Francesco Lorusso, secondo il quale "l'intera operazione di costituzione della società BPM (Bari Porto Mediterraneo), lungi dal perseguire gli interessi pubblici del Porto di Bari, è stata, di contro, finalizzata ad intenti speculativi diretti ad avvantaggiare proprio coloro che rivestivano incarichi gestionali e di governo all'interno dell'Autorità portuale... È, in tal senso, significativa la lettura delle dichiarazioni riportate nel verbale di quella seduta che comprova documentalmente come in quel Comitato portuale (del quale Affinita era Presidente e dominus incontrastato, ndr), al tempo del rilascio della concessione, si sia svolta una sorta di "trattativa" tra alcuni dei partecipanti alla seduta; i quali, prescindendo totalmente dalla disciplina che regola le procedure ad evidenza pubblica,

già manifestavano la volontà di sottoscrivere quote della non ancora costituita società, contribuendo a realizzare un'operazione gravemente pregiudizievole per gli interessi patrimoniali dell'Autorità Portuale, nonchè per il pubblico interesse a erogare servizi di portata generale, fondamentali per lo scalo marittimo barese. Il dibattito ivi svoltosi era difatti evidentemente finalizzato a far sì che il Comitato Portuale, più che tutelare gli interessi pubblici sottesi all'attività dell'Autorità Portuale, si prodigasse, invece, per imporre condizioni sempre più vantaggiose per la futura compagine societaria, con netto pregiudizio, sia per il patrimonio dell'Ente pubblico che per l'utenza." Il Procuratore Generale, quindi, conclude col ritenere la società BPM responsabile del danno erariale di 11.221.962,43, essendo "irrefutabile che l'attività della società, lungi dal perseguire gli interessi dell'Autorità portuale concedente... abbia in sostanza influito negativamente sull'attuazione delle finalità istituzionali di tale pubblica amministrazione. Anzi, l'azione svolta da quest'ultima, proprio per effetto dell'incidenza impressale dalla condotta degli amministratori della BPM, che ha avuto come obiettivo esclusivamente il vantaggio economico individuale e personale dei singoli soggetti partecipanti al rispettivo capitale sociale, ha subito un netto sviamento degli scopi da essa

GLI INVESTIMENTI

Anche la Popolare di Bari nel pacchetto Azionario di BPM

La Banca Popolare di Bari

Nel pacchetto azionario della Bari Porto Mediterraneo, insieme ad un gruppo di società all'uopo e improvvisamente costituite, spiccano anche la Camera dj Commercio di Bari e la Banca Popolare di Bari, con un 5% a testa. La legge istitutiva delle Autorità portuali consente l'affidamento in concessione dei servizi portuali a società private, che abbiano però nella loro ragione sociale l'esercizio di attività portuali.

Comprendiamo che alcuni privati, pur non avendo esercitato in passato alcuna attività portuale, fiutando l'affare o a tanto consigliati da Tommaso Affinita, abbiano pensato di mettere su rapidamente una loro società per partecipare alla spartizione di una torta societaria, che si prefigurava assai succulenta. Comprendiamo meno che lo abbia fatto un istituto di credito come la Banca Popolare di Bari e ci sorprende che gli

organi di controllo dell'istituto nulla abbiano eccepito sulla partecipazione ad una concessionaria sorta in palese violazione di legge e con una cordata di società troppo frettolosamente costituite allo scopo. Circostanze che potevano essere facilmente appurate con una semplice visura presso quella Camera di Commercio, anch'essa stranamente socia della operazione, oggi messa sotto accusa dalla Corte dei Conti. G.P.

perseguiti, tanto da procurare al pubblico erario ingenti danni". Inoltre, aggiunge lo stesso Procuratore "uguali responsabilità vanno ascritte anche e sopratutto al Presidente pro tempore dell'Autorità Portuale, dott. Tommaso Affinita, per essere stato, egli, contemporaneamente ideatore e prin-

cipale esecutore dell'improvvida iniziativa, essendo stato anche Presidente della BPM". Attraverso quale meccanismo societario e come e quali danni, secondo la Procura, Affinita ha procurato al Porto di Bari lo spiegheremo sul prossimo numero. (CONTINUA - 1)

LA SCHEDA

Chi è Affinita?

Tommaso Affinita La sua carriera scorre profumatamente nell'alveo della pubblica amministrazione. Prima di arrivare a Bari, Affinita è stato capo della segreteria della Commissione trasporti e direttore degli affari generali e del personale presso il Senato della Repubblica. All'Autorità portuale di Bari è arrivato nel 1997, restandovi sino al 2005. È stato anche Presidente di Assoporti, oltre che della BPM, oggi sotto inchiesta. Dopo Bari Affinita è stato nominato amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee, spa. A Bari conserva una fitta rete di altolocate e compiacenti relazioni e, non poteva mancare, un incarico a contratto presso la facoltà di Economia dell'Univerità di Bari. Affinita è stato anche candidato senza successo alle regionali ed è già incorso in precedenti giudiziari per peculato, falso ideologico e abuso di ufficio, proprio quando era all'Autorità portuale. Una vicenda di poca importanza, dalla quale è stato, comunque, assolto in primo grado dal Tribunale di Bari.


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Provincia di Bari

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Puglia d’oggi

GIOIA DEL COLLE - Nell’ultimo consiglio comunale approvato il conto consuntivo del 2010 e dopo sono arrivate le dimissioni del Sindaco

Dopo mesi di litigi e polemiche Longo si dimette Dopo Gravina e Sammichele è il terzo Comune in Provincia di Bari in attesa del Commissario Prefettizio di ROBERTO MASTRANGELO Dopo Gravina, dopo Sammichele, ora tocca a Gioia del Colle. Prosegue nella Provincia di Bari lo stillicidio dei Primi cittadini, che spesso messi alle strette dalla propria maggioranza, o incapaci di proseguire nella propria attività amministrativa scelgono di rimettere il proprio mandato nelle mani del commissario prefettizio prima, e degli elettori dopo. E se a Noicattaro o a Barletta le dimissioni del Sin-

daco erano arrivate all’indomani delle elezioni amministrative della scorsa primavera, poi ritirate dopo aver quadrato il cerchio all’interno delle rispettive compagini di maggioranza, e se in molti altri Comuni della Provincia l’attivitĂ comunale pende sempre sotto la spada di Damocle delle dimissioni del Sindaco (o dei Consiglieri Comunali per sancire lo scioglimento dell’intero Consiglio), il sintomo è chiaro. Amministrare è difficile, e spesso i primi “avversariâ€? sono proprio i membri del-

BITONTO

Una serata per il commercio solidale In un’economia di mercato in cui prevale la logica del profitto, quella delle multinazionali, esiste una proposta alternativa come il commercio equo solidale che ha l’obiettivo di rispettare tutti i soggetti dello scambio economico.Si è avuta l’occasione di saperne di piĂš e degustare anche i prodotti di questo equo mercato la settimana scorsa presso il bar Ghibli che ha ospitato anche la premiazione del concorso fotografico “il raccontacolazioneâ€? . Si tratta di un sistema equo/solidale che vuole rispettare la dignitĂ della persona e dare il giusto corrispettivo in denaro alla manodopera spesso sottopagata nelle logiche di mercato internazionali e dal fenomeno soprattutto che fa da perno della globalizzazione del mondo. I suoi prodotti artigianali e culinari provengono dai paesi che sono stati nella storia e sono maggiormente colpiti dalla politica del Nord del mondo per esempio Asia, Africa e si possono conoscere e trovare nella bottega di cui si occupa l’associazione culturale mondodomani la cui presidente è Rosa Calò che ha spiegato a inizio serata questa altra finalitĂ della propria associazione. I vincitori della mostra fotografica sono stati: Andrea Melato con la fotografia intitolata “ non sarĂ solo la galletta a sorridereâ€? e Viviana Minervino con “un mondo di bontĂ equo e solidaleâ€? Durante la serata si sono potute ascoltare le canzoni sulla giustizia e sul tema dibattuto di Radio 103. MADDALEMA COVIELLO

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la propria maggioranza. E cosĂŹ dopo Divella e Tateo, anche Piero Longo ha gettato la spugna, mettendo la parola fine alla sua prima amministrazione a Gioia del Colle. Le dimissioni sono arrivate al termine di un lungo periodo di crisi della sua maggioranza e al termine di un consiglio comunale in cui è apparso evidente sin da subito che i numeri non li avesse per approvare gli equilibri di bilancio. I “dissidentiâ€? sono raddoppiati nel giro di qualche giorno da due a quattro, e la polemica politica in città è stata alimentata anche da un manifesto a difesa del Primo cittadino prima pubblicato con i simboli dei partiti della maggioranza, e poi smentito dagli stessi responsabili cittadini dei diversi movimenti di centrodestra. Ma in Consiglio comunale la logica dei numeri non ha cosĂŹ dato scampo a

Piero Longo Longo. In apertura di seduta c’è stato un vano tentativo di recuperare la situazione rendendo pubblici i nomi della nuova giunta: Giuseppe Gallo, Isacco Isdraele, Natalia Farella, Franco Capurso e Beppe Berardi. Un gesto che, nelle intenzioni del sindaco, avrebbe dovuto essere il segno di un cambiamento forte e la percezione che a fine mandato si

sarebbe potuti arrivare. Ma i conti erano stati fatti senza gli osti, e tutto è saltato prima ancora che i neo-nominati assessori avessero avuto il tempo di accettare la nomina. CosĂŹ subito dopo la votazione del punto all’ordine del giorno sul cimitero (il vero nodo della questione che ha rappresentato l’ultima goccia di questa amministrazione) e il successivo rapido disbrigo di quella sul conto consuntivo del 2010 è arrivata la comunicazione del Primo cittadino che ha annunciato le sue dimissioni. Dopo le lamentele di Mauro Mastrovito e di Leonardo Dongiovanni, ormai da tempo smarcatisi dalla maggioranza, infine è arrivata l’indisponibilitĂ a proseguire nel sostegno a Piero Longo anche da parte del Consigliere di Fli Giuseppe Tuccillo anch’egli non in grado di assicurare il suo voto agli equilibri di bilan-

cio. Quella che era la maggioranza è stata cosĂŹ di fatto messa in minoranza. Vano il tentativo di provare a “recuperareâ€? qualcuno. E cosĂŹ quando ci si è resi conto che la situazione era irremovibile si è rientrati in aula dopo una lunga sospensione pronti e preparati al peggio. Il colpo decisivo è stato sul riconoscimento di un debito fuori bilancio. Alla seconda votazione Mauro Mastrovito abbandona l’aula e i voti sono chiari: dieci voti favorevoli, undici contrari, un astenuto (Tuccilllo) la mozione è respinta. Il sindaco non può far altro che prendere atto della cosa e dimettersi. In teoria ci sarebbero venti giorni il tempo per ritirare tutto e proseguire nella legislatura, ma sembra proprio che Longo non sia intenzionato a farlo. Si aspetta ora il commissario prefettizio.

CASTELLANA - Schittulli: “I soldi ci sono, ma non possiamo toccarli per il patto di stabilitĂ â€?

Le rassicurazioni della Provincia per Alberghiero e Circonvallazione Si è svolta venerdĂŹ 21 ottobre scorso una seduta aperta del consiglio comunale di Castellana Grotte, con all’ordine del giorno i tempi di consegna del nuovo Istituto Alberghiero sito in via Turi. Alla discussione hanno preso parte anche il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, l’assessore provinciale all’Edilizia Scolastica Stefano Diperna e l’assessore provinciale alla viabilitĂ e trasporti Michele Labianca. Tra il folto pubblico presente anche il dirigente dell’Istituto

Alberghiero Francesco Tartaglia e l’impresa Manelli che sta effettuando i lavori presso il plesso scolastico. Schittulli ha ricordato come “giĂ da settembre 2009 ci siamo attivati per la terminazione della struttura. Purtroppo oggi non viviamo piĂš in un periodo di vacche grasse, ma nonostante la crisi che incombe, la mia giunta si adopererĂ per terminare sia l’alberghiero sia per la realizzazione della circonvallazione. I soldi ci sono, ma purtroppo non si possono toccare per colpa del patto di stabilitĂ che dobbiamo rispettareâ€?. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’assessore Diperna. “La ditta che sta effettuando i lavori - sottolineava l’assessore - si è vista costretta ad interromperli perchè noi non abbiamo piĂš provveduto ad effettuare i pagamenti, ma non appena la regione ci autorizzerĂ ad utilizzare i soldi che giĂ abbiano, la scuola sarĂ utilizzabile anche perchĂŠ il plesso è quasi terminatoâ€?. La presenza dei massimi vertici provinciali è stata anche l’occasione per parlare della circonvallazione. Sull’argomento ha relazionato Labianca che ha plaudito alla Giunta Tricase che cofinanziando l’opera per

500 mila euro ha permesso l’ottenimento del finanziamento regionale. Al momento l’iter per la realizzazione dell’opera vede la provincia alle prese con le operazioni preliminari riguardanti gli espropri, trascorsi una trentina di gior-

ni, la parola passerà al consiglio comunale di Castellana Grotte che dovrà approvare la variante al PRG e successivamente poi si potrà prima procedere alla stesura del progetto esecutivo e successivamente appaltare l’opera.

GRAVINA

Il commissario approva il bilancio Il commissario prefettizio di Gravina Ciro Trotta, esercitando i poteri di legge e sostituendosi a giunta e consiglio comunali, ha approvato lo schema di rendiconto della gestione relativo all'anno 2010. In altre parole, il prefetto inviato a reggere le sorti di Gravina fino a nuove elezioni ha messo il visto sul provvedimento che attesta l'ammontare di spese ed entrate municipali relative al periodo intercorso tra il primo gennaio ed il 31 dicembre 2010. Il fondo cassa a disposizione dell'ente, nell'arco dei dodici mesi richiamati, si è assottigliato visibilmente. Scendendo da piÚ di 5.600.000 euro a meno di 4.900.000, mentre l'avanzo di amministrazione calato sotto i 2 milioni di euro. I residui passivi, invece, ovvero le somme già impegnate e non ancora ordinate (oppure ordinate ma non ancora pagate) superano la soglia dei 30.966.169 euro. Cifre alla mano a Gravina nel corso del 2010 si sia speso piÚ di quel che si è incassato.


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Provincia Bat

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RICERCA - L’appello dell’Assessore Stefàno ai due Presidenti provinciali: “valutate ogni ipotesi che possa salvaguardare uomini e strutture”

Il Centro Ricerche Bonomo di Andria in bilico Ventola: “La proprietà ha letteralmente dilapidato un patrimonio tradendo le aspettative del benefattore” Stando a quello che è stato ufficialmente detto dal presidente della Provincia Bat Francesco Ventola il Centro Ricerche Bonomo di Andria chiuderà a partire dal prossimo mese di novembre. “La proprietà ha letteralmente dilapidato, nel corso di questi anni, un patrimonio, tradendo perfino le aspettative del benefattore Bonomo. Su questo argomento in tanti si sono espressi ma dubito sia stata davvero fatta chiarezza: pertanto, anticipo che convocheremo una conferenza stampa per consentire a tutti i cittadini, numeri e dati alla mano, di conoscere come realmente siano andate le cose”. E’ questa la presa di posizione del presidente della Provincia di Barletta – Andria – Trani dopo l’annuncio che il Centro Ricerche Bonomo chiuderà a novembre. Il numero uno della Bat ha spiegato in una nota che “stiamo lavorando nell’ottica di un serio rilancio del Centro Ricerche Bonomo di Andria” e, a proposito dei dipendenti del centro ricerche ha detto che non verranno create false aspettative e che “siamo fermamente convinti di come il Centro possa tornare ad assurgere al ruolo di autentico punto di riferimento per la ricerca agroalimentare e non solo; è questo un obiettivo che cercheremo di perseguire con tutte le nostre forze”. “Serve collaborazione istituzionale aldilà degli schieramenti”.

Così ha ribattuto il consigliere regionale Ruggiero Mennea, che ritiene che solo la cooperazione possa garantire la possibilità di “uscire dalle secche di una crisi che si sta facendo sempre più stringente. E cosa ha fatto il presidente Ventola? Non ha trovato di meglio da fare che attaccarmi con accuse stucchevoli e pretestuose, il solito refrain che non fornisce nessun contributo alla discussione sul Centro Ricerche Bonomo”. Intanto l’Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno ha scritto ai presidenti delle Provincie di Bari e BAT, Francesco Schit-

tulli e Francesco Ventola, in merito all’avvio delle procedure per la liquidazione del Centro Ricerche Bonomo di Andria. “Pur non intendendo in alcun modo entrare negli ambiti delle legittime scelte delle Amministrazioni provinciali – spiega l’assessore Stefàno - ho inteso sollecitare la sensibilità dei Presidenti Schittulli e Ventola riguardo al valore dell’attività scientifica sviluppata dal Centro di Ricerca per l’agricoltura”. “Sono certo - conclude Stefàno nella lettera ai due presidenti- che valuterete ogni possibile ipotesi che possa assicurare la salvaguardia del know-how, del-

la dotazione umana e strutturale e delle relazioni scientifiche e territoriali, che costituiscono oggi un patrimonio non solo del Centro ma dell’intera comunità pugliese - non solo quella "contadina" - che regge la sua economia, le sue relazioni sociali e i suoi tratti identitari e culturali sull’agricoltura”. Ma ad oggi nulla è dato sapere per certo sul destino di uno dei centri di ricerca di eccellenza della Puglia, sui tanti (giovani e non) che al Bonomo lavorano e sul futuro di una struttura che rischia, tra un litigio politico e l’altra, di veder calare il sipario sopra la sua storia. N.P.

TRANI

Censimento, attenti a chi chiede soldi per aiutare nella compilazione A Trani ci sono dei personaggi che girano per le abitazioni presentandosi come consulenti (a pagamento) per aiutare nella compilazione del Censimento Istat. Dopo numerose segnalzioni all’Ufficio Comunale di Censimento di Trani, nei giorni scorsi è stata diffusa una secca smentita da parte del Comune. Nessuno è autorizzato a chiedere soldi per questo servizio, nè tantomeno può spacciarsi per inviato del Comune. Nella nota si sottolinea che le attività di assistenza gratuita alla compilazione dei questionari sono affidate dall'Istat agli Uffici Comunali di Censimento e, in particolare, ai loro rilevatori che, presso il Comune o a domicilio dei cittadini, of-

friranno alle famiglie assistenza per la compilazione cartacea o via WEB dei questionari di famiglia. In ogni caso, al fine di rendere superfluo il ricorso a consulenze esterne alla Rete censuaria, l'Istat ha inviato a tutte le famiglie, insieme al questionario, la guida alla compilazione e ha, inoltre, predisposto un numero verde telefonico 800 069 701 che risponde alle richieste di chiarimento, tutti i giorni dalle 9 alle 19; i video tutorial disponibili sul sito censimentopopolazione.istat.it che aiutano i cittadini nella compilazione on line del questionario; una casella di posta elettronica dedicata (infocens2011@istat.it) a rispondere alle domande dei cittadini."

MARGHERITA DI SAVOIA

Gli Squilibri di Bilancio di BERARDINO DI BENEDETTO *

Dopo il Consiglio Comunale del 10.10.2011, possiamo a asserire senza timore di essere smentiti che : "Non ci resta che piangere" . Con votazione unanime infatti, la maggioranza ha approvato gli equilibri (squilibri) di bilancio dando prova di imperdonabile superficialità se non di malafede . Infatti, durante la discussione in Consiglio Comunale è emerso, che solo 2 dei capi settore degli uffici comunali avevano presentato una propria relazione attestante l inesistenza di debiti fuori bilancio . Mentre non risultavano pari dichiarazioni da parte degli altri capi settore, per giunta, i più rilevanti in termini di verifica di spesa. La carenza di tali atti istruttori, avrebbe dovuto consigliare un maggiore approfondimento da parte della responsabile del servizio finanziario, Rag. Maria Tornisiello e del revisore dei Conti, Dott. Giuseppe Babusci, , invece, questi ultimi, con superficialità degna di miglior causa, pur in assenza di adeguata indispensabile istruttoria, hanno attestato l equilibrio di bilancio. Questa circostanza di per sé significativa di un modo disinvolto di gestire gli affari finanaziari del Comune, è stata aggravata dal Rag. Tornisiello, la quale ha dato luogo ad una ridicola farsa quando ha dichiarato che la mancanza delle relazioni da parte degli altri capi settore degli uffici comunali doveva intendersi come inesistenza di debiti fuori bilancio nei rispettivi settori ! Ma anche dinanzi a questa situazione imbarazzante, anche i critici consiglieri di maggioranza da marciapiede, con altrettanto imbarazzante silenzio, hanno votato a favore . Questo loro atteggiamento si puo spiegare in dure modi : O sono complici del malgoverno della Giunta, o sono insensibili a tutto in quanto in trepidante attesa per il "cambio della guardia" che, secondo qualcuno, dovrebbe arrivare a breve. CAPOGRUPPO FLI IN CONSIGLIO COMUNALE


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Capitanata

venerdì 28 ottobre 2011

Puglia d’oggi

Folle l’idea di separare lo scalo foggiano dal sistema aeroportuale pugliese e inammissibile continuare a finanziare le varie “Darwin”

Diciamoci verità scomode sul “Gino Lisa” È tempo di comprendere l’insostenibilità del vecchio aeroporto e puntare su Amendola di CLAUDIO AQUILANO Darwin Airline annuncia l'interruzione dei voli per Milano Malpensa, Torino e Palermo operati dall'aeroporto Gino Lisa di Foggia a partire da lunedì 7 novembre 2011. La decisione fa seguito alla drastica riduzione delle prenotazioni registrata dopo l'introduzione del nuovo regime tariffario, conseguente al mancato rinnovo dei contributi oltre la data del 30 settembre 2011. "Abbiamo creduto fino in fondo al progetto del Gino Lisa e per questo ci siamo impegnati per il suo successo, garantendo negli ultimi tre anni un servizio di qualità che é stato molto apprezzato dall'tenza. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo a lungo negoziato con le Autorità e gli attori locali (stakeholders), al fine di trovare una soluzione che consen-

tisse di prorogare, oltre la data del 30 settembre 2011, l'erogazione dei sostegni che ci hanno sin qui consentito di offrire i nostri servizi a prezzi estremamente interessanti, garantendo nel contempo la sostenibilità finanziaria delle operazioni.” Così Fabio Parini, Ceo della compagnia elvetica Darwin Airline, ha annunciato che la compagnia luganese ha pensato bene di filarsela all’inglese non appena le prospettive di ulteriore mungitura delle casse pubbliche si sono rivelate infondate. "Le vendite sono più che dimezzate, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, ed i dati non lasciano dubbi circa il fatto che proseguire le operazioni in simili condizioni, esporrebbe la nostra compagnia a perdite tanto ingenti da metterne addirit-

tura a repentaglio la solidità finanziaria. Una tale evenienza non può ovviamente essere presa in considerazione e nemmeno essere imposta alla compagnia, in base agli accordi siglati con Aeroporti di Puglia SpA, che prevedono il mantenimento dei collegamenti in assenza di aiuti solo in caso di sostenibilità finanziaria delle rotte.” Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: siamo stati molto felici di ricevere dalla Regione sei milioni di euro all’anno, ma adesso che si tratta di investire e scommettere, preferiamo tornare ai nostri cantoni. Il cosiddetto contributo di start-up diventa così una rendita a fondo perduto. Che fa diventare quasi un modello virtuoso la Federico II Airways, le cui ingenti perdite servivano almeno a far lavorare qualche decina di persone e rimanevano sul territorio senza prendere la via della Svizzera. In ogni caso, una rendita che la Regione Puglia che impone addizionali e ticket, chiude ospedali e nega servizi non può e non deve continuare ad assicurare. È tempo di dirsi delle verità, per quanto amare e scomode, sul “Gino Lisa”, che è con ogni evidenza un aeroporto sopravvissuto al suo tempo, del tutto inadeguato alle esigenze del territorio. Tralasciando l’assurda pretesa di avere

un aeroporto in città, è abbastanza evidente che la realizzazione del passante ferroviario verso Palese soddisferà ampiamente le esigenze di trasporto aereo della popolazione della Capitanata Sud e della Bat, visto che ci saranno distanze e tempi di percorrenza paragonabili a quelli fra Milano e Malpensa o fra Roma e Fiumicino (e il biglietto Ryanair per Orio al Serio costo 16 euro andata e ritorno tasse incluse, se lo si acquista per tempo). Rimane il problema della Capitanata Nord, del Molise e delle aree contermini (che comunque saranno sempre in condominio con Pescara e Capodichino). E rimane soprattutto il problema di garantire un aeroporto di prossimità ai grandi flussi turistici

verso il Gargano. Un ruolo che il “Gino Lisa”, anche con il modesto allungamento della pista che viene proposto (e che comunque sarà fuori mercato rispetto alle richieste dei vettori, quindi si risolverà in un ulteriore spreco di denaro pubblico), non potrà ricoprire. Invece di inseguire le proposte folli di separare lo scalo foggiano dal sistema aeroportuale della Puglia, che è essenzialmente quello che in ambito calcistico si chiama “fallo di frustrazione”, la classe dirigente dauna farebbe bene a puntare con decisione sull’utilizzo di Amendola, che potrebbe diventare per il Gargano quello che Rimini è per la riviera romagnola. Si sa, sull’argomento circola la leggenda metropolitana di

una contrarietà dei militari e del Ministero della Difesa, che però non risulta da alcun atto ufficiale. Più che alla porta dell’esangue Guglielmo Minervini, gli stakeholders di Capitanata dovrebbero andare a bussare a quella del sanguigno Ignazio La Russa. Naturalmente non con questo intollerabile atteggiamento piagnone, ma con un credibile piano di investimenti: perché chiedere che l’Aeronautica Militare, oltre a cedere una quota del proprio spazio, debba anche costruire l’aerostazione a poche spese è francamente temerario. È una battaglia di territorio che si può vincere o perdere, naturalmente. Ma è comunque meglio di una pagliacciata demagogica che dura da decenni.

Le tensioni e le recriminazioni non sono un buon carburante per la politica, specie in un momento nel quale la casa comune vacilla

Gli amici dei separati Angelo Cera e il dialogo in Provincia tra Fli, Api e Udcap Angelo Cera, segretario dell’Udc e parlamentare di Capitanata, ha preso cappello per il dialogo avviato a Palazzo Dogana da tre forze ivi rappresentate che si richiamano all’esperienza del Terzo Polo. Il parlamentare centrista è contrariato non solo dal fatto che Futuro e Libertà ed Alleanza per l’Italia non siano all’opposizione della Giunta Pepe, ma anche (e secondo noi soprattutto) dalla circostanza che dialoghino con l’Unione di Capitanata, cioè con quei centristi che,

a causa di dissidi interni e della forte lacerazione consumatasi proprio con Cera, hanno dato vita ad una formazione politica autonoma. Noi siamo ben lontani dal voler entrare nel merito delle ragioni e dei torti di entrambi: siamo rispettosi della vita interna dei partiti, e trattiamo Angelo Cera da leader dell’Unione di Centro, ruolo che gli compete per diritto e non per nostra concessione. Ma non abbiamo motivi di avversione personale o di linea politica nei confronti di

esponenti politici che hanno una cristallina identità moderata, che non sono a rimorchio del Pdl o del Pd, e che, per biografia e posizioni, sono certamente centristi. Chiunque abbia fatto l’esperienza dell’amicizia con una coppia di coniugi che repentinamente si separa sa quale permanente fonte di imbarazzo questa relazione costituisca, in misura direttamente proporzionale all’asprezza e alla sofferenza con cui la separazione si è svolta. Comprendiamo quindi le

tensioni e i nervosismi di tutti. Non pensiamo che le tensioni e le recriminazioni siano un buon carburante per la politica, specialmente in un momento nel quale l’edificio della politica e quello ben più importante della comunità hanno bisogno di coesione e senso della responsabilità. Tornando alla metafora, gli amici veri non sono quelli che prendono partito contro la moglie e a favore del marito o viceversa; ma quelli che sanno conservare la giusta vicinanza ad entrambi.


Puglia d’oggi

Capitanata

venerdì 2011 venerdì30 28settembre ottobre 2011

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Le proteste dei sindaci e della speciale Commissione Salute della Provincia, che minaccia denunce per interruzione di pubblico servizio

Capitanata in rivolta per gli “ospedali feriti” Lunedì verranno licenziati una settantina di lavoratori precari In ginocchio i nosocomi, specie Manfredonia e Cerignola di ENRICO CICCARELLI La Capitanata si mobilita contro la minaccia di un forte declassamento dei servizi sanitari conseguente al licenziamento di una settantina di lavori precari che dovrebbe avvenire il prossimo 31 ottobre. Ferma presa di posizione della Commissione per il Diritto alla Salute del Consiglio Provinciale “Non siamo iscritti al partito della spesa allegra” ha detto il presidente della Commissione, Enrico Santaniello (Forza del Sud) “ma è impensabile che il risparmio venga ottenuto attraverso la cancellazione del servizio. Rivolgiamo un appello all’assessore alla Sanità Fiore e al direttore generale della Asl Foggia perché si vada ad una deroga, in attesa che Regione Puglia e Governo trovino un’intesa su questa vicenda. Diversamente denunceremo il direttore generale della Asl per interruzione di pubblico servizio.” “Il presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, Dino Marino” ha sottolineato Antonio Prencipe (Pd) “ha già proposto una legge regionale specifica perché si eviti in tutto il territorio pugliese il drammatico esito che avrebbe il licen-

Uniti contro Regione e Asl La Commissione per il Diritto alla Salute del Consiglio Provinciale

ziamento di questo personale, che renderebbe di fatto impossibile l’accesso all’assistenza ospedaliera a un gran numero di abitanti della provincia di Foggia.” “È miope e sbagliato l’atteggiamento di chi persegue il risparmio tagliando i costi del personale” ha detto Roberto Nigro (Psi) “anche perché l’incidenza del personale sul bilancio complessivo della sanità pugliese è del 28%, quasi la metà dell’incidenza che ha questa voce in altre Re-

gioni. Sono altri gli sprechi che bisogna colpire.” “La spesa sanitaria in Capitanata” ha dichiarato Michele Bonfitto (Udcap) non ha mai tenuto conto del suo peculiare assetto orografico, che la divide nelle tre grandi zone della piana, del Subappennino e del Gargano. Ridurre i livelli di assistenza non significa risparmiare, ma solo aumentare la mobilità passiva.” “Interi reparti rischiano la chiusura” rimarca Michele Augello (Indipen-

dente) “e, come si è già visto dopo la chiusura degli ospedali, non c’è alcuna compensazione nel potenziamento della medicina di territorio. Una situazione che dipende anche dall’aver paracadutato in Capitanata manager che non conoscono la situazione.” “Invece di puntare ad una assistenza di qualità, ci troviamo costretti a difendere i livelli minimi fondamentali” ha ribadito Marchegiani (Ppdt) “Sanità pubblica e sanità priva-

ta sono in una condizione critica quale non si registrava da decenni. È importante che tutti riflettano seriamente.” Nel frattempo si registrano le dure dichiarazioni del sindaco di Cerignola Antonio Giannatempo, che esprime preoccupazione per la situazione del “Tatarella” e l’incontro organizzato in Prefettura su sollecitazione del sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi con i vertici della Asl La riunione, scrive il Comune sipontino in un comunicato, è stata proposta dal Sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, per affrontare l’emergenza sanitaria che si profila nella nostra provincia a causa della mancata stabilizzazione del personale ospedaliero medico e paramedico. il Direttore generale dell’ASL di Foggia dott. Ruggiero Castrignanò ha affermato che, in base alle norme vigenti, non può prorogare i contratti a tempo determinato del personale medico e paramedico. Non vi sono leggi che lo consentono ma al contrario vi sono norme che lo impediscono. Dopo approfondita discussione, la Direzione generale dell’ASL ha convenuto di dover assicurare la riorganizzazione dei livelli minimi di assistenza che, nel caso dell’Ospedale San Camillo De Lellis di Manfredonia, si concretizzano nel fatto che sarà potenziato il reparto di Pediatria e sarà riaperto il reparto Ostetricia e Ginecologia. Il risultato raggiunto, se da un lato non corrisponde alle aspettative attese, dall’altro rappresenta un passo avanti verso la soluzione.

Il corsivo di Fabrizio Tatarella

Allarme rosso

Un piano subdolo di riordino Malgrado il tempo stia ormai per scadere, confidiamo che quella che è stata giustamente definita la mattanza della sanità foggiana venga evitata. L’idea che gli ospedali di Manfredonia e Lucera vengano sostanzialmente chiusi e che quello di Cerignola e quello di San Severo siano gravemente ridotti nella loro funzionalità è intollerabile. Soprattutto perché non crediamo affatto che c’entrino né la sentenza della Corte Costituzionale (che si è limitata a rimarcare un metodo illegittimo nelle assunzioni) né le pur draconiane previsioni del piano di rientro, che bastona in modo irragionevole una spesa, quella del personale, che contribuisce ben poco alla dissipazione in campo sanitario (per la quale Vendola dovrebbe dare un’occhiata al meccanismo di certi appalti, magari chiedendo informazioni a persone a lui vicine). Noi riteniamo che si tratti in realtà di un supplemento surrettizio del piano di riordino ospedaliero. Che con la scusa della Corte e di Tremonti si voglia procedere a ridurre al lumicino l’assistenza ospedaliera senza alcuna compensazione in termini di medicina di territorio. Una scelta intollerabile.

Cerignola, esplode la fronda in casa del Pdl. Quattro consiglieri si dichiarano “autonomi”. Evidentemente Pece era solo un pretesto

Sindaco Giannatempo, non si rovini la salute di CARLO DERCOLE L'attuale maggioranza alla guida di Cerignola ha fallito in tutto. Non mi riferisco solo, nel modo in cui ha gestito le varie situazioni/ problemi sorti in questi 19 mesi, vedi sicurezza in città, il metodo con cui hanno saldato i dipendenti Asia, la totale assenza nella battaglia all'inceneritore, abbandono della Zona Industriale, totale mancanza di una politica per lo sviluppo industriale cittadino e via discorrendo. Mi riferisco, anche e soprattutto, alla ormai evidente spaccatura interna, di tutte quelle persone che 19 mesi fa aveva-

no stipulato, tutti insieme un patto per poter governare questa città. Ormai, non c'è più unione d'intendi tra questi uomini e non si può pensare dipoter guidare una città come Cerignola, con tutte le sue problematiche, se nonsi ha una maggioranza compatta, il cui unico pensiero sia far crescere la città. Così assistiamo, a scene comiche, grottesche. Quattro consiglieri comunali, che nel bel mezzo di un Consiglio, si alzano ed annunciano la loro piena autonomia, sia nei confronti della maggioranza, che del loro partito, il Pdl. In pratica un partito nel partito, all'interno della maggioranza. Assistiamo,

ad un Sindaco, che per contenere alcun "mal di pancia", è costretto ad un rimpasto in Giunta. Rimpasto che risulta essere quasi impossibile, e sapete perchè? Perchè deve stare molto attento a chi darà un posto nella "Stanza dei bottoni"e quindi a chi farà entrare tra i banchi del Consiglio Comunale, poichè tutti hanno obiettivi personali e nessuno ha in testa l'obiettivo principe, far crescere Cerignola. La verità è che non si può fidare di nessuno. Povero sindaco e non lo dico in tono ironico. Non può neanche consigliarsi connessuno, per lo stesso identico motivo. Avrebbe consigli non disinteressa-

ti e per il bene di Cerignola, ma consigli a doppio fine e che lo porterebbero a sbagliare. Il sindaco lo sa bene. Conosce alla perfezione queste dinamiche interne ed è per questo che si guarda bene dal fare qualsiasi cosa, dal rimpasto al chiedere consigli ai suoi "amici". Cerignola non merita questo e neanche il Sindaco merita questo. Lei, Giannatempo, sa bene, che in questa situazione è impossibile governare per altri quasi 4 anni. Ne andrebbe di mezzo la sua salute ed il bene di Cerignola. Proviamo, per una sola volta a pensare tutti insieme, al bene della nostra città. In questo modo è impensabile governare.


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Spettacoli e Cultura

venerdì 28 ottobre 2011

Puglia d’oggi

Giornalisti, editori, produttori racconteranno in Piazza Sant’Oronzo i retroscena di tutto quello che spesso è invisibile agli occhi degli ascoltatori

La musica è lavoro, una serie di incontri di settore a Lecce Ventimila persone intervenute all’Arena della Vittoria Brevissime Bari

Le note dell’anima parla di Gershwin Domani alle 18,30, presso L’ECCEZIONE – Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro – a Bari,si inaugura il nuovo ciclo di incontrispettacolo “Musica divina – Le note dell’anima” della stagione artistica patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione, dall’Università e dal Comune. Il primo incontro è dedicato a George Gershwin. Verrà narrata la biografia dell’autore accompagnata dall’esecuzione di notissime composizioni, tra cui “Rapsodia in blu” e l’opera lirica “Porgy and Bess”.

di ISABELLA BATTISTA Oggi alle ore 17,00 verrà inaugurata presso l’Open Space Lecce Giovani in Piazza Sant’Oronzo a Lecce la rassegna “La musica è lavoro”, un ciclo di seminari che rientra nell’articolato progetto Officine della Musica, organizzato dal Comune di Lecce nell'ambito di Giovani Energie in Comune, promosso dall'Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani e sostenuto dal Ministro della Gioventù. Le Officine della musica nascono e si sviluppano anche come luogo di formazione e specializzazione di figure professionali operanti nell’ambito musicale. Dopo un primo ciclo di incontri realizzato in primavera

Gli sporcelli di Roald Dahl Questo pomeriggio a partire dalle ore ore18,30 è prevista una serata di lettura e laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni presso MOBY DICK libri e giochi in via de rossi 86 a Bari.

Concorso

Sotto le stelle, via alle iscrizioni Sono aperte le iscrizioni per “Sotto le stelle” 2012, concorso internazionale per solisti e band emergenti giunto alla tredicesima edizione con il patrocinio della presidenza della repubblica ed organizzato dall'associazione Martinarte e Mario Greco. Per info www.sottolestelle.org

Daniele Sepe e che punta al recupero di quei valori delle tradizioni culturali presenti su tutto il territorio, che erano rimaste soffocate e svilite dal massiccio bombardamento dei mezzi di comunicazione, pilotati da culture dominanti e da multinazionali, Seguiranno altri tre appuntamenti nel corso del mese di novembre: venerdì 4 con “Let's get it on-line. Cosa sarà la musica nella rete di domani” con i giornalistiValerio Corzani e Matteo

Quinzi; mercoledì 9 i giornalisti Giancarlo Susanna e Alberto Castelli proporranno “La poesia nei jukebox” un lungo viaggio dal folk alla black music; infine, venerdì 18 si parlerà di “Note sopra il rigo. A che serve un libro che parla di musica?” con lo scrittore Maurizio Blatto, autore de “L’ultimo disco dei Mohicani” (Castelvecchi) e Chiara Veltri, dal 2006 collaboratrice di Arcana come scout ed editor. www.officinedellamusica.org info@officinedellamusica.org

La passione e il colore declinato nelle opere di Michele Volpicella

Halloween, ecco il party

Bari

Lecce - Piazza Sant’Oronzo

BARI

Gioia del Colle

Si terrà il 31 ottobre presso l’Heineken Disco Club di Gioia del Colle la festa di Halloween, con la partecipazione della Funky Soul Dance Band, della Nerds Band. Dj residenti Gigi Procino ed Alvin.

che verteva sulla storia della musica e sulla critica musicale, il progetto prevede quattro seminari, a cura di Gianpaolo Chiriacò e in collaborazione con l'Università del Salento, dedicati ai mestieri della musica. Giornalisti, editori, produttori racconteranno i retroscena di tutto quello che spesso è invisibile agli occhi degli ascoltatori. Il ciclo parte con “Datemi un supporto. Miti e misteri della discografia” con la partecipazione di Gianluigi De Rosa, responsabile promozione radio e TV della Warner Italia, e Paolo Dossena, fondatore della Compagnia Nuove Indye, etichetta che ha prodotto in questi anni artisti come Almamegretta, Agricantus, Remo Anzovino, Enzo Avitabile, Banda Osiris, Nidi D'Arac,

Michele Volpicella Si è conclusa domenica scorsa al Fortino Sant’Antonio di Bari la mostra personale di Michele Volpicella intitolata “I colori del crepuscolo”. Quella di Volpicella è stata sin dagli esordi, e resta tuttora, un’operazio-

ne di tipo intimista, ripiegata sull’introspezione. La sua arte dimostra di essere aperta alle suggestioni dell’attualità e al sentimento del proprio tempo, anche se solidamente fondata sulla professionalità oltre che sulla passione e sulla costante ricerca del colore, studiato in tutte le varianti della gamma cromatica. I soggetti variano tra incantevoli scorci di città realizzati secondo uno schema coloristico preciso, come nel caso del paesaggio “Labirinti di pietra”, dipinto privilegiando la gamma del bianco, ricercatissime nature morte dipinte con un

erudito accostamento di colori fondato dal contrasto caldo–freddo, infine singolari figure femminili, spesso nude o coperte da indumenti quasi impalpabili in cui si nota l’abilità tecnica e lo studio del corpo umano. L’artista ispirato dalle suggestioni culturali della Metafisica di De Chirico e da Morandi e Casorati, ha definito gli ultimi lavori come il risultato dell’evoluzione della sua ricerca, spiegando che il crepuscolo rappresenta il momento in cui si medita sulla giornata passata e su quella che verrà. Interessante infine è stato

trovare, all’interno dell’esposizione, un’opera lontana dalle tematiche trattate, finalista nel 2009 della 4^ edizione del Premio Internazionale Laguna di Venezia. Questo dipinto è stato escluso in un momento successivo alla segnalazione a causa di un fraintendimento: era infatti stata considerata un’opera giovanile e quindi inserita nella categoria under 25. Questo sta a dimostrare la freschezza con la quale Volpicella realizza le sue opere e l’attualità delle sue scelte, in questo caso, la violenza sui bambini. ISABELLA BATTISTA

PUTIGNANO

POLIGNANO

All’ex macello la mostra d’arte contemporanea di Aubertin

L’iperreale di Bertozzi & Casoni

In occasione della rassegna d’arte contemporanea “LIGHT & FIRE – Art Explotion” dal 22 al 30 ottobre nell’ ex macello di Putignano – trasformato in Laboratorio Urbano dei Bollenti Spiriti sono ospitate le opere del francese Bernard Aubertin, la cui statura di artista, consacrata da anni di presenza nello scenario dell’arte contemporanea mondiale, ha trovato una ulteriore

Prosegue la stagione espositiva di Polignano a Mare. Dopo gli appuntamenti estivi ed il Premio pascale, domani sera alle ore 19.00, al Museo Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, verrà inaugurata una mostra con le opere dell’artista vincitore del XVI Premio Pascali. Dopo l’irriverente coppia inglese dei fratelli Chapman, vincitrice dell’edizione 2010, è il turno degli italianissimi Bertozzi & Casoni. Caratteristica del linguaggio del duo è quella di condurre lo spettatore nel reame dell’iperreale, dove tutto è falsificato, una sorta di mondo disneyano ma crudele, a sottolineare il fatto che tutto quello che ci circonda è solo un accumulo dei nostri scarti.

conferma dalla partecipazione alla Biennale di Venezia 2011. L’evento, realizzato con la collaborazione delle gallerie d’arte Rossi Arte e Segno Forma, di I MAKE - il macello della cultura e delle Emozioni, e di Putignanonelmondo, è inserita nel Piano 2011 delle Attività Culturali della Regione Puglia e patrocinata dalla Provincia di Bari e dal Comune di Putignano.

Con le opere di Aubertin si conclude una rassegna frutto di un progetto che Massimiliano Rossi, presidente di Work in Progress, ha tenacemente promosso insieme a Concetta Del Vecchio, perché “convinto della necessità di diffondere forme artistiche contemporanee quali strumento visivo per misurare l’uomo nella sua evoluzione, sia interiore che sociale”.


Puglia d’oggi

Cinema

venerdì 28 ottobre 2011

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Il film di Fukunaga ha convinto la critica. Da vedere per tutti gli amanti della letteratura inglese

Jane Eyre, un nuovo classico del grande romanzo vittoriano di MICHELE FALCONE A 16 anni dall'ultimo adattamento cinematografico - l'omonimo film di Zeffirelli del 1996 esce nelle sale italiane Jane Eyre, immortale capolavoro vittoriano della grande scrittrice inglese. Il capolavoro della Brontë è già stato portato sul grande e piccolo schermo innumerevoli volte dagli albori del cinema a oggi. Il film di Cary Fukunaga, sceneggiato dall'italiana Moira Buffini, è stato accolto molto positivamente dalla critica americana, che l'ha definito "perfetto, il film che avrebbe probabilmente girato la Brontë" se fosse esistito il cinema a quell'epoca, e ha unanimemente lodato a gran voce la protagonista, la giovanissima attrice australiana Mia Wasikowska (Alice nel paese delle meraviglie) per l'ottima caratterizzazione di Jane

I due protagonisti del film Eyre, una delle migliori di sempre. La storia è inossidabile, romantica, le ambientazioni sono perfette e suggestive, e il sempre ottimo Fassbender è convincente e in piena forma, come il resto dell'eccellente cast. Questo Jane Eyre ha quindi tutte le carte in regola per diventare un nuovo classico e ridare luce al romanzo vittoriano per eccellenza. Jane, dopo

un’infanzia di crudeltà, è determinata a vivere la propria vita senza paura, intensamente. L’incontro con Rochester le spalancherà le porte di un amore travolgente, segnato però, da incomprensibili lampi di tenebra e inquietudine. Un folle segreto la terrà lontana dalla felicità e la porterà a reinventarsi ancora una volta, salvo poi capire, finalmente, di poter esistere solo nell’amo-

re, ad ogni costo.Il cast è brillante e si fa forte della presenza di una signora del cinema inglese quale Judi Dench, nelle vesti della governante Mrs. Fairfax. La ricostruzione di costumi e ambienti è minuziosa e curata: dai vaporosi abiti dell’epoca al badminton in giardino, dalle caraffe sulla toeletta alle complicate acconciature, tutto rimanda alla metà dell’800. C’è un momento invece, quando Jane entra nella casa offertale dal pastore, in cui l’attrice, con i capelli raccolti, è pressoché identica alla Dama con l’ermellino di Leonardo. Per gli amanti della letteratura inglese, del capolavoro di Charlotte Brönte e in generale dei film in costume, Jane Eyre è da vedere assolutamente. Ennesimo omaggio ad uno dei romanzi più amati di sempre. Emozionante e dotato di un incrollabile romanticismo.

La locandina del film

LA SCHEDA TITOLO: Jane Eyre REGIA: Cary Fukunaga SCENEGGIATURA: Moira Buffini ATTORI: Mia Wasikowska, Michael Fassbender, Jamie Bell, Imogen Poots, Judi Dench, Sally Hawkins, Jayne Wisener, Sophie Ward, Tamzin Merchant, Simon McBurney, Harry Lloyd. FOTOGRAFIA: Adriano Goldman PRODUZIONE: BBC Films, Focus Features, Ruby Films DISTRIBUZIONE: Videa-Cde PAESE: Gran Bretagna 2011 GENERE: Drammatico, Sentimentale DURATA: 120 Min


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Europa

venerdì 28 ottobre 2011

Puglia d’oggi

Silvio Berlusconi e l’Italia pagano l’eclissi di Tremonti e lo spettacolo grottesco offerto troppe volte

L’eurozona non è questione di sorrisini Sarkozy sgradevole, ma il problema della governance dell’economia europea non è immaginario di ELIONA CELA L’episodio è stato sgradevole, inutile nasconderlo: la sciocca risatina con cui Nicholas Sarkozy, in presenza di Angela Merkel, ha risposto alla domanda dei giornalisti sulla credibilità dell’Italia e del suo processo di risanamento è stata una caduta di stile e una dimostrazione di alterigia che nemmeno il generale De Gaulle si sarebbe permesso di ostentare. Il fatto che Silvio Berlusconi paghi così lo spettacolo grottesco che ha offerto troppe volte, con le dichiarazioni improvvide, le corna alle foto ufficiali e tutto il suo repertorio di barzellettiere non toglie che un grande Paese fondatore dell’Unione, la

terza economia dell’eurozona e fra le prime del mondo non possa essere trattato con sufficienza, specialmente da chi guida un Paese che non ha titolo ad impartire lezioni di virtuosità né in termini di debito pubblico né di età pensionabile. D’altronde l’Europa ha dimostrato nei fatti di avere grande stima di alcuni italiani: diversamente Mario Draghi non sarebbe sulla tolda di comando della Bce e Giulio Tremonti non sarebbe stato, fino alla presente eclissi, una delle figure di maggiore prestigio e carisma dell’Ecofin. Detto questo, il problema della governance economica in Europa non è certo questione di battutine e di gossip: i trattati di Maastricht si sono rivelati drammati-

Il presidente francese Nicholas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel camente inadeguati a reggere le tempeste dell’Eurozona, né era pensabile che il vecchio sistema di Bretton Woods reggesse in un

pianeta nel quale non solo è intervenuta l’unificazione monetaria di una delle sue aree più ricche ed avanzate, ma hanno fatto irruzione

con sempre minori complessi di inferiorità ruggenti economie emergenti come Cina, India e Brasile (per non parlare della Rus-

sia). In questo mondo mutato il problema del rafforzamento politico dell’Unione non è aggirabile né rinviabile. E se non vogliamo che i Governi nazionali scrivano le proprie politiche economiche sotto la dettatura dei banchieri (tutt’altro che rassicuranti, in termini di capacità di prevenire le crisi), bisognerà che tutti comprendano che il tempo delle disinvolture e delle minimizzazioni, dell’ottimismo pubblicitario di cui il nostro premier ha dato ampia prova, è davvero finito. È tempo invece di innescare un processo virtuoso di progressiva armonizzazione dei sistemi fiscali, previdenziali ed occupazionali. Perché l’Unione sia sempre più tale di nome e di fatto.

SIIM KALLAS: “MENO BUROCRAZIA, PIÙ COMPETITIVITÀ”

La proposta della Commissione per rilanciare i porti dell’Unione

Il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi

La Commissione europea presenterà una proposta per migliorare la competitività dei porti dell'Unione e per sostenere il potenziale di crescita del settore. Recentemente il commissario ai Trasporti Siim Kallas (in foto) ha annunciato che il progetto sarà presentato nel primo semestre del 2013. Tra le nuove misure spiccano il supporto alla riduzione della burocrazia nei porti e le proposte relative ai servizi

STRASBURGO APPROVA A GRANDE MAGGIORANZA IL RAPPORTO DI SONIA ALFANO

Un contrasto europeo a tutte le mafie Il Parlamento europeo durante l’ultima Plenaria a Strasburgo ha dato il via libera con 584 sì, 6 no, e 48 astenuti al rapporto sulla criminalità organizzata nell'Ue presentato dall'eurodeputata italiana dell'Idv Sonia Alfano. Una chiara presa di posizione del Pe contro le mafie europee. Il documento, infatti, si propone di istituire una commissione parlamentare antimafia europea, di escludere i condannati per reati di mafia dalle liste elettorali per

l'europarlamento e chiede, inoltre, alla Commissione di studiare norme per la tracciabilità dei fondi europei. L'istituzione di una commissione parlamentare Ue sulle mafie in Europa è un'idea nata a Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela ed eurodeputato Pd, che già in passato in una lettera indirizzata al Presidente del Parlamento europeo Jerzey Buzek aveva chiesto l’istituzione di una commissione d'indagine sul fenomeno delle mafie in Europa.

Una richiesta che aveva lasciato in molti perplessi, ma che oggi diventa realtà. “Da oggi ha dichiarato Crocetta la lotta alla mafia appartiene a tutto il Parlamento europeo e sono orgoglioso di aver contribuito, insieme con altri, a questo risultato”. Una soddisfazione bipar- L’eurodeputata italiana Sonia Alfano (Idv) tisan espressa anche dal relatore ombra della organizzata elimina la appalto in ogni Stato relazione, Salvatore Iaco- barriera costituita dalle membro delle aziende degli Stati condannate potrà lino del Pdl: “La frontiere risoluzione approvata membri nel contrasto alle tutelare gli imprenditori oggi dal Parlamento mafie - e ha aggiunto - onesti”. vincenzo matano europeo sulla criminalità l'esclusione dalle gare di

portuali per migliorare il finanziamento dei porti stessi. "Dobbiamo far sì che ci sia uno scenario aperto e competitivo per la fornitura dei servizi, ha commentato il commissario europeo, in modo tale che i porti siano in grado di adattarsi alle nuove esigenze economiche, industriali e sociali". Secondo Kallas, è necessario migliorare la trasparenza dei finanziamenti per evitare le distorsioni della concorrenza e per vedere esattamente dove finisco i soldi dei contribuenti. In tal modo, saranno incoraggiati gli investimenti privati, che sono vitali per la crescita del settore portuale. Per la Commissione europea, i porti sono un motore per lo sviluppo economico e fonte di ricchezza per le città, regioni e nazioni europee, e il piano vuole preparare i porti alle sfide dei prossimi 20 anni. vincenzo matano


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