Puglia d'oggi numero 15

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 27 aprile 2012 • anno III n. 15 nuova serie • 1 euro

L’ELZEVIRO

Le salme e le mille auto blu

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Fortunata Dell’Orzo 1. Ci voleva il 25 Aprile per far (ri)nascere l’Asse Roma-Berlino. Brividi di sgomento prima di capire che trattasi soltanto (!) di un’intesa economica (tutta da decidere, occhio) fra la muscolare Germania e la pallida Italia. Complimenti per la data in cui è uscito l’annuncio. 2. “Non possiamo fare a meno dei partiti” lo ha detto Giorgio Napolitano a Pesaro. Ricordando giustamente il ruolo che la Costituzione assegna loro per la costruzione della democrazia nel nostro paese. Intanto, però, c’è un governo tecnico, votato da un Parlamento di nominati, con i partiti all’8 per cento della fiducia e il Grillo che chiama “Salma” il Presidente della Repubblica. Dov’è il tasto “reset”? 3. Blruuu le mille auto blu: si purchè siano berline medie. Monti pratica il rigore e dunque niente limousine o macchinazze tedesche. 400 Berline medie, massimo 1600 cc, chissà a metano, forse, visto il prezzo del gasolio. Maria Antonietta che mangia pane e mortadella, invece delle aristocratiche brioche. Ma intanto questo panino rusticano costa, a prescindere, 10 milioni di euro, 40 mila euro a macchina. Sarà un fatto di crescita…o di equità? Mah.. Intanto restiamo a guardare quali soluzioni verrano presentate al Paese dal Governo.

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CRISI ECONOMICA - Verso un asse italo-tedesco per la ripresa. Attesa per il voto in Francia

L’EDITORIALE

fine Monti e Merkel, un nuovo La di un ciclo patto per la nuova Europa politico di Fabrizio Tatarella

Come superare l’attuale momento di crisi europea? In molti si interrogano sulla questione, e da questo aspetto derivano la maggior parte delle scelte politiche degli Stati dell’Unione. Non soltanto. Sulla crisi economica ci si batte nelle elezioni interne (eclatante il caso della Francia e delle sue presidenziali, di cui scriveremo a breve). Le ricette sono tante. Patto di stabilità interna, nuovi interventi centrali, austerity, economie globali. Sono tutti temi affascinanti e che fanno dell’economia il vero caposaldo del dibattito interno ed esterno. Intanto in Italia il Parlamento è chiamato a varare il Def, con le scelte del Governo per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. alle pagg 8 e 9

Una cosa è certa. Tutti i sondaggisti concordano sulla sconfitta del Pdl alle prossime politiche. Berlusconi continua a far ricadere le responsabilità sui presunti traditori più che sulla caduta di credibilità e di appeal politico sua e del suo partito. La responsabilità sarebbe tutta della Lega che ha deciso di andare alle amministrative da sola, e di Gianfranco Fini che è andato in mare aperto. Berlusconi ha ammesso che il Pdl potrebbe forse anche vincere “solo se i moderati restano uniti”. Chiamateli come vi pare, ma sono tutti segnali della fine ineluttabile della spinta propulsiva del grande partito di Berlusconi. Il ciclo politico del Cavaliere è ormai giunto al termine.

BARI - Michele Emiliano, frastornato e stordito, ha gettato la spugna sulla Cittadella della Giustizia

Chi è davvero contro Pizzarotti?

a pag 7

il corsivo

FOGGIA - Oggi si inaugura la 63.ma Fiera dell’Agricoltura e Zootecnia

Fieramente in Fiera

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CERIGNOLA - intervista all’imprenditore Celestino Daloiso

Le idee per la nuova città

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SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - I Comuni al voto

Torremaggiore e Rignano

a pag 10

Una proposta non del tutto irragionevole per l’integrazione degli stranieri è quella di chiedere loro un test di conoscenza della lingua italiana. Ma forse, a giudicare dalle intercettazioni, andrebbe fatto anche ai titolari di incarichi pubblici. Come cacchio parla Nicole Minetti, per esempio? “Devo briffarti”, “ce n’è di ogni”, “la sudamericans”… Essendo la bella signorina un’igienista dentale, ci permettiamo di suggerirle un corso rapido di igiene lessicale.

di Enrico Ciccarelli

L’INCHIESTA

IL DIBATTITO

Cassa integrazione, è boom di richieste. Alla Puglia la maglia nera

La città discute. Un patto per Bari, ma un patto vero

a pag 11

a pag 7


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In primo piano

venerdì 27 aprile 2012

LA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA - Quando i partiti e gli uomini onesti non avevano tesori da investire in Tanzania o in diamanti

Le cambiali di Almirante La piena attuazione dell’art. 49 e una ragionevole forma di sostegno delle attività politiche per l’alta funzione della politica

di Enrico Ciccarelli Qualche decennio fa, a metà degli anni Settanta, la federazione di Foggia del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Msi, che era in aspra polemica con i locali organismi di partito, decise di chiedere udienza a Giorgio Almirante per protestare contro l’assoluta mancanza di mezzi e di risorse in cui languiva. Il partito negava persino i pennarelli per scrivere a mano i manifesti, gli spiccioli per acquistare le matrici del ciclostile, la colla con cui fare attacchinaggio. La delegazione, della quale ebbi l’onore di far parte, si recò a Palazzo Drago, a via Quattro Fontane, nel mese di dicembre del 1975. Almirante ci ricevette con cortesia,

ma di fronte alle nostre rimostranze, non poté che ribadire un’ovvietà: il partito non aveva risorsa alcuna, se non quella che garantivano le rimesse degli eletti. Il Secolo d’Italia versava in condizioni di così grave indigenza che per raggranellare un po’ di soldi pubblicava a mo’ di annuncio pubblicitario le poesie di non so più quale fabbricante di materassi, più attento alle Muse che al marketing. “Proprio stamane” ci spiegò con pazienza “io e il presidente Romualdi abbiamo sottoscritto cambiali per decine e decine di milioni per far fronte ad una debitoria crescente e salvare il partito dall’insolvenza”. La risposta ci deluse (con lo stupido orgoglio dei giovani rifiutammo persino il gesto cortese

aero club d’italia

con cui il nostro leader Perché erano onesti, voleva garantirci almeno non c’è dubbio. Ma anil biglietto del treno per che per l’ottima ragione il ritorno) ma ne cono- che non avrebbero sapuscevamo la fondatezza: to cosa diamine investire. a questa condizione di Ecco, quando mi rimiseria contribuiva cer- cordo delle cambiali di tamente la collocazione Almirante e di quale fosall’opposizione perma- se il peso e l’incidenza nente propria del Mo- che quei partiti squattrivimento Sociale, che gli nati e sobri avevano sulimpediva sia di attingere, la vita del Paese, mi pare come la Dc, all’aiuto di di poter dire che i primi imprenditori e “poten- a dover caldeggiare una ze amiche”, sia, come il consistente riduzione del Pci, di avere una sorta di finanziamento pubblico tangente su tutti i traffi- dei partiti dovrebbero esci economisere i partiti ci fra l’Italia stessi, che I primi a do- dalla grepe i Paesi del ver caldeg- pia pubblica Comecon. giare una sono usciti Ma stiamo consistente s e n z ’ a l t r o comunque parlando di riduzione del finanzia- più gonfi, ma quello che era mento pubblico dovreb- non cresciuil quarto par- bero i partiti stessi, che ti. La piena tito politico dalla greppia pubblica a t t u a z i o n e italiano, che sono usciti dell’ar ticoma alle prece- gonfi lo 49 della denti elezio- non cresciuti Costituzio ni politiche ne e una raaveva toccato gionevole quasi il 9% forma di sodei consensi. stegno delle attività poEra cioè un partito litiche (che a nostro papercentualmente vicino rere dovrebbe ispirarsi, agli attuali valori della per metodo e quantità, Lega e con un elettorato al modello francese o a numericamente molto quello tedesco) non sono più cospicuo. Eppure né quindi bandiere e slogan Almirante né lo sventu- dell’antipolitica, ma di rato tesoriere del tempo quanti alla politica e ai avrebbero anche solo po- partiti una funzione alta tuto pensare a investire e nobile che oggi appare in lingotti o in Tanzania. smarrita.

italo bocchino (fli)

Passera revochi la nomina di Leoni

Moderati insieme, ma senza Berlusconi

Il Governo revochi l’ennesima nomina del senatore Giuseppe Leoni a commissario straordinario dell’Aero Club d’Italia. È quanto chiede il deputato di Futuro e Libertà, Enzo Raisi, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera. “Ricordiamo a tutti – sottolinea Raisi - che l’unico merito per cui il senatore Giuseppe Leoni ha ottenuto l’incarico di Commissario Straordinario dell’Aero Club è stato quello di far parte del cosiddetto ‘Cerchio Magico’ del leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Ora che il ‘Cerchio Magico’ non c’è più vengono a mancare anche le motivazioni clientelari che hanno portato alla sua nomina”.

“Unire i moderati è possibile, ed è l’obiettivo che si è posto il Terzo Polo aprendo ad una Lista degli Italiani che nasca dai programmi e dalla partecipazione attiva della società civile. A Berlusconi va però ricordato che se oggi i moderati sono divisi è dipeso dal suo appiattimento sulla Lega e dalla rottura che ha voluto prima con Casini e poi con Fini”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: “E’ evidente che la precondizione per riaggregare la vasta area alternativa alla sinistra è un suo passo indietro dalla vita politica, lasciando il timone del suo percorso politico a quei quarantenni del Pdl che se liberi dai troppi vincoli saprebbero che cosa fare per il centrodestra”.

Puglia d’oggi

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il commento

Il puzzle francese e l’equivoco di fondo di Enrico Ciccarelli

L’Eliseo, sede del Presidente della Repubblica francese

Invidiamo quanti hanno già capito tutto delle elezioni presidenziali francesi, e soprattutto quelli che danno già per spacciato Nicholas Sarkozy: a nostro parere i segnali che arrivano dall’elettorato transalpino sono molto più confusi e contraddittori. Il primo, che riteniamo debba far riflettere, dice che la crescita abnorme dell’astensionismo non è un destino inesorabile: pur in presenza di un sistema a vocazione maggioritaria, che tradizionalmente non favorisce la partecipazione, le urne francesi sono in linea con la tradizione continentale. Per scegliere il nuovo inquilino dell’Eliseo hanno votato quattro elettori su cinque; siamo cioè lontanissimi dalle esigue percentuali delle democrazie anglosassoni. Le istituzioni, per quanto vituperate ed irrise, sono ancora qualcosa di vissuto come casa comune, come affar proprio. Questo forte collante civile, peraltro, si accompagna ad una crescente fuga nel sogno, ad una quota sempre maggiore di elettori che si affida all’utopia e al rifiuto del

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reale: il voto xenofobo e securitario di Martine Le Pen è in questo senso parallelo a quello gauchiste di Melancheon e degli altri candidati minori che si contrapponevano a Hollande. Va detto che questa “sindrome da rimozione” ha permeato di sé tutta la campagna elettorale, dove nessun candidato ha tenuto a freno la demagogia e i due principali contendenti si sono presentati come eredi e continuatori della grandeur, pur aspirando a guidare un Paese che ha elementi di debolezza strutturale e congiunturale che sono sotto certi aspetti peggiori di quelli della vituperata Italia. Nel puzzle francesce colpisce soprattutto l’equivoco di fondo a proposito dell’Europa: a parte l’antieuropeismo dichiarato dei due candidati estremi, sia Hollande che Sarkozy si baloccano con l’idea che sia arrivato il momento di regolare i conti con la Merkel. Quasi che il reichkanzler, con la sua apologia del rigore, sia l’unico ostacolo tra la Francia e il Paese di Bengodi. Il punto è che l’Europa è la soluzione, non il problema. Anche se è difficile dirlo nei comizi.

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In primo piano

venerdì 27 aprile 2012

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GLI SCENARI POLITICI - Andremo alle elezioni con il porcellum. Non piace agli italiani, ma conviene a Bersani e a Berlusconi

Berlusconi vuole fare la Le Pen, noi nella partita dei riformatori di Salvatore Tatarella Silvio Berlusconi è tornato in campo. Non so se si voterà ad ottobre, o molto più probabilmente a marzo, ma lui è già in campagna elettorale. Nemici ed amici sono avvertiti. Io vi dico come la vedo. A votare, voteremo con il porcellum. Non piace agli italiani, ma conviene a Bersani e Berlusconi. Avvieranno il processo riformatore, per modificare la Costituzione, ridurre il numero dei parlamentari e cambiare la legge elettorale, ma non lo faranno arrivare in porto. Davanti agli italiani, ognuno dei due si giustificherà, scaricando la colpa sull’altro. Berlusconi ha già cominciato a farlo. Il Pd imbarcherà Dipietro e Vendola e, con larghe probabilità, vincerà le elezioni. Bersani sarà presidente del consiglio e Di pietro e Vendola ministri. Il vistoso premio di maggioranza regalato dal porcellum garantirà loro il 60% dei deputati. I grillini resteranno fuori dall’alleanza, ma entreranno in parlamento. Abbiamo avuto un capocomico come presidente del consiglio, non guasterà un comico come leader dell’opposizione. Il Pdl sarà sciolto e so-

stituito da un nuovo partito. Non importa come si chiamerà. Sarà il partito di Berlusconi. In tutto e per tutto. Rinunzierà al finanziamento pubblico. Pagherà tutto lui e gli eletti, di fatto, saranno suoi dipendenti. Le candidature le deciderà lui, personalmente, senza deleghe e senza riconoscere capicorrente e proconsoli sul territorio. Sceglierà solo giovani, uomini e donne, infraquarantenni. Ovviamente fedelissimi. Tutti gli altri a casa. Sarà un ripulisti senza precedenti. Facce nuove e giovani, come vuole l’opinione pubblica inferocita. Promuoverà una nuova alleanza. Non dei moderati, come si affanna a dichiarare, ma degli arrabbiati. Si alleerà con la Lega, la Destra e la galassia dei partitini, che riuscirà ad adescare e comprare. Milioni per tutti. Sarà l’alleanza per l’Italia. Con forti venature nazionaliste, qualunquiste ed antieuropeiste. Il voto francese ha illuminato il Cavaliere. Berlusconi sa di perdere le elezioni. Resta in campo solo per difendere i suoi interessi. Vuole un partito tutto suo, una squadra di fedelissimi pronti a tutto. Aveva bisogno di una bandiera e la Francia

ottocento gli emendamenti presentati

Al Senato si discute sulla riforma del lavoro Sono oltre 800 gli emendamenti presentati dai gruppi del Senato in commissione al ddl sulla riforma del mercato del lavoro. Lo ha fatto sapere il relatore Maurizio Castro (Pdl), il quale ha aggiunto che circa 300 sono del Pdl, 150 del Pd, altri 300 della Lega, ai quali aggiungere quelli dell’Idv e del Terzo Polo. “Non sono stati presentati emendamenti sull’articolo 18 – ha spiegato Castro – ritenendosi il lodo compiuto, anche se alcuni piccoli aggiustamenti potrebbero essere fatti in particolare sui licenziamenti disciplinari,

limitando i poteri del giudice e correggendo le norme che potrebbero diminuire le tutele in appello per i lavoratori licenziati. Mi aspetterei li presentasse il Governo”. “Sulla flessibilità in entrata – ha proseguito – riteniamo che la legge debba e possa essere significativamente migliorata nell’interesse generale del Paese per ridare un booster occupazionale a un’economia in difficoltà”. La commissione dovrebbe procedere speditamente all’esame degli emendamenti a partire da oggi, per arrivare quanto prima al testo finale.

Silvio Berlusconi

gliel’ha data. La difesa degli interessi nazionali contro l’Europa matrigna dei burocrati e dei banchieri. Il vento nazionalista soffia su tutta l’Europa. In Francia si è manifestato con Le pen, in Norvegia con il Partito del Progresso (22,9%), in Danimarca con il Partito del Popolo (12,3), in Olanda con il Parito della Libertà (15,5), in Austria con l’Fpo (17,5), in Polonia con Diritto e Giustizia (29,9) e così via. In Italia, dove per quarant’anni abbiamo avuto il più forte movimento di destra (il Msi) di tutto il continente, questo fenomeno non si è ancora manifestato. Berlusconi ha capito

che quello spazio, valutabile intorno al 15-20% può essere occupato. Non può farlo la Lega, perchè è rimasta una formazione territoriale e, per di più, oggi ha qualche problema di immagine e di tenuta. Non possono farlo gli ex An che, perso Fini, non hanno un solo leader capace di farsi valere. Lo farà Berlusconi, in formato simil-lepenista, trascinandosi dietro, e finendo con l’inglobarli, Lega, Destra ed ex An, dei quali è il vero e unico leader. Non concordo, quindi, con Italo Bocchino, quando, per rifare l’unità dei moderati, chiede a Berlusconi di fare un passo indietro. Non occorre. Berlusconi è già altrove.

Lui gioca un’altra partita. Quella del populismo estremista e qualunquista. Sorridente, bonario, piacione, gaudente, ma, sostanzialmente, sempre estremista. Si scaglierà contro le banche, contro l’euro, contro le tasse, contro il rigore, contro l’Europa. In buona sostanza, sarà il Grillo della destra. Auguriamogli buona fortuna. Avrà successo, ma resterà all’opposizione. La nostra partita è diversa. Dobbiamo lanciare la grande alleanza dei riformatori europeisti. Senza annunci deboli e strumentali, senza tatticismi e riti da vecchia politica, senza eccessivi distinguo

protezionistici, ma con un grande manifesto politico, che abbia a base la ricostruzione morale e materiale dell’Italia e la costituzione degli Stati Uniti Europei. Un grande progetto riformatore, che chiami a raccolta tutti gli italiani e accolga anche tutti i moderati. Quelli che ancora restano nel Pdl. Quelli che non hanno ancora ben chiaro il nuovo corso del Cavaliere e che, a breve, si ritroveranno a giocare una partita, che non è più la loro. Possiamo attrarli, ma nella chiarezza degli obiettivi. La partita che ci apprestiamo a giocare non è quella del ‘94. Oggi non c’è una sinistra simil comunista da fermare. Oggi il discrimine è altro e riguarda proprio il futuro dell’Europa. Europeisti contro euroscettici. Noi siamo con i primi, Berlusconi e Grillo con i secondi. Con Berlusconi e Grillo ci spartiremo il 40% dei seggi parlamentari che andranno alle minoranze. Mentre il primo penserà solo a difendere la sua roba, il secondo si esaurirà per mancanza di proposta politica. Davanti a noi uno spazio enorme per costruire una nuova Italia e una nuova Europa.

l’intervento del presidente napolitano per il 25 aprile

I partiti estirpino il marcio, ma senza i demagoghi di turno dell’antipolitica Appassionata difesa del ruolo “insostituibile” dei partiti a patto che “estirpino il marcio”, dura requisitoria contro i “demagoghi di turno” dell’antipolitica, “no” allo scioglimento anticipato della legislatura, nuovo appello per le riforme istituzionali a cominciare dalla legge elettorale. Sono i questi i punti dell’intervento di Giorgio Napolitano nell’affollata e plaudente piazza del Popolo di Pesaro per la cerimonia del 67° anniversario della Liberazione. Il Presidente della Repubblica richiama alla Resistenza, al suo “volto unitario” e alla sua lezione ancora attuale. “Perché - egli spiega - dinanzi alla crisi che ha investito l’Italia e l’Europa abbiamo bisogno di attingere alla lezione di unità nazionale che ci viene dalla Resistenza e abbiamo bisogno della politica come impegno inderogabile”. Quello di Napolitano è stato

una sorta di coraggioso testamento politico di un uomo che ha dedicato alla politica gran parte della propria esistenza. E dice basta ai processi sommari, alle strumentalizzazioni. “Oggi - incalza Napolitano - cresce la polemica e la rabbia verso la politica, si prendono per bersaglio i partiti come se ne fossero il fattore inquinante”. Ebbene bisogna ricordare che negli anni della Resistenza e nel secondo dopoguerra furono proprio i partiti i promotori della Costituente e della Carta costituzionale. Certo, poi, con il tempo sono venute “stanchezze” e “degenerazioni”. Dunque occorre impegnarsi “perché dove si è creato del marcio venga estirpato”. I partiti devono ritrovare slancio ideale, tensione morale “senza abbandonarsi a cieca sfiducia e senza finir per ridare fiato a qualche demagogo di turno”.

Il capo dello Stato cita solo uno dei “demagoghi di turno”, il fondatore dell’Uomo Qualunque post-bellico, Guglielmo Giannini. Naturalmente non bisogna essere sordi agli scandali e alla corruzione che investono la politica. Servono norme che sanciscano “regole di trasparenza e democraticità” nella vita dei partiti, compresi nuovi criteri, limiti e controlli per il loro finanziamento. Perciò la politica e i partiti, devono fare la loro parte e dare risposte ai problemi più acuti, confrontandosi con il governo “fino alla conclusione naturale della legislatura”. Il pensiero finale è rivolto ai giovani, all’assillo più grande: aprire per loro prospettive più certe e degne di lavoro. Ognuno deve fare la propria parte con realismo e senso di responsabilità per favorire la ripresa e il rilancio del Paese, traendo ispirazione proprio dall’esempio della Resistenza.


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Regione Puglia

venerdì 27 aprile 2012

L’INCHIESTA SULLA SANITA’ PUGLIESE - Indagini, scandali, malasanità, edilizia a rischio, burocrazia, personale... i problemi irrisolti

Puglia, una caduta senza fine per la sanità il richiamo di negro (udc) all’assessore

di Andrea Dammacco Dopo sette anni di “cura Vendola” si possono trarre dovute conclusioni. L’operato, nel settore della sanità, del governatore della Puglia non ha portato alcun miglioramento, anzi in molti casi ha messo decisamente in ginocchio il sistema sanitario. Sono davvero troppe le inchieste penali e non riguardanti gli affari della sanità pugliese. Abuso d’ufficio nel favoreggiamento di un medico nel concorso a primario di chirurgia toracica al policlinico di Bari, abuso d’ufficio per l’avvio di una transazione con l’ospedale ecclesiastico di Taranto, creditore di somme ingenti verso la Regione, per prestazioni sanitarie erogate, concorso in abuso d’ufficio per una transazione con il Miulli di Acquaviva delle Fonti. Oltre allo stato di grave difficoltà dei servizi sanitari e ospedalieri in Puglia. Basti ricordare che la Puglia è stata condannata al risarcimento dei malati che necessitano di una Tac-Pet nella provincia salentina poiché non esiste in tutto il Leccese una

Ritorniamo ad una migliore governance

Il Policlinico di Bari

struttura pubblica con tali strumenti. Inoltre c’è la questione che ha messo in imbarazzo il presidente Vendola riguardo la polemica in materia di camici bianchi de-stabilizzati, cioè i 530 operatori sanitari che rischiano il posto nelle Asl dopo la sentenza che ha bocciato le leggi regionali del 2007 e 2010 sulle stabilizzazioni del personale. L’assessore Ettore Attolini, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna e i capigruppo, che avevano concordato la nuova

norma-sanatoria transitata in commissione, hanno deciso di rinviarne l’esame e la seduta del Consiglio che avrebbe dovuto approvarla, il 30 aprile, per esplorare nuove strade. Infine, ultima ma non ultima, la polemica riguardante il rischio di perdere 600 milioni di euro di fondi destinati all’edilizia sanitaria. Ci si riferisce al maxi programma varato dal governo Prodi nel 2006, poi finito nel dimenticatoio. Fino ad oggi, quando - anche al ministero - si sco-

pre che, in realtà, la Puglia rischia di perdere buona parte dei 564 milioni di euro che le spetterebbero se non si presenta al governo, entro fine maggio, con le carte in regola. Le polemiche sono già montate tra chi, da una parte, dice che non è stato progettato niente e chi, dall’altra, afferma che sono anni che si discute dei progetti e che entro fine maggio tutto sarà pronto. Chissà però se, invece, saranno i pugliesi pronti all’ennesima beffa da parte dei loro rappresentanti.

de -stabilizzati, slitta la legge

formazione e ricerca

Percorso a ostacoli per i camici bianchi

Università di Foggia, Medicina a rischio

In una nota il vice capogruppo Pdl, Massimo Cassano solleva ancora una volta la questione del personale dipendente dalla sanità pugliese. “Dopo lo slittamento della legginasanatoria per i medici de-stabilizzati della sanità pugliese, si torna al punto di partenza con un percorso tutto in salita e irto di ostacoli nel tentativo di restituire serenità e dignità professionale a questo personale e assicurare degni livelli di assistenza ai cittadini. Ed ora con in contratti già scaduti ci si ritrova davanti al rebus della ricerca di nuove strade. Nessuna voglia di speculare politicamente sull’ennesimo dramma in atto.

Sui precari della sanità pugliese pesa evidente il netto ritardo con cui la questione è stata affrontata, nel puro stile dell’attuale amministrazione, con le speranze – le ultime? - adesso rivolte ai parlamentari pugliesi affinché intervengano con un emendamento quando il decreto legislativo 16 passerà al Senato. Peccato che resterebbero in ogni caso fuori i 110 de-stabilizzati della Asl Bari che, a giugno, rischiano di restare senza contratto. Un percorso, insomma, costellato di negligenze e dimenticanze che si abbatte come una mannaia su un sistema sanitario regionale già distrutto da anni di mala politica”.

L’università degli studi di Foggia è in difficoltà: dopo la perdita di ingegneria anche medicina è a rischio chiusura. Durante la riunione del comitato di valutazione inter-universitario, è stato sollevato da più parti il problema. La facoltà di medicina negli ultimi anni ha perso molte specializzazioni che sono state poi riprese dall’università di Bari. Gli studenti del Policlinico di Foggia sono costretti a seguire la specialistica a Bari, con notevoli difficoltà di spostamento ed economiche. A tal proposito il Consigliere Damone ha fatto un chiaro appello al presidente Vendola chiedendogli di fare maggiore attenzione

alle problematiche in cui versa la provincia di Foggia: “Se le situazioni dovessero prendere le vie del rientro di facoltà importanti verso Bari questa tendenza, ormai apparentemente irreversibile, ucciderà definitivamente la provincia di Foggia. Anche per questi motivi, ci opponiamo ad ogni ulteriore tentativo di scippo che appare parziale, ma che potrebbe diventare definitivo in un tempo molto ravvicinato”. Secondo il Consigliere l’unico modo per risolvere la situazione è organizzare un tavolo tra le due università con l’obbiettivo di garantire la permanenza e il rinforzamento del Policlinico di Foggia. “La speranza è riferi-

“Le recenti vicende che hanno coinvolto la sanità pugliese dimostrano la necessità di reintrodurre un organo di controllo sull’operato della burocrazia regionale. Un controllo che non deve rappresentare un ulteriore freno alla macchina amministrativa, ma una misura preventiva che eviti possibili abusi o disfunzioni e offra al cittadino un’immagine trasparente dell’operato della Pubblica Amministrazione”. È quanto affermato dal presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro. E la richiesta all’assessore alla Sanità Attolini ad avviare una riflessione urgente da parte dei gruppi consiliari per individuare e adottare possibili soluzioni su come si possano dare risposte concrete alla domanda di efficienza e traspa-

renza nel comparto della sanità che si leva dal territorio. “Sarebbe opportuna ed urgente una relazione dell’assessore Attolini in terza Commissione per illustrare e verificare il sistema di governance dell’intero Servizio sanitario regionale. Mai come in questo momento si rende necessaria una verifica sulle modalità di comportamento dei funzionari responsabili, della gestione dei bilanci delle aziende sanitarie, del sistema degli appalti e delle forniture, ma anche sulle modalità ed i tempi di attuazione del piano di rientro. L’obiettivo – ha concluso Salvatore Negro – deve essere quello di riformare la governance, giungere ad una gestione trasparente e ad una conformità di comportamento giuridico-amministrativo su tutto il territorio regionale”. a.d.

L’Università degli Studi di Foggia

ta alla necessità urgentissima di un incontro immediato per impedire questo ulteriore depauperamento: non vorremmo che anche per la facoltà di medicina, si verificasse quello che è già avvenuto per ingegneria in tema di servizi, i trasporti che sono stati spazzati via, le infrastrutture sono abban-

donate. Così il rilancio è solo un’utopia”. Sembra una lotta all’ultimo sangue tra le due università, dove la più debole, quella foggiana, non riesce a rialzarsi, la speranza di tutti è che si trovi una soluzione a quella che sembra essere una inarrestabile corsa verso la fine dell’università di Foggia.


Regione Puglia

venerdì 27 aprile 2012

L’INCHIESTA - Tassazione o no? L’incontro tra gli studenti e gli assessori regionali

Ritorno al Futuro: una bufera fiscale di Maria Pia Ferrante Lo sconcerto dei borsisti che ha seguito la notizia relativa alla tassazione delle borse di studio “Ritorno al Futuro” continua a diffondersi sul web. Ma non si consuma solo tra i 140 caratteri di twitter e le notifiche informative delle pagine facebook. Il gruppo “Ritorno al futuro rubato, gli (s)fortunati dell’anno 2010/2011” ha promosso l’incontro che si è tenuto il 23 aprile con gli assessori alle Politiche giovanili, Nicola Frantoianni e al Diritto allo studio e alla formazione, Alba Sasso, per far luce sui contenuti delle comunicazioni pervenute alla Regione da parte dell’ Agenzia delle Entrate. Le borse erano e sono costituite per il 50% da fondi europei e per il 50% restante da un fondo Stato (40%) Regione (10%). Le somme del FSER, secondo un regolamento europeo, e quindi con forza di legge in Italia non possono essere soggette a tassazione, ragione per cui questa riguarderebbe solo il 50% della somma erogata. La disciplina fiscale,

La sede del Consiglio Regionale della Puglia

regolata a livello europeo, inoltre prevede che non sia possibile applicare detrazioni, trattenute, o altri oneri “con effetto equivalente che porti alla riduzione di detti importi per i beneficiari”. Ma la con nota del 17 ottobre 2012 il Ministero del Lavoro ha fornito una precisazione stabilendo che le persone fisiche titolari di borse di studio cofinanziate con fondi strutturali non rientrano nella definizione di “beneficiario”, pertanto, l’amministrazione regionale in qualità di sostituto d’imposta deve applicare la ritenuta a titolo d’acconto dell’IRPEF prevista dall’art. 24 del DPR 600/1973 sull’intero importo della borsa di studio (da considerare reddito assimilato a quello di lavoro dipendente). Un’ i n t e r p re t a z i o n e che contraddice, nei fatti, quella del 9 luglio 2010 emessa dalla Direzione Regionale Entrate Puglia (DRE) in risposta ad un interpello della Regione che quattro anni fa ha sottoposto il caso delle borse di studio “Ritorno al futuro” concesse dai DD.DD. n. 376/2008 e n. 2028/2008.

All’epoca la risposta della DRE è stata nel senso della completa esenzione da tassazione della quota di borsa di studio erogata mediante fondi comunitari, in virtù della sentenza della Corte di giustizia della Comunità europea del 25/10/2007, (427/05),recepita dalla corte di Cassazione nella sentenza n. 2082 del 30/01/2008, la quale afferma il generale divieto di detrazione o trattenuta relativamente a somme erogata dalla UE a titolo di contributo. Stando però all’ ultima circolare del Ministero del Lavoro questi fondi europei nel momento in cui passano dall’Europa alla regione non sono soggetti a tassazione, e così è, ma quando passano dalla regione agli studenti, rientrando nella sfera di competenza statale o regionale, devono scontare la normale tassazione. Inoltre ci sono diversi problemi di interpretazione legati alla detrazione e al cumulo con altri redditi. In sostanza ai borsisti che hanno percepito somme in denaro a partire da gennaio 2011 toccherà una tassazione

del 100%. Questo varrebbe anche per i vincitori dell’ avviso pubblico del19. 2009. I dottorandi che hanno percepito solo una parte del credito nel 2010 si vedranno tassare in toto l’ importo che hanno percepito nel 2011. I giovani dottori cercano spiegazioni e nel salone dell’Assessorato alla Formazione ricevono chiarimenti, ma ancora nessuna soluzione. Il segretario dell’ Associazione Dottorandi e Dottorati italiani (ADI) di Bari, Antonio Giampietro che ha partecipato all’ incontro-dibattito, nonostante i dottorandi risultino esclusi da questo “nuovo” sistema di tassazione, in quanto equiparati ai dottorandi beneficiari delle borse ministeriali, rende noto “Come ADI bari, abbiamo deciso di fare da collettore di tutte le domande, promuovere e sostenere il ricorso”. Da internet alle associazioni studentesche i ragazzi non restano a guardare. Il rischio, d’altra parte è un alleggerimento, inatteso, del contributo che può raggiungere i 6000 euro per le borse di studio all’ estero. Dal web alle associazioni studentesche più o meno coinvolte, sono tutti determinati a fare luce sulla questione, contattano professionisti, chiedono pareri a giuristi e commercialisti, sentono di aver subito un torto. Questo concorso ripropone problemi già affrontati in passato. Come non temere un futuro all’antica?

isole tremiti

Asta deserta, ora che cosa accadrà? Nessuna offerta è stata presentata nel giorno della scadenza al Comune delle Isole Tremiti per l’asta dei terreni edificabili sulle isole maggiori di San Domino e San Nicola. Sull’esito dell’asta potrebbero aver pesato le numerose polemiche e lo scontro tra l’assessore regionale all’assetto del territorio Angela Barbanente ed il commissario Carmela Palumbo tanto da far ritenere per qualche settimana che la procedura era stata sospesa e costringere il Comune a ribadire invece che era tutto ancora in corso. “Il fatto che l’asta per la vendita di alcune aree pubbliche delle Tremiti sia andata deserta, può essere una buona occasione per fermarsi a riflettere su come poter intervenire per preservare questo enorme patrimonio paesaggistico e turistico della nostra Puglia - commenta il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese - Auspichiamo che questa pausa forzata nella vendita possa essere occasione affinché la Regione intervenga e solleciti anche un intervento del Governo di concerto con gli Enti Locali per fare in modo che il patrimonio delle Tremiti resti un patrimonio intatto e messo in salvo da qualsiasi tipo di intervento che possa metterne a rischio la fruizione da parte di tutti’’. Per il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Antonio Decaro, non bisogna “abbassare la guardia affinché si conservi intatto e nella

disponibilità di tutti lo straordinario paesaggio delle isole Tremiti. Occorre trovare una strada che scoraggi definitivamente qualsiasi tentativo di speculazione edilizia su quello che è un patrimonio di tutto il Paese’’. Il Comune sperava di ricavare oltre quattro milioni di euro dalla vendita di 32mila metri quadrati (in più lotti) sull’isola maggiore, San Domino, e del lotto unico di 37mila mq sull’isola di San Nicola, terreni che rientrano in un Piano di edilizia economica e popolare. In particolare, su San Domino, l’isola maggiore dove vivono i circa 500 abitanti, la superficie complessiva del lotto edificabile è di mq 31.585 con vendita in porzioni di lotto dell’importo stimato in euro 370.536 ciascuno. Su San Nicola il lotto è unico, esteso mq 37.046 ed in vendita per intero ad euro 363.825, secondo la stima. La Regione, contraria all’iniziativa, aveva scritto nuovamente nei giorni scorsi al commissario straordinario Carmela Palumbo, che ha sostituito lo storico sindaco delle Tremiti Giuseppe Calabrese, dopo la nota formale inviata all’inizio di aprile a cui dal Municipio hanno risposto ribadendo che l’asta era una procedura “conforme’’ al Piano di edilizia sociale approvato dalla Regione. C’è attesa, ora, per conoscere le determinazioni del Commissario straordinario, peraltro a pochi giorni d a l l’ a p p u n t a m e n t o elettorale.

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Bari

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IN CITTA’ - Senza numeri in Consiglio il sindaco non ha mai potuto fare l’unica cosa che andava fatta: revocare l’indagine di mercato

Chi è contro Pizzarotti? Michele Emiliano, frastornato e timoroso, ha gettato la spugna sulla Cittadella, ora la variante passa alla Regione. Ma chi combatte ancora questa battaglia? Michele Emiliano si è arreso. Il gladiatore non esiste più. È scivolato su qualche cozza di più. Quella stupida vicenda non lo porterà in tribunale, ma gli ha tolto la sua gagliardia. Se non lo ha abbattuto, di certo lo ha afflosciato. Accade così che anche un ammaccatissimo Pdl torni a fare la voce grossa e a rimproverargli di aver perso soldi pubblici. Proprio loro che, con Simone Di cagno Abbrescia hanno perso i 100 miliardi del palazzo di giustizia e ci hanno lasciato copponi multimilionari per lo stadio, l’asse nord sud e le assicurazioni. È questo Emiliano, frastornato e timoroso, che ha gettato la spugna sulla Cittadella. Sugli uffici giudiziari Emiliano non aveva mai avuto la maggioranza dalla sua. Pizzarotti, sui suoi e sul Pdl, ha sempre avuto

Il progetto-Pizzarotti: la cittadella della giustizia nell’area adiacente lo stadio San Nicola

un forte ascendente. Senza i numeri in Consiglio, non ha mai potuto fare l’unica cosa che andava fatta. Revocare l’indagine di mercato. Ha abborracciato solo mezze delibere, sulle quali

Pizzarotti ha sempre avuto facile gioco, sino ad arrivare all’assurda nomina di un commissario ad acta, che ha stravolto il piano regolatore, per favorire un’insana ed evidente speculazione

l’annosa questione

Cittadella dell’Ingiustizia, gli errori e le leggerezze di Fortunata Dell’Orzo Giuseppe Albenzio va avanti come un treno: al momento ci sono sette sentenze fra Cassazione e Consiglio di Stato che hanno prodotto la sua nomina a Commissario ad Acta che ha espropriato il Comune di qualsiasi potere decisionale. Per Simeone Di Cagno Abbrescia cui adotta la variante al piano regolatore genera- Europea alla quale il Cole necessaria per realiz- mune si è rivolto per la zare l’opera nella zona presunta violazione della del Tondo di Carbonara, libera concorrenza. Ma senza che il Comune pos- anche se fosse favorevole, sa farci nulla. Siamo a un la sentenza europea potrà punto di svolta cruciale condannare il governo di questa storia che va Italiano (una ricerca di avanti dal 2003, da quella mercato non può essere sciagurata ricerca di mer- considerata un bando di cato, voluta dal Sindaco gara), ma non fermare AlDi Cagno Abbrescia. Una benzio. ricerca di mercato tra“La decisione del Consformatasi poi in una gara siglio di Stato - ha dichiad’appalto vinta dall’onni- rato Emiliano - è presa e potente e onnipresente consentirà di realizzare impresa Pizzarotti. il progetto dell’impresa La variante al piano Pizzarotti. Si tratta di un regolatore ha trasformato grave errore sia sul piano i suoli agricoli nei pressi urbanistico sia sul piadello stadio San Nicola in no sociale, che priverà suoli edificabili per edifici il quartiere Libertà dele servizi legati all’ammi- la sua principale risorsa nistrazione della giustizia economica, rappresenta(comprese eventuali car- ta dal tribunale. Ciononoceri). stante, noi rispettiamo le Michele Emiliano or- sentenze. La parola passa mai sembra rassegnato adesso alla Regione”. all’inevitabile anche se è E la Regione, infatti, ancora in attesa di sape- potrebbe essere l’ultimo re cosa deciderà la Corte scudo contro questa vi-

cenda incredibile, in cui a colpi di carta bollata, un Comune è stato espropriato della sue prerogative e un privato (Pizzarotti) ha potuto persino operare una variante non piccola al piano regolatore. Intanto Albenzio precisa che l’area su cui l’impresa Pizzarotti intende realizzare la Cittadella della giustizia è destinata ad “attività primarie e secondarie”, ossia all’agricoltura e all’industria e al terziario. Con la variante adottata ieri, l’area - così scrive l’avvocato Albenzio nel provvedimento - viene destinata “alle sedi giudiziarie, ivi comprese le strutture carcerarie e servizi connessi alle attività giudiziarie, nelle quali è ammessa la costruzione di edifici destinati alle attività giudiziarie ordinarie, minorili, amministrative, tributarie e carcerarie, con ogni relativa infrastruttura a servizio delle stesse attività giudiziarie”, nel rispetto di una serie di prescrizioni. Fra queste ultime, la più importante riguarda la tutela del sito storico archeologico di villa Lamberti. Inoltre, il commissario ad acta precisa che le aree oggetto di variante “saranno sottoposte ai vincoli di inedificabilità per la parte in cui ricadono nei limiti delle aree” sottoposte a vincolo idrogeologico.

edilizia. E proprio ora che un assessore, che è persona Emiliano avrebbe dovuto per bene e competente. Si alzare l’asticella dello scon- chiama Barbanente. Farà le sue verifiche. tro, attaccando Vedrà se ci a testa bassa la Siamo certi sono suoli lispeculazione e i che la bat- beri, tipizzati suoi profeti, lui taglia non per gli uffici abbassa la guarè ancora g i u d i z i a r i . dia e si arrende. Senza quelle persa. Solo che a com- Ve r i f i c h e r à maledette cozze batterla siamo ancora in se è giusto e senza l’om- pochi. Dove sta la socie- c a n c e l l a r e bra inquinante tà civile? Dove i partiti, i ancora suoli agricoli a bed e l l ’ a l l e a n z a movimenti, i neficio della con i De Gen- sindacati, gli edificazione naro, la partita intellettuali? sarebbe stata cementizia. un’altra. GuardePizzarotti, rà alla città dunque, ha vinto? Non è costruita, per vedere se ci detto. La variante deve pas- sono aree, edifici e quartieri sare dalla Regione. Là c’è da recuperare, rivitalizzare

e riutilizzare. Paragonerà la bellezza di uffici pubblici, calati nel tessuto vitale della città, all’arida e desolante freddezza di anonimi palazzoni di periferia, iperfrequentati di giorno e deserti di sera. Per tutte queste e altre ragioni ancora, siamo certi che la battaglia non è ancora persa. Solo che a combatterla siamo ancora in pochi. Dopo il capogruppo dell’Idv, abbiamo visto solo la battagliera Maria Maugeri. Dove sta la società civile? Dove i partiti, i movimenti, i sindacati, gli intellettuali, e gli studenti? Tutti con il mattone e il cemento? Auguriamoci di no. Pizzarotti non deve passare.

le reazioni dalla regione puglia

La Barbanente resta contraria «La posizione della Regione non cambia per la Cittadella della giustizia: noi siamo per il recupero e la rigenerazione di strutture già esistenti, senza invadere suoli agricoli». L’assessora regionale all’Urbanistica Angela Barbanente chiarisce la posizione della Regione sulla variante he consente la realizzazione della Cittadella della giustizia, nella zona dello stadio San Nicola. «La mia opinione politica è sempre stata quella della rigenerazione urbana e non ci dimentichiamo però che una variante è un atto tecnico e quindi dovrà essere avviata un’accurata perizia». La Regione, rimasta sola nel tentare di evitare alla città e al suo territorio questo affronto istituzionale e urbanistico dovrà esaminare la Vas (valutazione ambientale strategica) e successivamente proseguire con la verifica degli atti: possono passare anche sei mesi, a quel che se ne sa. «Noi avvieremo le nostre indagini conclude Barbanente - anche perché se un atto politico non è sostenuto dall’atto tecnico, è a rischio ricorsi. Sicuramente appare strano che nel piano regolatore di Bari non siano indicate zone da utiliz-

zare per la giustizia». Ugualmente contraria all’adozione della variante l’assessora all’Ambiente del Comune di Bari, Maria Maugeri. «Un funzionario, nello svolgimento del mandato conferitogli da un organismo statale, afferma il principio che non in base agli strumenti urbanistici vigenti, ma in ragione di una semplice ricerca di mercato, il Comune di Bari è spogliato della sua potestà pianificatoria». E su Libertà: «Non sfugge a nessuno che svuotare di una funzione centrale, come quella giudiziaria, il quartiere Libertà significa acuirne il livello di disagio sociale. In materia di riuso, riutilizzo e lotta al degrado sarebbe utile invece tornare a perseguire la verifica di fattibilità dell’arcipelago della giustizia. Insieme anche alle altre alternative sul tavolo, come l’impiego dell’ospedale militare Bonomo». Senza dimenticare le questioni legate al delicato equilibrio idrogeologico della zona: «La realizzazione dei volumi previsti vicino l’alveo del torrente Picone, non potrà non avere ripercussioni negative sull’impermeabilizzazione dei terreni. La nuova pressione edilizia, insiste proprio su una zona in cui il monitoraggio della qualità dell’aria ha rilevato spesso punte di concentrazioni inquinanti da smog superiori alla soglia di abbattimento (oltre il 70 per cento)».


Bari

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IL DIBATTITO - Tanti i problemi cittadini, a mancare troppo spesso è una visuale progettuale che sappia andare oltre le emergenze del momento

Un patto per Bari, ma un patto vero La città ha bisogno di ritrovare tutte le sue forze migliori per rialzare la schiena

Il lungomare di Bari

di Eugenio Lombardi * Correva l’anno 1993 quando, con un articolo che ebbe notevole eco di stampa, mi domandavo se e quando sarebbe mai arrivata a Bari la primavera. Una curiosità, ovviamente, non di tipo climatico, ma un’ansiosa attesa per il ritorno all’orizzonte di valori etici, morali, applicati alla vita quotidiana e professionale che non riuscivo più ad intravedere. Era l’epoca delle grandi inchieste giornalistiche sui ruderi abbandonati, dei tentativi di produrre una stampa totalmente libera e controcorrente e della

società civile di limitare lo strapotere dei partiti nella gestione della cosa pubblica e con scarso rispetto per l’ambiente. In quell’anno, dopo aver inutilmente provato a coagulare alcune forze associative che presumevo potessero riconoscersi nella stessa visione, costituii quel Laboratorio Urbano, che per ben diciotto anni avrebbe sfornato una straordinaria progettualità, eticamente corretta ed ambientalmente sostenibile, sui temi del recupero dei valori fisici, storici e culturali della città. Oggi che in Puglia i Laboratori Urbani sono note-

volmente oltre il centinaio, ben pochi ricordano quanto quella iniziativa pionieristica sia costata a chi la costituì e la sostenne con il proprio impegno personale, professionale ed economico: premiato più volte all’estero (l’ultima volta nel 2008 dal Angela Merkel ad Aquisgrana), ma costantemente denigrato e colpito dalle stesse associazioni locali, dai professionisti preoccupati di un qualche smottamento dello status quo, dalla superficialità e dal pressapochismo di chi diffondeva la diffamazione per sentito dire, applicando la certezza che dietro un così massacrante – e produttivo ! – impegno non potesse non esserci un qualsivoglia ritorno personale di natura fisica. Riproposi quell’articolo, rielaborato, qualche anno dopo, quando nell’evoluzione, apparente o reale, del centrosinistra italiano, si affacciò alla ribalta politica cittadina il magistrato Michele Emiliano, che avevo tempo addietro coinvolto in un importante convegno sul rapporto tra degrado urbano e devianza minorile. Mi chiesi, allora, modificando parzialmente il titolo, se la primavera stesse davvero arrivando anche a

Bari. E tornavo a domandarmi se questa città sarebbe finalmente riuscita a liberarsi dal giogo dei potenti di sempre: i costruttori organizzati in famiglie, i professionisti che, riuniti in cartello, impedivano a qualunque outsider, sia pur dotato di creatività, impegno, conoscenza, esperienza, di accedere ad un qualsivoglia incarico pubblico; i politici, sempre gli stessi, che avevano occupato poltrone e poltroncine della platea cittadina e si alternavano alle Amministrazioni. Per la prima volta, sull’onda dell’entusiasmo collettivo e del coinvolgimento, all’apparenza reale, della cosiddetta “società civile”, sentii anche io di dover fare un ulteriore passo avanti, prospettando per la prima volta un mio coinvolgimento politico a sostegno del tentativo di voltar pagina. Ma fui fermato, con le parole e i fatti, dallo stesso Emiliano. Il quale, nel momento in cui ero stato convinto a rendermi disponibile per una candidatura a presidenza di Circoscrizione, condizionando tale disponibilità ad operare nelle periferie estreme, aveva bloccato ed impedito la mia figura di prospettiva con un secco “è un perdente, perché non ha dalla sua la città che conta!”.

Pensai, nella sorpresa amarezza, che forse in quel ventennio vissuto nel massacrante, trasparente e tenace impegno a vantaggio della mia Bari, mi ero inimicato qualche potente. O forse, ed oggi ne sono convinto, era emerso con disarmante evidenza che non sarei mai stato disponibile, qualora mi fosse accaduto di sedermi su qualche poltrona di valore, ad un qualsivoglia compromesso. Avevo la mente carica del ricordo di anni davvero duri: il linciaggio da parte di bravi e potenti colleghi, le campagne di diffamazione tese a fare a pezzi una cittadino onesto che stava causando troppo disturbo; le pesanti azioni nei miei confronti da parte del vertice – oggi lo stesso di allora – del mio Ordine professionale e la copertura da questo dato a colleghi delinquenti pur di strapparmi via l’unico incarico pubblico fino ad allora ricevuto, quello della ristrutturazione dell’ex Ospedaletto dei Bambini. Per anni, tanti anni, avevo riempito Bari vecchia di migliaia di cittadini desiderosi di apprendere, grazie alle centinai di visite guidate gratuite, un po’ di storia vera; avevo portato grande musica nelle antiche chiese; e per sette anni di fila bambini e giovani di tutta Europa erano giunti a Bari con il “Treno Europeo dell’Amicizia”, entrando

confindustria

l’intervento del primo cittadino

Alessandro Laterza presidente del “Comitato Mezzogiorno”

Fibronit, una sentenza non lenisce il dolore

Alessandro Laterza, già Presidente della Commissione Cultura di Confindustria Nazionale e di Confindustria Bari e Bat, è stato nominato presidente del Comitato Mezzogiorno di Confindustria nazionale. È la prima volta che tale scelta di vertice ricade su un imprenditore pugliese: un importante riconoscimento per una regione molto vitale dal punto di vista industriale, tra le più dinamiche del Mezzogiorno, a testimonianza dell’impegno profuso nell’ambito del contesto imprenditoriale pugliese e meridionale. Il Presidente Bozzetto, appena incaricato alla reggenza del sistema confindustriale regionale, ha da subito trovato la massima condivisione

Alessandro Laterza

tra gli imprenditori pugliesi alla candidatura di Alessandro Laterza e successivamente il consenso di tutti gli altri Presidenti delle regioni del Sud. Ha poi promosso, a nome di tutto il Mezzogiorno, l’imprenditore Laterza, in una rosa di quattro nominativi, al Presidente designato di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Laterza ha l’esperienza e la capacità necessarie

per affrontare le problematiche e le singole necessità dei diversi territori del Mezzogiorno. Un Mezzogiorno industriale che con le sue piccole, medie e grandi aziende, oggi giorno compete, produce, esporta, rischia ed investe ed è parte integrante ed essenziale dell’intero sistema produttivo nazionale”. La nomina di Alessandro Laterza, che entra di diritto nella Giunta Confederale in qualità di vice presidente di Confindustria, contribuirà a rafforzare l’interlocuzione del sistema delle imprese e l’azione di Confindustria Puglia a sostegno del Mezzogiorno. Ad Alessandro Laterza gli auguri di buon lavoro di tutta la redazione di Puglia d’oggi.

Con riferimento alla sentenza odierna della Corte di Cassazione in merito alla condanna per l’ex dirigente della fabbrica Fibronit, il sindaco di Bari Michele Emiliano ha dichiarato: “L’esito finale del processo intentato dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti dei responsabili dei decessi di operai e cittadini, provocati dall’attività della fabbrica Fibronit, non lenisce certo il dolore per questa strage infinita di innocenti che la città di Bari ha dovuto subire e subisce tuttora, ma indiscutibilmente ci consente ora di fondare ogni nostra futura prospettiva sulla verità processuale che attesta la perpetrazione di tale gravissimo

La Fibronit

delitto. Il ringraziamento della città va agli Uffici Giudiziari che hanno, con tanta determinazione e pazienza, ricostruito il complesso ordito probatorio che ha retto il vaglio della Corte di Cassazione, confermando il ruolo insostituibile di questi uffici nella crescita civile della nostra comunità”.

con la loro prorompente gioia fin dentro il corteo di San Nicola. Avevo ideato grandi recuperi di contenitori urbani, quali l’ex macello trasformato in Cittadella della Cultura e il molo di S.Antonio riutilizzato con il mercato per i paranzieri; guidato scolaresche a progettare il recupero di quartieri di case popolari e di spazi urbani abbandonati, ricevendo plauso internazionale, e fatto giungere a Bari mostre di straordinario valore storico e culturale. Avevo sostenuto in momenti difficilissimi, e continuo a farlo ancora oggi, l’esigenza di una vera soluzione progettuale del Nodo ferroviario barese. Ed avevo scientificamente sostenuto, nella visione mono-policentrica della città, l’ineludibile necessità di produrre un reale decentramento tecnico ed amministrativo, nel rispetto e nel coinvolgimento di cittadini e territori; quel decentramento sul quale è da tempo impegnato con tenacia e forte passione Antonio Gadaleta, che con me ha condiviso a lungo una rinnovata ricerca di coesione tra le forze sane della città. No, tutto questo non era stato sufficiente a vedermi riconoscere da Michele Emiliano rispetto e diritto a proseguire il mio impegno. * Architetto [1 - continua]

Tutta la redazione di Puglia d’oggi sono affettuosamente vicini a Simeone Di Cagno Abbrescia e Giammarco Suriconel loro momento di lutto.

Salvatore e Fabrizio Tatarella affettuosamente si stringono a Simeone Di Cagno Abbrescia nel dolore per la scomparsa della cara MADRE

Salvatore e Fabrizio Tatarella esprimono le loro più sentite condiglianze all’amico Giammarco Surico per la scomparsa della cara MADRE


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Inchiesta

venerdì 27 aprile 2012

ITALIA-GERMANIA - C’è piena sintonia tra i due Paesi sulla ricetta per garantire il superamento dell’attuale momento di stallo

Crisi economica, il nuovo patto Come superare l’attuale momento di crisi europea? In molti si interrogano sulla questione, e da questo aspetto derivano la maggior parte delle scelte politiche degli Stati dell’Unione. Non soltanto. Sulla crisi economica ci si batte nelle elezioni interne (eclatante il caso della Francia e delle sue presidenziali, di cui scriveremo a breve). Le ricette sono tante. Patto di stabilità interna, nuovi interventi centrali, austerity, economie globali. Sono tutti temi affascinanti e che fanno dell’economia il vero caposaldo del dibattito interno ed esterno. E veniamo alla ricetta che, in questi giorni, sembra essere maggiormente in auge. L’Italia e la Germania sono in stretto contatto negli ultimi mesi per trovare soluzioni in grado di garantire il superamento della drammatica crisi economico-finanziaria, ma anche per individuare politiche che possano stimolare la crescita nel Vecchio Continente. L’asse italo-tedesco sulla crescita si è consolidato durante il vertice di un mese fa a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti e la cancelliera Angela Merkel. C’è grande sinergia tra i due governi e per

Angela Merkel e Mario Monti

quanto riguarda il nostro Paese questo lavoro lo sta portando avanti il ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi. Una concreta e utile collaborazione tra Germania e Italia su un argomento così importante per il futuro dell’Unione europea anche in vista del prossimo Consiglio europeo in programma a giugno. Il capo del Governo tecnico, Mario Monti, ha più volte ribadito l’importanza di puntare molto sul rigore dei conti per ritrovare la fiducia degli investitori. Secondo il Professore rappresenta una priorità fondamentale per la crescita e l’occupazione. La cancelliera tedesca ha condiviso l’analisi del presidente

della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, dichiarando che l’obiettivo deve essere raggiunto attraverso riforme strutturali. Intanto Mario Draghi, presidente della Bce ha dichiarato che da questo delicato periodo storico, dominato dall’incertezza e dalla crisi economica, si esce solo se è chiaro il senso di marcia. Mario Draghi ha precisato che i Paesi a moneta unica devono dare un’unica risposta a sfide comuni e non devono essere preda alla discordia per raggiungere l’obiettivo di più lungo periodo andando oltre il tamponamento della crisi del debito sovrano, il consolidamento di bilancio e

la semplice sorveglianza. Una strada importante da percorrere per l’ex Governatore di Bankitalia anche per ridurre l’avversione al rischio. Ha ricordato che il contagio di Italia e Spagna nel 2011 si è originato proprio a partire dai problemi di sostenibilità di bilancio e ha pertanto invitato i Paesi dell’Eurozona con i conti non in regola a fare correzioni di bilanci strutturali. Sulla questione si è registrato negli ultimi giorni anche l’apertura del candidato socialista alle presidenziali francesi, Francois Hollande, (che è in netto vantaggio sul presidente uscente Nico-

las Sarkozy nei sondaggi) concorda con la linea della Bce poiché senza crescita l’Europa non potrà uscire dalla crisi. Non cerca lo scontro con la Merkel, ma ha sottolineato che vi sono tante differenze di posizioni sulla crescita e in generale sul contrasto alla crisi economico-finanziaria. Il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert, ha prontamente replicato affermando che la Germania non chiede solo rigore: «I due pilastri sono sempre stati la disciplina di bilancio e la crescita». Intanto anche la Banca centrale degli Stati Uniti d’America, Federal Re-

il commento della merkel

Non solo rigore, serve anche crescita Ed alla fine anche la cancelliera potrebbe cedere. “Abbiamo bisogno di crescita, non solo di rigore, il presidente Giorgio Napolitano e Mario Draghi hanno ragione ha spiegato Angela Merkel -. Ma una crescita con interventi strutturali di fondo, come propongono loro, non con programmi di congiun-

tura che aumentano il debito”. A confermare le intenzioni della cancelliera le parole del suo portavoce, Steffen Seibert, che ha parlato di incontri riservati tra i massimi collaboratori della Merkel e di Mario Monti su come sbloccare l’economia europea. Secondo autorevoli quotidiani tedeschi,

oggi e domani il convegno a bari

i punti del decreto fiscale

La Banca del Tempo come risposta solidale alla crisi

Imu, tassa di scopo e gli altri interventi

Banca del Tempo come risposta solidale ai tempi di crisi? Se ne parlerà stamattina presso la sala consiliare della Provincia di Bari in occasione dell’assemblea ordinaria dell’Associazione Nazionale delle BdT, a cui parteciperanno tutte le città italiane. L’evento, promosso dalla Provincia di Bari e dall’Associazione Nazionale delle Banche del Tempo, in collaborazione con la Consigliera di Parità della Regione Puglia, il Coordinamento delle Bdt della Provincia di Bari, la Bdt “Vola in Tempo Bari”, la Bdt “I Solidali nel tempo”, per la prima volta in Puglia, vuole sottolineare l’importanza del lavoro svolto negli ultimi anni dalle prime Banche del Tempo nate nel Sud Italia e sostenerne il radicamento e la diffusione. Il seminario, che vedrà protagonisti i temi, ‘Banche del Tempo e welfare di comunità’ - ‘Welfare a sostegno della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro’, costituirà l’occasione per aprire un dibattito sulle tematiche collegate alle politiche sociali e alle pari opportunità e promuovere uno scambio di esperienze e di idee fra le diverse real-

Il Senato ha approvato definitivamente, con il voto di fiducia, il decreto fiscale. Ecco le principali novità: IMU. L’acconto si pagherà con le aliquote di base; possibilità di pagare la tassa sulla prima casa in 2 o 3 rate. Le agevolazioni, aliquota e detrazioni, valgono solo per una casa a famiglia. Per anziani e italiani all’estero la palla è in mano ai Comuni. Novità per i divorziati: paga la tassa chi abita la casa, anche se non è il proprietario. TASSA DI SCOPO. Viene agganciata all’Imu e la disciplina sarà nelle mani dei Comuni. Potrà finanziare grandi opere, anche per intero, e potrà essere applicata per dieci anni. BEAUTY CONTEST.

tà nazionali. Interverranno Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari, Giuseppe Quarto, assessore alle politiche sociali, Provincia di Bari, Rosanna Lallone, dirigente Servizio Politiche Sociali, Provincia di Bari, Maria Luisa Petrucci, presidente Associazione Nazionale Banche del Tempo, Gianni Annoscia, I solidali, Coordinamento Banche del Tempo Provincia di Bari, Serafina Gelao, presidente Coordinamento Banche del Tempo di Bari. Condurranno i lavori Luigi Agostini, vice presidente nazionale Federconsumatori, Sabino Di Chio, Università degli Studi di Bari, Teresa Zaccaria, consigliera di parità, Regione Puglia, Stella Sanseverino, consigliera di parità, provincia di Bari, Tiziana Corti, politiche di benessere e pari opportunità, Regione Puglia. Modererà l’incontro Mario De Pasquale, preside Liceo Scientifico Salvemini Domani, infine, presso la Sala Consiliare del Comune di Bari, si terrà il convegno di presentazione del “Coordinamento Banche del tempo di Bari”.

serve, è intervenuta sulla crisi dell’Eurozona con il presidente Ben Bernanke che ha riconosciuto i numerosi miglioramenti fatti negli ultimi mesi per risolvere la crisi del debito: dal fiscal compact al firewall. “Ma questo non basta - ha avvertito Bernanke -. Deve essere fatto più per adempiere agli impegni presi. Nelle ultime settimane sono tornati gli stress sui mercati finanziari – ha continuato -, provocati dalla situazione in Europa e dall’incertezza in Spagna e Italia. La Fed continua a monitorare la situazione perché rimangono problemi e preoccupazioni”.

Cancellata la vecchia procedura, si va ad una vera e propria asta. SLITTA STOP CASH P.A. Slittano al primo luglio le norme che eliminano i pagamenti in contanti oltre i 1.000 euro per stipendi e pensioni di enti e amministrazioni pubbliche. TAGLI A MINISTERI. Per coprire le maggiori spese sull’Imu. Taglio ai ministeri di 280 milioni. Riduzioni della spesa anche per l’Inps (48 mln), l’Inail e i Monopoli. 1 MLD A ENTI LOCALI. Per pagare debiti a imprese. QUASI 1 MLD PER NUOVI OSPEDALI. Le risorse che le Regioni potranno destinare all’edilizia sanitaria saranno circa 977 milioni. DEBITI P.A., CESSIO-

dalla conservatrice Die Welt alla liberale Sueddeutsche Zeitung, la crisi in Olanda, le elezioni francesi ed alcune voci di recessione nell’Europa meridionale avrebbero fatto intravedere alla cancelliera piccoli cambiamenti nei rapporti di forza della politica europea. Si al dialogo dunque, con la possibile apertura di un fronte comune per fare da argine alla sempre più profonda fase di recessione che rischia di travolgere tutt’Europa.

NE PRO SOLVENDO. Le imprese saranno garanti dei debiti che le a.p. hanno nei loro confronti e che vengono ceduti alle banche; in alternativa alla cessione “pro soluto” sarà possibile anche la cessione “pro solvendo”. STOP TASSE BORSE DI STUDIO. Esentate le borse di studio per qualsiasi importo. MENO ACCISE PER PMI. Diminuisce l’accisa sull’energia elettrica per le pmi. ASSUNZIONI GDF. Saranno concentrate per la lotta all’evasione. Andrea Dammacco


Inchiesta

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IL DOCUMENTO ECONOMICO FINANZIARIO - Scelte obbligate per non mettere a repentaglio la sicurezza economica italiana

Pareggio di bilancio, la ripresa soltanto dal 2013 Non c’è da stare molto allegri, considerato che in Italia “la ripresa economica arriverà solo nel 2013”, come del resto ha confermato lo stesso premier italiano Mario Monti a margine della presentazione dei contenuti del Documento Economico Finanziario licenziato dal Consiglio dei Ministri e approvato dal Parlamento. Come dire: ancora parecchi mesi di lacrime e sangue. Monti ha aggiunto: “E’ necessario un graduale, ma duraturo piano di rientro. E’ una scelta obbligata per evitare al Paese di mettere a repentaglio la sua sicurezza economica, anche se a costo di sacrifici pesanti per i cittadini, le famiglie e le imprese”. Con la ripresa economica lontana, le banche continueranno a stringere sul credito, erogando pochi prestiti alle imprese e alle famiglie. La conseguenza è che l’economia non ripartirà almeno nel breve periodo. Confidunstria ha lanciato l’allarme: “Le aspettative delle imprese, sia nel manifatturiero sia nei servizi, indicano nei prossimi mesi ulteriore riduzione di manodopera a causa della ricaduta nella recessione e delle ristrut-

l’iter in parlamento

Il decreto fiscale approvato dal Senato

La Camera dei Deputati

turazioni rese ormai obbligate dal perdurare dei bassi livelli di attivita’”. Monti però è convinto di poter riportare il pareggio di bilancio l’anno prossimo: “E’ un obiettivo ambizioso. L’Italia ha messo in ordine i conti con uno sforzo collettivo, ma molto resta da fare”. Nel 2013 dovrebbe aversi un avanzo primario pari

al 3,9%, il debito dovrebbe ridursi progressivamente e nel tempo. “E’ uno sprint realizzato con un sforzo collettivo del Parlamento, delle parti sociali e di tutta la parte produttiva del Paese oltreche’ del governo. Ma molto resta da fare per risolvere ritardi accumulati negli anni e debolezze radicate”. Austerity again.

Il disegno di legge di conversione del decreto che contiene le disposizioni in materia di semplificazione tributaria, efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento, ha ottenuto il definitivo via libera dal Senato. Il provvedimento, sul quale il governo ha posto la fiducia (la sedicesima in ordine di tempo), ha ottenuto 228 voti a favore, 29 contrari, con due astensioni. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha posto a nome del governo la questione di fiducia in aula al Senato sul dl di semplificazione fiscale, nel testo identico a quello approvato alla Camera. Il 21 marzo scorso era arrivato il sì della Camera alla fiducia sul decreto legge sulle liberalizzazioni, con 449 voti favorevoli, 79 contrari e 29 astenuti (557 i deputati presenti). Il 17 novembre dello scorso anno, a palazzo Madama,

parla il viceministro

parla il presidente giampaolino

Grilli: “esclusa una manovra correttiva” “La correzione c’è ed è sufficiente’’. Quindi, “non abbiamo in programma patrimoniali o altri interventi di tipo fiscale” ed è da escludere una manovra bis. A parlare è il viceministro dell’economia Vittorio Grilli. Neanche dal Fondo monetario internazionale, particolarmente severo nelle previsioni di crescita del 2012 (-1,9%), “ci si chiede di piu’ di quanto fatto’’ sottolinea Grilli. Quanto alle prospettive. nel 2013 il pil crescera’ a un ‘’un ritmo moderato, pari allo 0,5 per cento’’, per poi ‘’accelerare nel 2014 (1,0 per cento) e nel 2015 (1,2 per cento)’’. Sul fronte dei conti pubblici, tallone d’Achille dell nostro Paese, le ultime tre manovre hanno portato a una correzione

l’esecutivo aveva ottenuto la fiducia con 281 voti favorevoli, 25 contrari e nessun astenuto. Il giorno successivo, nell’Aula di Montecitorio, i voti a favore erano stati 556 voti a fronte di 61 contrari. Il 16 dicembre, sempre alla Camera, fiducia sulla manovra economica con 495 sì, 88 no, 4 astenuti. Replica al Senato sullo stesso provvedimento il 22 dicembre con 257 sì e 41 no e nessuna astensione. Il 26 gennaio di quest’anno la Camera aveva votato a favore della questione di fiducia posta dal governo sul dl Milleproroghe. I sì erano stati 548, i no 74, 5 gli astenuti. Sempre alla Camera, il 9 febbraio è stata concessa la fiducia al governo sul decreto cosiddetto ‘svuotacarceri’ promosso dal ministro della Giustizia Paola Severino: 420 favorevoli, 78 contrari, 35 astenuti. Il 15 febbraio, poi, l’Aula di palazzo Madama

aveva concesso la fiducia al governo sul maxiemendamento sostitutivo al decreto Milleproroghe. I sì erano stati 255, 34 i voti contrari, nessun astenuto, su un totale di 289 senatori votanti. Il 23 febbraio ancora voto sul Milleproroghe alla Camera con 477 sì, 75 no, 7 astenuti. Il primo marzo al Senato è stata la volta delle Liberalizzazioni, promosse con 237 sì, 33 no, 2 astenuti. L’8 marzo invece la Camera aveva votato la fiducia sulle Semplificazioni con 479 sì, 75 no, 7 astenuti. Una settimana dopo, sempre a Montecitorio, il 14 marzo, fiducia sul decreto legge ambiente con 458 sì, 80 no, 6 astenuti. Lo scorso 4 aprile si è votata la fiducia sul dl fisco al Senato, passata con 241 voti a favore, 29 contrari e due astensioni. Segue il via libera del 19 aprile, con 459 voti a favore, alla fiducia posta dal governo sul ddl di conversione del decreto legge sulla semplificazione fiscale alla Camera. Ora ci sarà un nuovo voto di fiducia sul provvedimento in terza lettura al Senato.

di quasi 5 punti percentuali, spiega il viceministro: “esattamente 4,9 punti’’ (pari a circa 75 mld). Secondo Grilli, il complesso dei provvedimenti dell’estate garantisce una correzione netta dell’indebitamento netto pari a circa 60,0 miliardi a regime nel 2014, pari al 3,4 per cento del pil. L’ulteriore correzione di fine anno ha portato a un aggiustamento netto pari a circa 21 miliardi a regime nel 2014, (1,4 per cento del pil), a garanzia del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. L’insieme delle manovre approvate nel corso del 2011 comportano una correzione strutturale di 48,9 miliardi nel 2012, pari a 3,1 del pil, che sale a 81,3 miliardi nel 2014, pari a circa il 4,9

Vittorio Grilli

per cento del pil. Per ‘’accelerare’’ il processo di aggiustamento dei conti pubblici ‘’possono servire le dismissioni e le valorizzazioni del patrimonio pubblico’’ sottolinea Grilli che su questo capitolo aggiunge: “Stiamo lavorando e speriamo di portare presto risultati’’. Gli interventi di riduzione della spesa, attraverso la spending rewiev, hanno bisogno di ‘’analisi e condivisioni’’ che saranno commisurabili agli interventi di riduzione del fisco o per aiutare l’economia, sottolinea Grilli. La spending review,

sottolinea il viceministro rivolgendosi ai parlamentari, ‘’richiede un’analisi e una condivisioni su quali aree si possono fare tagli importanti. La convergenza di consenso serve non tanto e non solo per decidere dove aiutare economia’’. Prima bisogna infatti arrivare alla ‘’condivisione su dove effettuare i risparmi di spesa pubblica’’. Le due operazioni ‘’devono essere commisurabili’’, ribadisce Grilli. Quanto alle misure previste a breve, Grilli annuncia che in estate arriveranno nuovi interventi a favore delle imprese, ma anche di anziani e disabili. Quanto infine allo spread tra bund e btp, che oggi è tornato di nuovo sopra i 400 punti, Grilli spiega che le ragioni non riguardano l’Italia. “I mercati sono volatili - dice ma non e’ perche’ non si fidano di noi’’.

Le perplessità della Corte dei Conti ‘’Il pericolo di un corto circuito tra rigore e crescita non è dissipato nell’impianto del Def 2012-2015’’. E’ quanto afferma il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. Inoltre, “l’urgenza del riequilibrio dei conti si è tradotta, inevitabilmente, nel ricorso al prelievo fiscale creando una pressione già fuori linea nel confronto europeo e generando le condizioni per ulteriori effetti recessivi’’ avverte il presidente della Corte dei Conti. E la pressione fiscale salirà “oltre il 45%’’ nel triennio 2012-2014. Per il presidente poi le scelte operate di recente, con il decreto legge di semplificazione fiscale modificato

alla Camera, “offrono più di un elemento di perplessità’’. Il decreto “ampliando i margini per assunzioni negli enti locali, oltre che ad indebolire il rigore delle scelte finora assunte, attenua la spinta per l’individuazione di assetti organizzativi dimensionalmente più efficienti rispondendo a logiche individuali di una struttura territoriale considerata, a ragione, troppo frazionata’’, dice Giampaolino. Altra critica mossa dalla Corte dei Conti riguarda l’introduzione del Patto di stabilità orizzontale nazionale. ‘’Di fatto - afferma Giampaolino - neutralizza l’operare della concertazione a livello regionale’’.


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Verso il voto amministrativo

venerdì 27 aprile 2012

TORREMAGGIORE - Domenica 29 alle ore 11 comizio del Vice Presidente di FLI Italo Bocchino. In arrivo anche Menia e Moroni

Monteleone, il volto nuovo e pulito per Torremaggiore Lino Monteleone, giovane, serio, stimato da tutti, è certamente il volto nuovo della politica di Torremaggiore. Chi crede nel cambiamento e nel rinnovamento non può che scegliere lui come Sindaco di questa grande città dell’alto tavoliere. Da sempre impegnato in politica, proviene da Alleanza nazionale e dalla militanza giovanile, ha aderito con entusiasmo insieme a tanti amici a FLI ed è stato il solo consigliere comunale di opposizione che due non appoggiò l’amministrazione Ciancio (PD) ret-

ta da tutto il Pdl a causa del fenomeno dell’anatra zoppa. Tanti pezzi da novanta del partito sono scesi per sostenere la sua entusiasmante campagna elettorale che vede sempre più cittadini accanto al giovane candidato Sindaco. Aperta dal Vice coordinatore di FLI Daniele Toto, proseguito dal senatore Mario Balsdassari, economista di fama internazionale, la campagna elettorale di Monteleone non conosce sosta. Domenica per lui ci sarà il numero due di FLI, il Vice Presidente Italo Bocchino, ma giove-

dì e venerdì arriveranno anche Roberto Menia, Coordinatore nazionale di FLI e Chiara Moroni, giovane parlamentare Coordinatrice nazionale delle donne del partito. Monteleone , che stagione politica viviamo oggi nella sua Torremaggiore? Quella che stiamo per vivere è una stagione politica diversa dalle altre, forse, anzi sicuramente, più delicata e difficile a causa dello scenario economico, politico e sociale che caratterizza la nostra Europa, la nostra Italia, e ovviamente la nostra

Candidati alle votazioni del Consiglio Comunale del Comune di Torremaggiore nei giorni 6 e 7 maggio 2012 per la lista “Fini – Futuro e Libertà per l’Italia”

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candidato Sindaco: MONTELEONE PASQUALE Zifaro Maria Giuseppina insegnante Agrimano Savino studente Antonucci Francesco perito industriale Coppola Giuseppe biologo De Vito Petrucci Lorenzo promotore finanziario Diomedes Angelo muratore Ferrantino Annalisa dr.ssa in Scienze della Formazione Gaglione Elisabetta dipendente Camera di Commercio Lamedica Giuliano perito commerciale Leccisotti Matteo Pio dipendete Ministero Economia Monteleone Pasquale funzionario Università di Foggia Rubino Mariapia “indipendente” architetto Russo Salvatore libero professionista Saez Eisler insegnante di danza Schiavone Michele artigiano Vallecoccia Michele agricoltore

amata Torremaggiore. Veniamo fuori da un periodo politico ed amministrativo disastroso per la nostra comunità, fatto di caos amministrativo, di pressapochismo, di contrasti e soprattutto di inoperosità, quest’ultima foriera di occasioni perse per lo sviluppo e la modernizzazione di Torremaggiore. I prossimi 6 e 7 maggio Torremaggiore sarà chiamata al rinnovo del Consiglio Comunale e alla elezione diretta del Sindaco del nostro paese. Come nasce la sua candidatura a Sindaco? Subito dopo la caduta della precedente amministrazione (Luglio 2010) molti cittadini stanchi della solita politica dei gattopardi e dei vecchi arnesi del passato mi hanno suggerito, chiesto di candidarmi alla carica di Primo Cittadino per dare una svolta, un

vento di novità a questa bella città. Una proposta ovviamente carica di responsabilità e di oneri che ho deciso di accettare proprio perché amo il mio paese. Perché dovrebbero sceglierla come Sindaco? Tutta la città conosce quali siano stati i miei comportamenti in questi anni, il mio impegno politico all’interno del Consiglio Comunale e credo di poter affermare, senza tema di smentite, che sia stato lineare, serio e al solo servizio dei cittadini. Oggi il ruolo di Amministratore della cosa pubblica richiede competenza, spirito di servizio e abnegazione viste le difficoltà di bilancio degli enti pubblici, le norme sempre più farraginose e un personale politico troppo spesso non all’altezza del compito cui è chiamato a ricoprire. Come ha impostato

la sua campagna elettorale? Ho affrontato la campagna elettorale in modo semplice e concreto: al fine di costruire un programma credibile e snello. Ho avviato, insieme agli amici della coalizione, una campagna di ascolto delle esigenze dei cittadini, delle diverse categorie che caratterizzano il tessuto economico e sociale di Torremaggiore ed è per questa ragione che abbiamo attivato il nostro “Cantiere” presso il mio comitato elettorale sito in Corso Matteotti n. 112 (sopra la banca Credem) dove poter raccogliere indicazioni e suggerimenti. Lei è innamorato della sua città e crede che Torremaggiore possa cambiare e voltare pagina. Perché? Perché ho fiducia nella volontà di Torremaggiore di voltare pagina, perchè sono certo che la gente chieda il rinnovamento della classe politica e perché credo di avere dimostrato la coerenza, la corrispondenza tra gli impegni presi e i comportamenti tenuti. E perché sono convinto di quanto detto, recentemente dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano il quale ha affermato che: “Le forze politiche in questo periodo devono rinnovarsi per perseguire soluzioni di fondo del Paese. La politica deve rigenerarsi e generare nuova fiducia. Solo così potrà arrivare alla soluzione dei problemi di fondo ardui e complessi”

rignano garganico - foggia

Un patto per Rignano con Giovanni Draisci sindaco Giovanni Draisci è uno dei tre aspiranti sindaci a partecipare alla contesa elettorale per le amministrative del 6 e 7 Maggio prossimo, a Rignano Garganico. E’ una faccia seria, pulita e rispettosa delle opinioni altrui, che potrebbe dare tanto per il suo paese e la collettività. Corre per la lista civica n. 1 “Patto per Rignano” avente come simbolo la stretta di mano, quale impegno e segno concreto di mantenimento della parola data. Classe 1963, si arruola nell’Esercito Italiano, dove diventa ufficiale. E’ il periodo in cui scoppia la crisi di tangentopoli durante il quale matura, l’appartenenza politica e l’attaccamento alle istituzioni. Amante dell’ordine e della legalità vede nel Centro-Destra il suo ancoraggio ideale con riferimento a Gianfranco Fini. In paese fonda, assieme ad altri amici, il primo Circolo di Alleanza Nazionale, concorrendo

attivamente al dibattito politico locale. Negli anni seguenti diventerà presidente del circolo di An dedicato a Pinuccio Tatarella. Nel 2002 Draisci corre e vince alle amministrative con la lista civica, capeggiata da Matteo Viola. Ricopre il ruolo di ViceSindaco con la delega alle finanze, ambiente, sviluppo e lavoro. Oggi, con la sua esperienza si

candida a governare in prima persona Rignano Garganico. Nel suo programma Giovanni Draisci non trascura il turismo, che potrà diventare un altro importante volano per lo sviluppo dell’economia del paese, se ci si metterà nella realizzazione dei tanti progetti più serietà, più attenzione e competenza. Ed è per questo che suggerisce una cabina di regia all’altezza della situazione, semmai con il coinvolgimento delle migliori intelligenze rignanesi che si trovano dentro e fuori del paese, capace di illuminare il percorso e di seguire passo dopo passo ogni evoluzione del settore. Il riferimento è al decollo del museo paleolitico di Grotta Pagliacci, alla valorizzazione del Centro storico medievale, del Belvedere, delle bellezze naturalistiche e degli altri eventi legati alla storia locale e alle tradizioni (sagre, Presepe Vivente, ecc.). Questa sera, alle 19 il Coordinatore provinciale di FLI, Fabrizio Tatarella, sarà a Rignano per sostenere l’amico Draisci con un comizio insieme al consigliere provinciale Emilio Gaeta.


Territorio

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LAVORO - Il dato più drammatico e sulla cassa in deroga, con il +250,4%. 80 milioni di euro stanziati per la Puglia

Cassa integrazione: è boom la maglia nera è della Puglia presentato il nuovo presidente

Alta Murgia, il piano per rilanciare il Parco Una lunga e profonda attività programmata per rilanciare il Parco dell’Alta Murgia. Questo è quanto emerso alla luce della prima riunione della Comunità del Parco dopo l’insediamento del nuovo presidente dell’Ente. All’incontro, avvenuto nella sede della Provincia di Bari, oltre al neopresidente del Parco Nazionale Cesare Veronico, hanno partecipato il Presidente della Comunità del Parco Francesco Schittulli, dei sindaci dei 13 comuni dell’area protetta, del rappresentante della Regione Puglia Michele Ventricelli e delle Province Bari e BAT, la prima riunione della comunità del parco successiva all’insediamento del nuovo presidente dell’Ente. Il presidente della Comunità del Parco, Francesco Schittulli, ha aperto l’incontro salutando il nuovo presidente dell’Ente, auspicando una guida “in tandem”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ventricelli, che ha ribadito il ruolo determinante di interventi mirati come quello, già avviato, del S.A.C (sistema integrato ambientale culturale) messo in atto dalla Regione Puglia. Il presidente del Parco, Cesare Veronico, ha sottolineato la sua volontà di rendere il Parco un luogo aperto, invocando la coesione dei sindaci e dei cittadini, perché “il parco sia una comunità e non una semplice somma di comuni” e, dopo aver raccolto le indicazioni dei partecipanti, ha manifestato la comune intenzione di intraprendere iniziative concrete su molteplici piani: dal turismo sostenibile alla valorizzazione delle risorse agroalimentari, dalla tutela del patrimonio naturale all’attenzione verso i simboli della memoria storica del

territorio. Nell’occasione sono stati presentati alla stampa i primi obiettivi he il Parco intende perseguire attraverso alcuni progetti specifici, già avviati e in fase di attuazione. Innanzitutto si lavorerà sul marchio: un emblema territoriale che contraddistingua in modo determinante i prodotti del Parco attribuendo loro una riconoscibilità immediata di salubrità, corretta gestione ambientale e di ecocompatibilità. C’è poi il progetto Partnersheep, con cui tutte le aziende zootecniche operanti nel Parco potranno conferire la lana raccolta mediante un sistema di cernita delle lane e di organizzazione logistica che possa garantire un ricavo per il produttore di almeno 0,30 centesimi di Euro/kg. L’impegno finanziario dell’Ente è di circa 39.000 Euro. L’Ente avvierà a breve un progetto con l’Università di Bari per la conservazione e la valorizzazione della pecora di razza altamurana, attualmente a rischio estinzione. Obiettivo non secondario è quello di diventare un attrattore di turismo qualificato. In questo senso è già stato avviato un progetto di organizzazione e valorizzazione dell’offerta turistica del Parco legata al paesaggio, alla ciclabilità, al trekking, alle ippovie, alle aziende agro-zootecniche, alla ricettività extra-alberghiera ed alberghiera, all’enogastronomia di qualità. In quest’ottica, il Sistema Ambientale e Culturale (S.A.C.) “Alta Murgia” costituisce un punto di forza straordinario anche in considerazione dell’ormai prossima attivazione del progetto bandiera proposto dall’Ente in qualità di capofila del Sistema.

di Roberto Mastrangelo E’ boom di richieste di ore di cassa integrazione nel mese di marzo. Con poco meno di 100 milioni di ore e’ il peggiore risultato degli ultimi dieci mesi, riportando cosi’ la lancetta della crisi produttiva a maggio dello scorso anno. Le 99.722.546 ore registrate lo scorso mese segnano un incremento consistente su febbraio pari ad un +21,63%, mentre da inizio anno il monte ore complessivo e’ pari a 236.692.010 per un +2,10% sullo stesso periodo del 2011. Dietro questa mole di ore sono coinvolti oltre 455 mila lavoratori che hanno subito un taglio del reddito per circa 908 milioni di euro, pari a 1.900 euro per ogni singolo lavoratore. Dagli ultimi dati pubblicati nei giorni scorso emerge che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate a febbraio c’è’ la Lombardia con 58.203.451 ore che corrispondono a 111.930 lavoratori. Segue il Piemonte con 26.146.785 ore di cig autorizzate per 50.282 lavoratori e il Veneto con 22.606.462 ore per 43.474 persone. Nelle regioni del centro il Lazio con 20.821.282 ore che coin-

volgono 40.041 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 12.817.598 ore per 24.649 lavoratori. “Gli 80 milioni in favore della Puglia stanziati per gli ammortizzatori in deroga dal Governo centrale per il 2012 appalesano la evidente impossibilità di fronteggiare la situazione di crisi imperante ed in continua crescita rispetto al 2011, allorquando vennero messi a disposizione oltre 100 milioni per la cassa in deroga e la mobilità. Oltre ad una politica di sostegno al reddito, il Governo nazionale e regionale dovrebbero garantire forme di sviluppo finalizzate concretamente allo sviluppo del territorio attraverso reti atte ad agevolare le comunicazioni tra la Puglia e i mercati europei”. Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, commenta così il pesante balzo in avanti della cassa integrazione in Italia: a marzo 2012 le ore totali di cassa integrazione autorizzate dall’Inps sono state 99,7 milioni, provocando un allarmante aumento del 21,6% rispetto allo scorso febbraio. Si tratta del peggior risultato degli ultimi mesi. Infatti, soltanto a

maggio 2011 è stato superato il dato negativo di marzo 2012 con 103 milioni di ore autorizzate. Di certo il Mezzogiorno, in tal senso, recita un ruolo negativo ed in particolare la Puglia continua a registrare aumenti vertiginosi tra le regioni di quest’area, diventandone, di fatto, la maglia nera. Il dato più drammatico è quello sulla cassa in deroga, più che triplicata (+250,4%, con 3,7 milioni di ore autorizzate) rispetto allo scorso febbraio (1 milione di ore circa), mentre sostanzialmente invariati, ma in ogni caso negativi, sono i risultati in Puglia sulla cassa ordinaria (+5% su febbraio scorso) e quella straordinaria (-4,1%) in quanto confermano, anche nel mese di marzo, l’andamento produttivo in rosso delle aziende nella nostra regione. “Qualora la riforma del

mercato del lavoro voluta dal Ministro Fornero e dal Governo dovesse andare in porto – spiega Pugliese – la cassa integrazione in deroga dovrebbe scomparire, con l’unico risultato di provocare una pericolosissima ondata di licenziamenti che ridurrebbero sulla soglia della povertà le tante famiglie che sopravvivono solo grazie al reddito di uno dei suoi componenti. Casi che andrebbero a sommarsi a quelli, ormai arcinoti, degli esodati, per i quali si fatica a trovare una soluzione. In questo momento storico di crisi perdurante non si può prescindere dagli ammortizzatori sociali. E’ giunto il momento di discutere di un piano per la crescita: la politica dei tagli non può essere prorogata oltremodo o rischierà di trascinare il Paese, il Mezzogiorno e la nostra regione in un processo recessivo senza fine”.

i dati istat sono positivi

Più occupati in Puglia La Puglia ha chiuso l’anno 2011 con 12mila occupati in più rispetto al 2010. Sono i dati pubblicati dall’Istat nel report “Occupati e Disoccupati” a rilevarlo, evidenziando che la Puglia risulta essere la quinta regione in Italia per incremento occupazionale dopo l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto e l’Abruzzo. Rispetto al 2010 al primo posto c’è l’Emilia Romagna (+ 31.000), al secondo il Piemonte (+23.000), al terzo il Veneto (+22.000), poi l’Abruzzo (+13.000) e la Puglia (+12.000) che passa dunque da 1,223 milioni di occupati a 1,235 milioni. Seguono Sardegna (+9.000), Marche e Liguria (+6.000), Calabria (+ 4.000), Basilicata e Friuli (+3.000). Per la Puglia il tasso di occupazione sale dunque dello 0,4%, mentre il tasso di disoccupazione scende di altrettanti punti (-0,4%). Allo stesso tempo il tasso di attività cresce tra un anno e l’altro di +0,2%.

prosegue il forum con la tappa alla camera di commercio di taranto

Le politiche del turismo come volano per l’economia pugliese Oggi, Taranto ospita una tappa del Forum “Dalla A alla Puglia. Le politiche del turismo per la Puglia”. Alle 10 nella “Sala del Mare” della Camera del Commercio di Taranto, infatti, si terrà uno degli incontri dei tavoli di lavoro tematici propedeutici alla realizzazione del Forum, incentrato sulla tematica della domanda turistica. Il Forum, organizzato dall’Università Europea

per il Turismo, realtà formativa con sede a Castellana Grotte diretta dal rettore prof. Salvatore Messina, si divide in due momenti. Il primo vede all’opera tavoli di lavoro che affrontano da diverse prospettive i temi della domanda turistica, del marketing e della comunicazione, dell’offerta ricettiva, della costruzione di prodotto, della formazione e dell’innovazione. A rota-

zione, i tavoli si sono riuniti in alcune delle località più rappresentative della regione, come San Giovanni Rotondo, Castellana Grotte, Fasano. Martedì scorso l’ultimo incontro è andato in scena all’interno del Castello Ducale di Ceglie Messapica, nel brindisino. Questa parte iniziale è propedeutica alla realizzazione della seconda fase del Forum, che si terrà dal 20 al 23 mag-

gio prossimi. Le prime tre giornate saranno caratterizzate da incontri itineranti in cui confluiranno esperti, docenti e rappresentanti del settore a livello locale, nazionale ed internazionale in cinque località rinomate della regione per tirare le fila delle tematiche affrontate nella prima fase. La giornata conclusiva, poi, si terrà nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Bari, dove verranno presentate le proposte finali alle istituzioni.


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Foggia

venerdì 27 aprile 2012

IN CITTA’ - Le querele di Gianni Mongelli a Bruno Longo sono un grave errore politico. Ecco perchè

Lo scontro politico non si risolve in Tribunale

La sede del Comune di Foggia

di Claudio Aquilano Bruno Longo, il consigliere comunale del movimento “Prima Foggia”, non ha bisogno di nostre difese d’ufficio. Vorremmo tuttavia ugualmente offrirgli la nostra solidarietà per le annunciate querele per diffamazione presentate nei suoi confronti da parte del sindaco di Foggia Gianni Mongelli, dell’assessore comunale Pasquale Pellegrino e del superconsulente Raphael Rossi, che il Comune ha chiamato a raddrizzare le pericolanti sorti dell’Amica.

Diciamo subito che Longo, che ha accumulato una notevole esperienza amministrativa come consigliere di maggioranza, assessore e consigliere di opposizione, non è uno che usi abitualmente il fioretto nella polemica politica. I manifesti che, con tecnica leggermente vintage, fa affiggere con regolarità da almeno tre lustri, contengono spesso affermazioni sopra le righe e sono comunque e sempre caratterizzati da vivacità, passione, spirito critico e polemico. Quelli che hanno fatto inalberare il sindaco Mongelli non fanno

eccezione, ed anzi sono forse particolarmente mirati e personalizzati. Con tutto ciò, riteniamo che il primo cittadino abbia fatto male a presentare querela, tanto più per una modalità di cui diremo più oltre. La querela per diffamazione a mezzo stampa non è infatti uno strumento utile a dirimere una controversia: non è in grado di dirci cioè se le affermazioni di Bruno Longo siano vere o false. Perché, come sanno i giornalisti, l’exceptio veritatis è solo uno dei tre elementi che devono coesistere per far valere l’esimente del diritto di

cronaca e di critica. Longo potrebbe in ipotesi essere condannato anche per non essersi attenuto al principio di continenza, cioè per aver detto la verità, ma in modo non conforme agli standard della correttezza formale. Quel che è più importante, la causa potrebbe non celebrarsi mai, ed anzi a nostro avviso mai si celebrerà. Per quanto il reato di diffamazione a mezzo stampa venisse un tempo giudicato per direttissima, oggi non c’è alcuna pratica possibilità che la causa venga risolta prima che intervenga la prescrizione.

Allora a che serve? Per carità, va dato atto a Mongelli di avere correttamente agito senza in alcun modo coinvolgere le strutture comunali: ha scelto un avvocato proprio (il bravo Michele Vaira) e intende chiedere soddisfazione in proprio, da privato cittadino. Ma se è così, perché associare all’iniziativa giudiziaria l’assessore Pellegrino e Rossi? Perché questo fa della controversia uno scontro politico, e gli scontri politici non si risolvono in tribunale. La querela e la sua pubblicizzazione finiscono così per acquisire una indesiderata dagli interessati e indesiderabile dai cittadini portata intimidatoria, che serve non a chiarire la verità (e quindi l’eventuale mendacità o infondatezza delle accuse di Longo), ma ad allontanarla. Secondo noi si farebbe risparmiare tempo e denaro allo Stato e si darebbe all’opinione pubblica un contributo di chiarezza se i contendenti accettassero di sottoporre la questione ad un “giurì d’onore” composto da tre personalità indipendenti. Sarebbe una prova di civiltà e di serietà di cui la città sarebbe, pensiamo, soddisfatta e grata.

l’intervento del presidente antonio pepe

provincia: laboratori interculturali

Al museo del territorio una casa per l’archeologia

Integrazione, nuovi processi tra gli alunni

“La Capitanata merita un luogo fisico in cui esporre la propria storia, le proprie radici, in cui celebrare degnamente l’immenso patrimonio archeologico del suo territorio. La Provincia di Foggia avverte questa necessità, che può rivelarsi anche uno straordinario attrattore dal punto di vista turistico”. Così Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia, ha annunciato, a margine del convegno dal titolo “Santuari di legalità” tenutosi ad Ascoli Satriano, la volontà dell’Amministrazione provinciale di realizzare presso il Museo del Territorio il “Museo archeologico di Capitanata”. “Le Stele Daune, i Grifoni Policromi, gli scavi di Faragola, solo per fare alcuni esempi, sono i simboli di una ricchezza unica in Puglia – afferma il presidente della Provincia – Un patrimonio che da tempo è oggetto di

Al via i laboratori interculturali del progetto “Amleto e i figli dell’immigrazione”. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Foggia e finanziata dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno per complessivi 157mila 860 euro, a valere sull’annualità 2010 del Fondo europeo per l’integrazione. Il progetto mira all’integrazione e all’inclusione socio-culturale dei bambini migranti iscritti nelle scuole medie e superiori della Capitanata. Dopo gli incontri di formazione riservati ai docenti che saranno chiamati a svolgere il ruolo di conduttori dei laboratori, il progetto passa alla seconda fase, quella che punta a facilitare l’incontro e la conoscenza tra gli alunni italiani ed i ragazzi nati da genitori stranieri che risie-

interesse e di studio anche fuori dai confini nazionali, come dimostra l’attenzione dell’Università di Innsbruck. L’Amministrazione provinciale, accanto alle azioni e alle iniziative di valorizzazione e promozione di questa vocazione del territorio, da anni lavora all’idea di costruire un presidio di storia e di cultura che contribuisca a moltiplicare i luoghi del sapere della provincia”. “Attraverso un accurato lavoro condotto con il prezioso contributo del direttore della Biblioteca Provinciale “La Magna Capitana”, Franco Mercurio – spiega l’assessore provinciale alla Cultura e al Turismo, Billa Consiglio – abbiamo individuato nel Museo del Territorio il luogo più idoneo ad ospitare i moltissimi reperti che raccontano la storia della provincia di Foggia”. c.a.

dono nel nostro territorio. “Il progetto si propone di realizzare dei laboratori in cui si svolgeranno programmi ed attività di inserimento rivolti principalmente agli studenti delle classi medie e superiori. – spiega l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Antonio Montanino - Attraverso il metodo autobiografico applicato all’intercultura, infatti, gli alunni italiani e stranieri delle scuole coinvolte racconteranno le loro storie, i propri vissuti, le loro esperienze avviando uno scambio reciproco che mira a sviluppare processi di integrazione, di interazione e di dialogo interculturale.” Dieci i laboratori che saranno attivati presso le scuole che hanno aderito all’iniziativa e 150 gli alunni – stranieri ed italiani - che parteciperanno ai gruppi specifici.

IL COMMENTO

Fieramente in Fiera a Foggia di Fabrizio Tatarella Stamane, raccogliendo il cortese invito del presidente Cannerozzi, parteciperò alla cerimonia inaugurale della 63esima edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura. Una manifestazione le cui origini risalgono all’imperatore Federico, come racconta Antonio Vitulli nel suo libro “Foggia mercantile e la sua Fiera”, che in età moderna, inaugurata nel deprecato Ventennio, è risorta e cresciuta dopo la guerra. Ora sta provando a vivere una nuova giovinezza ed un nuovo inizio, come si evince anche dallo slogan “Fieramente agricola” che incornicia questa edizione. Non è una speranza velleitaria. In tutto l’Occidente, ed in Europa in particolare, dopo anni di ubriacature tecnologiche, si è compresa l’importanza del settore primario, la valenza non solo economica della filiera agricola e zootecnica, la crucialità del nesso fra cibo, ambiente e salute. È un processo di lucidità e di nuove consapevolezze che ha anche un suo autonomo profilo valoriale: non è un caso che Papa Benedetto XVI abbia richiamato il valore dell’attività agricola e promosso la necessità di un riequilibrio fra questo settore cruciale e le altre attività umane. Non si tratta di inseguire impossibili Arcadie o rimpiangere l’innocenza contadina di quando i mulini erano bianchi (e per inciso non lo erano affatto); ma di ridurre il tasso di alienazione, accorciare e migliorare il rapporto fra l’uomo e la natura, rendere meno contorto e pericoloso il percorso degli alimenti. A questa stregua la lunga tradizione foggiana, di quella Capitanata che è il più grande bacino agricolo del Mezzogiorno, può svolgere un ruolo prezioso. Non trascuriamolo.


Cerignola

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IN CITTA’ - Presentato dall’imprenditore Daloiso un progetto per la realizzazione di un centro commerciale con multisala

Le idee non mancano per il futuro della città

L’imprenditore Celestino Daloiso

di Enzo Pece Celestino Daloiso, uno dei pochi e veri imprenditori di Cerignola, nei giorni scorsi ha presentato un progetto in Comune per la costruzione di un centro commerciale con una multisala annessa, che potrebbe creare duecento posti di lavoro stabili nella nostra città. Come si comporteranno i nostri amministatori davanti a questo progetto? Abbiamo intervistato Daloiso per saperne di più. Lei è tra quei pochi imprenditori che pur non essendo originario di Cerignola ha deciso, diversi anni fa, di rischiare e fare impresa sul nostro territorio. All’epoca, quando iniziai con il primo supermercato, quello storico di via Assisi, era l’anno 1980, ebbi solamente l’intuito di vedere lontano. A Cerignola non esisteva un grande negozio di alimentari, un supermercato era ciò che serviva al territorio. E’ vero. Ebbi coraggio.

Ma per fare impresa ciò è necessario. Dopo l’apertura di quel supermercato ne sono stati aperti altri 3 a Cerignola, un altro a Margherita ed uno a Barletta. Il mercato lo richiedeva ed io ebbi altro coraggio. Continuai ad investire. Oggi lavorano presso di me un centianio di dipendenti, praticamente tutti cerignolani. Il rischio di impresa aumenta nel territorio dove la burocrazia è tanta e la criminalità è oltre la media? La burocrazia è troppa in tutta Italia e non ti da il tempo di seguire la tua azienda. Le leggi cambiano in continuazione e ti devi adeguare alle nuove norme ogni giorno. Per fare ciò si trascura la propria azienda. Il tempo per chi fa impresa è veramente denaro. Non si può sprecare. Per quanto riguarda la criminalità è meglio non parlarne. Ho il record di rapine subite in città. Ma non mi fermo. Anzi. Però mi piacerebbe se ci fosse maggiore sicurezza. Si avrebbero stimoli

ad investire anche da parte di altri imprenditori. Magari non solo cerignolani. Del resto a causa di questi problemi subiamo il fatto che le altre realtà limitrofe hanno come clientela i cerignolani ma a Cerignola da altri paesi non viene nessuno. Ed il commercio paga pesantemente le conseguenze di tutto questo. Le piacerebbe interessarsi più da vicino della politica cittadina e, comunque, secondo lei, i politici locali sono all’altezza dei loro compiti? La politica funziona se le persone sono all’altezza della situazione. Alla domanda penso che la risposta sia abbastanza scontata visto il generale malcontento sia a livello nazionale che locale. Non sono portato per fare la politica attiva. La seguo da vicino. Mi interessa, ma non fa per me. E, del resto, nel mio piccolo, faccio più politica io di chi la pratica veramente. Non è un caso che io creo posti di lavoro e il politico non riesce. Non riesce neanche a mettere gli imprenditori nella situazione di poter investire in un territorio fatto con meno burocrazia e più sicurezza. Ne abbiamo già parlato. Era il 2010 quando presentava un primo progetto edilizio alla Regione Puglia per la costruzione di 52 appartamenti. Il Comune di Cerignola dava l’assenso. Poi cosa è successo? E’ successo che sono passati due anni e dalla regione non abbiamo più avuto notizie. Questi

sono i tempi biblici per iniziare un’impresa. E’ la solita storia. Vogliamo fare, investire e creare lavoro ma la politica non ci consente di farlo. A lei le idee non mancano. E neanche la voglia di continuare ad investire sul nostro territorio. Infatti qualche giorno fa è stato depositato presso l’Ufficio tecnico un progetto da una sua società con cui si chiede di poter realizzare sulla strada statale 98 una nuova attività commerciale. Di cosa si tratta? E’ prevista la realizzazione di un grosso centro commerciale con multi-

sala cinematografica annessa. Su un’area di ben 65.000 mq. Perché a Molfetta si può realizzare. Ad Andria anche. Così come pure a Foggia o Manfredonia. Anche Cerignola ha bisogno del suo centro commerciale. Del resto è proprio per attirare gente sul nostro territorio che l’operazione va fatta. Altrimenti continueranno, come abbiamo già detto,i cerignolani ad andare fuori e da fuori nessuno continuerà a venire a Cerignola. E, poi, con questa ennesima impresa continuerei a creare posti di lavoro. Quelli previsti sono tra i 150 e i 200. Mica

pochi di questi tempi. Visto, tra l’altro, che progetti così importanti purtroppo sul nostro territorio non sono così frequenti mi chiedo: La politica, gli amministratori, la stessa popolazione dovrebbero tutti incoraggiarmi e fare in modo che possa realizzare l’impresa. Sembra che l’utilità sia solo la mia. Invece è il riscio quello che è solo mio. Con che coraggio questa Amministrazione potrebbe non darmi velocemente la possibilità di realizzare tutto questo e creare nuovo lavoro? Vedremo cosa succederà.

dov ’erano le istituzioni?

Cerignola: per l’oncologia ecco le assenze ingiustificate Sabato scorso, 21 aprile si è tenuto il III Convegno dell’associazione “Cerignola per l’Oncologia – Onlus” presieduta dalla dott.ssa Raffaella Dalessandro, ospite il prof. Paolo Veronesi. In una aula gremita di famiglie, ragazzi e curiosi, che hanno seguito con interesse il dibattito. Per contro si è dovuta registrare l’assenza, pesante, del Sindaco Giannatempo e dell’Assessore Regionale, Elena Gentile nonostante fossero stati invitati regolarmente dagli organizzatori. Presenti solo gli avvocati Franco Metta, consigliere comunale e leader de “La Cicogna” e Fabrizio Tatarella, coordinatore provinciale di Fli. Con la loro assenza si registra il disinteresse delle istituzioni rispetto ad una tematica delicata che coinvolge molte famiglie a Cerignola, nonostante statistiche ‘’lanciate’’ nell’etere dall’assessore Gentile, vedrebbero Cerignola all’ultimo posto nella provincia di Foggia per incidenza di tumori.

I giornali hanno parlato di boicottaggio del convegno da parte della ASL/Fg poiché in base ad accordi presi, e poi saltati senza alcuna giustificazione valida, questo convegno fino a qualche giorno prima che si svolgesse, era organizzato dall’ associazione Cerignolana in collaborazione con la ASL di Foggia e, per altro, aveva anche il patrocinio della Regione Puglia. Appunto motivazioni riconducibili a crucci personali ed a modi di fare poco “gentili” avrebbero visto sfumare l’occasione per i nostri medici, di confrontarsi con uno degli oncologi più titolati. Voltando pagina, riflessioni spontanee portano a pensare come mai si perdano tali occasioni di crescita per futili motivi e mancate passerelle; assessori, sindaci, presidenti etc. sfoggiano un mandato elettivo, non una successione divina, il bene della comunità deve essere il principio cardine di una candidatura, ancor prima di un’eventuale elezione. Carlo Dercole

mentre nel palazzo litigano per le poltrone cresce la rabbia dei cittadini verso una classe politica inadeguata

L’attesa che uccide una città intera Francamente siamo stanchi anche noi, come tutti i cittadini di Cerignola di assistere a queste menzogne, bugie, balletti, spettacolo indegno di una politica che non esiste più. Sono anni ormai, meglio da quando è iniziata la nuova amministrazione Giannatempo che non si altro che parlare di rimpasti e crisi. Tutto iniziò con Enzo Pece colpevole di essere di FLI. Era una

scusa e lo si è capito solo oggi. I 4 questuanti del Gam o di come cavolo si chiama un gruppetto di assetati di potere pretendono un assessorato. E non si accontentano di un assessorato qualsiasi, ma vogliono delle deleghe di peso. Siamo al giro di boa, tutti sanno che Giannatempo la tira per le lunghe perché spera di dimettersi a gennaio in attesa di un posto alla camera che

non arriverà mai. Per cui i 4 ingenui del Gam sperano di avere qualcosa ora prima di gennaio quando il Sindaco si dimetterà. Il problema è sempre Enzo Pece. Infatti, uno dei quattro vorrebbe fare l’assessore, anche se per pochi mesi, ma il Sindaco non vuole fare entrare in Consiglio il primo dei non eletti, Pece appunto. Non capiscono che la presenza di Pece in Consiglio è irrilevante. La maggioranza, chiusa la pratica Gam concedendo un assessore a uno

dei 4, infatti, avrebbe messo a tacere tre consiglieri e il solo Pece in Consiglio è il male minore. Pensare che l’assenza di FLI dal Consiglio equivalga all’assenza di FLI dalla politica della città è solo il frutto di una mente contorta e priva di cervello politico. FLI produce politica, organizza banchetti, aumenta iscrizioni, mentre il Pdl perde consensi ogni giorno. Tenere fuori Pece dal Consiglio significa che la maggioranza ha una paura matta del potenziale del partito di

Fini nella città di Tatarella. Le oltre 300 firme raccolte da FLI in due domeniche per l’iniziativa “Liste Pulite, fuori i corrotti dalla politica” lo confermano. Intanto, a Palazzo di città si continua a discutere di poltrone e posti nel disinteresse totale della gente che inizia a disprezzare una classe dirigente inadeguata e arraffona. Forse, per questo il peggiore assessore di tutti i tempi, come viene definito il povero Franco Reddavide, coinvolto in diversi scandali potreb-

be pagare di persona per non avere garantito un minimo di sicurezza in città. Tuttavia, non è sacrificando un singolo che Cerignola potrà risollevarsi. E’ una questione di mentalità. E la mentalità del Sindaco è stata, fino ad oggi, quella di allungare i tempi, di non governare, in sostanza di uccidere una città e una comunità intera già provata dalla crisi economica facendola affogare in un mare di problemi irrisolti. Cerignola merita un futuro migliore.


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Europa

venerdì 27 aprile 2012

PARLAMENTO EUROPEO - Approvata una risoluzione per modernizzare l’insegnamento

Una scuola moderna e con meno barriere vello mondiale. Quest’ultima, infatti, riporta dati preoccupanti sia per l’Italia che per l’Europa in generale. Se gli istituti superiori europei che hanno guadagnato un posto nell’ambiziosa lista sono solo 200, le università italiane non ne hanno conquistato nemmeno uno. Con grande sorpresa, infatti, anche le due storiche università del nostro paese, La Sapienza di Roma e quella di Bologna, sono state declassate e travolte da uno tsunami orientale. Vengono citati

Il Parlamento Europeo

Il tema dell’istruzione è, in questi giorni, argomento di discussione nelle aule del Parlamento Europeo. Molti i progetti ed altrettanta la voglia di spingere l’Europa intera verso una concreta attuazione dei programmi sviluppati. Nel corso della sessione Plenaria di aprile, il Parlamento ha, infatti, approvato una risoluzione riguardante la modernizzazione dell’insegnamento superiore. Il deputato rumeno László Tökés, ha messo in evidenza con la sua relazione, le principali problematiche delle università europee. Un ulteriore campanello d’allarme per le università europee, è arrivato in se-

guito alla pubblicazione della classifica sulle 500 migliori università a li-

istituti del Giappone, della Corea del Sud, di Hong Kong, Taiwan, Singapore e ben 10 della terra del drago: la Cina. In testa alla classifica troviamo, senza grande sorpresa, le ambite università americane, Harvard prima fra tutte, a seguire, sono menzionate Cambridge, Oxford, il Federal Institute of Technology di Zurigo e poi il Politecnico francese, seguite da università tedesche, irlandesi, finlandesi e belghe. La domanda sorge

mobilità degli studenti e quindi minori ostacoli nel riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero; infine una maggiore organizzazione interna alle università, dalle segreterie all’organizzazione dell’orario delle lezioni, per far si che lo studente possa essere aiutato nel proprio percorso di studi, ma anche incentivato a concluderlo senza perdite di tempo per essere quindi, successivamente, incanalato nel mondo lavorativo. Sveva Biocca

parlamento europeo

una settimana di incontri

Rapporti dell’Ue con Israele, Tatarella eletto vicepresidente

Passera e Draghi per crescita e occupazione

Salvatore Tatarella

Nell’ambito del rinnovo delle cariche di metà legislatura al Parlamento europeo, la Dele-

gazione per le Relazioni con Israele ha proceduto al rinnovo del proprio Ufficio di presidenza eleggendo l’On. Salvatore Tatarella (PPE) come suo 1° Vice-presidente. “Sono lieto ed onorato di assumere il nuovo incarico. Israele e’ un partner fondamentale per l’Unione europea. La delegazione interparla-

mentare deve compiere ogni sforzo possibile per garantire una pace durevole nel Medio Oriente e nel Mediterraneo. Spero di poter portare un contributo in questa direzione, contando nella collaborazione di tutti i colleghi, che ringrazio per la fiducia accordatami”, ha dichiarato Salvatore Tatarella.

una serata organizzata dall’acea

Una città più silenziosa si può. Un incontro per ridurre l’inquinamento acustico in Europa di Eliona Cela

Si é svolto ieri al Parlamento europeo una serata dedicata alla comunicazione della Commisisone Europea in merito al rumore delle automobili. La serata organizzata da ACEA (associazione europea delle aziende manifatturiere delle macchine) e promossa dall´europarlamentare Salvatore Tatarella, ha dato la possibilità a 5 esperti del settore automobilistico di spiegare nel dettaglio da dove proviene il rumore, le tecnologie per ridurre i decibel e le responsabilità del settore. “Questo incontro é stato preceduto da due diversi workshop, - ha ribadito Tatarella, - uno a novembre e quello

spontanea- come modernizzare il meccanismo d’insegnamento degli istituti superiori del vecchio continente, per non parlare di quelli italiani? La ricetta proposta dal deputato rumeno comprende: più pratica e meno teoria; più lavoro di gruppo per uno scambio d’idee, opinioni, nozioni, informazioni e meno studio individuale; maggiori facilitazioni all’entrata e quindi minori barriere nei confronti delle classi meno privilegiate; maggiori agevolazioni per la

di pochi giorni fa dove l´industria, le ONG, le infrastrutture hanno dato vita ad una discussione interessante e dinamica. L´incontro di stasera e qualcosa di ancora più tecnico - ha continuato l ´europarlamentare che é anche relatore ombra per il gruppo PPE - ho pensato che fosse corret-

to dare lo spazio necessario a quel settore chiamato direttamente ad intervenire sui proprio processi di produzione nei prossimi anni. Parlare dei problemi e soluzioni ci darà la possibilità di discutere e avere informazioni utili per migliorare e rendere realtà un Europa più soste-

nibile al servizio dei cittadini. Mi sto occupando della materia da diversi mesi e trovo importante che le responsabilità siano distribuite tra i vari attori, e che le Istituzioni Europee accompagnino le proprie decisioni nelle varie fasi, dalla formulazione al controllo passando per l implementazione. Dobbiamo assolutamente evitare di rendere vani tutti i nostri sforzi odierni e affidare all´industria come alla ricerca obiettivi di lungo termine e linee guida per raggiungerle.- ha concluso Tatarella. Ora é del Parlamento europeo l´arduo compito di trovare una giusta proposta tra le esigenze dell´industria, la crisi attuale dell´auto e un futuro piu´silenzioso per le nostre città.

E’ stata una settimana ricca di incontri per le autorità italiane a Bruxelles. Infatti, tra il 24 e 25 aprile sono arrivati al Parlamento europeo il Ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera e Presidente della Bce Mario Draghi. Il Ministro Passera, ha prima incontrato una delegazione di europarlamentari italiani e poi è stato a colloquio con Karel De Gucht, responsabile della Commissione europea per il commercio. Gli eurodeputati italiani delle commissioni Industria e Trasporti, durante l’incontro mattutino, oltre a fare il punto sui dossier in corso, hanno chiesto al Ministro ‘’più coraggio’’ del Governo nell’impegno per la crescita e l’occupazione. Passera ha colto i diversi spunti e ha aperto, tra le altre cose, a un recepimento anticipato da parte italiana della direttiva sui ritardati pagamenti, proprio per assicurare alle Pmi nuova “linfa” per affrontare il periodo di crisi. Si è discusso anche della pressione fiscale e su questo punto Passera ha dichiarato: “Noi dobbiamo creare le condizioni per la crescita e recuperare risorse per far sì che le tasse possano diminuire” - e ha aggiunto - “sarà l’intendimento di tutti certamente a partire dai

Corrado Passera

redditi più in difficoltà”. Mario Draghi è intervenuto in un’audizione al Parlamento europeo ed è andato subito al dunque “dopo il varo del Fiscal compact - ha detto - è il momento di avere un Patto per la crescita. L’Europa deve essere più ambiziosa e darsi obiettivi a lungo termine, una visione. Ma deve fissare anche le condizioni in base alle quali realizzarla”. Una condizione è quella di abbattere la sfiducia soprattutto negli investitori, non solo stranieri ma anche europei. “Bisogna invertire questa tendenza - ha sottolineato Draghi - per ristabilire un clima di certezza e credibilità”. Quanto alla situazione economica, Draghi ha osservato che quella dei mercati finanziari “è notevolmente migliorata nei primi 3 mesi dell’anno”. Vincenzo Matano


Spettacoli e Cultura

venerdì 27 aprile 2012

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ASCOLI SATRIANO - Troppo spesso le istituzioni latitano non nelle presenze, ma nella concertazione di un piano di rilancio

Con un occhio alla cultura Tempo di bilanci per la XIV edizione della Settimana della Cultura del territorio dauno di Daniela De Sario Chiusasi domenica la XIV edizione della Settimana della Cultura, manifestazione che in tutt’Italia ha spalancato al pubblico dal 14 al 22 aprile le porte dei più significativi luoghi d’interesse (musei, archivi, scavi archeologici) del territorio, è tempo di bilanci. Abbiamo quindi chiesto a Flora Bozza, responsabile dell’ufficio stampa della XIV Settimana della Cultura del comune di Ascoli Satriano (FG), quali siano le sue considerazioni in

merito ad un evento che essa stessa definisce un’occasione “per costruirsi una coscienza critica e permettere alle persone di trovare vie efficaci per superare i periodi bui della storia”. La cultura, quindi, può essere essa stessa antidoto alla crisi, “forza propulsiva per sconfiggerla, per far risorgere l’umanità”. “Alcune istituzioni” continua Bozza “anche per l’assoluta penuria di mezzi economici, snobbano quasi del tutto una politica che punti ad uno sfruttamento oculato ed intelligente del-

la cultura e dei suoi beni. La classe politica foggiana è latitante non tanto nelle presenze o nei patrocini, quanto nella programmazione, nella concertazione di un piano per rilanciare la nostra identità. Del resto, l’assenza di uno specifico assessore evidenzia l’attenzione di cui gode la cultura a Foggia. Alcuni esponenti del nuovo governo tecnico, come il dott. ing. Giuseppe Cavaliere, sono però molto vicini sia alla città sia ai giovani. L’assessore alla programmazione e valo-

barletta

Il “Barbiere” come non l’avete mai visto Il Barbiere di Siviglia come non l’avete mai visto, e al tempo stesso una esibizione di Elio (proprio l’Elio delle Storie Tese, ma stavolta senza i suoi consueti compagni di palco) che non ti aspetti: questo accadrà in “Figaro il barbiere” questa sera alle 21:00, sul palcoscenico del Teatro Curci di Barletta. Il

geniale cantante dalla verve ironica e graffiante e con comprovate doti da attore (in fondo, anche durante le sue bizzarre performance nel programma TV “The show must go off” di Serena Dandini finisce per recitare più che cantare) si cimenta in una versione ri-arrangiata della più celebre opera di Gioac-

chino Rossini. Lo scopo, decisamente difficile da raggiungere, è quello di togliere quella patina di “noia” dall’opera che tende a renderla un genere di nicchia poco affine ai giovani: lui prova a rimodernarlo, inserendosi sporadicamente come narratore esterno per introdurre i personaggi e dare spiegazioni nei momenti più critici (e di conseguenza più incomprensibili) dell’opera. D.D.S.

Un momento di uno degli eventi organizzati nel corso della XIV Settimana della Cultura

rizzazione del patrimonio del Comune di Foggia ha, infatti, accompagnato i membri del Forum dei giovani, ad esempio, a visitare il cantiere della Cattedrale e il teatro Giordano”. I giovani, insomma, vengono immancabilmente citati, in quanto sembrano essere tutti concordi nel affermare che sia giunto il loro momento e che “la cosiddetta politica del crin bianco, soprattutto negli ultimi decenni, abbia prodotto infiniti danni”. È anche vero, però, che iniziative come quella della Settimana della Cultura possono davvero essere utili se coinvolgono la cittadinanza in ogni suo stato e grado, rendendosi accattivanti ed interessanti non esclusivamente per i soliti assidui frequentatori dei

polignano

Domenica 29 aprile dalle ore 11 alle ore 14, il Sindaco di Polignano Angelo Raffaele Bovino presenterà la nuova sede della Fondazione Museo Pino Pascali in via Parco del Lauro 119, Polignano a Mare. In tale occasione, si potranno visitare i 3000 mq degli ambienti espositivi ancora vuoti prima dell’inaugurazione ufficiale fissata per venerdì 1 giugno 2012 alla presenza delle massime autorità regionali. L’ex-Mattatoio Comunale infatti è pronto ad accogliere il nuovo corso della Fondazione Pino Pascali costituitasi ufficialmente nel 2010 e partecipata dalla Regione Puglia e dal Comune di Polignano a Mare. La nuova sede è ubicata nella zona sud di Polignano, uno storico edificio ristrutturato ad opera dell’Amministrazione Comunale e sottoposto ad un recente rest-

mezzi possibili, dai social network ai media classici e a quelli informatici, per divulgare la conoscenza delle varie iniziative culturali. Foggia ha fame di cultura, ma di quella nobile, aristocratica perché ha la necessità improcrastinabile di capire che il degrado in cui versa non è un gene del suo DNA”. Concludendo, quindi, stabilire se il bilancio possa o meno chiudersi in attivo, non è semplice, ma, come giustamente afferma la dottoressa Bozza “se solo una persona si interroga sul valore etico delle fondamenta della sua vita e, ponendo l’orecchio all’ascolto, permette al suo cervello di aprirsi a nuove visioni della storia e della vita, il bilancio di ogni manifestazione culturale è positivo”.

fasano

Fondazione Pino Pascali, è pronta la nuova sede di Isabella Battista

circoli culturali (quelli che la dottoressa Flora Bozza definisce simpaticamente “Gli Amici delle Conferenze”) ma anche per le persone comuni. Un esempio riuscito in questa edizione è stata la passeggiata organizzata da Alternativa Arte e dai Cicloamici, la quale prevedeva un giro conoscitivo dell’architettura fascista di Foggia e di Borgo Segezia a bordo di biciclette. Il tentativo di coniugare arte e attenzione all’ambiente è stato dunque molto apprezzato dal pubblico. Prosegue Bozza: “Il coinvolgimento della cittadinanza è figlio del lavoro delle Associazioni e di quello dei relativi addetti stampa. Una buona idea se veicolata male resterà a conoscenza di pochi. Occorre usare tutti i

ylig curato dall’Architetto Antonella Mari e dall’Ingegnere Franco Angelillo con il coordinamento dell’Ingegnere Giuseppe Stama dell’Ufficio Tecnico del Comune. L’ex-Mattatoio è prospiciente la suggestiva Isola dell’Eremita e sarà aperto in via straordinaria a tutti coloro che vorranno constatare e visitare i nuovi spazi che a breve accoglieranno mostre, eventi, il Premio Pino Pascali, rassegne video, spazi per la didattica, il Caffé Letterario, il Giardino dell’Arte già progettati per completarne la realizzazione secondo gli standard dei Musei internazionali. La Fondazione Museo Pino Pascali, unica Fondazione museale dedicata all’arte contemporanea nella Regione Puglia può vantare una storia più che decennale iniziata come Museo Comunale attraverso un percorso costellato da mostre di successo ed eventi internazionali. Ha partecipato a prestigiose

manifestazioni tra le quali Pino Pascali Ritorno a Venezia, evento collaterale alla 54° Biennale di Venezia, e la ripresa del Premio Pino Pascali (interrotto dal 1979 al 1997) ha visto, tra i vincitori, critici e autori come Achille Bonito Oliva e Marco Giusti, sino alle recenti presenze di artisti quali Jan Fabre, Jake & Dinos Chapman, Bertozzi & Casoni. Le opere dell’Archivio e Fondo Pino Pascali e della collezione troveranno nel nuovo museo una collocazione permanente. La Direzione, affidata a Rosalba Branà già Direttrice del Museo Comunale Pino Pascali, sarà supportata da giovani critici pugliesi a cui saranno affidati Dipartimenti specialistici dalla Didattica all’Audiovisivo alla Fotografia, all’Archivio Pascali. Sarà inoltre allestita permanentemente la Sala Pino Pascali che ospiterà le opere, disegni, scenografie e tutta la filmografia dell’artista, che finalmente troverà una ‘casa con vista mare’ proprio come dichiarava in uno dei suoi ultimi scritti. Info www.museopinopascali.it tel/fax: +39 080 424 95 34; +39 333 2091920

Una due giorni tra i giardini della città La fame di cultura c’è, si fa sentire in modo sempre più prepotente, e le associazioni territoriali sono quanto mai vive e attive nel proporre modi nuovi e alternativi di avvicinare i cittadini al territorio; perché sì, noi abitiamo le nostre città e i nostri paesi, ma tante volte senza conoscerne davvero le bellezze ivi contenute, e ignorandone completamente la storia. Basterebbe invece fare una semplice passeggiata per immergersi nella nostra spesso ignorata tradizione. È questa la filosofia sottesa all’evento “Corti e Giardini in Arte”, manifestazione a Fasano in calendario per i giorni 28 e 29 aprile, che per la prima volta permetterà ai cittadini di accedere a

cortili, chiostri e ville più rappresentativi della città del brindisino, da sempre sconosciuti al pubblico in quanto privati ed inaccessibili ai non proprietari. I meravigliosi agrumeti e i delicati giardini saranno i protagonisti indiscussi di questo girovagare conoscitivo, ma chiaramente non saranno le sole attrattive di queste giornate che hanno come obiettivo quello di coniugare i tanti aspetti del vivere da cittadino consapevole, strizzando poi l’occhio alla sempiterna problematica della tutela del patrimonio artistico e culturale. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria e dal Comune di Fasano, con la partnership del Presidio del Libro. D.D.S.


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Cinema

venerdì 27 aprile 2012

BEL AMI - Protagonista inadeguato, sceneggiatura dannosa

Film banale, grande libro di Michele Falcone Scritto nel 1855 BelAmi, secondo romanzo dello scrittore francese, dopo “Una vita”, é il piú riuscito, il piú vivace, il piú convincente testo della scuola naturalista. Capolavoro del Maupassant romanziere, lo scrittore francese ha descritto con capillare dovizia la carriera avventurosa

e inesorabile di un arrampicatore sociale, uomo di estremo successo con le donne come che con gli uomini, insaziabile e furbo. Ambientato nella Parigi dei banchieri e dei giornalisti, Bel-Ami é un autentico quadro di spregiudicato di arrivismo, cattiveria e furberie. Giovane maudit fascinoso, George Duroy é un ragaz-

la scheda - bel ami REGIA: Declan Donnellan, Nick Ormerod SCENEGGIATURA: Rachel Bennette ATTORI: Robert Pattinson, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci PRODUZIONE: Redwave Films, XIX, Protagonist Pictures, RaiCinema DISTRIBUZIONE: 01 Distribution PAESE: Gran Bretagna, Italia 2012 DURATA: 102 Min USCITA CINEMA: 13/04/2012 GENERE: Drammatico, Sentimentale

zo impetuoso, arrogante gelido e crudele, arrivista senza pietà e spregiudicatezza, ex soldato che nella Parigi di fine secolo sfonda come giornalista grazie ad un impiego nel quotidiano “La Vie Française”, ottenuto non tanto per il suo talento di scrittore quanto piuttosto per le sue conoscenze nell’alta società e per la complicità di alcune signore pronte a sottostare al suo fascino maledetto di uomo senza scrupoli e senza mezze misure. Ambientato sullo sfondo della politica dell’epoca, ovvero l’occupazione francese del Marocco, e la manipolazione della stampa, il film si presenta scenograficamente perfetto: dagli arredi alle stanze piene di fumo, fino ai pennini e alle boccette d’inchiostro, tutti i dettagli sono curati scrupo-

Un momento del film

losamente e fanno della scenografia uno dei punti forti del film. Opera prima di due registi teatrali, Declan Donnelan e Nick Ormerod, Bel Ami è stato infatti l’occasione per sfruttare al meglio le possibilità illimitate del cinema.Fondatori della compagnia teatrale “Cheek by Jowl”, che dagli anni ottanta miete consensi e ottiene riconoscimenti in tutto il mondo per le rappresentazioni di Shakespeare (particolarmente memorabile la loro “Dodicesima Notte” del 1986) e altri autori.Per quanto deludente questo

nuovo “Bel Ami” possa essere, poco coinvolgente e troppo di maniera, resta forse da sperare che agli spettatori più giovani venga almeno la voglia di avvicinarsi al libro di Maupassant, scrittore al quale il cinema è debitore di tanti gioielli, come “Partie de campagne” di Renoir, “Il Piacere” di Ophüls, “Il maschio e la femmina” di Godard. A parte il protagonista inadeguato, e decisamente fuori parte, non bastano due sorrisini e qualche sguardo intenso a giustificarne la sua bella presenza, a danneggiare l’opera prima di Donnellan & Ormerod contribuisce la sceneggiatura di Rachel Bennette che semplifica troppo il plot del libro, tralasciando anche episodi importanti (ad esempio il duello tra Bel Ami e un giornalista rivale) o sorvolando su passaggi cruciali (il complotto governativo in Marocco) col risultato di non dare mai un’idea precisa del quadro storico-politico dell’epoca, affondando semplicemente in semplicistici complotti amorosi. Non aiuta neanche il montaggio frenetico di Masahiro Hirakubo e Gavin Buckley. Insomma un adattamento stanco, nonostante un immenso romanzo!

Space Cinema Casamassima (Ba) Bel Ami - Storia di un seduttore h 15:55 - 18:00 - 20:10 - 22:20 Street Dance 2 h 16:00 - 18:00 - 20:10 - 22:10 To Rome with Love h 17:15 - 19:40 - 22:00

Norba Conversano (Bari) Non me lo dire

h 19:30 - 21:30

Quasi amici

h 21:00

Pirati! Briganti da strapazzo h 19:00

Galleria Bari Ho cercato il tuo nome h 16:15 - 18:20 - 20:40 - 22:45 The Rum Diary h 17:40 - 20:15 - 22:40 The Avengers (3D) h 15:50 - 8:35 - 21:30


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