Puglia d'oggi n. 12

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uti pub ib r t n o c e v e ic a non r Questa testat

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 30 marzo 2012 • anno III n. 12 nuova serie • 1 euro

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OLTRE 300 PRESENTI A BARI

BARI - Il dibattito su “Città Plurale”

Fondazione Tatarella, riuscitissima la cena di presentazione

Il grigio sonno della passione e il dovere di risvegliare la città

a pag 8

L’ELZEVIRO

Due cuori ed un ceffone

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Fortunata Dell’Orzo Mario Ferorelli e Pasquale Finocchio: due cuori ed un ceffone. Il primo, bruno era e bello e di gentile aspetto, il secondo, detto affettuosamente lo zaguano del cep, cubista al punto d’essersi fatto da solo lo slogan elettorale (Vota Finocchio, uno come te). Sono le due anime del PDL barese che da un po’ soffre di questa sorta di sindrome del doppio. Alla raffinata cultura di D’Ambrosio Lettieri fa da contraltare l’inquietante sorriso di Ninni Cea. Potremmo continuare. Due anime politiche che continuano ad azzuffarsi e sempre lo faranno, come due vecchi coniugi imbolsiti e quasi scoppiati ma che mai separeranno i letti, finchè c’è trippa per i gatti. Il motivo? E’ quasi sempre il solito. Mario vuol farsi notare per le amministrative: come presidente di circoscrizione ha fatto flop e allora si agita e saltella sperando che il prossimo sindaco del centro destra si ricordi di lui al momento di assegnare qualche assessorato. Finocchio non gradisce e da buon mandriano (pastore non gli si addice) pretende che tutte le pecorelle stiano in riga, come si fa da sempre nel PDL. Così Finocchio molla un ceffone a Ferorelli. E così è iniziata l’opera dei pupi, nel PDL barese. Anzi, dei pupazzi.

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alle pagg 6 e 7

LAVORO E PENSIONI - I distinguo dei partiti, sindacati sul piede di guerra

Le riforme indispensabili simili ad amare medicine Medicine amare ma indispensabili. Una terapia d’urto per una Italia chiamata a sollevarsi da una situazione congiunturale complessa e seria, che richiede altrettanta serietà e rapidità nell’applicazione. Per Monti la riforma del mercato del lavoro “è una riforma che comprensibilmente provoca risentimenti e accese discussioni, ma ho l’impressione che la maggioranza degli italiani lo veda come un passo necessario, nell’interesse dei lavoratori, rispetto a un sistema che scoraggia le aziende”. I partiti saranno ora chiamati in Parlamento ad esprimersi nel merito. La maggioranza è solida, ma i distinguo non mancano. Intanto i sindacati uniti sono sul piede di guerra e preannunciano lo sciopero per il 13 aprile. alle pagg 2 e 3

AI LETTORI

Arrivederci a venerdì 13 aprile Puglia d’oggi per le festività pasquali si prende una settimana di pausa, e venerdì prossimo, 6 aprile, non sarà in distribuzione gratuita, nè disponibile nella sua versione online. Torneremo puntuali come sempre a partire dal venerdì successivo, 13 aprile. Una data che per la politica italiana promette di essere molto calda, considerando l’annuncio dello sciopero generale indetto dai sindacati proprio per quel giorno. Noi, come di consueto, accompagneremo i nostri attenti ed affezionati lettori nell’analisi di alcuni tra i più importanti avvenimenti della politica locale e nazionale, con un occhio alle sempre più vicine elezioni amministrative del prossimo mese di maggio. Intanto, un sincero ed affettuoso augurio di Buona Pasqua a tutti. La redazione

BARI - E’ indispensabile una seria e profonda riflessione su temi come politica, legalità e democrazia

Il caso-Emiliano e la lezione non compresa

a pag 5

FOGGIA - Entusiasmo e tanti giovani insieme a Italo Bocchino

Inaugurata la sede di Fli

a pag 12

CERIGNOLA - Il dibattito tra Franco Metta e Salvatore Tatarella

Ecco i due veri politici

a pag 13

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - I Comuni al voto

Taranto, tutti contro tutti

a pag 10

il corsivo I fratelli Antro sono stati arrestati perché secondo l’accusa avevano organizzato una truffa ai danni della Provincia di Bari; prima di loro a Bari erano finiti sotto accusa i fratelli De Gennaro, per illeciti in danno del Comune e prima ancora i fratelli Tarantini per illeciti in danno delle Asl. Una cosa è certa: a Bari i valori della famiglia sono piu’ che mai consolidati. Peccato che questi “valori” appartengano quasi sempre ai cittadini.

di Enrico Ciccarelli


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In primo piano

venerdì 30 marzo 2012

LA SITUAZIONE POLITICA ITALIANA - Resta da capire se sono pronte le formazioni politiche a riassumere il proprio ruolo

Il Paese è prontissimo Il Governo Monti è nato come tentativo di risposta a quella politica vissuta come rendita di posizione

Mario Monti durante il suo viaggio in estremo oriente

di Enrico Ciccarelli A parte le carnevalate di Antonio Di Pietro e della Lega, è secondo noi difficile cogliere accenti irrispettosi o arroganti nelle parole del presidente del Consiglio, che dall’Oriente ha spiegato che, se il Paese non fosse pronto a dare corso alla riforma del lavoro, il Governo preferirebbe andare a casa piuttosto che vivacchiare, o, andreottianamente, tirare a campare. E’ un’asserzione che ci sembra persino banale, fatta dal capo di un Esecutivo che non è stato creato da una normale vicenda politico-elettorale, ma dalle preoccupazioni interne ed internazionali

per una possibile bancarotta dell’Italia. Il basso profilo andreottiano, che il Divo Giulio riteneva preferibile al “tirare le cuoia”, poteva avere un senso nei cieli immobili della Prima Repubblica, con i suoi circuiti autoreferenziali. Il Governo Monti è nato proprio come tentativo di risposta (finora efficace) alle conseguenze di quella autoreferenzialità, al costo esiziale della politica vissuta come rendita di posizione e organizzazione di flussi clientelari di spesa vocati al consenso. Chiedergli di essere un supino esecutore delle volontà del Parlamento sarebbe esercizio paradossale. E’ già abbastanza ge-

il corsivo

neroso, il premier, nel difficoltà e di crisi: quella manifestare la sua con- consapevolezza e quella vinzione che la volontà maturità che sono state del Parlamento sia rap- progressivamente narcopresentativa di quella del tizzata dall’insipiente poPaese. litica dell’ultimo ventenE’ vero esattamente il nio: la maxi manovra di contrario: come dimostra Giuliano Amato nel 1992 la persistente popolari- è stata l’ultima occasione tà di Monti nei sondaggi in cui le istituzioni sono (stiamo parlando di uno riuscite a parlare al Paese che ha riformato in sen- (e non si può dimenticare so restrittivo le pensioni, la Grande Concertazione affibbiato una stangata firmata Ciampi nel 1993). fiscale tutt’altro che leg- Dopo di allora la capacità gera e non ha fatto scon- dissipatrice dei vari Berti a nessuno su sacrifici e lusconi, Prodi e D’Alema riunuce), i citsi è rivelata tadini hanno piu’ forte delNell’ultimo la lunga fase ben compreso ventennio e s p a n s i v a non solo l’inela consape- d e l l’ e c o n o luttabilità di volezza e la mia mondiacerti provvedimenti, ma maturità degli italiani le e degli oltre anche la loro sono state progressi- centocinquaconcreta utili- vamente narcotizzate mila miliardi tà per l’obiet- dall’insipiente politica. di lire incastivo a cui la Oggi ne pasati con le politica vera ghiamo il privatizzatende da sem- conto. zioni. pre: garantire Oggi paun futuro ai ghiamo il cittadini di conto, e i citdomani. tadini lo capiscono bene. Questo non vuol dire, Il Paese è prontissimo, ovviamente, che non ci professor Monti; resta da siano vaste aree di dissen- capire se sono pronte le so, sia sul piano generale forze politiche ad assusia su quello specifico dei mere il loro ruolo di guida provvedimenti di merito: o se vogliono continuare ma ci pare che stia cre- ad essere i servitori zelanti scendo negli Italiani la dei peggiori appetiti delle consapevolezza e la matu- corporazioni forti, comrità che un grande popolo prese le elites garantite deve avere in tempi di del lavoro dipendente.

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Siamo desolati di non essere mai stati amici del senatore Lusi, così fiducioso e privo di remore da fare utilizzare ad altri la carta di credito sui conti del partito, perdendo per strada a sua insaputa una ventina di milioni di euro di soldi degli italiani. Ed anche di non avere accompagnato Emilio Fede nel viaggio a Lugano in cui voleva depositare a propria insaputa due milioni e mezzo di euro. Questi casi, insieme a quello dell’antesignano caso-Scaiola, confermano la saggezza di Socrate. La cosa più importante nella vita è sapere di non sapere.

di Enrico Ciccarelli Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella *** Direttore Fabrizio Tatarella *** Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

Approvata la mozione sul progetto strategico “Il coinvolgimento degli enti locali da una parte e del territorio dall’altra, sono l’esempio di come il progetto Tav sia stato affrontato in più sedi e di come le scelte siano state partecipate, discusse, vagliate e condivise con la popolazione. Vorrei inoltre sottolineare come la strategicità di questo piano sia rappresentata dalla condivisione dell’Unione Europea”. Lo ha detto in aula Daniele Toto, vice coordinatore nazionale di Futuro e Libertà annunciando il voto favorevole sulla mozione relativa alle iniziative volte a finanziare le opere e gli interventi previsti dal piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione, approvata poi dall’Aula.

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il commento

Tutto tranne il porcellum di Enrico Ciccarelli Non sappiamo se davvero l’intesa di massima sottoscritta da Alfano, Bersani e Casini porterà effettivamente ad una nuova legge elettorale. Fare inghiottire alla nomenklatura sia la riforma costituzionale con la riduzione del numero dei parlamentari sia l’impossibilità di essere cooptati senza sforzo ai piani alti della vita istituzionale sarà davvero impresa proibitiva. Ma siccome grandi prodigi si sono verificati in questo paese, come la capacità di Silvio Berlusconi di mostrare al tempo del declino quel passo di statista che gli mancò sempre al tempo della buonasorte, o come l’inedita capacità del Partito Democratico di non accartocciarsi sulla trincea ideologica della difesa dell’articolo Diciotto, resta la possibilità che questa entente cordiale non resti lettera morta. Perché la riteniamo comunque una buona notizia? Perché riteniamo davvero difficile escogitare una legge peggiore di quella che il ministro Calderoli, in un empito di sincerità definì una porcata. Non ci riferiamo soltanto alla spregevole vicenda dei nominati, che ha reso i parlamentari degli anonimi schiacciabottoni capaci di far notizia solo quando vendevano la loro lealtà. Pensiamo alla distruzione di qualsiasi serio legame di rappresentanza fra deputati e senatori e il territorio, con circoscrizioni regionali,

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perciò stesso vastissime, che sembrano fatte apposta per garantire l’evanescenza. E il premio di coalizione e di colleganza che favorisce le ammucchiate più furbastre ed inverosimili.Un pasticcio indigeribile tale da far ritenere ogni possibile modifica un miglioramento. Qualcuno teme il ritorno al sistema proporzionale, considerato un fattore di frammentazione della vita politica; in realtà, a guardare il caotico campo di Agramante di entrambe le coalizioni, muovere un appunto del genere ad un sistema che si traduceva in sette gruppi parlamentari fa un po’ sorridere: in ogni caso la soglia di sbarramento al 4 o al 5 per cento, salvo l’eventuale diritto di tribuna, rassicura molto sotto questo punto di vista. Inoltre l’indicazione preventiva del presidente del Consiglio riduce il rischio di tornare ad avere un Esecutivo ostaggio dei partiti. Insomma, fermo restando che una buona legge è sempre il risultato di un compromesso e debba quindi per forza in qualche punto scontentare qualcuno, ci pare che le premesse siano incoraggianti.

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In primo piano

venerdì 30 marzo 2012

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IL MOMENTO POLITICO - Monti: “Spero che questo sia un anno di transizione per l’Italia, per porre le basi di una crescita più forte”

Riforma del lavoro e pensioni, medicine amare e indispensabili di Roberto Mastrangelo Medicine amare ma indispensabili. Una terapia d’urto per una Italia chiamata a sollevarsi da una situazione congiunturale complessa e seria, che richiede altrettanta serietà e rapidità nell’applicazione. Quella del mercato del lavoro “è una riforma che comprensibilmente provoca risentimenti e accese discussioni, ma ho l’impressione che la maggioranza degli italiani lo veda come un passo necessario, nell’interesse dei lavoratori, rispetto a un sistema che scoraggia le aziende e anche gli investitori esteri”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti in una conferenza stampa a Tokyo, ospite del gruppo editoriale economico Nikkei. Davanti a una platea interessata alla evoluzione italiana e dell’Eurozona (oltre 2 mila le richieste di accredito pervenute agli organizzatori per assistere alla conferenza) il premier italiano ha illustrato l’azione del suo esecutivo, soffermandosi sulla riforma del lavoro sulla quale -ha spiegato“il Parlamento presto inizierà una discussione che spero si concluda prima dell’estate”.

“Ho fiducia nel fatto che la riforma passerà” ha aggiunto, anche perché l’accoglienza avuta dalla “riforma delle pensioni mi fa ben sperare”. Il premier ha ricordato che “ci sono parti della riforma accettate da tutti” e sono “ma non è sorprendente, quelle che implicano spesa pubblica”. Ma, ha ricordato, “ce ne sono altre parti che sono strettamente complementari” come quelle sull’articolo 18 “e che sono una medicina amara da ingoiare”. “Abbiamo l’obbligo dell’equilibrio” fra gli interventi, ha sottolineato Monti, ricordando come il governo abbia già introdotto “qualcosa di simile a una tassa sulla ricchezza”. “Non puntiamo ad alterare l’equilibrio di poteri o la distribuzione delle entrate, togliendole ai lavoratori per darle alle imprese”. Parlando ancora di lavoro, Monti strappa un sorriso al compassato pubblico giapponese affermando che l’Italia è diventato “un paese mediterraneo molto nordico”. Con la riforma infatti, spiega, “abbiamo ridotto la distanza dal cosiddetto sistema della flex security” in vigore nei paesi scandinavi come la Da-

parla il mistro corrado passera

Recessione ancora per tutto il 2012 ‘Siamo nel pieno di una seconda recessione e questo trend, se dobbiamo prendere per buone le previsioni, durerà tutto l’anno’’. E’ quanto sostiene il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in audizione alla commissione Bilancio della Camera. Dunque ‘’per uscire dalla recessione dobbiamo accelerare su tutte le riforme strutturali in programma e su tutte le leve della crescita’’. Il piano degli interventi, rileva, ‘’è stato illustrato alla commissione Bilancio e su tutti i capitoli che porteranno a un aumento strutturale della

competitività delle nostre imprese e del sistema paese e’ stato fatto il punto dei risultati concreti già ottenuti’’. L’ex banchiere ha poi lanciato un allarme sulle banche italiane: si è creato “un vero e proprio credit crunch”. “Si è concentrata - ha detto - una serie di cause gravi: la mancanza di liquidità, l’aumento delle sofferenze, le regole che hanno tolto altro capitale alle banche”. Sulle semplificazioni l’idea del governo è di presentare un pacchetto di semplificazioni che “tocchi la vita di imprese e Pmi” ogni “due-tre mesi”.

La triade sindacale, fortemente contraria alla riforma del lavoro predisposta dal Governo Monti

nimarca. Una evoluzione, spiega, che “significa meno protezione del posto di lavoro, rispetto a quella attuale in Italia e una maggiore protezione di chi perde il lavoro”. Quanto alla riforma, spiega, punta a “una drastica riduzione della segmentazione del mercato fra lavoratori che oggi sono molto protetti e una totale assenza di protezione soprattutto fra i giovani” che trovano problemi a entrare nel mondo del lavoro “perche’ le imprese hanno paura di assumere dal momento che e’ molto difficile licenziare anche per ragioni economiche”. La legislazione sul lavoro, ammette Monti, “non è la sola ragione dei pochi investimenti stra-

nieri in Italia degli ultimi 10-15 anni, il paese cresce meno anche per l’assenza di infrastrutture, ma il mercato del lavoro ha un ruolo anche in questo”. “Nonostante il calo degli ultimi giorni, a causa delle misure sul mercato del lavoro, il governo gode di un forte consenso nei sondaggi di opinione, ma i partiti no” ha poi aggiunto Monti sottolineando come quella dell’esecutivo tecnico “è e deve essere un’eccezione, quindi la vita politica tornerà ai partiti”. Ma questi, ha aggiunto, “quando torneranno al potere saranno un po’ diversi perché più consapevoli di prima rispetto alla richiesta di governance da parte degli italiani, mentre in passa-

to l’offerta è stata carente”. “I partiti politici - ha aggiunto - hanno visto come l’opinione pubblica sia più matura di quanto pensassero: la gente sembra apprezzare un modo meno esasperato di gestire le questioni”. Una battuta, quella di Monti, che ha fatto scattare le scintille con il leader del Pd Pier Luigi Bersani. Che replica tenendo conto della diffusa preoccupazione sulle regole del nuovo art. 18: “O politici e tecnici, assieme, riescono a convincere il Paese o sotto la pelle del paese ce n’è abbastanza per prendere a cazzotti sia i politici che i tecnici”. Monti a Tokyo ha comunque difeso la stabilità del sistema politico italia-

no evidenziando come la nascita del suo governo sia legata alla “consapevolezza delle forti difficoltà” in cui si trovava il paese, e anche grazie “al consenso del mio predecessore”, ovvero Silvio Berlusconi. A questo proposito, ha sottolineato Monti, “non è facile trovare un leader che si dimetta senza essere stato battuto in Parlamento”. “Spero che questo sia un anno di trasformazione per Italia - ha detto il premieri taliano - non solo per rimediare alle cause della crisi, per consolidare la situazione finanziaria e per porre le basi di una crescita più forte”. Alla platea di investitori ed economisti giapponesi nella sede del gruppo Nikkei di Tokyo, Monti lancia un messaggio rassicurante. “Chi avesse comprato nello scorso novembre titoli italiani, avrebbe fatto un buon affare. Ma c’è ancora spazio per farlo” perche’ l’Italia oggi “è una risposta alla crisi, anzichè un fattore che la aggrava”. “Ecco perchè -ha aggiunto Monti - ciò che facciamo in Italia è seguito con tanto interesse” all’estero, ricordando di avere “ieri a Seoul toccato con mano quanto più che in passato fosse alto l’interesse per l’Italia”.

i sindacati sul piede di guerra

Le sigle sindacali raggiungono l’intesa, tutti insieme in piazza a Roma il 13 aprile “Vorrei annunciarvi che avremmo deciso, comunemente con Cisl e Uil, di anticipare al 13 aprile la manifestazione di tutti i lavoratori sulle pensioni e gli esodati, quei soggetti che pagano un prezzo altissimo per la riforma fatta senza considerare la realtà”. Così il leader Cgil Susanna Camusso. La manifestazione del 13 anticipa ed estende quella del 17 aprile, inizialmente annunciata dal solo sindacato di corso Italia. Riguardo alla riforma del lavoro, il leader Cgil osserva: “Le tensioni sono già evidenti, da giorni il nostro Paese è attraversato da scioperi e mobilitazioni”. “Ci sono scioperi in tutti i luoghi di lavoro che continueranno ad esserci e a essere programmati”, prosegue. Secondo Camusso l’opinione diffusa dei lavoratori “giustamente preoccupati” è che “in una situazione difficile invece di preoccuparsi del fisco, della crescita

e dell’occupazione, si cerca di licenziarli”. “Non è mai stato in discussione che il Parlamento approvasse la riforma: il tema è come la cambia, non se la approva o meno”, prosegue Camusso, che ribadisce come “bisogna fare di tutto affinché non si approvi la riforma così com’è fatta per quel che riguarda un capitolo, mentre si possono migliorare i principi positivi presenti in altre parti”. “Il presidente del Consiglio - conclude - dovrebbe guardare con qualche attenzione agli scioperi e alle mobilitazioni che si susseguono”. A proposito della manifestazione unitaria del 13 aprile, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sottolinea: ‘’Il governo e il Parlamento devono risolvere il problema di centinaia di migliaia di persone che sono rimaste già senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma’’.

“Aspettiamo di essere convocati. Ma deve essere chiaro che su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno”, avverte il leader Cisl. Per il leader Uil, Luigi Angeletti, “è inaccettabile ed ingiusto che vi siano centinaia di migliaia di persone che non hanno più il lavoro e che, a causa dei nuovi provvedimenti previdenziali, non possono ancora fruire della loro pensione. Queste persone hanno fatto una scelta fidandosi delle regole esistenti”, conclude. Anche l’Ugl parteciperà alla manifestazione del 13 aprile. Lo rende noto il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, aggiungendo come ‘’resta fermo il nostro ‘no’ ad un provvedimento iniquo, che ha colpito categorie già deboli, dai lavoratori interessati da accordi di mobilità lunga, i cosiddetti ‘esodati’, a coloro che erano ormai vicini alla pensione’’.


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Regione Puglia

IL COMMENTO

E’ solo colpa di altri? di Roberto Mastrangelo Possibile che la colpa della burocrazia, della lentezza delle pubbliche amministrazioni, della inefficienza degli uffici, debba essere sempre di qualcun altro? O forse è il caso di fare un bell’esame di coscienza e rendersi conto che quando ci si riempie la bocca con “innovazione”, “tecnologia”, “efficacia”, “efficienza”, poi bisogna essere in grado di tradurre questi termini in atti (e fatti) che rappresentano davvero una risposta sul piano dell’ottimizzazione dei tempi? Non è possibile che nell’era digitale, nell’epoca in cui ormai non ci si alza nemmeno più dalla sedia di casa per lavorare, ci si debba imbattere in situazioni ai limiti del paradosso, come quella di cui parliamo oggi? Ormai nemmeno li costruiscono più i lettori per i floppy-disk. E alla Regione Puglia sono uno strumento indispensabile... L’innovazione parte da qui. Si spendono stupidamente un sacco di soldi. Spendiamone un po’ per una vera informatizzazione degli uffici.

venerdì 30 marzo 2012

L’INCHIESTA SULLA BUROCRAZIA REGIONALE - Uffici regionali lenti e tecnologicamente obsoleti

I dati della sanità? Salvateli su floppy

Floppy disk, modernariato o ancora strumento indispensabile?

I dati sulle prestazioni sanitarie? Salvateli su tre floppy disk da 3½ pollici e poi venite a portarceli. A mano. Succede ogni mese, alla Asl di Bari. Basterebbe spedire tutto con la Posta Elettronica Certificata, mail che ha valore legale. Un clic e via. E invece no, vogliono proprio il floppy disk. Non provate a portare

dopo l’ennesimo flop della maggioranza in regione

La provocazione di Surico: un governo di salute pubblica “Ridisegnare la maggioranza in Regione per restituire stabilità, incisività e certezza ad una consiliatura che sembra sul punto di essere arrivata al capolinea, ma che di fatto non è mai iniziata. Al posto di questa maggioranza precaria, altalenante, con un governo ostaggio delle ambizioni su scala nazionale del suo presidente, sarebbe forse auspicabile, per il bene della comunità pugliese e in un momento di grande difficoltà per il Paese, un governo di salute pubblica”. È questa la provocazione politica lanciata dal consigliere regionale di Futuro e Libertà, Giammarco Surico, dopo il flop - non il primo - della maggioranza di centrosinistra chiamata ad approvare in aula le modifiche alla legge regionale 23 del 2000 relativa agli interventi in favore dei pugliesi nel mondo. “Purtroppo Vendola ha regalato a questa consiliatura una ipoteca sulla sua durata - afferma Surico - e gli ef-

fetti di un’assenza ormai cronica di un indirizzo politico che dia seguito ed attuazione ad un programma concreto di rilancio, oltre che di controllo, si vedono tutti, a cominciare dalla sanità che ci vede adesso impegnati a garantire il livello di assistenza per i servizi di emergenza-urgenza sul territorio”. “Su questo specifico fronte, tenuto conto di quello che funziona, occorre portare a regime l’intero sistema, ridando piena funzionalità a pronto soccorsi e 118, assicurando personale idoneo conclude l’esponente di Fli componente della Commissione Sanità del consiglio regionale - mentre resta aperto il capitolo degli operatori sanitari stabilizzati e collocati poi nell’incertezza dalla sentenza della Consulta. Anche qui occorre l’intervento decisivo della giunta sui direttori generali perché si proceda alle conciliazioni in maniera omogenea trattandosi di spesa consolidata”.

Cd, Dvd, chiavette usb. Troppo “moderni”. E così, mentre il Governo si appresta a lanciare l’Agenda Digitale e la commissioni Affari Costituzionali e Attività Produttive della Camera dà il via libera alla cartella clinica elettronica e alla prenotazione elettronica delle visite, a Bari vogliono i floppy disk. Ora, entrate in un negozio di elettronica e informatica e provate ad acquistare un floppy disk. Vi guarderanno strano. Non ce ne sono. Scomparsi dagli scaffali dei negozi Buffetti e dalle botteghe in cui si riparano i computer. La Sony ha smesso di produrli, Verbatim lo fa ancora ma in quantità ridotte. I floppy disk superstiti servono soprattutto per i macchinari industriali, troppo costosi per essere sostituiti solo a causa dell’obsolescenza dei dischetti. Solo che già nel 2007 il 98 per cento dei computer in commercio non aveva più in dotazione il lettore, la fessura in cui infilarli! Comunque i floppy disk si possono acquistare all’ingrosso, soprattutto online. E così fanno tutti i centri di riabilitazione accreditati presso la Asl di Bari. Ecco la procedura, degna di un manuale d’altri tempi, da

eGovernment all’italiana. Ogni azienda prepara mensilmente un tabulato riepilogativo delle prestazioni erogate in convenzione con la Asl. A questo tabulato cartaceo si allegano le impegnative portate dai pazienti. Tutto il tabulato viene inviato telematicamente al Ministero delle Finanze che, dunque, non richiede floppy disk. Qui viene il bello. Si stampa la ricevuta dell’avvenuto invio telematico al Ministero delle Finanze. Il tabulato viene dunque salvato su tre floppy disk. Un floppy disk e tutte le impegnative vanno recapitati a mano all’ufficio UrarUvar (Unità Valutazione Appropriatezza Ricoveri e Prestazioni) con sede a Giovinazzo, a una ventina di chilometri da Bari. Il tabulato cartaceo, la copia cartacea dell’invio al Mef e due floppy disk vengono consegnati agli uffici amministrativi della Asl a Bari, insieme con la fattura relativa. Ogni mese, dunque, due dipendenti per ogni centro di riabilitazione devono mettersi in auto e macinare chilometri, perché il territorio della Asl di Bari è molto vasto e le strutture sono situate in vari comuni. Insomma, una best practice. (da www.globalist.it)

legge elettorale

aqp - nomine, tariffe e polemiche politiche

Riforma, l’allarme della Pari Opportunità

Acquedotto, e sul suo doppio incarico Monteforte non rilascia dichiarazioni

“Sono francamente sorpresa, e certamente non in positivo, dalle notizie che circolano sulla volontà di alcuni partiti di bloccare la riforma della legge elettorale che punta alla parità di genere delle rappresentanze. Proporrò al Comitato promotore di chiedere un incontro urgente con il Presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna e, se il caso, con l’intera Conferenza dei Capigruppo per conoscere le evoluzioni del dibattito politico e i nuovi orientamenti”. La presidente della Commissione Pari Op-

portunità della Regione Puglia Rosa Cicolella commenta le notizie di stampa sulla riunione dei Presidenti dei Gruppi politici in Consiglio regionale e invita “tutti gli organismi istituzionali e sociali coinvolti nell’iniziativa della petizione popolare a non sospendere le attività di promozione della riforma; anzi, chiedo a tutti quanti stanno collaborando a questa iniziativa di moltiplicare i propri sforzi in favore di un progetto che mira ad ampliare partecipazione democratica ed a rafforzare la credibilità della politica”.

I fatti: Ivo Monteforte, amministratore delegato dell’acquedotto pugliese, ha assunto contemporaneamente un ruolo direttivo in Pura depurazione, una società controllata dall’AQP. Il fatto ha suscitato interrogativi e richieste di chiarimenti al Presidente Vendola (e allo stesso Monteforte) da parte sia del presidente del gruppo del PD, Antonio Decaro, sia da parte del segretario regionale UIL Aldo Pugliese. “Sarebbe quantomeno opportuno che questi chiarisse in tempi brevi la propria posizione, al fine di non lasciare spazio a dubbi di sorta sul possibile doppio ruolo di massimo dirigente dell’Acquedotto e di dipendente di Pura Depurazione” dice Pugliese. Persino l’Assessore Fabiano Amati non è stato degnato di una risposta. Quanto ai giornalisti che

cercano di parlare direttamente con Monteforte, la trafila è quella lattanziana classica: il dottore non rilascia dichiarazioni e l’Ufficio stampa si fa negare. Trasparenza zero, burocrazia mille. Non è cambiato molto nel corpo molle del vecchio Acquedotto, che, come giustamente diceva l’On. Giuseppe Tatarella, ha sempre dto più da mangiare che da bere. In attesa di poter avere direttamente da Monteforte la spiegazione per questa assunzione in una società controllata dall’azienda di cui è amministratore delegato (a 250 mila euro l’anno), resta come risposta quella, un po’ maligna, che circola in regione fra gli addetti ai lavori e che cioè Monteforte, vista la riduzione del dieci per cento del suo compenso impostagli da Vendola, ha pensato bene di “arrotondare” almeno per pagarsi i con-

tributi, prendendo questo posto a Pura depurazione. “Mi chiedo se abbia mai lavorato in questo periodo per Pura depurazione “ chiosa Decaro “visto che in Acquedotto ci va un paio di giorni la settimana”. Vendola, cui si deve la felice nomina, non ha ancora fiatato su questo argomento. Fortunata Dell’Orzo


Bari

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BARI - E’ indispensabile una seria, franca e profonda discussione su temi come politica, legalità, democrazia e partecipazione

La vicenda di Michele Emiliano e quella lezione non compresa di Salvatore Tatarella

testa bassa e dimenticando che quelle opere, per La vicenda di Emiliano le quali l’Amministrazionon può essere accantona- ne comunale oggi è sotto ta senza averne capito sino scacco della Procura, erano in fondo la lezione. Essa state tutte varate dalla preavrebbe già dovuto fornire cedente giunta di centro ai partiti, alla politica e alla destra. società civile lo spunto e gli Anche il neo Coordinaelementi per un’utile e pro- tore cittadino, sen. Lettieri, ficua riflessione, scevra da normalmente equilibrato e ogni facile e sordida stru- pacato, si è fatto prendere mentalizzazione di parte. dall’entusiasmo del noviPurtroppo, sino ad oggi zio, e, dopo una disastrosa questo non è accaduto. Nè conferenza stampa sugli a sinistra, nè a destra. assunti del Petruzzelli, anA sinistra è andato in che questi fatti dalla prescena un feroce, e non an- cedente gestione di cencora concluso, regolamen- trodestra, si è tuffato nella to di conti, che non pote- mischia, organizzando una va che risuonare sinistro discutibile manifestazione anch’esso. In molti, infatti, piazzaiola, che non ha race a cadavere ancora caldo, colto, nè consensi, nè spethanno tentato, e altri ten- tatori. Insomma, entrambe teranno ancora, di appro- le reazioni ci sono sembrafittare di una te assolutacesta, certamente inutili, La vicenda fuorvianti e mente eccesE m i l i a n o inappropriate. siva, di buon avrebbe dopesce adriaIl fatto che vuto dare su una vicentico, per togliersi di torno spunto per una riflessione da scandaliun personag- seria e ponderata sia nel- stica sia scivogio scomo- la destra che nella sinistra lato anche un do, atipico e cittadina. Purtroppo sino uomo capace, ingombrante ad oggi queprovveduto ed come Michele sto non è acesperto, come Emiliano. La caduto Michele Emiposta in palio liano, uomo di è ricca, ablegge, ex pm, bondante e appetitosa: la eletto plebiscitariamente presidenza della Regione, sette anni prima sull’onda la successione in Comu- di una forte e trasversale ne, il controllo del partito. richiesta di rinnovamento Insomma, una roba da pe- e moralizzazione, avrebbe scecani. dovuto aprire in tutti i parLa reazione del Pdl non titi una seria, franca e proè stata da meno. Urlata, fonda discussione su temi rumorosa, sguaiata, pac- come politica, legalità, dechiana, demagogica. L’in- mocrazia, partecipazione, chiesta della Procura della leadeship, conflitto d’inteRepubblica ha risvegliato resse, impresa e affari. di colpo un Pdl, dormiente Discussione che riguare assente da un bel pezzo da tutti i partiti e non solo dalla scena politica citta- il Pd, finito oggi nell’ocdina. Il gruppo consigliare, chio del ciclone ed esposto, che in sette anni non era più degli altri, alle critiche mai riuscito di mettere a dell’opinione pubblica. segno un solo colpo con- Tuttavia, nulla di tutto quetro Emiliano, ha pensato sto è successo. di ricostruirsi un ruolo e Il Pd vuole solo liberarsi un’immagine, caricando a di Emiliano per tagliargli la

Il sindaco Michele Emiliano

strada per la Regione, magari mandandolo in Senato di qui a un anno. Il Pdl insegue grettamente solo il sogno di una assai improbabile rivalsa elettorale. Per rimettere “le mani sulla città”. Di natura possessoria e proprietaria è, infatti, lo slogan “Riprendiamoci la città” che ha fatto da sfondo alle loro chiassose iniziative. Capire, invece, la cause di ciò che è successo e individuare gli anticorpi indispensabili perchè scandali e ruberie non abbiano più a ripetersi è un esercizio che non ha coinvolto i due maggiori partiti, nonostante entrambi siano interessati in Puglia da numerosissimi episodi di malcostume politico. Una manifestazione organizzata a caldo da un’associazione vicina al Pd ha registrato solo il gelo fra Nichi Vendola e Michele Emiliano. Intorno a loro solo dirigenti e quadri di partito, mentre si sono tenuti rigorosamente alla larga, sia il popolo del Pd, che i pezzi di società civile che dettero vita alla primavera pugliese. Caduti nel vuoto anche l’appello di Giovanni Valentini su Repubblica e l’allarme di Franco Cassa-

A questo degrado morale, ancor prima che politico e civile, va dato un ALT forte e chiaro. Per questo mi sono permesso di riprendere e condividere l’allarme di Franco Cassano. Non l’ho inteso come uno sconsolato “sciogliete le righe”, ma come un’autentica chiamata alle armi. Non ho visto molti altri rispondere, ma questo non deve spaventarci. È un segno dei tempi, ma certamente nella pancia profonda di Bari ci sono le energie per un suo riscatto. Bisogna solo insistere e non demordere. no sul tramonto di Città È una partita che, insieme plurale. Repubblica e Cor- ad altri, il Fli di Bari può riere hanno lodevolmente e deve giocare con molte registrato le poche e flebili chances di successo. Fli è voci alzatesi a tentare di un partito nuovo, giovane, animare un dibattito nato aperto, nato anche per ristanco e portato avanti pulsa dichiarata di quanto, quasi come obbligo di re- sul versante della legalità e dazione. Reazioni forti non della moralità, nel Pdl non se ne sono viste, anzi, un era più sopportabile. uomo intelligente e fuori Lo scandalo al Comune dagli schemi come Mimmo di Bari ha provvidenzialDipaola è arrivato a teoriz- mente e definitivamente zare addirittura il silenzio cancellato l’ipotesi di un come risposta. Non con- suo possibile ingresso in cordo. giunta. Qualche sciocco È, invece, tempo di scuo- ancora se ne rammarica, tere l’albero. deducendo da La città è peciò una minoLa città è re agibilità del ricolosamente assopita da partito, assopita. Tropma troppi anni si sbaglia. La pi anni di faldi falso ed ef- vicenda bareso ed effimero benessere fimero benessere. E’ tem- se e le consel’hanno quasi po di scuotere l’albero. guenti miopi narcotizzata. E’ una partita che Fli di reazioni dei Ho, in altra oc- Bari può e deve giocare due particasione, con- con un ruolo ti maggiori testato a Mi- da vero proaprono, invechele Emiliano tagonista ce, a Fli spazi i suoi attacchi enormi. Due alla borghesia piste di lavoro barese, che va, sono state già invece, spronata perchè ri- indicate sull’ultimo numeprenda la sua funzione di ro di Puglia d’oggi. Ed enguida dello sviluppo, ma è trambe si rivolgono alla soun fatto, triste e allarmante cietà civile. Riprendere, da che da troppo tempo la co- un lato, l’azione e il mescaina circoli negli ambien- saggio di Città plurale. Inti più accorsati della città, vito tutti a rileggere, come senza che qualcuno provi ho fatto io, il manifesto almeno a dissentire. fondativo di Città plurale.

www.ilvelino.it

Colpisce la sua straordinaria attualità. Ritengo sia da condividere in ogni sua parte. Emiliano, ma anche Vendola, quel manifesto, centrato sulla partecipazione dei cittadini, lo hanno, di fatto, tradito e affossato con il loro debordante liderismo di gretto stampo berlusconiano. Quel manifesto, con l’ansia di partecipazione e la missione civile che lo caratterizzano, dobbiamo riprenderlo noi, farlo nostro e metterlo a base del nostro agire politico quotidiano. Occasioni di lavoro in questa direzione Bari ne offre quotidianamente a iosa. Dobbiamo solo scendere in campo e giocare la nostra partita, chiamando i baresi a parteciparvi. Dall’altro, insieme ad altri volenterosi, stiamo dando vita a Bari all’associazione Art. 49. Non è una iniziativa di partito, perchè si rivolgerà a tutti i partiti, chiedendo loro di introdurre al loro interno regole certe e vincolanti di democrazia e legalità. È una risposta all’antipolitica becera e qualunquista, che vorrebbe distruggere i partiti, per dimostrare che “a certe condizioni” si possono fare partiti veramente democratici e partecipativi in grado di fare “una buona politica”, imperniata sulla legalità e sulla trasparenza. Ecco, mi piacerebbe se Fli di Bari potesse essere il primo partito ad accogliere e mettere in atto le proposte, le regole e i suggerimenti di questa associazione. Se andremo in questa direzione, lo scandalo barese, al di là degli accertamenti giudiziari che competono alla magistratura, potrà sortire anche effetti benefici. Altrimenti, non ci resta che aspettare il prossimo scandalo e i prossimi arresti.


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Bari

venerdì 30 marzo 2012

IL DIBATTITO - Dopo l’appello di Giovanni Valentini, poche le risposte arrivate, sia pure da personaggi qualificati

Il grigio sonno della passione e il dovere di risvegliare Bari il commento del “nuovo quotidiano di puglia”

La Puglia del dopo “Primavera”

di Fortunata Dell’Orzo lo è) ma che altrettanto Il 15 marzo scorso Gio- certamente ha commesso vanni Valentini, barese di diversi errori nel mettersi nascita e fra le prime fir- in casa quei gran volponi me di Repubblica, sentiva dei Degennaro, imprenla necessità di lanciare, ditori-politici equamente sulla pagina locale del suo piazzati ed eletti in tutti giornale un vero e pro- gli schieramenti. prio S.O.S. per la sua città, E dunque, l’appello di come se avvertisse colma Valentini, giunto alla fine la misura della pazienza di una fase politica in e della rassegnazione di cui la Puglia aveva visto fronte al profondo degra- sbandierare come non do socio-politico-antro- mai i vessilli della “sopologico in cui sembra cietà civile” (mentre alla precipitato il capoluogo di fine è venuto drammatiRegione. camente alla luce che è la Un S.O.S. ancora più “società incivile” ad avere allarmato da quella sor- ancora molta vitalità, inta di doppio finite risorse tradimento ed insperate L’appello di c o m p l i c i che Bari in G i o v a n n i tà) special modo avrebV a l e n t i n i be ha subito dal dovuto avrebbe do- suscitare le rapido decadimento del- vuto suscitare le reazio- reazioni di le varie onde ni di chi coniuga onestà tutti coloro, e primavere intelligenza e passione e sono tanti, che hanno politica. Ma di rispo- che uniscoportato a par- ste ne sono no l’onestà tire dal 2004 arrivate poall’intelligenuna doppia chine za e la pasvittoria del sione per il centrosinibene comune stra, favorita al gusto per la anche dalla sostanziale politica. inesistenza e un’endemiMa così non è stato: di ca inefficacia del centro- risposte (il più delle voldestra guidato da Raffaele te sollecitate dallo stesso Fitto. giornale e trasformate in Un tradimento che ha interviste) ne sono arrivacorroso anche il carisma te pochine, sia pur estrepersonale di Vendola (or- mamente qualificate. Dal mai prigioniero come Rettore Corrado PetrocelUmberto Bossi di una li allo scrittore Gianrico sorta di cerchio magico in Carofiglio, dal manager cui spiccano soprattutto imprenditore Mimmo di Silvia Godelli e Nicola Fra- Paola allo stesso sociolotoianni, e comunque an- go che ha inventato gran cora sotto lo “schiaffo” del parte dell’epistemologia suo ex assessore, il sena- di “Città Plurale” Franco tore Alberto Tedesco che Cassano, dall’economista non ha alcuna intenzione prestato alla Fiera Giand’essere l’unico a pagare franco Viesti all’editore per gli scandali in sanità) e Alessandro Laterza: ma ha messo in ombra anche sono lamentele, recrimila travolgente e fisica ca- nazioni, constatazioni che pacità di comunicare con non solo non danno coloil popolo dello stesso Mi- re al grigio panorama pochele Emiliano: che certo litico della città, ma non non sarà indagato (e con lasciano intravedere neslui nessuno della giunta suna visione, alta e altra,

I ripetuti episodi di assenteismo da parte dei rappresentanti del centrosinistra in Consiglio regionale sono il sintomo evidente, da un lato, che i rapporti tra la giunta Vendola e la sua maggioranza si sono incrinati profondamente e dall’altro che il dopoVendola è già cominciato. Sono due facce di una stessa medaglia. Soprattutto dopo il terremoto Emiliano, che non ha finito ancora di sprigionare tutti i suoi effetti dirompenti. Il disagio del Pd nei confronti di Vendola è aumentato fino al punto di tradursi in aperta ostilità. Tanto più che sulla successione si è aperta una diatriba sotterranea su chi debba essere il candidato del centrosinistra, che al momento nessuno è in grado di pronosticare. L’impressione è che una fase storica in Puglia si sia chiusa, esattamente quella inaugurata dalla vittoria di Emiliano a sindaco di Bari e di Nichi Vendola a governatore della Puglia, cioè il ciclo politico della cosiddetta “Primavera Pugliese”, che segnò il declino dell’egemonia del centrodestra e, in particolare, di Fitto. Vista retrospettivamente, quella vicenda appare lontana anni luce dalla congiuntura che stiamo attraversando. Per misurare la distanza incolmabile tra la situazione attuale e quegli anni di grande effervescenza culturale e di grandi speranze nel futuro, basti pensare al fatto che Salvatore Tatarella, fratello di Pinuccio e oggi il più noto esponente di Fli in Puglia, ha dichiarato che sarebbe disponibile a raccogliere dalle mani di Franco Cassano il testimone di “Città Plurale”. E’ proprio un segno dei tempi, che merita un’attenta riflessione. Anzitutto, va detto che quella di Tatarella è una proposta nient’affatto strumentale, ma riflette piuttosto la ricerca di nuovi punti di riferimento e di nuovi paradigmi culturali con cui alimentare l’analisi della realtà e, di conseguenza, la stessa pratica politica. “Città Plurale” era stata in grado di aggregare vasti strati della società civile, segna-

tamente il mondo degli intellettuali e delle professioni, attorno ad un progetto di “cittadinanza attiva”, cioè di partecipazione al governo delle città in modo che l’esercizio del potere fosse non monopolio degli addetti ai lavori (gli specialisti della politica o gli eletti), ma affare dei molti. L’idea era quella di una democrazia deliberativa in cui conta la sfera pubblica, dove, cioè, le grandi questioni della vita collettiva vengono aggredite attraverso il dibattito pubblico di una pluralità di attori in modo che la decisione non scaturisca dalle lotte intestine e dai rapporti di forza interni all’oligarchia degli eletti, ma dal confronto aperto tra le varie posizioni in campo. E’ esattamente questa la sostanza vitale di quell’esperienza che fu “Città Plurale”: la politica come cura ed impegno della res publica. La domanda è: la sinistra odierna, e quella pugliese in particolare, è interessata o, meglio, è capace di raccogliere l’eredità intellettuale ed etica di “Città Plurale”? Oppure essa ha subito tali e tante trasformazioni che potremmo parlare di una “mutazione genetica” irreversibile, come fu per il Psi di Craxi. Non mancano segnali preoccupanti che autorizzano un tale giudizio, che al momento sarebbe precipitoso emettere. Tuttavia, un fatto è certo: in Puglia l’eredità di “Città Plurale” è un’eredità senza testamento, cioè non è naturale che tocchi in sorte alla sinistra storica come un patrimonio esclusivo. Molti avevano immaginato che a raccogliere il testimone sarebbe stata “Sinistra ecologia e libertà” di Vendola. Così non è stato. E su questo esito mancato occorrerà esercitare una riflessione critica adeguata. Nessuna meraviglia, quindi, che Fli di Tatarella rivendichi quella eredità e voglia appropriarsene cercando di metterla a frutto. Ciò che importa è che le idee di cittadinanza attiva, di controllo democratico sul potere, di impegno civile trovino nuovi protagonisti e continuino a camminare sulle gambe e sulla testa dei cittadini. Francesco Fistetti Nuovo Quotidiano di Puglia - 28 marzo 2012

Lo stadio San Nicola, una delle icone più significative dell’attuale situazione deprimente di Bari

di cui invece ci sarebbe immenso bisogno. Colpa forse anche della natura sostanzialmente lobbista di Repubblica, anche nel suo dorso locale: troppo grata al governo Vendola dopo i massicci investimenti pubblicitari ricevuti in questi sette

anni, per tentare davvero di porsi come punto di riferimento della “rinascita” da una situazione di degrado generale, da cui la Regione certo non può certo chiamarsi fuori. E’ come se la leggendaria capacità progettuale dei baresi, lo stesso spirito

borghese che fece di un piccolo borgo di pescatori la città più importante del meridione continentale dopo Napoli, si fossero dispersi nell’aria e non ve ne fosse più traccia. Come se nessuno si accorgesse dei teatri chiusi, dell’assenza di eventi, dello stato non

eccellente dell’ambiente urbano, dello scollamento pressoché totale fra Università e città, dell’irrilevanza, sull’economia cittadina e sulla stessa popolazione, dell’arrivo frequente di frotte di croceristi al porto, deportati in provincia per lo shopping solo per restare ai fenomeni più evidenti. L’icona più significativa di questa situazione deprimente è forse quell’immenso stadio vuoto e anche un po’ malandato ormai, che resta pressoché deserto anche durante le partite della squadretta di casa, proprietà, guarda caso, di un’altra famosa famiglia di imprenditori strettamente legata (e interessata) alla politica. Per rinascere, per riprendersi il posto che le spetta, Bari ha bisogno della sua gente. E certo non basta più il carisma personale di questo o quello. Anche il grigio sonno della passione politica genera mostri.


Bari

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ora si chiedono le dimissioni di antro, noi gli unici a farlo quando fu indagato per gli stessi reati per i quali sono arrivati gli arresti

Il grande, assordante silenzio di politica e giornali baresi Altri due fratelli sono finiti agli ar- camerale, innalzando la bandiera del resti domiciliari. Tocca oggi agli Antro, rinnovamento e della moralizzazione dopo i De Gennaro e i Tarantini. contro il Presidente in carica, on. Luigi Almeno sotto il profilo criminale Farace, raggiunto da una sentenza di non si può dire che a Bari la famiglia condanna. sia in crisi. Ad Ambrosi arrise la vittoria, perchè Ancora due imprenditori, a riprova Antro gli portò in dote i suoi voti, ladi come nel mondo delle imprese si sciando lo schieramento di Farace. Un annidi una vasta zona grigia adusa ad passaggio di campo che si rivelò deinfiltrarsi in politica e nelle istituzioni terminante e che fu ricompensato con per trarne cospicui ed illeciti vantag- la vice presidenza dell’ente. gi. Ancora due rampolli della buona Nelle società e nei paesi autenticasocietà barese. Sino a ieri da tutti coc- mente democratici si sarebbero già dicolati, festeggiati, frequentati, richie- messi, sia Antro che Ambrosi. sti. Per feste, cene, vacanze, incarichi, Il primo per il procedimento penale voti, mutui e appalti. a carico, il secondo per essere risultato Solo oggi, sia pur ancora timida- eletto grazie al voto determinante di mente, qualche giornale accenna alla un inquisito. possibilità che Antro si dimetta dalla A Bari, invece, non si è dimesso nesvicepresidenza della Camera di Com- suno. Antro e Ambrosi stanno ancora mercio di Bari e dalla presidenza re- ai vertici dell’ente camerale e quando gionale della Confapi, l’organizzazio- a maggio la statua di San Nicola, mine delle piccole e medie industrie. schiando il sacro col profano, farà tapBuon segno, peccato pa nell’atrio della Camera che sino ad oggi, nessuno, di Commercio, i due staN e s s u n o , ranno ancora lì a fare gli ma proprio nessuno, si sia e s c l u s o onori di casa e a ricevere indignato o abbia chiesto questo gior- la benedizione del Santo le sue dimissioni, quando nale, picco- Patrono. qualche mese fa fu indagato per gli stessi reati, che la e inascoltata voce Nemmeno quando oggi lo hanno portato agli nel deserto morale di Antro, sempre in rappreBari, si è indignato o ha sentanza della Camera di arresti. Nessuno, per la verità, chiesto le dimissioni da Commercio, è stato nomiescluso questo giorna- Camera di nato finanche nel consile, piccola e inascoltata Commercio glio di amministrazione voce nel deserto morale di e Confapi della Fondazione Teatro questa nostra pur sempre Petruzzelli, si è levata una amata città. sola voce di dissenso. Non si indignò la CameTutti zitti, salvo sempre ra di Commercio, nè il suo Presiden- Puglia d’oggi. Anzi, il responsabile culte. Quel Sandro Ambrosi, che aveva turale del Pd trovò il tempo di proteconquistato la Presidenza dell’ente stare per le nomine di Laterza e Filip-

La Provincia di Bari. Una serie di truffe e fatture false ha portato agli arresti dei fratelli Antro

ponio, persone per bene e qualificate, ma non si accorse, nè allora, nè dopo, della presenza inquinante dell’inquisito Erasmo Antro. Nulla eccepirono nemmeno il Comune e la Regione, che magari erano più interessate ad avere il voto di Antro, che non a farlo dimettere. Nulla eccepì, naturalmente, anche Emiliano, che, se poteva circondarsi dei De Gennaro, poteva convivere anche con gli Antro. Infine, nulla disse persino la Provincia, che pure aveva scoperto e denunciato i brogli e le truffe di Antro. Tutti insieme e tutti zitti. Come, del resto, zitti sono rimasti tutti i partiti e tutti i politici di Bari, che un Antro, come un De Gennaro e un Tarantini lo avrebbero messo volentieri nelle loro liste. Perchè, come si dice in politica, “hanno i voti e pure i soldi”. Infatti, anche gli Antro, come i De Gennaro e i Tarantini, hanno bazzicato la destra e la sinistra. Uno dei due ha fatto persino il portaborse della deputata pidiellina El-

vira Savino e in una sola elezione, fra primo turno e ballottaggio, sono stati capaci di passare da un candidato all’altro, da Simone a Michele, da un perdente a un vincente. E anche in questo caso nessuno ha avuto nulla da eccepire, nè il cedente, nè l’aquirente. Quasi a dire, questo è il sistema: oggi è toccato a te, domani può toccare a me. Come muta, abituata e rassegnata è rimasta la società civile, che ha continuato a frequentare o ad ambire di frequentare gli Antro e le loto feste, come ieri i Tarantini e i De Gennaro. Se questa è Bari, se tutto questo continua a essere tollerato e accettato, senza alcuna reazione, ci sarebbe poco da sperare nella rinascita delle città. Pur tuttavia, noi ci crediamo e pensiamo che costoro siano pur sempre una minoranza. La maggioranza della città, infatti, continuiamo a credere sia costituita da persone per bene, che, prima o poi, si faranno sentire. Giuseppe Pugliese

L’INTERVISTA - Cozze pelose, ostriche e spigole. Da oltre due settimane Bari è nei media nazionale solo per questi sostantivi

Guardiamo alla Bari operosa Non è questa la città che viviamo ogni giorno, fatta invece di commercianti che producono e si industriano di Isabella Battista Cozze pelose, ostriche e spigole. Sembra la lista della spesa e invece si tratta di quei fastidiosi sostantivi che ormai da oltre due settimane sentiamo rimbombare in tutti i canali nazionali, dai telegiornali ai programmi di satira, con a volte delle punte di vero cattivo gusto. L’interesse nei confronti del caso Degennaro si è inevitabilmente spostato sulla vicenda legata al sindaco Emiliano, reo di aver accettato un lauto cesto natalizio. Ma oltre questo gesto, questo “scandalo” che ne è rimasto della nostra città? Abbiamo intervistato l’avvocato Vito Nanna, ex presidente dell’ordine degli avvocati di Bari, per chiedergli un’opinione a riguardo. Avvocato, alla luce di ciò che è successo nell’ul-

timo periodo, con lo scandalo Tarantini, un diffuso grado di violenza e di degrado della città e ora l’affare Degennaro, secondo lei c’è una Bari da salvare? “Bari è già salva. Purtroppo esiste un processo mediatico che mette in risalto solo i fatti negativi della città e c’è da precisare che questi episodi non riguardano solo Bari, ma riflettono tutta la parte negativa della società a livello nazionale, oltre al fatto che quello della corruzione è un discorso diffuso, che va da nord a sud. Negli ultimi anni poi la politica non si è saputa difendere dall’industriale che, improvvisandosi politico, si è inserito all’interno dei partiti. L’imprenditore ha come sua logica quella del profitto e non se ne fa una grossa questione morale se per ottenere un risulta-

Cozze e frutti di mare. E’ questa l’unica immagine di Bari?

to occorre passare attraverso una via non lecita, pensando addirittura che il fine giustifichi i mezzi. Purtroppo Bari è una città che sotto questo aspetto ha assorbito integralmente la filosofia di chi ci ha governato per 17 anni e quindi, anche nel nostro piccolo abbiamo avuto a che fare con personaggi come Tarantini e Degennaro, che ragionano con la politica del do ut des.

Ma questa non è la Bari che viviamo ogni giorno, che invece è fatta di commercianti che producono e che si industriano. É questa la Bari che bisogna continuare a guardare, quella Bari operosa che nonostante la crisi continua a sopravvivere”. Secondo lei come mai, nonostante la gravità della situazione dell’affare Degennaro, l’attenzione dei media si è subito e

quasi esclusivamente diretta sul sindaco Emiliano e sul pesce che ha ricevuto? “Purtroppo molto spesso i giornalisti non hanno una deontologia professionale seria e in questo caso si sarebbero dovuti documentare prima sul cosa significhi a Bari ricevere un quintale di pesce a Natale. È una cosa normalissima, anche perché oltre il pesce recapitato al Sindaco non c’è stato nient’altro. Se il giornalista si impadronisce di questa notizia senza avere una corretta conoscenza dei fatti, senza capire realmente la situazione di Bari, dove si è soliti sdebitarsi con l’altro per il semplice interessamento che costui ha avuto nei nostri confronti, il discorso si amplia a dismisura, creando queste situazione in cui veniamo messi in ridicolo. Come nel caso del tg5, che anziché parlare dello scandalo in Lombardia, ha preferito inserire

come notizia d’apertura Michele Emiliano e le cozze. “Il tg5 non è una tv libera che esprime l’opinione dell’azienda che lo possiede e per tanto non può fare di certo piacere esaltare lo scandalo di una Regione il cui governo è in linea con la politica dell’azienda che lo possiede”. Un’ultima domanda. Che cosa ci possiamo aspettare adesso? “Alla luce dei fatti finora accaduti, Michele Emiliano sarà indubbiamente costretto a rivedere certi progetti che aveva già programmato e bisognerà vedere da questo momento fino alle prossime competizioni elettorali che soluzioni troverà per rimanere in politica. Tuttavia se abbassando un po’ le pretese, riuscirà a ricostruire una sua alleanza, Emiliano potrebbe anche aspirare alla presidenza della Regione, considerando che attualmente non vedo nessun altro candidato valido a confrontarsi con lui”.


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Speciale Fondazione Tatarella

venerdì 30 marzo 2012

LA PRESENTAZIONE UFFICIALE - Un luogo vivo di elaborazione culturale nel nome dei principi della destra civile

Una Fondazione per tutti di Giuseppe Pugliese E’ ufficialmente nata la Fondazione Giuseppe Tatarella con la cena di presentazione a Villa Romanazzi Carducci di Bari di lunedì scorso. L’idea è quella di un contenitore ed incubatore di idee, di valori, di progetti e di studio politico che, nonostante sia

intitolata ad uno dei più illustri rappresentanti della Destra italiana, non ha alcuna connotazione partitica o ideologica, ma vuol essere un laboratorio di idee e di spunti utili innanzi tutto al Paese e poi a chiunque abbia voglia di formarsi alla politica, intesa come esercizio di confronto, prassi e mediazione per il bene

IL COMMENTO

Serata meravigliosa, da replicare a Roma Milano e Napoli di Fabrizio Tatarella Meraviglioso era uno dei termini più cari a Pinuccio Tatarella. Meraviglioso è stato il lancio della Fondazione Giuseppe Tatarella a Bari lunedì 26 marzo. Non era facile, in particolare di questi tempi e di lunedì sera e con l’ostruzionismo stupido di qualcuno, portare tanta gente a cena, eppure la cena di presentazione ufficiale della Fondazione Giuseppe Tatarella è stata, a detta di tutti, un grande successo, come testimoniato dai reportage televisivi e dai commenti della carta stampata e dei semplici cittadini. Una serata bellissima, oltre 300 persone presenti. Professionisti, imprenditori, mondo accademico, semplici amici, giovani, in tanti non hanno voluto mancare alla presentazione ufficiale della Fondazione intitolata al Ministro dell’armonia. La sola nota stonata è stata, invece, proprio la mancata, ma auspicata armonia tra amici di un tempo che fu. Presenti tra i politici, infatti, solo parlamentari di Fli: da Italo Bocchino, Vice Presidente di Fli, a Carmelo Patarino e Francesco Divella parlamentari finiani, fino a Salvatore Tatarella e Uccio Curto, rispettivamente eurodeputato e consigliere regionale di FLI. Presenti anche Schittulli Presidente della provincia di Bari, e l’ex Presidente della Lega

Calcio e dirigente Uefa Antonio Matarrese. Pochi gli esponenti del Pdl, tra questi Emilio Toma, già coordinatore cittadino, i consiglieri comunali di Foggia Demilio e Cusmai e il Sindaco di San Severo Gianfranco Savino. Non sappiamo cosa sia successo, ma in molti, tra parlamentari e consiglieri regionali del Pdl, inizialmente entusiasti dell’iniziativa, alla fine hanno preferito rimanere a casa colpiti da imprevisti(?) impegni e misteriosi malanni primaverili. Certo non una bella figura per molte persone che nel Pdl devono molto se non tutto a Pinuccio. Sindrome di smarrimento, mancata riconoscenza, ordini superiori non ci interessa saperlo, speriamo solo che in futuro non vorranno far mancare il loro sostegno alla Fondazione Tatarella. Sarebbe un peccato per tutti e una mancanza di stile per loro. Il successo della prima della Fondazione ha portato qualche amico ad proporre di ripetere l’iniziativa in ogni capoluogo della regione Puglia, ma anche in altre regioni. Certa una presentazione a Roma, alla quale hanno già fatto sapere che vi parteciperebbero tanti leader politici e non solo impossibilitati di lunedì sera ad essere a Bari, auspicabili due presentazioni anche a Milano e Napoli.

comune. L’ha fortemente voluta Salvatore Tatarella, fratello di “Pinuccio” come tutti lo chiamavano, insieme alla vedova Angiola Filipponio. La sede sarà nella centralissima via Piccinni di Bari, dove per decenni, c’è stata la federazione pugliese del vecchio Movimento Sociale Italiano. “Non un museo, ma un luogo vivo di elaborazione culturale nel nome dei principi della destra civile che ha innervato la storia del nostro Paese. Un luogo di confronto di idee, aperto in modo particolare ai giovani con corsi e tante iniziative occasioni per dibattere i temi della politica italiana, con un respiro ampio” ha sottolineato l’avvocato Nicola Buccico, che della fondazione è il presidente. “Lo scopo della Fondazione intitolata a mio fratello non è politico-contingente e non si pone in un’ottica di polemica con alcuno nè punta a realizzare chissà quale riavvicinamento tra ‘ex’, che si tratti di Pdl, An o Msi”dichiara l’eurodeputato Fli Salvatore Tatarella. “Vuole essere un luogo dove tutti coloro che si sono riconosciuti nell’insegnamento di Giuseppe Tatarella possano ritrovarsi, indipendentemente dalle loro collocazioni attuali o future. In poche parole, e per essere chiari: non è un’operazione politica, bensì storica e culturale”. “L’ideale sarebbe di riuscire a creare un vero e proprio archivio della Destra italiana, fatto di documenti e materiale iconografico, che al momento non c’è”. Nel destino e nel programma della Fondazione ci sono convegni, dibattiti, momenti di confronto. Ed è in quel contesto che non si può escludere nessuno e tutti, se vorranno, parleranno con tutti”, che si tratti di Pdl, Fli o altre formazioni in cui si riconoscono attualmente gli eredi politici di quel grande uomo politico che è stato Pinuccio Tatarella, e comunque tutte quelle persone che, ispirandosi ai principi ed ai valori di umanità, profondo legame con la sua terra, cultura e tradizione, ritengano di poter dare il proprio contributo alla crescita ed alla diffusione di una cultura politica che, al di là di qualunque schieramento, possa parlare per il bene di tutti e a tutti. A spiegare ancora qua-

Un momento della serata di presentazione della Fondazione Giuseppe Tatarella a Bari

il commento di gianfranco fini

Una iniziativa aperta al contributo di tutti Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, interviene a proposito dell’iniziativa presentata a Bari, a Villa Romanazzi Carducci, nel nome dell’ex Ministro dell’Armonia, Giuseppe Tatarella: “Una bella iniziativa nel nome di Pinuccio, la Fondazione Tatarella sia aperta al contributo di tutti”. Sulla stessa linea il commento del Capogruppo alla Camera di

li debbano essere le finalità della fondazione è Salvatore Tatarella. “Nel laboratorio politico pugliese la Fondazione Pinuccio Tatarella conta di assumere una funzione centrale di studio, di formazione e di aggregazione di giovani risorse intellettuali”. La grande necessità di questi anni è, infatti, quella di dare una forza nuova alla politica. “C’è un urgente bisogno di riavvicinare alla politica i cittadini. Ci sono sondaggi che fanno paura: il 92% degli italiani ha disistima dei partiti. Un vero e proprio vulnus della democrazia, che deve preoccupare tutti. Una bella sfida per la stessa Fondazione. Con Pinuccio Tatarella la storia della Puglia, di Bari, ma soprattutto del Centrodestra, e quindi del Paese, sarebbe stata un’altra”. Per l’onorevole Fabio Granata, intervenuto alla presentazione, bisogna parlare di “Oltre il Polo, come indicava Pinuccio Tatarella, la cui lungimiranza oggi diventa paradigma di contempora-

Futuro e Libertà per l’Italia, Italo Bocchino, intervenuto alla cena per il varo della Fondazione: “Sicuramente la Fondazione che si richiama a Giuseppe Tatarella potrà essere un contenitore in cui tutti coloro che hanno transitato nella destra italiana possono riconoscersi. Siamo ancora in una fase di divisioni e di complessità, rispetto alle scelte politiche dei

neità e di modernità. Il patrimonio comune delle sue intuizioni sarà il tesoro intrinseco della Fondazione a lui dedicata. Ci stiamo preparando al 2013, quando tutti saremo proiettati sul passaggio cruciale dalla 2^ alla 3^ Repubblica”. “La Fondazione - ha

singoli, però in prospettiva può essere il luogo dove generare convergenze”. “La particolarità di questa Fondazione - ha aggiunto Bocchino - è che non vuole essere fiancheggiatrice di questa o di quella forza politica, di questo o quel leader politico, ma vuole, in nome di Pinuccio Tatarella, chiamare a raccolta tutti quei soggetti che hanno condiviso la sua strategia di evoluzione della destra italiana, che ha portato ai risultati che poi la destra italiana ha avuto”.

sottolineato l’esponente di Fli - aiuterà a far circolare idee e sarà strumento di elaborazione politica e culturale. Nel ricordo di Pinuccio, va riaffermato il cosiddetto primato della politica come forma più naturale di partecipazione della cittadinanza attiva”.

la scheda

Ministro dell’Armonia, ideatore di Oltre il Polo Una scheda che in poche righe possa riassumere il pensiero di Giuseppe Tatarella? Una eresia. Ma proviamoci ugualmente. Nato a Cerignola (Foggia) il 17 settembre del 1935. Avvocato, giornalista, scrittore e uomo politico. Diventa deputato nel 1979 restandolo sino alla morte, avvenuta l’8 febbraio del 1999 quando muore durante un intervento di trapianto del fegato a Torino. E’ stato l’artefice del profondo rinnovamento del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale poi, grazie all’allenaza con l’astro nascente di Silvio Berlusconi. Vice presidente del Consiglio nel 1994, aveva teorizzato con Oltre il Polo la necessità di superare non solo le nostalgie per un passato ormai morto e sepolto, ma anche quella di creare una forza moderata che riuscisse a coinvolgere tutti gli italiani non di sinistra, che a suo parere erano la maggioranza.


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venerdì 30 marzo 2012

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Verso il voto amministrativo

venerdì 30 marzo 2012

TARANTO - Nove o dieci candidati per la poltrona di primo cittadino. La campagna elettorale incentrata su Ambiente e Sviluppo

Tutti contro tutti, è lotta nella Città dei due Mari di Andrea Dammacco Elezioni amministrative in vista anche per Taranto. Il 6 e il 7 maggio la città del ponte girevole sarà chiamata alle urne per scegliere il proprio sindaco. E non sarà una scelta facile visti gli accadimenti degli ultimi tempi nella città ionica. Dall’af-

faire San Raffaele alla crisi nera delle casse comunali, dalla situazione mai risolta dell’Ilva al problema di come risollevare le sorti del porto. Alle ultime elezioni, nel 2007, è risultato vincitore Ezio Stefano. Quali sono ad oggi le coalizioni che si contendono il posto di primo cittadino a Taranto? La situazione

le elezioni del 27 maggio 2007

non è ancora molto chiara perché in questi mesi gli accordi e le candidature sono state fatte e disfatte con una velocità non indifferente. A tre giorni dalla chiusura delle liste il quadro che dovrebbe configurarsi sarebbe questo: per la poltrona di sindaco di Taranto sono nove i candidati, anche per via della spaccatura interna al centrosinistra. Il sindaco uscente Ezio Stefàno è il candidato del Partito democratico, Psi e Sinistra ecologia libertà (anche se pare sia in corso un tentativo di accordo con il terzo polo della parte dell’Udc). Il polo moderato (Popolo della libertà, le liste de La

Taranto, il ponte girevole ed il Castello Aragonese

Puglia prima di tutto e di Futuro e libertà, incerta è ancora la posizione degli altri partiti e movimenti che facevano parte del Terzo polo allargato) si affida a Filippo Condemi. Si candida anche Dante Capriulo, ex assessore della giunta-Stefàno in quota Pd.

Intanto in città corrono insistenti le voce di una probabile candidatura dell’ex consigliere comunale Di Cuia, staccatosi nelle ultime ore dal Pdl, che potrebbe portare con se frange cittadine del centrodestra. Il leader nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, è il

candidato sindaco della lista Aria Pulita. L’At6 punta sul figlio dell’ex sindaco della capitale ionica, Mario Cito. La pornostar Amandha Fox dopo aver vinto le primarie hot (contro l’altra colonna portante della politica italiana Luana Borgia) è la candidata per la lista “Taranto svegliati”. Gli altri candidati sindaci sono: Mimmo Festinante per la lista “Galaesus”, Luigi Albisinni per la lista “Taranto c’è”, Patrizio Mazza per la lista “Cambiamo Taranto”. Elezioni difficili, tutti divisi e frazionati, l’elettorato è confuso, una situazione che alla lunga potrebbe portare alla sfiducia e probabilmente alla non partecipazione. Se cosi fosse i numeri saranno completamente diversi. Fra tre giorni si chiudono le liste ed allora si potranno iniziare realmente a raccontare, se ci saranno, programmi politici, intenzioni di partito e propositi per la città.

candidata anche la pornostar

La provocazione di Amandha Fox, tra Taranto ed il Grande Fratello Sebbene non vi fossero particolari dubbi che la politica fosse sempre un appetibile modo per sbarcare il lunario, in tempi neri per le tasche di tutti una bella poltrona da sindaco fa gola anche a persone che sembravano avere un mestiere sicuro. E’ il caso della nota pornodiva Amandha Fox detta “la venere polacca”. Pare che sul mare sterminato del web, in particolare nella

galassia dei siti a luci rosse vi sia stato un referendum per scegliere la candidata per la poltrona di primo cittadino di Taranto. La procace ragazzona ha avuto ben 207 preferenze, contro le 109 di Luana Borgia, altra sua collega. Nel suo sito, il suo addetto stampa chiosa la descrizione della sua Amandha così: “E dopo il calendario 2012 ci sarà l’ingresso nella

casa del Grande Fratello, oppure l’elezione a Sindaco di Taranto? Ai posteri l’ardua sentenza! Buon Amandha Fox a tutti…”. Come a dire, tra l’una e l’altra c’è poca differenza in fondo. Adesso la sua corsa a sindaco della città dei due mari deve proseguire cercando i candidati al Consiglio per comporre la lista. Inoltre la Fox deve riuscire ad avere le firme degli elettori, in modo che le possano presentare agli uffici comunali e convalidare così la loro candidatura. a.d.

gallipoli - lecce

Dopo un anno di commissario la parola ritorna agli elettori Anche a Gallipoli, popoloso paese della Provincia di Lecce si rinnova nel maggio 2012 il Consiglio Comunale. Attualmente il Comune è commissariato ma nel 2008 fu eletto sindaco Giuseppe Venneri a capo di una coalizione di centrodestra. Durante i primi anni di mandato vi sono state for-

tissime fibrillazioni nella maggioranza che hanno portato addirittura un pezzo del PDL fuori dalla giunta con il relativo inserimento del PD. Ma tale coalizione non ha avuto vita lunga dato che nel 2011 arrivò il commissario straordinario Vincenzo Petrucci. Ad oggi le indicazioni dei

le elezioni del 13 aprile 2008

candidati sindaci sono per il centrodestra Toti Di Mattina e per le altre coalizioni…resta un mistero. Si perché non sono molto chiare le posizioni delle altre fazioni. Per la candidatura di Francesco Errico nelle prossime ore si saprà se l’asse Fli-Dc andrà a rinvigorire la coalizione che ora verte sull’appoggio di Udc e Pd, gruppo Venneri (che potrebbe confluire nella possibile Lista del sindaco), e la lista di “Volta la carta”. Il movimento civico ha infatti deciso di sostenere il progetto del candidato sindaco Errico poichè “espressione di un nuovo modo di intendere la politica scevra da qualsiasi condizionamento e sempre al servizio dei cittadini”. Soddisfazione per la scelta operata da Volta la carta è stata espressa dal segretario cittadino dell’Udc, Sandro Quintana, il quale puntualizza di “avere lavorato alacremente per addivenire a tale intesa consapevole che l’Udc in questi anni ha praticato una politica di apertura verso la società civile nella logica di un rinnovamen-

Il centro storico di Gallipoli

to reale”. Tale intesa è stata già ratificata alla presenza dello stesso segretario dei centristi e dei responsabili del movimento. Il tutto mentre Tommaso Scigliuzzo candidato dell’Idv ha manifestato, nel corso di un comizio nel fine settimana, la volontà di abbandonare la corsa personale e solitaria per Palazzo Balsamo. Mentre fanno quadrato sulla figura di Titti Cataldi (unica candidata donna alla carica di primo cittadino) le forze politiche della coalizione della Sinistra, ovvero

Sel, Puglia per Vendola, Partito Socialista Italiano, Federazione della Sinistra e la civica Noi Ci Siamo. Possibile anche il divorzio annunciato in casa del Pdl dopo l’indicazione di Di Mattina sindaco, da parte dell’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Perruccio, ormai in rotta di collisione con la linea politica del partito gallipolino, è pronto a lanciare in campo la sua lista civica di riferimento “Gallipoli VogliAmo”. a.d.


Territorio

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bitonto - amministrative

BARLETTA - Una donna perde la vita per un banale esame in uno studio medico

Centrodestra compatto sul nome della Rossiello

Sorbitolo con un clik: la tragedia di Barletta

Una recente manifestazione di Futuro e Libertà a Bitonto

Torna il sereno nel centrodestra bitontino, alla vigilia dello sprint finale per la presentazione delle candidature alle prossime elezioni amministrative. Dopo le fibrillazioni che hanno contraddistinto le prime fasi del tavolo del centrodestra, sembra compattarsi definitivamente lo schieramento a sostegno del candidato sindaco Carmela Rossiello. L’apertura dei giorni scorsi della segreteria del Pdl ha infatti prodotto la risposta anche di Futuro e Libertà per l’Italia. Una volta riuniti i propri iscritti e sentito il loro parere, Fli ha accettato l’invito e ha sottoscritto l’accordo per entrare nella coalizione che già vede coinvolti, oltre al Popolo delle Libertà, anche Nuovo Psi, la Destra, Partito Repubblicano Italiano, il Movimento Schittulli e Io Sud. D’altra parte, già le dichiarazioni del Pdl di facevano presagire una rapida definizione della vicenda e l’esortazione a “superare almeno a livello locale le divisioni che caratterizzano a livello nazionale i rapporti tra le due importanti forze del paese” rappresentavano una base per recuperare i contrasti della scorsa settimana. I responsabili locali di Fli hanno accolto “l’invito alla costruzione di una coalizione omogenea sia dal punto di vista elettorale che programmatico”. L’intenzione del partito guidato da Salvatore Tassari è quello di ripartire “da quanto di buono fatto dalla precedente amministrazione (a titolo di esempio la nuova 167)”. Auspicando però una “discontinuità con una politica che ha visto, nei 4 anni passati, una maggioranza di governo sin troppo variegata e quindi eterogenea. Caratteristiche queste che hanno determina-

to non pochi problemi alla stabilità di governo cittadino non consentendo di portare a compimento il programma elettorale del 2008”. “Nelle prossime ore - si legge ancora nel comunicato diffuso dalla segreteria di Fli - in sede di presentazione della propria lista che parteciperà alla competizione elettorale, Futuro e Libertá illustrerà le sue idee e i suoi punti programmatici, dopo la condivisione degli stessi con le altre forze politiche che sostengono la candidatura della professoressa Carmela Rossiello”. Dando seguito alle dichiarazioni di intenti, Fli sottoscriverà con il candidato sindaco l’accordo di coalizione legando il proprio simbolo alla dirigente scolastica bitontina. Stessa cosa anche per il Movimento Schittulli che nelle ultime ore ha diffuso un cominicato stampa con cui ha messo la parola fine alle sue titubanze ed ha scelto di schierarsi ufficialmente con la Rossiello. “A seguito di un aperto e costruttivo confronto tra i rappresentanti delle forze politiche per l’individuazione di un percorso comune in vista dell’imminente appuntamento elettorale, è stato delineato un accordo programmatico tra il Movimento politico Schittulli e il candidato Sindaco per la coalizione di centrodestra, Carmela Rossiello”. Dopo le divisioni dell’ultima legislatura, dopo le polemiche (anche feroci da parte del Pdl) legate all’ingresso di Futuro e LIbertà nella giunta-Valla, adesso sembra che tutto si sia compattato sul nome della Rossiello, candidata praticamente di tutto il centrodestra per succedere proprio a quel Valla su cui tanto, a Bitonto, si è litigato. ro.ma.

Soltanto lo 0,6% delle oltre duecentomila farmacie online sono legali, secondo i dati diffusi dall’Aifa di Maria Pia Ferrante Teresa Sunna, era di Trani. Aveva 28 anni, aveva una famiglia unita, aveva una laurea, aveva cominciato il suo percorso professionale. Il dottor Spinazzola, ha una specializzazione in gastroenterologia, ha uno studio medico a Barletta in cui opera anche il collega Pappagallo, di cui Teresa era paziente. Fino allo scorso 24 marzo, quando sottoposta ad un indagine per l’intolleranza alimentare ha ingerito al posto del sorbitolo, zucchero previsto dalla procedura per il test, nitrito di sodio. Il nitrito si presenta come una polvere bianca molto solubile in acqua, è un sale utilizzato a basse dosi (0,06-0,1 mg) per la conservazione di alcuni alimenti, ma è letale se preso in dosi da 22 mg per Kg di peso corporeo; inibisce il legame dell’ ossigeno all’emoglobina contenuta nei globuli rossi. Com’è potuto accadere lo scambio? E’ bastato click, su eBay. Una sacca di 5 kg di “Sorbitol Food Grade”, come scritto sull’etichetta, viene ordinata dal pc dello spedizioniere barlettano Cicinelli (indagato) per l’ambulatorio del dottor Spinazzola. Le indagini condotte dalla procura di Trani trascinano l’origine dell’ erro-

re a monte, lo trovano nell’etichetta, leggibile come una carta da poker rovesciabile, sulla confezione sbagliata. La scheda tecnica allegata alla confezione utilizzata nel centro medico garantiva che si trattava di sorbitoloprodotto dalla Cargill Italia. Multinazionale con sede nel rodigino che produce solo sorbitolo e lo vende non in singole confezioni, ma in partite di tonnellate a Svizzera, Francia e Gran Bretagna che a loro volta le destinano ai grossisti. A questi ultimi è delegato compito di smistarle sul mercato. Dalle investigazioni emerge la possibilità che l’errore di etichettaturaimbustamento si sia verificato durante lo spacchettamento della partita originaria nel passaggio dalla britannica Brenntag all’ irlandese Mistral (ultimo anello della catena prima di giungere a Barletta). I test per le intolleranze alimentari sono effettuati quotidianamente nelle strutture pubbliche e accreditate che in virtù del loro status posseggono i requisiti tecnologici e strutturali definiti dal regolamento regionale “garantendo prestazioni per tutto il processo, dall’accettazione al referto, con particolare attenzione per il materiale utilizzato che deve essere necessaria-

mente certificato e tracciabile” . “Il sorbitolo -però- resta un sostituto dello zucchero molto diffuso e una sostanza che può essere legalmente venduta, sia attraverso canali di vendita tradizionali che online”, come ha sottolineato il sito e-Bay (che ha cancellato tutte le vendite dello zucchero); delle 227.792 farmacie online, come denuncia l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco –ancora- solo 246 sono legali

(0,6%); telecamere e vigilanza irrorano strade, banche e palazzi- ma- restano fuori dalle sale operatorie e dalle strutture sanitarie. Una vicenda ricca di nodi legati dal filo dell’incoscienza, della distrazione, della superficialità. Di certo impermeabile ad ogni attesa ippocratea. Una giovane donna è uccisa dal test dello zucchero-intanto- l’epilogo più amaro.

l’operazione sulle coste della bat

La semina delle spigole Una operazione di ripopolamento ittico per sostenere le attività di pesca nel territorio, alla luce della grave crisi in cui versa l’intero comparto. E’ quanto ha organizzato il Laboratorio di Biologia Marina della Provincia di Bari per oggi. L’iniziativa si svolgerà in prossimità dei punti di semina di spigole con peso individuale pari a 25-30 grammi nei luoghi più idonei della costa della Provincia, in particolare a Margherita di Savoia (Porto Canale) e nei porti di Trani e Bisceglie.


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Foggia

venerdì 30 marzo 2012

FUTURO E LIBERTA’- Italo Bocchino inaugura la nuova sede di Futuro e Libertà a Foggia, negli uffici di via Trieste

La nuova politica ha trovato casa

IL COMMENTO

La Città di Cavaliere e la nostra di Fabrizio Tatarella

Il momento del taglio del nastro, affidato ad Italo Bocchino e a Fabrizio Tatarella

di Claudio Aquilano La sagace penna di Filippo Santigliano ha colto, sulle pagine locali della Gazzetta del Mezzogiorno, del paradosso di aprire una sede di partito in tempi di antipolitica rampante. Ma l’inaugurazione della nuova sede provinciale di Futuro e Libertà, in via Trieste, non è l’ultima nostalgia di una stagione tramontata, ma un ulteriore passo del cammino di qualcosa di nuovo. Una novità che riprende il meglio della politica vera e lo coniuga con le nuove sensibilità civiche e le appartenenze plurali di un territorio. Se ne è avuta la dimostrazione proprio al momento dell’inanugurazione di lunedì scorso, alla presenza del coordinatore nazionale Italo Bocchino e del segretario nazionale di Generazione Futuro Gianmario Mariniello. Un evento che è stato in carattere con le linee portanti della forza politica fondata da Gianfranco Fini: un sodalizio di per-

sone vere, che vivono la politica non come esibizione catodica, ma come impegno costante al servizio del territorio. Non è stata casuale o episodica la presenza dei prodotti tipici biologici del circolo di Alberona, né quella del responsabile di Ge-

come candidato sindaco nella Torremaggiore dei gattopardi, i candidati nelle civiche di Apricena Donato Specchiulli, di Rodi Garganico, Giuseppe Tavani, di Monte Sant’Angelo, Piero Accarrino, di Carpino, Primiano Schiavone, di Rigna-

alla provvidenziale nascita del Governo Monti, rappresenti ad ogni li-

gazione e il Popolo della Libertà, non deve fare altro che giustapporre le

nerazione Futuro Francesco Lasalvia. Ma c’erano anche, naturalmente, il consigliere provinciale Emilio Gaeta, figure di riferimento del capoluogo come Umberto Candela e Roberto Iuliani. C’era Lino Monteleone, che Futuro e Libertà indica

no Garganico, Giuseppe Padalino. Persone diversissime per età, attività e percorso politico ma accomunate da un idem sentire, dall’idea che la grande difficoltà vissuta dal Paese a causa della cattiva politica, quella difficoltà che ha portato

vello un’occasione preziosa perché i cittadini si riapproprino della cosa pubblica, ne sfrattino le incrostazioni affaristiche e clientelari, la usino per rimettere in piedi l’Italia. Chi vuole comprendere la distanza stellare che esiste tra questa aggre-

immagini festose e serene di cui in questa pagina vi diamo un modesto assaggio, con le tristi vicende che attanagliano un partito che dopo un “congresso unitario” è stato costretto a imporre ai suoi dirigenti l’obbligo di disertare una trasmissione televisiva per evitare una probabile rissa. Un partito che, dopo essere stato a lungo estromesso dagli assetti di goveno locale, li ha riconquistati solo per consegnarli ad una inesauribile guerra intestina, da Lucera a San Severo a Cerignola. Certo, la bruta forza dei numeri è dalla parte di questo partito-Golia, mentre il nostro partito-Davide non ha per sé che la fionda dell’entusiasmo, della partecipazione, del crederci. Ma tutti sanno quale sorprendente conclusione ebbe la vicenda di Davide e Golia.

L’affollata inaugurazione della sede di Fli a Foggia

Malgrado la distanza politica che ci separa dall’Amministrazione Comunale di Foggia, non possiamo non apprezzare la lettera con cui l’assessore Pippo Cavaliere, che è anche il vicepresidente operativo della Fondazione Antiusura “Il Buon Samaritano”, ha inteso scuotere la città dal torpore rassegnato che sembra avvolgerla. E’ un monito che l’assessore rivolge all’opinione pubblica, a quella cittadinanza attiva che spesso appare latitante o nascosta; noi riteniamo però che, piu’ che a quelle che la sociologia definisce “esternalità responsabili”, questo monito vada rivolto alla classe dirigente politica, istituzionale ed economica della città e della provincia, che ha da tempo smarrito la trebisonda. Il disamore della città e la desertificazione del dibattito pubblico sono anche e soprattutto la conseguenza di una mancanza di interlocuzione concreta, di un solido tessuto di proposte e di iniziative su cui confrontarsi. Noi non ci arruoliamo fra i laudatores temporis acti delle Giunte a guida Agostinacchio, che fecero sicuramente errori ed ebbero sicuramente piu’ di un limite. Ma otto anni di centrosinistra in varia declinazione non hanno prodotto uno straccio di progetto o di intenzione. Le solite velleitarie buone intenzioni sul Pug, illusioni ottiche come l’housing sociale, dissipazione improduttiva e parassitaria delle risorse della città. Chi vuol discutere, parta da questo. Perché la città che conosciamo noi, caro assessore Cavaliere, è una città tutt’altro che apatica o rassegnata. E’ piuttosto una città che si è rassegnata all’evidenza di essere governata da incapaci. La smentisca, se può. Noi gliene saremo grati.


Cerignola

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IN CITTA’ - Presunti giovani politici, carrieristi di mestiere, dovrebbero imparare da due veri politici invece di attaccarli

Metta e Tatarella a confronto: ed i migliori sono ancora loro una iniziativa del rotary club

Borse di studio Usa per i più meritevoli

Un momento dell’incontro tra Franco Metta e Salvatore Tatarella, moderato dalla giornalista Roberta Fiorenti de “L’Attacco”

di Enzo Pece Sarà stato anche un ritorno al passato da nostalgici anni 70, ma il risultato è stato di avere una sala consiliare piena di gente. Tatarella e Metta hanno dato vita ad un dibattito politico di livello sicuramente alto. Non quello solito. Presunti giovani politici, carrieristi di mestiere, dovrebbero imparare da due veri politici invece di attaccarli sempre in quanto desiderosi di prenderne il posto. Nella loro vita politica e professionale Tatarella e Metta hanno ottenuto diversi successi, sin da giovani, quando erano laureati e avevano ruoli di partito a 26 anni. Alcuni giovani della nostra città che non perdono occasione per auto compiacersi anche di quando dicono sciocchezze e scrivono comunicati stampa anche per dirci a che ora pranzano, dovrebbero imparare ed essere più umili. E’ stupida l’accusa di sostenere che i due protagonisti non possono essere il nuovo ancora oggi. Per due motivi. Il primo è che non per forza e ad ogni costo ci deve essere bisogno di novità. Nella nostra città alcuni giovani sono nati vecchi e il giovanilismo è un male se chi lo interpreta gioca solo sul dato anagrafico. Ci sono persone che conservano sempre uno spirito giovane e sono competenti. Altri giovani, ma vecchi,

perchè dediti alle conte delle tessere di congressi truccati, sono pure incompetenti. Il secondo è che se, poi, il nuovo non è migliore del vecchio è meglio non rischiare di stare peggio. Ricordiamo che nell’ultima campagna elettorale Franco Metta ambiva ad una candidatura nel centro destra. Tatarella e una parte del Pdl sembravano anche d’accordo. Secondo Metta lo era anche lo stesso Giannatempo. Alla fine sappiamo tutti che non andò così. Giannatempo riuscì a spuntarla. Forse con l’aiuto dell’allora ministro Fitto. Ed anche Tatarella, da uomo di partito, si rassegnò all’idea di Franco Metta sindaco e appoggiò, solo nel comizio di chiusura, Antonio Giannatempo. Durante il di-

battito tante sarebbero le cose da raccontare e le argomentazioni che più hanno lasciato il segno. Il reciproco modo di farsi i complimenti. Metta diceva che “da Salvatore ha imparato tutto nella politica. E’ stato il mio maestro. Non si può odiare il proprio maestro. Possiamo avere divergenze, ma poi….”. E Tatarella che ricambiava gli elogi sostenendo che un po’ di decenni fa tra i suoi vari discepoli (Metta, Farina, Ruocco)” il più portato a fare la politica era certamente Franco Metta”. Anche su come cambiare Cerignola e cambiare la politica (questo era il tema dell’incontro) all’unisono si dichiaravano concordi sul fatto che bisogna aprirsi ai cittadini. Farli avvicinare alla

cosa pubblica. Farli interessare ai problemi. Stanarli dalle loro abitudini. Dalle loro attività. Dalle loro famiglie. Altrimenti altro che cambiamento. Salvatore ricordava come l’esempio massimo di ciò è stato Rossella Rinaldi. Nuova alla politica. Da assessore ha fatto tante di quelle iniziative che dovrebbero essere ricordate in un libro a lei dedicato. Alla fine, insomma, si sono ritrovati. Ed anche d’accordo su tante cose. Tranne che sulla questione dell’inceneritore. Ma questa è un’altra storia. Un ringraziamento va, comunque, alla Cicogna ed, in particolare ad Elio Specchio, per avere voluto ed organizzato l’incontro.

Il Rotary Club di Cerignola seleziona borse di studio per giovani del nostro territorio per un soggiorno di un mese nel New Jersey. Tutto a spese del rotary. Anche l’alloggio è presso famiglie rotariane. Durante il soggiorno (nei limiti del possibile) saranno organizzati alcune giornate (1/2) dedicate ad incontri con persone esercitanti professioni simili. L’esperienza è fissata per il mese di aprile 2013, ma le selezioni scadono a maggio 2012. Inviate, quindi il curriculum ed eventuale presentazione del datore di lavoro entro 20 maggio 2012 con e-mail a: cerignolainamerica@ libero.it (Accludere Autorizzazione alla detenzione ed il trattamento delle informazioni fornite, ai fini dell’attività

di selezione, in ottemperanza all’art.13 del D.Lgs 30 giugno 2003 n.196 - Codice in materia di protezione dei dati personali). Questi i requisiti richiesti: aver svolto per almeno 2 anni un’attività a tempo pieno presso un’impresa commerciale, industriale o dei servizi o una libera professione; età compresa fra 25 e 40 anni al momento della domanda; lavorare o vivere nel territorio del club; cittadinanza italiana; non essere coniuge o discendente in linea retta di rotariano; sapersi esprimere in lingua inglese in maniera sufficiente; spiccata predisposizione al lavoro di gruppo; poter trascorrere 4 settimane nel New Jersey con spese a totale carico del Rotary (viaggio, vitto, alloggio).

altra grana per giannatempo: contestato l’assessore -presidente dell’audace

In consiglio comunale i tifosi gialloblù: “Decosmo vattene” E’ triste ammetterlo, ma è doveroso. Assistere ad un Consiglio Comunale a Cerignola è diventato come guardare uno spettacolo teatrale, deprimente. Nell’ultimo Consiglio, lunedi 26, si è discusso dell’ampliamento del cimitero. Tema urgente ormai. Si discuteva sul metodo. In via finanziaria, oppure Leasing in costruendo? Ancora in alto mare la decisione dei nostri ammi-

nistratori. Eppure bisogna decidersi in fretta. L’unico che ha le idee chiare sembra essere Mennuni: in via finanziaria. Nel dibattito c’è stato pure chi ha proposto la costruzione di un nuovo cimitero. Non è una battuta. Realmente un consigliere della maggioranza vuole 2 cimiteri a Cerignola. Realmente uno spettacolo teatrale, deprimente. L’assise è stata interrotta

dalla protesta civile dei tifosi dell’Audace Cerignola: “Decosmo vattene”, intonavano i ragazzi. La protesta è stata poi seguita da tutto lo staff dell’Audace, compreso i calciatori. Tutto l’entourage gialloblu, non percepisce il proprio stipendio da oltre 3 mesi, e giustamente sono stanchi di lavorare gratis. Vogliono Decosmo fuori dalla società come già detto, perchè colpevole, a loro dire, di speculare sul-

la passione di centinaia di tifosi. Certo, non sarebbe una cattiva idea affidare la gestione della squadra ai tifosi ed ai cittadini tutti, un po’ come accade al Barcellona.

Solo così saremmo certi che non ci siano più speculazioni sul calcio, e che tutto sarebbe limpido e trasparente. Almeno nello sport. Carlo Dercole


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Europa

venerdì 30 marzo 2012

UNIONE EUROPEA - Nuove sanzioni nei confronti della Bielorussia e di Lukasenko

Un duro colpo per l’ultimo dittatore Alekandr Lukasenko

di Eliona Cela Nuove sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Bielorussia. L´appello dell´Europa dello scorso 27 gennaio per decretare immediate sanzioni contro la Bielorussia ed il regime nazional-comunista di Lukasenko ha finalmente trovato riscontro. I ministri degli Esteri dei paesi dell’Ue hanno trovato l’accordo per l’adozione di un nuovo ulteriore pacchetto di sanzioni nei confronti del Paese guidato dall’autoritario Alexandr Lukashenko. Come previsto, sono state colpite 12 persone, che si aggiungono alle oltre 200 già sulla ‘lista nera’ dell’Ue. Tra queste ci sarebbero due uomini d’affari e “un certo numero di funzionari” bielorussi, alcuni dei quali sarebbero magistrati. Sarebbe confermata anche la sanzione

a 29 società. La Bielorussia da quando si è resa indipendente dall’Urss il 27 luglio 1990 e riconosciuta nel 1991 é uno gli stati membri fondatori della CSI, la cui sede amministrativa si trova tuttora a Minsk. Dal 1994 Aleksandr Lukašenko viene eletto primo presidente della repubblica, da subito rifiuta le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, mantenendo gran parte degli apparati pubblici esistenti. Lukashenko, l´ultimo ditattore d´Europa al potere da 18 anni, é passato direttamente dalle fila del Pcus alla dittatura che, mantenendo intatta la simbologia sovietica, ha trasformato di fatto la Bielorussia in uno strano Paese dove il socialismo è stato convertito in un regime fascista che odia i nazionalisti anti-russi e di una cleptocrazia corrotta che

si basa sulla delazione e la repressione. Catherine Ashton, l´Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione europea, ha chiesto di “continuare a fare pressione politica” sulla Bielorussia perchè “questa gente possa riconoscere la forza e il peso dell’Unione europea”. Il Parlamento ha fatto la sua parte con una risoluzione per sostenere la decisione della Ashton contro l´unica repubblica ex- sovietica ad avere ancora un servizio segreto nominato KGB. Il capo della delegazione parlamentare a Minsk, Jacek Protasiewicz dichiara “ Questa risoluzione indica il sostegno del Parlamento alle recenti sanzioni, non solamente diplomatiche ma anche economiche. È ciò che il Parlamento europeo richiedeva da molti anni. In tutta sincerità, le sanzioni hanno avuto un effetto limitato quando si sono ridotte ad un livello diplomatico. Mentre le sanzioni economiche rappresentano una minaccia reale e una reale

preoccupazione per il governo bielorusso. Questo paese ha più bisogno di una cooperazione economica con l’Unione europea, quindi credo che le sanzioni avranno un impatto positivo. “continua l´Europarlamentare. “Non ci aspettiamo certamente dei cambiamenti rivoluzionari o un passaggio improvviso da un regime autoritario a una democrazia. Ciò nonostante ci aspettiamo che i prigionieri politici vengano liberati e che il regime smetta di perseguitare i propri cittadini.” La Bielorussia, uno dei Paesi più poveri d’Europa, ha annunciato improbabili ritorsioni contro le sanzioni europee. Il portavoce del ministero degli esteri di Minsk, Andrei Savinykh ha detto che “Le decisioni del Consiglio dell’Ue obbligano la Bielorussia a prendere delle misure di ritorsione proporzionate in vista di rafforzare la sovranità della Bielorussia, di garantire la stabilità e di consolidare la società bielorussa”

telecomunicazioni e decisioni del parlamento europeo

Telefonini, da luglio il taglio delle tariffe Ue per arrivare ad azzerare le tariffe di roaming Nuovo taglio alle tariffe per il roaming a partire dal primo luglio di quest’anno, e possibilità di cambiare operatore solo per i servizi di telefonia e scambio dati all’estero, mantenendo sempre lo stesso numero di telefono, a partire dal primo luglio 2014. E’ questo il contenuto dell’accordo raggiunto due giorni fa tra Parlamento e Consiglio europei, sotto la guida della presidenza danese dell’Ue. L’ok formale è atteso per maggio, quando l’Aula di Strasburgo si esprimerà in plenaria, a cui seguirà l’adozione da parte del Consiglio Ue. Con i nuovi tagli delle tariffe per il roaming, a partire da luglio 2012 una chiamata non potrà costare (Iva esclusa) più di 29 centesimi contro i 35 attuali, e non più di 19 dal luglio 2014. Un sms, invece, non potrà superare i 9 centesimi contro gli 11 attua-

Da luglio i primi tagli dopo il passaggio nell’Aula di Strasburgo

li, e i 6 tra due anni. Per quanto riguarda lo scambio di dati, invece, un megabyte scaricato non dovrà superare il costo di 70 centesimi a partire da luglio 2012, 45 da luglio 2013 e 20 dal luglio 2014. Attualmente non esiste un tutto per questo tipo di servizi. L’obiettivo di Bruxelles è infatti quello di “stabilire un approccio comune per assicurare che gli utenti di reti di telefonia mobile non paghino prezzi eccessivi per i ser-

vizi di roaming Ue quando viaggiano all’interno dell’Unione” europea. Da qui le “misure strutturali” introdotte con questo nuovo regolamento che “mira ad affrontare la mancanza di concorrenza e la scelta dei consumatori, che porta a prezzi di roaming elevati”, si legge in una nota del Consiglio Ue. “I tetti proposti ai prezzi garantiscono un margine sufficiente tra i prezzi all’ingrosso e al dettaglio per assicurare un livello

di concorrenza che permetterà a nuovi attori di entrare sul mercato”, ha spiegato la relatrice del provvedimento, l’eurodeputata tedesca del Ppe Angelika Niebler. Ma cosa cambia con tutto ciò per i consumatori? La risposta è molto semplice, a partire da luglio 2012 i costi delle telefonate, degli SMS e della navigazione in internet tramite 3G all’estero costeranno meno. Lo scopo di questa misura è anche quello di fare un passo avanti verso quello che è l’obiettivo finale della Commissione Europea, azzerare le tariffe di roaming, in modo che i cittadini dell’Unione Europea possano telefonare all’estero con le stesse tariffe applicate dal proprio gestore nello stato di appartenenza. Già in passato si era parlato dei tagli, ma stavolta sembra essere quella buona. Roberto Mastrangelo

fondo salvastati

Arriva l’ok della Merkel per il fondo potenziato

Angela Merkel

In seguito alla vittoria elettorale nella regione della Saar, Angela Merkel non è più dura come prima. Dopo aver dettato all’Europa i suoi ordini nel corso della fase più delicata della crisi, rispondendo quasi sempre “no” alle richieste degli altri Paesi, la cancelliera tedesca ha ascoltato alcune richieste internazionali e ha “quasi” accettato l’ipotesi del potenziamento dei fondi salva-Stati. Si va verso un compromesso, come da copione in Europa, per un fondo dal valore di circa 700 miliardi di euro con l’obiettivo di rinforzare la barriera anti-contagio europea, il cosiddetto firewall. L’intesa tra i Paesi dell’Eurozona è prevista a Copenaghen nel corso del prossimo incontro fra i ministri delle Finanze. In discussione è l’articolazione del fondo di stabilità Efsf e il meccanismo di stabilità Esm. Il primo che avrà una natura provvisoria, è nato con una dotazione di 440 miliardi di euro, di cui 200 sono stati già impegnati per la crisi della Grecia, dell’Irlanda e del Portogallo. Il secondo che sarà avviato il primo luglio avrà un carattere permanente con una capacità di 500 miliardi di euro. “Possiamo immaginare, ha spiegato la cancelliera, che questi 200 miliardi potrebbero correre in parallelo ai 500 dell’Esm fino a che non saranno ripagati

dai vari paesi. Ci vorranno alcuni anni e allora l’Esm rimarrà con i 500 miliardi”. Quando le acque si saranno calmate e quando le sottoscrizioni dell’Esm saranno state completate, si dovrà allora tornare allo European stability mechanism puro, da soli 500 miliardi. Anche l’Italia, insiste con il pressing affinché si passi dalle parole ai fatti, il ministro per gli Affari comunitari, Enzo Moavero Milanesi ha affermato: “Noi siamo per la massima capacità finanziaria dell’Esm”. A suo giudizio un rafforzamento dell’Esm si rende “necessario per portare definitivamente fuori dalla crisi la zona Euro e l’Ue, e per essere credibili di fronte ai mercati”. Da Francoforte il presidente della Bce, Mario Draghi esprime ottimismo sia su i firewall che sull’economia, almeno in “prospettiva perché le previsioni cupe erano ampiamente esagerate”. Dal canto suo la Commissione attraverso il suo portavoce Amadeu Altafaj chiarisce il suo punto di vista: “Pensiamo che avere a disposizione un fondo salva-Stati solido sia un fattore che permetterebbe di aumentare la fiducia nel modo in cui stiamo affrontando la crisi” e ha aggiunto “ Crediamo sia essenziale trovare un accordo a Copenaghen”. Speriamo che Santa Merkel non cambi idea. Vincenzo Matano


Spettacoli e Cultura

venerdì 30 marzo 2012

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TEMPI MODERNI - Dalla cronaca una riflessione sui giovani, sul tempio dell’immagine e sulla metafosa di ciò che l’uomo dovrebbe essere

L’impero della visibilità Il malessere delle giovani generazioni ed il loro bisogno di esistere sulla rete di Enrico Ciccarelli Secondo liturgia e ipocrisia, tutti i media che ho avuto modo di leggere a proposito del bestiale episodio di Cerignola, con una ragazzina di tredici anni costretta a fare sesso con gli amici del fidanzatino quattordicenne e bulletto, chiamano in causa facebook. È sul social network più popolare del pianeta che la ragazzina ha conosciuto il suo amore aguzzino, è dalle rampe di lancio dell’online che è cominciata la storia di attrazione e di sopraffazione di questa piccola anima precocemente violata e di quell’altra precocemente marcita. Fin dai tempi di Sarah Scazzi siamo rassegnati a vedere rappresentato facebook come una via di mezzo fra il bosco di Cappuccetto Rosso con annesso lupo e l’abito troppo scollato di quella che “se l’è andata a cercare”; il Medio Evo maschilista (di cui il branco di Cerignola è erede legittimo) gestisce i suoi stilemi in modo carsi-

co e mutevole; l’importante è che si possa indicare una qualche forma di atto doloso o colposo che possa evocare o sancire la corresponsabilità della vittima, per pregressa corruzione o indisciplinata ingenuità. L ’ombra anatematica del social network, in questo caso, occulta però una più significativa circostanza, che attesta in modo molto più veridico come l’accaduto sia un perfetto innesco di atavica ferocia predatrice, nauseante corredo culturale della mascolinità d’Occidente, con il vasto pelago incognito della modernità alienante ed alienata. L’arma utilizzata per indurre la ragazzina a subire la spartizione sessuale non è stata, a quel che sembra, la violenza fisica, o non la violenza fisica soltanto. È stata filmata con il telefonino mentre amoreggiava con quello che credeva essere il suo filarino, il ragazzo di cui era innamorata e che invece la considerava un bottino da spartire con i suoi amici (un meccanismo di

transfert per fare sesso con loro senza subire lo stigma infamante di “ricchione”). È molto improbabile che quelle immagini contenessero acrobazie da pornostar: più probabilmente si sarà trattato di “mani sempre più ansiose di cose proibite”, per dirla con Baglioni e il suo piccolograndeamore. Ma la cattura delle immagini, la loro possibile diffusione, trasforma quei gesti spontanei, immemori e imbarazzati in atto d’accusa, marchio d’infamia, condanna all’ergastolo della maldicenza. La visibilità, divinità suprema del tempo presente, motore occulto di carriere, ambizioni, destini, precipita nel suo mostruoso rovescio, lo “sputtanamento”. I ragazzini di Cerignola diventano così inconsapevoli emuli di Fabrizio Corona, dei carabinieri felloni di Marrazzo, ma anche del moralistico e verminoso travaglismo della pubblicazione per testo e voce delle “intercettazioni compromettenti”, della gioia voyeuristica con la quale

bari - il direttore del maxxi alla galleria bonomo

Arte contemporanea, serve un contenitore Venerdì 22 marzo presso la galleria Bonomo di Bari, è stata invitata Anna Mattirolo, Direttore Arte del MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo - per presentare al pubblico locale la struttura, gli obiettivi e il programma del Museo romano e per discutere dell’attuale situazione economica in cui versano i Musei esistenti. Inaugurato il 29 maggio 2010, il MAXXI è il primo museo pubblico nazionale dedicato alla creatività contemporanea e risulta essere un interprete di un ambizioso progetto non solo culturale ma anche architettonico a cura dell’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. Con i suoi 13.500 metri quadri di superficie e la sua collezione, attualmente MAXXI Arte rappresenta, coerentemente all’idea con cui è nato, uno spazio sperimentale che oltre alla sua collezione

e all’attività espositiva propone una programmazione culturale multidisciplinare che comprende naturalmente l’arte ma anche il teatro, la danza, la musica, la moda, la grafica, il cinema, la pubblicità. La direttrice si è soffermata sulla difficoltà iniziale nella resa strutturale dell’edificio per il complesso ed incisivo segno dell’architetto, ma nello stesso tempo ha sottolineato l’importanza dello stesso e di come sin da subito la comunità del quartiere Flaminio, attuale sede del Museo, abbia letto il progetto come un opportunità imperdibile, appoggiata in pieno anche dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La Mattirolo inoltre ha evidenziato quanto sia stato importante costruire la propria collezione permanente in contemporanea con la realizzazione della struttura, i

cui lavori di edificazione sono stati accelerati nel momento in cui il MAXXI è divenuto una Fondazione. In più occasioni la direttrice ha sottolineato il grave momento di difficoltà economica in cui versa il Ministero, che sta subendo grosse limitazioni negli interventi di natura culturale e che attualmente, anche se con grossi sforzi, la Fondazione MAXXI riesce a realizzare degli eventi che mirino a far conoscere le nuove generazioni di artisti. A fine conferenza la Mattirolo, nonostante abbia affermato di non conoscere la situazione del BAC e del relativo progetto architettonico del Teatro Margherita, ha consigliato di svolgere tutto l’iter con tutti i documenti necessari in maniera consona e ordinata, oltre a dover necessariamente creare prima una Fondazione in collaborazione con il Ministero, in modo da muoversi più agevolmente per costituire un adeguato luogo del contemporaneo a Bari. Isabella Battista

siamo resi edotti dei calcoli da trivio o da postribolo di Nicole Minetti, delle performances sessuali di Anna Falchi e così via. Un processo di semplificazione brutale che lascia perplessi a proposito dei cosiddetti vip e che indigna ed allarma, applicato a figure di loro meno deboli e provvedute. I gesti intimi di un’adolescente in fiore, in cerca di riorganizzazioni o almeno di bussole dentro la grande tempesta del suo cambiamento, divengono pixel da schermo luminoso; un florilegio di emozioni, di rossori, di passioni e di dubbi viene ridotto al suo povero documento visuale, quello che ci viene spacciato per realtà. Eppure già il Piccolo Principe sapeva che “l’essenziale è invisibile agli occhi”.

Ma nel tempio dell’Immagine e dei suoi adoratori, l’unica essenza è quella che si vede, che non è descrittiva della realtà, ma di essa sostitutiva. Al punto che l’oscena esibizione di un miserando campionario di strategie meschine e puerili intrecci viene chiamato reality, e che gli esseri umani vengono sogguardati con malcelato fastidio perché i loro organi di senso non possono essere, senza ausilio meccanico, del tutto ingannati dall’immagine, dallo specchio riflesso (non per caso l’unico strumento abilitato a decretare chi sia “la più bella”). Mi piacerebbe che qualcuno pubblicizzasse una pièce teatrale con lo slogan “Uno spettacolo 3D che non ha bisogno di occhialini”; perché abbia-

mo quasi smarrito questa dimensione e questa consapevolezza, essere l’immagine null’altro, come sapeva Platone, proiezione dell’ombre nostre sul muro. L’infame bulletto di Cerignola, disinteressato alla tenera esperienza sentimentale sognata dalla sua povera vittima, voleva solo possederne l’immagine, e attraverso questa il dominio sui suoi atti. Quasi una metafora, più precisamente un’applicazione in sedicesimo, di ciò che la civiltà dell’immagine vuol fare con noi e di noi. Montarci protesi, dotarci di apparati esperienziali che ci inducano a dire “Guarda! Sembra proprio vero!” Esattamente quello che noi, a quel punto, non saremo più.

fino al 4 maggio prosegue il festival verso sud

Le tappe di aprile del tour pugliese della prestigiosa vetrina musicale Il festival “Verso Sud” spegnerà i sale di registrazione. riflettori il 4 maggio, e nel frattempo Il calendario di aprile del festival continua a proporre artisti pugliesi “Verso Sud”, quindi, si apre con l’esiche convincono con il loro panorama bizione live presso le Officine Canmusicale così vasto; forse fino ad ora telmo di Lecce di Lucia Manca, una non ce n’eravamo acgiovanissima promessa corti, ma nel corso degli pugliese che di mestieultimi anni (e l’edizione re fa la cantautrice e ha del 2012 di Sanremo ne esordito proprio grazie è stata la controprova) la a Puglia Sounds. Somusica pugliese fa semspesa tra il rock, il pop pre più parlare di sé, e in e il folk, si era già fatta positivo. Dal lancio dei conoscere nella compiNegramaro (gruppo salation che a novembre lentino per eccellenza) 2011 è stata allegata alla in poi, artista pugliese rivista XL; il prestigioso sta diventando sempre inserto di Repubblica più sinonimo di quapresentava 18 tracce di lità e di ricercatezza; cantanti promettenti e allontanandoci quindi da tenere sott’occhio dall’aspetto solo e unicain Puglia, e lei era tra mente artistico per pas- Giuliano Sangiorgi dei Negramaro questi. Le atmosfere sare a quello meramente malinconiche, sognanti economico, la musica e oniriche tipiche di Lunon è solo arte, in quanto può crea- cia Manca saranno in scena, quindi, il re introiti, indotto e posti di lavoro. È 3 Aprile alle ore 22:00, dove lei cantequesta anche l’ottica che ha spinto la rà i brani estratti dal suo primo disco Regione Puglia a cominciare il proget- omonimo prodotto dalla casa discoto “Puglia Sounds”, che come scopo grafica milanese Novumque, in quansi pone proprio quello di sostenere to fortemente voluto dal produttore l’intera filiera di produzione e distri- artistico Giuliano Dottori, chitarrista buzione musicale a livello regionale, degli Amor Fou. magari anche con la costruzione di Daniela De Sario


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Cinema

venerdì 30 marzo 2012

BIF&ST - Proiezioni spesso con il tutto esaurito, problemi per trovare i biglietti

Ultimi appuntamenti per la rassegna barese di Isabella Battista Siamo alle battute finali per il Bif&st e già si parla di successo. Il bilancio del Festival infatti è stato senz’altro molto positivo, anche perché in molti casi le proiezioni hanno registrato il tutto esaurito sin dalle nove del mattino. Tuttavia, proprio a causa

di questa grande affluenza, molti spettatori si sono lamentati dell’impossibilità di recuperare i biglietti per le proiezioni se non facendo la fila di prima mattina e che il botteghino, per gli spettacoli del primo pomeriggio, sia stato aperto solo un quarto d’ora prima della programmazione, creando ulteriori code sia alla

cassa, che per l’ingresso per gli spettacoli gratuiti. Gli ultimi due giorni del Festival sono ricchi di impegni, come del resto lo sono stati anche gli altri giorni della manifestazione. Nella giornata di oggi si parte presso il Multicinema Galleria alle 9.00 con Shakespeare in Love di John Madden e la relativa lezione di cinema

domani la giornata conclusiva

Numeri positivi per l’organizzazione Il Bif&st di Bari edizione 2012 piace, affascina e coinvolge soprattutto i giovani. La rassegna cinematografica internazionale si concluderà domani, con la serata finale, in programma al Petruzzelli, ma per lo staff organizzativo i numeri sono comunque positivi, grande kermesse. A tracciare un bilancio parziale della manifestazione è il

direttore organizzativo, Angelo Ceglie. Soddisfazione per la qualità e la quantità degli eventi proposti, ma anche per la scelta (felice) di aver spostato l’edizione 2012 del Bif&st dall’inverno alla primavera. Una rassegna che ha voluto unire al cinema anche una delle principali peculiarità della nostra terra come l’enogastronomia.

che seguirà alla proiezione del film, mentre alle 10.00 presso la Camera di Commercio ci sarà un convegno intitolato Per il cinema italiano- la produzione e i networks, con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni dei cineasti italiani (produttori, distributori, esercenti, registi, sceneggiatori, attori, critici) e dei networks televisivi. Nel pomeriggio invece, presso il Salone degli Affreschi dell’Ateneo, si terrà un seminario a cura di Francesco Alò, dal titolo Studiare cinema, mentre presso il Multicinema Galleria ci sarà un documentario intitolato Il mestiere del produttore, con la proiezione di “Franco Cristaldi e il suo cinema paradiso” di Massimo Spano. Intervengono Domenico Procacci e Zeudi Araya.

Bif&st 2012: un momento della conferenza al Cineporto di Bari

Alle ore 18.00 presso il Galleria, verrà proiettato Il paese delle spose infelici, di Pippo Mezzapesa, mentre alle 18.30 Habemus Papam, di Nanni Moretti, in replica anche domani mattina alle 10.30. Alle ore 21.00, per le Anteprime Internazionali, verrà proiettato al Teatro Petruzzelli Le Premier Homme, di Gianni Amelio, mentre al Galleria Corpo Celeste di Alice Rohrwacher, alle ore 20.30. Domani, ultima giornata, verrà proiettato alle ore 9.00 Deserto Rosso di

Michrelangelo Antonioni e dello stesso regista, alle ore 11.30 La polvere del tempo. Alle 12.30, presso la sala 1 dell’ex Palazzo delle Poste, ci sarà una conferenza stampa finale degli organizzatori del Bif&st, mentre alle ore 15.30 Bilancio 2011 e strategie future di intervento dell’AFC, con l’interventi di Silvia Godelli, Antonella Gaeta e Silvio Maselli. Alle 20.30 al Teatro Petruzzelli, ci sarà la serata finale con concerto della Lino Patruno Jazz Band, condotto da Serena Dandini.


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