Puglia d'oggi n. 11

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uti pub ib r t n o c e v e ic a non r Questa testat

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 23 marzo 2012 • anno III n. 11 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

APPUNTAMENTO LUNEDI’ A BARI

BARI - L’idea dell’Associazione Art. 49

Fondazione Tatarella, un luogo di confronto e di buona politica

Più democrazia, etica e legalità nei partiti politici

a pag 3

L’ELZEVIRO

Regali, regali, regali

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Fortunata Dell’Orzo Improbabili soprammobili, tristissime urne che richiamano la cremazione, strani e inutili oggetti “decorativi” di gusto periclitante: c’era tutta la paccottiglia natalizia che un politico di peso si vede recapitare alla feste. Era il day after delle spigole e mentre la bolla mediatica gonfiava a livelli nazionali, il sindaco iniziava quella serie di chiarimenti a difesa dall’assioma mortale: chi mangia cozze pelose è un corrotto. Li aveva portati lui, quegli oggetti, per dimostrare ai giornalisti il livello ridicolo (quanto a valore economico e anche a bellezza) degli omaggi ricevuti. “Il pesce non l’ho portato: me lo sono mangiato” ha confessato davanti a circa 150 fra giornalisti, membri della sua giunta, un paio di onorevoli del Pd, consiglieri comunali sparsi. Certo, quel pesce puzzava dalla testa ed “è stato un errore non rimandarlo indietro”. Ma sono i simboli che fanno e disfano il mondo, e quel simbolo, quel pesce con contorno di allievi molfettesi. Infine, l’invito ai giornalisti: predeteli voi, i regali. C’è stata la ressa: molti colleghi senza alcuna vergogna si sono gettati sulle membra desiecta del potere: “prendetene e mangiatene tutti, fate questo in memoria di me”. I simboli fanno e disfano il mondo. E ci mostrano per quello che (a volte) siamo: cani affamati senza decoro e dignità.

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DOPO GLI SCANDALI - La difesa del sindaco Emiliano in Consiglio comunale

Riuniamo la Bari migliore oltre i partiti e i malaffari

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L’EDITORIALE

Pietrasanta e il vigore rinnovato di Salvatore Tatarella

Bari tace, Bari non risponde. All’amarezza desolante per le vicende politiche e giudiziarie che, a ritmo continuo, da più di due anni stanno sfregiando l’immagine della città, si aggiunge un’altra amarezza, ancor più cupa e angosciante, per la mancata reazione della parte sana della città, che continuiamo a sperare essere ancora maggioritaria. Sia Repubblica che Puglia d’oggi hanno invocato la reazione della città, ma, sino ad oggi, il duplice appello non sembra aver sortito alcun effetto. Molte le reazioni politiche, a destra e a sinistra, tese più che altro a strumentalizzare a fini di parte gli ultimi avvenimenti, ma nulla più. Silenzio tombale della società civile e, sopratutto, degli intellettuali. Ma bisogna ripartire. alle pagg 4, 5, 6 e 7

Come era nelle previsioni, il convegno di Pietrasanta ha dato nuovo slancio a Fli. Ottima la relazione di Fini, molto buoni gli interventi di Bocchino e Menia, godibilissimo l’originale duetto di Perina e Granata. Da parte mia ho accennato al ruolo più marcatamente europeista che Fli dovrebbe assumere. I dati salienti del convegno possono così riassumersi: Fli non si scioglie. Fli non torna indietro. Le elezioni amministrative non sono politicamente significative. Fli non è un partito, ma un progetto. Dopo le amministrative daremo vita a un rassemblement più ampio per modernizzare la Repubblica. Con noi tutti gli uomini di buona volontà. Ora a concretizzare sul territorio il messaggio di Pietrasanta. Buon lavoro.

SPECIALE PIETRASANTA - Un progetto centrale per la nuova Italia. Verso il 2013 per la Terza Repubblica

Sì, l’Italia sarà bellissima!

alle pagg 8 e 9

FOGGIA - Degrado cittadino ai massimi storici. La città in rivolta

Il falso e il vero verde

a pag 12

CERIGNOLA - Prove di dialogo tra Fli e La Cicogna

Incontro Metta-Tatarella

a pag 13

SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE - I Comuni al voto

Trani, inizia la lunga volata

a pag 10

il corsivo Notiziona: il candidato di Sinistra, Ecologia e Libertà a sindaco di Terlizzi è stato bocciato dall’elettorato alle primarie del centrosinistra. Lo avrà appoggiato il Partito Democratico, titolare riconosciuto del Bacio della Morte per qualsiasi candidatura? No, la spiegazione è più semplice: Vendola può vincere primarie ed elezioni solo dove non lo conoscono. E purtroppo per lui, a Terlizzi ci è nato.

di Enrico Ciccarelli


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venerdì 23 marzo 2012

IL MOMENTO POLITICO - Ci infastidisce lo sciacallaggio interno ed esterno a cui è sottoposto il sindaco Michele Emiliano

L’importanza di chiamarsi Onesto: l’Italia, la Puglia e il caso di Bari Con la non trascurabi- per l’appunto), del tutto le conseguenza della tra- priva della salvifica ironia sformazione della politi- di Oscar Wilde, l’opinione ca in impero pubblica si del malaffare, è fatta bellaIn questa ri- mente menache andava edizione da re per il naso bonificata terzo millen- da capitani da un qualnio dell’Im- di che vindice ventura Savonarola, portanza di chiamarsi d’ogni conio, i d e n t i f i c a - Onesto, l’opinione pub- i m m a n c a to di volta in blica si è fatta bellamen- b i l m e n t e Una seduta del Senato della Repubblica volta in Bru- te menare per il naso da pronti a pano Visentini, capitani di garsi il caffè in Giorgio La ventura di in proprio, di Enrico Ciccarelli un quarantennio que- Malfa (sic!), ogni conio rinunciare sto Paese è vittima della in Antonio ad indennità ed auto blu Le vicende della si- mitologia creata da un Di Pietro. E e in generanistra pugliese di questi grande giornalista, non- questo mito giorni, ma anche, più in ché politico mediocre e è stato parte non piccola le pronti a condurre una generale quelle dell’in- affarista di talento, che si dell’ascesa di Silvio Ber- vita di retti costumi, mentreccio politico-affari- chiama Eugenio Scalfari. lusconi, i cui sicofanti tre sullo sfondo i ladroni stico che oggi più che Fu lui a coniare, promuo- ne coprono le numerose di sempre ingrassavano mende con a vista. Nell’evo del dimai è al proscenio della vere e prol’argomento sinteressato Silvio Berluvita pubblica sembrano porre l’idea Da circa un che, essendo sconi prosperavano brasinverare due profezie, che all’Italia quaranten- ricco, un non seur d’affaires, lobbisti e entrambe di provenien- servisse nio questo ha bisogno intriganti d’ogni risma, za socialista: quella del “Governo dePaese è vitti- di onesti”, rubare, obiettivamente indistingrande Pietro Nenni, che gli sentenziò: “Se fai il partito sola risposta ma della mitologia cre- ed è quindi guibili da gente come Dedei puri, prima o poi arri- al malaffare. ata da un grande gior- “onesto”. In nis Verdini; nella Puglia va uno più puro di te che Fu con lui che nalista, nonchè politico questa rie- dell’Antimafia Vendola la ti epura”, e quella del suo l’onestà e lo mediocre ed affarista di dizione da sanità è stata più che mai miglior discepolo Bettino scrupolo, da talento che terzo millen- terreno di conquista e di Craxi, che tuonò in Parla- prerequisito si chiama nio dell’Im- costruzione di carriere e mento “Se qualcuno qui di qualsiasi Scalfari portanza di fortune; nella Bari dello giurasse di non aver mai pubblico func h i a m a r s i sceriffo Emiliano la razza raccolto finanziamen- zionario, rapOnesto” (non padrona dei De Gennaro ti illeciti per la propria p re s e n t a n t i è un refuso: il è fortemente indiziata di parte politica, la storia politici compresi, diven- termine inglese Ernest ha essere una sorta di regista si incaricherebbe di pro- nero programma politico la stessa valenza del no- occulto dei lavori pubvarlo spergiuro”. Da circa e orizzonte ideale. stro “franco” o “onesto”, blici della città. Sicché,

le riforme necessarie

una proposta del gruppo fli

Lasciare il Porcellum è un suicidio politico

Voto automatico per i cittadini Ue

Il tempo stringe, i mesi passano e di concreto nulla o quasi è stato fatto in materia. Per questo serve una decisa accellerata in direzione della riforma delle legge elettorale. Foss’anche senza il consenso di una parte delle forze di maggioranza. “Se le forze politiche, nonostante l’apprezzabile lavoro del presidente Violante, non ce la fanno a varare una riforma elettorale,

Diritto di voto automatico alle elezioni comunali per i cittadini europei residenti in Italia. È quanto prevede una proposta di legge presentata da alcuni deputati di Fli. In particolare, la proposta di legge intende istituire l’iscrizione d’ufficio nelle liste elettorali per le elezioni comunali a tutti i cittadini dell’Unione europea residenti nel nostro paese e registrati nell’anagrafe della popolazione residente nel comune, previa apposita istruttoria svolta dagli uffici comunali al fine di verificare l’assenza di cause ostative. Con la proposta di legge di Fli l’obbligo di presentazione al sindaco della domanda di iscrizione nella lista elettorale aggiunta resta per i soli cittadini dell’Unione non ancora iscritti nell’anagrafe della popolazione residente nel comune.

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella *** Direttore Fabrizio Tatarella *** Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

ci metta mano il governo seguendo la moral suasion del Capo dello Stato. Una soluzione certo eccezionale come i tempi che viviamo, ma lasciare il Porcellum è il suicidio della politica, significa lasciare campo libero all’antipolitica e alla giustissima quanto prevedibile reazione dei cittadini. Fli non ci sta”. E’ quanto dichiara Carmelo Briguglio, vice presidente vicario dei deputati di Fli.

Redazione Via Abate Gimma, 163 70121 Bari redazione@pugliadoggi.it tel. 080/5213360 fax. 080/5220966 www.pugliadoggi.it Editore Publimedia Sud srl Stampa Rotostampa - Lioni (Av)

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mentre non abbiamo dubbi sull’onestà personale di Michele Emiliano e ci infastidisce lo sciacallaggio interno ed esterno a cui è sottoposto, siamo convinti che la maschera o specchietto per le allodole da lui rappresentato sia stato il più comodo alibi per il marciume di

sistema: non la cura, ma il più valido alleato della corruzione e della razzia in danno dei cittadini. D’altronde il più cattivo dei personaggi di Shakespeare, il diabolico Iago, consigliere fraudolento di Otello, viene da lui chiamato “Honest Iago”. Appunto.

il commento

La democrazia conflittuale di Enrico Ciccarelli La prima cosa da fare per attrezzarsi a combattere la corruzione consiste nell’accettazione di essa. Non sembri un paradosso: l’Incorruttibile per eccellenza, Massimiliano Robespierre, ha chiarito per sempre il nesso esistente tra fanatismo moralista e bagni di sangue, tra intransigenza giacobina e governo autoritario. La democrazia, in quanto regime di libertà, comporta un inevitabile tasso di “liberi” crimini; né si può immaginare un sistema di regole così draconiano e perfetto da non essere in alcun modo permeabile agli interessi, specialmente se chi deve decidere il destino di una commessa di cento milioni di euro ha una retribuzione mensile di duemila. Proprio questa consapevolezza, o se si preferisce questa visione reazionaria e pessimistica della natura umana aiuta a contrastare il fenomeno in modo realistico, senza fare eccessivo affidamento sulla pur indispensabile prevenzione etica. Come si fa? Secondo noi il miglior punto di riferimento è quello della democra-

Sostenere Puglia d’oggi Per sostenere il giornale e ricevere Puglia d’oggi a domicilio è possibile inviare un contributo minimo di 50 euro. - Bonifico intestato a Publimedia Sud srl via Abate Gimma, 163 - 70121 Bari IBAN IT56B0300204030000401098336 - Versamento su CCP 6818893 intestato a Publimedia Sud Srl, via A. Gimma, 163. Dopo il versamento inviare un fax allo

zia conflittuale, o se si preferisce del sistema di bilance e contrappesi tipico del sistema americano. La corruzione dei poliziotti si combatte con l’Ufficio Affari Interni, cioè con un corpo separato di agenti di polizia, che i poliziotti normali odiano con tutte le loro forze, che è in posizione di aperta prevenzione e ostilità con i propri “colleghi”. Chi va agli affari interni non farà mai più nient’altro nella propria carriera, tanto meno potrà avere rapporti di colleganza, di amicizia o di coniugio con coloro sul cui operato deve vigilare. Nella vivace discussione che ha provocato la direttiva europea sugli ordini professionali, nessuno ha fatto cenno all’obbligo di separare gli organismi direttivi da quelli di giurisdizione, e di liberare questi ultimi dall’elettività diretta: il collega giornalista che deve valutare la mia correttezza deontologica non può essere quello che io ho votato o –peggio ancora- non ho votato. Non è una garanzia, perché tutti possono essere corrotti. Ma di sicuro è un buon deterrente.

080/5220966 o una mail a abbonamenti@pugliadoggi.it. Per informazioni 080/5739832 o scrivere ad abbonamenti@pugliadoggi.it. Registrazione presso il Tribunale di Bari n. 47/2010 del 12/11/2010 Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana


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venerdì 23 marzo 2012

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FONDAZIONE GIUSEPPE TATARELLA - Non una operazione nostalgia, ma un modo di onorare il faro della destra italiana

Lunedì finalmente si parte Il 26 marzo a “Villa Romanazzi Carducci” di Bari si svolgerà la cena di presentazione ufficiale

Vice Presidente del Consiglio durante il primo governo Berlusconi

di Cristiano Fantouzzi

ex An del Pdl, dall’altro. Nessuno ostenta velleiNel Consiglio di am- tà di rappacificazione nel ministrazione della Fon- nome di Pinuccio, però dazione, figurano così il è un segnale che la storipresidente Nicola Emilio ca sede della federazione Buccico (ex sindaco di An di Bari in via Piccinni Matera), il vice presidente sembra sia rimasta taciLorenzo Ranieri, Giulio Di tamente fuori dalla guerLonardo, e infine gli stessi ra che infuria sul patriSalvatore e Angiola Tata- monio del partito nato a rella. Saranno loro la men- Fiuggi. Non ci sono state obiezioni te e il cuore all’individuadel progetto In Via Pic- zione di quei che si raccocinni la locali, vero e glie attorno sede cen- proprio quarall’esperienza trale della tier generale del politico Tatarella e Fondazione. E’ li che di Tatarella, che, assicu- sono nate l’ispirazione come sede rano gli inte- di Alleanza Naziona- centrale della ressati, è ri- le e la linea di Oltre il Fondazione. gorosamente polo. Presto E’ lì che a l l ’ i n s e g n a anche il sito sono nate del “nè Fli, nè internet l’ispirazione Pdl”. E’ già un di Alleanza risultato, vinazionale sti i convegni e la linea di ‘contrapposti’ realizzati in ‘Oltre il polo’ per aggrediverse occasioni dai fu- gare la maggioranza degli turisti, da un lato, e dagli italiani. E sarà lì che tro-

il senso dell’iniziativa

Una fondazione per l’Armonia A scanso di equivoci. La Fondazione Giuseppe Tatarella non vuole avere alcuna connotazione politica. Non è e non sarà una giacca a cui tirare il bavero ora di quà ed ora di là a seconda del momento. Gli scopi della Fondazione sono chiari e semplici, e da settimane continuiamo a pubblicarli sul nostro giornale proprio per mettere a tacere ogni forma di equivoco. Senso civico, rafforzamento della democrazia, ricerca scientifica, formazione di un capitale umano di eccellenza, cultura, e l’approfondimento di

una destra nazionale, democrativa, laica, liberale, popolare ed europea. Singoli aggettivi che qualificano, insieme a tanti altri, lo spessore di Pinuccio Tatarella come capace di guardare “oltre” lo steccato delle divisioni politiche e, soprattutto, partitiche. Non meravigliamoci, dunque, se sarà luogo d’incontro tra persone di diversi schieramenti. Anzi, prendiamolo come un momento prezioso ed un luogo dove dialogare, Insieme ed Oltre, per una volta senza alzare la voce e senza sbraitare. r.m.

veranno posto le centinaia di scatoloni con tutte le tracce documentali e iconografiche della sua opera e che saranno inventariate e catalogate in modo professionale. La Fondazione, che presto avrà un suo sito internet, ospiterà convegni, dibattiti, corsi e seminari dedicati alla storia della destra pugliese e italiana di cui Tatarella è stato fulcro e nelle intenzioni dei promotori dovrebbe mettere a disposizione delle borse di studio per i giovani, che potranno usufruire di un’emeroteca e di una bilbioteca.

Gli organizzatori della cena di autofinanziamento di Villa Romanazzi sottolineano che l’evento non è circoscritto al mondo ‘ex An’ ma a tutti coloro che nel centrodestra, e ovviamente ‘oltre’ il centrodestra, si sono avvicinati a Pinuccio Tatarella o ne hanno apprezzato le qualità politiche e umane. Fra gli invitati, in attesa di conferma, ci sono le autorita’ istituzionali come il presidente della Regione Nichi Vendola e il Sindaco di Bari Michele Emiliano mentre sicuramente ci saranno Pino Pisicchio (Api), Adriana Poli Borto-

ne (Grande Sud), Pasquale Viespoli (Coesione nazionale), il vice presidente Fli Italo Bocchino, e il vice presidente del Senato Domenico Nania (Pdl) e poi, inutile dirlo, sindaci, amministratori e consiglieri di tutte le Puglie. A livello nazionale, la lista degli inviti è piuttosto nutrita e ancora si mantiene il riserbo sulle conferme delle presenze. Si sa che l’altro ex vice premier del Berlusconi I, Roberto Maroni, non farà mancare un messaggio così come il presidente della Camera Gianfranco Fini e altre personalità di rilie-

vo del panorama politico che pero’ sono impossibilitate a partecipare per la concomitanza con altri impegni. I promotori giurano che non sarà un’operazione ‘nostalgia’ ma un modo di “onorare il faro della destra italiana”. Un sottofondo jazz del maestro Paolo Lepore, particolarmente apprezzato da Tatarella, farà da colonna sonora ad un ‘battesimo’ che avrà come filo conduttore una frase che Pinuccio amava ripetere: “Non si governa un Paese se non si amano la sua gente e la sua terra”.


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Bari

venerdì 23 marzo 2012

LA VICENDA-EMILIANO - Più volte Fli ha ribadito: “Non ci interessano le poltrone”

zione di nuovi contenitori venturieri, bravi e pronti politici, capaci di attrarre a fiutare il vento che tira. nuove e non sempre omo- Ecco, per evitare domani di genee personalità. Sia Fli, ritrovarti a bordo una ciurche l’ancora presidente ma poco raccomandabile regionale del Pd, ritengono e scarsamente affidabile, ti che bisogna consiglierei di guardare più sospendere le Noi conti- iscrizioni e di al progetto nueremo a dedicarti, nel che all’ideocostruire un poco tempo logia. Ecco, la Fli sempre che ti lasceconvergenza finisce qui. più libero, forte e innova- rà il prioritaPerchè poi, tivo, cercando di racco- rio impegno E m i l i a n o , gliere il meglio della so- sindacale, a spesso, si è la- cietà pugliese per formare scrivere il tuo sciato andare u n g r a n d e programma a dire tutto e contenitore per la Regioil contrario di politico ne. Io, insieme tutto. Un eca molti altri, cesso di esaho capito che sperato profermisssimatagonismo lo ha portato ad mente vuoi fare il presioccuparsi di tutto, governo dente della regione. VorMonti, tasse, art.18, Tav, rei, però capire anche che Olimpiadi di Roma e altro. cosa intendi fare una volta E, su molti argomenti, a eletto, e vorrei saperlo non cominciare dall’appoggio dopo, ma prima di decideal Governo Monti, le no- re se appoggiarti o meno. stre posizioni erano e sono Perchè, caro Michele, se molto diverse. Un eccesso questo che viviamo è uno Il sindaco Michele Emiliano di ambizione lo ha porta- straordinario momento to anche a imbarcare tutto di cambiamento, al quagratitudine per la intravi- e tutti. Senza guardare chi le la coraggiosa scelta di sta cessazione della vedo- fossero, da dove provenis- Gianfranco Fini ha dato il vanza assessorile, troppo sero e cosa volessero dalla via, Fli vuole parteciparvi Premonitrice la mia da protagonista e non da a lungo patita. Ma erano pochi, molto interessati lettera aperta, pubblica- comparsa, portando il conpersonalmente e, per no- ta, prima che lo scandalo tributo originale della sua stra fortuna, politicamen- scoppiasse, il 2 di marzo su esperienza, del suo prote poco significativi. Netta Puglia d’oggi. Ne trascrivo gramma, dei suoi valori e e chiara, invece, è stata la la parte finale: dei suoi ideali. Non alzan“Quanto a possibili fu- do steccati, nè a sinistra, posizione ufficiale di Fli, efficacemente sintetizzata ture alleanze regionali, ma nemmeno a destra”. da quel “non ci interessa- sai bene che l’ipotesi non Che si fa ora? no le poltrone” espresso in vede Fli pregiudizialmente Noi, siccome lo scanpiù di una occasione, Ter- scettica o ostile, ma, anche dalo non ci riguarda, conminal del porto compreso. in questo caso, se vuoi che tinueremo per la nostra E, con questo, spero che il abbia successo, è bene che strada a costruire un Fli, discorso “giunta” sia defi- segua un percorso diver- sempre più libero, forte e so da quello innovativo, cercando di nitivamente visto sino ad raccogliere il meglio delaccantonato. Altra cosa è il oggi. Non mi la società pugliese, dediDa tutti e condisegno po- piace la rin- candoci a buttare le basi cordemenlitico. Qui le corsa ad allar- di quel grande contenite, altrimenti convergenze gare l’alleanza tore politico nazionale, sarà il caso di cominciare a e il reciproco annusa- comunque e che dovrà nascere dopo precisare chi ci mento ci sono stati e a più con chiunque. le amministrative. Emiliarappresenta e livelli. Emiliano, al pari di Non mi piace no molto probabilmente Fli, è nel vasto fronte che la cattura e dovrà riconsiderare il suo chi no. l’adescamen- cammino e il suo futuro, Altra cosa ha voluto la to di quello difendendo innanzitutto è il disegno fine del bero quell’altro la sua onorabilità personapolitico. Qui lusconismo candidato in le e difendendosi dai tanti le convergenlibera uscita sciacalli, interni ed esterze politiche, dal partito di ni, che non nascondono la e il reciproco annusamento ci sono sta- appartenenza. Non ho in voglia di azzannarlo. Se ne ti e a più livelli. Michele simpatia e non frequento uscirà personalmente puliEmiliano, al pari di Fli, si voltagabbana, opportuni- to, come io credo, e se farà colloca nel vasto e diver- sti, mestieranti e inquisiti. ammenda dei suoi errori sificato fronte politico, Sai bene che in tempi di politici, facendo tesoro di che ha voluto la fine del rivolgimenti, e questo lo questa negativa esperienberlusconismo. Anche il è, insieme a tanti generosi za, potrà ancora dare il suo sindaco di Bari, come Fli, ed entusiasti, si muovo- contributo all’Italia che sta lavorando alla costru- no anche tanti scaltri av- verrà.

Ma il progetto di Fli non prevede le ostriche di Salvatore Tatarella Anche nel frangente più negativo per lui, non ho alcuna difficoltà a ritenere che Michele Emiliano sia una persona onesta. Lo conosco da molti anni e penso di non sbagliarmi. Nè questa opinione è inficiata dall’aver egli accettato un abbondante dono gastronomico. Sfido chiunque a dichiarare di non farne e di non accettarne. Almeno a Natale. Confesso: Io ne ho accettati e, sopratutto, ne ho fatti tanti. Proverbiali i vasetti della Bella di

Cerignola, donati nel 2009 e i pacchi di pasta Divella, donati nel 2010. Niente, invece, lo scorso Natale, per drastica riduzione delle spese. Le ostriche erano tante? Forse, ma, certamente, non sono il prezzo della corruzione. I regali natalizi sono piuttosto, una sorta di plebeo status simbol, in voga da decenni. Testimoniano lo status di ricchezza di chi li offre, e del potere di chi li riceve. Certo, eticamente tanto di cappello dinanzi al ricordo, quanto mai ap-

il commento

Timeo Danaos et dona ferentes... Mai come in questa circostanza il dono, l’archetipo che va da Eva alla matrigna di Biancaneve, presenta la sua doppia faccia. È un gesto di cortesia, ma anche la base cui ancorare un obbligo. In questo caso, a parte l’atto davvero grossier, come direbbero i francesi, siamo oltre. Quando si amministra non si accettano doni da nessuno. La liceità dell’accettazione è inversamente proporzionale alla notorietà e al peso politico. Ha un bel dire Francesco Schittulli, presidente della Provincia, che lui ogni anno riceve centinaia di doni dai suoi pazienti e che questo non lo trova disdicevole: ma Schittulli non è Emiliano, non è perennemente sotto l’occhio mediatico di un intero paese. Non ha praticamente rap-

porti con la più grande azienda di costruzioni del Sud, main contractor del Comune. Del resto, lo stesso Emiliano ha ripetutamente ammesso che quel regalo non avrebbe mai dovuto accettarlo (come non avrebbe dovuto nominare una Degennaro in giunta). Senza quelle spigole, la faccenda sarebbe rimasta al livello locale e ci sarebbe più spazio per discutere di politica e di altre cose serie. Come, per esempio, recuperare l’attenzione degli elettori a destra, al centro e a sinistra, oggi che un italiano su due ha già dichiarato che non andrà a votare, la prossima volta, chiunque si a chiedergli il voto. Eccola, l’altra faccia amara e indigesta, di quel dono. Fortunata Dell’Orzo

propriato in questi giorni, del sindacalista di Cerignola Giuseppe Divittorio, che rimandò al mittente il regalo pervenutogli dal conte Giuseppe Pavoncelli, deputato e latifondista, anch’egli di Cerignola. Altri tempi, altre tempre, e, se mi è consentito, altra terra. Oggi dobbiamo accontentarci di quel che passa il convento e sperare che la recente sobrietà, felicemente inaugurata dal Presidente Mario Monti, ci abitui e ci educhi ad altre e più virtuose condotte. Messe da parte le ostriche, restano, ed è la parte più importante, l’azione amministrativa e il progetto politico. Qui alcune puntualizzazioni, anche interne a Fli Puglia, sono necessarie e inevitabili. L’azione amministrativa di Michele Emiliano si è snodata attraverso due mandati, a partire dal 2004, che ci hanno visto costantemente e tutti all’opposizione. Sia noi, che veniamo da An e dal Pdl, sia chi viene dalla Puglia prima di tutto, lista di nota e forte emanazione fittiana. Gli atti, oggetto dell’indagine giudiziaria, sono stati commessi tutti in questo periodo e, a prescindere anche dalla fondatezza o meno dell’accusa, non hanno e non potrebbero mai ottenere il nostro avallo, nemmeno a posteriori. Anche questa più che ovvia considerazione avvalora la giustezza della tesi di quanti, e sono la vera e stragrande maggioranza di Fli, hanno sempre raccomandato cautela o rifiutato l’ipotesi di ingresso nella giunta comunale di Bari. Certo, di contro, qualcuno ha scalpitato, altri hanno fatto sgradevoli fughe in avanti, qualche altro ha manifestato con eccessiva enfasi la sua anticipata

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Bari

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L’operazione di demolizione mediatica basata sul pesce. Ma c’è chi è contento

La bolla mediatica e gli errori di Miky Il sindaco durante la conferenza stampa a Palazzo di Città

di Fortunata Dell’Orzo Al momento non vi sono ipotesi di reato che vedano implicati il Sindaco Michele Emiliano e la sua giunta. Di contro, tutti gli appalti in causa, tranne quello per le case ai poliziotti, poi vendute ai privati con enormi vantaggi per acquirenti e venditori, risalente addirittura al 1992, sono stati decisi ai tempi del centro destra di Simeone di Cagno Abbrescia. In particolare i parcheggi interrati, di cui due realizzati e un terzo, a Corso Cavour, al momento bloccato, sono frutto di un project

financing sempre targato Simeone. L’unico appalto pubblico affidato dopo un bando ai De Gennaro, è quello del direzionale del San Paolo: “un fatto sociale importante” ha sempre sostenuto Emiliano “che ha permesso a quel quartiere di fare ginnastica e nuoto”. Eppure in Italia non si parla d’altro che delle spigole, delle ostriche e degli “allievi di Molfetta” regalati a Natale al Sindaco da un solerte Degennaro: una vera e propria bolla mediatica di proporzioni gigantesche innescata ad arte sia dall’accurata distribuzione delle carte

la relazione in consiglio comunale

In Aula la difesa dell’onore della città É durata ottantatre minuti e quarantasei secondi la relazione di Michele Emiliano in Consiglio comunale martedì scorso sull’affaire Degennaro. Oltre un’ora di appassionata difesa del suo “onore e dell’onore della Città”. Un Emiliano deciso nel respingere le richieste di dimissioni avanzate dal centrodestra anche attraverso una maglietta dal testo inequivocabile: Emiliano dimettiti. Basta ipocrisie! Il sindaco di Bari ha cercato di rispondere a tutte le accuse apparse sui giornali, dall’incarico all’Ingegner Nitti alle case in via Pappacena passando per la questione regali e la presenza dei Degennaro in politica. Il primo cittadino ha aperto l’intervento con l’auspicio che tutti gli uomini coinvolti possano dimostrare la propria non colpevolezza e comunque che nessun componente della giunta è coinvolto, bensì si tratta di tecnici e quindi il problema non è politico: “E’ stata la legge Bassanini a mettere i tecnici, perché quelli

pericolosi erano i politici”. Sui palazzi costruiti per i poliziotti e andati poi a politici e vip: “Mi dicono che dovrò rispondere a breve sulla storia di via Pappacena, signori forse sarete voi a doverlo fare”. “In questa vicenda non c’è nulla, non c’è nulla” ha rimarcato Emiliano scagliandosi poi contro i giornali che in questa vicenda “stanno tirando in mezzo una città intera. Il gioco mediatico è pericoloso, è pericoloso giocare con i titoli e gli accostamenti”. Sui Degennaro è altrettanto chiaro: “sono una grande famiglia che fanno da sempre politica, come i Matarrese, i Di Cagno Abbrascia, politici per passione, forse per interesse” e poi ha aggiunto “La famiglia Degennaro non ha mai finanziato la mia campagna elettorale. I costi della mia campagna elettorale, circa 900mila euro, sono stati tutti consegnati ai Pm, mentre mi sono stupito che Di Cagno Abbrescia abbia speso solo circa 40mila euro”. Osvaldo Negro

ai giornalisti “fidati” che bazzicano la procura, sia dall’unisono dei due principali quotidiani lobbisti italiani, Corriere e Repubblica, che appaiono più alleati che concorrenti, almeno in questa fase. La bolla è di livello nazionale: mercoledì sera il tg 5 delle venti, che ha il primato degli ascolti avendo scalzato da tempo l’ormai irriconoscibile TG1 della Rai, ha dedicato un servizio alle case di via Pappacena, introducendo sin dai titoli di testa una possibile menzogna del primo cittadino: “La firma di Emiliano sulle carte. Aveva sempre detto, io non c’entro nulla”. E pensare che l’accordo di programma per le case di via Pappacena riguarda IACP e ministero degli Interni, il Consiglio Comunale lo ha solo ratificato sul filo della scadenza. Forse nemmeno ai tempi dell’incendio del Petruzzelli, Bari aveva avuto simile onore. E ne avevano già parlato Maurizio Crozza a Ballarò, Massimo Gramellini a Che tempo che fa, Igor Righetti al Comunicattivo, Polito e Galli della Loggia su Repubblica, Augias su Repubblica, e, grazie ai due simpatici cialtroni Fabio e Mingo, anche Striscia la Notizia in più di un’occasione. C’è da chiedersi quale lievito sia così potente da far montare una notizia tutto somma-

Mingo di “Striscia la Notizia” consegna un cesto di Provoloni a Michele Emiliano

to folcloristica e assolu- chi alla città” va ripetendo tamente irrilevante ai fini Blasi al quale Emiliano ha dell’inchiesta giudiziaria. deciso per ora di non riLa risposta, forse, viene spondere direttamente. dalle dichiaraUn “levazioni rilasciati di mezzo” Un perso- a b b a s t a n z a te da Sergio naggio sco- chiaro, Blasi, segreche modo che, però da solo, tario regiodall’interno non nale del Pd di spiega cui Emiliano del Pd, cerca alleanze al tutto. Emiè Presidente. di fuori della linea politica liano è stato Si n t e t i z z a n - del partito. Ed ora i diri- il primo ad dole, trapela genti pugliesi prendono le ammettere di l’insofferenza distanze da aver sbagliato verso il leader Michele Emiconsentendo ingombrante liano ai Degennaro e carismatico di “sfraciare” che si sarebbe in politica, autocandidato chiamandoalla Regione Puglia senza ne addirittura una a fare tener conto del partito e da (disastroso) assessodegli alleati: “ora si dedi- re al decentramento. Ma

non è stato il solo, nel PD a commettere errori politici. Lo stesso Blasi ne ha parecchi sulla coscienza: le candidature di Mazzarano e Canonico, per esempio, e la sostanziale afasia che lo ha caratterizzato da segretario. Forse quella lista civica nazionale annunciata in alleanza con de Magistris, quel gradimento nel ranking dei sindaci, il timore che Michele Emiliano potesse covare aspirazioni nazionali (che finora il centro sinistra pugliese avrebbe riservato al solo Nichi Vendola), hanno fatto scattare questa operazione di demolizione mediatica basata sul pesce.

emiliano dimettiti. ma il pdl e’ di memoria corta

La sterile reazione e le magliette del Pdl ma ciò che manca anche a Bari è il quid Dopo sette anni e mezzo di inefficace silenzio, l’opposizione a Michele Emiliano non ha trovato di meglio, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, che indossare magliette con la scritta “Emiliano dimettiti”, invito che il primo cittadino non ha alcuna intenzione di ascoltare. Nonostante il PDl si sia rifatto il trucco con i congressi cittadini e che ora nel senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri abbia una delle candidature in pectore per tentare la scalata a palazzo di città, la sua azione politica non trova ancora toni e mezzi giusti per recuperare credibilità nell’elettorato. Molto dipende dalla sostanziale incapacità del partito fondato sul predellino da Silvio Berlusconi di avere una molteplicità di idee e iniziative politiche, abituato da sempre al pensiero unico del leader, o al massimo dei suoi pretoriani più

prossimi. E’ lo stesso problema di Angelino Alfano: gli manca il quid. Un quid che non si compra al mercato un tanto al chilo. Il PDL comunale sta dimenticando, per esempio, che i Degennaro, accortamente, si sono candidati anche nel centro destra, seguendo la vecchia ma sempre cara massima del Franza o Spagna, basta che se magna. Altra smemoratezza pidiellina è che i voti, come la pecunia di Vespasiano, non olent, non puzzano, specie se sono a nostro favore. Infine, la svista, forse più clamorosa, ha riguardato la polemica inscenata contro la parentopoli del Petruzzelli. Tutta quella sfilza di parenti e amici, rigorosamente CGIL o PDL, è stata assunta prima che Michele Emiliano diventasse Presidente della Fondazione. f.d.o.


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Bari

venerdì 23 marzo 2012

IL CASO - Dopo l’intervento di Franco Cassano facciamo nostro il documento di “Città Plurale” e partiamo da lì

Riuniamo la Bari migliore oltre i partiti e il malaffare il documento

Il programma di Città Plurale ripubblicato da “Repubblica”

di Puglia d’oggi Bari tace, Bari non risponde. All’amarezza desolante per le vicende politiche e giudiziarie che, a ritmo continuo, da più di due anni stanno sfregiando l’immagine della città, si aggiunge un’altra amarezza, ancor più cupa e angosciante, per la mancata reazione della parte sana della città, che continuiamo a sperare essere ancora maggioritaria. Sia Repubblica che Puglia d’oggi hanno invocato la reazione della città, ma, sino ad oggi, il duplice appello non sembra aver sortito alcun effetto. Molte le reazioni politiche, a destra e a sinistra, tese più che altro a strumentalizzare a fini di parte Il Comune di Bari. In alto uno scorcio del lumgomare cittadino gli ultimi avvenimenti, ma nulla più. Silenzio tombale della Peggio di una guerra ci- molti ipocriti estimatori società civile e, sopratutto, vile, ha chiosato Gaetano dell’ultima ora rimprovera degli intellettuali. Quagliariello e, in effetti, la apertamente la loro lunga Salvo due interviste di parabola umana e politica diserzione. Repubblica, nessun’altra di Michele Emiliano, più A destra, poi, il panorainiziativa autonoma, tanto cbe una salutare catarsi, ha ma, se possibile, è ancoda indurre uno sconsolato provocato solo un sordido ra più deprimente. Non è Franco Cassaregolamento bastata la lunga stagione no a gettare passata all’opposizione, di conti. Molte le la spugna. “Vi Tutti a fre- che normalmente redime r e a z i o n i garsi le mani e tonifica i partiti che la lascio il testipolitiche, a per aver az- praticano, nè la deriva, primone di Città destra e a zoppato, e ma lideristica e poi morale, plurale.” Oggi di sinistra, tese più che al- forse ferito a degli ultimi anni di Emiliau n’ a s s o c i a - tro a strumentalizzare morte, il “ca- no per far emergere a Bari zione così ci a fini di parte gli ultimi vallo pazzo”, una destra dalla forte consarebbe tanto avvenimenti, ma nulla ma con quale notazione civile. prospettiva? Anche la reazione chiasbisogno, ma più. Serve forte Il riemerge- sosa e sguaita agli ultimi pare che non un re dei Frisullo avvenimenti, che avrebbeci sia nessu- battito d’ali e dei Mazzara- ro meritato ben altra riflesno disposto a no? sione, ha evidenziato i liraccoglierne No, a sini- miti di una destra, che non l’eredità. Il panorama a sinistra, stra la notte è davvero buia è capace di andare oltre lo dove quell’associazione e Cassano deve averlo ca- sberleffo da caserma. Che fare, allora? Dobpito da molto tempo, se a germogliò, è terrificante.

Nelle nostre città la politica è stata sequestrata, privatizzata. Da un lato essa è diventata l’appendice dei grandi interessi, che scendono in campo direttamente, facendone il supporto delle loro trame private, dall’altro è appannaggio dei partiti, la cui carica ideale è spesso solo una giustificazione pubblica, dietro la quale si nasconde l’auto-riproduzione del ceto politico. Questa politica privatizzata uccide la vita democratica della città, spinge nella solitudine e alimenta un sentimento d’impotenza, restringe l’esistenza alla sola sfera privata. La vita difficile delle nostre città nasce in primo luogo dalla perdita del gusto di esercitare le virtù civiche da parte di tutti quegli uomini, che non sono guidati né dai grandi interessi né dalle logiche di partito. Diventa un’esigenza vitale uscire dalla solitudine, associarsi per far vivere un’idea di politica diversa, non più appannaggio privato, ma esercizio della cittadinanza, uno spazio pubblico, in cui i cittadini si riuniscono per discutere dei problemi generali della città. Se questo spazio pubblico manca, la città muore, sequestrata dai calcoli dei grandi interessi e dalle logiche corporative dei partiti. Se invece i cittadini decidono ché è possibile incontrarsi, associarsi e discutere liberamente delle questioni vitali della città, allora si può sperare di lasciare alle generazioni future una città bella, utile e civile. La vicenda di Punta Perotti è da questo punto di vista esemplare: essa nasce alle spalle delle città, da un traffico privato tra imprenditori, tecnici e politici, da una trama in cui un evento che interessa tutti è stato deciso da pochi, sulla base esclusiva dei loro interessi, usando la politica come un taxi. Un’associazione che si propone di ricostruire uno spazio pubblico nella

biamo arrenderci tutti? Nemmeno per idea. La speranza di un Paese migliore e, per quanto ci riguarda più da vicino, di una Bari migliore, non deve abbandonarci. Misero colui che perde anche la speranza. Cassano ha riproposto a Repubblica il documento fondativo di Città plurale. L’abbiamo letto attentamente e di condividerlo in pieno, parola per parola. Ci piace immaginare che anche molte altre persone, con alle spalle anche diversi percorsi politici, così come percorsi simili ai nostri, possano condividerlo. Perchè, prima di essere una scelta politica, è una scelta civile. Anzi, diciamo meglio: è una scelta politica vera, perchè, cos’è la

città non mira a diventare un partito o a sostituirsi ai partiti, ma pretende di farli uscire da uno stato comatoso, di costringerli a misurarsi sulle grandi questioni, di modificare i criteri di reclutamento e selezione della classe dirigente: non più il censo o la fedeltà al capo o all’apparato, ma la discussione civica, la capacità di formulare risposte trasparenti ed efficaci ai problemi. Solo dei partiti aperti, e non arroccati attorno a piccole oligarchie, potranno dare un impulso decisivo alla vita democratica della città. Lo scopo dell’associazione non è quindi partitico, ma è molto più ambizioso, perché essa si propone di deprivatizzare le decisioni che riguardano tutti, sottoponendo i politici e gli esperti al vaglio di un dibattito pubblico, mettendoli a confronto con i destinatari delle loro decisioni. Troppe volte gli interessi di pochi sono stati anteposti a quelli di tutti, troppe volte i saperi sono stati attratti nell’orbita privata dei poteri fino a formare una palude molle, ma resistentissima. Anche per questa ragione restaurare un’idea e una pratica dell’interesse collettivo significa incidere sull’agenda delle priorità, evitando che essa venga governata da logiche separate e talvolta inconfessabili. L’intelligenza di una città deve essere un suo patrimonio comune, non il cemento che custodisce e organizza i suoi poteri forti. Muoversi su questa strada é difficile, perché chiede a tutti la capacità di fare uno sforzo, di uscire dallo scetticismo e da un sarcasmo che nasconde male l’impotenza. Ma il collegamento aumenta la forza e la libertà di tutti. La nostra città può risolvere i suoi problemi senza principi azzurri che nascondono mele avvelenate: l’unica garanzia di salute è l’esercizio di quelle virtù civili senza le quali la democrazia è un simulacro.

politica, se non “un esercizio della cittadinanza”? Prendiamolo, allora, noi il testimone di Città plurale. Ritroviamoci e ripartiamo proprio da quel documento, che facciamo nostro. Senza cambiare una virgola. Qualche titolo per farlo pensiamo di averlo. Proprio rispondendo a un intervento di Franco Cassano, quella volta sul Corriere del Mezzogiorno, abbiamo censurato il leaderismo fuori tempo di Emiliano e Vendola, definendoli emuli pugliesi di Silvio Berlusconi. Da queste colonne, solitariamente, abbiamo invocato la rinascita di una borghesia cittadina che, invece, il sindaco si limita-

va a insultare. Anche su Emiliano, prima e dopo lo scandalo, i nostri commenti e le nostre iniziative sono state sempre improntate a costruire una salda linea di ripresa civile della città. Ancora, in questi giorni, come in altra parte chiarisce meglio l’amico Mariani, stiamo dando vita all’Associazione Art. 49. È una risposta civile, politica, ma non partitica, alla demagogia qualunquista dell’antipolitica, per dimostrare che, volendo e a certe regole, è possibile impegnarsi positivamente per la collettività. Insomma, per quel poco o tanto, che possiamo fare, ce la metteremo tutta per riscattare l’immagine di Bari.


Bari

venerdì 23 marzo 2012

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L’INIZIATIVA - Bisogna approfondire il dibattito sull’effettivo esercizio del diritto di associarsi in partiti in maniera egualitaria

Più democrazia nei partiti A Bari si lavora per costituire l’Associazione Art. 49 a vent’anni da Tangentopoli bisogna cambiare metodi di Giuseppe Mariani * La ragione “associativa” di un nuovo sodalizio può essere variamente espressa, in modo da consentire di individuare immediatamente il “quid” per il quale un’associazione nasce ed intende svolgere la propria attività. Con la guida esperta dell’on.le Salvatore Tatarella ed altri amici, con storia politica e culturale disomogenea, stiamo avviando un tentativo di far nascere una nuova associazione nella città di Bari che abbia come come scopo quello di approfondire il dibattito pubblico sull’effettivo esercizio del diritto di “associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49) nonché sul diritto di tutti i cittadini di poter “accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”. (art. 51). La nascente associazione vuole porsi come un soggetto protagonista del dibattito che ha investito l’opinione pubblica sui recenti scandali che, in modo diffuso sull’intero territorio nazionale, stanno investendo i partiti di destra e di sinistra, senza particolari differenziazioni. Malgrado la “catarsi” giudiziaria avviata con Tangentopoli, è evidente che a distanza di venti anni la politica non sia stata in grado di garantire una effettiva attuazione degli articoli 49 e 51 della

Costituzione. Innanzi tutto viene in evidenza la questione del metodo “democratico”. Da una serena osservazione del panorama politico del passato ventennio, senza tema di smentite, si può affermare che i partiti nati dopo la caduta del Muro di Berlino e, ancor più, dopo la zione certamente diversa stagione di Tangentopoli, da quella che la storia ha si sono caratterizzati per conosciuto con i dittatori la sostanziale assenza del del secolo passato e tutta“metodo democratico” al via non meno pericolosa proprio interno. per la tenuta sostanziale Probabilmente, nella dell’ordinamento demoPrima Repubblica il meto- cratico. do democratico, sia pure Si può ritenere, per con molti “distinguo” tro- certi versi, che vi sia una vava una maggiore spa- simbiosi vitale tra la dezio all’interno dei singoli mocrazia sostanziale inpartiti ma è certo che tale terna ai partiti e quella metodo sia stato sostan- delle istituzioni. E’ infatti zialmente abbandonato evidente che se il metodo dai partiti della “Seconda democratico -costituito Repubblica”. dalla necesPa ra d o ssità del conParadossal- fronto prima salmente, mente men- ideologico e mentre i partre i partiti programmatititi concorroconcorrono co e, successino per esprimere i propri per esprimere i propri vamente, nunelle merico- non r a p p r e s e n - rappresentanti tanti nelle istituzioni democrati- viene adei s t i t u z i o n i che, non sono caratte- g u a t a m e n d e m o c r a t i - rizzati dal te garantito che della Re- metodo deall’interno dei pubblica, essi mocratico partiti, ben stessi non difficilmente sono carattepotrà trovarizzati, al prore ingresso prio interno, dal metodo all’interno delle istituziodemocratico. ni che i medesimi partiti E’ una evidente con- si propongono di guidare traddizione sistemica che attraverso i propri uomini. non poteva che condurre, In altri termini l’effetin ultima analisi, ad una tivo funzionamento del gestione quanto meno “metodo democratico” di “personalizzata” dei par- funzionamento dei partiti titi contrassegnati sostan- è la condizione per il sozialmente dal “culto della stanziale funzionamento personalità”, in un’acce- democratico delle istitu-

resta il nodo gordiano della proprietà

Petruzzelli, è necessaria una ricapitalizzazione Onofrio Introna, da presidente del Consiglio regionale, aveva insistito, spalleggiato anche dalle opposizioni. E così Carlo Fuortes, commissario per la Fondazione Petruzzelli e teatri di Bari è andato a farsi ascoltare e interrogare dalla Commissione Cultura del consiglio. Non ha detto se non cose note e arcinote, la prima delle quali è un battere cassa agli enti fondatori per ricapitalizzare le attività del teatro e garantire i livelli occupazionali. Sul disavanzo (8 milioni di euro) il Comune di Bari fa però dei distinguo, ritenendo inferiore di oltre la metà la cifra corretta e sottolineando come la Provincia di Bari, rappresentata nel vecchio cda da Trifone Altieri, abbia versato cifre di

gran lunga inferiore a quelle dovute. La vera “spada di Damocle”, come l’ha definita Silvia Godelli, titolare della Cultura, è la questione della proprietà. Un nodo gordiano che potrà essere sciolto solo con l’esproprio. Un atto che è già stato sollecitato dal presidente Vendola ai parlamentari pugliesi, ma che vede ancora molte resistenze soprattutto da parte del centro destra. Consolante, però, risulta l’aver sentito direttamente da Fuortes la conferma che la stagione 2012 verrà comunque portata a compimento, senza tagli agli spettacoli, ma con piccoli ritocchi sulle repliche. Perché alla fine, davvero, ciò che conta è che il Petruzzelli possa vivere alla grande. Fortunata Dell’Orzo

zioni. L’esperienza dei partiti nati dopo la caduta del Muro di Berlino sono stati tutti caratterizzati dalla sostanziale assenza di metodo democratico. L’esperienza storica ha dimostrato che, prima del metodo democratico, ha avuto rilievo la capacità di controllo del centro decisionale del partito attraverso una concentrazione sostanzialmente monocratica del potere di gestire il “partito”. I riferimenti alle singole esperienze sono ben noti e non appare necessario nominarli. L’affermazione del metodo democratico all’interno del partito dovrebbe trovare una serie di garanzie di forzato ricambio soggettivo, generazionale e politico, che consenta l’effettiva alternanza. Sebbene il partito, per definizione, tende a rappresentare una parte degli interessi collettivi, essendo un’associazione, non può cristallizzarsi sulle posizioni di un leader ovvero di una oligarchia ristretta. Si pone, a tal proposito, l’esigenza di individuare il numero minimo di associati affinché si possa parlare di “partito”, non potendosi considerare tale

né un partito ridotto a poche persone, né un partito che non sia effettivamente e sostanzialmente diffuso nell’ambito territoriale di competenza di una istituzione democratica (Parlamento, Consiglio regionale, provinciale, comunale, circoscrizionale). In parallelo al metodo democratico va adeguatamente approfondita la questione dell’effettiva uguaglianza dei cittadini, iscritti a partiti, per accedere alle cariche elettive (art. 51). Sebbene in tempi recenti, almeno nel Partito Democratico, sia stata avviata la prassi delle elezioni “primarie”, la materia necessità di una più ampia riflessione, per non ridurre anche le elezioni primarie ad una democrazia apparente più che sostanziale. Non si può negare che l’accesso alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza pone un serio problema di mezzi economici. E’ infatti evidente che se i mezzi economici sono nelle mani di un ristretto numero di iscritti al partito (anche mediante rilevanti fidejussioni), viene meno in radice la condizione di uguaglianza fra gli iscritti ad un partito. Come pure di uguaglianza non può parlarsi ove i partiti accedono in modo sperequato al finanziamento pubblico. Tale sperequazione può riguardare sia l’eccessivo rimborso di spese elettorali rispetto a quelle effettivamente sostenute, sia l’eccessiva premialità, comunque sproporzionata rispetto alle effettive necessità. In altri termini, il finan-

ziamento pubblico e privato dei partiti, deve essere sottoposto non solo ad una ragionevole limitazione quantitativa, compatibile con la difficile congiuntura economica e finanziaria dell’Italia, ma anche ad un penetrante controllo pubblico non solo in fase di contribuzione ma, soprattutto, in fase di rendicontazione, avendo come linea guida l’affermazione del principio sostanziale di uguaglianza tra tutti coloro che, organizzati in partiti, intendono accedere alle cariche elettive, senza ingiustificate e sproporzionate sperequazioni a vantaggio di pochi ed in danno dei più. Le vicende del partito ex Margherita hanno evidenziato che è assolutamente carente un effettivo controllo dei contributi pubblici ai partiti tanto che si può tranquillamente affermare che tali contributi non garantiscono le condizioni di uguaglianza per accedere alle cariche elettive ma, semmai, garantiscono l’arricchimento di taluni a discapito della collettività. Per approfondire queste tematiche e per contribuire ad un complessivo ripensamento del ruolo dei partiti politici per rianimare la nostra democrazia, speriamo nell’impegno, nella costituenda associazione, da parte di chiunque abbia a cuore l’affermazione diffusa e sostanziale del “metodo democratico” per garantire l’accesso alle cariche elettive in condizioni di uguaglianza. In ogni caso, sarà data notizia di questo tentativo. * Avvocato


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Speciale

venerdì 23 marzo 2012

LA CONVENTION DI PIETRASANTA - Oltre le ideologie e i preconcetti per un nuovo modo di fare politica

Sì. l’Italia sarà bellissima di Giuseppe Pugliese C’è un’altra Italia. Può e deve esserci. Oltre le grigi giornate della politica di questo scorcio di inizio secolo, oltre gli schieramenti preconcetti e preconfezionati alla ricerca disperata di un consenso che non c’è

più. Oltre le ideologie vecchie e venefiche. Capace di guardarsi intorno. Di dialogare senza perdere mai la propria identità. Di alzarsi ogni mattina per andare al lavoro senza troppi grilli per la testa. Capace di resistere alle

IL COMMENTO DEI GIOVANI

Il viaggio continua: da Pietrasanta verso il Polo Nazionale di Fabio Lottino Emozione. Essere stato a Pietrasanta è stata un’emozione bellissima. Abbiamo abbracciato tutti noi assieme l’Unità d’Italia ancor prima che partecipare alla Convenzione. Un momento di confronto e di crescita per un movimento, molto più che un partito politico, che giorno dopo giorno sta dando fusione alle sue diverse anime, ciascuna ben radicata all’interno di quella idea di Italia che Futuro e Libertà incarna nella sua vision strategica. E si badi io sono tra i pochi a non parlare di secondo tempo di FLI ma semplicemente di una normale evoluzione di qualcosa di genuino, sbagliando si impara ed adesso è arrivato il momento di non fare più passi falsi. Noi amiamo l’Italia, una e indivisibile, che è patrimonio non di chi vi è nato ma di chi la ama e la sente scorrere nelle sue vene. Per questo Paese molti di noi hanno donato le loro storie e i propri compagni d’avventura, per salvarlo dalla deriva divisionista della Lega Nord e dalla piaga populista del Berlusconismo degli ultimi tempi. Abbiamo speso, giovani e meno giovani, donne e uomini, forze senza misura nel tentativo di dimostrare quello che poi la storia dell’ultimo semestre ci ha raccontato. A Pietrasanta ci siamo ritrovati, senza alcuni ma con altri ancora, in una meraviglia della nostra Italia autofinanziandoci e ciascuno con la voglia di raccontare il proprio impegno e le prospettive che spera

per Futuro e Libertá per l’Italia e per la Nazione. Gli italiani stanno abbandonando i luoghi comuni di destra, centro e sinistra, approcciodosi anche alla politica nazionale come fanno con i Sindaci ormai da diverso tempo, valutando le persone ed i programmi. Ecco perchè apprezzo molto quanto detto da Gianfranco Fini in merito a un Polo Nazionale che raccolga al proprio interno quanti amano l’Italia e desiderano costruire l’Italia del 2020 che, ne sono certo Sarà Bellissima. Un’Italia a misura di cittadino e non sicuramente appiattita su interessi personali e lobbies, dove la Giustizia e la Legge rappresentino la normalità da vivere e non da imporre. Un Paese che ritorni competitivo abolendo quei vincoli presenti nel diritto sindacale che non ci consentono di essere oggi un porto dove accogliere investimenti e creare posti di lavoro. Noi Futuro e Libertà dobbiamo essere protagonisti nella costruzione dell’Italia del 2020 con la classe dirigente e con le braccia e le menti di noi giovani di Generazione Futuro che doniamo per le strade, sul web e nella nostra quotidianità, il nostro impegno a questo impegno senza alcun doppio fine, auto-finanziandoci e mossi dall’amore per la nostra Patria, una e indivisibile.Grazie Gianfranco Fini, grazie per avervi regalato due giorni magnifici di emozioni e di sogni. Sogni che diventeranno realtà.

sirene degli imbrogli, dei facili guadagni promessi e mantenuti. Capace di conservare la propria dignità anche nei momenti più complicati. Capace di rimboccarsi le maniche e di mettersi a remare per andare oltre la crisi. Capace di non chiudersi in se stessa, ma di aprirsi al nuovo che incombe e che richiede nuove intelligenze. A Pietrasanta, nello scorso fine settimana, si è visto più di uno scorcio di questa Italia. Perchè bellissima? Lo hanno spiegato egregiamente i due deputati Flavia Perina e Fabio Granata, con un intervento applauditissimo e ben presto diventato un vero e proprio “cult” della rete. Oltre le sessantamila visualizzazioni su Repubblica.it, Corriere.it e sul sito di Rainews. Migliaia di condivisioni in rete. L’intervento di Fabio Granata e Flavia Perina alla convenzione di Pietrasanta sul tema “Sarà Bellissima”, è diventato un piccolo “evento”. Qui il video e il testo integrale dell’inusuale discorsodei due parlamentari (la prima parte é una citazione da Berto Ricci). C’è in Italia un po’ di gente, gente giovane, e cominciano ormai a conoscersi e a contarsi, che non si sente nata a far da fedelissimo a nessuno; che saggia, sonda, sposta la visuale, rasenta a volte l’eresia, e preferisce lo sbagliarsi al dondolarsi tra gli agevoli schemi; che parla un linguaggio proprio e ha proprie e ben riconoscibili idee; che considera il presente unicamente in funzione del futuro; che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminare. C’è gente che dice: l’Italia può essere bellissima C’è gente che ne è sicura: sarà bellissima Sarà bellissima perché Giovanardi non esiste. Eravamo su scherzi a parte Sarà bellissima perché un ragazzo veneto con gli occhi a mandorla allo stadio mi griderà: «terrone» Sarà bellissima perché “berlusconismo” sarà solo una voce su Wikipedia Sarà bellissima perché i giudici-simbolo dell’antimafia a 70 anni non saranno eroi morti ma Pg di Cassazione Sarà bellissima perché per avere un prestito di cinquantamila euro non dovrai averne centomila a garanzia Sarà bellissima perché l’unico Porta A Porta sarà quello dei venditori di aspi-

Lo slogan della manifestazione di Pietrasanta dello scorso fine settimana

rapolvere Sarà bellissima perché finiremo di pensare che … signor colonnello, accade una cosa incredibile, i tedeschi si sono alleati con gli americani Sarà bellissima perché senza tanti disturbi qualcuno sparirà. I ladri, i troppo furbi e i cretini di ogni età

le bighe Sarà bellissima perché ai bambini insegneremo il coraggio, non la paura Sarà bellissima perché ci si suiciderà magari per scelta o per amore, non ammazzati di botte in carcere o perchè le banche non fanno prestiti per pagare i tuoi operai. Sarà bellissima perchè

Flavia Perina e Fabio Granata durante l’intervento a PIetrasanta

Sarà bellissima perché dirà: Eluana riposi in pace Sarà bellissima perché guarderà anche allo spread tra Scampia e via Montenapoleone Sarà bellissima perché conoscerò chi eleggo Sarà bellissima perché guarderà le sue colline e le sue valli senza dirsi: qui ci starebbe bene un outlet, un tunnel o un’autostrada Sarà bellissima perché non dirà più: sei troppo giovane per… Sarà bellissima perché il 2 giugno sarà LA festa, non UNA delle feste, e unirà tutti sotto la stessa bandiera Sarà bellissima perché saprà dirsi ogni giorno: se non ora quando? Sarà bellissima perché verranno ragazzi dall’India e dalla Cina e studieranno greco e latino Sarà bellissima perché i cervelli non fuggiranno, ma andranno in giro a far esperienza e a sperimentare genio Sarà bellissima perché avrà capito che il problema di Palermo non è il traffico Sarà bellissima perché avrà capito che Roma non si governa con le corse del-

sarà facile e conveniente essere cittadini onesti, e tutti si faranno i loro conti e seguiranno leggi giuste, anche per non essere giudicati miserabili dagli altri. Sarà bellissima, ma di una bellezza autentica, e tutta sua, ma meticciata e strana. Sarà bellissima perché l’avrà costruita mia figlia, con se sue misure, le sue energie,m i suoi desideri.

E non assomiglierà a nulla che conosco. E mi stupirà. Sarà bellissima perché chi dirà “non mi interesso di politica” sarà considerato come nella Atene del V Secolo, o nei nostri anni ‘70: un idiota. Sarà bellissima perchè per nostra fortuna non sarà mai un Paese normale ma sempre una terra di miti e di eroi. Sarà bellissima perché tutti saranno in competizione, e vincerà chi saprà rendere più luminosa la vita degli altri È già bellissima perché La Russa e Gasparri stanno di taglio basso a pagina dodici È già bellissima perché Denis Verdini non ha più nessuno da comprare È già bellissima perché Pennacchi comunque ha vinto il Premio Strega È già bellissima, per noi, perché fanno i funerali di Stato a Placido Rizzotto È già bellissima perché, nonostante tutto e contro tutti siamo qui Nel nostro dizionario é già bellissima, Nel nostro dizionario prima dell’ABC viene la F di Gianfranco Fini

verso il voto

Simbolo e candidati di Fli in 80 Comuni Saranno circa un’ottantina i comuni, fra i quali diversi capoluoghi a cominciare da Palermo, dove Futuro e libertà si presenterà con propri candidati e simboli alle prossime elezioni amministrative. A fare la parte del leone in questa corsa autonoma in vista della prossima tornata elettorale sono la Campania, la Puglia, la Sicilia e l’Abruzzo che in proporzione avranno il maggior numero di simboli futuristi e liste rispetto a quelli che verranno presentate in tutte le altre regioni dove si voterà. Fra le altre decisioni dell’ufficio si presidenza riunitosi martedì scorso, quella di rilanciare il ‘format’ di Pietrasanta, come modello organizzativo, di coinvolgimento della base e di presenza sul territorio.


Speciale

venerdì 23 marzo 2012

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L’INTERVENTO - Verso il 2013 con l’entusiasmo di costruire la Terza Repubblica. Da Pietrasanta l’input giusto

Un progetto centrale per la “nuova” Italia

Gianfranco Fini

di Potito Salatto * Due anni fa circa, di fronte all’inevitabile rottura di Gianfranco Fini con Silvio Berlusconi, molti di noi dissero: “Alea iacta est”, ovvero il dado è tratto. Si diede vita così a quel cammino nel deserto che costò a noi tutti sacrifici, rinunce, tradimenti, aggressioni mediatiche quotidiane di inaudita violenza. La fermezza e l’orgoglio che in tutti noi prevalsero portò alla nascita di Futuro e libertà, con la consapevolezza che l’audacia avrebbe premiato le nostre ragioni. E così è stato. Oggi, con l’uscita di scena del Cavaliere, anche il berlusconismo che tanti danni ha arrecato al Paese, è archiviato. Con la sua fine ci si avvia inevitabilmente alla conclusione della cosiddetta Seconda Repubblica. Il Governo Monti, infatti, ha già dato vita alla nascita di quella che verrà definita la Terza Repubblica. Si tratta ora di dare corpo a una ristrutturazione complessiva dell’Italia dal punto di vista economico,

sociale, morale, politico, istituzionale. Come farlo? La lungimiranza di Fini e l’intelligenza di Casini hanno individuato la rotta. Pietrasanta, con il suo ampio dibattito, ha offerto contenuti e forma di un soggetto politico tutto da costruire, andando al di là dell’attuale Terzo Polo con pari dignità tra i promotori, salvaguardando le identità di ognuno. Non si tratta certo di archiviare frettolosamente questa esperienza che ha dato i suoi benefici frutti al Paese sostenendo un quadro politico (il Governo Monti) che in soli 100 giorni già sta mostrando segnali positivi per la ripresa del Paese. Si tratta piuttosto di allargare i suoi confini aprendosi alla società civile, ai giovani, alle donne, a quanti vogliono riscoprire un volontariato di ideali e passioni in grado di ridare autorevolezza alla Politica, quella concreta, fatta di persone oneste che si cimentano nel gestire la res publica in favore di tutti i cittadini. Soprattutto noi e l’Udc,

per la storia di ognuno, possiamo essere in alcuni casi distinti, ma certo siamo distanti dal Pdl per come oggi è configurato e alternativi alla sinistra. Nel Parlamento europeo e all’interno del PPE io e il collega Salvatore Tatarella ci siamo già riusciti, costituendo un’unica delegazione di otto eurodeputati formata da Udc, Fli e Svp. Insomma, abbiamo solo bisogno di individuare un progetto complessivo per la nostra Italia nel contesto europeo e internazionale; necessitiamo di un contenitore “centrale” (come giustamente definito da Fini e Bocchino nel corso del dibattito di Pietrasanta), non “centrista”, affascinato dalla politica dei due forni. Non mi interessa sapere oggi come ci chiameremo, certo dobbiamo avere regole diverse dai partiti come li abbiamo conosciuti fin qui (tesseramenti più o meno spontanei, congressi spesso precostituiti, correnti, cerchi magici, corpi celesti, eccetera), adeguate ai nuovi tempi con quella

più ampia e reale partecipazione che consente di dare un senso alla meritocrazia. Via le ideologie (non gli ideali), sì a programmi concreti sui quali confrontarsi certo, ma poi da realizzare in concreto nell’interesse del Paese. Facciamo nostra l’esortazione del presidente Napolitano: “Ci vuole più qualità e moralità”. Questo sarà un cammino non certo facile, a volte tortuoso, ma è nostro dovere affrontarlo con coraggio, razionalità, affidabilità. Il 2013 sarà l’anno decisivo per il via libera alla Terza Repubblica. Non importa se le imminenti elezioni amministrative si svolgeranno spesso con improvvide disarticolazioni tra i partner

Potito Salatto

del Terzo Polo in nome della giusta autonomia locale. Importante è che dopo questa tornata, tutto si uniformi secondo una strategia di più ampio e lungo respiro nazionale. Ecco, con questa secon-

da fase di Futuro e libertà, apertasi a Pietrasanta, possiamo dire a Fini e a noi stessi: “In hoc signo vinces”... * Europarlamentare Futuro e Libertà

l’iniziativa di fli presentata alla camera dei deputati

Un codice etico per le candidature Un Codice Etico per selezionare le candidature alle prossime amministrative, ricalcando così quello varato per le Regionali del 2010 dalla Commissione antimafia. Fli è il primo partito in Italia a sottoscrivere tale provvedimento. L’iniziativa è stata presentata dai deputati di Fli Fabio Granata, Angela Napoli, Aldo Di Biagio, Nino Lo Presti e dal capogruppo futurista Benedetto Della Vedova. Non saranno can-

didati, dunque, quanti sono stati rinviati a giudizio per i delitti contemplati nell’articolo 51, comma 3 bis, del Codice Penale (favoreggiamento mafioso) o per «delitti le cui caratteristiche e modalità di commissione rinetrino nelle pratiche comuni alle attività a carattere mafioso». Ma non sarà candidato nemmeno chi si appresta ad affrontare da imputato un processo per estorsione, usura, riciclaggio di denaro sporco, esportazione illegale di denaro,

traffico illecito di rifiuti. Il Codice impegna i partiti a non candidare o sostenere candidati rinviati a giudizio per gravi reati, tra i quali quelli associativi, riciclaggio, usura, traffico di rifiuti. «Fli - ha sottolineato Granata - si impegna ad applicarlo e chiede agli altri partiti di farlo. Noi lo faremo comunque e chiediamo anche agli alleati del Terzo Polo di farlo». Secondo Napoli, il cuore del problema resta l’atteggiamento dei partiti: «Non è una norma legislativa, non prevede sanzioni, si basa solo sul senso di responsabilità delle forze politiche».

il commento di gianmario mariniello

la riforma del lavoro

Riforma positiva per tutti i giovani

L’articolo 18 non sia un totem, bene il contrasto al licenziamento in bianco

“Da un punto di vista giovanile la proposta della Fornero vada accolta con favore: si passa dalla tutela del posto alla tutela del lavoratore e vince il principio del contratto a tempo indeterminato come “prevalente”. Due cose richieste anche dal Presidente Fini a Pietrasanta”. Lo afferma il coordinatore nazionale di Generazione Futuro, Gianmario Mariniello, che aggiunge: “E poi novità importanti per i giovani anche su apprendistato, CIGS, ASPI, partite IVA e stage”. “Il governo tecnico ha dato una lezione di politica ai politici: si può e si deve decidere anche senza ok dei sindacati. Come accade in tutta Europa”, conclude Mariniello.

“L’art.18 non dovrebbe essere considerato un totem da entrambe le parti, sia governo che sindacati. Si sbaglia se si cerca di concentrare tutta l’attenzione su un solo articolo che certo non rappresenta la riforma nella sua complessità. E’ chiaro che la Camusso, occupandosi esclusivamente dei lavoratori iper-garantiti e dei pensionati che sono le categorie più numerose all’interno della Cgil, sta perdendo la grande occasione di rilanciare il ruolo del suo sinda-

cato”. Lo ha dichiara la coordinatrice nazionale delle donne, Chiara Moroni, che aggiunge: “Farebbe bene a non trascurare questioni come la condizione dei lavoratori, le politiche salariali, i precari e la realizzazione di nuove e maggiori opportunità per giovani e donne. Dai sindacati ci aspettiamo proprio una maggiore attenzione nei confronti di quei lavoratori che oggi non sono garantiti”. “Per questo noi plaudiamo alle

misure presentate dal ministro Fornero, come il contrasto alla pratica del licenziamento in bianco che colpisce circa due milioni di donne, e la sperimentazione dei congedi di paternità che sono un primo passo verso la conciliazione dei tempi di lavoro e cura della famiglia”, conclude l’esponente di Fli. Una riforma difficile che però deve trovare il suo sbocco. L’Italia ne ha davvero bisogno. E non si può attendere oltre.


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Verso il voto amministrativo

venerdì 23 marzo 2012

TRANI - I tre principali candidati alla carica di primo cittadino sono Gigi Riserbato, Fabrizio Ferrante e Ugo Operamolla

E’ stata lanciata la volata verso le prossime elezioni di Andrea Dammacco Con Puglia d’oggi inizia il viaggio verso le prossime elezioni amministrative che riguarderanno numerosi comuni pugliesi, tra cui anche 4 capo-

luoghi di provincia. Un appuntamento importante ed atteso per la verifica della situazione politica complessiva ed un banco di prova verso le elezioni che ci aspettano il prossimo anno.

le elezioni del 27 maggio 2007

Iniziamo con Trani che ha visto nel 2007 vincere il candidato del Pdl Giuseppe Tarantini. Dopo la quinquennale legislatura si torna dunque al voto. Le amministrative si terrano domenica 6 maggio e lunedì 7 maggio. A stabilirlo è il decreto firmato lo scorso 24 febbraio dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri. L’eventuale turno di ballottaggio, poi, è previsto nei giorni di domenica 20 maggio e lunedì 21 maggio. Quello delle elezioni 2012 rappresenta un appuntamento attesissimo per i partiti che potranno così fare le prove generali per le prossime elezioni

Una panoramica del porto di Trani, sullo sfondo la Cattedrale

politiche. Scopriamo ora chi sono i candidati che si daranno battaglia per ottenere il posto di primo cittadino. Per il Pdl insieme al PPdT ci sarà Gigi Riser-

bato, Fabrizio Ferrante si presenterà con PD, Rifondazione, API, La Buona Politica, Moderati e Popolari, Patto per Trani, Nuova Intesa, Uniti per Trani e Futuro Rosa, poi Ugo Operamolla che darà

il costo delle elezioni

Mezzo milione di euro per la chiamata alle urne Le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio costeranno alla collettività tranese 518mila euro. In caso di ballottaggio c’è da mettere in conto un’altra spesa di 158mila euro. E’ quanto emerge dal piano organizzativo ed economico predisposto dall’ammi-

trani - commissariata la sezione cittadina

leverano - lecce

Sul nome di Giovanni Zecca si compatta il centrodestra “Fli a Leverano sostiene con convinzione il candidato Giovanni Zecca„ In vista delle prossime elezioni amministrative di Leverano, il circolo di Futuro e Libertà ha fatto sapere tramite Claudio Quarta del pieno sostegno al candidato sindaco Giovanni Zecca, da tutti conosciuto come “persona seria” e “coerente”. Quarta ritiene necessario che la prossima amministrazione comunale guardi “con attenzione agli aspetti legati alla famiglia, nucleo principale di formazione ed educazione giovanile, alla scuola, con particolare attenzione verso le mamme lavoratrici attraverso servizi che tutelino e aiutino la maternità”: “Particolare riguardo -

nistrazione comunale. I 518mila euro sono il frutto della presunta spesa per beni di consumo (35mila euro), attrezzature elettorali quali tavoli, sedie e cabine (20mila euro), servizio di facchinaggio (50mila euro), spese per i componenti dei seggi (55mila

euro), spese per l’allestimento dell’ufficio centrale elettorale (24mila euro), spese per il personale comunale che lavorerà durante i giorni delle elezioni (250mila euro), spese per buoni pasto (18mila euro) e per la vigilanza notturna (16mila euro). In caso di ballottaggio si prevedono ulteriori spese di 158mila euro. Tutti i servizi verranno aggiudicati mediante gare d’appalto.

battaglia grazie all’appoggio di Idv, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, PSI, UDC, Etica e Politica, Liberamente Democratici, Il Vaso di Pandora, MpA, FLI, Trani Futura e Libera, ancora Trani avrà come opzione Mimmo Triminì insieme a Democrazia cristiana, Pli, Pri, Risvegliati Trani, Aria nuova, infine si presenteranno Domenico Briguglio (Uder, Psdi) e Paolo Nugnes (Movimento 5 stelle). Le dichiarazioni dalle varie parti sono tante e, come sempre, tutte positive e propositive. Gigi Riserbato, nell’ultimo incontro con i segretari cittadini dei partiti della coalizione di centrodestra dichiara: “A differenza di quanto sta accadendo nelle altre coalizioni dove il programma elettorale viene imposto noi vogliamo strutturarlo in questo modo: incontrandoci, dialogando e arrivando a decisioni che siano la sintesi delle migliori idee per ogni ambito”. Operamolla candidato della coalizione di centro invece afferma: “Non mi piace parlare di società civile, è un termine fin troppo abusato. In gran parte si tratta di gente che non ha mai fatto politica attiva, che però ritiene sia arrivato il momento di darsi da fare in prima persona. E’ gente che ha deciso di impegnarsi per dare un contributo, facendo leva anche sulle proprie capacità professionali”. Insomma queste le proposte. Starà ora ai tranesi capire chi potrà risollevare le sorti della città nel prossimo futuro.

Giovanni Zecca

afferma - anche verso l’ambiente, la tutela del territorio, lo sviluppo dell’agroalimentare e del florovivaismo”. Futuro e Libertà considera fondamentale che una corretta ed efficiente azione amministrativa passi attraverso la scrupolosa osservanza dei principi di “trasparen-

za, legalità e giustizia”: “Avendo trovato pieno accoglimento alle proprie istanze da parte della lista civica di Giovanni Zecca, Fli - spiega Quarta -, intende indicare quest’ultimo come sindaco, a quanti vogliano dare un cambiamento radicale alla gestione della cosa pubblica leveranese, che si allontani dalle solite logiche clientelari e da decisioni prese al chiuso dei ‘palazzi della politica’”. Anche La Puglia Prima di Tutto, attraverso il coordinatore Stefano Raganato, fa sapere dell’intenzione di sostenere Zecca in quanto “giusto equilibrio tra esperienza e innovazione, dotato di fine preparazione, di profonde virtù civiche e di quelle competenze”.

Il Pd parte con il piede sbagliato e si spacca sulle candidature Il Pd di Trani è stato commissariato. L’annuncio ufficiale è stato dato dal segretario provinciale del Pd, Andrea Patruno che ha affidato le redini della sezione di Trani a Lorenzo Marchio Rossi, presidente dell’assembela provinciale. Patruno ha anche annunciato l’ingresso del Pd nella coalizione di Ugo Operamolla. Nella nota allegata al provvedimento si spiega il motivo di questa decisione: “Il commissarimento del circolo - si legge - è la conseguenza del modo personale e muscolare interpretato dal segretario del circolo e da Fabrizio Ferrante che unilateralmente hanno deciso di andare avanti senza coinvolgere nemmeno il coordi-

Il Municipio di Trani

namento del Pd di Trani. Ora il Pd sia parte fondante della coalizione di centrosinistra e dei moderati. Tutto il gruppo dirigente sia impegnato ad essere parte attiva della contesa elettorale per favorire e rappresentare l’unica alternativa possibile al centrodestra”.

Fabrizio Ferrante ha già fatto sapere di non voler demordere. Perso il simbolo, nelle prossime ore il candidato sindaco dovrebbe convocare una conferenza stampa per presentare la lista civica con cui si presenterà ugualmente alle elezioni per la guida della città.


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venerdì 23 marzo 2012

Un numero, una firma per sostenere la vita 97241280151

Il codice fiscale Intervita... un numero non è mai contato così tanto.

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Presenti dove manca il futuro!


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Foggia

venerdì 23 marzo 2012

IN CITTA’ - Il degrado civico è ai suoi massimi in parchi e giardini. La rivolta dei cittadini

Foggia, il falso ed il vero verde di Claudio Aquilano Scomodiamo il titolo di una celebre raccolta di liriche di Salvatore Quasimodo per evidenziare lo stato davvero vergognoso in cui versano ampie aree di verde pubblico della città di Foggia, che al tempo dell’ultima amministrazione di centrodestra si era distinta per l’estensione e la qualità di parchi ed aiuole (al punto che il sindaco Agostinacchio era chiamato “Paouluccio il giardiniere”). Ora le cose sono ben diverse, come testimonia l’indignazione dei cittadini più attenti e sensibili. Pone l’accento sul degrado della centrale piazza Padre Pio Salvatore Valerio, presidente del Laboratorio di Evoluzione Politica e delle Idee: Indignarsi sempre per il degrado significa non abituarsi al peggio e poter sperare in una città migliore. Scrive Valerio. Perché diciamo questo? Perché ormai il degrado e l’abbandono fanno parte della consuetudine di una città allo sbando. Sporcizia e

Foggia, Piazza Padre Pio com’era un tempo

cartacce nella Piazza centrale di Foggia dedicata al Padre con le stimmate, diventato San Pio, non fanno clamore e notizia perché rappresentano la “normalità”.Il Comune ha aumentato la Tarsu, ma a questo aumento non corrisponde un aumento e un miglioramento dei servizi. Hanno inserito strisce blu dappertutto, aumentando il costo della sosta, anche se si era

capito subito che tutto ciò sarebbe solamente servito a fare “cassa” e non a migliorare la viabilità. Poi è arrivato il Mongelli bis e chi si aspettava che con la nuova giunta fatta da “tecnici” si sarebbe potuta ottenere un’ inversione di tendenza, è rimasto deluso. Fino ad oggi è così. E’ vergogno che una zona centrale della città si presenti con questo biglietto

da visita. Per giunta dedicata ad un Santo.Il fatto che bisogna condannare qualcuno non esime l’amministrazione comunale dal togliere rifiuti e cartacce che campeggiano da settimane. Emerge inoltre la pericolosità di un tombino “aperto” in una zona che, con l’approssimarsi della bella stagione, sarà frequentata da anziani e

bambini. Si aspetta l’incidente per poter porre rimedio? Giardini da pulire e giardini da difendere. L’avvocato Maurizio Antonio Gargiulo perora la causa della dog area di viale Europa Da due giorni scrive l’avvocato in una lettera aperta sono cominciati dei lavori di recintamento della zona della “Dogs Area” di Viale Europa, come si può evincere dalle foto che seguono. Premesso che la zona era stata lasciata al più totale degrado (chissà perchè...) e che di fatto, per quanto frequentata dai proprietari di cani e dai corrispettivi animali, non era una zona particolarmente ospitale per gli stessi, essendo priva di ogni struttura ludica o di comodità (mi ripeto... chissà perchè...), non si può non essere, ora, altrettanto preoccupati per il futuro immediato della stessa area verde. Non è ben chiaro, infatti, mancando allo stato attuale una qualsiasi informazione specifica pubblica, il perchè si stia procedendo a tale recinzione della zona, con preclusione degli accessi preposti. Che fine farà dunque la “Dogs Area” di Viale Europa, ricordo da poco tempo dedicata alla memoria di Leonardo Biagini? Ai posteri l’ardua sentenza.... sperando che non sia la solita “condanna di cemento”.

dimissioni di matteo cannerozzi

La grande fuga dalla Provincia Dopo Stefano Pecorella, Matteo Cannerozzi. Due assessori della Giunta provinciale presieduta da Antonio Pepe hanno rassegnato le proprie dimissioni: e se per l’avvocato manfredoniano la motivazione è l’avvenuta formalizzazione della sua nomina all’incompatibile ruolo di presidente del Parco Nazionale del Gargano, per l’esponente dell’Unione di Capitanata si brancola nel buio. Tutti escludono motivazioni politiche, chiamando in causa imprecisate ragioni personali. L’unica persona che potrebbe svelare l’arcano, cioè lo stesso Cannerozzi, mantiene un rigoroso riserbo. Salvo l’ovvio rispetto per le scelte di ciascuno, resta abbastanza anomalo il fatto che un uomo di riconosciuta esperienza ed equilibrio (l’assessore è stato anche sindaco di Vico del

Matteo Cannerozzi

Gargano) lasci dall’oggi al domani un incarico pesantissimo (la delega al Bilancio, come si può capire, ha un’incidenza preminente nell’attività dell’esecutivo provinciale) senza nemmeno metterne a parte il presidente (l’imbarazzo di Palazzo Dogana di fronte alla notizia è stato palpabile). C’è un male oscuro nell’esecutivo provinciale? E se sì, quale?

IL COMMENTO

Non si può abbassare la guardia di Fabrizio Tatarella

Antonio Laudati

L’inchiesta, brillantemente coordinata dal Procuratore Laudati, che ha portato all’arresto di una banda di foggiani che falsificavano banconote dimostra una volta di più che il territorio della Capitanata non può e non deve abbassare la guardia rispetto al pericolo rappresentato dai poteri criminali. Si è coltivata negli ultimi anni l’illusione che la criminalità organizzata fosse di natura esclusivamente locale, e per questo meno temibile dal punto di vista della dimensione organizzativa. Le truci vicende della mafia garganica avevano già dimostrato quanto questo ottimismo fosse ingiustificato; ora l’inchiesta foggiana attesta un rapporto organico tra i falsari locali e il clan dei casalesi, i più feroci e pericolosi esponenti della camorra napoletana. Proprio come ai tempi di Raffaele Cutolo, la Daunia si caratterizza come retrovia e sede di “strutture di servizio” della criminalità organizzata, con i cui clan i sodalizi locali stringono alleanza e dalla quale mutuano esperienze e modalità di condotta. Un’ i n c u b a t r i c e subdola, che lascia i territori infetti in relativa tranquillità, fin quando le “colonie” non arrivano agli stessi livelli di efficienza e ramificazione della casa madre. Contiamo su uomini come Laudati, ma anche su un’opera di vigilanza a tutto campo –anche delle forze politiche e dell’opinione pubblica- perché questo rischio sia scongiurato.


Cerignola

venerdì 23 marzo 2012

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Niente contributo di 500 euro per la conversione del proprio veicolo a GPL

Niente incentivi per i cerignolani Un impianto di distribuzione Gpl per auto

Futuro e Libertà denuncia la dimenticanza sistematica da parte della Pubblica Amministrazione di Cerignola di perdere le occasioni per partecipare ai vari finanziamenti ed incentivi statali. Il coordinatore cittadino, avv. Enzo Pece, fa notare che “Niente incentivi Gpl per le nostre auto. Questa volta è l’assessorato all’ambiente, presieduto da Stefano Palladino, ad essersi “distratto”. Per aderire e agevolare tanti cittadini, essendo

un’iniziativa limitata, era necessario partecipare come Pubblica Amministrazione alla convenzione fatta con i Comuni, dove Parma è capofila. Cerignola non lo ha fatto”. E continua accusando la maggioranza di “far spendere ai cittadini soldi per i loro pieni di benzina e non di gpl. Non solo. Ma non stando neanche minimamente attenti all’impatto ambientale. Tanti altri Comuni, anche pugliesi, si sono atti-

vati.” Da giovedì 1 marzo 2012, hanno riaperto sul sito del Consorzio Ecogas http://www.ecogas.it le prenotazioni degli incentivi ICBI, Iniziativa Carburanti a Basso Impatto, campagna del Ministero dell’Ambiente per la promozione di GPL e metano per auto. Conosciuta anche come “A Gas per l’Ambiente”, e sospesa dal 2006 per esaurimento dei fondi, è frutto di un Accordo di Programma tra lo stesso Ministero e una Convenzione tra Comuni, della quale Parma è Capofila. Riguarderà la trasformazione a GPL e metano dei veicoli Euro 2 e Euro 3 immatricolati dopo il 1 gennaio 1997. Gli incentivi per l’installazione di un impianto gpl sulla propria auto sono principalmente di due tipi: gli incentivi naziona-

li, erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico (MSE) e gli incentivi erogati dalle singole regioni. Per l’anno 2012, a fronte di non poche polemiche sull’argomento, sono stati stanziati complessivamente 1.785.309 euro, una cifra esigua se confrontata ai fondi stanziati per l’anno precedente, destinati prevalentemente per la conversione a GPL dei veicoli Euro 2 ed Euro 3, ma con alcune importanti limitazioni. Gli incentivi GPL 2012 possono essere applicati a chi soddisfa entrambi i seguenti requisiti: Persone fisiche o giuridiche residenti in uno dei comuni aderenti alla convenzione ICBI (Iniziativa Caburanti a Basso Impatto ambientale); autovetture Euro 2 o Euro 3 immatricolati dopo il 1° Gennaio 1997. C.D.

la crisi infinita al comune

Il braccio di ferro tra sindaco e Gam E’ sempre più critica la situazione al Comune di Cerignola. Il braccio di ferro, che va ormai avanti da anni, tra il sindaco Giannatempo e i 4 consiglieri comunali dissidenti del GAM (Morano, De Feudis, Netti e La Guardia) sembra essere giunta ad un punto di non ritorno. O i quattro ottengono l’azzeramento della Giunta, più altre prebende, o il sindaco, come intimatogli dal capogruppo del Pdl Vitullo, sarà costretto a dimettersi non avendo più una maggioranza numerica e politica.

In tutto questo le sorti della città, sempre più allo sbando, sembrano minimamente interessare agli amministratori, avvezzi a spartirsi poltrone invece di pensare ai reali bisogni della comunità. Non sappiamo chi vincerà questo braccio di ferro, e francamente (per dirla con Adriano Celentano) ce ne infischiamo. Ma sappiamo chi sta perdendo. E non crediamo siano necessarie altre considerazioni per sottolineare la gravità della situazione.

NUOVI SCENARI POLITICI - Non solo partiti, ma dialogo con le liste civiche e il mondo del volontariato e dell’associazionismo. Domani l’incontro Metta-Tatarella

Anche a Cerignola decolla il progetto finiano di Carlo Dercole Non solo partiti, ma dialogo con le liste civiche e il mondo del volontariato e dell’associazionismo. Gianfranco Fini è stato chiaro a Pietrasanta. Basta parlare di partiti politici. Sono cambiate molte cose negli ultimi mesi. Ora è il tempo dei movimenti e dei progetti. Movimenti, pensieri ed idee. Le logiche partitiche devono essere abbandonate. Ora è il tempo di dialogare con la società civile, che nell’ultimo periodo è in continua evoluzione e sempre severa nei confronti dei partiti. Dalle associazioni culturali a quelle di volontariato, fino ad arrivare alle categorie professionali. Bisogna saper parlare a tutti questi movimenti e cercare insieme a loro di costruire un progetto completamente diverso da quello seguito fino a qualche mese fa. I partiti vecchi, formati da persone ancora più vecchie (non si parla di anzianetà anagrafica, ma di pensiero, culturale, di visione e tra questi vi sono giovani rampanti, più vecchi dei loro padroni politici), hanno fallito in pieno. Sprecano il proprio tempo in lotte interne, per marca-

Franco Metta, del Movimento Politico “La Cicogna”

re il proprio peso specifico più influente all’interno del partito stesso. Si gloriano, stupidamente, con comunicati stampa autocelebrativi e ridicoli, di risultati privi di significato perchè figlio di logiche passate. Questi vecchi partiti, queste giovani/vecchie persone, non riescono più ad intercettare un mondo in continua evoluzione, proprio perchè barricati nelle loro sezioni a studiare le mosse per scalare il potere o davanti al pc per insultare su facebook o nei siti locali i loro avversari. Una classe dirigente senza più alcun fascino. Per queste ragioni Futuro e Libertà ha intrapreso un cammino difficile e coraggioso da più di un anno. Dialoga con tutti quelli che hanno percepito questa nuova idea di far politica.

A Cerignola questo progetto comincia a prendere piede. Sabato 24 marzo, Salvatore Tatarella, eurodeputato, Presidente dell’assemblea nazionale di FLI, e Franco Metta proveranno a lanciare questo messaggio. Salvatore Tatarella, il miglior sindaco che Cerignola ricordi, e Franco Metta, eccellente penalista che da circa 2 anni presta la sua esperienza, la sua grinta e le sue capacità al servizio della nostra città, ci spiegheranno questo nuovo modo di far politica. Due uomini, che, realmente, hanno cambiato la politica della nostra città, chi un un modo, chi in un altro. Proviamo a cambiare pagina. Ci si può provare. Ci si deve provare. Per il bene di Cerignola.


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Europa

venerdì 23 marzo 2012

UNIONE EUROPEA - Negli ultimi anni per le piccole e medie imprese sempre maggiori difficoltà a partecipare alle gare di appalto

Appalti pubblici, ora la parola passa al Parlamento Europeo di Vincenzo Matano Il responsabile per il mercato interno, il Commissario europeo Michel Barnier ha presentato al Parlamento europeo, la proposta della Commissione EU per modificare le norme comunitarie sugli appalti pubblici. Negli ultimi anni, le disposizioni contrattuali sono diventate sempre più complesse, facendo si che le piccole e medie imprese abbiano sempre maggiori difficoltà a soddisfare i requisiti per partecipare alle gare di appalto. L’obiettivo della proposta è quello di rendere le regole più semplici e più efficaci, stimolando così gli investimenti e l’attività economica. Il documento deve essere ora valutato ed emendato dal Parlamento europeo. Gli appalti pubblici rivestono un ruolo essenziale per l’economia europea.

Strasburgo, il Parlamento Europeo

Infatti, circa il 18% del prodotto interno lordo dell’UE è destinato all’investimento in beni, servizi e lavori pubblici da parte dei governi e delle amministrazioni pubbliche, tramite il sistema degli appalti. Le regole europee mirano ad assicurare una competitività sana tra tutte le imprese che partecipano all’appalto, specialmente per quelle che provengono da un altro Stato membro. Rendere

le procedure degli appalti pubblici più efficaci è uno degli obiettivi principali proposti dalla Commissione europea. Su questo argomento il commissario Barnier ha dichiarato: “Bisogna prestare un’attenzione particolare ai servizi pubblici come la sanità e l’educazione, per i quali sono necessarie delle disposizioni speciali per assicurare l’accesso a tutti i cittadini”. Nel documento viene

anche specificato che il prezzo più basso non può essere il solo criterio importante nella scelta finale di un appalto. Altri parametri devono essere presi in considerazione: il rispetto dell’ambiente e le regole relative al lavoro. Direttive più chiare anche per i sub-appaltori, infatti, dovranno rispettare le regole imposte alle aziende principali. Questo per evitare che l’impresa vincitrice dell’appalto possa sfruttare un’azienda più piccola (solitamente una PMI) a cui subappalta i lavori. Per semplificare e rendere più facile la partecipazione, inoltre, si è pensato che in futuro tutte le transazioni dovranno essere effettuate via internet. Vi è, infine, allo studio anche la creazione di un “Passaporto degli appalti” che dovrebbe essere assegnato agli enti locali e alle aziende che

dati allarmanti: in europa 325mila decessi all’anno

Prevenzione, screening, ricerca e trattamento, ecco la ricetta Ue per combattere il diabete Il 10% della popolazione europea soffre di diabete e si prevede per il 2030 un aumento fino al 16,6%. Dati allarmanti se si pensa che in Europa sono 325.000 i decessi collegati a questa malattia, ovvero uno ogni due minuti. Euradia (Alliance for European Diabetes Research) ha svolto uno studio presentato nel 2010. Secondo gli esperti in Europa si spendono circa 500 mld di euro l’anno per studiare la malattia, contro gli oltre 50 mld di euro “bruciati” annualmente per trattare il diabete e le sue complicanze. Nella maggior parte degli Stati membri, il diabete rappresenta circa il 10% della spesa per la sanità pubblica e 32 milioni di cittadini europei, tra i 20 e i 79 anni, soffrono di diabete. Cifre incredibili se guardiamo la malattia alivello mondiale, sono 300 milioni le persone nel mondo colpite da diabete, un numero superiore alla somma complessiva delle popolazioni di Ar-

Un test indolore e semplice per conoscere il livello di glicemia

gentina, Australia, Sud Africa, Arabia Saudita e Spagna. Oltre 5 milioni di persone nel mondo sono affette da diabete di tipo 1 (la forma più severa della malattia), 490.000 delle quali sono bambini. In Italia, il tipo 1 colpisce circa 200.000 dei 3,1 milioni di individui che soffrono di diabete. Prevenzione, screening, trattamento e ricerca: il Parlamento chiede di sviluppare una strategia europea per la lotta contro questa malattia. I deputati europei hanno votato una relazione per sviluppare una strategia europea che va in que-

sto senso. Pochi anni fa nasceva Diamap, una road map strategica per la ricerca sul diabete nel vecchio continente, che evidenzia lacune e punti di forza degli studi nel settore. Un quadro completo e aggiornato, finanziato in parte dalla Commissione europea , che favorisce la scoperta di trattamenti migliori. L’iniziativa, finanziata nel quadro del tema ‘Salute’ del Settimo programma quadro (7PQ), analizza lo stato attuale della ricerca sul diabete in Europa per identificarne i punti di forza e le debolezze. Il Parlamen-

to intende lanciare dei programmi nazionali di lotta al diabete, ma anche coordinare e finanziare la ricerca in Europa anche in base ai risultati di questa roadmap. I finanziamenti sono sempre pochi e la ricerca scientifica per il diabete e’ molto costosa. Tra i fattori che contribuiscono all’ incremento di questa malattia ci sono l’ obesita’, gli stili vita sedentari e lo stress. Si calcola che circa l’ 80% de casi di diabete di tipo 2 potrebbero essere evitati adottando una dieta sana e aumentando l’ esercizio fisico. Molti malati di diabete non sanno di esserlo, eppure basterebbe una semplice goccia di sangue prelevata sulla punta del dito indice per scoprirlo ed evitare di incorrere in conseguenze ben più gravi che la malattia porta. Quindi le campagne di sensibilizzazione possono sicuramente essere la strada più veloce ed efficace per allertare il cittadino. Eliona Cela

soddisfano le condizioni per partecipare alle gare di appalto europee, senza dover dimostrare ogni volta di soddisfare tutte le

condizioni. Adesso la palla passa agli eurodeputati che speriamo snelliscano ulteriormente la proposta della Commissione.

commissione europea

Le nuove regole per il sistema bancario ombra La Commissione europea ha allo studio delle riforme della regolamentazione del settore finanziario in generale e di quello bancario, contribuendo così a creare un settore più forte e più solido al servizio dell’economia reale. Nell’ambito di tali riforme è giunto ora il momento di occuparsi delle attività creditizie non bancarie, il cosiddetto “sistema bancario ombra”, che rappresentano un settore in espansione rimasto finora ai margini della regolamentazione e vigilanza europea. All’interno del sistema finanziario, il sistema bancario ombra svolge, in una certa misura, funzioni importanti, ad esempio creando ulteriori fonti di finanziamento e offrendo agli investitori alternative ai depositi bancari. Questo settore però può anche rappresentare, come ha fatto negli ultimi anni, una potenziale minaccia per la stabilità finanziaria di lungo periodo, a causa sia dell’accumulazione di fonti ignote di rischio nel settore finanziario sia delle sue potenziali ricadute sul normale sistema bancario. In risposta agli inviti del G20, nel 2010 a Seoul e nel 2011 a Cannes, il Consiglio per la stabilità

Michel Barnier

finanziaria sta mettendo a punto raccomandazioni sulla supervisione e la regolamentazione di queste entità e attività. Michel Barnier, Commissario per il mercato interno e i servizi, ha dichiarato: “L’Unione europea ha dato prova di leadership a livello mondiale nell’attuazione di riforme ambiziose della regolamentazione finanziaria, in particolare nel settore bancario. Vogliamo assolutamente evitare che le attività ed entità finanziarie eludano le norme vigenti causando l’accumulazione di nuove fonti di rischio nel settore finanziario: dobbiamo quindi comprendere meglio sia l’essenza e le attività effettive del sistema finanziario ombra sia il tipo e il livello di regolamentazione e vigilanza adeguate. Dobbiamo far luce su ogni comparto del sistema finanziario”. Vincenzo Matano


Spettacoli e Cultura

venerdì 23 marzo 2012

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APPUNTAMENTI - All’interno della Banca d’Italia a Bari una mostra fotografica sulla storia dello storico palazzo di Corso Cavour

I vent’anni delle Giornate Fai Nel prossimo fine settimana l’apertura di 670 siti solitamente non accessibili

Il Castello Normanno di Deliceto (Foggia)

di Daniela De Sario Sono venti le candeline su cui le Giornate FAI di Primavera soffiano quest’anno, e non si può non festeggiare un anniversario così importante per il Fondo per l’Ambiente Italiano, la fondazione nazionale senza scopo di lucro che dal 1975 , anno della sua fondazione, si impegna a promuovere e tutelare tutto il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico che caratterizza l’Italia. Perché certo, il nostro è il “Bel Paese”, ma per far sì che resti tale rivestono un ruolo chiave le associazioni come il FAI; grazie, infatti, alle donazioni dei suoi iscritti il Fondo Italiano per l’Ambiente ha riportato alla vita e all’antico splendore moltissime chicche sparse nello stivale e che correvano il rischio di finire in rovina, dimenticate dalle autorità competenti e abbandonate nell’incuria e nel disinteresse totale. Quest’anno, quindi, in occasione della XX Gior-

nata di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo saranno aperti in tutta Italia ben 670 beni ai quali il pubblico regolarmente non può avere accesso, 40 delle quali in Puglia; lo spi-

rito della manifestazione, della quale sono testimonial personaggi noti quali Corrado Augias e il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo e che peraltro è sostenuta da aziende di rilevanza mondiale come la Ferrero, sembra cogliere in pieno quanto disposto dall’art. 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Nella provincia di Bari in occasione della giornata FAI sarà possibile visitare l’imponente palazzo della Banca d’Italia situato in Corso Cavour, un luogo che dall’esterno certamente tutti i baresi

conoscono, ma di solito inaccessibile e protetto dai carabinieri: al suo interno sarà allestita una mostra fotografica che ripercorre la storia della Banca fin da prima della sua costruzione (è quasi irriconoscibile, difatti, l’assetto di corso Cavour che emerge in uno scatto prima che venisse eretto lo storico palazzo a quattro piani), passando per la sua inaugurazione nel 1932 e mostrando poi tutti i cambiamenti attraverso i quali è passato il sistema bancario, e per certi versi tutti noi. Ricostruire la storia della sede barese della Banca d’Italia non è stato semplice, a quanto dice la capo delegazione FAI di Bari, in quanto molti aspetti erano poco documentati e soprattutto avvolti nel mistero: è questo il caso

Il palazzo della Banca d’Italia a Bari

di un busto realizzato dall’artista Vittorio Saltelli rappresentante Vittorio Emanuele III (è stato accertato solo pochi anni fa) il quale è stato lungamente nascosto all’interno di uno dei caveau della Banca senza che se ne conoscesse l’identità.

i siti in puglia - come scoprirli e visitarli

Tra ulivi secolari e castelli ecco la ricchezza della Puglia In occasione della XX Giornata FAI in Puglia sarà possibile visitare un gran numero di siti, con ingresso a contributo libero e che possono essere raggiunti con l’ausilio delle indicazioni reperibili sull’apposita applicazione per smartphone (disponibile gratuitamente sia per Iphone che per Android), un ottimo esempio di come tecnologia e cultura possano andare davvero a braccetto. Da non perdere, in provincia di Foggia, è il Castello Normanno Sve-

vo di Deliceto, fratello minore del ben più noto Castello di Bari, per poi immergersi nel piccolo centro storico della cittadina. Ancora, il FAI ha aperto le porte della For-

tezza Svevo-angioina di Lucera (FG), resto dello storico Palatium dell’imperatore Federico II. Oltre a poter accedere alla sede leccese della Banca d’Italia, a Lecce

e dintorni gli interessati potranno conoscere la scuola Agraria Presta Columella: questa ha un passato da convento dei Cappuccini, del quale sono tutt’oggi visibili il chiostro, la cappella di età barocca e alcune celle dei frati. Per concludere, Taranto e provincia offrono la possibilità di rivivere la favola di Fedro (quella in cui Atena pianta il primo ulivo nell’Acropoli) passeggiando appunto tra gli ulivi secolari nell’agro di Castellaneta, non lontano da dove sono stati rinvenuti i resti di villaggi risalenti all’età del Bronzo. D.D.S.

L’Isola che (non) c’è Questa sera alle ore 20:30 - La città oggi: l’isola che (non) c’è una ballata di sensi e desideri per Bari. Al Circolo Vassallo, via Clinia 4A - Bari.

24 marzo, 20:30

June mond’a la lune a Bari Sabato Sera, al Teatro Casa di Pulcinella, alle ore 20:30, la compagnia teatrale Amici del Sipario torna in scena con l’opera in vernacolo barese June mond’a la lune di Emanuele Battista.

24 marzo, 22

bari

A Santa Croce Banegas omaggia Astor Piazzolla Domani sera alle ore 20.30 a Bari, presso la chiesa di Santa Croce, è in programma il secondo appuntamento del XVII Festival Organistico Internazionale di Bari. Alla consolle si esibirà Cristina Garcìa Banegas, organista uruguaiana dalla lunga carriera internazionale. Il programma, intitolato “Piazzolla incontra Bach” nel 90° della nascita di Astor Piazzolla, è sostenuto dal Ministero della Cultura dell’Uruguay. Cristina Garcia Banegas è professore e direttore del dipartimento di organo presso l’University Music School

23 marzo, 20:30

dell’Uruguay. Dirige l’Ensemble Vocale-Strumentale De Profundis, da lei stesso fondato. Allieva di Renee Bonnet and Renee Pietrafesa a Montevideo, di Lionel Rogg al Conservatorio di Ginevra, dove ha ottenuto il Premier Prix de Virtuosité e di Marie-Claire Alain a Parigi, dove ha ottenuto il Premier Prix d’Excellence avec Félicitations du Jury, è concertista nota in tutto il mondo. Ha al suo attivo innumerevoli registrazioni discografiche da solista e con l’Ensemble De Profundis, con il quale ha eseguito il grande repertorio vocale-strumen-

tale: dalla Messa in si minore all’Oratorio di Natale di Bach, dal Vespro della Beata Vergine di Monteverdi al Requiem di Mozart, dalle Litanie alla Vergine Maria di Szymanowski al Budavari Te Deum di Kodaly. Oltre ai frequenti riconoscimenti ottenuti dalla critica internazionale, nel 2007 Cristina ha ottenuto in Uruguay il premio “Woman of the Year” e il premio “ALAS” (“Wings”) per la sua attività corale. Ultimamente ha realizzato quattro nuovi cd, due dei quali legati al progetto di registrazione dell’opera omnia bachiana, uno dedicato alla musica tedesca post-romantica e del Sud America e l’ultimo, registrato presso la chiesa di San Tommaso a Strasburgo, dedicato ad Astor Piazzolla e Bach.

Grignani al Public Jubilee Sabato sera al Public Jubilee di Corato (Bari) è atteso il concerto del cantautore italiano Gianluca Grignani.

25 marzo, 18:30

Improvinando al Tatì di Bari

Cristina Garcìa Banegas

Domenica pomeriggio, a partire dalle 18:30 al Tatì di Bari, in via Albanese 41, si terrà “Improvinando”. Info 080.321.98.80.


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Cinema

venerdì 23 marzo 2012

BITF&ST - La grande “personale” nel decennale di Carmelo Bene

I sette giorni di Festival barese di Isabella Battista Tutto pronto per la terza edizione del Bif&st – Bari International Film Festival, la cui inaugurazione ufficiale avverrà domani sera al Teatro Petruzzelli con la presentazione in anteprima assoluta italiana del film di Daniele Vicari Diaz. Non pulire questo sangue, con Elio Germano, Clau-

dio Santamaria, Rolando Ravello, Renato Scarpa, nell’ambito delle Anteprime internazionali. Il Festival, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica italiana, si svolgerà da domani a sabato 31 marzo, con diverse tipologie di manifestazioni; oltre alle già citate Anteprime internazionali, durante la prossima settimana,

verranno premiate con il Premio Federico Fellini 8½ per l’eccellenza artistica alcune personalità di spicco del panorama cinematografico internazionale, tra cui Liliana Cavani, Max von Sydow e Virna Lisi. Una giuria del pubblico, composta da 50 spettatori e presieduta dal prof. Stefano Bronzini, docente di letteratura

da non perdere

26/03 UN RITRATTO DI ETTORE SCOLA di Davide Barletti, Lorenzo Conte, MULTICINEMA GALLERIA 24/03 - 31/03 IL BIF&ST PER IMMAGINI (2009-2011) EX PALAZZO DELLE POSTE, Mostra fotografica di Gianni Cataldi e Pasquale Susca. ore 10.00-19.00 30/03 PER IL CINEMA ITALIANO- LA PRODUZIONE E I NETWORKS Bari Camera di Commercio - sala convegni 25/03 CINEMA&STORIA. Come ricostruire la storia con le immagini dell’Archivio Luce Bari Multicinema Galleria

inglese all’Università di Bari, attribuirà il 31 marzo al Teatro Petruzzelli il Premio Bif&st del pubblico al miglior film in concorso in questa sezione, mentre una giuria del pubblico, composta da 30 spettatori e presieduta da Maurizio Nichetti, attribuirà al Teatro Petruzzelli il 27 marzo il Premio Michelangelo Antonioni per il miglior regista di film di cortometraggio prescelto fra quelli realizzati da gennaio 2011 a febbraio 2012. Saranno inoltre premiati i Lungometraggi, le Opere Prime e i Documentari, con una giuria del pubblico, composta da 30 spettatori e presieduta da Gianni Minà, che attribuirà il 29 marzo al Teatro Petruzzelli il Premio Vittorio De Seta per il miglior regista di film documentario. Ma il Bif&st non è solo fatto di premiazioni. Durante la settimana infatti verranno presentati 12 documentari che focalizzano la loro attenzione su autori, attori, protagonisti del nostro cinema: una riflessione sul cinema con immagini del cinema, mentre ogni mattina alle 11, nella Sala 1 del Galleria, ci saranno delle lezioni di cinema subito dopo la proiezione di un film. Nel decennale della scomparsa di Carme-

lo Bene, celebre regista, drammaturgo e attore teatrale, cinematografico e televisivo sarà inoltre dedicata la più vasta “personale” finora mai realizzata. Oltre ai suoi film verranno presentati al Multicinema Galleria moltissimi altri materiali – per una durata complessiva di circa 50 ore – legati alla sua intensissima attività svolta in teatro e in televisione. Una serie di incontri quotidiani su diversi aspetti dell’arte di Carmelo Bene ripercorrerà la carriera di questo straordinario quanto controverso protagonista dello spettacolo e della cul-

tura italiana attraverso sei appuntamenti quotidiani presso l’ex Palazzo delle Poste. Infine nello spazio di Sala Murat è stata dedicata una mostra di oltre 100 disegni di Ettore Scola, presidente del Festival, presentati con un poster che riporta un’opera grafica appositamente realizzata da Scola per il festival EuropaCinema diretto da Laudadio, direttore artistico del Bif&st. La mostra I disegni di Ettore Scola è stata aperta nella Sala Murat il 10 marzo e vi resterà fino al 31 marzo, visitabile tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19.


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