Puglia d'oggi n.7

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 24 febbraio 2012 • anno III n. 7 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

VERSO IL POLO DELLA NAZIONE

FONDAZIONE PETRUZZELLI

Celebrato il congresso regionale dell’Udc, adesso tocca a Fli

Da Roma arriva il commissario del ministro Ornaghi

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L’ELZEVIRO

Lorusso, ma che ci fai lì?

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Fortunata Dell’Orzo Si era eclissato, per un po’. Ai tempi della prima giunta Emiliano, aveva fatto la sua porca figura “innovativa” fra neo assessori e vecchie salme di impiegati comunali, con le sue tecniche respiratorie, i suoi mantra motivazionali e via dicendo. Poi, giustamente, ecco giungere l’oblio. Ricomparve alla seconda tornata per Palazzo di Città come la macchina organizzativa della campagna elettorale, spesso in rotta di collisione con i giovani di Labbari. Poi cala il silenzio. Se le rondini segnalano l’arrivo della primavera, Lorusso annuncia una prossima avventura elettorale di Emiliano. E’ la sua periodica missione: due volte sindaco, ora c’è la Regione. Poi? E chi lo sa, Cristo è grande e Lorusso è uno che lo sa meglio di altri. Ora le sue cure vanno a “Emiliano per la Puglia”, la lista civica del presidente del Pd, che però fa gli accordi in totale autonomia, come se il Pd non esistesse o non fosse il suo partito. Per Lorusso questa sono quisquilie. Lui, da bravo fisioterapista della politica “partecipata”, è lì che allena, motiva, ricarica, spinge e incoraggia. E poco importa se in principio era il Centrosinistra e oggi è Centro, quasi Centrodestra. A Roberto interessa “stare in mezzo”.

www.pugliadoggi.it

IL MOMENTO DELL’ITALIA - Sul tavolo del Governo non solo lavoro e liberalizzazioni

La tante riforme da cui ripartiremo

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L’EDITORIALE

Il futuro dei ventenni e le riforme di Gianmario Mariniello

Non soltanto la legge elettorale. O la riforma del mercato del lavoro, o della giustizia. E nemmeno solo le liberalizzazioni. L’Italia ha bisogno di tutto questo e di molto altro. Per recuperare il tempo perso, per superare il momento di crisi, per riappropriarsi di quella credibilità a livello internazionale che negli ultimi anni è scesa a livelli preoccupanti. Per questo il Governo presieduto da Mario Monti è costantemente al lavoro. Riforme difficili da digerire, per alcuni indigeste, ma indispensabili. Ma non può bastare. Le riforme devono andare di pari passo con lo sviluppo. Non parliamo solo di licenziamenti e turnover, ma anche della necessità di creare nuovo lavoro serio e stabile. a pag 3

La lettera dei ventenni sul Corriere della Sera è condivisibile dalla A alla Z. La nostra generazione, già figlia della recessione, dovrà anche vivere al di sotto delle proprie possibilità, perchè sarà impegnata a pagare debiti fatti dalle precedenti generazioni, specialmente quella dei figli del boom economico. Siamo pronti a pagare i debiti fatti dai nostri padri, ma chiediamo al governo di fare le riforme necessarie per superare dualismo nel mercato del lavoro e vincere le sfide del futuro. Noi giovani siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Il governo faccia la sua parte. E lo faccia presto. Senza cedere a diktat di sindacati, che non rappresentano i giovani e soprattutto i lavoratori di domani.

BARI - IL TERZO POLO PRESENTA LE SUE IDEE ALL’HOTEL EXCELSIOR

La conferenza programmatica FOGGIA

Pdl, slitta il congresso

il corsivo

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CERIGNOLA - EMERGENZA SICUREZZA

Aggredito il Sindaco

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BITONTO - LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DEL CONSIGLIO

Il Pdl si manda a casa

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Si stanno celebrando in quasi tutta Italia i congressi del Popolo delle Libertà: viste le numerose controversie legate al tesseramento, Alfano ha insediato un organismo tecnico di consulenza, presieduto da Cirino Pomicino e composto da esperti che si sono occupati dei congressi della Democrazia Cristiana di Napoli negli anni Ottanta. È stato anche deciso che, per comodità logistica, le Commissioni congressuali di Garanzia si riuniscano presso gli uffici delle locali Procure della Repubblica.

di Enrico Ciccarelli


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In primo piano

venerdì 24 febbraio 2012

LA POLITICA - Vendola si meraviglia di Monti. Ma non è chiara l’alternativa “di sinistra” alla crisi dell’Occidente

Nichi e le due destre Liberalismo, iniziativa privata e coesione territoriale sono i valori fondamentali di questo Governo tecnico di Enrico Ciccarelli Nichi Vendola ha scoperto che Mario Monti e il suo Governo sono “di destra”, e lo dice con toni sorpresi che abbiamo trovato a nostra volta sorprendenti. Detto che un governo “di salvezza nazionale” non ha molte possibilità di essere di sinistra, perché chiama in causa termini, valori e dinamiche che sono diversi dall’idea di società che, da Marx in poi, caratterizza lo schieramento progressista, a noi sembra evidente che il professor Monti è uno dei più illustri rappresentanti di una cultura politica ed economica fondata sui valori del liberalismo, dell’iniziativa privata, del mercato e dell’impresa. Ma anche su quelli della solidarietà e della coesione territoriale, sociale e generazionale. Dal nostro pun-

Nichi Vendola, Presidente della Giunta Regionale pugliese

to di vista è il rappresentante della destra migliore, quella che non si fa sedurre dalle sirene securitarie, che si tiene alla larga dalle facili demagogie, che sa farsi carico del futuro: insomma, la destra che cerca di salvare il capitalismo dai suoi vizi congeniti e dalle sue cicliche ubriacature.

Che sa come l’economia di mercato, pur essendo quella che ha garantito la maggiore prosperità e il maggior benessere conosciuto dal genere umano, non è un moloch a cui sacrificare ogni cosa, ma uno strumento potente che si deve avere la forza e il coraggio di governare. È

il canone rai e le polemiche

Dietro front della Rai, il canone non va pagato per tablet e pc Alla fine sembra che il canone della Rai non verrà chiesto anche ai possessori di smartphone e tablet. “Far pagare il canone alle aziende e ai liberi professionisti, solo perché possiedono computer, tablet e smartphone con connessione a internet rappresenta una penaliz-

zazione incomprensibile del sistema produttivo italiano”. Lo afferma in una nota il deputato di Futuro e Libertà, Enzo Raisi. “Più che cercare di far cassa con queste iniziative insensate, andando a colpire chi sta facendo fronte a questa drammatica crisi economica – sottolinea Raisi - bisognerebbe pen-

sare a forme più intelligenti per recuperare le risorse: ad esempio alzando il tetto alla raccolta pubblicitaria o, ancora meglio, privatizzando la Rai. Al contempo, sarebbe necessario un più rigido controllo sui costi di Viale Mazzini, che, in alcuni casi sono totalmente avvolti dal mistero”.

un’impostazione che può essere o meno condivisa, che legittimamente il presidente della Regione Puglia considera estranea al proprio campo e al proprio orizzonte valoriale. Il problema è che non è chiara l’alternativa proposta: non si intravede cioè quale sarebbe la risposta “di sinistra” alla crisi dell’Occidente, a quella che Federico Rampini chiama “la Grande Contrazione”. A prevalere, nei discorsi di Vendola, di Fassina, di Susanna Camuso sono le preoccupazioni difensive, il comprensibile desiderio di tutelare quel che resta del welfare, qualche idea interessante come il pagamento in titoli di Stato per la quota di retribuzione o di pensione eccedente il livello dell’agio. Il resto è terzomondismo di risulta, intollerante delirio grillesco, travaglismo forcaiolo e autoritario. Sono circa trent’anni, caro presidente Vendola, dall’avvento di Ronald Reagan in poi, che la sinistra si è rassegnata a farsi organizzare dalla destra, quando per quasi un secolo è stato l’esatto contrario. E invece servirebbe davvero, anche a noi, un contraltare preciso, una risposta competitiva al dominio assoluto delle idee prevalenti. Ma lei che ha letto Gramsci sa già che non si recupera un’egemonia perduta a colpi di proclami. Tanto meno con piccole astuzie tattiche di coalizione.

l’intervento di chiara moroni

Riforma del lavoro e pari opportunità “Le parole del presidente Monti vanno condivise in pieno perché il rilancio della nostra economia parte proprio dall’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Servono più opportunità e, soprattutto, è necessario introdurre nel

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella *** Direttore Fabrizio Tatarella *** Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

nostro sistema un grande piano di conciliazione che consenta alle lavoratrici di dedicarsi alla famiglia e contemporaneamente al lavoro, evitando di obbligarle ad una scelta”. Lo dichiara il deputato e coordinatrice nazionale delle

donne di Futuro e Libertà, Chiara Moroni, che aggiunge: “Inoltre, è necessario supere anche attraverso la riforma del lavoro che l’esecutivo sta mettendo a punto, tutte quelle discriminazioni che oggi le donne sono costrette a subire: licenziamento in bianco, retribuzioni più basse rispetto ai colleghi uomini ed esclusione dai ruoli apicali”.

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il commento

Il paradosso Urru

Rossella Urru, la cooperante italiana rapita

di Enrico Ciccarelli Sull’onda dell’uscita sanremese della brava Geppy Cucciari, si stanno moltiplicando sui social network gli appelli per la liberazione di Rossella Urru, la giovane cooperante italiana rapita in Marocco da un gruppo fondamentalista. Causa lodevole e appelli sacrosanti, che però noi temiamo siano non solo inutili, ma anche tragicamente controproducenti. Diversi Italiani sono stati sequestrati negli ultimi anni in diverse aree calde del pianeta; il lavoro del nostro Governo e dei nostri servizi segreti ha permesso di salvarli quasi tutti, normalmente attraverso il pagamento di un riscatto. Anche se i protagonisti non sono private famiglie e delinquenti comuni, infatti, le modalità di queste vicende non sono diverse da quelle dei rapimenti dell’Anonima Sequestri: un atto brutale che apre una lunga e complessa trattativa, nella quale uno dei primi comandamenti degli interessati alla liberazione è la “svalutazione dell’ostaggio”, perché ovviamente la richiesta dei sequestratori sarà tanto più alta quanto più saranno consape-

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voli dell’importanza del sequestrato. Intendiamoci, non è questione di spilorceria: nessuno può mettere a confronto un bene supremo come la vita umana, o anche solo il sacrosanto dovere di restituire ai suoi affetti questa coraggiosa ragazza che non ha trent’anni, con un pugno di euro. Il problema è che questi soldi non servono al privato benessere dei rapitori, nel qual caso potremmo limitarci ad augurare loro di spenderli in medicine; servono ad acquistare armi, esplosivi ed altri strumenti di terrore. È quindi sotto ogni aspetto preferibile un partecipe silenzio; il problema è che la società dell’immagine, convinta com’è che il dono supremo sia la “visibilità”, e che una cosa è importante solo se se ne parla, non è in grado di comprendere che ci sono cose che sono importanti proprio perché se ne tace. Il “paradosso Urru” sta in questo, ed è reso diabolicamente insidioso dal fatto che, per proclamare la nostra idea che sia meglio tacerne, siamo costretti a parlarne. Perché anche le ragioni del silenzio hanno bisogno di parole.

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In primo piano

venerdì 24 febbraio 2012

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POLITICA - Intanto i partiti proseguono un difficile dialogo per trovare una base comune sulla nuova legge elettorale

La riforma indispensabile Il fronte caldo è quello del lavoro, con la Fornero pronta ad andare avanti anche senza i partiti

Il Ministro Fornero

di Roberto Mastrangelo Mentre i partiti sono impegnati a trovare (se mai ci riusciranno) una bozza comune e condivisa per una riforma della legge elettorale che possa restituire ai cittadini la centralità della vita politica italiana, il Governo è impegnato sul fronte della riforma del mercato del lavoro.

Intanto è sempre più versi” per quanto riguarda caldo il fronte della rifor- la riforma del mercato del ma del lavoro, al centro lavoro. del nuovo incontro, in “Non ci sono aut aut e programma al ministero credo che anche il Partito del Welfare, tra governo e democratico sarà dispoparti sociali. sto ad appoggiare una Sul tavolo in particola- buona riforma. Questo mi aspetto e per re la spinosa questo sto questione del La replica l a v o ra n d o”, riordino dei del Ministro: ha precisato contratti flesNon ci sono il ministro sibili. Sul conaut aut e rispondendo fronto pesa il rilancio fatto credo che anche il Partito di fatto a Pier da ministro Democratico sarà dispo- Luigi Bersani Fornero: si nibile ad appoggiare una che nei giorandrà avanti buona riforma. Questo ni scorsi aveva avvertito con le riforme mi aspetto e l’esecutivo anche senza a questo sto a non dare il consenso lavorando per scontato dei partiti, ha un sì del Pd detto il minisull’articolo stro intervenendo in videoconferenza 18. Lo stesso Bersani ha a un convegno a Monteci- poi replicato al ministro: “Dice bene il ministro Fortorio. Fornero ha precisato di nero: il Partito democratiaver “incontrato diverse co appoggerà una buona volte esponenti del Pd” e riforma. Naturalmente la di aver discusso sulle “li- valuteremo confrontannee lungo le quali il gover- dola con le nostre propono sente il dovere di muo- ste. Quel che ci vuole è un

La sede del Ministero del Lavoro

buon accordo perché i mesi difficili che abbiamo davanti devono essere affrontati con il cambiamento, con l’innovazione e con la coesione sociale”. Intanto sono emerse crepe sul versante imprenditoriale: Rete imprese Italia ha fatto sapere che sulla riforma del mercato del lavoro proporrà una posizione autonoma. Il confronto è acceso anche all’interno di Confindustria: a proposito dell’articolo 18, il candidato alla presidenza Alberto Bombassei ha bollato come un “passo falso” il severo monto rivolto dalla leader in carica, Emma Marcegaglia, ai sindacati. Il direttivo di Confindustria ha comunque espresso sostegno unitario alla linea di Marcegaglia. La situazione è complicata. Da un lato c’è la necessità di superare le vecchie barriere, non soltanto quelle poste dall’articolo 18, dall’altra di trovare nuovi equilibri in entrata ed in uscita per favorire una turnazione del lavoro che, oggi come oggi, rappresenta uno dei pochi punti fermi di questo mercato. Ma bisogna anche lavorare per aumentare l’offerta complessiva di lavoro. Una turnazione senza offerta non ha senso. Allora si che si potrebbe davvero dare l’addio all’idea del posto fisso. Ma non per un licenziamento che, oggi come oggi, è assolutamente drammatico, ma per un ricambio fisiologico e naturale.

le tensioni tra italia ed india

Si lavora per portare in Italia i due Marò

I due militari italiani fermati dalle autorità indiane

Fermo prolungato di altri sette giorni per i due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani. Lo hanno confermato nella giornata di ieri fonti ufficiali della Farnesina, spiegando che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, non dovranno andare in carcere. Intanto ieri mattina il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, arrivato mercoledì sera a Kochi da Nuova Delhi, aveva riferito che i due erano stati “portati in tribunale, accompagnati dagli avvocati e dal console italiano”, per l’udienza preliminare. “Desidero rassicurare le famiglie e la collettività che il governo è impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto per consentire ai due fucilieri di Marina di sentire la vicinanza e di fruire della solidarietà concreta’’ volta a raggiungere l’obiettivo “che perseguiamo’’, ha detto

dal canto suo il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo alla cerimonia d’apertura dell’anno accademico della Scuola ufficiali dei carabinieri. Anche per il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che ha espresso solidarietà alle famiglie dei pescatori indiani morti nei giorni scorsi, “è il momento di misurare i toni per perseguire il risultato’’ della liberazione dei due militari italiani. “Vogliamo riportare i nostri militari a casa, dalle loro famiglie, il più presto possibile’’ ha assicurato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, durante un’audizione alla Commissione Esteri di Camera e Senato. Ci sono “il massimo impegno e ogni possibile sforzo’’ perché ‘’l’obiettivo prioritario è riportare questi due militari alle loro famiglie. C’è un’azione costante su tutti i canali disponibili, sul piano informale e ufficiale’’, ha aggiunto.

l’italia condannata dalla corte europea per i diritti umani

Respingimenti, l’Italia deve pagare e risarcire La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per i respingimenti verso la Libia, precisando che “riportando gli immigrati in Libia senza esaminare i loro casi li ha esposti al rischio di maltrattamenti ed è equivalso ad una espulsione collettiva”. La Corte ha quindi accolto il ricorso di 11 somali e 13 eritrei che erano stati respinti nel 2009. Stando a quanto si legge nel comunicato stampa della Corte, la “Grand Chamber” ha

convenuto all’unanimità che vi sono state “due violazioni dell’articolo 3” della Convenzione europea per i diritti dell’uomo “che proibisce trattamenti inumani e degradanti. Inoltre è stata riscontrata una “violazione dell’articolo 4 del protocollo 4” che si riferisce al divieto delle esplusioni collettive. I 17 giudici della Corte di Strasburgo hanno inoltre stabilito che, per le violazioni indicate, l’Italia dovrà pagare a ciascuno dei 24 migranti che

hanno presentato ricorso, un risarcimento di 15mila euro più le spese legali. Hirsi Jamaa e gli altri 23 migranti che hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti

dell’uomo, facevano parte di un gruppo di 200 persone che nel 2009 erano partite dalla Libia a bordo di tre imbarcazioni. Intercettati dalla Guardia Costiera italiana il 6 maggio nell’area di responsabilità di Malta erano stati poi trasferiti su navi militari italiane e riportati a Tripoli dove furono consegnati alle autorità dell’allora regime di Muammar Gheddafi. “I ricorrenti hanno detto che durante il viaggio le autorità italiane non hanno detto loro dove stavano andando né controllato le loro identità”, afferma ancora la Corte che ricorda come l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il 7 maggio disse che il respin-

gimento era “in accordo con gli accordi bilaterali con la Libia entrati in vigore il 4 febbraio 2009”. Accordi, sottolinea ancora la nota, che sono stati sospesi il 26 febbraio 2011 dopo lo scoppio della rivoluzione in Libia (ma che ai tempi dei fatti erano in vigore n.d.r.). “In base alle informazioni fornite alla Corte dai legali dei ricorrenti - conclude il comunicato della Corte - due di loro sono morti in circostanze non note, mentre tra giugno e ottobre 2009 ad altri 14 è stato concesso lo status di rifugiato dall’ufficio dell’Alto commissariato per i rifiugiati (Unhcr) di Tripoli”.


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Regione

venerdì 24 febbraio 2012

L’INCHIESTA SULLE UNIVERSITA’ - La decisione del Ministro avrà ripercussioni gravissime sull’intero sistema-Puglia

Senza risorse economiche non c’è ricerca e qualità di Luigi De Filippis Si assiste al ribaltamento, per via tecnica, di principi cardine della nostra civiltà giuridica, in particolare del principio di uguaglianza sancito solennemente dalla nostra Carta Costituzionale. Questo chiama in causa tutti, non solo i ricercatori e non solo gli universitari. Questa decisione del Ministro, avrà certamente ripercussioni gravissime per l’intero sistema universitario e produttivo pugliese. Una volta cancellata ogni prospettiva di carriera, i ricercatori non saranno, infatti, più motivati a offrire il loro decisivo contributo alla didattica (che oggi raggiunge il 40% dell’offerta complessiva). Senza risorse umane ed economiche, le Università pugliesi sono

condannate alla marginalità, relegate al mero ruolo didattico ed incapaci di produrre ricerca scientifica di qualità a beneficio del territorio. E per questo è necessario avere la forza di invitare alla mobilitazione studenti, professori, forze politiche e sociali interessate a custodire un’idea di civiltà. Se non si genera subito una mobilitazione di forte impatto che faccia recedere il Ministro dai suoi orientamenti, l’investimento della nazione in questa leva di professori di II fascia sarà violentato da profonde iniquità e dalla perdita di preziose risorse, sia per i singoli ricercatori che per le strutture presso le quali essi operano. Ovviamente non si sono fatte attendere le reazioni del mondo acca-

sicurezza sul lavoro

La legge popolare al vaglio della Giunta

La proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per la sicurezza, la qualità e il benessere sul lavoro” sarà “girata” agli assessorati competenti (sanità e lavoro) che dovranno valutare il parere espresso dall’Ufficio legislativo del Consiglio regionale sul provvedimento e verificare la copertura finanziaria. E’ questa la conclusione a cui è arrivata la VI commissione, presieduta da Francesco Ognissanti, che ha visto anche la partecipazione dell’assessore Elena Gentile. Il parere espresso dall’Ufficio legislativo dà il via libera al provvedimento a condizione di stralciare l’articolo 14 relativo alle molestie negli ambienti di lavoro. I due assessorati interessati entreranno anche nel merito del-

la proposta, valutando l’eventualità di ulteriori integrazioni, fermo restando che si tratta di una materia che non rientra tra quelle di competenza concorrente. A questo riguardo l’assessore Gentile ha ventilato la possibilità di introdurre una qualche forma di tutela nell’ambito anche della “Sicurezza nei campi”, con particolare riferimento ai lavororatori extracomunitari che spesso trovano la morte nei vasconi di acqua piovana che utilizzano per potersi lavare. Gli assessorati valuteranno anche con l’Avvocatura regionale se le eventuali modifiche potranno essere introdotte direttamente dalla Regione o dovranno esserle dai presentatori della proposta di legge di iniziativa popolare.

demico e del mondo po- prevalenza ricercatori, i politici locali e le rapprelitico. In particolare, lo scor- sentanze sindacali e stuso lunedì 23 gennaio è dentesche. L’assemblea ha evidenstata convocata l’assemziato la conblea delle sapevolezza due comunità La situazio- che la situauniversitane attuale zione attuarie baresi dal richiede uno le richieda RI.UNI.BA sforzo uni- uno sforzo (Movimento di delle Ricerca- tario di tutta la classe unitario trici e dei Ri- dirigente pugliese per tutta la clasdirigencercatori delle difendere le prerogative se Università di di sviluppo del territorio. te pugliese (accademia, Bari) per di- Ma servono scutere delle risposte dal forze politiconseguenze Governo che, sociali sugli atenei e sindacali, “non virtuosi” sistema proa causa delle duttivo, istimodalità di ripartizione tuzioni) per difendere le del finanziamento per il prerogative di sviluppo Piano Straordinario per il del territorio; i presenti reclutamento di professo- hanno convenuto sull’ilri associati. legittima interpretazione Hanno preso parte da parte del Ministro di all’assemblea i due Ret- un piano straordinario tori, il corpo docente, in (che deve rivestire ne-

L’Ateneo di Bari

cessariamente i caratteri della eccezionalità) in un piano di finanziamento ordinario alle università, sull’utilizzo strumentale del parametro del 90%, sull’illegittimo cambio di destinazione d’uso dei fondi, previsti dalla Legge 240/2010, sul danno che l’applicazione del DM n.393/2011 del 15/12/2011 avrebbe sul sistema universitario e

conseguentemente sul sistema economico-produttivo pugliese, sulla consapevolezza che reclutamento e progressione all’interno del sistema universitario italiano debbano trovare una adeguata soluzione, sulla grave minaccia rappresentata dall’ipotesi di abolizione del valore legale del titolo di studio. [3 - continua]

lo scacchiere politico regionale in continuo movimento

Pelillo non correrà per Taranto Fitto strizza l’occhio a Ferrarese “Inutile pensare alle mie compensazioni. La rinuncia alle primarie non comporta royalties”: Michele Pelillo non correrà per la nomination a sindaco di Taranto ma questo non farà di lui un Cincinnato. Vendola aveva rassicurato che “a Taranto la situazione è in via di ricomposizione”, nel frattempo l’assessore regionale al Bilancio mette in chiaro qualcosa, specie con il Sindaco uscente Stefàno e il segretario regionale del Pd che lo aveva ammonito: “È finita l’epoca dell’uomo solo al comando”. Pelillo ha ricordando che nel capoluogo ionico il Partito Democratico “per la stragrande mag-

gioranza” fa capo a lui e che a Stefàno ora starà anche motivare quella parte del Pd che avrebbe voluto competere nell’agone delle primarie. Ma queste sono congetture. Tra i fatti, invece, c’è che l’avvocato tarantino respinge i rumours che lo darebbero come vicepresidente della Giunta Vendola, qualora la corsa di Loredana Capone a Palazzo Carafa a Lecce dovesse rivelarsi vincente. In compenso non nega di essere interessato a Palazzo Madama. Come Florido, peraltro. “Esperienza naturale per chi ha passato tredici anni in Regione”, fa sapere Pelillo. E se il sistema elettorale non dovesse

cambiare i democratici opterebbero per le primarie e la nomination si deciderà nelle urne. Nella corsa al piano più alto di Lungomare Nazario Sauro, il centro destra, dal canto suo, potrebbe anche provare a giocare d’anticipo sul fronte dei moderati. Michele Emiliano corteggia, ricambiato, il Terzo Polo? Raffaele Fitto, sempre secondo voci, s’intende, potrebbe anche pensare di contrapporgli nientemeno che Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi e pezzo da novanta di quel Terzo Polo che a Lecce, nel frattempo, è tutto fuorchè compatto, con l’Udc sempre più vicino al centrosinistra e Fli che guarda all’uscente Paolo Perrone, solo, però, a patto che l’imprimatur delle primarie sia netto e blindato. Antonio Bucci

sanita’ Oltre un mese fa l’ex assessore Fiore annunciò che il Governo regionale aveva deciso di procedere alla sostituzione del personale sanitario seguendo il metodo delle deroghe al blocco del turn over, come previsto dalle leggi regionali 12 del 2010 e 22 del 2011. Ad oggi nulla di tutto ciò sia stato fatto, tanto che anche i Sindacati chiedono che si proceda subito. Lo denuncia in una nota il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. “Da circa un anno e mezzo, ossia da quando è partita l’attuazione del Piano di Rientro, chiediamo al Governo Regionale di attivare, d’intesa coi Sindacati, le procedure di mobilità interna e di coprire le ulteriori carenze di personale

Assunzioni in deroga, che cosa fa il Governo regionale? procedendo alle assunzioni in deroga al blocco del turn over, come previsto dalle Leggi Regionali. Peraltro nei mesi scorsi il Governo regionale aveva annunciato di aver avuto il via libera del Governo nazionale. Chiediamo quindi di sapere cosa stia accadendo. Perché se oggi i Sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) denunciano che nulla ancora si è mosso, vuol dire che il Governo Regionale non ha neanche attivato la auspicata cabina di regia con i rappresentanti dei lavoratori, per fare il punto sulla situazione del personale in tutte

le Asl e in tutti gli ospedali della Puglia, né ci risulta che siano state rideterminate le dotazioni organiche delle Asl, delle Aziende Ospedaliere e degli IRCCS pubblici, così come previsto dalla Legge Regionale 22/2011. Chiediamo al nuovo assessore un segnale chiaro in tal senso e l’immediata attivazione di tutte le procedure consentite dalle Leggi Regionali e dagli accordi col Governo nazionale, per coprire quanto prima i posti vacanti. Perché – conclude Palese – chi continua a pagare questi ritardi e questi disservizi, sono i cittadini”.


Regione

venerdì 24 febbraio 2012

LA PROPOSTA - Limitare gli scarichi industriali e le emissioni inquinanti

dipendenti regionali

Il declassamento e la legge ad hoc di Andrea Dammacco I 561 dipendenti della Regione Puglia in odor di declassamento possono stare tranquilli. A salvarli è stata una leggina inserita nel decreto milleproroghe emanato dal Senato per passare alla Camera in terza lettura. L’emendamento, a firma dei tre senatori del Pdl Azzollini, Tancredi e Mazzaracchio, ha protetto i dipendenti regionali pugliesi destinati ad essere declassati per effetto della sentenza della Corte costituzionale che, di fatto, nel 2010 aveva annullato il concorso del ‘99 con il quale i lavoratori avevano conquistato il ruolo di dirigente poiché, a detta della Corte Costituzionale, i concorsi del ‘98 e del ‘99 erano stati banditi per soli interni escludendo la possibilità di partecipazione agli esterni, come prevede la legge. La leggina inserita invece nel milleproroghe sembra confezionata ad hoc per i dipendenti pugliesi, i quali risultano, adesso, esclusi dalla norma approvata durante il governo Berlusconi che dichiarava nulle quelle assunzioni o promozioni bocciate dai giudici costituzionali. Senza questa disposizione, inserita nel milleproroghe, tutti i dipendenti regionali

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a rischio retrocessione avrebbero dovuto sostenere un altro concorso. A ulteriore conferma della “pugliesità” della leggina vi è la circostanza che essa si applica ai “contratti individuali di lavoro che hanno determinato e consolidato effetti giuridici decennali”. Tutti hanno salutato con soddisfazione l’emendamento, da Losappio a Disabato fino al Presidente della Regione Vendola. Si plaude alla salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti regionali che hanno beneficiato del concorso del ’99. Ora però, posta la legittimità dell’impiego di chi ha partecipato alla prova per ottenere il posto di lavoro alla Regione, chi pagherà le conseguenza di questo paracadute? Probabilmente chi rischia di più sono coloro che hanno messo piede da non molto alla Regione Puglia, circa sessanta persone che hanno ottenuto l’impiego regionale con il concorso del 2006 come esterni, e che hanno privilegiato l’impiego pubblico ad altri lavori privati (da cui si sono dimessi). Costoro rischiano di ritrovarsi all’improvviso senza un posto di lavoro e potrebbero subire oltre al danno anche la beffa.

Poli industriali, un giro di vite Manfredonia, Taranto, Brindisi, Statte, necessario conciliare la produzione industriale con la salute di Roberto Mastrangelo Un giro di vite sui poli industriali in materia di scarichi ed emissioni di inquinanti dannosi. La Regione Puglia si prepara a discutere una legge in materia che vada a limitare la concentrazione degli insediamenti industriali con l’obiettivo di tutelare la salute in quanto diritto dei cittadini. Questo è il tema della Proposta di legge (primo firmatario Alfredo Cervellera), che ha cominciato il suo percorso legislativo nella quinta Commissione. Il presidente, Donato Pentassuglia, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa legislativa soprattutto per quelle aree del nostro territorio nelle quali insistono numerosi insediamenti industriali – “serve una seria e condivisa assunzione di responsabilità politica per questa materia” – ha detto. La proposta normativa che ha già ottenuto il pa-

rere positivo dell’ufficio legislativo del Consiglio regionale. Il problema fondamentale non è solo quello di puntare l’obiettivo sul controllo specifico delle emissioni di ogni singola industria, ma “esiste una questione sostanziale che è relativa alla pericolosità della somma delle piccole sostanze e della loro interagibilità. Questo determina reali situazioni di pericolo inaccettabili”. Questo è il punto di partenza. Secono Cervellera i limiti fissati dalle leggi

non tengono conto delle concentrazioni che insistono in taluni territori e per questo si rende necessaria una pianificazione più puntuale. Quindi l’obiettivo prioritario della legge è proprio la regolamentazione e/o limitazione di scarichi, emissioni e fuoriuscite di inquinanti dannosi, così come accertato nelle aree di Taranto, Statte, Manfredonia e Brindisi. Infatti le disposizioni di questa legge si applicano nelle zone caratterizzate da elevato ca-

rico emissivo derivante dalla concentrazione di più sorgenti di tipo industriale, i cosiddetti poli industriali, oltre alle sorgenti lineari (strade, porti ed aeroporti), già dichiarate ad elevato rischio ambientale, con particolare riferimento: agli impianti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale che sono una fonte di emissione di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), agli impianti che scaricano in mare o nei corpi idrici del bacino regionale reflui di processo e acque di raffreddamento e di trattamento rivenienti da attività lavorative; agli impianti che impiegano per le loro attività materiali e composti polverulenti. Per il momento si tratta soltanto di una proposta di legge formulata in Commissione. L’iter procedurale è lungo e tortuoso. Ma il primo passo è stato fatto. La discussione in Commissione è rinviata alla prossima seduta.


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Bari

venerdì 24 febbraio 2012

IL CONGRESSO REGIONALE DELL’UDC - Sabato a Bari si è discusso di Terzo Polo, di alleanze e delle riforme da realizzare

Verso il Polo della Nazione Angelo Sanza eletto per acclamazione capo della segreteria regionale. Ora tocca al congresso di Fli

Due momenti di Preferdinando Casini durante il congresso

di Fortunata Dell’Orzo Mai vista tanta puntualità a un congresso politico. Ma sabato 18 febbraio il popolo UDC si è ritrovato compatto attorno a Casini, giunto alle dieci in punto. Era prevista una liturgia collaudata mille volte, per gli eredi di De Gasperi e Moro: la nomina di un segretario regionale di cui si sapeva già tutto. Angelo Sanza, infatti, è transitato senza problemi dal ruolo

di Commissario, assunto quando il partito era stato scosso dalle devastanti scariche elettriche del PDL, a quello di capo della segreteria regionale, un atto di rassicurante continuità. E di fatti, quella è stata l’occasione per vedersi, contarsi, riconoscersi e lanciare, sul piano nazionale, l’idea del Terzo Polo, a forte connotazione ex democristiana, nel quale si agglutinano anche i rutelliani dell’API,

l’incontro lunedì prossimo a bari

Lo sport di base chiede più spazio Sport di base per dare voce alle società sportive partendo dal basso, in un periodo di grandi difficoltà, non soltanto di natura economica. Anche in Puglia, così come già accaduto a livello nazionale, il mondo della promozione sportiva regionale aderisce al documento “Dare voce allo sport di base”, promosso da trenta società sportive del territorio, dal nord al sud dell’Italia. Aics, Csen, Csi, Endas, Uisp e Us Acli sostengono, infatti, le ragioni delle società sportive, chiedono subito un confronto alle istituzioni locali, auspicando al tempo stesso, come si legge in una nota, che l’adesione si estenda ad altri Enti di promozione sportiva e alle Federazioni. Con questi obiettivi e partendo da questi presupposti, i presidenti regionali Luciano Tarricone (Aics), Mimmo Marzullo (Csen), Leonardo Diso (Csi), Luigi Favia (Endas), Vincenzo Liaci (Uisp) e Carlo Patruno (Us Acli) hanno indetto per lunedì prossimo, 27 febbraio alle

ore 11,30 presso la sede del comitato regionale della Uisp Puglia in via Amoruso, 2 a Bari un incontro pubblico sul tema. La convergenza a livello nazionale e la forza che sta animando il movimento “Dare voce allo sport di base” ha spinto, così, i presidenti di ben sei enti sportivi del territorio pugliese a convocare giornalisti, addetti ai lavori e rappresentanti delle società per discutere delle problematiche relative al movimento sportivo di base e alle sue ingenti difficoltà di natura economica. Le risultanze dell’incontro saranno poi riportate dai vertici degli enti aderenti all’incontro nazionale di sabato 3 marzo a Roma dalle ore 10 alle ore 13 presso l’Acquario Romano in piazza Manfredo Fanti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.voceallosport.it. Aggiornamenti e approfondimenti anche sui canali ufficiali di Uisp Puglia (portale internet www.uisppuglia. it e pagina fan facebook Uisp Puglia).

presenti con Pino Pisicchio, e i finiani di FLI, fra le prime file con il presidente dell’Assemblea Nazionale Salvatore Tatarella e i consiglieri regionali Curto e Surico. Casini, cui si deve sostanzialmente il discorso di punta, ha parlato di una grande forza popolare, di caratura nazionale, in grado di costituire il “centro di gravità permanente” attorno al quale ricostruire la politica italiana. Fin troppo facile, pensare immediatamente alla Democrazia Cristiana, mitica galassia correntizia e governativa, in grado però di gestire potere e consenso in modo granitico e continuativo. E dunque il problema agli alleati presenti (API e FLI) si pone immediatamente: allearsi o convergere in un unico partito? E c’è un’altra domanda: si è più forti alleati o monoblocco? All’orizzonte si profilano cose serie. La riforma del sistema elettorale, quella del bicameralismo perfetto, la ridefinizione dei ruoli di primo ministro e presidente della Repubblica. Non sono riforme facili perché,

ad esempio, Lega e PDL cettabile. sono contrari a modifiCasini non ha mancacare il Porcellum che li ha to di accennare a quello tanto gratifiche in Italia è cati e in parlaormai il priCasini ha mo partito, mento non ci parlato di di chi non sarebbe una quello che va nemmevera idea conin Italia è il no a votare. divisa su cosa fare e come primo partito. Quello di Per un paecambiare. Al chi non va nemmeno se che fino netto di tut- a votare. E’ il segno del a non molto te le parole distacco tra democrazia tempo fa codi ottimismo partecipata nosceva tassi spese da Lui- e ritualità di astensiogi Bersani, la istituzionale ne a una cipolitica sa befra, questo è nissimo che il il segno più bipolarismo è eclatante del morto e che sarà neces- distacco fra democrazia sario probabilmente un partecipata e ritualità recupero proporzionale istituzionale. Non semcon uno sbarramento ac- pre e non tutto si spiega

con la crisi economica, e soprattutto non tutto e non sempre può avviarsi a soluzione lasciando fare al “mercato”, come la variante Monti sta dimostrando. Mentre i tecnici rappezzano i guasti degli ultimi vent’anni, la politica deve ritrovare il suo perché. E il perché della politica sta, comunque la si pensi, nella partecipazione. Casini sa che il bipolarismo malato dell’era berlusconiana ha ucciso la partecipazione. Come lo sanno API e FLI. Potrebbe essere la base per capire se il futuro li vedrà alleati o inclusi in un’unica formazione.

censimento - dove ci si puo’ rivolgere a bari

Gli ultimi giorni utili per la compilazione del questionario Il termine ultimo per la consegna dei questionari Istat per il 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni è fissato al 29 febbraio 2012. Sono, quindi, gli ultimi giorni a disposizione dei ritardatari per compilare e consegnare i questionari. In caso contrario, oltre alla sanzione amministrativa, è prevista anche la cancellazione dalle liste anagrafiche del Comune di residenza. I questionari possono essere compilati direttamente via internet, sul sito web http://censimentopopolazione.istat.it (sezione “Compila il questionario” a destra della pagina) gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica, utilizzando la password stampata sulla prima pagina del questionario. In alternativa, i cittadini possono compilare il questionario sul materiale cartaceo a loro disposizione e consegnarlo al centro raccolta comunale più vicino al luogo di residenza oppure presso gli uffici postali utilizzando la busta preaf-

francata, inviata a casa insieme al questionario. Questi i centri comunali di raccolta aperti al pubblico da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.30 alle 17.30: · Delegazione municipale: via Ospedale Di Venere 14, piano terra, Carbonara · Delegazione municipale: via Municipio 3, piano terra, Ceglie del Campo · Delegazione municipale: via Cavour 34/A, piano terra, Loseto · Delegazione municipale: via P. Aquilino 1, piano terra, Japigia · Delegazione municipale: via Trevisani 206, piano terra, Libertà · Delegazione municipale Oriente: via L. Pinto 3, piano terra, Carrassi · Delegazione municipale: Stradella del Caffè 26, piano terra, Picone · Delegazione municipale: via V. Ricchioni 1, piano terra, San Paolo · Delegazione municipale: corso V. Emanuele 87/D, piano terra, Pa-

Censimento, gli ultimi giorni utili

lese · Delegazione municipale: via Fiume 8/bis, piano terra, Santo Spirito. Gli uffici adibiti a centri comunali di raccolta U.C.C. in via Venezia (Ufficio Statistica), U.C.C. in via Cairoli (Ufficio Elettorale) e U.C.C. in largo Fraccacreta (Anagrafe e Stato Civile) rispetteranno gli stessi orari di apertura al pubblico. Per contattare i centri raccolta è sufficiente comporre il numero del centralino 080 5771111, oppure il numero verde dell’URP 800 018 291 da un’utenza telefonica fissa o il numero 080 5238335.


Bari

venerdì 24 febbraio 2012

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FONDAZIONE - Il Ministro Ornaghi dispone il commissariamento del teatro

Petruzzelli, adesso nelle mani di un commissario di Fortunata Dell’Orzo

Il Teatro Petruzzelli di Bari, in alto il Ministro Lorenzo Ornaghi

Era stato il cavallo di battaglia per la rielezione a Sindaco di Michele Emiliano. Il sei dicembre del 2008 era passato invano e sembrava, allora, che quel cattivone di Raffaele Fitto congiurasse con il Ministro Bondi, il poeta che dedicava quartine a Berlusconi, perché Bari non riavesse il suo teatro. Poi era arrivata la riapertura ed era partita in teatro la stagione artistica che la Fondazione aveva

organizzato fuori dalle rosse mura ancora non disponibili. Ma c’era come un nodo scorsoio che stava per stringersi e che il 22 febbraio si è stretto. Un commissariamento ministeriale, disposto direttamente da Ornaghi, ha di fatto, al momento, mandato all’aria non solo le speranze culturali della nostra regione ma anche le nascenti velleità elettorali di Michele Emiliano, quale prossimo presidente della Regione Puglia. Un commissariamento dovuto alle “gravi inadempienze” così è scritto nella comunicazione ufficiale, quella firmata da un dirigente in punta di diritto: non solo il ritardo per la nomina del sovrintendente, che di fatto impedisce alla Fondazione di funzionare e programmare la stagione, ma i disastri di un bilancio in cui l’80 per cento del finanziamento va in personale e solo il venti per cento in musica, danza, arte. Un bilancio bucato con un mutuo acceso per ripianare il buco, un Consiglio d’Amministrazione che improvvisamente si ritrova spaccato: da una parte Emiliano e la sua protesi Michele Bollettieri, da parte opposta tutto il resto del CDA, in pratica, Ministero, Provincia, Regione e Camera di Commercio. Il primo accusa i secondi di non avere le idee chiare circa il modello di gestione da seguire. E annuncia che se continua così meglio il commissariamento. I secondi si ritrovano improvvisamente fra le mani una bomba che sta per esplodere: e che in tre anni circa dalla riapertura nessuno ha pensato di disinnescare.

Resta ancora un mistero come si sia potuto pensare di continuare a far vivere la fondazione, che non gestisce solo il Petruzzelli ma tutti i teatri di Bari, senza risolvere la madre di tutte le questioni: la proprietà del teatro. Di come si sia potuto credere di continuare ad applicare il protocollo del 2000, quello che lasciava il teatro alla famiglia e costringeva gli enti pubblici a pagarle un esoso affitto annuale (per fortuna mai versato grazie ai contenziosi in atto sulla titolarità delle spese sostenute per la ristrutturazione del teatro). Ma come andranno divise le responsabilità? Da tempo la regione, in particolare l’assessore alla cultura Silvia Godelli, aveva preso le distanze dal modo di gestire la questione del Sindaco Emiliano, tanto da uscire addirittura dal CDA e solo di recente nominare il sellino Sabino Persichella, avvocato considerato fra i massimi esperti dell’intricata questione legata alla proprietà. Ma a provocare la spaccatura finale, oltre la drammatica constatazione che il posto da sovrintendente scottava per tutti, è stata l’accelerazione impressa da Emiliano al commissariamento. Il comune non si può permettere di pagare, diceva il sindaco, per cui il personale passi in forza alla Regione o, in subordine, si trasformi in cooperativa e partecipi ai bandi indetti dagli enti locali. Un modo per forzare la mano al Ministero, che di fatti è intervenuto. Ora, nell’immediato, diventa urgente espropriare il teatro. O del Petruzzelli non sentiremo più parlare.

il commento

Il fallimento della politica Quando non si riescono a dare risposte nell’urgenza di una decisione improrogabile, quando bisogna decidere e si continua a temporeggiare, si sancisce il fallimento della politica. La situazione della Fondazione Petruzzelli, con tutto quello che ne consegue e, soprattutto, quello che ne verrà, sot-

tolineano come è pressante ed urgente la sterzata che bisogna dare a questa città. C’è bisogno di unire le forze, e non di dividerle. Certo che questo inciampo per una città che vuole candidarsi a Capitale Europea della Cultura del 2019 è proprio un brutto biglietto da visita. Ro.Ma.


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Territorio

venerdì 24 febbraio 2012

I DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE - Oltre 7000 lavoratori pugliesi a “zero ore”

Il lavoro in Puglia, un bene da tutelare di Roberto Mastrangelo Bisogna creare, anche se non soprattutto in Puglia e nel Mezzogiorno, condizioni che possano segnare il rilancio del territorio, della produzione, della produttività, dell’economia, dei consumi e, quindi, in un circolo virtuoso dell’occupazione sana e duratura. Secondo i dati Inps nel mese di gennaio 2012, le ore complessivamente autorizzate a titolo di cassa integrazione guadagni, a livello nazionale, sono state circa 55 milioni, in flessione dell’8,78% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In crescita del 10,79% sono quelli per cassa integrazione ordinaria, legata alle riduzioni o sospensioni dell’attività lavorativa con ripresa certa dell’attività produttiva. In flessione, invece, sono sia quelli per cassa inte-

grazione straordinaria (-10%) che per quella in deroga (-26,81%). Considerando la realtà della Puglia, gli interventi di cassa integrazione complessivamente autorizzati in gennaio 2012 sono stati pari a 2.068.973 ore, in flessione del 33,47% rispetto a gennaio 2011, in flessione del 75% quelli straordinari, sostanzialmente stabili quelli per cassa integrazione guadagni ordinaria. In forte crescita sono quelli in deroga: +44,97%, ovvero 856.526 ore. “E’ segno - ha sottolineato Aldo Pugliese, segretario regionale Uil - che la forte crisi di mercato sta incidendo in maniera profonda sul tessuto produttivo locale. Le aziende con difficoltà temporanee riescono a sopravvivere grazie alla cassa integrazione ordinaria, quelle più grandi e con difficoltà più accen-

tuate hanno ormai esaurito gli interventi straordinari e quelle più piccole tentano di resistere ricorrendo agli interventi in deroga”. Andando ad analizzare la situazione dei lavoratori in Puglia, a gennaio 2012, ci sono stati 7.465 lavoratori in cassa integrazione (straordinaria e in deroga) nella sola Puglia. “Se si discute di mercato occupazionale, sul tavolo ci devono essere misure mirate alla produzione di nuovi posti di lavoro -commenta Pugliese anche alla luce dei recenti interventi del Ministro Fornero- invece, allo stato attuale delle cose, ci si propone di avere più di 7mila potenziali nuovi disoccupati, molti dei quali giovani e giovanissimi. Dimostrazione che non si può prescindere dagli ammortizzatori sociali esistenti per garantire la

tenuta sociale, fortemente a prova negli ultimi anni”. L’allungamento dell’età lavorativa non aiuta a pianificare una programmazione effettiva del mercato del lavoro. “Protrarre fino a 69 anni l’età lavorativa significa creare ulteriori limitazioni occupazionali, assolutamente inopportune, specialmente in un periodo come l’attuale, contraddistinto da un forte processo recessivo”. Ma intanto le vertenze in Puglia non si fermano. Presso la sede barese di Confindustria, infatti, prosegue serrato il confronto tra sindacati e Natuzzi per trovare soluzioni alternative all’annunciata necessità aziendale di collocare altri 300 dipendenti in Cassa integrazione a zero ore. Il nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali è stato motivato con le attuali difficoltà di mer-

Operai della Natuzzi. Per 300 rischio cassa integrazione a zero ore

cato e con una riorganizzazione aziendale che riguarda gli stabilimenti del gruppo. Nel recente incontro barese i rappresentanti sindacali hanno chiesto, ancora una volta, che venga fatta maggiore chiarezza da parte del gruppo Natuzzi sui veri programmi di riorganizzazione aziendale, ricercando i risparmi in tutte le direzioni e non solo nei confronti dei lavoratori. Queste continue richieste di cassa integrazione sono diventate un vero stillicidio per le maestranze dell’azienda, la quale dopo quasi dieci anni di richiesta di ammortizzatori sociali, “non ha ancora elaborato -dicono i sindacati - un piano industriale per il

A BARI - Domani mattina presso l’Hotel Excelsior di Bari sono previsti gli interventi di Benedetto Della Vedova, Pino Pisicchio e Mauro Libè

Terzo Polo, la conferenza programmatica di Oronzo Valentini Domani, sabato 25 febbraio 2012, alle ore 09.30, presso l’hotel Excelsior di Bari, i partiti del Terzo Polo hanno organizzato una conferenza programmatica per discutere ed approfondire strategie e progetti per affrontare insieme le tantissime sfide, che ci attendono nella città capoluogo. Prosegue quella ideale navigazione che Futuro e Libertà ha intrapreso a Bari con la presenza di Italo Bocchino lo scorso 11 febbraio, proprio da un luogo simbolo come il porto barese. Una navigazione in mare aperto con rotte completamente nuove ed inesplorate. La nostra azione politica è rivolta esclusivamente ai Baresi ed al futuro che gli attende. Per questo, stravolgendo i riti consumati, ormai giurassici, della morente seconda repubblica, stiamo progettando una città migliore e possibile, ragionando su problemi ed opportunità, grazie al preziosissimo contributo di autorevoli esponenti della cosiddetta società civile. Sabato prossimo, insieme agli amici di UDC

ed API, continueremo in questa direzione con il contributo autorevole del nostro capogruppo alla Camera dei Deputati, Benedetto della Vedova. Avanti verso la Terza Repubblica. Interverranno anche Alfonso Pisicchio, responsabile pugliese dell’Api, Mauro Libè, parlamentare e esponsabile nazionale del dipartimento Enti locali dell’UDC * Responsabile organizzativo Fli Puglia

L’Hotel Excelsior di Bari

futuro e liberta’

Bat, diramato il direttivo provinciale di Fli Continua a prendere corpo l’organizzazione territoriale di Fli nella Bat. Dopo il primo Congresso provinciale, è stato anche diramato il direttivo che rappresenta tutte e dieci le città che compongono la Provincia con l’assegnazione delle deleghe. Un direttivo composto dai responsabili cittadini, da consiglieri comunali e altri iscritti animati da grande entusiasmo, passione civile e politica e gran voglia di servizio per la crescita del partito. Nella prima riunione

di sabato scorso del direttivo si sono discusse anche le linee programmatiche da tenersi in vista delle elezioni amministrative che si terranno a Maggio a Trani, Canosa e San Ferdinando, oltre le istanze e le iniziative da proporre al direttivo regionale e all’assemblea nazionale. Il direttivo è così composto: Coordinatore Provinciale: Leonardo Marinaro (Trani); Vice-Coordinatore Provinciale: Blaconà Pasquale (Barletta); Vice-

Coordinatore Provinciale: Rizzi Sabino Rocco (Margherita di Savoia). Componenti esecutivo: Di Paola Saverio Vittorio (San Ferdinando), Giannini Luigi (Barletta), Copeta Vincenzo (Minervino), Milanese Marco Tullio (Canosa), Misino Angelo (Bisceglie), Pasquale Nancy (Bisceglie), Losappio Raffaele (Andria), Dragonetti Saverio (Trani), Valenziano Luigi (Trani), Marinaro Giacomo (Trani), Zurlo Matteo (Trinitapoli), Paciolla Antonio (Canosa), Lorusso

Leonardo Marinaro

Francesco (Andria), Di Paola Carmine (Barletta), Guidotti Cinzia (Trani), Del Vecchio Donato (Margherita), Di Benedetto Dino (Margherita), Lovaglio Giampaolo (Spinazzola).

rilancio del gruppo capace di non disperdere le numerose professionalità che l’impresa ha formato negli anni. In questo difficile momento il nuovo annuncio di aumento di CIGS aumenta l’apprensione per i lavoratori del comparto mobile imbottito e per le loro famiglie. Per Salvatore Bevilacqua, segretario generale della Feneal di Bari, “non si può assistere passivamente a questa situazione che tra l’altro coinvolge diversi territori, e la politica e le istituzioni si devono impegnare di più nella ricerca di soluzioni organiche e progettuali, iniziando ad esempio dal prossimo 15 marzo 2012 data della convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico con la sottoscrizione e l’adozione effettiva del sofferto ‘Accordo di programma’”. L’Accordo, tra l’altro, prevede ingenti risorse economiche, anche per le aziende che riassorbono i loro stessi dipendenti già collocati in Cassa integrazione guadagni a zero ore, come sarebbe ad esempio il caso della Natuzzi. Sta di fatto, tuttavia, che dagli annunci occorre passare responsabilmente ai fatti, prima che sia troppo tardi, e che la situazione si cronicizzi ancor di più di quanto sia già difficile e complicata per centinaia di famiglie pugliesi. Per tutte le Istituzioni interessate è un’occasione da non perdere per dimostrare che la politica oltre ai costi per la collettività riesce ad elaborare ed attuare soluzioni utili per il territorio ed a salvaguardare i livelli occupazionali, e che non soltanto quando si parla di lavoratori del pubblico impiego (come nel caso della Sanità pugliese o delle famose “retrocessioni” dei dipendenti regionali) si muovono. Di fatto la realtà pugliese è molto complicata in questo periodo. Le aziende boccheggiano, i lavoratori sono preoccupati. Servono risposte concrete, serie e sorpattutto immediate da parte di chi ha la responsabilità di amministrare gli enti locali. A tutti i livelli.


Territorio

venerdì 24 febbraio 2012

LA SITUAZIONE - Il Sindaco Valla cacciato senza confronto con la maggioranza

La crisi di Bitonto e il metodo del Pdl

Salvatore Tassari

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Futuro che sin dalla loro nascita hanno colorato la mia esperienza con idee e spunti di riflessione. Ringrazio gli iscritti di Futuro e Libertà che mi hanno spinto ad accettare la sfida di ‘ritornare’ in maggioranza (senza pentimento). Ringrazio Sara Achille, assessore alla Cultura alla Pubblica Istruzione e alle Politiche Giovanili (ed al Teatro senza averne delega, embè!), bersaglio unico negli ultimi consigli comunali, non solo dell’opposizione che faceva il suo ‘dovere’, seppure in un ‘gioco delle parti’ che comprendeva ancora steccati inutili e superflui allo sviluppo vero della Città, ma anche del silenzio del partito di maggioranza relativa, il Pdl, che mai ha preso le sue difese. Oggi se ne comprende il perchè? Ringrazio anche tutti i dipendenti comunali con i quali ho interagito in questi 4 anni. Con un auspicio doveroso. Bitonto non può essere in mano a uno o due o tre persone che fanno il bello ed il cattivo tempo. Che aggiustano le cose in modo da far apparire, a quanti non hanno lavoro o si devono alzare la mattina alle sei per andare a lavorare o in genere a chi legge la politica sul giornale, che stanno facendo la cosa giusta. Bitonto non deve avere ‘lobby’ politica alcuna che possa condizionare ‘alcuno strumento urbanistico’ (per rimanere nell’esempio di cui prima) e non deve avere più assessori che fanno tante altre cose o poi alla fine fanno quanto è sempre stato fatto nel passato (quando va bene) o niente (quando va peggio). * Presidente Circolo Fli

nevano altri 15 consiglieri, cratico, arioso ed aperto: anni. Se così fosse ….. mi più il Sindaco che era il 16° quello di Futuro e Libertà preoccuperei, come cittalui stesso e di se stesso, che per l’Italia. dino. di firmare proprio non voMa veniamo ad oggi. Queste riflessioni per levano saperne. Non voglio Il Pdl di Somma, Dama- dovere di espressione del dire che tra i 15 (inclusi i scelli e Antonio Labianca – mio pensiero alla fine di componenti del Pdl) ci fos- assessori del Pdl – calpesta un’esperienza consiliare sero le condizioni per po- il suo operato con queste nella quale al centro del ter avere una maggioranza dimissioni dei propri con- mio operato sempre e solo che, ipotizziasiglieri. O, al il cittadino e non gli intemo, avesse poi massimo, am- ressi che abbiamo esemIl Pdl di Som- mettono che plificato in quelli legati tra qualche ma, Dama- il loro operato agli strumenti urbanistici. mese votascelli e Anto- è stato intral- Esempio reso, unicamente, to il bilancio. nio Labianca ciato dagli altri perchè tale branca affidata Ma di questo Il Municipio di Bitonto ne parleremo calpesta il suo operato assessori. In all’assessore unico tecnico un’altra volta. con le dimissioni dei pro- tal caso il Pdl – prestato dall’Accademia A bocce ferme pri consiglieri. O ammet- chiarisca. Dica a questa Amministraziodi Salvatore Tassari * tono che il loro operato è qualcosa. Giu- ne uscente - che ringraBerlusconi e Fitto e decide- e a freddo. re la fine del mandato Valla. La politica stato intralstifichi! zio pubblicamente per E’ una questione di meO ancora si rivendicava (tralasciando ciato dagli Non arrive- aver operato nell’interesse todo. Quello che proprio la mancanza di numeri per lo scilipoti- altri. ranno chiari- unico della cittadinanza, risulta indigeribile è il me- poter continuare – come smo) può far menti o altro. l’arch. Massarelli, con spitodo che ha usato il Pdl di ha sostenuto il Pdl negli alzare anche La colpa sarà rito disinteressato persino Bitonto. Una crisi politi- ultimo giorni passati. Ed ‘i morti’ e farli solo di Valla? da motivazioni (non tra ca può portare alla fine di in effetti le due riflessioni camminare. Se così fosse, troppo sem- l’altro condannabile) legaun’esperienza politica, a possono sembrare esatte, Senza confronto. Il Pdl plice. te alla Politica. qualunque livello: naziona- ma contestabili e (a mio decide. Firma. Senza spieTra qualche settimana Ringrazio anche i cittale o locale. Come può por- parere) confutabili. Senza gare le motivazioni – maga- ci saranno le presentazioni dini che spesso mi hanno tare ad una ridefinizione il Pdl di Perrini – capogrup- ri condivisibili – anche agli di liste e di nuovi progetti suggerito, consigliato ed degli assetti, come anche a po – Di Carlo, Formisano, altri consiglieri sostenitori politici. Sognare è lecito, evidenziato i problemi che Bitonto è successo. In en- Colangiuli Fiore e Taran- del Sindaco Valla e, quindi, ma che i sogni si avverino ho sottoposto in consiglio trambi i casi a deciderne tino (non firmatario per nemmeno alle altre forze è per lo più difficile, a vol- comunale. Ringrazio i coll’esito, in un contesto di cortesia istituzionale, come politiche di maggioranza. te impossibile. Io oso e so- leghi consiglieri tutti, tra i Democrazia, è il confronto. Presidente del Consiglio) le Decisioni, insomma, gno: vorrei un Pdl che non quali molti firmatari, con Si può essere disaccor- opposizioni, arricchite dei imposte da ‘uno di pochi’ si ‘inciuci’ con quanti della i quali ho discusso, approdo, per esempio, sugli stru- malpancisti, si fermavano che poi gli altri devono minoranza, facendo il loro fondito e dibattuto con spimenti urbanistici da adot- a quota 15. Tanti quanti ba- accettare. Anche chi nel ‘lavoro’ (firmando) hanno rito democratico i diversi tare ma ci si incontra su un stavano per dichiarare crisi, Pdl anche ‘mai avrebbe mandato a casa un sinda- provvedimenti in esame punto di comune accordo ma non sufficienti per spe- accettato’ – perchè doveva co che, per primo, ha scal- da Commissione (la Secono si ‘rompe il giocattolo’ – dire a casa Valla e dichia- spiegazioni sul suo (in-) fito l’invincibilità di chi ha da) e Consiglio. Ringrazio quindi mandando a casa rare finita l’esperienza co- operato agli abitanti del governato Bitonto per 50 i ragazzi di Generazione un’Amministrazione solo minciata nel 2008. Mi piace centro storico. Insomma: dopo il confronto. immaginare, sicuramente il teorema del ‘uno deciA Bitonto il dott. Raffa- sbagliandomi, i tentativi de e gli altri passivamente modugno ele Valla è stato ‘licenziato dei componenti di opposi- seguono, per reconditi e in tronco’ senza poter con- zione di convincere almeno preoccupanti motivi – legfrontarsi con il Pdl e le altre un altro, il 16°! Immagino, gi maalox. Metodi che non forze politiche che lo soste- magari sbagliandomi, an- mi sono mai appartenuti e nevano. che i tentativi del Pdl, per per la cui lontananza dagli Qualcuno parla di ‘mal- evitare di apporre le proprie stessi metodi ho dichiarato pancisti’, come causa che loro firme, di convincere un fallimentare il l’esperienUn rimpasto per cercare di risolvere Paolo Marra ha lasciato l’incarico ha fatto reagire i rappresen- possibile 16°. Senza il Pdl, si za nel Pdl e passare ad un di presidente del Collegio dei Revisori una situazione di grande conflitto intertanti bitontini del partito di era fermi a quota 15. Rima- progetto più valido, demodei Conti ed è il nuovo vicesindaco con no alla maggioranza di centrosinistra a deleghe assessorili a Finanze, Program- nemmeno un anno dalle ultime elezioni. “Con questa ridefinizione - ha dichiamazione e Bilancio, Personale, Contenrato Gatti - si è inteso dare nuova linfa zioso, Servizi Demografici e Contratti del oggi vertice tra sindacati e taranto container terminal spa all’Amministrazione comunale, indiviComune di Modugno. “Con lo stesso atto - si legge in una duando nella persona del vicesindaco nota del Comune - il sindaco, Mimmo una figura di alte capacità professionali. Dopo la nomina del Commissario spa. Gatti, ha provveduto a rivisitare parzial- Nel giro di qualche giorno si provvederà Straordinario per l’adeguamento inCiascuna delle parti presenti ha mente il conferimento di alcune deleghe alla nomina dell’assessore alle Politiche frastrutturale del Porto di Taranto, nel- apportato il proprio contributo e sono assessorili”. sociali e del lavoro e Sanità”. la persona del Presidente dell’Autorità state recepite le integrazioni proposte A Roberta Chionno sono assegnate le Così come per Marra si cercherà l’alPortuale Sergio Prete, due giorni fa si è da alcuni soggetti di parte pubblica. deleghe alle Attività Produttive, Sport e tra figura assessorile guardando oltre la svolto a Roma un incontro per definiUlteriori integrazioni al testo Cimitero; a Vito Signorile le deleghe di stretta appartenenza partitica. Saranno re il testo del protocollo d’intesa sullo dell’accordo perverranno al PresidenAmbiente, Qualità della Vita e Verde. daccordo i partiti di maggioranza? “sviluppo dei traffici containerizzati te dell’Autorità Portuale entro i primi nel Porto di Taranto e il superamento giorni della prossima settimana. Tutti hanno voluto fornire garanzie dello stato d’emergenza socio econocirca gli impegni così come delineati mico ambientale”. All’incontro erano presenti, oltre nell’accordo e assicurando la sussiNei giorni scorsi è venuto a mancare il Sen. Prof. agli alti rappresentanti della Presiden- stenza dei fondi per le opere. Giuseppe Mininni Jannuzzi, di Palo del Colle (Bari). Oggi si terrà, intanto, l’incontro tra za, l’Autorità Portuale, il Comune, la Primario Chirurgo di grande professionalità e spesProvincia di Taranto, la Regione Puglia, i sindacati e i vertici della Taranto Consore umano, è stato eletto due volte Senatore della rappresentanti del Ministero delle In- tainer Terminal SpA presso la DirezioRepubblica con il Msi-Dn e con An nel 1992 e nel frastrutture e Trasporti, del Ministero ne Provinciale del Lavoro di Taranto, 1994. Tutta la redazione di Puglia d’oggi è affettuodell’Ambiente, del Ministero del La- sulla situazione dei 160 dipendenti e samente vicina alla moglie ed ai figli per la scomvoro, della Evergreen Marine Corpora- sulla trasformazione della mobilità in parsa di un Uomo dall’indiscussa levatura morale, tion, della Taranto Container Terminal Cassa integrazione straordinaria. politica e professionale.

Da revisore ad assessore, il rimpasto del Sindaco Gatti

Porto di Taranto, l’incontro a Roma


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Foggia

venerdì 24 febbraio 2012

IN CITTA’ - Venerdì prossimo il primo congresso provinciale di Generazione Futuro con Gianmario Mariniello

Il congresso che c’è e quello che non c’è più

Foggia

di Claudio Aquilano Venerdì prossimo Generazione Futuro, l’organizzazione giovanile di Futuro e Libertà per l’Italia, terrà il suo primo congresso provinciale, alla presenza del coordinatore nazionale Gianmario Mariniello. Un appuntamento che corona lo sforzo concettuale ed organizzativo di decine di militanti, che nell’aula consiliare della nuova sede della Provincia, in via Telesforo, discuteranno e si confronteranno con la libertà e la pulizia che li contraddistingue. Futuro e Libertà, dal canto suo, ha già celebrato il proprio congresso provinciale. Stiamo parlando di un partito che è stato fondato circa un

anno e mezzo fa, che non usufruisce dei rimborsi elettorali, che vive la difficile condizione di non far parte di alcuno dei due blocchi egemoni della Seconda Repubblica. Per converso il Popolo della Libertà, nato nel 2008, non riesce in Capitanata a celebrare la sua prima assise: ufficialmente il congresso è stato solo spostato di una settimana, dal 4 all’11 marzo. Ma a mezza voce si dice che la dilazione potrebbe essere più lunga, o che addirittura gli undicimila e cinquecento iscritti del Pdl dauno potrebbero essere privati del tutto della loro assise. Perché? La colpa –sembrerebbe- è di Leo Di Gioia. Il giovane consigliere regio-

stornarella

Metta ospite di Fli

Franco Metta durante la sua lezione

Il leader della “Cicogna”, Franco Metta, è stato ospite del circolo di FLI “P. Tatarella” di Stornarella, dove ha tenuto

una lezione sul ruolo del consigliere comunale nell’ambito di un corso di formazione organizzato dal locale circolo di FLI.

dal consiglio provinciale

calcio

Uno spiraglio per il futuro del Foggia L’annuncio era stato di quelli choccanti: il patron dell’U.s. Foggia Pasquale Casillo, che solo un anno e mezzo fa aveva ricomposto con Pavone e Zeman il mitico trio del Foggia degli anni d’oro, aveva manifestato il desiderio di disimpegnare se stesso e la sua famiglia dalla guida della società, a causa di oneri divenuti insostenibili. Casillo aveva lamentato il silenzio e l’indifferenza della città, soprattutto dei suoi principali imprenditori (con esplicito riferimento al suo ex-amico ed ora arcinemico Eliseo Zanasi). L’idea che si tornasse ad un poco glorioso passato, con l’incertezza sull’iscrizione della squadra al campionato, aveva get-

nale avrebbe infatti ritenuto di proporsi come segretario, per giunta senza averlo preventivamente concordato con i maggiorenti locali del partito, i suoi vertici regionali, Fitto, Berlusconi, Angela Merkel e Padre Pio. Apriti cielo! Immediatamente è scattata la competizione per individuare candidature alternative: si è parlato dell’ex-consigliere regionale Roberto Ruocco, del senatore Carmelo Morra, del capogruppo alla Provincia Paolo Mongiello e così via. In un partito normale (nella vecchia Alleanza Nazionale, per dire) nessuno avrebbe fatto una piega: si sarebbero raccolte le adesioni, magari si sarebbe cercato di unire alle candidature

una più forte accentazione programmatica, ci si sarebbe contati (con prevedibile seguito di polemiche a mezzo stampa e ricorsi più o meno farlocchi), e si sarebbe preso atto di un nuovo assetto e di un nuovo equilibrio. Ma il Pdl fa eccezione: il codice genetico di Forza Italia prevede il comandamento della sintesi. Più che per afflato unitario, per questioni di sopravvivenza: in un partito che ha la consistenza statuta-

ria di una bolla di sapone e in cui ci sono a disposizione porte girevoli di vario modello ed ampiezza, fare delle scelte equivale a perdere metà della truppa. E a cosa cavolo serve fare delle scelte in un partito che ha solo il compito di attuare le volontà del suo fondatore e leader Silvio Berlusconi? A questa stregua c’è spazio solo per saggi vegliardi come Gabriele Mazzone oppure per commissari: secondo le ultime voci di corridoio consisterebbe proprio in questo il rimedio alla scandalosa improntitudine di Di Gioia: un bel mandato commissariale al senatore Carmelo Morra, classe 1944, già ultimo segretario provinciale di Forza Italia. Nel nome dei tempi nuovi e delle nuove idee.

tato nello sconforto la tifoseria. Ora però la situazione sembra schiarirsi: in particolare la via indicata da Casillo, la costituzione di una cordata di 25-30 imprenditori “tassati” di cinquantamila euro a stagione, avrebbe raccolto, secondo quanto riferisce Massimo Levataci sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” di ieri, un certo numero di adesioni ed una generale manifestazione di disponibilità. Naturalmente passare dalle parole ai fatti potrà essere complicato. Ma in una città che brancola nel buio sotto diversi punti di vista, l’idea che uno dei suoi simboli identitari più forti possa evitare il rischio-catastrofe è già qualcosa.

Sanità, si possono ridurre le spese senza i tagli previsti Il Consiglio Provinciale ha approva- Capitanata”. Il vicepresidente della to all’unanimità il documento prodot- Commissione Gaetano ha illustrato la to dalla Commissione speciale ‘Diritto proposta, che prevede fra l’altro il poalla Salute’, istituita il 18 luglio 2011 con tenziamento delle due strutture di ecl’intento di dare un impulso politico e cellenza della Capitanata (Policlinico di Foggia e Casa Sollievo un supporto costrutdi San Giovanni); il tivo alla realizzazione mantenimento dei del Piano di Rientro quattro nosocomi di e Riqualificazione del riferimento (CerignoSistema Sanitario Rela, Lucera, Manfregionale, senza che la donia e San Severo); popolazione di Capitanata sia costretta a la rapida attivazione subire un depauperadelle strutture termento delle strutture ritoriali negli ospesanitarie. dali già sottoposti a In apertura dell’asriconversione, quali sise il presidente della Monte Sant’Angelo, Commissione Enrico San Marco in Lamis e Santaniello, ha sottoTorremaggiore. Al terlineato come “siamo mine degli interventi, convinti che ci sia fra i quali quello del spazio, risorse e modo Il Commissario Manfrini rappresentante di Fli per tagliare il traguarEmilio Gaeta, la pado della riduzione della spesa con filo- rola è passata al commissario Manfrisofie ed azioni diverse da quelle imma- ni, che ha anticipato la costituzione di ginate e messe in campo dalla Giunta due gruppi di lavoro presso l’Asl Foggia regionale, che oggi risultano profon- per approfondire le proposte del docudamente penalizzanti per la gente di mento.

IL COMMENTO

Parcheggiatori e la mano invisibile di Fabrizio Tatarella Comunque la si guardi, è una storiaccia, quella dei parcheggiatori a cui si chiede di “produrre multe”. La denuncia di Francesco D’Emilio, ripresa dalla Cisl, non ha ricevuto risposte convincenti. Il riferimento fatto dall’Ataf (l’azienda pubblica titolare del servizio) a presunti comportamenti scorretti attuati in passato, più che negare, sembra confermare che gli ausiliari sono visti come procacciatori di reddito, e che l’elevazione di un numero di sanzioni elevato è considerato una benemerenza. In realtà, come sempre, il difetto sta nel manico. Il Comune ha usato in modo selvaggio ed indiscriminato lo strumento delle strisce blu (ed oggi, alla luce della sentenza del Tar ligure, rischia di aver fatto i conti senza l’oste); la possibilità per gli ausiliari della sosta di elevare ammende solo per scadenza o assenza del tagliando e non per le infrazioni al codice della strada, fa sì che gli automobilisti si parcheggino dappertutto tranne che negli stalli, confidando nella scarsa presenza dei vigili urbani. È possibile che questo fenomeno, unitamente a quello della contraffazione dei tagliandi, abbia creato un flusso di risorse inferiore al previsto, che determina una più forte pressione sanzionatoria. A noi sembra che Ataf e Comune debbano piuttosto prendersela con la “mano invisibile” di Adamo Smith: un rincaro spropositato delle tariffe (salite repentinamente del 60% senza distinzione di zona) ha determinato un minore afflusso di auto (perché la gente si organizza con i mezzi pubblici, condivide le auto ecc.). D’altronde è visibile a occhio nudo la maggiore disponibilità di parcheggi: è inutile quindi prendersela con l’ultimo anello della catena se si sono sbagliate le previsioni.


Cerignola

venerdì 24 febbraio 2012

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L’INTERVENTO - Dopo la demolizione dell’Albergo Moderno prosegue il dibattito

Una riflessione sul centro storico

Due scorci di Cerignola

di Antonio Di Leo * Circa un mese fa sono iniziati i lavori di demolizione dell’Albergo moderno e della casa confinante. Oggi, a demolizione quasi conclusa i lavori sono bloccati per l’intervento della magistratura. In tanti si sono chiesti cosa è successo. Molti hanno espresso opinioni motivate dalla politica, altri dal sentimento, altri dall’invidia verso la società proprietaria dell’immobile, molti con un sospiro

di “finalmente l’hanno abbattuto”, e molti altri ancora solamente con uno scrollamento della testa, come a dire, “sempre le solite cose di Cerignola”. Ma cosa è successo veramente? Cerchiamo di fare un po’ di ordine e chiarezza. L’albergo moderno, una struttura che è stata per molti anni il simbolo della modernità di Cerignola, da molti anni era diventato un ricettacolo di immondizia, topi, refurtive, e quanto di peggio si possa

un mese dopo l’abbattimento

Albergo Moderno, si continua a speculare?

L’area dove sorgeva l’Albergo Moderno a Cerignola

Ultimissime sulla demolizione dell’Albergo Moderno. Firmata ancora adesso, precisamente il giorno 8 febbraio ultimo scorso, la convenzione tra Cadinvest e l’Amministrazione comunale. Spunta anche una particella ulteriore non inserita anni fa nel Pirp. La Cadinvest comunica che per “mera dimenticanza” non è stata messa

all’epoca. Mah! Intanto la volumetria aumenta. La stessa volumetria che solo adesso si chiede di poter esprimere in altra zona. Magari economicamente più vantaggiosa. Ma tutta questa trattativa, eventualmente, non si doveva contrattare prima della demolizione con la Pubblica Amministrazione? Enzo Pece

immaginare. Della costruzione dell’albergo moderno non si hanno notizie certe, ma sembra verosimile che si tratti di una sopraelevazione con inglobamento di strutture preesistenti molto più antiche. La casa a fianco, per contro, era certamente settecentesca, su fondazioni non indagate ma certamente molto più antiche. Sia l’una che l’altra, insistono nel quartiere denominato da tutti i Cerignolani “Terra vecchia”, o da pochi decenni, centro storico o borgo antico. In tutto il territorio nazionale ed europeo si considerano i centri storici o borghi antichi, la matrice delle città nelle quali noi viviamo. Una sorta di DNA della città. Luoghi della memoria storica, ventre e coscienza della popolazione. Per questi motivi i centri storici sono tutelati, diventando territori da salvaguardare e valorizzare , sottoponendoli a speciali norme. Per cui nei centri storici non si può abbattere, non si può edificare secondo le norme permissive di piani integrative quali PIRP, PUG o alter sigle che a molti non dicono niente, ma unicamente conservare, risanare e valorizzare, mantenendo inalterati i caratteri storici e stilistici del luogo. Anche la nostra città, benchè a molti sembra povera e da nascondere, ha delle norme che disciplinano in modo restrittivo gli interventi nel centro storico. Di fatto, una casa che appartiene ad un proprie-

tario è certamente Cosa Sua per il diritto di proprietà, ma con queste norme diventano Cosa Nostra, nel senso positivo del termine ,e in tal modo devono sottostare a norme di tutela e valorizzazione che tutti i cittadini hanno deciso di accettare con l’approvazione del Piano regolatore generale. Sul piano regolatore generale, come rami di un tronco dello stesso albero, si innestano tutti gli altri piani urbanistici dalle sigle a molti indecifrabili. (pug, pirp, e altri). Per cui tutti gli interventi da realizzare nei centri storici, dai piani urbanistici ai singoli interventi devono essere assoggettati alle regole del piano regolatore generale. Anche l’ultimo dei nati dei piani urbanistici, il piano casa, esplicita che le norme in deroga del piano casa non sono applicabili ai centri storici. Per cui, qualsiasi progetto non può essere redatto non considerando le norme generali ed appellandosi a norme specifiche che devono trovare fondamento nelle norme generali. E la legge italiana, per sottolineare l’importanza di quanto detto, ha precisato che per controllare e coordinare meglio gli interventi nel territorio del centro storico, gli stessi progetti devono essere redatti esclusivamente da architetti, con specifiche competenze da far visionare al controllore di stato, la Soprintendenza, per verificare che i progetti siano in linea con I regolamenti e con la disciplina del re-

stauro, del risanamento e della valorizzazione. L’abbattimento dei fabbricati di cui parliamo è stato effettuato sulla base di un ordinanza del sindaco che recepisce un‘altra ordinanza della magistratura. L’ipotesi di partenza è stata la ventilata possibilità del crollo di quei fabbricati dovuta alle cattive condizioni statiche degli immobili. La tesi da sostenere era che l’abbattimento degli stabili avrebbe certamente evitato crolli e possibili vittime. Il crollo della palazzina di Barletta, ha fatto scatenare le Cassandre Cerignolane, per cui il crollo degli stabili era diventato un avvenimento molto prossimo. Per cui, la tesi era l’abbattimento. In tal modo nessuno avrebbe potuto inveire sui futuri e possibili responsabilità. Ma del resto, tutti lo sanno, l’Italia e’ il paese degli scarica barili, per cui meglio evitare problemi che cercare soluzioni ai problemi. Ed e’ quello che tutti, dalle autorità istituzionali ai dirigenti ed ai proprietari hanno fatto. Da architetto, e non da legale, mi chiedo se nel nostro Stato, e nella nostra città, le istituzioni possono non tener conto

delle leggi. Oramai il dado e tratto, il peccato mortale commesso, e adesso bisogna fare conti con la realtà.. Cosa proporre? Non posso in queste poche righe assumere la figura del profeta in patria, troppo facile e troppo comodo. Sarebbe un’offesa a tutte le intelligenze della città. Posso solo pensare che possiamo trasformare quest’ occasione in una lezione di educazione alla legalità. Una lezione che possa dare un iniezione di fiducia in regole certe e valide. Un’operazione che aiuterà tutti a comprendere meglio il senso della storia e della cosa pubblica. Possiamo trasformare quest’occasione in una seria e concreta riflessione di tutti gli operatori e abitanti del quartiere e non, sul senso del nostro centro storico e. Con la preghiera, agli amministratori ed operatori del settore, presenti e futuri , di non avere atteggiamenti che portano alla dimenticanza, in quanto , il monito “mentre a Roma si parla, Sagunto viene espugnata” e’ sempre vivo e con esso la paura di far cadere definitivamente nell’oblio la nostra amata Terra vecchia. * Architetto

emergenza sicurezza a cerignola

le vicende del pdl

Giannatempo: solidarietà e condanna dell’aggressione

Per fortuna non si vota a Cerignola

L’emergenza sicurezza. Esiste. Eccome se esiste. Era stato lo stesso Sindaco a sostenere che “il problema sicurezza esiste, ma non c’è una emergenza”. Si è accorto sulla propria pelle che, invece, così non è. Aggredito in sala consiliare da alcuni cittadini. Preso a calci in faccia. Ditemi voi se siamo in un paese civile e sicuro. Ma il sindaco è abile a far parlare in città di sicurezza pur di non far avere nella discussione politica attuale altri argomen-

Il Pdl starebbe pensando di non presentarsi alle amministrative. Potrebbe fare figuracce e far vedere chiaramente all’Italia intera che è vicino al tracollo. Per sua fortuna non si vota a Cerignola. Certo, saremmo stati davvero curiosi di vedere che percentuale avrebbe preso. Qui dove Forza Italia già non prendeva percentuali alte che, invece

ti che possono, però, minare la sua fragile maggioranza. Per questo non si fa da tanto un consiglio comunale. Per questo non si discute di eolico. Ambiente. Varianti al PRG. Addormentiamo la cittadinanza e la politica dicendo che in città c’è omertà. Decentriamo l’attenzione su altri argomenti. E intanto Cerignola è moribonda, mentre gli stolti che pensano che la violenza possa essere una risposta sono in marcia. Enzo Pece

L’Aula consiliare del Municipio di Cerignola

prendeva AN. Ma l’elettorato di quest’ultima ormai è trasmigrato quasi tutto. Rimane l’elettorato personale di Giannatempo e Ruocco. Poca cosa dopo questi due anni di loro amministrazione. A proposito quest’ultimo sembra potersi candidare alla segreteria provinciale del Pdl contro il consigliere regionale Leo Digioia. Carlo Dercole


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Europa

venerdì 24 febbraio 2012

LA CRISI IN EUROPA - Dopo 13 ore di estenuanti trattative sbloccati i 130 miliardi di euro del secondo pacchetto di aiuti

Sì agli aiuti per la Grecia, ma addio alla sovranità

Una veduta panoramica del Partenone

di Eliona Cela Per ora la Grecia è salva. Dopo oltre 13 ore di estenuanti trattative i ministri economici e finanziari dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per sbloccare i 130 miliardi di euro del secondo pacchetto di aiuti internazionali, da erogare fino al 2014, che dovrebbe consentire ad Atene di evitare il fallimento il mese prossimo. L’Eurogruppo con questo accordo impone ad Atene un destino di rigore fiscale, difficilmente associabile alla recessione che da anni ha colpito il Paese, assoggettandola al contempo a un ferreo

controllo extra-nazionale. Insomma per dirla in poche porole: addio alla sovranità. Già, perchè da questa settimana la Grecia è di fatto commissariata e la presenza della Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), sarà di fatto permanente per verificare i progressi compiuti nel programma di tagli e riforme. Il premier ellenico Lucas Papademos ha finito per accettare il “prendere o lasciare” intimato da Germania, Finlandia e soprattutto da Olanda, che sembra essere stata la più decisa a chiedere la trasformazione delle missioni della troika da pe-

riodiche (ogni trimestre) zione una norma con cui a permanenti. si stabilisce la priorità dei L’intesa prevede anche pagamenti sulle scadenla cancellazione di una ze del debito. ”L’accordo parte importante del de- garantisce la tenuta delbito greco, 107 miliardi di la Grecia nell’euro e le euro, detenuto dai cre- dà il tempo di tornare su ditori privati. Per quan- un percorso di crescita to riguarda sostenibile, i famosi 130 assicurando L’intesa pre- la credibilimiliardi savede anche tà della zona ranno distrila cancella- euro nel suo buiti tramite zione di una complesso” il fondo salvaStati Efsf. An- parte importante dei ha dichiarache la Bce ha debito greco. 107 miliar- to al termine deciso di dare di di euro, detenuto dai dei colloqui una mano. privati. Gli aiuti europei il presidente L’Eurotower in arrivo tradell’Eurod i s t r i b u i r à mite il fondo gruppo, Jean alle banche salvastati Claude Juncentrali naker. zionali i proIl presifitti sui bond dente del greci nel suo portafoglio, Consiglio Mario Monti ha a loro volta le banche affermato: “un bel risultacentrali li verseranno agli to per la Grecia, per l’EuStati dell’euro zona, che rozona e per i mercati”. hanno acconsentito ad C’è voluto “un lungo laabbassare in modo retro- voro”, ha aggiunto ma alla attivo gli interessi sui pre- fine “l’Europa è in grado stiti concessi ad Atene nel di funzionare”. Anche il 2010 (110 miliardi). presidente Usa, Obama Questa mossa permet- ha chiamato il cancelliere terà di tagliare il debito tedesco per congratularsi ellenico del 2,8%. per l’accordo senza preE’ rimandato invece a cedenti: “Passi importanti marzo la decisione della ma ne servono altri”. La Fmi, lo sforzo del Fondo Grecia, dal canto suo, il si auspica si aggirera’ in- cui debito pubblico amtorno ai 13 miliardi. Ate- monta oggi a circa 315 ne si è anche impegnata miliardi di euro, nel paese a inserire nella Costitu- in cui ci sono 600 catego-

internet e diritti di autore

Acta, la patata bollente va alla Corte di giustizia La Commissione Ue ha deciso di adire alla Corte di giustizia sull’accordo commerciale contro la contraffazione Acta per verificarne e chiarirne ‘’la legalità’’. Lo ha annunciato il commissario Ue Karel de Gutch. La decisione fa seguito alle moltissime proteste in tutta Europa contro un accordo accusato di censurare Internet e violare i diritti dell’uomo. Ma che cosa è Acta? E’ un accordo commerciale internazionale per la lotta alla contraffazione e alle violazioni di copyright su internet. Finora è stato firmato da 30 paesi nel mondo. ‘’E’ bene che la Corte Ue valuti tutti gli aspetti dei diritti fondamentali’’, ha detto Gutch. “Spetta alla Corte dare

un orientamento e dire quali sono i limiti che la Ue deve rispettare’’. Anonymous, il collettivo di hackers che si batte per la libertà della Rete, auspica che la Corte di giustizia, alla quale la Ue si è rivolta per chiarire i dubbi sulla legalità dell’accordo Acta, vada ben oltre la sospensione del processo di ratifica da parte degli Stati membri. “Speriamo che il rinvio dell’Acta alla Corte europea faccia molto di più che semplicemente ritardare il processo di ratifica!’’, afferma un messaggio di Anonymous su Twitter. La discussione su Acta al Parlamento europeo è appena all’inizio e già diversi eurodeputati hanno manifestato dubbi e riserve, ma non po-

Una recente manifestazione contro l’Acta

tranno proporre nessun cambiamento, dovranno semplicemente approvare o rifiutare l’accordo nella sua integralità. Intanto uno dei Paesi più importanti dell’Unione europea ci ripensa. Il primo ministro liberal polacco, Donald Tusk, ha infatti annunciato la sospensione della ratifica dell’accordo da parte del Sejm, il Parlamento di Varsavia. Non meno importante è la motivazione addotta da Tusk: bisogna avviare nel no-

stro Paese una discussione più ampia sulla questione per coinvolgere e ascoltare sia i milioni di utenti di internet sia l’autorità per la difesa della privacy. La Polonia è finora il Paese che ha visto di gran lunga la più forte opposizione al trattato. I gruppi che lo criticano affermano che restringe l’uso di internet e la libertà di espressione, permettendo la sorveglianza online. Vincenzo Matano

Il Parlamento Europeo di Strasburgo

rie che vanno in pensione a 55 anni a causa della loro professione stancante (parucchieri, musicisti e presentatori televisivi), il paese dei 9 mila pluricentenari che percepiscono la pensione perche il coniuge si è scordato di comunicare la loro morte, accetta a malicuore l’ac-

cordo, si sente umiliata a sotto controllo da quelli che vengono di gia’ definiti “i commandos” e lamenta una mancanza di misure per la crescita. Pampademos è costretto a dirsi soddisfatto ma il prezzo da pagare per la salvezza è alto forse anche troppo.

proposta della commissione europea

Ungheria, sospeso il fondo di coesione? L’Ungheria ancora una volta nell’occhio del ciclone a Bruxelles. Dopo i problemi legati alla proposta di legge del premier Orban che limitava la libertà di stampa, la Commissione europea ha proposto di congelare il 29% dei fondi destinati all’Ungheria a partire dal primo gennaio 2013. Questa misura, senza precedenti nella storia dell’Unione, è scaturita dopo vari avvertimenti indirizzati a Budapest nei mesi scorsi. La sospensione dei fondi di coesione riguarda, nello specifico, la procedura d’infrazione per eccesso di deficit che, secondo Bruxelles, è destinato a raggiungere il 3,7 % (la soglia massima è del 3%). Il Commissario europeo per gli affari economici, Olli Rehn ha dichiarato: “La proposta della Commissione deve essere interpretata come un incoraggiamento all’Ungheria a mantenere i conti e i bilanci in ordine, per assicurare un utilizzo efficace delle risorse del Fondo di coesione”. Anche il governo Unghere-

Viktor Orban

se si è fatto sentire attraverso il suo portavoce Amadeu Altafaj che ha sottolineato come “l’Ungheria sia ancora in tempo per ridurre il disavanzo”. Inoltre, alla vigilia della decisione della Commissione, il Parlamento ungherese ha invitato il governo ha siglare il patto di bilancio europeo al vertice Ue del primo marzo. Un gesto di buona volontà che si accompagna ad altre dichiarazioni concilianti del governo, come l’impegno di entrare nell’eurozona, abbandonando il fiorino. Toni distensivi, ma nel concreto l’Ungheria rischia di perdere diversi milioni di euro. Vincenzo Matano


Spettacoli e Cultura

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MOLFETTA - Oltre all’esposizione di dolci e cioccolatini, quest’anno sono previste anche postazioni per la promozione del territorio

Cioccolato, che passione! Da oggi fino a domenica Molfetta ospita la tappa della kermesse “Art & Ciocc, il tour dei cioccolatieri” di Isabella Battista Da oggi pomeriggio a domenica 27 febbraio i maestri cioccolatieri provenienti da tutta Italia proporranno delizie e specialità di ogni genere in Corso Umberto I a Molfetta: dal liquore al cioccolato servito in cialde croccanti ai cuneesi al rhum, dal cioccolato di Modica al maxi-cremino alla nocciola e gianduia, passando per torrone al cioccolato, cioccolatini al peperoncino, all’Amarone e all’olio extravergine e tante altre specialità per soddisfare anche i palati più esigenti. La manifestazione, organizzata con il Comune di Molfetta, sarà un’occasione per far festa e per curiosare nel dolce mondo del cioccolato artigianale. Tra le proposte dei cioccolatieri ci sono anche delle piccole sculture di cioccolato: caffettiere di cioccolato fondente, servizi di tazzine da caffè al cioccolato bianco e ancora per i golosi amanti del fai da te attrezzi di ogni genere, dal cacciavite, al bullone alle tenaglie, ma anche scarpe eleganti o da tennis, tutto rigorosamente in cioccolato!

Il cioccolato prende forma e si mette in mostra con “Art & Cioccolatieri”

Le pasticcerie partecipanti sono Choco Passion - Merate (LC); Dolcilandia - Brugherio (MB); La Bottega del Dolce - Cornuda (TV); Preziose Delizie - S. Biagio di Callalta (TV); Specialità Siciliane - Canicattì (AG); Sweet & Chocolate - Torino (TO); Tarallo Antonia - Lido di Savio (RA); Tuttafrutta di Stringhetto Fabrizio - Legnago (VR) e le Pasticcerie di Molfetta L’Officina del Dolce e Pasticceria Continental. “Cioccolato che passione!”, quindi, che oltre ad essere un piccolo momento di piacere per chi lo degusta è anche oggetto di studio per chef e ristoratori che si cimentano in particolari ricette

e abbinamenti. E proprio seguendo il filone della ristorazione, il tour “Art & Ciocc” propone nelle varie tappe anche valide collaborazioni con i ristoratori locali. Durante i tre giorni della manifestazione, ci saranno numerose “Cioccocene” organizzate presso i Ristoranti Confcommercio: Bristot, Palazzo de luca, I due foscari, Al Calvario, Oltre l’arco, Ristorante del Corso, Dentro le mura, Cibo degli dei, Vecchio Gazebo Altra particolare iniziativa, inoltre, è quella organizzata per alcuni bambini delle classi elementari che nella mattinata di venerdì potranno assistere ad una lezione

martina franca

L’arte e la bellezza nascoste nella pietra Si conclude domenica 26 febbraio la mostra “Oltre la Pietra”, allestita presso la Sala Murat di Bari e patrocinata dalla Regione Puglia e dall’Assessore per l’area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione, Loredana Capone. La mostra fotografica ha l’intento di mettere in evidenza l’importante patrimonio lapideo pugliese, candidato Patrimonio UNESCO attraverso i lavori di Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Luca Campigotto, Ferdinando Scianna, chiamati a raccontare la Puglia dei monumenti con le sue architetture scolpite nella pietra, frutto di un sapere antico che si tramanda alla vista e alla mente. Grandi nomi dunque per una mostra d’autore, allestita sontuosamente con enormi pannelli espositivi

su cui le immagini sono montate secondo un insolito gioco geometrico. La mostra fa riferimento alla storia di un prodotto che scaturisce dalla Terra e diventa materiale lavorato dalla società che di quel materiale è circondata e di quel materiale è vissuta. La Puglia risulta essere tra le più importanti regioni italiane per la quantità di materiali lapidei che vi si estraggono, concentrati in tre importanti comparti: Apricena, Trani e Lecce e nelle aree minori di Fasano e Ostuni. Nelle fotografie esposte si può apprezzare la bellezza del lapideo pugliese in tutte le sue sfaccettature, dai monumenti agli oggetti di design. Non più solo materiale per l’edilizia ma anche sculture ed elementi d’arredo che quattro designer europei hanno ideato in pezzi monoblocco.

adelfia

Cena e teatro nel borgo storico Continua la programmazione della Ghironda Winter & Spring Festival 2011/12 che, pur rimanendo fedele a se stessa, si rinnova e si trasforma: in arrivo, domenica 26 febbraio 2012, alle ore 20.30, presso il Nausikaa, rinomato ristorante di Martina Franca, il debutto della nuova formula cena&teatro con lo spettacolo “La Storia di Taborre e Maddalena”. Le accoglienti sale del Nausikaa, sito nel cuore del borgo antico martinese, accoglieranno, infatti, in un’atmosfera intima e raccolta, il teatro d’autore di Enrico Messina, uno dei più grandi cantastorie italiani contemporanei e di Mirko Lodedo, musicista che della musica fa lingua del suo raccontare. La rappresentazione racconta la storia di due

sul cioccolato tenuta dai maestri cioccolatieri presso gli stand. Info e prenotazioni presso lo stand istituzionale presente durante la manifestazione in Corso Umberto I o al numero 345.6136580. Inoltre, presso lo stesso stand si potrà ritirare un coupon che dà diritto ad uno sconto sulle cene di 5 euro per persona Visite guidate: presso lo stand dell’Associazione Antiqua Mater presente durante la manifestazione in Corso Umberto I si potranno prenotare visite guidate al centro storico di Molfetta, al Museo Diocesano e al Centro Recupero Tartarughe Marine

bari

giovani, Taborre e Maddalena, che il fato ha destinato a due vite diverse. Scappano dal loro amore impossibile e trovano riparo in una radura del Gargano, in casa di un vecchio pastore, costruita intorno a un albero di pere. Nell’incontro silenzioso dei tre personaggi, il pastore offre ai due ragazzi un frutto e da lì comincia la narrazione. Il lavoro nasce dall’incontro di un attore ed un musicista che, ritrovatisi intorno ad una tavola imbandita con cibi semplici, un piatto di grano cotto con il pomodoro, del pane, un bicchiere di “mieru”, pecorino e pere, hanno cominciato a raccontarsi, facendo dei piccoli suoni della tavola musica e parole. Il risultato è un viaggio fantastico in cui la con-

temporaneità si incontra con leggende e aneddoti gustosi, in un gioco linguistico che diventa musica e si abbandona alla fascinazione della parola, riscoprendo un’arte «un tempo assai familiare alla nostra cultura, ormai trascurata se non del tutto dimenticata». Cogliendo le tendenze degli ultimi anni, che vede una rinnovata abitudine al convivio e alla riscoperta della nostra cultura enogastronomica, la Ghironda ha deciso di abbinare allo spettacolo, già di per sé colmo di riferimenti al cibo, una proposta culinaria studiata ad hoc dal Nausikaa: una serata, quella di domenica 26 febbraio, pensata per vivere un’esperienza artistica che accenda i sensi, che sperimenti quel binomio tra cibo e teatro, nutrimento per il corpo e per l’anima. Info e prenotazioni allo 080/4858275. i.b.

“Donne, Percorsi, Diritti” da oggi seconda sessione Venerdì 24 febbraio alle 18,30, sarà inaugurata la seconda sessione della collettiva di arte contemporanea Donne, Percorsi, Diritti, organizzata dal Comune di Adelfia presso Palazzo Conte Sabini, a cura di Grazia Donatelli, con testo critico di Simona Caramia, che resterà aperta fino al 16 marzo prossimo. “L’Amministrazione di Adelfia - sostiene il sindaco Antonacci - offre così ai propri cittadini un’occasione di valutazione e riflessione, in linea con la propria iniziativa di Governo che ha portato anche alla nascita della prima Commissione consiliare per le parità e le pari opportunità”. Secondo il Sindaco, “rimuovere gli ostacoli che alimentano ogni forma di di-

seguaglianza è compito primario della politica”. Per il critico Simona Caramia, “la parità deve esser costruita partendo da un’analisi sulla figura femminile nel contesto contemporaneo, in un confronto con il passato prossimo. Solo allora - solo dopo aver capito chi siamo, in virtù di chi eravamo - si potrà procedere con l’effettiva uguaglianza, auspicando la valorizzazione delle diversità, in un sagace disegno di comune promozione socio-culturale. E così i quindici artisti in mostra, con lo sguardo lungo dell’arte, riflettono sulla figura femminile, sulle giuste conquiste o sugli errori commessi, durante il percorso verso l’affermazione dei propri diritti. Lungi dal proporre risposte definitive o

Palazzo Conte Sabini

giudizi di valore, l’arte offre visioni personali, ricche di suggestioni ed evocazioni”. Esporranno nella seconda sessione: Daniela Corbascio, Franco Dellerba, Giulio De Mitri, Pietro Di Terlizzi, Enzo Guaricci, Iginio Iurilli, Beppe Labianca, Paolo Lunanova, Gianna Maggiulli, Franco Menolascina, Giampiero Milella, Pippo Patruno, Rosemarie Sansonetti, Jolanda Spagno, Beppe Sylos Labini. La collettiva sarà aperta al pubblico dalle 17 alle 20 dal lunedì al venerdì.


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Cinema

venerdì 24 febbraio 2012

WAR HORSE - Il ventisettesimo film di Steven Spielberg

Una scena di War Horse di Steven Spielberg

di Michele Falcone Tratto dal romanzo di Michael Morupurgo, edito da Rizzoli, e dall’omonimo adattamento teatrale del romanzo di Nick Stafford, War Horse é il ventisettesimo film di Steven Spielberg. Ambientato durante la prima guerra mondiale, War Horse é un toccante film epico, una storia emozionante e avventurosa

con al centro un meraviglioso purosangue. L’uomo dei sogni colpisce ancora, potremmo definire cosí il maestro Steven Spielberg, uomo di cinema, amante delle storie e delle avventure, maestro delle emozioni e sognatore nato. Con il suo ultimo film, candidato a 6 premi Oscar tra i quali quello di miglior film dell’anno, il regista statunitense, dopo la breve

la scheda dei film - war horse REGIA: Steven Spielberg SCENEGGIATURA: Lee Hall, Richard Curtis ATTORI: Jeremy Irvine, Peter Mullan, Emily Watson, David Thewlis, Benedict Cumberbatch, Stephen Graham PRODUZIONE: Amblin Entertainment, The Kennedy/Marshall Company, DreamWorks DISTRIBUZIONE: Walt Disney Company Italia PAESE: USA 2011 DURATA: 146 Min

L’uomo dei sogni colpisce ancora parentesi sull’animazione, con Le avventure di TinTin, grazie all’uso prestigioso della parformance-capture, ritorna a raccontarci una storia epica, con un film che ha il sapore degli “altri tempi”, una storia classica dai risvolti drammatici e dal lieto fine. Prodotto dalla Touchstone, la Disney per adulti, War horse é la storia dell’amicizia tra un ragazzo (Jeremy Irvine) e il suo cavallo di nome Joey; la Prima Guerra Mondiale viene mostrata attraverso il viaggio di questo cavallo, un’odissea di gioia e dolore, di grande amicizia complicità e avventura. “ War Horse rappresenta una delle più grandi storie di amicizia e di guerra narrata in un libro di grande successo trasposta anche in uno spettacolo teatrale di altrettanto successo internazionale che ora è a

Broadway. La Prima Guerra Mondiale viene mostrata attraverso il viaggio di questo cavallo, un’odissea di gioia e dolore, e grande amicizia. War Horse rappresenta una delle più grandi storie di amicizia e di guerra narrata in un libro di grande successo e trasposta in uno spettacolo teatrale di altrettanto successo internazionale. Il soggetto originale di War Horse sta nel romanzo di Michael Morpurgo, il quale ha voluto, rendere un omaggio, un accorato ricordo alla memoria dei milioni di cavalli uccisi durante il primo conflitto mondiale, utilizzati o per il traino o in quelle ultime grandi tragiche ed epiche cariche di cavalleria; purtroppo il film risulta po’ superficiale nella definizione dei caratteri dei tanti personaggi che incrociano le

proprie esistenze con quella del magnifico stallone protagonista. La regia di Spielberg sopravviene a ogni leggerezza di scrittura, costruendo un mosaico di carrellate di una toccante purezza descrittiva dense di fascino. Alcune sequenze sono da antologia: in particolare quella del galoppo disperato del cavallo in fuga attraverso le linee dei due schieramenti avversari, scontrandosi con quel filo spinato che separa e poi, meravigliosamente ri-unisce, con grande magia scenica, i nemici, coinvolgendoli in un atto di pietà. Un altro momento di grande cinema è offerto, senza dubbio, dal finale, momento topico del ritorno a casa e del tanto agognato desiderio di ritrovarsi ancora tutti insieme in un grande abbraccio riappacificatorio.

Space Cinema Casamassima (Ba) War Horse

h 16:10 - 18:50 - 21:40

Jack e Jill h 16:05 - 17:55 - 20:00 - 22:00 Com’è bello far l’amore h 16:10 - 18:10 - 20:20 - 22:30

Galleria Bari Paradiso amaro h 16:00 - 18:15 - 20:30 - 22:45 War Horse

h 18:00 - 21:00

Hugo Cabret 3D h 17:40 - 20:10 - 22:40

Corso Cerignola (Fg) Com’è bello far l’amore h 18:00 - 20:00 - 22:00 In Time

h 18:20 - 20:15 - 22:15

Tre uomini e una pecora h 18:00 - 20:00 - 22:00


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