Puglia d'oggi n. 6

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Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 17 febbraio 2012 • anno III n. 6 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

NASCE LA FONDAZIONE TATARELLA

LE IDEE PER LA CITTA’ DEL FUTURO

Il 2 marzo a Bari il lancio ufficiale della Fondazione Tatarella

Da Bari per Bari, il grande successo dell’iniziativa di Fli

a pag 7

L’ELZEVIRO

Un calcio al Bari Calcio

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Fortunata Dell’Orzo Come nobili spiantati nell’enorme palazzo vuoto, i Matarrese godono di un immenso stadio vista mare e strapiombo da 50 metri, direttamente sull’asfalto. Non hanno occhi per piangere: vorrebbero vendere la squadra. Ma è come il cappotto che Totò voleva impegnare in Miseria e Nobiltà e ricavarci un pranzo luculliano. Avrebbero potuto vendere tutto dignitosamente e ritirarsi sin dai tempi di Paolo Stancarone e i suoi amici monegaschi. Ma non lo fecero. Oggi si meritano il fallimento, come la Grecia merita il default. Bari non ha più un volto, nemmeno quello calcistico e la sua identità pencola a straccetti da pochissimi e desueti simboli/ archetipi: quello stadio inutile, una fiera fantasmatica, l’Università separata in casa, la squadra che scenderà all’inferno con la società destinata al fallimento. Insomma: cosa meglio del Bari Calcio rappresenta in pieno questa città? Progetti zero, idee poche e confuse, cialtroneria a gogò, confusione amministrativa, le mani sporche del calcio scommesse. Una delle poche cose certe sono le penalizzazioni che arrivano come noccioline. Ci vorrebbe proprio un bel calcio di inizio. Ma i fondoschiena sono troppi. Bisogna organizzarsi.

www.pugliadoggi.it

Il terribile mix che ha portato lo stato Europeo sull’orlo della bancarotta finanziaria

La crisi economica e l’agonia della Grecia

a pag 10

L’EDITORIALE

Alla vigilia del grande cambiamento di Fabrizio Tatarella

Sull’agonia della Grecia si sta consumando un’inutile guerra politica e mediatica. I malmessi conti di Atene sono diventati l’ostaggio di una disputa su e contro i comandamenti di rigore e di taglio della spesa che la Grande Contrazione impone a tutte le società sviluppate. Anche se non si può non provare dolore e compassione per il disfacimento di una nazione in cui sono nati l’idea e il nome stesso di Europa, legare le difficoltà della Grecia all’Unione è un’illusione ottica. Tra l’odiosa imposizione dell’acquisto di sommergibili e l’assurda pretesa di licenziare centocinquantamila dipendenti pubblici in tre anni gli unici interessi tutelati sono stati quelli delle banche francesi creditrici. a pag 3

Le elezioni amministrative del 6 maggio, come, in fondo, le amministrative del 1993, segneranno una data significativa, uno spartiacque. Saranno, probabilmente, le ultime dei due grandi partiti Pdl e Pd cosi come li abbiamo visti fino ad oggi. Nel ‘93, infatti, si svolsero le ultime elezioni amministrative che determineranno la fine di Dc e Pds. I ballottaggi di Roma e Napoli con Fini contro Rutelli e la Mussolini contro Bassolino videro implodere i partiti storici. Subito dopo iniziò l’epoca berlusconiana con la nascita di nuovi partiti, Forza Italia in particolare, e la fine di quelli vecchi. La Dc subì diverse scissioni [...] segue a pag 2

REGIONE PUGLIA

Cosa si intende per Atenei “virtuosi”

a pag 11

BARI - PETRUZZELLI

il corsivo

Tempi lunghi per la fondazione

a pag 7

FOGGIA

Chi raccoglie l’immondizia?

a pag 12

CERIGNOLA

Sicurezza, il flop del Sindaco

a pag 13

L’uscita di Belen Rodriguez che esibiva il tatuaggio di una farfalla su un inguine sprovvisto di biancheria intima ha destato proteste e battutacce di ogni tipo (fra le quali la palma va a “perché avrebbe dovuto mettersele se per arrivare lì ha dovuto togliersele?”). La Rodriguez ha detto che in realtà le mutande c’erano, ed erano “cucite al vestito”. Un modello esclusivo dell’atelier Silvio Berlusconi, per la griffe “Olgettina”

di Enrico Ciccarelli


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In primo piano

venerdì 17 febbraio 2012

LA POLITICA - Verso le elezioni amministrative tra la Lega ed il Terzo Polo, con Alfano che punta tutto sui moderati

Pdl, c’è il rischio scissione Si complica il rebus delle amministrative: lo strappo della Lega a Verona, occhi puntati su Genova e Lecce di Antonio Romano E’ l’ora X del berlusconismo post governativo. Un incubo, così lo stato maggiore del Pdl descrive il voto amministrativo di maggio. Una sorta di vicolo cieco - secondo i più pessimisti - per un partito stretto fra una Lega tentata dalla corsa solitaria e un Terzo Polo che spera di mettere in difficoltà la segreteria di Angelino Alfano. Lui, il segretario ex ministro della Giustizia riferiscono - a chi gli domanda preoccupato del rischio di rimanere a bocca asciutta replica puntando tutto sul presunto asse con Pier Ferdinando Casini, in vista del 2013 e di un nuovo e più ampio contenitore moderato. Eppure, se l’aspirazione si rivelasse vana, il rischio di una frantumazione del Pdl diventerebbe concreta. Si vota in molti centri di piccola e media dimensione, ma quattro sfide offriranno il quadro dei nuovi assetti politici: Palermo, Genova, Verona e Lecce. Proprio i quattro centri nei quali il Terzo Polo ha stabilito - salvo clamorose sorprese - di concorrere in modo unitario. E’ stato Fini, settimane fa, a spingere con Casini affinchè si identificassero in particolare Palermo e Genova all’insegna del ‘qui si fa il Terzo Polo o si muore’. Se così dovesse finire, per il Pdl potrebbero essere dolori.

Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano

Secondo fonti azzurre del Popolo della libertà, dopo le amministrative Alfano (e Berlusconi) potrebbero decidere di sparigliare. Lo dimostrerebbe, secondo i più maliziosi, anche una certa ‘remissività’ di alcuni big ex Forza Italia nelle battaglie congressuali. Per ora il segretario del Pdl si tiene le mani libere, pronto ad affrontare il bivio: virare verso il cantiere moderato centrista o indurire la propria posizione verso il governo? Nel primo caso, parteciperebbe ai lavori per costruire un’alleanza pronta a ripetere nel 2013 un’esperienza simile a quella attuale. In questo scenario, l’ala azzurra dà per altamente probabile una frattura sul fianco de-

stro, indicando il fortissimo e crescente malumore degli ex An e di qualche ex ministro sponda FI. Se invece Alfano scegliesse la direzione inversa, frammenti dell’ala ‘moderata’ - a partire da Pisanu - potrebbero scegliere il cantiere inaugurato da Casini e Fini. Se intanto si analizzano le quattro città simbolo delle amministrative, si scopre comunque un quadro parecchio ingarbugliato. Palermo - e più in generale la Sicilia - preoccupa molti osservatori pidiellini. Perché l’Isola, da sempre fortino inespugnabile del Pdl, rischia seriamente di cadere in ‘mano nemica’. Nel capoluogo di Regione il Pdl non ha ancora individua-

to un candidato. Il Terzo polo sì, forse con il sostegno di Micciché. A Trapani Udc e Fli si alleeranno con il Pd, ad Agrigento il sindaco uscente è Udc e sarà sostenuto - probabilmente - da Alfano, non dal resto del Terzo Polo che stringerà un’intesa con i democratici. A Genova il Terzo Polo potrebbe accordarsi sul nome di Musso, osteggiato però da una parte dell’Udc. Il Pdl, invece, manca ancora di un candidato. Claudio Scajola ha proposto primarie aperte alla società civile, per individuare un unico candidato dell’area moderata, ma difficilmente al primo turno si eviterà una sfida Terzo Polo-Pdl. A Lecce la situazione è forse ancora più complicata: Poli Bortone ha ricevuto un’apertura da Fini, ma fra domani e venerdì incontrerà il Pdl. Sarà forse l’ago della bilancia e da questo dipenderà anche cosa faranno Pdl e Terzo Polo. Verona, infine. Pare che Flavio Tosi proceda nel pianificare una candidatura fondata su una propria lista personale, forse senza Pdl, che pure ha mostrato interesse a sostenerlo. Anche lì il Terzo Polo dovrebbe correre con un proprio candidato, a meno che Bossi non decida di rompere con il sindaco uscente proprio sul nodo della lista personale: a quel punto un inedito asse Tosi-Terzo polo non sarebbe fantapolitica.

dopo il no del governo alla candidatura di roma per le olimpiadi 2020

E’ il sistema sportivo che deve cambiare Il no dell’esecutivo alla candidatura di Roma ai Giochi olimpici del 2020 “deve essere l’amaro pretesto per ripensare l’organizzazione del sistema sportivo italiano.” Lo ha dichiarato il deputato di Futuro e Libertà,

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella *** Direttore Fabrizio Tatarella *** Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

Claudio Barbaro. “Credo che perdente sia il modo di concepire lo sport che abbiamo sotto i nostri occhi: autoreferenziale e antiquato. Proprio per evitare che quanto accaduto si ripeta ancora, è necessario

avere il coraggio di ripensare il sistema sportivo in modo che diventi più trasparente, partecipato e capillare. Se ne è parlato più volte, ma mai come adesso diventa importante una legge quadro che incardini e regoli il sistema sportivo nazionale, senza limitarsi a progettare una riforma del CONI”, conclude Barbaro.

Redazione Via Abate Gimma, 163 70121 Bari redazione@pugliadoggi.it tel. 080/5213360 fax. 080/5220966 www.pugliadoggi.it Editore Publimedia Sud srl Stampa Rotostampa - Lioni (Av)

Claudio Barbaro

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l’editoriale

segue Da pag 1

Alla vigilia del grande cambiamento

Il Polo della Nazione: Federazione, non un partito unico

[...]il Pds si trasformò in Ds e il Msi in An. La Lega Nord crebbe notevolmente. Oggi molte sono le similitudini con quelle amministrative, con quella fase storico-politica del nostro Paese. Il Pdl si trova nelle medesime condizioni del partitone Dc, attraversato da molti sommovimenti, pronto ad esplodere con tanti soldati semplici e non solo pronti a riposizionarsi, magari nel Terzo Polo. Le liste civiche saranno la novità della nuova fase politica, come la Lega lo fu nel 94. A destra FLI potrà rappresentare una nuova formazione politica di destra liberale, democratica di stampo europeo e con il ruolo centrale dell’Udc potrà ambire a dare voce al vasto elettorato di centrodestra. Denis Verdini, recentemente, ha sostenuto che il Pdl alle amministrative perde sempre 5 punti percentuali. Ora, considerando il partito di Berlusconi attorno al 20, facile che possa toccare a maggio il minimo storico. Dopo ci sarà il bing bang, il tana libera tutti. Non appena si comprenderà che il partito del predellino non potrà garantire più nessuno non sono escluse clamorose scissioni unicamente per poter trattare la sopravvivenza prima delle politiche

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del 2013. Infatti, sino ad allora, a prescindere dal sistema elettorale con cui si andrà a votare, il governo Monti è destinato a rafforzarsi provocando disagi a Pdl e Pd che subiranno consistenti emorragie di voti , consensi e classe dirigente. Sarà, esattamente, in quel momento che quello che oggi viene definito Terzo Polo, potrà diventare primo. Il Polo della Nazione, o come si chiamerà, guidato da Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini alleato ai movimenti meridionali (Io Sud, Mpa) e alle liste civiche sarà la coalizione della responsabilità, delle riforme, del cambiamento di una stagione politica che domani farà uscire l’Italia dalla crisi attuale. Futuro e Libertà è il partito che nasce dal coraggio e dall’intuizione politica e culturale di Fini, un partito che sarà ancora per molti anni sulla scena della politica italiana. Il Polo della Nazione al quale stiamo lavorando con le attuali formazioni del Terzo Polo, sarà un rassemblement, un cartello, una lista e forse una Federazione, ma non un partito unico con l’Udc e con gli altri alleati. Al partito unico abbiamo già dato. Il primo a saperlo e ad avere già dato è proprio Gianfranco Fini. Fabrizio Tatarella

080/5220966 o una mail a abbonamenti@pugliadoggi.it. Per informazioni 080/5739832 o scrivere ad abbonamenti@pugliadoggi.it. Registrazione presso il Tribunale di Bari n. 47/2010 del 12/11/2010 Questo periodico è associato all’Unione stampa periodica italiana


In primo piano

venerdì 17 febbraio 2012

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LA CRISI ECONOMICA - Gli italiani conoscono bene i frutti avvelenati del mix che stanno portando Atene sul lastrico

L’inutile guerra sulla Grecia Il piano di aiuti serve a rendere meno drammatica l’ipotesi di una insolvenza del debito pubblico greco di Enrico Ciccarelli Sull’agonia della Grecia si sta consumando un’inutile guerra politica e mediatica. I malmessi conti di Atene sono diventati l’ostaggio di una disputa su e contro i comandamenti di rigore e di taglio della spesa che la Grande Contrazione, per dirla con Federico Rampini, impone a tutte le società sviluppate. Perché è una guerra inutile, o almeno malposta? Perché, anche se non si può non provare dolore e compassione per il disfacimento di una nazione in cui sono nati l’idea e il nome stesso di Europa, legare le difficoltà della Grecia e del popolo greco all’Unione è un’illusione ottica. Una democrazia dinastica e sostanzialmente oligarchica, in cui le famiglie Papandreu e Karamanlis controllava-

no in modo indiscutibile tine, messa sul conto delle il Pasok e Nea Demokratìa future generazioni di cariha funzionato, nei quasi chi intollerabili. Si aggiunquattro decenni seguiti ga che anche la Grecia alla caduta della dittatura sopporta il carico di una militare, attraverso pro- bolletta energetica semgressive acrobazie clien- pre più gravosa, perché ditelari, con una evasione pendente da combustibili fiscale da fare fossili sempre invidia all’Itapiù cari. Il I malmessi default, se la lia ed una conti di Ate- dracma fosse pubblica amne sono di- sopravvissuministrazioventato l’og- ta, ne ingolfata e sarebbe farraginosa. getto di una disputa su e arrivato ben Gli Italiani co- contro i comandamenti prima; la manoscono bene di rigore e di taglio della nipolazione i frutti avvele- spesa che la Grance Con- delle carte da nati del mici- trazione impresentare a Bruxelles diale mix fra pone a tutte per entrare spesa pubbli- le società nell’eurozona ca ipertrofica, è stata l’estrewelfare squilimo tentativo brato (i Greci andavano in pensione a 58 dilatorio, che ha permesanni) e iniezioni di liqui- so di reggere ancora per dità e di reddito sganciate qualche anno. La crisi pladallo sviluppo: irresistibile netaria ha dato il colpo di ascesa del debito sovrano, grazia. Per questo i rivolfiammate inflattive repen- tosi di Piazza Syntagma

sbagliano a esibire bandiere dell’Unione Europea con la svastica al centro. Allo stesso modo come sbaglia chi crede che il gigantesco piano di aiuti sia stato deciso dal direttorio franco-tedesco per aiutare il popolo greco: serviva, ed è servito, a rendere meno drammatica l’ipotesi di un’insolvenza del debito sovrano ellenico e l’eventuale uscita di Atene dalla moneta unica. Tra l’odiosa imposizione dell’acquisto di sommergibili militari e l’assurda pretesa di licenziare centocinquantamila dipendenti pubblici in tre anni gli unici interessi tutelati davvero sono stati quelli delle banche francesi creditrici. Ma forse i nostri lettori ricorderanno che avvenne lo stesso con i bond argentini. E andrà a finire allo stesso modo.

Grecia, una delle numerose manifestazioni di protesta nella capitale Atene

l’intervento della coordinatrice nazionale donne di fli, chiara moroni

Mercato del lavoro, una riforma con responsabilità e senza veti “La riforma del mercato del lavoro va affrontata con responsabilità e senza veti né da una parte né dall’altra. Al Paese serve una riforma che sia in grado di rimettere in moto l’economia, di trasformare la precarietà in opportunità, di creare occupazione e sviluppo, e di adeguarsi alle esigenze di un mercato dinamico che ha bocciato con i fatti - e il crescente tasso di disoccupazione n’è la prova - il sistema attuale”. Lo dichiara il deputato e coordinatrice nazionale delle donne di Fli, Chiara Moroni, che aggiunge: “Il governo sta

andando nella direzione giusta, riconoscendo nella flessibilità un valore aggiunto e un’opportunità per giovani e donne che sono i veri esclusi, ma non faccia l’errore di concentrare questa grande battaglia rivoluzionaria sull’art.18 che certo non rappresenta la principale questione da affrontare”. “La riforma del mercato del lavoro va fatta a 360 gradi, evitando che il confronto si sposti su un piano ideologico, e tenendo ben presente che l’eventuale modifica dell’art.18 rappresenta solo uno dei tanti interventi che potranno

Chiara Moroni

essere affrontati successivamente e con serenità, quando il Paese sarà nuovamente in grado di rispondere con un’offerta competitiva alla domanda che arriva dal mercato”, conclude Moroni.

l’intervento

L’Italia esce da dietro la lavagna

Il Premier italiano Mario Monti al Parlamento Europeo

Se per quanto riguarda la Grecia il problema sembra essere solo quello di lasciare il cerino a scottare le mani giuste (i bookmaker stimano ormai la possibilità di default superiore al 50%), l’Italia vive nella considerazione dell’Europa un’inedita stagione di fiducia e a tratti di ammirazione. Tutto merito di quell’omino grigio e signorile che fa il presidente del Consiglio: la standing ovation dell’Aula di Strasburgo a Mario Monti è andata ben oltre la cortesia protocollare e l’omaggio dovuto al premier di un importante Paese dell’Unione; è stato il riconoscimento tangibile di una svolta, di una ripresa di credibilità dell’Italia che non si misura solo nella personale autorevolezza del premier, tanto diversa dalle ridanciane ed imbarazzanti abitudini del suo predecessore, ma anche dalla capacità mostrata dal nostro Paese di sapere abbandonare le perpetue dispute tra Guelfi e Ghibellini e di sostenere un Esecutivo voluto essenzialmente dal presidente della Repubblica con la quasi totalità delle forze politiche presenti in Parlamento. Il fatto che i provvedimenti di Monti siano in vario modo e con vari accenti criticati dall’uno all’altro polo della sua maggioranza ne testimonia paradossalmente la giustezza, ne aumenta il carattere di quel Governo di salvezza nazionale (non ribaltonista e non gattopardesco) che il co-

siddetto Terzo Polo aveva da tempo invocato. Il fatto che in questo passaggio Silvio Berlusconi si sia comportato con una statura ed un tratto da statista che in pochi avrebbero sospettato è probabilmente la conferma di quello che gli Italiani riescono a fare quando si arriva ai tempi supplementari. L’ultimo numero di “Internazionale” riporta l’articolo di un collega britannico che se la prende con la “furbata italiana” di essere un Paese sgangherato e allarmante in cui vive una ristrettissima èlite di uomini colti, cosmopoliti e competenti (cita Ciampi, Draghi, lo stesso Monti) che un attimo prima del disastro presenta come biglietto da visita. E il mondo, annota il non cortesissimo collega inglese, ci casca tutte le volte. Ma in realtà le “riserve della Repubblica”, come queste personalità autorevoli vengono abitualmente chiamate, non nascono per caso: sono il frutto di un Paese sguaiato che ama l’ineffabile, che acquista cravatte sgargianti e ammira i grandi stilisti, che parcheggia in doppia fila sotto al Colosseo ma ha un’antica dimestichezza con la bellezza. Un Paese complesso, che non è certo fuori dalle difficoltà (e la risalita dello spread dopo il discorso di Monti a Strasburgo dice che i mercati non guardano solo ai titoli dei giornali), ma che intanto è passato da sorvegliato speciale a leader morale dell’Unione. Non male, professore. Enrico Ciccarelli


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Bari

venerdì 17 febbraio 2012

IL DIBATTITO AL PORTO DI BARI - Per riflettere insieme sui nodi da sciogliere e da affrontare nei prossimi anni

Da Bari per Bari, ecco come discutere del nostro futuro di Andrea Dammacco “Da Bari per Bari. La Qualità è della vita”. Quindici opinion leader della pubblica istruzione, dell’amministrazione e della società civile, insieme attorno allo stesso tavolo per esprimere la propria opinione in otto minuti su Bari e il suo futuro. E per rispondere a richieste e domande fatte dalla gente comune, molte delle quali, quelle raccolte sui social network, erano stampate sulle pareti e utilizzate per gli arredi scenografici allestiti al secondo piano del Terminal Crociere del porto di Bari. Oltre 300 posti a sedere e tanta gente in piedi. A dare il via ai lavori è stato il coordinatore provinciale di Fli Giammarco Surico che ha spiegato il punto nodale del conve-

gno, ossia l’analisi dei problemi di Bari per i quali Fli si pone l’obiettivo di essere recipiente di soluzioni. Surico ha poi posto l’accento sulla necessità di andare oltre i progetti, e, ha spiegato, in questo Fli si pone come motore di un’azione propositiva al servizio della società. All’apertura è seguita la proiezione di un video sulla città di Bari ispirato ai dati diffusi da Italia oggi e Il Sole 24 ore, che vedrebbero la città di Bari come fanalino di coda per vivibilità, occupazione, qualità della vita e sicurezza. Subito dopo il testimone è passato al vice Presidente nazionale di Fli Italo Bocchino che nel suo intervento ha calcato la mano su quelli che secondo lui sono i punti chiave per cambiare il sistema Italia. Secondo la sua analisi,

l’intervento del sindaco emiliano

Un progetto nuovo per Bari del Futuro Ore 17 o poco meno: Michele Emiliano e Italo Bocchino si stringono sorridenti la mano. E il direttore d’orchestra ancora una volta è lui, Michele Emiliano. Il sindaco annuncia: “Italo ha accolto completamente l’impostazione da me data alla lista civica nazionale, per un progetto politico che ricordando Pinuccio Tatarella sigla un passaggio epocale che parte da Bari e presto contaminerà positivamente anche altri comuni e infine la regione per poi volare verso altri coinvolgimenti”. Anni dopo la mano tesa dall’on. Salvatore Tatarella a Michele Emiliano (rifiutata da quest’ultimo perché, come ha detto Emiliano stesso, all’epoca c’era la presenza di Berlusconi le cui posizioni erano inconciliabili con le sue), i due si sono riavvicinati, e forse si riavvicineranno ancora di più a partire dalle prossime regionali. “Accetto la sfida che Bocchino mi lancia – afferma Emiliano - e che mi ha restituito dignità. Ho passato dieci giorni terribili: mi si voleva far passare per pazzo. Invece

Michele Emiliano

da Roma capiscono quel che dico. Sono pronto, pertanto, a ridiscutere con voi l’agenda politica degli ultimi due anni di mandato. Apprezzo che tutto questo avvenga senza richiesta di posti. Tenterò, come presidente del Pd, di parlarne al centrosinistra per consolidare questa strada”. Sulla questione delle “poltrone” è intervenuto Salvatore Tatarella. “Quello che Fli vuole pensavamo di averlo detto alla Conferenza cittadina, dove abbiamo parlato dei problemi di Bari e manifestato il nostro intendimento di voler partecipare alla loro soluzione attraverso la formulazione di proposte e progetti innovativi e realistici. Altro non ci interessa, a cominciare dalle poltrone e poltroncine del sottogoverno municipale”.

nel nostro paese ci sono no - Abbiamo l’orgoglio 2 milioni di ragazzi under di essere un grande Paese. 30 vittime del welfare do- Prendiamone consapevomestico: “ragazzi che non lezza”. “I nostri alleati? – ha cercano più lavoro e si arconcluso rangiano raciBocchino molando dallo I nostri alle- gli interessi stipendio dei ati? Gli in- degli elettori. genitori e dalteressi degli Fli è pronta a la pensione elettori. Fli è costruire tutdei nonni - ha detto Bocchi- pronta a costruire tutto to ciò che si no – siamo ciò che si può costruire può costruire dalla parte con chiunque sposi l’idea con chiunque degli italiani del bene per i cittadini. sposi l’idea del bene per i coraggiosi e Serve un diacittadini”. v o l e n t e r o s i logo con la Della stesche voglio- gente. sa opinione no costruire Salvatore un’Italia più Tatarella già giusta e generosa. Dobbiamo uscire pronto a tracciare la rotta dagli schemi per risolvere i di Fli a Bari. “Manca una problemi. Intanto il nostro visione collettiva della citPaese perde terreno a livel- tà – ha detto – a partire da oggi Fli a Bari vuole costrulo internazionale”. “Dobbiamo ripensare ire un dialogo con la genallo stile di vita degli ita- te”. Si parla di un rapporto liani. – prosegue Bocchi- sistematico per portare

Bari, scambio di saluti prima di iniziare i lavori dell’incontro

nuova linfa vitale alla città. “Noi vi ascoltiamo – ha detto Tatarella alla gente – partiamo però, dai dati di Bari, quelli oggettivi, che non sono soddisfacenti per la città stessa. Questo convegno non vuole essere un giudizio sull’operato dell’amministrazione ma una valutazione complessiva della città per costruire un progetto. Questo progetto lo vogliamo svi-

luppare insieme a personalità non appartenenti al nostro partito ma che possono dare un contributo di qualità e professionalità”. La vera novità, al di la dei temi assolutamente condivisibili, è stata la presenza di buona parte della Bari politica economica e culturale che conta. Un segnale che lascia ben sperare per il futuro della città.

la puglia come europa e mediterraneo, occidente ed oriente

Ripartiamo dalle eccellenze. dalla ricerca e dalla didattica Con il rigore degli otto minuti sanciti dal gong si sono susseguiti gli interventi degli opinion leader chiamati per esprimere la loro opinione sui temi vicini alla gente e tanto cari a Fli. Di seguito riportiamo alcuni degli interventi fatti dai rappresentanti delle aree economiche, culturali e istituzionali di Bari su molti temi prioritari per la città. “Dobbiamo ridurre le disparità tra Nord e Sud, dal punto di vista sociale, culturale ed economico – ha detto Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università degli Studi di Bari. Ripartiamo dalle eccellenze: le

abbiamo e bisogna investire su di loro. Lavoriamo per la qualità della vita. Facciamo sistema”. Nicola Costantino, Rettore Politecnico di Bari: “siamo ad oggi la migliore Università pubblica per qualità della ricerca in Italia. E’ importante puntare sulla ricerca, senza sottovalutare la didattica per formare i professionisti nell’ottica di una collaborazione con il territorio”. Francesco Mariani, Presidente Autorità portuale del Levante ha posto l’accento sull’opportunità di crescita del porto di Bari. “Il 70% del nostro traffico – ha detto - è in

esportazione, il restante 30% è in importazione, a voler significare che siamo un territorio altamente produttivo”. Anche Gianfranco Viesti, Presidente Fiera del Levante, ha sottolineato l’eccellenza pugliese: “dobbiamo ripartire da Bari per esportare fuori dalla Regione tutte le nostre imprese di eccellenza. Questa deve diventare una prerogativa concreta”. Cosimo Lacirignola, Direttore Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, ha invece evidenziato la posizione geografica, storicamente rilevante, della Puglia: “La Puglia è allo stesso tempo, Europa e Mediterraneo, occidente ed oriente. Un posizionamento utile, da sfruttare per rilanciare la nostra città. a.d.

gli interventi nel corso del convegno organizzato da futuro e liberta’ Anche parte dell’intellighenzia barese era presente alla prima conferenza programmatica organizzata da Fli. Anche loro hanno portato la proposta di un superamento della progettualità fine a se stessa. Una progettualità fatta per pura demagogia, che va contro l’interesse pubblico. Quello che, allo stesso tempo Patruno, Amendola e Laterza, hanno sottolineato è l’esistenza di una società viva che desidera una politica che sia punto di riferimento e unificazione. L’editore Alessandro Laterza, ha affermato: “partendo da Bari vecchia e arrivando a Valenzano, abbiamo diverse stazioni della cultura barese. La nostra realtà è molto viva e attiva. La vera svolta

I tanti elementi vivi di Bari, spesso nel dimenticatoio sta nel lavorare concordemente per trovare soluzioni e risposte utili a rivitalizzare maggiormente la cultura stessa nel nostro territorio”. Dopo di lui, Giandomenico Amendola, sociologo, ha rinvenutoil problema del nostro sistema nell’isolamento della ricerca universitaria: “invece sarebbe opportuno e utile riuscire a fare sistema e rete in un’ottica collaborativa e sinergica tra le istituzioni stesse”. Lino Patruno, editorialista della “Gazzetta”, infine, ha chiosato il suo intervento evidenziando la

vitalità e vivibilità di Bari: “di elementi positivi ce ne sono tanti, solo che non si mettono in piedi e restano nel dimenticatoio. Ma questo è un difetto meridionale. Tutte queste frasi che i cittadini hanno scritto le leggo e le approvo, anche se subito mi viene da pensare, a cosa non succeda a Bari e alle polemiche che ne derivano. “Ci sono anche dei problemi irrisolti: dare alla città un nuovo destino turistico. Il turismo è fondamentale per Bari. Facciamo che Bari non sia una città sul mare, piuttosto una città di mare”.


Bari

venerdì 17 febbraio 2012

la beffa delle tessere

Filippo Melchiorre denuncia il broglio di Fortunata Dell’Orzo Persino un’iscritta al Pd, che ha incaricato il suo legale di verificare gli estremi di una possibile denuncia. Fra le oltre cento tessere farlocche in quota alla “mozione dei farmacisti” (D’Ambrosio Lettieri – Gemmato) c’era anche questa che suona quasi una beffa. Una beffa per tutti coloro, anche in quel che resta della sinistra, che credevano davvero che a Bari fossero finiti i vecchi magheggi democristiani. Ma ricapitoliamo. Sono le 19.28 di domenica 5 febbraio 2012. Sono già diverse ore che alla Fiera del Levante va in scena lo psicodramma di un partito che tenta di darsi una veste nuova ricucendo stracci già vecchi. L’atmosfera è quella tipica di certi congressi vetero DC, con l’instancabile Pasquale Finocchio che gestisce e smista il classico popolino arruolato per l’occasione. Lui, il Finocchio, sta lavorando, ovviamente, per chi ritiene sicura vincitrice, la “mozione” della coppia in camice bianco formata dal barone universitario, pezzo grosso della federfarma, presidente dell’ordine dei farma-

cisti e farmacista egli stesso Luigi D’Ambrosio Lettieri, Senatore della Repubblica ormai da tre anni, che si è scelto come vice un più giovane collega di professione, Marcello Gemmato, con il suo manipolo di arditi ereditati dall’esperienza, ormai passatissima, di Azione Universitaria. Sono i nuovi Dioscuri che Raffaele Fitto (sempre lui, nonostante le batoste elettorali) ha benedetto per la segreteria della terra di Bari. E quando interviene Filippo Melchiorre, della mozione avversa (Sgambati-Posca-Melchiorre) scatta la denuncia: 120 tessere appartengono a persone che abitano tutte allo stesso indirizzo di via Colaianni 10, uno scantinato, dice Melchiorre. E sono tutte tessere che indubbiamente possono compromettere la credibilità di un congresso. Il grido d’allarme di Melchiorre viene seguito da una promessa (poi disattesa) di eseguire un controllo. Il giorno dopo, al voto, nessuna di queste “tessere” si presenta a votare. Paradossalmente sembra un conferma del presunto broglio più che una smentita.

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A BARI - Gli eletti del congresso cittadino con Lettieri ed il suo vice Gemmato

Pdl, tutti i numeri e i nomi del congresso

Mancano le basi per essere alternativa di governo della città di Bari. Non solo reclutare, ma educare di Antonella Ardito I numeri del Pdl sono chiari. Almeno adesso. 66.6% per i vincitori (D’Ambrosio LettieriGemmato) contro il 33,4 della mozione Melchiorre-Posca-Sgambati. Alla fine anche chi ha perso è contento della forza dimostrata. Ma c’è un punto dolente del Pdl di Terra di Bari: recluta ancora nei ceti più poveri il consenso, senza educarlo, senza elevarlo, lasciandolo schiavo della sua povertà: “Mamma vienimi a prendere, ho freddo - singhiozzava una ragazza poco più che 18enne con un maglione bianco a pochi passi dal bagno - io non ce la faccio più, è da stamattina che sto qua. I soldi da scrutatore me li daranno, me li devono dare per forza ma non lo faccio più sto fatto, giuro non lo faccio più”. Non una parola in italiano, tutto in rigoroso dialetto, che non racconta la tradizione barese ma la vita nei box fatti a casa di Enziteto o negli scanti-

Il senatore D’Ambrosio Lettieri nella conferenza stampa prima del Congresso del Pdl barese

nati umidi di san Pasquale. Su queste basi il Pdl accrescerà pure i suoi consensi ma non potrà mai essere alternativa di governo di una città: il congresso cittadino sarà composto dal segretario Lettieri e dal suo vice Marcello Gemmato e poi da Emilio Toma (coordinatore cittadino uscente), Stelio Campanale, Michele Cascione, Vito De Benedictis (ex presidente dell’VIII circoscrizione, Raffaele Diomede, l’assessore provinciale Sergio Fanelli, Gaetano Filograno, Giovanni La-

disa, Giovanni Loiacono, il consigliere comunale Giuseppe Loiacono, il cognato dell’onorevole Distaso, Giovanni Matarrese, Alfredo Mele, Paolo Prete, il giovane consigliere della I circoscrizione Fabio Romito e l’unica donna del listino bloccato Paola Vescia. A questi quindici si aggiungono Pasquale Finocchio, il consigliere comunale che ha raccolto 327 preferenze, Pino Casalino, Vichy De Martino, il consigliere comunale Romeo Ranieri e Luigi D’Abbicco. Molta polemica sotterranea sulla

questione delle preferenze: dopo i 15 nomi sulla scheda c’era infatti una 16esima casella che i tesserati potevano riempire a piacimento. I cinque seggi sono scattati perché la lista di Lettieri ha superato il 50% dei consensi. La lista numero uno di Sgambati e Melchiorre porterà in dote al congresso cittadino Massimo Posca, Vincenzo Guerra, Fabio D’Introno, il vicepresidente della IV circoscrizione Antonio Ciaula, Leonardo Damiani e tre donne, Antonella Lella, Piera Cittelli e Maria Teresa Gigante.


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Bari

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LO SMAU ALLA FIERA DEL LEVANTE - Per il quarto anno consecutivo si è svolto nel capoluogo pugliese l’importante evento

La due giorni dell’informatica Premiate alcune delle migliori realtà locali per la loro capacità di produrre innovazione tecnologica

L’ingresso della Fiera del Levante di Bari

di Andrea Dammacco Bari diventa per due giorni capitale dell’innovazione tecnologica del sud Italia. Si è svolto il 15 e 16 Febbraio, per il quarto anno consecutivo nel capoluogo pugliese, lo Smau, evento dedicato alle nuove tecnologie per il business. Protagoniste le imprese e le pubbliche amministrazioni del mezzogiorno. Alla fiera hanno partecipato oltre

80 aziende del comparto (ad esempio Cisco, Fujitsu, Gruppo TeamSystem, IBM, Intel, Microsoft, Sap, Xerox e Zucchetti). In programma anche 50 workshops con l’obiettivo di educare le aziende ad un’informatizzazione più essenziale e diretta. I temi principali si sono dipanati attorno alle ultime proposte tecnologiche come tablet, ultrabook, il cloud computing, soluzioni per la stampa digitale e la gestione do-

l’appuntamento a bari

Microsoft presenta il cloud computing Anche Microsoft alla fiera itinerante Smau nella tappa di Bari. E’ stata l’occasione per le aziende e le amministrazioni pubbliche del mezzogiorno di incontrare gli esperti della grande multinazionale amer icana per confrontarsi e scoprire le potenzialità che la nuova tecnologia del cloud computing ha nelle attività aziendali specialmente in quelle pugliesi e Lo stand della Microsoft a Bari del sud Italia. Nel workshop “il tuo ufficio in tasca con Office 365” Microsoft ha dedicato le due giornate a loro disposizione al valore della soluzione Office 365, un servizio di produttività “Cloud” con cui è possibile accedere ai propri dati in maniera sicura, da qualunque dispositivo e con qualsiasi connessione ad internet, anche mobile. “Una soluzione che racchiude in sé la familiarità dei prodotti Office e la flessibilità tipica delle soluzioni di Cloud Computing per permettere ad imprese ed enti di ogni dimensione di accedere agli stessi servizi tipici delle grandi multinazionali, ma a costi contenuti e senza proibitivi investimenti iniziali”, ha dichiarato Vieri Chiti, Direttore della Divisione Office di Microsoft Italia. Il mezzogiorno è ancora poco incline all’uso di questo tipo di tecnologie ma, necessariamente, nel tempo dovrà adeguarsi all’uso di esse e, secondo gli esperti di Microsoft, la tecnologia “Cloud” è la migliore soluzione per perseguire una maggiore efficienza e produttività.

cumentale. Nella prima giornata della fiera tecnologica ha avuto luogo la consueta cerimonia di consegna del Premio Innovazione ICT Puglia, che ha visto premiate sei realtà locali: De Carlo Infissi, Romano, ASL di Bari, Meridiana Fly, Amaro Lucano e Tatò Paride. Alla cerimonia di apertura hanno presenziato, con un breve saluto presso l’Arena Social Media e alla presenza del Presidente di Fiera del Levante Gianfranco Viesti, Loredana Capone, Vice Presidente, Regione Puglia, Alessandro Ambrosi, Un momento della due giorni dell’informatica barese Presidente della Camera di Commercio Bari, Do- che il nostro Paese – e tra le numerose nuove di software, istituzioni e menico Favuzzi Vice Pre- non solo – sta vivendo soluzioni a disposizione amministrazioni pubblisidente Vicario di Con- esige da parte di tutto il – dalla Unified Commu- che. findustria Bari e Barletta sistema imprenditoriale nication & Collaboration “La Regione Puglia – ha – Andria – Trani, Giuliana un nuovo atteggiamen- alla Virtualizzazione, dal spiegato Capone – consiTrisorio Liuzzi, Presiden- to, consapevole che nulla Cloud Computing ai ta- dera la ricerca e l’innote Arti, Gianni Sebastia- può essere più come pri- blet e smartvazione assi no, Presidente Distretto ma, ma che questa fase phone – per portanti del E’ necessario proprio sviProduttivo dell’Informa- se affrontata con lungi- scegliere le mettere in luppo e del tica Pugliese e Nicola miranza può rappresen- più adatte stretta rela- b e n e s s e r e Ciniero, Amministratore tare un’opportunità: gli alla propria zione tra di dei cittadiDelegato di Ibm Italia. imprenditori sono chia- realtà ecoPer il momati a fare nomica, in- loro i fruitori e gli addet- ni. La Puglia mento deu n’ a t t e n t a dividuando ti del settore, ricercatori del 2005 era Il momento riflessione su il dicato al partner e sviluppatori di softwa- la regione economico come impie- tecnologico re, cittadini ed imprese, italiana con Premio Innoche il nostro gare al me- in grado di istituzioni e vazione Ict, il più basso Paese sta vi- glio le pro- interpretare amministrala scena si è livello di imspostata in vendo impone a tutto il prie risorse al meglio le tori pubblici pegni e speSala 1, dove sistema imprenditoriale economiche proprie esisa in ricerca ha preso la un nuovo attegiamen- e e sviluppo. umane. genze”. parola l’am- to. Si deve affrontare Opportunità, Loredana Con la prom i n i s t ra t o - questa fase cambiamen- Capone, vicepresidente grammazione dei fondi re delegato con lungito e concre- della Fiera del Levante, strutturali 2007-2013 siaSmau Pieran- miranza tezza sono le spiega il fine dell’evento mo balzati ai primi posti tonio Macola: parole su cui in termini di strategia di della classifica nazionale “Smau è parSmau vuo- sistema. Per lei è neces- per risorse indirizzate a ticolarmenle costruire sario mettere in stretta questi settori. Alla ricerte lieto di tornare a Bari, questo appuntamento relazione tra loro fruitori ca, innovazione e comuna delle aree industriali 2012, dando la possibili- e gli addetti del settore: petitività sono stati destipiù importanti d’Italia. tà al mondo del business cittadini e imprese, ri- nati, infatti, 1,7 miliardi Il momento economico di capire come orientarsi cercatori e sviluppatori di euro”.

porto di bari

Lavori di Marisabella, ancora tutto in silenzio Un mese è trascorso e non ci sono novità. Dal 17 Gennaio, il Consiglio di Stato sta ancora riflettendo sul ricorso, l’ultimo possibile, presentato dall’ATI MatarreseVittadello contro la sentenza del Tar che assegnava definitivamente alla Fincosit il bando per i lavori di completamento dell’Ansa di Marisabella: qualcosa che il Porto di Bari e la stessa città aspettano con ansia da quasi vent’anni e che darebbe ancora più forza e sviluppo al nostro scalo. Dal provveditorato alle opere pubbliche ci dicono d’essere pronti, in qualsiasi

momento, a cantierizzare l’opera e a dare il via ai lavori. Le ultime fasi della contrattualizzazione, però, attendono che il Consiglio si pronunci e che metta per davvero la parola fine a quest’ennesima saga giuridico-amministrativa della nostra città. Una volta terminati i lavori, il porto di Bari avrà ulteriori approdi per le navi da crociera e una intermodalità più agile per i container e i camion che potranno così raggiungere l’autostrada alleggerendo ulteriormente il traffico cittadino.

L’area di Marisabella


Bari

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FONDAZIONE PETRUZZELLI - Tutto gira intorno al nodo gordiano della proprietà

Tempi lunghi per il sovrintendente di Fortunata Dell’Orzo

il teatro

Prosegue l’attività fino al due marzo In attesa che arrivi il successore di Giandomenico Vaccari, è Vito Longo, direttore amministrativo, che sta garantendo l’attività della Fondazione, indispensabile per evitare che calino le ombre del commissariamento. Un buon programma di musica sinfonica, con Bruckner, Mahler, Franck, Busoni , fino ai contemporanei meno ostici come Adams, per esaltare un’orchestra che migliora ad ogni ascolto e che ormai, come tutte le grandi orchestre, ha un “suono” tutto suo, una voce fatta di mille voci, ormai riconoscibile anche dal pubblico più semplice e appassionato. Il Petruzzelli è, nei fatti, l’unico vero teatro in attività a Bari. E questo significa anche per un’area più vasta che coincide con quella metropolitana. E’ dunque vitale che resti aperto. Ma altrettanto urgente ci pare compiere una ricognizione sulle altre strutture che sono chiuse, alcune da lustri come l’Auditorium Nino Rota, altre invece apparentemente aperte ma destinate ad altro, come il Margherita. Una ricognizione che diventa drammaticamente necessaria, visto che dal Comune insistono nel voler candidare Bari a capitale della cultura nel 2019. Sette anni per porre rimedio ai tanti ritardi accumulati ci sembra un tempo fin troppo piccolo. Fortunata Dell’Orzo

Nonostante la sua composizione eterogenea, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, sembra avere idee abbastanza omogenee circa il futuro immediato e le prospettive a più lunga gittata. Tutto gira attorno al nodo gordiano della proprietà del Teatro: il corpo di fabbrica che attualmente ospita anche il Circolo Unione ed un bistrot molto accorsato. Senza lo scioglimento di questo inestricabile nodo, lo spettro del commissariamento da parte del Ministero dei Beni Culturali e conseguente scioglimento della Fondazione, potrebbe manifestarsi in ogni momento. Non dimentichiamo che la Fondazione è figlia legittima di quel famigerato protocollo d’intesa del 2000, tutto a favore dei proprietari, che la regione ha già disconosciuto rifiutandolo anche se non ha mancato di nominare l’Avvocato Sabino Persi-

Il Teatro Petruzzelli di Bari

chella suo rappresentante in CDA. Un nodo gordiano che potrebbe essere districato alla maniera di Alessandro Magno che, dice la leggenda, usò la spada per scioglierlo. In questo caso, la spada si chiama esproprio. Una strada già tentata, con pochissimo successo, dal governo Prodi cui rispose la Corte Costituzionale con una sentenza che raggelò la sinistra barese alla vigilia delle politiche del 2008. E la proprietà tornò ai Mes-

seni Nemagna. L’attuale CDA sta dunque ragionando, anche a livello governativo, attorno a questo delicatissimo passaggio, che ormai tutti sanno essere imprescindibile per disegnare qualsiasi futuro. E’ dunque confortante sapere che vi è sostanziale accordo sugli obiettivi e sulle prassi da seguire, specie nei riguardi del Governo, che pur non negando attenzione positiva, ha già dimostrato pragmatismo

sufficiente per non garantire tempi infiniti d’attesa. Sul nome del nuovo sovrintendente, al momento, si tratta solo di ipotesi spesso frutto di voci provenienti non dall’interno del CDA, ma dalla Fondazione stessa, che ha salutato con affetto e gratitudine Giandomenico Vaccari, il cui nome resterà per sempre legato alla rinascita del teatro Petruzzelli. Bruciato il 27 ottobre del 1991, si sa da chi ma non si sa perché.

LA FONDAZIONE - La presentazione ufficiale è prevista per venerdì 2 marzo con una cena a Villa Romanazzi Carducci di Bari. Presenti amici ed estimatori di Pinuccio

Nasce a Bari la Fondazione Giuseppe Tatarella Com’è noto non esistono archivi ufficiali dei partiti e movimenti politici ascrivibili alla destra e al centrodestra. A differenza di quanto avvenuto a sinsitra, infatti, non esiste un archivio del Msi o di An. Se si eccettua il lavoro svolto in tal senso dalla Fondazione Ugo Spirito, non c’è nulla finalizzato a tramandare il senso di un impegno politico. Neanche la tanto discussa Fondazione An che tra i suoi compiti aveva proprio quello di conservare il patrimoni della destra italiana, fino ad oggi ha abdicato a quel ruolo. Finalmente nasce una Fondazione che si richiama alla destra italiana. Si tratta della Fondazione Giuseppe Tatarella dedicata al padre della destra democratica italiana riferimento di tutto il centrodestra italiano e dei moderati. In un articolo pubblicato su “Il Tempo” il 9 febbraio del ’99, giorno della scomparsa di Pinuccio Tatarella e intitolato “ Dal suo archivio si ricostruirà la storia della destra”,Gino

Agnese ricordava come Tatarella, “apparentemente disordinato era invece accurato, conservava tutto e aveva una memoria fenomenale.” Quando si vorrà scrive più puntualmente la storia della destra tra il 1950 ed oggi, e non solo della destra, bisognerà continuava Agnese- dare un’occhiata alle carte di Tatarella, che collezionò tutta una serie di giornali, giornaletti, riviste, rivistine, volantini e manifesti. E lettere, biglietti e bigliettini, spesso autorevolmente firmati, indirizzati a questo politico prematuramente scomparso, che ben si sarebbe cimentato con le novità del ventunesimo secolo”. Chi ha partecipato, con diversi volontari, alla due giorni di trasloco dell’infinito archivio di Pinuccio Tatarella può testimoniarne la rilevanza dei documenti e dei fascicoli riguardanti politici, personaggi pubblici, argomenti e temi importanti. Interi scatoloni contenenti numerosi faldoni.

Per questo, per conservare questo enorme patrimonio politico ed ideale di documenti di Pinuccio Tatarella, lascito di una vita intera dedicata alla politica e alle istituzioni, e per mantenere vivo il suo

insegnamento politico anche al fine tramandarlo alle future generazioni, nasce a Bari la “Fondazione Giuseppe Tatarella” Gli scopi e le finalità della Fondazione saranno illustrati nel corso del-

la cena di presentazione ufficiale venerdì 2 marzo alle ore 20.00 a Bari a Villa Romanazzi- Presenti, parlamentari, amministratori, amici ed estimatori del Ministro dell’Armonia. Indispensabile, per la par-

tecipazione, la conferma di prenotazione entro e non oltre il 29 febbraio al 333 9389219 o al seguente indirizzo fondazionetatarellagiuseppe@gmail. com Fabrizio Tatarella


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Regione

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IN CONSIGLIO REGIONALE - L’ultima seduta con l’intervento di Fabiano Amati

Presto una legge sulle emergenze di Roberto Mastrangelo Presto una legge regionale sulla gestione delle avversità atmosferiche e sulle emergenze. Questo è quantop riferito dall’assessore alla protezione civile Fabiano Amati a chiusura della relazione che ha tenuto nell’ultima seduta dell’assemblea regionale in merito alla emergenza maltempo che ha caratterizzato la Puglia negli ultimi dieci giorni. Intanto, mentre l’emergenza dei giorni scorsi per la neve ed il ghiaccio sulle strade (soprattutto della Daunia e dell’alta Murgia barese) non sono state definitivamente superate, si fa il punto della situazione sui danni, su chi dovrà accollarsi gli oneri per gli interventi di prima necessità e su come dovranno essere gestite le risorse finanziarie, necessariamente scarne.

Occorrono risorse finanziarie per supportare i Comuni – ha detto Davide Bellomo (I Pugliesi) – intervenendo successivamente. Le entrate derivanti dall’incremento dell’addizionale Irpef disposto lo scorso anno per coprire il disavanzo avrebbero garantito un’entrata superiore ai 91 milioni preventivati. Bellomo ha invitato la Ragioneria a verificare gli eventuali importi eccedenti da utilizzare a beneficio delle amministrazioni comunali. Francesco Laddomada (LPpV) dopo aver espresso l’apprezzamento per il lavoro svolto da Amati nella gestione dell’emergenza, ha invitato la Giunta regionale al massimo impegno rispetto all’intera problematica delle calamità naturali, a cominciare dall’alluvione di Ginosa Marina. Una situazione che vede da 10 mesi le conti-

nue proteste della popolazione alluvionata e dimenticata dalle istituzioni. Alle parole ed alle promesse, finora, di fatti però non se ne sono visti. Intanto in Consiglio è stato sottolineato l’impegno profuso dalla Provincia di Foggia che ha anche impegnato notevoli risorse finanziarie. Francesco Damone (LPpdt) ha anche posto il problema della diga di Occhitto dove periodicamente le acque tracimano e che presenta delle crepe pericolose. Nell’invitare l’assessore Amati a trovare le risorse per intervenire, Damone ha nuovamente ricordato l’altro grosso problema di Lesina Marina per il quale l’ordinanza sindacale scade nel prossimo giugno, con 1500 appartamenti dei quali occorre capire quali saranno le sorti, senza considerare poi la situazione degli operatori

economici che vi operano. “Il fenomeno meteorologico – ha sostenuto Giovanni De Leonardis – è stato inizialmente sottovalutato. Se l’ordinanza richiesta dai sindaci, sulla falsariga di quanto era stato già fatto in Molise, fosse stata fatta più tempestivamente, i disagi per la popolazione sarebbero stati inferiori, con particolare riferimento alle fattorie in campagna che sono rimaste completamente isolate”. A riguardo di queste ultime De Leonardis ha chiesto lo stanziamento di risorse per assistere gli agricoltori che hanno riportato cospicui danni a seguito dell’isolamento in cui si sono trovati. Rocco Palese (PdL) ha ricordato come in sede di discussione del bilancio 2012 lo stanziamento per questo tipo di criticità fu portato a 2 milioni di euro che sono comunque in-

Il Consiglio Regionale della Puglia

sufficienti. Di qui l’esigenza di dotarsi di una disciplina legislativa organica che, alla luce di quanto previsto della legislazione nazionale, eviti lo scatto automatico delle aliquote Irpef in caso di dichiarazione dello stato di calamità. Infine Giuseppe Lonigro (SEL) ha evidenziato la necessità del potenziamento della Protezione civile regionale. Occorrono ulteriori mezzi e risorse. In questo ambito si potrebbe pensare a un utilizzo migliore dell’Aref che dispone di centinaia di operai e di mezzi, soprattutto per raggiungere più agevolmente le fattorie che rimangono isolate. Nella replica finale l’assessore Amati ha ribadito l’impegno preso dal Go-

verno nazionale, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, di modificare, come detto precedentemente, la legge n. 10/2011 e sulla base di questo l’intenzione di portare a breve in Consiglio regionale una disciplina organica della materia. Inoltre ha ricordato l’altro impegno preso dal ministro competente di risarcire le spese sostenute prima delle determinazioni assunte dalla Conferenza Stato Regioni e ha preannunciato la indizione a breve di una gara d’appalto per dotare la Protezioni civile regionale di una colonna mobile. Infine massima attenzione del Governo regionale alle problematiche collegate ai corsi d’acqua, dighe ed altre emergenze similari.

modificato il piano casa

Benefici anche per gli immobili più recenti I benefici del “Piano casa” si potranno estendere anche agli immobili realizzati tra il luglio del 2009 e l’agosto del 2011. Lo ha deciso il Consiglio regionale modificando la norma del 2009 che recepiva indicazioni di una legge statale. La correzione, a firma del presidente del gruppo Udc Salvatore Negro e del collega Giuseppe Longo, amplia anche a quei fabbricati, dunque, la possibilità di un aumento della volumetria entro il 20% di

quella complessiva. Il capogruppo Udc ha annunciato, inoltre, la presentazione a breve di una proposta di legge che fissi i tetti massimi che i Comuni possono stabilire nella richiesta degli oneri dovuti nei casi di applicazione della legge: “Tra le cause del mancato decollo del ‘piano casa’ vi sono sicuramente gli esosi contributi di concessione richiesti dai Comuni, che variano da 100 a 250 euro a metro quadrato di superficie di ampliamento”,

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Salvatore Negro

ha analizzato. “Il tentativo da parte dei Comuni di far cassa ha fatto lievitare gli oneri concessori scoraggiando però i cittadini dal procedere a nuovi ampliamenti e quindi mortificando gli obiettivi delle legge che erano quelli di ridare fiato alle piccole e medie imprese presenti sul territorio”.

ordine del giorno approvato all’unanimita’

La Valle d’Itria bene dell’Unesco È stato approvato all’unanimità un Ordine del giorno sollecitato dai Consiglieri regionali Davide Bellomo, Donato Pentassuglia e Arnaldo Sala, che impegna la Giunta regionale ad intraprendere ogni iniziativa, d’intesa con i soggetti interessati, finalizzata a presentare e supportare la richiesta di includere la Valle d’Itria nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’inclusione dei Trulli di Alberobello nella lista UNESCO come “patrimonio mondiale dell’umanità, scrivono i proponenti dell’odg, costituisce un notevole punto di partenza per proporre una riflessione sull’intera Valle d’Itria ricca trulli, masserie, lamie,

PIÙ

muretti a secco, neviere, “cummerse” e ogni genere di manufatti in pietra, che nascono tipologicamente su questo territorio e soltanto successivamente, diventano elemento caratterizzante della struttura urbana alberobellese: entrambe perciò rappresentano un caso unico che non può essere disgiunto. La Valle d’Itria, inoltre, comprendendo un territorio che per la sua flora, fauna, orografia carsica ha un notevole interesse naturalistico e geologico racchiudendo in se eccezionali elementi di biodiversità, merita un riconoscimento universale, teso alla sua salvaguardia e promozione.

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L’INCHIESTA - Tre Università pugliesi escluse dal piano per il sostegno alla ricerca

Come si definiscono gli atenei “virtuosi”?

L’Ateneo di Lecce. In alto l’ingresso dell’Università di Foggia

di Luigi De Filippis La distribuzione geografica delle due categorie di università, “Virtuose” o “Non Virtuose”, è, purtroppo, tutt’altro che casuale; se, infatti, si suddividono i 54 atenei valutati in due gruppi di pari numerosità, ubicati rispettivamente a

nord ed a sud del parallelo passante per Foligno, si ottiene la seguente situazione: dei 27 atenei centro-meridionali solo 2 appaiono, peraltro piuttosto marginalmente, “Virtuosi”, mentre delle 27 università del centro-nord ben 23 rientrano in questa “fortunata” categoria. Questo

dato potrebbe prestarsi meglio finanziata riceve ad interpretazioni fanta- (dati 2010) quasi 6.500 siosamente “antropolo- euro a studente, mentre giche” (e ci si augura che la meno supportata deve accontentarsi il Ministro o di poco più di qualcuno del Il confronto 2.200 euro, di Ministero votra le due circa un terzo, gliano rigetclassifiche, cioè. Come tare) ma può di virtuosità, è ben noto, essere – invece – molto più e di finanziamento sto- tali differenze correttamen- rico, risulta particolar- hanno origini, te interpreta- mente illuminante. Dei appunto, “stoto guardando 27 atenei sovrafinan- riche”, di molto precedenti a come è ri- ziati solo 8 alla recente partito il tota- hanno sede introduziole del Fondo, al centrosud ne di criteri portando in meritocratici conto, cioè, il di premialità, restante 88% quindi, (86,5%, al netto della quo- configurandosi, ta di cui all’art.11, c.1, del- come vere e proprie, ingiustificabili, sperequala L. 240/2010). Il Fondo “storicamente” zioni. È evidente che, a fronassegnato dal Ministero ai singoli atenei, infatti, te di premesse così diffepresenta differenze asso- renziate, i risultati delle lutamente ingiustificabili, valutazioni di merito sui se è vero che l’università risultati conseguiti non

possono che risentire delle differenti condizioni di partenza. Ed, infatti, il confronto tra le due classifiche, di “virtuosità” da una parte e di finanziamento storico dall’altra, risulta particolarmente illuminante: dei 27 atenei sovrafinanzati rispetto alla mediana nazionale (dati 2010) solo 8 hanno sede al centro-sud, e, naturalmente, dei 27 atenei sotto finanziati solo 8 sono del centro-nord. Da questi dati si può, quindi, razionalmente ed inconfutabilmente, dedurre che, in media, gli atenei che ricevono la maggiorazione di F.F.O. non sono sovrafinanziati perché “virtuosi”, ma risultano (a questo punto, solo apparentemente) “virtuosi” (cioè con performance superiori alla media) proprio in quanto già

IL PROBLEMA DELL’ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANI - Otto mesi di tempo per mettersi in regola alla luce della nuova disciplina regionale

Formazione, arriva la patente a punti Sembrerebbe banale dire che per poter essere accreditati dalla Regione Puglia tra gli organismi di formazione bisogna operare secondo le regole. Eppure è stato necessario esplicitarlo. Le nuove linee guida per l’accreditamento degli organismi formativi sono state illustrate in VI commissione ieri mattina dall’assessore alla formazione professionale Alba Sasso. Il provvedimento punta ad operare una revisione complessiva del sistema di accreditamento, alla luce dell’esperienza maturata e dell’evoluzione dello scenario nazionale passando ad una “seconda generazione” di procedure, anche in attuazione degli orientamenti espressi dell’Unione europea. In particolare viene introdotto il principio per cui il mantenimento dell’accreditamento dipende anche dalla corretta gestione degli interventi realizzati secondo le norme vigenti. In questa ottica è prevista l’istituzione di un sistema “a punti” (monte crediti) costituito da due diversi livelli: un “pacchetto di ingresso” di 20

punti che possono essere progressivamente decurtati fino all’eventuale revoca dell’accreditamento in caso di inadempienza dell’organismo accreditato interessato. Quest’ultimo potrà anche vedersi attribuito un “pacchetto premiante” per ulteriori 20 punti, destinato a valorizzare il raggiungimento di livelli di eccellenza nell’erogazione dei servizi formativi. Le linee guida prevedono anche delle norme transitorie: i vecchi enti avranno 8 mesi di tempo per mettersi in regola alla luce della nuova disciplina; quelli di nuova costituzione che adempiono alle indicazioni delle linee guida – ha detto l’assessore Sasso – avranno inizialmente un accreditamento provvisorio che, dopo due anni, si trasformerà in definitivo in presenza della conferma degli standards previsti. Sono intervenuti successivamente i consiglieri Francesco Laddomada (LPpV) e Michele Losappio (SEL). Tra le osservazioni formulate (che l’assessore si è impegnato a recepire), l’esigenza di evitare discriminazioni tra enti storici e non rispetto al trattamento

giuridico ed economico del personale e l’aggancio alla L.R. n. 28/2006 in materia di contrasto al lavoro nero. Il presidente della VI commissione Francesco Ognissanti (PD) ha espresso il suo apprezzamento rispetto alla sensibilità mostrata dall’assessore Sasso che, pur non essendo tenuta, ha ritenuto di aggiornare i commissari in merito alle linee innovative previste dalle linee guida.

L’assessore regionale Alba Sasso

corecom puglia

Felice Blasi nominato Presidente Felice Blasi presidente, Stefano Cristante, Antonella Daloiso, Adelmo Gaetani, Elena Pinto sono i componenti del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom Puglia) rinnovato con decreti di nomina dei presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Nichi Vendola e Onofrio Introna. Blasi, 40 anni, di San Pietro Vernotico, giornalista culturale ed editorialista del “Corriere del Mezzogiorno” è anche consulente di marketing e cura uffici stampa ed iniziative di internazionalizzazione per conto di aziende pugliesi ed extraregionali, nei settori dell’editoria, artigianato artistico e nell’agroalimentare. Stefano Cristante, è nato a Venezia e risiede a Lecce, docente associato di Sociologia dei processi culturali nell’Univer-

sità del Salento e presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione. Antonella Daloiso, barese, giornalista professionista e scrittrice, è capo ufficio stampa e relazioni esterne della Fiera del Levante, presidente del GUS (Giornalisti Uffici Stampa) ed è stata vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia dal 1991 al 1994. Adelmo Gaetani, salentino di Melendugno, vive a Lecce e vanta una lunga carriera nel “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Impegnato sindacalmente nella Fnsi, dal 2010 è stato eletto tra i professionisti pugliesi nel Consiglio dell’Ordine Nazionale dei giornalisti. Elena Pinto, barese, professionista dal 1999, esperta in comunicazione politica, viene Puglia, Telesveva e Antenna Sud.

preliminarmente sovrafinanziati! Tale oggettiva e incontestabile sperequazione, che si ripropone, in termini sempre peggiori (via via che la cosiddetta quota premiale viene aumentata) da tre anni, ha ormai raggiunto livelli di assoluta insopportabilità, in quanto sta mettendo in discussione la stessa sopravvivenza di un sistema universitario nazionale, a servizio dell’intero paese, e non solo delle regioni centro-settentrionali. La situazione, già grave, è ulteriormente peggiorata dalle discutibili modalità con le quali sono stati finora definiti i criteri ed i pesi dell’algoritmo di premialità: nel merito, in quanto (ad esempio) nella didattica si premia la facilità di superamento degli esami e non la qualità della formazione ricevuta, e nella ricerca si portano in conto solo alcuni capitoli di finanziamento nazionale ed europeo, e non altri, e si ignorano gli indicatori bibliometrici internazionali di produttività scientifica. E nel metodo, poiché criteri e pesi vengono rivisitati ogni anno e sempre a posteriori; il che vanifica ogni seria volontà di management by objective da parte degli atenei. E’ appena il caso di ricordare, inoltre, che alle sperequazioni nella distribuzione del finanziamento ordinario si sommano le enormi differenze tra i livelli di tassazione sopportabili dalle rispettive popolazioni studentesche e tra i contributi offerti, alle università locali, dai rispettivi territori: in primis da parte degli enti locali e delle fondazioni bancarie, notoriamente molto più ricchi nelle regioni centro-settentrionali di quanto accada nel meridione d’Italia. Di tali differenze dovrà tener conto anche il nuovo criterio di valutazione della sostenibilità economico-finanziaria, destinato a sostituire l’attuale “regola del 90%”, se si vogliono evitare ulteriori discriminazioni a danno degli atenei ubicati nelle regioni più povere, premiando (paradossalmente) chi ha potuto e voluto applicare tasse studentesche più elevate, anche oltre il limite di legge del 20% del F.F.O.. [2 - continua]


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Foggia

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LA SITUAZIONE DEI RIFIUTI IN CITTA’ - Duro scontro tra Sindaco e curatrice fallimentare. Pubblici amministratori indagati?

L’agonia dell’Amica La vicenda prosegue tra emergenza e baruffe, lunedì e martedì ci sarà lo sciopero degli operatori

Il Comune di Foggia

di Claudio Aquilano L’Amica è arrivata agli ultimi giorni di Pompei, o se si preferisce alle comiche finali. Dopo l’imprevisto ed infausto esito del tentativo di amministrazione straordinaria, spezzato dall’intervenuta dichiarazione di fallimento su conforme richiesta del commissario giudiziario, il marasma sembra essere totale. Anche la nomina del supermanager Raphael Rossi ha dato luogo a polemiche, perché i sindacati sospettano che il costo dell’incarico andrebbe a gravare sulle casse aziendali anzi-

ché su quelle comunali (ma a monte resta anche l’incertezza giuridica sul ruolo di Rossi, perché il proprietario di un’azienda fallita non può certamente determinarne l’assetto dirigenziale, anche in caso di esercizio provvisorio). Lunedì e martedì prossimo i lavoratori scenderanno in sciopero, cosa che è destinata ad aggravare una situazione già molto critica. Anche se le temperature rigide e le precipitazioni nevose hanno in un certo senso alleviato i timori per le cataste di rifiuti accumulatesi fuori e dentro i cassonetti, la situazione è al

ancora fibrillazioni in giunta

limite, esattamente come la sopportazione dei cittadini. Mentre si ha notizia di inchieste giudiziarie sull’emergenza rifiuti che avrebbero già comportato l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni pubblici amministratori, la città assiste, non senza sbigottimento, al duro scontro fra il sindaco della città e la curatrice fallimentare nominata dal Tribunale per Amica, la commercialista Mirna Rabasco. Accanto alle ordinarie attività di un curatore, la dottoressa Rabasco ha il compito di garantire, almeno fino alla fine di

marzo, l’esercizio provvisorio della raccolta rifiuti. In forza di ciò, il sindaco le ha inviato formale diffida perché l’azienda provvedesse a rimuovere i rifiuti entro 48 ore. Un diktat obiettivamente irricevibile. La Rabasco ha avuto buon gioco a rispedire al mittente la richiesta, ricordando fra l’altro al sindaco le asserite inadempienze del Comune, che non avrebbe provveduto ad onorare i patti sottoscritti, ed in particolare non avrebbe liquidato la seconda tranche della somma pattuita per l’attività né erogato gli stipendi per i dipendenti di Daunia Ambiente (la consociata di Amica che l’aveva preceduta nel fallimento). Durissima anche la

posizione della Funzione Pubblica della Cgil: il sindaco sembra abbia dimenticato scrive la segreteria provinciale del sindacato di categoria in una nota le dirette responsabilità dell’amministrazione comunale, unico proprietario dell’azienda, rispetto al fallimento e alla dotazione strumentale. I lavoratori che stanno recuperando i rifiuti a terra stanno lavorando con le mani, perché non ci sono i mezzi adeguati. Inoltre al di là dell’emergenza creatasi per le ragioni sopra elencate, non possiamo non lamentare uno scarsissimo controllo in città rispetto ad un conferimento selvaggio dei rifiuti. Basta vedere le discariche che sorgono agli ingressi della città. Dov’è il controllo della polizia municipale, sindaco? Cosa fa il primo cittadino, che ha conservato per sé la delega all’Annona?”.

Rifiuti, si va verso una nuova emergenza?

la situazione carceraria

Federico c’è, Alfonsina no

Il carcere di Foggia scoppia, 744 reclusi, ma il limite è 371

La nuova Giunta Mongelli perde un pezzo importante, anche se la frattura con i socialisti è rientrata e Federico Iuppa ha formalmente accettato l’incarico di assessore. La dottoressa Alfonsina De Sario, invece, ha comunicato ufficialmente al sindaco Gianni Mongelli la propria “impossibilità di accettare l´incarico al quale Lei ha voluto gentilmente propormi e che avrei tentato di assolvere con il massimo impegno nell´interesse della collettività’. A motivare tale decisione - ‘seppur con vivo rammarico’ - l´obbligo di rinunciare alla dirigenza dell´Ufficio Minori della Questura di Foggia: ‘attività che ha dato sino ad oggi soddisfacenti risultati e che, si-

Il 15 febbraio la visita del presidente della Camera penale, Gianluca Ursitti, del segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati di Foggia Antonio Laronga, del presidente dell’ordine degli Avvocati di Foggia, Tonio Ciarambino e di altri operatori del mondo della giustizia ha riacceso i riflettori sulla drammatica situazione delle carceri di Foggia. In un quadro regionale caratterizzato da forti criticità, con un numero di detenuti superiore di oltre duemila unità alla capienza, il capoluogo dauno rappresen- Il carcere di Foggia ta un picco drammatico: celle stracolme, servizi sanitari scadenti, assenza di attività ricreative e opportunità di lavoro. E’ il quadro della situazione delineato da Ursitti: “La situazione è critica”. “Bisogna aumentare l’organico delle guardie penitenziarie” ha aggiunto Laronga. I dati sono nel rapporto mensile sulla popolazione detenuta del

Alfonsina De Sario

curamente, continuerà a dare nell´immediato futuro frutti visibili nell´interesse delle fasce deboli della comunità’. ‘Nel ringraziarLa per l´apprezzamento mostrato nei confronti della mia umile persona - conclude De Sario - mi é gradito inviare a Lei ed a tutti i membri dell´Amministrazione comunale, i migliori auguri di un buono e proficuo lavoro’.

Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) del ministero della Giustizia che riguarda una popolazione carceraria totale in Italia pari a 66.973 persone alla stessa data rispetto a una capienza di 45.688. In particolare, nelle undici carceri pugliesi (inclusa la sezione femminile di Trani) sono detenuti 4.317 uomini (la capienza è di 2.282) e 216 donne (181). Particolarmente scandaloso il fatto che oltre il venticinque per cento di queste persone è in attesa del giudizio di primo grado, cioè è a termini di Costituzione un presunto innocente. Nell’edificio che sorge nella zona del villaggio Artigiani vivono in condizioni drammatiche 744 persone, rispetto ad una capienza teorica di 371, meno della metà. Si spera che il decreto svuota-carceri possa migliorare una situazione divenuta ormai intollerabile

IL COMMENTO

Diffidati e diffidenti di Fabrizio Tatarella Con scontato gioco di parole si potrebbe dire che ormai, fra Comune e azienda Amica, di amicizia ce n’è davvero poca. Riassunto delle puntate precedenti: l’Amica Spa è l’unica azienda di nettezza urbana a capitale interamente pubblico ad essere stata dichiarata fallita. Si teme molto per la sorte dei lavoratori diretti e dell’indotto, che sono svariate centinaia. La dichiarazione di fallimento, basata su un’insolvenza accertata di sessanta milioni di euro, è stata preceduta da una lunga agonia, con una sostanziale interruzione del servizio e i conseguenti allarmi per la situazione igienico-sanitaria. In tutto questo il sindaco Mongelli ha pensato bene di inviare una “diffida formale” alla curatela fallimentare dell’azienda perché i rifiuti siano rimossi in 48 ore. La curatrice, Mirna Rabasco, ha replicato con un puntuto comunicato, nel quale si elencano le diverse ragioni oggettive, dalle condizioni climatiche allo sciopero degli autotrasportatori, che hanno rallentato la raccolta e si precisa fra l’altro che il Comune non ha ancora pagato la seconda tranche del corrispettivo pattuito con l’azienda. La curatrice minaccia, se il Comune non rettificherà le sue posizioni, di riferire al giudice dell’impossibilità di proseguire l’esercizio provvisorio. Una disputa appassionante: peccato che nel frattempo i rifiuti restino lì.


Cerignola

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L’INCHIESTA - Cos’è l’amianto e cosa rischiano i cerignolani dopo la demolizione

Albergo moderno, il pericolo amianto Due momenti della demolizione dell’Albergo Moderno

di Carlo Dercole Il 13 febbraio 2012 è trascorso un mese dallo scempio dell’Albergo Moderno di Cerignola. Nel suo “trigesimo” ricordiamo solo il sequestro dei lavori per la possibile presenza di amianto e poi nulla. Quando verranno rimosse le macerie? Cosa verrà in quel luogo? Che fine faranno le macerie? Insomma nulla di nulla! C’è amianto? Tante domande senza nessuna risposta. La sen-

tenza sul caso Eternit con la quale il Tribunale di Torino ha condannato Schmidheiny e il barone De Cartier a 16 anni di reclusione per disastro doloso e omissione di cautele, con i milionari risarcimenti per ciascun parente delle vittime che ne sono seguite hanno nuovamente portato l’attenzione su quanto accaduto un mese fa a Cerignola. La demolizione senza le cautele del caso, la speculazione edilizia e la probabile presenza di eternit tengono alta la tensione tra i cerignolani. Ma cosa

si intende per amianto? Cosa può provocare? Per anni è stato impiegato per proteggere le case dal calore, isolare caldaie, costruire i freni delle auto, potenziare vernici. Ma l’amianto, e le fibre da cui è composto, è un killer che non perdona ed è direttamente collegato all’insorgenza del tumore del polmone. A dimostrarlo per la prima volta, negli anni Sessanta, fu lo scienziato statunitense Irving Selikoff, ‘pioniere’ nel settore

della Medicina del lavoro tanto che, nel 1966, fondò la prima divisione ospedaliera in Usa dedicata a questo ambito presso il Mount Sinai Hospital di Manhattan.. L’amianto, o asbesto, è formato da sottilissime fibre di silicio. Ha la caratteristica di resistere molto bene al fuoco, a temperature elevate e agli acidi e per questo è stato impiegato a lungo come isolante nell’industria e nelle costruzioni, in pannelli o nella ricopertura di

tubi. Le minime dimensioni delle fibre favoriscono però la loro dispersione nell’aria e l’inalazione fino nei polmoni, dove si fissano, provocando innanzitutto una malattia nota come asbestosi, che è stata la prima malattia professionale ufficialmente riconosciuta in Italia. Successivamente è stato dimostrato che l’amianto è responsabile anche di tumori al polmo-

ne, essendone anzi la causa principale fra quelle dovute a motivi di lavoro. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, già poche fibre di amianto per metro cubo d’aria possono provocare un caso di tumore alla pleura per 100mila persone l’anno. In alcuni edifici italiani è stata riscontrata una concentrazione di 10 mila fibre per metro cubo.

sicurezza in citta’

Sindaco Giannatempo, non ci prendi più in giro

IL RICORDO DI PINUCCIO TATARELLA - Ottima riuscita del convegno nonostante le condizioni atmosferiche

Più forte della neve e del freddo di Stefano Petrarolo Ottima riuscita del convegno organizzato da Futuro e Libertà e Puglia d’Oggi venerdì scorso. Nonostante l’ondata eccezionale di maltempo con la Capitanata intera sotto la neve e la città di Cerignola colpita da pioggia intensa e temperature a 1° la sala consiliare era piena di curiosi per assistere al convegno “Se ci fosse Pinuccio”. Confronto interessante quello tra il Vice Presidente dei deputati di FLI, Carmelo Briguglio, e il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, ormai proiettato sulla lista civica nazionale, confermando il suo interesse per FLI il giorno dopo, partecipando a Bari al convegno del partito di Fini organizzato da Salvatore Tatarella. Un andare oltre i partiti quello di Emiliano che, proprio nei giorni della commemorazione di Pinuccio, ricorda molto il tatarellismo di andare “oltre il polo” , quel mix di nazional popolarismo e real politik. Più volte Emiliano ha detto, non solo nel corso del convegno di Cerignola, di richiamarsi a Tatarella. Emiliano ha anche ricordato che il suo più grande

Un momento del convegno di Cerignola

rammarico è stato proprio quello di non aver mai conosciuto personalmente il politico nato a Cerignola, ma che lo ricordava sempre a Rosa Marina, in estate nello stesso bar, con tanti giornali che leggeva ogni mattina presto. Briguglio ha affermato che in An era un “non tatarelliano in un partito tatarelliano” e di aver capito dopo la scomparsa di Tatarella, la grandezza del politico, la lungimiranza dello statista, essendo lui un avversario interno a Pinuccio. Fabrizio Tatarella ha

sostenuto che se Pinuccio fosse ancora qui Emiliano non sarebbe diventato mai Sindaco di Bari e il centrodestra, guidato da Fitto, non avrebbe mai perso per ben due volte la Regione Puglia e il Comune di Bari. “La Puglia era il laboratorio politico della destra, definita l’Emilia nera, in quanto con Tatarella il centrodestra governava Regione e la quasi totalità delle Province e dei comuni capoluogo. Scomparso Tatarella, il centrodestra ha perso tut-

to” ha testimoniato Fabrizio. Al convegno, ben moderato dalla giornalista di BariSera Maria Teresa D’Arenzo, amica di Pinuccio, che ha sostituito all’ultimo momento Gennaro Sangiuliano con Buttiglione impossibilitato a partecipare a causa delle impossibili condizioni meteo, erano presenti diversi esponenti de La Cicogna, del Pd, dell’Udc, mentre per il Pdl erano presenti il solo Sindaco con il consigliere comunale Carbone.

Cerignola, il Teatro Mercadante

Conosco fin troppo bene il sindaco Antonio Giannatempo. Per carità. Fesso non è. Lui, però, si crede sempre fin troppo furbo. L’ultima sua trovata è quella di ieri sera. In sala consiliare ha cercato di riunire tutti per parlare di sicurezza. In un momento in cui è fuor di dubbio che il problema si è amplificato. Rapinare 4 farmacie in una settimana non è cosa da poco. L’amministrazione asserisce che non c’è da allarmarsi e, contestualmente, convoca tutti per il problema. Mah! La furbizia di Antonio è stata quella di far andare deserto l’incontro. Si. A mio avviso è stato lo stesso sindaco a non voler la partecipazione di associazioni, vescovo, sacerdoti e parrocchie, partiti e cittadini. Lui che, quando vuole, è il più capace di tutti i politici locali nella “chiamata a raccolta” del popolo. E’ stato tutto studiato. Infatti, oggi il sindaco che fa? Emette un comunicato stampa in cui

sostanzialmente da la colpa a tutta la città. Dicendo che la città è omertosa. Così si è giustificato. Scaricando la colpa su tutti noi. Per questo motivo la Città avrebbe disertato l’incontro? Nessuna autocritica, quindi. Nessuna responsabilità dell’Amministrazione. Del Comandante dei vigili. Dell’assessore Reddavide. La colpa si sostiene essere solo la nostra. Troppo comodo sindaco. Sono d’accordo con il consigliere Gianni Ruocco che dice: “Sindaco, se non ci vogliono ascoltare – ha concluso rivolgendosi al primo cittadino – protestiamo vigorosamente, blocchiamo la città, blocchiamo tutte le attività per qualche giorno. Ciò che siamo chiamati a combattere è un cancro”. Ed io aggiungo che è il sindaco che deve andare in Prefettura a sbattere i pugni sul tavolo del Prefetto per pretendere più personale dalle forze dell’ordine. Caro Sindaco, non ci prendi più in giro. Enzo Pece


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Europa

venerdì 17 febbraio 2012

IL SUCCESSO DI MONTI AL PARLAMENTO EUROPEO - Da nove anni il Premier italiano non parlava agli europarlamentari

Standing ovation per Mario to che proprio due degli agli euroscettici britanniStati maggiori e centrali, ci, ai quali ha detto, senza ovvero Francia e Germa- mezzi termini: “Solo una nia, sono stati nel 2003 cultura superficiale e inall’origine del supera- sulare può ingenuamente mento delle regole della credere che integrazione stabilità «con significhi sula complicità perstato”. Un giorno dell’Italia che importante presiedeva I parlaper l’Italia, mentari eul’Ecofin”. ormai vi- ropei hanno “ Q u e l la volta - ha sta non come fattore di a p p re z z a t o ricordato - contagio per l’econo- anche un p re f e r i r o n o mia europea, ma come passaggio nel fare pressioni esempio per il coraggio quale Monti per rompere con cui si è ha sottolia proprio fa- affrontata neato che sì, vore le rego- la crisi indubbia-

Mario Monti, il Premier italiano

di Vincenzo Matano L’Italia mancava dal Parlamento europeo da troppo tempo. Erano, infatti, nove anni che un Premier italiano non parlava davanti agli eurodeputati. L’ultima volta era stato Berlusconi nel 2003 durante la Presidenza italiana dell’Unione, passata alla storia per il kapò dedicato a Shultz, attuale Presidente del Parlamento europeo. E se nel caso di Berlusconi la sua allocuzione finì tra il brusio e i malumori dell’Aula, quella di ieri di Monti è stata interrotta da tredici applausi ed è finita con una standing ovation e un entusiasmo che da tempo non si vedeva a Strasburgo. Oltre agli applausi

Monti ha ricevuto parole di straordinario elogio dai capogruppo dei Popolari, socialisti e liberali, che hanno dato visibilità al capovolgimento di immagine dell’Italia in Europa a seguito del cambio alla guida del governo italiano. Supermario ha parlato con franchezza e la consapevolezza di chi ha rispettato gli impegni assunti. Monti ha parlato della nascita dell’Eurozona che ha di fatto finito con il creare divisioni tra gli europei, con definizioni che nel parlato comune hanno finito col diventare sinonimi di differenze, ad esempio tra stati centrali e periferici. Ma questo, ha detto il presidente del Consiglio, è un limite che deve essere superato. Il premier ha ricorda-

le di rispetto dei conti. Il vulnus è dunque venuto proprio da quella parte centrale dell’Europa che aveva stabilito quelle regole di bilancio». Per il capo del governo italiano, insomma, le responsabilità vanno attribuite senza più parlare di stati centrali e stati di periferia. “Non esistono nell’unione europea i buoni e i cattivi - ha detto - . Dobbiamo tutti sentirci corresponsabili sia per le cose fatte in passato sia per la costruzione dell’avvenire”. Un discorso rassicurante quello di Monti, incentrato sull’importanza dell’integrazione europea, in un’Europa senza “buoni e cattivi” e sul ruolo “fondamentale” del Parlamento, non senza qualche stoccata

mente, il fiscal compact è importante ma che “lo stesso lavoro andava fatto per disciplinare il mercato unico”. Serve più attenzione “verso l’unione economica”, ha sottolineato il professore, dicendosi convinto che gli Stability bond non creerebbero indisciplina economica ma, al contrario, permetterebbero una maggiore integrazione. Il premieri italiano ha poi ricordato di aver dovuto a malincuore rinunciare alla sponsorizzazione dei Giochi Olimpici di Roma, ha spiegato che “c’è stata molta delusione”, ma l’impressione è che “l’opinione pubblica abbia capito”. “Abbiamo argomentato - ha detto - che in questo momento ogni gesto di rinvio al futuro di

agricoltura

Approvato dalla Ue il “pacchetto-latte” Il Parlamento europeo ha approvato il ‘pacchetto’ di misure a favore del settore lattiero-caseario in Europa, dopo la grave crisi del 2009 che aveva messo in ginocchio il comparto a causa della caduta dei prezzi del latte, ad un livello che impediva di coprire i costi di produzione. Il punto forte delle misure è rappresentato dall’accresciuto potere contrattuale degli allevatori nella filiera, senza per questo violare le regole della concorrenza, in modo da garantire loro prezzi giusti per il latte prodotto, e aiutarli a preparare l’uscita, nel 2015, dal sistema europeo delle quote latte. Il via libera è stato raggiunto con 574 voti a favore 97 contrari e 18 astensioni. Per entrare

in vigore il regolamento deve essere formalmente ratificato dal Consiglio e sarà valido fino a giugno 2020. Questi i punti salienti delle misure approvate dal Parlamento Potere contrattuale - Per garantire il rispetto della concorrenza sleale, il volume di latte crudo oggetto dei negoziati fra le organizzazioni di produttori e quelle dei trasformatori non potrà superare il 3,5% della produzione totale della Ue, né il 33% della produzione nazionale. Oppure, in alternativa, il 45% nei Paesi in cui la produzione totale è inferiore alle 500mila tonnellate. - Sul prezzo del latte - Spetta ai singoli Stati membri decidere se imporre contratti ob-

bligatori o facoltativi per le forniture del latte all’interno del territorio nazionale. I contratti obbligatori, se introdotti, dovranno essere stipulati prima della fornitura e indicare il prezzo, ma anche le scadenze dei pagamenti e gli accordi sulla raccolta e la fornitura del latte. I governi, possono anche introdurre una durata minima di almeno 6 mesi per quei contratti. - Zone svantaggiate - Per assicurarsi che anche i produttori delle zone geograficamente svantaggiate benefici-

no delle nuove regole, il Parlamento chiede alla Commissione di presentare due relazioni: entro luglio 2014, ed entro la fine del 2018. - Formaggi DOP-IGP - Per controllare l’offerta dei formaggi di qualità, gli eurodeputati hanno inserito nel regolamento un sistema di regolazione dell’offerta di questi prodotti, che i governi nazionali possono attivare, a condizione che non provochi distorsioni di concorrenza o colpisca negativamente i piccoli produttori di formaggi.

Il Parlamento Europeo di Strasburgo

possibili oneri di quantificazione incerta non è in linea con la responsabilità che noi governanti dobbiamo avere, troppo spesso elusa in passato dai governanti di tutti i Paesi, di non scaricare oneri sul futuro». Argomenti che, ha sottolineato, «credo siano stati capiti. Anche queste piccole testimonianze che dobbiamo offrire per dimostrare che disciplina di bilancio è nuovo modo

di vivere la vita civile”. Un giorno importante per l’Italia, ormai vista non come fattore di contagio per l’economia europea, ma come “ esempio” per il coraggio con cui si è affrontata la crisi. E l’altro giorno, in giro per il Parlamento europeo la parola che è risuonata più volte tra gli italiani a Strasburgo è stata “orgoglio”, finalmente.

lo studio promosso dal wwf

Tutela delle foreste, ultimi della classe ‘’I 27 Paesi dell’Ue non stanno facendo abbastanza per arginare il flusso di legname, illegale e non sostenibile, nonostante l’imminente entrata in vigore delle due norme specifiche promosse dalla UE per fermarne l’importazione’’. Questo è quanto emerge dal ‘Government Barometer on Illegal logging and Trade 2012’ promosso dal Wwf. Finora solo quattro paesi sono realmente pronti a importare legname provvisto di licenza, ai sensi del regolamento Flegt entrato in vigore nel 2005. E ben nove paesi non hanno ancora messo in atto nessuna delle necessarie misure di applicazione del regolamento UE per il controllo del commercio del legname, che dovrebbe essere puntualmente implementato dal 3 Marzo 2013. L’indagine del Wwf ha rilevato come i migliori risultati, con 12 punti su un massimo di 18, siano rispettivamente quelli della Germania, Pae-

si Bassi e Regno Unito mentre l’Italia è all’ultimo posto con soli 2 punti. ‘’Il Regno Unito è risultato essere il migliore, con le migliori prestazioni, ma è diventato uno dei più lenti in termini di miglioramento delle sue prestazioni’’ afferma Beatrix Richards, responsabile della politica forestale e del commercio al Wwf Uk. A meno che i governi dell’Ue non facciano responsabilmente di più nei prossimi mesi i prodotti in legno venduti in tutta l’Ue, sottolinea il Wwf, ‘’saranno ancora responsabili della deforestazione e i nostri mercati rappresenteranno una minaccia seria per le ultime foreste tropicali del pianeta”. Intanto gli impatti dei processi di disboscamento illegali stanno compromettendo il futuro di migliaia di specie e portando all’estinzione alcune di quelle più carismatiche dagli oranghi ai gorilla, dalle tigre ai gibboni oltre a contribuire significativamente ai processi di cambiamenti climatici.


Spettacoli e Cultura

venerdì 17 febbraio 2012

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PETRUZZELLI - Uno dei mostri sacri della canzone d’autore italiano a Bari nell’unica tappa del suo tour nel Sud Italia

Suoni e poesia di Conte Questa sera e domani è previsto il pienone per l’attesa esibizione del grande cantautore astigiano di Isabella Battista Tra gli eventi straordinari della 70ª Stagione 2011/2012, la Camerata Musicale Barese annuncia anche un concerto di Paolo Conte con la sua Band al Teatro Petruzzelli per stasera. I posti disponibili per la prima serata del concerto sono praticamente esauriti e si è quindi resa necessaria una seconda serata per domani sera per il leader della canzone italiana che si esibirà in esclusiva per tutto il centro sud. Il concerto di Paolo Conte sarà anche una occasione per rendere omaggio alle tradizioni ed ai grandi appuntamenti del passato ed al prestigio della Camerata ed al suo pubblico di soci e di simpatizzanti. Si tenga conto che oggi l’Asso-

fi.

Paolo Conte protagonista al Petruzzelli di Bari

ciazione è vicina al record dei 1.000 soci. Paolo Conte, nato ad Asti, come artista, compositore e cantautore, è un nome che domina la musica italiana fin dagli anni ’60; basterebbe ricordare canzoni come

“La coppia più bella del mondo” e “Azzurro” di Adriano Celentano, “Insieme a te non ci sto più” di Caterina Caselli, “Tripoli 69” di Patti Pravo, e tutte le altre che in quasi 50 anni hanno registrato una successione di trion-

barletta

Goran Bregovic al Teatro Curci 18 febbraio - h. 21:30

Joy’s: bluegrass al Live Music V Domani al Joy’s di Bari ancora un evento per la rassegna “live Music V” diretta da Umberto Calentini. Sabato 18 febbraio ore 21.30 il Joy’s risuona al ritmo del bluegrass: genere che fonde rockabilly e country in un suond divertente e coinvolgente 18 febbraio - h. 18:30

Biccari, ecco il Comitato Fino al 18 febbraio sarà possibile tesserarsi alla ProLoco di Biccari, e domani inizia il lavoro del Comitato San Donato. “Il 7 agosto è lontano – precisa il responsabile ProLoco, Michele Virgilio – ma occorre iniziare a discutere sin da ora per organizzare al meglio la celebrazione più importante del nostro calendario”.

Grandissima attesa per il lo spettacolo Wedding e Funeral Band new Tour, che sarà domani sera al teatro Curci di Barletta e che prevede il tutto esaurito. In esclusiva per la Puglia arriva il grande e poliedrico Goran Bregovic, insieme alla sua banda gitana di fiati e le due cantanti bulgare in un pirotecnico spettacolo dal titolo “Champagne for Gypsies”. Organizzato dall’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” in collaborazione con la Direzione Artistica del Teatro, lo spettacolo porta nel massimo teatro barlettano uno dei protagonisti della musica mondiale, con il suo repertorio in cui si mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con delle accentuazioni rock. Nato a Sarajevo da madre serba e padre croato, Goran Bregovic conosce i primi successi con il gruppo White Button: in 15 anni tredici album venduti in 6 milioni di copie che fanno di

Da allora il cantautore astigiano è stato sempre in vetta con le sue composizioni, interpretazioni ed album. Tra i tanti successi all’estero, vale la pena di citare il trionfo conseguito al “Theatre de la Ville” di Parigi; si disse allora che Paolo Conte aveva conquistato la Francia. Il cantautore è famoso anche per i suoi testi; il 30 settembre 1991vinse il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la Poesia – sezione versi per la Musica. Nel 1993 ha ricevuto l’onorificenza italiana di Cavaliere di Gran Croce e nel 2001 quella francese di “Chevalier dans l’Ordre des Arts e Letteres”. L’anno scorso si è fregiato della massima onorificenza della Città di Parigi: “La Grande Medaille de Vermeil”. L’Evento sarà fuori abbonamento; per i Soci della Camerata è previsto un cospicuo sconto; basterà presentare la tessera dì’abbonamento. Per informazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata Musicale Barese, Via Sparano 141 infotel 080/5211908.

bari

La Musica Povera al Teatro Margherita Sabato 21 febbraio, alle ore 18.30, il compositore Gianni Lenoci terrà un incontro-lezione dal titolo “Musica Povera – dalla materia alla bellezza” nel Teatro Margherita. Il pianista e docente svilupperà un percorso “fra tempo e spazio” attraverso la trasformazione alchemica dei materiali “poveri” che sottendono la creazione musicale, dal canto gregoriano sino a John Cage passando per Ludwig van Beethoven, Bela Bartok, Thelonious Monk e Steve

Lacy. Il maestro Lenoci illustrerà come la musica non viene intesa come “composizione” ma come scultura temporale, assemblaggio e manipolazione di “materiali poveri”, tra dimensione visuale, tattile e aurale. L’iniziativa, promossa dalla ripartizione Culture e Marketing Territoriale, rientra nel ciclo di eventi collaterali organizzati nell’ambito della mostra “Arte Povera in Teatro 2011”, allestita nel Teatro Margherita. L’ingresso è libero.

castellana grotte Goran Bregovic

lui l’idolo della gioventù jugoslava. Alla fine degli anni 80, Bregovic si ritira in una piccola casa sulla costa adriatica. Qui compone le musiche del terzo film di Emir Kusturica “Il Tempo dei Gitani”. Ma i disordini scoppiati in Yugoslavia, costringono i due a trasferirsi a Parigi. L’estate del 1995 segna la svolta definitiva: mette assieme una band di 10 musicisti tradizionali, aggiunti ad un coro di 50 elementi e a un’orchestra sinfonica. E’ la consacrazione: Goran inanella trionfali tournée per tutta l’Europa alla testa della sua Orchestra per i Matrimoni e Funerali, presentando tutti i suoi brani più belli, dall’ormai celebre “Ederlezi” (Il Tempo dei Gitani”) a “In the Death Car” (“Arizona Dream”) passando per il vigoroso “Kalashnikov”.

Hell in the Cave, domani l’unica data del carnevale Sabato 18 febbraio alle ore 21 “Hell in the Cave versi danzanti nell’aere fosco” torna in scena sul palcoscenico naturale delle Grotte di Castellana (Ba), per accogliere ancora una volta i visitatori e accompagnarli in un viaggio sensoriale fra i principali personaggi descritti nell’Inferno di Dante Alighieri. Quella del prossimo fine settimana sarà l’unica replica del periodo di Carnevale, in attesa che riprenda la regolare messa in scena dello spettacolo e che venga ufficializzato il calendario dei prossimi mesi. Confermando il suo aspetto di importante iniziativa culturale, intanto, Hell in the Cave continua a riscuotere successo con il calendario dedicato esclusiva-

mente alle scuole. Molti gli istituti che a partire dalle prossime settimane avranno occasione di partecipare allo spettacolo stanziale più grande di Puglia (le repliche per le scuole si terranno nel tardo pomeriggio di ogni venerdì, inizio spettacolo ore 18, il costo del biglietto per ogni studente è 12 euro, sono previste agevolazioni motorie e gratuità per gli studenti diversamente abili, mentre è gratis l’ingresso per un accompagnatore ogni 20 alunni). La prenotazione è obbligatoria e la produzione si riserva di poter effettuare la replica qualora il numero degli studenti provenienti dai diversi istituti, ma suddivisi per tipologia, raggiunga un congruo numero di partecipanti. Per informazioni

ed eventuali prenotazioni sul progetto scuole è sufficiente consultare il sito www.hellinthecave.com o contattare i numeri 3296634808 e 3391176722 o inviare una mail a info@hellinthecave.it. Hell in the Cave è un progetto realizzato da PromoApulia, finanziato da Regione Puglia con fondi F.E.S.R. 2007-2013 asse IV, da Comune di Castellana Grotte e Grotte di Castellana con il patrocinio di Provincia di Bari e Costa dei Trulli. I biglietti dello spettacolo sono acquistabili attraverso il circuito Booking Show, o visitando un punto vendita autorizzato. Tutti gli ultimi aggiornamenti e le curiosità sullo spettacolo e le informazioni utili all’acquisto dei biglietti sono disponibili anche telefonando ai mobili 329.6634808 339.1176722.


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Cinema

venerdì 17 febbraio 2012

HUGO CABRET 3D - Il film è candidato 11 volte all’Oscar

Il grande amore di Martin Scorsese di Michele Falcone Scorsese reinventa il cinema, e lo fa con un film che é il sogno, forse, di tutti i registi,ossia mettere in scena una storia su un regista famoso, forse il piú geniale della storia del cinema: George Melies. La sua ultima pellicola peró é un film per l’infanzia camuffato da film d’arte per appassionati

cinefili. Hugo Cabret 3D é tratto da un libro illustrato di Brian Selznick (La straordinaria invenzione di Hugo Cabret), nipote del famoso produttore di Via col vento, che il regista leggeva solitamente alla figlia minore, scoprendone le meravigliose avventure dell’orfano Hugo (Asa Butterfield), bambino solitario che vive randagio nella

la scheda dei film - hugo cabret 3d REGIA: Martin Scorsese ATTORI: Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Asa Butterfield, Chloe Moretz, Ray, Winstone, Emily Mortimer, Jude Law, Johnny Deep, Michael Pitt, Christipher Lee, Michael Stuhlbarg. DISTRIBUZIONE: 01 Distribution USCITA: 3 febbraio 2012 PAESE: Usa 2011 DURATA: 125 Min GENERE: Avventura

stazione di Montparnasse a Parigi, occupato nella manutenzione degli orologi. Certo il sense of wonder a Scorsese sicuramente non gli manca, e proprio leggendo questa storia ha captato la meraviglia che il cinema avrebbe potuto trasmettere traducendo in immagini le diavolerie avveniristiche riprodotte nelle illustrazioni del libro. Fresco di 11 nomination agli Oscar Hugo Cabret si candida sicuramente come miglior film, dovrà vedersela col francese The artist (10 nomination), altra opera particolare ambientata nel mondo del cinema muto, anche se nonostante le splendide scenografie di Dante Ferretti, la fotografia di Robert Richardson e il montaggio della la mitica Thelma Schoomaker, il

Galleria Bari Hugo Cabret 3D h 15:50 - 17:40 - 20:10 - 22:40 Martin Scorsese sul set di Hugo Cabret 3D

film risulta essere un po’ algido, privo di quel senso emozionale capace di trasmettere nello spettatore forti sensazioni. Nonostante i bellissimi tabelau vivant che ricreano le complicate scene dei film muti del fancese Melies, grande pioniere del cinema, e grande affabulatore di sogni, il film arriva nel finale stanco, privo di quelle grandi emozioni di cui ci aspetta da un film del maestro americano. La dichiarazione di Scorsese è una dichiarazione d’amore totale, per il cinema e per le arti in generale. Hugo Cabret ci parla di Méliès ma cita direttamente e indirettamente i Lumière, Harold Lloyd, Buster Keaton e Charlie Chaplin, Assalto al treno e Douglas Fairbanks. Il tutto in un tripudio di immagini d’epoca che per i cinefili piú incalliti é

davvero una gioia per gli occhi. E’ innegabile che il punto di vista di Scorsese sia quello di Hugo e del vecchio Méliès che pian piano riscopre la magia di un’arte che aveva seppellito nella sua memoria. Per realizzare il suo nuovo film Hugo Cabret 3D, il regista Martin Scorsese ha scelto nel suo cast Chloe Moretz (già vista nel film Kick-Ass del 2011 e nel bellissimo Lasciami entrare), Ben Kingsley che nel film interpreta il ruolo del grande Georges, Sascha Baron Cohen (già visto nei film Borat e Bruno, e prossimo interprete del film sui Queen nel ruolo di Freddy Mercury) e il sempre bravo Jude Law (ancora nei cinema nel ruolo del Dottor Watson nel film Sherlock Holmes 2-Gioco Di Ombre), e un cameo di Johnny Depp.

Melancholia h 16:00 - 18:30 - 21:00 Com’è bello far l’amore h 16:20 - 18:30 - 20:40 - 22:45

Uci Cinemas Mofetta (Ba) Millennium - Uomini che odiano... h 19:15 - 22:00 War Horse

h 19:00 - 22:10

Albert Nobbs h 17:50 - 20:10 - 22:30

Politeama Bisceglie (Bat) Com’è bello far l’amore h 17:00 - 19:15 - 21:30 Millennium - Uomini che odiano... h 21:00 Opera lirica

h 18:30


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