Puglia d'oggi numero 5

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uti pub ib r t n o c e v e ic a non r Questa testat

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella 10 febbraio 2012 • anno III n. 5 nuova serie • 1 euro

Settimanale a diffusione gratuita

IL RICORDO

FUTURO E LIBERTA’

A 13 anni dalla scomparsa gli amici ricordano il Ministro dell’Armonia

Da Bari per Bari, salpa la nave delle idee e dell’ascolto

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L’EDITORIALE

La forza di un fecondo dialogo

POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA

di Salvatore Tatarella Anch’io mi trovo d’accordo in larga misura con Franco Cassano, condividendo il lusinghiero giudizio di Peppino Caldarola sul testo di Cassano pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno. Mi interessa poco la data di nascita e la paternità della cosidetta primavera pugliese e non me ne occuperò, sia perchè molte volte queste stagioni sono frutto più di una semplificazione giornalistica, che di un vero e proprio movimento politico, sia perchè a certificarne la fine vi hanno già provveduto Michele Emiliano, per un verso, e Sergio Blasi, per un altro. Mi interessa, invece, il dibattito su Emiliano, posto che è ancora il sindaco di una importante città italiana, candidato già in pista per le prossime regionali pugliesi e fautore di una costituenda lista politica nazionale. Ha ragione da vendere Franco Cassano, quando sottolinea che l’autocandidatura cesaristica di Michele Emiliano è la esatta negazione del movimento politico di base, del quale Emiliano si diceva espressione. Ha ragione ancora di più Caldarola, quando evidenzia che Emiliano combatte una partita contro un nemico, il partito, che ormai, e purtroppo, non c’è più. La traiettoria politica di Michele Emiliano è singolare, ma non nuova. Non è il primo uomo politico che [...] segue a pag 4

www.pugliadoggi.it

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Nel fine settimana ci aspetta freddo e gelo sulle strade, clima caldo nella politica

IL COMMENTO

L’Italia delle emergenze Difendiamo le nostre tra la neve e le riforme Istituzioni di Gianmario Mariniello

Vi ricordate quei cartoni animati dove il protagonista, a bordo di una bagnarola, tenta con ogni centimetro del suo corpo di coprire le falle che si stanno aprendo sotto di lui? Questa è l’immagine che potrebbe sorgere a chi pensasse all’Italia in questi giorni. Tra l’emergenza dovuta al maltempo e la necessità di studiare le necessraie ed indispensabili riforme per salvare il Paese, il Governo si deve barcamenare alla bene e meglio tra i freddi rigori del Generale inverno e i caldi bollori dei partiti che sembrano sciogliere la neve in vista delle riforme da portare in Parlamento. Sarà davvero una stagione calda? O è soltanto un fuoco di paglia e vincerà ancora la neve e il cattivo tempo? a pag 2

“Scriveremo Monti buffone su ogni muro del Nord”. Strano modo hanno i giovani padani di intendere la democrazia e la libertà: questi due pilastri della nostra civiltà si tradurrebbero imbrattando incivilmente i muri delle nostre città e insultando il “padano” Mario Monti che fortunatamente guida il Paese in questo momento così difficile. Evidentemente l’aver perso le cadreghe a Roma ha fatto perdere la testa a quelli della Lega Nord. Ci auguriamo che le Forze dell’ordine e la Polizia municipale contrastino severamente questa iniziativa sporca, brutta e cattiva. In nome della bellezza della nostra Italia oltre che per difendere chi rappresenta le istituzioni.

REGIONE PUGLIA

Atenei non virtuosi. Profumo di complotto?

a pag 5

BARI

il corsivo

Multiservizi: a volte ritornano

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FOGGIA

I misteri della Vallée

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CERIGNOLA

Sindaco ostaggio da due anni

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È andata così: quelli della Protezione Civile hanno chiamato al telefono Gianni Alemanno, e gli hanno detto: “signor sindaco, fischia il vento, infuria la bufera…” e il primo cittadino della Capitale ha immediatamente reagito. “Comunisti bastardi! Chi credete di intimidire con queste canzoni provocatorie?” e ha attaccato di scatto. Così, con la mente ormai rivolta alla guerriglia urbana, ha letto 9 millimetri anziché 35 centimetri. Il resto è pala.

di Enrico Ciccarelli


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In primo piano

venerdì 10 febbraio 2012

LA POLITICA - Il Premier Monti è chiamato a fare quelle riforme che nessuna coalizione è stata in grado di concretizzare

Il Paese dell’altalena Nelle emergenze il solito duplice volto, inefficienza dei pubblici poteri, grande abnegazione dei cittadini

Il Colosseo imbiancato

di Enrico Ciccarelli L’Italia delle emergenze ha mostrato ancora una volta il suo volto duplice: quello della paralizzata e deprimente inefficienza dei pubblici poteri e quello dell’abnegazione, a tratti dell’eroismo di tanti semplici cittadini. La novità è venuta dal cattivo esempio del sindaco di Roma: vogliamo bene a Gianni Alemanno, e non ci piace che sia diventato il capro espiatorio di una situazione che ha molteplici responsabili e responsabilità; ma è chiaro che c’è un tempo del lavoro e uno delle polemiche. La fretta con cui ha cercato di additare colpe altrui mentre ancora infuriava la tempesta è stata obiettivamente indecorosa, e poco importa che nel merito avesse probabilmente la sua quota di ra-

gione. In realtà il fatto che Roma sia l’unica grande capitale europea a poter essere messa in ginocchio dal maltempo chiama in causa problemi che vanno molto oltre Gabrielli e Alemanno; ed è prova dell’inesausta faziosità di buona parte della stampa italiana che la catastrofe capitolina sia stata enfatizzata mentre è stato taciuto il disastro fiorentino, dove l’enfant prodige Renzi è

stato del tutto incapace di tenere botta. Come ha giustamente chiosato un anonimo umorista su internet, ciò che l’Italia chiama “emergenza neve” nel resto d’Europa si chiama “inverno”, e questo clima appena un po’ più rigido del normale ha dato alimento ad un altro capisaldo della carta di identità nazionale, ossia l’attitudine al melodramma sgangherato, all’improvvisazione esclamativa. Un Paese che ama la straordinarietà nel bene e nel male, il cui epos collettivo si fonda sulle vittorie in rimonta, sui gol in zona Cesarini, sul culto dello stellone. Che negli ultimi anni ha aggiunto a questo mediterraneo vezzo dell’imprevidenza e dell’indolente fatalismo una fibrillazione emotiva permanente, una peculiare altalena. L’Italia si sveglia forcaiola e si corica garantista, invoca il linciaggio per Schettino all’ora dell’aperitivo e lo compatisce a ora di cena, segue Luxuria che

Neve sulle strade di Roma, mezzi pubblici in tilt

conduce l’Isola dei Famosi e ridacchia per la battuta da trivio di Silvio Berlusconi sui gay. Mutevolezza della folla e della pubblica opinione che non è nuova, ed è anzi incastonata nella celebre orazione di Antonio nel Giulio Cesare di Shakespeare; ad essere nuova e la proclive abitudine della nostra classe dirigente ad assecondarla o addirittura ad anticiparla. L’ultimo esempio di questa altalena è la Protezione Civile. Una struttura fondamentale, di cui l’Italia si è dotata molto tardi rispetto agli altri Paesi europei (la prima legge che si sforza di dare forma compiuta agli interventi di soccorso in caso di calamità è del 1970) , e che a un certo punto diventa la panacea di tutti i mali. La ragione è semplice, e ci dice molto sull’italico culto dell’emergenza e della commissarialità: la Protezione Civile può agire in modo rapido, efficiente, efficace, per l’ottimo motivo che la si libera dal fastidio dei controlli, delle gare, degli iter complessi. Quando poi ci si accorge che –ovviamentequesta “semplificazione” permette a speculatori e affaristi di fare ottimi affari, allora si fa retromarcia e la Protezione Civile non deve occuparsi più di nulla, a cominciare –ovviamente- dalla protezione civile. Benvenuti nel Paese dell’altalena.

la grande nevicata

Una piccola grande rivoluzione italiana La grande nevicata del 2012 potrebbe essere un domani annoverata fra i grandi punti di svolta della storia della comunicazione. È successo infatti che la televisione, il grande Moloch dell’informazione nella seconda metà del Novecento, ha dovuto fare i conti con la forza puntiforme e invasiva dei sociali network. Anche se l’immagine che la tv tende a dare di sé è quella del ripetitore planetario, di un illuminatore la cui luce si stende in modo uniforme sull’intero globo terracqueo, in realtà le radici hanno la loro importanza. Così, siccome le emittenti televisive nazionali hanno la loro sede a Roma, ciò che avviene nella capitale, si tratti dello scudetto giallorosso o biancazzurro o dell’ingorgo, della visita di Sarkozy o del soggiorno di Brad Pitt, avrà sempre rilievo ed importanza superiori. La tragedia del piccolo Alfredino Rampi non sarebbe stata la prima diretta fiume della tv italiana e non sarebbe diventata psicodramma nazionale se fosse avvenuta a Stilo o a Gallarate, anziché a Vermicino. Così i trentacinque centimetri di coltre innevata sui sette

colli sono diventati più alti e proibitivi del metro e mezzo della Ciociaria e dell’Abruzzo, la circolazione singultante dei mezzi pubblici e privati in alcuni quartieri superiore per gravità al totale isolamento dell’Appennino forlivese e via discorrendo. Ma questa volta twitter e facebook hanno cambiato le carte in tavola. Come direbbero i mediologi, c’è stato un intervento dal basso sull’agenda settino, sul quadro delle priorità e delle cose da fare, che non è stato gestito dai centri decisionali del potere mediatico, ma dalla galassia dell’online. Un processo non privo di deformazioni e di incognite, visto che il cosiddetto citizen journalism ha confermato la sua attitudine a diffondere notizie non sempre precise, spesso inutilmente enfatiche e incontrollate, con il prevedibile effetto “al lupo! Al lupo!”. Ma anche la presa della Bastiglia fu relativamente ininfluente dal punto di vista delle libertà politiche e accompagnato da inutili eccessi sanguinari. Ciò non le ha impedito di cambiare la storia. Per sempre. Enrico Ciccarelli

piano carceri - l’ordine del giorno di futuro e liberta’

Bisogna adeguare le strutture carcerarie Destinare almeno il 30 per cento delle somme previste dalla Finanziaria 2010 e dei successivi stanziamenti per il ‘Piano carceri’ ad interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria

Puglia d’oggi

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella *** Direttore Fabrizio Tatarella *** Coordinamento Redazionale Roberto Mastrangelo

delle infrastrutture carcerarie esistenti e adottare procedure volte a garantire un utilizzo quanto mai tempestivo e celere di tali risorse. È quanto prevede un ordine del giorno di Futuro e Libertà al decreto

cosiddetto ‘svuota carceri’. “Il sovrappopolamento del sistema carcerario nazionale, causato anche dall’inadeguatezza delle strutture che ospitano gli istituti di pena – osserva Fabio Granata, primo firmatario dell’ordine del giorno - oltre a determinare un peggioramento delle condizioni di vita dei detenuti, produce evidenti effetti

Redazione Via Abate Gimma, 163 70121 Bari redazione@pugliadoggi.it tel. 080/5213360 fax. 080/5220966 www.pugliadoggi.it Editore Publimedia Sud srl Stampa Rotostampa - Lioni (Av)

negativi dal punto di vista della tutela dei diritti degli stessi reclusi. Per cui l’adeguamento, il potenziamento e la messa a norma delle infrastrutture penitenziarie costituiscono, oggi – sottolinea il deputato di Fli - misure indispensabili non più procrastinabili. Al fine di fronteggiare la situazione di estrema criticità in atto ed as-

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sicurare, così, la tutela della salute e la sicurezza dei detenuti – conclude Granata - è quindi quanto mai urgente procedere tempestivamente all’espletamento delle procedure necessarie per la realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, nonché ad opportuni interventi di adeguamento e di manutenzione di quelle esistenti”.

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Fabio Granata

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In primo piano

venerdì 10 febbraio 2012

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IL RICORDO DI PINUCCIO TATARELLA - Era capace di portare le innovazioni degli altri nella propria sintesi politica

Noi, uniti nella diversità Tatarella, un maestro di contaminazioni, ascoltava sempre le intelligenze diverse dal suo percorso di Enrico Balducci * L’8 febbraio 1999 moriva Giuseppe Tatarella. Lo chiamavamo Pinuccio. Ero stato l’ultimo a vederlo a Bari. Volle che lo accompagnassi in aeroporto con la mia BMW 730. Ho sempre sospettato che lo divertisse avere come autista un consigliere regionale. Doveva raggiungere Torino per il trapianto. Era un pomeriggio inoltrato. C’erano D’Erasmo, Roca, e naturalmente la moglie. Angioletta come amava chiamarla lui. Due auto. Due equipaggi. La moglie e D’Erasmo nell’auto che seguiva. In aeroporto c’era suo fratello Salvatore con la moglie Paola. N o n sembrava spaventato. Tra varie telefonate mi parlò di politica. Con me lo faceva

l’intervento

Attenti che Pinuccio vi compare in sogno di Maria Teresa D’Arenzo

Pinuccio Tatarella a Fiuggi con Gianfranco Fini per la nascita di Alleanza Nazionale

raramente. Appartenevo alla schiera degli amici con cui passava le serate a Bari. Ed il fatto che fossi consigliere regionale era un particolare irrilevante. Fu l’unico momento in cui mi preoccupai per la sua sorte. Sapevo

che con quelli come me Tatarella era un maestaccava la spina. Ed in stro di contaminazioni. quel momento non lo sta- Ascoltava sempre e con va facendo. più interesse i segmenti e Il giorno dopo mi chia- le intelligenze diverse dal mò Saccomanno: “Pinuc- suo percorso politico. Avecio è morto”. va la curiosità Ricordo Il giorno di un quindiche ero sul dopo mi cenne. E non lungomare a chiamò Sac- perdeva mai Bari, all’Hotel c o m a n n o : il suo paradelle Nazioni. “Pinuccio è morto”. Ricor- digma politiL’ a u t i s t a do che ero sul lungoma- co e mentale. guidava. le re a Bari, all’Hotel delle Portava Guardai il Nazioni. L’autista guida- diversità ed mare. Piansi. va. Guardai innovazioni Ci eravamo il politiche demare. i n c r o c i a t i Piansi. gli altri alla politicapropria sinmente pertesi politica. ché io, Aggregava sul consigliere regiona- proprio schieramento e le dei Verdi, volevo non concedeva mai nulla schierare l’ambien- agli avversari. talismo a destra e lui Uniti nella diversità. voleva andare oltre il Per questo voleva un polo. solo grande partito del Avevo costituito in centrodestra. Grande vaPuglia Ambiente club. riegato, ricco e rappresenI verdi di centrodestra. tativo della maggioranza Si entusiasmò, mi det- degli italiani. te spazio. E fui rielet* ex Consigliere to. Regionale pugliese

Tredici anni fa il mondo politico italiano perdeva Pinuccio Tatarella, colui che era stato capace di sdoganare una destra emarginata e all’ombra di un passato (il fascismo) che pesava come una zavorra. Un peso che lievitò con tanta leggerezza da diventare armonia. Tatarella fu capace di conquistare Silvio Berlusco­ni, che lo volle vicepremier, ma anche di dialogare con Massimo D’Alema e Rober­to Maroni. Capace di inventarsi una “politica di cuore e passione” che andasse “Oltre il Polo”, ma con la forte convinzione che a crescere dovesse essere Alleanza nazionale. Il partito. Ca­pace di giocare a carte con il pescatore barese, ma di dialogare di cultura con i più grandi esponenti del settore. Dialogare, ma soprattutto portali a Bari (uno su tutti Eugenio Scalfari al quale ebbe il “coraggio” di dire accoglien­ dolo: “Quando due sorrisi si incontrano non ci sono più parole!”). No, non era un politico comune. Oggi, nell’anniversario della sua morte, le celebrazioni laiche e religiose si sprecheranno come al solito. Da Roma a Bari passando da Cerignola il nome di Pinuccio Tatarella passerà di bocca

in bocca su politici di centrodestra e centrosinistra: tutti si dicono eredi. Tutti sostengono di essere coloro che proseguiranno il suo progetto politico: da Michele Emiliano a Luigi D’Ambrosio Lettieri, sem­bra una continua litania “la città di Pinuccio”… “la politica di Pinuccio”… Ma è molto probabile che chi si rifà alla politica di Pinuccio, chi lo cita in continuazione in questi giorni, Tatarella non l’ha mai conosciuto, non ci ha mai parlato, non ci ha mai riso… e perché no: non si è mai pre­so una “cazziatone” da lui… Insomma si appropria di un ricordo che non è il suo. Ora può accadere che questa avvenga per millanteria politica – della serie “io ero a­mico di Pinuccio Tatarella…” – e non ci sarebbe da scandalizzarsi, ma se il ricordo viene spudoratamen­te utilizzato per giustificare le proprie manovre politiche, per giustificare improbabili alleanze e allora chi lo rischia grosso…. Pinuccio Tatarella – quello vero, quello ruspante – è capace di inseguirli nei loro sogni notturni e politici e farvi quel “cazziatone” che solo lui era in grado di fare! articolo tratto da www.barisera.net

il ricordo pubblicato dal “roma”

Con Pinuccio Tatarella oltre il tunnel della politica Per favore riaccendete la luce. Lui lo farebbe. Spiegherebbe che continuare ad agitarsi nel buio serve a poco. Direbbe che dopo le polemiche e gli scontri, anche duri e aspri, deve venire il tempo delle soluzioni. All’insegna della capacità di costruire nuovi approdi, senza mai dimenticare la riva dalla quale si è partiti e le ragioni della navigazione. Perché lui – Tatarella Giuseppe da Cerignola, universalmente conosciuto come Pinuccio – era uomo di governo nel senso più

nobile del termine. È curioso constatare come, a furia di strappi e scontri, la politica sia rimasta al buio, commissariata proprio da quei poteri che il grande leader della destra non esitò a definire «invisibili». Sono passati 13 anni dal giorno in cui il suo cuore appassionato cessò di battere, ma per chi avverte la necessità di riaccendere la luce, il pensiero di Tatarella resta un illuminato riferimento. Per capire il passato, ma soprattutto per costruire il futuro. Il

conservatorismo modernizzatore, l’opzione presidenzialista per la democrazia decidente, il suo meridionalismo mediterraneo e lontano anni luce dall’assistenzialismo statalista, la convinzione che politica e cultura dovessero andare a braccetto, la costante ricerca di alleanze con tutte le energie alternative allo schieramento progressista sono gli strumenti che il ministro dell’Armonia individuò per «dare all’Italia la sua maggioranza naturale». Lezione che resta più che mai valida, mentre il sistema politico attraversa il tunnel di una nuova transizione per molti versi simile a quella che lo stesso Pinuccio

visse tra il 1992 e il 1994. Enormemente frammentata, con i partiti in piena crisi d’identità e che si scambiano confusamente i ruoli, popolata da personalismi, la politica italiana dovrebbe approfittare di questo 13esimo anniversario per riflettere sulla necessità di operare nuove sintesi nel rispetto delle tradizioni politiche profonde della Nazione. E quella moderata, riformista, di destra, nazionale e liberale lo è senz’altro. Manca però l’idea forte, catalizzatrice. Con l’uomo in grado di offrirla per ricostituire un rinnovato schieramento in grado di contendere alla sinistra il Gover-

no del Paese. Insomma, manca Tatarella. Fu Pinuccio a scrivere che “chi lavora per rafforzare comunque il centro in qualsiasi versione ma sempre in collegamento con la destra e viceversa, avrà dato un contributo per la formazione prima e la vittoria poi del fronte articolato del centrodestra rinnovato e allargato. Ben venga quindi il centro. Fatelo subito, forte e visibile. Questo è l’appello che viene dalla destra democratica”. Era l’agosto del 1998 e queste parole uscirono su “Millennio”, l’ultima delle sue creature di carta. Vincenzo Nardiello (Il Roma - 8 febbraio 2012)


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Regione

venerdì 10 febbraio 2012

FORMAZIONE E POLEMICHE - I finanziamenti quasi sempre gestiti male

Ritorno al futuro, gli errori del passato di Maria Pia Ferrante “Se io fossi il direttore del personale di una qualsiasi azienda non assumerei laureati con stage e master nel curriculum” Saranno felici di saperlo tutti i vincitori dell’ avviso pubblico “Ritorno al Futuro”, o almeno quelli che davvero credono che il master rappresenti una plusvalenza per il proprio curriculum. Come riassunto in un recente cortometraggio vincitore di un concorso dedicato al lavoro giovanile, nella vita ci vogliono o il cognome o la fortuna e speso le due cose vanno a braccetto. Ma il futuro di tanti talenti non può ridursi alla dea bendata, e ahinoi neanche ai soli buoni proposito di un sistema di stanziamento fondi che ha l’ aria di un contentino più che di un investimento sul futuro del territorio. Intanto

dalla pubblicazione della graduatoria lo scorso dicembre, sono seguiti una seri di stop all ‘ erogazione dei contributi, per via dei ricorsi al TAR di tanti partecipanti che in quel susseguirsi di cognomi e date di nascita non hanno trovato le loro credenziali. Una svista. E giù la regione a stilarne una nuova. Molti vincitori inoltre, erano ignari del fatto che l’importo della borsa è destinato ad essere tassato come reddito. Riceveranno anche un CUD, come fossero dipendenti regionali. Un’altra svista. Mol-

ti enti privati gonfiano il i costi dei prodotti formativi in vista del bando regionale. E su la benda. Dalla compilazione all’ uscita della graduatoria la favola del “master pagato dalla regione” è un sentiero ad ostacoli in cui non mancano buoni propositi, cuor di leone e promesse di latta. Perché non rendere più sensata l’erogazione di un’ ingente somma come i 25.000.000 di euro disposti dalla regione? E se l’obiettivo fosse quello di offrire a giovani scienziati italiani in grado di proporre un innovativo progetto di trasferimento tecnologico, l’opportunità di frequentare corsi di formazione imprenditoriale presso università straniere o enti di ricerca in Italia o all’ estro e di svolgere un

i dati diffusi dall’osservatorio casa.it

Mercato immobiliare, anche in Puglia è calo Il potere di acquisto degli italiani diminuisce: questa la fotografia che emerge dall’Osservatorio di Casa.it che ha preso in considerazione l’arco temporale da luglio 2011 a gennaio per capire quali sono le reazioni degli Italiani di fronte alla crisi economica. Le notizie relative a ICI, IMU, rendite ed estimi catastali hanno suscitato negli scorsi mesi grande clamore. Negli ultimi sei mesi c’è stata una lieve anche se costante riduzione dei prezzi, ma il dato che maggiormente

ha risentito delle novità è quello relativo alla forbice tra offerta e potere di acquisto, dove si registra una contrazione. Importanti città italiane hanno fatto registrare un generale disallineamento della domanda e dell’offerta. “L’arco temporale che abbiamo preso ci ha permesso di fare un’analisi dettagliata e un confronto prima e dopo la manovra Monti”, ha commentato Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “Al momento notiamo come il potere di spesa degli Italiani si sia

l’editoriale ridotto mediamente da nord a sud”. I grandi centri di Milano, Roma e Torino però evidenziano ancora in media un allineamento del mercato immobiliare grazie alla stabile richiesta di soluzioni di prestigio a fronte della diminuzione di quelle più economiche. Bari e la Puglia non sono da meno, con un calo del 5%. E cosa succede invece al mercato degli affitti? Se una volta l’acquisto della casa era senza dubbio un obiettivo primario oggi sembra diventare sempre più una chimera. Si continua infatti ad assistere ad un trend sostanzialmente positivo e stabile del mercato.

l’appello dell’anci

Rivediamo il patto di stabilità L’Associazione dei comuni pugliesi esprime piena condivisione alla posizione del presidente Anci nazionale Del Rio per una immediata ed indifferibile modifica del Patto di stabilità da parte del governo, entro e non oltre il mese di febbraio. A sostenere l’appello dell’Anci c’è anche Peppino Longo consigliere regionale dell’Udc. “Lo sforzo deve essere comune e bipartisan - afferma Longo - e mi auguro vivamente che tutti i soggetti che ricoprono cariche istituzionali, al di là della colorazione politica, facciano fronte comune per evitare che il patto di stabilità sia sempre più un cappio al collo

periodo di tirocinio (academic training) presso un’azienda, per acquisire le capacità necessarie per lanciare e gestire una propria start-up? Anche la definizione dei requisiti dovrebbe essere curata e non “frettolosa”, priva di sviste. Insieme alla laurea specialistica e/o al dottorato di ricerca perché non introdurre la presentazione di un progetto imprenditoriale da sviluppare in Puglia nei campi di studio considerati prioritari (biotecnologie, nanotecnologie, scienze biomediche, tecnologia delle comunicazioni, ingegneria aereospaziale e dei nuovi materiali, design industriale, tecnologie per la protezione ambientale e la produzione energetica e altri campi ad alto contenuto tecnologico) come già previsto per altre borse di studio? La borsa FullbrightBEST, per esempio, pre-

degli enti locali. In Puglia c’è una infinità di Comuni che hanno soldi in cassa ma che non possono spendere per le regole così restrittive del patto: in questo modo si blocca l’economia”. “Per fortuna qualcosa nei mesi scorsi è stato fatto - prosegue l’esponente Udc - anche la Regione ha cercato di sbloccare quanto più possibile il pagamento dei fornitori, ad esempio, ma la situazione economica del Paese impone una nuova revisione”. “Mi auguro vivamente - conclude Longo - che il governo possa ripensare alle regole del patto di stabilità”.

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L’ingresso della Giunta Regionale

vede la copertura delle tasse universitarie per la frequenza dei corsi (tuition and fees) e un contributo alle spese di soggiorno negli Stati Uniti Business. Business Exchange and Student Training è infatti un programma promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, volto a stimolare lo spirito imprenditoriale quale motore della crescita economica in Italia e comprende il Fulbright-BEST Steering Committee che svolge un’attività di fundraising e di supporto ai borsisti al loro rientro in Italia per facilitare la realizzazione dei loro obiettivi imprenditoriali. Quello del Fullbright Best è l’esempio virtuoso di un programma di erogazione di fondi destinati

di salvatore tatarella

alla crescita formativa di giovani indubbiamente meritevoli. Traslato al programma di “Ritorno al Futuro” promosso dalla Puglia, lo spirito imprenditoriale può arricchirsi di esperienze di giovani in Italia o all’ estero che intendano trasferire in knowhow acquisito nella propria regione. Tanto per evitare le attese incresciose, e soprattutto le aspettative di una carriera opengate garantite dalle pubblicità spesso ingannevole, di tenti master-parcheggio. Dal web si deduce che ci sarà un Ritorno al Futuro anche per il prossimo anno. E speriamo futuro sia davvero. Che a furia di sviste si costruisce un castello di false speranze. [2 - continua] segue da pag 1

La forza di un fecondo dialogo [...] nato da movimenti di base, rivendicanti più democrazia e più partecipazione, ha poi concluso il suo percorso politico su sponde autocratiche. Persino Napoleone, sperando che il paragone non inorgoglisca ancora di più Michele Emiliano, era figlio della Rivoluzione francese. Francamente, i segnali c’erano tutti ed evidenti sin dall’inizio. La stagione dei forum e dell’ascolto fu solo una trovata propagandistica e durò lo spazio di una campagna elettorale. Dopo, Emiliano ha fatto tutto da solo. Per la verità, non solo dopo. Con tutta la considerazione che si può avere per Franco Cassano e i suoi amici intellettuali, faccio fatica a credere che furono loro a imporre la candidatura di Emiliano ai riluttanti vertici dei Ds. Penso, piuttosto, che più decisivo fu l’incontro con D’Alema, e forse anche i modi spicci, dell’ancora magistrato Michele Emiliano, il quale si muoveva anche sul lato destro, chiedendo pure a noi di An l’appoggio per la sua candidatura. Quanto alla sua persistente, e a volte burrascosa, contestazione della forma partito, fermi i pertinenti rilievi di Caldarola sulla inesistenza del nemico, ormai passato a miglior vita, è divertente annotare che, di un partito, lo stesso Emiliano è

tutt’ora il presidente regionale, eletto da un congresso, che, della ortodossa liturgia partitica, è pur sempre la manifestazione più alta. E v’è di più. Forse, l’impetuoso primo cittadino di Bari non si è ancora avveduto della grande trasformazione portata nella politica italiana da Mario Monti e dal suo governo. Emiliano, insieme ai Vendola e ai De Magistris, e in singolare prospettica compagnia dei Bossi e dei Calderoli, è uno dei più dei più fieri oppositori del governo, al quale contesta ogni giorno di più le dolorose e necessarie misure, che è costretto a varare per colpe esclusive dei suoi predecessori. A Emiliano sfugge ancora il dato politico più rilevante di questo governo, che è quello di aver mandato a casa Silvio Berlusconi e chiuso definitivamente un’epoca della politica italiana. E quel dato sfugge, a Emiliano e ai suoi compagni di cordata, perchè anche tutti loro sono figli di quell’epoca, ormai archiviata. Sia pur collocati a sinistra in misura diversamente coerente, Emiliano, Vendola e Demagistris sono tutti epigoni di re Berlusconi. Non hanno ancora compreso che finito l’inventore e il maggior interprete del par-

tito personale, populistico e di plastica, anche per i suoi imitatori, ineluttabilmente, stanno per scorrere i titoli di coda. Finiti i partiti, finito anche il liderismo personale e carismatico, che piega progetti e politiche alle sole ambizioni personali, spesso anche sproporzionate, la politica non finisce, perchè la società non conosce altri modi per la gestione dei beni comuni. Si impone, quindi, una sua rigenerazione e nuove sperimentazioni. Al governo nazionale, oggi con l’attenta regia del Presidente della Repubblica, e prima con la miccia esplodente del dissensodistacco di Gianfranco Fini, hanno messo in cantiere una prima sperimentazione. Più in piccolo, a Bari, con la innovativa conferenza cittadina di Fli, ne stiamo tentando un’altra. Non basteranno, ma lascia molto ben sperare che uomini di diversa estrazione, e accomunati dalla voglia di una buona politica, trovino il tempo di dialogare e tentare di costruire nuove strade. Il mio sincero auspicio è che anche una personalità generosa come Emiliano trovi al più presto la serenità e la lungimiranza per avviare un fecondo dialogo. Non per le nostre personali fortune politiche, ma per il bene del nostro paese.


Regione

venerdì 10 febbraio 2012

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L’INCHIESTA - Tre Università pugliesi escluse dal piano per il sostegno alla ricerca

Atenei “non virtuosi”, Profumo di complotto?

L’Ateneo di Bari. In alto a destra le Grandi Aule del Politecnico

di Luigi De Filippis Certamente in pochi sono al corrente della “truffa” di fine anno 2011 sul piano per il reclutamento straordinario di professori di II fascia. Con un decreto depositato il 23 dicembre (DM n.393/2011, pubblicato in Gazzetta Uf-

ficiale il 16 gennaio 2012), il neo Ministro Profumo, già Rettore del Politecnico di Torino, ha escluso dal piano 16 Università, definite “Non Virtuose”, che al 30 Dicembre 2010 hanno superato il tetto del 90% di spese fisse per il personale sul Fondo per il Finanziamento Ordinario. Pur-

troppo l’Università degli a tempo indeterminato, Studi di Bari, il Politecnico a parziale compensaziodi Bari e l’Università degli ne della messa in esaurimento del Studi di Fogruolo e della gia sono tra queste. I ricercatori c o n s e g u e n Ciò signidegli ate- te esclusiofica che i rinei baresi ne di questa cercatori degli e foggiano categoria dal atenei baresi saranno esclusi da ogni nuovo assete foggiano sa- possibilità di progressio- to universitaranno esclusi ne di carriera a causa di rio disegnato da ogni possi- una variabile “contabile” dalla riforma. Molti ricercabilità di pro- che nulla ha tori italiani, gressione di a che fare e non solo carriera a cau- con il merito sa di una vapugliesi, però riabile “contasono tagliati bile” che nulla fuori dal Piaha a che fare con il merito. no Straordinario, in virtù Il Piano Straordinario così del loro “domicilio professtrutturato è un chiaro atto sionale”. discriminatorio che, tra Perché decreto “truffa”? l’altro, contraddice la ratio Fondamentalmente peroriginaria della sua previ- ché si adottano criteri ad sione: esso, infatti, fu previ- hoc e noti solo a posteriosto dalla legge Gelmini per ri. Ma mentre il ministero consentire la progressione definisce, ad esempio, il verticale dei ricercatori Politecnico di Bari “Non

Virtuoso”, nelle stesse ore, viene pubblicato il SIR 2011 World Report, la più completa ed autorevole classifica delle istituzioni di ricerca nel mondo, che ne ha valutate 3.042, per una produzione complessiva pari a più dell’80% di tutte le pubblicazioni scientifiche raccolte dal database Elsevier Scopus nel periodo 2005-2009. Report che, oltre a misurare la quantità complessiva di ricerca prodotta, valuta il livello di eccellenza delle pubblicazioni internazionali, attraverso il loro impatto scientifico normalizzato (rapportato cioè alla medie mondiali per ogni ambito di ricerca). E da questa valutazione, certamente “sprovincializzata” e “non autoreferenziale”, emerge che il Politecnico

LA POLEMICA IN COMMISSIONE - Marino dà del “Pierino” a Palese. Poi la seduta con solo il centrosinistra che si blocca sulla stessa questione

Sull’Asl della Bat il putiferio in Regione di Roberto Mastrangelo Era da tempo che alla Regione Puglia non volavano gli stracci tra i gruppi consiliari. Sarà stato il freddo e le nevicate dello scorso week-end, ma nell’ultima seduta della Commissione Sanità, con all’ordine del giorno la questione del trasferimento della sede dell’Asl della Bat da Andria a Barletta, la seduta è stata “riscaldata” dalle polemiche volate tra il Presidente Dino Marino (Pd) e gli esponenti delle opposizioni, che hanno prima abbandonato la sala in segno di protesta, e poi hanno ufficialmente e duramente chiesto la testa del Presidente della III Commissione. L’abbandono dei lavori è avvenuto dopo che al capogruppo dell’opposizione Rocco Palese è stato dato del “Pierino” da parte del presidente della commissione Dino Marino, in merito alle indicazioni fornite sulle modalità di carattere finanziario connesse allo spostamento della sede legale della ASL BT da Andria e Barletta (argomento non iscritto all’ordine del giorno della commissione). Dopo la lettura effettuata dal Presidente

Marino del parere (precedentemente richiesto) espresso dal Servizio finanziario del Consiglio regionale, secondo cui il trasferimento in questione non comporta oneri aggiuntivi a carico del Servizio sanitario regionale, Palese ha espresso la necessità di corredare la pdl in questione con il referto tecnico, confermato dal centro di responsabilità (in questo caso l’assessorato alle politiche della salute) della Regione Puglia. Questo passaggio è stato ritenuto meramente tecnico e superfluo da Marino e anche da Giuseppe Romano (Pd) non essendo previsti oneri finanziari aggiuntivi. Nell’enfasi del contradditorio l’appellativo “Pierino” è volato, a seguito del quale l’intero centro destra ha abbandonato i lavori, nonostante le scuse presentate prontamente dal presidente della commissione. Quest’ultima ha poi proseguito i lavori, passando all’esame di uno dei progetti di legge iscritto all’ordine del giorno, quello relativo alla “Titolarità sedi farmacie rurali”. Esame dell’articolato che non è neanche iniziato, visto che si è posto lo stesso problema del prov-

vedimento precedente in ordine alle modalità per la copertura finanziaria. Di qui, su richiesta del consigliere Giovanni Brigante (LPpV), la decisione di investire della questione l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale onde arrivare a una direttiva uniforme sulla questione. Insomma, una seduta in bianco (come la neve caduta sulla Murgia), di cui ci ricorderemo soltanto per il “Pierino” e le polemiche.

Dino Marino, Presidente della Commissione Sanità della Regione

la reazione del centrodestra

Chieste le dimissioni del Presidente Questo il comunicato dei consiglieri regionali di centrodestra Francesco Damone, Maurizio Friolo, Massimo Cassano, Giammarco Surico, Andrea Caroppo e Francesco De Biasi. “Riteniamo inaccettabile l’atteggiamento del Presidente della terza Commissione, Dino Marino: probabilmente non sapendo come venir fuori da un empasse che blocca l’iter di alcune proposte della maggioranza in materia sanitaria, ha chiamato ‘pierino’ il capogruppo del Pdl Palese, che invece poneva problematiche di merito alle quali ovviamente non è stata fornita risposta. Né possono bastare le sue scuse, tanto più alla luce del fatto che nonostante noi del centrodestra abbiamo abbandonato i lavori della Commissione, la seduta è andata avanti. Peraltro a

riprova di quanto fossero fondate le problematiche poste dal capogruppo Palese, registriamo che i lavori della Commissione sono stati sospesi dopo che su un altro provvedimento all’ordine del giorno, anche il consigliere di maggioranza Brigante ha posto la medesima questione, ossia la necessità che su alcune di queste proposte in esame, vi sia il visto del centro di responsabilità amministrativa e della Ragioneria. A nostro avviso si è trattato di un episodio di gravissima scorrettezza istituzionale, per il quale riteniamo che il Presidente Marino debba dimettersi. Ci appelliamo al Presidente del Consiglio Introna, affinchè atti di simile arroganza da parte della maggioranza non si ripetano più da parte di Marino e di tutto il centrosinistra che ha proseguito i lavori”.

di Bari è al primo posto assoluto in Italia tra le università statali! È importante sottolineare che, nonostante sia un ateneo virtuoso, anche l’Università del Salento ha risentito di un sottofinanziamento. Infatti, per il 2011 il taglio complessivo ha raggiunto la somma di 13.000.000 di euro rispetto al dato 2008, in cui lo Stato aveva trasferito 83.000.000 di euro all’Ateneo leccese. Infatti, il finanziamento dello Stato è legato principalmente alla spesa storica, e Lecce, come ha ricordato il Rettore Domenico Laforgia in un recente intervento pubblico, ha un Ateneo giovane che è stato in espansione tumultuosa fino a 7-8 anni fa. La spesa storica non ha mai seguito la crescita dell’Ateneo, anzi è stata in forte ritardo mantenendo l’Università in sostanziale sottofinanziamento. Deve essere chiaro, e non solo alla comunità scientifica, che, al di là degli specifici e legittimi interessi di categoria, si è di fronte ad un vero e proprio atto discriminatorio. L’effetto del decreto in questione è, in poche parole, questo: se il valore scientifico di un ricercatore di un Ateneo ‘escluso’ supera quello di un suo collega di un Ateneo ‘incluso’, quest’ultimo potrà diventare associato, mentre il primo resterà al palo, probabilmente a vita. Non avranno alcuna sanzione, però, i responsabili di questa variabile “contabile” del 90%, ampiamente manipolabile (e manipolata, a detta perfino di alcuni Rettori), mentre i ricercatori a tempo indeterminato saranno esclusi da ogni possibilità di progressione: pagano individualmente la colpa o le scelte di altri. Non più membri della comunità scientifica internazionale, non più ricercatori “italiani”: ai fini della carriera il singolo è un ricercatore “di Università Non Virtuose”. E per questa appartenenza, solo per questo, il proprio operato scientifico non conta nulla. Non potrà nemmeno essere preso in considerazione. A priori, è fuori dalla competizione. E il discorso si complica. Torneremo ancora sull’argomento. [1 - continua]


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Bari

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LE AZIENDE MUNICIPALIZZATE - Emiliano non ha mai nascosto il suo desiderio di chiudere una volta per tutte il carrozzone

Multiservizi: a volte ritornano Il Sindaco assegna la Presidenza a Giacomo Olivieri, che in tutto e per tutto è un uomo di Nicola Canonico

L’insegna della Multiservizi

di Fortunata Dell’Orzo Nasce nel 1998, come società mista fra Comune di Bari e Italia Lavoro spa, con lo scopo di impiegare i lavoratori socialmente utili in attività di manu-

tenzione e guardiania del patrimonio comunale, giardini compresi. In realtà sin dal principio si rivela quello che sostanzialmente è ancora oggi, divenuta intanto una spa con unico socio

l’outing: “non sono di sinistra”

Michele Emiliano spariglia le carte Il sindaco di Bari ha ormai fatto un doppio coming out: vuole diventare Presidente della regione Puglia e ha dichiarato urbi et orbi di non essere di sinistra. Il primo punto sembrava abbastanza scontato da alcuni mesi. Solo che il presidente del Pd adesso sembra fare spallucce all’idea di sottoporre la sua candidatura al vaglio delle primarie. La cosa non ha reso felicissimo Michele Pelillo che evidentemente covava in seno qualche speranzella di far valere quanto prodotto come Assessore al Bilancio di Nichi Vendola. “Senza primarie mi ritiro”, ha fatto scrivere sul fido quotidiano tarantino cui assegna ogni sua confidenza e commento. Minaccia (?) che non sappiamo quanta paura possa fare a Emiliano. Emiliano ha comunque già incassato la benedizione di Nichi Vendola, impegnatissimo a rivedere le sue alleanze politiche nazionali mentre, dal punto di vista degli schieramenti e delle appartenenze alle “vecchie ideologie” del novecento, siamo in pieno marasma. E sì perché, forse ispirato dal tredicesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Tatarella, Emiliano ha proclamato coram populo che no, lui non è di sinistra e che “se ci fosse Pinuccio avrebbe fatto come me”. Va dato atto a Emiliano che è la prima volta che tira

Michele Emiliano

Pinuccio per la giacca (cosa che si vede fare da troppo tempo e da troppa gente), ma anche così ci pare ugualmente una forzatura. Sono insomma tempi duri per i notisti politici, costretti a confrontarsi con quella che viene spacciata per l’ultima idea geniale di Raffaele Fitto: candidare Enzo Magistà contro Michele Emiliano per la carica di Presidente della regione. Per comprendere la follia di questa proposta basta guardare (solo per pochi minuti, altrimenti è narcolessia garantita) una conduzione tv dello stesso Magistà. Il bello è che l’unico a crederci è proprio Magistà che da qualche giorno non perde occasione per attaccare il sindaco di Bari con qualunque pretesto. Tornando alle cose serie: resta da sapere se avendo un candidato autoproclamatosi non di sinistra, la sinistra pugliese continuerà ad appoggiarlo per la corsa regionale. Fortunata Dell’Orzo

il Comune: un carrozzone concittadini di Palo del paraelettorale con pesan- Colle, città di cui è l’inditi e costanti “interventi” scusso ras politico, a preda parte di alcune delle scindere dalla sigla per cosche malavitose baresi, cui si fa eleggere. Alcuni fra cui quella che fa capo di questi erano anche calal clan Parisi, che ha di- ciatori del Liberty, la stoversi lavoratori al suo in- rica squadra di calcio baterno. rese, una delle tante cose Politicamente si adat- belle che Bari ha perso ta a chi comanda nel per sempre. momento: ai tempi di Poi, ad aprile del 2010, Simeone e del centro de- un’inchiesta giornalistica stra trionfante a Bari era seguita da una seria presa guidata da Vito Ferrara, di posizione da parte del storico esponente di quel Comune, manda a gamsocialismo camaleontico be all’aria quest’allegra alla Fabrizio combr iccoCicchitto che, la di para… Nell’aprile politici: salta di fatti, non del 2010 il CDA, Ferebbe probleuna inchie- rara se ne mi a passare, sta giorna- torna a goarmi e bagagli con Forza Ita- listica seguita da una dersi la meseria presa di posizione ritata lia. penFerrara si del Comune ha manda- sione, viene affrettò a pas- to all’aria questa allegra nominato un sare dalla par- combriccoCommissate di Miche- la di para... rio. E siccole Emiliano politici me il giornon appena nalista che quest’ultimo aveva fatto divenne sinl’inchiesta daco di Bari, mantenendo nel frattempo subisce insieme al resto del consi- pesanti minacce, la maglio di amministrazione, gistratura apre un’inchieil posticino sicuro. In que- sta, ancora in corso. sto cda c’era anche OnoSi allenta un po’ la morfrio Daniello, zio di Nicola sa della mala, sembra che Canonico, il consigliere soffi aria moralizzatrice, regionale eletto (con una le storture più evidenti (il barca di voti) nel Pd e su- lavoratore che vendeva bito fuoriuscito non ap- birra sul posto di lavoro, pena gli è stata negata la quello che faceva l’addetpoltrona che pensava di to alle pompe funebri dumeritare dal partito, visto rante l’orario di servizio, il suo contributo elettora- solo per citarne due diverle. tenti) vengono “raddrizE Canonico, di riffa o zate”. Ma dura poco: pian di raffa, ha controllato la piano l’andazzo riprende Multiservizi soprattutto come sempre, anche per in quanto macchina elet- l’evidente responsabilità torale: facendo assumere, di alcuni dei funzionari e anche se a rotazione e per dirigenti che comunque brevi periodi, molti suoi non hanno mai reso con-

Giacomo Olivieri, nuovo Presidente della Multiservizi

to a nessuno di quello che classico uomo per tutte le fanno o che non fanno. stagioni, anche quelle che Fino al colpo finale, eventualmente devono di questi giorni: Michele ancora arrivare. Emiliano, che non ha mai E va specificato inolnascosto il suo desiderio tre che Olivieri è in tutto di chiudere e per tutto la Multiseruomo di NiOggi pos- cola Canonivizi, assegna siamo af- co. Si tratta di l’azienda ai fermare che due grossi ras cosiddetti C a n o n i n o di voti, uno “Moderati per Emiliano” si sia ripreso in pieno il è imprendi(ossimoro…) controllo sulla Multiser- tore, l’altro e nomina vizi, per quel che potrà amministraP r e s i d e n t e servirgli. A meno che tivista. Come il consiglie- E m i l i a n o di dice, una re regiona- non decida mano lava le Giacomo di chiudere l’altra con Olivieri che, quel che sebontà sua, gue. ha dichiaraPer cui to che non prenderà un oggi possiamo affermare euro per questa splendida che Nicola Canonico si carica. sia ripreso in pieno il conIntanto va specificato trollo sulla Multiservizi, che Olivieri ha nell’arma- per quel che potrà servirdio politico più giacche gli. A meno che Michele di George Clooney: dalla Emiliano, che è l’unico a Margherita all’Italia dei poterlo fare praticamente Valori, da Forza Italia ai motu proprio, non decida Moderati e popolari: il di chiudere il carrozzone.

la giornata nazionale di raccolta del farmaco

Bari e Bat, sono duecento i volontari per la raccolta Sabato 11 febbraio, per il dodicesimo anno consecutivo, la Fondazione Banco Farmaceutico Onlus e Federfarma, Associazione dei titolari di farmacia, organizzano in tutta Italia la giornata Nazionale di raccolta del farmaco. La giornata di raccolta del farmaco si svolge con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Segretario sociale della RAI e della Fondazione Pubblicità e Progresso, con il contributo, anche economico, dei farmacisti partecipanti e dell’ANIFA (Associazione Naz. Industrie Farmaceutiche farmaci da

automedicazione). L’iniziativa ha lo scopo di aiutare le persone indigenti rispondendo al loro bisogno farmaceutico. Recandosi presso le farmacie aperte per turno di servizio sabato 11 febbraio e che espongono la locandina del Banco Farmaceutico, si potranno acquistare farmaci da banco (senza obbligo di ricetta) e donarli a chi non può permettersi di acquistarli (8 milioni 272 mila persone, dati ISTAT povertà in Italia, 2010). Nelle province di BARI e BAT più di 200 volontari presenti nelle 53 farmacie di turno che hanno ade-

rito alla giornata di raccolta, spiegheranno l’iniziativa ai cittadini e gli stessi farmacisti consiglieranno il farmaco da banco di cui maggiormente è avvertito il bisogno. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre persone che quotidianamente vengono assistite dai 35 enti caritatevoli convenzionati con il Banco Farmaceutico nelle nostre provincie. Lo scorso anno sono stati raccolti nelle nostre province più di 13.000 farmaci distribuiti ad enti ed associazioni di beneficenza. I farmaci utili alla raccolta sono principalmente: farmaci antipiretici, farmaci antinfiammatori, farmaci antidolorifici, farmaci antinfluenzali, farmaci lassativi, colliri e disinfettanti. Andrea Dammacco


Bari

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l’appuntamento di sabato

L’INTERVENTO - La navicella salpa dal Porto di Bari con un carico di progetti e idee

Un contributo di idee per il futuro di Bari

Politica dell’ascolto continuo e costante

Salpa la nave di Futuro e Libertà. Il varo è previsto al Terminal Crociere del Porto, sabato 11 febbraio alle ore 15.30, in occasione della prima conferenza cittadina del movimento finiano. “Da Bari per Bari” la qualità è della vita. Messaggio diretto e positivo per una città migliore, dove la qualità della vita non sia solo uno dei fattori, ma la cifra stessa della città. Quindici opinion leaders della città sono stati invitati a fornire il loro contributo di idee per il futuro di Bari. Sono previsti interventi di Corrado Petrocelli (Rettore dell’Università di Bari), Nicola Costantino (Rettore del Politecnico), Lorenzo Lorusso (Rettore della Basilica di San Nicola), Giandomenico Amendola (sociologo), Vittorio Andidero (Pres. Commissione Turismo di Confindustria Bari), Benny Campobasso (Pres. Confesercenti Bari), Domenico De Bartolomeo (Pres. Sezione Edili Confindustria), Domenico Dipaola (Amm. Aeroporti di Puglia), Domenico Favuzzi (Amm. Exprivia Spa), Cosimo Lacirignola (Dir. Ist. Agronomico Mediterraneo), Alessandro Laterza (Pres. Comm. Cultura Confindustria), Francesco Mariani (Pres. Autorità Portuale), Lino Patruno (Editorialista de La Gazzetta del Mezzogiorno), Aldo Pugliese (Segr. Reg. Uil), Gianfranco Viesti (Pres. Fiera del Levante). Il confronto sarà avviato anche sui socialnetwork e attraverso un Free Point di Fli, per coinvolgere il maggior numero di cittadini. Con la conferenza cittadina, Fli inaugura un percorso che, attraverso tre tappe serrate, porterà alla elezione del Coordinatore cittadino di Bari il prossimo 8 marzo.

di Salvatore Tatarella * Introducendo i lavori della Conferenza cittadina di Futuro e Libertà (sabato 11, ore 15.30, Terminal crociere al Porto di Bari) non farò una relazione di parte. Potrebbe risultare condizionata dai miei giudizi. Mi atterrò, invece, ai punteggi e ai dati risultanti dalla graduatorie sulla qualità della vita delle città italiane pubblicati a dicembre dal Sole 24 ore e a gennaio da Italia oggi. Dalle indagini dei due maggiori quotidiani economici del Paese emerge, comunque, un quadro complessivo della città e della provincia di Bari non molto lusinghiero. Bari non occupa l’ultimo posto della classifica,

come la vicina Foggia, ma si colloca in una posizione molto lontana da Bologna, prima classificata. Bari occupa, infatti, la 98* posizione, retrocedendo di cinque postazioni rispetto all’anno precedente. Peggio di Bari solo altre nove province, tutte meridionali. Non approfondirò in questa sede il dettaglio dei dati, che sarà, invece, oggetto, della relazione. Mi limito a dar conto del senso della nostra iniziativa. Non sarà polemica e, pertanto, non esprimerà giudizi sulla amministrazione in carica. L’esperienza del Sindaco Emiliano, come da lui stesso annunciato, volge ormai al termine. Egli non è più ricandidabile e altri sono

La conferenza stampa con Lillino D’Erasmo e Salvatore Tatarella

i suoi obiettivi dichiarati. Per la città, è già storia vecchia. La nostra conferenza, invece, guarda al futuro e, più che giudizi, intende sollecitare idee,

suggerimenti, proposte, e progetti. Il titolo scelto per la convention assume la qualità a cifra della vita dei cittadini e della città. Su questo tema abbiamo chiamato ad esprimersi più di una decina di personalità e opinion leaders della città che, per la loro cultura e professionalità, e per i ruoli istituzionali ricoperti oggi e in passato, possono offrirci contributi di grande rilevanza. Noi intendiamo farne tesoro e base di successivi approfondimenti tematici, che si svilupperanno nel tempo. Vogliamo, infatti, distinguerci anche da una abusata politica dell’ascolto, spesso praticata in campagna elettorale e poi sistematicamente abbandonata nella esperienza di governo. Il nostro colloquio con le personalità e le istituzioni chiamate a questo primo round, per quanto possibile, sarà continuo e costante. Pensiamo, infatti, che anche a Bari, come già al governo del Paese, la politica debba dare prova di umiltà, saggezza e responsabilità. In periferia, in misura direi ancora più vistosa, abbiamo assistito, nell’ultimo decennio in modo particolare, a un progressivo depauperamento culturale e qualitativo della rappresentanza politica. È nostro primario impegno, per quanto è nelle nostre possibilità, porvi urgentemente rimedio. La nostra navicella salperà, dunque, dal porto di Bari, con un carico di idee e di progetti, ma con l’auspicio e l’intendimento che presto a bordo salga anche il meglio della società barese. * Presidente Assemblea Nazionale Fli


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dal Territorio

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IL BILANCIO DELLA MANIFESTAZIONE - E’ stato un momento collettivo di riflessione sulle emergenze e sulle politiche ambientali

Mediterre, l’edizione 2012 mantiene tutte le promesse La settima edizione di Mediterre 2012 – Cantiere euromediterraneo della sostenibilità ha offerto un terreno ancora più ampio di confronto sulle questioni ambientali di più stringente attualità, ma anche sulle grandi emergenze climatiche e ambientali dei paesi europei e mediterranei. In cinque giorni, dal 31 gennaio al 4 febbraio, 9 convegni, 24 workshop, conferenze stampa, riunioni operative, sottoscrizione di accordi: un ricco programma che si è realizzato nel nuovo padiglione

della Fiera del Levante. L’utenza principale che in questi giorni ha goduto delle opportunità offerte da Mediterre è quella degli studenti. L’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (Arti), infatti, ha organizzato ogni giorno attività inerenti il progetto “A scuola di Ricerca”, laboratori didattici per le scuole secondarie superiori di tutto il territorio regionale. Nel corso della giornata dedicata a quell’imprenditoria giovanile che sviluppa brevetti sosteni-

l’efficientamento energetico

Difficile un futuro su posizioni diverse Un progetto degno di nota è quello illustrato da Andrea Dituri sull’efficientamento energetico del sistema aeroportuale pugliese con interventi previsti per l’aeroporto di Bari. Il costo totale dei finanziamenti è di 14milioni e 500mila euro (fondi Fesr 2007-2013) relativi a quattro cantieri. La conferma è arrivata dall’assessore all’ambiente della regione Puglia, Lorenzo Nicastro che ha ribadito l’importanza dello sfruttamento delle energie rinnovabili per una strategia di sostituzione del fossile in una sorta di logica universale che va dal pensare globalmente all’agire localmente. Il ruolo della Regione nello sviluppo delle energie rinnovabili è una priorità delle strategie politiche dell’amministrazione con il pregio di non compromettere la cifra ambientale: “abbiamo detto tanti ‘no’ a parchi off shore eolici di dimensioni ciclopiche ed impattanti, vorremmo dire tanti ‘sì’ agli impianti di autoconsumo, o a un tipo di

Lorenzo Nicastro

programmazione verde strutturale che sia anche esteticamente apprezzabile”. Poi un ritorno senza polemica sul confronto con il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, all’indomani del suo arrivo a Mediterre. “Non si tratta di prendere partito tra sviluppo ambientale e cura del pianeta – conclude l’assessore Nicastro - ma di pensare al futuro della Puglia. Ed è difficile pensare ad un futuro costruito su posizioni diverse”.

bili, sono state racconta- stati illustrati i dati relativi te “storie di straordinaria all’intero e ricco patrimoinnovazione” da quattro nio naturale pugliese: 47 giovani imprenditori che habitat della regione mehanno trasformato la loro diterranea su 110 in Italia; idea di impre2.500 specie sa in settori di piante; D o b b i a m o 62 specie di della green sostenere mammiferi economy. In la crescita, su 102 preparticolare si ridurre il senti nell’Itaè parlato di Progettazio- consumo di territorio e lia peninsulane meccanica la riqualificazione di aree re; 179 specie per il recupe- industruali dismesse, che di uccelli sui ro dei residui sono un rischio dell’am- 250 che nididi materiali biente. Ora ficano in Itapreziosi; della ci serve chilia. La princiSerra Fotovol- mica verde. pale proposta Mediterre 2012: lo stand della Guardia di Finanza taica pensata emersa, per da un gruppo tutelare e cu- turale Regionale di Lama più bisogno dei grandi pedi ricercatori stodire la bio- Balice nel quale opera- trolchimici, ma di chimica biologi di Lecce; di Car po- diversità, è stata quella di no. L’intento è avviare il verde, che consenta di vaoling, mediante un social potenziare il Sistema dei progetto delle “masserie lorizzare le matrici naturanetwork per la condivisio- Parchi, che rappresentan- didattiche” dove accoglie- li per produzioni competine del mezzo di trasporto; do il principale microco- re i ragazzi delle scuole e tive”. Lo ha sottolineato il di Progettazione di im- smo ecologico sono anche accrescere in essi quella ministro dell’Ambiente, pianti di mini eolico. il luogo dove l’agricoltura consapevolezza ecologica Corrado Clini, interveDurante la seconda può tornare ad avere la va- e quell’educazione alla so- nendo al convegno sulle giornata di Mediterre 2012 lenza sociale che le com- stenibilità che rappresenti politiche di supporto alla il principale investimento sostenibilità ambientale vi è stata la sottoscrizione pete. di un importante protoTra le novità più inte- per sperare in un futuro del territorio, che si è tecollo tra il Servizio Ecolo- ressanti, la Cooperativa davvero “green” della no- nuto oggi nell’ambito di Mediterre. gia della Regione Puglia Sociale Tracceverdi. Que- stra città. Clini: il Ministro pun“Il nostro obiettivo – ha e i Comuni teso a portare sta realtà barese, compoaggiunto – è potenziare nelle scuole “la discipli- sta da giovani professio- ta alle rinnovabili “Dobbiamo sostenere la ricerca sulle fonti rinna” dell’educazione alla nisti locali, ospitata nello sostenibilità. Soddisfatto stand del Comune di Bari, la crescita, ridurre il con- novabili e la Puglia è un Lorenzo Nicastro, Asses- sta raccogliendo con- sumo di territorio e poten- punto centrale per quesore regionale alla Qualità sensi con una “mission” ziare la riqualificazione di sto. Abbiamo bisogno di dell’Ambiente, per il qua- notevole: valorizzare il aree industriali dismesse, immaginare che il futuro le “il rapporto privilegiato patrimonio naturalistico che sono un rischio per dell’energia solare sia dicon le scuole è strategico” e culturale del Parco Na- l’ambiente. Non abbiamo verso: la sfida tecnologica sull’energia solare è la poiché è fondamentale stessa che abbiamo avuavviare quel processo di to sulle comunicazione e “formazione delle nuove l’informazione”. generazioni destinatarie “Per l’economia itadi questo nostro impegno liana – ha aggiunto – è essenziale rispetto ai temi cruciale investire in riambientali e della sostenicerca e sviluppo per afbilità”. frontare questa sfida. Su Nel convegno “Nuova questo vanno concentrati Pac e Rete Natura 2000” gli investimenti pubblici. (Natura 2000 è lo strumenUn’altra sfida è rappreto politico dell’Unione Eusentata dalla capacità di ropea per la conservazione facilitare gli investimenti della biodiversità), sono Uno dei tanti convegni organizzati da Mediterre 2012 con norme semplici, per attrarre investitori interil primato della puglia nazionali. Una partita che deve riunire Stato, Regioni e sistema del credito e che può costituire una grossa opportunità per le regioni dell’Adriatico, a partire dalla Puglia”. La Puglia detiene il primato nelle in raccordo con le diverse strutture Sulle trivellazioni dei energie rinnovabili, e la presidente regionali ma anche a livello europeo fondali per la ricerca del dell’Agenzia Regionale per la Tec- e internazionale. L’aspetto più intepetrolio, infine, Clini ha nologia e l’Innovazione, Giovanna ressante è che l’Arti cerca di trasfeprecisato che nel Paese c’è Trisorio Liuzzi, durante uno dei tanti rire le competenze maturate nella “un’opinione importante convegni dedicati da Mediterre al ri- professione e la Regione ci supporta che ritiene sia un errore sparmio energetico, ha voluto riba- per offrire nuove prospettive di futunon sfruttare appieno le dirlo soffermandosi sui progetti e le ro”. risorse energetiche che attività che passano anche attraverRicerca e sviluppo vanno a bracabbiamo per sostenere la so il loro sistema, un soggetto di sno- cetto per trarre benefici nell’innocrescita. Questa opiniodo per la progettazione e la realizza- vazione delle tecnologie di nuova ne, fortemente radicata zione di iniziative mirate alla nascita sperimentazione ma anche in quelle nell’economia italiana, e al consolidamento di star up inno- più mature per migliorarsi: secondo non si combatte con prevative. “L’Arti è da tempo impegnata l’Isfol il 60% dei laureati trova lavoghiere o buoni propositi nello sviluppo dei settori dell’econo- ro nell’arco di due anni nel settore ma con progetti industriamia verde – ha detto la presidente – dell’economia verde. li diversi”.

Ricerca e futuro devono andare a braccetto per trarne beneficio


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MALTEMPO IN PUGLIA - Persi oltre venti milioni di euro secondo la Coldiretti

l’ordinanza di michele emiliano

L’agricoltura conta i danni della neve

La troppa prudenza del sindaco di Bari?

Gravi disagi per le popolazioni delle aree rurali, gli amministratori chiedono lo stato di calamità di Andrea Dammacco Danni per quasi 20 milioni di euro, ossia il 5% del Prodotto Interno Lordo Agricolo e di 4 decimi del Pil dell’intera economia della regione Puglia. Questo è il dato allarmante che emerge da un’analisi delle ripercussioni che l’ondata di maltempo ha avuto sul settore agricolo, per cui la Coldiretti Puglia ha chiesto la dichiarazione di calamità naturale. “Purtroppo, permangono condizioni di elevato ed incombente rischio - dice il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - oltre alla severità dei danni occorsi e degli interventi di massima urgenza da doversi attuare, per cui abbiamo richiesto lo stato di calamità. Decine di imprenditori stanno in queste ore collaborando con l’Unita’ di Crisi, istituita presso la Prefettura di Foggia, per liberare le aziende dalla neve e per la messa in sicurezza degli alberi che sotto il peso della neve crollano sulle strade con danni a

Le campagne dell’entroterra barese sommerse dalla neve

persone e automezzi. E’ l’ennesimo duro colpo al settore - prosegue - dopo lo sciopero degli autotrasportatori rientrato solo qualche giorno fa”. “La straordinaria ondata di maltempo che ha colpito la regione Puglia - dice il direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - con forti e

incessanti nevicate sulle province di Foggia, Bari e Taranto e le piogge battenti sulle province di Brindisi e Lecce, ha causato gravi disagi a carico delle popolazioni nelle aree rurali e danni ingenti alle colture autunno-vernine e agli allevamenti. In particolare, gli allevamenti avicoli della provincia di

Foggia sono al collasso, a causa dell’interruzione dei collegamenti stradali e delle dune di neve alte fino a 4 metri che hanno isolato le aziende, rendendo impossibile l’approvvigionamento di mangimi e di carburante per il riscaldamento degli impianti”. Come se non bastasse

L’ordinanza “antifreddo” del sindaco di Bari, Michele Emiliano, che ha previsto la chiusura per due giorni di scuole e uffici pubblici, ha diviso l’opinione pubblica barese. Alcuni l’hanno considerata esagerata ed eccessivamente allarmistica, per altri invece ha rappresentato un decisione saggia e previdente. La verità probabilmente sta nel mezzo: la scelta di evitare grandi disagi ed eventuali pericoli alla popolazione barese, viste le esperienze della scorsa settimana negli altri comuni italiani, è stata giusta. Probabilmente, però, non è mancato un pizzico di protagonismo tipico del sindaco barese. Dal canto suo Emiliano, come al solito, ha utilizzato i social network e ha consigliato vivamente ai baresi: “Rimanete a casa se possibile. Non uscite da territorio di Bari verso l’interno perché le strade sono

anche la pioggia intensa sta causando enormi danni. Nelle province di Bari, Brindisi e Lecce numerose sono le zone allagate a causa delle piogge persistenti che interessano le suddette aree da più di 96 ore. Sono schizzati i costi per il riscaldamento delle serre, aumentati del 30% rispetto allo stesso

impercorribili e lo diventeranno sempre di più nelle ore della sera a causa del ghiaccio”. Contenti ovviamente gli alunni delle scuole baresi che hanno goduto di due giorni di vacanza inaspettata. Molto meno felici i loro genitori, che dovendo recarsi comunque a lavoro in città hanno avuto disagi per la custodia dei figli. Ma i presidi degli istituti scolastici hanno visto di buon occhio l’ordinanza del Sindaco poiché ravvisano nella loro utenza molti pendolari, sia tra i docenti che tra gli studenti, perciò non avrebbero potuto garantire il servizio scolastico. Intanto le attività didattiche e lavorative degli uffici pubblici riprendono a Bari, come già deciso mercoledì scorso in base agli esiti della riunione del Comitato Operativo Comunale per la Protezione Civile.

periodo dell’anno scorso, mentre in decine di stalle numerose mandrie di animali rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli abbeveratoi.


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Foggia

venerdì 10 febbraio 2012

LA SITUAZIONE TRASPORTI - Nonostante le indiscrezioni resta il dubbio sulla ripresa dei voli dall’Aeroporto Gino Lisa

Il mistero della Vallèe Minervini annuncia l’accordo come fatto, ma dalla Camera di Commercio Zanasi smentisce

L’Aeroporto Gino Lisa di Foggia

di Claudio Aquilano La notizia, fatta filtrare da Bari, è stata ripresa con grande ampiezza ed evidenza dalla Gazzetta del Mezzogiorno: la ripresa dei voli dal “Gino Lisa” è cosa fatta. A partire da aprile i Dornier della Air Vallée decolleranno dallo scalo di viale degli Aviatori alla volta di Milano e Torino. Voli assistiti da contributi pubblici, come è abbastanza normale che sia: la Regione Puglia ha trovato fra le pieghe del suo bilancio un milioncino di euro, la Camera di Commercio si è

detta disponibile ad erogarne quattrocentomila. Una colletta che i valdostani (attivi al momento sulle tratte Parma-Parigi e Pescara-Torino) avrebbero giudicato sufficiente. L’assessore Minervini, che parte dell’opinione pubblica di Capitanata aveva indicato come il Grande Nemico dei destini aeroportuali del Foggiano, si è quindi inopinatamente rivelato come il loro maggior sostenitore: la notizia della possibile ripresa dei voli segue infatti quella, ben più importante, dello sbocco dei quattordici milioni di

il vertice a palazzo dogana

Agricoltura dauna, lavoro da formare Importante vertice su formazione e lavoro in Agricoltura, lunedì scorso a Palazzo Dogana. All’incontro, convocato dall’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Leonardo Lallo, hanno partecipato l’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile; Giulia Campaniello, responsabile della gestione dei fondi comunitari per la Regione Puglia; Luisa Maraschiello, dirigente del Settore Formazione Professionale della Provincia di Foggia; Nicola Russo dell’associazione “Cuochi del Gargano”; Grazia Francavilla della “Smile Puglia”; Mauro Sinigaglia e Luigi Orsitto della Confagricoltura Foggia; Angelo Marseglia della Coldiretti provinciale. Erano inol-

tre presenti i presidenti delle Commissioni consiliari “Agricoltura”, Nicola Sgarra, “Formazione Professionale”, Giuseppe La Torre, e “Programmazione”, Franco De Monte, del Consiglio provinciale, e i responsabili regionali di “Italia Lavoro S.p.A.” (la società di assistenza tecnica del Ministero del Welfare). Lunga e articolata la discussione che ha messo in evidenza la necessità di una implementazione e di una riorganizzazione strategica della formazione professionale in provincia di Foggia “in modo – ha sottolineato l’assessore Lallo – da migliorare ulteriormente i risultati fin qui ottenuti e immaginare una programmazione”.

euro necessari all’indispensabile allungamento della pista. Un’opera che metterebbe lo scalo foggiano in condizione di ospitare velivoli con capienza fino a centosettanta posti, preziosi per il segmento charteristico, il più funzionale alle esigenze del bacino turistico garganico. Ma le perplessità sull’operazione Air Vallée restano consistenti, e se ne è fatto interprete lo stesso presidente della Camera di Commercio Eliseo Zanasi, nel corso di un convegno sulle nuove prospettive del turismo.

Zanasi ha chiarito che in realtà l’accordo è tutto da fare, anche se c’è una favorevole disposizione delle parti. Ha bocciato senza appello ogni ipotesi di voli su Milano con scali diversi da Linate (per la verità si è limitato ad escludere esplicitamente Orio al Serio e l’arrivo a Parma con navetta; ma la sua insistenza sui voli “business” lascia credere che il diniego riguardi anche Malpensa), e questo potrebbe creare problemi di slot alla compagnia subalpina. Inoltre ha precisato che l’erogazione del contributo potrà avvenire solo in presenza di orari ragionevoli, in particolare che permettano l’andata e il ritorno in giornata dalla metropoli ambrosiana.

IL COMMENTO

Eliseo Zanasi

La perplessità maggiore, comunque, riguarda la politica tariffaria. Con una capienza massima di trentotto posti, i Dornier, immaginando che partano sempre pieni, hanno un costo per passeggero piuttosto elevato; e se il costo del biglietto A/R fosse superiore ai duecento euro l’attrazione dei voli in partenza da Bari si farebbe troppo forte. È un po’ presto per capire se questi nodi riusciranno ad essere sciolti in tempo per la primavera. Ma di sicuro non è tutta discesa.

Guglielmo Minervini

i giovani di fli

Generazione Futuro, una nota sul maltempo a Foggia Anche l’amministrazione comuna- re. Proviamo però ad immaginare cosa le del capoluogo, pur non registrando alcun accumulo di neve e strade ghiac- sarebbe accaduto se qualcosa si fosciate ha disposto la chiusura delle se verificato alla luce della mancanza scuole per quattro giorni, suscitando dell’ordinanza di chiusura delle scuole: probabilmente chi svariate reazioni sui sooggi critica l’emissione cial network. del provvedimento saC’è chi , tra i giovani, rebbe esattamente dalla erge il Sindaco Mongelli parte opposta, ancora a santo o beato, chi gli una volta per immaturo promette il suo voto o spirito di opposizione. addirittura chi rivaluta ironicamente l’intera Invece che polemizesperienza di governo zare sull’emissione di fino all’altro giorno falun’ordinanza , necessalimentare, e chi tra coloria e indispensabile, i citro che giovani non sono tadini foggiani , politici al più, plaudono all’iniziagoverno e all’opposiziotiva per risparmiare dal Francesco Lasalvia ne, farebbero meglio a freddo i propri figli e chi discutere sul perché tale polemizza l’incoerenza provvedimento è divendi trattamento scuole – uffici pubblici. tato talmente necessario, farebbero Evitando l’intera polemica, noi Ge- meglio a discutere cosa manca e quali nerazione Futuro non vogliamo schie- sono le criticità delle scuole foggiane , rarci né a favore né contro la scelta del dall’edilizia scolastica agli ormai noti sindaco Mongelli. Non ci schieriamo problemi di riscaldamento. Perché per contro il sindaco per spirito di oppo- ogni studente avere una scuola accosizione, pur considerando oggi la sua gliente è un diritto, non un privilegio. esperienza amministrativa fallimentaFrancesco Lasalvia

Quelle domande pressanti di Fabrizio Tatarella

Lello Di Gioia

Il dibattito in casa socialista è stato intenso, come la gravità della situazione richiedeva. Che fare? Si sono chiesti Lello Di Gioia e compagni sulle orme di Chernichevsky e Lenin? Lasciare la maggioranza al Comune di Foggia e abbandonare al suo destino l’assessore Federico Iuppa? Tenersi le mani libere e disimpegnarsi da un appoggio organico, riservandosi di votare solo quei provvedimenti che saranno ritenuti convincenti? Abbozzare e rimanere nei ranghi? Il Partito Socialista guarda decisamente in cagnesco la cosiddetta Giunta tecnica varata da Mongelli, che pure comprende, insieme al citato Iuppa, un uomo d’area come Pippo Cavaliere. Ma passare all’opposizione, si sa, è un’arte per pochi. Sicché i prodi militanti del garofano hanno optato per una decisione interlocutoria. La risoluzione fermamente presa è di chiedere al sindaco se è ancora valido il patto elettorale del 2009, se cioè stanno partecipando ad una maggioranza di centrosinistra allargata per cause contingenti con il centro moderato. Se Mongelli li degnerà di una risposta, passeranno a chiedere all’acquaiolo se l’acqua è fresca e all’oste se il vino è buono.


Cerignola

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AL COMUNE E’ CRISI CONTINUA - E intanto la città senza un governo muore

Il Sindaco è ostaggio di ricatti da due anni

Cerignola, il Palazzo di Città

di Carlo Dercole A pensarci bene, non sono passati neanche due anni dalla sofferta e raccogliticcia vittoria del centrodestra al Comune di Cerignola. Lacerato da mille divisioni, con Ruocco che voleva Onofrio Giuliano e Giannatempo che la spuntava in extremis sul suo attuale Vice Sindaco ed eterno rivale, l’attuale Sindaco batteva uno stanco Berardino Tonti al ballottaggio per una manciata di voti. Strenui difensori del Sindaco oggi sono proprio quelli che ieri avevano osteggiato la candidatura

a Sindaco del ginecologo. Passeranno ala storia le indimenticabili ed esilaranti trasmissioni di Casarella che diceva che mai avrebbe appoggiato Giannatempo. Veti incrociati, liti, ricomposizioni. Eppure già un anno fa Giannatempo è stato sul punto di cadere, poi la crisi fu risolta con le dimissioni dalla giunta di Enzo Pece, colpevole di aver scelto Fini e FLI. Tardiva, inopportuna e pretestuosa fu la polemica su Pece e Fli portata avanti dai 4 dissidenti che dopo un anno ancora continuano con le rivendicazioni. Dopo un anno possiamo dire che bene ha fatto Pece

a dimettersi e lasciare il Sindaco al suo solitario destino. Oggi siamo ancora alle prese con una crisi. Giannatempo ha affermato che la nuova crisi, causata sempre dai 4 “ominicchi”, parafrasando Leonardo Sciascia, ormai senza più dignità davanti alla cittadinanza, sarebbe durata una settimana massimo dieci giorni. E invece ancora nulla. Cosa accadrà? Si inventerà agenzie per accontentare qualcuno a spese dei contribuenti e del Comune in tempi di crisi? I cerignolani già come tutti gli italiani pagano la crisi dell’Italia,

figuriamoci se vogliono pagare quella personale del Sindaco. Verrà nominato un ingegnere di fiducia dei 4 dissidenti per gestire le manutenzioni? Avranno qualche delega per stare buoni? Qualche incarico legale o qualche appalto per qualche persona riconducibile ad un noto consigliere regionale del Pdl foggiano? E i 4 che avevano chiesto azzeramento di giunta e dei dirigenti si caleranno, per l’ennesima volta, le braghe pur di ottenere qualcosina? La politica a Cerignola ha toccato veramente il fondo. Sono in molti ad esse-

re convinti che non accadrà nulla, perché il Pdl ha messo in conto che, in caso di elezioni anticipate, non vincerà mai più Incapace di organizzare comizi, convegni è, ormai, un partito fantasma, un desolante deserto. Sedi chiuse, bilanci in rosso, calo di iscritti. Intanto, la Città, indifferente alla crisi continua e all’inefficienza amministrativa, assiste al ritorno della politica partecipata con i comizi de La Cicogna e di FLI. Solo Metta e Tatarella riescono a riempire piazze dimostrando interesse da parte della cittadinanza. Un loro comizio insieme da molti nel

Pdl è visto con terrore. Del Pdl e del Pd, invece, nessuna traccia. Due partiti inesistenti. Il Pdl però è caratterizzato dalla spericolato assalto alla diligenza per prendere tutto quello che si può prendere, accontentando amici e parenti, prima che finisca la consiliatura comunale. A patto che durino per i restanti tre anni, cosa che allo stato appare improbabile. Il Sindaco ha riposto nel cassetto i sogni di una candidatura a Roma o in Regione a Bari e nel Pdl conta meno di Ruocco. Per cui dovrà tirare fino alla fine. Dissidi, contrasti e crisi continua permettendo.

il convegno per ricordare pinuccio

Che cosa avrebbe fatto oggi Pinuccio Tatarella?

Pinuccio Tatarella insieme a Giorgio Almirante

Sono in molti a chiedersi cosa avrebbe fatto oggi Pinuccio Tatarella. A tredici anni di distanza è davvero difficile dirlo. Una sua citazione storica potrebbe aiutarci a immaginare un possibile scenario : “Se il Polo si allarga, se la destra coniuga qualità e quantità, ragione e consenso si può costruire la coalizione che vince”. Non possiamo essere certi di quello che avrebbe fatto, ma di alcune cose possiamo essere sicuri. Tatarella, oggi, sarebbe a lavoro per costruire una nuova coalizione vincente con l’obbiettivo di andare al Governo e riformare il Paese. Avrebbe di certo affrontato il nodo della riforma elettorale, (suo il “Tatarellum”, sistema elettorale regionale, la migliore legge elettorale vigente nel Paese secondo gli esperti), e si sarebbe battuto per reintrodurre le preferenze, a lui molto care, promuovendo il ricambio della classe dirigente. Si sarebbe sbizzarrito a inventare nuove formule politiche , creando ponti che oggi nessuno riesce a costruire su sponde opposte per fare uscire l’Italia dalla crisi e aiutare il Mezzogiorno di cui era profondamente innamorato. Per ricordare Pinuccio, discutendo dell’attualità politica, oggi, venerdì 10 febbraio ore 18:00 nella sala consiliare del Comune di Cerignola, sua città natale, i circoli di Futuro e Libertà per l’Italia di Capitanata e il settimanale Puglia d’oggi, da lui fondato nel 1959, hanno promosso il convegno “Se ci fosse.. Pinuccio. L’Italia fra la seconda e la terza Repubblica” Si confronteranno Fabrizio Tatarella, Coordinatore provinciale FLI e Direttore Puglia d’Oggi, Rocco Buttiglione, Vice Presidente della Camera dei Deputati, Michele Emiliano Sindaco di Bari, Carmelo Briguglio, Vice Presidente Deputati FLI, Gennaro Sangiuliano Vice direttore del Tg 1 e già direttore del quotidiano “Roma” di Pinuccio Tatarella.


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Europa

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RAPPORTO SULLA POLITICA ESTERA - La mappa dei rapporti internazionali è cambiata, all’Europa tocca capire i nuovi assetti

Crisi Europea e paesi Brics I leader dei Paesi Brics durante il convegno di Hokkaido

di Eliona Cela La crisi dell’Eurozona è appurata da tempo e mentre si cerca una soluzione tra consigli direttivi per salvare i paesi in possibile default e meeting privati tra le “rimanenti potenze europee” bisogna dare uno sguardo anche a cosa accade al di fuori dei nostri confini. Pochi giorni fa infatti, è stato publicato il rapporto sulla politica estera dell’Unione europea. I eurodeputati soprattutto in questo momento di crisi invitano a stringere delle relazioni più forti con il Brasile, la Russia, l’India, Cina e l’Africa del Sud (i cosidetti paesi BRICS). Bisogna tenere in considerazione che il prodotto interno lordo dei BRICS è ormai al 17% di quello globale, la Cina potrebbe sorpassare gli Stati Uniti nel 2027, mentre il Pil del Brasile ha già superato quello dell’Italia. Nel 2030 i

BRIC potrebbero produrre il 47% del Pil mondiale. Si considera invece che l’economia indiana raggiungerà il suo apice nel 2050. “Gli Stati membri e i paesi emergenti hanno interesse a lavorare insieme. Perché? Per una maggiore stabilità e più sicurezza a livello internazionale, due elementi che minacciano la crescita economica globale.” ha ribadito Jacek Saryusz-Wolski, relatore della risoluzione. “La crescita dei paesi emergenti non è certo un ostacolo agli obiettivi che l’Unione europea si è posta rispetto alla sua politica estera. Una cosa non esclude l’altra. Il legame tra UE e BRICS rappresenta al contrario un’opportunità per costruire un sistema di politica multipolare, capace di affrontare efficacemente i problemi del presente” ha concluso l’eurodeputato polacco. Nel 2011 è successo più

volte che i paesi BRICS tare un leader mondiale in abbiano trovato un’intesa pochissimo tempo. sulla politica estera. VotaIn Brasile gli investino in modo simile alle Na- menti equivalgono invece zioni Unite e organizzano al 19% del Pil ma con un vertici fra loro. Si presenta- altissimo livello di consuno come promi. Questa sitagonisti del tuazione non Il legame tra è sostenibile nuovo monUe ed i pa- in quanto il do e usano il esi in forte Brasile dovrà club per creaespansione diminuire i re egemonie, ad esempio rappresenta una oppor- consumi e quando si di- tunità per costruire una a u m e n t a r e scute di clima. politica multipolare ca- la sua quota Oppure quan- pace di affrontare effi- di risparmio, do decidono cacemente i soprattutto di mettere problemi del per finanziare piede nel con- presente un’infrastruttinente africano e aprono le porte al Sudafrica diventando BRICS. Naturalmente questi paesi non sono omogenei, ognuno di loro deve affrontare problematiche interne enormi, la Cina per esempio, ha basato il proprio modello di sviluppo degli ultimi 30 anni sull’espansione delle esportazioni e sugli investimenti dominati dalle grandi imprese statali, a scapito del consumo interno. Il paese dovrà progressivamente ricercare un nuovo equilibrio espandendo il consumo domestico e riorientando gli investimenti verso le piccole e medie imprese che producono per i mercati locali. Mentre sul fronte enrgetico lo sviluppo massiccio di energie rinnovabili potrebbe farla diven-

tura ancora nettamente insufficiente. Le risorse dei nuovi giacimenti petroliferi off-shore potrebbero offrire al Brasile il suo slancio piu’ grande. L’India si trova ancora nel bel mezzo del suo cammino, grandi investimenti ma poca intermediazione del settore bancario. Ed infine la Russia, a lei guardiamo con preoccupazione in questi giorni, il piu’ importante esportatore del gas naturale per l’Europa con grossi problemi di governance. La mappa della politica internazionale è quindi decisamente cambiata, si assiste alla creazione di un nuovo equilibrio internazionale, raggruppamento dei paesi sviluppati da una parte e uno dei paesi emergenti dall’altra. Ora sta all’Europa capi-

Il Parlamento Europeo

re l’ importanza di questo nuovo assetto geopolitico, incoraggiare tutte le forme di cooperazione multilaterale senza trascurare le organizzazioni macro-regionali come l’ASEAN o il MERCOSUR. Uno sviluppo economico e sociale dei BRIC favorirà sicuramente la crescita

crescita in rallentamento

Innovazione in Europa, l’Italia deve migliorare

la tassa sulle transazioni finanziarie

L’Italia spinge per la Tobin Tax subito Comincia chiudersi il cerchio sul cammino per adottare il regolamento sulla Tobin Tax. La tassa sulle transazioni finanziarie entrerà nel dibattito europeo già dal prossimo vertice del primo marzo e l’Ue e si dovrà discutere su una prima bozza del documento. Nove governi si sono già messi in moto, inviando una lettera alla presidenza danese con la quale hanno chiesto una corsia preferenziale per il provvedimento. Per questo motivo si pensa a una procedura “ristretta” di cooperazione rafforzata che non coinvolga tutta l’Unione. Su questa manovra c’e’ il marchio del governo italiano. Sono settimane, infatti, che Monti pone all’attenzione dei partner europei il tema della crescita e, so-

prattutto, di come finanziarla. La lettera, oltre che dall’Italia, è stata firmata anche da Germania e Francia, e chiede alla presidenza di turno dell’Unione di incardinare un percorso formale che porti a stretto giro all’approvazione di una bozza di regolamentazione della nuova tassazione. “Crediamo fermamente che ci sia bisogno di una tassa sulle transazioni finanziarie introdotta a livello europeo come strumento cruciale per assicurare un contributo equo da parte del settore finanziario ai costi della crisi e per regolare meglio i mercati finanziari europei”. La lettera pone anche l’accento su altre due funzioni che avreb-

Francesco Profumo

be la tassazione: imporre ai mercati di contribuire a riequilibrare le casse europee in dissesto e colpire la speculazione, rendendole più difficile il compito attraverso un carico maggiore sulle singole transazioni. La tassazione dovrebbe generare un gettito di 57 miliardi di euro che dovrebbero essere impegnati per l’occupazione e la crescita. Gli ostacoli maggiori alla Tobin tax vengono dal veto della Gran Bretagna. I britannici, infatti, sono poco propensi a perdere competitività

rispetto a mercati competitor come l’Asia e gli Usa e pensano che questa tassa possa causare una fuga dei capitali dalla city. Proprio per questo veto annunciato, i firmatari della missiva starebbero ipotizzando una strada alternativa, aperta a una minoranza di paesi membri: la procedura di cooperazione rafforzata, che consente di coinvolgere almeno nove stati senza avere bisogno dell’approvazione di tutti. Gli altri potranno decidere se aderire in un secondo momento. Vincenzo Matano

delle società civili e con questo le spinte dal basso per un maggiore rispetto dei diritti fondamentali. Questo sviluppo non potra’ sicuramente arrivare con l’imposizione di standard che gli stessi paesi industrializzati non hanno rispettato e di cui ora si fanno eccelenti predicatori.

Secondo il Quadro valutativo dell’Unione dell’innovazione 2011, le prestazioni in materia di innovazione di quasi tutti gli Stati membri sono migliorate. La crescita di è tuttavia in rallentamento e l’Ue non riesce a ridurre il ritardo dai risultati dei leader globali dell’innovazione: Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, rispetto ai quali il divario è ancora particolarmente marcato per quanto riguarda l’innovazione nel settore privato. L’Ue è ancora in netto vantaggio rispetto alle economie emergenti

di Cina, Brasile, India, Russia e Sud Africa. All’interno dell’Ue, la Svezia conferma la sua posizione in cima alla classifica generale, seguita da vicino da Danimarca, Germania e Finlandia. In questo contesto l’Italia è rimasta indietro. Il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, partecipando a una conferenza sull’innovazione al Parlamento europeo, ha sottolineato come l’Italia deve cogliere le nuove possibilità offerte dall’Ue in termini di ricerca e innovazione: “è ora importante invertire questa tendenza - ha dichiarato - preparandosi alle sfide che verranno aperte dal programma ‘’Orizzonte 2020’’che dal 2014 al 2020 metterà a disposizione circa 80 miliardi di euro”. Inoltre, ha aggiunto il ministro “fondamentale per raggiungere questo obiettivo è rafforzare la cooperazione tra le università e il mondo imprenditoriale per collegare strettamente la ricerca al mercato”. Vincenzo Matano


Spettacoli e Cultura

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PUTIGNANO - Tutti gli appuntamenti della manifestazione più antica d’Italia dedicata alle maschere e ai travestimenti

Carnevale, lo sprint finale Sfilate, balli, canti, carri allegorici e laboratori per arrivare al tradizionale funerale del carnevale di Isabella Battista Domenica 12 febbraio sarà la seconda settimana dedicata al “Carnevale a pedali” nell’ambito del Carnevale di Putignano, arrivato alla sua 618ma edizione, con biciclette mascherate da cavalli con cui i turisti potranno andare in giro. Ma il fine settimana inizia stasera, con il ballo mascherato “Latin ferver – Musica e cultura latina”, in collaborazione con Imake all’ex Macello Comunale. Espressioni d’arte, musica, danza e video itineranti. Una festa che farà da apripista al secondo, attesissimo, corso mascherato di domenica 12 febbraio, ore 11. E, per i bambini che non si fossero ancora stancati di giocare e di ballare, dalle 15 all’ex Macello Comunale, sarà disponibile un Ludobus, ovvero un furgone carico di giochi di legno della tradizione italiana ed europea, e tanto divertimento con clown e animatori. Dal 13 al 19 febbraio ci sarà poi la settimana del Circo contemporaneo a Putignano, con lo Chapiteau in piazza Belinguer. In scena la compagnia EL Grito con lo spettacolo “20 decibel. Non c’è storia senza ascolto”, per la stagione teatrale del Comune di Putignano in collaborazione con l’assessorato alla cultura e il Teatro Pubblico Pugliese. Il giro di boa del Carnevale più longevo d’Europa arriva giovedì 16 febbraio. La giornata sarà animata in modo predominante dall’Accademia delle corna. Sarà questo il più folkloristico fra i quattro giovedì della tradizione carnascialesca putignanese. Nel giorno dedicato ai cornuti, ancora una volta sarà portato in piazza l’affascinante rituale per cancellare i segni del tradimento. La giornata inizierà di buon ora, alle 6.45, con il richiamo, per poi proseguire con l’ammasso e il corneo. Il tutto si concluderà alle 19 con il taglio delle corna e la saga del maiale, insieme ai festeggiamenti in Piazza Plebiscito. Per gli amanti del buon cibo, invece, alle 17.30 ci sarà il terzo appuntamento con i “Laboratori del gusto” dedicato ai salumi. L’edizione 2012 del

I carri di cartapesta, protagonisti del Carnevale di Putignano

carnevale di Putignano strizza l’occhio alla sostenibilità, e non solo con gli innovativi ciclo-carri: venerdì 17 febbraio infatti, ci sarà l’iniziativa “M’illumino di meno”, promossa dalla trasmissione di Radio2, Caterpillar, in collaborazione con Agesci Putignano e il Consiglio

Comunale dei ragazzi. Il tardo pomeriggio e la serata, invece, saranno dedicati alla musica. Si comincia alle 19 con la musica a impatto zero dei “A’SUrD Batukada” in collaborazione con l’associazione “Le Arabe Fenici Onlus” per proseguire, alle 21, con “La lirica dei corian-

bari

Matteo Salvatore al teatro Petruzzelli Dopo l’anteprima del febbraio ad Apricena e le successive date di Foggia, stasera Petruzzelli di Bari andrà in scena il recital “Il bene mio. Le canzoni di Matteo Salvatore”, un viaggio poetico e musicale che racconta la vita di Matteo Salvatore, uno dei padri della musica popolare del Sud scomparso nel 2005. Il monologo, scritto dal regista pugliese Cosimo Damiano Damato, con la supervisione di Raffaele Nigro, ripercorre l’infanzia di Matteo, la povertà, i soprusi dei “padroni” e la vita di strada, tutta vita vissuta che poi ha ispirato le sue canzoni. Pagine intense che narrano di un Sud magico e maledetto ma anche straordinariamente puro nella sua bellezza. Sul palcoscenico del Teatro Petruzzelli rivivranno i motivi palpitanti di un uomo che ha fatto della musica il mezzo del riscatto personale e per tanti versi anche di quello pugliese. Lo spettacolo, andato già in scena a Manfredonia il 14 settembre

scorso realizzato con il sostegno di Puglia Sounds, ha già accolto oltre 10.000 spettatori che si sono riuniti per riascoltare i versi del cantautore di Apricena. A Foggia il 15 ottobre invece, sempre ispirato alla vita e all’arte di Salvatore, è stato realizzato uno spettacolo di Sergio Rubini intitolato “Di fame, di denaro, di passione” Il recital del Petruzzelli si muove attraverso il repertorio di Salvatore ed è eseguito dal vivo da Lucio Dalla, Raf, Moni Ovadia, Teresa De Sio, Radiodervish, Savino Zaba, Erica Mou e Vito Signorile, Mimmo Epifani e Fausto Mesolella accompagnati da H.E.R e i Famenera. La Puglia, il Gargano, sono sue terre di elezione e di studio, di canto e di scoperta: “L’anima del Sud impregna le canzoni di Matteo Salvatore, una autentica bandiera sociale, per il modo in cui ha condotto la propria esistenza, ed un artista che ha conferito alla sua musica una forte funzione provocatoria di denuncia”. Parola di Lucio Dalla.

doli” nell’Auditorium Fondazione Conservatorio S. Maria degli Angeli, a cura del conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. In contemporanea, gli amanti del tango potranno fare un viaggio in argentina grazie alla serata “La maschera del Tango a lume di candela”, organizzata da Imake all’ex Macello Comunale. Dal 17 al 19 febbraio, sarà inoltre attivato un laboratorio di costruzione di maschere in cuoio condotto da Andrea Cavarra. Il fine settimana proseguirà con una giornata dedicata allo sport. Sabato 18 febbraio, Vito Intini proverà a correre per 24 ore di fila per battere il record italiano di corsa su tapis roulant, stabilito nel 2005. L’appuntamento, per chi volesse assistere all’inizio di questa lunghissima corsa è alle 10.30 in piazza Aldo Moro. E mentre Intini continuerà a correre sul suo tapis roulant, alle 18.30 prenderà il via la 18esima staffetta di Carnevale, a cura della A.S.D. Amatori. Alle 19 ci sarà la quarta esibizione degli N’de Jos’r (le prime tre saranno il 9, 12 e 16 febbraio) con balli, maschere ed enogastronomia nei bassi. La serata si chiuderà con la musica dei Broken Cords, giovane e promettente band pugliese dall’ineguagliabile carica rock. Domenica (19 febbraio), alle 11, ci sarà la terza parata di maschere e

giganti. E all’ora di pranzo ci si potrà tuffare in un’atmosfera medievale grazie all’iniziativa “A tavola con i cavalieri di Malta”, a cura dell’associazione “La Chiancata”. Il centro storico di Putignano riscoprirà le sue tradizionali fattezze medievali trasformandosi in un borgo in cui assaporare i piatti del passato circondati da falconieri, giocolieri e buffoni. Ma il viaggio nel tempo non si fermerà. In serata (ore 21 Largo Porta Nuova) con un balzo in avanti ci si ritroverà negli anni Cinquanta con i “Rekkiabilly” per scatenarsi nel ballo al ritmo dello swing e del rock tipici di quegli anni. Lunedì 20 febbraio (ore 20), tradizionalmente chiamato “A deie d’minz” inizieranno le ultime 24 ore di vita del Carnevale. Un gruppo mascherato con parametri sacerdotali si aggirerà per le città dando l’estremo saluto alla festa. Questo antichissimo rito annuncia l’ultimo corso mascherato, quello

del martedì grasso. Alle 19 del 21 febbraio, partirà infatti la quarta ed ultima sfilata dei Giganti di Carta. In questa ultima giornata di feste e bagordi prima della Quaresima, nella sfilata guidata dalla banda cittadina, ci sarà uno spazio appositamente dedicato alla sfilata di un gruppo mascherato atipico, ovvero quello dei pazienti psichiatrici del Centro polifunzionale “Marco Cavallo” di Latiano. L’ultima giornata del carnevale si concluderà con il funerale del carnevale (un corteo mascherato che attraverserà le vie cittadine per segnare la fine degli eccessi in un’atmosfera, però, tutt’altro che funebre) e con l’ultima grande abbuffata con “La campana dei maccheroni”. La festa si chiuderà (ore 23) come sempre in via Roma a suon di musica sulle note dei “Carnival Inna Sound System Style” e il “Gran ballo in maschera di Martedì Grasso”, nella zona industriale.

allianze française

Gli scatti di Nicola Amato dedicati al nostra Regione Giovedì 16 febbraio si chiude un’interessante esposizione fotografica all’Alliance Française di Bari a cura di Nicola Amato, fotografo professionista dal 1980 che collabora con case editrici nazionali ed estere producendo servizi fotografici a tema e fornendo immagini d’archivio. Promotore di iniziative culturali, si dedica anche alla pittura, sperimentando un’ideale fusione tra questa e l’immagine fotografica. Il fotografo barese ha realizzato una

serie di scatti dedicati al territorio pugliese, visto sotto l’aspetto del cambiamento imposto dalle trasformazioni delle condizioni ambientali del nostro territorio. La costante presenza delle nuove tecnologie e la mancanza di controlli adeguati, fa subire al nostro paesaggio abusi e violenze a volte irreparabili, denunciati in modo attento e puntuale da Amato. Il fotografo ritrae paesaggi deturpati a livello ambientale da copertoni, frigoriferi sparsi per le

campagne, i resti di un incendio e la prepotente presenza delle pale eoliche. Nonostante la tematica molto forte, Amato riesce a catturare la bellezza della natura, anche nel caso dello scatto post incendio, che trasmette la denuncia sulla brutalità del gesto compiuto, ma che nello stesso tempo descrive in modo poetico i colori di ciò che ne resta. Come afferma lui stesso«Quello che resta dopo un incendio in un bosco, immagini monocromatiche e sinestetiche è spaventoso, tutto muore così velocemente e tutto si confonde, lasciando solo un odore acre di terra bruciata»


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Cinema

venerdì 10 febbraio 2012

POLISSE - Il terzo lavoro della regista Maïwenn Le Besco

Come un pugno nello stomaco di Michele Falcone Ci sono dei film che ci restano indelebili nella nostra memoria, ed altri che dimentichiamo facilmente, Polisse della regista Maiwenn Le Besco, al suo terzo film, é uno di quelli difficilmente dimenticabili, un pugno allo stomaco, un film realista che racconta le difficoltà quotidiane di un reparto di po-

liziotti parigini alle prese con la tutela e la difesa del mondo minorile. Premio speciale della giuria all’ultimo festival di Cannes, Polisse, già nella sgrammaticatura (police/polisse) nasconde un mondo infantile di emarginazioni e difficoltà. L’occhio della regista Maiwenn, qui anche interprete nel ruolo di fotografa, analizza con duro

la scheda dei film - polisse REGIA: Maiwenn Le Besco SCENEGGIATURA: Emmanuelle Bercot, Maiwenn Le Besco ATTORI: Maiwenn Le Besco, Joey Starr, Karin Viard, Marina Foïs, Nicolas Duvauchelle PRODUZIONE: Chaocorp DISTRIBUZIONE: Lucky Red PAESE: Francia 2011 DURATA: 127 Min GENERE: Drammatico

realismo, quasi in stile documentaristico le vicissitudini di una squadra dedita alla protezione minorile. Uomini e donne che svolgono il loro lavoro con passione e realismo, una squadra sincera e viscerale alle prese con le difficoltà quotidiane di un mondo minorile, fatto di bambini in pericolo, indifesi, vittime di abusi e violenze e condannati ad una vita segnata da traumi. Maiwenn Le Besco, ex bambina prodigio, qualcuno la ricorderà nella piccola attrice protagonista sotto la regia del suo pigmalione Luc Besson in Leon e Il quinto elemento, già talentuosa e spontanea, giovane artista dal futuro brillante. Film corale sul bene e sul male dove la regista non prende le distanze nel raccontare, anzi denuncia

Maïwenn Le Besco

con rabbia e decisione un sistema duro, difficile fatto di complicazioni quotidiane, situazioni drammatiche, mondi lontani dal nostro quotidiano, ma autentici e purtroppo veri. E’ un film importante, essenziale commovente, a tratti anche fastidioso per la crudezze delle situazioni, ma essenziale, un’opera coraggiosa che ha la forza di raccontare con grande capacità le grandi difficoltà quotidiane di un mondo, quello infantile, complesso fatto di abusi che spesso avvengono tra le mura di casa per mano dei loro stessi genitori o parenti stretti. Il merito della riuscita di questa difficile opera-

zione va all’ottima sceneggiatura, scritta dalla regista insieme a Emmanuelle Bercot, sull’onda dell’interesse suscitato da un documentario su questo particolare reparto e da altri lavori di Virgil Vernier. Ma il plauso va anche ad un’altrettanto ottima prova del cast, che forma un gruppo affiatatissimo anche se mai di idilliaca compattezza. Troviamo molti volti noti, anche se i nomi qui in Italia non sono conosciutissimi: Karin Viard (Niente da dichiarare, Potiche, Parigi), il turbolento rapper francese Joey Starr, Frédéric Pierrot (La chiave di Sara), Marina Foïs, Emmanuelle Bercot, anche una comparsa veloce del figlio di Alain Delon, Anthony, ed il nostro Riccardo Scamarcio, un intruso in questa bellissima storia. Un drammatico finale, dal significato metaforico, chiude una storia che impressionerà chi nutra il timore di potersi trovare in certe situazioni, chi magari ci è già passato, chi magari non si è mai interrogato, senza dimenticare di mostrarci quasi di sfuggita come anche i poliziotti abbiano figli, che devono ogni giorno lasciare a mani estranee, a districarsi da soli, e spesso indifesi, nella giungla che è la società.

Alfieri Corato (Ba) Acab

h 17:30 - 19:30 - 21:30

Hugo Cabret (3D) h 17:00 - 19:30 - 21:45 Mission Impossibile - Prot. Fant. h 16:45 - 19:10 - 21:40

Metropolis Mola (Ba) Millennium - Uomini che odiano... h 18:30 - 21:40 The Iron Lady Benvenuti al Nord

h 19:10 - 21:30 h 17:30

Corso Cerignola (Fg) Lhe Artist La chiave di Sara

h 22:30 h 20:15

L’incredibile storia di Winter h 18:00


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