UP! n 21 - dicembre 2016

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DICEMBRE 2016

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Oltre 890 Punti Vendita in Europa di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa. Direzione, Redazione, Abbonamenti e Amministrazione BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano T. +39 02 95344836 F. +39 02 95341232 E-mail: info@bigmat.it Comitato di redazione Rosita Bacis, Massimo Bussola, Davide A. Milani, Francesca Negri, Pierluigi Sabato, Anna Maria Sciorelli Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari BigMat Italia S.c.p.a. Via Roma 74 - Centro Direzionale Colombirolo 20060 Cassina de’ Pecchi - Milano Direttore responsabile Francesca Negri Consulenza editoriale CommFabriK Srl

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Hanno collaborato a questo numero Matteo Borghi, Cleo Fuentes, Stefano Guolo, Alessandra Guzzi, Francesca Negri, Michela Pesenti, Rosa Santavite, Roberto Schiesari, Cristina Serra, Carlo Vacca Grafica e Impaginazione CommFabriK Srl Registrazione N° 240 del 03/05/2011 Tribunale civile e penale di Milano Come abbonarsi Per abbonarsi è sufficiente iscriversi su www.bigmat.it/community Spedizione gratuita Stampa Industrie Grafiche Pacini Via Gherardesca, 1 - 56121 Pisa Ospedaletto (PI) Tiratura del presente numero: n. 22.000 copie

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Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione dell’Editore. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e l’Editore non si assume responsabilità nel caso si tratti di esemplari unici. L’Editore non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori incorsi nella riproduzione sulla rivista. Periodicità: quadrimestrale Poste Italiane Spa - Sped in a.p. D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano Ai sensi del D. Lgs 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da BigMat Italia S.c.p.a. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. L’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. Ovviamente è a piena disposizione per assolvere a quanto dovuto nei loro confronti.

Questo volume è stato realizzato a Impatto Zero©. Le emissioni di CO2 generate dalla produzione e stampa sono state compensate mediante crediti di carbonio provenienti da interventi di creazione e tutela di foreste in crescita.


N. 21 DI C EM BRE 20 1 6 MAGAZINE

PROGETTI | ARCHITETTURA | EDILIZIA

L’illustrazione in copertina di UP! è stata reallizzata per BigMat da Ira Cvetnaya mentre l’illustrazione per la copertina dell’inserto STYLEUP! è a cura di Fabulo

20 SISMA PERCHÈ LE CASE CROLLANO

8 RESILIENZA Dalle imprese che affrontano il mercato alle città che resistono alle sollecitazioni ambientali

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32

DALLA RESILIENZA ALLA GENTRIFICAZIONE

LA CASA RESILIENTE Esempio di come ristrutturare bene in chiave antisismica con BigMat Repro

36 LA CASA DEI MILLENIALS Stili di vita e comportamenti d’acquisto della Generazione Y

38 TORNA IL PREMIO BIGMAT PER LE ECCELLENZE DELL’ARCHITETTURA

40 WEBROOMING, EXPERERIENCE ECONOMY E SHOP ONLINE BigMat visita il Bricoday 2016

28 RESILIENZA DI UNA TERRA DI MOTORI

42 STORE INNOVATION AWARD 2016 Tre Punti Vendita BigMat vincono nelle categorie “Retailer of the year”, “Visual & Layout” e “Service”

74 RUBRICHE Voci dal mondo delle costruzioni e la nuova rubrica Osservatorio dell’edilizia in collaborazione con il Gruppo 24ORE

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59 STYLEUP! APPROFONDIMENTI DAL MONDO DEL DESIGN SHOWROOM D’INTERNI, RIVESTIMENTI E ARREDOBAGNO

BIGMAT NEWS Novità dal mondo BigMat

45 SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO

90 BIGMAT INTERNATIONAL Notizie dal Congresso Internazionale di Atene Aprile 2016

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L’EDITORIALE L’EDITORIALE

di Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

Cari Lettori, con questo numero continuiamo a esplorare i temi più attuali del nostro settore e per questo motivo abbiamo dedicato la copertina alla resilienza, termine coniato dalla meccanica e dall’ingegneria per definire la capacità dei materiali di resistere a un urto senza rompersi e che oggi è entrato in modo dirompente anche nel mondo economico, di cui il nostro settore è tra gli attori principali. Resilienza quindi come capacità di resistere alle congiunture e alle problematiche di mercato e trovare nuove soluzioni e nuovi modi di pensare per evolvere nel tempo e per andare incontro ai bisogni e alle aspettative di clienti, fornitori, finanziatori e, su scala macroeconomica, anche di tutta la società. Quello delle costruzioni, infatti, è un ambito che investe tutti gli aspetti della nostra vita: dalla salvaguardia ambientale agli usi e costumi di ogni cultura, dalle capacità economiche private e pubbliche alle normative nazionali ed europee, fino ad arrivare alle nuove tendenze estetiche oltre che sociali. E proprio riguardo a questo ultimo aspetto, in questo nuovo numero di UP! troverete anche un articolo sulla gentrificazione, fenomeno fisico, sociale, economico e culturale per cui un quartiere cittadino, solitamente abitato da ceti a basso reddito, si trasforma in zona d’elezione per i nuovi ricchi. Le città che evolvono ma anche le città resilienti, e oggi quanto mai attuali le città che restano in piedi, letteralmente, resistendo a cambiamenti climatici e fenomeni geofisici come i terremoti. Parleremo proprio di sismi con un’intervista molto interessante che cerca di spiegare perché le case di Amatrice o Norcia siano crollate. Il 2017 che sta per iniziare sarà un anno che ci vedrà impegnati, come sempre, in tante sfide e attività e per il nostro Gruppo questo si traduce anche nel rinnovo del nostro impegno a supporto dei giovani, dell’architettura e della cultura. Per questo torna per la terza edizione il premio biennale BigMat International Architecture Award alle eccellenze dell’architettura europea, così come le borse di studio BigMat 2016-2017 per tesi di laurea sui sistemi costruttivi in legno rivolte ai laureati delle Facoltà di Architettura e Ingegneria di tutta Italia che verranno assegnate il 17 febbraio nel corso del BigMarket 2017 a Firenze. Si tratta di cinque borse di studio con cinque master online in “Project Management” erogati dalla 24ORE BUSINESS SCHOOL. E proprio con Il Sole 24ORE, oltre che con i fornitori partner, BigMat prosegue, rinsalda e amplia anche per il 2017 una proficua collaborazione per le attività della Scuola di alta formazione BigMat: cultura d’impresa, gestione del punto vendita e strategie di marketing saranno gli argomenti che saranno approfonditi durante i sei corsi master in “Nuove strategie di retail”. Troverete questo e molto altro sfogliando le pagine che seguono. All’augurio di una buona lettura desidero aggiungere anche i miei migliori auguri per un nuovo, proficuo anno insieme!

!

Rocco Alfano Presidente BigMat Italia

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L’IMPRESA

DELLA RESILIENZA DINAMICA


CAPACITÀ DI SOPRAVVIVERE E INNOVAZIONE PER EVOLVERE NEL TEMPO: QUESTO È IL MUST DI OGGI, L’AZIENDA DEL FUTURO PER STARE SUL MERCATO DOVRÀ SAPERE BENE COSA SIA LA RESILIENZA.

di Roberto Schiesari *

R

esilienza è certo un termine molto diffuso. In estrema sintesi si potrebbe definire come la capacità di un sistema di assorbire le perturbazioni, di riorganizzarsi, e continuare a funzionare più o meno come prima. Il termine viene usato in meccanica e in ingegneria

per indicare la capacità dei materiali di resistere a un urto senza rompersi, mentre in psicologia indica la capacità umana di adattarsi e di affrontare le avversità della vita. Le “sollecitazioni” della crisi finanziaria del 2007 hanno portato la “resilienza” anche nel gergo della finanza e dell’economia. Un’azienda resiliente continua a crescere ed evolversi con l’obiettivo di andare incontro ai bisogni e alle aspettative dei portatori di interesse coinvolti, dai clienti ai dipendenti, ai fornitori e ai finanziatori. È un’azienda che si adatta ai cambiamenti anticipando

i rischi, riconoscendo le opportunità e configurando prodotti e processi solidi. La resilienza economica deve essere pensata a partire da un’analisi dei rischi sistemici e dal presupposto che un’organizzazione è un tassello all’interno di un sistema complesso, e non solo finalizzata alla ricerca di singole soluzioni in risposte a specifici momenti di crisi, siano esse di mercato, organizzative interne, finanziaria o di successione generazionale. La resilienza diventa quindi la via di uscita più idonea per riprendersi, il più velocemente possibile, dai fallimenti ambientali ed economici degli ultimi anni. Ecco perché, più che un semplice concetto, la resilienza assume valenze operative, rappresentando un processo di evoluzione costruttivo, la ricerca di un vero e proprio percorso strategico e di conseguenza la capacità di evolvere nel tempo attraverso l’innovazione. Essa risiede nella capacità di rinnovarsi e reinventarsi delle aziende, che, durante periodi di instabilità, trovano nuove soluzioni per sopravvivere in contesti nuovi, poco sondati e chiari. Le aziende resilienti sono quelle in grado di mantenere buoni output innovativi anche in caso di turbolenze eterne grazie all’abilità di innovare e per mantenere viva quest’attitudine è necessario, quindi, un continuo investimento. Un forte collegamento lega due concetti così attuali, intangibili ma imprescindibili come inno-

vazione e resilienza, dove il primo diventa propedeutico per il manifestarsi del secondo. Ma le fasi di crisi o – ancora meglio – di discontinuità possono rappresentare per le aziende opportunità per recuperare vantaggi competitivi sia nei confronti del mercato di sbocco (clienti) sia di quelli di acquisizione (fornitori, partner, dipendenti e collaboratori). Alcune aziende traggono beneficio dagli shock, prosperano e crescono quando sono esposte a

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cambiamenti repentini, fattori di stress, e in generale, al rischio e

L’antifragilità stabilisce quindi il confine tra ciò che è vivente e orga-

all’incertezza. Ed è qualcosa che va oltre la resilienza, racchiudendo

nico (o complesso), come gli organismi biologici o quelli economici,

una capacità propositiva e innovativa, l’esatto opposto della fragilità.

e ciò che è inerte, come ad esempio un oggetto fisico – una penna o

Di qui prende origine una nuova interpretazione dell’azienda “an-

una tastiera sulla scrivania. Ciò presuppone un atteggiamento nuovo

tifragile”. L’antifragilità supera il concetto di “resilienza elastica” e

e diverso che fa dell’incertezza e del rischio componenti essenziali,

di robustezza. Un’azienda resiliente sopporta le sollecitazioni, anche

e che presuppone una capacità di ammettere l’errore e di reagire

traumatiche, ma tende a preservare e conservare la sua forma e la

ad esso.

sua essenza in maniera statica. L’antifragilità dà luogo a qualcosa di

L’antifragilità intesa come resilienza proattiva e dinamica non è

diverso. L’aspetto più critico che ne deriva è la sua necessaria dina-

dunque solo la voglia di sopravvivere a tutti i costi, ma anche la ca-

micità e il dover considerare l’evoluzione dello scenario, della cultura,

pacità di usare l’esperienza maturata in situazioni difficili per costru-

delle nuove idee emergenti, l’innovazione tecnologica nonché le mu-

ire il futuro cambiando il modo di pensare e interpretare lo scenario

tabili condizioni di sopravvivenza delle organizzazioni.

in cui si è immersi.

“Resistere” alla crisi mirando a “ritornare a ciò che si era prima” può

Le imprese che siano in grado di perseguire questo obiettivo sapen-

non essere sufficiente a garantire la sostenibilità dell’impresa se le

do ripensare le proprie strategie e modelli operativi potranno esse-

condizioni di scenario e di quadro competitivo sono cambiate in modo

re competitive e sostenibili. Come sostiene, infatti, il filosofo Ervin

significativo. Si pensi ad esempio al caso del settore bancario le cui

Laszlo: “I problemi non si possono risolvere con lo stesso livello di

difficoltà non possono essere risolte solo affrontando i problemi legati

pensiero che avevamo quando gli stessi si

ai crediti incagliati e in sofferenza, ma va ripensato in modo sostan-

sono creati”.

ziale il proprio modello di business considerando l’impatto crescente della digitalizzazione che modifica profondamente il rapporto con la clientela, la presenza sul territorio, i fabbisogni in termini di competenze e l’organizzazione del lavoro.

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* consulente d’azienda, Schiesari & Associati Economia, Finanza e Diritto di Impresa


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L’ACCORDO DI PARIGI PUNTA I RIFLETTORI SULLA NECESSITÀ DI AVERE UN SISTEMA URBANO RESILIENTE, CHE NON SI LIMITI AD ADEGUARSI AI CAMBIAMENTI IN ATTO MA CHE COINVOLGA TUTTA LA COMUNITÀ PER PROGETTARE RISPOSTE SOCIALI, ECONOMICHE E AMBIENTALI INNOVATIVE CHE PERMETTANO ALLE CITTÀ DI RESISTERE, NEL LUNGO PERIODO, ALLE SOLLECITAZIONI DELL’AMBIENTE E DELLA STORIA.

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di Carlo Vacca

S

e è vero che c’è un tempo per tutto, oggi è il tempo della resilien-

Non che negli ultimi anni non ci siano già stati dei casi virtuosi a cui

za. E se ancora qualcuno si sta chiedendo se questo termine è

ispirarsi. New York, Rotterdam, Bologna, sono solo tre delle tante città

l’ennesima parola di moda destinata a scomparire velocemente

testimonial di cosa possa significare resilienza e di tutte le sue poten-

nell’oblio del web e della carta stampata, l’Accordo di Parigi, il

zialità e declinazioni. Possibilità infinite che rendono difficile trovare

primo patto mondiale per la lotta ai cambiamenti climatici entrato in vigore il 4 novembre 2016, ne ha decretato definiti-

una definizione precisa a questo termine.

vamente l’importanza. Una delle sfide dell’accordo, infatti, è proprio la capacità di assicurare infrastrutture resilienti e sostenibili

MAI PIÙ VULNERABILI

da qui al 2020. Una commissione internazionale – guidata dall’ex

“Tra un crescente numero di scienziati, innovatori sociali, leader locali,

presidente messicano Felipe Calderon e composta da ex capi di governo

organizzazioni non governative, benefattori, governi e grandi aziende,

ed esperti di scienze climatiche ed economia – ha redatto un rapporto

sta emergendo una discussione che verte sull’idea di resilienza: os-

che quantifica e indirizza gli investimenti necessari al cambio di rotta

sia la forza di reagire, fino a capovolgerle, alle situazioni avverse”. A

richiesto dall’Accordo di Parigi e per le infrastrutture resilienti ci saranno

scriverlo è Andrew Zolli, autore di Resilienza. La scienza di adattarsi

90 miliardi di dollari da investire a livello mondiale nei prossimi 15 anni.

ai cambiamenti, pubblicato quest’anno in Italia da Rizzoli, testo in cui

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il saggista americano, ricercatore multidisciplinare esperto in nuove

che si modifica progettando risposte sociali, economiche e ambientali

tecnologie e sostenibilità, propone una nuova strategia per affrontare

innovative che le permettano di resistere nel lungo periodo alle solleci-

le dure sfide ambientali ed economiche del prossimo futuro.

tazioni dell’ambiente e della storia. La resilienza urbana prevede, infat-

Nelle sempre più vulnerabili città la parola resilienza viene associata

ti, il passaggio dal modello della mera riqualificazione a un modello di

agli studi urbani per segnare la convergenza tra l’urbanistica e l’am-

rigenerazione urbana che coinvolge attivamente la collettività, attento

biente. Questo significa, in altre parole, riferirsi a un sistema urbano

all’ambiente e al consumo delle risorse, finalizzato a ridurre l’impatto

che non si limiti ad adeguarsi ai cambiamenti in atto (in particolare il

dell’attività umana.

global warming, ovvero il surriscaldamento globale), di fronte ai quali le

Una progettazione resiliente, tramite l’approccio olistico, si occupa di

città si stanno dimostrando sempre più vulnerabili. È la comunità intera

stimolare l’organizzazione necessaria per realizzare città sostenibili e

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prosperose, non più dipendenti da minacce esterne o interne (crisi morale, d’identità, culturale, alimentare, energetica, ambientale ed economica). Una città o una società progettata male spreca risorse e fa aumentare il PIL quando non sarebbe affatto necessario, mentre

storico, artistico e architettonico non subisce gravi danni dall’azione di un sisma e dal rischio idrogeologico in quanto la comunità ha saputo realizzare un adeguato piano di conservazione e riuso. Rigenerare pensando alla re-

una città resiliente è una comunità del buon senso, una città “durevole” ed equilibrata, poco energivora e riduce

silienza significa che i cittadini, insieme alle istituzioni, diventano pro-

il PIL selettivamente poiché non prevede gli sprechi che si registrano

che sfrutta le fonti energetiche alternative; significa che gli abitanti

nelle città progettate male. E ancora, secondo gli studi del settore,

si spostano prevalentemente a piedi, in bici o con i mezzi pubblici;

una comunità è resiliente quando l’intero patrimonio culturale,

significa che una parte del cibo è autoprodotta o a km zero grazie all’a-

duttori e consumatori di energia grazie alla “generazione distribuita”

gricoltura sinergica; significa che le città hanno giacimenti di risorse VIsta su Paseo de la Reforma at El Angel, Città del Messico

regionali provenienti dalle demolizioni selettive e che tutte le materie prime seconde (i rifiuti) sono riciclate e riutilizzate. Degrado, povertà, eventi meteorologici estremi, terremoti sono solo alcune delle problematiche che le città di oggi devono affrontare. Nell’ambito del dibattito sulla lotta ai cambiamenti climatici e la crisi ambientale sta emergendo il concetto di resilienza, per capire

come aiutare la popolazione, le organizzazioni e i sistemi vulnerabili a resistere, e persino a prosperare, in seguito a imprevedibili eventi distruttivi. Laddove la sostenibilità vuole rimettere il mondo in equilibrio, la resilienza esplora i modi in cui gestire un mondo che non è in equilibrio. Così, di resilienza si parla anche in materia antisismica, tema caldo in Italia dopo il terremoto di Accumoli, Amatrice (provincia La Torre Reforma, Città del Messico

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di Rieti) e Arquata del Tronto (provincia di Ascoli Piceno) dello scorso

di un proprio piano di resilienza sulla base di un Resilient City

24 agosto o ancora il più recente ma altrettanto devastante sisma del

Framework comune. Il framework individua quattro dimensioni fonda-

30 ottobre con epicentro a Norcia: il più forte in Italia dal 1980. In que-

mentali: leadership e strategia, infrastrutture e ambiente, economia e

sto caso resilienza vuol dire soprattutto ingegneria sismica e ricerca,

società, salute e benessere. Per ciascuna di queste dimensioni si indivi-

volta a trovare nuove soluzioni per fare in modo che le città – anche

duano quattro driver, e per ogni driver un set di indicatori. Le conclusioni

antiche – subiscano meno danni possibili in caso di eventi tellurici importanti. Per questo, grazie a un atteggiamento resiliente di studiosi

della ricerca della fondazione mostrano come una città per essere definita resiliente debba presentare sette caratteristiche:

e ricercatori, oggi si va oltre l’isolamento sismico per studiare tecniche

riflessività, ricchezza di risorse, robustezza, ridondanza, flessibilità, inclu-

basate sul controllo attivo e semi-attivo delle abitazioni (si parla in

sività, integrazione. L’Italia è rappresentata nel programma “100 Resilient

questi casi anche di strutture intelligenti), che consiste nel monitorare

Cities” da Roma e Milano, le cui sfide sono rispettivamente: l’esigenza

con dei sensori la struttura, in tempo reale durante il sisma, e quindi

di conservare il patrimonio artistico proteggendolo da shock ambientali

intervenire, sempre in tempo reale, con delle forze attive finalizzate a

e socioeconomici ma anche sviluppando un sistemare moderno di in-

modificare le caratteristiche di rigidezza della struttura (rendendola più

frastrutture per la capitale, e per la metropoli lombarda la capacità di

flessibile) o a contrastare le forze d’inerzia indotte dal sisma. Tecniche

affrontare fenomeni quali allagamenti, inquinamento dell’aria e cambia-

ancora in fase sperimentale, ma analoghe a quelle che nell’ingegneria

menti climatici così come aumentare l’accessibilità ad abitazioni a prezzi

meccanica hanno portato ai sistemi di controllo attivo della sicurezza

abbordabili. Quella relativa alla resilienza dunque non è una policy ag-

delle automobili (come ad esempio l’abs).

giuntiva, che si affianca ai settori esistenti, né un capitolo di spesa da inserire nei bilanci comunali, ma un paradigma che può avere un impatto

UN CONCETTO INTERSETTORIALE

sulle politiche urbane nel loro insieme, per accompagnarne formulazione e valutazione sul medio e lungo periodo.

A dare conto in modo esplicito della dimensione intersettoriale del concetto di resilienza è soprattutto il programma “100 Resilient Cities”: attivato dalla Fondazione Rockefeller nel 2013, il programma ha gradualmente coinvolto un numero crescente di città nella formulazione

Scopri le sfide di Roma sul canale YouTube 100 Resilient Cities - Pioneered by the Rockefeller Foundation

Vista della Torre Reforma, Città del Messico; qui di fianco gli interni dell’edificio

Consulta il sito www.100resilientcities.org per tutti gli aggiornamenti

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DA NEW YORK A BOLOGNA, LA RESILIENZA FA SCUOLA

realtà hanno ideato, come si diceva, una pianta triangolare dell’e-

La città resiliente è stata una delle questioni affrontate dall’ex sindaco di

o sussulti simici, possa tendere a una torsione in grado di annullare

dificio, pensata proprio per fare in modo che, sottoposto a forti venti

New York, Michael Bloomberg, che, all’indomani dell’Uragano Sandy,

qualsiasi rischio di crollo o danneggiamento.

ha lavorato per trasformare la città in uno spazio urbano preparato

Altro esempio di successo è Copenaghen, dove le inondazioni si

agli effetti dei cambiamenti climatici, primo fra tutti l’innalzamento del livello del mare, con interventi sul paesaggio e sugli edifici. Tra le

combattono proprio con la resilienza. Il progetto Soul of Nørrebro, sviluppato dagli studi di architettura SLA e Ramboll e vincitore

ultime iniziative, invece, c’è il Rotterdam Climate Proof, che prevede

del premio Nordic Built Cities Challeng organizzato dall’amministra-

di rendere la città dei Paesi Bassi completamente resiliente entro il

zione di Copenhagen, punta infatti a riqualificare il quartiere Nørre-

2025, mentre la Rotterdam Climate Initiative si pone come obiettivo

bro della capitale, frequentemente soggetto ai fenomeni delle bombe

al 2025 la riduzione delle emissioni di CO2 del 50% rispetto ai livelli

d’acqua e alle conseguenti inondazioni, aumentando la resilienza

del 1990.

dell’area. Entro il 2022 i 22mila mq dell’Hans Tavsens Park, polmone

Restando in America, ma latina in questo caso, l’ultima opera che si

verde del quartiere, saranno trasformati in un bacino di raccolta per

è aggiunta allo skyline di Città del Messico, la Torre Refor-

l’acqua piovana dalla capacità massima di 18mila mc. L’acqua in

ma, è stata progettata secondo i criteri della resilienza. Gli ingegneri

eccesso sarà invece incanalata verso il lago Peblinge, filtrata attra-

che hanno progettato la torre assicurano che il grattacielo di 57

verso una serie di piante appositamente disposte lungo il tragitto per

piani sarà in grado di durare, anche in caso di eventi calamitosi

poi essere riutilizzata. Lo stesso concetto è inoltre applicato, su scala

particolarmente importanti, almeno 2.500 anni. Questo grazie a una

minore, alle strade del quartiere grazie a dei sistemi di raccolta e

facciata tridimensionale che inaugura un nuovo modello progettuale

filtraggio posti tra il marciapiede e la carreggiata, che permetteranno

per la costruzione in calcestruzzo in aree sismicamente attive. Oltre

di utilizzare l’acqua drenata per irrigare giardini e aree verdi limitrofi.

a essere improntata alla resilienza, la torre è anche altamente so-

Anche in Italia non mancano gli esempi virtuosi. È il caso di Bologna,

stenibile: tra le misure orientate all’efficienza energetica ci sono un

dove il progetto LIFE + BLUEAP (Bologna Local Urban Enviroment

sistema di gestione dell’acqua con dispositivi di depurazione e riuso

Adaptation Plan) ha l’obiettivo di farne una città resiliente attraverso

delle acque reflue, un design particolarmente curato per promuovere

l’adozione e la redazione di un Piano di Adattamento (PA) ai cam-

la ventilazione passiva e massimizzare l’irradiazione solare evitando

biamenti climatici. Poi ci sono le 138 adesioni dei Comuni italiani

la luce diretta. Il progetto è frutto della collaborazione dello studio

al programma “Making Cities Resilient: my City is Getting Ready”,

architettonico L.Br&A Benjamin Romano Arquitects di Città del Mes-

lanciato nel 2014 da UNISDR.

sico con la nota società multinazionale di ingegneria Arup: le due

Ma un territorio non è fatto solo di edifici, ci sono anche gli spazi

In queste immagini il progetto Soul of Nørrebro degli studi di architettura SLA e Ramboll per la città di Copenhagen

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verdi, come ad esempio Yanweizhou Park, il grande parco progettato

e Yiwu convergono a formare il corso del fiume Jinhua. A causa del

dallo studio cinese Turenscape nella città di Jinhua, in Cina, che è il

clima monsonico, Jinhua soffre di inondazioni annuali a cui per lungo

primo esempio di parco resiliente, ovvero pensato per adattarsi alle

tempo l’amministrazione ha risposto innalzando barriere di prote-

inondazioni monsoniche attraverso un sistema di ponti e percorsi

zione in cemento armato che hanno reciso lo storico rapporto tra la

progettati per assecondare il flusso dell’acqua.

città e il suo fiume. Turenscape ha proposto una soluzione opposta,

Il parco sorge nel cuore urbano di Jinhua, una città con una popo-

ovvero assecondare il flusso dell’acqua mediante un sistema misto

lazione di oltre un milione di abitanti, e comprende una zona umida

di terrazzamenti, argini, ponti e percorsi allagabili o permeabili che

naturale di 26 ettari chiamata Yanweizhou, l’area in cui i fiumi Wuyi

vengono chiusi al pubblico durante il breve periodo di inondazioni.

Il progetto Soul of Nørrebro, Copenhagen

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Le inondazioni portano limo fertile che si deposita sul terreno che in questo modo non ha bisogno di essere irrigato o concimato e viene favorita la crescita spontanea di specie erbose che attraggono la fauna fluviale. Questo sistema, insieme al mantenimento di alcune specie arboree autoctone, contribuisce a preservare la biodiversità della zona. Il parco, inaugurato nel maggio del 2014, ha totalizzato una media di 40.000 visitatori al giorno e ha vinto il World Landscape of the Year Prize 2015.

!

DAGLI USA, LO STANDARD L’obiettivo di RELi è semplice: fornire ad architetti e progettisti uno strumento utile per realizzare edifici in grado di resistere a eventi calamitosi e di adattarsi ai cambiamenti climatici, ovvero un nuovo standard che misura la resilienza del costruito. La certificazione, che incorpora e completa le due certificazioni più utilizzate negli Stati Uniti, la LEED del GBC e l’Institute for Sustainable Infrastructure’s Envision Program, si chiama appunto RELi ed è stata sviluppata, dopo due anni e mezzo di lavoro, da Doug Pierce, ingegnere dello studio Perkins + Will. Le linee guida sono naturalmente volontarie e Pierce stesso le definisce uno strumento innanzitutto politico, con cui si vogliono aiutare le comunità ad affrontare tutte le problematiche legate ai cambiamenti climatici. Sono circa 60 le azioni prese in considerazione dal documento, incentrato su tre grandi categorie di disastri naturali. In primo luogo quelli causati dalle piogge, che sono sempre più violente e stanno distruggendo interi centri abitati. Poi, il vento e gli incendi spontanei, quest’ultimi provocati da un innalzamento delle temperature globali. E i costi? Pierce precisa che gli interventi previsti dallo standard potrebbero far lievitare il costo complessivo di un progetto del 3-4%. Un investimento che potrebbe essere considerato tutto sommato esiguo se paragonato al rischio.

Planimetrie del progetto di trasformazione del quartiere Nørrebro, Copenhagen

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SISMA, PERCHÉ LE CASE CROLLANO Guido Magenes, professore ed esperto di costruzioni in zona sismica, fa chiarezza sul significato di sicurezza in ottica di progettazione competente e rispetto delle normative in attesa della classificazione sismica, del nuovo “sismabonus”. di Francesca Negri

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na progettazione competente, che rispetti le normative sismiche vigenti, unita all’utilizzo di materiali di qualità e a una messa in opera a regola d’arte: Guido sono questi gli ingredienti fondamentali per la Magenes costruzione di edifici sismicamente efficienti». A dirlo è Guido Magenes, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia ed esperto di progetto e analisi delle costruzioni in zona sismica, in un’intervista voluta da

con certezza – spiega l’esperto – è che costruzioni progettate in epoca moderna, secondo le ultime normative in materia, e molte di queste in muratura portante, durante il sisma del 2012 si sono comportate in maniera egregia: i danni nella stragrande maggioranza dei casi sono stati assenti oppure minimi». Progettazione accorta, qualità dei materiali e attenzione nella posa in opera sono fondamentali. Il terremoto che lo scorso agosto, e anco-

Wienerberger, leader mondiale nella produzione di laterizi, azienda sempre in prima linea nello studio e nella ricerca di materiali tecnologicamente all’avanguardia sia in termini di resistenza sismica sia in quelli di prestazioni energetiche. Secondo Magenes una casa può essere tranquillamente costruita – ad esempio – in laterizio e, se correttamente progettata, presentare un’ottima capacità di resistenza alle azioni sismiche. Lo ha dimostrato il terremoto del 2012 in Emilia Romagna: «Gli edifici in muratura crollati in quell’occasione sono stati per lo più edifici rurali particolarmente vulnerabili o non mantenuti, oppure edifici vecchi o con altezze o luci elevate, caratterizzati da una certa flessibilità, come chiese e campanili, che possono aver risentito molto anche delle caratteristiche particolari del moto del terreno. Quello che però possiamo dire

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ra a fine ottobre, ha colpito il Centro Italia lo conferma. «È ancora

darci che quella di Amatrice è stata una scossa molto forte, questa è

presto per avere un quadro significativo dal punto di vista statistico

sicuramente un’altra causa dei forti danni subiti dagli edifici in mu-

di quello che è successo sulla popolazione degli edifici di Amatrice,

ratura più vecchi».

Accumoli e delle altre aree colpite, ma sicuramente chi come me

Anche per quanto riguarda gli edifici di moderna costruzione è difficile

ha fatto numerosi sopralluoghi in diverse zone colpite dal sisma ha

generalizzare: «Nel complesso – fa sapere l’esperto – la sensazione è

potuto notare alcuni fatti ricorrenti. Certamente la grande mag-

che ancora una volta, come nel caso del terremoto dell’Emilia Roma-

gioranza dei danni è concentrata sugli edifici vecchi,

gna, gli edifici costruiti secondo i criteri moderni di pro-

costruiti in muratura di pietra disordinata, pietrame, pietra sbozzata,

tanto al tipo di strutture orizzontali, più o meno pesanti, più o meno

gettazione e costruzione in zona sismica si siano comportati bene e abbiano avuto danni limitati se non nulli. Viceversa, edifici costruiti in assenza di queste norme antisismiche tendono a mostrare problemi importanti. Il grande problema endemico del nostro territorio è soprattutto quello della muratura in pietra di bassa qualità che effettivamente costituisce una tipologia molto vulnerabile».

rigide. Certamente la presenza di catene migliora sensibilmente il

Del resto va anche tenuto presente che le conoscenze nell’ambi-

comportamento dell’edificio, ma se la qualità muraria nel suo insieme

to dell’ingegneria sismica sono evolute significativamente in tempi

è troppo scadente le sole catene non sono sufficienti e si possono

anche relativamente recenti: «La classificazione sismica del

avere collassi anche con solai e coperture leggere». Ma anche in Lazio le progettazioni moderne pare si siano compor-

territorio italiano è cambiata drasticamente negli ultimi decenni: negli anni ’60 e primi anni ’70 quasi tutto il nostro Paese

tate bene: «Effettivamente anche ad Amatrice e Accumoli ho potuto

non era ancora ritenuto a rischio sismico, oggi invece è praticamente

vedere numerosi casi in cui la costruzione in pietra di scarsa qualità

il contrario. Anche le conoscenze sulla resistenza sismica degli edifici

e obsolescente è completamente crollata, mentre la costruzione a

si sono molto evolute nel corso degli anni. Oggi abbiamo fatto

fianco, costruita o manutenuta recentemente, ha subito danni lievi. È hanno avuto i loro benefici».

tanti passi avanti, abbiamo competenze maggiori e più terremoti dietro le spalle da cui abbiamo imparato molto. Quando si parla quindi di edifici mal costruiti e mal progettati,

Un elemento è comunque chiaro, precisa Magenes: «Dobbiamo ricor-

bisogna sempre contestualizzarli all’epoca in cui sono stati progettati

e il problema sembra risiedere soprattutto nella qualità

della malta, estremamente scarsa. Insomma, i danni in questi casi sono abbastanza indipendenti dal tipo di struttura orizzontale presente: i crolli e i danni significativi sembrano quasi sempre riconducibili alla bassa qualità muraria dovuta principalmente a leganti di qualità molto scarsa, non

chiaro quindi che interventi di manutenzione o miglioramento sismico

Residenza antisismica a Finale Emilia (MO), che ha resistito al sisma del maggio 2012 in Emilia Romagna, foto Wienerberger

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e costruiti e allo stato delle conoscenze di quel periodo. Certo, ci

usato per la certificazione energetica: sei livelli, dalla A alla F, che

possono essere edifici costruiti anche recentemente che non sono

consentiranno di dire quanto un edificio è in grado di resistere alle

adeguati, ma ancora una volta dico che va esaminato caso per caso

sollecitazioni di un terremoto. Ci ha lavorato una commissione pre-

senza fare generalizzazioni superficiali».

sieduta dal provveditore alle Opere pubbliche di Lombardia ed Emilia

Anche la qualità degli strati superficiali del suolo ha la

Romagna, Pietro Bartono.

sua importanza, perché cambia la frequenza e l’ampiezza delle onde sismiche: «Non è da escludersi – fa sapere ai cosiddetti effetti di sito. In generale un’attenta valutazione delle

Tramite la classificazione saranno modulate le detrazioni fiscali del nuovo “sismabonus” e, soprattutto, saranno individuate quelle situazioni nelle quali è prioritario intervenire. «È certamente una cosa interessante. Ritengo

caratteristiche del sito su cui si va a costruire è molto importante».

in generale che sia un passo avanti soprattutto per quel che riguarda

Il futuro della progettazione sismica, alla luce delle conoscenze attuali, verterà su due punti cardine. Il primo è quello della limitazione del danno. «In una società

il problema, che tutti ci poniamo, di come ridurre il rischio sismico

infatti Magenes – che anche ad Amatrice ci siano stati problemi legati

moderna e sviluppata come la nostra – spiega Magenes – in cui il territorio e l’ambiente costruito hanno un elevato valore economico, la

protezione della vita umana è sicuramente l’obiettivo primario, ma anche la riduzione del danno è molto importante, affinché non ci siano conseguenze economiche eccessive sul territorio». A questo si riferisce il cosiddetto approccio prestazionale già introdotto dalle normative più moderne: «Il concetto è

delle nostre case.

Finché il livello di sicurezza strutturale/sismica di un edificio non avrà un impatto concreto e visibile sul valore del bene dell’immobile è abbastanza improbabile Sicurezza antisismica per il complesso residenziale Borgo Lo Scopeto di Montelupo Fiorentino (FI), foto Wienerberger

che alle nostre costruzioni si richiede di garantire diverse prestazioni in corrispondenza di diversi livelli di scuotimento del terreno, a loro volta associati a diversi periodi o tempi di ritorno. Queste prestazioni possono essere differenziate a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Chiaramente si devono chiedere prestazioni più elevate a un ospedale, ad esempio o a una caserma dei vigili del fuoco, inferiori ad altri tipi di strutture».

Altro punto cardine, per quanto riguarda la riduzione e la prevenzione del danno, riguarda le parti non strutturali. «In questo caso – fa sapere Magenes – le norme e le conoscenze non sono così oggi molto, e abbiamo strumenti molto raffinati per farlo, di come

che un privato cittadino decida di spendere dei soldi per fare un adeguamento sismico». La soluzione? Esatta-

progettare la struttura, ma non si è prestata finora molta at-

mente come per l’adeguamento energetico, che assegna una quota-

tenzione al comportamento sismico di componenti edilizi come ad esempio l’involucro, o le partizioni, o più in generale il contenuto degli edifici. Questa, a mio avviso, è la nuova frontiera dell’ingegneria sismica».

zione economica più elevata a un immobile in classe A rispetto a uno

Quali sono, quindi, le priorità imprescindibili delle nuove costruzioni

nella direzione dell’adeguamento sismico, nel volgere di qualche deci-

in ottica antisismica? «Affidarsi a progettisti competenti e seguire le norme tecniche. Altra priorità è quella di stare attenti a come si progettano e costruiscono le parti non strutturali dell’edificio, che costituiscono una fetta molto

na di anni. Lo Stato può e deve prevedere incentivi e defiscalizzazioni,

importante nel costo di una costruzione. Noto che il mondo tecnico,

un investimento sulla casa, sapendo che un investimento in sicurezza

scientifico e della produzione edilizia si stanno dando più da fare in

porta anche a un maggior valore del proprio immobile».

approfondite come per il comportamento strutturale: ci si preoccupa

in classe B o C, così anche la classificazione sismica dovrebbe accrescere maggiormente il valore dell’immobile: «Solo così, a mio avviso – conclude Magenes – possiamo pensare a una svolta significativa

ma non può prendersi completamente carico della messa in sicurezza di tutte le nostre abitazioni, devono essere anche i privati a occuparsene in modo consapevole nel momento in cui hanno le risorse per

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questo senso da qualche anno».

Fondamentale sarà l’entrata in vigore, al più tardi entro il 28 febbraio 2017, della cosiddetta Classificazione sismica degli edifici, che utilizzerà un modello simile a quello

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DALLA RESILIENZA ALLA GENTRIFICAZIONE Rinnovarsi, cambiare faccia e saper resistere a tutto. Così devono essere le città globali, oggi culla di un fenomeno, quello della gentrificazione, che si tocca con mano nello scenario urbanistico di vie e palazzi, ma ha radici che si spingono fino all’economia e alla socialità. di Cleo Fuentes

A

urbanistica nella Grande Mela sta passando per la “gentrifica-

cazione, fenomeno fisico, sociale, economico e culturale per cui un quartiere cittadino, generalmente centrale – ma non

New York è uno dei temi caldi del momento. La riqualificazione zione hipster”. L’epicentro mondiale del fenomeno è, ça va sans

necessariamente – abitato dalla classe lavoratrice e in generale da

dire, Brooklyn, il quartiere a Sud Est di Manhattan a più alta concen-

ceti a basso reddito, si trasforma in zona d’elezione per

trazione di dischi di vinile e bici a scatto fisso, e Williamsburg, oggi

la più ricca classe media. Un fenomeno che si è diffuso negli

una specie di parco a tema, di iper-Pigneto globale dove da decenni

ultimi tempi in tutto il mondo - Shoreditch a Londra, Pigalle a Parigi e

sono arrivati i nuovi ricchi. Hipster o meno, uno degli argomenti del

Kreuzberg a Berlino sono altri tre esempi emblematici - e che in Italia

momento in architettura e progettazione urbanistica è la gentrifi-

è evidente in diverse zone di Genova (il porto), Torino (San Salvario, il

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Quadrilatero romano), Milano (l’Isola, i Navigli) e Roma (il Testaccio,

una sorta di globalizzazione estetica e culturale che si porta dietro anche

il Pigneto), solo per citare alcuni esempi.

emarginazione sociale: i quartieri vengono risanati, rigenerati, riqualificati, e quella che è o era la “working class” viene spinta nelle zone più povere

ORIGINE DI UN FENOMENO DA NON SOTTOVALUTARE

e meno servite della città. Spesso e volentieri, però, si tratta anche di restituire alla metropoli e ai suoi abitanti spazi “malfamati”. Un esempio

Il termine “gentrificazione” è un’italianizzazione della parola ingle-

su tutti lo troviamo a Milano, dove la ex zona a luci rosse di Brera si è

se gentrification, inventata nel 1964 dalla sociologa Ruth Glass per

trasformata nei decenni da quartiere bohémien in una delle più ricche

descrivere quello che stava succedendo a Londra in quartieri operai

zone della città. Via Marco Formentini era conosciuta come Contrada di

come Islington, dove a partire dagli anni Sessanta si trasferirono molte

Tett: oggi affacciarsi a quelle finestre da un trilocale costa mediamente

persone delle classi più agiate. La parola deriva da gentry, che in inglese significa “piccola nobiltà”. Nei decenni successivi, la

5.000 euro/mq. La stessa cifra servirebbe per acquistare in via San

gentrificazione è stata un fenomeno sempre più comune ed evidente, che

di casa chiusa, visto che il vicolo ne ospitava ben tre, per tutti i gusti e

ha interessato molte grandi città europee e americane. È stata ampia-

tutte le tasche.

Carpoforo, il cui nome in dialetto (Sancarpofer) era un tempo sinonimo

mente studiata da urbanisti e sociologi, che hanno proposto spiegazioni complesse, diverse da nazione a nazione e da città a città. E in Italia? Come spesso accade si è cominciato a parlare di gentrificazione circa quarant’anni dopo gli Stati Uniti.

GENTRIFICAZIONE, PRO E CONTRO Il primo effetto della gentrificazione è l’aumento degli affitti, dovuto all’aumento della richiesta di case. L’aumento spesso non è sostenibile

In apertura la città di Milano in continua evoluzione. Qui accanto la nuova darsena riaperta nell’aprile 2015 e sotto scorci del nuovo quatiere Porta Nuova con la piazza circolare sopraelevata Gae Aulenti, la Torre Unicredit grattacielo più alto d’Italia e il Bosco Verticale di Stefano Boeri.

dagli abitanti storici, che si vedono costretti a trasferirsi o vengono sfrattati. Chi invece possiede una casa nel quartiere gentrificato, acquistata prima che il fenomeno si avviasse, ha generalmente la possibilità di venderla a un prezzo molto alto. A essere trasformata è anche però l’identità del quartiere, a partire da quella urbanistica. Le abitazioni diventano più piccole, e adatte a ospitare coppie invece che famiglie. Nei quartieri gentrificati solitamente vengono costruiti anche appartamenti di lusso, che prima non esistevano. Oltre agli abitanti, sono le attività economiche di questi quartieri a subire importanti conseguenze: se riescono ad adeguarsi alle esigenze dei nuovi inquilini, possono aumentare i propri affari, ma in molti casi devono chiudere per l’aumento del prezzo degli affitti e della concorrenza, e per la progressiva scomparsa della loro clientela abituale. Giovanni Semi, professore di sociologia all’Università di Torino, nella sua recente pubblicazione Gentrification. Tutte le città come Disneyland? (Il Mulino, 2015) dà un giudizio molto severo sulla gentrificazione, definendo il trend come la “Disneyland” delle grandi città,

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UN FENOMENO INEVITABILE

gentrificazione urbanistica Kevin Fox Gotham aggiunge un tassello in più: «La gentrificazione – afferma– riflette le nuove connessioni tra le istituzioni

Nonostante il partito dei critici e dei detrattori, la sociologa statunitense

locali, il mercato immobiliare e l’economia globale». I due principali effetti

Saskia Sassen ha dimostrato come la gentifricazione sia il fulcro del

riconosciuti al processo di gentrificazione sono rehabilitation e displacement,

rapporto tra globalizzazione e mutamenti urbani strettamente connessi ai

riconducibili a un miglioramento delle aree residenziali e del

cambiamenti dell’economia e della società. Di fatto, numerose metropoli

valore della proprietà, una sorta di plusvalore economico del processo,

mondiali si sono sviluppate all’interno di mercati globali e hanno ormai più

e di “sostituzione residenziale” (displacement), che in termini sociali non

caratteri in comune tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali.

sempre viene vissuto in modo positivo. Come in qualsiasi altra tipologia di

Sono queste quelle che potremmo definire le città globali, che rappresentano

cambiamento, difficile è riuscire a mettere sempre tutti d’accordo. Lo sostiene

oggi il centro di snodo per commerci, finanza, attività bancarie, innovazioni

anche l’architetto Stefano Boeri in un’intervista sulla rivista Mark Up: «La

e sbocchi economici. «New York, Milano, Londra, Parigi, Pechino, Shangai,

gentrificazione è un processo in larga parte spontaneo, ma che non esclude

Miami sono città connesse globalmente ma disconnesse localmente, fisi-

il ruolo decisivo e catalizzante degli interventi urbanistici di ambito locale e

camente e socialmente», spiega la Sassen nel suo Global City: New York,

mirato (ristrutturazioni, opere di arredo pubblico e segnaletica, apertura di

London, Tokyo (Princeton University Press, 2001). L’esperto americano di

servizi pubblici come biblioteche e teatri, ecc.) o di respiro urbanistico più

Dall’alto: il quartiere Shoreditch High Street nell’area della Liverpool Station, Londra; il distretto di Kreuzberg, Berlino; la fontana della piazza Testaccio, Roma e infine street art in Friedrichstrasse nel distretto di Kreuzberg, Berlino.

ampio (programmazione) che possono creare fattori incentivanti al decollo».

IL TERRITORIO SI FA BRAND Si chiama commercial gentrification o retail gentrification, ed è l’ultima sfaccettatura di questa tendenza urbanistica. A chi viaggia molto sarà capitato di farci caso: strade tutte uguali, composte da carrellate di vetrine degli stessi brand (come H&M, Zara, Starbuks, Roadhouse, Sephora, Benetton e così via) a Roma, Praga, Londra, New York, Tokio, Barcellona, vetrine uguali, stessi prodotti, stessa disposizione sugli scaffali. Anche le commesse, quasi quasi, sembrano tutte uguali. «È questa la commercial gentrification che ha preso il posto delle specificità locali dell’artigianato e/o del cibo di qualità con caratteristiche locali», spiega Sharon Zukin, docente di sociologia al Brooklyn College e nella City University of New York specializzata in modern urban life, che ha analizzato il modo in cui la forma spaziale di gentrificazione è maggiormente evidente negli spazi di consumo. Nei processi di gentrificazione il retail, inteso come complesso di attività di vendita al dettaglio che va dal negozio tradizionale al supermercato o alla grande superficie specializzata, ha un ruolo determinante nella qualificazione dell’offerta e nella caratterizzazione della stessa. Lo spiegano bene gli esperti di retail e giornalisti di Mark Up Roberto Pacifico e Gino Pagliuca: «La grande distribuzione svolge una funzione trainante: pensiamo a Esselunga che apre i suoi super-store sempre più preferibilmente nella cornice di riqualificazioni urbanistiche ed ex industriali (come i superstore di Milano Piazza Gae Aulenti, Milano Vittoria e Milano Ripamonti nell’ex area Iveco) o in quartieri prossimi al rilancio rivalutabili come Quarto Oggiaro. Due esempi europei in ambito retail sono il centro commerciale Alexa a Berlino, a pochi passi da Potsdamer e Alexander Platz, due piazze (soprattutto la prima) gentrificate; e Ikea, progettato ad Amburgo, nel quartiere Frappant. Tornando in Italia, c’è anche l’esempio di Freccia Rossa, centro commerciale sviluppato su una delle più grandi aree ex industriali del Nord e immediatamente contigua al centro storico di Brescia».

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RESILIENZA DI UNA TERRA DI MOTORI Il progetto degli headquarters Ruote da Sogno a Reggio Emilia firmato dall’architetto Andrea Oliva. di Rosa Santavite

L’ingresso dell’edificio

U

na struttura prefabbricata degli anni ’80 trasformata nel quartier

dell’architettura industriale e le nuove funzioni commerciali, artigianali

generale di una start up internazionale per la commercializzazione

e ricettive strutturate sulla cosiddetta Motor Valley emiliana».

di auto e moto d’epoca: a Reggio Emilia, nel cuore pulsante della

Il fabbricato che ospita gli headquarters di Ruote da Sogno, infatti, esem-

cosiddetta Motor Valley emiliana. L’architetto Andrea Oliva, finalista del

plifica una situazione più generale che caratterizza il patrimonio edilizio

BigMat International Architecture Award nel 2015, è stato protagonista

industriale: negli ultimi anni, a causa della crisi, il numero di immobili in

di un intervento di recupero di un fabbricato dismesso, riconvertito in

disuso è notevolmente aumentato, portando così architetti e progettisti a

laboratorio creativo di Ruote da Sogno.

valutare con interesse il recupero e la riconversione non solo dei complessi collocati in prossimità dei centri storici ma anche di tutti quegli edifici più

LA FORZA DELLA RESILIENZA

recenti, caratterizzati da strutture prefabbricate che sono situati nelle aree periferiche delle città. Immobili che si contraddistinguono, come sottolinea

Un esempio di riconversione, ma, soprattutto un esempio di resilienza

Oliva, per i loro «volumi grossolani per lo più caratterizzati dal tipo di

che dimostra come la forza di un settore come quello dei motori, fe-

pannello di rivestimento e dalla modularità delle aperture». Un patrimonio

nomeno di grande rilievo e in continua evoluzione in Emilia Romagna,

edilizio realizzato con tecnologie costruttive il più delle volte inadeguate e

abbia permesso la rigenerazione non solo di un edificio, ma anche di

non in linea con le norme antisismiche o quelle antincendio, edifici ener-

un intero quartiere produttivo e di un settore commerciale. «Resilienza

geticamente inefficienti i cui costi di riqualificazione e rifunzionalizzazione

– spiega l’architetto Oliva – come frutto del rapporto tra la debolezza

sono spesso onerosi causando così un irreversibile degrado e abbandono.

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I NUMERI DELL’INTERVENTO Tipo di intervento: rifunzionalizzazione di un edificio a uso commerciale Luogo: Reggio Emilia Progettista e direttore lavori: architetto Andrea Oliva Imprese edili: Gigli costruzioni Srl e La Meravigliosa Srl Progettazione delle strutture: ingegner Pier Guido Bertolotti Progettazione impianti: ingegner Alex Ferretti, perito industriale Fabrizio Costoli Realizzazione impianti: Duelle impianti elettrici Srl e System Impianti Srl Consulenza per VVFF e sicurezza: Tecnostudio Srl Paesaggista: Giuseppe Baldi Tempi di intervento: da marzo a settembre 2016

UN NUOVO POLO PER AUTO E MOTO D’EPOCA Collocati nella zona Sud Est di Reggio Emilia, i nuovi headquarters, inaugurati ufficialmente a metà settembre del 2016, sono inseriti in un contesto prevalentemente artigianale in cui capannoni industriali si alternano a piccoli nuclei residenziali. Un’area che, grazie alla connessione con la nuova tangenziale Sud, è diventata ormai parte integrante della città offrendo a Reggio Emilia diverse opportunità di natura commerciale. Cogliendo proprio una di queste opportunità, il committente SA Immobiliare – Ruote da Sogno di Stefano Aleotti ha deciso di acquistare il fabbricato per crearvi il proprio quartier generale: uno spazio su un unico livello con una superficie di 3.500 mq, ampliata ulteriormente con 1.500 mq di soppalco grazie agli incentivi previsti dal Regolamento Urbanistico del Comune di Reggio Emilia. Dismesso da una decina di anni, il fabbricato era stato realizzato

Qui e sopra lo showroom con esposizione di auto e moto

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Il giardino interno

per ospitare un’attività produttiva e il suo magazzino, e per questo,

stati installati impianti ad aria canalizzati a vista e giustapposti a un

al momento dell’inizio dei lavori di riqualificazione risultava privo di

articolato sistema d’illuminazione artificiale, necessario per valorizzare

finiture e con scarse dotazioni tecnologiche. Il progetto di recupero

e mettere in risalto le auto e le moto esposte nello showroom.

firmato dall’architetto Oliva si è concretizzato in un significativo in-

Non appena si entra negli headquarters di Ruote da Sogno ci si trova

tervento di rifunzionalizzazione e dotazione di impianti tecnologici per

di fronte a uno spazio di accoglienza, collegato agli uffici al primo piano

la realizzazione di un’officina meccanica di restauro e riparazione di

da una scala a vista ricostruita sulla base della configurazione originale.

veicoli, con annesso un grande showroom e una sala per gli eventi.

Nella sala dedicata agli eventi multimediali è stata ricavata una teca in

La vastità dell’area a disposizione ha permesso all’architetto di creare un

cristallo che, oltre a valorizzare i mezzi esposti, può essere trasformata in

luogo espositivo dal carattere originale che si ispira al mondo del teatro:

una cucina a vista per le diverse iniziative dell’azienda, mentre dalla parte

tutti gli spazi sono infatti caratterizzati da un funzionalismo tecnologico

opposta della teca vi è un palco con cabina di regia allestita sul soppalco.

volto a sovrapporre la struttura impiantistica con quella architettonica

Proseguendo il percorso all’interno degli headquarters, superata la sala

attraverso un’uniformità cromatica che costituisce la scena.

eventi si accede all’officina dove vengono accolti i veicoli in ingresso,

Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico all’interno del complesso sono

che vengono subito fotografati in un apposito set allestito. Lo spazio restante è destinato all’esposizione, un’area trasformata in un percorso

Andrea Oliva • Nato a Novellara (RE) nel 1972, laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1998. Dal 2012 è professore presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara. Nel 2000 fonda lo studio “Andrea Oliva architetto - Cittàarchitettura” svolgendo attività di ricerca e progettazione su diverse scale, dall’interior al landscape design, per committenze pubbliche e private. Le sue opere sono state pubblicate, esposte e premiate in contesti nazionali e internazionali.

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multi-esperienziale grazie alla realizzazione di un soppalco “sfalsato” in acciaio e all’alternanza di spazi a doppia altezza. Completa il quartier generale della start up un giardino esterno che unisce le diverse parti funzionali mediante un sistema a corte, in un rapporto con l’ambiente esterno a misura d’uomo. I prospetti esterni sono stati rivestiti da un cappotto in eps che ha migliorato sensibilmente il comfort acustico e termico del fabbricato, oltre ad aver conferito una nuova veste estetica all’architettura dell’edificio, a cui è stata giustapposta una facciata a rete stirata, che protegge gli affacci degli uffici e dello showroom, e una pensilina metallica a sbalzo che identifica l’ingresso dell’edificio.

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LA CASA RESILIENTE Se l’Italia trema è necessario imparare a prevenire ed evitare i danni dei fenomeni sismici, con BigMat Repro di Fonzaso (BL) un esempio di come ristrutturare e costruire bene, riqualificando l’esistente per proteggere al meglio le nostre case. di Cristina Serra

I

n Italia solo da gennaio 2016 ai primi di novembre si sono registrate

“sismabonus” per incentivare, attraverso sgravi fiscali (fino all’85%),

oltre 34.287 scosse di varie magnitudo, oltre 7mila quelle con

gli interventi di adeguamento antisismico di tutti gli immobili situati

magnitudo 2 o superiori o ben oltre, come quelle che, toccando

in zone ad alta pericolosità. L’Italia trema da sempre, da Sud a Nord,

un valore di magnitudo 6.0 hanno devastato i comuni di Accumoli,

e oggi costruire in modo antisismico è un imperativo tassativo, così

Amatrice (RI) e Arquata del Tronto (AP) il 24 agosto scorso o ancora

come è una necessità impellente in tutto il Paese ristrutturare e

quelle da magnitudo 6.5 del 30 ottobre con epicentro a Norcia (PG):

adeguare l’esistente per prevenire gli effetti devastanti di questi

il sisma più forte in Italia dal 1980 (fonte banca dati INGV - Istituto

fenomeni sismici.

Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). La sequenza sismica in Italia centrale è ancora in pieno svolgimento, e dal 24 agosto 2016 si sono verificati circa 682 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4,

IL CONTESTO E L’EDIFICIO ESISTENTE

41 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e cinque di magnitudo 5+.

Un esempio di buone pratiche di ristrutturazione in chiave resiliente e

«Dobbiamo ricostruire a regola d’arte» ha detto il presidente del

quindi antisismica sono stati i lavori di recupero strutturale effettuati

Consiglio Matteo Renzi, dopo l’approvazione della Legge di bilancio

su un edificio residenziale, situato a Belluno, in una zona sismica di

2017 che ha disposto 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione delle

livello 2 dove possono verificarsi forti terremoti (la scala va da zona 4

zone del Centro Italia colpite dal sisma e ha introdotto l’idea di un

a zona 1, dove 4 indica la sismicità molto bassa e 1 la sismicità alta).

Qui l’edificio prima dell’intervento e nella pagina accanto durante la ristrutturazione

Didascalia xxxxxxxx xxxxxxx x

32 UP! Dicembre 2016


Il progetto – diretto dagli ingegneri Michele Giaier e Luca Zanon, e per il quale BigMat Repro ha fornito i materiali necessari – ha riguardato una serie di interventi di ristrutturazione e di ampliamento di una residenza unifamiliare di 400 mq. Nello specifico sono state eseguite operazioni di risanamento dell’edificio esistente sia sulle facciate esterne sia sul sistema distributivo interno e in aggiunta, per ampliare gli spazi dell’edificio, sono state effettuate una sopraelevazione e la realizzazione di una nuova autorimessa. L’abitazione di Belluno risaliva ai primi anni del ’900 ed è dotata di corte propria, l’edificio era di modesto valore architettonico e privo di grado di protezione. Le strutture versavano in un discreto stato di conservazione, il carattere delle finiture era invece obsoleto e non adeguato agli attuali requisiti minimi di abitabilità. Le murature perimetrali erano realizzate in mattoni pieni e forati, in legno invece la struttura dei solai e della

Test effettuati su campioni della muratura esistente

copertura da 110 mq. Per poter meglio usufruire dei locali, attualmente posti nel sottotetto, si è progettata una sopraelevazione dell’intero

L’INTERVENTO

fabbricato, in maniera tale da ampliare gli spazi destinati a uso zona notte. In aggiunta al corpo edilizio esistente è stata inserita a progetto

L’ampliamento è stato realizzato con murature perimetrali in laterizio

anche un’autorimessa/garage al piano terra.

portante coibentate e con tetto a struttura portante in legno, una co-

«Belluno è un’area ad alto rischio sismico e i recenti fatti nel Centro

pertura a falda piana debitamente isolata e ventilata. Sotto l’aspetto

Italia hanno sensibilizzato molto la committenza che, incentivata an-

architettonico, l’ampliamento è stato connotato da uno sviluppo di

che dalle agevolazioni messe a disposizione, è sempre più orientata

masse volumetriche che, rispetto all’esistente costruzione, meglio si

a intraprendere lavori di riqualificazione della propria casa – rileva

inseriscono nel contesto circostante delimitato da fabbricati di notevole

l’ingegner Michele Giaier –. Il mercato edilizio sembra infatti muoversi

sviluppo volumetrico.

ma solo nel settore delle ristrutturazioni e con un processo lento, se si

Essendo situata in zona sismica 2 la ristrutturazione ha comportato

vuole intervenire riqualificando in chiave antisismica va fatto in tempi

necessariamente un intervento strutturale secondo quanto indicato nelle

rapidi per poter prevenire le possibili tragedie e non solo ricostruire ciò

Norme tecniche per le costruzioni del 2008. «Percepiamo una maggiore

che è già crollato».

attenzione e sensibilità verso i materiali e le soluzioni antisismiche –

Dicembre 2016

UP! 33


conferma Beant Reato, titolare di BigMat Repro – è infatti aumentata la richiesta di reti di rinforzo strutturale e betoncini armati da parte delle imprese impegnate in lavori di ristrutturazione e costruzione in chiave antisismica. Sono queste le soluzioni migliori, a nostro avviso, e soprattutto nella provincia di Belluno, in cui operiamo, facciamo spesso consulenze per interventi di questo tipo».

Michele Giaier • Ingegnere, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Belluno e all’Albo dei CTU e dei Periti del Tribunale di Belluno. Ricopre il ruolo di progettista, direttore dei lavori e collaudatore per il settore edilizia, strutture e idraulica e si è occupato di assistenza al RUP e attività di supporto nell’ambito delle procedure di project-financing. Già membro delegato della Commissione Tecnica Ambiente CTPA, è attualmente responsabile delle istruttorie inerenti il controllo degli strumenti urbanistici e la progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti per conto della Regione Veneto. Svolge attività di consulenza per la valutazione strutturale del patrimonio edilizio dei comuni della Provincia di Belluno. Sulla rivista Dolomiti (ottobre, 2003) ha pubblicato un articolo dal titolo “Impiego delle reti neurali nella previsione delle portate idriche: invasi di S. Caterina e Comelico”. Luca Zanon • Ingegnere, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Belluno ha maturato esperienze progettuali e di direzione lavori sviluppando i temi della progettazione ingegneristica nel campo delle strutture civili, delle opere idrauliche (acquedotti, fognature e sistemazione idrogeologiche di corsi d’acqua) e delle opere trasportistiche in proprio e in collaborazione con studi di ingegneria operando in Europa, Medio Oriente e in America. È stato consigliere di amministrazione della società HOPE International Srl che si occupa di investimenti immobiliari nei Paesi emergenti dell’area europea.

Una prima partnership quella tra BigMat Repro e l’ingegner Michele Giaier, fin da subito sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda come

campioni indisturbati prelevati in fase di ristrutturazione sono state

sottolinea l’ingegner Michele Giaier: «Ampia la collaborazione con Big-

individuate le reali resistenze delle murature esistenti; tali valutazioni

Mat Repro per la fornitura dei prodotti necessari alla ristrutturazione e

hanno confermato la scelta di intervenire mediante la messa in opera di

in particolar modo per la scelta dei materiali più innovativi presenti sul

intonaco di malta cementizia con resistenza meccanica a compressione

mercato, adatti all’adeguamento strutturale e antisismismo dell’edificio:

a 28 gg > 30 N/mmq, avente spessore variabile tra 3-5 cm e armata

tra le azioni prioritarie vi è stato innanzitutto il rinforzo strutturale delle

con la rete in fibra di vetro Struktura 240 di Biemme adeguatamente

murature esistenti mediante la messa in opera di betoncino armato con

connessa con fiocchi in acciaio di 8 mm.

reti in fibra di vetro Struktura di Biemme Srl».

Il sistema scelto per l’adeguamento sismico della struttura è stato

Attraverso delle prove di laboratorio a compressione e a taglio su

Armatex di Biemme, il sistema di rinforzo strutturale FRP per salvaguardare, consolidare e rinforzare le murature e le strutture di vario genere

I NUMERI DELL’INTERVENTO

esistenti, soprattutto in zone soggette a eventi sismici.

Tipo di intervento: lavori di adeguamento sismico su edificio residenziale esistente Luogo: Belluno (BL) Progettisti: Studio d’ingegneria Michele Giaier e Studio d’ingegneria Luca Zanon Direttore dei lavori: ingegner Michele Giaier Collaudatore statico: architetto Mauro Stiz Impresa costruttrice: Pedol Andrea Tempi di intervento: 18 mesi Classe energetica: da Classe G a Classe A++ Materiali forniti da: BigMat Repro Unibuild di Fonzaso (BL)

speciali fibre denominate AR-GLASS, (Alcalino-Resistenti, con almeno il

Si tratta di reti in fibra di vetro ad altissima resistenza, costruite con 17% di zirconio), di connettori in acciaio inox AISI 304 trafilati a freddo di forma elicoidale e di tessuti unidirezionali in acciaio inox. Il sistema viene inserito e fissato all’interno dei nuovi intonaci, oppure utilizzato per effettuare delle vere e proprie cuciture sulle crepe, senza applicare resine epossidiche, che con il tempo delamina. Per la messa in opera della rete Struktura è stata effettuata dapprima la rimozione degli intonaci e la pulizia con idrogetto, a seguire le fasi di fissaggio e connessione della rete per poi procedere con la posa dell’intonaco armato. «L’intervento eseguito è stato di media complessità – continua l’ingegner

34 UP! Dicembre 2016


Giaier – grazie all’esecuzione di test a campione e a uno studio meticoloso dei risultati è stato poi facile scegliere e applicare la soluzione più adeguata, e in tempi piuttosto brevi, anche grazie ai considerevoli vantaggi dovuti alla gestibilità delle reti in fibra di vetro». Sui campioni indisturbati, sui quali è stata riprodotta la tecnica a betoncino armato con reti in fibra di vetro, si sono rilevati aumenti significativi della resistenza a taglio della muratura con bassi spessori di betoncino; grazie al rinforzo strutturale si è conferito alle murature una maggiore resistenza, mantenendo pressoché invariato il modulo elastico, così da garantire in caso di sisma o sollecitazioni importanti, la ritardata espulsione verso l’esterno degli elementi che le costituiscono, evitando o ritardando l’eventuale crollo. Questo è anche evidenziato dall’analisi del comportamento a rottura della muratura in mattoni (a due teste) non rinforzata, che evidenzia un brusco calo di resistenza immediata-

La messa in opera della rete Struktura di Biemme

IL RUOLO DI BIGMAT BigMat Repro Unibuild Srl di Fonzaso (BL) nasce nel 2015 dalla fusione di due storiche realtà della zona che hanno unito i magazzini e potenziato la forza vendita nello showroom di via Zucco, completamente rinnovato nell’esposizione. «BigMat Repro, coinvolto nella fase progettuale e nei lavori di ristrutturazione, è stato un partner prezioso – assicura l’ingegner Giaier –, hanno saputo interpretare l’esigenza operativa richiesta e hanno velocemente individuato il prodotto adatto». Per questo intervento ha fornito il sistema rinforzo strutturale Armatex e le reti in fibra di vetro Struktura di Biemme Srl, partner BigMat. A occuparsi dei dettagli del progetto è stato il geometra Marco Dal Farra (foto qui a fianco), collaboratore del titolare Beant Reato (foto qui in alto). Nel Gruppo da marzo 2016 BigMat Repro, offre alla propria clientela i migliori prodotti per l’edilizia ma anche finiture d’interni, supporto tecnico, servizi di consegna e consulenza tecnica specializzata, rilievi delle misure, studio e disegno in 3D con molteplici offerte di finiture per la casa, gestione del cantiere per soddisfare al meglio il cliente finale e offrire un servizio completo con soluzioni ad hoc per ogni esigenza. mente successivo alla formazione della prima fessura, conservando una limitata capacità residua con la fessurazione diagonale che segue i giunti di malta. I campioni rinforzati evidenziano un considerevole incremento della resistenza di picco e, dopo la comparsa delle fessure diagonali, il campione mostra un comportamento plastico con un ramo decrescente. Grazie alla migliore conoscenza dei materiali presenti in opera, all’attenta analisi del comportamento a rottura dei campioni di muratura rinforzati, unita a un’elevata conoscenza delle caratteristiche geometriche e costruttive derivante dalla completa asportazione dell’intonaco (geometria e dettagli strutturali) è stato possibile, in accordo con le NTC del 2008, raggiungere un livello di conoscenza della struttura accurato (individuato con la sigla LC2). In questo modo il fattore di confidenza da applicare alla resistenza media dei materiali presenti in sito, desunti dalle prove sperimentali che sono stati utilizzati per la successiva modellazione statica non lineare del comportamento strutturale, è pari a 1.20. Appare, dunque, evidente l’importanza di risalire ad un Livello di Conoscenza elevato per consentire di calibrare al meglio gli interventi strutturali sia dal punto di vista della quantità e della qualità delle operazioni da svolgere sia per gli aspetti economici.

!

Come si posa il sistema Armatex di Biemme Srl? Guarda il video su www.extraup.it

Dicembre 2016

UP! 35


I NUMERI

La casa dei Millennials La generazione del momento (quella dei nati tra il 1980 e il 1995), i loro stili di vita e i comportamenti d’acquisto. I Millennials sono i più attivi nella ristrutturazione della casa. di Francesca Negri

MILLENNIALS – GENERAZIONE Y Rielaborazione da fonte FederlegnoArredo sui Millenials

COME SONO?

Collaboratori di natura, nati digitali, crescono mobile

Nati tra il 1980 e il 1995

Amano viaggiare, sperimentare, uscire con gli amici

Socievoli ma anche individualisti e autonomi

Sono global con passione per il local

Vivono il presente

Fanno scelte condivise con il partner Ricercano ecosostenibilità Sì al lusso come esperienza e all’autenticità. Personalizzano ricorrendo al falegname

Lamentano omologazione di stili in tutte le fasce di prezzo

Made in Italy: tradizione, storicità, design, internazionalità (ma non sempre viene riconosciuta la qualità) No ai mobili per tutta la vita, solo quelli in legno massello e antiquariato ereditato

36 UP! Dicembre 2016

Amano sperimentare

Amano mischiare cose costose e cose cheap, modificare l’aspetto della casa nelle diverse stagioni

Uomini interessati al design/arredo a prescindere dalla necessità

Danno la stessa importanza a tutta la casa, budget egualmente distribuito


IDENTIKIT DEI MILLENNIALS ITALIANI DOVE SONO?

50,5%

42% 19% 39%

49,5%

8,6 mln

COME SI INFORMANO SULL’ARREDO • La rete per conoscere brand, prodotti, dove trovarli, confrontare prezzi • Instagram per conoscere le tendenze da tutto il mondo • E-commerce: fonte di informazione e orientamento o per acquisto di complementi • Passaparola • Riviste soprattutto redazionali per suggerimenti • Showroom per toccare con mano materiali ma considerati poco realistici • Architetti e designer non sono tra le prima fonti, omologazione dei progetti Fonte: FederlegnoArredo sui Millenials

Fonte: Foundation for European Progressive Studies 2015

PANORAMICA DELLE RISTRUTTURAZIONI RESIDENZIALI NEL 2015 INDAGINE HOUZZ & HOME 2016, condotta da Farnsworth Group su oltre circa 229.541 utenti di cui circa 2.900 italiani

ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015 Arredamento e decorazione

45%

Ristrutturazione

30%

Età dei proprietari che hanno ristrutturato

19% 25-34 63% 35-54 18% 55+

Interventi di manutenzione ordinaria

16%

Altro

9%

I MILLENNIALS E LA CASA PERCHÉ RISTRUTTURIAMO CASA

Motivi delle ristrutturazioni nel 2015

35% 25% 23% 23% 16%

Ho recentemente comprato la mia casa e voglio personalizzarla Per adattarla ai recenti cambiamenti avvenuti nella mia famiglia e/o nel mio stile di vita Per risolvere problemi di deterioramento danneggiamento dovuti a usura, termiti, ecc. È da tanto tempo che desideravo rinnovarla e finalmente ho il tempo per farlo È da tanto tempo che desideravo rinnovarla e finalmente ho le risorse finanziare per farlo

ATTIVITÀ PIANIFICATE PER IL 2016 Arredamento e decorazione

47% Ristrutturazione

27%

Età dei proprietari che hanno comprato casa per ristrutturarla

52% 25-34 35% 35-54 21% 55+

SPESA TOTALE MEDIA DELLE RISTRUTTURAZIONI

Interventi di manutenzione

12%

Acquisto nuova casa

12%

Costruzione di una nuova casa

2%

44.400 € spesa totale media per fasce d’età

25-34 = 48.600 € 35-54 = 43.900 € 55+ = 42.400 € Dicembre 2016

UP! 37


Torna nel 2017, ricco di novità, l’appuntamento biennale con il premio per le eccellenze dell’architettura europea. di Michela Pesenti

I

nnovativa, creativa, visionaria, coraggiosa, sostenibile, in continua

Un nuovo paese partecipante, la Slovacchia, sei nuove categorie premiate e

evoluzione: questa è l’architettura che il Gruppo BigMat promuove in

uno dei montepremi ancora tra i più alti in Europa a conferma che BigMat

tutta Europa attraverso il BigMat International Architecture Award ’17,

crede e investe nei professionisti e nelle opere che contribuiscono alla cultura

giunto alla sua terza edizione.

architettonica contemporanea.

Per il 2017 BigMat International è di nuovo alla ricerca dei migliori architetti

Il prossimo vincitore del Gran Premio Internazionale BigMat ’17 verrà pre-

di Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna

miato durante il congresso annuale del Gruppo, il 24 novembre 2017 a

(i sette Paesi europei dove è presente il marchio BigMat) per premiare

Firenze, una delle città simbolo dell’architettura italiana.

l’eccellenza di opere di ogni tipologia che hanno contribuito alla cultura

Il premio annovera fra i vincitori delle passate edizioni il belga Xaveer De

architettonica contemporanea del Paese in cui sono state realizzate.

Geyter nel 2013 e nel 2015 lo spagnolo Alberto Campo Baeza.

38 UP! Dicembre 2016


Tra le novità di questa terza edizione le sei nuove categorie premiate oltre

Verranno infatti nominati 7 vincitori dei Premi Nazionali BigMat ’17 e le sette

ai tradizionali premi nazionali, le opere candiate dovranno quindi rientrare

opere vincitrici, una per ognuno dei Paesi, parteciperanno poi al concorso

nelle categorie qui sotto descritte.

per eleggere il vincitore del Gran Premio Internazionale.

ÜS ostenibilità e uso innovativo del materiale: opere che mettano in

Attenzione per le giovani promesse dell’architettura che, anche in questa

risalto parametri di efficienza energetica, economia nei mezzi utilizzati e

terza edizione, verranno premiate. La Menzione Speciale Giovani Architetti

nuove letture nell’uso del materiale architettonico.

BigMat ’17, dal valore di 1.500 euro, sarà infatti assegnata a un’opera

Ü Architettura: edifici di cui si valutano l’adeguamento all’ambiente fisico e la pertinenza strutturale e costruttiva.

particolarmente meritevole realizzata da un architetto under 40 al momento della conclusione dei lavori.

Ü Città e paesaggio: lavori relativi agli spazi pubblici, sia urbani sia del territorio.

La giuria, totalmente rinnovata, sarà composta da membri di prestigio per

Ü Ristrutturazione: interventi in contatto con opere pre-esistenti.

ognuno dei Paesi partecipanti e a presiederla per il terzo anno sarà Jesús

Ü Architettura effimera: progetti che lavorano su questioni relative alla

Aparicio, dottore architetto e cattedratico dell’Università Politecnica di Madrid.

temporaneità e la mobilità. Ü Architettura d’interni: azioni che conservino la struttura dell’edificio e degli elementi dell’arredamento o progettazione industriale. Il Premio Internazionale d’Architettura, che riscuote ogni anno una crescente partecipazione (750 i progetti candidati nel 2015) è rivolto solo ad architetti il cui domicilio professionale si trovi in uno dei sette Paesi che partecipano al premio; e le opere presentate dovranno essere state costruite nello stesso Paese. Ogni candidato potrà presentare il numero di opere che ritiene opportuno per la categoria corrispondente, nel caso di lavori realizzati da vari autori, almeno uno dei titolari dovrà rispettare i requisiti come da regolamento consultabile per esteso su www.architectureaward.bigmat.com.

I membri della giuria saranno: Ü Francesco Isidori (Italia), architetto e fondatore dello studio d’architettura LABICS, nominato per l’edizione del 2015 del Mies Van Der Rohe; Ü Xaveer de Geyter (Belgio), architetto e vincitore del Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat ’13; Ü Marc Barani (Francia), architetto e vincitore del Grand Prix de l’Architecture 2013; Ü Henrieta Moravcˇíková (Repubblica Ceca e Slovacchia), architetto, storico dell’architettura e curatrice; Ü Paulo David (Portogallo e Spagna), architetto e Medaglia Alvar Aalto 2012.

Saranno ammesse le opere completate fra il primo gennaio 2011 e il primo gennaio 2017, in tutti i Paesi partecipanti, eccetto la Slovacchia, che

Le iscrizioni e la procedura per la presentazione della documentazione

partecipando per la prima volta in questa terza edizione, potrà presentare

richiesta saranno aperte dal 16 gennaio 2017 fino al 4 maggio 2017 sul

opere realizzate fra il primo gennaio 2009 e il primo gennaio 2017.

sito web dedicato www.architectureaward.bigmat.com

!

Tra le 105 opere, che verranno selezionate nella prima fase (15 per ogni Paese), la giuria individuerà una seconda rosa di finalisti e, ai migliori tra questi, assegnerà in totale 13 premi distribuiti fra le diverse categorie in concorso: sei Premi per le categorie BigMat ’17 (valore: 1.500 euro cad.); sei Premi Nazionali BigMat ’17 (valore: 5.000 euro cad.) e un Gran Premio Internazionale BigMat ’17 (valore: 30.000 euro).

Sei un architetto e vuoi partecipare? Conosci un professionista a cui vuoi segnalare il premio? Scopri il regolamento completo su www.architectureaward.bigmat.com

UANDO E COME: iscrizioni dal Q 16 gennaio 2017 al 4 maggio 2017 su www.architectureaward.bigmat.com HI PUÒ PARTECIPARE: architetti e studi C di architettura di Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna PERE AMMESSE: ogni tipologia O (residenziale, commerciale, industriale, edilizia pubblica ecc.) realizzata dal primo gennaio 2011 al primo gennaio 2017

Dicembre 2016

UP! 39


E

WEBROOMING, EX PE M O Y N O E C E SHO RI P O EN NL C IN

E Il futuro del mondo del bricolage è in rete, BigMat visita il BricoDay 2016. di Stefano Guolo

I

n crescita nonostante la crisi – con il raddoppio dei Punti Vendita negli

delle superfici (una media di 2.832 mq nel primo semestre del 2016).

ultimi 15 anni (dai 300 del 2001 ai 700 di fine 2015) – e orientato

Ha parlato invece di millennials e donne nel brico, Fabrizio Valente

verso nuovi possibili target come milliennials e donne, il settore brico

di Kiki Lab Ebeltoft Italy. Un’indagine su undici nazioni, tra cui l’Italia

si muove verso l’online. Queste alcune delle riflessioni emerse durante

(con 1.247 interviste), ha rivelato come i nostri connazionali, over 35

la nona edizione di Bricoday Expo&Forum, il 22 settembre al Mi.Co.

in particolare, apprezzino il brico più che in altri Paesi. Se è vero che

di Milano, convegno del bricolage italiano riservato agli operatori, un

al 49% degli italiani piace acquistare prodotti brico (la media globale

momento di formazione durante il quale le insegne del settore delineano

è del 42%), il bricolage si piazza però all’ultimo posto in Italia battuto

le tendenze per il futuro.

da fashion ed elettronica di consumo che con il 52% e 57% risultano

BigMat presente all’evento ha rilevato alcuni interessanti dati: come sot-

essere le categorie preferite dai consumatori. Un focus sulle categorie

tolineato da Andrea Boi – della società di consulenza Trade Lab – anche

milliennials e donne ha rilevato i punti deboli della brico retail experience

negli otto anni di crisi (dal 2007 al 2015) che hanno ridimensionato

di questi due target. Considerando alcuni servizi specifici proposti dal

i consumi delle famiglie, le grandi superfici specializzate (GSS) brico

retail brico (efficienza, assortimento, prezzo, servizi e atmosfera), è stato

hanno sviluppato fatturati con un incremento del +93,2% del 2011

rilevato come in Italia i milliennials manifestino soddisfazione maggiore

sul 2007 e una variazione del +11,9% dal 2011 al 2015. L’evoluzione

per l’assortimento e per il prezzo ma gradimento limitato per l’atmosfera,

della rete di GSS brico dal 2015 è entrata in una nuova fase di sviluppo:

una delle caratteristiche che più condiziona le dinamiche d’acquisto

a una riduzione dei negozi in franchising (28,8 % contro il 71,2% dei

dei giovani. Per le donne invece la categoria con meno soddisfazione è

Punti Vendita diretti) si è affiancato un continuo sviluppo delle metrature

quella dei servizi (15%) indicando così una mancanza di attenzione agli

40 UP! Dicembre 2016


aspetti relativi alla consulenza e all’assistenza all’acquisto. I milliennials

Altro trend interessante emerso dall’incontro è il fenomeno del webrooming,

sono la generazione della experience economy, ovvero un’economia basata

ovvero il nuovo comportamento degli utenti che cercano e scoprono i

sull’esperienza, in cui le aziende diventano “fornitori” di emozioni prima

prodotti su siti web prima di andare in un negozio fisico per la valutazione

che di prodotti e il valore economico che l’utente milliennials dà al livello

finale e l’acquisto, atteggiamento che sta superando il più tradizionale

dell’esperienza d’acquisto, sia fisico sia digitale, è sempre maggiore. In

showroominng per cui gli utenti visitano il negozio fisico per toccare con

Italia il settore brico ancora sta muovendo i primi passi in questa direzione,

mano il prodotto ma poi acquistano online per accedere a prezzi più bassi.

a differenza degli altri Paesi invece – soprattutto nordici – dove il concept

L’ecommerce è stato uno dei temi caldi del convegno, come nell’in-

del Punto Vendita ruota attorno all’accoglienza del cliente, ai servizi cor-

tervento di Paolo Valassi di eBay Italia. Sul portale italiano del colosso

relati, dal ristorante allo spazio gioco per i più piccoli.

mondiale del commercio online la categoria “Casa, arredamento e

Se il mondo dell’online sta cambiando le dinamiche di consumo degli ita-

giardino” presenta oltre 3 milioni di oggetti in vendita (95% nuovi,

liani, il negozio fisico brico continua a essere il luogo preferito per l’acquisto

proposti da venditori professionali e a prezzo fisso). Nel 2015 sono

soprattutto dalle donne che si recano nel Punto Vendita con atteggiamento

stati venduti: un articolo per bricolage e fai da te ogni 29 secondi e un

esplorativo e spesso acquistano d’istinto, mentre i Millennials tendono a

utensile elettrico o manuale ogni 60 secondi, con un incremento del

preferire l’accesso al negozio da pc (37%) o da mobile (28%).

47% delle vendite del settore rispetto al 2014.

Il legno è vita. Proteggilo Curalo con la qualità dei prodotti Amonn. Per ogni tipo di impiego scegli l’innovazione tecnica e la tradizionale qualità altoatesina. www.amonncolor.com

!


TRE PUNTI VENDITA BIGMAT PREMIATI ALLO 2016 BigMat Centro Edile Quartarella è “Retailer of the year”, mentre BigMat Guglielmina e BigMat Malta hanno vinto rispettivamente nelle categorie “Visual & Layout” e “Service”. di Alessandra Guzzi

B

igMat Centro Edile Quartarella di Altamura (BA), BigMat Gugliel-

assegnato dalla giuria, e dell’award “The web choice” attribuito dal

mina di Varallo Sesia (VC) e BigMat Malta sono i tre Punti Vendita

pubblico del web, chiamato a esprimere la propria preferenza.

del Gruppo che si sono aggiudicati i premi assegnati dallo Store

BigMat Guglielmina è stato premiato nella categoria “Visual & Layout”,

Innovation Award. Il concorso, alla sua prima edizione, è stato promosso

mentre il Punto Vendita BigMat Malta si è contraddistinto nella categoria

dalla rivista Il Commercio Edile (Tecniche Nuove Editore), con il patrocinio

“Service”.

di Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Materiali da

A premiare gli store vincitori una giuria presieduta da Ivo Nardella,

Costruzione Edile) e Sercomated la società consortile di Federcomated,

amministratore delegato del Gruppo Tecniche Nuove, e formata da

per premiare le eccellenze nel settore della distribuzione di materiali,

Marco Casamonti, direttore della rivista Area, Paolo Colombo, presidente

sistemi, finiture, accessori e attrezzature per l’edilizia e l’architettura.

Assoposa, Francesca Malerba, direttore editoriale Il Commercio Edile,

Durante la serata di premiazione, giovedì 15 settembre presso il Palazzo

Gabriele Nicoli, amministratore delegato Dörken Italia e vice presidente

della Cultura di Milano, BigMat Centro Edile Quartarella è stato insignito

Sercomated, Alessandro Ponti, presidente Harley & Dikkinson Finance,

del primo premio assoluto ovvero l’ambito titolo di “Retailer of the year”

Edoardo Sabbadin, docente di Economia e gestione delle imprese

Da sinistra Noel Attard di BigMat Malta; Francesco Gugliemina di BigMat Guglielmina; Catia, Irene e Renee Quartarella di BigMat Centro Edile Quartarella

42 UP! Dicembre 2016


I Punti Vendita premiati (da in alto a sinistra in senso orario): BigMat Guglielmina, BigMat Malta e BigMat Centro Edile Quartarella; infine in basso a sinistra Alessandro Cerbai di BigMat Focardi e Cerbai Edilizia mentre consegna il premio per la categoria Concept Innovativo.

Didascalia xxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxx

presso l’Università di Parma, Laura Tarroni, direttore di

alla progettazione dello spazio, all’immagine e alla creatività

redazione Casastile e Mario Verduci, segretario generale

espositiva sia interna sia esterna allo store: «Un riconosci-

Federcomated e amministratore delegato Sercomated.

mento che gratifica il nostro lavoro e gli anni spesi a ricercare la soluzione migliore per rendere il nostro magazzino

BigMat Centro Edile Quartarella ha ottenuto il massimo riconoscimento tra i 42 store candidati, per aver attivato

fruibile ai clienti. Un percorso che si è concretizzato due anni fa con l’apertura del nostro nuovo Punto Vendita in cui

azioni significative in tutti gli ambiti individuati nelle otto categorie che

la razionalizzazione degli spazi e la suddivisione delle diverse aree non

compongono il premio: “Best Sercomated Retailer”, “Concept innovativo”,

è lasciata al caso ma è curata in ogni minimo dettaglio» ha dichiarato

“Green Retailer”, “Innovation Strategy”, “Service”, “Store Promotion”,

Francesco Guglielmina, uno dei titolari di BigMat Guglielmina.

“Visual & Layout” e “Web Strategy”. «Per noi questi due premi rap-

Al Punto Vendita BigMat Malta è andato invece l’award “Service” per

presentano una grande soddisfazione: essere stati apprezzati da una

l’attenzione al cliente, l’eccellenza nell’accoglienza, nell’ascolto e nel

giuria di spessore e così poliedrica è motivo di orgoglio, così come ci

servizio post vendita: «Investiamo molto sul servizio al cliente che per

rende orgogliosi il sostegno e la stima dimostrataci dai nostri clienti che

noi è una delle priorità – afferma Noel Attard, store manager di BigMat

ci hanno votato online» ha dichiarato Renee Quartarella, responsabile

Malta – e continueremo a perfezionarci per offrire ai nostri clienti

comunicazione di BigMat Centro Edile Quartarella. Soddisfazione ma

un’esperienza d’acquisto di alto livello. Abbiamo scelto di far parte di

anche stimolo per il futuro: «Ricevere un riconoscimento che premia

BigMat proprio perché crediamo nella qualità dell’offerta e del servizio,

l’innovazione testimonia l’ottimo lavoro svolto finora ma allo stesso

due capisaldi della filosofia del Gruppo, che ha uno spirito global & local

tempo rappresenta una nuova linfa che ci spinge a continuare sulla

in grado di fornirci tutto il know how e il supporto necessari ma anche

strada intrapresa, grazie a BigMat, migliorandoci sempre di più», ha

di lasciarci operare a livello locale in maniera autonoma». Il premio si

aggiunto ancora Renee Quartarella.

aggiunge a un altro importante riconoscimento, quello già ricevuto nel

ll Punto Vendita BigMat Guglielmina di Varallo Sesia (VC) è stato invece

2015 dalla società Customer Service Assured di Malta per l’eccellente

premiato nella categoria “Visual & Layout” per la particolare attenzione

servizio offerto alla clientela.

!

Dicembre 2016

UP! 43



SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO

SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO Nuovo speciale che affronta il tema dell’isolamento acustico e, in particolare, le soluzioni per i rumori da calpestio. Per non essere impreparati quando il rumore si fa sentire. a cura della Redazione

Q

uando parliamo di isolamento della casa generalmente pensia-

seconda della loro destinazione d’uso e a seconda della provenienza del

mo subito all’aspetto termico ma tra le guide del buon costruire

rumore. Grazie al supporto di ANIT Associazione Nazionale per l’Isolamento

assume un posto di rilievo anche Il rumore, che molto influisce

Termico e acustico, l’Ufficio Tecnico BigMat propone un focus sull’isola-

sul benessere psicofisico di chi vive un ambiente sia esso domestico o

mento acustico del pavimento per scoprire come ridurre la trasmissione

lavorativo. Proteggersi dal rumore è fondamentale per raggiungere un

del rumore attraverso la struttura del solaio, dovuta al camminamento,

buon livello di comfort ambientale. Nelle pagine di questo speciale tecnico

alla caduta di oggetti o al loro trascinamento. Per impedire il passaggio di

verranno illustrate le principali norme che regolano l’acustica in edilizia

questi rumori esistono soluzioni e materiali resilienti e fonoisolanti specifici

e stabiliscono le prestazioni minime che gli edifici devono raggiungere, a

dei quali viene qui proposta una rassegna.

Dicembre 2016

UP! 45


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO

RESILIENZA E ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA CALPESTIO Come calcolare e misurare il rumore e come scegliere le migliori soluzioni per risolvere il problema. Norme, modelli di calcolo previsionali e materiali resilienti ad hoc. a cura di Matteo Borghi, ANIT – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico in collaborazione con l’Ufficio Tecnico BigMat

I

l concetto di resilienza può essere applicato in vari ambiti e settori.

alla destinazione d’uso dell’immobile. Il parametro viene valutato, in

Nel campo dell’acustica edilizia vengono considerati “materiali

estrema sintesi, azionando una macchina per il calpestio nell’ambien-

resilienti” quei prodotti che, grazie alle proprie caratteristiche

te disturbante e misurando il livello di rumore percepito nell’ambien-

elastiche, possono essere utilizzati per smorzare la trasmissione

te disturbato (vedi Figura 1). Più basso è il livello di rumore rilevato,

di vibrazioni e rumori. Diverse le soluzioni tecnologiche che pos-

migliori sono le prestazioni di isolamento della partizione orizzontale.

sono essere utilizzate per ridurre i rumori da calpestio così come i

Nella Tabella 1 si definiscono i valori limite indicati nel decreto.

materiali resilienti che contribuiscono a raggiungere uno specifico obiettivo di isolamento. Questo speciale tecnico si concentra in particolare sui materiali adottati per ridurre i rumori da calpestio e analizza:

◗ quali sono i valori limite da rispettare sui rumori da impatto; ◗ quali soluzioni tecnologiche si possono utilizzare; ◗ c ome è possibile scegliere quali materiali adottare e come posarli in opera;

◗ q uali norme tecniche indicano come valutare le prestazioni dei prodotti.

Macchina per il calpestio

LIMITI DA RISPETTARE Il documento che specifica i limiti di legge da rispettare in opera per l’isolamento acustico degli immobili è il Dpcm 5-12-1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”. Le prescrizioni del decreto riguardano:

◗ isolamento dai rumori aerei tra differenti unità immobiliari; ◗ isolamento dai rumori provenienti dall’esterno; ◗ isolamento dai rumori da calpestio; ◗ i solamento dai rumori degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo;

Microfono

◗ tempo di riverberazione di aule scolastiche e palestre. Per i rumori da impatto in particolare, il decreto richiede di verificare che l’indice di livello di rumore da calpestio (L’nw) negli ambienti abitativi sia inferiore o uguale a determinati valori limite, variabili in base 46 UP! Dicembre 2016

Figura 1 – Misurazione del livello di rumore percepito con macchina per il calpestio dell’ambiente disturbante


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO Tabella 1 – Valori limite degli indici di livello per il rumore da calpestio indicati nel Dpcm 5-12-1997

Categorie di ambienti abitativi

L’nw [dB]

Ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili

≤ 58

Residenze, alberghi, pensioni e attività assimilabili

≤ 63

Attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili

≤ 58

Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali o assimilabili

≤ 55 Tabella 2 – Classificazione delle classi acustiche

Come sempre accade, le norme hanno problemi di interpretazione e anche il Dpcm non è esente da ambiguità. Le prescrizioni per l’isolamento dei rumori da impatto devono essere rispettate nei singoli ambienti abitativi, quindi, ad esempio, in una residenza ogni stanza dovrà essere caratterizzata da un livello di rumore da impatto minore o uguale a 63 dB. Il decreto però non specifica chiaramente se il limite è riferito ai solai “a soffitto” o ai solai “a pavimento” degli ambienti abitativi esaminati. Pertanto in caso di edifici a destinazione d’uso mista (ad esempio con

Classe acustica

L’nw [dB]

Prestazioni acustiche attese

I

≤ 53

Molto buone

II

≤ 58

Buone

III

≤ 63

Di base

IV

≤ 68

Modeste

uffici a piano terra e residenze al primo piano) non è del tutto chiaro quali

Tuttavia i limiti della UNI 11367 hanno un significato diverso rispetto

valori si debbano applicare. Si suggerisce quindi di adottare sempre la

alle prescrizioni del Dpcm 5-12-1997. Mentre le indicazioni del decre-

prescrizione più restrittiva anche in previsione di un futuro cambio di

to sono riferite ai singoli ambienti abitativi (ogni stanza deve rispettare

destinazione d’uso. Il decreto inoltre non definisce se la macchina da

un certo valore di L’nw), le classi della norma tecnica sono riferite a una

calpestio debba essere posizionata in un’unità immobiliare differente

“prestazione media” di tutte le stanze dell’unità immobiliare.

rispetto a quella dell’ambiente disturbato. Pertanto è possibile eseguire

In particolare la classificazione acustica prevede di:

rilevazioni anche all’interno della medesima unità immobiliare. La pre-

◗ rilevare in opera il livello di rumore da calpestio percepito in tutti gli

scrizione è più che ragionevole se si considerano scuole, ospedali, al-

ambienti abitativi dell’unità immobiliare;

berghi o uffici. D’altro canto si segnala che realizzare misure di livello di

◗ peggiorare tutti i dati di 1dB (per tenere in considerazione l’incer-

calpestio tra due stanze della medesima unità immobiliare residenziale

tezza di misura);

può risultare, in alcuni casi, particolarmente complicato. Gli ambienti in-

◗ mediare i dati con una specifica relazione matematica e confrontare

fatti possono essere tra loro collegati da vani scale o altri “ponti acustici”

il valore calcolato con la tabella di classificazione.

che potrebbero falsare il risultato del rilievo.

La norma di classificazione a oggi è ancora volontaria, diventa però

Oltre alle prescrizioni del decreto del 1997 vi possono essere altri docu-

obbligatorio rispettare una specifica classe acustica se richiesto dal

menti che indicano specifiche prestazioni da raggiungere. Ad esempio

committente.

è opportuno ricordare che regolamenti edilizi, leggi regionali o capitolati d’appalto possono imporre anche valori maggiormente restrittivi. Un ulteriore documento che tratta il tema del calpestio è la norma tecnica UNI 11367 che spiega, in generale, come determinare la classe acustica di una unità immobiliare esistente (vedi Tabella 2).

Immagine estrapolate da prontuario di acustica Index

Immagine estrapolate da prontuario di acustica Index

Considerati i molti dubbi interpretativi del decreto in questi anni sono state pubblicate varie circolari ministeriali di chiarimento. In particolare la circolare ministeriale di luglio 2014 riporta alcune considerazioni sui limiti del rumore da calpestio. Scarica tutti i documenti da www.anit.it nella sezione Leggi e Norme

Dicembre 2016

UP! 47


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO SOLUZIONI TECNOLOGICHE La riduzione dei rumori da calpestio può essere ottenuta con varie

Massetto e pavimento

soluzioni tecnologiche. La scelta di una specifica soluzione può basarsi su vari fattori: necessariamente si dovranno considerare le caratteriMateriale elastico

stiche del solaio portante e, ovviamente, i risultati che si intendono ottenere in opera. La prestazione finale dipende sensibilmente dai materiali impiegati e dalla loro corretta posa in cantiere. Massetti galleggianti La soluzione maggiormente utilizzata in Italia per ridurre i rumori da calpestio nelle nuove costruzioni sono i massetti galleggianti. Tale tec-

Strato di livellamento

nologia consiste nel desolidarizzare completamente massetto e pavimentazione dalle strutture al contorno con appositi materiali resilienti (vedi Figura 2). Generalmente i materiali posati al di sotto del massetto vengono commercializzati in rotoli o in pannelli e i prodotti per deso-

Solaio e strutture laterali

lidarizzare il massetto dalle pareti verticali sono strisce di materiale resiliente; esiste però anche la possibilità di utilizzare materiali elastici premiscelati da spruzzare in opera.

Figura 2 – Stratigrafia di un massetto galleggiante

SOLUZIONI PER L’ISOLAMENTO ACUSTICO DEI SOLAI

N

ella realizzazione della “vasca galleggiante” Mapei propone MAPESILENT, una specifica linea di prodotti per l’isolamento dai rumori da impatto. Non è solo il materassino resiliente a garantire le performance, ma anche gli accessori sono fondamentali per evitare la formazione di ponti acustici. I teli di Mapesilent Roll sono composti da una membrana elastoplastica a base di bitumi e di polimeri speciali accoppiata a uno strato resiliente di fibra di poliestere e rivestita in superficie da un tessuto non tessuto in polipropilene di colore blu. Ogni rotolo e dotato di una cimosa laterale di 5 cm da utilizzare come aletta di sormonto durante l’accostamento dei teli al fine di evitare possibili infiltrazioni del massetto fresco e conseguenti contatti rigidi con il sottofondo che creerebbero dei ponti acustici. Inoltre, la sua elevata resistenza al calpestio e alle cadute accidentali di utensili evita che

il manto possa danneggiarsi riducendo la sua capacita fonoisolante durante le fasi di posa in opera. Al fine di evitare la formazione di ponti acustici, l’isolamento mediante l’impiego di Mapesilent Roll deve essere completato utilizzando gli altri prodotti della linea: Mapesilent Band R e Mapesilent Tape, come illustrato nell’immagine. Il sistema Mapesilent, grazie al valore di rigidità dinamica apparente pari a 15 MN/mc (di calcolo 47 MN/mc), consente di adeguare acusticamente alcune tipologie edilizie nel rispetto del Dpcm 5/12/97. Per esigenze termoacustiche superiori è possibile aumentare l’efficacia dell’isolamento posando un doppio strato di materiale Mapesilent Roll. Scopri la gamma completa su www.mapei.com

Zoccolino perimetrale Sigillante MAPESIL AC Pavimento posato con adesivo della gamma Mapei conforme alla norma EN 12004 Massetto: MAPECEM PRONTO o TOPCEM PRONTO MAPESILENT BAND R MAPESILENT TAPE MAPESILENT ROLL Tagliamuro: MAPESILENT UNDERWALL Strato di livellamento impianti in CLS alleggerito/solaio portante

48 UP! Dicembre 2016


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO PAROLA D’ORDINE: SEMPLIFICARE LA POSA

L

a spinta all’innovazione è uno dei punti di forza di Edilteco e Gum Gum Spray, è il nuovo prodotto della gamma dBred, flessibile e adattabile a ogni tipo di struttura. Nato da esigenze tecniche specifiche e dalla necessità di ridurre sia i tempi di posa sia gli spessori delle stratigrafie, Gum Gum Spray rende l’isolamento acustico “globale”. Globale perché oltre a essere una soluzione ai rumori da calpestio (6 mm di Gum Gum Spray offrono una rigidità dinamica pari a

20 MN/mc, prestazione migliorativa rispetto a quanto finora ottenibile con prodotti in gomma riciclata), è in grado di isolare anche le pareti e i condotti impiantistici. La nuova tecnologia messa a punto da Edilteco permette, oltre all’applicazione manuale, l’installazione spray tramite un’intonacatrice, ultrarapida e senza possibilità di errori di posa. Gum Gum Spray è composto da granuli ecocompatibili di gomma riciclata SBR che conferiscono elevate caratteristiche in termini di comprimibilità e di creep. Si tratta di una gomma spruzzata direttamente in opera, su qualunque tipo di supporto, anche su superfici non planari e direttamente sugli impianti tecnologici. Al contrario dei materassini tradizionali, permette di formare uno strato senza soluzioni di continuità, scongiurando ponti acustici ed evitando la nastratura dei giunti derivanti dall’accostamento dei pannelli/rotoli tradizionali. Il manto che si viene a creare, inoltre, rende inutile l’utilizzo di un telo impermeabilizzante normalmente posato prima dello strato superiore.

Guarda il video di posa e le informazioni tecniche su www.edilteco.it

ISOLAMENTO ACUSTICO PER SOLAI IN LEGNO

L’

isolamento acustico dei rumori da calpestio nelle strutture in legno è più difficoltoso rispetto a quello dei solai tradizionali dovuto alla leggerezza del materiale stesso. Per ottenere buoni valori di isolamento a pavimento, anche per i solai in X-Lam la tecnica migliore è quella del massetto galleggiante. Per edifici in legno, sia nuovi sia esistenti, Index dispone di una serie di campagne sperimentali e di collaudi in opera su stratigrafie in grado di fornire un ottimo isolamento acustico. Attraverso l’impiego di FONOSTOPDuo, materassino resiliente costituito da una lamina fonoimpedente accoppiata a un tessuto non tessuto fonoresiliente in fibra poliestere ottenuto con un particolare 5. Isolanete acustico in doppio strato FONOSTOPDuo per l’isolamento acustico dei rumori da calpestio

6. Massetto cementizio armato DRYCEM o QUICKCEM, spessore 70 mm

7. Pavimentazione posata con adesivo FLEXBOND e fugata con FUGOCOLOR

4. Strato di riempimento, spessore 90 mm

Scopri le soluzioni per i solai in legno su www.isolantiindex.it 5. Massetto cementizio armato DRYCEM o QUICKCEM, spessore 50 mm

6. Pavimentazione ceramica

4. Isolante acustico in doppio strato FONOSTOPDuo 3. Massetto in CLS alleggerito, spessore 130 mm

3. Cappa collaborante in c.a., spessore 60 mm

2. Solaio X-Lam 144 mm

2. Foglio protettivo in polietilene 1.Tavolato. Assito, spessore 22 mm Travetti in legno, spessore 24 mm interasse 75 mm

procedimento di “agugliatura elastica”, i valori misurati in opera sono stati pari a L’nw= 52 dB per i rumori da calpestio su pavimentazione in ceramica e di R’w= 61 dB per il potere fonoisolante. Relativamente ai solai in legno più tradizionali con struttura a telaio, Index ha collezionato numerosi collaudi in opera arrivando a misurare valori di L’nw= 58 dB e R’w= 55dB con FONOSTOPDuo in doppio strato.

Misura in opera L’nw = 58 dB(limite

max 63 dB)

1. Controsoffitto in cartongesso e intercapedine riempita con pannello in lana di roccia SILENTRock

Misura in opera L’nw = 52 dB

R’w = 61 dB

(limite max 63 dB) (limite min. 50 dB)

Dicembre 2016

UP! 49


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO Massetti a secco La tecnologia consiste nel posare al di sopra del solaio portante uno

al di sopra di questo, lastre con funzione di supporto della pavimen-

strato di materiale in grado di dissipare le vibrazioni, ad esempio pan-

tazione. Le lastre devono essere desolidarizzate dalle pareti verticali

nelli in materiale fibroso ad alta densità o materiale granulare sfuso e,

mediante materiali resilienti (vedi Figura 3).

Materiale desolidarizzante

Materiale desolidarizzante Pavimento

Pavimento

Lastre

Lastre

Materiale fibroso

Materiale granulare

Solaio e strutture laterali

Solaio e strutture laterali

Figura 3 – Stratigrafia di un solaio con massetto a secco e lastre di rivestimento (a sinistra) o lastre di rivestimento con interposizione di pannello isolante (a destra). In entrambi i casi è possibile incollare una pavimentazione.

SOTTOFONDI A SECCO: ALTE PRESTAZIONI PER UN ELEVATO COMFORT ACUSTICO 1. Solaio in laterocemento 2. Foglio separatore in polietilene sp. 0,2 mm 3. KNAUF TROCKENSCHÜTTUNG densità 450 kg/mc, conducibilità termica 0,23 W/mK, 4. Feltro in fibra minerale 10 mm lungo il perimetro 5. Lastra BRIO in gesso fibra sp. 18 mm 6. FALZKLEBER colla poliuretanica per giunti lastre 7. FLACHENDICHT impermeabilizzazione acquosa di caucciù/bitume 8. Adesivo a base cementizia per piastrelle 9. Pavimentazione in ceramica (max 33x33 cm)

9 8

7 6

4

5 3

2 1

50 UP! Dicembre 2016

L

a tecnologia stratifica a secco non è più solo sinonimo di pareti divisorie e controsoffitti ma anche di solai. Grazie al sistema dei sottofondi a secco si possono realizzare strutture leggere che, al contempo, hanno un’elevata resistenza meccanica, un alto isolamento acustico e un ottimo comportamento al fuoco. Questo sistema costruttivo, se opportunamente dimensionato, può essere utilizzato in tutte le tipologie di edifici (abitazioni, uffici, ospedali, ecc.) costituendo una valida alternativa al tradizionale massetto e una soluzione vincente sui solai in legno X-Lam. La soluzione Knauf prevede l’impiego dell’inerte granulare Trockenschuttung PA, a base di perlite ricoperta di anidrite. È estremamente leggero (incide circa 5 kg/mq per ogni cm di spessore) e conferisce elevate prestazioni di isolamento dal rumore di calpestio nel rispetto dei limiti del Dpcm 5/12/97. Si posa direttamente sui solai in legno, mentre si interpone un foglio in PE su quelli tradizionali e deve essere desolidarizzato dalle pareti perimetrali con apposito feltro. Il sistema prevede, sul granulare, la posa dei rivestimenti Pavilastre (lastre in gesso rivestito adatte in ambienti interni non particolarmente umidi), oppure Brio (lastre in gesso fibra con bordo battentato adatte in ambienti interni particolarmente sollecitati meccanicamente e in caso di riscaldamento a pavimento) o ancora in Aquapanel Floor (lastre in cemento fibrorinforzato con bordo battentato adatte in ambienti interni particolarmente umidi). Per un risultato più performante è consigliato uno strato intermedio di fibra di legno o lana minerale sopra il granulare. Scopri le soluzioni per sottofondi a secco su www.knauf.it


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO ISOLAMENTO ACUSTICO PER SOLAI IN LEGNO

N

el caso di solai lignei massivi di tipo X-Lam, Index ha ottenuto ottimi risultati con i sistemi “a secco” con granulato di marmo, controsoffittatura in cartongesso e l’impiego di uno strato fonoresiliente FONOSTOPLegno: questo sistema ha portato il valore iniziale di calpestio da L’nw= 84 dB (del solaio nudo X-Lam dello spessore di 144 mm) al valore finale di L’nw= 42 dB.

Scopri i dettagli sui solai lignei massivi di tipo X-Lam su www.isolantiindex.it

4. Lastre in gesso-fibra, spessore 25,5 mm

5. Isolante acustico in doppio strato FONOSTOPLegno

6. Pavimentazione in legno

3. Pannello di lana di roccia (140kg/mc), spessore 50 mm 2. Listelli 110x78 mm con granulato di marmo 1. Solaio X-Lam 144 mm 2. Controsoffitto in cartongesso e intercapedine riempita con pannello in lana di roccia SILENTRock altro

Misura in opera L’nw = 42 dB (limite max 63 dB)

Materiali resilienti sottopavimento È possibile isolare dai rumori da impatto anche posizionando un mate-

Pavimento Materiale elastico

riale elastico direttamente al di sotto dello strato di rivestimento (vedi Figura 4). Esistono in commercio materiali resilienti specifici da posare sotto-piastrella o sotto-parquet.

Figura 4 – Isolamento acustico con materiale elastico sottopavimento

Strato di livellamento Solaio e strutture laterali

L’ALLEATO DI CHI DEVE RISTRUTTURARE

vada a coprire una finitura di pregio) e di procedere successivamente alla facile rimozione della nuova finitura (come ad esempio in caso di temporary shop o appartamenti dati in affitto). IsolTile funziona anche come “salva piastrella”: il suo utilizzo migliora la distribuzione del carico dalla piastrella al sottofondo, evitando concentrazioni localizzate di sforzi e rendendo i pavimenti più resistenti in caso di urti: la funzione di separatore (o strato di scorrimento) neutralizza la trasmissione di tensioni tra sottofondo e piastrella, evitando la formazione di crepe.

L

a ristrutturazione abitativa e la conseguente necessità di creare un efficace isolamento acustico sottopavimento trovano oggi nel materassino IsolTile di Isolmant il migliore alleato per prestazioni e praticità di utilizzo. Performante isolante anticalpestio realizzato in polipropilene ad alta densità, di 2 mm di spessore, è stato ideato per essere posato a colla e al di sotto della pavimentazione in ceramica o parquet, sia in caso di sostituzione del vecchio pavimento sia nel caso in cui la posa debba avvenire sul pavimento esistente (la cosiddetta posa sovrapposta o posa su posa). La posa di IsolTile può avvenire sia con due strati di colla (tra sottofondo e materassino e tra materassino e finitura), oppure in caso di finitura in ceramica anche con un solo strato di colla tra materassino e finitura. Tale modalità di applicazione permette di preservare il sottofondo esistente (nel caso ad esempio in cui si

Consulta la sezione dedicata su www.isolmant.com

Dicembre 2016

UP! 51


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO POSA IBRIDA PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI

L

a riqualificazione degli impianti sportivi rappresenta un ambito impegnativo con particolari complessità legate sia allo stato di fatto degli stessi sia all’esigenza di limitare al minimo i tempi di inagibilità, oltre che i costi. La nuova pavimentazione deve avere adeguate caratteristiche tecniche, essere opportunamente isolata dal punto di vista acustico e soddisfare ben precisi parametri meccanici, in modo da offrire un’adeguata resistenza alle

sollecitazioni anche con bassi spessori. In questa situazione è possibile intervenire in maniera efficace ed efficiente utilizzando un particolare supporto per la posa, come IsolDrum PU Adesivo di Isolmant, un materassino isolante realizzato in materiale termo conduttivo viscoleastico di elevata densità, rivestito di uno strato adesivo protetto da una pellicola siliconata, specifico per la posa di pavimentazioni in legno e laminati. IsolDrum PU Adesivo è particolarmente indicato per una posa semplice e veloce come quella flottante, ma al tempo stesso stabile e sicura come quello incollata. IsolDrum PU Adesivo viene collocato in totale indipendenza sulla superficie di posa adeguatamente preparata e a seguire, previa rimozione della pellicola idrorepellente di protezione, la nuova pavimentazione viene posata sullo strato adesivo del materassino. L’eccellente tenuta dell’adesivo a base neoprenica, utilizzato per il rivestimento, permette di ottenere pavimentazioni monolitiche dalle elevate caratteristiche meccaniche e di stabilità, ma al tempo stesso in grado di assorbire liberamente i naturali movimenti del legno.

Scopri le soluzioni Isolmant su www.isolmant.com

Rivestimenti a pavimento

Controsoffitti e contropareti nell’ambiente ricevente

La tecnologia consiste nel rivestire il massetto, o la pavimentazione

Nel caso in cui per la riduzione dei rumori da calpestio si possa inter-

esistente, con un rivestimento resiliente caratterizzato da prestazioni

venire solo nell’ambiente disturbato, la tecnologia utilizzata in genere è

anticalpestio (vedi Figura 5). Oltre a tappeti e moquette esistono in

quella dei controsoffitti a secco realizzati con lastre continue e materiale

commercio pavimentazioni resilienti con differenti tipologie di finiture

fonoassorbente in intercapedine (vedi Figura 6). Questo sistema costrut-

superficiali.

tivo però, in alcuni casi, può non essere del tutto efficace in quanto le trasmissioni di rumore sulle partizioni verticali possono ridurre drasticamente la prestazione finale. La problematica generalmente può essere risolta realizzando anche contropareti fonoisolanti sulle pareti laterali.

Macchina per il calpestio

Macchina per il calpestio Solaio

Isolamento fonoassorbente Microfono

Figura 5 – Schema di isolamento con pavimentazioni resilienti

52 UP! Dicembre 2016

Microfono

Figura 6 – Controsoffitti a secco con lastre continue e materiale fonoassorbente in intercapedine


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO CONTROSOFFITI IN LASTRE

Q

uando non è possibile intervenire a pavimento, l’attenuazione dei rumori da impatto può essere ottenuta attraverso un controsoffitto nell’ambiente disturbato. Questo conferisce un ottimo comfort dato dall’abbattimento sia dei rumori aerei sia strutturali e viene realizzato con una struttura metallica ribassata (Knauf D112/113/114) o in aderenza al solaio (Knauf D111) con sospensioni in acciaio regolabili antivibranti. I controsoffitti combinati con diversi materiali isolanti fibrosi, come lana di vetro o lana di roccia, realizzano soluzioni conformi alle vigenti normative. Knauf ha studiato e realizzato supporti ad hoc per controsoffitto che non trasmettono le vibrazioni tra soletta e controsoffitto: i ganci Knauf Silent. Per incrementare ulteriormente le prestazioni possono essere impiegate le innovative lastre Knauf Silentboard, in gesso rivestito che, grazie al nucleo in gesso modificato, offrono le migliori proprietà fonoisolanti rispetto alle altre lastre agendo sullo spostamento della frequenza di coincidenza fgr sulla frequenza di risonanza verso un valore più basso grazie all’aumento della massa superficiale. Visita www.knauf.it per maggiori informazioni su Knauf Silent

Il nodo solaio-parete

lo strato elastico del pavimento galleggiante) e la parete in blocchi

Secondo una indagine del CRESME (Centro Ricerche Economiche

comporta un significativo irrigidimento della giunzione a terra della

Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio) quasi l’80% delle pareti

parete, inficiandone in parte il comportamento acustico (vedi Figura 7).

divisorie tra diverse unità abitative è realizzata in laterizio e oltre il

La soluzione ideale sarebbe interrompere la continuità del solaio, ma

10% con calcestruzzo alleggerito. Uno dei probabili punti di debolezza

ciò comporta non semplici tecniche realizzative. Tuttavia è agevole

dal punto di vista acustico è il nodo con il solaio del pavimento, dove

desolidarizzare la parete dal solaio tramite le fasce tagliamuro poste

la continuità tra il massetto di integrazione impiantistica (posto sotto

alla base del divisorio (vedi Figura 8).

Figura 7 – Tipologia di nodo solaio-parete ricorrente nelle costruzioni residenziali

Figura 8 – Interposizione di elementi di desolidarizzazione alla base della parete

Dicembre 2016

UP! 53


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO FASCIA TAGLIAMURO BIGMAT

L’

uso di Fascia Tagliamuro BigMat by Isolmant si rende necessario per desolidarizzare tutte le partizioni verticali dell’edificio (compresa la sola partizione interna della parete perimetrale) al fine di evitare il fenomeno di connessione rigida fra i diversi piani del fabbricato. Grazie alla sua densità calibrata, Fascia Tagliamuro BigMat garantisce da un lato la necessaria resistenza meccanica (onde evitare cavillature nei tramezzi), e dall’altro l’effetto molla anti-vibrante richiesto per escludere il ponte acustico.

1. Intonaco 2. Muratura in blocchi semipieni da 12 cm 3. Fascia Tagliamuro BigMat 4. Rinzaffo 5. Isolante termoacustico 6. Fascia Tagliamuro BigMat 7. Muratura in blocchi semipieni da 8 cm 8. Intonaco

PRESTAZIONI DEI MATERIALI RESILIENTI

derazione gli edifici in legno, pertanto, al momento, per stimare quali potranno essere le prestazioni fonoisolanti di tali strutture è

Scelta di un sistema costruttivo e modelli di calcolo

possibile basarsi in gran parte sui risultati di misurazioni in opera

Tra i vari aspetti da considerare per la scelta di una specifica so-

eseguite.

luzione tecnologica, in un determinato intervento edilizio, vi sono certamente l’obiettivo che si intende raggiungere (alcune soluzioni

Come determinare le prestazioni dei materiali resilienti

raggiungono prestazioni migliori di altre) e il contesto in cui si opera

I modelli matematici sopra citati richiedono come dati di ingresso

(in alcuni casi certe soluzioni non possono essere adottate).

le prestazioni, preferibilmente misurate in laboratorio, di materiali e

Per valutare l’idoneità all’impiego i professionisti possono fare riferi-

sistemi costruttivi.

mento a modelli di calcolo previsionale riportati nelle norme tecniche

In particolare i materiali resilienti utilizzati nei massetti galleggianti

di riferimento che specificano le formule matematiche da utilizzare

possono essere caratterizzati sotto vari aspetti. Il livello di rumore

e le fonti da cui trarre i dati di partenza.

di calpestio (L’nw) può essere calcolato con la seguente relazione

A livello internazionale tali norme sono la serie UNI EN 12354.

matematica semplificata (vedi Figura 9 per il significato fisico dei

In particolare la UNI EN 12354-2 descrive i modelli matematici per

vari termini): L’nw = Lnw,eq-DLw+K

determinare i livelli di rumore da calpestio in uno specifico progetto architettonico.

dove:

Va sottolineato che tali norme sono in fase di revisione e si stima

Lnw,eq Ü è il livello di rumore da calpestio equivalente riferito al solaio

che, nella primavera del 2017, verranno pubblicati i nuovi docu-

privo di massetto galleggiante [dB];

menti.

DLw Ü è la riduzione del rumore di calpestio dovuto alla presenza del

Un altro documento tecnico che definisce i modelli di calcolo previ-

massetto galleggiante [dB];

sionale è il rapporto tecnico italiano UNI TR 11175, il quale riprende

K Ü è la correzione da apportare per la presenza di trasmissioni

le relazioni matematiche delle UNI EN 12354 riadattandole al conte-

laterali di rumore [dB].

sto costruttivo nazionale.

Per migliorare le prestazioni bisogna incrementare il termine

A oggi sia le UNI EN 12354 sia il rapporto UNI TR 11175 propon-

DLw che dipende dalla tipologia e dalle caratteristiche del ma-

gono modelli validi per edifici realizzati in muratura o con sistemi

teriale resiliente utilizzato. Il suo valore può essere ricavato dai

costruttivi a secco. Non vengono invece di fatto presi in consi-

certificati di laboratorio conformi alle norme serie UNI EN ISO 10140.

54 UP! Dicembre 2016


SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO ΔLw

secondo la norma UNI EN 29052-1. Si misura la rigidità dinamica apparente (s’t ) del materiale mediante un metodo “di risonanza” (per determinare la frequenza di risonanza verticale) e correggendo il valore ottenuto per ricavare la rigidità dinamica reale. A causa della componente elastica dovuta alla presenza di aria, il valore della rigidità apparente viene corretto sommando il valore di rigidità dinamica dell’aria. La norma infatti indica che la rigidi-

Lnw,eq

tà dinamica (s’) dipende anche dalla resistività al flusso d’aria (r) in direzione laterale del campione (misurata secondo la UNI EN 29053) e, se il materiale ha specifici valori di resistività al flusso

K

(compresi tra 10 e 100 kPa∙s/mq), allora a s’t deve essere aggiunta

Figura 9 – Descrizione grafica dei termini della formula matematica del livello normalizzato di rumore da calpestio

la rigidità dinamica del gas in esso contenuto (s’a ). Si osserva però che, per alcuni prodotti multistrato, la UNI EN 29052-1 non chiarisce come determinare la rigidità dinamica del

La misura in laboratorio di ΔLw consiste nel determinare la riduzione

gas. Inoltre non specifica se la resistenza al flusso in direzione

di rumore da calpestio di un massetto galleggiante di determinate

laterale debba essere misurata sui singoli strati o sull’intero pro-

caratteristiche su un solaio in cemento armato di spessore 12 cm (o

dotto.

14 cm) e dimensione di almeno 10 mq. Il risultato della prova dipen-

Queste indeterminazioni hanno comportato, negli scorsi anni, ap-

de, oltre che dal materiale resiliente, anche dal peso del massetto

procci differenti da parte dei laboratori di prova e, di conseguenza,

sovrastante. Pertanto la prestazione riportata nel certificato potrà es-

sono stati pubblicati certificati realizzati con tecniche di misurazio-

sere utilizzata nei calcoli solo se, in cantiere, si prevede di realizzare

ne diverse, anche se riferiti alla medesima tipologia di prodotto.

un massetto identico a quello testato.

Altri indicatori che qualificano le prestazioni dei materiali resilienti

In mancanza di dati di laboratorio le norme UNI EN 12354 ammetto-

sono la comprimibilità e lo scorrimento viscoso.

no l’uso della seguente espressione “semplificata”:

La comprimibilità (c) viene determinata in laboratorio secondo la norma UNI EN 12431. La misura consiste nel rilevare più volte lo

DLw = 30log

500 160 s’

spessore del materiale sottoposto a differenti carichi e, dalla diffe+3

m’

renza di due valori di spessore, si ricava il parametro in questione. Le norme di prodotto dei singoli materiali indicano come dichiarare la prestazione di comprimibilità del prodotto testato (vedi Tabella 3).

dove: s’ Ü è la rigidità dinamica del materiale resiliente [MN/mc];

Tabella 3 – Livelli di comprimibilità

m’ Ü è la massa superficiale di massetto e pavimentazione sovrastante il materiale resiliente [kg/mq]. Analizzando la formula si osserva che ΔLw “migliora” all’aumen-

Livello

Carico imposto sul rivestimento [kPa]

Riduzione di spessore [mm]

Tolleranza

CP5

≤2

≤5

+2

CP4

≤3

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+2

CP3

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≤3

+2

CP2

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≤2

+1

tare del valore di m’ o al diminuire di s’ (vedi Figura 10). La rigidità dinamica (s’) di un materiale resiliente si determina m’ s’

È evidente che se un prodotto si schiaccia sotto il peso del massetto e dei sovraccarichi previsti non è più in grado di svolgere le sue funzioni isolanti. In generale, affinchè un materiale rientri in uno specifico “livello di comprimibilità” nessun risultato di prova deve essere maggiore a determinati valori. Figura 10 – Associazione degli indicatori di prestazione che influenzano il termine “ΔLw” ai componente della stratigrafia

Allo stato attuale la misura della comprimibilità viene eseguita principalmente per determinare quali carichi può sopportare il ma-

Dicembre 2016

UP! 55


Nuova generazione di porte universali e reversibili a filo parete. LibertĂ di scegliere se installare la porta a tirare o spingere, destra o sinistra. La qualitĂ e le prestazioni di sempre in kit, con risparmio di costo e spazio di magazzino. DEPOSITO DI DISEGNI E MODELLI COMUNTATARI

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SPECIALE ISOLAMENTO ACUSTICO DAI RUMORI DA IMPATTO teriale anticalpestio, per evitare rotture o fessurazioni di massetti e

questi anni ricercatori e produttori di materiali stanno lavorando

pavimentazioni. Non vi sono norme ufficiali (UNI, EN, ISO) che spe-

intensamente per avanzare alcune proposte.

cifichino come correlare comprimibilità e “prestazioni acustiche a lungo termine” dei prodotti. La misura dello scorrimento viscoso (creep) a compressione,

INDICAZIONI DI POSA IN OPERA

descritto nella UNI EN 1606, consente invece di stimare la de-

La prestazione in opera di uno specifico sistema costruttivo per

formazione a lungo termine di un materiale sotto carico. La mi-

l’isolamento ai rumori da calpestio dipende in modo molto signi-

sura consiste nel rilevare l’aumento della deformazione di un

ficativo dalla sua corretta posa. Piccoli errori possono vanificare il

provino sottoposto a una sollecitazione di compressione costante.

risultato finale, e in tal senso occorre sempre seguire le indicazioni

I dati acquisiti permettono di determinare il valore della deforma-

di posa specificate dal produttore del materiale ed eventuali ulte-

zione del materiale sul lungo periodo, fino a 30 volte il tempo di

riori indicazioni riportate nelle norme tecniche di riferimento o nel-

durata della prova.

la relazione di calcolo previsionale sui requisiti acustici, realizzata

Anche per questa caratteristica, allo stato attuale, non vi sono

prima dell’inizio dei lavori. Per i massetti galleggianti si evidenzia

documenti ufficiali che specifichino come correlare scorrimento

che nel 2013 è stata pubblicata la norma tecnica UNI 11516 dal

viscoso e “prestazioni acustiche a lungo termine” dei prodotti. Solo

titolo “Indicazioni di posa in opera dei sistemi di pavimentazione

nella norma UNI TR 11175 è indicato genericamente che: “Nel

galleggiante per l’isolamento acustico”. Il documento, elabora-

caso di pavimenti galleggianti aventi strato resiliente posto al di

to grazie alla partecipazione di aziende del settore, laboratori di

sotto del massetto, la deflessione statica del materiale resiliente

prova e professionisti coordinati da ANIT, definisce le indicazioni

può presentare dei limiti oltre i quali quest’ultimo non garantisce

di posa per materiali resilienti in rotoli o pannelli. Per raggiun-

una sua efficienza come antivibrante”.

gere una determinata prestazione a fine lavori, non basta sem-

Rigidità dinamica, comprimibilità e scorrimento viscoso contribu-

plicemente prevedere nella stratigrafia del solaio la presenza di

iscono a caratterizzare complessivamente un materiale resiliente

un generico “materiale resiliente”, ma occorre invece scegliere

ma, a oggi, solo il primo parametro rientra nelle relazioni di cal-

i sistemi costruttivi più adeguati al contesto costruttivo in cui si

colo previsionale delle UNI EN 12354 e UNI TR 11175. Anche se

opera, utilizzare materiali caratterizzati da specifiche prestazioni e,

attualmente non vi sono norme tecniche ufficiali che definiscono

in particolare, verificare con attenzione la corretta posa in opera

possibili correlazioni matematiche tra le varie caratteristiche, in

di tutti i prodotti.

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NIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acu-

Sul tema dell’isolamento ai rumori ANIT ha sviluppato guide di

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e lo sviluppo dell’isolamento termico e acustico per salvaguardare

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l’ambiente e il benessere delle persone.

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Dicembre 2016

UP! 57


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DICEMBRE

2016


L’ESPERIENZA DI DUE GIOVANI ARCHITETTI NAPOLETANI ESPATRIATI IN SPAGNA PER REALIZZARE IL LORO SOGNO DI RESILIENT DESIGN.

P

rendere armi e bagagli e vivere all’estero per migliorare le proprie condizioni lavorative. Fondare una startup che possa dare una

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nuova vita ai troppi oggetti e materiali gettati nella spazzatura, contribuendo a ridurre i residui urbani. Prendere la propria creatività e voglia di fare e met-

terle al servizio dell’ambiente. Per Alessandro Pucci e Michele Iervolino questo significa essere resilienti, a partire dalla loro storia personale: due giovani


DESIGN

architetti napoletani che di fronte alla disoccupazione preferiscono mettersi in gioco e fondare Resilient Design, progetto e startup, che nasce dall’esperienza maturata proprio nella loro città natale. «Dieci anni fa – raccontano – eravamo studenti di architettura e la città si trovava ad affrontare l’ennesima crisi dei rifiuti. A suo tempo i cittadini come noi pensavano che fosse dovuto solo alla cattiva gestione e alla mancanza di senso civico dei napoletani. Tutti ignoravamo cosa fosse un impianto di trattamento dei rifiuti urbani, “la terra dei fuochi” e le ecomafie. In strada c’erano cumuli di spazzatura ovunque, le discariche, autorizzate e non, erano stracolme. Sentivamo la necessità di dare il nostro contributo, ma cosa potevamo fare nella veste di futuri architetti? Decidemmo di “sporcarci le mani” rovistando personalmente tra i rifiuti e selezionando quelli che avrebbero potuto candidarsi a una seconda chance di vita, trasformandoli in qualcosa di diverso per forma e uso. Fu quello il momento in cui decidemmo di dedicarci al design resiliente». Di cosa vi occupate esattamente? Resilient Design lavora sull’upcycling, una teoria che s’inspira al “cradle to cradle” (dalla culla alla culla), teorizzata dal chimico tedesco Michael Braungart e dall’architetto americano William McDonough, secondo la quale il modello produttivo delle cose che ci circondano

dovrebbe imitare la natura. In natura non esiste spazzatura, bensì vige l’equazione “residuo = alimento”. Il concetto di spazzatura ha preso il sopravvento dalla prima rivoluzione industriale. I produttori si dedicano al processo che va dall’estrazione della materia prima fino alla vendita del prodotto, avallando ciò che tutti conosciamo come “obsolescenza programmata”. Ciò che succede dopo la “morte del prodotto” è una patata bollente che passa nelle mani della collettività con evidenti danni ambientali, economici e sociali. Ci piace descriverci come una startup nella quale si sviluppano progetti di disegno partendo da residui urbani o industriali. Il nostro obiettivo è convincere i grandi brand che i loro scarti possono avere un enorme valore se trattati seguendo il nostro manifesto, convertendo così il tradizionale sistema lineare (estrazione - produzione - distribuzione - consumo), in circolare. Di cosa parla il vostro manifesto? Il processo di Resilient Design inizia con l’individuazione del residuo definito “seriale”, poi si passa alla progettazione del prodotto e alla creazione del prototipo, ricercando artigiani e aziende locali capaci di realizzare produzioni semi-industriali. Costruito il prototipo si formula una proposta per la multinazionale che ha prodotto il residuo. Ciò permette di ridurre sia il volume di materia prima estratta dall’ambiente sia la

quantità di rifiuti portati in discarica o inceneriti. All’estero e in particolare in Spagna, dove avete fondato la vostra azienda, in che modo il concetto di resilienza sta influenzando il mondo delle costruzioni e dell’architettura? I Paesi nordici sono i più resilienti. Parlando di dati, gli Stati più virtuosi

Alessandro Pucci, Architetto e co-fondatore di Resilient Design. Laureato in Architettura presso l’Università di Napoli Federico II, Master in Urbanistica sostenibile e Architettura medio ambientale, Univesidad La Salle, Ramon Llul di Barcellona, nel 2007 studente Erasmus presso la Escuela superior de Arquitectura de Granada, ha collaborato con vari studi di Architettura tra Granada, Valencia e Napoli. Nel 2014 Abosolut Vodka lo sceglie come disegnatore dell’anno. Michele Iervolino, Architetto e co-fondatore di Resilient Design. Laureato in Architettura presso l’Università di Napoli Federico II, Master in Accessibilità Universale e Design for all nella Universidad UJA de Jaen, studente erasmus presso la E.T.S.A. Universidad di Granada, ha collaborato con vari studi tra Napoli e Sidney dove ottenne il diploma di Management alla CCI. Ha collaborato con l’architetto Antonio Jiménez Torrecillas. 61


d’Europa portano in discarica il 3% dei residui urbani, mentre si è calcolato che in Spagna ancora il 70% dei residui urbani va a finire in discarica. Nonostante questo, nella penisola iberica abbiamo assistito a esperimenti urbani molto interessanti e molto resilienti. Uno su tutti è stato il progetto “bio-built”, organizzato da BAM (Bio Architettura Mediterranea), con il quale è stato realizzato uno spazio culturale - coworking, nel centro di Barcellona in zona Raval, con budget di 9.000 euro raccolti attraverso un crowdfunding. L’opera è stata realizzata con l’aiuto di studenti e giovani architetti (il 90%), che hanno investito tempo ed energie in un esperimento urbano che potremmo definire quasi utopico, realizzato esclusivamente con materiali naturali o riciclati come i pannelli portanti in paglia. La paglia è uno scarto, lo stelo della pianta di cereali dopo la trebbiatura e, in quanto tale, nel bilancio di produzione di biossido di carbonio ha un valore negativo visto che durante la sua “vita” assorbe più CO2 di quanta se ne produce per la trasformazione in materiale edilizio. Altri prodotti interessanti sono i pannelli in terra cruda prefabbricati e posati a secco, valida alternativa agli intonaci tradizionali (a base cementizia o di calce), oppure i muri portanti in terra battuta o in legno e Hempcrete, prodotto realizzato dalle fibre della cannabis sativa miscelate con acqua e calce per creare mattoni da costruzione. Inoltre, per l’iso62

Il progetto “bio-built” di BAM (Bio Architettura Mediterranea) per lo spazio culturale e di coworking nel centro di Barcellona

LA LAMPADA ABSOLUT LIGHT «Absolut Light nasce per un regalo a mia sorella, Claudia – racconta Alessandro Pucci –. Le disegnai una lampada per il suo comodino con una bottiglia (special edition) di Absolut Vodka». Il risultato fu così interessante che Alessandro Pucci decise di produrne una serie e tentare di commercializzarle in negozi di design. «Un giorno mi invitarono a esporre in un evento organizzato a Napoli da Absolut Vodka. Le foto dell’evento finirono sotto gli occhi della Pernod Ricard Italy e, colpiti dall’oggetto, mi chiamarono per propormi di fare una produzione da omaggiare ai migliori clienti che avevano in Italia. Per la realizzazione di questa commessa facemmo un lavoro di squadra straordinario, con gli artigiani napoletani, dei fuoriclasse. Durante il cammino ho trovato persone abbastanza sensibili da capire che per me non era solo una lampada ma un modo di vedere il mondo». Absolut Vodka, colpita dalla creatività di Alessandro, ha deciso anche di finanziare un video per raccontare la “storia” dell’”Absolut Light”, da qui è nata poi l’idea della startup Resilient Design, che Alessandro ha deciso di condividere con il compagno di università Michele Iervolino.


Come vedete la situazione in Italia? L’Italia è più sensibile a temi relativi ai residui perché ha una densità di popolazione che supera del 200% quella spagnola e le possibilità che costruiscano un inceneritore o una discarica vicino alle loro case sono maggiori. Esistono giovani imprese nate in questo momento di crisi che lavorano sull’economia circolare, una su tutte è Orange Fiber, startup che sviluppa filati e tessuti innovativi dagli agrumi. L’obiettivo è creare un tessuto sostenibile che risponda all’esigenza d’innovazione dei brand di moda riutilizzando sottoprodotti dell’industria di trasformazione agrumicola italiana. Napoli è stata la vostra Silicon Valley. Perché avete deciso di andare via non solo dalla vostra città ma persino dall’Italia? Napoli e l’Italia sono sempre nel nostro cuore ma la verità è che abbiamo trovato maggiori opportunità all’estero, questo non significa che non ci piacerebbe rientrare e speriamo che a livello lavorativo in futuro ce ne sia l’opportunità. Come l’Italia, anche la Spagna è stata investita dalla crisi, travolgendo anche il settore delle costruzioni, questo ci ha resi più consapevoli degli sforzi da dover affrontare per proseguire la nostra attività. Della Spagna ci piace lo stile e la qualità della vita oltre al fatto che esistono buoni incentivi per le startup. L’esperienza maturata a Granada ci ha aiutato a capire che potevamo convertire Resilient Design in un format, internazionalizzando il nostro lavoro, dopotutto quale Paese o quale città, oggi giorno, non produce residui? Quali sono a vostro avviso i materiali più adatti per realizzare progetti di design resiliente? I materiali da realizzare devono essere riciclati, riciclabili o compostabili, favorendo quelli reperibili in loco. Per uno dei nostri ultimi progetti, ad esempio, abbiamo utilizzato materiali come vetro, cartone e

DESIGN

lamento di copertura si usano pannelli in vetro cellulare. Anche un Punto Vendita di BigMat Iberia ha partecipato al progetto di “bio-building” donando del materiale per l’isolamento della copertura, costituito da una lana ricavata da tessuti difettosi, scarti di produzione riutilizzati.

Manifesto Resilient Design 1. U no dei componenti deve essere un residuo urbano o industriale 2. Materiali riciclati, riciclabili o compostabili 3. A rtigiani e industrie locali (km zero) 4. V ideo illustrativi di montaggio 5. S componibile nelle sue parti 6. Packaging responsabile, funzionale e riciclabile 7. No stock, si produce ciò che si può vendere

plastica idrosolubile e legno evitando collanti e favorendo incastri andati in disuso che permettevano ai mobili di un tempo di durare per generazioni. Quali le applicazioni e i progetti più curiosi che avete finora visto nel campo del resilient design? Difficile rispondere, perché da quando abbiamo iniziato a lavorare nell’economia circolare, abbiamo visto tantissimi esperimenti interessanti. Ci attirano molto i progetti che portano avanti (saltuariamente) le multinazionali come ad esempio Adidas, che l’anno scorso ha lanciato una scarpa fabbricata riutilizzando vecchie reti da pesca in nylon. Progetti come questi potrebbero cambiare il mondo in meglio e con effetti rapidissimi. Troviamo interessante l’idea dell’azienda svizzera, Freitag, che utilizza come materia prima i teloni usati dei camion per realizzare articoli di moda come borse, così come il progetto “Edible Cutlery”, un’idea innovativa che riduce notevolmente il consumo uso e getta di plastica realizzando posate commestibili.

Quali sono i vostri progetti in cantiere? Abbiamo vari progetti resilient in procinto di commercializzare, che nascono dalla collaborazione con alcuni brand che operano in Spagna come Mahou-San Miguel, Cerveza Alhambra, Seagram’s Gin e Ron Ritual. Inoltre, stiamo applicando questo stesso concetto all’architettura utilizzando materiali come la paglia per la realizzazione di un cappotto termico di un edificio pubblico esistente nella provincia di Jaén in Andalusia. Stiamo poi lavorando a pannelli prefabbricati ricavati da residui difficili da scomporre e che stanno generando problemi ambientali considerevoli per la loro complessità compositiva, come per esempio i materassi. In futuro ci piacerebbe ampliare gli orizzonti di Resilient Design, renderlo multidisciplinare, magari ampliando la squadra con fisici e chimici specializzati in materiali innovativi e/o nanotecnologie. !

Guarda il video della lampada Absolut Light su Vimeo e sul sito www.resilientdesign.eu 63


DALLA CERAMICA AL LEGNO TUTTE LE NOVITÀ DEL 2017 LE NUOVE PROPOSTE DEI MARCHI PARTNER HABIMAT PER LA NUOVA STAGIONE, PRESENTATE AL CERSAIE E SELEZIONATE PER VOI DALLA REDAZIONE DI STYLEUP!

C

eramiche, grès porcellanato, marmo, legno naturale e non solo: tantissimi i materiali e i prodotti a cui ispirarsi per personalizzare gli ambienti e avere una casa sempre di tendenza

e dallo stile impeccabile. Pavimenti e rivestimenti, arredobagno, rubinetterie, materiali per la posa dei prodotti ceramici: ecco i must have da aggiungere nella lista desideri del nuovo anno.

LE NUOVE TENDENZE DI ATLAS CONCORDE

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ilievi, graniglia, marmo e tessuti: sono questi gli elementi che caratterizzano le nuove collezioni. Effetto scultoreo e scenografici rivestimenti tridimensionali per Marvel Gems, una linea di superfici in grès porcellanato che si ispirano al tipico terrazzo alla veneziana, riproducendo un fondo di graniglia grigio disseminato di inerti chiari e luminosi, il tutto impreziosito dalla lucidità della finitura lappata. Dalle pietre alle fibre: Room è la collezione per spazi moderni e raffinati in cui cromie, grafiche e trame decorative si mixano per dare vita ad abbinamenti ispirati a ricercati tessuti d’arredo.

www.atlasconcorde.com

Room

Marvel Gems 64


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a tradizione del cotto, la forza dinamica della pietra e del metallo contraddistinguono le collezioni presentate dai tre marchi di Cooperativa Ceramica d’Imola: ImolaCeramica, LaFaenza e Leonardo Ceramica. X-Rock è la collezione innovativa di grès porcellanato, firmata ImolaCeramica, che rimanda alla forza dinamica della roccia e della pietra e in cui la superficie che appare spigolosa è in realtà morbida, sembra realizzata in tinta unita ma in realtà i colori moderni delle lastre sono intervallati da pigmenti di quarzi e minerali,

tipici della pietra naturale. LaFaenza con Cottofaenza reinterpreta attraverso il grès porcellanato un classico della tradizione, il cotto, ispirandosi alle terrecotte di varie provenienze. Uno stile moderno e contemporaneo tra le sfumature del marrone scuro di impronta toscana passando per le tonalità tipiche del Messico e della Spagna, fino alla variante nera che richiama i colori prodotti dalle vecchie fabbriche di manufatti nel salernitano. Una piastrella apparentemente di “metallo” ma realizzata in grès porcellanato: è questo il segreto di

X-Rock

District, la linea di Leonardo Ceramica dalla struttura lievemente martellata e dai riflessi più lucidi sulla superficie. Quattro le colorazioni tra cui scegliere, ispirate ai metalli: il nero dell’acciaio lavorato a fiamma e poi scurito, il marrone scuro del corten, il grigio chiaro di una sottile lastra di alluminio e il bianco di una lamiera smaltata.

www.imolaceramica.com

District

Cottofaenza 65

INTERNI

TRE DIVERSI STILI PER COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA


LEGNO E PIETRA, I MUST DI DEL CONCA

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i chiamano Artelegno e Climb le nuove collezioni di grès porcellanato firmate Del Conca che traggono ispirazione rispettivamente dal legno e dalla pietra. La linea Artelegno si contraddistingue per la sua proposta ricercata di nuance che riproducono la naturalità del legno con sfumature cromatiche tipiche di un acquerello e percepibili al tatto grazie alla lavorazione con tecnologia digitale. Atmosfere metropolitane per Climb, collezione rettificata in effetto pietra, pensata per ambienti esterni e per la posa a secco su ghiaia, sabbia, erba e in sopraelevato. Mosaici, decori e pezzi speciali completano la linea per dare un tocco di personalità e originalità agli spazi outdoor.

Artelegno

www.delconca.com Climb

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LE INFINITE COMBINAZIONI DELLE TRAME DI LEA CERAMICA

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INTERNI

re diversi effetti materici per infinite combinazioni di posa: sono le Trame di Lea Ceramiche. Un mix di materiali e colori per superfici diverse, frutto di un intenso studio che ha riguardato le differenti fasi di lavorazione del prodotto. Così Canvas si contraddistingue per la sua trama di lino dalla grafica delicata a rilievo che ne risalta la tridimensionalità, mentre Matter è più ruvida e opaca e richiama il cemento granuloso e grezzo. www.ceramichelea.it

Canvas

Matter

I PARQUET DECORATI A MANO DI XILO1934 Portofino

Rigatoni

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a poesia del legno decorato a mano: è questa la cifra stilistica delle nuove collezioni di parquet di Xilo1934. Parquet d’autore realizzati da diversi designer che hanno trasferito sui pavimenti in legno la loro personale interpretazione di questo materiale. Rigatoni è il nome della linea firmata da Maria Christina Hamel, caratterizzata da giochi di colore e righe sfalsate che creano decorazioni eleganti e avvolgenti, ideali per poter rivestire qualsiasi superficie, senza limiti alla fantasia, dal pavimento al soffitto. Completa la linea di parquet decorati Portofino, collezione in rovere dal tocco raffinato con colori dai toni equilibrati e sapientemente dosati. Un parquet che rievoca la tradizione e ben si inserisce nei più svariati ambienti: dai contesti urbani alle case vintage.

www.xilo1934.it 67


CARIMALI, RELAX TRA TECNOLOGIA E DESIGN

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MySlim

oluzioni per uno spazio doccia funzionalema dal design accattivante: si chiamano MyDream e MySlim le collezioni di Carimali, neonato brand di Calflex. MyDream è la soluzione pensata per ricreare una vera e propria spa grazie al soffione multifunzione in cromo spazzolato che riproduce diversi getti d’acqua come l’effetto della pioggia o quello di una cascata a cui si può abbinare l’aromaterapia e un sistema audio.

MyDream

L’INCANTHO DI CERAMICA GLOBO

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na soluzione per l’arredobagno modulare e completa, per soddisfare ogni esigenza di spazio e di stile: ecco la collezione Incantho di Ceramica Globo, una linea di lavabi in ceramica abbinata a mensole, pensili e contenitori che coniuga funzionalità ed estetica. Pensati per svolgere anche una funzione d’appoggio, i lavabi Incantho si caratterizzano per i volumi delle vasche e dei piani e per la loro estetica sofisticata, con il tappo della piletta di scarico in ceramica e nello stesso colore del lavabo.

www.ceramicaglobo.com 68

MySlim guarda invece alla sostenibilità ambientale tra tecnologia e design innovativo: il soffione ultrapiatto dal diametro di 50 cm, realizzato nella tonalità nero opaco, ha incorporato all’interno una tecnologia che garantisce un getto intenso e pieno con soli 9 litri al minuto. www.calflex.it


UN CALDOBENESSERE CON OLTREMATERIA

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INTERNI

aldobenessere è il sistema innovativo, firmato Oltremateria, composto da prodotti e superfici radianti ad alto contenuto tecnologico. Grazie a polimeri nanotecnologici autoregolanti, il sistema riscalda gli ambienti in modo naturale, utilizzando gli stessi principi dei raggi solari. Abbinato alle superfici continue Oltremateria, il sistema Caldobenesere consente di realizzare pavimenti e rivestimenti che scaldano come il sole, innovativi nella tecnologia ma anche nel design.

www.oltremateria.it

LE SOLUZIONI PER LA POSA DI MAPEI

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ue le novità di Mapei: Set the Mood e Ultratop loft. Set the Mood è la gamma di fughe colorate da abbinare ai colori delle piastrelle. Ben 50 le tonalità in cui sono declinate sia le fughe sia i sigillanti, un’ampia palette di colori tra cui scegliere, per rispondere a qualsiasi esigenza progettuale. Ultratop Loft è invece una nuova pasta cementizia

per superfici continue e resistenti, dalle elevate caratteristiche prestazionali, per realizzare rivestimenti e pavimenti dal forte effetto materico, per ambienti minimali e moderni. !

Set the Mood

www.mapei.com

Ultratop Loft

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ARTIGIANALITÀ ED ECOSOSTENIBILITÀ OIKOS, IL COLORE CHE SEGUE LA FILOSOFIA DEL BENESSERE SCEGLIE GLI SHOWROOM HABIMAT.

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icerca di soluzioni estetiche e tecniche all’avanguardia, attenzione alla salute dell’ambiente e delle persone, applicazioni decorative su misura per le singole esigenze. Queste le linee guida di Oikos, marchio partner HABIMAT da ottobre 2015, nato a Gatteo a Mare (FC) in un periodo in cui a parlare di “impresa etica” erano in pochi, e che oggi conta più di 170 dipendenti in 50 Paesi rappresentando un riferimento per i materiali e i colori di qualità. Qualità e filosofia del benessere, che deriva dalla ricerca di combinazioni cromomateriche che esaltano la percezione e quindi il comfort negli ambienti, grazie anche alla formulazione priva di formaldeide e certificata A+ per le emissioni nocive. Con soluzioni anche tailor made per rispondere alle diverse necessità, Oikos diventa un po’

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il sarto che realizza vestiti su misura, come racconta il presidente Claudio Balestri: «Abbiamo messo in relazione lo spirito artigiano alla base della nostra storia con le nuove esigenze della modernità, per interpretare bisogni e anticipare il futuro, prestando attenzione anche alle nuove tecnologie di comunicazione per diffondere e condividere i nostri valori».

l’impatto ambientale. Un esempio pratico di come applichiamo quest’attenzione al riciclo è la produzione del Travertino, per il quale riutilizziamo gli scarti della lavorazione industriale della pietra, ma anche la materia prima recuperata dai filtri di aerazione. Facendo attenzione a garantire classificazioni A+ per quanto riguarda le emissioni di sostanze volatili nell’ambiente.

Quanto sono importanti per voi temi come la sostenibilità ambientale e come li mettete in pratica? Sin dalla nostra fondazione, nel 1984, ci siamo indirizzati verso un modello sostenibile, rispettoso dell’ambiente ed economicamente vantaggioso a lungo termine, perché crediamo che sia l’unico praticabile a livello industriale e aziendale per garantire un futuro minimizzando i costi, gli sprechi e

La partnership tra Oikos e BigMat come si inserisce nella vostra strategia? Oikos ha investito ingenti capitali nell’elevare il marchio in un mercato competitivo e frammentato come quello delle pitture e per ottenere una riconoscibilità da tutti i clienti dei nostri rivenditori. Ha inoltre puntato in una direzione vincente: offrire soluzioni di indubbia qualità tecnica arricchite di una veste emozionale. La ricerca della qualità


Come nasce la collaborazione con gli showroom e in particolare con HABIMAT De Tommasi e Manieri&Ceccarelli? Nel momento in cui hanno deciso di puntare sul colore entrambi si sono lasciati consigliare e la nostra collaborazione è stata agevole. Lo showroom HABIMAT rappresenta un importante vantaggio nella proposta del colore al mq, soprattutto nei confronti del progettista e del privato. Li abbiamo quindi supportati introducendo alcune delle nostre finiture di pregio all’interno degli spazi espositivi, per valorizzare le ambientazioni e soprattutto aiutare il cliente a immaginare la lavorazione applicata. Sia con HABIMAT Manieri&Ceccarelli (di Roma, ndr) sia con

HABIMAT De Tommasi (di Chieri in provincia di Torino, ndr) è stato svolto un importante lavoro di formazione che ha reso il personale interno estremamente competente sul colore, tanto da diventare maestri nel proporre soluzioni e soddisfare le esigenze di ogni cliente. Qual è il valore aggiunto di un marchio come Oikos all’interno di una rete come BigMat? Il magazzino edile solo di recente si sta approcciando in maniera strutturata al mondo del colore. Per farlo al meglio ha bisogno di un partner che non pensi solo a fornirgli delle “latte di pittura” ma che lo accompagni in un percorso, trasmettendo know-how e dando la forza di attirare la clientela che finora si rivolgeva altrove. Oikos, fornisce un duplice supporto specifico: da una parte le competenze, apprese in più di 30 anni di attività e dall’altra una vastissima offerta di corsi di formazione sostenuti da Oikos Academy. Inoltre Oikos è tra i principali brand riconosciuti da progettisti e applicatori e per un rivenditore che si approccia al mondo del colore avere un marchio come Oikos significa generare attenzione, creare traffico e

offrire una risposta su tutti gli ambiti del colore (decorativi, interni, smalti esterni e anche con soluzioni personalizzate). La vostra collezione LxO vanta la collaborazione con l’architetto Libeskind, come è stata quest’esperienza? Libeskind, ha saputo interpretare in modo personale la materia e le possibilità cromatiche offerte da Oikos, partendo dall’idea comune che il colore sia un elemento progettuale imprescindibile. Lavorando con materie che nascono con un ciclo produttivo a basso impatto ambientale approda a soluzioni estetiche fortemente innovative che, pur nascendo in ambito industriale, diventano artigianali nella possibilità di essere plasmate sulle esigenze dei progettisti. Ci sono in programma altre collaborazioni con archistar? La collezione LxO rientra nella collezione delle Superfici d’autore, che già comprende i colori Tiepolo by Giulio Cappellini: palette ispirata agli affreschi del Settecento e che coniuga il design e la tradizione. Una collaborazione che ha aperto una serie di altre attività che stiamo sviluppando con l’architetto e che vedranno la luce nei prossimi mesi. !

Lo spazio Oikos presso lo showroom HABIMAT De Tommasi, Chieri (TO)

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MATERIALI

unita al lavoro di marketing e di comunicazione per intercettare diversi target di clientela, hanno portato Oikos e BigMat a incrociare i percorsi con una perfetta armonia di intenti, attraverso un’ampia gamma di soluzioni adatte a tutti i rivenditori. Dallo showroom alla rivendita abbiamo modi completamente diversi di proporre le nostre ecosoluzioni per i due mondi che, insieme, rappresentano un magazzino edile evoluto.


GLI INTERNI SECONDO BIGMAT 1

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SHOWROOM BIGMAT

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SHOWROOM HABIMAT NUOVE APERTURE SHOWROOM HABIMAT

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(da settembre 2016)

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BigMat e HABIMAT by BigMat sono presenti in Italia con oltre 80 showroom di superfici, pavimenti, rivestimenti, parquet e arredobagno. In ogni showroom puoi affidarti all’esperienza di personale qualificato in grado di accompagnarti nella scelta dei materiali per la ristrutturazione, restyling o creazione di nuovi ambienti. Trova lo showroom più vicino a te su bigmat.it o habimat.it

3

1

3

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1

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4

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IL NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO UNICO tratto da: Il Sole 24ORE – Tecnici24

Con l’approvazione del nuovo schema di Regolamento unico e la successiva pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale si è voluto adottare uno strumento che, fermo restando alcuni limiti derivanti dalla perdurante facoltà di intervento delle autonomie locali, potesse essere il più possibile uniforme nella sua applicazione su tutto il territorio nazionale, nonché semplificare le procedure senza discordanze fra Comuni, Regioni e leggi nazionali. Il nuovo schema, contiene:

◗ regolamento edilizio tipo; ◗ quadro delle definizioni uniformi, 42 in totale (Allegato A);

◗ ricognizione delle disposizioni incidenti sugli usi e le trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia

La qualità dei contenuti de Il Sole 24ORE e l’esperienza di BigMat per nuovi focus sul mondo dell’edilizia

(Allegato B).

Nasce “L’osservatorio sull’edilizia” una nuova rubrica di aggiornamento e informazione, firmata da Il Sole 24ORE per BigMat, che seleziona le notizie dal mondo dell’edilizia, con particolare attenzione agli aspetti normativi e agli aggiornamenti utili per lo svolgimento della professione. Per ricevere la newsletter dell'Osservatorio sull'edilizia iscriviti su www.bigmat.it/community

74 UP! Dicembre 2016

Vediamo le singole voci partendo dallo “schema di regolamento edilizio tipo”, che stabilisce i principi e i criteri generali per semplificare e uniformare i regolamenti edilizi comunali, e che si suddivide in due parti:

◗ “Principi generali e disciplina generale dell’attività edilizia” (Parte 1): si richiama la disciplina generale che dovrà essere unica su tutto il territorio nazionale, parametri urbanistici ed edilizi, definizione degli interventi edilizi e delle destinazioni d’uso, procedure inerenti i titoli abilitativi, modulistica unificata con relativi elaborati da allegare e i requisiti generali delle opere edilizie (limiti di altezza, densità e distanze tra edifici, limiti per edifici sotto vincolo);


◗ “Disposizioni regolamentari comunali in materia edilizia” (Parte 2): qui è presente tutta la disciplina di competenza comunale relativa all’organizzazione e alle procedure interne dell’ente, alla qualità, alla sicurezza, alla sostenibilità delle opere edilizie, dei cantieri e dell’ambiente urbano, che dovrà allinearsi allo schema generale valido su tutto il territorio nazionale; anche se è specificato che i Comuni possono individuare requisiti tecnici integrativi e complementari allo schema nazionale, attraverso ulteriori specificazioni e dettagli. L’Allegato A contiene le 42 definizioni standardizzate che vogliono ripulire il campo da discordanze applicative e interpretative che si riscontrano fra Comuni, Regioni e normativa nazionale (SU superficie utile, SL superficie lorda, SA superficie accessoria, ecc.). Anche queste definizioni potranno essere modificate in via transitoria dalle Regioni se avranno incidenza sulle previsioni dimensionali. L’Allegato B contiene invece 118 norme statali che incidono sulle trasformazioni del territorio e sull’attività edilizia e saranno quelle di riferimento per ogni regolamento edilizio comunale; queste si dividono

O UN ANTIPANICO

in varie sezioni:

◗ sez. A: disciplina dei titoli abilitativi, esecuzione lavori, certificato di

C

conformità edilizia e di agibilità:

M

◗ sez. B: requisiti e presupposti della legislazione urbanistica inerenti

Y

l’attività edilizia;

◗ sez. C: vincoli e tutele (dai beni culturali a quelli paesaggistici, ai

CM

vincoli idrogeologici, idraulici, aree e parchi naturali);

MY

◗ sez. D: la normativa tecnica (requisiti igienico-sanitari, sicurezza

CY

statica e antisismica, barriere architettoniche, impiantistica, consumo

CMY

energetico, acustica, antincendio, ecc.);

K

◗ sez. E: requisiti tecnici e prescrizioni per alcuni insediamenti o impianti. In base a quanto stabilito nell’art. 1 (Adozione del regolamento edilizio tipo), le Regioni a Statuto speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano, possono adottare le finalità previste dallo schema approvato, compatibilmente con i rispettivi Statuti e le relative norme di attuazione. Per le altre Regioni, invece, il termine per recepire il nuovo regolamento è di sei mesi, e altri sei mesi sono fissati per i Comuni che dovranno adottare il recepimento regionale. Comunque, come già accennato, va detto che il Regolamento potrebbe non essere propriamente unico

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per tutto il territorio nazionale, in quanto è data facoltà ai vari livelli di autonomie locali di aggiungere alcune norme nel campo dell’edilizia, integrare lo schema di regolamento relativamente all’efficienza energetica o ai materiali eco-compatibili e prevedere requisiti tecnici integrativi.

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ANCE

IMPRESE E RESILIENZA di Claudio De Albertis, presidente ANCE

Mai come ora il concetto di resilienza può ben rappresentare lo stato d’animo delle migliaia di imprese di costruzioni che cercano di sopravvivere alla durissima crisi che, da quasi 10 anni, affligge il settore. La resilienza è, infatti, la capacità di resistere agli shock e agli eventi traumatici, non solo adattandosi al cambiamento, ma trasformando le incertezze in occasioni di crescita e innovazione. Percorrere questa

Cambiare e diversificare per superare la crisi

Con riguardo alla qualità del lavoro, moltissime aziende hanno puntato sul personale, ritenendo centrali il miglioramento della formazione e della sicurezza dei propri lavoratori e un’attenta selezione di risorse professionali con elevate e molteplici competenze. Un aspetto fondamentale è stato sicuramente il rafforzamento dei legami con la filiera, creando un rapporto fidelizzato con tutti gli altri attori del processo: dal

strada ha permesso a molte imprese del nostro settore

progettista, all’impiantista, al produttore di materiali.

di superare la crisi economica, reinventandosi con

Il merito è quello di aver saputo dar vita, in questo

successo. A fronte di molti imprenditori che non sono riusciti a portare

modo, a una rete intelligente, capace di rendere il più efficiente possibile

avanti la propria attività e che hanno dovuto chiudere i battenti, ce ne

il processo di realizzazione, mettendo in atto politiche di ottimizzazione

sono stati altri che, nonostante la crisi, hanno saputo attivare efficaci

e contenimento dei costi.

anticorpi, riuscendo addirittura, in diversi casi, a incrementare il valore

Questo sforzo ha consentito a tali imprenditori di fronteggiare effica-

della produzione.

cemente le sfide imposte dal mercato, infondendo rinnovato slancio e

Lo conferma un’indagine effettuata dall’Ance nel 2015 su un grup-

creando per la propria impresa le condizioni adatte per interpretare al

po di aziende di costruzioni, presenti

meglio le nuove esigenze. In quasi dieci

nella banca dati Aida di Bureau Van

anni di crisi la domanda, infatti, si è for-

Dijk, dalla quale emerge che tutte le

temente contratta in termini quantitativi

imprese che hanno ottenuto risultati

e allo stesso tempo è diventata molto

positivi negli anni di crisi hanno ope-

più esigente e selettiva. Sopravvivere a

rato mutamenti nella propria attività,

questo shock non è stato e non è una

cambiando o diversificando le aree di

cosa semplice, richiede innanzitutto

business, specializzando fortemente

un radicale cambio di mentalità e di

l’attività produttiva. L’apertura al nuovo

approccio, in un settore fortemente

e la capacità di adattarsi per tempo ai

tradizionale che si è trovato, neces-

mutamenti costituiscono un fattore di

sariamente, a dover aprire le porte

successo. La flessibilità e la capacità

alla digitalizzazione e all’utilizzo dei

organizzativa si sono dimostrate le

più moderni strumenti tecnologici e di

principali leve per adeguarsi ai nuovi

materiali a forte contenuto innovativo.

bisogni del mercato, assieme alla qua-

Oggi, la sfida è ancora più complessa:

lità delle risorse umane e all’immagine

rigenerare le nostre città, rendere sicu-

sul mercato. A fare la parte del leone,

ro ed efficiente il patrimonio edilizio; in

nelle strategie anticrisi, è stato sicura-

gioco non c’è soltanto la sopravvivenza

mente il rafforzamento della struttura interna: tutte le imprese hanno effettuato investimenti specifici in questo senso, creando divisioni ad hoc per la gestione dei processi produttivi e il coordinamento del cantiere. 76 UP! Dicembre 2016

del sistema delle imprese, ma la posIn data 2 dicembre 2016 è venuto a mancare l’ingegner Claudio De Albertis. BigMat Italia si unisce con profondo cordoglio alla scomparsa del presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili ricordandone l’impegno professionale e civile.

sibilità di garantire un futuro migliore per tutti.

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DUBBI E RISPOSTE SUI NUOVI REQUISITI DI EFFICIENZA ENERGETICA A QUASI UN ANNO DALLA LORO APPLICAZIONE A poco meno di un anno dalla pubblicazione ed entrata

di Daniela Petrone, vice presidente ANIT

in vigore del DM 26 giugno 2015 sui requisiti minimi in materia di efficienza energetica e sulla certificazione energetica degli edifici, sono state pubblicate dal Ministero dello Sviluppo Economico ulteriori FAQ su dubbi e quesiti raccolti e formulati con il supporto tecnico di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e CTI (Comitato

Pubblicate le nuove FAQ del DM 26 giugno 2015

importanti novità in materia di efficienza e di classificazione energetica, ma di certo, occorre fare il punto della situazione e probabilmente ridiscutere alcuni punti nell’ottica di rendere poi le disposizioni del decreto più facilmente applicabili. Un primo aspetto riguarda la relazione tra i requisiti previsti dal DM 26/06/2015 e gli obblighi già in vigore sulla percentuale di copertura del fabbisogno con fonti rinnovabili del D.Lgs. 28/2011. Ci

Termotecnico Italiano). I contenuti di tali FAQ sono stati

sono ben sei FAQ su questo argomento in cui emerge

oggetto di confronto con le principali associazioni di

in primis un’importante risposta chiarificatrice in merito

categoria del settore, a cui ANIT ha partecipato attivamente. L’esigenza

all’ applicazione degli obblighi D.Lgs.28/2011 nel caso di ristrutturazioni

di fornire altri chiarimenti nasce dalle prime applicazioni pratiche delle

di primo livello. Il Ministero chiarisce che la ristrutturazione di primo livello

disposizioni previste dal decreto ministeriale, nello specifico dalle difficoltà

del DM 26/06/2015 è un ambito diverso dalla ristrutturazione rilevante

interpretative relative agli ambiti di intervento, alla metodologia di calcolo

del D.lgs. del 28/2011. Solo se gli interventi previsti su un edificio, siano

delle prestazioni energetiche e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili negli

essi di ristrutturazioni o di riqualificazione energetica, rientrano anche nella

edifici. Il documento pubblicato dal MISE integra le FAQ già pubblicate

definizione di “ristrutturazione rilevante” del D.Lgs. 28 si applica l’obbligo

sull’argomento nel mese di ottobre 2015.

delle rinnovabili.

Le nuove FAQ Subito evidente come il nuovo DM 26/06/2015 abbia apportato delle

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I TRE STEP DELLA POSA CERTIFICATA La qualificazione della posa in Italia è il frutto dell’interazione fra tre passaggi fondamentali del 2013: la norma UNI 11493, l’esistenza di un’associazione professionale di posatori e rivenditori di ceramica (Assoposa) e la Legge n. 4/2013 sulle professioni non regolamentate. Si tratta di tre componenti diverse ma complementari,

Il 2013 anno di svolta dalla UNI 11493 alla nascita di Assoposa

che fanno sistema e che determinano le condizioni per

consumatori e della trasparenza del mercato, la Legge propone una strada “privata” per qualificare le professioni non regolamentate: la costituzione di associazioni professionali aventi determinati requisiti, che attestano gli standard qualitativi dei propri associati (art. n. 2, 7 e 8 della Legge). Dopo aver redatto le linee guida per la costituzione delle associazioni professionali (qual è, appunto, As-

la qualificazione della posa in Italia, il Paese che per un curioso paradosso

soposa) e per il loro operato, la Legge stabilisce poi l’importanza delle

primeggia per il prodotto ceramico ma che fino a ieri era sguarnito sul

norme UNI come parametro di riferimento: i requisiti, le competenze, le

fronte della normativa tecnica e non aveva un’associazione professionale

modalità di esercizio dell’attività e le modalità di comunicazione verso

di riferimento per i posatori.

l’utente, individuate dalla normativa tecnica UNI, costituiscono principi

La norma tecnica italiana sulla posa, pubblicata nel 2013 e revisionata

e criteri generali che disciplinano l’esercizio autoregolamentato della

nel 2016, è l’ultima nata a livello europeo dopo il tentativo, non andato a

singola professionale e ne assicurano la qualificazione. Per la professione

buon fine, di elaborare una norma tecnica europea. Nel 2004 il Comitato

di posatore, la norma di riferimento è appunto la UNI 11493.

europeo di normazione (CEN), paralizzato dai veti incrociati dei Paesi che

L’ultima parte della Legge n. 4/2013 illustra quindi il sistema di atte-

difendevano gelosamente le rispettive norme tecniche nazionali, non è

stazione e le diverse certificazioni che possono essere rilasciate dalle

stato in grado di produrre una normativa europea ma ha dovuto ripiegare

associazioni professionali predisposte, quale appunto Assoposa, per i

su un rapporto tecnico (CEN/TC 13548), che per definizione non ha

posatori. Perché dotarsi di queste attestazioni? Per dare maggiori garanzie

efficacia normativa e prescrittiva. L’Ente Nazionale Italiano di Unificazione

all’utente finale, che saprà così di poter contare su di un servizio profes-

(UNI) con tenacia si è rimesso al lavoro e nel 2013 ha finalmente prodotto

sionale e competente. Tra i fini di Assoposa sono annoverati infatti servizi

la norma UNI 11493, che rappresenta la stella polare per ogni processo

e formazione rivolti ai professionisti, ma anche un’opera di sensibilizza-

di qualificazione e per ogni iniziativa dedicata alla posa.

zione verso il pubblico a difesa e promozione di una professione, quella

La Legge n. 4/2013 contiene disposizioni in materia di professioni non

di posatore, che richiede un sempre maggior grado di specializzazione.

organizzate in ordini o collegi, ovvero professioni non regolamentate, tra le quali rientra anche il posatore. A tutela della concorrenza, dei

78 UP! Dicembre 2016

www.assoposa.it


II RAPPORTO FORMEDIL 2016 Dall’inizio della crisi, nel 2008, a oggi la formazione nelle costruzioni ha assunto sempre più una connotazione strategica nella duplice direzione di continuare ad assicurare una mano d’opera attenta alle grandi questioni della sicurezza e della qualificazione e allo stesso tempo di consentire una tenuta professionale del settore. Attraverso la formazione si sono anche

Dal 2009 al 2015 al centro sicurezza, qualificazione e innovazione

zato a favorire conoscenza e consapevolezza rispetto alle principali attività svolte nel cantiere con particolare attenzione al settore delle macchine. Dal 2009, anno di avvio del progetto Mics, al 2015, il sistema Formedil ha realizzato oltre 31mila corsi erogando 467.530 ore di formazione a 266.846 operatori del settore. Un altro ambito prevalente ha riguardato la

create nuove opportunità per fasce di mano d’opera

riqualificazione, l’aggiornamento e la specializzazione,

destinate altrimenti a una collocazione lavorativa al

soprattutto degli operai, cui si è affiancata un’attività

di fuori dell’edilizia.

di qualificazione dei lavoratori disoccupati che, so-

Come ogni anno Formedil ha svolto un monitoraggio

prattutto nel triennio 2010–2012, ha visto una forte

dell’attività svolta nel 2015 dalle oltre 100 scuole

crescita della domanda. Complessivamente si tratta

aderenti al Sistema bilaterale delle costruzioni (Sbc),

di un ambito formativo che ha coinvolto circa il 30%

sintetizzato poi in un rapporto ricco di dati e di stimoli.

del totale degli allievi formati.

Complessivamente dal 2009 al 2015 il sistema, che fa

«Il Rapporto 2016 – commenta Francesco Sannino,

capo a Formedil, ha attivato risorse per quasi oltre 565

vicepresidente di Formedil – conferma il ruolo fon-

milioni, pari al 60,3%, provenienti dai contributi contrattuali e oltre 224

damentale degli enti scuola, che continuano a fornire alle costruzioni

milioni di euro da finanziamenti pubblici. Risorse che hanno consentito di

italiane un’offerta formativa attenta alle richieste del settore, in grado

erogare servizi formativi per oltre 2 milioni e mezzo di ore di formazione,

di intercettare vecchie e nuove esigenze. Come ente di coordinamento

attraverso oltre 82mila corsi e coinvolgendo 991.867 operatori – circa

vogliamo costituire un riferimento sul piano dell’orientamento e del

810mila operai e oltre 161mila tecnici – di cui, complessivamente,

supporto in termini di progettazione e di messa in rete delle esperienze

quasi 193mila stranieri e oltre 58mila donne.

innovative, così come un soggetto propositore di nuove modalità con cui

L’attività prevalente ha riguardato proprio il tema della sicurezza, ambito

esercitare la formazione. Da questo punto di vista iniziative come quella

dove si è concentrata più della metà del totale degli allievi partecipanti ai

finanziata da Formedil, e rivolta ai capi cantiere, tendono a individuare

corsi. Sul piano della formazione di base un notevole impulso è venuto

soluzioni nuove per il superamento della formazione tradizionale, sia

dalla nascita del progetto 16Oreprima, poi diventato Mics 16ore, finaliz-

sul piano metodologico sia nell’utilizzo degli strumenti formativi. Analogamente altre proposte come quella sulla costruzione sostenibile, portata avanti con il progetto europeo Build Up Skills I-town, e come la collaborazione con le associazioni dei produttori di materiali e componenti sulle tecnologie innovative, nel caso di Cagema Assogesso, hanno offerto stimoli e incentivi all’innovazione dei contenuti e delle metodologie della formazione professionalizzante a partire da un piano nazionale di formazione dei nostri formatori. Ciò nella consapevolezza che si deve guardare con sempre maggiore attenzione alle tecnologie digitali e dell’informazione, sperimentando nuovi approcci ma anche privilegiando il tutoraggio e la formazione in cantiere, perseguendo modelli come i Psp (Piani di sviluppo professionale) in grado di garantire quella formazione continua che deve essere favorita nell’immediato futuro. www.formedil.it

Dicembre 2016

UP! 79


IL SERRAMENTO ITALIANO, UNA SCELTA RESPONSABILE Il mondo dell’infisso sta evolvendo verso una sempre migliore prestazione termica e ancora per tutto il 2017, infatti, acquistando infissi per risparmio energetico è prevista la detrazione fiscale del 65%. Prova ne sono i dati emersi dal rapporto Cresme che evidenzia come gli interventi più diffusi siano stati proprio quelli riguardanti la sostituzione degli infissi.

degli italiani sul serramento di legno, che offre ottimi

Ristrutturazione, nuove tecnologie, BIM e posa certificata

Ma come sceglierli? «La tendenza, anche grazie ai bonus fiscali, è quella di aumentare le superfici vetrate,

riscontri dal punto di vista della prestazione, anche per quanto riguarda la personalizzazione del progetto. Per esempio aumentando le superfici vetrate, si raggiungono valori prestazionali elevati, su ogni tipo di architettura possibile». Le aziende italiane cercano di assecondare tale trend, innovando e formulando progetti nuovi, con un’estetica architettonicamente innovativa. Il legno, materiale ecosostenibile per eccel-

per aumentare la luce – spiega Gennaro Durante, direttore Marketing

lenza, che si rinnova in natura, proveniente da forestazione controllata,

e Commerciale del Gruppo De Carlo –. Riscontriamo una preferenza

è molto apprezzato così come le combinazioni fra legno e altri materiali.

PROGETTAZIONE, SISTEMI COSTRUTTIVI, PERFORMANCE DELL’EDIFICIO E COMFORT ABITATIVO IN UN’UNICA GRANDE AREA A MADE EXPO Per sostenere la crescita del mercato delle costruzioni MADE expo 2017 punta l’attenzione su materiali, prodotti e sistemi che concorrono alla realizzazione di un edificio sicuro, performante e confortevole e che dialoga con le imprese in grado di presentare al mercato materiali innovativi e sistemi dalle prestazioni eccellenti. A sei mesi dalla manifestazione il 60% della superficie espositiva è già occupata da 520 espositori che presteranno particolare attenzione al tema della sicurezza antisismica promuovendo e incoraggiando – grazie al contributo delle più importanti realtà scientifiche e istituzionali – la cultura dell’edilizia antisismica tra i professionisti operanti nei settori dell’ingegneria strutturale, della geotecnica, della geologia, dell’urbanistica, dell’architettura, del restauro, della protezione civile e dell’ambiente. Questi e altri importanti temi saranno oggetto di un approfondimento tecnico nella seconda edizione di BuildSMART!, organizzato in collaborazione con Agorà e alcuni tra i partner più autorevoli e accreditati del settore, per diffondere conoscenza e promuovere l’innovazione tecnologica dell’industria delle costruzioni. L’evento intercetterà i temi rilevanti proposti dal comparto delle costruzioni, cogliendo le innovazioni di prodotto delle aziende espositrici e sviluppando gli input emersi dalla ricerca industriale e scientifica valorizzando la visita dei padiglioni e rendendola così un’occasione unica di aggiornamento.

80 UP! Dicembre 2016

Figura 3


È grazie all’evoluzione delle tecnologie che dal punto di vista termico si

legno. Il progetto di norma definisce le metodologie di verifica dei requisiti

riescono a ottenere valori di altissimi livelli. Lo conferma anche Roberto

di base dei progetti di posa in opera dei serramenti e fornisce indicazioni

Galli, presidente di Italserramenti e consigliere incaricato del gruppo

di carattere progettuale. La norma si applica alle fasi di progettazione

finestre di EdilegnoArredo: «Stiamo lavorando tanto anche su interventi

esecutiva e di scelta di materiali e componenti, con competenze e

di recupero edilizio molto grandi, e ciò è possibile grazie all’innovazione

responsabilità così come definite dalla UNI 10818, norma aggiornata

che abbiamo applicato ai prodotti». Un grosso aiuto proviene dalla tec-

nel 2015, che sancisce appunto ruoli e responsabilità dei soggetti che

nologia nota come BIM – Building Information Modeling, che consiste

intervengono nel processo d’installazione dei serramenti (dal progettista,

nella creazione e gestione del modello creato grazie a tutte le informazioni

all’impresa edile, al fabbricante, al fornitore delle vetrazioni, al posatore

rilevate ed elaborate per la progettazione di un edificio. Tali informazioni

fino all’utente finale).

non si limitano alla fase progettuale o allo stato di fatto di un edificio, ma riguardano il suo intero ciclo di vita: compresa la manutenzione e la fase

www.madeexpo.it

dei consumi energetici. Quando si disegna una finestra, alle informazioni di base si aggiungono valori come la trasmittanza termica e l’isolamento acustico, «ciò permette alle aziende che utilizzano questo supporto di fare la differenza – spiega Galli – perché consente di garantire performance perfettamente coerenti alle richieste del committente. Lo standard delle aziende italiane è elevatissimo, e tocca i suoi massimi livelli quando fa coincidere materiali a elevate prestazioni e tradizione centenaria a una progettazione di grande qualità». Un ulteriore passo avanti per quanto riguarda la posa in opera dei serramenti, ultimo delicato passaggio della filiera, è stato fatto grazie alla predisposizione del progetto di norma UNI 1601643 da parte del GL 12 “Finestre, porte, chiusure oscuranti e relativi accessori” della Commissione UNI Prodotti, Processi e Sistemi per l’Organismo Edilizio. EdilegnoArredo, assieme alle altre associazioni settoriali, ha partecipato fattivamente al tavolo di lavoro apportando il contributo del comparto

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Dicembre 2016

UP! 81


RIFLESSIONI DI UN ARCHITETTO

di Armin Pedevilla Pedevilla Architekten Vincitore del Premio Internazionale di architettura BigMat ‘15 Premio Nazionale Italia

LA LEGGEREZZA DELL’ESSERE Il calcestruzzo ha suscitato, fin dalla sua scoperta e dalla prima appli-

efficienza energetica mettono nuovamente alla prova le caratteristiche

cazione, un entusiasmo che è rimasto invariato nel tempo fino a oggi.

del calcestruzzo.

Materiale che ha vissuto un’epoca di massimo splendore ed è stato

Attualmente è in corso una gara all’innovazione per allargare i limiti

celebrato attraverso le opere di grandi architetti come Le Corbusier.

fisici del calcestruzzo isolante, proprio come accade per l’equipaggia-

Nel tempo si è sempre cercato di esporre il calcestruzzo a nuove sfide

mento high-tech degli sport estremi, sempre in continuo miglioramento

tecnologiche e costruttive per migliorare il materiale e attribuirgli ca-

tecnico, e per studiare sempre nuove possibilità applicative per le

ratteristiche distintive. L’era della sostenibilità e la maggiore richiesta di

caratteristiche termoisolanti del calcestruzzo. Aggregati come pietra pomice, argilla espansa, scisto espanso o vetro espanso prendono il posto della ghiaia pesante e generano approssimativamente la stessa porosità del materiale. Il fascino del calcestruzzo deriva dalla possibilità di creare superfici e strutture dall’aspetto scultoreo, quasi ispirate ancora alle fortificazioni medievali o alle architetture barocche. Il calcestruzzo isolante riesce poi ad adattarsi perfettamente nella progettazione di risanamenti o ricostruzioni di edifici esistenti aumentandone il comfort termico e l’efficienza energetica. In uno dei nostri ultimi progetti è stato scelto e utilizzato proprio il calcestruzzo come elemento caratterizzante, e per di più in una colorazione particolare ovvero il rosso; si tratta della costruzione del nuovo edificio per pompieri di Versciaco, una frazione del comune di San Candido,

La nuova caserma dei pompieri di Versciaco a San Candido (BZ)

nella provincia di Bolzano. La nuova caserma dei pompieri si sviluppa su due piani ed è collegata perfettamente alla rete stradale, oltre all’edificio sono stati creati ampi spazi aperti come un campo d’esercitazione e un’area pubblica. Il collegamento verticale tra i due piani viene effettuato da una scala esterna, che è integrata nel volume dell’edificio ed è protetta dalle intemperie. Al livello strada si trovano la rimessa e i locali tecnici. Al primo piano

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di Roberto Schiesari

un locale e una cucinetta. Sebbene l’architettura dell’edificio appaia

solida possibile. La scelta consapevole di materiali robusti garantisce

semplice e ridotta, questa costruzione è quasi un esperimento; realizzato

una lunga durata e riduce i costi di manutenzione. La sperimentazione

in calcestruzzo leggero (la cui densità è inferiore a 2,0 kg/dmc), il guscio

con il calcestruzzo in architettura non è ancora conclusa e costruire con

esterno soddisfa le esigenze costruttive e statiche nonché i parametri

il calcestruzzo isolante è una tecnica che ha ancora molto potenziale

di isolamento termico. Il calcestruzzo leggero ha infatti oltre alle sue

da esprimere, soprattutto in ottica futura applicato ad esempio nella

caratteristiche tecniche, un’elevata densità che lo rende resistente

sapiente combinazione con i futuri aggregati ad alta efficienza energetica

all’acqua e al gelo, con una conducibilità termica inferiore a 0,4 W/mK.

o con materiali sostenibili. Il calcestruzzo sembra avrà ancora un ampio

Il progetto è caratterizzato da una struttura compatta, in cemento ar-

impiego in architettura come se la sua leggerezza irradiasse ancora una

mato a telaio e consente con facilità un’eventuale futuro ampliamento.

profonda fascinazione per gli architetti moderni.

Il cemento armato a vista è utilizzato in combinazione a un forte color rosso, all’avanguardia dal punto di vista estetico non solo per “suggerire” la funzione dell’edificio, ma anche per metterne in risalto le linee. Tutte le superfici sono infatti state realizzate con calcestruzzo leggero pigmentato, che conferisce all’edificio un carattere monolitico. Irregolarità o discrepanze nella struttura superficiale del calcestruzzo aumentano la particolarità dell’edificio e contribuiscono in modo significativo al suo carattere unico. Le dimensioni degli elementi strutturali rimangono ben visibili anche dall’esterno: la struttura portante massiccia ha uno spessore di 60 cm. Caratteristica principale del progetto è certamente l’elevato livello di prefabbricazione, i lavori in loco sono stati ridotti al minimo. Per quanto riguarda l’efficienza dell’edificio e il suo ciclo di vita, è stata posta particolare attenzione alla realizzazione di una struttura semplice ma il più

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UP! 83


NEWS DAL MONDO BIGMAT

LA FAMIGLIA BIGMAT SI ALLARGA Grazie all’ingresso di tre nuovi Soci, i Punti Vendita BigMat in Italia raggiungono quota 191. Si amplia così ulteriormente il numero di Soci che hanno scelto l’insegna del Gruppo per far continuare a crescere la propria realtà aziendale. Così, a Benevento, BigMat EdilAppia, storica realtà presente sul territorio da oltre 20 anni, ha deciso di entrare a far parte di BigMat «dopo lunghe considerazioni – spiega Giuseppe Giangregorio, titolare del Punto Vendita – che ci hanno portato a intraprendere questa strada nella convinzione che l’unione fa la

Tre nuovi Soci entrano nel Gruppo: EdilAppia di Benevento, Edil Legno Services di Atina e Olivieri Edilizia di Sansepolcro

forza e che in questo modo possiamo crescere e migliorare il nostro lavoro, grazie anche al continuo confronto con

famigliare, e che vede impiegate una quindicina di persone, negli ultimi anni ha puntato molto sul risanamento dal punto di vista strutturale di vecchi fabbricati e sulla messa a norma di vecchi edifici per quanto riguarda l’aspetto termoacustico. Artigiani e piccole imprese rappresentano i clienti di punta a cui BigMat EdilAppia si rivolge (non mancano comunque i rapporti con privati e grandi imprese) e a cui fornisce attrezzature di cantiere, materiali come isolanti acustici, cartongesso, guaine, legno lamellare, premiscelati e vernici, il tutto in un piazzale di 20mila mq a cui si aggiunge un’area

di 400 mq dedicati alla ferramenta e 1.500 mq di spazi deposito.

il Gruppo e le sue realtà». Una decisione a lungo ponderata attraverso cui BigMat EdilAppia spera di riuscire a superare il momento

Da Benevento alla provincia di Frosinone, e più precisamente ad Atina

difficile e lo stato di crisi in cui si trova il territorio, avviandosi verso

dove ha sede BigMat Edil Legno Services, realtà entrata a far parte

un processo di ulteriore specializzazione. L’azienda, a conduzione

del Gruppo nel luglio di quest’anno. «Il Gruppo BigMat è un punto di

BigMat EdilAppia, Benevento

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BigMat Edil Legno Services, Atina (FR)


riferimento per il mondo dell’edilizia, per questo abbiamo deciso di entrare a farne parte, perché rappresenta uno strumento che contribuisce al nostro rafforzamento e allo stesso tempo contrasta la grande distribuzione», così parla Chiara Caira, figlia dei titolari del Punto Vendita, a proposito dell’ingresso in BigMat. «Siamo molto soddisfatti di questa decisione – aggiunge Chiara Caira – perché ci consente di crescere e confrontarci con le altre realtà che ne fanno parte». BigMat Edil Legno Services, nato nel 1979 come azienda impegnata esclusivamente nell’importazione di legnami, oggi abbraccia l’edilizia a 360 gradi, dall’utensileria alla ferramenta, dalle finiture al colore, passando per la termoidraulica e il cartongesso e senza dimenticare la bioedilizia. Il Punto Vendita, a conduzione famigliare, si rivolge a un pubblico ampio composto da imprese, ingegneri, geometri, progettisti, architetti, privati e piccole imprese artigiane locali. Dieci i dipendenti totali per una superficie di vendita di 400 mq a cui si aggiungono 15mila mq di spazi esterni e 1.800 mq di capannoni. Materiali e non solo: «Vorremmo professionalizzarci sempre più – prosegue Chiara Caira – coniugando finiture e progettazione degli spazi, unendo al nostro staff anche uno studio di progettazione per fornire un ulteriore servizio alla nostra clientela». «Abbiamo scelto BigMat per migliorare la nostra realtà – spiega Laura Olivieri, figlia di uno dei titolari del Punto Vendita BigMat Olivieri Edilizia di Sansepolcro (AR) a proposito dell’ingresso nel Gruppo –. BigMat è un Gruppo ben strutturato, siamo rimasti molto colpiti dall’organizzazione e proprio per questo speriamo di migliorare il nostro operato e, grazie alle azioni di marketing e agli strumenti che il Gruppo offre, aumentare la nostra visibilità per farci conoscere anche fuori dal nostro territorio». Punto Vendita a conduzione familiare, che vede impiegati nove dipendenti, BigMat Olivieri Edilizia si estende su una superficie di 13 mila mq, comprensiva di uffici, magazzino e showroom, e rappresenta dagli anni Cinquanta il punto di riferimento per le imprese e gli artigiani della zona aretina, grazie alla sua ampia offerta di materiali e servizi tra cui la lavorazione del ferro, il trasporto per conto terzi di attrezzature e rifiuti, a cui si aggiunge un piccolo showroom dedicato alle finiture, che attira anche il pubblico di privati, e nei prossimi mesi un tintometro, servizio molto richiesto dalle aziende clienti. BigMat Olivieri Edilizia, Sansepolcro (AR)


NEWS DAL MONDO BIGMAT

A SCUOLA CON BIGMAT Con BigMat non si “smette mai di imparare” e da Nord a Sud, nei Punti Vendita proseguono la formazione e i corsi di aggiornamento per gli addetti ai lavori e i professionisti, oltre che per i titolari e i dipendenti dei Punti Vendita, sempre impegnati in una formazione al passo con i tempi e che si rinnova anche quest’anno con la 24ORE BUSINESS

Formazione continua con i fornitori partner e la Business School de Il Sole 24ORE

SCHOOL così come con le aziende partner.

ottobre durante la visita organizzata da Xella-Ytong presso lo stabilimento di Pontenure (PC), dove i titolari dei Punti Vendita BigMat hanno scoperto i nuovi prodotti e le attività riservate loro e ai loro clienti. Dalla formazione interna a quella rivolta ai professionisti dell’edilizia, l’attenzione di BigMat e la conoscenza approfondita del settore consentono ai Punti Vendita di organizzare momenti di confronto

Nel 2017 prosegue, infatti, l’attività della Scuola BigMat: cultura

sulle problematiche e tematiche più attuali del mercato delle costru-

d’impresa, gestione del Punto Vendita e strategie di marketing gli

zioni. Il tema della sostenibilità è stato ad esempio il topic di Arco

argomenti che, con la partnership de Il Sole 24ORE nata nel 2015,

Eco Day 2016 tenutosi il 24 settembre nel centro storico di Arco

saranno approfonditi durante i sei corsi Master (uno in più rispetto

(TN). Una manifestazione mirata alla sensibilizzazione dei cittadini su

al 2016) in Nuove strategie di retail per i titolari dei Punti Vendita

temi quali l’ambiente e il risparmio energetico e che ha visto pro-

e i loro dipendenti. Il percorso, suddiviso in sei diverse giornate, si

tagonista BigMat Carini Edilizia in collaborazione con Saint-Gobain.

focalizzerà sul passaggio dal commercio B2B – Business to business

Due gli eventi, dedicati rispettivamente ai professionisti e ai privati:

al B2C – Business to Consumer, sugli approfondimenti delle tecni-

il convegno “Progettazione integrata dell’involucro” con la partecipa-

che di vendita, sulla gestione dei collaboratori e del magazzino, su

zione di ingegneri, geometri, architetti e periti industriali (a cui sono

come comunicare e promuovere il Punto Vendita attraverso i social

stai riconosciuti 4 crediti formativi); e in contemporanea la presenza

media e infine sull’analisi dei flussi di cassa e la valutazione degli

di uno stand di BigMat Carini al fianco del truck di Saint-Gobain dove

investimenti.

in diverse dimostrazioni lo staff ha illustrato agli utenti privati i sistemi

Formazione non solo in aula ma anche sul campo per conoscere dal

più innovativi per costruire e ristrutturare in modo confortevole ed

vivo le aziende partner e i loro prodotti come è accaduto lo scorso

ecosostenibile. «È stata un’esperienza davvero positiva che ci pia-

BigMat Carini Edilizia ad Arco Eco Day 2016 nel centro storico di Arco (TN)

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NEWS DAL MONDO BIGMAT con l’Ordine siamo entrati in contatto con molti professionisti che non conoscevamo e che hanno così potuto incontrare il nostro staff e vedere lo showroom con molto interesse. Organizziamo mensilmente incontri tra i professionisti e le aziende, ora la sfida è portare le informazioni dalla sala riunioni al banco vendita». I corsi, oltre all’aspetto formativo, offrono anche l’occasione per confrontarsi su temi come la costruzione di edifici a energia quasi zero, sempre più richiesta dai commettenti, il risparmio energetico, Lucia Guglielmina, membro del cda BigMat, introduce i lavori del seminario a San Michele dell’Adige (TN) Un momento dei corsi di formazione di Mungo marchio partner di BigMat

l’isolamento acustico e termico, la posa dei sistemi di riscaldamento a pavimento senza dimenticare la sicurezza antisismica ma anche antincendio. Proprio di “Soluzioni a basso spessore per la ristrutturazione e gli impianti di riscaldamento a pavimento” hanno parlato il 20 ottobre i tecnici di BigMat Repro di Fonzaso (TN) e di Laterlite durante una tavola rotonda aperta a tutti i professionisti del settore, invitati poi dallo stesso Punto Vendita il 17 novembre all’incontro tecnico informativo sulla “Sicurezza Camini” organizzato in collaborazione con Schiedel. Di nZEB con calcestruzzo cellulare e di acustica per le ristrutturazioni, si è parlato con BigMat Guglielmina a Varallo Sesia (VC) il 25 ottobre,

cerebbe ripetere il prossimo anno – commenta Alessandro Carini,

in occasione del seminario formativo “Soluzioni e materiali innovativi

titolare di BigMat Carini Edilizia –. Una giornata dedicata ai temi caldi

per costruire e ristrutturare” con Tecnasfalti-Isolmant e Xella-Ytong;

del momento e declinata su due binari paralleli: da un lato l’aspetto

incontro che ha anche assegnato anche crediti formativi per architet-

più tecnico per i professionisti e dall’altro l’aspetto più “ri-creativo”

ti, geoemtnri e ingegneri.

per il grande pubblico».

Dal Piemonte alla Lombardia e più precisamente a Terrazzano di Rho

Approfondire le tecniche e i materiali adatti a costruire e ristruttura-

(MI) dove il 3 novembre BigMat Spaberg, di Arese (MI) ha organizzato

re, rispettando l’ambiente e ottenendo allo stesso tempo un elevato

“Una serata con gli esperti della costruzione e ristrutturazione” che

comfort abitativo, è uno degli obiettivi della formazione promossa dai

ha visto la partecipazione di diversi partner del Gruppo tra i quali

Punti Vendita BigMat e rivolta soprattutto agli addetti ai lavori. Visti

Dakota, Kerakoll, Laterlite, Mungo, Project Building, Roto e Scrigno.

i recenti fenomeni climatici e geofisici è quanto mai urgente dare

A Genova, invece, da BigMat Cresta & Delfino, il 16 novembre si è

informazioni mirate e utili in tema di antisismica e ristrutturazione

tenuto il corso “A scuola di innovazione” con la partecipazione degli

strutturale come è avvenuto nei due appuntamenti di BigMat Ca-

esperti Saint-Gobain, dedicato all’analisi dell’involucro edilizio e alla

rini Edilizia: il 27 ottobre con lo staff di Sika sui “Sistemi a rapida

riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

asciugatura per la posa di pavimenti e rivestimenti” e l’8 novembre

Il tema dell’acustica, trattato anche nello Speciale Tecnico di questo

Kerakoll sul tema del “Rinforzo strutturale e antisismico”.

numero (vedi pag 45), è stato al centro del seminario “Sentire…il

La ristrutturazione in tutte le sue sfaccettature è uno degli altri focus

buon costruire. Comfort ambientale e sostenibilità” del 24 novembre

delle attività formative firmate dai Soci BigMat per aiutare i professio-

a San Michele dell’Adige (TN). Convegno promosso dai Punti Vendita

nisti a scegliere, già in fase di progettazione, le applicazioni costrut-

BigMat delle province di Trento e Belluno: BigMat Carini Edilizia, Big-

tive più adeguate e innovative. È stato dedicato alla diagnosi e alle

Mat Edil Silver di Zanetti Silver, BigMat Edilagraria, BigMat Edilnova

tecniche per sconfiggere i problemi causati dall’umidità, il seminario

Cles, BigMat Enderle, BigMat Moser Guido Edilizia, BigMat Repro e

tecnico organizzato dal fornitore partner Mungo il 18 ottobre presso

BigMat Tuttedil, in collaborazione con il partner BigMat Centro Ricer-

il Punto Vendita BigMat Lamberti ad Albenga (SV) in collaborazione

ca Edile (CRE) di Trento. Un evento che conferma il successo delle

con l’Ordine degli Architetti di Savona che ha assegnato tre crediti

passate edizioni e che ha inoltre previsto il riconoscimento di crediti

formativi. Un folto gruppo di professionisti, la maggior parte archi-

formativi professionali per architetti, ingegneri e periti industriali ac-

tetti, ha partecipato al seminario in cui i tecnici Mungo hanno messo

creditati presso i rispettivi Ordini della provincia di Trento. Soddisfa-

l’accento su una delle problematiche più ricorrenti nelle case degli

zione da parte di Nicoletta Torresani, membro del cda BigMat per

italiani, quella dell’umidità. Seminario di grande successo sia per la

«un appuntamento ogni anno molto seguito e apprezzato dal folto

qualità degli argomenti trattati, sia per l’alto numero di intervenuti

pubblico di professionisti. Un’occasione importante di informazione,

come confermano da BigMat Lamberti: «Grazie alla collaborazione

formazione e confronto per creare collaborazioni proficue».

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UP! 87


NEWS DAL MONDO BIGMAT

IL 2016 DI BIGMAT ITALIA TRA ONLINE E OFFLINE L’esordio in tv, la nuova carta fedeltà, il magazine, i blog, le nuove borse di studio per laureati e ancora nuovi progetti e collaborazioni importanti. Il 2016 è stato un anno ricco di novità per BigMat, con una serie di iniziative pensate per diversi target. Innanzitutto è stata lanciata la campagna dei BIG, un format di pubblicità che ha visto come protagonisti i

zione e diffusione di contenuti tecnici. Ne sono

Un anno di attività e iniziative di comunicazione per tutti

clienti e gli interlocutori dei Punti Vendita, rappresen-

un esempio, oltre al magazine UP!, la pubblicazione degli Speciali di UP!: approfondimenti sulle principali soluzioni costruttive legate all’involucro. I contenuti di UP! inoltre hanno trovato un nuovo spazio online, ExtraUP!, per ulteriori approfondimenti e notizie dal mondo dell’edilizia e dell’architettura. L’interesse per questo tipo di tematiche, infine, si

tandoli nei loro ruoli e luoghi di lavoro. Un modo per esprimere il grado

è arricchito con l’aggiunta di approfondimenti tecnico normativi in

di vicinanza e partnership che BigMat vuole rafforzare sempre di più

collaborazione con Il Sole 24ORE.

con la propria clientela. Una relazione dichiarata a livello pubblicitario

Una partnership che si è allargata anche a favore dei giovani laureati

e seguita da attività concrete come il programma fedeltà lanciato a

che nel 2017 potranno partecipare al bando di borse di studio messe in

febbraio 2016 con il catalogo “BigMat ti premia” collegato alla Big

palio in abbinamento ai master online proprio con la 24ORE BUSINESS

Card, la carta pensata per rinsaldare il rapporto di fiducia tra clienti e

SCHOOL del noto quotidiano economico. Da non dimenticare inoltre, in

Punti Vendita. Il programma BigMat ti premia ha vinto recentemente

tema di pubblicazioni, l’attività del blog habimat.it per un target di lettori

(il 2 dicembre, ndr) un riconoscimento da parte di UNICOM nella rassegna

sensibili al mondo dell’interior design.

“L’Italia che comunica”.

Il mix degli strumenti messi in campo da BigMat, ha fatto registrare un

Il 2016 è stato anche l’anno del lancio del marchio in TV, con una

incremento della notorietà del marchio (fonte ricerca ZenithOptimedia) e

campagna in 3 soggetti sui canali Mediaset e SKY. Un segnale chiaro

un sensibile incremento degli accessi alle risorse web (quasi un milione

per farsi conoscere al grande pubblico in veste di Punti Vendita con

di pagine viste su tutte le piattaforme online).

interlocutori professionali da prendere in considerazione nella fase

Anche per il 2017 BigMat continuerà sul percorso intrapreso e raffor-

di scelta dei materiali per costruire e, soprattutto, ristrutturare casa.

zerà la centralità degli strumenti di comunicazione online e offline per

Oltre a queste attività BigMat ha continuato, anche nel 2016, il dia-

confermare la posizione di BigMat come “Casa dei costruttori” (“Home

logo costante con il mondo della progettazione, grazie alla produ-

of Builders”) per i professionisti e per tutti.

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NEWS DAL MONDO BIGMAT

BIGMAT AL IX CONVEGNO YOUTRADE Le previsioni per il settore delle costruzioni indicano un 2016 transitorio, un 2017 e 2018 in lentissima crescita. Al IX Convegno YouTrade, organizzato il 16 settembre a San Pellegrino Terme (BG) da Virginia Gambino Editore (con oltre 350 iscritti tra imprese di produzione e distribuzione), il punto sulla congiuntura del mercato dell’edilizia è stato uno dei momenti topici, oltre all’analisi della gestione finanziaria e industria-

La svolta verde dell’edilizia e i numeri del settore

tività. Per l’edilizia e le costruzioni non è solo pensare alle rinnovabili e alla riqualificazione energetica degli edifici, ma rivedere i processi che consentono di recuperare risorse e ottimizzare la gestione dei flussi di prodotti, di energia, di consumi». Per ottenere questo risultato, però, si devono utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, ovvero la tecnologia. Edilizia 4.0, ha spiegato il giornalista esperto di tecnologia Roberto

le delle rivendite e l’impatto delle nuove tecnologie

Di Lellis, vuol dire rendere l’intera catena produttiva

sull’organizzazione della filiera.

sempre più connessa, sfruttando tutte le possibilità

Tra i protagonisti anche BigMat Italia, che ha partecipato come main

che la tecnologia offre: tracciamento di prodotti e clienti, offerte su

sponsor testimoniando l’attenzione per i temi di attualità come riqua-

misura, prezzi che si adattano alla quantità e alla possibilità di spesa

lificazione, sostenibilità e green, altre tre parole chiave della giornata

e valorizzazione dei dati già in possesso dell’azienda. Una giornata

arricchita dagli interventi degli operatori del settore, tra cui Noel Attard,

ricca di spunti, a cui BigMat ha deciso di partecipare anche attraverso

store manager di BigMat Malta, e BigMat Centro Edile Quartarella di

uno stand dove i partecipanti hanno potuto confrontarsi con lo staff e

Altamura (BA), chiamati a testimoniare la loro strada verso un’edilizia 4.0.

scoprire le attività del Gruppo.

L’analisi del settore, commentata dal coordinatore del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa, ha evidenziato come 6mila aziende abbiano chiuso i battenti nella prima metà del 2016, mentre c’è stata una riduzione della percentuale di fallimenti (-4,5% nei primi tre mesi del 2016). «Ciò che sembra definirsi nel mercato 2017 – ha sottolineato Della Puppa – è da un lato un ampliamento per le riqualificazioni e rigenerazioni, energetiche ma anche ambientali, di città e territori, mentre dall’altro lato c’è l’avvio di una stagione di investimenti pubblici». Diverso il tenore dell’intervento di Alberto Bubbio, senior professor dell’Università Liuc: «Purtroppo, il momento continua a essere molto delicato. Chi ha un›azienda deve tenerla in vita e darle continuità. I clienti non arrivano da soli, bisogna andare a prenderseli». Come? «Con il web, strumento potentissimo per conquistarli. La soluzione non è quella di ampliare il magazzino ma ridurlo. La minore marginalità non è legata al mercato ma alla maturità del prodotto, o meglio, al suo ciclo di vita». Quali strategie adottare quindi? La sostenibilità dell’ambiente, delle città e degli edifici è uno dei punti focali che influenzerà comportamenti e consumi. È la teoria dell’economia circolare: «Se applichiamo il modello circolare non solo al sistema produttivo industriale ma alle città e al territorio – spiega ancora Della Puppa – ne esce un modello potenzialmente virtuoso di sviluppo nel quale il centro dell’attenzione è la gestione dei processi e non più la realizzazione di prodotti, in particolare quelli edilizi e costruttivi. La sostenibilità è un nuovo modo di affrontare lo sviluppo e, attraverso l’economia circolare, occasione di nuovi business e competi-

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UP! 89


NEWS BIGMAT INTERNATIONAL

AD ATENE IL CONGRESSO INTERNAZIONALE BIGMAT 2016 Soffiano venti di cambiamento per BigMat, al confine fra tradizione e innovazione, per meglio affrontare insieme le sfide di domani. Con questo sguardo verso il futuro si è tenuto a novembre l’annuale Congresso Internazionale di BigMat, chiamato a riflettere sul tema: “Crocevia fra tradizione e innovazione”. Un appuntamento sempre più importante per il Grup-

A novembre 2016, nella capitale ellenica, l’appuntamento del mondo BigMat

po che, in questa occasione, ha voluto celebrare il

interventi di Olivier Dauvers, esperto del mondo del consumo a livello internazionale, e di Javier Panzano, amministratore delegato di Euronics, gruppo europeo specializzato nella vendita di prodotti elettronici, i cui membri sono rivenditori indipendenti proprio come BigMat fortemente coesi e allineati rispetto a un piano strategico internazionale. Dall’esperienza di Euronics a quella del Gruppo BigMat

raggiungimento di un traguardo significativo per BigMat International

che, sempre durante la giornata, ha reso pubblici i dati sul fatturato

ovvero l’anniversario dei 35 anni, ricorrenza celebrata proprio ad Atene

previsto per il 2016 ovvero circa 2 miliardi di euro.

dal 9 al 13 novembre 2016 e che ha rappresentato una svolta simbo-

Come in ogni edizione del Congresso Internazionale ci sono stati mo-

lica. «Abbiamo voluto sfruttare questo anniversario – afferma Claude

menti di condivisione delle iniziative dei vari Paesi, che hanno con-

Coutant, presidente di BigMat International – per stilare un bilancio

sentito a tutti i Soci di prendere ispirazione e utili suggerimenti per

sulla nostra storia, i nostri valori e la nostra tradizione e per presentare

futuri piani di sviluppo. Il network BigMat in Europa conta 7 Paesi per

al tempo stesso le innovazioni della nostra insegna, BigMat "Home of

un totale di oltre 890 Punti Vendita, con l’Italia terza a quota 191,

Builders", la casa dei costruttori. In tutti questi anni BigMat ha saputo

che ha portato la propria testimonianza attraverso le parole di Mas-

crescere basandosi sulla sua ricchezza, la condivisione del know-how

simo Bussola, responsabile marketing di BigMat Italia, sottolineando

fra i soci e la trasparenza, nel rispetto della nostra indipendenza.

alcune delle attività più importanti svolte nel 2016 e i progetti già

Condivisione, trasparenza e indipendenza sono i valori che cerchiamo

work in progress per il 2017. Ogni Paese ha poi sintetizzato il proprio

di far vivere anche attraverso la vicinanza ai nostri clienti».Tradizione

approccio con una key word e l’Italia ha scelto “Resilienza”, il Belgio

e innovazione le due parole chiave che hanno animato il dibattito dei

ha invece parlato di “Innovazione”, la Francia di “Opportunità”, l’Ibe-

partecipanti al Congresso: quali sono i cambiamenti da mettere in atto

ria di “Speranza”, la Repubblica Ceca di “Sviluppo” e la Slovacchia di

per sopravvivere in un’epoca in cui il mercato è sempre più sotto pres-

“Consolidamento”. Tra le attività di successo di BigMat International è

sione e la concorrenza di settore sempre più feroce? E come possiamo

stato anche citato e presentato il Premio Internazionale di Architettura

confermarci come insegna "preferita" dai clienti?

BigMat ’17, concorso giunto alla sua terza edizione e testimonianza

A rispondere a queste domande anche alcuni illustri ospiti moderati

nonché conferma della grande attenzione del Gruppo verso il mondo

dalla giornalista francese Charlotte Savreux, la quale ha condotto gli

dell’architettura (vedi pag. 38).

La giornalista Charlotte Savreux con Claude Coutant, presidente di BigMat International e Matteo Camillini, direttore BigMat International

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I partner BigMat

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