UP! n 20 - settembre 2016

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B A. Ristorante Rayén, Madrid, di (fos) B. Bundesgymnasium, Kufstein in Austria, di Johannes Wiesflecker e Karl-Heinz Klopf C. House wz2, Stoccarda, di Bernd Zimmermann D. Cretto, Ghibellina (TP), di Alberto Burri E. Antiche vetrate trasformate in box doccia F. Tourner autour du ried, Muttersholtz in Alsazia, di St. Andrè-Lang Architectes

per accorpare delle macerie con un significato metaforico: cementare i resti per saldare la memoria storica. Dalla Land Art al pensiero laterale, inno ai punti di vista alternativi e soggetto del disegno di copertina realizzato da Fabulo (www.fabiobuonocore.blogspot. it) per questo numero di STYLEUP!, il passo è breve. Così, prescindendo da quello che inizialmente appare l’unico percorso possibile e cercando elementi, idee, intuizioni e spunti fuori

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dal dominio di conoscenza e dalla rigida catena logica, si possono trovare delle declinazioni in architettura e design davvero originali. Vecchie finestre di un bistrot che diventano i vetri di un box doccia o porte di fienili applicate in versione scorrevole, un trend quest’ultimo tanto diffuso da proporre anche kit fai da te online. Artisti e designer si cimentano sempre più nell’applicazione non convenzionale di materiali, anche d’uso comune, come ha fatto ad esempio il trio di designer (fos) che utilizzando della pellicola adesiva colorata ha creato un’installazione sulla facciata del ristorante vegano Rayén a Madrid. Una decorazione visiva che mixa prospettiva e volumi colorati per trasformare le superfici orizzontali e verticali. Il nastro adesivo per ricreare un trompe-l’œil di colore ma anche la facciata di una scuola a Kufstein in Austria ricoperta da un “velo” di cemento manipolato per riprodurre la carta appallottolata. Creata

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dall’architetto Johannes Wiesflecker in collaborazione con l’artista KarlHeinz Klopf , il “muro increspato” è formato da una struttura in cemento tridimensionale che va dal tetto fino al primo piano, staccandosi di 2,5 m dalla facciata esistente in vetro. Un gioco di riflessi deformanti è invece quello realizzato dall’architetto tedesco Bernd Zimmermann che ha rinnovato una casa degli anni ‘50 vicino a Stoccarda rivestendone l’esterno con centinaia di specchi, un complemento d’arredo per interni usato qui all’esterno in modo non certo usuale. Altra idea tanto originale, e insieme ecologica, è quella del progetto Tourner autour du ried in Alsazia, che riprende un’antica tecnica degli agricoltori e utilizza le pannocchie come materiale edile. Già visto in Trentino Alto Adige dove viene impiegato come rivestimento decorativo di balconi, il mais può anche trasformarsi da elemento vegetale tipico del paesaggio a parte strutturale della costruzione. L’involucro, una sacca di rete metallica, contiene migliaia di pannocchie che rendono la costruzione dinamica nel tempo, la casa avrà infatti diverse rese cromatiche a ogni stagione. La fantasia, del resto, non ha limiti, tranne quelli che noi stessi ci poniamo. !


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