

Thiene MesePlus
Periodico di informazione dell’Alto Vicentino n. 32 - ottobre 2025
I viaggi della memoria La Storia è tornata, ricordare non basta più


Da quasi 20 anni, ogni estate parte da Thiene un pullman diretto al lager di Mauthausen con a bordo adulti e studenti. Ad organizzare la visita ad uno dei luoghi simbolo della deportazione nazista è Giannico Tessari, 78 anni ex insegnante di Thiene: “Chi viene riceve sempre un messaggio profondo, anche i più giovani. Si cammina in luoghi dove la sofferenza è impressa nelle stanze, nei muri, nel grigio del luogo”.

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Festival “I Sogni in tasca” dedicato all’economia etica

Un autunno tra libri e paesaggi

Ma quant’è cresciuto il Mav
GCopertina
Anna Bianchini
iannico Tessari, ex insegnante alle medie e grande appassionato di politica, è da sempre convinto che visitare i posti dell’orrore, comprendere le sofferenze delle migliaia di deportati ma soprattutto ricordare che certe nefandezze sono accadute davvero serva affinchè la storia non si ripeta.
Oggi però il suo messaggio è cambiato, e dal campo di concentramento in Austria, dopo aver deposto l’ennesima corona in memoria delle vittime, condivide un appello: “Il ricordo non basta più, la storia è tornata a bussare alle nostre porte”. Tessari non organizza solo visite al lager nel nord dell’Austria, sono tante le ricerche storiche che portano la sua firma, le dispense realizzate per le scuole e per le riviste specializzate, nate soprattutto dai contatti con le famiglie dei deportati che gli hanno consentito di ricostruire storie che, senza di lui, sarebbero andate perdute. Giannico Tessari, thienese, 78 anni, laureato in chimica, ex insegnante alle medie. Ma soprattutto, appassionato di politica. Insegnavo alle scuole medie e ho sempre amato il ruolo di insegnante. Vengo dal ’68 e in quel tempo la politica era al primo posto. Ho cercato sempre di avere tempo sufficiente per dedicarmi alla politica locale, per fare attività politica. Sono stato consigliere comunale per 27 anni con il Partito Socialista. Allora, a Thiene, si doveva essere allineati alla Dc (Democrazia Cristiana). Si diceva “Non si muove foglia che la Dc non voglia”. All’epoca c’era addirittura chi scappava da Thiene per non respirare, e subire, quell’aria.


I viaggi della memoria La Storia è tornata, ricordare non basta più
Da quasi 20 anni, Giannico Tessari, 78enne ex insegnante di Thiene, organizza tutte le estati un pullman diretto al lager di Mauthausen con a bordo adulti e studenti. La visita ad uno dei luoghi simbolo della deportazione nazista vuole essere non solo una riflessione su quanto accaduto in passato, ma anche l’occasione per comprendere che la memoria non può restare ferma alle celebrazioni, deve diventare azione concreta.
Quanto è stato importante il suo ruolo di insegnante nel suo percorso?
Insegnavo matematica e scienze. L’insegnante è un ruolo fondamentale per far crescere le nuove generazioni. Io spero di avere trasmesso buoni valori e di aver reso accessibili materie che di fatto sono per tutti. Non è vero che la matematica è selettiva, è una materia per tutti. Basta riuscire a trasmetterla, a farla apprezzare e conoscere. Nella mia vita ho sempre amato trasmettere qualcosa ai giovani, anche quando ho finito di insegnare. Per questo porto a Mauthausen ogni anno degli studenti delle superiori, per immergerli nella storia e affidare a loro il testimone per le nuove generazioni.
Anche la politica però nella sua vita ha un ruolo fondamentale.
27 anni in consiglio comunale sono tanti. Sono stato tanto tempo in minoranza, ma quando nel 1994 la DC si è spaccata sono andato in maggioranza. Io credo nella politica seria, fatta di ideali ma anche di valori. Credo nel sano antagonismo perché migliora entrambe le parti. Se c’è una brava minoranza l’amministrazione è stimolata a svolgere meglio il suo compito. E viceversa. Non sono assolutamente per i minestroni. In amministrazione non serve fare ammucchiate per vincere ad ogni costo. E non bisogna nemmeno fare ostruzionismo
solo per fare dispetto a chi governa. Bisogna fare il bene dei cittadini.
Che cosa si ricorda soprattutto del suo periodo in politica?
I ricordi sono tanti e non sono necessariamente legati a grandi episodi. A volte sono legati a piccole cose private. Ho firmato io l’agibilità per il Carrefour, in un periodo in cui c’era la ‘moda’ degli avvisi di garanzia perché c’erano dubbi su tutto. Non ho ricevuto avvisi di garanzia. Quando sei in amministrazione le persone ti cercano per qualsiasi cosa. A me piaceva dare retta a tutti, cercare soluzioni pratiche, risolvere i problemi. Ascoltare tutti è una cosa che ho imparato facendo l’insegnante e ancora oggi mi capita che degli ex studenti mi salutino con affetto.
Meglio in maggioranza o in opposizione?
Diciamo che è stata una fortuna essere da entrambe le parti. Quello che noto oggi è che ci sono consiglieri che non hanno chiaro il loro ruolo. In particolare quelli più fragili. Quelli che sono fragili quando sono in minoranza si sentono perseguitati, in realtà sono semplicemente loro che sono deboli di carattere. Noto tanto astio, ripicche. Io non sopporto le denunce, gli sgambetti, le ripicche. Gesti infantili che non fanno onore a chi ricopre certi ruoli. Come sono nati i viaggi della memoria a Mauthausen?
Quasi per caso, sono convinto che le cose accadano semplicemente andando avanti. Nel 2000 venne fatta una legge per celebrare ‘Il giorno della memoria’ perché si temeva che l’oblio fosse pericoloso. Quella legge mi colpì moltissimo. Non avevo mai avuto particolare attenzione verso i lager e cominciai ad informarmi. Chi erano i deportati? Erano vittime, briganti, ladri? E chi erano i deportati thienesi?
Non deve essere stato facile.
Assolutamente difficile. Soprattutto perché, come ben si sa, nessuno di quelli che tornava era propenso a raccontare. C’era silenzio, necessità di dimenticare per andare avanti. Chi è stato nei lager ha vissuto l’orrore assoluto, la cattiveria, la violenza. Ha sofferto la fame e visto morire di stenti e violenza familiari e amici. Era comprensibile che nessuno ne volesse parlare. Ma era giusto conoscere. Sono andato in cerca della storia dei lager che si intrecciava con la storia di Thiene.
C’è stato chi ha accettato di raccontare?
Molti hanno mostrato interesse per la mia ricerca. Ho raccolto tante interviste sulla deportazione. Ho realizzato dispense che ho donato alle scuole e alle biblioteche. Ho fatto conoscere le storie di alcuni deportati, che altrimenti non sarebbero mai stati conosciuti né ricordati. Molti familiari sono venuti a Mauthausen con me, nel viaggio che organizzo ogni anno. L’anno scorso abbiamo restituito a Mauthausen il braccialetto di Ettore Carlino, nonno di Stefania Carlino, assessora a Zanè. È stato emozionante. Ho conosciuto la sua storia per una serie di coincidenze e l’ho approfondita. Ora è riportata nelle riviste specializzate. Sottolineo che nelle mie ricerche e pubblicazioni non ho mai avuto scopo di lucro.
C’è anche però chi non ne vuole parlare, anche tra i familiari.
Tanti familiari non ne vogliono sapere. Ma è comprensibile. La storia dei familiari morti a Mauthausen o a Gusen è devastante, è triste in modo assoluto. Ci sono storie strazianti. Io rimango invece stupito quando vedo che ci sono persone che non sono interessate. Ci sono persone che ritengono interessante solo ciò che serve a dare lustro personale, alle cose fatte da altri non


prestano attenzione. Per questo a volte ho la sensazione che il mio lavoro non venga compreso.
Non ha avuto soddisfazioni?
Sì, ne ho avute, anche se a volte rimango deluso perché non intercetto l’entusiasmo che ci metto io. A volte siamo troppo presi dal nostro ego. Però ci sono cose che mi hanno dato tanta soddisfazione: ad esempio uno storico di Genova mi ha contattato di recente perché gli fornissi materiale che deriva dal mio lavoro.
Chi viene a Mauthausen con lei spesso ci torna. Perchè?
Chi viene riceve sempre un messaggio profondo, anche i più giovani. Si cammina in luoghi dove la sofferenza è impressa nelle stanze, nei muri, nel grigio del luogo. La violenza di vedere una camera a gas fa acquisire consapevolezza. Realizzare che tutti sapevano eppure succedevano quelle cose è un insegnamento. Purtroppo ci sono anche persone che scelgono di concentrarsi solo nel presente. Succede anche a scuola, non tutti gli insegnanti si soffermano su certi argomenti nel modo giusto. Io comunque nel mio lavoro di ricerca vado avanti, perché ne vale la pena. Finora ho realizzato 600 fascicoli, che ho distribuito. Diciamo che tra quello che ho dato e quello che ho avuto, ho sicuramente avuto di più. La sua vita è rimasta influenzata dalle storie che ha conosciuto?

Da ognuno ho imparato. Ho pianto, mi sono arrabbiato per le ingiustizie. Ma guardiamo la situazione mondiale oggi: è chiaro che l’uomo, in senso generale, non ha imparato nulla. La storia si sta ripetendo, la storia sta bussando prepotentemente alle nostre porte. Per quanto potremo fingere di non vedere? Faremo anche noi come quelli che per troppo tempo hanno guardato da un’altra parte e poi hanno fatto di tutto per cancellare i lager immaginando così di poter cancellare le loro colpe?
Ricordare non basta quindi?
È evidente che non basta più, ma dobbiamo chiederci perché non è bastato ricordare? Che cosa è andato storto? Cosa è mancato? Cosa non ha funzionato? Quando si visita Mauthausen ad esempio, l’orrore è evidente. È un luogo freddo, agghiacciante, trasmette la paura di chi ci ha vissuto e ci è morto. Il nostro mondo si sta inselvatichendo. I segnali del presente parlano di un ritorno delle stesse paure, delle stesse chiusure, delle stesse discriminazioni. La memoria non può restare ferma alle celebrazioni, deve diventare azione concreta. L’anno prossimo sarà il suo ventesimo viaggio a Mauthausen? Ci sarà?
Spero di sì, se la salute me lo consentirà. Ma spero che la situazione mondiale subisca una sterzata e che gli errori che fin qui abbiamo ripetuto finiscano. Spero che i giovani si concentrino sulla pace. ◆

LAttualità
Anna Bianchini
a magia del palcoscenico si intreccia con la storia di Thiene. Il Teatro comunale compie 120 anni e festeggia con una 45esima stagione teatrale tutta da vivere. Il sipario sulla presentazione dell’appuntamento più atteso si è alzato con i volti noti e gli auguri degli attori che negli anni hanno calcato la scena, dando il via a un cartellone ricco e prestigioso: dieci spettacoli, ciascuno proposto per tre serate consecutive, con interpreti di spicco della scena nazionale. Un percorso avvincente e variegato, che spazia dal dramma psicologico alla commedia brillante, fino all’adattamento di grandi classici a testi contemporanei. Il tutto raccontando l’animo umano e alternando momenti di leggerezza a spunti di riflessione profonda.A completare la proposta due spettacoli fuori abbonamento, che andranno ad arricchire il programma.
In equilibrio tra tradizione e innovazione, la nuova stagione teatrale thienese assicura allo spettatore di immergersi in proposte emozionanti di qualità altissima, il fior fiore dell’offerta teatrale nazionale.
“Il tratto distintivo di questa edizione è il coraggio di affiancare i maestri della scena italiana a registi e autori capaci di parlare al presente, portando sul palco capolavori immortali accanto a nuove scritture di forte impatto – spiega Ludovica Sartore, assessora alla cultura – Il teatro racchiude un grande valore sociale che ha come motore propulsore il pubblico”.
“Il Teatro comunale di Thiene ha una storia di 120 anni ed è un traguardo che celebriamo con profonda emozione e che condividiamo con Arteven e con il nostro meraviglioso pubblico – è il commento del sindaco Gianantonio Michelusi – In un’epoca di frammentazione, il teatro funge da luogo di incontro e di scambio, promuovendo una cultura del dialogo e del confronto. Il teatro è, dunque, una forza che agisce sul lungo termine, contribuendo in maniera indiretta, ma profonda a una società più riflessiva, coesa ed eticamente evoluta”. “La stagione teatrale è un percorso affascinante che ad ogni serata ci porterà a gustare il piacere della cultura e a conoscere meglio il mondo, la società, gli uomini e noi stessi, regalandoci sorrisi, riflessioni, divertimento e suggestioni da sperimentare insieme, immersi nella magia di un linguaggio e di uno spazio che solo il teatro possiede nella sua misteriosa e potente essenza – sottolinea Ludovica Sartore – Sarà un viaggio imperdibile che saprà ogni volta immergerci

Il Teatro Comunale festeggia 120 anni
Inaugurato il 10 ottobre 1905 con la rappresentazione del “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, il teatro oggi è anche simbolo della passione e della resilienza della comunità thienese. Un compleanno prestigioso che verrà celebrato con un cartellone di spettacoli che saprà riunire grandi titoli della tradizione teatrale e drammaturgia contemporanea, affidati a interpreti di primo piano e regie di prestigio.
in vicende antiche e contemporanee, per poi farci risvegliare più veri e arricchiti nella nostra umanità”.
Un ringraziamento unanime a Giancarlo Marinelli, direttore del Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, che dice: “Thiene si conferma roccaforte della Prosa ed è madre di nuove esperienze teatrali, nuovi artisti, attori e registi. Dinnanzi alla bellezza di questo teatro possiamo anche dire che, per una volta, il punto di vista privilegiato non è quello del pubblico, bensì di chi è sul palco”.
Gli spettacoli
La stagione di prosa 2025/26 si aprirà martedì 11 novembre 2025 con La vedova scaltra di Carlo Goldoni con Caterina Murino. Seguiranno L’Importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde e Il birraio di Preston tratto dal romanzo di Andrea Camilleri. Con Magnifica Presenza, scritto e diretto da Ferzan Ozpetek torna sul palco thienese Serra Yilmaz mentre Anna Valle e Gianmarco Surino calcheranno la scena con Scandalo di Ivan Cotroneo. Martedì 3- e 5 febbraio sarà la volta di Riccado III di William Shakespeare, ridotto e adattato da Angela Demattè e con protagonista Maria Paiato, da molti definita la più gran-
de attrice drammatica italiana. Seguiranno Tutti gli uomini che non sono. Storia vera di una falsa identità di e con Paolo Calabresi e Rumori fuori scena di Michael Frayn. Neri Marcorè è il protagonista di Gaber - Mi Fa Male Il Mondo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, un’esplorazione nell’universo creativo, narrativo, etico e letterario di due grandi autori del teatro e della canzone. Per anni Giorgio Gaber e Sandro Luporini hanno radiografato con acume, spietatezza e ironia e con grande partecipazione emotiva, le mutazioni della nostra società e degli individui che la abitano. Grande affabulatore e artista totale, Gaber ci ha accompagnato, tra privato e politico, nel cammino zoppicante e incerto verso una società che tenta di combattere contro la dittatura dell’imbecillità, del conformismo e della perenne autoassoluzione. La stagione di prosa termina martedì 21 aprile 2026 con repliche al 22 e 23, con Lungo viaggio verso la notte. Gabriele Lavia e la sua compagnia affrontano quest’opera di Eugene O’Neill scritta tra il 1941 e il 1942, che dopo la morte dell’autore vinse il Premio Pulitzer per la drammaturgia. È considerata il capolavoro del drammaturgo statunitense. I due spettacoli fuori
abbonamento sono Piccole Donne, adattamento del celebre romanzo di Louisa May Alcott e Feste di Familie Flöz.
La storia del teatro
Il teatro di Thiene fu inaugurato il 10 ottobre 1905 e allora si chiamava Teatro sociale. “Sociale, perché fu voluto da un gruppo di facoltosi borghesi thienesi che si chiamava Amici del Teatro, pensato per attività rivolte alla società”, spiega Silvano Guarda, promotore fin dagli inizi della Stagione Teatrale, membro del Cda di Arteven e figura riconosciuta per il Teatro comunale di Thiene e le sue attività.
“Thiene nel 1905 contava 7.500 abitanti, era un centro importante di affari con un grande sviluppo dell’industria nel settore tessile e del commercio e aveva una importante attività agricola con allevamenti di bestiame. Era una città facoltosa con un’economia non monosettoriale, ma pluralistica – continua Guarda – L’inaugurazione avvenne con il Rigoletto, opera lirica, poi l’attività continuò alternando le opere ad occasioni di festa. Thiene era investita dalla gioia dovuta alla fede nel progresso di inizio secolo e c’era la voglia di creare un centro di cultura e di divertimento. Poi arrivò la prima guerra mondiale e Thiene divenne un magazzino
militare. Quando fin la guerra tornò l’entusiasmo per la rinascita, ma rappresentare costava parecchio. Il teatro quindi fu ceduto al comune, tramite una donazione, affinchè l’attività continuasse a carico del comune. In quei tempi nasceva il cinema e il teatro divenne anche sala cinematografica. Al tempo stesso cominciarono ad affermarsi le prime realtà teatrali locali, con commedie in dialetto e rappresentazioni di compagnie che venivano da fuori città del Veneto. Diminuirono le opere, ma cominciarono a prendere piede cinema e teatro. Poi arrivò la seconda guerra mondiale alla quale seguì una nuova rinascita e apertura verso il futuro. Cinema e teatro continuarono – spiega Silvano Guarda – ma a quel punto, dopo un po’ di anni e tanta storia, l’edificio era decadente. Si andò avanti per un periodo dando spazio a compagnie locali ma si sviluppa dibattito sulla sistemazione dell’edificio. Il dilemma era restauro o rifacimento?”
Il racconto di Silvano Guarda parla di un dibattito molto acceso. E chi conosce la storia di Thiene sa che fu un problema molto sentito e sul quale ci furono scontri tra chi proponeva il restauro conservativo, con il fine di rifare l’edificio preservandone la bellezza storica e chi invece preferiva un edificio moderno.

“Senza la capacità politica di Camillo Cimenti questo teatro non ci sarebbe – sottolinea Guarda – I lavori furono affidati a Clemente di Thiene, iniziarono nel 1977 e finirono nel 1985, quando il teatro fu riaperto. Cinque anni prima erano cominciate le stagioni teatrali nel teatro delle Opere Parrocchiali. Bisogna tenere presente che il teatro è sempre stato all’avanguardia, fin dal 900. Lo stile liberty del teatro era molto innovativo per l’epoca, fuori dal teatro c’era la campagna. Si pensa – conclude Silvano Guarda – che furono dei tecnici di qualche industria locale a portare questa idea e questo nuovo stile architettonico”. ◆

Attualità
L’Air Show vola In 40 mila ad ammirare le “Frecce”

Spettacolo dal cielo, azzurro e limpido come si auspicava a Thiene da mesi incrociando le dita, per un’edizione dell’Air Show che rimarrà nella storia della città e del suo aeroporto intitolato all’aviatore Arturo Ferrarin. Oltre che nella memoria degli oltre 40 mila tra thienesi e visitatori che venerdì 19 e sabato 20 settembre hanno assistito a una due giorni di “passerella” sull’Alto Vicentino.
Regina eletta già dalla vigilia della manifestazione è stata la Pan, la Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori, chiamata a rendere omaggio ai 55 anni dello scalo civile, il cui taglio del nastro risale infatti a ottobre 1970. Facendo di località Rozzampia una sorta di caput caeli per

Il doppio passaggio della Pattuglia Acrobatica Nazionali e le evoluzioni di aerei, elicotteri, ultraleggeri e altro ancora ha reso omaggio ai 55 anni dell’Aeroporto Ferrarin.
un week end. Saltata la festa per il mezzo secolo di vita, a causa della pandemia, si è “recuperato” con il 55esimo, attirando appassionati del volo e incollando con gli occhi al cielo migliaia di vicentini e non solo. Una folla a perdita d’occhio al “Ferrarin”, nel pomeriggio clou del sabato, ma abbondanti presenze pure alla vigilia, alle prove generali.
Impossibile riassumere a parole il variegato programma, con già dal mattino musi-


ca, aree ristoro, spazi per bimbi e intrattenimento per tutti. Poi, il cielo di Thiene ha “ospitato” le esibizioni: dai paracadutisti del C.R.W. Italia con il tricolore ai voli storici della Jonathan Collection, passando per le acrobazie di piloti come Andrea Pesenato e Luca Bertossio. E ancora elicotteri, alianti, velivoli civili e militari, in un crescendo culminato con l’arrivo delle Frecce, sulle note della “Turandot”, del “Nessun Dorma” e dell’Inno Nazionale d’Italia. ◆ [O.D.M.]


Foto Marco Pettenuzzo
Foto Marco Pettenuzzo
Foto Marco Pettenuzzo

Attualità
IOmar Dal Maso
l saldo è inevitabilmente negativo come praticamente accade in ogni zona d’Italia, ma gli appena 48 banchi vuoti rispetto all’inizio anno scolastico del 2024 configurano Thiene come una “prima classe” in termini di popolazione di alunni e alunne che è tornata nelle aule.
Circa 6 mila in tutto, prendendo come riferimento il conteggio degli iscritti della vigilia della prima campanella, guardando dalle primarie alle superiori. A questo contingente di “spugne”, si affiancano ogni giorno circa 500 operatori di vario tipo tra personale docente, amministrativo e ausiliario.
Un esercito di bambini, ragazzi e teenager ogni mattina “invade” la città di Thiene, senza contare chi li accompagna, con particolar riferimento al polo delle superiori tra l’area a ridosso del centro e la Conca, oltre ai vari plessi che fanno capo all’Istituto comprensivo locale sparsi tra le frazioni e gli altri quartieri. Per un’offerta formativa variegata, che presenta con licei, istituti tecnici e di formazione professionale, un’ampia gamma di proposte che portano centinaia di studenti non solo dai comuni limitrofi, ad esempio dall’Altopiano. Per la precisione, stando ai numeri raccolti in Comune nei giorni precedenti alle campanelle di inizio delle lezioni, risultavano 5.968 i baldanzosi scolari pronti a preparare zaini e cartelle per l’appello. Senza gli smartphone, così come da circolare ministeriale, più o meno rispettata. Qualche libro fresco di stampa o di seconda mano, quaderni e astuccio e tutto l’occorrente per ripartire, invece, non possono mancare. Se è vero che per la prima volta in questo millennio qui si è andati sotto quota 6 mila, il ritocco in difetto dello 0,8% (per arrotondamento) non ha smosso gli animi come dato generale, ricordando come una lieve flessione risulti fisiologica in virtù della


Nuovo anno scolastico Seimila studenti sui banchi
Per colpa del calo demografico, la città ha registrato un calo di iscrizioni nelle scuole thienesi di ogni ordine e grado, ma con percentuale inferiore all’1% rispetto al 2024. Thiene resta comunque un polo d’eccellenza di primo piano sul territorio grazie all’attrattività degli istituti superiori.
denatalità riscontrata negli anni Duemila. Al calo demografico graduale ha fatto da parziale compensazione l’attivazione in città dei corsi biennali Its, percorsi intermedi (e alternativi all’università) post diploma, i cui partecipanti non sono stati però conteggiati trattandosi di studi successivi alla maturità. Corsi Its la cui promozione prosegue convinta da queste parti, dopo aver visto sin dalla genesi un ottimo appeal e l’eccellenza nella formazione di tecnici specializzati (Academy Meccatronico Veneto di Tecnico Superiore per l’Informatica nell’Industria 4.0 e Academy Last Esperto nei processi di Internazionalizzazione d’Impresa), a cui va aggiunta l’opzione del percorso Ifts Caseario. La consigliera comunale per l’istruzione, Nicoletta Panozzo, nel salutare chi si apprestava a far rientro nelle aule, ha espresso un commento a fronte dei numeri aggiornati. “L’onda lunga del calo della natalità comincia a farsi sentire anche in città – ammette -, ma Thiene resta un polo d’eccellenza di primo piano sul territorio. Questo è possibile sia per l’alta professionalità di dirigenti e docenti sia grazie al contesto in cui agiscono le scuole che è fatto di relazioni virtuose tra istituti sco -
lastici, istituzioni e associazioni, attori di una sinergia forte che ha l’obiettivo di essere comunità educante e contribuire così ad una crescita globale dei giovani, anche sotto il profilo civile e civico”. Giova ricordare che si confermano cinque le scuole primarie attive in città: Scalcerle in pieno centro, dove ha sede la direzione con “regia” del professor Francesco Crivellaro, Collodi per l’area dei Cappuccini/Vianelle, Talin del quartiere Ca’ Pajella, San Giovanni Bosco della frazione Rozzampia e Zanella a Lampertico. Da aggiungere alla lista anche la paritaria “Grande Quercia” (anche per le medie) di via Braghettone, con circa 90 alunni, che ha raccolto l’eredità formativa delle suore Doretee.
Le secondarie di primo grado Bassani e Ferrarin completano il quadro della scuola dell’obbligo a Thiene, per poi passare in rassegna gli istituti superiori che ogni giorno accolgono in città circa 4 mila studenti tra pendolari, “di vicinato” e residenti nella stessa città altovicentina. Distribuiti tra i centri di formazione professionali San Gaetano e Saugo, il Liceo Corradini, l’Ips Garbin, l’Itet Aulo Ceccato, l’Itt Chilesotti, che di recente ha attivato un indirizzo per tecnico aeronautico. ◆



Attualità
Note di gioia all’Istituto Musicale a cui è stato consegnato un pianoforte Yamaha G-5 a 3/4 coda acquistato grazie al contributo di Fondazione Ninfa Ets e dell’imprenditore vicentino Giovanni Costantini.
Lo strumento sarà utilizzato principalmente per i corsi destinati ai più piccoli, ma diventerà anche un punto di riferimento per la formazione di allievi di ogni età. Commenta l’assessora Anna Maria Savio: “L’arrivo del pianoforte rappresenta un segnale concreto dell’importanza di investire nella cultura e nell’arte: un progetto che mette al centro i più giovani, rafforza l’offerta culturale del territorio e dimostra quanto la collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore possa generare valore per l’intera comunità. Questo strumento non è solo un pianoforte: è una promessa di futuro per i bambini che iniziano il loro percorso musicale, per i ragazzi e gli adulti che coltivano il talento, per una città che crede nella cultura e la vuole condividere. Il nuovo pianoforte sarà protagonista di corsi, attività e concerti aperti a tutta la comunità”.
“La musica è un linguaggio universale capace di unire le persone e aprire nuove possibilità di espressione” – dichiara Daniele Costantini, presidente di Fondazione Ninfa – “con questo dono vogliamo offrire alle ragazze e ai ragazzi di Thiene uno strumento non solo musicale, ma di crescita e di comunità”.

Nuovo pianoforte per l’Istituto
Musicale Città di Thiene
Lo strumento, un Yamaha G-5 a 3/4 coda, sarà utilizzato principalmente per i corsi destinati ai più piccoli, ma diventerà anche un punto di riferimento per la formazione di allievi di ogni età.
“Il nuovo pianoforte rappresenta un investimento sulla bellezza e sul futuro” – ha sottolineato Giovanni Costantini – “ed è con grande soddisfazione che abbiamo contribuito a portare questo strumento a Thiene, perché resti a disposizione della comunità e dei suoi talenti”
L’arrivo del nuovo pianoforte è stato accol-
to con grande entusiasmo sia dagli insegnanti che dai giovani allievi. Con questa nuova acquisizione, l’Istituto Musicale Città di Thiene conferma la sua missione: essere un luogo di incontro, crescita e diffusione della musica, capace di unire generazioni e creare ponti tra scuola e comunità. ◆ [A.B.]
Viabilità in sicurezza a Zugliano dopo le frane
Doppio intervento promosso dal Comune di Zugliano per mettere al sicuro il suo territorio nelle aree particolarmente a rischio frane. I lavori hanno interessato le vie Tovari e San Rocco e sono costati 930 mila euro.
Lavori di consolidamento e prevenzione, per la messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico, sono stati completati in due aree particolarmente critiche del territorio comunale.
Il primo intervento ha riguardato via Tovari, dove nel febbraio 2024 si era verificato il cedimento di una parte della carreggiata. Il secondo ha interessato via San Rocco a Centrale, dove una laterale presentava analoghi rischi di instabilità del sedime stradale.
“Con questo intervento restituiamo sicu-
rezza alla viabilità e serenità ai cittadini che in passato hanno vissuto il grave disagio causato dalla chiusura al traffico di via Tovari – sottolinea il sindaco di Zugliano Sandro Maculan –. L’amministrazione comunale continuerà a monitorare e intervenire sulle criticità idrogeologiche, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini e la salvaguardia del territorio”. I lavori, del valore complessivo di 930mila euro, sono stati finanziati per 700mila euro con fondi statali e per 200mila euro con contributo regionale. La realizzazio -

ne è stata affidata alla ditta Ipogeo srl di Seren del Grappa. L’intervento di messa in sicurezza è stato garantito principalmente dalla posa di micropali con tiranti, una tecnica che assicura stabilità duratura alle aree a rischio. Nel tratto di via San Rocco è stato inoltre realizzato il rifacimento della sottostante condotta dell’acquedotto, migliorando così anche i servizi essenziali per i residenti. ◆ [A.B.]

Attualità
DOmar Dal Maso
ue anni fa erano in 11, adesso in 13. Aggiungi allora ben due posti a tavola allora quando nell’Alto Vicentino (e oltre) si tratta di imbandire un vassoio di appuntamenti utili a tutti, partendo dal macrocosmo della cultura per toccare trasversalmente i settori dell’economia e del sociale. Con vari Comuni della zona a stringere un patto sempre più solido che si sta dunque allargando, oltre ad abbracciare nuove istanze rispetto all’edizione dell’autunno 2023, quella dell’esordio di un’idea che poi associazioni, comitati e amministratori del tessuto locale hanno accolto e approfondito. Infatti, aumentano a 25 gli appuntamenti proposti in un calendario fitto.
Il filo conduttore è l’economia etica e solidale per la seconda edizione di “I Sogni in tasca”, una vasta gamma di eventi diversi tra loro che intrecceranno in nome della sostenibilità proposte di cultura con esigenze non più procrastinabili della tutela dell’ambiente in rapporto alle tematichema anche alle necessità reali - del “mondo” economico-produttivo. Dalla finanza etica alla crisi climatica, passando, ad esempio, per la gestione intelligente delle risorse naturali residue.
Se è il paese di Marano a fare da “baricentro” della rassegna, qui dove si è tenuta la presentazione e dove si è dato il via ufficiale al festival con una giornata d’avvio dei lavori – ma anche di festa – al Parco del Donatore, di tappa in tappa si toccheranno una dozzina di comunità locali. Da ricordare poi che l’iniziativa nel suo complesso è patrocinata dalla Provincia e viene realizzata in collaborazione con l’Associazione dei Comuni Virtuosi e il mensile Altreconomia.
“Cosa fare per riparare il mondo” rappresenta non solo uno slogan, ma l’assunzione di responsabilità che dal locale al globale i promotori intendono diffondere e ana-


Festival “I Sogni in tasca” dedicato all’economia etica
Due mesi di proposte in 13 Comuni dell’Alto Vicentino per raccontare la realtà che ci circonda attraverso temi di grande attualità: sfruttamento di risorse naturali, fast fashion, iperturismo, impatto dell’intelligenza artificiale, import ed export degli armamenti, politiche del cibo.
lizzare. Se non per trovare “soluzioni”, per evidenziare buone pratiche e allo stesso tempo problematiche poco trattate, al fine dichiarato di creare una cultura della consapevolezza in maniera critica e allo stesso tempo orientata al positivo, al costruire, al rigenerare. Interrogarsi prima, prendere coscienza poi, infine agire. A ragion veduta. Un topolino che maneggia dei cubetti di ghiaccio gocciolanti componendo la parola “Futuro” è l’immagine scelta per accompagnare l’evento (opera dello street artist Ericailcane).
Per “conoscerlo” da vicino e prendere nota di tutte le serate in calendario è disponibile il sito web www.isognintasca.org. Si andrà avanti fino a fine novembre, con incontri e conferenze a libera partecipazione. Ma anche spettacoli e reading musicali, cene solidali e proiezioni. La conclusione a Santorso, venerdì 28 novembre, con ospite e relatrice Francesco Visentin, esperto di geografia e docente universitario, discutendo dell’acqua come bene comune.
Gli enti locali che hanno aderito all’invito partito da Marano sono ora in ordine alfabetico Breganze, Carrè, Chiuppano, Lugo, Piovene Rocchette, Santorso, San Vito di Leguzzano, Sarcedo, Thiene, Valdagno, Zanè e Zugliano. Per una seconda edizione che si
rilancia, forte del seguito e dei riscontri incoraggianti ottenuti un anno fa, allargando il campo d’azione oltre che il numero di Comuni in prima linea quando si parla di cittadinanza attiva e divulgazione responsabile. “Abbiamo pensato a un festival dedicato all’economia etica e solidale – hanno illustrato i promotori - in cui proviamo a raccontare come e perché la qualità della vita, dell’ambiente, delle comunità sono profondamente connesse alle scelte che facciamo. Ad esempio, lo sfruttamento di risorse naturali, i fondi azionari, la fast fashion e la moda sostenibile, l’iperturismo, il valore del risparmio, l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’ambiente, le politiche del cibo, le importazioni e le esportazioni di armamenti, le economie criminali, la democrazia energetica, l’economia circolare e il riciclo, fino alle profezie inascoltate. E ci saranno approfondimenti dedicati ai beni comuni: l’acqua, l’educazione, i rifiuti e l’ambiente, l’abitare”. Se qualcuno in questa “lista” di temi d’attualità, e alla lunga forse anche di sopravvivenza, non ne trova alcuno d’interesse, è bene continui sfondare il divano di casa. Per tutti gli altri, c’è da informarsi e, magari, pure mobilitarsi per proteggere il mondo in cui viviamo. ◆
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Attualità
Il tracciato, ancora in fase di progettazione e che prenderà il nome di “Via del Timonchio”, attraverserà Schio, Marano Vicentino, Malo, Isola Vicentina, Villaverla e Caldogno.
Per testare le sue potenzialità lo scorso 20 settembre, in occasione della Settimana europea della Mobilità, è stata organizzata una pedalata di prova, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle otto amministrazioni coinvolte. In via sperimentale è stato percorso l’itinerario principale, lungo circa 25 chilometri.
Il progetto è firmato dallo studio Dolomiti di Recoaro Terme e prevede il coinvolgimento di otto comuni che si trovano lungo il corso del torrente, da Santorso, dove si trovano le sorgenti del Timonchio, alle risorgive di Dueville, dove il Timonchio si unisce al Bacchiglione, per oltre 35 chilometri di lunghezza. Il tracciato è inserito nel “Piano provinciale della rete degli itinerari ciclabili”, con il co-finanziamento della Provincia di Vicenza. Sono due gli obiettivi de “La via del Timonchio”: una funzione naturalistica e ricreativo-turistica, per la fruizione dell’argine e delle aree verdi intercomunali, e un secondo aspetto che ri-

La Via del Timonchio in bici da Santorso a Dueville
Buone notizie per chi ama la natura e la mobilità sostenibile. Una nuova ciclabile intercomunale collegherà l’altopiano del Tretto alle Risorgive del Bacchiglione passando per otto comuni lungo il torrente Timonchio.
guarda la sicurezza dei percorsi casa-scuola e casa-lavoro, per favorire la mobilità dolce negli spostamenti quotidiani.
“Il percorso ciclabile intercomunale del Timonchio è una grande opportunità per dotare il territorio di un nuovo percorso cicloturistico e per collegare vari percorsi locali casa-lavoro, per favorire la mobilità lenta e sostenibile”, sottolinea Marco Guzzonato, sindaco di Marano Vicentino, comune capofila del progetto.
“Siamo in una fase progettuale di fattibilità tecnico-economica, in attesa del progetto esecutivo – spiega Dolomiti Studio – Alcuni punti e alcuni attraversamenti stradali, non sono ancora stati messi in sicurezza e vanno realizzati”. Per la fine del 2025 sarà consegnato il progetto, seguirà quindi la progettazione esecutiva e l’effettiva realizzazione della pista ciclabile, in base ai finanziamenti che si potranno ricevere attraverso dei bandi, provinciali e non solo. ◆ [A.B.]
Pietro Laverda ricordato a 180 anni dalla nascita
La comunità di Fara ha celebrato l’importante anniversario con un’esposizione che ha ricordato il suo genio e ripercorso anche la genesi di una famiglia che un tempo si sarebbe chiamata di “fabbricanti di mezzi agricoli”.
Se ne era andato nel 1930, posando i suoi attrezzi a 85 anni di età, Pietro Laverda senior, imprenditore della tecnica e tecnologia applicata all’agricoltura in tempi in cui praticamente nemmeno esisteva. Un uomo non comune, per il suo genio, ma che faceva parte della comune, quello sì. Ricordato dai discendenti con una mostra che ha ripercorso anche la genesi di una famiglia che un tempo si sarebbe chiamata di “fabbricanti di mezzi agricoli”. Il fondatore della ditta che portava il suo nome, Pietro, nacque nella notte di San Lorenzo del 1845, mettendo insieme ancora da bambino i primi arnesi in una rimessa divenuta poi bottega-laboratorio. Cresciuto a San Giorgio di Perlena, tra le colline, e rimasto orfano di padre in fanciullezza, fu capace di costruire da solo un orologio a contrappeso a soli 13 anni. La sua biografia, per immagini,
testi e oggetti significativi dell’epoca custoditi nel tempo, prosegue parlando del giovane “Piero” al collegio vescovile, in un’officina di Padova come garzone, fino al ritorno alla sua terra di contrade – e poi la decisione di trasferire l’attività produttiva a Breganze - e alla fondazione di un’impresa. Il trascorrere dei decenni e il succedersi dei discendenti la trasformerà in un’azienda di rilievo internazionale, di primo piano nel settore appunto dei macchinari per l’agricoltura. Una ben curata esposizione allestita a Fara a 180 anni dalla nascita ne ha raccontato la vita professionale di orologiaio, artigiano del legno, e amante del buon vino tanto da specializzarsi nella realizzazione di torchi e pigiatoi per l’uva. E perfino di inventore. Con originale fiore all’occhiello la produzione di orologi per le torre campanarie. Chi lo sa se lo stesso capostipite

della dinastia Laverda con la sua visione futuristica aveva immaginato le moderne mietitrebbie e altri macchinari per l’agricoltura a tecnologia avanzata prodotti ed esportati in tutto il mondo, che a tutt’oggi impiegano al lavoro circa 800 dipendenti e collaboratori. Molti dei quali, a fine estate, si sono recati al Municipio di Fara per ripercorre la storia di una persona fuori del ...comune, prima ancora che di un marchio, nel corso della tradizionale Sagra di San Bortolo. ◆ [O.D.M.]

LOmar Dal Maso
a comunità di Zané può “vantarsi” di aver ospitato la “Regina”, dopo che il comitato organizzatore della Maratona dei 6 Comuni – versione 2025, la 17esima edizione - ha assegnato al Comune locale lo start della gara più “nobile”, appunto, la maratona sugli epici 42 chilometri.
Dopo che, solo 24 ore prima, e solo 300 metri più in là, nel piazzale del Municipio cittadino, era stata la volta del Rally Città di Schio presentare i bolidi in partenza dalla pedana allestita per l’occasione speciale. Tutto in un unico fine settimana, quello del cambio di stagione tra l’altro, lo stesso in cui sui cieli nostrani hanno fatto capolino le Frecce Tricolori e le evoluzioni di altri veicoli “ingaggiati” nella vicina Thiene per l’Air Show.
Al sabato mattina sono stati gli appassionati dei motori ad applaudire il via alla manifestazione rallystica nel raduno di via Mazzini. Alle 9.01 il via al primo concorrente, per poi salire in quota per le varie prove speciali che hanno decretato poi le coppie di assi del volante con l’arrivo a Schio, in piazza Rossi. Evento organizzato da Automobile Club Vicenza ed EMI Events Motosport Italia che ne ha curato ogni dettaglio in collaborazione con i vari uffici tecnici comunali e le amministrazioni locale coinvolte lungo il percorso di gara. Per una 33esima edizione del Trofeo Città di Schio “baciata” dal sole e che ha visto sfrecciare sia le moderne auto da rally da competizione che quelle storiche. Dopo un anno di break forzato, il 2024, in cui l’evento sportivo era rimasto ai box. A Zanè si è “bruciato l’asfalto” per l’avvio dei 200 km circa del tracciato complessivo, di cui 59 dedicati alle prove speciali raggiungendo località Pedescala in Val d’Astico, San Rocco e Santa Caterina sul Tretto di Schio. Una cinquantina gli equipaggi al via, con vittoria finale del tandem Pasa-Brugnaro su Skoda Fabia Rs.


Zanè “trampolino” per rally e maratoneti
Nel giro di 24 ore, il piazzale del municipio cittadino e quello delle scuole sono stati teatro delle partenze di due eventi sportivi top per l’Alto Vicentino: il Rally Città di Schio e la M6C. “Ci auguriamo di poter riproporre anche in futuro eventi di questa portata” afferma il sindaco Alberto Busin.
Sempre di corsa si parla, alla domenica, ma stavolta senza ruote e motori per il via alla Maratona dei 6 Comuni, o quantomeno per una delle quattro distanze previste per la festa del running 2025. Insieme a Malo e Thiene, proprio Zané è stata scelta – per la terza volta – come trampolino di lancio e in questa occasione per la distanza iconica dei 42 km, detta la “Regina”. Per tutta la manifestazione nel suo complesso quasi 600 i partenti tra la 10 km non competitiva e i 10 mila metri dedicati invece ai running agonisti Fidal, oltre alla distanza intermedia della 21 km, “raddoppiati” ovviamente per la maratona che impegnato atleti di ogni genere e fascia di età tra gli specialisti del fondo. Tra i partenti anche Antonio Grotto, categoria master oltre i 70 anni, l’ultramaratoneta thienese giramondo che non manca mai di presentarsi allo start anche agli eventi a “chilometro zero”. Tutti i percorsi di gara caratterizzati dall’epilogo a Villaverla negli impianti sportivi della Sport Power Arena, in un vero e proprio festival della corsa a piedi che ha coinvolto una manciata di migliaia di persone nella domenica di sole di fine estate. Anzi,
del primo giorno di autunno. A trionfare qui, dopo 2 ore e 45’ di fatica, è il runner “di casa” del Runners Team Zané Michele Littea, tra le donne leader al traguardo Meri Barichello dopo 3 ore e 54’. Il doppio appuntamento celebrato a Zanè al passaggio di testimone tra le due stagioni, il 20 e 21 settembre, ha portato interesse e soddisfazione nel paese che si è ritrovato a fare da catapulta, se non “capitale””, per 24 ore degli eventi sportivi nell’Alto Vicentino. “Non è una cosa inedita l’attaccamento allo sport in generale della nostra comunità – spiega il sindaco Alberto Busin -, d’altronde lo dicono per primi i medici che fare attività fisica fa bene e, ben vengano anche le manifestazioni agonistiche che inoltre portano spettacolo come nel caso dei due eventi. Il rally per noi è stata una novità assoluta: abbiamo colto la palla al balzo dopo la proposta di un nostro concittadino, e siamo sicuri di aver portato in paese luminosità e colori, regalando una giornata speciale ai tanti appassionati di questo settore. Opportunità colta oggi che speriamo venga riproposta anche in futuro”. ◆

IPremi Campiello, Strega e Bancarella fanno tappa a Thiene, che si candida ad assumere il ruolo di “capoluogo letterario” del panorama culturale del Veneto per la stagione d’autunno appena iniziata. Per potenziare la propria offerta nel settore ecco infatti l’inedita rassegna “Scritti d’Autore”, effetto gradito di un patto siglato tra Comune locale e il Lions Club Thiene Host. Corredato anche da una serie di proposte collegate che uniscono scrittori e le loro parole, stampate sulle pagine dei libri, ai paesaggi caratteristici e naturalistici dell’Alto Vicentino.
La novità assoluta è rappresentata dall’invito – accolto – ad autori sulla cresta dell’onda nel mercato italiano, premiati nei concorsi più conosciuti a livello nazionale. Un’idea sorta dopo aver concordato tra i promotori la volontà di investire ancora nel binomio inscindibile tra lettura e cultura.
Si parte e si “riempie” il mese di ottobre raccontando storie e la genesi delle stesse storie, con le vive voci di chi le ha ideate, in un vero e proprio festival alla sua prima edizione. A forte trazione “rosa”, per giunta, visto il tris di ospiti speciali: Wanda Marasco, Anna Foa e Paola Jacobbi. Serate ad ingresso libero (è necessaria la prenotazione) per i martedì 7, 14 e 21 ottobre, per poi continuare a farsi affascinare non solo dalle parole ma anche dai luoghi nel parallelo percorso dedicato ai “Paesaggi letterari”. Con un Cult-Day per i giovani lettori. Tornando a “Scritti d’Autore”, location prescelta per accogliere ospiti e spettatori in platea è il Teatro Comunale. In prima linea insieme al Club Lions per la cura della rassegna in forma di primizia è l’assessorato della Cultura, strizzando simbolicamente l’occhio alla consolidata e celebrata stagione teatrale cittadina. A fornire un sostegno concreto, poi, è la Bcc Veneta Gruppo “Iccrea”, in veste di main sponsor.
“Per la prima volta – ha spiegato il presidente Lions Nazzareno Leonardi - i vincitori e i finalisti dei premi Campiello, Strega e Bancarella si incontreranno in un’unica iniziativa articolata in tre serate. Il teatro comunale accoglierà anche i Premi letterari e ospiti d’onore a rappresentare realtà significative e di valore. L’ambizione è quella di creare una rassegna letteraria annuale che raggiunga il livello di eccellenza della stagione teatrale di prosa”.
Più in dettaglio, ad aprire la kermesse del
“Thiene Scritti d’Autore”

Un autunno tra libri e paesaggi
La città si prepara ad accogliere un nuovo e coinvolgente evento letterario d’autunno. Grazie alla collaborazione tra il Lions Club Thiene Host e il Comune, prende il via una rassegna che unisce la passione per la lettura con l’amore per il territorio.
libro d’autore è Wanda Marasco (tutti gli incontri alle 20.30), vincitrice del Superpremio Campiello con l’opera “Di spalle a questo mondo” (Edizioni Neri Pozza). Martedì 14 ottobre alle toccherà ad Anna Foa, vincitrice del Premio Strega Saggistica presentando il libro “Il suicidio di Israele” (Edizioni Laterza). “Luisa” (Edizioni Sonzogno) è infine il titolo dato al libro realizzato da Paola Jacobbi, vincitrice del premio Selezione Bancarella 2025.
“Si tratta – così Ludovica Sartore, assessora alla cultura e alla biblioteca civica – di un evento di prim’ordine con ospiti di livello nazionale. Mi piace pensare che la rassegna contribuirà a dare impulso e a promuovere il piacere della lettura per un arricchimento e per la crescita di tutta la comunità, grazie a una proficua collaborazione tra realtà private e pubbliche”. Entra in campo anche Ogd Pedemontana Veneta e Colli a farcire le proposte legate a “Paesaggi Letterari Contemporanei e Storici”, regalando esperienze che abbinano passeggiate collettive ai luoghi reali che fanno da sfondo alle storie narrate da al -
cuni tra i più noti autori vicentini. Da Mario Rigoni Stern, Antonio Fogazzaro, e Luigi Meneghello guardando ai “padri” nostrani, fino ai giorni nostri con Umberto Matino e Mara Carollo. Nelle varie tappe (info reperibili sui canali social e siti istituzionali) previste si contano Malo, Lusiana, Velo d’Astico, Roana, Calvene, Schio e Breganze, tutte a cielo aperto.
Sabato 11 ottobre la chiamata per i lettori in erba, con l’evento in versione junior organizzato a Thiene, dove i paesaggi che lettura e letteratura offrono saranno costitutiti da luoghi reali o solo immaginati e fantastici. Dalle 16 in Piazzetta Ferrarin a Thiene sono previsti due con autori per i ragazzi delle scuole secondarie e un laboratorio di letteratura creativa. Con “I cortili del cuore”, poi, dedicata ai ragazzi da 11 a 13 anni, si completa “Paesaggi Lettarali Junior” che vede gli istituti del Thienese come “principi attivi”. Si va a novembre (il 13/11, ore 20.30 al Fonato) per l’evento conclusivo, con ospite Chiara Francini, attrice e conduttrice ma anche e scrittrice di romanzi di successo per Rizzoli. ◆ [O.D.M.]

Il presidente del Mav Festival,
Attualità
Da mostra artigiana a vera e propria fiera produttiva dell’Alto Vicentino, con un contorno di eventi, incontri e ospiti illustri ad arricchire la qualità dei contenuti. È l’evoluzione che da qualche anno ha conosciuto il Mav Festival. L’acronimo “Mav” sta per “Mostra Alto Vicentino” e sembra rivendicare le origini di oltre mezzo secolo fa e la dimensione di partenza, ma l’aggiunta del termine “Festival” sottolinea quello che la manifestazione è diventata, un cartellone di eventi e un crocevia di imprese legate a ogni ambito economico: industriale, commerciale e agricolo.
Presidente del Mav Festival è Nerio Dalla Vecchia.
Qual è lo spirito e la filosofia che il festival si è dato negli ultimi anni?
“Il Mav Festival rappresenta oggi l’Alto Vicentino nel suo insieme, perché Marano si trova al centro di importanti città industriali che insieme formano un territorio ricco di storia, capacità produttiva e innovazione. Il festival non è soltanto una fiera: è il riflesso vivo del nostro territorio, fatto di persone, imprese, istituzioni e di tutti quei portatori di interesse che lo fanno crescere.
La filosofia è quella di essere vetrina per le aziende, occasione di incontro per le famiglie e spazio di apertura per i giovani. L’edizione di quest’anno punta su un FuoriFestival dal chiaro stampo cultura-
Ma quant’è cresciuto il Mav

Nato più di 50 anni fa come mostra artigiana, il tradizionale appuntamento di Marano è diventato negli ultimi anni una vera fiera dell’Alto Vicentino. Ne parliamo con il presidente Nerio Dalla Vecchia.
le e imprenditoriale, a testimonianza che l’imprenditoria è la base del nostro territorio e che le radici, fatte di valori, lavoro e passione, vanno preservate e portate avanti. Il Festival sarà strutturato invece dal 10

al 12 ottobre come una vera e propria fiera, con oltre cento espositori e un nuovo padiglione eventi, con la partecipazione di nomi importanti”.
Come siete riusciti, nel corso degli anni, a far evolvere questa manifestazione da mostra artigiana a fiera?
“Il passaggio è avvenuto in modo naturale, grazie alla spinta di realtà produttive, associazioni e istituzioni che hanno creduto nel progetto. Negli anni si è formata una rete organizzativa più solida e professionale, capace di affiancare alla parte espositiva eventi culturali, concerti, convegni e momenti di formazione. È così che il Mav ha assunto una dimensione da vera fiera, mantenendo però saldo il legame con il territorio”.
Ci sono progetti futuri?
“Guardiamo avanti con la volontà di continuare a crescere. L’obiettivo è rendere il festival sempre più sostenibile e inclusivo, capace di attrarre nuove generazioni sia come pubblico sia come espositori. Rafforzeremo le collaborazioni con il mondo della scuola e dell’innovazione: il Mav non deve essere solo celebrazione del passato, ma anche finestra aperta sulle sfide e le opportunità del futuro”. ◆ [S.T.]
Nerio Dalla Vecchia