SALUTE E BENESSERE 920

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Ne parliamo con Lia Rodeghiero responsabile per la raccolta fondi de I Bambini Delle Fate

Ogni azienda, un ragazzo in più: la sfida a Schio!

Sono Fata Lia dei Bambini delle Fate, abito a Chiuppano e ogni giorno, nel nostro territorio, mi occupo di raccogliere finanziamenti per progetti etici e sociali nella nostra bella provincia.

Qualche settimana fa, chiacchierando con Franco Antonello, fondatore dei Bambini delle Fate, siamo finiti a parlare del no-

stro motto:

“Ogni azienda che si associa a noi è un ragazzo in più, come Andrea, che riusciamo a prendere per mano”.

Gli ho chiesto se davvero esistesse un legame così diretto, se fosse più di una frase d’effetto.

La sua risposta è stata semplice: sì, è proprio così. Non è uno slogan, ma la realtà quotidiana dei Bambini delle Fate.

Oggi, grazie al sostegno di oltre 5.000 aziende in tutta Italia, più di 5.000 bambini, ragazzi e adulti con disabilità e neurodivergenze hanno trovato un luogo di accoglienza e opportunità concrete all’interno delle associazioni.

Il 2026 sarà un anno cruciale. In queste settimane si decide quanti nuovi ragazzi potranno entrare nei progetti di Schio e Thiene. Le donazioni partiranno ufficialmente il 31 gennaio 2026: scegliere di aderire oggi significa aprire la porta a un ragazzo in più.

A Thiene la risposta è stata straordinaria: tante aziende hanno già deciso di fare la loro parte. Ora guardiamo a Schio, una comunità che ha sempre dimostrato sensibilità e solidarietà. Sono certa che anche qui gli imprenditori sapranno mettersi in gioco per sostenere un progetto che lascia segni

concreti sul territorio.

Il progetto che seguo personalmente è “Contro l’Esclusione”, con sede a Magrè. In un incontro di 10 minuti posso raccontare come funziona, cosa significa diventare sostenitori, quale valore porta alla tua azienda e quale impatto reale ha questa scelta per i ragazzi e le loro famiglie.

Un piccolo impegno per un’azienda, un commerciante, un libero professionista… può diventare una grande differenza per un ragazzo.

Sei dei nostri? Se si, scrivimi!

Seguici sui nostri canali Fata Lia Rodeghiero Tel. 3465916210 Mail: rodeghiero.l@gmail.com @lia_lafata_ @ibambinidellefate_francoandrea www.ibambinidellefate.it Per le candidature https://ibambinidellefate.it/lavora-con-noi/ Scarica i Bilanci Sociali https://ibambinidellefate.it/chi-siamo/

Ne parliamo con la Dott.ssa Giulia Cazzola e il Dott. Luca Cazzola

Ritrovare il sorriso con gli impianti dentali: la soluzione full arch implantare

Vivere con denti mancanti o con una protesi mobile può essere difficile. Spesso si evita di sorridere, si mangia con fatica e ci si sente a disagio nelle relazioni quotidiane. Ma oggi, anche in questi casi, esiste una soluzione sicura, efficace e sorprendentemente veloce.

Con la tecnica chiamata riabilitazione full arch implantare, è possibile ripristinare un’intera arcata dentale con denti fissi, anche in chi ha perso tutti i denti o li ha gravemente compromessi.

Il trattamento prevede, se necessario, l’estrazione dei denti compromessi e l’inserimento di 4 o 6 impianti, spesso tutto nella stessa seduta. Su questi impianti viene poi fissata una protesi.

Nella grande maggioranza dei pazienti, già a 24 ore dall’intervento si può applicare una protesi fissa provvisoria, che consente di tornare a sorridere e a mangiare da subito, senza dover aspettare mesi.

Per garantire il massimo comfort durante l’intervento, l’intera procedura viene eseguita in sedazione cosciente, che permette di rilassarsi completamente mantenendo la piena collaborazione. In questo modo l’esperienza è più tranquilla e serena, senza dolore né ansia.

Questo approccio riduce i tempi e migliora il comfort, offrendo una soluzione stabile, discreta e dall’aspetto naturale. È particolarmente indicato anche per chi ha portato una dentiera per anni e cerca qualcosa di più comodo e definitivo.

Nel nostro studio accompagniamo ogni paziente in un percorso personalizzato, dalla prima visita fino al sorriso finale, con attenzione, competenza e tecnologie all’avanguardia.

Se cerchi un sorriso che ti faccia sentire a tuo agio e sicuro, siamo qui per accompagnarti passo dopo passo in questo percorso.

TUMORE SENO

MESE DELLA PREVENZIONE

FAI UN CONTROLLO APPROFONDITO

ESAMI PER TUTTE LE ETÀ

Ecografie e Mammografie al seno

Ecografia al Seno L’ecografia è una tecnica diagnostica basata sugli ultrasuoni, completamente indolore e non invasiva. Si tratta di una metodica che non presenta effetti collaterali e/o controindicazioni: non utilizzando radiazioni essa è consigliabile anche ai soggetti giovani.

Mammografia con Tomosintesi

La mammografia con tomosintesi è un esame radiografico approfondito, che permette di ottenere un’immagine volumetrica (e non 2D) della mammella. Le linee guida consigliano l'esecuzione di questo esame a partire dai 40 anni di età (fonte: American Society of Breast Surgeons). La mammografia con tomosintesi permette di studiare in modo scrupoloso la mammella e di individuare anche i noduli maligni di piccole dimensioni. Inoltre, il Mammografo Hologic assicura un maggiore comfort in fase di acquisizione delle immagini rispetto a quella di una Mammografia 2D, lasciando il seno in compressione il minor tempo possibile (l’acquisizione in Tomosintesi dura pochi secondi).

Ne parliamo con Stefano Zattara, Titolare di Sentimed Dottore in tecniche audioprotesiche

Non solo suono: affidabilità e durata negli apparecchi acustici

Perché nella scelta di un apparecchio non conta solo la tecnologia sonora, ma anche la sua capacità di durare nel tempo.

Quando si sceglie un apparecchio acustico, la prima cosa a cui si pensa è la qualità del suono. Ma c’è un aspetto altrettanto importante, spesso sottovalutato: l’affidabilità nel tempo. Un apparecchio acustico viene indossato tutti i giorni, per molte ore, ed è esposto a sudore, polvere, pioggia, pelle secca che può insinuarsi nei microfoni, senza dimenticare le cadute accidentali.

Basta un po’ di sudore estivo o un granello di pelle secca per compromettere il microfono e causare ronzii o cali di qualità. È quindi compito dell’audioprotesista valutare non solo la tecnologia sonora, ma anche quanto il dispositivo sia progettato per affrontare queste sfide quotidiane con affidabilità costante.

Un esempio concreto è il Moxi S-R di Unitron, parte della nuova piattaforma Smile. Questo apparecchio non si distingue solo per il comfort di ascolto, ma anche per la sua costruzione, frutto di test e accorgimenti tecnici molto specifici:

- Certificazione IP68: significa che il dispositivo è totalmente protetto dalla polvere e può resistere fino a 60 minuti immerso in un metro d’acqua. Un paragone utile: la maggior parte degli smartphone moderni ha lo stesso grado di protezione.

- Rivestimento interno Parylene: un film protettivo di pochi micron che avvolge i componenti elettronici, garantendo affidabilità contro umidità, sudore e corrosione salina. È lo stesso trattamento usato in settori ad alta affidabilità come l’aerospaziale e il medicale.

- Microfoni a doppia entrata: invece del classico foro singolo, il Moxi S-R utilizza un sistema duale che riduce il rischio di ostruzioni causate da polvere o pelle secca. Nei test interni, questo ha dimostrato di mantenere le prestazioni anche dopo esposizione prolungata a polveri sottili.

- Test di affidabilità estremi: i dispositivi vengono sottoposti a cadute da 1,5 metri, a centinaia di cicli di inserimento nel caricabatterie, a migliaia di attivazioni dei controlli e a condizioni di corrosione accelerata per simulare anni di utilizzo quotidiano.

- Durata prevista: secondo i dati Unitron, la vita utile attesa è di almeno 5 anni di uso quotidiano, con una riduzione significativa delle riparazioni rispetto ai modelli precedenti.

Cosa significa tutto questo per chi porta un apparecchio acustico? In pratica, meno guasti, meno visite di manutenzione e maggiore tranquillità. Un dispositivo affidabile permette di affrontare una passeggiata sotto la pioggia, un’attività sportiva che fa sudare o semplicemente il caldo umido dell’estate senza ansie.

Questa e altre soluzioni sono disponibili presso Sentimed – Centro Acustico a Zugliano, dove l’esperienza e la professionalità guidano ogni paziente verso la scelta dell’apparecchio più adatto e affidabile.

Il dolore alla base del pollice: il trattamento della Rizoartrosi

COS’È LA RIZOARTROSI

La rizoartrosi è la degenerazione artrosica di una delle articolazioni del pollice, l’articolazione trapezio-metacarpale.

Questa articolazione è quella più vicina al polso, ed è formata da due ossa, il trapezio, che fa parte della seconda fila delle ossa del carpo, e il primo metacarpo.

È molto importante nella vita quotidiana dato che è quella che permette il movimento di opposizione del pollice e di conseguenza tutti i movimenti di presa e afferramento come aprire barattoli, girare una chiave ecc.

La Rizoartrosi è la degenerazione di questa articolazione, che comporta un assottigliamento e lesioni della cartilagine, infiammazione della membrana sinoviale, deformazione dell’osso.

È caratterizzata da dolore alla base del pollice, limitazione del movimento e in fase più avanzata anche deformità dell’articolazione.

LE CAUSE E I SINTOMI

La Rizoartrosi spesso è dovuta a predisposizione genetica e cause multifattoriali, colpisce in maggior misura le femmine soprattutto in periodo vicino alla menopausa.

Altre cause predisponenti sono uno stress ripetuto a livello del pollice, solitamente per lavori manuali, e la lassità legamentosa (avere i legamenti più elastici del normale) che può portare a un movimento anomalo del pollice e favorire l’artrosi.

Solitamente chi è affetto da rizoartrosi lamenta dolore persistente alla base del pollice, difficoltà e dolore nei gesti di prendere oggetti o aprire barattoli, sensazione di rigidità del pollice, gonfiore e deformità.

COSA FARE?

Il primo passo per avere la diagnosi di rizoartrosi è rivolgersi al proprio Medico o a un medico specialista Ortopedico.

Il medico potrebbe prescrivere degli esami come radiografia o risonanza magnetica e suggerire delle cure e trattamenti. Spesso viene suggerito l’utilizzo di un tutore specifico, terapia farmacologica, e in alcuni casi dei cicli di infiltrazioni intra articolari. In alcuni casi particolarmente avanzati è necessario un intervento chirurgico, ma, nella maggioranza dei casi, è possibile fare un trattamento conservativo, prima di tutto con riposo e l’educazione a una corretta ergonomia nelle attività quotidiane, e con la Fisioterapia.

Il trattamento della rizoartrosi prevede diverse tecniche:

• Terapie fisiche (macchinari) a scopo “antinfiammatorio” e biostimolante: Laser ad alta potenza, Ultrasuoni, Tecar terapia.

• Terapia manuale e Massoterapia specifica di muscoli e tendini di mano e avambraccio

• Mobilizzazione articolare per il recupero del movimento

• Esercizio terapeutico: Esercizi mirati che aiutano a migliorare la funzionalità dell’articolazione, fondamentale per la presa a pinza.

La rizoartrosi è una malattia cronica, con la tendenza a un peggioramento continuo più o meno rapido, pertanto il corretto utilizzo della mano e la fisioterapia possono rallentare l’andamento della patologia e garantire un miglioramento di dolore e funzionalità.

Ne parliamo con il DOTT. RENATO SOLDÀ (iscrizione all’Ordine dei Medici di Vicenza ODM Vicenza 02326) presso il Centro Medico Iris di Santorso

Autoemoterapia con sangue Ozonizzato

L’autoemoterapia è una tecnica terapeutica che consiste nel prelevare una piccola quantità di sangue dal paziente, trattarlo con una miscela di ossigeno e ozono e reinfonderlo nello stesso paziente per via endovenosa come in una normale fleboclisi.

Lo scopo è di ottenere una migliore ossigenazione dei tessuti carenti grazie all’aumento della elasticità delle pareti dei globuli rossi e all’aumento della loro capacità di legare l’ossigeno: ne risulta una riattivazione della microcircolazione particolarmente utile nelle malattie in cui i tessuti richiedano un maggiore apporto di ossigeno come il diabete mellito, le coronaropatie e le arteriopatie degli arti inferiori, l’arteriosclerosi cerebrale, la degenerazione maculare senile e le ulcere flebostatiche.

Inoltre questo trattamento va a stimolare la produzione di citochine che contribuiscono a stimolare la produzione di anticorpi, aumentando di conseguenza le difese immunitarie e svolge anche una potente azione

antiossidante e protettiva contro i radicali liberi (ritenuti i principali fattori dell’invecchiamento).

Tutto questo la rende indicata anche nelle malattie che necessitano di una regolazione del sistema immunitario come le malattie allergiche e le malattie autoimmuni, nonché nelle situazioni di stanchezza cronica (buoni risultati si sono ottenuti ad esempio nella sindrome astenica post-Covid) nonché nelle situazioni di gravoso impegno muscolare come in alcune attività sportive dove si assiste ad un aumento delle prestazioni e delle performances di recupero.

In sintesi l’Ossigeno-Ozono Terapia in emo-infusione migliora la ossigenazione dei tessuti, attiva le difese immunitarie e svolge una positiva azione anti-invecchiamento ed anti-affaticamento portando vitalità a tutto l’organismo.

Le sedute si svolgono a cadenza settimanale con la durata di trenta minuti.

SANTORSO Via Europa, 41 P1-P2 - Tel. 0445 1652758 info@iriscentromedico.it - www.iriscentromedico.it

Ne parliamo con la Dott.ssa Lucia Monaco

Titolare della FarmaciaPiù di Giavenale - Schio

Disturbi del sonno e sostanze naturali

Vi è mai capitato di non riuscire ad addormentarvi?

Ecco come usare le piante medicinali

Il sonno e un’importante fase della nostra vita, indispensabile per recuperare le forze fisiche, ma anche per permettere al nostro cervello di riorganizzare le informazioni accumulate durante il giorno. Se si dorme un sonno continuo e prolungato, si può beneficiare di un riposo efficace che consente di affrontare la giornata successiva con energia e vigore; se, al contrario, si soffre d’insonnia, il risveglio sarà difficoltoso e una sensazione di spossatezza accompagnerà tutta la giornata.

Si soffre di insonnia quando si ha difficoltà a prendere sonno, quando ci si sveglia di frequente e/o si fatica a riaddormentarsi e, infine, quando si ha un risveglio precoce dopo un numero insufficiente di ore di riposo.

L’insonnia colpisce un’alta percentuale della popolazione, si può verificare saltuariamente (insonnia transitoria) o per brevi periodi (insonnia a breve termine), ma in alcuni casi può diventare un vero e proprio disturbo (insonnia cronica).

Il ricorso alle terapie farmacologiche diventa necessario soprattutto nel caso di insonnia cronica e dev’essere consigliato dal medico; si basa sull’impiego di farmaci che inducono il sonno ma presentano effetti collaterali, soprattutto se vengono assunti per periodi prolungati. In caso di insonnia transitoria o di breve termine un aiuto, privo di effetti collaterali, può arrivare dalla fitoterapia. Tutte le piante medicinali esplicano al meglio il loro effetto quando vengono assunte regolarmente e con costanza; possono essere impiegate sia singolarmente che in combinazione e vanno assunte, di massima, un’ora prima di andare a dormire. Inoltre, per valutarne dappieno i vantaggi, dovrebbero essere assunte per almeno 15 giorni; il loro utilizzo può senz’altro continuare per periodi anche lunghi, addirittura di qualche mese. Fra esse, ricordiamo quelle che utilizziamo nella nostra Farmacia per preparare galenici officinali, sia in forma di capsule che di gocce.

Innanzitutto, la Valeriana che favorisce l’addormentamento e la qualità del sonno con una efficacia simile a quella dei prodotti di sintesi, senza però “stordire” e senza provocare assuefazione; nonostante la sua attività rilassante venga percepita rapidamente, raggiunge il massimo dell’efficacia dopo 7-10 giorni di trattamento. Anche l’Escolzia, come la Valeriana, è una pianta ipnoinducente; sedativa, senza essere narcotica, è ansiolitico naturale, combatte lo stress e permette di ridurre il nervosismo che e alla base dei disturbi del sonno. Questa pianta e particolarmente indicata nelle persone che soffrono di risvegli notturni e di incubi.

La Passiflora elimina l’ansia, il nervosismo e l’angoscia accumulati e favorisce l’addormentamento; indicata per le persone che si risvegliano più volte durante la notte e

che non riescono a riaddormentarsi, restaura progressivamente un sonno riparatore e di qualità.

Il Biancospino, detto anche la “Valeriana del cuore” per la sua azione calmante cardiaca, è specifico contro la tachicardia, ma interviene positivamente anche sull’insonnia, poichè agisce sull’ansia che è una delle cause dell’insorgere di questo disturbo.

Noi preferiamo mescolarli insieme in un unico prodotto: il vantaggio di combinare valeriana, escolzia, passiflora e biancospino è la sinergia tra i loro benefici per favorire un sonno più rapido e ristoratore e ridurre l’ansia. Insomma, finalmente un integratore naturale particolarmente indicato per chi cerca una soluzione ideale per favorire il sonno notturno per un riposo più sereno. Infine, anche se non si tratta di un fitoterapico, ritengo utile consigliare un prodotto che comunque è naturale: la Melatonina.

La melatonina è un ormone prodotto naturalmente da una ghiandola presente nel nostro cervello, chiamata epifisi o ghiandola pineale, e il suo rilascio è regolato dalla luce. Durante il giorno viene trasmesso un impulso alla ghiandola pineale che blocca la produzione di melatonina; al contrario, di notte, in assenza di luce, la produzione aumenta. La melatonina aiuta il miglioramento della qualità del sonno rendendo maggiormente raggiungibili le fasi III e IV, ovvero le fasi antecedenti il sonno REM.

La melatonina quindi è un importante regolatore del ritmo circadiano, quell’orologio interno che il corpo consulta per adottare le adeguate modifiche comportamentali in relazione al trascorrere del tempo: quando dormire e quando stare svegli. In questo ritmo circadiano, la funzione principale della melatonina è preparare l’organismo al sonno, ma attenzione: non è un sonnifero. La melatonina non fa passare da uno stato di veglia a uno stato di sonno, ma prepara al riposo. Nel nostro laboratorio galenico la produciamo in capsule da 1 mg da assumere mezz’ora prima di coricarsi.

Molto utile si è rivelato il Magnesio: si tratta, come noto, di un minerale che aiuta a favorire il rilassamento del sistema nervoso. È implicato nei processi che regolano la produzione di melatonina, svolge un’azione rilassante della muscolatura, allevia la tensione e i crampi. Il magnesio tra tutti i minerali fondamentali (tra cui calcio, potassio e sodio) è sicuramente quello più importante, attiva oltre 300 differenti reazioni biochimiche necessarie per un organismo che funzioni adeguatamente.

Ne parliamo con la Dott.ssa

Quando l’apprendimento diventa difficile

Sempre più bambini manifestano difficoltà negli apprendimenti scolastici. La Pedagogia Clinica offre approcci specialistici che vanno oltre il “fare più esercizi”, concentrandosi sulla persona nella sua globalità e valorizzando le potenzialità piuttosto che i limiti. Molti genitori si trovano ad affrontare le difficoltà dei propri figli come lettura, scrittura o calcolo pensando che bastino alcune ore di ripetizioni per risolvere il problema. In realtà, quando un bambino manifesta resistenze o blocchi negli apprendimenti, spesso c’è molto di più da comprendere.

Prima di concentrarci sui singoli errori, è fondamentale partire dal riequilibrio emotivo. Un bambino che vive frustrazione quando apre un quaderno, difficilmente potrà apprendere con serenità.

L’intervento pedagogico-clinico è puramente educativo: non “cura” ma accompagna il bambino a sviluppare le sue potenzialità. La differenza è sostanziale: mentre l’approccio sanitario si concentra sul deficit, quello pedagogico si focalizza sulla persona. Non partiamo da ciò che “non va” nel bambino, ma da quello che può sviluppare e come può farlo al meglio. La verifica pedagogica mira a conoscere il bambino nella sua globalità e a comprendere come apprende, non a classificarlo. E questo si può fare solo entrando in una relazione educativa. Non significa ignorare eventuali valutazioni sanitarie: quando un bambino ha una certificazione di disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), l’approccio pedagogico può integrarsi perfettamente con quello

sanitario, offrendo strumenti educativi complementari che valorizzano le risorse del bambino piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle difficoltà.

La lettura, la scrittura e il calcolo non sono solo “esercizi mentali”. La ricerca scientifica dimostra che l’apprendimento coinvolge tutto il corpo: nella Matematica, ad esempio, l’uso delle dita non è casuale ma rappresenta una connessione naturale con specifiche aree cerebrali dedicate ai numeri.

Ho incontrato genitori che vietavano al figlio di dieci anni, con evidenti difficoltà di calcolo, di usare le dita per contare.

Quando si incontrano difficoltà di apprendimento, è fondamentale stimolare con metodi diversi, non proibire gli strumenti di supporto.

Ognuno deve poter arrivare al proprio “Eureka!” con i suoi tempi e le sue modalità.

La Pedagogia Clinica stimola l’apprendimento attraverso tutte le espressività della persona.

Come convalidato dalla scienza, si apprende meglio attraverso tutto il corpo, specialmente in età evolutiva.

Gli interventi utilizzano approcci multisensoriali: colore per la lettura, ritmo per la scrittura, movimento per la matematica.

Prima di ogni percorso verifico Potenzialità (risorse nascoste), Abilità (competenze acquisite) e Disponibilità (atteggiamento verso l’apprendimento), conoscendo anche il clima familiare. Quando gli adulti comprendono quanto relazioni positive influiscano sull’apprendimento, si attiva un’alleanza educativa che potenzia tutto il percorso.

Attiviamo direttamente nelle scuole formazione docenti e supervisione pedagogica per sviluppare competenze educative più efficaci e inclusive.

L’obiettivo è far riscoprire il piacere di imparare. Quando un bambino ritrova fiducia nelle proprie capacità, migliora l’autostima, diminuisce lo stress familiare e si aprono nuove possibilità.

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Informazioni sull’autore Tatiana Ruaro Pedagogista, Pedagogista Clinico, Facilitatore in Mindfulness - l’intervento di Pedagogia Clinica non identifica una specifica fascia d’età, ma può essere rivolto a bambini e ragazzi, adulti e anziani, gruppi e organizzazioni. Se hai domande scrivi a: info@iocomerisorsa.it

Riceve a Schio su appuntamento in presenza e online - Cell. 346 21 95 783 https://www.iocomerisorsa.it

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