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distribuzione mascherine in città

distribuzione mascherine in città Il riscatto, la speranza e la voglia di farcela è nel cuore dei volontari della Pubblica Assistenza –E’ come un marchio a fuoco che si imprime non tanto sulla casacca color arancione quanto nella volontà di dare tutto per aiutare chi ieri e oggi è in affanno per i motivi più vari.

La quotidianità lo dimostra e quanto fatto in questi difficili mesi ne è una prova. Basta avere la pazienza di leggere l’intervista che abbiamo fatto a Sonia Vannoni volontaria della Pubblica dal 2011.

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Lei inserita nella protezione civile dell’associazione di viale Mazzini insieme a tanti altri ha preso parte a varie iniziative sia nell’immediatezza dello scatenarsi del COVID che successivamente. Questi volontari, quindi, li troviamo nella distribuzione delle mascherine porta a porta quando ancora erano una merce rara, ma necessaria per frenare un virus che da lì a pochi mesi avrebbe fatto tantissime vittime e colpito migliaia di persone. “Avevamo –racconta Sonia –diviso la città in zone e a ciascuno di queste veniva assegnata ad un gruppo. In sede trovavamo tutto il programma”. Cosa ricordi di quei giorni? “Eravamo felici di stare insieme consapevoli di essere di aiuto”. C’è stato qualcosa di divertente che nonostante tutto vi ha fatto sorridere? “un giorno in un portone era stato messo un cartello dove c’era stato scritto: ‘In famiglia siamo in cinque Sonia insieme agli altri della protezione civile della Pubblica Assistenza ha preso parte anche a varie iniziative che hanno riguardato le scuole della nostra città e ha partecipato al servizio messo in atto dall’associazione per presidiare e fare distanziamento all’ingresso dei cimiteri cittadini nel giorno della ricorrenza nei nostri defunti. Per permettere a tutti di portare un fiore sulle tombe dei loro cari. La pandemia incombe e nonostante questo non ferma le elezioni regionali e quindi i volontari sono, come sempre, ancora in prima linea. “E’ stata un’esperienza piacevole –ricorda Sonia Vannoni –. In tanti ci hanno ringraziato e i loro sorrisi non li dimenticherò. Abbiamo insegnato loro il distanziamento, e quindi lasciate le mascherine per tutti’. In un’altra zona una signora è scesa in strada e voleva a tutti i costi prendere le mascherine per tutti il condominio. C’è voluta tanta pazienza per spiegarle che non era possibile”. qualcuno lo abbiamo accompagnato fino al seggio, ci siamo imposti perchè fosse tenuto il necessario distanziamento. Abbiamo riscontrato una grande collaborazione e questo ha reso meno pesante il nostro impegno”. n

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