Agricoltura
29
Venerdì 6 Gennaio 2012
Latte, «il prezzo attuale è da rivedere»
Nuovi ampliamenti per la Latteria Soresina
esercizio dell’annata agraria 2011, da un punto di vista squisitamente economico, non è stato del tutto negativo perchè ha segnato una svolta rispetto alle due annate precedenti caratterizzate da esercizi economico finanziari con bilanci decisamente orientati verso il rosso. E’ questa una prima e sintetica valutazione del presidente della Libera agricoltori Antonio Piva. Il vice di Confagricoltura (con delega specifica alla zootecnia) ha inoltre espresso la maggiore preoccupazione per la zootecnia, il settore agricolo che dovrebbe avere il maggior valore aggiunto, in quanto è quello che meglio individua l’agricoltura di Cremona e dell’intera Pianura Padana. In particolare Piva ha posto l’attenzione sulla retribuzione che l’industria riconosce ai produttori di latte fresco con quotazioni del tutto insoddisfacenti, che non rendono giustizia al lavoro degli allevatori in ordine ai costi di produzione che devono sopportare, né, soprattutto, in ordine al beneficio che deriva ai trasformatori dalla lavorazione ed
Nell’area di 12mila metri quadrati compresa tra l’ultimo stabile costruito, sede del reparto di preconfezionamento, e la linea ferroviaria sorgerà un nuovo fabbricato. La Latteria Soresina si proietta così verso il potenziamento e lo sviluppo, come testimonia il piano presentato in Comune per l’espansione dello storico stabilimento di via dei Mille. Il direttore tecnico Davide Arpini ha spiegato che non è ancora stato definito con esattezza che cosa ospiterà il nuovo stabile ma probabilmente verranno realizzati dei reparti logistici, e forse anche un settore di produzione. La Latteria, con gli oneri di urbanizzazione del nuovo insediamento, dovrebbe realizzare opere di riqualificazione per oltre 500mila euro. Il progetto infatti rientra nel piano integrato d‘intervento «Porta Stazione», che prevede la costruzione di immobili da parte di
Comparto agricolo, segnali positivi dal bilancio 2011. L’analisi del presidente della Libera Antonio Piva
L’
• A cura di Libera Agricoltori •
immissione sul mercato dei derivati. Da un anno le quotazioni dei prodotti Dop tipici, quali i formaggi grana e parmigiano, si sono attestate su livelli molto buoni e raramente visti in passato, superando anche i 10 euro al chilo. Cifra che, calcolando le rese, significa una retribuzione del latte che potrebbe andare ben oltre i 50 centesimi al litro. Questa è certamente una delle questioni salienti, secondo Piva: «Non abbiamo mai visto una differenza di prezzo così grande tra il prezzo del latte alimentare e quello destinato alle Dop. Ritengo che il prezzo del latte destinato a grana sia quello che rende giustizia agli sforzi dei
produttori, l’altro no. Non possiamo arrivare a marzo con un prezzo di 40,7 centesimi, anche se superiore alle quotazioni precedenti. Al riguardo devo dire che è stato firmato un prezzo, valido da ottobre a marzo, che a quel tempo era necessario sottoscrivere per dare certezze ai produttori; ma ora deve essere rivisto». «Con riferimento al fronte economico» ha aggiunto Piva «le ultime quotazioni del prodotto fresco e di quello Uht sono influenzate notevolmente dal cambiamento dell’orientamento dei consumatori, e anche da quello della grande distribuzione. Attraverso il meccanismo del-
le "private label" - prodotti anonimi con marchi della catena distributiva - i diversi soggetti della gdo si fanno una concorrenza spietata, che gioca sull’abbattimento dei costi. Il risultato è che il produttore diventa vittima di questo meccanismo di quotazioni al ribasso. Una recente indagine di una grande società di rilevazione dei prezzi al consumo ha mostrato che, a dieci anni dall’introduzione dell’euro, il prezzo del latte al consumo è praticamente rimasto invariato. Contro altri prodotti, tipo giornali, caffè e benzina, che hanno avuto incrementi di prezzo variabili dal 50% al 100%.«E’ evidente che sono situazioni inaccettabili, e che occorre trovare dei correttivi. Su questo la politica non può stare a guardare». Parlando di quote, invece, il neo ministro Mario Catania ha smentito le impostazioni date dagli ultimi suoi predecessori, sposando la linea di Confagricoltura, che ha fatto una bandiera di questa questione con l’obiettivo di difendere la legalità e gli investimenti in quote latte (di milioni di euro) fatti dai propri soci. Le condizioni erano uguali per tutti: chi ha fatto scelte fuori dalla legalità sapeva cosa faceva, e se ne deve assumere la responsabilità.
POLITICHE AGRICOLE
Programmi di sviluppo rurale, impiegate tutte le risorse disponibili
«Il mondo agricolo dimostra di saper utilizzare al meglio le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea, in un settore strategico per l’economia del Paese: tutti i fondi europei sono stati erogati. Il sistema agricolo italiano conferma anche nel 2011 dinamicità e propensione ad investire per incrementare la competitività delle imprese e delle aree rurali in generale». Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato i dati della spesa dei Programmi di sviluppo rurale (Psr), divulgati nei giorni scorsi dalla Rete rurale nazionale che certifica che nel corso del 2011 sono stati erogati contributi pari a circa 2,45 miliardi di euro, di cui 1,24 miliardi messi a disposi-
zione dall’Unione europea. Particolare soddisfazione è stata espressa per il lavoro compiuto in queste ultime settimane, che ha permesso di chiudere l’esercizio 2011 senza subire alcuna forma di penalizzazione finanziaria. Si tratta di un risultato di grande rilievo, frutto della stretta cooperazione tra Ministero, Regioni, Agea e organismi pagatori. Nel 2011 le performance più importanti, in termini quantitativi sono state quelle delle Regioni Sicilia (384 milioni), Puglia (225 milioni) e Campania (203 milioni); mentre sull’intero periodo di programmazione, partito il 1° gennaio 2007, la classifica è capeggiata dalla Provincia autonoma di Bolzano (68,5% di spesa realizzata sul programmato), seguita
dalla Valle d’Aosta 61,9%), dalla Provincia autonoma di Trento (51,7%), dalle Marche (43%), dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia (39,8 e 39,7%), dall’Umbria e dal Friuli Venezia Giulia (38,9 e 37,9%). «Il dato di quest’anno» sottolineano al ministero «è particolarmente importante, perché ottenuto a carico di misure che hanno teso a privilegiare interventi molto significativi, a sostegno del ricambio generazionale e di investimenti in settori strategici sia aziendali che infrastrutturali In questo modo, il settore si presenta con le carte in regola per affrontare nelle migliori condizioni possibili il prossimo negoziato sulle prospettive finanziarie comunitarie e sulla riforma della Pac».
MERCATI - DA VENERDI’ 30 DICEMBRE A GIOVEDI’ 5 GENNAIO PRODOTTO
Intanto continua la trattativa con Latte Milano otto privati e, come compensazione, la realizzazione di opere a destinazione pubblica che andranno a riqualificare la zona sud di Soresina; dalla stazione ferroviaria a via Piave. Nell’area dove si trovano attualmente i vecchi magazzini ferroviari andrà a realizzare una nuova stazione dei pullman. Nel frattempo pare proseguire la trattativa per l’acquisto da parte della Latteria Soresina del Latte Milano, o meglio della società Centrali Produttori Latte Lombardia (Cpll), il terzo ‘polo del latte’ in Italia dopo Parmalat e Granarolo. Un’operazione che se andrà in porto, offrirà nuovi scenari di sviluppo alla cooperativa soresinese, che ingloberebbe i quattro marchi dell’azienda milanese: Latte Milano, Latte Bergamo, Pavilat e Clab con una clientela potenziale di cinque milioni di persone.
Direttiva nitrati, concessi sette giorni di deroga Con riferimento alla direttiva nitrati ed alle disposizioni conseguenti, anche grazie all’azione della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi e di Confagricoltura Lombardia, per venire incontro alle impellenti necessità degli allevatori l’assessorato all’agricoltura di Regione Lombardia ha dichiarato la propria disponibilità a concedere alle aziende che ne hanno fatto espressa richiesta, una settimana di interruzione del divieto di spandimento delle deiezioni. Ciò è comunque subordinato ad una serie di condizioni: la finestra sarà concessa solo per la distribuzione di liquame in zone non vulnerabili; i giorni di deroga saranno recuperati al termine del periodo di divieto; la deroga sarà
PRODOTTO
concessa alle sole aziende che ne faranno espressa richiesta; potranno richiedere la deroga solo le aziende che non l’abbiano ottenuta l’anno precedente; le aziende dovranno avere gli stoccaggi conformi al piano di utilizzazione agronomica presentato. Rimangono comunque in vigore i criteri di carattere generale previsti dalla normativa quali: divieto di distribuire nei giorni di pioggia, raccomandazione di distribuire quantità compatibili con la capacità di ritenzione e assorbimento dei terreni, divieto di effettuare lunghi lanci, ed altro. La settimana di apertura sarà comunicata in seguito, non appena pubblicato il relativo decreto sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia.
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo
kg.
2,30-2,65
MONTICHIARI 1,10-1,20
da macello 1,160-1,260
--
UNITA’ DI MISURA
CREMONA
MILANO
MANTOVA
MODENA
Tonn.
198-200
n.q.
210-215
(fino) 204-209
VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo
Kg.
2,00-2,25
MONTICHIARI 0,80-0,92
0,89-0,99
GRANOTURCO ibrido naz.14% um.
Tonn.
185-186
195-196
192-194
195-196
kg.
2,30-2,85
Vitelloni da macello 24/30 mesi 1,30-1,45
1,14-1,31
SEMI di SOIA Nazionale
MANZE SCOTTONE 24 mesi
Vitelloni femm. da macello pezz. nere (kg. 450-500) p.v. 1,19–1,34
Tonn.
n.q.
365-370
360-365
Sorgo nazionale 187-190
1,00-1,20
MONTICHIARI 1,00-1,10
(da 46 a 55 kg) 1,25-1,40
(45-55 kg) 0,95-1,40
ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68
VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg ) frisona
Tonn.
197 – 202 203 – 207
n.q. 226–228
n.q. 212-219
(p.spec. 63-65) 217-220
VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg) pie blue belga
kg.
2,50-3,70
MONTICHIARI 3,80-4,00
3,90-4,40
(pregiate 70 kg) 3,61-4,65
CRUSCA Alla rinfusa
Tonn.
188 – 190
169–170
176-179
169-170
BURRO pastorizzato
kg.
3,00-3,05
past. n.p. centr. n.p.
2,35
FIENO Maggengo Agostano
Tonn.
130 – 150 di erba med. 130-150
119-143 134-147
Mag. 1° t. 125-130
Medica fienata 1° t. 120,0-130,0
Zangolato di creme X burrificaz. 2,00
kg.
(dolce) 4,95-5,15
n.p.
n.q.
PAGLIA press. (rotoballe)
Tonn.
105 – 115
108-120
Erba med f. 2° t. 125-130
Paglia di frumento press. ball. 75-80
PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi
(piccante) 5,10-5,50
n.p.
n.q.
8,00-8,25
n.p.
8,12-8,37
PARMIGIANO REGGIANO fino a 24 m 12,00-12,30
8,65-8,85
n.p.
8,90-9,15
PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre 13,25-13,65
FRUMENTO tenero buono mercantile
SUINI Lattonzoli locali
15 kg
3,730
3,810
3,800
3, 810
SUINI Lattonzoli locali
25 kg
2,780
2, 830
2,820
2, 840
SUINI Lattonzoli locali
30 kg
2,540
2,590
2,550
2, 590
SUINI Lattonzoli locali
40 kg
2,100
2,130
2,110
2,120
SUINI da macello
156 kg
1,380
n.q.
n.q.
(da 144 a 156 kg) 1,386
SUINI da macello
176 kg
1,440
n.q.
n.q.
(da 156 a 176 kg) 1,440
SUINI da macello
Oltre 176 kg
1,410
n.q.
n.q.
(da 176 a 180 kg) 1,424
PROVOLONE VALPADANA oltre 3 mesi
kg.
kg.
GRANA scelto stag. 9 mesi
kg.
GRANA scelto stag. 12-15 mesi
kg.
--
PARMIGIANO REGGIANO 12 mesi 10,30-10,55
N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.