Il Piccolo del Cremasco

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Venerdì 3 Settembre 2010

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L’esperto - Massimo Terzi

«Meglio portare a termine il progetto, perché così com’è ora non va bene» A bbiamo voluto sentire anche il parere di una persona esperta e competente, e per questo abbiamo intervistato l'architetto Massimo Terzi, già assessore del comune di Cremona. «Personalmente faccio riferimento a un modello di città che vede Cremona attraversata dal traffico veloce a settentrione, che vada da est verso ovest, seguendo il naturale contorno della città stessa. Quindi più a nord passa il traffico maggiormente veloce, da una circonvallazione all'altra, su quella che viene definita tangenziale. L'afflusso di traffico va poi scendendo man mano che si addentra nel tessuto urbano. In questa logica i sensi unici dell'asse Dante-Trento Trieste sono significativi, ma devono essere legati a una città che si sviluppa, e che valorizzi le fasce lungo il fiume». In che modo? «Innanzitutto penso che si dovrebbe portare a termine il progetto originario messo in campo dalla precedente amministrazio-

I COMMERCIANTI

«Così non si può andare avanti» Anche tra i commercianti i pareri sono discordanti sul futuro dell'assetto viabilistico, anche se tutti sono convinti che lasciare le cose come sono adesso non è possibile. Sia l'Ascom che Confesercenti si dicono però piuttosto preoccupati all'idea che si possa tornare a com'era prima. «Credo che sia il Comune a dover capire quale sia la soluzione di maggior buon senso» dichiara Paolo Mantovani, presidente delle Botteghe del Centro. «Noi possiamo dare delle indicazioni, ma solo i tecnici possono trovare la soluzione viabilisticamente più corretta. Che valutino, dunque, l'eventuale bontà del progetto iniziale, per portarlo avanti se si deci-

Ernesto Fervari, presidente di Confesercenti

Paolo Mantovani, presidente delle Botteghe del Centro

desse che va bene, o per stopparlo se lo si giudicasse disastroso. Certo è che spendere soldi per disfare tutto sarebbe assurdo. Credo che togliendo lo spartitraffico di via Dante e regolamentando i parcheggi laterali, le cose potrebbero andare decisamente meglio». Dello stesso parere Ernesto Fervari, presidente di Confesercenti. «C'è un progetto complessivo, e trovo sia assurdo tornare indietro» dichiara. Bisogna investire sul futuro: togliere lo spartitraffico di via Dante, mettere dei parcheggi

a tempo per incrementare il passaggio della gente. e via di seguito. Il Comune, nelle sue veemenze elettorali, parlava di tornare indietro, ma ora noi crediamo che sarebbe meglio andare avanti. C'è già stato lo scivolone del parcheggio Villa Glori: se invece di scavare avessero fatto un secondo piano sopraelevato, come in via Dante, non si sarebbero dovuti bloccare. Ora cerchiamo di evitare altri scivoloni». Diverso invece il parere del comitato dei commercianti di via Dante, coordinato da Rita Bertoglio. «La nostra richiesta rimane immutata: tornare a quello che c'era prima» dichiara. «Certo, questa amministrazione ci ascolta, ci riceve quando vogliamo segnalare problemi, ma per ora siamo ancora fermi. Abbiamo chiesto al Comune di visionare i preventivi: siamo convinti che tornare indietro non costerebbe certo più che andare avanti nel progetto, eliminando lo spartitraffico e rifacendo tutto l'impianto di illuminazione. La situazione attuale è ingestibile, e la gente non si ferma più nei negozi. Noi ci aspettiamo che le promesse elettorali vengano mantenute, e siamo convinti che la cosa migliore per la città è tornare ai doppi sensi su entrambe le strade».

«Il sud di Cremona deve diventare area residenziale»

ne, perché lasciate così come sono le due strade presentano problemi. Vi sono alcuni punti cricici, come la zona di San Luca, o porta Venezia, o anche negli alttraversamenti pedonali, ma il traffico si presenta comunque più fluido e veloce di un tempo». Questo però non basta... «No. Come dicevo prima, il modello di città ideale vede il diminuire dei flussi di traffico man mano che si si sposta verso la parte meridionale della città. Per tal motivo, e seguendo questa logica, sono contrario alla realizzazione di una “strada sud”: la viabilità deve essere lineare, e verrà rinforzata dalla realizzazione della Cremona-Mantova. Ma a sud della città io lascerei spazio alla sola residenzialità, al verde e alla fruibilità pedonale, specialmente lungo il fiume. Anche via Giordano dovrebbe diventare una zona principalmente residenziale, e non l'arteria di traffico intenso che è ora. Dal canto suo le rive del fiume dovranno essere riqualificate, diventare un parco a disposizione di tutti. E' anche per questo che l'idea di un terzo ponte mi lascia perplesso: esso uscirebbe dalla linearità, e altererebbe la forma urbana.

Massimo Terzi, assessore del comune di Cremona

«Il mio sogno? Una città-giardino lungo il Po» Sempre perseguendo questa idea, sarebbe opportuno sfruttare meglio la zona dell'ex con-

sorzio agrario, che potrebbe diventare un'ottima zona di passaggio. Stesso discorso vale per l'area dell'Ex Annonaria». Quale sarebbe il risultato? «Una sorta di città-giardino di modello anglosassone, spostata verso il fiume. La mia preoccupazione, però, è che i vincoli urbanistici non reggano, e si arrivi ad una nascita indiscriminata di nuovi edifici».


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