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VENERDI’ 3 SETTEMBRE 2010 • Supplemento settimanale al n° 33 de "Il Piccolo Giornale"
LE POLEMICHE SCUOTONO LA CITTÀ
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C’È UN MILIONE DI EURO: A CHI DARLO? Il centrodestra lo spenderà per nuove luci in piazza Duomo. Il centrosinistra vuole riservarlo ai cremaschi in difficoltà. E si discute sul bilancio. Il solo dato certo: le multe devono rendere almeno un milione di euro L'OSPITE
Dire basta ai "peagiass"
I
di Renato Ancorotti rancorotti@gmail.com
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• Può risultare simpatico o antipatico, ma di certo Simone Beretta ci mette sempre la faccia. Ed è uno che si "tira su" le maniche trainando chi in giunta preferisce giocare a nascondino. Un fatto ha ben presente l'assessore ai Lavori Pubblici: se il Tar dovesse dire di sì al Comitato di Simone Beretta, via Indipendenza, questa ammini- assessore Lavori Pubblici strazione, non potendo realizzare nemmeno il sottopasso, rischia davvero di essere mandata a casa dai cremaschi a calci nel sedere. Perché - visivamente - ha ben poco da presentare. Sì, Beretta qualche rondò l'ha anche fatto, ma se ci fermassemo alle rotonde, il bilancio da sottoscrivere è davvero ben magro. • Ecco allora il colpo spettacolare: illuminare alla grande piazza Duomo. Un effetto di luci che dovrà portare voti nelle urne fra due anni. E ovviamente Beretta fa bene a provarci. Forse qualcuno ancora si ricorda quando il centrosinistra - nella goNuova illuminazione: verno Ceravolo I - mise le luminarie, lavori in piazza Duomo dalla foggia un po' ottocentesca, in piazza Duomo, sul viale di Santa Maria e in altre parti della città. I cremaschi ne furono piacevolmente sorpresi. La luce che sconfigge le tenebre. Il senso di maggior sicurezza. E di più profondo benessere. Beretta sicuramente se n'è ricordato tanto che l'illuminazione di piazza Duomo fa parte del programma elettorale del centrodestra. Ma ovviamente, il problema è la spesa: 900mila euro sono tanti.
Crema, a pagina 20
Dibattito alla Festa democratica
Il Cremasco guarda al futuro, verso la «Green economy» Crema, a pag. 22
Due giorni di festa con notte bianca
La ristrutturazione dell’Università è stata ultimata ▲
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l principe De Curtis, più noto come Totò, diceva, interpretandolo poi in un film, che nella vita si incontrano sempre dei caporali, piccoli uomini meschini, avvolti nel grigiore del loro insignificante potere che esercitano per vessare le persone comuni godendo delle più piccole cattiverie. Questo è quello che fanno per sentirsi importanti. Essendo un cremasco, più che di «caporali» parlerei di «peagiass» (morditori di ghiaccio), persone cioè che si beano del loro nulla. Putroppo in politica, sia l’uno che l’altro schieramento hanno prodotto questi piccoli uomini grigi, persone di scarsa qualità, burocrati incapaci di vivere senza le loro inutili scartoffie. Tanto è vero che non hanno una loro professione, ma guadagnano all’ombra di partiti, enti, associazioni e istituzioni pubbliche. Dove sono a Crema le persone di qualità che non fanno politica per vivere, a differenza di altre che, per manifesta incapacità, non riuscirebbero a lavorare nel privato? La nostra città ha bisogno di un cambiamento radicale. Sarebbe davvero deleterio che dopo l’immobilismo di questa giunta ne arrivi un’altra, di qualsiasi altro colore, ma composta da «peagiass». Lanciamo un appello perché ottimi imprenditori, eccellenti professionisti, apprezzati manager del sociale, bravi operai, vivendo già del loro guadagnano, scendano in campo con liste civiche affinché la politica ritorni ad essere una questione di passione, di cuore, di emozioni. E non un poltronificio, ben stipendiato, per i falliti del lavoro. Nel periodo della rivoluzione francese, la borghesia, il ceto medio e il popolo riuscirono a pensionare e rottamare per sempre gli aristocratici fannulloni. E’ ora che anche a Crema, gli uomini del fare mandino a casa i «peagiass».
Partita della Solidarietà al Voltini il 10 settembre
Illuminazione, Beretta tenta il colpo grosso
Crema, a pag. 18
• Ma il vero problema è un altro. Ed è un problema di chiarezza. Se la memoria ci sostiene, sul tema illuminazione di piazza Duomo sono state fornite due versioni. La prima: dobbiamo illuminare il salotto della citta per un fatto prettamente estetico, di Bruno Bruttomesso, richiamo, quasi un fatto commerciasindaco di Crema le. Di fronte, poi, a un costo, che potrebbe sfiorare il milione di euro (due miliadi delle "vecchie lire") si è voluto aggiustare il tiro. Dando una seconda versione del provvedimento: quelle luci servono adesso per produrre una maggior sicurezza. A questo punto ce la potremmo sbrigare terminando il discorso così: o l'una o l'altra, tertium non datur. Ma sarebbe banale. Il fatto vero è che a Beretta, l'uomo di punta di questa giunta di centrodestra, il colpo ad effetto dell'illiminazione di piazza Duomo serve, costi quel che costi. Perché se il Bruttomesso I (e non ci sarà il II) non mette un po' di luci sul set architettonico più bello della città, che cosa dirà fra due anni, in tempo di elezioni, ai cremaschi?
VIA MARTINI - Fino alle elezioni resterà una camera a gas. La sperimentazione, infatti, è finita. Per il Comune, la viabilità va bene così - A pag 21