Il Piccolo del Cremasco

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Cremona

Venerdì 4 Marzo 2011

Nucleare: ma è davvero conveniente?

Benito Fiori «Il prezzo dello smaltimento ricadrà sulle tasche degli italiani»

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ontinua senza sosta il dibattito sul nucleare, che in queste ultime settimane si è inasprito, dopo l'approvazione del referendum. Uno degli argomenti più controbattuti è quello dei costi: Ma quanto costa il nucleare? E' davvero conveniente? «Commentare oggi il “full costing”, ossia il costo completo di un kWh da fonte nucleare, è solo un azzardo» dichiara Benito Fiori (Crea Futuro). «Ad esempio: chi sa dire quanto è il costo dello smaltimento delle scorie? Secondo uno studio svedese, potrebbero ammontare intorno agli 8-9 miliardi di euro. In Francia, il solo sito per il loro stoccaggio profondo è già costato 35 miliardi di euro. Pur volendo sorvolare sui costi per possibili imprevisti e ritardi di consegna (vedi Olkiluoto e Flamanville), occorre valutare invece quelli ancora più indefiniti per il “decommissioning”, ossia per lo smantellamento dell’impianto. Costi, questi, per i quali mancano valutazioni accettabili, perché fortemente variabili». Qualche esempio? «In Inghilterra, dove il governo ha commissionato uno studio sui costi del decommissionamento delle centrali a un’agenzia pubblica, la Nda (Nuclear decommissioning agency), con il compito di valutare i costi dopo la chiusura di una centrale. Nel 2005 la Nda ha prodotto la sua prima stima di questo costo in 55,8 miliardi di sterline: nel 2007 questa valutazione veniva aggiornata in 73,6 miliardi di sterline (al cambio attuale circa 88 miliardi di euro). Dati che hanno spaventato il governo. Per gli impianti previsti per 60 anni di esercizio, vedasi l’Epr 1600 MW, l’accantonamento po-

NUMERI UTILI Crema

necessari al nuovo programma nucleare, servirà da parte del governo la garanzia di una soglia minima delle tariffe di vendita del kWh nucleare. Valutazioni che, verosimilmente, si riferiscono ai costi di produzione e non a quelli che ancora oggi non si conoscono, ma che già da anni paghiamo nella bolletta. Si allude com’è evidente ai costi per lo smantellamento delle centrali e per la gestione delle scorie nonché quelli per comperare il consenso delle popolazioni comprese nel raggio di 20 km dalle centrali. Infatti, il "perimetro degli oneri nucleari", che definisce quali costi sono da considerarsi a carico dell'utente elettrico, è stato definito dal decreto interministeriale 26 gennaio 2000. Ci si riferisce alle componenti A2 e Mct comprese negli “oneri generali del sistema elettrico” della nostra bolletta della luce. Nel 2008, la sola componente A2 ha fruttato all’Enel 500 milioni di euro, 400 dei quali sono andati alla sua consociata Sogin, la Spa che gestisce le dismissioni delle nostre quattro vecchie centrali e la cura delle loro scorie. La Mct è invece la componente per il “Finanziamento misure di compensazione territoriale di cui all'Art. 4 della Legge 368/03 (per i siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare)”. In totale, per i costi di produzione i finanziatori privati hanno delle entrate minime “garantite”, mentre, per i costi ulteriori della gestione delle scorie, dello smantellamento delle centrali e dei compensi terrotoriali, i poveri utenti se li ritroveranno o in queste due componenti della bolletta della luce o sulla cartella delle tasse. E per i costi per ora ci fermiamo qui.

trebbe ammontare ad oltre un miliardo di euro! La Oecd (Organization for Economic Cooperation and Development), organismo internazionale con sede a Parigi, ha stimato che per smantellare un reattore Pwr da 1600 MWe possano essere necessari fra i 320 e gli 800 milioni di euro». Parliamo del peso del costo degli interessi sul capitale. «Anzitutto, va ricordato che si valuta tra i 6 e i 7 miliardi il costo medio di un impianto Epr 1600 Mw dell'Areva, la tecnologia su cui in Italia si insiste nonostante le forti critiche del poco noto, ma molto importante, “Rapporto Roussely”. Da aggiungere, infine, che le stime del Doa (Department Of Energy Usa) sono sostanzialmente in linea con quanto era scritto nello studio 2009 del Mit di Boston dove si segnalava che dal 2002 al 2007 i costi di costruzione di una centrale (circa il 70% del costo del kWh) erano raddoppiati e che dal 2003 al 2008 avevano assunto un ritmo di crescita dell’ordine del 15% annuo. Questo per il “capitale”. E veniamo agli interessi. Stando a uno

studio (http://nuclearinfo.net/Nuclearpower/WebHomeCostOfNuclearPower), in cui viene calcolata l’incidenza sul costo del kWh in cents su ipotesi diverse di tasso di interesse (dal 5% al 10%) e di tempo di costruzione (3,4,5,7 anni) per un capitale di 5 miliardi di dollari interamente versato per la costruzione di un reattore, si hanno dei dati interessanti. Posto in 5 centesimi di dollaro per kWh il costo previsto iniziale ed il 5% di interesse pattuito, dopo 3 anni l’aumento del costo sarebbe del 16% e dopo 5 del 30%. Lo stesso esempio presentato con 7 anni per l’entrata in esercizio e con un tasso di interesse solo del 7%, farebbe crescere a 11,3 i 5 cents iniziali: più 126%. E a noi cosa costerà? «A chi volesse chiedersi quanto costerà la nostra bolletta della luce con il possibile arrivo di centrali nucleari, la risposta l’ha data Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, e grande sponsor del ritorno del nucleare in Italia, quando ha affermato che, per poter assicurare un giusto ritorno gli investitori privati che anticiperanno i capitali

METEO WEEK-END

Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it

DALL’8 MARZO

Ripartono i lavori in corso Matteotti

Al via la seconda parte dei lavori di manutenzione straordinaria in corso Matteotti, il cui avvio è programmato dall'Aem e dal Comune per il prossimo 8 marzo. La data è stata decisa accogliendo le esigenze dei rappresentanti delle associazioni di categoria durante un confronto avvenuto ad inizio anno. «Le opere sono necessarie ed indispensabili per adeguare le condotte fognarie, del gas, dell’acqua potabile e dell’elettricità e per prevenire eventuali guasti e disservizi» fanno sapere dagli uffici di Aem. «Sarà inoltre l’occasione per apportare dei miglioramenti infrastrutturali, quali la posa della fibra ottica, in funzione delle nuove utenze pubbliche e private da allacciare».

Il cantiere sarà diviso in varie fasi per limitare al massimo gli inevitabili disagi: la prima fase si svolgerà dall'8 marzo al 15 luglio e interesserà il tratto di corso tra via Zaccaria del Maino a via Pallavicino; La seconda fase sarà compresa trail 15 luglio e il 12 agosto e riguarderà l’incrocio di via Pallavicino. Durante i lavori sarà garantito l’accesso pedonale alle proprietà laterali e alle attività commerciali. I residenti che utilizzano passi carrabili situati all’interno dell’area del cantiere e che non potranno accedere ai carrai, potranno usufruire degli spazi di sosta situati in via Pallavicino, grazie ad una specifica autorizzazione da richiedere all’Ufficio Permessi, nella sede di AemCom.

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