MACPLAS
Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363
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SOMMARIO
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15 Notiziario Assorimap - A Greenplast i protagonisti del riciclo meccanico delle plastiche 18 Le tre chiavi per far crescere l’industria nel segno dell’economia circolare 22 L’industria delle bioplastiche supera il miliardo di fatturato 22 Plastica riciclata, nasce l’etichetta parlante
34 Terza generazione di soffiatrici elettriche e nuove acquisizioni 34 Stack a otto colori versatile e precisa 37 Sostenibilità: aumentare la produzione riducendo costi e consumi 38 Una lunga storia d’innovazione, oggi più che mai attuale 42 Dimezzare i consumi d’energia nei granulatori 46 L’innovazione tecnologica come driver di un processo sostenibile 50 Piastre riscaldanti “annegate” in alluminio e bronzo 50 Dosatori preconfigurati 51 Deodorizzare i granuli riciclati 51 Saldatura laser pianificata ed efficiente 52 Saldatura economica di piccoli lotti grazie agli ultrasuoni 54 Protagonista di due eventi fieristici di livello internazionale 54 Risparmiare tempo e denaro anche con i prezzi che aumentano 55 Accuratezza e precisione d’analisi prima di tutto
24 MACCHINE E ATTREZZATURE
56 MATERIALI E APPLICAZIONI
8 MARKETING
8 L’editoriale di Riccardo Ampollini 10 Costruttori italiani di macchine: bilancio 2021 positivo e inizio d’anno incoraggiante… ma non mancano le preoccupazioni 12 Aumento della capacità produttiva e nuovi investimenti per l’industria nordamericana dei non tessuti 13 I costruttori tedeschi rivedono le stime per il 2022 13 La situazione geopolitica mette in difficoltà i produttori di lastre in PC
15 PLASTICA E AMBIENTE
24 Termoformatura: il piacere di tenere in costante allenamento le proprie competenze 28 Imballaggi per una detergenza sostenibile 30 Obiettivo: riduzione del consumo elettrico 32 Un processo importante, reso ancora più efficiente
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56 Sicurezza del paziente e sostenibilità possono essere compatibili? 58 Polimeri certificati ottenuti dal riciclo molecolare 58 Un nuovo masterbatch ignifugo per il polipropilene riciclato post consumo
MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
C O P E R T I N A
MACPLAS
N. 389 - GIUGNO/LUGLIO 2022
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59 Polioli contenenti fino al 100% di materie prime da fonti rinnovabili 59 Un’innovativa poliammide ad alte prestazioni a base di materiale riciclato 60 Lastre in plastica resistente per ogni esigenza del medicale 60 Lanciare rapidamente sul mercato un inalatore composto da ben 12 componenti
62 ELASTICA - LA RIVISTA DI ASSOGOMMA
Vacanze sicure 2022 Mescole con gomma devulcanizzata Rassegna internazionale di scienza e tecnologia Linee guida per una corretta sostenibilità Contatto con gli alimenti: approfondimento sulle GMP e sulla lista positiva
72 RUBRICHE E VARIE 72 72 73 74
Risultati oltre le aspettative per JEC World 2022 Esposizioni e Fiere Corsi Cesap Packaging Speaks Green: cala il sipario sulla seconda edizione 74 Corsi e Convegni 75 Corsi SBS
n. 389 - Giugno/Luglio 2022
PPA ignifughe per componenti elettronici stabili e senza corrosione
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Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20057 Assago (MI) - ISSN 0394-3453 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% LOM/MI/2363
Il colosso della chimica Basf amplia il proprio portafoglio di poliftalammidi (PPA) con nuovi gradi ignifughi che abbinano unʼelevata stabilità termica a un eccellente isolamento elettrico e a un basso assorbimento dʼacqua. Caratterizzati da elevati valori di RTI elettrico (RTI = Indice Termico Relativo), ovvero superiori a 140°C, e pur essendo privi di alogenati in conformità allo standard EN 50642, i nuovi compound prevengono la corrosione e il guasto di parti elettriche anche in condizioni di elevata umidità. A base di poliammidi PA9T, PA66/6T, PA6T/66 e PA6T/6, supportano anche una migliore colorabilità e garantiscono lunga stabilità del colore. Con lʼintroduzione di questi nuovi gradi autoestinguenti, Basf offre un portafoglio di materiali personalizzati per lʼE&E, che apre nuove possibilità per applicazioni quali: connettori per la trasmissione di elettricità o di dati sui veicoli, elettrodomestici e prodotti elettronici di largo consumo, componenti destinati alla mobilità elettrica, miniature circuit breaker, quadri elettrici e sensori. La nuova gamma include anche Ultramid One J 60X1 V30: una PA66/6T facilmente lavorabile, acquisita da Solvay e ora disponibile a livello globale per i clienti di Basf. Insieme a Ultramid TKR 4340G6 (PA6T/6), una delle prime PPA di Basf, questo prodotto non offre solo il più alto valore di RTI elettrico, pari a 160°C, ma anche unʼelevata lavorabilità. Inoltre, la PA9T Ultramid Advanced N3U41G6 presenta un RTI elettrico pari a 150°C e un bassissimo assorbimento dʼacqua: caratteristica fondamentale per la lavorazione SMT (Surface Mount Technology). La sua eccezionale resistenza chimica, abbinata alle prestazioni meccaniche più stabili di tutte le PPA a temperature elevate, la rendono particolarmente adatta alle applicazioni elettroniche. Infine, Ultramid Advanced T2340G6 è una PA6T/66 con unʼottima scorrevolezza e con un RTI elettrico di 150°C, particolarmente adatta, ad esempio, per i connettori cavo-scheda e scheda-scheda. Tutti i materiali ignifughi del portafoglio PPA mantengono unʼelevata resistenza meccanica e dielettrica anche a temperature elevate. Inoltre, garantiscono unʼottima stabilità dimensionale grazie al ridotto e lento assorbimento dʼacqua, nonché a un basso coefficiente di dilatazione termica. Si prestano alla classificazione V-0 in presenza di spessori inferiori a 0,4 mm e garantiscono la conformità allo standard di gestione dei cavi CMS EN 50654 (2018-05). www.basf.com - www.ppa.basf.com
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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Verdi non solo nel colore Il riciclo dei materiali ENGEL fa della responsabilità una missione e accompagna i suoi clienti nel percorso verso la produzione sostenibile. Tale impegno si concretizza nelle nostre soluzioni di iniezione 4.0 per le smart factory, che aprono anche nuove opportunità per l‘economia circolare: un esempio è dato dal software iQ weight control per la compensazione delle deviazioni di processo nell‘utilizzo di materiali riciclati. Una qualità costantemente elevata dei pezzi, infatti, garantisce un più ampio campo di utilizzo del materiale riciclato. Nel settore delle tecnologie ENGEL promuove inoltre un maggiore impiego del riciclato: grazie al nuovo procedimento ENGEL skinmelt è possibile ottenere un elevato contenuto di riciclato anche con componenti dalle geometrie complesse. Il verde è più che il solo colore delle nostre macchine – Contattaci e scopri le soluzioni ENGEL per il riciclo dei materiali.
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Costruttori italiani di macchine per plastica e gomma
Bilancio 2021 positivo e inizio dʼanno incoraggiante… ma non mancano le preoccupazioni
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on risultati superiori rispetto ai preconsuntivi stimati sul finire d’anno, l’industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma ha archiviato un 2021 con una produzione in crescita a doppia cifra (+14%, superando in valore la soglia pre-pandemia) e risultati altrettanto soddisfacenti sul fronte del commercio estero. Secondo i dati del Centro Studi Mecs di Amaplast (l’associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria), elaborati anche sulla base delle rilevazioni Istat, il bilancio ampiamente positivo è stato sostenuto in particolare dalla forte spinta del mercato interno,
TAB. 1 - MERCATO ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (MILIONI DI EURO) 2020 2021 ∆% 2021/2020 Produzione 3900 4450 14,1 Export 2730 2980 9,2 Import 770 1050 36,4 Mercato interno 1940 2520 29,9 Saldo commerciale +1960 +1930 -1,5 TAB. 2 - AREE DI DESTINAZIONE DELL’EXPORT ITALIANO DI MACCHINE, ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (%) 2020 2021 Europa (UE) 58,6 (45,3) 57,4 (44,8) Nord America/USMCA 14,5 16,8 Asia/Oceania 16,5 15,8 Africa 5,5 5,1 Centro/Sud America 4,9 4,9
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che ha sfiorato il +30% sul 2020. La quota export risulta in linea con gli anni precedenti e si attesta al 70% della produzione; peraltro, le vendite all’estero hanno registrato un rimbalzo significativo (+9% circa), fermandosi però appena al di sotto del picco dei 3 miliardi, abbondantemente superato nel triennio precedente alla crisi. La destinazione prevalente del flusso d’esportazioni è stata quella del quadrante europeo, anche se nel complesso in lieve calo rispetto al 2020. Al contrario, i costruttori italiani hanno maggiormente rivolto lo sguardo oltreoceano, realizzando vendite significative in Nord America, dove in particolare l’economia statunitense, caratterizzata da una decisa crescita (seppure con qualche contraddizione), mostra una domanda vivace. Forniture in forte ascesa verso mercati prioritari come Cina e India hanno parallelamente contribuito a rafforzare il “peso” del continente asiatico. Su un altro fronte, invece, già nel 2021 le esportazioni verso la Russia - mercato di riferimento che però ha sempre mostrato uno spiccato trend altalenante nel corso degli anni - avevano fatto registrare una flessione del 16%, superando appena gli 80 milioni di euro e anticipando involontariamente i più recenti e drammatici sviluppi. (Le esportazioni verso l’Ucraina, storicamente più contenute, si sono fer-
mate a 7,5 milioni, con un -39% sul 2020). Dal punto di vista merceologico, dopo perdite che nel 2020 avevano riguardato diffusamente le varie tipologie di macchinari, il recupero registrato nel 2021 ha caratterizzato la gran parte delle categorie, dalle “core machinery” agli ausiliari, fino agli stampi. Per esempio, le vendite oltreconfine di macchine a iniezione e per soffiaggio hanno registrato un incremento del 29%; quelle di linee per mono/multi filamenti hanno chiuso con un +18%; quelle di stampi (che rappresentano quasi un quarto del totale) hanno messo a segno un +6%. La performance delle aziende associate ad Amaplast risulta ancora migliore rispetto alla media del comparto, con un incremento medio del fatturato complessivo di sedici punti sul 2020; peraltro, circa la metà delle imprese che ha chiuso l’anno in crescita ha registrato una progressione pari o superiore al 20%. A fronte di tale buon andamento, non sorprende il fatto che anche il numero di addetti della compagine associativa sia aumentato (+8% in media rispetto al 2020… e un terzo del campione con assunzioni ancora più consistenti).
Indagine congiunturale e possibili previsioni Risulta decisamente complicato fare previsioni per i mesi a venire: numerosi e MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Materie plastiche e sostenibilità ambientale
Bilancio ampiamente positivo per la prima edizione di Greenplast, la mostra-convegno dedicata a materiali, tecnologie e processi di trasformazione della plastica e della gomma, con focus su sostenibilità, recupero, riciclo ed efficientamento energetico
difficilmente quantificabili sono i fattori che, sovrapponendosi con il passare del tempo, stanno influenzando il contesto economico globale. La carenza di materie prime e componentistica, con relativo aumento dei prezzi, che le aziende lamentano da oltre un anno, potrebbe aggravarsi a causa del più recente blocco del porto di Shanghai, causato dal drastico approccio cinese al problema Covid, che verosimilmente avrà ricadute sulle catene logistiche e distributive. Materiali fondamentali per vari processi manifatturieri vengono prodotti nelle aree coinvolte dal conflitto russo-ucraino, che peraltro ha determinato anche l’impennata delle tariffe energetiche, divenuta insostenibile per molte filiere. Le aziende si trovano così a operare in una situazione oltremodo complessa, ma anche paradossale: a fronte delle problematiche citate, la raccolta ordini risulta ancora piuttosto sostenuta e per molte aziende diventa quindi più complicato farvi fronte. Infatti, anche dall’ultima indagine congiunturale relativa al primo trimestre del
2022, svolta da Amaplast tra i propri associati, emerge che la domanda di macchinari, attrezzature e stampi per plastica e gomma continua a essere in crescita, in particolar modo dai mercati esteri (+28% rispetto al gennaio-marzo 2021). Anche le attese per il secondo trimestre sono improntate a un certo ottimismo, almeno per quanto riguarda strettamente la consistenza delle commesse in entrata, stimate in ulteriore aumento, nell’ordine del 6-7%. Scenario questo che dovrà naturalmente confrontarsi con le criticità già evidenziate; non a caso, Amaplast ha sollecitato alle istituzioni l’elaborazione di un nuovo “Industrial New Deal” a tutela della manifattura europea, con misure immediate ma anche progetti a lungo termine su materie prime, logistica ed energia. E proprio l’efficientamento energetico è stato uno dei temi chiave della mostra-convegno Greenplast 2022, svoltasi presso Fiera Milano dal 3 al 6 maggio e organizzata da Promaplast, società di gestione di Amaplast (vedi box in queste pagine).
TAB. 3 - PRIMI 10 MERCATI DI SBOCCO DELL’EXPORT ITALIANO DI MACCHINE E ATTREZZATURE E STAMPI PER MATERIE PLASTICHE E GOMMA (MIGLIAIA DI EURO ORDINAMENTO 2021) % sul ∆% % sul Paesi 2021 Paesi 2020 totale 21/20 totale Germania 343 723 12,6 Germania 376 484 12,6 9,5 Stati Uniti 269 788 9,9 Stati Uniti 359 032 12,1 33,1 Cina 143 938 5,3 Cina 160 565 5,4 11,5 Francia 151 250 5,5 Francia 157 107 5,3 3,9 Polonia 153 010 5,6 Polonia 134 876 4,5 -11,8 Regno Unito 97 294 3,6 Regno Unito 105 088 3,5 8,0 Messico 97 708 3,6 Messico 104 580 3,5 7,0 Spagna 138 577 5,1 Spagna 99 735 3,3 -28,0 Turchia 77 410 2,8 Turchia 90 038 3,0 16,3 India 65 596 2,4 India 86 899 2,9 32,5 Totale “top 10” 1 538 294 56,4 Totale “top 10” 1 674 404 56,1 8,8 Altri paesi 1 194 735 43,6 Altri paesi 1 305 140 43,9 9,2 Mondo 2 733 029 100,00 Mondo 2 979 544 100,0 9,0
n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
Oltre ventimila visitatori per la prima edizione di Greenplast È stato un esordio vincente quello di Greenplast, la fiera organizzata da Promaplast che si è svolta presso il quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho-Pero, dal 3 al 6 maggio 2022. Su 6000 metri quadrati netti di superficie espositiva, la manifestazione ha ospitato 170 espositori che hanno proposto le soluzioni più avanzate a livello di materiali, processi produttivi, macchinari e servizi per un’industria della plastica e della gomma più sostenibile e votata all’economia circolare. A partecipare alla prima edizione della manifestazione sono stati oltre 20 mila visitatori provenienti da 55 paesi. Numeri di gran lunga superiori alle attese, che hanno contato anche sulla presenza di un elevato livello qualitativo dei buyer, con un evidente interesse a confrontarsi sulle innovazioni offerte. Grande soddisfazione, quindi, espressa dagli espositori, rimasti positivamente impressionati dalla sensibilità e dalla consapevolezza degli operatori nei confronti delle tematiche focus offerte dalla fiera, che rappresentano il presente e il futuro della filiera plastica-gomma. La mostra ha inoltre arricchito la sua offerta ospitando alcuni eventi della terza edizione di Packaging Speaks Green, il forum internazionale dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità e dell’economia circolare nel settore dell’imballaggio e della plastica. Oltre 400 gli operatori che hanno preso parte alle varie sessioni dell’evento: pharma, beauty & chemicals, plastics and recycling, save food, food & beverage. L’evento era sponsorizzato da Amaplast e da Ucima, le associazioni che rappresentano i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma e per confezionamento e imballaggio, rispettivamente. Greenplast si è svolto in contemporanea con le altre tre fiere leader della meccanica strumentale che formano il network “The Innovation Alliance”: Ipack-Ima (con la specializzata Pharmintech), Print4All e Intralogistica Italia. Insieme, le quattro manifestazioni hanno potuto contare sulla presenza complessiva di oltre 90 mila operatori professionali. Il successo ha subito convinto gli organizzatori delle quattro fiere a programmarne una nuova edizione dal 27 al 30 maggio 2025. Nel frattempo, è già avviata la macchina organizzativa di Plast, la storica manifestazione internazionale per il settore plastica e gomma organizzata da Promaplast: dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia, la 19a edizione si svolgerà a Milano dal 5 all’8 settembre 2023. Sono già 30 mila i metri quadri confermati dagli espositori che sin da ora intendono assicurare la propria partecipazione a Plast 2023; le iscrizioni per i nuovi richiedenti si apriranno nel luglio di quest’anno.
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| MARKETING NEWS Ricerca di mercato dell’associazione Inda
Aumento della capacità produttiva e nuovi investimenti per l’industria nordamericana dei non tessuti Lo scorso 23 maggio, Inda, l’associazione del settore dei tessuti non tessuti, ha annunciato la pubblicazione della nona edizione del suo studio annuale “North American Nonwovens Supply Report”, riservato agli associati. Secondo tale studio, la capacità nordamericana di non tessuti continua ad aumentare, con investimenti effettuati su tutti i processi e su un’ampia varietà di applicazioni finali. La produzione totale ha superato quella delle nuove capacità impiantistiche avviate nel corso del 2021, con un conseguente aumento del tasso d’utilizzo della capacità nominale del settore per il quarto anno consecutivo. Sempre nel 2021, la capacità produttiva di non tessuti in Nord America ha raggiunto i 5,54 milioni di tonnellate, aumentando quindi dell’1,8% rispetto al 2020 (crescita netta di 98300 t) e con un progresso del tasso di crescita pari allo 0,5% rispetto all’anno precedente, segnato dalla pandemia. Il settore ha reagito rapidamente all’incremento della domanda di non tessuti meltblown a fibre fini con carica elettrostatica, utilizzati nella produzione di respiratori e mascherine plissettate. Nel corso del 2020 sono state aggiunte ben 22 nuove linee meltblown, con un tasso di crescita del 7,2% anno su anno. Nel 2021, invece, sono entrate in funzione 12 nuove linee, con una crescita annua dell’8,5% rispetto al 2020. In termini di volumi, le importazioni nordamericane sono aumentate dell’1,6% nel 2021, mentre le esportazioni sono diminuite del 6%. In relazione all’origine, la Cina rappresenta il 39% delle importazioni in Nord America, seguita da India (14%) e Germania (9%). Nonostante i significativi cambiamenti nelle
“Uno dei servizi chiave di Inda è quello di fornire dati e informazioni facilmente fruibili da parte degli operatori, con l’obiettivo di migliorare i loro processi decisionali. L’ultimo rapporto presentato offre un ritratto esaustivo e accurato del settore in Nord America e riguarda sia i prodotti in rotolo destinati al mercato sia il materiale prodotto per autoconsumo. Inoltre, comprende i tassi operativi del settore e le capacità degli impianti nelle varie aree chiave, con metriche sull’equilibrio tra domanda e offerta, essenziali per le aziende al fine di redigere piani e investimenti strategici”, ha dichiarato il presidente emerito di Inda, Dave Rousse
dinamiche commerciali nordamericane, i tessuti non tessuti tendono a rimanere nell’area in cui vengono prodotti, con la bilancia commerciale netta (importazioni meno esportazioni: 422100 t) che rappresenta meno del 10% della capacità della regione. “Questo è un ottimo momento per il settore dei non tessuti”, ha dichiarato Brad Kalil, direttore Market Intelligence & Economic Insights di Inda, “e continuerà a esserlo, poiché continuano ad aumentare sia la domanda sia l’offerta locale per soddisfare tale domanda. L’industria dei non tessuti ha reagito alla pandemia e continuerà a fornire materiali per la pulizia delle superfici che tocchiamo e per la protezione dell’aria che respiriamo, fornendo così una barriera per mantenere il nostro corpo al sicuro. L’industria in generale ha risposto investendo in nuove risorse per garantire un flusso costante di questi indispensabili materiali. Nel biennio 2020-2021 gli operatori hanno annunciato investimenti per 203 milioni di dollari in nuova capacità produttiva, mentre per quest’anno e per il prossimo sono già previsti investimenti in Nord America per 686 milioni di dollari”. Basato su ricerche approfondite, indagini tra i produttori e interviste ai leader del settore, il rapporto annuale di Inda fornisce una visione generale dell’offerta nordamericana nel settore dei tessuti non tessuti
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MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma
I costruttori tedeschi rivedono le stime per il 2022 Nei primi tre mesi del 2022 l’acquisizione di ordini da parte dei costruttori tedeschi è diminuita significativamente (- 27%) e il fatturato è cresciuto solo del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da un lato, il primo trimestre del 2021 era stato eccezionalmente positivo, sotto la spinta dell’elevata domanda proveniente dai settori dell’imballaggio e medicale, e, dall’altro lato, le aziende trovano sempre più difficile convertire in vendite i seppur numerosi preordini. Sono questi i due fattori che stanno condizionando l’andamento della
prima parte del 2022. “Innanzitutto, abbiamo a che fare con la scarsità di componenti e materie prime. Inoltre, come risultato della guerra tra Russia e Ucraina e della rigorosa politica cinese per combattere la nuova ondata di Covid-19, si sono aggiunti molti problemi logistici e una maggiore incertezza nel mercato, che stanno impattando negativamente sull’attività dell’intero settore”, ha dichiarato Thorsten Kühmann, direttore generale di VDMA Plastics and Rubber Machinery Association. Di conseguenza, l’associazione dei
costruttori tedeschi si vede costretta a rivedere le proprie stime d’inizio 2022, quando per l’anno in corso sembrava ancora realistico un tasso di crescita compreso tra il 5 e il 10%. “Nonostante un portafoglio ordini comunque pieno, per il 2022 dobbiamo prevedere, nel migliore dei casi, solo un leggero incremento di fatturato, al massimo nell’ordine del 2%”, ha concluso Kühmann. Thorsten Kühmann, direttore generale dell’associazione VDMA Plastics and Rubber Machinery
Dall’associazione EPSE
La situazione geopolitica mette in difficoltà i produttori di lastre in PC L’associazione europea dei produttori di lastre estruse in policarbonato (EPSE) esprime la propria preoccupazione per gli effetti sul settore dell’attuale situazione geopolitica. In una nota stampa diramata nei giorni scorsi, EPSE ha infatti sottolineato come l’industria europea del policarbonato abbia già affrontato situazioni di carenza di materie prime e di fluttuazioni molto elevate negli ultimi anni. Tuttavia, la situazione geopolitica attuale sta impattando in modo particolarmente pesante sugli operatori europei del settore, con conseguenze economiche senza precedenti. Non soltanto i prezzi delle materie prime stanno aumentando drasticamente, ma i soci di EPSE devono pure fronteggiare ulteriori conseguenze, come l’aumento dei costi di imballaggio ed energia. Oltre a questo, il settore deve fare i conti anche con i problemi logistici, con la carenza di autisti e con i drastici aumenti dei prezzi dei trasporti. Aumenti di prezzi e difficoltà che si stanno accumulando a un livello che inizia a essere difficile da assorbire. A fronte dell’attuale situazione geopolitica e del mercato energetico, l’associazione ritiene che sarebbe necessario imprimere una maggiore accelerazione alla transizione verso energie pulite, incrementando inoltre l’indipendenza energetica dell’Europa da fornitori inaffidabili e da volatili carburanti fossili. L’UE importa il 90% del proprio fabbisogno di gas e il 45% proviene dalla Russia, da cui arriva anche circa il 25% del petrolio e il 45% del carbone. Secondo EPSE, quindi, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, le ragioni per una rapida transizione energetica non sono mai state così pressanti ed evidenti. n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
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NOTIZIARIO ASSORIMAP
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a manifestazione Greenplast, svoltasi dal 3 al 6 maggio presso Fiera Milano e dedicata alla sostenibilità delle materie plastiche e delle attrezzature per la loro trasformazione, ha rappresentato la prima importante occasione per Assorimap e per tutti i soggetti della filiera di incontrare nuovamente il grande pubblico dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia, in attesa dell’importante appuntamento di Plast 2023. Riguardo alla partecipazione di Assorimap a Greenplast, il presidente Walter Regis si è così espresso: “Il riciclo meccanico della plastica costituisce uno dei principali volani di crescita per l’economia circolare che, in questa congiuntura così delicata, si configura come strumento fondamentale per ridurre il consumo di materie prime e promuovere uno sviluppo più sostenibile. Il governo deve porre il riciclo delle materie plastiche al centro della transizione ecologica e rifuggire da visioni massimaliste, che invocano un mondo “plastic free” nell’immediato. Bisogna invece promuovere una maggiore circolarità della materia, aumentando i tassi di riciclo. Obiettivi che devono essere perseguiti tramite specifiche iniziative in grado di agevolare le produzioni n. 389 - Giugno/Luglio 2022
ecosostenibili di beni e imballaggi e, soprattutto, a partire da un maggiore sviluppo impiantistico”. L’esposizione Greenplast ha inoltre ospitato diverse conferenze nell’ambito del forum “Packaging Speaks Green”, svoltosi durante tutto il corso della manifestazione. In particolare, il 5 maggio si è tenuto un focus su “Plastica e riciclo” a cui è intervenuto, tra gli altri, il consigliere di Assorimap Alessia Scappini, già AD dell’azienda toscana Revet. Nella sua relazione, intitolata “The role of mechanical recycling towards the circularity for plastics”, Scappini ha evidenziato la necessità di abbandonare progressivamente i modelli di consumo lineari, basati sul presupposto che le risorse siano sempre abbondanti e accessibili, e di promuovere invece lo sviluppo dell’economia circolare. Di fronte alle recenti crisi dovute alla scarsità di materie prime, con conseguenti aumenti vertiginosi dei prezzi, e alle sfide ambientali, ormai non più rinviabili, la risposta strategica consiste nel riutilizzo efficiente dei materiali. Occorre pertanto ridestinare le materie utilizzate e ancora utilizzabili a fini produttivi, promuovendo lo sviluppo di impianti di riciclo meccanico in grado di rigenerare la materia, riducen-
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NOTIZIARIO ASSORIMAP
Un momento della presentazione di Alessia Scappini, consigliere Assorimap, al forum Packaging Speaks Green, tenutosi nell’ambito della fiera Greenplast 2022
do così l’impatto dei rifiuti sull’ambiente. “Il riciclo meccanico della plastica può costituire un importante volano per lo sviluppo sostenibile della filiera, con la promozione di politiche pubbliche per l’aumento del contenuto minimo di plastica riciclata al fine di raggiungere i target europei in materia di economia circolare”, ha argomentato Scappini, che dall’autunno scorso è alla guida di Revet, uno dei più importanti hub del riciclo dell’Italia centro-meridionale, con una capacità complessiva di trattamento dei rifiuti pari a 360 mila tonnellate annue.
Prime indicazioni per un regolamento UE sull’EoW di flussi prioritari di rifiuti È stato recentemente pubblicato dalla Direzione Ambiente della Commissione Europea lo studio “Scoping and developing further end-of-waste (EoW) and by-product (BP) criteria”, condotto dal Joint Research Centre tra l’estate e l’autunno del 2021 a seguito di un sondaggio proposto ai principali stakeholder comunitari nel
settore dei rifiuti, tra cui la stessa Assorimap, per arrivare a identificare flussi prioritari di rifiuti per i quali vi sono ormai le condizioni atte a identificare criteri standard armonizzati per la definizione della cessazione della qualifica di rifiuto, o la definizione di sottoprodotto. Per ogni flusso di rifiuti di materiali, l’inchiesta rivolta ai portatori d’interesse ha inteso raccogliere i seguenti dati: tassi di raccolta, riuso e riciclo; usi identificati dei materiali e tipologia di recupero adottata; valore di mercato dei materiali; spedizioni intra/extra UE; purezza e composizione dei materiali recuperati e possibilità di recuperare materie prime critiche; evidenza della domanda; esistenza di standard di prodotto nazionali o internazionali ed esistenza di criteri regionali o nazionali di EoW, o di sottoprodotto; impatti ambientali e sulla salute umana. In base ai dati reperiti relativamente alle voci sopraindicate, lo studio ha individuato come prioritari i flussi di rifiuti plastici e tessili. Tra i flussi plastici identificati si possono trovare: • PET recuperato o riciclato da rifiuti plastici; • polietilene a bassa e ad alta densità recuperato o riciclato da rifiuti plastici; • plastica mista recuperata o riciclata da rifiuti plastici; • polistirene e polistirene espanso recuperati o riciclati da rifiuti plastici; • polipropilene recuperato o riciclato da rifiuti plastici. Nel secondo trimestre di quest’anno la Commissione Europea e il Joint Research Centre, con il coinvolgimento degli stakeholder, inizieranno a definire i criteri EoW con l’obiettivo di completare la valu-
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tazione tecnica entro il primo trimestre del 2024.
Webinar sulle novità MUD 2022 per i riciclatori Si è tenuto il 9 maggio scorso un webinar gratuito promosso da Assorimap e intitolato “MUD 2022 - Istruzioni e suggerimenti. Le novità introdotte dal DPCM 17 dicembre 2021 per i gestori”, rivolto alle aziende associate con l’obiettivo di approfondire le novità previste dal Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) 2022, aggiornato attraverso il DPCM del 17 dicembre 2021 a seguito delle modifiche alla Parte IV del Testo Unico Ambientale apportate dal D.Lgs. 116/2020, e in vista della scadenza prevista per la compilazione: 21 maggio 2022. Ad aggiornare imprenditori e operatori del settore del riciclo meccanico delle materie plastiche è stata Tiziana Cefis, consulente ambientale della Società Te.A Consulting. Tra le principali novità del MUD 2022 vi è l’introduzione, nella Sezione anagrafica, della nuova scheda “Riciclaggio”, da compilarsi a cura di quei soggetti che effettuano operazioni di preparazione per il riutilizzo e/o riciclo finale su: rifiuti urbani, rifiuti di imballaggio, rifiuti derivanti da pretrattamenti di rifiuti urbani e/o rifiuti d’imballaggio, anche di provenienza non urbana, e che producono: materie prime seconde, end of waste, prodotti e materiali dall’attività di recupero.
ASSORIMAP - Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche Via Tagliamento, 25 - 00198 Roma Tel.: +39 06 83772547 E-mail: info@assorimap.it www.assorimap.it MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
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Legislazione, formazione ed ecodesign
Le tre chiavi per far crescere l’industria nel segno dell’economia circolare Lo scorso 23 marzo, in attesa di The Innovation Alliance, che dal 3 al 6 maggio ha visto svolgersi in contemporanea Greenplast, Ipack-Ima, Print4All, Intralogistica Italia e Pharmintech, si è tenuto online l’evento internazionale Circular Economy Summit, che ha fatto il punto su trend, politiche e benchmark in materia di sostenibilità ambientale e intelligenza artificiale
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conomia circolare? Una responsabilità di tutti, dal singolo cittadino che ricicla una bottiglia in plastica - siamo ancora a un riciclo pari al 9% nel mondo - al comparto industriale. Una scelta che non è solo etica o sociale, ma anche di business. L’unica che, a lungo termine, può portare profitto, vista la crescente sensibilità sviluppata dal consumatore finale. Sia che si tratti di aziende produttrici di packaging innovativi, lampade prodotti alimentari o bevande, oppure di imprese dell’automotive o della logistica, oggi sono tante le realtà industriali che in tutto il mondo hanno già scelto di abbracciare nuovi paradigmi, affidarsi a modelli produttivi diversi e investire risorse nella formazione di competenze interne alle proprie aziende, per far in modo che la produzione possa contribuire positivamente al futuro dell’intero pianeta e ridurre l’impatto sulle generazioni future. Un concetto diverso di fare business, che non si può più ignorare e che va favorito attraverso la definizione di stan-
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dard comuni, ma anche di un supporto legislativo europeo e locale, che, unito a una maggiore cultura e consapevolezza, può rappresentare un concreto acceleratore del cambiamento. Non è un caso, per esempio, che, laddove si punti a individuare le responsabilità individuali, si arrivi a un riciclo di plastica pari al 97%. Perché l’obiettivo è questo: trasformare i rifiuti e gli scarti di produzione da criticità a opportunità economica. Lo hanno raccontato figure istituzionali del panorama europeo e CEO di realtà industriali nel corso dell’evento online “Circular Economy Summit - Intelligenza Artificiale e modelli di Economia Circolare: verso un ecosistema industriale rigenerativo”, tenutosi il 23 marzo 2022. Organizzato da Business International, divisione di Fiera Milano specializzata nell’ideazione e nella realizzazione di eventi e formazione, il summit ha rappresentato la giusta occasione per lanciare il ritorno di The Innovation Alliance, l’appuntamento fieristico che dal 3 al 6 maggio ha poi visto svolgersi insieme in Fiera
Milano ben cinque manifestazioni - Greenplast, Ipack-Ima, Print4All, Intralogistica Italia e Pharmintech - accomunate da un unico obiettivo: presentare al mercato il meglio della meccanica strumentale in una logica di filiera, raccontare le soluzioni più innovative dedicate ai diversi settori produttivi industriali e avviare una riflessione condivisa sulle grandi sfide a cui il mondo industriale è oggi chiamato a rispondere, dall’economia circolare all’Industria 4.0.
Lo scenario: necessaria una visione globale Gli interventi hanno preso il via dalla riflessione sui nuovi modelli industriali derivanti dagli ecosistemi industriali rigenerativi, a cura di Alice Bodreau, strategic partners manager di Ellen MacArthur Foundation. Secondo l’esperta, l’economia circolare è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere obiettivi legati ad altre sfide globali, offrendo al tempo stesso nuove e migliori opportunità di crescita. Non solo: MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Secondo Alice Bodreau, strategic partners manager di Ellen MacArthur Foundation, l’economia circolare è fondamentale per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e di crescita legati alle attuali sfide globali
le aziende che adottano modelli di business circolari possono ridurre il proprio profilo di rischio. L’economia circolare, infatti, può essere utilizzata come strategia per ridurre i rischi: l’analisi di 222 aziende europee appartenenti a 14 settori diversi ha evidenziato che più alto è il livello di circolarità di un’impresa, minore è il rischio d’insolvenza sul debito lungo un orizzonte temporale breve (un anno) o medio-lungo (cinque anni). Investire nell’economia circolare può quindi generare una performance superiore. Rob Dellink, senior economist della OECD, ha tracciato un outlook da qui al 2060 focalizzandosi sui materiali e sottolineando come la direzione debba essere proprio quella del recupero: a breve il riciclo soppianterà la miniera. In quest’ambito, secondo Dellink, le aree principali per un cambiamento culturale sono: “chiusura del cerchio” (closing the loop), ecodesign, efficienza delle risorse. La circolarità, inoltre, non deve essere l’obiettivo di un singolo paese, ma un indirizzo comune a livello globale. Per questo diventa fondamentale attivare iniziative di cooperazione internazionale che consentano lo scale-up dell’attività circolan. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
re oltre i confini nazionali, con una standardizzazione dei criteri d’utilizzo delle risorse, un allineamento sul framework produttivo e dell’impianto legislativo, lo sviluppo di regole comuni e di un network internazionale di cooperazione, la creazione di regole che incentivino il riciclo delle materie. Su 50 paesi analizzati, oggi solo 13 incentivano l’attività di riciclo delle materie. Il panorama, quindi, sembra essere estremamente frammentato. Si tratta infatti di un approccio nuovo che, come ha raccontato William Neale, DG Environment’s Directorate B-Circular Economy della Commissione Europea, si è concretizzato nel primo action plan europeo del 2015, il quale ha implementato gli obiettivi di riciclo. Oggi si guarda alla seconda edizione di questo piano, che ha come focus la catena del valore, ma occorre, tuttavia, che i prodotti sostenibili diventino la norma in Europa e non l’eccezione, cercando di regolare i requisiti minimi perché un prodotto sia immesso sui mercati EU. Un altro elemento fondamentale, prospettato da Neale, sarà il passaporto digitale dei prodotti, che consentirà di tracciare tutti i dati del prodot-
“Un nuovo “passaporto digitale” consentirà di tracciare tutti i dati di ciascun prodotto, favorendone il riciclo o la riparazione e consentendo di aumentare la vita media del prodotto stesso”, ha spiegato William Neale, DG Environment’s Directorate B-Circular Economy della Commissione Europea
to, favorendone il riciclo o la riparazione e consentendo di aumentare la vita media del prodotto stesso. Esistono già le tecnologie per identificare e raccogliere questi dati, ma l’obiettivo a cui si punta è quello di creare link online per la consultazione di tali informazioni.
Le opportunità
“La circolarità non deve essere l’obiettivo di un singolo paese, ma un indirizzo comune a livello globale; per questo diventa fondamentale attivare iniziative di cooperazione internazionale”, ha dichiarato Rob Dellink, senior economist di OECD
Standard e legislazione europea sono fondamentali, ma altrettanto lo sono i relativi incentivi economici finalizzati a promuovere politiche condivise, spingere il riciclo e monitorare la gestione rifiuti. In questo senso vanno i fondi legati al PNRR, come ha raccontato Laura D’Aprile, head of Department of Ecological Transition and Green Investment del Ministero della Transizione Ecologica del Governo italiano. Ci sono 2,5 miliardi sul tema dell’economia circolare, investimenti supportati anche da due riforme strutturali: la Strategia nazionale sull’economia circolare e il Piano nazionale per la gestione dei rifiuti. L’obiettivo principale, in Italia, è colmare il gap fra le regioni del nord e quelle del sud, incentivando in particolare la corret-
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Come ha raccontato Laura D’Aprile (Ministero della Transizione Ecologica), il PNRR prevede 2,5 miliardi di investimenti sul tema dell’economia circolare, supportati anche da due riforme strutturali: la Strategia nazionale sull’economia circolare e il Piano nazionale per la gestione dei rifiuti
permettano di raggiungere gli obiettivi europei. ta gestione dei rifiuti. 600 milioni di euro sono destinati a creare hub specifici di smaltimento declinati per settori differenti: rifiuti elettronici, in carta e cartone, in plastica e tessili. È dunque fondamentale definire un target legato ai diversi contesti regionali, attuare criteri e linee strategiche per singole regioni al fine di ridurre le differenze esistenti e incentivare la costruzione d’impianti di riciclo che
L’intelligenza artificiale per accelerare lo sviluppo L’intervento di Gianluigi Greco, full professor in Computer Science and Engineering dell’Università della Calabria, presidente di AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale) e membro di EurAI, ha approfondito l’interazione tra economia circolare e intelligenza artificiale e il ruolo della IA come concreto accelera-
tore per la realizzazione del nuovo modello economico. Ci sono tre aree in cui l’IA può fornire un contributo in termini concreti. La prima è quella del design automatizzato, che consente di progettare materiali con specifiche caratteristiche, automatizzando un lavoro che manualmente risulta estremamente complicato, aiutando per esempio a produrre leghe e materiali a bassa tossicità. La seconda area d’intervento è quella della manutenzione predittiva, che permette di capire qual è la vita residuale di un prodotto e di aprire un eventuale secondo mercato per tale prodotto. Infine, l’IA può assumere un ruolo chiave nel riciclo e nel riutilizzo del materiale: la robotica o i sistemi di visione artificiale possono fornire un contributo importante all’individuazione e alla separazione
L’opinione di Pierroberto Folgiero
Due sfide da superare grazie alle tecnologie “Ci troviamo nella “fase due” dell’economia circolare, in cui occorrerà affrontare appunto due sfide”, ha dichiarato Pierroberto Folgiero, all’epoca della tavola rotonda finale del Circular Economy Summit ancora CEO e managing director di Maire Tecnimont. “La prima sfida sarà quella delle risorse “difficili da riciclare”, mentre la seconda consisterà nell’incorporare l’economia circolare direttamente nella progettazione di prodotti e processi. La tecnologia sarà l’elemento chiave per affrontare questa seconda fase”. “Prima di tutto, le tecnologie di upcycling costituiranno la chiave di volta per riuscire a soddisfare la crescente domanda mondiale di plastica riciclata”, ha aggiunto Folgiero. “Oggi, sfortunatamente, quest’ultima è spesso di scarsa qualità a causa della degradazione dovuta al Pierroberto Folgiero
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riciclo meccanico, mentre l’upcycling prevede anche un trattamento chimico che permette al polimero di tornare quasi al suo stato originale di materia prima vergine. Il risultato è un materiale di alta qualità, che può essere impiegato per la manifattura di prodotti industriali con prestazioni superiori allo standard. È chiaro, quindi, che il riciclo chimico sarà fondamentale per quelle risorse “difficili da riciclare”. Per questo NextChem, la controllata green del Gruppo Maire Tecnimont, ha introdotto sul mercato una tecnologia proprietaria denominata MyReplast, in grado di trasformare i rifiuti plastici sia post consumo che industriali in una materia prima seconda (MPS) con caratteristiche fisicochimiche e meccaniche che le consentono di sostituire i polimeri vergini derivati da fonti fossili. “Contemporaneamente, abbiamo brevettato una nostra tecnologia di riciclo chimico (MyRechemical), così da poter evitare quanto più possibile il conferimento in discarica di quei rifiuti plastici difficili da riciclare”, ha concluso Pierroberto Folgiero. “È infatti altrettanto importante recuperare il carbonio e l’idrogeno già presenti sia nelle plastiche non riciclabili sia nella frazione secca dei rifiuti solidi urbani. Maire Tecnimont sta lanciando una serie di progetti, in Italia e all’estero, per produrre idrogeno a partire appunto dai rifiuti plastici non riciclabili e dai rifiuti secchi indifferenziati. Questo “idrogeno circolare”, a bassissimo impatto carbonico, è un modo per “rompere il ghiaccio” e mostrare alla società che non è necessario attendere il 2050 per una vera economia dell’idrogeno”.
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La circolarità secondo Aquafil
Gianluigi Greco, full professor in Computer Science and Engineering dell’Università della Calabria e presidente di AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale)
dei singoli materiali, che oggi, purtroppo, vengono spesso selezionati ancora manualmente. Infine, Greco ha però messo in guardia sul consumo e sulla richiesta d’energia da parte dei sistemi d’intelligenza artificiale: “In Europa non sono ancora presenti enormi data center energivori, ma probabilmente ce ne saranno in futuro e si arriverà al punto in cui l’IA diventerà il maggiore fattore di dissipazione d’energia e di emissione di CO2. Occorrerà quindi trovare nuovi paradigmi e pensare a nuovi sistemi computazionali”.
Le testimonianze dei CEO: il futuro è già qui La seconda parte del Circular Economy Summit è stata dedicata a una tavola rotonda che ha messo a confronto CEO di realtà industriali internazionali rappresentative dei principali settori produttivi e della distribuzione, i quali hanno presentato le migliori soluzioni esistenti e le best practice a livello globale: Pierroberto Folgiero, CEO e managing director di Maire Tecnimont, e Giulio Bonazzi, CEO di Aquafil (vedi box in queste pagine); Carlotta de Bevilacqua, CEO e presidente di Artemide; Christophe Rabatel, CEO n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
di Carrefour; Simon Pietro Felice, CEO e direttore generale di Caviro Group; Sara Scrittore, vicepresidente e direttore generale, Southern Europe Hub, di Colgate-Palmolive; Nazzarena Franco, CEO di DHL; Lamberto Vallarino Gancia, CEO di Domori-Illy Group; Francesco Pintucci, CEO di Isem Group; Radek Jelinek, CEO e presidente di Mercedes-Benz; Valentina Pasqui, proprietaria e managing director di Pasqui Coating Converting Printing Company; Giuseppe Di Martino, CEO di Pasta Di Martino; Massimo Zonca, membro del CdA di Poplast;. Gli interventi hanno fatto emergere l’importanza di tre pilastri, fondamentali per far crescere l’economia circolare. Prima di tutto bisogna puntare sulla legislazione, in termini sia di gestione dei rifiuti sia di scambi di rifiuti tra paesi e di loro gestione internazionale. Poi ci vuole la formazione, interna ed esterna, perché, laddove c’è “cultura”, ci sarà anche una migliore gestione del riciclo. Infine, è fondamentale l’ecodesign: la sostenibilità di un prodotto parte dal momento stesso della sua ideazione, perché la progettazione terrà conto della vita dei prodotti, puntando a una maggiore durata, alla loro possibilità di riutilizzo, ma anche all’impiego degli scarti di lavorazione. Così, in una visione circolare, infatti, i materiali di scarto del vino o della cioccolata diventano la base per la produzione di energia o di packaging innovativi, l’esubero di prodotti alimentari nella distribuzione entra in canali paralleli che rappresentano un concreto contributo al food waste. Servono anche scelte di rottura: la collaborazione con i competitor per lavorare su standard comuni; la decisione d’investire in nuove modalità produttive, che puntino alla sostenibilità sin dalla fase di progettazione e monitorino la sostenibilità dell’intera filiera, fornitori compresi; il coraggio di stravolgere i propri impianti produttivi. Investimenti importanti, che però consentiranno di restare competitivi e di contribuire concretamente al “cloosing the loop”.
Riciclo di sfridi di tessuto, tappeti dismessi, reti da pesca Fondata nel 1965 sulle rive del Lago di Garda, Aquafil è un’azienda leader nella produzione di fibre sintetiche. Presente in tre continenti con 18 siti produttivi, la società è oggi il secondo player globale per la produzione di filo sintetico per moquette, tappetini e rivestimenti auto. Oltre a questo settore, che copre il 70% del suo fatturato, Aquafil produce fibre poliammidiche per abbigliamento sportivo e costumi da bagno. Per conquistare la leadership nel proprio mercato, l’azienda ha puntato sulla ricerca e sviluppato soluzioni vincenti dal punto di vista economico e della sostenibilità. In particolare, come ha ben ricordato il suo CEO, Giulio Bonazzi, durante il panel finale del Circular Economy Summit, con il filo Econyl, Aquafil riesce a ottenere una poliammide con le stesse qualità di quella da fonte fossile riciclando tappeti dismessi, reti da pesca in disuso, sfridi di tessuto ecc. Per esempio, al fine di alimentare l’impianto di riciclo solo con materiale contenente poliammide, è stata sviluppata una tecnologia che consente oggi all’azienda di separare, nelle reti per acquacoltura, la PA6 dall’ossido di rame usato come agente antivegetativo. Nello stesso tempo, è possibile recuperare il rame, che in seguito può essere rivenduto. Si tratta di un processo circolare, dove ogni componente della rete da pesca trova una propria destinazione industriale e non la discarica. D’altro canto, Econyl viene oggi utilizzato anche da brand famosi sia della moda che della pavimentazione tessile. A tal proposito, Bonazzi ha citato il progetto sviluppato nel 2019 in collaborazione con Napapijri per la realizzazione del giubbotto Skidoo Infinity, interamente monomateriale e quindi completamente riciclabile, con costi di riciclo bassissimi.
Il CEO di Aquafil, Giulio Bonazzi
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LA FILIERA DEI POLIMERI COMPOSTABILI – DATI 2021 Evoluzione della produzione
nazionale
Totale, tonnellate, 2012-2021
+219% vs 2012 +13,2% vs 2020
140000 120000
125350 110700 101000
100000
88500
80000 60000 40000 20000 0
43200 3925041000
54500
61100
73000
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021
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Dalle iniziative per celebrare il 40° anniversario della fondazione all’interpretazione della sostenibilità ambientale, dalla strategia comunicativa da tenere al K di Düsseldorf fino alla disamina delle migliorie software e hardware apportate ai propri macchinari… di queste, e di altre esperienze, s’è parlato in videointervista con l’azienda svizzera WM DI ANGELO GRASSI E RICCARDO AMPOLLINI
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el 2021, nonostante il perdurare della pandemia, il costruttore svizzero WM Thermoforming Machines ha celebrato i suoi primi quarant’anni d’attività sia divulgando news tecnologiche con i principi del galateo informatico - progetto Synergizing Technologies sia ricorrendo all’ineffabile staticità della carta stampata che, in un calendario (vedi foto in apertura d’articolo) con i soli ritratti in bianco e nero delle persone che lavorano quotidianamente in Canton Ticino, offre allo sguardo del fruitore un emozionale viaggio d’antan nel mondo del lavoro. Volti in bianco e nero racchiusi, sì, in un calendario statico, che però, in ossequio ai tempi moderni, è fruibile mediante download
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dal sito web di WM e/o tramite la sua pagina LinkedIn. Ma procediamo con ordine. “Synergizing Technologies è la denominazione di una serie d’appuntamenti da noi tenuti in diretta streaming, ognuno della durata di circa un’ora e mezza, in compresenza con ospiti quali stampisti, produttori di linee d’estrusione, termoformatori e così via”, ha spiegato Luca Oliverio, direttore generale di WM, durante una videointervista organizzata recentemente con la redazione di MacPlas. “Appuntamenti che, prendendo l’abbrivio dalla ricorrenza del 40° anno d’attività aziendale, hanno offerto ai nostri interlocutori l’occasione per ascoltare da noi, e da un’ampia platea di ad Giugno/Luglio 2022 - n. 389
detti ai lavori, sia gli sviluppi presenti e futuri sia le ultime tendenze del mercato delle materie plastiche, con l’opportunità di porre domande soprattutto - s’è poi notato - sul tema dell’imballaggio alimentare”. È utile dire che gli “addetti ai lavori”, come li ha chiamati Oliverio, sono i partner complementari di WM nelle commesse più ardue e corrispondono a nomi del calibro di Bandera, piuttosto che di KGL, Kiefer e Marbach. “Venendo al calendario WM 2022, mi piace dire che ha rappresentato l’occasione per riconoscere e ribadire l’importanza delle persone che, a più livelli, lavorano in azienda”, ha precisato Oliverio. “Persone ritratte simbolicamente in 12 scatti fotografici che, a mo’ di “fil rouge”, testimoniano lo slancio per il lavoro riassunto nello slogan “Moved by Passion” lanciato proprio in occasione del 40° anniversario. Passione che, senza scivolare nella retorica, dura nel tempo. Qui è prassi entrare da giovani, con tutta la modernità e la vitalità di colui che è nel pieno della vita, e poi crescere fianco a fianco con gli addetti più anziani, che trasmettono, soprattutto con il loro esempio, i principi e le filosofie aziendali. Nei 12 scatti si è voluto illustrare anche quest’integrazione: un ulteriore plus aziendale di tutto rispetto”.
La sostenibilità come fattore di crescita e come grande opportunità Nella produzione di beni o servizi destinati a portare utile concorrono, per solito, tre elementi: il mercato, le persone, le macchine. Quando però si parla di materie plastiche, s’inserisce un elemento ulteriore: l’ambiente, inteso come habitat, o intorno con cui una persona si relaziona. “Sappiamo quali sono le tematiche e le leggi che si vanno sviluppando in chiave ambientalistica”, ha spiegato Luca Oliverio. “Sappiamo che in alcuni mercati queste decisioni hanno praticamente azzerato determinati business. Ma, al di là della “distruzione”, c’è pure stato un cambio di direzione, e ora si vedono i primi sviluppi che portano nuovo valore al mercato delle materie plastiche: riciclabilità in primis, ma anche film barriera monomateriale. In tale contesto, stiamo lavorando ad ampio spettro su tecnologie innovative che consentano di produrre in modo più sostenibile con le nostre macchine e, al fine di raggiungere quest’obiettivo, sono a dir poco fondamentali sia i nostri clienti sia i nostri fornitori e subfornitori”. Dalle parole di Oliverio si evince l’attenzione nel raccogliere e nel riunire tutti i feedback provenienti da clienti, tecnici di produzione, venditori, fornitori e subfornitori, per comprendere appieno quali sono i nuovi bisogni e le nuove soluzioni che possono dare qualcosa di nuovo al mercato in termini di sostenibilità. Anche perché, ha voluto precisare il direttore generale di WM: “Dal nostro punto di vista, le materie plastiche rappresentano una risorsa molto importante per tutti e vanno preservate, per cui dobbiamo riciclarle sempre di più per far in modo che si usi sempre n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
meno materiale vergine. L’obiettivo finale è quello di avere sempre meno materiali, ma più prestanti”.
K di Düsseldorf: un meeting all’insegna dell’innovazione Dal 19 al 26 ottobre 2022 tornerà la manifestazione fieristica forse più importante al mondo per l’industria delle materie plastiche e della gomma: il K di Düsseldorf. “Da oggi al 19 ottobre saranno tante le dinamiche di mercato, e non solo, che certamente s’apriranno”, ha dichiarato sempre Luca Oliverio. C’è comunque la consapevolezza di dover puntare su un mix espositivo il più possibile calibrato ed esaustivo. Andremo al K con una macchina in funzione presso il nostro stand (A16, padiglione 3), ma forniremo anche tanti altri spunti che svilupperemo con diverse modalità, per esempio virtuale o da remoto. Quest’anno potremo contare sul 30% in più di spazio espositivo rispetto all’ultima edizione del 2019, in modo tale da poter ospitare più visitatori in sicurezza nel nostro stand, senza creare assembramenti nei momenti in cui facciamo girare la macchina. Abbiamo anche optato per privilegiare il comfort nelle aree dedicate alle trattative con i clienti, dotando tali ambienti di postazioni connesse via web a vari nostri impianti all’opera, fruibili ad hoc da remoto in base alle richieste che ogni cliente ci esporrà”. Ma il tema del “mix espositivo” appena citato godrà di altri svolgimenti ancora. “A Düsseldorf svilupperemo anche il tema relativo ai materiali innovativi, e in quella sede presenteremo report sui test di produzione che stiamo tuttora compiendo su nuovi espansi, nuovi “monomateriali barriera” ecc. Test resi possibili anche grazie all’uso di stampi di prova nati dalla collaborazione con nostri partner strategici”, ha dichiarato Oliverio. “Un altro tema sul
In WM la sostenibilità è vista come un importante fattore di crescita e come una grande opportunità
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Al centro della foto: Luca Oliverio, direttore generale di WM Thermoforming Machines
laser di “pixelatura” del vetro, ha realizzato un’illuminazione a luce diffusa assai piacevole: soluzione che, nel suo piccolo, rende la macchina più gradevole all’occhio dell’operatore che quotidianamente la usa in produzione”, ha chiuso infine D’Adda.
Dal software più user-friendly al pilotaggio assi con camma elettronica
quale si focalizzerà la nostra partecipazione al K riguarderà le migliorie prestazionali nell’ambito delle macchine. Penso, per esempio, alla nuova versione della nostra termoformatrice “cavallo di battaglia”, la FC 780, che consentirà una migliore adattabilità degli stampi: un tema a cui WM tiene molto e che permetterà ai clienti di non dover investire troppo nel cambio stampi. Sempre a riguardo della nuova versione della FC 780, al K argomenteremo con dovizia di dettagli le migliorie apportate in termini di software (leggasi: maggiore facilità nel rapporto tra uomo e macchina), di razionalizzazione e di estetica. Presenteremo anche un nuovo sistema di impilaggio, attualmente in fase di brevetto, che promette di migliorare le prestazioni sulle macchine basculanti. Ma non è tutto. Ci sarà anche un focus sulla flessibilità e sulle possibilità d’automazione a fine linea”.
Approfondimenti su tecniche di fabbricazione e materiali usati “Se committente e fornitore sono entrambi attenti ai vantaggi delle nuove tecnologie, e se la cultura d’impresa viaggia celermente a doppio senso tra i due soggetti, per entrambi c’è per certo più business e più soddisfazione”, ha esordito Maurizio D’Adda, direttore tecnico di WM. “Così è successo per alcune parti meccaniche portanti di nostri macchinari che, prima, nascevano da lunghe lavorazioni d’asportazione truciolo su macchine utensili differenti, con vari riposizionamenti e, giocoforza, con più possibilità d’incorrere in errori geometrici. Oggi, invece, queste parti sono fabbricate in un solo piazzamento macchina su centri di lavoro a 5 assi”. Innovazione tecnologica che troviamo anche nelle strutture di carpenteria. “Tra i vantaggi del taglio laser propostoci da un nostro subfornitore strategico, c’è la possibilità di tagliare parti in acciaio con spessori fino a 15-20 mm con buone precisioni e con ripetibilità certa nel tempo. Il che ci dà più libertà progettuale”, ha aggiunto D’Adda. Evidentemente, poi, in WM sono convinti che “anche l’occhio vuole la sua parte”. “Nell’ambito della ricerca estetica, in abbinamento a quella produttiva, stiamo seguendo un percorso che darà risalto ai tagli che formeranno il logo della versione “restyled” della FC 780 E, che verrà presentata a fine anno. Per questo WM collabora con un fornitore di led industriali che, in virtù di una particolare tecnologia
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Nata nel settore informatico, la parola “user-friendly” viene ormai utilizzata in diverse realtà industriali e si riferisce a quei dispositivi progettati per essere estremamente facili da usare, anche per chi non è avvezzo all’utilizzo delle nuove tecnologie. “È da tempo che WM Thermoforming Machines sta cercando di semplificare, per quanto possibile, l’uso delle proprie termoformatrici, attraverso diversi accorgimenti: tra gli altri, la semplificazione grafica dell’interfaccia; la riduzione delle impostazioni richieste all’operatore; l’algoritmo di autoimpostazione. Tra questi, l’algoritmo di autoimpostazione, in particolare, consente di avere una o più sezioni di autoimpostazione al fine di ridurre l’impegno dell’operatore, al quale, tramite una procedura guidata, viene richiesto d’inserire solo un numero davvero esiguo di parametri: i dati del materiale da utilizzare, i dati del prodotto… e poco altro ancora. Dopodiché la macchina, in automatico, elabora tutti i parametri di funzionamento”, ha spiegato Fabio Boffelli, responsabile sviluppo software di WM. Per giungere a tale risultato, i softwaristi della casa svizzera hanno prima definito un modello matematico di base; dopodiché, con una serie di prove in macchina, hanno tarato quel modello sul funzionamento della termoformatrice per far sì che le stime combaciassero con i rilevamenti effettivi in macchina. Ma non solo: “Quel modello matematico ci ha pure permesso di risparmiare materiale a ogni nuovo avvio di produzione”, ha puntualizzato Boffelli. “Prima l’operatore, per produrre un nuovo pezzo, al primo avvio di ciclo doveva comunque procedere per tentativi. Nel caso della temperatura d’esercizio, per esempio, ne impostava una che, in base alla sua esperienza, poteva essere quella appropriata. Se poi risultava essere esagerata, la macchina si fermava, oppure, se era troppo bassa, non riusciva a formare il
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pezzo. Così si sprecava anche un bel po’ di materiale. Ora, invece, grazie al nuovo software user-friendly sviluppato in-house da WM, qualsiasi operatore è in grado di partire fin da subito con un approccio operativamente più efficace”. È quindi seguita una nota sulla diagnostica macchina. “Tutte le nostre termoformatrici sono dotate di un modem che permette di collegarsi ad esse e vedere, da remoto, ciò che fa l’operatore”, ha aggiunto Boffelli. “Due, all’atto pratico, le logiche diagnostiche che ne derivano. In primis c’è quella che, vista l’anomalia, ci porta a capire dove e come si è verificata. In secondo luogo, si consente all’operatore di monitorare le condizioni di lavoro della macchina in un dato momento, memorizzare i parametri e visualizzare eventuali variazioni rispetto alla condizione ottimale, in modo da facilitarne il ripristino”. Non poteva mancare un accenno all’Industria 4.0 e al controllo elettronico B&R di tutti gli assi macchina. “L’interconnessione tra macchine e sistemi gestionali di fabbrica è un tema di per sé molto richiesto, soprattutto in Italia al fine delle detrazioni”, ha continuato Boffelli. “Certo è che, per risultare eleggibile in tema fiscale, l’interconnessione deve possedere specifici requisiti tecnologici: protocollo di comunicazione in primis. Il protocollo standard scelto a livello internazionale è l’OPC-UA, in quanto indipendente dalle piattaforme private e, dunque, facilmente integrabile in Windows, Linux, Apple, Android”. “Last but not least”: le camme elettroniche B&R, che WM applica nella riproduzione di automatismi che in passato erano ottenuti con camme meccaniche. Le nuove logiche di software con cui vengono pilotati gli assi sulle termoformatrici WM stanno al passo in modo più fluido ed efficiente con le elevate performance produttive di macchine che vanno sempre più veloci, e lo fanno in modo sincronizzato.
Il nuovo impilatore universale MSvS In WM c’è un nuovo impilatore, oggi in fase di collaudo finale e ormai quasi pronto per essere brevettato. Si tratta di un’evoluzione del modello precedente, MSv, al quale va ora aggiunta la lettera “S”, che sta per “shuttle”. Il nuovo impilatore si chiama infatti MSvS e promette di essere più performante del precedente. Attualmente la casa svizzera non fa trapelare indiscrezioni, ma tra le caratteristiche principali del nuovo sistema d’impilaggio MSvS ci sono sicuramente le sue prestazioni. “Il nuovo impilatore sfrutta un sistema a sette assi elettrici e si muove con accelerazioni notevoli”, ha dichiarato con un pizzico d’orgoglio il direttore tecnico di WM Maurizio D’Adda. Sempre D’Adda ha tenuto a specificare che nell’MSv precedente i pezzi finiti erano presi dalla zona di formatura, quindi traslati in un primo cestello finché questo non fosse stato saturo e, successivamente, travasati verticalmente in un cestello secondario ubicato fisicamente al di sotto del primo. Di fatto, l’MSv si caratterizza per la presenza di un travaso di tipo verticale. “Avevamo intrapreso quella strada perché il deposito in vertican. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
le ci consentiva di evitare l’uso di dentelli di presa che, potenzialmente, potevano graffiare i pezzi in uscita o deformarli, soprattutto se un po’ più caldi rispetto al dovuto”, ha puntualizzato il direttore tecnico di WM avviandosi alla conclusione. “Ma con l’inarrestabile crescita delle velocità dei processi produttivi, tale modalità di travaso rischiava di essere penalizzante ai fini dei tempi di ciclo. Con MSvS abbiamo voluto creare un impilatore che rispondesse a questa esigenza e che fosse in grado di stare al passo con produzioni sempre più veloci, soprattutto grazie al suo originale sistema di accumulo”. “Questo nuovo impilatore non risolve solo le citate problematiche di trasferimento e velocità, ma rappresenta l’ultima tappa nell’evoluzione dei nostri sistemi di impilaggio. Dal 2008 a oggi abbiamo creato vari tipi di impilatori, ognuno con le proprie caratteristiche e con il proprio valore aggiuntivo al processo di stampaggio: dalla possibilità di risparmiare materiale avvicinando le cavità a quella di investire meno sull’attrezzatura d’impilaggio, fino a una maggiore flessibilità”. MSvS è il risultato di un lungo percorso di studio e ricerca tecnologici, un impilatore ancora più costante e versatile dei precedenti, in grado di aumentare anche le possibilità di automazione a fine linea.
Il direttore tecnico di WM, Maurizio D’Adda
Fabio Boffelli, responsabile sviluppo software di WM
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Plastiblow protagonista delle tendenze nel settore del soffiaggio
Imballaggi per una detergenza sostenibile Anche i settori applicativi all’apparenza più semplici richiedono packaging all’avanguardia, che impongono a loro volta l’uso di macchine con tecnologie sofisticate. Ne sa qualcosa Plastiblow, costruttore di soffiatrici capaci di assecondare le esigenze tecniche e commerciali nel campo dell’imballaggio
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omplici la reclusione forzata e la paura del coronavirus, durante i due anni di pandemia il consumo di prodotti per la detergenza e la disinfezione, sia in ambito domestico che in aree pubbliche, ha registrato tassi di crescita intorno al 30%. Fenomeno, questo, che ha portato a una forte richiesta di contenitori realizzati mediante soffiaggio e che ha visto Plastiblow tra le aziende in prima linea nella fornitura di macchine e sistemi utilizzati a tale scopo. Il mercato di detergenti e prodotti per la cura della persona e della casa richiede macchine con cicli produttivi particolarmente rapidi, senza però che vengano trascurati aspetti come l’estetica, il design e la robustezza del contenitore finale. Grandi lotti produttivi si traducono in un costo unitario piuttosto contenuto, anche in presenza di contenitori o flaconi a più strati, ottenuti Un contenitore dalla forma sinuosa realizzato con la soffiatrice PB26ED-900 Deco equipaggiata con estrusori E120/25 ed E70/25 (vedi foto in apertura d’articolo)
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con macchine che eseguono anche l’etichettatura nello stampo. Forme, materiali, finiture superficiali sono tutte condizioni che devono rispondere a precise disposizioni di progetto. Indipendentemente dal contenuto, i flaconi devono essere compatibili con il liquido da contenere, preservare la qualità del prodotto, evitare che questo si disperda durante il trasporto, presentare un design piacevole e spessori significativi nel caso le sostanze contenute siano pericolose (acidi, coloranti, candeggianti ecc.).
Packaging e sostenibilità: l’evoluzione verso confezioni più riciclabili Le aziende produttrici di beni di consumo stanno cercando di ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti, per esempio attraverso un maggiore utilizzo di plastica riciclata o con l’uso di etichette facilmente rimovibili, che permettono di riciclare le confezioni con più facilità. Se, anni fa, un packaging elaborato e pesante era sinonimo di MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
qualità, oggi i consumatori prediligono prodotti imballati in formati sostenibili, leggeri e riciclabili. I packaging sostenibili sono infatti in ascesa e i produttori stanno riducendo al minimo gli imballaggi, migliorandone la riciclabilità. Il passaggio a una confezione più leggera ha anche indotto alcune aziende a sostituire i contenitori in vetro con quelli meno pesanti in plastica. Nel settore del packaging è diffusa la convinzione che la plastica abbia contribuito alla sostenibilità, aiutando a preservare i prodotti dal deterioramento ed essendo allo stesso tempo leggera e flessibile. Nel settore della detergenza continuano dunque a dominare gli imballaggi in plastica, rigidi o flessibili. Nel 2020 questi ultimi rappresentavano una quota del 94% nel confezionamento di prodotti per la pulizia e la manutenzione degli ambienti, con un costante aumento di packaging in polimeri biodegradabili o in materiali riciclati post consumo. Fra gli imballaggi in plastica destinati a questo settore, bottiglie e flaconi facevano la parte del leone, con il 66,5% del totale. Costruttore di macchine per l’estrusione-soffiaggio, Plastiblow è in prima linea da molti anni in termini di sperimentazione e innovazione tecnologica, proponendo soffiatrici ad azionamento elettrico che consentono: • movimenti costanti (in assenza di olio non si hanno differenze di comportamento al variare delle temperature d’esercizio); • cicli più rapidi e movimenti regolari e precisi, con aumento della produttività e diminuzione degli scarti di produzione; • consumi energetici ridotti al minimo, con minori costi d’esercizio;
• costi di manutenzione inferiori; • impatto ambientale ridotto. Grazie all’applicazione di particolari tecnologie e al know-how acquisito in decenni d’attività, il costruttore milanese ha realizzato diverse soffiatrici destinate a quest’importante settore industriale, che richiede sempre più spesso contenitori coestrusi multistrato più leggeri, facendo per questo ricorso a una progettazione ad hoc, ed ecosostenibili, grazie alla possibilità di lavorare percentuali importanti di plastica riciclata.
Soffiatrice PB3ED-300 E60/25 in versione a 2+2 cavità
Progetti recenti Sempre nel campo dei prodotti per la pulizia della casa, fra i più recenti progetti di Plastiblow rientrano, per esempio, due soffiatrici per realizzare flaconi tipo “trigger” in vari formati, con pareti a due strati in materiale post consumo e ottenuti mediante due stampi a sei cavità, che consentono di raggiungere una produzione oraria di oltre 6000 flaconi. Per la produzione di flaconi per candeggina, invece, sono state recentemente realizzate alcune macchine per contenitori da due litri con stampi a 6+6 cavità e altre macchine per contenitori da quattro litri, monoestrusi o coestrusi, con stampi a 5+5 cavità, oppure a 4+4 cavità. Vari altri progetti, infine, riguardavano la produzione di flaconi per prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, come per esempio anticalcare, con collo e chiusura a forma di becco d’anatra per rendere possibile la distribuzione del detergente anche nei punti più difficili da raggiungere.
1981-2021
Quarant’anni in un… soffio Nel 2021 Plastiblow ha tagliato il traguardo dei quarant’anni di attività. Nel 1981, infatti, iniziava a progettare e a costruire macchine come società indipendente, parte di Plastimac Group, e vent’anni più tardi, alla fiera K 2001 di Düsseldorf, presentava la sua prima soffiatrice ad attuazione elettrica, aprendo così la strada verso il ridotto consumo energetico, l’efficienza energetica, l’elevata precisione e la diminuzione di rumorosità, tempi di ciclo e interventi di manutenzione. Nei successivi vent’anni il costruttore ha migliorato continuamente la propria tecnologia, ottenendo la classificazione
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10+ Euromap per l’abbattimento dei consumi energetici. Dopo quarant’anni Plastiblow vanta macchine installate in ogni parte del mondo e per ogni applicazione e oggi, grazie alla tecnologia delle proprie viti d’estrusione, le sue soffiatrici sono in grado di utilizzare sempre più materiale plastico riciclato per gli spessori centrali dei contenitori, senza che ne risentano l’estetica di questi ultimi e la sicurezza dei prodotti in essi confezionati, ma, anzi, contribuendo in modo fattivo all’economia circolare. Il futuro, per il costruttore, è rappresentato
Un rendering del nuovo quartier generale di Plastiblow, realizzato nel 2021 in concomitanza con i quarant’anni di attività
da macchine che, in ottica di motion control e funzionalità, si basano su un’architettura capace di garantire l’acquisizione dei dati, il monitoraggio in tempo reale di processo e produzione, la notifica di allarmi, la visualizzazione dello “storico dati” e l’analisi per la manutenzione predittiva, il tutto consultabile da remoto attraverso i dispositivi mobili.
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| LINEE DI TRASFORMAZIONE
Tecnologia MAS per il riciclo
Un processo importante, reso ancora più efficiente L’azienda austriaca MAS realizza impianti per la lavorazione e il riciclo di materie plastiche. Con l’offerta di “Cascade”, offre un pacchetto per il retrofit delle linee esistenti dedicate al riciclo, incrementandone resa e qualità
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estrusore bivite conico corotante rappresenta il “cuore” delle linee costruite da MAS, azienda austriaca specializzata nello sviluppo di tecnologie per la lavorazione e il riciclo di materie plastiche e rappresentata in Italia dall’agenzia di Alessandro Mazza. Plastificazione
Estrusore di degasaggio MAS monovite
Collettore di distribuzione multicanale del melt
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delicata, trasporto regolare, omogeneizzazione eccellente anche a portate elevate e risparmio energetico sono tra le peculiarità e tra i vantaggi principali che derivano dall’utilizzo di queste linee e che risultano fondamentali soprattutto nelle applicazioni nel campo del riciclo. Grazie a un’ampia sezione della bocca di alimentazione, gli estrusori di MAS sono particolarmente adatti a trattare materiali a bassa densità, come fiocchi e scaglie. A tale caratteristica si abbina, nel caso del riciclo, il vantaggio di poter ottenere una plastificazione di elevata qualità, alla base delle condizioni ideali per rimuovere efficacemente i corpi estranei dalla massa fusa attraverso il filtraggio e il degasaggio. La gamma di MAS include sei taglie di estrusori con portate comprese tra 10 e oltre 2000 kg/ora. Le viti coniche hanno una struttura modulare, così da poter essere adattate rapidamente a ogni specifica applicazione, mentre non è necessario l’uso di pompe per il melt grazie a una plastificazione a pressione costante della massa fusa. Schematizzazione del collettore per la separazione di un’unica massa fusa in singoli flussi MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Estrusore di dedasaggio MAS monovite
Pacchetto “Cascade” per il retrofit Oggi il costruttore austriaco offre anche il pacchetto “Cascade” per il retrofit delle linee esistenti, al fine di aumentarne resa e qualità produttiva, specialmente nella lavorazione di scaglie da film. Si tratta di una combinazione del comprovato filtro CDF di MAS e di un estrusore monovite con degasaggio, appositamente sviluppato e brevettato per questo scopo. Il brevetto consiste in un sistema per separare la massa fusa proveniente dal filtro in una serie di flussi singoli, per mezzo di un collettore di distribuzione multicanale, e per incanalare questi ultimi nella zona di degasaggio. La separazione di un’unica massa fusa in diversi singoli flussi aumenta notevolmente la superficie di scambio, che, di conseguenza, accresce e migliora l’efficacia del sistema di degasaggio.
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Incremento produttivo Diverse applicazioni con l’impiego di PE e PP hanno dimostrato che, dopo il retrofit delle linee per il riciclo mediante il pacchetto “Cascade”, la produzione aumenta dal 40% al 50% rispetto
Filtro MAS CDF Collettore di distribuzione multicanale del melt
alla configurazione iniziale. Grazie alla minor quantità di gas, la Il pacchetto “Cascade” massa fusa e, di conseguenza, i granuli ottenuti risultano avere per il retrofit delle anche un peso specifico maggiore fino al 15%, il che si traduce linee esistenti in volume e relativi costi di trasporto inferiori. In conclusione, quindi, il pacchetto di retrofit “Cascade” offre la possibilità di aumentare in modo efficace le prestazioni degli Issue 389/2022 impianti di riciclo esistenti, consentendo inoltre un ritorno degli ET: 24.06.2022 investimenti (ROI) in tempi brevi. Ciò permette agli attuali estruDUS: sori mono o bivite di diventare parte di un’aggiornata linea d’e- 31.05.2022 strusione in cascata.
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| LINEE DI TRASFORMAZIONE NEWS Uniloy entra nello stiro-soffiaggio del PET
Terza generazione di soffiatrici elettriche e nuove acquisizioni L’azienda statunitense Uniloy, costruttrice di macchine e stampi per il soffiaggio, ha recentemente lanciato il suo nuovo modello UCS.E, completamente elettrico e con tecnologia “shuttle” per la coestrusione continua fino a sette strati. La soffiatrice è in grado di lavorare tutti i tipi di materiali plastici attualmente in commercio (compresi biopolimeri e materiali riciclati) ed è destinata alla produzione di bottiglie, contenitori e componenti tecnici con capacità da 50 ml a 30 litri, per settori che vanno dalla cosmetica all’imballaggio industriale. La piattaforma completamente elettrica sviluppata da Uniloy consente alla UCS.E, che rappresenta la terza generazione di soffiatrici shuttle elettriche della casa statunitense, di consumare fino al 40% in meno di energia rispetto a una tradizionale macchina shuttle idraulica, garantendo inoltre elevati livelli di silenziosità e pulizia. Tutto questo ne fa una soluzione indicata anche per gli impieghi in camera bianca e in ambienti asettici di produzione. Il design risulta compatto e l’ingombro a terra ridotto, senza però che ne risenta l’accessibilità a tutte le aree della macchina per gli interventi di assistenza e manutenzione. Connettività e trasferimento dei dati sono stati due aspetti fondamentali nello sviluppo di questa nuova soffiatrice, che è infatti pronta per l’Industria 4.0, per lo scambio d’informazioni con i sistemi di gestione dello stabilimento e per gli sviluppi futuri, come quelli riguardanti i programmi di manutenzione preventiva. Completamente nuova è anche l’interfaccia uomo-macchina (HMI), con comandi intuitivi semplici da apprendere e utilizzare, che consentono una rapida configurazione e numerose personalizzazioni. Lo scorso marzo Uniloy ha annunciato anche di aver acquisito alcune attività della società canadese Amsler Equipment, sottoposta a procedura fallimentare, entrando così nel settore dello stiro-soffiaggio di PET. Da ora in poi, quindi, i trasformatori che utilizzano gli impianti a marchio Amsler potranno contare sulla fornitura di pezzi di ricambio e sui servizi d’assistenza tecnica forniti da Uniloy. Quest’ultima sarà inoltre in grado di ampliare la propria offerta di stampi per la lavorazione del PET. Inoltre, nel febbraio di quest’anno Uniloy aveva acquisito l’azienda statunitense Century Die Company, con 65 dipendenti nel suo stabilimento di Fremont, in Ohio, e con oltre settant’anni di comprovata esperienza nella costruzione e nella riparazione di stampi per il soffiaggio. Tale acquisizione ha consentito a Uniloy d’incrementare la propria capacità costruttiva di stampi, di ampliare il portafoglio prodotti e di offrire soluzioni chiavi in mano completamente realizzate al proprio interno. Interno della soffiatrice completamente elettrica UCS.E
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Questa macchina flessografica di tipo “stack”, con layout e design compatti e moderni, si contraddistingue per un’elevata versatilità e per l’alta precisione
Stampa flessografica
Stack a otto colori versatile e precisa L’ultima nata in casa BFM nel campo delle macchine di tipo “stack” per la stampa flessografica è la Sirio S Plus, presentata in anteprima durante una recente open house dell’azienda e poi riproposta all’ultima edizione dell’esposizione Print4All (Fiera Milano, 3-6 maggio 2022). A caratterizzare il nuovo modello sono, in particolare, alcune innovazioni in tema di risparmio energetico e di stampa con inchiostri a base acquosa. In concomitanza con la fiera, la macchina era in funzione presso lo stabilimento di BFM, offrendo varie dimostrazioni di stampa. Sirio S Plus è una macchina a otto colori dalle prestazioni elevate, che realizza prodotti destinati a vari settori di sbocco, quali il packaging flessibile alimentare, per l’abbigliamento, per il settore farmaceutico ecc. Particolarmente versatile, permette di stampare diversi materiali plastici flessibili (HDPE, LDPE, PP, PET) o di origine biologica, così come la carta. Nel corso della mostra milanese sono state illustrate tutte le innovazioni tecnologiche della macchina, tra le quali vi sono certamente: l’alta qualità di stampa, l’efficienza e la produttività, possibili anche grazie a cambi di lavorazione agevoli e precisi; la flessibilità d’impiego, conseguente alla capacità di lavorare materiali polimerici di diverso tipo; il layout
e il design compatti e moderni. Come tutte le macchine di BFM, anche il modello Sirio S Plus può essere connesso in rete e consente di usufruire dei benefici e delle risorse stanziate dal piano nazionale Industria 4.0 per la transizione digitale delle aziende. La macchina in dimostrazione era equipaggiata con uno svolgitore con caricatore idraulico, in grado di ospitare bobine con diametro massimo fino a 1000 mm, mentre, opzionalmente, è possibile installare anche un sistema a revolver. Era inoltre dotata di sistema guida-nastro oscillante a doppia testina, per una perfetta centratura prima dell’ingresso nelle unità di stampa, dove ogni cilindro di controstampa viene comandato da servomotori indipendenti. I gruppi di stampa sono completi di maniche porta-cliché e anilox, entrambi sostituibili direttamente in macchina grazie al sistema cantilever per il sostegno a sbalzo dei mandrini ad alimentazione pneumatica. Infine, Sirio S Plus è dotata del sistema Easygear e di quello per il presettaggio automatico della stampa, che completano le funzioni di cambio lavorazione in totale sicurezza. Tra le novità, va menzionata anche la nuova interfaccia grafica a 22 pollici, semplice e intuitiva, per la gestione di tutte le funzionalità della macchina.
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Le sfide nello stampaggio a iniezione con plastica riciclata
Una lunga storia d’innovazione, oggi più che mai attuale L’8 febbraio si è tenuto il quarto dei cinque webinar che nei mesi scorsi hanno scandito l’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast 2022, nel cui novero di relatori figuravano Raffaele Abbruzzetti (managing director di Arburg Italia), Lucio Strappazzon (sales area manager di BMB), Matteo Terragni (amministratore delegato di Engel Italia) e Pavel Andrushchuk (recycling business developer di Piovan). Una sintesi dell’intervento di quest’ultimo viene proposta nelle colonne seguenti DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI
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orreva l’anno 1934 quando, in quel di Padova, nasceva la Costante Piovan & Figli, officina specializzata nella meccanica di precisione e nella produzione di stampi per la lavorazione delle lamiere. Fu poi negli Anni Sessanta che, su impulso del figlio Luigi, l’azienda si avvicinò alle tecnologie ausiliarie dell’allora nascente industria delle materie plastiche. Dal prodotto al sistema, dalla macchina all’impianto, il passo è breve… quando c’è passione. È un fatto che, dopo 88 anni dalla fondazione, l’azienda conti ad oggi più di 1800 collaboratori, 14 stabilimenti produttivi, 43 filiali di serviFig. 1 - Evidenze sull’impronta di carbonio degli imballaggi
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zio e vendita e una rete di distributori che complessivamente è presente in 70 paesi. Senza scordare, fatto per nulla scontato, che alla guida c’è il nipote del fondatore: Nicola Piovan, presidente esecutivo di Piovan Group, multinazionale leader nello sviluppo e nella produzione di sistemi d’automazione dei processi produttivi per la lavorazione delle materie plastiche, con un’attenzione particolare alla sfida posta dall’utilizzo di plastica post consumo. Sfida ben nota a Pavel Andrushchuk che, in Piovan Group, riveste il ruolo di business developer per il settore del riciclo. “Oggi parlo dell’ecosostenibilità, del riciclo della plastica e dell’utilizzo delle plastiche post consumo nel processo di stampaggio a iniezione, visti dalla prospettiva dell’automazione”, ha esordito Andrushchuk, protagonista di uno dei webinar, quello dell’8 febbraio, che nei mesi scorsi hanno scandito l’avvicinamento alla mostra-convegno Greenplast (Fiera Milano, 3-6 maggio 2022). MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Dopo questa premessa, Andrushchuk ha spiegato subito “chi fa cosa in Piovan”: “Il Gruppo crede molto nell’innovazione. Abbiamo oltre 200 ingegneri fra ricerca e sviluppo e ufficio tecnico, e ogni anno investiamo circa il 4% del fatturato in ricerca. Inoltre, una buona parte dei brevetti depositati negli ultimi anni ha interessato gli aspetti dell’economia circolare e del riciclo in particolare. Sempre in questi ultimi anni, la presenza del Gruppo a livello mondiale si è rafforzata molto, grazie ad alcune acquisizioni strategiche. L’ultima, e più grande di sempre, è quella dello scorso gennaio, che ha riguardato il gruppo americano Ipeg, con i brand Conair, Thermal Care, Republic Machine e Pelletron. Quest’ultima azienda è particolarmente coinvolta nel riciclo, disponendo di soluzioni per la depolverazione ad altissima efficacia”. “Infine, il Gruppo Piovan pone grande attenzione alla sostenibilità e le proprie scelte sono sempre valutate in un’ottica ESG (Environmental, Social e Governance, cioè i tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento)”, ha spiegato il recycling business developer. “Più nello specifico, lo scorso novembre il gruppo è stato valutato da Sustainalytics, società di Morningstar leader nella ricerca ESG indipendente, che ha collocato Piovan in un rating ESG piuttosto alto, specialmente nel settore della produzione di macchinari, in cui è possibile vedere nove aziende su dieci alle nostre spalle”.
Il giusto ruolo della plastica nel mondo “Il prodotto forse più rappresentativo delle possibili applicazioni della plastica nel nostro quotidiano è la bottiglietta in PET da mezzo litro e la figura 1 ben sintetizza qual è il suo rapporto in termini di peso rispetto all’equivalente contenitore in carta, in alluminio o in vetro. Ebbene, non solo la bottiglietta di plastica pesa meno dei contenitori realizzati in tutti gli altri materiali, ma fondere la plastica richiede molta meno energia rispetto a quella necessaria per realizzare un pari contenitore in carta, alluminio o vetro. Contrariamente ai luoghi comuni, poi, produrre la bottiglietta in plastica
genera molta meno CO2 rispetto alle sue sorelle prodotte con altri materiali. E usare plastica riciclata, inoltre, riduce le emissioni di CO2 rispetto alla plastica vergine, in quanto la maggior parte dei gas a effetto serra viene rilasciata già durante il processo che va dall’estrazione del combustibile fossile fino alla produzione del polimero stesso”, ha proseguito Andrushchuk, entrando nello specifico del suo intervento. Proponendo subito dopo la figura 2, il relatore ha quindi voluto mostrare proprio come l’uso della plastica riciclata riduca le emissioni di CO2 rispetto all’utilizzo del polimero vergine. Passando a parlare di applicazioni, va prima precisato che Piovan è particolarmente coinvolta sia nel riciclo della plastica post consumo sia nella lavorazione della stessa. Cioè, sia nel processo che si conclude con i granuli ottenuti, appunto, dal riciclo, sia nella trasformazione, ossia il processo che, partendo da tali granuli, termina con la produzione di un packaging o di un altro articolo coerente con la visione strategica della Commissione Europea per il 2050 circa gli obiettivi riguardanti il riciclo dei materiali plastici. “Con l’avvento del “bottle to bottle”, il nostro coinvolgimento è aumentato sempre di più, consentendoci di accumulare esperienze a fianco sia dei riciclatori sia dei trasformatori e fornendo loro la nostra automazione sviluppata sulle loro specifiche esigenze”, ha evidenziato Andrushchuk. Ma quali sono le soluzioni che Piovan fornisce a chi fa riciclo?
Pavel Andrushchuk, recycling business developer di Piovan
Fig. 2 - Emissioni prodotte durante il ciclo di vita delle materie plastiche a base di combustibili fossili, in tonnellate di CO2 equivalente n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
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| AUSILIARI E COMPONENTI
Fig. 3 - Soluzioni Piovan per il riciclo
Riassumendole in figura 3, il recycling business developer della multinazionale italiana ha commentato: “Noi forniamo soluzioni dedicate, perché le plastiche post consumo comportano notoriamente maggiori difficoltà di lavorazione. La miscela non è omogenea. Il materiale potrebbe contenere contaminanti, spesso è polveroso e non scorre”. Nel passaggio successivo, Andrushchuk ha affrontato proprio le criticità che l’utilizzo di plastica riciclata comporta nei processi produttivi, avvalendosi a questo proposito della figura 4. “Una prima sfida è quella che riguarda la riduzione del ciclo di vita dei macchinari. Per la già citata eccessiva polverosità, per la presenza dei contaminanti, ma anche per il comportamento irregolare delle scaglie, le necessità di manutenzione crescono notevolmente e il ciclo vita di un macchinario può anche arrivare a dimezzarsi. Una seconda sfida dipende dal fatto che il processo di stampaggio a iniezione (ma anche di estrusione) può diventare instabile, imprevedibile, generando discontinuità nelle caratteristiche dei lotti, con scarti anche di diversi punti percentuali. Come terza sfida vi è da aggiungere che, anche nel caso in cui siano state risolte le precedenti criticità, c’è pur sempre da lottare contro i contaminanti chimici, che possono causare danni di reputazione per il produttore”, ha spiegato ancora il recycling business developer. A questo punto Pavel Andrushchuk ha ricordato che le problematiche delle plastiche post consumo sono strettamente collegate alle loro “vite” precedenti. Un concetto che ha spiegato come segue: “Le plastiche delle bottiglie interagiscono con il loro contenuto, e viceversa, dando origine alle cosiddette
“NIAS” (Non Intentionally Added Substances), causate dalla migrazione di sostanze dalla bevanda alla bottiglia, che vengono poi rilasciate durante le successive “reincarnazioni” del polimero. Per questo Piovan ha sviluppato soluzioni quali GenesysNext, la tecnologia Aipc, i filtri PureTech e gli strumenti d’analisi per determinare la presenza di contaminanti, che prevengono o minimizzano le problematiche di chi lavora con plastica PCR (Post-Consumer Recycled)”. “Inspecta (nella foto d’apertura di questo articolo) è uno strumento d’analisi preciso, affidabile e semplice da utilizzare, che rileva la presenza di contaminanti in preforme, lastre, granuli e bottiglie in PET ed rPET. Fanno parte della gamma Inspecta sia l’analizzatore InspectaAc per acetaldeide sia InspectaBe per rilevare la presenza di benzene, essenziale per tutti coloro che usano materiale riciclato. Grazie a procedure semplici, eseguibili anche da operatori di linea, Inspecta permette di effettuare analisi in meno di 60 minuti, qualunque sia la forma del materiale. Tra le soluzioni Piovan, va ricordato anche GenesysNext, il dryer completamente automatico e a elevate prestazioni che riduce i costi di produzione. Ideale per la produzione con plastica riciclata, garantisce assoluta stabilità di processo grazie anche alla tecnologia Aipc e ai filtri PureTech. Il tutto sotto l’occhio vigile di Winfactory 4.0, il software sviluppato da Piovan per la supervisione dei processi, in grado di monitorare i cambiamenti di processo e/o dei parametri macchina, le corrispondenze tra prodotto stampato e lotto di materiale, gli allarmi di sistema e, perfino, il profilo d’utenza di ogni singolo operatore”, ha quindi concluso Andrushchuk.
Fig. 4 - Implicazioni dovute alla presenza di contaminanti, laddove CAPEX sta per “Capital Expenditure”: spese in conto capitale per l’azienda
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Economia circolare nel riciclo di materie plastiche, secondo CMG
Dimezzare i consumi d’energia nei granulatori I webinar pre-Greenplast hanno consentito a Giorgio Santella, direttore generale di CMG Granulators, di illustrare il controllo elettronico AMP (Adaptive Motor Power), che è stato poi presentato dall’azienda nel corso della prima edizione della mostra-convegno, tenutasi in Fiera Milano dal 3 al 6 maggio 2022 DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI
“C
MG è un’azienda che progetta e che produce sistemi di riduzione dimensionale per il mercato mondiale. Sono oltre 30 mila le unità in esercizio presso clienti in Europa, America, Medio Oriente e Asia. Si tratta innanzitutto di granulatori, ma anche di trituratori monoalbero, di soluzioni integrate d’alimentazione, di evacuazione e di trasporto del rimacinato, come anche di separatori per polvere”. Sono queste le parole d’esordio di Giorgio Santella, direttore generale dell’azienda di Budrio (Bologna), scelte per dare agli uditori del
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webinar pre-Greenplast del 5-6 aprile il profilo di uno storico costruttore italiano che propone macchine e sistemi per il riciclo in tutti i settori applicativi rappresentati dalle principali tecnologie di trasformazione: stampaggio a iniezione, estrusione, termoformatura e soffiaggio.
Il punto di congiunzione tra riciclo ed economia circolare “Quando si parla di riciclo, si parla innanzitutto di applicazioni d’alta capacità e poi di applicazioni tipicamente per plastiche post consumo giunte a fine
vita. Plastiche che richiedono macchinari con caratteristiche e connotati di resistenza all’usura molto importanti”, ha argomentato Santella entrando nello specifico del suo intervento. “Al riciclo di plastiche post consumo si affianca poi un settore di nicchia, ma non meno importante: quello dei cavi elettrici con il relativo rame di recupero che, ultimamente, è una materia prima i cui costi sono aumentati esponenzialmente. Due settori, quello del riciclo e quello dei cavi, che ben si sposano con i dettami dell’economia circolare”. Il direttore generale di CMG si è poi ciMACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Fig. 1 - Il “ciclo” dellʼeconomia circolare
re; autocalibrazione capacità di taglio; consumo lame ottimizzato; trasmissione maggiorata”.
mentato in un breve excursus sull’economia circolare per far comprendere, all’atto pratico, di cosa si sta parlando, avvalendosi, per questo, dell’ausilio della figura 1. “Se si osserva la figura 1 partendo dalla parte in alto a destra, si trova la voce “Usa di meno per minimizzare gli sprechi”, che è applicabile a tutto il percorso dell’economia circolare e a tutte le sue fasi. Poi c’è la voce “Raccogli e separa i rifiuti” e qui si entra nell’ambito delle attività che consentono di cominciare a riciclare i rifiuti. Troviamo poi “Riduci i prodotti in discarica” e “Massimizza il riciclo”, che indicano come l’obiettivo della riduzione dei prodotti in discarica parta dal presupposto che tutto ciò che arriva in discarica non venga riciclato”, ha spiegato Santella. “Continuando nell’osservazione di figura 1 si giunge ai due elementi più importanti per le aziende come la nostra, che fabbrica apparecchiature tecniche: “Progetta per l’economia circolare” e “Produci per l’economia circolare”. Questi sono i punti sui quali voglio concentrami e sui quali ho sviluppato la mia presentazione che conduce al controllo elettronico AMP (Adaptive Motor Power)”.
ciclo si avvalgono del controllo elettronico AMP citato da Santella. Questo perché l’AMP è applicabile ai nuovi macchinari così come a quelli esistenti. “Partendo dal presupposto che il controllo di un qualsivoglia processo industriale si prefigge di garantire la sicurezza delle persone, quindi la sicurezza ambientale e, infine, il profitto, è quantomeno doveroso domandarsi se l’apparecchiatura preposta a tale coordinamento è stata progettata per l’economia circolare e se consente, a chi la utilizza, di sfruttare le logiche dell’Industria 4.0”, ha proseguito Giorgio Santella. “A fronte di queste domande i nostri tecnologi hanno risposto concependo l’AMP: un sistema computerizzato che sovrintende e gestisce i nostri granulatori adeguandone il funzionamento dipendentemente dalla condizione d’esercizio attraverso cinque dogmi e/o peculiarità: gestione coppia albero motore; adeguamento potenza moto-
A questo riguardo, il direttore generale di CMG ha illustrato agli uditori del webinar come l’AMP sia un sistema che va a gestire il funzionamento del granulatore applicando un controllo continuo della coppia sull’albero del rotore. L’albero del rotore (figura 2) è quello sul quale sono installate le lame: per intenderci, sotto c’è il motore e sopra c’è, appunto, il rotore. All’interno della camera di taglio viene introdotto il materiale da granulare e, dipendentemente dalla tipologia di tale materiale, ne deriverà uno sforzo diverso da applicare, con una resistenza diversa che investirà il rotore. “Tutte queste variabili sono difficilmente gestibili se non adottiamo un controllo che ci consenta di trasformare tali fluttuazioni in elementi controllabili”, ha spiegato Santella. “In virtù dell’AMP, abbiamo ora un più elevato livello di gestione del processo in qualsivoglia condizione operativa ci si trovi”. Sui macchinari in questione sono utilizzati motori da 200, 250 e 300 CV. In altre parole, qui si viaggia sui 250 kW. Sono
Un iter progettuale volto a supportare lʼeconomia circolare Tutte le unità CMG con capacità da 800 a oltre 5000 kg/ora in uso nel settore del rin. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
Fig. 2 - Il complesso motore, albero rotore, lame
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Giorgio Santella, direttore generale di CMG Granulators
stica post consumo la stabilità e/o la costanza delle caratteristiche dei materiali sono quantomeno una chimera. I tecnologi CMG sono quindi intervenuti anche sull’aggiornamento del sistema di trasmissione della potenza tra motore e rotore, per meglio supportare la variabilità fisiologica delle forze in campo (figura 4). Fig. 3 - I granulatori ad alta capacità per plastiche post consumo possono richiedere lʼaffilatura delle lame una volta alla settimana, o anche più spesso
motori molto grandi, per macchinari che, in termini di tonnellate/ora, raggiungono elevate capacità di macinazione. “Con l’AMP riusciamo ad adeguare e/o a gestire con precisione la potenza del motore”, ha ribadito Santella. “Una peculiarità davvero importante perché, appunto, in dipendenza dal materiale che sto inserendo all’interno del granulatore, il motore adeguerà al meglio l’erogazione della propria potenza”. L’autocalibrazione della capacità di taglio è una funzione anch’essa molto importante e, grazie ad essa, i tecnologi di CMG sono riusciti a minimizzare il consumo delle lame.
Il ritorno dʼinvestimento (ROI) sullʼAMP In un granulatore per il riciclo è possibile avere tre condizioni d’esercizio: costante, ciclica e variabile. Senza l’AMP in tutte e tre queste condizioni, il granulatore assolverebbe di volta in volta la propria funzione, ma lo farebbe utilizzando una quantità d’energia estremamente maggiore rispetto alle condizioni in cui oggettivamente si ritrova con l’Adaptive Motor Power. In virtù delle potenze di calcolo del controllo elettronico AMP, le condizioni d’esercizio seguono esattamente la variabilità (o la costanza) a cui il granulatore è sottoposto. Infine, andando ad analizzare quali sono i risparmi in termine di energia elettrica, in condizioni di carico costante si ottiene
una riduzione del 10-20%, in condizioni di carico ciclico del 30-40% e in condizioni di carico variabile si raggiunge una riduzione del consumo di corrente del 50%. Detto questo, in CMG viene stimato che, operando in condizioni di carico costante, il ritorno dell’investimento (ROI) sull’acquisto dell’AMP si raggiunga poco oltre i due anni, mentre in condizioni di carico variabile la remunerazione del capitale investito avvenga entro un anno.
Conclusioni L’Adaptive Motor Power consente d’ottimizzare al massimo la quantità di macinato, per omogeneità di particelle e per assenza di polveri, riducendo al minimo l’utilizzo di energia elettrica. Conti alla mano, la quantità media di energia consumata da un granulatore CMG si attesta sui 25 Wh/kg, contro gli oltre 70 Wh/kg consumati da un’unità convenzionale.
Nel riciclo post consumo i materiali sono solitamente contaminati da sostanze aggressive che non giocano a favore del buon funzionamento del granulatore impegnato nella loro macinazione. Nella camera di taglio, infatti, possono essere presenti: sabbia, terra, polvere, sassi, metalli. “I granulatori ad alta capacità per plastiche post consumo possono richiedere l’affilatura delle lame (figura 3) una volta alla settimana… o anche più spesso”, ha commentato Santella. “È ovvio che portando la frequenza d’affilatura delle lame da una settimana a due, da cinque a dieci giorni, si ha un risparmio in termini sia di costi di manutenzione sia di ricambi”. Un granulatore è, per antonomasia, una macchina che formalmente ben funziona in condizioni stabili, ma, come più volte ricordato, quando si processa pla-
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Fig. 4 - CMG è intervenuta sul sistema di trasmissione della potenza tra motore e rotore, per meglio supportare la variabilità fisiologica delle forze in campo MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
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In occasione del quinto webinar in vista di Greenplast 2022, svoltosi il 5 e il 6 aprile, Antonio Gallo, sales manager Italia di Moretto, ha illustrato tecnologie e soluzioni che la casa veneta sviluppa per rispondere all’esigenza delle aziende di poter contare su macchinari in grado di lavorare materiali rigenerati provenienti dal riciclo post consumo
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DI ERMANNO PEDROTTI E LUCA MEI
P
er correttezza verso i lettori, occorre subito precisare che la breve introduzione di questo articolo, estratto dal quinto webinar organizzato da Promaplast prima di Greenplast 2022, non prende spunto dalle parole di Antonio Gallo, bensì da quelle di Renato Moretto, che nel lontano 14 gennaio 1980 si era recato alla Camera di Commercio di Padova per costituire la società “Lavorazioni Lamiere di Moretto Renato”: “Era fatta, e sentivo in me la responsabilità di questa azione. Sembra passata un’era, ma in fondo si trattava solo della fine degli Anni Settanta, in questa parte d’Italia ancora rurale. Non avevamo niente, ma avevamo tutto”. Parole tratte da un libro capace di far rivivere, pagina dopo pagina, la vita di un imprenditore e di inviare un messaggio a chi tutt’oggi ha un sogno nel cassetto: “volere è potere”. Ed ecco che, in virtù di un sano mix tra collaboratori, agenti, distributori e clienti, oggi la casa veneta è un’azienda globale che investe in media il 6% del suo fatturato in ricerca e sviluppo, in particolare
per contenere i consumi energetici dei suoi dispositivi, per evitare ai trasformatori scarti di produzione, per dare all’industria della plastica riciclata automazioni ad hoc. “Immaginare un mondo senza plastica significa ignorare il progresso”, ha poi dichiarato tempo fa Silvia Moretto, figlia del fondatore, nonché marketing manager nell’azienda di famiglia.
La catena del valore secondo Moretto Da 42 anni Moretto persegue un obiettivo chiaro e lampante: progettare, sviluppare e produrre automazioni e attrezzature ausiliarie per i processi di trasformazione delle materie plastiche. E lo fa, come accennato, da azienda manifatturiera globale. “Se oggi possiamo contare su otto filiali dirette e su una rete vendita presente in più di 70 paesi, lo si deve a un insegnamento clou del nostro fondatore: ascoltare le esigenze del cliente”, ha esordito Antonio Gallo nel suo intervento via web. “È questo l’elemento cardine che ci guida tuttora nella ricer Giugno/Luglio 2022 - n. 389
ca e nella fornitura di soluzioni dedicate a supportare il successo dei nostri clienti (figura 1). Più nello specifico, qui ci s’impegna a creare sistemi, processi e servizi pensati per essere sempre più ecosostenibili. Dal punto di vista della tecnologia e delle soluzioni, il nostro impegno è orientato a fornire prodotti che siano sempre più interconnessi con le tecnologie e i processi aziendali. È un fatto che la totalità dei prodotti che realizziamo sia in linea con i dettami dell’industria 4.0 e, a tal proposito, abbiamo pure sviluppato da tempo un sistema di supervisione che monitora e gestisce non solo le nostre soluzioni, ma l’intero processo produttivo nell’impianto di trasformazione. È questo uno strumento modulare e autoconfigurabile che si può utilizzare in sito o da remoto, attraverso il protocollo universale OPC-UA”. Un altro aspetto basilare nella catena del valore, secondo Moretto, è il servizio al cliente. “Per garantire un servizio impeccabile, ci avvaliamo di un team di tecnici e di professionisti costantemente formati e aggiornati”, ha precisato a tal proposito Gallo. “Ogni filiale Moretto e centro servizi si compone di magazzini ricambi automatici, con pick-up immediati, che ci permettono di assicurare in tutto il mondo gli stessi standard qualitativi di servizio e di risposta”.
automazioni ad hoc per regolazione, stoccaggio, trasporto, dosaggio, essiccazione e deumidificazione del materiale plastico post consumo”. In relazione al periodo 2006-2020, con i dati di PlasticsEurope alla mano, il sales manager Italia di Moretto ha fatto notare come nel Vecchio Continente la percentuale di plastica inviata agli impianti di riciclo sia aumentata del 117%, quella destinata alle operazioni di recupero energetico sia cresciuta del 77% e quella inviata in discarica si sia ridotta del 46% circa. “Numeri che fanno capire come sia in costante aumento la promozione di attività e di processi che valorizzino l’attività di recupero e riciclo delle materie plastiche”, ha continuato Gallo. Sempre facendo ricorso a elaborazioni di PlasticsEurope, Antonio Gallo ha presentato un grafico (figura 2) con i principali campi d’applicazione dei prodotti riciclati. Sul podio, con la percentuale più alta, si attesta il settore edile, seguito dall’imballaggio e dall’agricoltura. Poi, con percentuali inferiori, vi sono automotive, componenti elettricielettronici, casalinghi e articoli per lo sport e il tempo libero.
Nuova vita ai componenti
Le soluzioni per un processo sostenibile
Gallo è quindi entrato nel vivo della sua presentazione, parlando delle aree relative alla valorizzazione dei rifiuti. “Oggi il mercato è molto esigente in termini di competenze e servizi ed è sempre più sentita la necessità, da parte delle aziende trasformatrici, di dotarsi di macchinari evoluti, che non siano solo in grado di lavorare materiali vergini, ma pure elevate percentuali di riciclato. Anche perché le normative sono sempre più cogenti, come ad esempio quella europea, secondo la quale, entro il 2030, nel packaging dovrà essere presente il 30% di materiale riciclato”, ha argomentato Gallo. “Ed è proprio in questo ambito che offriamo
La prima soluzione tecnologica citata da Antonio Gallo, tra quelle che contribuiscono a un corretto ed efficace trattamento del materiale riciclato, è stata la granulazione. “La riduzione volumetrica e la rettifica dei materiali provenienti dalla separazione post industriale rappresentano i primi passi per i processi che daranno vita a nuovi prodotti”, ha spiegato il sales manager Italia. “I granulatori serie ECO sono costruiti per sopportare impieghi gravosi, sono caratterizzati da una generosa capacità di carico, si compongono di rotori multilama con taglio a forbice e sono dotati di motori d’ultima generazione”.
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Antonio Gallo, sales manager Italia di Moretto
La granulazione genera un materiale in forma di scaglie e/o fiocchi, che deve poi essere imballato per il trasferimento agli impianti di trasformazione. Quindi, la seconda soluzione citata da Gallo è quella relativa al confezionamento: “Abbiamo sviluppato Fillbag, un sistema che consente il riempimento automatico di bigbag con materiale sfuso. È una macchina facile da usare, che assicura operazioni di riempimento veloci e in piena sicurezza”. Altra fase importante è quella relativa alla movimentazione del materiale. “Qui si parla di unità aspiranti e filtri autopu-
Fig. 1 - La catena del valore di Moretto
EDILIZIA E COSTRUZIONI IMBALLAGGIO AGRICOLTURA ALTRI AUTOMOTIVE ELETTRICOELETTRONICO CASALINGHI, SPORT, TEMPO LIBERO
Fig. 2 - Prodotti riciclati: ripartizione percentuale dei settori di applicazione
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Fig. 3 - Unità aspiranti e filtri ciclone per lʼalimentazione e il trasporto
lenti, che garantiscono il trasferimento di grandi quantità di scaglie e di rimacinati polverosi provenienti dalle fasi di triturazione e lavaggio”, ha illustrato Gallo commentando la figura 3. “Sono macchine progettate secondo la logica della modularità, per cui soddisfano qualsiasi tipo di applicazione”. Una voce a sé stante, invece, è quella del dosaggio. “Nei prossimi tre sistemi sono racchiuse le proposte pensate per qualsiasi situazione di dosaggio, indipendentemente dal processo produttivo o dalla tecnologia usata. Anche nel caso di ricette complesse è garantito un dosaggio affidabile e preciso”, ha spiegato ancora Antonio Gallo, il quale ha così proseguito: “Anzitutto, troviamo Gravix, che è un dosatore gravimetrico a batch capace di dosare scaglie, rimacinati polverosi, granuli, microgranuli e polveri. Questo dosatore è particolarmente adatto per il trattamento di scaglie di bottiglia, per il settore dell’rPET. Abbiamo poi Gramixo, che è sempre un dosatore gravimetrico a batch, però con perdita di peso in continuo, e che gestisce direttamente l’estrusore per garantire un rapporto peso/metro corretto e costante. Infine, Graviko è un dosatore gravimetrico multicomponente con regolazione automatica del peso per metro, in grado di processare anche le nuove formulazioni con granulometrie e pesi diversi”. Gallo è poi passato a esaminare un ulteriore “fase clou” nella rigenerazione di scaglie e materiale amorfo proveniente da rifiuti post consumo: la cristallizzazione. “Il cristallizzatore MPK riportato in figura 4”, ha commentato a questo proposito Gallo, “permette di riportare il materiale amorfo allo stato cristallino, per poter poi essere nuovamente trasfor-
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mato. Questa macchina è dotata di cono apribile assistito, che consente all’operatore di procedere rapidamente alla pulizia e ai cambi di produzione. In figura 5, infine, è mostrato il separatore di condensati Purex, in grado di ridurre del 99% le sostanze volatili e i vapori intrappolati nel materiale, fornendo rPET e/o scaglie purificati e aria tecnologica pulita”. Certo è che il materiale, una volta cristallizzato, deve poi essere deumidificato. “Per questo i nostri tecnologi hanno messo a punto X Max: un sistema di deumidificazione “on demand” dotato di tec-
nologia autoadattativa, che ottimizza le condizioni operative di processo e che riduce i consumi energetici”. Anche l’ultima soluzione presentata dal sales manager Italia di Moretto è modulare. Da un sistema di base composto da tre unità, può infatti essere ampliata fino a dieci con estrema facilità, coprendo così esigenze di deumidificazione con portate fino a 12 tonnellate all’ora. È inoltre predisposta per il collegamento al supervisore Mowis, sempre di Moretto, dotato del protocollo di comunicazione OPC-UA, tanto gradito all’Industria 4.0.
Fig. 4 - Cristallizzatore MPK, per riportare il materiale amorfo allo stato cristallino in maniera efficiente
Fig. 5 - Il separatore Purex elimina fino al 99% delle sostanze volatili e dei vapori presenti nel materiale Giugno/Luglio 2022 - n. 389
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parte posteriore del dosatore e di ruotarla per accedere alla sezione d’alimentazione e alla vite, mantenendo così il dosatore in posizione durante la pulizia. Inoltre, il soffietto e la vite utilizzano la più recente tecnologia magnetica per un montaggio semplice e resistente, che permette di sbloccare questi elementi senza l’uso di attrezzi, e forniscono al contempo la forza di tenuta necessaria per un funzionamento ottimale e sicuro. I dosatori ProRate Plus sono dotati di celle di carico P-SFT, con tecnologia di pesatura Smart Force Transducer ad alta precisione, funzionano a compressione e forniscono una misurazione digitale del peso accurata, stabile e precisa in molte condizioni operative. Le celle P-SFT presentano inoltre un’alta tolleranza alle vibrazioni e al rumore elettrico, sono dotate di una protezione integrata contro sovraccarico e sottocarico e forniscono un segnale di pesatura digitale diretto, mentre il microcontrollore integrato assicura un’eccellente ripetibilità e stabilità. Ogni dosatore è dotato di un proprio modulo di controllo ProRate Plus PCM precablato, montato sul supporto del dosatore, con posizionamento regolabile in altezza. È possibile scegliere fra due modelli di PCM: un’unità di controllo motore di base (PCM-MD), o una versione avanzata con interfaccia utente integrata e funzionalità di
I dosatori ProRate Plus possono essere installati come unità individuali, oppure combinati in gruppi fino a sei unità intorno allʼingresso dʼalimentazione della macchina
controllo della linea (PCM-KD). In un gruppo che comprende fino a otto dosatori, è necessario che uno di essi sia equipaggiato con PCM-KD, mentre il PCM-MD sarà sufficiente per gli altri dosatori. Il PCM-KD viene fornito con il software completo di cui il dosatore ProRate Plus avrà bisogno per applicazioni continue e supporta tutti e tre i modelli di dosatore. La connessione tra dosatori, interfaccia utente e I/O intelligenti avviene attraverso una rete industriale. Tutte le funzioni di configurazione del motore, diagnostica e interfaccia operatore sono integrate nell’interfaccia utente PCM-KD, dotata di una porta di comunicazione Ethernet IP o Profinet. MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Nuovo sistema targato Main Tech
Deodorizzare i granuli riciclati “La plastica riciclata non è un rifiuto per il vostro fiuto”. Recita così lo slogan aziendale di Main Tech, che recentemente ha introdotto nel proprio portafoglio di prodotti un nuovo sistema per la deodorizzazione dei materiali in uscita dalle trafile delle linee per il riciclo delle plastiche post consumo. Il nuovo dispositivo (in attesa di brevetto) non permette soltanto di attenuare gli odori indesiderati, bensì anche di dimezzare il tempo di lavorazione, con conseguente riduzione del consumo energetico complessivo e delle emissioni di CO2 in
atmosfera. Il sistema, quindi, favorisce la purificazione dei granuli ottenuti dai processi di riciclo, migliorandone la qualità finale e rendendoli utilizzabili in svariati settori applicativi, tra cui quello dell’imballaggio a contatto con alimenti. La società veneta Main Tech costruisce macchine e sistemi completi per la movimentazione, lo stoccaggio, la deumidificazione, il dosaggio e il riciclo di materiali sfusi in granuli, scaglie e polveri per l’industria plastica, chimica, farmaceutica e alimentare. L’azienda combina esperienza e innovazione nello
Il costruttore veneto Main Tech ha sviluppato un nuovo sistema per favorire la purificazione dei granuli ottenuti dai processi di riciclo
sviluppo di soluzioni all’avanguardia e, dal giugno del 2021, è operativa nel nuovo quartier generale di San Giorgio delle Pertiche (Padova).
Evosys Laser a due recenti fiere
Saldatura laser pianificata ed efficiente Dal 3 al 5 maggio scorso Evosys Laser, specializzata nella costruzione di sistemi per la saldatura laser, ha partecipato a MedtecLIVE with T4M, fiera svoltasi a Stoccarda e nata dall’unione di due importanti manifestazioni dedicate alle tecnologie medicali. Qui ha esposto prodotti mirati per la saldatura delle materie plastiche in campo medicale. La settimana successiva, dal 10 al 12 maggio, ha invece esposto prodotti differenti a Kuteno, fiera della subfornitura della Germania renana e settentrionale, tenutasi a RhedaWiedenbrück. I moduli laser Evo 0550 ed Evo 0750 consentono una pianificazione efficiente della saldatura e un utilizzo flessibile. Grazie al loro design compatto, possono essere integrati in quasi tutti gli ambienti di produzione e offrono la massima efficienza anche nelle produzioni industriali completamente automatizzate. Inoltre, sono venduti già precalibrati e dotati di sistema di controllo laser, semplificando in tal modo l’intercambiabilità e il trasferimento dei processi in ogni
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parte del mondo. Grazie alla facilità d’uso e alla possibilità di utilizzo in camera bianca, i moduli laser Evosys sono adatti alle applicazioni in campo medicale e farmaceutico, così come nei settori automotive e dei beni di consumo. Grazie all’elevata precisione, all’input di energia localizzato e alla pulizia intrinseca, la saldatura laser della plastica si adatta alla produzione di articoli in svariati settori. Tra le applicazioni tipiche di questa tecnologia vi sono la giunzione di articoli tecnici come parti di alloggiamento o finestrelle d’ispezione, ma anche di dispositivi medicali e beni di consumo, come imballaggi sterili, componenti di sistemi microfluidici e “labon-a-chip”, generalmente realizzati in modo particolarmente igienico. A entrambi gli appuntamenti fieristici, Evosys Laser ha esposto anche Intego Pictor: un dispositivo di misura della trasmissione ad alta precisione che può essere utilizzato per verificare sia le proprietà ottiche dei componenti in plastica prima del processo di saldatura sia le saldature finite, per individuare eventuali deviazioni e difetti su ciascun pezzo. Questa caratteristica si rivela indispensabile per il controllo di qualità in alcune produzioni moderne.
I moduli Evosys rappresentano una soluzione rapida e di facile applicazione per la saldatura laser di materie plastiche durante la produzione di articoli finiti con differenti applicazioni finali
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Serie limitate ma efficienti
Saldatura economica di piccoli lotti grazie agli ultrasuoni L’inserimento manuale di 18 connettori all’interno di un alloggiamento in plastica, su una centralina di controllo, rappresentava una procedura laboriosa e costosa per il produttore. La saldatura a ultrasuoni ha offerto un’alternativa efficiente, riducendo considerevolmente i tempi di ciclo, oltre a essere anche economica a dispetto del limitato numero di pezzi. Da questo punto di vista, svolgono un ruolo importante la versatilità del sonotrodo e i servizi di Herrmann Engineering
C
on tempi di produzione superiori ai tre minuti, l’assemblaggio di un alloggiamento in plastica rappresentava un’operazione dispendiosa per apra-plast Kunststoffgehäuse-Systeme. Tali lunghi tempi di ciclo erano dovuti principalmente all’inserimento individuale, a caldo, di 18 connettori femmina in ottone. Inoltre, il limitato numero di pezzi da produrre sconsigliava il ricorso a un processo automatizzato e, a causa dei suoi costi elevati, è stata esclusa anche l’alternativa dello stampaggio dei connettori. In uno dei suoi periodici colloqui con apra-plast, la società tedesca Herrmann Ultraschall è venuta a conoscenza di questa sfida e ha presentato un processo più efficiente. Dalla collaborazione tra le due aziende è scaturita una soluzione specifica, basata sulla saldatura a ultrasuoni. Risultato: tempi di produzione dell’alloggiamento drasticamente ridotti ed efficienza del processo aumentata.
Cinque volte più veloce grazie allo speciale sonotrodo a lama L’operazione consisteva nell’inserire contemporaneamente i connettori in ottone nell’alloggiamento in policarbonato mediante saldatura a ultrasuoni. Per questo scopo, innanzitutto, è stato sviluppato uno speciale sonotrodo in grado di saldare tutti i 18 connettori contemporaneamente, in maniera precisa e su ciascun lato dell’alloggiamento. È staDurante il processo di saldatura, il sonotrodo viene applicato solo ai connettori in ottone, in modo tale da garantire un’azione delicata sull’alloggiamento in plastica
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to così possibile ridurre da 18 a quattro i passaggi necessari, riducendo il tempo di ciclo a poco meno di 40 secondi, ovverosia un quinto della durata originale. Durante il processo di saldatura, il sonotrodo a forma di lama viene applicato contemporaneamente a tutti i connettori in ottone presenti sul medesimo lato, per l’intera lunghezza dell’alloggiamento. I connettori vengono fatti vibrare dagli ultrasuoni e la vibrazione viene trasferita all’alloggiamento in plastica, avviando il processo di fusione. Il materiale fuso scorre nelle rientranze dei connettori creando in tal modo una giunzione ben salda. Questo processo consente ai connettori in ottone di essere incorporati nell’alloggiamento, proteggendo il materiale da eventuali danni e contribuendo, anche visivamente, a un risultato impeccabile. Dal momento che l’alloggiamento viene assemblato mediante viti su una centralina di controllo, è essenziale che durante il processo di saldatura i connettori siano inseriti perfettamente e uniformemente. Irregolarità sulla superficie, come quelle causate da connettori sporgenti, possono compromettere il successivo assemblaggio ermetico dell’alloggiamento. Per garantire l’innesto agevole dei connettori, durante il processo di saldatura il componente deve essere posizionato perfettamente in piano e fissato in modo tale da impedire ogni movimento. Per questo è stato sviluppato uno speciale staffaggio con scanalature, che consente d’inserire saldamente il componente al suo interno bloccandolo in posizione, di saldare il primo lato dell’alloggiamento MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Un connettore prima (a sinistra) e dopo (a destra) la saldatura a ultrasuoni: l’inserimento corretto dei connettori è essenziale per garantire un prodotto finale di qualità ottimale
e di girare e bloccare il pezzo prima di saldare il secondo lato dell’alloggiamento. Tutti i 18 connettori vengono inglobati in soli quattro passaggi. La combinazione di sonotrodo e staffaggio, già in fase di sviluppo del progetto, ha consentito d’eseguire in maniera affidabile il processo di saldatura a ultrasuoni sui bordi dell’alloggiamento lunghi 310 mm.
Una singola macchina per diverse applicazioni Per ridurre i tempi d’ammortamento della saldatrice a ultrasuoni, Herrmann Engineering ha sondato le ulteriori possibilità d’utilizzo in progetti attualmente in corso presso apra-plast, anche perché il sistema di cambio rapido degli utensili di saldatura consente di riattrezzare la saldatrice per un’applicazione diversa nel giro di pochi minuti. Un ulteriore progetto, anch’esso in lotti di dimensioni ridotte, è stato così realizzato in concomitanza con l’alloggiamento dei connettori. Si tratta del corpo in plastica di uno strumento di misura, in cui è inserita una finestrella d’ispezione in PMMA. In precedenza, tale finestrella veniva assemblata manualmente, ma ciò comportava diversi svantaggi. Per esempio, al fine di garantire il funzionamento impeccabile dello strumento, l’assemblaggio dei vari componenti deve essere a tenuta ermetica, ma con il montaggio manuale con adesivo si formavano spesso bolle d’aria che potevano comprometterne la tenuta. Oltre a questo, a volte i componenti scivolavano fuori posto, influendo non solo sulla tenuta, ma anche sull’aspetto del prodotto finale. I test iniziali hanno dimostrato che, in applicazioni come queste, l’uso degli ultrasuoni può contribuire a migliorare la qualità del prodotto. Tramite la saldatura a ultrasuoni, infatti, la finestrella d’ispezione viene unita al corpo in plastica dello strumento garantendo in tal modo una tenuta assolutamente ermetica. A sua volta, l’eliminazione dell’adesivo assicura anche un risultato visivamente impeccabile e crea una giunzione ecocompatibile senza l’impiego di additivi. Un ulteriore criterio di scelta a favore della tecnologia a ultrasuoni riguarda la possibilità di controllo del processo: monitorando e convalidando ogni singola fase del processo di saldatura, la macchina garantisce un livello di affidabilità mai raggiunto prima.
Fattori di successo e conclusioni Le due soluzioni illustrate rappresentano per apra-plast l’ingresso nel mondo della saldatura a ultrasuoni. L’offerta di una formazione di base approfondita su questa tecnologia e di un servizio di consulenza sulla fattibilità finanziaria e tecnica del progetto sono stati ulteriori fattori cruciali per la decisione dell’azienda. Noleggiando una saldatrice, apra-plast è stata in grado di eseguire internamente i test in condizioni di produzione reali e di iniziare a familiarizzare con l’uso della tecnologia. Le soluzioni di saldatura sviluppate chiariscono che l’uso degli ultrasuoni si rivela utile anche nel caso di lotti di ridotte dimenn. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
sioni. Da questo punto di vista, è fondamentale poter contare su un supporto puntuale per tutta la durata del progetto, in modo tale da mettere a punto una soluzione versatile. Soprattutto a confronto con i processi d’assemblaggio manuali, la saldatura a ultrasuoni offre il grande vantaggio di assicurare tempi di produzione più rapidi e una maggiore qualità del prodotto finale, il che significa che le aziende possono progettare processi produttivi mirati a economicità, sostenibilità ed efficienza.
Collaborazione Comerio Ercole - Herrmann Ultraschall
Saldatura a ultrasuoni nella calandratura della gomma Il costruttore italiano di impianti e calandre per materie plastiche e gomma, Comerio Ercole, e il costruttore tedesco di linee per la saldatura a ultrasuoni, Herrmann Ultraschall, hanno sottoscritto un accordo di cooperazione in merito a una nuova tecnologia per produrre carcasse in cui le estremità di cordoni tessili (“cord”) sono utilizzate per la laminazione. Il nuovo sistema di giunzione è denominato Ultrasplice e lo sviluppo riguardava la saldatura a ultrasuoni di fibre tessili con funzione d’inserto nelle carcasse. Comerio Ercole e Herrmann Ultraschall hanno realizzato una soluzione che rende il processo di giunzione dei “cord” ancora più veloce ed efficiente grazie a un ciclo più rapido, da cui risulta un legame più saldo, più stabile e più sicuro. La tecnologia tradizionale è legata al tempo minimo necessario per vulcanizzare la giunzione della gomma con presse riscaldate, in modo da unire la coda con la testa di una nuova bobina di tessuto; questo processo richiede circa 3040 secondi. Con Ultrasplice, invece, il processo di saldatura tra coda e testa si ottiene in 2-2,5 secondi e la saldatura a ultrasuoni viene eseguita in meno di un secondo. Nel processo di saldatura deve essere considerato anche il tempo di abbassamento e sollevamento degli attuatori, che richiede circa 1,5 secondi. Inoltre, la giunzione della gomma non è più presente sul prodotto, evitando ogni possibile problema che potrebbe insorgere durante il processo di calandratura, compreso l’impatto critico sul misuratore di spessore. Con la tecnologia a ultrasuoni, quindi, il tempo di giunzione è stato drasticamente ridotto, così da ridurre la capacità dell’accumulatore pre-calandra. Infine, la collaborazione tra le due società nel campo della calandratura della gomma ha permesso di sviluppare soluzioni personalizzate, dalla progettazione fino all’assistenza al cliente.
L’innovativa pressa di giunzione è prodotta da Comerio Ercole, mentre gli attuatori a ultrasuoni su misura sono forniti da Herrmann Ultraschall
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Il maggio di Siemens
Protagonista di due eventi fieristici di livello internazionale È stato un maggio intenso quello di Siemens, contrassegnato da novità e appuntamenti. L’azienda, infatti, attraverso il proprio industrial business Digital Industries, è stata protagonista di due importanti manifestazioni fieristiche: Ipack-Ima (Milano, 3-6 maggio) ed SPS Italia (Parma, 24-26 maggio). Con il motto “Making the difference in Packaging Industry” e puntando su sostenibilità e innovazione, l’azienda ha proposto a Ipack-Ima un viaggio alla scoperta delle sue migliori soluzioni per l’industria dell’imballaggio e del confezionamento: dal Packaging Toolbox ai sistemi Simatic Motion Controller (1500T, Drive Based e Open Controller), Simatic WinCC Unified Comfort Panel, Sinamics S210 e Simotics 1FS2, dal Multi Carrier System alle soluzioni per il food & beverage, che includono sistemi sia per il monitoraggio dei consumi che strumenti software per la progettazione delle linee e degli imballaggi. In più, tra le applicazioni chiave presentate a Ipack-Ima, vi erano anche: Industrial Edge (la piattaforma di edge computing che porta l’IT nell’ambiente di produzione), soluzioni di robotica orientate al futuro e sistemi di trasporto intelligenti. Sul fronte del controllo industriale e in linea con il Piano Transizione 4.0, Siemens promuove soluzioni innovative che integrano i dispositivi di campo nella rete Profinet, così come nella piattaforma TIA Portal, e che velocizzano le attività di pianificazione e installazione, riducendo drasticamente l’uso di cablaggi e garantendo al contempo i massimi livelli di sicurezza. Facendo leva sui big data, in questo contesto è inoltre possibile attivare nuovi servizi di efficientamento, quali, per esempio, l’energy monitoring e il condition monitoring. La partecipazione alla fiera SPS Italia è invece avvenuta all’insegna dello slogan “Siemens Innovation in Action - Sostenibile. Digitale. Reale”. Il digitale permette di fronteggiare sfide cruciali e, per guidare le imprese nella transizione digitale e offrire risposte concrete alle crescenti esigenze di flessibilità, produttività, qualità e sicurezza, Siemens ha introdotto sul mercato italiano applicazioni innovative che integrano mondo reale e digitale, hardware e software. I visitatori hanno così potuto toccare con mano il futuro del digitale attraverso progetti e applicazioni, attivi e funzionanti dal vivo. Non sono mancate, inoltre, numerose demo sviluppate ad hoc. Particolare attenzione, infine, è stata dedicata alla robotica integrata all’interno dei sistemi d’automazione. Tutto questo attraverso soluzioni di: IIoT, edge computing, intelligenza artificiale, robotica, energy management, visualizzazione, integrazione IT/OT, cybersecurity, manutenzione predittiva, digital twin, localizzazione RTLS, 5G industriale e molto altro ancora. A Ipack-Ima Siemens era presente con il suo “Pack Team”: la squadra che assiste i costruttori di macchine dall’ideazione della soluzione alla fase di applicazione operativa, fino all’assistenza post vendita
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Ogni anno Sikora investe circa il 10% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo, per nuove tecnologie di misura e controllo e sistemi d’ispezione, analisi e selezione. In foto: il dispositivo X-Ray 6120 Pro per il controllo qualità dei cavi
Tecnologia di misura Sikora
Risparmiare tempo e denaro anche con i prezzi che aumentano L’aumento dei prezzi di tutti i tipi di materiale plastico pone l’industria di fronte a sfide che investono tanto i produttori quanto i trasformatori. I prezzi salgono incessantemente e, quindi, è necessario trovare nuove soluzioni orientate al risparmio. Nell’ambito dell’estrusione, l’aumento dei costi può essere compensato ricorrendo a tecnologie di misura sostenibili. Le tecnologie di misura Sikora sono impiegate per esempio nella produzione di tubi e condotte, per il controllo di processo dopo il primo raffreddamento oppure alla fine della linea d’estrusione, con l’obiettivo di misurare parametri come: spessore di parete, diametro e ovalità del tubo. Poiché i valori misurati sono disponibili immediatamente dopo l’avvio dell’estrusore, l’impianto può essere regolato rapidamente, ottenendo una significativa riduzione degli scarti d’avvio. Per esempio, una regolazione ottimale del sistema di misura Centerwave 6000 comporta un potenziale di risparmio di materiale del 5% circa. La misurazione in tempo reale consente, inoltre, rapidi controlli in linea fino a uno spessore minimo della parete. I margini di sicurezza relativi allo spessore di parete possono quindi essere significativamente ridotti. “A seconda del tipo di tubo, ciò consente un abbattimento medio dei costi nell’ordine di 500 mila euro l’anno. Ma, dato che i prezzi dei polimeri continuano a salire, si prospettano risparmi ancora più elevati. Prima dell’impennata dei prezzi, l’acquisto di un sistema di misura Sikora si ripagava entro otto mesi. Oggi, invece, con i costi dei materiali schizzati in alto del 35% circa, i produttori possono ottenere un ritorno sull’investimento già dopo sei mesi”, spiega Christian Schalich, responsabile vendite tubi rigidi e flessibili. Secondo Schalich, l’nvestimento si ripaga anche in altri modi: “Gli scarti d’avvio sono ridotti al minimo e non si risparmia solo sui materiali ma anche sul tempo di produzione; tempo che può quindi essere usato per l’evasione di altri ordini. Inoltre, si risparmia energia e, allo stesso tempo, si contribuisce alla sostenibilità conservando risorse preziose”. Lo scorso maggio Sikora ha ricevuto il premio come migliore azienda innovatrice in Germania nel campo delle tecnologie di misura e controllo dal FAZ-Institut, che ha preso in esame le domande di brevetto depositate in tutto il mondo dalle aziende operanti nel paese. Per l’assegnazione del premio vengono analizzati i brevetti in oltre 500 aree tecnologiche e della conoscenza, valutando il numero di quelli depositati negli ultimi dieci anni e la loro rilevanza. Alle aziende viene assegnato un punteggio tenendo conto dell’influenza del brevetto su altre invenzioni e di quanto spesso un brevetto citi altri brevetti: meno volte questo accade e più il brevetto viene considerato innovativo. MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Mettler Toledo a Greenplast
Accuratezza e precisione d’analisi prima di tutto In grado di offrire soluzioni di misura per tutta la filiera produttiva, Mettler Toledo fornisce strumenti di precisione e servizi per molte applicazioni nei settori di ricerca e sviluppo, controllo qualità, produzione, logistica e vendita, con cui serve clienti in tutto il mondo. Alla recente mostra-convegno Greenplast (Fiera Milano, 3-6 maggio 2022), l’azienda ha proposto le sue più recenti novità in materia di analisi termiche per la caratterizzazione dei materiali e per le prove di laboratorio. Per eseguire tutti i tipi di titolazione Karl Fischer e di analisi potenziometrica è stato proposto il titolatore automatico TY abbinato ad alcune opzioni d’automazione, tra cui InMotion KF, dedicata alla determinazione dell’umidità dei materiali plastici. Sempre per la determinazione dell’umidità delle materie prime, ma
anche di quella dei semilavorati plastici, è stato presentato l’analizzatore di umidità HX204, che fa di semplicità d’utilizzo e velocità di processo i suoi punti di forza. Bilance analitiche e di precisione sono state invece presentate per pesate estremamente accurate delle formulazioni e per la determinazione della densità dei materiali. Strumento indispensabile per la caratterizzazione dei materiali, il calorimetro a scansione differenziale DSC 3+ permette poi di analizzare svariati parametri chiave, tra cui: fusione, cristallinità, transizione vetrosa, purezza e contenuto di materiali inquinanti. A Greenplast sono stati presentati anche strumenti per la TGA (analisi termogravimetrica) in grado di offrire risultati affidabili e di acquisire simultaneamente il segnale DSC (calorimetria a scansione
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Specializzata nella fornitura di soluzioni per tutta la filiera produttiva, Mettler Toledo ha presentato un’ampia gamma di strumenti per prove e misure sui materiali plastici alla recente mostra-convegno Greenplast 2022
differenziale) dei campioni analizzati, permettendo così di rilevare facilmente la composizione dei materiali e di ottenere informazioni sulle percentuali di solventi, polimeri ed eventuali cariche nei diversi compound. Infine, per le analisi dinamico-meccaniche è stato proposto lo strumento DMA 1, che consente di misurare le proprietà meccaniche e viscoelastiche di materiali termoplastici, termoindurenti, elastomeri termoplastici ecc.
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Seppur con un certo ritardo, il tema della sostenibilità ha fatto breccia anche nel campo degli imballaggi per i prodotti farmaceutici. In questo articolo si analizzano i motivi di tale ritardo e come le aziende stiano cercando di porvi rimedio con soluzioni innovative
Q Alla fiera Fachpack (Norimberga, 27-29 settembre 2022) gli espositori metteranno in mostra i loro prodotti per la filiera dell’imballaggio dei beni industriali e di largo consumo
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uando si confezionano prodotti come i medicinali e i dispositivi medicali, la sicurezza del paziente ha la precedenza assoluta. L’igiene è fondamentale in tutte le fasi, dal processo di confezionamento fino alla somministrazione al paziente. Durante il trasporto e il magazzinaggio, l’imballaggio protegge i prodotti dagli agenti ambientali e dai danni dovuti a impatto, caduta e schiacciamento. Ciò detto, la funzione degli imballaggi dei prodotti farmaceutici non si limita sola-
mente alla protezione. Le informazioni essenziali per i pazienti e il personale infermieristico sulla somministrazione dei farmaci devono essere stampate in una forma altamente visibile sull’imballaggio primario e secondario. Non occorre solo seguire precise norme di legge riguardo al tipo e alla dimensione dei caratteri, ma sulla superficie della confezione devono anche essere visibili molte altre informazioni obbligatorie: il codice seriale univoco (USC), il codice articolo internazionale (GTIN, Global Trade Item Number), il numero del lotto (LOT), la data di scadenza (EXP) e, infine, il nome del produttore. L’USC consente l’identificazione individuale ai fini della tracciabilità ed è costituito da una serie crittografata di numeri in codice Datamatrix 2D. Nell’ambito del processo di serializzazione, che va garantito già durante il confezionamento dei prodotti, i numeri sono memorizzati in una banca dati sicura come prova verificabile dell’origine. Oltre a questo codice, sulla confezione dev’essere applicata anche una chiusura
a prova di manomissione, come ad esempio un sigillo adesivo, che indica se si è verificata una manomissione. Queste disposizioni sono concepite ai fini della sicurezza sanitaria, dal momento che rendono difficile la circolazione di prodotti contraffatti nelle catene di approvvigionamento legali. In Germania, il sistema che presiede a questi aspetti di sicurezza è denominato SecurPharm e si basa sulla direttiva UE sulla protezione anticontraffazione, entrata in vigore alcuni anni fa.
Le procedure di approvazione frenano il passaggio agli imballaggi sostenibili Oltre ai requisiti di legge, un altro fattore che entra in gioco nella messa a punto di un imballaggio farmaceutico riguarda la necessità di considerare aspetti come la chiusura di sicurezza a prova di bambino e l’uso intuitivo da parte delle persone anziane. Chiusure più facili da aprire ma più grandi, linguette e altri ausili d’apertura aumen Giugno/Luglio 2022 - n. 389
A livello di materie prime, MarketsandMarkets stima che nel 2021 le materie plastiche abbiano rappresentato la quota maggiore all’interno del mercato globale del packaging farmaceutico. Le plastiche, infatti, garantiscono libertà di design, resistenza durante il trasporto, economicità, ma anche facile stampaggio ed elevata barriera contro gas e vapori
tano ovviamente il costo dell’imballaggio. Lo stesso vale per altre caratteristiche di sicurezza e per le tenute aggiuntive a prova di bambino. Inoltre, a ostacolare l’uso di soluzioni più sostenibili vi sono anche le complicate procedure d’approvazione degli imballaggi farmaceutici. Infatti, i nuovi imballaggi sono soggetti a un iter di conformità che copre vari aspetti, come gli inchiostri da stampa, gli adesivi e i materiali delle etichette, o la permeabilità al vapore e all’ossigeno della confezione. In questo contesto, il passaggio ad alternative più compatibili con l’ambiente non deve mettere un freno alla concessione di approvazioni da parte della FDA statunitense o della sua controparte europea: l’EMA.
Più opzioni per la sostenibilità Nonostante il difficile quadro di riferimento normativo, nel settore farmaceutico è comunque possibile introdurre imballaggi più compatibili con l’ambiente. Le confezioni in carta o cartone, come le scatole pieghevoli per i farmaci, sono naturalmente più facili da rendere sostenibili, ma, per esempio, molte aziende vogliono anche assicurarsi che le fibre vegetali provengano da fonti rinnovabili certificate. Per rendere gli imballaggi riciclabili è altresì importante eliminare i rivestimenti, a patto ovviamente che gli inchiostri da stampa utilizzati per le informazioni obbligatorie rimangano leggibili e non si deteriorino. Lo stesso vale per le etichette adesive e per i bugiardini, che in generale hanno dimensioni notevoli. Se è necessario proteggere fragili siringhe, flaconi di vetro o flaconcini, gli inserti e i separatori in plastica rappresentano le soluzioni ideali, anche se oggi si vorrebbe sostituirli con fodere e guaine a base di fibre vegetali. Per molto tempo, non c’è stata valida alternativa ai blister in PVC e alluminio generalmente utilizzati per le compresse. Tuttavia, i produttori farmaceutici che parteciperanno alle fiere Fachpack e a n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
Powtech, che quest’anno si svolgono in concomitanza (Norimberga, 27-29 settembre 2022), si preparano finalmente a presentare alternative innovative e sostenibili. “Il fatto che nel 2022 le due fiere abbiano luogo in contemporanea è un colpo di fortuna per gli operatori del settore farmaceutico”, afferma Martin Bornhöft di APV (International Association for Pharmaceutical Technology) e membro del comitato consultivo di Powtech. “I visitatori della fiera potranno così valutare l’intera catena di approvvigionamento, dal processo alla tecnologia, per arrivare fino all’imballaggio dei prodotti farmaceutici”. Per esempio, una delle possibili alternative ai blister in PVC e alluminio, in esposizione a Fachpack, è costituita da un film per la termoformatura a base di polipropilene privo di alogenati, che, oltre a offrire ottime proprietà barriera, è anche riciclabile. Questo tipo di film è disponibile anche in biopolimero da fonti rinnovabili, quindi, in generale, non migliora solo le possibilità di riciclo, ma anche l’impronta di carbonio.
Nel 2021, il premio al migliore imballaggio assegnato dall’istituto tedesco Deutsche Verpackungsinstitut è andato a Syntegon per i suoi blister sostenibili in carta, presentati all’ultima edizione di Fachpack e sviluppati in collaborazione con l’azienda finlandese Huhtamäki. Dal canto suo, il gruppo farmaceutico Sanofi adotta un approccio che coinvolge i pazienti stessi: nel Regno Unito, insieme a TerraCycle, ha avviato un sistema di raccolta differenziata che consente di rendere i blister vuoti alle farmacie che partecipano all’iniziativa. TerraCycle impiega uno speciale processo di riciclo per recuperare dai blister le materie prime riutilizzabili. Tuttavia, l’obiettivo primario degli sviluppi nell’ecodesign degli imballaggi per i prodotti farmaceutici rimane quello di consentire il riciclo dei materiali utilizzando le infrastrutture esistenti. Da questo punto di vista, il fatto che il settore farmaceutico arrivi con qualche ritardo rispetto ad altri settori può rivelarsi un vantaggio, dal momento che può imparare dagli errori commessi e sfruttare alternative già collaudate.
Secondo un recente studio di MarketsandMarkets, il mercato globale del packaging farmaceutico dovrebbe raggiungere i 196,8 miliardi di dollari entro il 2026, a partire dai 99,9 miliardi del 2021, con una crescita annua (CAGR) del 14,5%
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Gruppo Maip lancia Cherbio
Polimeri certificati ottenuti dal riciclo molecolare Nell’ambito di una partnership strategica pluriennale con Eastman, il gruppo Maip, leader globale nella formulazione e nella produzione di materiali termoplastici, ha recentemente annunciato la creazione di nuovi compound innovativi per il mercato automobilistico. La società produttiva del gruppo, Maip Compounding, ha infatti sviluppato l’innovativa gamma di compound Cherbio (Chemical recycling biobased) basata sulle tecnologie di riciclo molecolare di Eastman e certificata Iscc Plus. Quest’ultima comprenderà una gamma di prodotti estetici e funzionali, specificamente formulati con diverse colorazioni ed effetti speciali. Più in dettaglio, Cherbio T, basato sulla tecnologia di riciclo del poliestere di Eastman, garantisce fino al 50% di contenuto riciclato certificato proveniente da flussi di rifiuti post consumo e post industriali ed è in grado di offrire le stesse prestazioni delle plastiche vergini. Cherbio C garantisce invece fino al 48% di contenuto a base biologica proveniente da foreste gestite in modo
sostenibile. Inoltre, la tecnologia di riciclo Eastman utilizza plastiche provenienti da rifiuti misti, fornendo così un contenuto di riciclato aggiuntivo e certificato tra il 20 e il 40%, ponendosi come uno dei pochi materiali con contenuto proveniente contemporaneamente da riciclo e da fonti biologiche. Dal canto suo, Eastman ha comunicato diversi investimenti in impianti di riciclo molecolare per produrre nuovi materiali sostenibili. Un primo impianto, a Kingsport, in Tennessee (Stati Uniti), dovrebbe essere completamente operativo entro la fine del 2022, mentre un secondo impianto, situato in Francia, dovrebbe entrare in funzione nel 2025. Le collaudate tecnologie di riciclo
molecolare di Eastman garantiscono una vera circolarità per i rifiuti plastici difficili da riciclare, che in genere vengono inceneriti o smaltiti in discarica. Attraverso il riciclo molecolare, tali rifiuti difficili vengono scomposti nei loro monomeri di base e quindi ripolimerizzati in un materiale di prima scelta, senza alcun compromesso in termini di prestazioni. La tecnologia di riciclo del poliestere di Eastman permette potenzialmente di mantenere i materiali in produzione di ciclo di vita in ciclo di vita. Grazie alle efficienze intrinseche della tecnologia e alle fonti d’energia rinnovabile disponibili in Francia, i materiali possono essere prodotti con emissioni di gas serra ridotte fino all’80% rispetto ai metodi tradizionali.
In occasione della fiera Greenplast di Milano, il Gruppo Maip ha confermato il lancio di nuovi polimeri sostenibili per il mercato automobilistico europeo prodotti utilizzando le tecnologie di riciclo molecolare di Eastman
Collaborazione Austria - Italia
Un nuovo masterbatch ignifugo per il polipropilene riciclato post consumo Due sedie realizzate da Vivi in polipropilene ecosostenibile grazie anche al masterbatch ignifugo di Gabriel-Chemie
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In collaborazione con la società italiana Vivi, il gruppo austriaco Gabriel-Chemie ha sviluppato un nuovo masterbatch ignifugo per lo stampaggio di
prodotti in polipropilene di seconda vita. Quest’innovativo masterbatch permette di ottenere la classe italiana 1 secondo la norma UNI 9174. Il gruppo Gabriel-Chemie, che dal 2016 è presente anche in Italia con il proprio stabilimento di Fara Gera d’Adda (Bergamo), conferma così la propria leadership in termini di ricerca, sviluppo e innovazione nel campo dei masterbatch ignifughi per il settore del mobile, mercato dove oggi vanta numerose omologazioni internazionali per vari polimeri. Inoltre, il gruppo conferma anche la propria attenzione
verso i progetti di ecosostenibilità. I prodotti sostenibili, che stanno già dando un importante contributo alla conservazione del pianeta, sono più richiesti che mai. Le innovazioni e i progetti di ricerca di GC mirano proprio a questo: produrre la plastica trattandola come un materiale prezioso e riutilizzabile. La società Vivi ha individuato il polipropilene ideale per l’applicazione, realizzato interamente con scarti post consumo, selezionando il materiale più idoneo per realizzare componenti d’arredo con un alto grado d’estetica e spessori elevati. Sostenibilità, design e funzionalità non si contraddicono più. MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
Esempi di isolanti poliuretanici prodotti utilizzando i nuovi polioli Isoexter-E da fonti rinnovabili
Coim amplia la gamma Isoexter-E
Polioli contenenti fino al 100% di materie prime da fonti rinnovabili Secondo i tecnici della multinazionale italiana della chimica Coim, il poliuretano espanso rigido è il materiale isolante che, a parità di spessore, garantisce le migliori prestazioni in termini d’isolamento, con un valore di conducibilità termica stabile nel tempo e compreso tra 0,022 e 0,028 W/ mK, in funzione del tipo di schiuma e di rivestimento. Questa caratteristica consente di ottenere elevati livelli d’isolamento termico con spessori significativamente ridotti rispetto a quelli necessari utilizzando altri materiali isolanti, risparmiando così anche sulla quantità di materiale impiegato. “Il settore edile sta vivendo sostanziali trasformazioni, in direzione di prodotti sempre più sostenibili e con emissioni di CO2 sempre più ridotte. Il risparmio energetico, in particolare, è un obiettivo prioritario in Europa e l’edilizia, responsabile di circa il 40% dei consumi d’energia e delle emissioni di CO2, può fornire un fortissimo contributo. Precorrendo i tempi, Coim propone da oltre vent’anni polioli realizzati con materie prime da riciclo derivate da rifiuti post consumo, in particolare bottiglie di PET, contribuendo alla creazione di un’economia circolare. Oggi, grazie al costante impegno nell’attività di ricerca e sviluppo in questo settore, amplia la gamma di prodotti Isoexter-E con soluzioni che presentano un contenuto fino al 100% di materie prime da fonti rinnovabili e un n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
risparmio di CO2 che raggiuge l’80%. Vale a dire che i materiali isolanti in poliuretano prodotti con i nostri polioli di origine rinnovabile non garantiscono solo le medesime prestazioni e i vantaggi di risparmio energetico tipici di questi materiali, ma anche un ciclo di vita ancor più amico dell’ambiente”, ha spiegato Alessandro Gallipoli, direttore ricerca e sviluppo Isoexter. “Per le materie prime impiegate nei prodotti della gamma Isoexter-E, Coim si serve di risorse rinnovabili provenienti da coltivazioni non a uso alimentare, caratterizzate da tempi di rigenerazione brevi e con valori di CO2 decisamente bassi. In questo modo la sostenibilità delle soluzioni è garantita anche dal fatto che l’approvvigionamento non impatta sulla filiera dell’alimentazione umana e animale”, ha aggiunto Andrea Stefani, responsabile commerciale Europa e Medio Oriente, Isoexter. Il settore dell’isolamento termico rappresenta per Coim circa il 17% del volume d’affari complessivo. “Si tratta di un mercato in costante crescita, sia in Europa che nei mercati extraeuropei. Con la nuova gamma di polioli Isoexter-E, Coim contribuisce a rafforzare il vantaggio competitivo dei propri partner commerciali, ai quali il mercato sta chiedendo non solo prestazioni isolanti eccellenti, ma anche un ciclo di vita del prodotto sempre più sostenibile”, ha concluso Stefani.
HPPA per la produzione di elettrodomestici
Un’innovativa poliammide ad alte prestazioni a base di materiale riciclato
La nuova famiglia Omnix di compound Solvay a base di poliammidi ad alte prestazioni (HPPA) presenta un contenuto minimo del 33% di materiale riciclato, costituito per il 70% da scarti in poliammide post consumo (PCR) e post industriali (PIR), il cui approvvigionamento viene controllato direttamente dalla multinazionale chimica per garantire la qualità del prodotto finito. L’innovativa tecnologia Omnix ReCycle HPPA segue la roadmap del progetto One Planet avviato da Solvay per il miglioramento continuo della propria impronta ambientale e per la circolarità del proprio portafoglio prodotti. “Questa prima HPPA di Solvay a base di materiale riciclato e rinforzata con il 50% di fibre di vetro rappresenta una vera svolta nel mercato delle poliammidi per elettrodomestici”, afferma Claire Guerrero, global marketing manager del segmento Packaging e Sostenibilità di Solvay. “Combina infatti le eccezionali proprietà meccaniche dell’HPPA vergine semiaromatica con una migliore fluidità, un minore assorbimento d’acqua e il miglior aspetto superficiale della propria categoria. Inoltre, il suo esclusivo profilo di prestazioni e di sostenibilità offre un materiale interessante per le aziende che mirano ad aumentare il contenuto di riciclato nei prodotti, senza compromettere la stabilità dimensionale, la rigidezza, la resistenza all’impatto e la processabilità”. Il contenuto di riciclato di Omnix ReCycle permette di risparmiare risorse e si traduce in un’impronta di carbonio significativamente inferiore rispetto all’HPPA vergine, presentando così un potenziale di riscaldamento globale (GWP) inferiore del 30%. Allo stesso tempo, è il materiale ideale per sostituire poliammidi meno performanti e metalli. Negli elettrodomestici, per esempio, offre una maggiore durevolezza rispetto alle PA6 o PA66 standard. Questo aiuta i costruttori a ridurre le rotture e i resi per danneggiamento, soddisfacendo contemporaneamente la crescente richiesta dei consumatori di avere prodotti con una vita utile più lunga e con un minore impatto ambientale. Un altro settore d’applicazione è nei componenti interni in ambito trasporti e automotive, per cui è richiesta resistenza all’usura e riduzione di peso. Con il suo eccellente aspetto superficiale, la nuova HPPA può anche consentire di eliminare la verniciatura: un aspetto che si aggiunge ai suoi benefici complessivi di sostenibilità e che facilita il riciclo a fine vita del prodotto finito, andando a stabilire una filiera della plastica ancora più circolare. Il nuovo Omnix ReCycle di Solvay unisce le eccezionali proprietà meccaniche dell’HPPA semiaromatica vergine con una migliore fluidità, un minore assorbimento d’acqua e un eccellente aspetto estetico superficiale
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| MATERIALI E APPLICAZIONI NEWS Tutte le sette parti stampate a iniezione dell’inalatore MRX003 sono prodotte da Gerresheimer nel suo stabilimento di Pfreimd, in Germania
Copoliesteri e policarbonati
Lastre in plastica resistente per ogni esigenza del medicale La famiglia Med di Exolon Group accoglie un nuovo prodotto: Inspria Med, realizzato con copoliestere Eastman Tritan, il quale va ad aggiungersi ai già esistenti Exolon Med e Vivak Med. “Grazie all’ampliamento della nostra gamma di lastre per applicazioni medicali, ora siamo in grado di coprire una vasta gamma di applicazioni”, ha dichiarato Jens Becker, CEO di Exolon Group. I campi d’applicazione della famiglia di prodotti Med di Exolon Group spaziano infatti dagli allineatori dentali agli imballaggi medicali rigidi, fino ai contenitori e ai vassoi per dispositivi medici. Il nuovo Inspria Med può essere sottoposto a termoformatura con rapporti di imbutitura estremi ed elevata riproducibilità d’impronta ed è quindi adatto, tra l’altro, alla produzione di allineatori dentali. Le lastre trasparenti in copoliestere sono inoltre ideali laddove sia necessaria un’elevata resistenza alla temperatura: possono resistere fino a 90°C e sono facili da lavorare. Il materiale è idoneo per diversi metodi di sterilizzazione, tra cui irradiazione gamma e ossido di etilene. Realizzato in copoliestere Eastman Eastar 6763, Vivak Med è invece ideale per vaschette e contenitori imbutiti per dispositivi medici e applicazioni a contatto con la pelle, come le protesi. Il materiale può essere termoformato rapidamente con un basso consumo energetico, cicli di produzione brevi, livelli d’allungamento estremi e riproduzione accurata della superficie dello stampo senza pre-essiccazione. Infine, l’apprezzato Exolon Med in policarbonato, il quale resiste a temperature fino a 120°C, è anche resistente agli urti e adatto per gli imballaggi rigidi e i dispositivi di protezione trasparenti presenti sui dispositivi medici. Le lastre Exolon Med possono essere facilmente modellate termicamente, piegate a freddo o lavorate in macchina. Tutti i prodotti della gamma Med sono conformi ai requisiti della norma ISO 10993 per la valutazione biologica dei dispositivi medici. Le lastre sono prodotte in conformità alle buone pratiche di fabbricazione (GMP) e il processo produttivo è costantemente controllato da un sistema di gestione della qualità conforme allo standard ISO 9001:2015. Ciò consente ai trasformatori di tracciare il materiale delle lastre risalendo fino alla materia prima d’origine: una base importante per l’ulteriore documentazione dei futuri prodotti finiti.
L’intera gamma Med di Exolon Group - Exolon Med, Vivak Med e Inspria Med - è stata presentata per la prima volta alla fiera Pharmapack di Parigi, dal 18 al 19 maggio 2022
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Parti in ABS, MABS e acciaio per un assemblaggio complesso
Lanciare rapidamente sul mercato un inalatore composto da ben 12 componenti Per conto di Merxin, un’azienda britannica specializzata nella produzione di dispositivi medicali, la società tedesca Gerresheimer ha curato l’industrializzazione e la produzione di un inalatore a polvere secca per il trattamento dei disturbi respiratori. Al di là della fase d’industrializzazione del prodotto, tecnicamente sofisticata, la sfida principale del progetto consisteva nel coordinare un processo di sviluppo ottimale volto a garantire il time-to-market più breve possibile e al minor costo. Ciò è avvenuto grazie alla stretta collaborazione tra i due partner. L’inalatore Merxin MRX003 viene utilizzato in particolare per il trattamento delle malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO) e dell’asma. Il principio attivo viene trasformato in aerosol e veicolato, tramite il sistema respiratorio, fino a penetrare in profondità nei polmoni del paziente. Il processo di produzione doveva essere congegnato in modo tale che l’inalatore MRX003 garantisse un’elevata qualità, con il ricorso ai processi più stabili e automatizzati possibili, e consentire nel contempo prezzi accessibili per il mercato dei farmaci generici. “Con l’aiuto del nostro pacchetto DMF, siamo stati in grado di realizzare,
implementare e qualificare stampi caratterizzati da una particolare robustezza”, ha spiegato Richard Gradl, tecnico stampista di Gerresheimer. “La qualità stabile dei componenti e l’elevata capacità di processo degli stampi garantiscono le condizioni ottimali nell’ambiente della produzione di serie”. L’inalatore MRX003 si compone di ben 12 parti, sette delle quali (elemento di base, alloggiamento della capsula, piastra della cerniera, pulsante, boccaglio, alloggiamento del filtro, coperchietto di tenuta) prodotte mediante lo stampaggio a iniezione di ABS o MABS (copolimero metilmetacrilatoacrilonitrile-butadiene-stirene, una variante trasparente dell’ABS) e cinque in acciaio inox (due spinotti, molla, perno del cilindro e rete filtro a maglie fini). Le parti stampate a iniezione vengono prodotte con stampi a più impronte nello stabilimento Gerresheimer di Pfreimd, in Germania, mentre per i componenti non prodotti internamente, l’azienda si affida a fornitori esterni in grado di garantire la massima qualità. L’assemblaggio completamente automatizzato e i test di qualità su ciascun inalatore hanno luogo su tre stazioni a dedicate. MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
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IL MONDO DELLA GOMMA
LA RIVISTA DI
| DALL’ASSOCIAZIONE Pneumatici e sicurezza stradale
Vacanze sicure 2022 Torna, dopo circa due anni, la campagna promossa da Assogomma e Federpneus in collaborazione con la Polizia di Stato
Dopo lo stop forzato nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia, riprende finalmente quest’anno l’attività di controlli su strada della Polizia di Stato, che mette sotto la lente d’ingrandimento della sicurezza stradale lo stato degli pneumatici delle automobili che circolano su strade e autostrade del nostro Paese. “Vacanze Sicure” è il nome del progetto che da circa vent’anni affianca Assogomma-Gruppo produttori pneumatici, Federpneus e Polizia di Stato e che in questo lasso temporale ha consentito di formare più di 10 mila agenti della Polstrada e di indagare lo stato degli pneumatici su oltre 150 mila vetture. L’edizione 2022 prevede 12 mila controlli già entro il mese di maggio, che saranno effettuati dalle pattuglie della Polizia Stradale in sei regioni rappresentative del territorio nazionale: dal Friuli-Venezia-Giulia alla Sicilia, passando per la Lombardia, l’Emilia-Romagna, la Campania e il Molise. Nel corso dell’indagine verrà verificato lo stato delle gomme delle automobili, i possibili danneggiamenti o le irregolarità: omologazione mancante, difformità degli pneumatici montati rispetto alla carta di circolazione. Ma anche l’eventuale presen-
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za di tagli, abrasioni e danneggiamenti visibili a occhio nudo, che potrebbero essere, insieme al sotto gonfiaggio, l’anticamera di un cedimento strutturale improvviso dello pneumatico. Da ultimo, un’attenzione particolare verrà rivolta alla profondità del battistrada, che sulle automobili deve essere al minimo 1,6 mm, come verificabile dagli indicatori di usura presenti sugli pneumatici, oppure tramite misuratori specifici, detti “spessimetri”, di cui la Polizia è stata dotata. In un periodo in cui sulle nostre strade e autostrade sono già iniziati gli esodi per i lunghi ponti, arrivano i primi turisti stranieri e gli italiani iniziano i fine settimana nelle località montane e balneari, è fondamentale affrontare i viaggi in auto con la vettura in perfette condizioni, pneumatici compresi. Occorre avere gomme correttamente gonfiate e in buono stato, perché sono veramente pochi centimetri di gomma l’unico punto di contatto tra il nostro veicolo e il suolo. Ad essi facciamo affidamento per frenare, ammortizzare, sterzare, trasportare persone e carichi ecc. In parole semplici: per guidare. L’avvio delle attività di controllo è stato preceduto da sessioni di aggiornamento tecnico rivolte alle pattuglie della Polizia Stra-
MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
DALL’ASSOCIAZIONE |
Nell’ambito del progetto “Vacanze Sicure”, i controlli della Polizia Stradale mirano soprattutto a verificare lo stato degli pneumatici, l’eventuale presenza di danneggiamenti, la profondità del battistrada e ulteriori possibili irregolarità
dale e realizzate da Assogomma. In tale occasione, alle pattuglie coinvolte sono stati consegnati gli spessimetri di precisione e i moduli per la registrazione dei rilievi stradali. A partire dalla fine di maggio i moduli raccolti verranno analizzati secondo un modello del Politecnico di Torino, che genererà una fotografia aggiornata sullo stato delle gomme delle vetture sulle nostre strade. I risultati consolidati ed elaborati verranno ufficialmente presentati a luglio, prima dell’esodo estivo. “Controllare l’efficienza delle gomme prima di mettersi in viaggio è un’operazione che rappresenta uno dei caposaldi di quella cultura della guida sicura che, come Polizia di Stato, in ogni occasione ci proponiamo di divulgare”, ha dichiarato il direttore del Servizio Polizia Stradale, dirigente superiore Paolo Maria Pomponio. “Occorre in tutti i conducenti una maggiore consapevolezza dei rischi che si corrono quando ci si approccia in modo superficiale al controllo delle condizioni degli pneumatici. Gli stessi equivalgono, per un veicolo, a quelle che sono le scarpe per un essere umano. Se le suole delle mie scarpe da ginnastica non hanno più aderenza, perché logorate dal tempo, dovrò mettere in conto una caduta, a prescindere dal fatto che il selciato sia asciutto oppure bagnato. Il livello di sinistrosità è direttamente proporzionale al livello di attenzione riposto sul tema della sicurezza stradale da tutti gli attori in campo. I controlli della Polizia Stradale, seppur intensificati, da soli non faranno mai la differenza. È una questione di responsabilità e ognuno, dal pedone al ciclista e fino al conducente di TIR, deve fare la propria parte”. Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha quindi commentato: “Con un parco veicoli sempre più vecchio, la manutenzione dell’auto deve assumere un ruolo fondamentale per la sicurezza stradale e la cura degli pneumatici occupa un posto di assoluto rilievo. Anche a causa di un manto stradale troppo spesso trascurato, pieno di buche e avvallamenti, è necessario programn. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
mare controlli periodici dal gommista per far eseguire una verifica visiva dello stato degli pneumatici e del corretto gonfiaggio, anche e soprattutto in vista delle lunghe percorrenze che caratterizzeranno le vacanze estive”. “Gonfiaggio e verifica, nonostante i rivenditori specialisti li effettuino gratuitamente, non vengono eseguiti periodicamente dagli automobilisti”, ha aggiunto Bertolotti. “Infatti, oltre il 52% degli automobilisti circola con gomme sotto gonfiate e ciò rappresenta un problema, in quanto il veicolo trasmette all’automobilista insicurezza di guida per alterato comportamento del mezzo e, con le alte temperature esterne, lo pneumatico si può surriscaldare sino al suo cedimento strutturale, ovverosia al suo scoppio. Inoltre, uno pneumatico sgonfio produce un inutile danno all’ambiente, perché fa aumentare i consumi di carburante fino al 15% e dà luogo a un’usura disomogenea dello pneumatico, che quindi dovrà essere sostituito più precocemente. Gli automobilisti devono sempre pensare che gli pneumatici “vivono d’aria” e che l’aria non costa nulla, ma è fondamentale per garantire le loro ottimali caratteristiche prestazionali”. Sul sito www.pneumaticisottocontrollo.it sono disponibili numerose informazioni sugli pneumatici per effettuare scelte più consapevoli, per procedere a manutenzioni periodiche, per immagazzinare gli pneumatici in maniera corretta e per osservare tutte le normative vigenti, che, se eseguite puntualmente, consentiranno agli automobilisti di viaggiare al meglio e quindi di trascorrere “Vacanze Sicure”!
Misurazione della profondità del battistrada tramite spessimetro
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Approfondimento di carattere tecnico-scientifico
Mescole con gomma devulcanizzata Nellʼambito delle proprie attività, il laboratorio Cerisie si occupa anche dello studio e della preparazione di mescole che includono nella loro formulazione gomma devulcanizzata o polverino, determinandone, per esempio, il grado percentuale di devulcanizzazione
Fig. 1 - Lastre con gomma riciclata
Fig. 2 - Schema sui vantaggi del riutilizzo della gomma
Attualmente i manufatti in gomma che hanno terminato la loro vita e gli scarti di lavorazione dell’industria della gomma non sono più da considerarsi rifiuti da smaltire, ma possono essere concepiti come una materia prima da riutilizzare per dar vita a nuovi prodotti. Molte aziende hanno profuso un impegno unico su questa tematica, promuovendo un sempre maggiore impiego della gomma da recupero in tante applicazioni utili nella vita quotidiana (vedi figura 1), portando negli anni un beneficio concreto alla collettività e all’ambiente. L’obiettivo dell’industria italiana del settore è quello di produrre quantità sempre maggiori di mescole in gomma che, senza pregiudicare le caratteristiche prestazionali del prodotto finito, possano comprendere l’utilizzo di materiali rigenerati e/o devulcanizzati e/o di recupero. Tale nuovo indirizzo strategico coglie due interessanti obiettivi: da un lato il prodotto che si realizza acquisisce anche un miglior grado di sostenibilità grazie all’impiego di polverino di gomma proveniente da manufatti che hanno terminato il loro ciclo di vita, dall’altro si riducono i volumi di rifiuti prodotti dall’industria della gomma, con un indiscutibile vantaggio ambientale (figura 2). Il riutilizzo della gomma ha assunto un’importanza considerevole solo in tempi relativamente recenti, ma in realtà il processo è iniziato in tempi lontani (inizi del secolo scorso), quando tutta la produzione di articoli in gomma proveniva esclusivamente da lattice di gomma naturale. Dopo una sostanziale crescita iniziale dell’attività di riciclo, si è verificata una drastica riduzione provocata dal crescente utilizzo della gomma sintetica proveniente dalla lavorazione del petrolio (Anni Venti). Intorno agli Anni
Quaranta e Cinquanta il prezzo delle gomme sintetiche, sempre più concorrenziali rispetto al lattice di gomma naturale, ha reso meno conveniente il processo di riutilizzo della gomma. Questo trend si è nuovamente invertito quando si sono cominciate a incontrare difficoltà nello smaltimento degli articoli in gomma a fine vita e si è compreso che occorreva operare nella direzione di un recupero dei materiali.
Riutilizzo degli pneumatici Più della metà della produzione mondiale di manufatti in gomma è rappresentata dagli pneumatici. La gomma ottenuta dal riciclo dei PFU (Pneumatici Fuori Uso) è ormai un materiale ampiamente utilizzato in tutto il mondo, ad esempio per la realizzazione di superfici sportive, asfalti (figura 3), isolanti acustici, arredi urbani ecc. Se opportunamente trasformato in olio combustibile, il PFU può anche essere impiegato per il recupero energetico [1]. Inoltre, in Italia, è stato emanato uno specifico Decreto Ministeriale, n. 78 del 31 marzo 2020 “End of Waste PFU”, che stabilisce criteri specifici (con relativi riferimenti normativi UNI) rispetto ai quali la gomma derivante da PFU cessa di essere considerata rifiuto. Grazie all’attività di recupero e riciclo (figura 4) effettuata nell’ultimo decennio nel nostro Paese, è stato possibile evitare sia l’emissione di milioni di tonnellate di anidride carbonica sia una considerevole e inutile spesa per nuove materie prime, stimabile in diversi milioni di euro [2, 3]. Il processo di riciclo avviene normalmente attraverso i seguenti passi operativi: 1. Raccolta e stoccaggio dei prodotti in gomma che s’intende riciclare. 2. Frantumazione della gomma, generalmente, attraverso l’u-
Fig. 3 - Asfalto da polverini di vecchi pneumatici
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MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
CERISIE RISPONDE |
tilizzo di trituratori rotanti. Tale processo può essere ripetuto diverse volte, allo scopo di raggiungere la granulometria richiesta dalle successive lavorazioni del materiale. 3. Separazione della gomma da acciaio e fibre tessili eventualmente presenti. I procedimenti necessari per raggiungere il grado desiderato di pulizia e uniformità del materiale possono essere diversi e può accadere che si debbano ripetere uno o più di tali procedimenti per ottenere un prodotto che soddisfi gli standard richiesti. 4. Devulcanizzazione, ossia il processo mediante il quale si scindono i legami chimici tra elastomeri e zolfo, creati attraverso la vulcanizzazione e responsabili delle proprietà elastiche e di resistenza meccanica della gomma. Quest’ultima fase del processo è la più critica, poiché la vulcanizzazione non è, in linea di principio, un processo reversibile e una devulcanizzazione completa dovrebbe corrispondere alla scissione selettiva del reticolo, senza la rottura delle catene principali dei polimeri. Tuttavia, è molto difficile rompere selettivamente i legami zolfo-zolfo (S-S) e/o i legami carbonio-zolfo (C-S) senza intaccare la catena principale del polimero, cioè senza rompere i legami carbonio-carbonio semplici (C-C) e doppi (C=C). In genere, i campioni trattati con tale processo subiscono rigenerazione, cioè una combinazione di devulcanizzazione (scissione legami S-S) e degradazione (scissione legami C-C e/o C=C), risultando miscele di gomma devulcanizzata e di gomma degradata, di caratteristiche fisico-meccaniche inferiori [4]. Il processo di devulcanizzazione può essere realizzato mediante differenti modalità: a. chimiche: al polverino di gomma vengono aggiunte determinate quantità di reagenti chimici, applicando successivamente alte temperature e pressioni elevate; b. con ultrasuoni: la devulcanizzazione avviene mediante l’attività sinergica dell’energia ultrasonica, del calore, della pressione e dell’azione meccanica alla quale il materiale viene sottoposto; c. con microonde: applicabile solamente a materiali che presentino caratteristiche di polarità adatte; d. biologiche: basate sull’utilizzo di specifici microrganismi in grado di attaccare i legami dello zolfo. L’effetto della devulcanizzazione e quello della degradazione polimerica (breakdown) sono già stati affrontati proprio da Cerisie sulla rivista MacPlas 378 (agosto/settembre 2020), dove è stato mostrato che per stabilire entrambi i suddetti contributi è necessario effettuare misure sperimentali e un calcolo teorico (Horikx) [4].
Attività svolte dal Cerisie Da sempre al servizio delle aziende che svolgono l’attività di devulcanizzazione della gomma, il laboratorio Cerisie si occupa n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
dello studio e della preparazione di mescole che includono nella loro formulazione anche gomma devulcanizzata o polverino. Nello specifico, il processo di consulenza inizia sempre con un audit con il cliente, il quale è responsabile del processo di devulcanizzazione, al fine di registrare tutte le informazioni/osservazioni sulla composizione e sulla caratterizzazione del materiale originario. Il materiale devulcanizzato è sottoposto alla determinazione del grado percentuale di devulcanizzazione. Quest’analisi si basa sull’assorbimento del solvente (swelling) da parte del materiale. La gomma sottoposta al processo di devulcanizzazione assorbe una quantità maggiore di solvente rispetto al materiale vergine, aumentando tanto più il suo volume, quanto maggiore è stata la devulcanizzazione avvenuta al suo interno. Possiamo idealizzare questo effetto immaginandolo come l’allargamento di una maglia della rete che si produce eliminando un nodo (crosslink), creando così spazio per ospitare un numero maggiore di molecole di solvente. La determinazione del grado percentuale di devulcanizzazione è un’analisi regolamentata dalla norma ASTM D6814, che indica l’esatto procedimento da seguire. Le misure di swelling sono già state descritte, sempre da Cerisie, nel numero di dicembre 2019/gennaio 2020 (MacPlas 374). Presso il laboratorio Cerisie si procede con la preparazione di un congruo numero di mescole al Banbury, sostituendo percentuali differenti dei componenti maggioritari (polimeri e carica) con il materiale devulcanizzato, per stabilire la variazione delle caratteristiche fisico-meccaniche delle mescole contenenti diverse percentuali di materiale devulcanizzato rispetto alle caratteristiche della mescola realizzata esclusivamente con materie prime vergini. Se necessario è possibile aggiungere alle mescole una miscela di vulcanizzanti ottimizzati per questo scopo, composti da ossido di zinco (ZnO), zolfo e acceleranti. Infine, le mescole così ottenute sono sottoposte a caratterizzazione fisico-meccanica, sia sul crudo che sul vulcanizzato: in tabella 1 sono elencate alcune delle prove principali effettuate su tali mescole.
Fig. 4 - Dagli pneumatici al polverino
[1] https://www.ecotyre.it [2] https://www.ecopneus.it/ [3] Chapter 7 of Tire Waste and Recycling [4] Experimental Validation of the Horikx Theory to Be Used in the Rubber Devulcanization Analysis - Saïd Seghar, Lucia Asaro, Nourredine Aït Hocine
TAB. 1 - PRINCIPALI PROVE EFFETTUATE SULLE MESCOLE CRUDE E SU QUELLE VULCANIZZATE Prove sulle mescole crude
Prove sulle mescole vulcanizzate
Viscosità Mooney
Densità
Vulcanografo con rotore (ODR)
Durezza
Vulcanografo senza rotore (MDR)
Trazione (carico e allungamento) Compression Set Resistenza all’abrasione
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| STAMPA ESTERA DI SETTORE Più di dieci riviste esaminate
Rassegna internazionale di scienza e tecnologia Ventesima puntata della rubrica dedicata agli articoli di stampa estera selezionati dal comitato di redazione di Elastica, composto da Fabio Bacchelli, Rino Gilotta e dal team di Cerisie, coordinati da Maurizio Galimberti
PREPARAZIONE DI MISCELE DI POLIPROPILENE E GOMMA NATURALE CENTRIFUGATA/GOMMA NATURALE TERMOPLASTICA. DETERMINAZIONE DELLE CONDIZIONI DI PROCESSO Testata: RubberWold.com - November 2021 Titolo originale: Preparation of polypropylene and skim natural rubber/thermoplastic natural rubber blends - Determining processing conditions Autori: D.S. Wijewardane e M.A.S.R. Senevirathna (Uva Wellassa University); Y.C.Y. Sudusingha, D. Edirisinghe e S. Siriwardena (Rubber Research Institute of Sri Lanka) A CURA DI ROSARIO GILOTTA E DEL TEAM CERISIE
La produzione di lattice centrifugato dello Sri Lanka è pari al 25% della produzione totale annua di gomma di quel paese, ma tale quota tende ad aumentare se si considerano i dati dell’ultimo decennio. Durante la fase di centrifugazione, il lattice concentrato o “cremoso” (con contenuto di gomma secca del 60%) viene separato come lattice centrifugato e la gomma presente dal 5% al 10% viene rimossa come frazione diluita. Quest’ultima ha un contenuto di gomma secca del 3-5% e presenta un’elevata quantità di materiali non elastomerici. Tale frazione diluita è conosciuta come “lattice scremato” (“skim latex”) e la gomma estratta dalla coagulazione acida del lattice scremato è denominata gomma naturale “skim” (SNR, Skim Natural Rubber). Si tratta del principale sottoprodotto dell’industria della centrifugazione del lattice di gomma naturale e ha una composizione variabile dal 70% all’85% di molecole d’idrocarburo di gomma naturale (cis poliisoprene), dal 10% al 20% di proteine e dal 5% al 10% di sostanze grasse solubili in acetone, a cui si aggiungono quantità minori di ioni metallici. Anche se l’SNR contiene prevalentemente molecole d’idrocarburo di gomma naturale (NR), l’ampia variabilità della sua composizione chimica e la presenza significativa di sostanze non elastomeriche inducono variabilità nella polimerizzazio-
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Rosario Gilotta, esperto di formulazione delle mescole elastomeriche, processi di trasformazione e controllo qualità
ne, con fenomeni di degradazione ossidativa e di altro tipo. Questi aspetti rendono la gomma naturale grezza (“skim”) di qualità inferiore, evidenziando alta plasticità Wallace, basso PRI (Plastic Retention Index) ed elevato contenuto di sostanze azotate. Pertanto, l’SNR riesce a raggiungere il prezzo più basso di tutti i gradi di gomma naturale nonostante possieda caratteristiche positive, come il ridotto contenuto di contaminanti, il colore chiaro ecc. Sono stati fatti numerosi tentativi per conferire maggiore valore all’SNR e sopprimere le proprietà tecnologiche considerate negative, purtroppo con scarsa applicazione nel settore. Può essere invece conveniente modificare l’SNR in forma dry (secca) piuttosto che in forma latex. Nel 2014 Somboonchai e colleghi ricercatori hanno riportato che il valore aggiunto alla gomma naturale “skim” si può realizzare mediante innesto (grafting) di anidride maleica. Si è trovato che il livello d’innesto è fortemente determinato dal contenuto d’azoto nel centrifugato. Tagli (blend) di gomma MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
STAMPA ESTERA DI SETTORE | centrifugata (“skim”) e gomma naturale, in diverse proporzioni e per la produzione in blocchi, sono stati studiati da Bristow all’inizio degli Anni Novanta. È risultato che l’aggiunta di gomma “skim” influisce sull’indurimento per il suo contenuto di proteine e acidi grassi. Si è concluso che, fino a 20 phr, la gomma “skim” può essere aggiunta alla normale gomma naturale senza ulteriori attivanti, pur mantenendo un livello elevato delle caratteristiche del vulcanizzato. L’aggiunta di tale tenore di gomma “skim” non ha comportato alcuna inversione della vulcanizzazione. Un altro studio condotto da Siriwardena e colleghi sulle proprietà meccaniche di alcuni “tagli” - gomma “skim” e foglie rigate affumicate (ribbed smoked sheet) in mescole per la produzione di battistrada - ha dimostrato che possono essere aggiunti alla gomma naturale fino a 25 phr di gomma “skim” senza alterare le proprietà desiderate. Tuttavia, mescole con gomma naturale standard non hanno riscosso interesse da parte dell’industria di settore, probabilmente per le difficoltà di mescolazione con la gomma “skim” più dura e con un ampio campo di variabilità. Sebbene siano stati condotti svariati studi su mescole e compositi a base di NR di tipo standard (come gomma in foglia ed elastomeri tecnici + termoplastici quali PE e PP), non esiste letteratura disponibile riguardante i tagli SNR/materie plastiche. Anche se sono disponibili molti metodi per la preparazione di blend a base di gomma e plastica, il taglio in fase fusa (melt blending) è quello più utilizzato per i suoi notevoli vantaggi. Studi del 2015-2016 sulle proprietà fisico-meccaniche e di processabilità di SNR e polietilene in taglio 50/50 in peso, eseguiti da Balasooriya e coll., hanno evidenziato che l’introduzione di legami di reticolazione (cross-link) nella gomma “skim” durante i melt blending migliora le proprietà della mescola risultante, in modo simile a ciò che è stato osservato nei blend con “gomme tecnicamente specificate” (TSR) e PE. Questa è l’unica letteratura disponibile sull’uso di SNR in taglio con materiale plastico. Il polipropilene è un altro termoplastico ampiamente usato per preparare i tagli con gomma naturale. Non da meno, l’SNR è un tipo speciale di gomma naturale con specifiche proprietà. Di conseguenza, è molto importante stabilire adeguate condizioni di mescolazione con le miscele SNR/PP per l’ottenimento delle morfologie desiderate, senza degradazione o agglomerazione della fase elastomerica. Come descritto in breve nell’articolo di RubberWold.com, una serie di blend di SNR e polipropilene copolimero, insieme ad additivi e vulcanizzanti, sono stati introdotti in un mescolatore interno in differenti condizioni di processo (quali temperature e velocità dei rotori). Le composizioni PP/ “skim” studiate sono state 70:30, 60:40, 50:50, 40:60, e 30:70, con velocità del rotore da 60 a 80 giri/min e incrementi di 10 giri per volta. Tre le differenti temperature di mescolazione utilizzate: 190°C, 200°C e 210°C. La mescolazione è stata fermata e la mescola scaricata solo dopo aver raggiunto un valore di plateau stabile della coppia (momento torcente). In conclusione, si è trovato che l’SNR può essere tagliato con polipropilene al fine di ottenere un elastomero termoplastico con proprietà fisico-meccaniche in un intervallo utile per diverse applicazioni. Le seguenti condizioni di prova si sono rivelate valide per preparare adeguati blend SNR/PP: tempen. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
ratura di processo pari a 200°C; 70 giri/min del rotore; tempi di ciclo di 17-18 min per i blend vulcanizzati.
STUDI SUL RAPPORTO DI POISSON DELLE MESCOLE FKM Testata: Gummi Fasern Kunststoffe, 12, 525 (2021) Autori: R. Hornig, T. Beer, J. Ruppert A CURA DI FABIO BACCHELLI
In generale, non tutti i laboratori di testing sono equipaggiati con macchine per prove di trazione dotate di dispositivi ottici in grado di misurare il restringimento di un compound elastomerico durante la deformazione uniassiale. Tuttavia, il cosiddetto rapporto di Poisson è di grande interesse per conoscere i processi di microdeformazione che hanno luogo all’interno del compound a seconda della ricetta utilizzata. Il comportamento in tal senso è legato a parametri come la viscosità del polimero, la densità di reticolazione, la concentrazione e la struttura del filler utilizzato. Nel presente articolo la trattazione è riferita a mescole reticolate con perossido, contenenti vari tipi di FKM e vari tipi di nerofumo. Nella parte teorica vengono discussi diversi processi di deformazione in scala micro, meso e macroscopica, che alla fine contribuiscono a innescare la rottura e la propagazione della frattura. La struttura delle ricette porta alla formazione di microdeformazioni interne molto complesse, di varia origine, che si traducono, in deformazione uniassiale, in un rapporto di Poisson che tendenzialmente parte da 0,5 e si riduce a zero. Tale evidenza implica un comportamento iniziale di tipo incomprimibile, seguito da un aumento dei volumi al crescere dello sforzo e da una diminuzione della tendenza alla contrazione al crescere dell’allungamento. I risultati del lavoro chiariscono che i vuoti già presenti dopo il processo di mescolazione, insieme al progressivo aumento di cavità all’aumentare della deformazione, dovuto a fenomeni di coalescenza, determinano l’andamento delle caratteristiche di restringimento. Viene dimostrato, poi, che il numero di cavità è specifico di una data formulazione. A dimostrazione di un effetto significativo del filler (nel caso di elastomeri reticolati, ma privi di carica rinforzante), la diminuzione del rapporto di Poisson all’aumentare della deformazione è meno pronunciata.
Fabio Bacchelli, direttore tecnico Tyre di Versalis
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CORSI OPERATIONAL EXCELLENCE Cesap e MIP - Graduate School of Business (la prestigiosa School of Management del Politecnico di Milano) hanno siglato un accordo strategico per l’erogazione, presso il Plastics Smart Hub 4.0 di Monza, di corsi teorici e pratici sulle principali metodologie dell’Operational Excellence, con specifico focus sulle tecnologie e sulle tematiche del mondo di plastica e gomma. World Class Manufacturing 14-15-21-22 luglio (h 09-13): La programmazione della produzione 18 luglio: Design of Experiments (DOE) 22 luglio: FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) 8-9-15-16 settembre (h 09-13): Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori 12-13-19-20 settembre (h 09-13): Il product costing e la contabilità industriale 27 settembre: I principali strumenti di problem solving Lean Six Sigma (Yellow Belt, Green Belt e Black Belt) Cesap ha ottenuto il riconoscimento “Accredited Training Organization” (ATO, ovvero organizzazione accreditata per la formazione), per l’erogazione di corsi di formazione volti alla certificazione Lean Six Sigma, da parte dell’International Association For Six Sigma Certification (IASSC), il più importante organismo mondiale di parte terza (totalmente indipendente) nel campo di formazione e certificazione competenze sulle metodologie Lean Six Sigma.
CORSI CESAP SEGNALIAMO DI SEGUITO GLI APPUNTAMENTI FORMATIVI EROGATI DA CESAP, IN AULA E VIA WEBINAR, CHE SI SVOLGERANNO NEI PROSSIMI MESI Materiali
20 luglio La colorazione dei polimeri 20 luglio Corso base sui polimeri 20-21 luglio Corso approfondito sui polimeri
Attrezzature - Progettazione
18-19 luglio La progettazione di un manufatto in plastica stampato a iniezione 20-21 luglio Stampi per iniezione - Corso approfondito (stampi complessi, manutenzione, costo)
8 settembre L’importanza dell’additivazione per migliorare le caratteristiche dei polimeri
6-7 settembre Stampi per iniezione - Corso base
14 settembre Polimeri biodegradabili e bio-based
22 luglio Prove fisico-meccaniche e analisi identificative: elementi indispensabili per la caratterizzazione dei materiali plastici
23 settembre: Cariche e rinforzi per migliorare le caratteristiche dei polimeri
Stampaggio termoplastici
14-15 luglio Stampaggio a iniezione - Corso base 12-13-14 settembre Stampaggio a iniezione - Corso approfondito
Lean Six Sigma - Yellow Belt Lean Six Sigma - Green Belt Lean Six Sigma - Black Belt
Altre tecnologie
I primi appuntamenti con la sessione formativa Lean Six Sigma si terranno il 13 settembre 2022. Per maggiori informazioni vi invitiamo a contattare la segreteria Cesap.
20-27 luglio (h 09-12:30) Estrusione di materiali polimerici: analisi e simulazione software
6-13-20 luglio (h 09-12:30) Estrusione di materiali polimerici: processo e analisi delle criticità
9-16 settembre (h 09-12:30) Termoformatura: processo e analisi delle criticità
Testing e regulatory
13-14 settembre (h 09-13) Materiali a contatto con gli alimenti (MOCA)
Sostenibilità e assicurazione qualità 12 luglio Riciclo e recupero di rifiuti in plastica e sottoprodotti di materie plastiche
21 luglio Difetti di stampaggio: come evitarli agendo sui parametri macchina 26 luglio Materie plastiche riciclate: come impiegarle correttamente 15 settembre APQP/PPAP: Processo di sviluppo prodotto per approvazione del cliente NOTA: Il calendario corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alle sezioni “Materiali e Tecnologie”, “Operational Excellence” ed “Energy Excellence” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione, e per i webinar gratuiti.
CESAP c/o IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI) Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it
n. 389 - Giugno/Luglio 2022 | MACPLAS
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| RUBRICHE & VARIE NEWS Forum internazionale durante le fiere Greenplast e Ipack-Ima
Packaging Speaks Green: cala il sipario sulla seconda edizione Si è chiusa con successo la seconda edizione di Packaging Speaks Green, il forum internazionale dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità e dell’economia circolare, organizzato da Pack-Media con il supporto di Ucima (Unione costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio) e Amaplast (Associazione italiana costruttori di macchine, attrezzature ausiliarie e stampi per materie plastiche e gomma) e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia, che si è svolto in concomitanza con Ipack-Ima e Greenplast. Un appuntamento desiderato e atteso, come dimostrato dai numeri: oltre 400 partecipanti e 46 relatori, di cui 20 internazionali, hanno animato le giornate di forum con panel, dibattiti e case history. L’obiettivo del convegno è stato quello di fornire nuovi strumenti e metodi per la progettazione, l’uso, il riutilizzo e il riciclo di imballaggi sostenibili. “Packaging Speaks Green si è confermato, anche in questa seconda edizione, come una preziosa occasione di networking e aggiornamento per gli operatori internazionali sulla tematica della sostenibilità nelle filiere dell’imballaggio”, ha commentato Gian Paolo Crasta, project director dell’evento. “Il nostro obiettivo principale era e rimane quello di fare cultura sul concetto di sostenibilità di filiera, fornendo una panoramica quanto più esaustiva e razionale su tutti i temi che concorrono all’economia circolare. Uno stato dell’arte rivolto alle aziende, ai consumatori e alle GDO”. Il convegno ha portato in Fiera Milano ospiti di spicco del calibro di: Alec Ross, esperto di politiche tecnologiche, imprenditore e autore, che ha ricoperto il ruolo di senior advisor for innovation per Hillary Clinton durante il suo mandato di Segretario di Stato, Yamilín González Milián, viceministro dell’Industria di Cuba, e Gian De Belder, technical director, R&D packaging sustainability, di Procter & Gamble… solo per citarne alcuni. Sostenitrici dell’iniziativa sono state alcune tra le aziende che meglio rappresentano l’eccellenza nel settore della costruzione di macchine per il confezionamento e l’imballaggio: Ima, Marchesini Group, Robopac e Ocme. L’appuntamento con la terza edizione di Packaging Speaks Green è previsto per il 2023.
CORSI E CONVEGNI 2022 Austria
Messico
15-17 novembre Multilayer Flexible Packaging Europe - AMI (www.ami.international/events)
Regno Unito
13-15 settembre Vienna: Plastics Recycling Technology Europe - AMI (www.ami.international/events)
Cina
23-24 agosto Suzhou: Tomorrow’s Tire Summit - Smithers Rapra (www.smithers.com/events)
Germania
5-6 luglio Berlino e webinar: Additive Manufacturing Forum - IPM, Institut für Produktionsmanagement (www.am-forum.eu) 12-14 settembre Colonia: PVC Formulation - AMI (www.ami.international/events) 13-14 settembre Düsseldorf: Performance Polyamides Europe AMI (www.ami.international/events) 14-15 settembre Düsseldorf: Conductive Plastics Europe - AMI (www.ami.international/events) 18 ottobre Colonia: The Global Plastics Industry Seminar - AMI (www.ami.international/ events) 7-9 novembre Colonia: Waterproof Membranes - AMI (www.ami.international/events) 28-30 novembre Colonia: Fire Resistance in Plastics - AMI (www.ami.international/events) 30 novembre - 1° dicembre Düsseldorf: Thermoplastic Elastomers & Silicone Elastomers World Summit Smithers Rapra (www.smithers.com/events) 6-7 dicembre Berlino: European Bioplastics Conference European Bioplastics (www.european-bioplastics.org) 6-7 dicembre Colonia: Thin Wall Packaging - AMI (www.ami.international/events)
Italia
8 settembre Montegrotto Terme (Padova): The Global Plastics Industry Seminar - AMI (www.ami.international/events) 27-28 settembre Baveno (Verbano-Cusio-Ossola): Conferenza internazionale sulla Food Contact Compliance - Packaging Meeting & Istituto Italiano Imballaggio (www.packagingmeeting.it)
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16-18 agosto Mexico City: Sustainability in Packaging Smithers Rapra (www.smithers.com/events) 28-29 settembre Londra: Digital Refining & Petrochemicals Summit - ACI (www.wplgroup.com/aci/events)
Spagna
18-22 settembre Madrid: World Congress on Particle Technology - Anque, Asociación Nacional de Químicos e Ingenieros Químicos de España (www.wcpt9.org) 20-21 settembre Barcellona: Single-Serve Capsules Europe AMI (www.ami.international/events) 1-3 novembre Barcellona: Sustainability in Packaging Smithers Rapra (www.smithers.com/events) 15-16 novembre Barcellona: Polyolefin Additives - AMI (www.ami.international/events)
Stati Uniti
2-5 agosto Raleigh (North Carolina): Intermediate Nonwovens Training Course - Inda (www.inda.org/training) 16-17 agosto San Diego (California): Agricultural Film North America - AMI (www.ami.international/events) 12 settembre Filadelfia (Pennsylvania): SPE Annual Blow Moulding Conference - SPE (www.4spe.org) 20-22 settembre Akron (Ohio): SPE Thermoplastic Elastomers Conference - SPE (www.4spe.org) 2-5 ottobre Troy (Michigan): TPO - Global Automotive Engineered Polyolefins Conference - SPE (www.4spe.org) 1-4 novembre Raleigh (North Carolina): Fibre and Filament Extrusion Fundamentals - Inda (www.inda.org/training) 8 novembre Cleveland (Ohio): The Global Plastics Industry Seminar North America - AMI (www.ami.international/events) 15 novembre New York (New York): The Global Plastics Industry Seminar North America - AMI (www.ami.international/events) NOTA: Il calendario dei convegni qui riportato potrebbe subire variazioni a causa dell’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Vi invitiamo pertanto a consultare i siti web riportati in questa pagina e a visitare il sito www.macplas.it per tutti gli aggiornamenti del caso.
MACPLAS | Giugno/Luglio 2022 - n. 389
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