Macplas 363 2018

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MACPLAS

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20090 Assago (MI) - ISSN 0394-3453

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

VISIONI, POSSIBILITÀ E LIVELLO D’ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE 4.0 COMPOUND www.macplas.it “GOMMA-PLASTICA” PER RECUPERARE GLI PNEUMATICI I “FANTASTICI 4” DELLO STAMPAGGIO A INIEZIONE PACKAGING E LOGISTICA PER L’E-COMMERCE www.cesap.com

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SOMMARIO

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NOTIZIARIO ASSORIMAP - PACCHETTO CIRCULAR ECONOMY, VERSO L’UFFICIALITÀ DEI NUOVI TARGET UN COMPOUND “GOMMA-PLASTICA” PER RECUPERARE GLI PNEUMATICI ITALIANI CAPROLATTAME A BASE BIOLOGICA PER PA ECOSOSTENIBILI LA CINA BLOCCA L’INGRESSO DI RIFIUTI RICICLABILI STANDARD EUROPEO PER I FILM BIODEGRADABILI DA PACCIAMATURA

“TECHNOLOGY IN ACTION” I “FANTASTICI 4” DELLO STAMPAGGIO A INIEZIONE UN PROGRAMMA COMPLETO “INJECT 4.0” TECNOLOGIA MIRATA SUL LAGO DI COSTANZA A LOSSBURG ARRIVANO ECHI POSITIVI DA FRIEDRICHSHAFEN RAZIONALIZZAZIONE: IN UNA PAROLA TANTE ATTIVITÀ AL PASSO COI TEMPI STRUTTURE AVANZATE CON IL CONTROLLO DEI VOXEL MICROSCOPICI

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MACCHINE & ATTREZZATURE 39 44 46 48 52 54

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L’EDITORIALE DI RICCARDO AMPOLLINI VISIONI, POSSIBILITÀ E ATTUALE LIVELLO DI ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE 4.0 “GAME OF TONS” CONTINUA L’ANDAMENTO POSITIVO DELL’IMBALLAGGIO BUONE PROSPETTIVE PER L’HDPE FINO AL 2024 TAPPI E CHIUSURE - LA DOMANDA CRESCE DEL 4,1% ANNUO

PLASTICA & AMBIENTE 31

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TECNOLOGIA CBF PER IL LATTIERO-CASEARIO 24 PRESSE “READY FOR INDUSTRY 4.0” FUNZIONI INTEGRATE PER UNO O PIÙ MATERIALI STRATEGIA COMMERCIALE E PRODOTTI CHE PREMIANO SISTEMA IBRIDO: STAMPA 3D E LAVORAZIONE MECCANICA INSIEME SOLUZIONE UNIVERSALE PER APPLICAZIONI DI TERMOFORMATURA ESIGENTI SOLUZIONI PER AUMENTARE LE PRESTAZIONI DEI SISTEMI A CANALE CALDO COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE PER DARE FORMA AL FUTURO SET DI STAMPI PER VASCHETTE IN PET VASCHETTE ALIMENTARI PRATICHE E LEGGERE UN’OFFERTA COMPLETA PER PRODUZIONE E ASSEMBLAGGIO ANCORAGGIO MAGNETICO 4.0 PIATTAFORMA IOT - UNA SOLUZIONE ALTAMENTE COMPETITIVA PER DIFFERENTI APPLICAZIONI UN PASSO AVANTI ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE TECNOLOGIA PER IL MONITORAGGIO E L’ANALISI DELL’EFFICIENZA ENERGETICA ISPEZIONE AD ALTA VELOCITÀ DELLE PREFORME ECCO ECHO: IPERCONNESSO, APERTO E INTERATTIVO PIÙ FUNZIONI A FAVORE DELLA FLESSIBILITÀ DELLA LINEA CELLE DI STAMPAGGIO: COLLEGA E PRODUCI

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IN COPERTINA

MACPLAS

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N. 363 - FEBBRAIO/MARZO 2018

Editrice Promaplast Srl - Centro Direzionale Milanofiori - Palazzo F/3 - 20090 Assago (MI) - ISSN 0394-3453

RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE E DELLA GOMMA

VISIONI, POSSIBILITÀ E LIVELLO D’ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE 4.0 COMPOUND I “FANTASTICI 4” DELLO STAMPAGGIO A INIEZIONE PACKAGING E LOGISTICA PER L’E-COMMERCE

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NOTIZIARIO UNIPLAST E PROGETTI DI NORMA NOTIZIARIO SPE ITALIA BIBLIOTECNICA PLAST 2018, UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE PER IL MADE IN ITALY A CHINAPLAS ARRIVA LA YOUNG TECH HALL ESPOSIZIONI E FIERE SBARCA A ROMA LA CONFERENZA SPE SULLA TERMOFORMATURA CORSI E CONVEGNI CORSI E SEMINARI CESAP CONTRIBUTI EDITORIALI

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L’accademia per l’eccellenza Cesap e Six Sigma Management Institute (SSMI), con l’importante supporto finanziario dell’Istituto Italiano dei Plastici, hanno da poco avviato in Italia l’Accademia del Six Sigma Management Institute, con specifico focus sull’applicazione delle metodologie Lean Six Sigma nel campo della chimica, della trasformazione delle materie plastiche, della gomma e di carta/cartone. Nella primavera del 2017, SSMI - società leader mondiale nella formazione e nella consulenza sulle metodologie di Lean Six Sigma, grazie all’operato del proprio fondatore, Mikel J. Harry, largamente riconosciuto quale il principale “architetto” della teoria “Sei Sigma” ha scelto Cesap quale main partner italiano con l’intento di sviluppare il proprio prototipo di Academy in Europa, cui rapidamente ispirare le altre scuole nei vari paesi del Vecchio Continente. Yushu Akadem (Scuola dell’Eccellenza) è la denominazione tecnica prescelta per il nuovo centro, a voler rimarcare il preciso intento di proporre percorsi formativi indirizzati alla ricerca dell’eccellenza nei processi industriali sopra indicati. Accelerare la creazione di valore per il cliente è l’obiettivo primario di questo progetto Cesap-SSMI, da perseguire attraverso la proposizione di corsi a catalogo e di percorsi su misura per le aziende clienti, non trascurando l’attività di consulenza volta al miglioramento delle prestazioni aziendali con progetti sviluppati insieme al cliente. L’unicità della proposta risiede nell’evidente capacità di coniugare le elevate competenze sugli specifici temi e l’avanzato parco tecnologico di quello che è già stato definito come il “Centro di competenza nazionale sui polimeri”, peraltro istituzionale, ottenuto grazie alla recente sinergica co-location di Cesap, Istituto Italiano dei Plastici e Cerisie, e la collaborazione con l’indiscusso leader mondiale sui temi del Six Sigma e della Lean Production. Nell’innovativa struttura didattica realizzata da Cesap, i partecipanti approfondiranno le evolute metodologie di analisi e simulazione dei principali processi tecnici e tecnologici del mondo dei polimeri con un approccio rigorosamente scientifico e, grazie al ricorso sistematico a metodologie evolute di misura e analisi, potranno focalizzarsi sulla strutturale riduzione degli sprechi e delle difettosità, puntando alla creazione di valore attraverso il miglioramento delle prestazioni e lo sviluppo delle competenze delle risorse coinvolte. Percorsi certificati quali Master Black e Green Belt, con i relativi step intermedi di Yellow e White Belt, moduli formativi sulle best practice del Lean Thinking (Value Stream Mapping, Value Analysis, FMEA/FMECA, TPM, Process Leadership, DFMA ecc.) espressamente mirati sui processi industriali dei settori della plastica, della gomma, della chimica e del packaging, ambientati in una struttura totalmente ridisegnata ispirandosi ai dettami di Impresa 4.0, sono ora disponibili presso la Yushu Akadem, il Centro per l’Eccellenza. www.cesap.com

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MACPLAS

INSERZIONISTI Anno 42 - Numero 363 Febbraio/Marzo 2018

Direttore Riccardo Ampollini Redazione Luca Mei - Girolamo Dagostino Stefania Arioli Ufficio Commerciale Giuseppe Augello Segreteria di redazione Giampiero Zazzaro Comitato di direzione Alessandro Grassi, Andrea Franceschetti, Massimo Margaglione, Corrado Zanga Hanno collaborato a questo numero: Assorimap, Cesap, ChemOrbis, Corepla, Gino Delvecchio, Ecopneus, EPTA, Angelo Grassi, Liuc, Netcomm, Oreste Pasquarelli, PlasticsEurope, SPE Italia, Uniplast

Editore Promaplast Srl Centro Direzionale Milanofiori 20090 Assago (Milano, Italia) Tel.: +39 02 82283735 Fax: +39 02 57512490 e-mail: macplas@macplas.it www.macplas.it Registrazione presso il Tribunale di Milano N. 68 del 13/02/1976 Iscrizione presso l’Ufficio Nazionale della Stampa N. 4620 del 24/05/1994 PREZZO COPIA: 5 euro Abbonamento Italia (6 numeri): 40 euro Abbonamento estero (6 numeri): 60 euro La direzione della rivista declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’attendibilità degli articoli e delle note redazionali di fonte varia

Direttore Responsabile Mario Maggiani Amministrazione Alessandro Cerizza Impaginazione e prestampa Nicoletta Albiero Stampa e inoltro postale C.N.S.

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EDITORIALE

RICCARDO AMPOLLINI

UN’ITALIA PIÙ SEMPLICE ED EFFICIENTE Quale Paese vorremmo per le nostre aziende e per chi ci lavora? Se lo è chiesto il management di Confindustria, che nel novembre 2017 ha quindi avviato un percorso d’ascolto durato circa tre mesi tra le associazioni territoriali e le varie categorie industriali. Sono stati migliaia gli imprenditori incontrati e centinaia i contributi ricevuti. Ne è nato un programma di medio termine, presentato durante le Assise Generali di Confindustria (16 febbraio, Veronafiere) dal suo presidente, Vincenzo Boccia, e da mettere a disposizione delle forze politiche appena elette per porre la questione industriale, e in particolare il lavoro e la crescita, al centro della politica nazionale ed europea. All’importante appuntamento svoltosi a Veronafiera ha preso parte anche l’associazione dei costruttori Amaplast con una quindicina di delegati, a partire dal presidente Alessandro Grassi, dai vicepresidenti Massimo Margaglione e Corrado Zanga e dal direttore generale Mario Maggiani. Unica rivista presente per il settore materie plastiche e gomma, MacPlas è stata scelta come partner dell’evento, insieme ai più noti quotidiani e periodici italiani. Secondo Confindustria, se non si smontano riforme fondamentali e si attua il programma messo a punto, è possibile ottenere nell’arco di una legislatura quinquennale: oltre 1,8 milioni di occupati in più; una riduzione di 20 punti percentuali del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo; una crescita cumulata del PIL reale vicina al 12%; una crescita dell’export superiore alla domanda mondiale. Le azioni indicate dovrebbero svilupparsi lungo sei assi prioritari d’intervento: “Italia più semplice ed efficiente” con, in primis, semplificazione della burocrazia e del rapporto con la pubblica amministrazione; “Prepararsi al futuro: scuola, formazione, inclusione giovani”; “Un paese sostenibile”, con investimenti in infrastrutture, mobilità, logistica, ambiente, energia, rigenerazione urbana, economia circolare; “L’impresa che cambia e si muove nel mondo”, ricerca e innovazione, Industria 4.0, credito e finanza; “Un fisco a supporto di investimenti e crescita”; “Europa, miglior luogo per fare impresa”, per un quadro macroeconomico stabile. Gli obiettivi del piano proposto da Confindustria possono essere realizzati attraverso il reperimento e l’impiego di 250 miliardi di euro, sempre in cinque anni: l’UE potrebbe contribuire fino a 93 miliardi e il settore privato fino a 38 miliardi; azioni sul bilancio pubblico potrebbero contribuire fino a 120 miliardi. Spetta ora a tre attori, l’Europa, le imprese, le istituzioni nazionali a tutti i livelli di governo, agire per far sì che queste risorse vengano raccolte e impiegate in modo produttivo, per creare opportunità di lavoro, far crescere di più l’Italia - e in modo costante - e far rientrare gradualmente il debito pubblico.

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OPINIONI A CONFRONTO

INDAGINE AMAPLAST-LIUC - PRIMA PARTE

VISIONI, POSSIBILITÀ E ATTUALE LIVELLO DI ADOZIONE DELLE TECNOLOGIE 4.0 NEL CORSO DI UN CONVEGNO TENUTOSI PRESSO LA SEDE DELLA LIUC SONO STATI PRESENTATI I RISULTATI DI UN’INDAGINE SVOLTA DALLA STESSA UNIVERSITÀ PRESSO I SOCI AMAPLAST, ALCUNI DEI LORO POTENZIALI CLIENTI E QUATTRO COSTRUTTORI DI ALTRI SETTORI INDUSTRIALI, AL FINE DI DETERMINARE QUANTO I CANONI DELL’INDUSTRIA 4.0 ABBIANO INFLUITO (O POSSANO INFLUIRE) SULLE LORO STRATEGIE AZIENDALI A CURA DI RICCARDO AMPOLLINI

C

onosciuta a livello globale con il termine Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale oggi in atto si fonda sulla combinazione di nove pilastri tecnologici: sistemi di produzione avanzati, manifattura additiva, realtà aumentata, simulazione, integrazione, Industrial IoT, cloud, cybersecurity, big data & analytics. A tale proposito, lo scorso 30 novembre, presso la sede dell’Università Carlo Cattaneo - Liuc a Castellanza (Varese), Amaplast ha organizzato un convegno in cui si è spiegato quali dei nove pilastri possono essere

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fattivamente implementati, e in quale modo, dai costruttori di macchine e attrezzature per la lavorazione di materie plastiche e gomma.

dalla Liuc nel 2017 ad aziende associate ad Amaplast (6), a potenziali clienti (4) e ad alcuni costruttori di altri settori industriali (4).

LA VISIONE DEI COSTRUTTORI (DEL SETTORE E NON)

Sistemi di produzione avanzati La quasi totalità dei casi di studio condotti ha evidenziato come questo pilastro sia d’interesse per caratterizzare i prodotti sia delle aziende costruttrici di macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma sia di quelle di settori diversi, e non per migliorare i loro processi di produzione. In particolare, per “sistemi di produzione avanzati” i costruttori del

Dopo una prima presentazione di Raffaele Secchi (Dean Liuc Business School) volta a descrivere dettagliatamente i nove pilastri dell’Industria 4.0, Tommaso Rossi (docente presso la Scuola di Ingegneria Industriale della Liuc) ha esposto i risultati relativi a 14 casi di studio esplorativi, derivanti dalle interviste condotte

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MARKETING Fig. 1 - I nove pilastri dell’Industria 4.0

settore gomma-plastica intendono macchine/ attrezzature intelligenti in virtù, soprattutto, della loro interazione con l’uomo, espressa: • sia in termini di dati raccolti mediante sensori, inviati al PLC (attraverso CAN-bus per tutte quelle applicazioni nelle quali la velocità di trasmissione deve essere molto spinta) e, da qui, a un MES o a un database su server, o nel cloud, secondo il protocollo di comunicazione OPC-UA • sia in termini di interfaccia uomo-macchina, intesa principalmente come strumento che consente all’operatore di scegliere la “ricetta” secondo la quale i parametri macchina vengono settati automaticamente e di avere evidenza dello stato della macchina stessa. Per circa la metà delle aziende costruttrici oggetto di studio, macchine e attrezzature intelligenti sono tali anche in virtù dell’adattività. In particolare: • due costruttori (uno del settore gomma-plastica e l’altro no) hanno evidenziato come l’attuazione venga effettuata allorché i valori rilevati da sensori per le grandezze oggetto di monitoraggio raggiungano soglie previamente definite e trasferite all’interno del PLC della macchina; • due costruttori (uno sempre del settore gomma-plastica e l’altro no) hanno evidenziato come l’adattività venga garantita secondo un approccio ibrido, gestito cioè in parte dall’operatore e in parte dalla macchina: una volta che l’output del processo ha raggiunto il livello qualitativo desiderato, l’operatore dà istruzione alla macchina di registrare i valori assunti dai diversi parametri; il PLC regola quindi l’attuazione in modo da far sì che i valori di tali parametri si mantengano sui livelli registrati. È qui importante notare che nessuna delle aziende costruttrici del settore gomma-plastica ritiene possibile arrivare a misurare i valori delle caratteristiche delle materie prime in ingresso e a rendere adattativa la macchina a queste,

a causa dell’elevata variabilità delle caratteristiche di polimeri, rinforzi, cariche e additivi. Da tutto ciò appare chiaro come, per rendere intelligenti macchine e attrezzature, sia necessario che esse si basino su piattaforme digitali e non analogiche. Si apre quindi un tema di prontezza relativo a questo pilastro, visto che non parrebbe che il 100% delle macchine e delle attrezzature finora sviluppate si basi su PLC. Manifattura additiva Solo in un caso è stato riscontrato interesse per questo pilastro e l’effettiva applicazione ai propri prodotti e processi. Con riferimento all’applicazione ai prodotti, il costruttore in questione ha concentrato i suoi sforzi nello sviluppare una modalità di manifattura additiva per deposizione di polimero alternativa rispetto a quella tradizionale. Ha quindi investito in R&D, sviluppando una tecnologia e una macchina che andassero a completare la sua gamma per lo stampaggio a iniezione. In questo modo ha colto un’opportunità di business, differenziandosi da chi già era presente in tale segmento.

Con riferimento all’applicazione ai processi, il costruttore in questione ha sfruttato la manifattura additiva (deposizione di materiale metallico) anche per realizzare parti/componenti della macchina da lui prodotta, al fine di una migliore gestione della ricambistica. Tuttavia, nella quasi totalità dei casi di studio condotti non è emerso l’interesse/la possibilità di sfruttare la manifattura additiva per tale fine. La necessità di una struttura PDM, PLM estremamente sofisticata rappresenta probabilmente un freno per quest’attività. Realtà aumentata Con riferimento a questo pilastro, la totalità dei casi analizzati ha evidenziato come al momento non siano state affrontate, né siano in procinto di esserlo, applicazioni di realtà aumentata a supporto della manutenzione. Questo atteggiamento è abbastanza in linea con quello riscontrato nei casi di studio condotti presso costruttori di macchinari per altri settori industriali. Solo uno di questi ultimi (nel campo dell’avvolgimento carta, ndr), infatti, ha sviluppato un casco con visore intelligente in grado, da un lato, di dare informazioni aggiuntive (come, per esempio, manuali d’istruzioni, disegni 3D ecc.) al manutentore del cliente e, dall’altro, di consentire un collegamento, in tempo reale, con il centro di manutenzione del costruttore stesso. Non è molto dissimile la situazione per quel che riguarda la realtà virtuale. Solo uno dei costruttori studiati ha sviluppato modelli di realtà virtuale per le proprie macchine, utilizzati non tanto per l’ingegneria di vendita - ovvero per studiare Il direttore di Amaplast, Mario Maggiani, apre la giornata dedicata alla presentazione dei risultati della ricerca condotta dall’Università Liuc

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OPINIONI A CONFRONTO insieme al cliente posizionamento della macchina all’interno dello stabilimento, lay-out, ingombri ecc. - quanto per azioni di marketing e di comunicazione. Un possibile sviluppo futuro, citato da due costruttori, è inoltre legato ad attività di training dei clienti per conduzione, attrezzaggio e manutenzione di macchine e accessori forniti, in modo da ridurre i tempi di messa a regime della produzione. Simulazione Tutti i casi di studio condotti presso aziende costruttrici del settore gomma-plastica hanno evidenziato come, in fase di progettazione del prodotto, venga utilizzata solo la simulazione a elementi finiti (FEM) e non quella a eventi discreti, che viene invece utilizzata da due costruttori di altri settori industriali. In particolare, nel primo caso è impiegata durante l’ingegneria di vendita: un modello di simulazione costruito con una suite di Matlab per gli eventi discreti consente di dimostrare al potenziale cliente i vantaggi ottenibili in termini di tempo di set-up e di scarti all’avvio e, quindi, di Overall Equipment Effectiveness (OEE) della macchina. Nel secondo caso la simulazione a eventi discreti viene impiegata per ridurre il tempo d’installazione dell’impianto. L’emulazione del software di gestione consente di iniziare la personalizzazione dell’hardware già durante la sua progettazione e non alla fine della fase d’installazione, riducendo significativamente i tempi di consegna. Integrazione La quasi totalità dei casi di studio ha evidenziato come questo pilastro sia d’interesse per caratterizzare i prodotti dei costruttori e non per migliorare i loro processi di produzione. In particolare, per “integrazione” i costruttori del settore gomma-plastica intendono, a seconda della tipologia di prodotto che realizzano, a seconda del fatto che forniscano al cliente uno o più prodotti (in numero e/o in tipologia) e a seconda della dimensione del cliente stesso: • connessione tra macchine/attrezzature poste in serie e fornite in modo che il PLC della generica macchina/attrezzatura ‘i’ riceva informazioni sui valori di grandezze rilevate da sensori posti sulle attrezzature a monte e a valle e concordemente invii segnali agli attuatori di ‘i’. In applicazioni di questo genere la velocità di trasmissione è fondamentale e, di conseguenza, si sta affermando un’architettura del tipo: sensore collegato con CAN-bus alla CPU del PLC della macchina/attrezzatura, PLC collegato a un sistema Scada; • connessione tra più macchine/attrezzature e un sistema di supervisione (MES). Il PLC metMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Fig. 2 - La struttura della ricerca svolta dall’Università Carlo Cattaneo-Liuc

te a disposizione del MES, secondo un protocollo OPC-UA (che pare ormai uno standard de facto), i dati riguardanti lo stato della macchina/ attrezzatura. In questo modo si realizza un’integrazione in tempo quasi reale tra fabbrica fisica e sua rappresentazione digitale. Lo stato di avanzamento presente sul MES può essere condiviso - mediante interfacce di frontiera, peer to peer, piattaforme EBS o web-service - con il sistema di programmazione operativa, che permette, di fatto, di gestire la produzione. Alcuni costruttori del settore gomma-plastica stanno inoltre esplorando la possibilità d’integrazione tra macchine e sistema ERP; • storicizzazione da parte del PLC dei dati provenienti dai sensori della macchina/attrezzatura, loro registrazione all’interno della memoria e invio di tali dati, secondo il protocollo OPC-UA e a intervalli di tempo predeterminati, a un database su un server, per esempio mediante collegamento ethernet, o nel cloud, mediante wi-fi. Questi database saranno accessibili ad applicazioni di data analytics sviluppate ad hoc (collegamento tra il pilastro dell’integrazione e quello dei big data & analytics). Industrial IoT Con riferimento a questo pilastro, tutti i casi di studio condotti hanno evidenziato come la connettività nei prodotti realizzati e venduti sia garantita già da qualche tempo. La lettura di tag RFID su uno stampo, per esempio, permette di ottimizzare le attività di cambio stampo automatizzato e di trasmettere le istruzioni di lavorazione all’operatore, a garanzia della qualità del processo. Inoltre, alcune macchine applicano ai propri prodotti QR-code contenenti le informazioni desiderate, fornendo al cliente la possibilità di identificare il pezzo rea-

“L’attenzione verso il pilastro cybersecurity va di pari passo con quella verso il servizio cloud”, ha dichiarato Tommaso Rossi

lizzato e le sue caratteristiche. L’interesse nell’applicazione di questo pilastro al prodotto macchina o attrezzatura è elevato, poiché è percepito come la possibilità di “chiudere definitivamente il loop” nel processo tramite lo scambio d’informazioni tra parti della macchina e attrezzature. Inoltre, lo sviluppo di sensori ad hoc capaci, per esempio, di produrre informazioni legate allo stato della manutenzione del sistema, potrebbe rappresentare un’opportunità futura per i costruttori. L’implementazione della connettività nei processi di realizzazione delle macchine/attrezzature stesse, al fine di tenere sotto controllo tali processi e migliorarne le performance, sembra invece percepita come molto meno importante.

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MARKETING

Cloud Con riferimento a questo pilastro, pare che la cautela imperi tra tutti i costruttori. Infatti, una sola azienda fornisce ai propri clienti un servizio appositamente concepito come cloud-based, mentre un’altra dà la possibilità di usufruire di importanti applicazioni via cloud ai pochi clienti che al momento lo richiedono. In particolare, la prima azienda costruttrice (non del settore materie plastiche e gomma) ha sviluppato un software che, sfruttando i dati raccolti da tutti gli impianti installati nel mondo, per confronto, è in grado di definire quanto siano buone le performance di un particolare impianto. La seconda azienda (settore gomma-plastica) ha invece sviluppato un sistema di supervisione che ha la finalità d’integrare le diverse macchine e attrezzature presenti all’interno del sistema di produzione del cliente e che, su richiesta del cliente stesso, può essere fruito via cloud. Ovviamente, perché un’architettura del genere possa effettivamente funzionare sono necessari tempi di risposta rapidissimi (nell’ordine dei 2040 millisecondi), allorché ERP, MES o PLC interroghino il sistema di supervisione. Cybersecurity Per quanto concerne sistemi di supervisione e altre applicazioni, la preferenza da parte dei costruttori del settore gomma-plastica per un’architettura non basata sul cloud è dovuta essenzialmente al tema della cybersecurity. Infatti, nel momento in cui è l’azienda costruttrice di macchine a erogare servizi cloud-based d’integrazione tra le macchine stesse, o di data analytics, l’onere della sicurezza operativa - ovvero della sicurezza volta a garantire la continuità degli impianti di produzione - diventa a carico dell’azienda costruttrice medesima. In assenza di servizi di questo tipo è l’azienda cliente che deve provvedere a software antivirus, firewall, metodi e procedure di valutazione del rischio, stress test

ecc. finalizzati a difendere da attacchi informatici la propria rete aziendale, i server, le infrastrutture e gli impianti di produzione. Non è probabilmente un caso che lo stesso costruttore che fornisce un sistema di supervisione cloud-based residente sui server della propria rete aziendale abbia compiuto ingenti investimenti in cybersecurity, al fine di garantire la sicurezza dei propri dati riguardanti progettazione e produzione. Big data & analytics Con riferimento a questo pilastro, la totalità dei casi di studio ha evidenziato come già attualmente macchine e sistemi siano potenzialmente in grado di restituire grandi moli di dati. Al di là di questa considerazione, sono emerse tre tendenze in ambito big data & analytics: 1) mettere a disposizione del cliente più dati possibile mediante un protocollo di comunicazione standard (che, al momento, è l’OPC-UA), senza però compiere alcuna elaborazione su tali dati. È stata manifestata, inoltre, l’intenzione di inserire sensori ad hoc per fornire anche dati finora non monitorati; 2) restituire al cliente un’elaborazione dei dati forniti dalle macchine compiendo, su questi, descriptive data analytics. Più in dettaglio, il tipo d’analisi dichiarato prevede il calcolo, in automatico, dell’OEE; 3) compiere un’elaborazione dei dati restituiti da macchine/sistemi accessori e utilizzarla a fini predittivi (predictive data analytics). Le tendenze sopra riportate si stanno affermando per svariate ragioni. In particolare, la prima è percepita da alcuni come la strada più semplice per rendere 4.0 il proprio prodotto. Per altri (soprattutto se le loro macchine sono inserite in un ampio contesto produttivo) non pare utile investire in sistemi di data analytics che potrebbero compiere elaborazioni comunque parziali,

Riguardo al pilastro “integrazione”, nei casi in cui la mole di dati raccolti è notevole si sta affermando un’architettura che tra il PLC e il cloud (o il server) prevede un livello intermedio: CPU piuttosto potenti collegate via ethernet o wireless al PLC, che hanno il compito di condurre già alcune analisi sui dati ricevuti

in quanto relative a un numero limitato di risorse produttive rispetto a quelle installate presso il cliente. La seconda tendenza, anch’essa abbastanza semplice, viene generalmente spinta dagli utilizzatori che necessitano sempre più di misurare l’efficienza delle risorse produttive tramite un indicatore universalmente riconosciuto, come l’OEE. Infine, è interessante notare come l’ultima tendenza non sia impiegata per la manutenzione predittiva, in quanto, a detta di alcuni costruttori, il sistema potrebbe suggerire di sostituire un componente prima del tempo, oppure, viceversa, un componente potrebbe danneggiarsi o rompersi prima che il sistema suggerisca la sua sostituzione. È invece utilizzata per rendere adattativa la macchina o il sistema ausiliario: un sensore registra il valore di una determinata grandezza, che viene inviato al PLC della macchina; il programma del PLC confronta tale valore con quelli di riferimento e, a seconda dell’esito del confronto, invia o meno segnali agli azionamenti al fine d’intervenire sulla grandezza misurata. Anche in questo caso, il pilastro “big data & analytics” è ritenuto importante dai costruttori del settore gomma-plastica per caratterizzare i propri prodotti (macchine e ausiliari) e non per migliorare i propri processi logistico-produttivi.

LA VISIONE DEI CLIENTI DEI COSTRUTTORI

In foto, da sinistra: Tommaso Rossi, Raffaele Secchi (Dean Liuc Business School) e Rossella Pozzi (Liuc, Scuola di Ingegneria Industriale)

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Sistemi di produzione avanzati In questo ambito, le esigenze espresse da tutti i potenziali clienti studiati (aziende trasformatrici del settore plastica e gomma) riguardano: i. presenza di sensori che possano rilevare grandezze significative quali, per esempio, la temperatura raggiunta in punti critici della macchina, quantità di materiale all’interno del sistema, caMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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OPINIONI A CONFRONTO 01-8276 Sepro MacPlas Ad.qxp_Layout 1 2/6/18 10:16

Come ha ben spiegato nel proprio intervento Tommaso Rossi, i risultati dei 14 casi di studio esplorativi sono finalizzati a comprendere quali dei nove pilastri possono essere fattivamente implementati dalle aziende costruttrici

Al PLAST 2018 il futuro è

ratteristiche dei prodotti in uscita ecc. Sebbene percepiscano che le macchine forniscono già una notevole mole di dati, i clienti ritengono utile incrementare le informazioni a disposizione sullo stato di componenti particolarmente critici e sulla qualità dell’output; ii. adattatività della macchina. Sfruttando i dati raccolti sui parametri di funzionamento, sulle caratteristiche dei materiali in ingresso/uscita, sui valori di variabili di contesto ecc., le macchine dovrebbero modificare il loro comportamento in modo da far sì che la grandezza scelta come benchmark rimanga il più possibile prossima al valore di offset (sostanzialmente si richiedono macchine contraddistinte da un “feedback loop”); iii. interfaccia uomo-macchina sia in termini di istruzioni all’operatore relativamente alle regolazioni da attuare in base all’ordine di produzione e/o ai valori misurati dai sensori sia in termini di supporto nel settaggio dei parametri macchina (per esempio, mediante una ricetta preimpostata proposta dalla macchina stessa); iv. possibilità di controllare da remoto lo stato della macchina, ritenuta estremamente importante dal management delle aziende clienti. Manifattura additiva L’esigenza segnalata (e già soddisfatta all’interno) da uno solo dei potenziali clienti studiati, operante nel settore della gomma, è quella di utilizzare la manifattura additiva/stampa 3D per la realizzazione di piccole serie dei propri prodotti. La stessa azienda suggerisce ai costruttori di indagare le potenzialità della manifattura additiva con deposizione di materiale metallico, per la produzione di ricambi in tempi rapidi. Realtà aumentata e simulazione Due società vorrebbero disporre di sistemi per la realtà aumentata forniti dai costruttori a supMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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porto delle attività di manutenzione, in modo tale che gli operatori dei clienti medesimi possano compiere tali attività più velocemente e con minori errori. Riguardo alla simulazione, un solo trasformatore ha segnalato l’esigenza di poter avere sulla macchina per stampaggio a iniezione un software moldflow da utilizzare in modo pratico, per consentire all’operatore di verificare se i valori di determinati parametri (ottenuti tramite i sensori già menzionati) porteranno a ottenere pezzi conformi dal punto di vista qualitativo. Integrazione Le esigenze espresse da tutti i potenziali clienti studiati riguardano: i. integrazione tra macchine operanti lungo il medesimo processo di produzione (per far sì che le macchine stesse possano adeguare il loro comportamento sulla base di ciò che viene rilevato sui sistemi a monte e a valle); ii. integrazione/armonizzazione tra macchine e attrezzature ausiliarie che vengono montate sulle macchine stesse, o collegate a queste; iii. PLC delle macchine aperti all’integrazione con sistemi MES in modo, da un lato, di poter sfruttare il MES anche come una sorta di Scada che segnali lo stato delle diverse macchine e, dall’altro, di disporre di un sistema di supervisione che possa inviare segnali agli I/O dei PLC in funzione di aspetti gestionali (es.: bloccare la macchina nel caso in cui vengano rilevati parametri diversi da quelli previsti). IIoT, cloud e cybersecurity L’esigenza espressa da uno solo dei potenziali clienti studiati (operante nel settore della gomma) è quella di avere stampi identificati da transponder RFID, in modo tale da abilitare l’autosettaggio della macchina in funzio-

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Tab. 1 - Livello d’importanza dei diversi pilastri nella prospettiva dei costruttori e dei clienti

MARKETING

Big data & analytics Tutti i potenziali clienti studiati vorrebbero accedere ai dati nel modo più semplice possibile. In particolare, tali dati dovrebbero essere estratti dalle macchine nel formato desiderato e non essere elaborati in alcun modo, in quanto le esigenze d’analisi sono assolutamente diverse da caso a caso. Solo due aziende non concordavano su quest’ultimo punto e hanno espresso le seguenti ulteriori esigenze: fornitura, da parte dei costruttori, di sistemi di descriptive data analytics per il calcolo automatico di indicatori d’interesse, come l’OEE, definito ormai uno standard imprescindibile; fornitura di sistemi di predictive data analytics, per abilitare la manutenzione predittiva per quelle macchine la cui disponibilità è fondamentale. Sebbene tutti i costruttori abbiano espresso una certa reticenza nel fornire questi ultimi sistemi, perché secondo loro forieri di possibili contestazioni, i due potenziali clienti hanno dichiarato che per macchine critiche/collo di bottiglia il tema della disponibilità è così pressante che i sistemi per la manutenzione predittiva sarebbero considerati come un grande plus a favore del costruttore.

SINTESI DEI RISULTATI L’importanza che i diversi pilastri del paradigma Industry 4.0 rivestono nel rendere intelligenti i

Fonte: Liuc, Amaplast

ne dello stampo montato. Nessuno ha invece manifestato esigenze riguardanti i pilastri “cloud” e “cybersecurity”.

prodotti dei costruttori di macchine/ausiliari per plastica e gomma è riportato in tabella 1, secondo la prospettiva sia delle aziende costruttrici sia dei loro clienti. Dalla tabella emergono soprattutto due aspetti: i pilastri “integrazione” e “sistemi di produzione avanzati” sembrano essere i più rilevanti per i costruttori del settore gomma-plastica; un sostanziale allineamento tra quanto stanno facendo i costruttori analizzati per rendere intelligenti gli impianti e le aspettative dei potenziali clienti. Con riferimento a quest’ultimo aspetto, gli unici elementi per i quali c’è una significativa differenza tra costruttori e utilizzatori (riportati in rosso in tabella 1) riguardano “realtà aumentata a supporto della manutenzione”, “descriptive data analytics” e “predictive data analytics a supporto della manutenzione”. Il disallineamento riguardante la “simulazione di prodotto” e il “predictive data analytics per garantire

Il 30 novembre, a conclusione dei lavori, si è svolto un workshop che ha consentito ai partecipanti di approfondire i temi dell’Industria 4.0 con i docenti della Liuc

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adattività” non sono rilevanti, in quanto sono elementi percepibili solo dal costruttore. Al potenziale cliente importa l’aderenza alle specifiche dell’impianto che gli viene consegnato e non la necessità di ricorrere alla simulazione FEM per garantire tale aderenza. Così com’è importante che la macchina sia adattiva indipendentemente dal fatto che l’adattività sia ottenuta compiendo analisi predittive su un’imponente mole di dati. Sempre con riferimento agli elementi riportati in rosso, è interessante notare come tutti e tre abbiano a che fare con la manutenzione; anche l’OEE, in quanto è il classico indicatore alla base dell’implementazione della Total Productive Maintenance (TPM). È come se emergesse, quindi, un tema estremamente importante per gli utilizzatori, ovvero la manutenzione, che però al momento non trova adeguata corrispondenza in quanto le aziende costruttrici stanno implementando i propri impianti in base ad altri pilastri dell’Industria 4.0. I 14 casi di studio esplorativi hanno portato alle brevi considerazioni fin qui esposte. Tuttavia, al fine di aumentare la significatività di tali considerazioni, la Liuc ha ritenuto necessario eseguire anche una vera e propria indagine (survey), i cui risultati sono stati illustrati il 30 novembre da Rossella Pozzi e Giovanni Pirovano (Liuc, Scuola di Ingegneria Industriale) e saranno pubblicati, in sintesi, sul prossimo numero di MacPlas. A conclusione dei lavori, infine, si è svolto un workshop che ha consentito ai partecipanti di approfondire i temi trattati con i docenti della Liuc e di creare relazioni tra le aziende del settore materie plastiche per un ulteriore sviluppo congiunto dei nove pilastri dell’Industria 4.0. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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PLAST 2018 Amcor

MARKETING

NUOVE CAPACITÀ PRODUTTIVE DI POLIMERI GENERERANNO TURBATIVE DI MERCATO

“GAME OF TONS” QUALI SONO LE STRATEGIE DELLA CINA, CONTRO CHI COMPETERANNO GLI STATI UNITI E COSA CI PORTERÀ IL FUTURO? LA SOCIETÀ DI CONSULENZA CHEMORBIS RENDE NOTO CHE CI SONO INVESTIMENTI E NUOVE CAPACITÀ PRODUTTIVE - SOPRATTUTTO DA PARTE DELLE REGIONI CON ACCESSO A MATERIE PRIME CON COSTI VANTAGGIOSI - CHE AVRANNO PRESTO UN IMPATTO CRESCENTE SUI MERCATI GLOBALI DI EZIO FILIPPI*

N

ei prossimi anni, svariati investimenti e nuove capacità produttive avranno un impatto crescente sui mercati globali. Tutte le regioni con accesso a materie prime con costi vantaggiosi, come Medio Oriente, Iran, Russia-CSI, Cina (sia con tecnologia CTO/MTO sia attraverso materie prime d’importazione) hanno piani d’espansione ambiziosi e continuano a spingere per il completamento dei progetti in costruzione e pianificati. Anche se ci siamo abituati alle “ondate” di nuove capacità dalle regioni tradizionalmente esportatrici, come Medio Oriente e Iran, l’area con un serio potenziale di generare turbative di mercato - da osservare ora con attenzione - è il Nord America (vedi figura 1). Quest’ultima, infatti, dovrebbe attivare nei prossimi anni una capacità produttiva aggiuntiva di circa 9 milioni di tonnellate di polietilene e aumentare le esportazioni approssimativamente di altri 5 milioni di tonnellate. Su un altro fronte, senza considerare la forte posizione dei produttori del Medio Oriente in Cina, l’Iran è stato per lungo tempo proprio un fornitore chiave della Cina per molti gradi di PE. Inoltre, a parte le capacità esistenti di polietilene, che eccedono i 3 milioni di tonnellate/anno, l’Iran ha

pianificato l’espansione di nuove capacità lungo la linea di 2600 km del gasdotto per l’etilene West Ethylene. Uno dopo l’altro, i nuovi impianti e le nuove capacità, che ammontano a circa 3-4 milioni di tonnellate, verranno attivati e inonderanno il mercato nel corso dei prossimi 5 anni. In effetti in Cina - che importa poco meno del

50% del PE e che rappresenta tradizionalmente il campo di battaglia per grandi volumi - sono già iniziate alcune operazioni estreme, sotto copertura, con l’intenzione di rimodellare la struttura del mercato. È comunemente accettato che il compito di aumentare la propria quota di mercato in Cina sarà una delle sfide più difficoltose tra

Capacità agg . USA PE (kt)

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Export PE dagli USA - Stima 2020 in kt

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4000 3000 2000 1000 0 2016 Lat-Am

2020 Cina

Asia (escl. Cina)

Europa

Africa

Altri

Fig. 1 - Diversamente, dal passato, oggi è il Nord America a poter generare turbative di mercato a causa degli incrementi nelle capacità produttive dei polimeri; per questo va osservato con attenzione

Fonte : ACC, ChemOrbis Production News, ChemOrbis StatsWizard

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MARKETING Fig. 4 - Import mensile di HDPE in Turchia, nel 2017 (t)

tutti i mercati disponibili. Tutti i fornitori dovranno essere preparati a perdite consistenti di margini, perché tutti i produttori “low cost” combatteranno per mantenere le loro quote di mercato e/o crearne di nuove. La scorsa primavera ha visto sviluppi interessanti sui volumi dell’Iran importati dalla Cina (vedi figura 2).

CONSEGUENZE DEI PROBLEMI DI SICUREZZA E POLITICI: IL CASO IRAN Secondo lo strumento analitico StatsWizard di ChemOrbis, nella prima metà del 2017 le importazioni di PE in Cina hanno raggiunto un record massimo dall’inizio del nuovo millennio. Poiché il mercato del PE è cresciuto di anno in anno, anche l’Iran ha potuto mantenere le sue quote con questa crescita fino alla fine del 2016. Poi, nel 2017, proprio quando si riteneva che le importazioni totali della Cina avrebbero riportato un aumento record del 17,5% (crescita anno su anno), gli importatori cinesi e i venditori di PE iraniano hanno iniziato a vedere un aumento di rifiuti da parte delle banche per l’apertura di lettere di credito per il materiale di origine iraniana. Volumi nell’ordine di centinaia di migliaia di tonnellate - e di milioni, se considerati a livello annuale - dovevano improvvisamente essere pagati in contanti per poter procedere con la transazione. Naturalmente, lo scompiglio iniziale da parte dei trader cinesi e iraniani è stato

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Fonte : ChemOrbis StatsWizard

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3 Arabia Saudita

4 Iran

seguito dalla corsa per trovare una soluzione, ma molte consegne sono rimaste penalizzate. Come risultato, la quota di mercato dell’Iran nel mercato cinese in forte espansione è calata al 4% su base annuale. ChemOrbis ha analizzato l’impatto di questi sviluppi sul mercato import della Cina nei mesi relativi (vedi figura 3). Spesso il più grande fornitore di HDPE della Cina e il numero uno almeno nei primi mesi del 2017 (prima dei problemi iniziati ad aprile), l’Iran è improvvisamente sceso in terza posizione in maggio e nei mesi seguenti, posizionandosi dietro ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Solo in settembre i volumi iraniani hanno ripreso il secondo posto, sopravanzando gli EAU ma rimanendo sempre dieFig. 2 - Import Cina di HDPE (t) e quote Iran nel 2017 tro ai volumi sauditi di (crescita mercato: +17,5%; quota Iran: -4%) HDPE. Come spesso accade, i 25,00% 23,74% produttori e i trader ira22,42% 22,20% niani sono stati veloci a 20,00% 19,44% considerare vie alternative e hanno spostato 15,00% naturalmente la loro at10,00% tenzione verso uno dei mercati vivaci, la confi5,00% nante Turchia, altro part ner tradizionale. 0,00% Negli stessi mesi in cui 2014 2015 2016 2017 (7 Mesi) Totale Iran Iran % la crisi con la Cina rivelava i suoi effetti, l’Iran è Fig. 3 - Import mensile di HDPE in Cina, nel 2017 (t) riuscito ad aumentare le sue quote nel mercato turco del PE, con l’esempio dell’HDPE riportato in figura 4 (cerchiato in rosso) che mostra la risalita al primo posto, superando l’Arabia Saudita. Questo caso mostra alcune lezioni importanti che 3 4 5 6 7 sarà necessario tenere Arabia Saudita Iran Emirati Arabi Uniti a mente per il futuro: Fonte : ChemOrbis StatsWizard

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Uzbekistan

1. La Cina è il maggior investitore in Iran in molti settori (l’industria petrolchimica è uno dei più importanti). Una sola società holding d’investimenti petrolchimici in Iran - secondo i report e le presentazioni iraniane alle conferenze di ChemOrbis - ha assicurato supporto finanziario per oltre 7 miliardi di dollari per completare 11 progetti petrolchimici in Iran, molti dei quali sono in corso. Sorge la domanda: può la Cina permettersi d’investire in paesi dai quali non potrà esportare i prodotti verso il proprio mercato? In ChemOrbis nessuno crede a questa ipotesi. 2. Il business cinese delle importazioni di PE muove molti milioni di tonnellate. Nessun fornitore straniero può aspettarsi di sviluppare un mercato alternativo così importante come la Cina, almeno non in tempi rapidi e su questo pianeta. Le alternative ci sono, ma quando vengono sommate le maggiori alternative che prendono parte al commercio del PE, incluso il vicino sudest asiatico (Indonesia e Vietnam), Africa, Turchia, America Latina, non si arriva nemmeno lontanamente a un’alternativa ai volumi importati dalla Cina. Per questo motivo tutti i fornitori sono desiderosi di mantenere - se non di aumentare - le loro quote del mercato cinese.

LE PREVISIONI SECONDO CHEMORBIS Nei prossimi anni ci saranno, e si vedranno aumentare in termini di frequenza, situazioni in cui volumi inutilizzati e invenduti “cercheranno” nuovi clienti. Ma per quanto tempo durerà questa situazione? Ebbene, il mercato mondiale avrà bisogno di nuovi investimenti ancora prima che questa “ondata” di nuove capacità sia terminata. Questo perché ogni anno sono necessari ulteriori 4-5 milioni di tonnellate di PE per coprire il volume generato dalla crescita della domanda globale. Quindi, prima di quanto ci si possa immaginare, si parlerà già della necessità di nuove capacità produttive. *Chief representative di ChemOrbis MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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NEWS

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Dati III

Continua l’andamento positivo dell’imballaggio In base alle prime elaborazioni dell’Istituto Italiano Imballaggio (III), nel 2017 il fatturato del settore packaging ha superato i 32,4 miliardi di euro, registrando una crescita pari al +2,3%, valore sostanzialmente in linea con l’andamento dell’attività manifatturiera complessiva, alla quale è strettamente legato e il cui fatturato è cresciuto del 2,8% a prezzi costanti (analisi Prometeia). In termini quantitativi, la produzione di imballaggi vuoti in Italia ha superato quota 16 milioni di tonnellate, con un incremento del 3%. Se da una parte le esportazioni hanno trovato nuovo vigore (il fatturato che hanno generato nei primi mesi dell’anno è cresciuto del 4%), dall’altra anche la domanda interna spinge positivamente la produzione italiana. Il crescente sviluppo dei piccoli formati di packaging, soprattutto nel settore alimentare, porta il settore a registrare buoni andamenti. Oltre all’alimentare, sono tanti i settori che nel 2017 hanno registrato buoni trend di crescita, trainando quindi l’incremento degli imballaggi necessari per confezionare e movimentare i prodotti. Altro fattore che influenza positivamente il settore è la crescita delle vendite online, le

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quali comportano inevitabilmente un maggior utilizzo di packaging da trasporto e di protezione (vedi anche articolo a pag. 84, ndr). Sempre secondo l’Istituto Italiano Imballaggio, nel 2017 si è registrata una crescita dei prezzi medi di quasi tutte le materie prime utilizzate per produrre imballaggi. Per quanto riguarda la plastica, viene evidenziato un andamento differenziato: in crescita PMMA (+30%), PET (+25% circa), PS (+13%) e PVC (+8%); in calo il PE (-9%). In alcuni casi gli aumenti delle quotazioni delle materie prime possono aver determinato un aumento dei prezzi dei prodotti finiti, fenomeno che però non ha coinvolto gli imballaggi in alluminio.

L’industria degli imballaggi conferma il trend positivo iniziato nel 2014, in linea con la ripresa dell’economia italiana MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Studio di Ceresana

Buone prospettive per l’HDPE fino al 2024

Scutaro

L’HDPE è un materiale particolarmente indicato per applicazioni che richiedono una certa rigidità, come, per esempio, contenitori, tubi, flaconi, maniglie ecc., seppure venga ampiamente utilizzato anche in altri ambiti della trasformazione, quali la produzione di film. Secondo un recente studio della società specializzata Ceresana, la produzione di questo polimero crescerà del 2,7% all’anno fino al 2024. La regione Asia-Pacifico si conferma

L’edilizia rappresenta uno dei principali segmenti applicativi per il polietilene ad alta densità

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il principale consumatore di HDPE con una quota del 45% sul totale a livello mondiale, anche se - pur mantenendo un trend positivo - registrerà un certo rallentamento. Al contrario, il consumo di tale materiale nel Vecchio Continente - in passato caratterizzato da una crescita contenuta - sperimenterà un’accelerazione. Nel 2016 l’estrusione, soprattutto di film, è risultata la principale tecnologia utilizzata per la lavorazione dell’HDPE, con circa 11 milioni di tonnellate trasformate. Per i tubi e i profili, invece, viene stimato un incremento annuo del 3,3% nei prossimi 8 anni. Sempre nel 2016 il settore che ha maggiormente assorbito la domanda di HDPE è stato l’imballaggio rigido: circa il 28% dell’HDPE prodotto su scala mondiale è stato utilizzato per produrre vaschette, vasetti, vassoi, scatole e tappi. A seguire si collocano l’edilizia e le infrastrutture (tubazioni e cavi), da cui ci si attendono prestazioni piuttosto dinamiche nei prossimi anni.

Tappi e chiusure in materiale plastico

La domanda cresce del 4,1% annuo La richiesta di tappi in materiale plastico è prevista in crescita del 4,1% annuo fino a raggiungere quasi 1900 miliardi di unità nel 2021. Tale incremento sarà trainato dalle bottiglie per l’acqua, che rappresentano oggi l’applicazione più frequente per le chiusure in materiale plastico e offrono le maggiori opportunità di crescita fino al 2021. Questi e altri trend di settore vengono illustrati in “Global Plastic Caps & Closures Market”, il nuovo studio di Freedonia Group, società di ricerche industriali di Cleveland, Stati Uniti. Nel 2016 i tappi filettati rappresentavano la quota maggiore della domanda di chiusure in plastica e manterranno tale posizione anche in futuro, raggiungendo, nel 2021, il 67% del mercato. Gli sviluppi di chiusure e tappi filettati saranno condizionati in una certa misura dalla concorrenza delle chiusure ad alto valore aggiunto, quali i tappi con erogatore (dispenser) e a prova di bambino. I primi stanno diventando sempre più popolari in ambiti una volta esclusivi dei tappi filettati, come ad esempio le bottigliette d’acqua monodose e le bevande per sportivi. Queste bevande sono spesso confezionate in bottiglie di plastica con tappi “flip-top” o “push-pull”, che ne facilitano l’uso evitando di rimuoverne il tappo. La regione Asia-Pacifico vedrà la crescita della domanda più rapida rispetto a ogni altra area geografica fino al 2021. Cibo, bevande e applicazioni farmaceutiche guideranno una crescita superiore alla media per ogni tipo di prodotto.

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Alta efficienza energetica Maggiore produttivitĂ Migliore qualitĂ

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE RICICLATORI E RIGENERATORI DI MATERIE PLASTICHE

NOTIZIARIO ASSORIMAP

A CURA DI WALTER REGIS E MARILENA DI BRINO

PACCHETTO EUROPEO “CIRCULAR ECONOMY”

Verso l’ufficialità dei nuovi target

M

anca ancora l’approvazione definitiva del Consiglio e del Parlamento europei, ma il cosiddetto pacchetto europeo sull’economia circolare (contenente le proposte di modifica alle quattro direttive sui rifiuti, sui rifiuti da imballaggio, sulle discariche e sui RAEE) è ormai prossimo all’ufficializzazione. Lo scorso 18 dicembre, infatti, è terminata la fase di negoziazione (il cosiddetto “trilogo”) tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europei, durante la quale si è giunti all’accordo sulle modifiche da apportare alle direttive. Le principali novità del pacchetto sono state oggetto di approfondimento del convegno intitolato “Circular Economy, le direttive europee appena approvate”, promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile (di cui Assorimap è recentemente diventata socio fondatore) e tenutosi a Roma lo scorso 2 febbraio, presso l’auditorium del Ministero dell’Ambiente. L’evento ha visto l’importante presenza di Simona Bonafè, relatrice per la Commissione europea delle proposte di emendamento alle MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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direttive comunitarie sui rifiuti, la quale ha sintetizzato e commentato approfonditamente i principi che hanno ispirato il nuovo pacchetto e le novità più importanti che contiene in materia di rifiuti. “Con questo pacchetto l’Europa abbandonerà la società del riciclo, in cui il rifiuto rappresenta un problema, ed entrerà nella società circolare, in cui il rifiuto diventa una risorsa” è stato il suo commento di sintesi. Il pacchetto di misure - ha spiegato sempre Simona Bonafè - è scaturito dalla necessità per gli Stati membri di un framework normativo che indicasse una traiettoria chiara, precisa e a lungo termine verso l’obiettivo dell’economia circolare. Il principio cardine della revisione normativa è stato quello della gerarchia dei rifiuti, di cui alcuni paesi membri ancora oggi si dimenticano (o fingono di dimenticarsi). La prevenzione, il riuso e l’EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), infatti, sono alla base di un’economia che riesce a chiudere il proprio cerchio. Si segnala, a tal riguardo, che dal 2025 la nuova direttiva prevedrà l’obbligo di schemi EPR per tutti i tipi di imballaggi. I produttori dovranno coprire almeno l’80%

L’intervento di Simona Bonafè, relatrice per la Commissione europea delle proposte di emendamento alle direttive comunitarie sui rifiuti

dei costi e una lista chiusa di tali costi, che non dovranno però eccedere quelli necessari per fornire servizi di gestione dei rifiuti in maniera efficiente. Varie “fee” saranno individuate in base a riparabilità, durabilità, riciclabilità e presenza di sostanze pericolose

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NOTIZIARIO ASSORIMAP nei prodotti. Tra le principali novità del pacchetto, si trovano poi i seguenti obiettivi di riciclo e preparazione al riutilizzo per i rifiuti urbani: 55% al 2025, 60% al 2030, 65% al 2035. Vi è un aggiornamento che riguarda anche il metodo di calcolo del riciclato: le attuali 4 metodologie di calcolo vengono unificate in un unico metodo, basato sulla quantità di rifiuti urbani che entrano nell’impianto di riciclo, o - laddove non sia possibile - sulla quantità di rifiuti che escono dall’impianto di selezione. Per i rifiuti di imballaggio, invece, il target di riciclo è stato fissato complessivamente (per tutti i rifiuti di imballaggi) al 65% entro il 2025 e al 70% entro il 2030. Gli obiettivi specifici per ciascun materiale da imballaggio sono invece: per la plastica 50% al 2025 e 55% al 2030; per il legno 25% al 2025 e 30% al 2030; per l’alluminio 50% al 2025 e 60% al 2030; per il vetro 70% al 2025 e 75% al 2030; per i materiali ferrosi 70% al 2025 e 80% al 2030; per carta e cartone 75% al 2025 e 85% al 2030. Per quanto riguarda lo smaltimento in discarica, punto chiave per la revisione della normativa sui rifiuti e oggetto di molteplici ripensamenti in merito alla percentuale massima consentita, si è giunti all’accordo che prevede che entro il 2035 si potrà conferire in discarica al massimo il 10% dei rifiuti (la Commissione aveva proposto inizialmente il 5%). È prevista, però, una deroga di 5 anni per i paesi che nel 2013 hanno smaltito in discarica più del 60% dei rifiuti (nel 2035 dovranno scendere sotto il 25%). In tema di sottoprodotti ed End of Waste (EoW), con l’obiettivo di sburocratizzare le procedure di riconoscimento, si affida maggiore iniziativa in capo agli Stati membri e, laddove non siano stati stabiliti criteri comunitari, questi possono verificare il rispetto dei requisiti “caso per caso”. Infine, si segnala il raggiungimento di un importante obiettivo in materia di rifiuti: è stata introdotta per la prima volta, nell’ambito della prevenzione, la definizione di “spreco alimentare”, finora assente nella normativa comunitaria. Viene dunque stabilita un’apposita metodologia di calcolo per i rifiuti alimentari, con target di riciclo fissati al 30% entro il 2025 e al 50% entro il 2030. Queste sono le sostanziali modifiche alle direttive sui rifiuti. Ma cosa manca ancora secondo il giudizio di Simona Bonafè? “Il riciclo, che le direttive in emanazione andranno a normare, rappresenta l’ultimo anello dell’economia circolare. A livello comunitario manca ancora una direttiva dedicata all’ecodesign, e cioè alla pro-

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I partecipanti alla conferenza stampa per la presentazione del volume “20 anni di gestione degli imballaggi Cosa è stato fatto, cosa resta da fare”, tenutasi a Roma, presso la sede di Anci, l’11 gennaio 2018

gettazione ecosostenibile dei prodotti”, ha dichiarato Bonafè, che ha così concluso: “La sfida per il recepimento del nuovo pacchetto sarà ovviamente in capo agli Stati membri. Occorreranno, da una parte, grandi investimenti (in primis per le infrastrutture), incentivi e fiscalità agevolata per le imprese, e, dall’altra, disincentivi, come ad esempio una seria tassazione per il conferimento in discarica”.

LA GESTIONE ITALIANA DEGLI IMBALLAGGI, TRA PASSATO E FUTURO Lo scorso 11 gennaio, presso la sede romana di Anci, è stato presentato lo studio “20 anni di gestione degli imballaggi - Cosa è stato fatto, cosa resta da fare”, pubblicato dall’Associazione Comuni Virtuosi con la collaborazione di ESPER (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti). Il volume è stato realizzato in occasione del ventennale del Decreto 22/1997 di recepimento della direttiva europea sugli imballaggi e in vista del prossimo accordo quadro Anci - Conai, previsto per il 2019. A presentare il volume alla stampa c’erano Ivan Stomeo (delegato Anci Energia e Rifiuti), Bengasi Battisti (presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi) e Sergio Capelli (responsabile comunicazione di Esper). È inoltre intervenuto il presidente di Assorimap Walter Regis, che ha illustrato il proprio contributo al volume (l’intervista completa a Regis è disponibile al link: http://comunivirtuosi.org/comparto-del-riciclo). Nella sezione “Cosa è stato fatto”, il testo ha voluto ripercorrere per l’appunto il ventennale di gestione italiana degli imballaggi, ricostruendo lo scenario dal 1997 (anno del Decreto Ronchi) fino ai nostri giorni, passando per la nascita del Consorzio Nazionale Imballaggi, gli accordi-quadro Anci-Conai, il Testo

Unico Ambientale del 2006, fino ai tempi più recenti del sistema consortile. Nella sezione “Cosa resta da fare”, lo studio ha invece lasciato spazio a considerazioni e proposte dei rappresentanti delle varie categorie, di esperti e opinion leader. Il volume è disponibile gratuitamente facendone richiesta via e-mail all’indirizzo volume@esper.pro.

INCENTIVI PER IL RICICLO DEL PLASMIX AGGIORNAMENTO NORMATIVO È stato accolto in Legge di Bilancio - e pertanto pubblicato nella G.U. n. 302 del 29 dicembre 2017, Supplemento Ordinario n. 62 - il bonus fiscale che prevede un credito d’imposta destinato alle imprese che effettuano acquisti di prodotti realizzati con materiali derivati dal riciclo delle materie plastiche. Il bonus fiscale, di cui si era già scritto diffusamente nel precedente Notiziario Assorimap, è stato dunque inglobato nella Legge di Bilancio di fine anno con alcune modifiche rispetto alla proposta originaria del deputato Stefano Vignaroli: il credito d’imposta, inizialmente proposto al 50%, viene ora fissato al 36%. È stato confermato l’importo massimo annuale di 20 mila euro per ciascuna impresa beneficiaria, mentre è stato ridotto drasticamente il limite massimo complessivo di fondi disponibili: dai 40 milioni di euro annui a un solo milione annuo per il triennio 2018-2020. Nonostante l’evidente taglio netto delle risorse, Assorimap valuta favorevolmente l’apertura a un percorso incentivante per le imprese.

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Per condizioni d’allenamento il più possibile aderenti alle reali dinamiche di gioco, i preparatori dei portieri del Bologna Fc 1909 hanno scelto un campo da gioco in erba sintetica con intaso in gomma riciclata

PLASTICA E AMBIENTE

PROGETTO TYREPLAST

UN COMPOUND “GOMMA-PLASTICA” PER RECUPERARE GLI PNEUMATICI ITALIANI METODI DI PROVA E PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO TYREPLAST, CHE HA LO SCOPO DI VALUTARE LE POSSIBILITÀ D’IMPIEGO DI COMPOUND A BASE DI MATERIE PLASTICHE E POLVERINO DI GOMMA DA PFU DI ORESTE PASQUARELLI E RICCARDO AMPOLLINI

F

in dall’inizio della propria attività, nel settembre 2011, a tre mesi dalla pubblicazione del DM 82 che regolamenta in Italia l’applicazione del principio europeo di responsabilità estesa del produttore (EPR, Extended Producer Responsibility) per la gestione dei PFU (Pneumatici Fuori Uso), il consorzio Ecopneus si è sempre impegnato nella ricerca di nuovi impieghi per la gomma recuperata dagli pneumatici per autotrazione. Ecco perché, durante il convegno del 30 novembre 2017, organizzato a Milano proprio da Ecopneus, è stato presentato il progetto Tyreplast, che ha lo scopo di valutare le possibilità d’impiego di compound costituiti da mescole di materie plastiche e gomme. Al convegno hanno partecipato diverse società produttrici di compound plastici, ma anche riciclatori ed esperti del settore, tra cui: Paolo Arcelli (Plastic Consult), coordinatore del progetto Tyreplast, Stefano Capurro (presidente dell’associazione TMP), Rodolfo Cattoi (Montello), Daniele Fornai (divisione Ricerca e sviluppo di Ecopneus), Oreste Pasquarelli (Uniplast), Filippo Servalli (RadiciGroup), Daniele Smoglica (Ideaplast) e Gabriele Torregiani (Ravago Italia).

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Un nuovo fondo per i campi di lavoro equestri, realizzato interamente in granuli di gomma riciclata da pneumatici fuori uso, è stato presentato da Ecopneus e UISP (Unione Italiana Sport) all’edizione 2017 di FieraCavalli, Verona

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PLASTICA E AMBIENTE

METODO DI PROVA E RISULTATI DEL PROGETTO TYREPLAST Nella propria relazione, Daniele Smoglica (responsabile Ricerca e sviluppo della società Ideaplast di Lainate, in provincia di Milano), il quale ha coordinato le ricerche, le prove di produzione dei campioni (lastre estruse di diverso spessore e vassoi stampati a iniezione) e le caratterizzazioni dei diversi compound, ha esposto i risultati della fase 1 (uso dei compatibilizzanti) e della fase 2 (caratterizzazione dei compound ottenuti) del lavoro sperimentale svolto. Presso CNR-ISMAC sono stati esaminati diversi compatibilizzanti - impiegati dal 3 al 10% - per selezionarne i tipi più adatti in funzione del polimero termoplastico e della percentuale di polverino di gomma impiegati. Il polverino di gomma utilizzato (da PFU) presentava dimensioni inferiori a 0,6 mm. Si trattava di una miscela composta da matrici diverse, provenienti da differenti produttori

Oggi il consorzio Ecopneus coordina raccolta, trasporto e recupero di circa il 70% degli pneumatici fuori uso “generati” in Italia: 250 mila t raccolte mediamente ogni anno e trasformate in gomma riciclata per superfici sportive, asfalti “silenziosi” e duraturi, materiali per l’isolamento acustico, produzione di energia e molto altro ancora

Aggiungendo gomma riciclata da PFU al bitume si ottiene un asfalto “silenzioso”, che resiste al formarsi di crepe e buche e dura fino a tre volte di più

Come può un pneumatico contribuire a combattere i cambiamenti climatici e a limitare l’utilizzo delle risorse fossili? Fino al 6 aprile adulti e bambini troveranno una risposta a questa domanda visitando la carrozza allestita da Ecopneus all’interno del TrenoVerde di Legambiente, dedicato quest’anno all’energia rinnovabile e ai cambiamenti climatici, che oltre alla tappa romana di partenza (21 febbraio) toccherà altre 12 città italiane

di elastomeri. La densità reale era maggiore di 1 g/cm3, mentre quella apparente era di circa 0,5 g/cm3. La temperatura di decomposizione era superiore ai 250°C. Sono state quindi effettuate prove di addizione di tale polverino (in genere SEBS, cioè gomma stirene-etilene-butilene-stirene) ai seguenti polimeri: HDPE, PP, PA6 e PET. La produzione dei compound è stata effettuata su un impianto d’estrusione avente le seguenti caratteristiche: estrusore bivite corotante con diametro di 27 mm, rapporto L/D pari a 40 e portata di 15 kg/h. La variazione dei valori di Melt Flow Index (MFI) relativi all’HDPE è stata la seguente: ​ olimero ​MFI (g/10 min) P ​HDPE​ 12,6 ​HDPE +30% PFU​ 8,3 ​HDPE + additivi + 30% PFU ​6,1 ​HDPE + additivi + 50% PFU​ 2,5 È evidente come l’additivazione con la gomma riduca notevolmente la fluidità del compound allo stato fuso. Le stesse prove sono state effettuate anche con PP e PA6, con risultati analoghi.​ Oltre ad analizzarne MFI e densità, sui provini ottenuti sono state effettuate le seguenti prove meccaniche: rottura e allungamento a trazione; urto (Charpy e Izod); resistenza termica (Vicat). Rispetto ai polimeri vergini, i compound presentavano valori inferiori di resistenza al calore, modulo elastico e carico di rottura, ma

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valori più elevati di allungamento a rottura e migliori flessibilità e resilienza. La trasformazione dei compound in lastre è stata effettuata su un estrusore monovite avente capacità produttiva di circa 200 kg/h, a una temperatura massima di 250°C. La trasformazione con la tecnologia dello stampaggio a iniezione è stata invece impiegata per produrre un vassoio avente dimensioni di 50 x 30 cm, spessore pari a 2 mm e peso di circa 300 g. Il ciclo produttivo, che si svolgeva in 34 secondi, avveniva a una temperatura di 240°C e a una pressione di 110 bar. Attualmente in Italia vi è una produzione di circa 10 mila t/anno di polverino di gomma adatto a questo impiego, fornito da due produttori (sebbene dal marzo 2018 sia prevista l’entrata sul mercato di altri produttori, ndr). Attualmente il costo del polverino di gomma è di 280 euro/t. Occorre infine ricordare che questi materiali non sono idonei al contatto con alimenti e producono un odore sgradevole se lavorati a temperature superiori a 200°C. L’avvio della nuova produzione di compound qui descritta contribuirà allo sviluppo di impianti particolari per il compounding, con estrusori bivite aventi caratteristiche specifiche (L/D, punti di degasaggio ecc.). Pertanto, al fine di aggiornare i propri lettori, la redazione di MacPlas rimarrà in contatto con Ecopneus per seguire gli sviluppi relativi a tali linee di compoundazione e riguardanti le tipologie di compound selezionate in funzione degli impieghi finali. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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PLASTICA E AMBIENTE

NEWS Aquafil e Genomatica insieme

Caprolattame a base biologica per PA ecosostenibili Un accordo pluriennale annunciato da Aquafil e Genomatica consentirà di produrre caprolattame a base biologica, ingrediente chiave per realizzare poliammide sostenibile al 100%. La collaborazione mira a sviluppare un “bioprocesso” commercialmente vantaggioso basato sulla tecnologia Geno CPL di Genomatica, per produrre caprolattame utilizzando fonti rinnovabili al posto di derivati del petrolio. Grazie a una gamma molto ampia di prodotti a base di PA, tra cui tappeti e abbigliamento, il mercato mondiale del caprolattame supera i cinque milioni di t/anno. Con Geno CPL, lo scopo è quello di mettere a punto un processo ecocompatibile per produrre caprolattame in modo più economico, utilizzando anche piante coltivate su scala ridotta. I licenziatari

potranno offrire un prodotto a base biologica più sostenibile e con prestazioni paragonabili a quelle della poliammide ottenuta dal caprolattame da fonti fossili, senza bisogno di alcun adattamento delle macchine di lavorazione o dei processi di trasformazione. Aquafil è uno dei principali produttori mondiali di filati in poliammide e nel 2011 ha lanciato il sistema di rigenerazione Econyl per produrre PA realizzata al 100% con rifiuti rigenerati, utilizzata da un numero crescente di marchi di abbigliamento sportivo e tappeti. Come il processo Econyl, anche Geno CPL elimina una quantità significativa di sottoprodotti comuni alla maggior parte dei processi produttivi tradizionali legati al caprolattame, così da diversificare le fonti da cui ricavarlo.

“Siamo entusiasti di poter essere i primi a portare i vantaggi della tecnologia Geno CPL ai nostri clienti, che è perfettamente in linea con il nostro impegno nella creazione di prodotti sostenibili”, ha affermato Giulio Bonazzi, presidente e CEO di Aquafil

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Dal CEN

Protezionismo del riciclo

La Cina blocca l’ingresso di rifiuti riciclabili La decisione sta già avendo ripercussioni in Europa, dove cominciano ad accumularsi tonnellate di plastica, vetro e carta da macero che il mercato continentale non riesce a smaltire e che il paese della Grande Muraglia non intende più assorbire come in passato. Nel 2016 la Cina aveva importato 7,3 milioni di t di rifiuti plastici. La situazione non sarà di facile soluzione. Nel 2016, oltre 27 milioni di t di plastiche post consumo sono state raccolte tra UE, Svizzera e Norvegia, con un incremento del 5% rispetto al 2014. Di tale quantità, il 41,6% è stato termovalorizzato, il 31,1% è stato riciclato per via meccanica e il 27,3% è stato avviato in discarica. Ciò significa che, nel 2016, il recupero di rifiuti plastici è arrivato al 72,7%, contro il 69,2% del 2014. Il divieto all’importazione di 24 tipi di materiali riciclabili, tra cui la plastica, è l’esito ultimo della campagna cinese contro la cosiddetta spazzatura straniera, proveniente soprattutto da Stati Uniti ed Europa; mercato che, nel 2016, era stimato in 17 miliardi di dollari. La decisione è motivata dalla sovrabbondanza di rifiuti riciclabili interni, che soddisfano ormai pienamente la domanda del paese, mentre la raccolta di materiali riciclabili da Stati Uniti ed Europa non è soltanto diventata superflua, ma anche rischiosa: sulle navi arrivano spesso, frammisti alle sostanze riutilizzabili, rifiuti sporchi, ingombranti o pericolosi.

Standard europeo per i film biodegradabili da pacciamatura Il 24 gennaio scorso il CEN (Comitato Europeo di Normazione) ha pubblicato il nuovo standard europeo che definisce le caratteristiche dei teli per pacciamatura biodegradabili: EN 17033:2018: “Plastics - Biodegradable mulch films for use in agriculture and horticulture - Requirement and test methods”. Ratificato il 13 novembre 2017, questo standard contribuisce a fare chiarezza a livello internazionale e costituisce un riferimento unitario per gli Stati membri nella definizione delle caratteristiche dei teli per pacciamatura biodegradabili, che possono essere lasciati al suolo a fine coltura. In precedenza erano disponibili standard nazionali dedicati specificamente alle pacciamature (uno italiano e uno francese) e metodi standard per misurare la biodegradabilità e l’ecotossicità dei materiali plastici per uso agricolo. Lo standard europeo dovrà avere lo status di norma nazionale mediante la pubblicazione di un testo identico, o tramite approvazione al più tardi entro il luglio 2018, e le norme nazionali in conflitto dovranno essere ritirate sempre entro e non oltre tale mese. Oltre a descrivere i metodi di prova e i requisiti richiesti per verificare la biodegradabilità nel suolo dei teli, il documento rafforza l’insieme dei test di ecotossicologia da eseguire e definisce i valori relativi alle proprietà tensili e ottiche ottimali. Vengono, infine, date indicazioni per l’identificazione e la marcatura dei film.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE

FLESSIBILITÀ NELL’ESTRUSIONE DI FILM SOFFIATO

“TECHNOLOGY IN ACTION” L’OPEN HOUSE BANDERA DI FINE 2017 È STATA L’OCCASIONE PER VEDERE IN AZIONE LA LINEA TECHNOFLEX PO5 PER L’ESTRUSIONE DI FILM IN BOLLA A 5 STRATI, MA ANCHE PER INCONTRARE I RESPONSABILI COMMERCIALI DELLE REGIONI MEDIO ORIENTE E ASIA-PACIFICO E FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SUL NUOVO CORSO DEI SERVIZI “CUSTOMER CARE” E “SPARE PARTS”… IL TUTTO IN VISTA DEL PRINCIPALE APPUNTAMENTO DI SETTORE DEL 2018: L’ESPOSIZIONE PLAST DI MILANO DI RICCARDO AMPOLLINI

S

ono stati circa 120, provenienti da tutto il mondo, i partecipanti all’open house di Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera, organizzata dal 28 novembre al primo dicembre 2017. Presso la propria “casa dell’estrusione” (The House Of Extrusion), a Busto Arsizio (Varese), il costruttore lombardo ha presentato TechnoFlex PO5, la sua nuova tecnologia dedicata alla coestrusione ad alta produttività di film in bolla a 5 strati a base poliolefinica. Ecco le principali caratteristiche dell’impianto esposto: - sistema di dosaggio a batch da 26 componenti; - 1 estrusore con diametro di 100 mm per lo strato centrale, 2 estrusori da 85 mm per gli strati intermedi e 2 estrusori da 65 mm per gli strati esterni; - testa di coestrusione per 5 strati con filiera da 500 mm di diametro, il cui design consente un ridotto tempo di residenza del polimero all’interno della testa; - sistema IBC (Internal Bubble Cooling) con 8 sensori a ultrasuoni per il controllo automatico della larghezza; MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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- anello di raffreddamento ad aria (air ring) a triplo flusso, altamente efficiente; - sistema per il controllo automatico del profilo di spessori; - sistema di gabbie per la guida della doppia bolla; - traino oscillante da 2800 mm di larghezza con dispositivi di appiattimento e guide laterali, barre sinterizzate e motorizzazione a coppia elevata (torque); - avvolgitore ESR da 2800 mm di larghezza, con motori torque e trattamento antiadesione per i rulli. L’impianto era infine completato dal sistema per il controllo della linea con software Internet of Extrusion (IoE), sviluppato dalla stessa Bandera, e da un estrusore per la rigranulazione dei rifili. La linea è caratterizzata da un’elevata versatilità: tra le applicazioni dell’impianto esposto, la cui portata può generalmente superare i 1000 kg/h con la filiera da 500 mm, vi è infatti la produzione di film per la laminazione o la stampa, film estensibile industriale o termoretraibile,

Pietro Zanotto e Mattia Gambarotto, davanti alla colossale linea TechnoFlex PO5 per film soffiato, esposta presso la “The House of Extrusion” di Bandera dal 28 novembre al primo dicembre 2017

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La linea TechnoFlex presente all’open house era caratterizzata da un estrusore con diametro di 100 mm per lo strato centrale del film, due estrusori da 85 mm per gli strati intermedi e due estrusori da 65 mm per gli strati esterni

con formulazioni che possono includere anche il PIB (poliisobutilene). Generalmente, laminazione/accoppiamento e stampa avvengono durante processi successivi, in linea - anche se piuttosto raramente - o fuori linea. I polimeri lavorabili su questa linea sono invece: LDPE, EVA, LLDPE, mLLDPE e loro miscele con MDPE, HDPE o PP copolimero. L’ampiezza massima (utile) del film prodotto è di 2600 mm, mentre lo spessore può variare da 20 a 200 micron. “Questo impianto si posiziona decisamente al top della gamma Bandera”, ha esordito Mattia Gambarotto, responsabile commerciale per l’area Asia-Pacifico, intervistato dalla redazione di MacPlas durante l’open house, insieme a Pietro Zanotto, responsabile commerciale per il Medio Oriente. “Nonostante il concetto di linea ad alta produttività per film soffiato non sia per noi nuovo, vanno però segnalate alcune novità

“Bandera mantiene ottime collaborazioni con i grandi produttori di poliolefine, quali Borouge ed ExxonMobil (ma non solo), per testare formulazioni particolari e seguire il cliente anche dal punto di vista dei materiali, che, per un produttore di film, rappresentano circa l’80% dei costi di produzione, soprattutto nel caso d’impianti come TechnoFlex PO5, che possono raggiungere portate di oltre una tonnellata l’ora”, ha dichiarato il responsabile commerciale per il Medio Oriente Pietro Zanotto

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che riguardano la “flessibilità” di questo impianto. Ovvero: nonostante il suo scopo principe sia quello di produrre più di una tonnellata/ora di film poliolefinici, TechnoFlex PO5 ha la capacità e quindi la flessibilità - di realizzare prodotti più tecnici o meno tecnici, mantenendo inalterato il superiore livello qualitativo di questi ultimi. Per scendere un po’ più in dettaglio, questa è una linea che può tranquillamente produrre film per l’industria del converting e della laminazione, film estensibili (stretch) anche di elevata appiccicosità, film per il packaging o per il fardellaggio industriale; prodotti, questi ultimi, leggermente più “poveri” rispetto ai precedenti, ma comunque tecnici. E tale flessibilità non è una mera questione di attrezzature downstream, ma di come l’intera linea è stata studiata e costruita in tutte le sue parti, dall’estrusore ai canali di flusso della testa, fino al raffreddamento, al traino e all’avvolgimento finale del film. Non c’è quindi una precisa parte d’impianto che è stata migliorata, ma il tutto è frutto di un lavoro organico di ottimizzazione”. “Inoltre”, ha tenuto a sottolineare Gambarotto, “Bandera è famosa nel mondo per le linee “tailor made”, e lo posso affermare perché ce lo riconoscono anche i nostri competitor. La flessibilità, infatti, è un campo nel quale la nostra azienda è in grado di vincere anche se lotta contro i giganti teutonici. A questa unisce poi il fatto di essere una società con una lunga storia alle spalle, solida e con un service presente in tutto il mondo, quindi in grado di fornire un servizio al cliente a 360 gradi, a livello sia tecnico sia di post vendita e di ricambistica. Attualmente può infatti contare su ben sette centri d’assistenza nel mondo”. Ma di quest’ultimo aspetto si parlerà più avanti, sempre in questo articolo, mentre ci sono ancora alcuni interessanti dispositivi da illustrare, installati sulle linee Bandera per film tecnici in bolla.

DISTRIBUZIONE DEGLI SPESSORI SUL FILM Il controllo dello spessore sulla linea TechnoFlex PO5 viene eseguito tramite un sensore capacitivo per la misurazione senza contatto (vedi foto d’apertura di questo articolo, ndr), che lavora su un “cuscino” d’aria e ruota intorno alla circonferenza della bolla. In presenza di picchi positivi o negativi, oppure di altri errori di spessore rispetto ai parametri definiti a priori (visualizzati anche sul monitor del pannello di controllo linea), il sensore invia un segnale all’air ring di raffreddamento a cui è collegato, il quale aumenta o riduce il flusso d’aria nelle zone della bolla segnalate, in maniera tale da compensare la distribuzione degli spessori lungo la circonferenza. Il sistema consente quindi di distribuire in modo omogeneo eventuali errori micrometrici su tutta la bobina, aumentando anche le portate ai massimi livelli possibili (oltre i 1000 kg/ ora, come accennato).

RIDURRE I CONSUMI D’ENERGIA Oltre a focalizzarsi sui dettagli tecnologici fin qui descritti, il costruttore varesino si sta ora concentrando maggiormente sui consumi energetici delle proprie linee e, in particolare, sull’ottimizzazione della componentistica… non solo teste ed estrusori. “Stiamo cercando, per esempio, di ottimizzare il design delle nostre viti per ridurre quanto possibile il “torque” (coppia motore), consentendo quindi un minor consumo energetico da parte dell’impianto”, ha proseguito Gambarotto. “Tant’è vero che nel corso degli ultimi anni - quando c’è stata la cosiddetta moda dei “certificati bianchi” - Bandera era tra le aziende che davano praticamente la certezza di accedere a tali titoli, nel caso di nuovi impianti”. “Sempre riguardo agli impianti per film in bolla, importante è poi il nostro sistema “flatteMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Vista dall’alto del sistema per l’avvolgimento delle bobine di film poliolefinico

ner” lanciato al K 2016, in grado di migliorare la planarità del film e consentire, così, di sfruttare la successiva macchina per la stampa - o per il converting in generale - al massimo delle sue capacità”.

GLI INVESTIMENTI IN INDUSTRIA 4.0 E VISIONE 3D Oggi tutti i costruttori - e soprattutto quelli europei - affermano di aver messo a punto sistemi pronti per l’Industria 4.0, ma a Mattia Gambarotto abbiamo chiesto quanto tutto ciò possa costituire effettivamente un fattore di competitività nel medio periodo. “Ritengo che, i sistemi per l’Industria 4.0 rappresentino il futuro degli impianti d’estrusione”, ha risposto il responsabile commerciale per l’area Asia-Pacifico. “Tutte le linee di nuova generazione prodotte da Bandera sono pronte per l’Industria 4.0 e stiamo continuando a investire in sistemi che consentano di migliorare ulteriormente lo scambio d’informazioni tra i macchinari e il sistema fabbrica, anche grazie alla collaborazione con una software house che si sta occupando di realizzare una speciale interfaccia tra sistema cyberfisico (CPS: la macchina 4.0) e smart factory”. “Intendiamo integrare nel controllo dell’impianto anche tutte le attrezzature a monte e a valle dell’estrusore, per garantire una migliore supervisione della linea”, ha voluto aggiungere Pietro Zanotto. “Dopodiché sarà compito del cliente analizzare i big data relativi all’andamento della produzione, soprattutto se si tratta di “centralizzare” le informazioni provenienti da diversi impianti nel mondo, per poter valutare lo stato della produzione, i consumi energetici ed eseguire eventuali analisi predittive, al fine di ottimizzare l’efficienza dei propri impianti, od OEEE (Overall Extrusion Equipment Effectiveness, ossia l’efficienza generale, e reale, dei macchinari per l’estrusione), e del relativo sistema fabbrica”. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Nell’ultimo anno Bandera ha fatto notevoli investimenti anche nello sviluppo della progettazione 3D degli impianti. Il progetto Oculus Rift, in particolare, sfrutta la realtà aumentata per consentire ai potenziali clienti una visione

Bandera si prepara a Plast 2018

La fiera va in fabbrica Presso la sede di Bandera a Busto Arsizio (Varese) fervono i preparativi per l’organizzazione della sua partecipazione a Plast 2018, in programma dal 29 maggio all’1 giugno a Fiera Milano. Durante la mostra, i visitatori dello stand del costruttore potranno facilmente raggiungere il suo centro di ricerca e sviluppo “The House of Extrusion”, grazie a un servizio navetta appositamente predisposto, e osservare così le attrezzature per l’estrusione in esposizione: - una linea per film in bolla a 5 strati, per lavorare poliolefine a portate di oltre 1000 kg/ora, con tecnologia POD e tavola utile di 2600 mm; - una linea per film rigido in PET, PP e PLA, con produttività lorda superiore a 1200 kg/ora, fascia utile di 1450 mm e spessori da 0,14 a 1,5 mm; - componenti di impianti completi per film in bolla agricolo e per geomembrane civili e industriali; - il nuovo sistema “Pure” per film rigidi in PET per impieghi alimentari, approvato dall’FDA. Le soluzioni per l’imballaggio e il converting, in fase di sviluppo presso Ban-

tridimensionale degli impianti d’estrusione prima della loro realizzazione, esaminarne i vari componenti e apportare eventuali modifiche, in tempo reale, nel corso della costruzione. Può essere utilizzato anche per la formazione degli operatori di linea e dei tecnici di manutenzione, così come per ottimizzare i processi produttivi. Rappresenta, infine, un ottimo strumento di vendita per i responsabili commerciali che, grazie a Oculus Rift, sono ora in grado di mostrare ai potenziali clienti un impianto nella sua totalità, permettendo loro di visionarne i componenti interni, i flussi dei diversi polimeri all’interno della testa d’estrusione e molto altro ancora. “Consente addirittura di “camminare” all’interno di un impianto con un visore 3D, messo a punto da Bandera insieme all’università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza, a partire dai disegni CAD, notevolmente migliorati rispetto al passato grazie alla collaborazione con Dynamo 3D, azienda marchigiana leader in questo campo. Se poi si aggiungono all’animazione

dera, si distingueranno sempre più per l’attenzione alla riduzione dei consumi energetici, degli spessori e del peso degli imballaggi. A Plast 2018, inoltre, il costruttore varesino rimarcherà il proprio impegno verso l’utilizzo sempre maggiore di materiali riciclati e/o biodegradabili, che lo vedono tra gli apripista in molte applicazioni, e proporrà le proprie implementazioni software in chiave di Industria 4.0. Infine, la giornata dell’1 giugno sarà interamente dedicata al servizio “customer care”.

In contemporanea con la fiera Plast 2018, Bandera esporrà in funzione, presso la propria sede di Busto Arsizio (Varese), alcune linee d’estrusione per i settori dell’imballaggio flessibile, del converting e dell’imballaggio rigido termoformato ed FFS (Form, Fill and Seal)

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tridimensionale i disegni della fabbrica completa del cliente, quest’ultimo può rendersi conto pure della logistica dei materiali e dei prodotti finali. Si può così parlare di un vero e proprio servizio di marketing 3D”, ha concluso Mattia Gambarotto.

Secondo Mattia Gambarotto, responsabile commerciale di Bandera per l’area Asia-Pacifico: “Oggi un servizio di “customer care” si deve focalizzare anche sui big data. Infatti, tramite connessione remota, i tecnici dell’assistenza Bandera possono ora controllare le linee installate e sapere quali possono essere gli interventi e le richieste più frequenti e i trend di una determinata area dell’impianto”

Migliori servizi post vendita

L’importanza del customer care La fidelizzazione del cliente, secondo Bandera, oggi non può che passare attraverso la sua soddisfazione e cura costante, aspetti ritenuti alla base di una moderna attività di costruzione e fornitura di impianti industriali. Per questo, il costruttore varesino ha recentemente avviato il miglioramento del servizio di “customer care”, che prevede un forte potenziamento dell’organico tecnico e di vendita e il suo supporto mediante nuovi strumenti digitali per il collaudo delle linee, il processo e il monitoraggio degli interventi, dall’avvio alla chiusura. Inoltre, sono stati attivati un numero telefonico dedicato e un indirizzo e-mail unico per la gestione

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GLI ALTRI BUSINESS BANDERA, DALLA FOGLIA IN PET ALLE “SPARE PARTS” Oggi Bandera si occupa principalmente di tre settori: film in bolla, estrusione con testa piana (soprattutto di foglia in PET) e granulazione di PVC. I primi due occupano più del 90% del suo fatturato, pari a circa 110 milioni di euro nel 2017, contro gli 85 milioni del 2016. “Tale fatturato è determinato da una crescita sostanziale del mercato del PET”, ha sottolineato Gambarotto, “ma al contempo anche dal notevole incremento delle richieste di linee d’estrusione per film in bolla. Quindi si tratta di una crescita complessiva, globale, e non di una singola area di business”. Il costruttore lombardo è leader mondiale - in termini sia numerici che qualitativi - per quanto riguarda l’estrusione di PET, grazie anche al suo sistema brevettato HVTSE (High Vacuum Twin Screw Extruder), che permette di trasformare il PET, anche post consumo, senza utilizzare un essiccatore (dryer) e nemmeno un cristallizzatore. Inoltre, nel 2017 Bandera ha lanciato sul mercato un sistema denominato “Pure”, che offre un pretrattamento ad alta efficienza per la produzione di materiale adatto al contatto diretto con gli alimenti, abbinato al sistema brevettato HVTSE: estrusore bivite corotante con sistema di degasaggio ad alto vuoto. Il film in PET che si ottiene al termine del processo rispetta i requisiti richiesti da EFSA ed FDA per i materiali a contatto con alimenti.

dei servizi riservati ai clienti e lo smistamento delle richieste d’intervento nei sette centri d’assistenza nel mondo. Novità recenti riguardano direttamente anche le filiali all’estero. Grazie all’accordo tra Bandera e PTi (Processing Technologies international), per esempio, il costruttore varesino offre un servizio di assistenza negli Stati Uniti, a cui ha fatto seguito il centro tecnico a Dubai per il Medio Oriente, il service center a Jakarta per il sud est asiatico e la collaborazione avviata con un’azienda del Guatemala, che si occupa di eseguire l’installazione delle linee Bandera e dell’assistenza in esclusiva in tutta l’America Latina. Con l’apertura di un nuovo centro ricambi a Pechino, Bandera ha poi rafforzato la collaborazione tecnica e commerciale con un importante trasformatore cinese nel campo dell’estrusione di film in bolla per la produzione di sacchi industriali.

Con il progetto Oculus Rift, le linee d’estrusione prendono forma grazie alla realtà aumentata

“Nel 2017, i prodotti (lastre) della linea “Pure”, ottenuti a partire da scaglie di PET post consumo, sono stati approvati per il contatto alimentare dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense”, ha dichiarato Gambarotto. “Ciò rappresenta quasi una rivoluzione nel settore del PET e ci consentirà di guadagnare ulteriori quote di mercato in questo ambito. Inoltre, è altrettanto importatane sottolineare che, nonostante la costruzione d’impianti per PVC rappresenti solo un “side business” per Bandera, anche tale settore è risultato in considerevole crescita nell’ultimo biennio. Un’altra parte importante del fatturato è dovuta alla ricambistica, anch’essa in forte crescita (nell’ordine di un +35-40%, anno su anno), grazie alla nuova organizzazione e agli investimenti fatti per i servizi “customer care” e “spare parts” (vedi box in questa pagina), avvicinandoci ancora di più ai nostri clienti”.

La nuova struttura garantirà la disponibilità immediata di tecnici d’assistenza locali (formati da Bandera) e di ricambi in tutta la Cina, così come negli altri paesi asiatici, potenziando, pertanto, la presenza del marchio Bandera in tutta l’area.

Bandera si rafforza in Cina con il nuovo centro ricambi di Pechino, per un’assistenza tecnica diretta e più veloce in tutta l’area Asia-Pacifico

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“UNA SINERGIA DI SUCCESSO”... CHE CONTINUA

I “FANTASTICI 4” DELLO STAMPAGGIO A INIEZIONE ANCHE A MECSPE 2018, COME ALL’EDIZIONE DEL 2017, BMB, STAR AUTOMATION EUROPE, PLASTIC SYSTEMS E BLAUWER SI PRESENTANO INSIEME, PROPONENDO UN’ISOLA PER LO STAMPAGGIO A INIEZIONE 4.0 LA CUI FORZA STA NELL’APPORTO SPECIFICO DI OGNUNA DI ESSE

AUTOMAZIONE 4.0

“U

na sinergia di successo”. A MecSpe 2017, BMB, Star Automation Europe, Plastic Systems e Blauwer si presentavano con questo slogan, che viene riproposto anche per la loro partecipazione all’edizione 2018 della fiera, in programma a Parma dal 22 al 24 marzo, dove le quattro aziende presentano un’isola automatizzata chiavi in mano per l’Industria 4.0 Più in dettaglio, il costruttore bresciano di presse a iniezione espone il modello eKW16pi/700 Full Electric (nella foto di apertura), una delIl robot Fx-1000 è alla base del sistema di automazione dell’isola di stampaggio

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direzione, il costruttore bresciano è riuscito a coniugare i vantaggi del brevetto della chiusura a ginocchiera KW, una drastica riduzione dei consumi energetici e delle emissioni sonore e la pulizia dell’ambiente di lavoro, conseguente all’eliminazione dell’olio per i movimenti della macchina.

le più piccole macchine della serie eKW Full Electric, pensata e realizzata per la produzione di prodotti a parete sottile con cicli di stampaggio rapidi. Con la gamma completa della serie eKW Full Electric, BMB vanta traguardi importanti nella costruzione di macchine sofisticate per l’iniezione di materie plastiche, che, votate alla robustezza e alla durata nel tempo, consentono di soddisfare qualsiasi esigenza dei trasformatori. Il controllo CNC installato sulla eKW permette di raggiungere precisioni centesimali senza rinunciare alla velocità di esecuzione dei movimenti della macchina e, più in generale, dell’isola di stampaggio, in perfetta sinergia con componenti esterni, quali robot e ausiliari, per garantire i vantaggi dell’Industria 4.0. La macchina in questione garantisce affidabilità, precisione, velocità, silenziosità, compattezza costruttiva e, soprattutto, risparmio energetico. Queste macchine sono in linea con la sempre maggiore attenzione all’ambiente e, in questa

L’isola produttiva si avvale di un sistema automatizzato messo a punto da Star Automation Europe e composto da: robot con entrata dall’alto modello Fx-1000, dotato di controllore Stec-520, corse X, Z e Y rispettivamente di 1800, 1000 e 680 mm; stazione a terra con asse verticale di pallettizzazione da 1000 mm; nastro trasportatore con croupier per gli scarti su scivolo; protezioni di sicurezza conformi alle norme vigenti. Il robot estrae i prodotti stampati e li trasferisce all’asse verticale di pallettizzazione, che li impila sul nastro trasportatore. Al momento del cambio colore, un croupier spinge i prodotti da scartare su uno scivolo e, quindi, in un contenitore. Per la prima volta, Star Automation Europe unisce la velocità della serie super veloce Fx (il modello Fx-1000 vanta un ciclo di estrazione a vuoto di 0,71 secondi) alle potenzialità del controllore Stec-520 in chiave di Industria 4.0, per quanto concerne monitoraggio di produzione e connessione in remoto. A MecSpe 2018 lo schermo del controllore del robot non è solo visualizzabile, ma è anche utilizzabile MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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I dosatori gravimetrici della serie DGB

Il termorefrigeratore WTC 12/2T6 della serie ConWer

direttamente dal display della pressa: una soluzione che favorisce l’operatore, il quale non deve passare dal display della pressa alla tastiera del robot, ma è in grado di comandare l’intera isola dal medesimo schermo.

flessibile e utilizzabile con diversi polimeri. La centralina presenta un nuovo controllore programmabile, in grado di controllare il processo di raffreddamento tramite diverse opzioni, quali la regolazione automatica della portata, il differenziale di pressione e di temperatura del fluido attraverso lo stampo. Un dispositivo free-cooling, per il recupero di energia nel periodo freddo, completa le dotazioni della macchina. L’azienda propone anche un sistema anticondensa stampo a basso consumo energetico: RecuWer, con recuperatore energetico a flussi incrociati. L’aria essiccata ha una temperatura di rugiada di 4-5°C e viene diffusa sulla superfice dello stampo per evitare il fenomeno della condensa dell’umidità ambiente. L’energia consumata è pari a circa un terzo di quella richiesta dalle macchine a rotore. Infine, Blauwer presenta un refrigeratore condensato ad aria ad alta efficienza: il modello AIC 20P della serie ChillWer.

COMUNICAZIONE INTEGRATA Il cuore dell’industrializzazione 4.0, che l’isola esposta esemplifica, è rappresentato dal totem

informativo, dove è in funzione il software Moulding Monitor di Gruppo Sistema. Questo sistema abilita la comunicazione integrata con le macchine, ricevendo centralmente i dati, esponendoli al monitoraggio da remoto e all’integrazione con il sistema informativo aziendale. In questo software i dati sono aggiornati in tempo reale a ogni ciclo macchina e sono utilizzabili a fini operativi e statistici, in modo che il responsabile di produzione possa facilmente tenere sotto controllo l’andamento e la programmazione dei macchinari. Da un unico “cruscotto comandi” è visibile l’elenco delle macchine interconnesse al sistema e il relativo stato di produzione corrente; inoltre, è possibile visualizzare i parametri di controllo configurati con i relativi valori di ogni macchina.

TRE COLORI Il dosatore gravimetrico multistazione della serie DGB di Plastic Systems consente di realizzare il manufatto stampato in tre diversi colori. I quattro componenti del gruppo di dosaggio sono alimentati grazie a un sistema Easy Matrix, che permette di gestire fino a 10 ricevitori con l’ausilio di una sola unità aspirante, dotata di filtro centralizzato e di sistema integrato per la pulizia. Come tutte le macchine Plastic Systems, il dosatore gravimetrico DGB può essere interfacciato per via seriale, ottimizzando il processo produttivo e permettendo di impostare da locale a remoto le ricette, così come la gestione e la certificazione dei lotti di produzione, la rintracciabilità della materia prima, l’efficienza di produzione, l’operatività della macchina, la gestione dello stoccaggio, la distribuzione e l’utilizzo del materiale e la manutenzione programmata. Inoltre, grazie al sistema WRD (Web Remote Diagnostic), il DGB presentato a MecSpe può essere monitorato dal quartier generale di Plastic Systems in modo semplice e veloce: una caratteristica tecnica che contraddistingue tutte le attrezzature prodotte dall’azienda veneta.

BMB ospite di MgM Robotics

Alzare i ritmi e ridurre i costi della produzione Oltre al modello eKW16pi/700 Full Electric, a MecSpe 2018 BMB espone anche, come ospite presso lo stand di MgM Robotics, una pressa eMC200/870. Questa macchina conferma i vantaggi della tecnologia “full electric”, coordinandoli per aumentare i ritmi produttivi e ridurre i costi: grande precisione e minima rumoro-

sità grazie agli azionamenti elettrici, che lavorano in totale indipendenza l’uno dall’altro; sensibile risparmio di energia; riduzione dei tempi di ciclo, grazie alla tecnologia di “sovrapposizione”; movimenti indipendenti dal carico ed estremamente precisi, grazie alla possibilità di regolare posizione e velocità.

AUSILIARI PER LA FLESSIBILITÀ Il termorefrigeratore da bordo linea WTC 12/2T6 a doppia zona termoregolata, della Serie ConWer, di Blauwer, consente di controllare due temperature diverse sullo stampo. Il campo di temperatura impostabile per ogni zona varia tra 5 e 90°C, rendendo la macchina MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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La pressa eMC200/870 conferma i vantaggi della tecnologia completamente elettrica, in grado di incrementare i ritmi produttivi e ridurre i costi

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ENGEL A FRIEDRICHSHAFEN

UN PROGRAMMA COMPLETO “INJECT 4.0” IL COSTRUTTORE AUSTRIACO DI PRESSE A INIEZIONE HA INCENTRATO LA SUA PRESENZA ALLA FIERA TEDESCA FAKUMA SUL PROGRAMMA “INJECT 4.0”, CON CUI SFRUTTARE AL MEGLIO LE POTENZIALITÀ OFFERTE DALLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN OTTICA DI STAMPAGGIO. TANTE SOLUZIONI PROPOSTE IN QUESTA DIREZIONE PROPONEVANO ESEMPI CONCRETI GRAZIE A DIVERSE APPLICAZIONI

L’

Industria 4.0 sta cambiando il mondo dello stampaggio a iniezione e a Fakuma 2017 Engel ha dato dimostrazione di come sfruttare al meglio il potenziale che ne deriva. I visitatori hanno avuto la possibilità di provare di persona i prodotti “inject 4.0” sulle macchine esposte in funzione in fiera e presso i vari Expert Corner... e scoprire così un universo di nuove opportunità.

LA SERIE E-MAC SI ESPANDE VERSO L’ALTO Rapidità, precisione, efficienza energetica e prezzi convenienti: grazie a queste caratteristiche, le presse a iniezione elettriche della serie e-mac di Engel rappresentano ormai la scelta ideale, in particolare, nei settori delle telecomunicazioni e degli stampaggi tecnici. Su questi presupposti, in occasione di Fakuma 2017 ha fatto il suo debutto la nuova Engel e-mac 280.

E-MAC 940/280: MAI FERMI CON IQ Smistatore per la movimentazione dei piccoli manufatti stampati in ciascuna impronta. Il sistema di movimentazione è completamente alloggiato nell’area di sicurezza della pressa, protetta da barriere e ora più ampia

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La pressa completamente elettrica e-mac soddisfa i requisiti della produzione di serie: stabilità di processo, precisione costante, efficienza 24 ore su 24. Il tutto con costi di manutenzione più bassi e una durata utile più elevata. Il vantagMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Le valvole, il cui diametro corrispondeva a circa 50 mm, presentavano una struttura geometrica complessa, con pareti di spessore variabile. A garantire un riempimento affidabile delle impronte, anche in caso di variazioni nelle caratteristiche della materia prima, interveniva sempre il software iQ weight control.

La “filosofia” di inject 4.0 sintetizzata nel logo stampato in fiera: smart production, smart machine, smart service

gio: i sistemi di assistenza intelligenti del programma inject 4.0 riducono gli scarti e i fermi per la manutenzione a livelli pressoché trascurabili. La e-mac Engel con autoregolazione consente una produzione senza problemi, per tutta la vita della pressa. A Fakuma 2017 veniva presentata un’applicazione tipica per questa serie di presse, ossia la produzione di alloggiamenti per connettori. Dal momento che l’alloggiamento viene completato con inserti stabilizzatori, guarnizioni e poli dopo lo stampaggio a iniezione, la competitività del trasformatore è determinata dalla precisione della pressa. È per questo motivo che in tale segmento del mercato si utilizzano macchine completamente elettriche, nonostante il fatto che, con tempi di ciclo di sei o più secondi, le prestazioni offerte da questo tipo di presse risultino inferiori rispetto ai modelli appartenenti alla fascia ad alte prestazioni. Gli alloggiamenti per connettori realizzati a Fakuma ospitavano 40 poli, a ciascuno dei quali corrispondevano altrettante piccole rientranze e protuberanze all’interno dei manufatti. La pressa e-mac assicura il riempimento affidabile delle aree con le pareti più sottili, anche in presenza di canali di adduzione particolarmente lunghi.

E-VICTORY 170/80: MASSIMA INTEGRAZIONE CON IL MINIMO INGOMBRO Isole di produzione compatte e altamente integrate riducono al minimo l’ingombro del sistema e incrementano la produttività in rapporto alla superficie occupata. Queste caratteristiche sono particolarmente importanti nelle produzioni in camera bianca. Per questo motivo, è stato sviluppato uno smistatore in acciaio inossidabile per la movimentazione dei piccoli manufatti stampati in ciascuna impronta. Il sistema di movimentazione è completamente alloggiato nell’area di sicurezza protetta da barriere, ora più ampia, della pressa. Con un peso di appena 0,08 g e pareti di spessore variabile, i porta ago richiedono un controllo di processo estremamente preciso. Dal momento che eventuali variazioni in termiMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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E-MOTION 170/80 TL: INJECT 4.0 DAL VIVO ni di volume del fuso genererebbero immediatamente scarti, la e-victory 170/80 si avvale del software iQ weight control.

DUO 2460/500: ANTIGRAFFIO ECCELLENTE IN UN UNICO PASSAGGIO A Fakuma, Engel e la sua tecnologia clearmelt spalancavano le porte su un’area applicativa inedita. Utilizzata finora esclusivamente per realizzare elementi decorativi e parti elettroniche funzionali per interni auto, ora le case automobilistiche stanno rivalutando l’impiego della tecnologia clearmelt anche per le parti esterne. Su una pressa duo 2460/500 venivano stampati pannelli esterni a elevata brillantezza. La tecnologia clearmelt si rivela vincente nella produzione di parti esterne, grazie all’eccellente resistenza antigraffio delle superfici. Durante i test in autolavaggio, i primi provini si sono dimostrati estremamente robusti.

VICTORY 860/160: PRECISIONE IDRAULICA PER MANUFATTI SOFISTICATI IN LSR Una lavorazione pressoché priva di bave, scarti e ulteriori operazioni a valle e completamente automatizzata rappresenta un prerequisito fondamentale per fabbricare componenti high-tech in silicone liquido a costi contenuti. Di tutto ciò veniva data dimostrazione nella pratica con la produzione di valvole antibolle d’aria per bottiglie e biberon anticolica su una pressa a iniezione victory 860/160.

Presso lo stand del costruttore austriaco era possibile osservare il modo in cui il potenziale di una pressa a iniezione intelligente viene sfruttato nella pratica: a questo scopo venivano stampati i loghi “inject 4.0” su una e-motion 80 TL injection, allestita appositamente per la dimostrazione dei prodotti iQ weight control e iQ clamp control. Selezionando una tra le quattro dimostrazioni disponibili era possibile farsi coinvolgere in una sorprendente esperienza di stampaggio a iniezione.

Valvole antibolle d’aria per bottiglie e biberon anticolica, realizzate su una pressa victory 860/160: la dimostrazione di una lavorazione pressoché priva di bave, scarti e operazioni a valle e completamente automatizzata, prerequisito fondamentale per produrre componenti high-tech in silicone liquido a costi contenuti

Tra gli articoli stampati alla fiera Fakuma 2017 figurava il montante della Range Rover Evoque, realizzato con le tecnologie Clearmelt e In Mould Painting: la struttura portante in PC/ABS veniva sovrastampata con poliuretano con finitura estetica nei colori Piano Black oppure Arctic Silver

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HAITIAN A FAKUMA CON NUMERI DA RECORD

TECNOLOGIA MIRATA SUL LAGO DI COSTANZA ALLA VENTICINQUESIMA EDIZIONE DELLA FIERA TEDESCA, IL COSTRUTTORE SI È PRESENTATO IN GRANDE SPOLVERO: NUMERI RECORD SU PIÙ FRONTI E UN ACCORDO TECNOLOGICO-COMMERCIALE CON IL PRODUTTORE FRANCESE DI ROBOT SEPRO. MENTRE DI LÌ A POCHI GIORNI, IL DISTRIBUTORE ITALIANO IMG RINGRAZIAVA I CLIENTI PER LA FIDUCIA ACCORDATA E PER I SUCCESSI OTTENUTI CON UNO SPECIALE AVVENIMENTO

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atturato superiore a 650 milioni di euro, oltre 18 mila macchine consegnate, sviluppo concentrato sulla tecnologia elettrica per le presse di piccolo tonnellaggio e su quella a due piani per le presse di grande tonnellaggio, con la serie elettrica Zhafir e la Jupiter a due piani che hanno registrato crescite delle vendite rispettivamente intorno al 53 e al 39% in confronto allo stesso periodo del 2016, gamma Mars servoidraulica che punta a nuovi record di vendite, con 15 mila esemplari consegnati: questi i numeri messi a segno da Haitian nel primo se-

mestre 2017, con cui l’azienda si è presentata all’ultima edizione della fiera Fakuma. Sul Lago di Costanza, il costruttore si è presentato con lo slogan “Tecnologia mirata” (“Technology to the point”), in cui sono state racchiuse tante soluzioni tecnologiche e che ha riassunto la filosofia alla base di tutta la propria produzione: il perfetto equilibrio

tra produttività e flessibilità, al prezzo più conveniente.

ZHAFIR ZERES La soluzione elettrica con sistema servoidraulico integrato è ora disponibile con forza di chiusura fino a 13800 kN e si propone di sfruttare i vantaggi della tecnologia di stam-

La serie elettrica con sistema servoidraulico integrato è adesso disponibile con forza di chiusura fino a 13800 kN

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minimo gli ingombri e la rumorosità. Il nuovo sistema di chiusura decentralizzato offre caratteristiche dinamiche ancora migliori e tempi di ciclo a vuoto sensibilmente ridotti. A Fakuma 2017, un esemplare con forza di chiusura di 450 t realizzava telai porta-doghe in polipropilene, con peso della stampata di 377 g, per mezzo di uno stampo a otto impronte. I manufatti finiti venivano prelevati dallo stampo da un robot “Haitian by Sepro” (vedi box in questa pagina). A Fakuma 2017 la Jupiter II plus da 450 tonnellate realizzava porta-doghe in polipropilene

paggio a iniezione elettrica per applicazioni normalmente riservate alle presse idrauliche. La serie Zeres, identica nella struttura alla serie completamente elettrica Venus II, è dotata di sistema servoidraulico integrato: mentre i movimenti principali, come quelli compiuti dallo stampo e quelli in fase di iniezione, sono eseguiti da un azionamento elettrico, gli spostamenti lungo l’asse laterale di ugello, nuclei di trazione ed estrattore sono comandati da un sistema idraulico.

La Zeres più piccola, con forza di chiusura di 40 tonnellate, in fiera produceva porta-cartucce medicali in polipropilene, con peso della stampata di 19,7 g, mediante uno stampo monoimpronta.

JUPITER II PLUS Questa soluzione a due piani, a elevato risparmio energetico e dotata dell’efficiente tecnologia di azionamento Mars, è in grado, grazie a un design compatto, di ridurre al

MARS II Grande consenso commerciale per una delle più popolari presse a iniezione al mondo, caratterizzata da un sistema plug-and-play per le applicazioni standard, che raggiunge quote di mercato intorno al 70%. Il sistema di azionamento di questa pressa servoidraulica consiste in una soluzione autonoma completamente inedita, che rende la “tecnologia Mars” efficiente, fornendo un netto vantaggio in termini di ripetibilità, precisione e risparmio energetico con una vasta gamma di materiali e di applicazioni. Dal lancio sul mercato (2007) a oggi sono stati consegnati oltre 160

Haitian by Sepro

Accordo per “pacchetti” pressa/robot integrati I robot a 3 e a 5 assi e il sistema di controllo di Sepro equipaggiano le macchine per lo stampaggio a iniezione di Haitian commercializzate in Europa. È quanto previsto da un accordo finalizzato nell’agosto 2017 e annunciato a Fakuma dai due costruttori, volto a rispondere alla crescente domanda di “pacchetti” pressa/robot integrati. “Il nostro obiettivo è quello di espandere costantemente la tecnologia fino a un elevato livello di integrazione. La partnership con Sepro costituisce un importante passo in tale direzione. Attraverso questa cooperazione allarghiamo la nostra gamma di offerta, includendo soluzioni ottimali per processi automatizzati, celle produttive e linee di produzione complete”, ha dichiarato Xiang Linfa, direttore generale di Haitian International Germany. “Grazie all’accordo con Haitian International Germany, Sepro è in grado di ampliare la scelta di robot a disposizione degli stampatori che utilizzano macchine Haitian in Europa”, ha aggiunto Jean-Michel Renaudeau, CEO di Sepro Group. Sepro utilizza un’unica piattaforma di controllo unificata chiamata Visual, per semplificare la programmazione e l’operatività del suo intero portafoglio di prodotti,

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inclusi i robot cartesiani a 3 e a 5 assi. Nei pacchetti “Haitian by Sepro” il controllo dei robot è integrato in quello della macchina, così che l’operatore di quest’ultima abbia accesso a tutti i settaggi di base e ai dati del robot direttamente dal pannello di controllo della pressa. Secondo Renaudeau questa integrazione asseconda significativamente la diffusione dell’Industria 4.0 nel settore della trasformazione della plastica .

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Rubber Night a Brescia

Anno record per IMG mila esemplari di presse Mars. In fiera, un esemplare da 90 t produceva tubi luminosi in PMMI, con peso della stampata di 20 g, mediante uno stampo monoimpronta. I manufatti finiti venivano prelevati da un robot Sepro Success 11.

Davide Bonfadini, al centro della foto, con alcuni ospiti alla Rubber Night

175 operatori del settore gomma hanno preso parte all’evento organizzato da IMG la sera del 16 novembre 2017, presso Villa Piovanelli, a Brescia. Con questo speciale avvenimento, il costruttore bresciano di presse a iniezione per la gomma e distributore esclusivo in Italia delle macchine Haitian ha voluto ringraziare i propri clienti per la fiducia e per i successi ottenuti. “Questo evento”, ha sottolineato il direttore commerciale di IMG, Davide Bonfadini, “è stato organizzato per celebrare un “anno particolarmente buono” per IMG con i suoi clienti più affezionati del settore gomma, che, come è noto, è un settore di nicchia, molto particolare e anche forse con dimensioni aziendali più familiari rispetto ad altri. Ecco perché anche la serata da noi organizzata è stata concepita per creare un ambiente caldo e accogliente, quasi si trattasse di una… festa in famiglia”. Dopo l’aperitivo di benvenuto e la cena nella deliziosa loca-

tion di Villa Piovanelli, la serata è proseguita con l’intrattenimento musicale guidato da un ospite d’eccezione: Jerry Calà. “Tanti clienti hanno creduto in noi e altri sono tornati ad acquistare macchine da IMG dopo tanti anni passati a comprare dai nostri concorrenti”, ha voluto aggiungere Bonfadini con una punta d’orgoglio per la propria attività. “Per questo siamo riusciti a recuperare quote di mercato importanti e con la festa di stasera abbiamo appunto voluto ringraziare i nostri principali clienti, perché dobbiamo soprattutto a loro questo splendido risultato. Sebbene sia presente anche qualche società tedesca, si tratta quasi esclusivamente di aziende della cosiddetta “Rubber Valley” italiana, quindi con siti produttivi perlopiù nelle provincie di Bergamo e Brescia, fiore all’occhiello della produzione mondiale di articoli in elastomeri termoindurenti e termoplastici. Come accennato, è stato un anno buono per entrambe le nostre divisioni: sia per quella dedicata alla gomma, con ben 150 macchine vendute nel 2017 e fabbricate direttamente da IMG, sia per la divisione materie plastiche, con circa 300 presse Haitian vendute e installate in Italia. Infine, grazie anche agli incentivi del governo per super e iper ammortamento, pare che i segnali per ripetere questi risultati nel 2018 ci siano tutti”.

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IL FAKUMA 2017 DI ARBURG

A LOSSBURG ARRIVANO ECHI POSITIVI DA FRIEDRICHSHAFEN TANTI PRODOTTI E TANTE APPLICAZIONI SONO STATE PRESENTATE SUL LAGO DI COSTANZA DAL COSTRUTTORE TEDESCO ARBURG, CHE REGISTRA RISCONTRI FAVOREVOLI DA INTERPRETARE COME SEGNALI IMPORTANTI SUL FRONTE SIA DELLO SVILUPPO TECNOLOGICO SIA DEL MERCATO

“P

ossiamo dichiararci soddisfatti di Fakuma 2017. Abbiamo ricevuto numerose richieste di informazioni e lo stato del mercato è buono, sia per noi che per i clienti che operano nei diversi settori industriali. Nei periodi di boom, la domanda si orienta in particolare verso tecnologie a efficienza produttiva elevata, soluzioni su misura e servizi affidabili. Inoltre, temi quali l’Industria 4.0, i sistemi host e la produzione additiva vanno acquistando un’importanza sempre maggiore per i nostri clienti. A Friedrichshafen, siamo riusciti a dimostrare che siamo in grado di offrire non solo tecnologie intelligenti a fronte di qualsiasi esigenza, ma anche di assistere il cliente in qualità di partner tecnologici”. Queste le parole di Michael Hehl, dirigente e portavoce di Arburg, alla conclusione della fiera di Friedrichshafen.

NUOVO LOOK PER ALLROUNDER Fiore all’occhiello della presenza in fiera di Arburg erano le due grandi

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presse ibride Allrounder 1120 H e Allrounder 920 H (nella foto di apertura), quest’ultima caratterizzata da un nuovo design ed equipaggiata con l’innovativo sistema di controllo Gestica. La Allrounder 920 H, con una forza di chiusura di 5000 kN, ha fatto il suo debutto proprio a Friedrichshafen, dove, attrezzata con il robot lineare Multilift V 40, produceva allog-

giamenti da 720 g che venivano depositati in scatole da sette pezzi ciascuna, direttamente in linea. La Allrounder 1120 H da 6500 kN, invece, integrata in una soluzione chiavi in mano, stampava l’ormai noto sgabello pieghevole caratterizzato dal logo del costruttore. Quanto al nuovo sistema di controllo Gestica, presenta funzionalità simili in tutto e per tutto a quelle di un dispositivo mobile smart.

Le macchine presentate da Arburg a Fakuma 2017 facevano perlopiù parte di soluzioni chiavi in mano. Per esempio, una Allrounder 1120 H ibrida produceva l’ormai noto sgabello pieghevole pronto all’uso

INDUSTRIA 4.0 IN PRATICA In tema di “Industria 4.0”, “Trasformazione digitale” e “Smart Factory”, sono stati particolarmente richiesti il sistema host di Arburg (ALS) e l’integrazione di soluzioni IT nel processo di produzione. In fiera veniva presentato un esempio pratico di Industria 4.0, creato su misura per soddisfare le esigenze del comparto dello stampaggio a iniezione. A tale scopo, i requisiti del cliente venivano integrati nel corso del processo, per consentire la produzione di grandi volumi di articoMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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li in diverse varianti. Un sistema di produzione chiavi in mano compatto, basato su una pressa verticale Allrounder 375 V, fabbricava in maniera flessibile fascette elastiche personalizzate, variando da stampata a stampata la lunghezza, il colore e le combinazioni di ganci e occhielli, senza richiedere alcun cambio di produzione. La variante desiderata poteva essere inserita direttamente nel terminale, trasmettendo così l’ordine al sistema di controllo centrale Selogica tramite il protocollo di comunicazione OPC UA. La fascetta elastica veniva automaticamente tagliata alla lunghezza selezionata, le due estremità rifinite mediante taglio al plasma e collocate in uno stampo a quattro impronte in base all’ordine. Le operazioni di movimentazione venivano eseguite da un robot a sei assi, localizzato all’interno dell’isola di produzione per ridurre al minimo gli ingombri. Gli inserti erano sovrastampati nelle combinazioni gancio/gancio, gancio/occhiello od occhiello/occhiello, e la fascetta elastica finita veniva infine prelevata dal sistema di produzione. In ambito industriale, questo tipo di produzione su larga scala in diverse varianti rappresenta la soluzione ideale, per esempio, per i cablaggi degli autoveicoli.

ANTEPRIMA DI PRODUZIONE ADDITIVA Anche la produzione additiva ha attirato interesse. Il sistema Freeformer e la tecnologia Arburg Plastic Freeforming, infatti, consentono di utilizzare le stesse materie prime normalmente impiegate nello stampaggio a iniezione. Inoltre, l’operatore non è vincolato a impostazioni predefinite e, quindi, ha la possibilità di ottimizzare sia i singoli manufatti sia il processo. Per la prima volta, questo sistema aperto

eseguiva un processo di produzione additiva utilizzando PP semicristallino (Moplen) e il nuovo materiale di supporto Armat 12 per produrre componenti funzionali. I leggeri, ma resistenti, morsetti serracavo realizzati in questo modo si agganciano con un clic proprio come quelli stampati a iniezione.

APPLICAZIONI INNOVATIVE E SOLUZIONI CHIAVI IN MANO

Freeformer, protagonista da Friedrichshafen a Parma

Il costruttore di Lossburg presentava anche due applicazioni automatizzate dedicate al settore automobilistico. Una Allrounder 470 S idraulica bicomponente realizzava un coprivolante per auto, dove la parte in PC conferisce la necessaria resistenza, mentre lo strato superficiale in PC/ABS può essere anodizzato in maniera selettiva in un processo a valle. Una caratteristica particolare di questa soluzione consiste nel controllo totale della qualità, grazie a una termocamera integrata direttamente nello stampo. Una Allrounder 370 E Golden Electric, appartenente alla serie di presse elettriche di base, produceva, invece, una corona dentata in PA 6 (GF 40) per piccoli ingranaggi planetari. Questa soluzione chiavi in mano integrava anche un sistema di controllo totale della qualità in linea con ispezione visiva, posizionato dopo il sistema di rimozione del pezzo dallo stampo. La versione “packaging” del modello Allrounder 570 H ibrido offriva una dimostrazione di stampaggio ad alta velocità e a pareti sottili, concepito specificamente per il settore imballaggio.

Al centro della scena, tra le proposte presentate dal costruttore tedesco sul lago di Costanza, figuravano le nuove Allrounder 1120 H e Allrounder 920 H di grandi dimensioni

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Questa pressa ad alte prestazioni produceva quattro vaschette IML con pareti da 0,32 mm di spessore, deposte direttamente nelle confezioni in un tempo di ciclo inferiore a 1,9 secondi, per una produzione complessiva di circa 7700 unità all’ora. Un’altra soluzione chiavi in mano si basava su una Allrounder 570 A elettrica bicomponente con robot lineare Multilift V 15. Il sistema realizzava due orologi da polso completi (assemblati in un’apposita stazione) con cassa e cinturino bicolore in silicone liquido, in un ciclo di stampaggio di 70 secondi. Lo stampo presentava 2+2 impronte, mentre il sistema di dosaggio era collegato al controllo Selogica tramite un’interfaccia OPC UA.

SERVIZI PIÙ INTELLIGENTI Varie anche le soluzioni “smart” presentate da Arburg nell’ambito dei servizi. Tra queste: il monitoraggio delle condizioni; la manutenzione predittiva e quella da remoto; il nuovo modulo ALS “Mobile Maintenance”; la possibilità di collegare la pressa ad altri dispositivi tramite diverse interfacce OPC UA. I dieci prodotti presentati direttamente da Arburg e gli altri dieci ospitati dai partner in fiera esprimono l’importanza che l’azienda attribuisce a Fakuma. A Lossburg, però, l’augurio è che gli echi positivi continuino a giungere anche da Parma, dove a MecSpe (22-24 marzo) il costruttore presenta Freeformer e Arburg Plastic Freeforming (APF) come esempi di “produzione additiva”. Il sistema aperto proposto è adatto a numerosi ambiti industriali e settori di applicazione: per esempio, le protesi per implantologia realizzate in acido polilattico di grado medico utilizzando il processo APF. Inoltre, vengono proposte le possibilità ad ampio raggio per la produzione additiva industriale di componenti funzionali ottenuti con materiali originali qualificati.

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WM THERMOFORMING MACHINES GUARDA AL FUTURO

RAZIONALIZZAZIONE: IN UNA PAROLA TANTE ATTIVITÀ AL PASSO COI TEMPI MENO DI QUARANT’ANNI SULLE SPALLE NON IMPEDISCONO A WM THERMOFORMING MACHINES DI CONTARE SU QUOTE DI MERCATO GLOBALI CONSOLIDATE E CON BUONI MARGINI DI CRESCITA, ANCHE DI FRONTE AI GRANDI GRUPPI MULTINAZIONALI CONCORRENTI. GRAZIE A UNA TECNOLOGIA FRUTTO DI UNA RICERCA E DI UNO SVILUPPO SENZA SOSTA, A CUI OGGI SI AGGIUNGE IL SUPPORTO DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DI PRODUZIONE, VENDITE E MARKETING DI LUCA MEI

A

zienda con una reputazione internazionale ormai consolidata, nonostante la sua ancora giovane età - nata nel 1981, non arriva a quarant’anni - WM Thermoforming Machines ha sede a Stabio, nel Canton Ticino (Svizzera), a pochi chilometri da Lugano, dove da sempre progetta e costruisce macchine per la termoformatura e, dal 1992, soluzioni complete dotate di impianto di estrusione in linea. Il costruttore considera da sempre la qualità e l’affidabilità come i veri marchi di fabbrica dei propri prodotti, sottoposti incessantemente a sperimentazioni di processo e miglioramenti tecnologici che li rendono costantemente all’avanguardia e capaci di soddisfare anche le richieste più impegnative avanzate dai trasformatori più esigenti. È, questa, d’altra parte, la cassa di risonanza attraverso la quale WM Thermoforming Machines è oggi un nome riconosciuto in tutto il mondo. Non si tratta di un impegno facile (anche a fronte di una concorrenza serrata da parte dei grandi

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gruppi multinazionali), che però viene affrontato anche grazie alla continua collaborazione con fornitori e clienti, ritenuta la chiave di volta su cui poggiare tanto i risultati e la posizione di mercato raggiunti finora, quanto una visione essenziale e ben definita del futuro attraverso cui continuare a crescere.

Per togliere a queste premesse qualsiasi parvenza di referenzialità e conferirgli maggiore sostanza e attualità lasciamo però la parola a Luca Oliverio, direttore vendite globale di WM Thermoforming Machines, incontrato per farci illustrare il reale stato di salute dell’azienda.

Una termoformatrice FC 780 a vuoto e pressione, con taglio mediante fustella

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Un esemplare di macchina Twist 700 con dispositivo MSv7 Multistacker

COMINCIAMO CON LO SPENDERE QUALCHE PAROLA SULLO STATO DI SALUTE DELL’AZIENDA. “La situazione attuale di WM è a dir poco florida, nel senso che negli ultimi due anni abbiamo aumentato del 30-35% il nostro fatturato. Ma anche in tempi di crisi non abbiamo mai accusato un vero e proprio declino della produzione, dato che le nostre macchine sono destinate al mercato dell’imballaggio alimentare. In generale, chi ha fatto un buon lavoro a livello tecnico negli ultimi dieci anni - e noi crediamo di averlo fatto - si ritrova oggi ad avere una migliore risposta dal mercato. Inoltre, abbiamo messo in atto alcune razionalizzazioni al nostro interno per quanto riguarda sia la produzione sia le vendite e il marketing, per fare percepire meglio ai clienti le nostre vere peculiarità storiche, che non sempre possono arrivare nella maniera giusta”.

PUÒ PROVARE A SVILUPPARE IL DISCORSO DELLA RAZIONALIZZAZIONE? “Per quanto riguarda le vendite, nel 2015 ho assunto la carica di direttore commerciale. In precedenza, non c’era in azienda una figura di questo tipo che si occupasse a tempo pieno dell’organizzazione delle vendite e dell’unione tra queste e lo sviluppo tecnologico dell’azienda. Questo è il mio compito e grazie al lavoro che sto portando avanti con l’ufficio commerciale e all’ampliamento della gamma di prodotto in atto abbiamo accelerato la nostra capacità di penetrazione del mercato. Recentemente la rete di vendita è stata ampliata con l’assunzione di due nuove persone, cui, nel secondo semestre del 2018, dovrebbe aggiungersene una terza. Anche le attività di marketing sono state riviste e, mentre prima venivano portate avanti giorno per giorno, abbiamo cominciato a rivedere la nostra capacità e i nostri mezzi di comuni-

Impianto Intec FT 900 in linea: una vera e propria isola produttiva, completa di estrusore e termoformatrice

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cazione, cercando di dare a questi ultimi, nel loro complesso, maggiore continuità. Per esempio, sempre nel secondo semestre del 2018, lanceremo un nuovo sito internet con un blog, per trasmettere all’esterno più chiaramente e più puntualmente la nostra attività aziendale. Stiamo migliorando anche la newsletter, le campagne pubblicitarie, l’immagine con cui ci presentiamo alle fiere nel mondo ecc.”.

IN TERMINI PIÙ STRETTAMENTE TECNOLOGICI, QUESTA RAZIONALIZZAZIONE COSA HA COMPORTATO? “Attualmente, per noi un aspetto tecnologico molto importante è quello della intercambiabilità degli stampi, ossia sviluppare macchine che siano in grado di utilizzare quelli che i nostri clienti hanno già in casa, senza che siano costretti a dotarsi di nuovi stampi qualora decidessero di acquistare le nostre linee. Di per sé non è una sfida impossibile, ma quando si iniziano a prendere in considerazione due o tre tipologie di macchine differenti, la soluzione tecnica che deve essere approntata non è di semplice realizzazione. Stiamo parlando di un vantaggio competitivo importante. Delle anteprime che presenteremo a Plast 2018, una va proprio in questa direzione: l’ampliamento del nostro parco macchine con l’adattamento stampi. Non possiamo poi dimenticare lo sviluppo

dell’automazione, che per un’azienda che produce macchine altamente produttive è un fatto, per così dire, fisiologico. A seconda delle linee richieste dai clienti, quindi, mettiamo a punto soluzioni di automazione specifiche”.

ALLA LUCE DI QUANTO DETTO FIN QUI, È POSSIBILE INDICARE DEI PRODOTTI DI PUNTA SU CUI STATE APPLICANDO CONCRETAMENTE TALE RAZIONALIZZAZIONE? “Sarebbe riduttivo. Il concetto riguarda tutta la produzione, sebbene ciò sia più evidente nelle macchine basculanti con taglio/forma/ trancia, che sono dedicate a produzioni medio-lunghe, dove gli stampi costano 3-4 volte in più di quelli per le macchine con taglio a fustella. Appartengono al primo tipo di macchine le serie FT e Twist, dove il trasformatore può usare gli stampi che già ha in casa e che altrimenti richiederebbero un investimento ulteriore dai 100 ai 200 mila euro. Sulla serie FC raggiungevamo già una compatibilità del 6070%, ma, nel corso del 2018, dovremmo riuscire a portare tale soglia al 100%, e questo ci dovrebbe assicurare l’acquisizione di nuovi clienti”.

A CHI VI AFFIDATE PER L’AUTOMAZIONE DELLE MACCHINE? “La nostra filosofia costruttiva vuole che nel momento in cui facciamo una scelta, per così dire, tecnologica e che riteniamo valida, questa venga adottata su tutta la nostra gamma di macchine. Da una decina di anni ci affidiamo a PLC e sistemi di potenza di B&R che potremmo definire standard. Questo risponde molto bene a una precisa valutazione. Le nostre macchine non sono certamente le più vendute al mondo, nel loro genere. Quindi, avere prodotti standard invece che personalizzati per ogni singola serie, o addirittura modello, risulta meno costoso e rende più facile l’assistenza nel tempo. Lo stesso fornitore potrebbe non avere più interesse a mettere a punto determinati sistemi una volta che le

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macchine su cui vengono utilizzati vanno fuori produzione. Questo, oltre a farne lievitare i costi, complicherebbe la reperibilità dei ricambi, non tanto nel presente quanto piuttosto in futuro. Quindi prodotti standard risultano in generale complessivamente più convenienti, sebbene in effetti abbiano un appeal minore”.

QUALI SONO I VOSTRI MERCATI PRINCIPALI PER SETTORI APPLICATIVI E AREE GEOGRAFICHE? “Le nostre macchine sono sviluppate prevalentemente per impieghi nell’industria del packaging. In questo ambito, il 90% delle applicazioni è rappresentato dall’imballaggio alimentare, mentre il restante 10% può esse-

re suddiviso tra quello medicale e di prodotti industriali. Le applicazioni alimentari sono quelle che trainano maggiormente lo sviluppo tecnologico. In parte questo vale anche per quelle medicali, che richiedono macchine dedicate, adatte all’impiego in ambienti asettici e in camera bianca e, quindi, sviluppate secondo precisi criteri e con specifici standard. Nelle altre applicazioni, invece, soprattutto nel caso dell’imballaggio industriale, vengono perseguiti una più accentuata flessibilità e un minor costo delle attrezzature, che, però, non sono le direzioni che ci interessano di più. Geograficamente, il 2016 è stato particolarmente redditizio in Medio Oriente, che ci ha portato circa il 40% del fatturato di quell’an-

L’importanza della collaborazione con B&R

Prodotti affidabili e reperibili in ogni parte del mondo fatti, Morandi aveva sottolineato l’importanza della decennale partnership con B&R per lo sviluppo di macchine e impianti sempre capaci di soddisfare le esigenze dei trasformatori in tutto il mondo. Ma non si era limitato a questo. Oltre a ciò, aveva rimarcato come tale collaborazione risulti ancora più preziosa alla luce del fatto che oggi WM Thermoforming Machines esporta la quasi totalità della propria produzione, poiché i prodotti del fornitore austriaco, oltre che affidabili, sono reperibili praticamente in ogni angolo del mondo: una ulteriore garanzia, questa, per gli utilizzatori delle macchine del costruttore di Stabio, di ottenere un servizio efficiente e tempestivo in caso di bisogno in qualsiasi parte del globo essi si trovino a operare. Dunque, come aveva concluso Morandi, una collaborazione che permette Giovanni Morandi di WM (terzo da destra), insieme a Nicoletta Ghironi (quarta di andare davvero da destra), Luca Galluzzi (secondo da sinistra) - rispettivamente responsabile lontano, sia nello marketing e comunicazione e AD di B&R Italia - e agli altri partner intervenuti ai festeggiamenti per i trent’anni della società austriaca in Italia, tenutisi presso la spazio sia nel temsede di Passirana di Rho (Milano) il 4 ottobre 2017 po. “Se vuoi camminare veloce cammina da solo, se vuoi andare lontano cammina in compagnia”. Con questo antico proverbio africano, Giovanni Morandi, dell’area commerciale di WM Thermoforming Machines, in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni in Italia di B&R, aveva in un certo senso anticipato, confermandolo a priori, quanto riferito da Luca Oliverio nella nostra intervista a proposito della collaborazione con l’azienda austriaca fornitrice di soluzioni per l’automazione industriale. In quella ricorrenza (4 ottobre 2017), in-

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Luca Oliverio, dal 2015 direttore commerciale di WM Thermoforming Machines

no e dove abbiamo una posizione consolidata tra i leader di mercato. Il nostro mercato più importante, però, è l’Italia, da cui annualmente deriva in media il 30-35% del fatturato. Il nostro marchio è ben riconosciuto in tutta Europa; meno, invece, in Asia, dove però contiamo di crescere, dato che negli ultimi tre anni il fatturato proveniente da quell’area è cresciuto mediamente del 50%. Anche nelle Americhe stiamo ottenendo buoni risultati, specialmente in Messico, che per noi è stato il mercato che in percentuale è cresciuto di più negli ultimi cinque anni. Infine, date le grandi dimensioni, anche in Australia stiamo lavorando bene. Siamo invece assenti in Africa, ma probabilmente questo dipende dal nostro modus operandi e dal fatto che per noi rappresenta un mercato meno interessante”.

COSA CI PUÒ ANTICIPARE IN VISTA DI PLAST 2018? “In fiera presenteremo una macchina della gamma FC, quindi con tecnologia taglia e fustella, di medie dimensioni, con varie innovazioni, alcune delle quali saranno presenti su una delle due macchine che stiamo mettendo a punto per il lancio nella seconda metà del 2018. Queste ultime non saranno esposte a Plast 2018, anche se cominceremo a presentarle in anteprima: una, come anticipato, svilupperà il concetto di intercambiabilità degli stampi; l’altra assommerà in sé la precisione della tecnologia forma e trancia con stampo ribaltabile (quindi con taglio nello stampo) e la flessibilità della tecnologia di taglio a ripresa”. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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STRUTTURE AVANZATE CON IL CONTROLLO DEI VOXEL MICROSCOPICI PER CONTROLLARE EFFETTIVAMENTE ED EFFICACEMENTE L’UNITÀ DI MISURA DEL VOLUME, STRATASYS HA MESSO A PUNTO UN NUOVO SOFTWARE DA UTILIZZARE CON LA SUA STAMPANTE 3D J750, APRENDO LA STRADA A EFFETTI E PROPRIETÀ FINO A OGGI IMPENSABILI

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l fornitore globale di tecnologie per la stampa additiva, Stratasys ha presentato recentemente GrabCAD Voxel Print, un nuovo software per la sua stampante 3D J750, che fornisce la possibilità di eseguire un effettivo controllo a livello di voxel durante il processo di progettazione e di stampa 3D. La manipolazione di voxel (unità di misura del volume, controparte tridimensionale del pixel bidimensionale) microscopici, che costituiscono gli elementi portanti della stampa 3D, consente agli utenti di ottenere effetti e proprietà di stampa 3D fino a oggi irraggiungibili. Tutto ciò, combinato alla capacità di stampa 3D multimateriale e policroma della soluzione J750, apre un nuovo mondo di materiali digitali e di strutture avanzate a disposizione di una vasta gamma di applicazioni impegnative nei settori della ricerca, dello sviluppo di prodotto, del medicale, dell’arte, del design e dell’animazione. “Con GrabCAD Voxel Print siamo in grado di moltiplicare a livello esponenziale le opportunità offerte dalla capacità di stampa 3D mul-

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timateriale e in policromia offerte dalla tecnologia PolyJet e utilizzate dai clienti di tutto il mondo. Questa utility di controllo della stampante consente ai clienti di gestire migliaia di materiali a livello di voxel per produrre modelli

3D che soddisfino specifici requisiti di materiale che non sarebbe possibile ottenere in altro modo. In realtà, l’utility trasforma la stampante 3D J750 nella principale piattaforma al mondo per la sperimentazione, la scoperta e l’innovazione. Spesso, nel laboratorio di ricerca nascono idee sensazionali per nuovi prodotti. È qui che GrabCAD Voxel Print può avere un impatto sostanziale sulla progettazione e la fabbricazione”, ha affermato Gina Scala, direttore marketing della Global Education di Stratasys.

MATERIALI DIGITALI PER UNA VASTA GAMMA DI APPLICAZIONI

Modello di scimmia dal film di animazione “Kubo e la spada magica”, Laika Entertainment, stampata in 3D da Laika mediante le funzionalità di stampa voxel multimateriale di Stratasys

I materiali digitali esclusivi di Stratasys sono realizzati combinando i fotopolimeri PolyJet all’interno della stampante 3D. La piattaforma J750, dotata di GrabCAD Voxel Print, sblocca la capacità di gestire le concentrazioni, le strutture e la mappatura dei colori di materiali per la stampa 3D a livello di voxel. Ciò consente agli utenti di produrre “materiali digitali” completamente nuovi per le loro specifiche MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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esigenze, creando strutture avanzate, modelli con diverse sfumature di colori, proprietà interne e consistenze impossibili da realizzare in precedenza, permettendo alla stampa 3D di soddisfare requisiti di materiali specifici per svariate applicazioni. “Grazie alla stampa 3D, Laika Entertainment riesce a dare nuova vita alla vecchia tecnica dell’animazione stop-motion, permettendoci di iniziare un viaggio fantastico. La tecnologia multimateriale Stratasys PolyJet fornisce ai nostri animatori il controllo preciso, a livello di voxel, necessario a creare i personaggi più complessi e creativi che siamo in grado di immaginare. Nell’animazione personalizzata, fotogramma per fotogramma, questo livello di dettaglio è fondamentale per dare vita ai film. Si tratta di qualcosa che Laika non avrebbe potuto ottenere con un’altra tecnologia”, ha spiegato Brian McLean, capo della prototipazione rapida di Laika. Gli utenti possono utilizzare il proprio strumento per la creazione di sezioni del modello per assegnare proprietà a livello di voxel per ogni singola slice, creando

la possibilità di andare oltre la rappresentazione della pelle esterna, per arrivare alla modellazione volumetrica. Stratasys consente dunque all’utente di progettare e produrre una parte dell’interno... all’esterno. GrabCAD Voxel Print genera un file GCVF (GrabCAD Voxel File) che può essere caricato direttamente in GrabCAD e prodotto sulla stampante 3D J750. “GrabCAD Voxel Print è una tecnica di produzione rivoluzionaria. Per noi rappresenta la base dei nuovi approcci all’automazione della progettazione, che si estendono alla progettazione architettonica, industriale e tecnica e la integrano. Tutto questo si sta traducendo in nuovi modi di concepire e creare i prodotti, che rendono meno netta la tradizionale linea di demarcazione tra materiale e struttura e confondono i limiti tradizionali tra il mondo digitale e quello fisico”, ha affermato Martin Dunn, rettore associato per la ricerca e condirettore del Digital Manufacturing and Design (DManD) Center della Singapore University of Technology and Design (SUTD).

Il tavolo progettato dalla Singapore University of Technology and Design è stato stampato in 3D utilizzando GrabCAD Voxel Print sulla stampante 3D multimateriale policromatica Stratasys J750: le gambe trasparenti presentano un’estetica e una forza ispirate alle venature del legno, consentite dal controllo a livello di voxel

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LINEE DI TRASFORMAZIONE NEWS Fornitura cinese per Sacmi

Tecnologia CBF per il lattiero-caseario Una primaria azienda cinese operante nel settore lattiero-caseario ha acquistato altri due impianti CBF (Compression Blow Forming) di Sacmi, portando a quattro il totale di queste soluzioni installate presso i propri reparti produttivi. Il processo innovativo delle macchine, che combina elevata qualità e riduzione di peso delle bottiglie, è risultato decisivo nella scelta da parte del trasformatore. Tali caratteristiche di punta della tecnologia CBF hanno consentito a Sacmi di assicurarsi la fiducia di una tra le principali aziende sul mercato lattiero-caseario cinese e mondiale. La fornitura, che ha raddoppiato da due a quattro il parco delle CBF in uso presso il trasformatore, ne fa uno dei maggiori utilizzatori al mondo della tecnologia Sacmi. Frutto della capacità di Sacmi di traslare verso un nuovo settore - quello della produzione di contenitori in plastica utilizzando le diverse resine in commercio - i vantaggi intrinseci della tecnologia a compressione, la piattaforma CBF ha attirato l’interesse dell’azienda cinese dopo un’analisi comparativa con la tecnologia di estrusione soffiaggio (EBM), largamente utilizzata per la produzione di packaging per prodotti pastorizzati. Tra i vantaggi competitivi della tecnologia CBF rientrano un tempo di ciclo di 7 secondi e, contemporaneamente, la riduzione del peso del contenitore, che scende da 19 a circa 15,5 grammi, a fronte di un incremento della sua qualità. Destinate alla produzione di contenitori in HDPE da 200 ml, le macchine CBF consentono di ridurre del 20% circa il peso del contenitore e, grazie al risparmio di energia e materie prime che ne deriva, di rendere il processo produttivo più competitivo. A questo contribuiscono anche le sue elevate costanza e ripetibilità, grazie all’estrusione continua del materiale plastico che, “tagliato in dosi” predeterminate, viene inserito in uno stampo aperto e formato in una preforma mediante compressione. Questa piattaforma tecnologica permette di produrre un contenitore partendo direttamente dal granulo.

A determinare la scelta del trasformatore cinese sono stati tanto gli incrementi di produttività attesi e la riduzione di peso dei contenitori, quanto la possibilità di ottenere un’elevata ripetibilità di processo e un incremento generale della qualità del prodotto finale

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Fornitura Negri Bossi a Soag

24 presse “ready for Industry 4.0”

Negli ultimi 10 anni, Soag ha installato nei propri stabilimenti oltre 150 presse da 50 a 2000 t di Negri Bossi

Un recente ordine di Soag (Sigit Oman Automotive Group) a Negri Bossi prevede l’installazione di 24 macchine a iniezione tra il 2017 e il 2018. Si tratta di uno dei più importanti e longevi clienti del costruttore di Cologno Monzese (Milano), di cui, negli ultimi dieci anni, ha installato nei propri stabilimenti oltre 150 presse da 50 a 2000 tonnellate. Soag è il primo cliente di Negri Bossi ad avere già adeguato la sua organizzazione produttiva verso il concetto di “fabbrica 4.0”. Oggi tutte le 150 presse in funzione in otto stabilimenti sono connesse in rete via wi-fi e trasmettono in tempo reale i dati relativi a produzione, fermo macchina e qualità della produzione al proprio sistema ERP SAP, consentendo una visione centralizzata e sempre aggiornata dell’andamento dei reparti produttivi. Tutte le macchine installate in Europa sono equipaggiate con le stesse specifiche tecniche, per assicurare la totale interoperabilità e flessibilità tra gli stabilimenti. La forte economia di scala che ne deriva riduce i costi di gestione e quelli di manutenzione, mentre la standardizzazione di processi e tecnologie garantisce una migliore ripetibilità e qualità dei prodotti nei vari stabilimenti. Le nuove presse consentiranno di spingere ulteriormente l’azienda verso la sperimentazione di nuovi paradigmi tecnologici sempre in ottica di fabbrica 4.0, grazie a soluzioni che permettono

la manutenzione predittiva e la pianificazione di produzioni sincronizzate e orchestrate rispetto agli altri processi aziendali. Per raggiungere questi obiettivi Soag e Negri Bossi hanno siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo congiunto del progetto “Open Plast”, tra le prime piattaforme open source, aperte e scalabili, per la fabbrica 4.0 nel mondo della plastica. Tra le ultime arrivate negli stabilimenti Soag vi è la pressa Concept X da 800 tonnellate, destinata a una serie di test che costituiranno la base di partenza per lo sviluppo di una futura gamma innovativa di presse, con la quale Negri Bossi intende ampliare le proprie quote di mercato. Soag è una multinazionale con più di 1500 dipendenti, che opera nelle industrie automotive e degli elettrodomestici. La società, con la denominazione Sigit, aveva iniziato a operare in Italia nel 1966, diventando uno dei fornitori strategici del Gruppo Fiat. Nel 2015, con l’ingresso nel capitale del fondo sovrano dell’Oman, il gruppo è diventato Soag e, nel 2017, a seguito dell’acquisizione di Tecnoplast Group, che annoverava tra i suoi clienti Whirlpool, Electrolux e Philips, è nata Soag Appliance. Le principali attività svolte all’interno del gruppo riguardano ingegnerizzazione e progettazione, stampaggio a iniezione di termoplastici e gomma, assemblaggi e lavorazioni secondarie, pressofusione dell’alluminio, automazione e attrezzature. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Macchine a iniezione modulari

Funzioni integrate per uno o più materiali Con una forza di chiusura di oltre 2100 kN, la pressa Systec Multi 210/580-430h/200v, presentata da Sumitomo (SHI) Demag all’ultima edizione di Fakuma, incorpora un’unità di iniezione orizzontale e una verticale. La macchina si caratterizza inoltre per il controllo NC5 con un nuovo terminale operatore, tavola rotante per l’introduzione del substrato e robot Demag SDR 20 M per la movimentazione dei pezzi stampati. Il parasole che veniva realizzato alla fiera tedesca costituiva un componente interno di un’auto di serie. Il supporto in policarbonato veniva sovrastampato con ABS dall’unità di plastificazione

verticale, per ottenere una galvanizzazione parziale, e il componente era poi rimosso dalla cavità mediante il robot, che lo trasportava in una stazione di marcatura laser. Qui veniva applicato un codice Data Matrix (DMC), così da etichettare il componente in modo univoco. Durante l’etichettatura laser del componente, la macchina per lo stampaggio a iniezione trasmetteva tutti i dati di processo relativi alla stampata completata a un sistema di esecuzione della produzione (MES - Manufacturing Execution System) che memorizzava la correlazione con il DMC. Uno scanner laser portati-

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La gamma Systec Multi copre tutte le varianti dello stampaggio a iniezione multicomponente. A Fakuma veniva data dimostrazione dello stampaggio di un parasole con sistema di tracciamento della produzione mediante marcatura laser con DMC e MES

le scansionava quindi il DMC e il MES emetteva i dati di processo memorizzati per il componente in questione. Il processo di produzione risulta pertanto tracciabile a lungo termine in qualsiasi momento e durante l’installazione. Con l’aiuto di questa applicazione in chiave di Industria 4.0, anche lo stampatore a iniezione può disporre di una visione retroattiva

e completa dei parametri del ciclo di produzione. Con una forza di chiusura da 1200 a 10 mila kN e avendo fino a quattro unità d’iniezione, la serie di presse Systec Multi copre ogni variante del processo di stampaggio multicomponente, rivolgendosi, in particolare, alle applicazioni più sofisticate nell’industria automobilistica.

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LINEE DI TRASFORMAZIONE NEWS Ettlinger in crescita anche nell’iniezione

Strategia commerciale e prodotti che premiano “Nel corso degli anni Ettlinger si è specializzata in macchine a iniezione di grandi dimensioni realizzate su misura per gli stampatori; ciò la rende più flessibile dei grandi nomi tedeschi e austriaci presenti sul mercato. Nonostante questo possiede anche un ampio catalogo di componenti standard”, ha dichiarato Karsten Bräunig, direttore commerciale di Ettlinger Kunststoffmaschinen (ora parte del gruppo Maag), alla redazione di MacPlas durante la fiera Fakuma 2017. Sempre alla fiera tedesca anche il direttore generale Volker Neuber ha sottolineato come le strategia commerciale adottata dall’azienda stia producendo eccellenti risultati: “Da anni, i nostri sistemi ci consentono di raggiungere ritmi di crescita eccellenti. Nel 2016 il numero di nuovi filtri installati è cresciuto di oltre il 10%, in particolar

modo in Asia e, nello specifico, presso i trasformatori di PET. Per quanto riguarda le presse a iniezione, continuiamo a concentrare la nostra attenzione sull’ormai collaudato concetto di iniezione a due stadi, che consente di fabbricare manufatti di dimensioni assai ingombranti. Recentemente, abbiamo spedito un’altra macchina da 2500 tonnellate per lo stampaggio di pallet a un nostro cliente abituale in Arabia Saudita”. Ettlinger impiega circa 30 addetti, distribuiti tra la sede principale di Königsbrunn e gli uffici vendite e assistenza di Tyrone, negli Stati Uniti. Il buon andamento del mercato asiatico, in particolare quello di Cina e Giappone, dovrebbe portare ad aprire, nel 2018, una filiale cinese, che consentirà all’azienda di offrire assistenza alle vendite e pezzi di ricambio in maniera tem-

La pressa srm 2500/120 - lunga 16,4 m, larga 3,3 m e alta 4,9 m, con forza di chiusura di 23 mila kN e un volume d’iniezione massimo di 120 mila m3 - è concepita per ottimizzare lo stampaggio a iniezione, tra gli altri prodotti, di tombini in PP per reti fognarie

pestiva, direttamente sui mercati locali. Tra i prodotti di punta presentati all’ultima edizione di Fakuma figurava la serie di presse a iniezione srm, disponibile con forze di chiusura fino a 30 mila kN e capace di eseguire stampate dal volume massimo di 180 mila cm³. Queste macchine si prestano in modo particolare alla produzione di manufatti con un peso massimo di 100 kg, quali pallet, raccordi, tombini o sistemi di scarico, non solo in materiale vergine, ma anche in plastica riciclata o mista. La plastificazione e l’iniezione

vengono eseguiti separatamente dall’unità di iniezione a due stadi. Stampate voluminose e tempi di ciclo brevi non rappresentano un problema, nonostante la potenza limitata degli azionamenti e la forza di chiusura ridotta: anzi, ciò consente alle presse di abbattere sensibilmente i consumi energetici, oltre a risultare più corte del 40% rispetto ai modelli convenzionali. Queste presse a iniezione presentano un’ampia luce tra i piani, sono prive di colonne e offrono quindi un’accessibilità ottimale per le operazioni di prelievo dei manufatti stampati e di cambio stampo.

Partnership CMS-Fraunhofer IWU

Sistema ibrido: stampa 3D e lavorazione meccanica insieme Si chiama CMS Kreator il nuovo sistema ibrido per la stampa 3D e la lavorazione meccanica di componenti in materiali compositi frutto della partnership tra l’azienda italiana CMS e l’istituto di ricerca tedesco Fraunhofer IWU. Disponibile in svariate configurazioni e taglie, è pensato per assecondare le esigenze di svariati settori industriali, quali quelli aerospaziale, automobilistico, nautico, energetico ecc., e per realizzare prototipi o componenti speciali. La gamma di materiali lavorabili dal sistema spazia dall’ABS alla PA fino ai polimeri a prestazioni elevate, rinforzati con vetro e carbonio a fibra

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Un centro di lavoro di grandi dimensioni per lavorazioni meccaniche e stampa 3D; produzione di prototipi in materiali compositi; alimentazione con granuli standard in commercio; processi a temperatura ambiente. È questo, in sintesi, CMS Kreator

corta fino al 40%, per realizzare anche stampi e attrezzature utilizzabili nei processi produttivi industriali. L’estrusione è progettata per ottenere filamenti sottili, depositati in maniera estremamente veloce (secondo il costruttore fino a otto volte più rapida dei processi FDM standard) e immediatamente raffreddati. L’azienda fa sapere che, grazie anche alla deposizione a 5 assi, possono essere realizzate strutture leggere e resistenti alla stregua delle ossa degli uccelli. Il software di programmazione si basa su soluzioni di mercato facilmente reperibili ovunque e riprogrammabili per modificare i parametri di lavorazione.

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Quando l’ingegneria fa la differenza

Oggi più che mai è fondamentale affidarsi a partner esperti nella realizzazione di impianti chiavi in mano. Plastic Systems, con l’esperienza maturata negli anni, è in grado di fornirvi soluzioni ingegnerizzate turn-key per impianti automatici di stoccaggio della materia prima, deumidificazione e trasporto per estrusione e compound, iniezione e soffiaggio.

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M&L

Il sistema integrato Frimo per la termoformatura consente di eseguire processi impegnativi pur riducendo gli ingombri a terra delle attrezzature e i tempi di cambio stampo e di produzione

guire diversi processi sul medesimo sistema riduce gli ingombri delle attrezzature necessarie. Tra le altre caratteristiche che contraddistinguono il sistema figurano un preriscaldatore del supporto di nuova concezione, che consente di raggiungere la temperatura ottimale per la realizzazione di giunti incollati, e una tavola scorrevole ad alta velocità e inclinabile, che garantisce un’ergonomia ottimale in sede di assemblaggio e prelievo dei componenti. Anche in questo caso, l’impiego di un guida-catena, installato di serie sui sistemi di laminazione Frimo, ottimizza il processo rendendolo più efficiente e abbattendo il consumo di materiale. I telai scorrevoli della stazione di formatura garantiscono una qualità finale ottimale e contribuiscono a ridurre la quantità di materia prima utilizzata. Un’ulteriore novità è rappresentata dal sistema di cambio stampo completamente automatico con sei posizioni regolabili, che all’occorrenza può anche essere esteso. Inoltre, la tempra automatica dello stampo riduce al minimo i tempi di cambio, eliminando ogni intervento manuale e assicurando una disponibilità ottimale dello stampo stesso.

DEUMIDIFICAZIONE

Cicli sempre più brevi, numero di modelli sempre più ampio e grande varietà di processi produttivi richiedono l’impiego di sistemi di fabbricazione universali. Al fine di soddisfare tutte queste esigenze, Frimo ha sviluppato un sistema combinato in grado di gestire un’intera gamma di processi di produzione. In questo modo, la formatura profonda, la laminazione tradizionale e quella con tecnologia IMG (In Mould Graining), anche per la realizzazione di cruscotti, possono essere eseguite con un’unica macchina. Ciò consente di impostare con precisione il processo in base ai requisiti specifici del componente. Un’ulteriore innovazione consiste nella capacità del sistema di creare automaticamente semilavorati, oltre a svolgere il film standard. L’utilizzo di componenti meccanici ed elettronici sofisticati garantisce una qualità e una riproducibilità superiori del manufatto finito. Inoltre, la possibilità di ese-

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AUSILIARI E COMPONENTI

INIETTORI SALVASPAZIO E COMPONENTI A BASSA CONDUCIBILITÀ

SOLUZIONI PER AUMENTARE LE PRESTAZIONI DEI SISTEMI A CANALE CALDO GLI ULTIMI SVILUPPI PROPOSTI DA HRSFLOW VANNO NELLA DIREZIONE DI CONSENTIRE AI CANALI CALDI DI GARANTIRE ELEVATE PRESTAZIONI ANCHE QUANDO LE CONDIZIONI PRODUTTIVE SONO IMPEGNATIVE E I COMPONENTI DA REALIZZARE SONO COMPLESSI, MA SENZA CHE TUTTO CIÒ PESI SU QUALITÀ DEI MANUFATTI E COSTI DELLA PRODUZIONE. ANZI, TUTT’ALTRO

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ue innovativi prodotti sviluppati da HRSflow, fornitore di sistemi a canali caldi, aiutano a ottenere parti stampate di alta qualità in modo sempre più semplice e affidabile. Mentre la nuova serie di iniettori Full Compact consente di ridurre notevolmente lo “scavo” dello stampo, il Pressure Block (nella foto di apertura) aumenta la rigidità della piastra sotto carico mantenendo allo stesso tempo un profilo termico ottimale.

LO SCAVO DELLO STAMPO SI RIDUCE SEMPRE PIÙ Con la serie di iniettori Full Compact, la sede dello stampo per alloggiare le resistenze è stata ridotta da un diametro di 33 mm (a destra, nella foto) a uno di 28 mm (a sinistra)

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Grazie al design “salvaspazio” della nuova serie di iniettori Full Compact, HRSflow è riuscita ad alloggiare le resistenze della precedente serie standard Pa (serie di ugelli ad avvitamento studiati per parti di piccole dimensioni, fino a

200 g), riducendo la sede dello stampo a soli 28 mm di diametro lungo l’intera lunghezza dell’ugello, invece dei convenzionali 33 mm. Il puntale e la ghiera di questa nuova linea di ugelli avvitati rimangono invariati. Gli iniettori, con lunghezze che variano da 75 a 450 mm e con diametri interni di 6,8 e 10 mm, possono essere forniti con una o due resistenze. Sono disponibili nelle versioni Classica o Fail Safe, ovvero con due resistenze e due termocoppie. La Serie Full Compact è particolarmente adatta per l’iniezione inversa ma è disponibile per diverse opzioni di iniezione: con torpedo, a flusso libero e a otturazione. Può resistere fino a una pressione massima di 1800 bar ed è ottimizzata per la produzione di componenti dalla forma complessa e di piccole dimensioni, come gli altoparlanti per il settore auto. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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FLEXflow One è il nuovo sistema per l’otturazione servocontrollata che non richiede più una centralina esterna

RIGIDITÀ DELLA PIASTRA SOTTO CARICO E PROFILO TERMICO UNIFORME Un’elevata rigidità della piastra sotto carico e un profilo termico uniforme del sistema a canale caldo giocano un ruolo fondamentale per la qualità della parte stampata. Una temperatura non uniforme può causare sbilanciamenti del flusso, deformazioni e linee di flusso. Il problema può essere risolto grazie all’innovativo Pressure Block sviluppato da HRSflow: il componente compatto che assicura un processo di stampaggio ottimale. Realizzato con materiali speciali a bassa conducibilità, Pressure Block agisce in due modi. Posizionato tra il sistema e lo stampo, in primo luogo ha la funzione di aumentare la rigidità della piastra sotto carico, in modo tale che non subisca deformazioni. Questa soluzione assicura pezzi stampati dallo spessore uniforme, nel rispetto delle tolleranze minime consentite, e previene la formazione di bave. In secondo luogo, grazie al suo materiale altamente isolante, Pressure Block mantiene un profilo termico ottimale all’interno di tutto il canale caldo. Il beneficio principale di questa soluzione risiede nella sua flessibilità di posizionamento: può essere posizionato in qualsiasi punto del braccio della camera calda (eccetto che sopra alle resistenze) senza alterarne il profilo termico. In base alle esigenze, Pressure Block è disponibile con o senza piastrina di aggiustamento e con uno spessore di 20 mm (240°C temperatura massima del canale caldo, 50°C temperatura massima dello stampo) o di 30 mm (rispettivamente 300°C e 100°C).

SENZA CENTRALINA ESTERNA Tra i recenti sviluppi di HRSFlow figura anche FLEXflow One, la nuova tecnologia a canale caldo che non richiede una centralina esterMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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na durante il processo di iniezione e che l’azienda ha proposto anche a Fakuma 2017. Il nuovo sistema di otturazione servocontrollata FLEXflow One è dotato di un semplice Driver Module, che sostituisce la centralina esterna ed è programmato per consentire l’apertura e la chiusura totale dell’otturatore in un’unica fase. Se necessario, corsa, posizione e velocità di ciascun otturatore possono essere modificati dall’operatore (anche attraverso l’impostazione di profili multipli di apertura e chiusura) mediante la maneggevole interfaccia esterna ESI (External Smart Interface) connessa al Driver Module e in grado di gestire fino a 24 otturatori. Una volta

che questi parametri sono salvati nel Driver Module, il sistema è pronto per produrre pezzi di alta qualità senza l’uso di una centralina esterna. Quale fattore di sicurezza aggiuntivo rispetto ai sistemi idraulici, al momento della produzione è possibile programmare anche la coppia massima e, quando questa viene raggiunta, l’elettronica di controllo segnala un errore e blocca immediatamente il sistema, evitando danni e costi correlati. Tutti i sistemi FLEXflow One sono dotati di una Safety Interface Box (SIB), che comunica con il sistema di controllo della pressa per assicurare la massima sicurezza del processo.

Caso applicativo

Finestrini auto in policarbonato di Classe A Per realizzare il finestrino laterale posteriore in policarbonato dei modelli GL8 e GL8 Avenir della casa automobilistica Buick, lo stampatore Chinese Shentong ha recentemente scelto di utilizzare due sistemi a canale caldo progettati e forniti da HRSflow, uno per produrre il componente trasparente e uno per realizzare la cornice strutturale continua di colore scuro. Più leggero del 40% (3 kg) rispetto allo stesso componente in vetro e con dimensioni di 1200 x 460 mm, questo finestrino è attualmente uno dei pezzi più grandi al mondo nel suo genere. La tecnologia FLEXflow, che ha consentito allo stampatore di rispettare gli elevati standard qualitativi della superficie, assicura la produzione di finestrini di elevata conformità dimensionale, garantendo ridotte deformazioni e tolleranze, al fine di per-

Il finestrino laterale posteriore di una vettura MPV (Multi-Purpose Vehicle) è un pezzo bimateriale con superficie di Classe A, stampato utilizzando la tecnologia FLEXflow

metterne il perfetto assemblaggio all’autovettura. HRSflow ha supportato il Tier 1 cinese durante tutta la fase di sviluppo del progetto con approfondite simulazioni eseguite mediante il software Moldflow, per ottimizzare i parametri di processo di questi ampi e asimmetrici componenti. I due sistemi a canale caldo di HRSflow sono caratterizzati da 10 punti di iniezione dotati di motori elettrici con otturazione conica e integrati nella piastra. La tecnologia FLEXflow permette di determinare con esattezza il profilo di apertura e chiusura di ogni singolo otturatore, con velocità regolabili. Studiata per controllare in modo preciso la pressione e il flusso del materiale all’interno dello stampo, consente di ottenere un riempimento completamente bilanciato e omogeneo della cavità evitando difetti sulla parte stampata. Grazie al controllo indipendente e preciso di ciascun otturatore è possibile evitare cadute di pressione e variazioni di velocità del flusso, a differenza di quanto accade invece con il tradizionale sistema idraulico/pneumatico. Il risultato finale è una superficie stampata di Classe A dalle elevate prestazioni estetiche. Tra le principali applicazioni della tecnologia FLEXflow si annovera la realizzazione di componenti complessi per interni ed esterni auto, come spoiler, frontali anteriori, plance, pannelli per portiere, fanali, portelloni posteriori e finestrini posteriori laterali in policarbonato trasparente.

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AUSILIARI E COMPONENTI

OPEN 4.0 BY SEPRO

COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE PER DARE FORMA AL FUTURO CON LA FILOSOFIA OPEN 4.0 SEPRO PROPONE UN NUOVO MODELLO “APERTO” DI PRODUZIONE, DOVE TUTTO È CONNESSO, AL PROPRIO INTERNO, CON I CLIENTI E NEI LORO PROCESSI DI PRODUZIONE. PER QUESTO RISULTANO FONDAMENTALI LA COLLABORAZIONE, LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI E L’USO DELLE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE INFORMATICHE

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resentato alla fiera Fakuma 2017, Open 4.0 è il programma messo a punto da Sepro per offrire innovazione, integrazione, connettività e possibilità di scelta per i robot e i sistemi di controllo di nuova generazione. “Oggi tutti parlano di Industria 4.0 e di fabbrica del futuro. Noi di Sepro crediamo che assicurare la connettività tra i vari sistemi rappresenti solamente un aspetto di una sfida molto più ampia. Per noi, l’Industria 4.0 richiede che le persone, le macchine e le aziende siano “connesse” in un modo molto più significativo e potente, per permettere a tutti questi soggetti di raggiungere il massimo del loro potenziale”, ha commentato Jean-Michel Renaudeau, CEO di Gruppo Sepro, il quale indica che questa filosofia debba essere chiaramente riconoscibile nelle pratiche dell’azienda, oltre che nei valori che la sostengono. Una zona dello stand Sepro a Fakuma 2017 era specificamente riservata a Open 4.0. Qui era possibile assistere a un’anteprima di OptiCycle e Live Support - le due App che automatizzano l’ottimizzazione del ciclo produttivo e forniscono MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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assistenza nelle operazioni di ricerca dei guasti e sperimentare l’utilizzo del sistema di controllo Sepro Visual. I risultati dell’impegno “open” da parte del costruttore sono espressi dalle cifre relative alle vendite, in crescita costante a livello globale. Per fare fronte alla forte domanda, Sepro sta espandendo le operazioni di assemblaggio robot, automazione e formazione presso il quartier generale di La Roche-sur-Yon, in Francia, e sta potenziando gli impianti di produzione negli Stati Uniti. A Fakuma 2017, inoltre, Sepro era presente per la prima volta anche con le sue filiali Sepro Germany, attiva ormai da diversi anni, Sepro Austria-Hungary, inaugurata a maggio 2016, e Sepro Switzerland, avviata nel febbraio 2017.

DIMOSTRAZIONI IN FIERA A Fakuma Sepro ha esposto, in particolare, le linee di prodotto attualmente in espansione e otto tra i più recenti modelli di robot per presse a iniezione medio-piccole. Tra questi, vi erano due dei tre nuovi robot a braccio articolato

Sepro Yaskawa 6X-140 è uno dei tre nuovi piccoli modelli della gamma di robot a 5 assi con braccio articolato, presentato a Fakuma 2017 per applicazioni auto e industriali

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AUSILIARI E COMPONENTI

a 6 assi universali, sviluppati in partnership con COLLABORARE PER SERVIRE Yaskawa-Motoman. I modelli 6X-140 e 6X-170 LO STAMPAGGIO GLOBALE esposti, più un terzo esemplare, il 6X-70, sono Sulla scia della collaborazione intrapresa con specificamente dimensionati per le esigenze del- Yaskawa-Motoman, Sepro sta ampliando la fale presse a iniezione con forza di chiusura da 20 miglia di robot 6X Visual introducendo modela 500 tonnellate e per l’utilizzo del sistema di li più piccoli a 6 assi, specificamente concepiti controllo Sepro Visual 3, che rende la program- per l’impiego su presse a iniezione con forza di mazione e l’integrazione facile e intuitiva. Que- chiusura fino a 500 tonnellate. I nuovi modelli sti robot erano accompagnati da due esempla- 6X-70/70L, 6X-140 e 6X-170/170L sono stati ri Sepro Stäubli a braccio articolato, 6X-90L e progettati come unità universali particolarmente 6X-160, concepiti per lo stampaggio tecnico su robuste, che offrono un mix di potenza, efficienpresse a iniezione rispettivamente da 80 a 200 za, agilità ed economicità. Tutti i robot di questa e da 150 a 500 tonnellate. Tutti questi robot a 6 famiglia adottano la piattaforma di controllo Seassi movimentavano componenti auto. pro Visual 3, le cui interfacce grafiche intuitive L’integrazione del concetto Open poteva es- e funzioni accessorie semplificano la programsere osservata dal vivo sulle due macchine mazione e l’utilizzo anche di robot complessi funzionanti presso lo stand di Sepro. Il robot come quelli a 6 assi. universale Success 5, introdotto di recente, “L’impegno di Sepro è quello di offrire la più estraeva connettori ottici da una pressa Su- ampia scelta possibile di robot al settore delmitomo Demag da 50 t, mentre un S5 Picker, lo stampaggio a iniezione globale. Per farlo, nuovo modello asservito a tre assi per la rimo- continuiamo a espandere le nostre capacizione delle materozze, si occupava di estrarre tà interne di sviluppo prodotti e a progettare parti di giocattoli da una pressa robot collaborativi come quelli Milacron da 50 t. Con Open, i appena illustrati insieme a cocomandi dei robot erano tostruttori leader come Yaskawa. talmente integrati nell’unità di Tutti questi sforzi riflettono la controllo della pressa. Un altro nostra convinzione che sia i Success 5 e un altro S5 Picker, costruttori di presse sia i traentrambi dotati di traversa carsformatori puntino alla flessitesiana e 3 assi asserviti, erano bilità e alla possibilità di scelta invece impegnati nella moviquando si tratta di adottare e mentazione di cover stampate adattare la tecnologia per riper iPhone. spondere alle loro esigenze operative”, ha sottolineato JeAltri 18 robot Sepro erano poi an-Michel Renaudeau. esposti presso gli stand di La linea di prodotto 6X Visual nove costruttori di presse a comprende anche altri robot iniezione, tra cui: a braccio articolato a 6 assi, - Sumitomo Demag: un robot a Live Support è una App per realizzati in partnership con 3 assi asserviti rimuoveva masmartphone che semplifica terozze su una pressa da 50 t, il support tecnico da parte del Stäubli Robotics. Disponibili in personale Sepro, grazie alla quattro taglie per presse a iniementre un robot MultiInject era possibilità di effettuare zione da 20 a 1300 t, offrono impegnato su una pressa per conversazioni audio e video una soluzione avanzata per l’estampaggio bimateriale; - Billion: un robot BX-35 a 5 assi dimostrava l’in- secuzione di qualsiasi compito, dallo scarico tegrazione di livello 1 ed era comandato in mo- dei pezzi alle applicazioni di automazione più dalità “mirror” dall’unità di controllo della pressa; complesse. Questa linea presenta un design - Chen Hsong: un robot Success 11 era instal- pulito e chiuso che li rende adatti alle produzioni medicali e in camera bianca. lato su una pressa da 260 t; - Gentis: una pressa a iniezione LienFa era equi- A Fakuma 2017 è stata presentata anche una paggiata con un robot Success 11 a 3 assi; collaborazione con Haitian (si veda articolo a - Haitian: un robot Success 11 era in funzione pagina 48): le sue macchine verranno commersu una pressa Mars 900 da 130 t e un robot cializzate in Europa con robot a 3 e 5 assi e si5X-35 a 5 assi era installato su una pressa stemi di controllo integrati di Sepro. Jupiter II da 4500 t, entrambi con integrazione Open; APP PER CONNETTIVITÀ - Tederic: due presse erano munite rispettiva- E CONTROLLO INTELLIGENTI mente di robot 5X-15 e robot 5X-25, entrambi a Delle due App presentate in anteprima a Frie5 assi e integrati Open. drichshafen per la connettività e il controllo intel-

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Il modello 6X-70L, uno dei nuovi robot sviluppati con Yaskawa e presentati a Fakuma 2017

ligenti dei robot, OptiCycle aiuta gli operatori a ottimizzare i cicli dei robot e ad abbattere i tempi di produzione complessivi. Se utilizzata con i programmi robot esistenti, è in grado di ridurre i tempi di ciclo dei robot (sia dentro che fuori lo stampo) fino al 40% e i tempi tipici del processo di stampaggio a iniezione di circa il 5%, con un corrispondente aumento della produttività. OptiCycle è un’App plug-in che ottimizza automaticamente i tempi di ciclo nello stampo sulle piattaforme di controllo Sepro Touch 2, Visual 2 e Visual 3. L’operatore deve soltanto rispondere a qualche domanda e stabilire nel software Visual i punti principali con le procedure teach-in e Opticycle ottimizza automaticamente i tempi di ciclo nello stampo. Inoltre, amplia i suggerimenti per ottimizzare gli utensili sul braccio del robot e le corse della pressa a iniezione. Questa App può essere utilizzata anche come strumento di assistenza alla programmazione e i programmi ottimizzati possono venire memorizzati e condivisi nella rete della produzione per l’impiego su altri robot. L’App Live Support per l’assistenza tecnica via smartphone, invece, semplifica e velocizza l’accesso al servizio di supporto tecnico, ricerca guasti e teleassistenza di Sepro. Utilizzando lo smartphone è possibile inviare rapidamente le richieste di assistenza, i problemi riscontrati e le relative domande e aggiungere in maniera facile lo stato robot scansionando un QR code. L’App inoltra la richiesta e i dati del robot direttamente ai tecnici della teleassistenza Service Hotline di Sepro, semplificando le procedure di supporto tecnico e riducendo i casi di errore. L’App, grazie alle precise informazioni in tempo reale sui robot, accelera anche la risoluzione dei problemi e riduce, o elimina del tutto, i tempi di fermo macchina. Infine, supporta le comunicazioni bidirezionali vocali e video tra l’assistenza Sepro e il trasformatore. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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AUSILIARI E COMPONENTI

Set di stampi per vaschette in PET

L’attrezzo di foratura permette di realizzare, a ogni ciclo, una serie di cave a cavallo tra il fondo e le pareti di vaschetta e coperchio, grazie alla presenza, nel semistampo superiore, di 320 singoli punzoni, che si vanno a impegnare in 20 matrici di foratura nel semistampo inferiore

Il set di stampi per la produzione di vaschette con coperchio in PET messo recentemente a punto da Termostampi è composto da 4 unità distinte da installare sulle rispettive 4 stazioni della termoformatrice e corrispondenti alle 4 fasi del processo produttivo: formatura, foratura, taglio e impilaggio. Tale set di stampi consente di produrre 10 vaschette, con dimensioni (da chiuse) di 125x125x40 mm, a ogni ciclo ed è in grado di lavorare a un ritmo di 30 cicli al minuto. Le 4 quattro unità sono realizzate prevalentemente con materiali quali leghe di alluminio del tipo utilizzato nell’industria aeronautica, ma anche con piastre in acciaio laddove è richiesta una particolare resistenza meccanica. Per quanto riguarda l’attrezzo di formatura (prima stazione), particolare attenzione è stata posta al raffreddamento, la cui efficienza è stata ottenuta ottimizzando i circuiti di passaggio del liquido all’interno dello stampo. Anche i circuiti di circolazione dell’aria necessaria al processo di formatura sono stati ottimizzati in funzione di una maggiore rapidità del processo stesso. Su alcuni particolari sono stati eseguiti trattamenti di rivestimento superficiale (ossidazione dura, nichelatura) atti a garantire una buona resistenza alla corrosione, che si può verificare in presenza di umidità. Un cenno particolare merita l’attrezzo di foratura (seconda stazione), che, a ogni ciclo, permette di realizzare una serie di cave a cavallo tra il fondo e

le pareti di vaschetta e coperchio. Questo è possibile grazie alla presenza nel semistampo superiore di ben 320 singoli punzoni, che si vanno a impegnare in 20 matrici di foratura nel semistampo inferiore. Punzoni e matrici sono realizzati in una particolare lega d’acciaio, adatta a conferire, dopo opportuni trattamenti termici, un’elevata resistenza all’usura, per garantire un buon mantenimento degli spigoli affilati delle parti trancianti. Inoltre, sempre per garantire un taglio preciso senza sbavature, le parti trancianti sono state sagomate con la massima precisione, ossia tenendo tolleranze di lavorazione molto strette. Per ottenere la centratura tra il semistampo superiore e quello inferiore, durante la corsa di chiusura il tutto viene guidato da 4 colonne guida a rotolamento, per ridurre al minimo l’attrito, più altre 4 guide a scorrimento, per offrire, nella fase appena precedente la foratura, una maggiore rigidità nell’accoppiamento. L’attrezzo di taglio perimetrale (terza stazione) è composto da una classica fustella piana nel semistampo superiore, a cui si oppone una lamiera di riscontro di durezza adeguata nel semistampo inferiore. Infine, l’attrezzo di impilaggio (quarta stazione) presenta, nella parte inferiore, una struttura portante i piattelli espulsori, che provvedono a separare i prodotti dal film in avanzamento e a depositarli su un primo e un secondo livello di accatastamento da cui vengono infine trascinati verso il tappeto di trasporto.

NEWS Termoformatura

Bluestar Siliconi è diventata Elkem Siliconi Attraverso l’integrazione delle due entità cinesi Bluestar Xinghuo Silicones e Yongdeng Silicon Materials e la ridenominazione di Bluestar Silicones, il gruppo Elkem ha creato la nuova divisione Elkem Silicones, la quale raggrupperà circa 3000 dipendenti per un fatturato annuale pari a 1 miliardo di euro. La divisione opererà con una solida base costituita da 2 siti produttivi upstream, uno situato in Asia e uno in Europa, insieme a 8 siti di produzione downstream e 10 centri di ricerca e sviluppo dislocati in tutto il mondo. Al fine di mantenere il proprio impegno nei confronti dei clienti, Elkem ha aumentato la propria capacità produttiva di gomme siliconiche e ha sviluppato nuove mescole dedicate a diversi mercati specializzati, quali cavi per veicoli elettrici e ibridi, applicazioni ferroviarie, tubi alimentari e medicali. Elkem Silicones è sempre vicina ai suoi clienti grazie ad un servizio su misura e prodotti dedicati. www.silicones.elkem.com

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AUSILIARI E COMPONENTI NEWS Partner globale Stampi per il packaging a 360 gradi

VASCHETTE ALIMENTARI PRATICHE E LEGGERE Quarant’anni di esperienza internazionale consentono a OMMP-Moulds di realizzare stampi a iniezione per la produzione di capsule, preforme in PET e contenitori a pareti sottili, così come stampi per il soffiaggio di bottiglie in PET e flaconi. Tra le sue attività, inoltre, rientra anche la manutenzione e la conversione di stampi usati. Uno dei più recenti progetti dello stampista riguarda la realizzazione di due stampi a 4 cavità per lo stampaggio a iniezione di confezioni da 30 e 50 ml per l’imballaggio di salse alimentari. Il trasformatore ha avanzato la richiesta di poter realizzare un prodotto semplice, con corpo e coperchio in un pezzo unico, ad alti regimi produttivi e con un elevato livello di affidabilità. Per questo OMMP ha sviluppato due stampi con ugelli a otturazione in grado di produrre fino a 3200 vaschette all’ora. Il committente aveva anche la necessità di stampare confezioni quanto più leggere possibile e le soluzioni proposte dallo stampista consentono di ottenere un peso di 3,7 g e di 5 g nel caso di quelle rispettivamente da 30 ml e da 50 ml. OMMP-Moulds è un partner di fiducia di diversi operatori nell’industria del packaging, attivi nei settori della cura personale, alimentare e delle bevande, della detergenza, dei beni industriali, farmaceutico, medicale ecc. Di fatto lo stampista oggi è in grado di realizzare stampi sia per il soffiaggio sia per lo stampaggio a iniezione, con cui coprire il settore del packaging a 360 gradi.

Vaschette pratiche e leggere per salse alimentari, realizzate mediante stampaggio a iniezione in un’unica stampata con stampi OMMP-Moulds

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Un’offerta completa per produzione e assemblaggio

Un’ampia gamma di piattaforme di assemblaggio, per soddisfare le esigenze di produzione di ogni cliente. Un parco macchine utensili di primissimo livello, per realizzare con la massima precisione ogni componente degli stampi. Due uffici tecnici, uno per la progettazione di stampi e uno per la concezione di macchine per l’assemblaggio, altamente qualificati e in grado di assistere i clienti a ogni passo del loro progetto. Gefit conferma sempre più il suo ruolo di “global partner”, con una proposta completa sotto ogni punto di vista: dal supporto al cliente nella fase di personalizzazione e messa a punto del componente plastico, fino alla realizzazione degli stampi e delle macchine per l’assemblaggio di chiusure e accessori in plastica per l’uso quotidiano, o per l’applicazione e l’inserimento di liner o dischetti in tappi di varie dimensioni. Nel catalogo Gefit relativo all’assemblaggio, spiccano: l’eclettica Gefdrive, versatile tavola index “full electric” capace di gestire anche i componenti più critici; la nota Gefspin, tavola rotante per l’assemblaggio in continuo, capace di combinare velocità elevatissime e alti livelli di accuratezza nei movimenti; la Geflining, grazie alla quale è stato possibile varcare nuove frontiere in materia di tranciatura e assemblaggio dei liner, toccando l’incredibile quota dei 100 mila pezzi assemblati ogni ora. A proposito di quest’ultima piattaforma, va sottolineato il lungo processo di ricerca e sviluppo portato avanti dall’azienda

Esemplare del sistema Gefspin, con tavola rotante per l’assemblaggio in continuo combinando velocità elevatissime ad alti livelli di accuratezza nei movimenti

italiana per: taglio, controllo e inserimento dei liner da bobina, anche con spessori critici e con saldatura, oppure semplice introduzione di dischetti pretagliati all’interno di chiusure di diverse dimensioni. Il tutto, ovviamente, concluso con un preciso controllo di qualità del corretto assemblaggio. Sul fronte degli stampi per termoplastici, è stata particolarmente curata la fase di progettazione: l’azienda si contraddistingue per la scelta di materiali di primissima qualità e per l’alta specializzazione, grazie alla quale è capace di individuare e applicare soluzioni sempre innovative. Ogni nuovo progetto che nasce in casa Gefit passa attraverso una particolareggiata analisi di moldflow, per studiare le caratteristiche del componente plastico e ogni possibile criticità che potrebbe verificarsi durante il processo di stampaggio e produzione. La simulazione dinamica e l’analisi FMEA completano il minuzioso lavoro di studio che viene realizzato dall’ufficio tecnico all’avvio di ogni singolo progetto legato alla costruzione di un nuovo stampo. Da questo punto di vista, sono particolarmente interessanti le ultime soluzioni tecniche concepite dal gruppo alessandrino in merito a “sport cap” e chiusure flip top, anche bicolore e con inserimento di valvole. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Per Rivi Magnetics i sistemi per l’industria 4.0 si declinano nella possibilità di accedere da remoto ai dati funzionali dei dispositivi di ancoraggio magnetico, con la conseguenza di poter offrire una teleassistenza efficiente ed efficace

Recenti sviluppi di Rivi Magnetics

Ancoraggio magnetico 4.0 Ospite presso lo stand di Essebipresse, Rivi Magnetics ha presentato all’ultima edizione di Samuplast i suoi più recenti prodotti e gli ultimi risultati frutto della sua attività di ricerca e sviluppo. In particolare, la sua presenza in fiera si è concentrata sui progressi compiuti in termini di connettività, grazie ai quali è possibile l’accesso remoto ai dati funzionali dei sistemi di ancoraggio magnetico, la cui diretta conseguenza è rappresentata dalla possibilità di offrire una teleassistenza efficiente ed efficace che arricchisca i servizi post vendita, a vantaggio dei trasformatori.

Rivi Magnetics e la joint venture paritaria Römheld Rivi hanno scelto una politica di sviluppo in linea con i principi dell’Industria 4.0, che favorisca l’accompagnamento dei clienti nel processo di cambiamento generale in atto. Quello che viene sempre più demarcato è un contesto industriale contraddistinto dall’interconnessione dei sistemi produttivi e gestionali, dalla rilevazione e dalla codifica dei dati sensibili per la prevenzione, il controllo e la riduzione delle possibili criticità in tempi rapidi. A tutto vantaggio del miglioramento delle prestazioni delle tecnologie produttive

e del perfezionamento dei manufatti ottenuti. Partecipazione a studi europei per la definizione degli standard di sicurezza in presenza di condizione di processo critiche, sviluppo di brevetti, messa a punto di sistemi di ancoraggio personalizzati in base a specifiche esigenze dei trasformatori: da sempre sono queste alcune delle competenze che portano Rivi Magnetics a importanti

collaborazioni con i principali costruttori italiani ed esteri di presse per lo stampaggio a iniezione. E che consentono all’azienda di andare al di là del prodotto stesso, applicando il proprio know-how ed estendendo le proprie ricerche allo sviluppo di sempre più sofisticati, sicuri e performanti sistemi al passo con la quarta rivoluzione industriale e i processi manifatturieri moderni.

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MISURA E CONTROLLO

La conferenza presieduta dal CEO di Siemens Federico Golla

LA NUOVA PIATTAFORMA IOT DI SIEMENS

UNA SOLUZIONE ALTAMENTE COMPETITIVA PER DIFFERENTI APPLICAZIONI IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA STAMPA ANNUALE DI SIEMENS ITALIA, TENUTASI IL 25 GENNAIO PRESSO LA NUOVA SEDE MILANESE, L’AMMINISTRATORE DELEGATO FEDERICO GOLLA HA FATTO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SU BILANCIO E INVESTIMENTI DELLA MULTINAZIONALE, PRESENTANDO IL SUO NUOVO FIORE ALL’OCCHIELLO: MINDSPHERE, IL SISTEMA OPERATIVO APERTO PER L’IOT BASATO SU CLOUD A CURA DI GIAMPIERO ZAZZARO

G

li ambiti in cui è possibile utilizzare la tecnologia IoT sono molteplici e, in futuro, andranno a ricoprire un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di ognuno di noi. Si prevede, infatti, che entro il 2020 si avranno più di 25 miliardi di dispositivi connessi nel mondo, che condizioneranno fortemente l’economa mondiale. Il termine Internet of Things (IoT) è stato coniato nel 1999 dall’ingegnere britannico Kevin Ashton (che si autodefinisce “visionary technologist” sul proprio profilo LinkedIn), cofondatore e direttore esecutivo del centro ricerche Auto-ID Center, con sede presso il noto Massachusetts Institute of Technology (MIT). Introdotto in occasione di una presentazione presso l’azienda Procter & Gamble, il concetto fu poi sviluppato dall’agenzia di ricerca Gartner, divenendo quella struttura di oggetti connessi alla rete che conosciamo oggi. L’acronimo viene infatti utilizzato per definire la

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rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet. Più che di IoT, nel caso dell’industria, è più corretto parlare di IIoT (Industrial Internet of Things), ovvero di quell’evoluzione dell’IoT che permette a un

dispositivo intelligente (come, per esempio, un macchinario o un sistema di controllo) di connettersi contemporaneamente con più oggetti e di lavorare con una maggiore quantità di dati. Un oggetto IIoT è, in realtà, un dispositivo IoT

Un momento del tour con Patrizio Aventi (Energy Management, Siemens) nella sala dedicata all’Assetguard MVC

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di recente sviluppo pensato esclusivamente per la sua applicazione all’interno della quarta rivoluzione industriale. Il concetto di base è che le “macchine intelligenti” siano in grado di gestire in maniera più attenta delle persone la raccolta, la registrazione, lo scambio e la comunicazione di una vasta quantità di dati. Queste informazioni permettono alle aziende di reagire molto più velocemente all’inefficienza di alcuni processi e di guadagnare tempo nell’indirizzare i dati. Lo scopo degli oggetti IIoT è quello di ottimizzare i processi produttivi attraverso la connessione tra i macchinari, realizzare dati utili per un centro d’analisi, controllare in modo preventivo lo stato di salute delle macchine in uso e i tempi della produzione industriale.

Nicolò Bianchi (Energy Management, Siemens) mostra la sezione dedicata all’Assetguard MVC, il sistema sviluppato per il monitoraggio del funzionamento degli interruttori di media tensione

SIEMENS PUNTA SUL DIGITALE

IL SISTEMA OPERATIVO MINDSPHERE

“Un anno di trasformazione, quello passato, che ci proietta, forti, verso un 2018 in cui consolideremo ulteriormente la strategia digitale. Grazie alla nostra esperienza nell’elettrificazione, nell’automazione e nella digitalizzazione, generiamo vantaggi per i nostri clienti a livelli di prestazione elevatissimi. Con il nostro sistema operativo MindSphere le aziende diventano digitali”, ha esordito Federico Golla durante la conferenza stampa annuale di Siemens del 25 gennaio. Il gruppo conta circa 380 mila dipendenti nel mondo e un fatturato globale che nel 2017 ha toccato quota 83 miliardi di euro, di cui 5,2 sono quelli investiti in ricerca e sviluppo. In Italia Siemens ha chiuso l’esercizio 2017 al 30 settembre con risultati stabili rispetto al precedente anno fiscale, realizzando un fatturato di circa 2 miliardi di euro. Le divisioni Digital Factory e Process Drives and Industries hanno raggiunto risultati di un certo rilievo, aumentando le proprie quote di mercato, grazie anche al Piano Industria 4.0 del Governo (le cui linee guida sono: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; agire su fattori abilitanti), che ha incentivato gli investimenti per la digitalizzazione dell’industria italiana. Nel 2017 è stato anche rafforzato il dipartimento Building Technologies, grazie alla crescita di soluzioni e progetti customizzati (in aumento del 13%). In particolare, a guidare lo sviluppo del settore, è la richiesta di sistemi per la contabilizzazione del calore. L’efficientamento energetico, d’altronde, continua a rappresentare un settore di alto valore strategico. Anche sul versante della distribuzione e della trasmissione dell’energia ci sono state grandi novità, guidate dall’IoT degli asset delle sottostazioni d’energia.

Un contributo decisivo agli ottimi risultati recentemente ottenuti da Siemens è dato dal nuovo fiore all’occhiello della multinazionale: MindSphere, il sistema operativo aperto per l’IoT basato su cloud. Su questa Platform as a Service (PaaS), è possibile sviluppare, utilizzare e fornire le applicazioni (App) e i servizi digitali. Di conseguenza, si può raccogliere e analizzare in modo rapido ed efficiente l’enorme mole di dati prodotti da un asset, da uno stabilimento o da un’infrastruttura, contribuendo pertanto alla sua ottimizzazione. Queste informazioni portano a una maggiore disponibilità, nonché a una migliore produttività ed efficienza per le singole macchine, per gli interi stabilimenti, per i sistemi o per parchi macchine a distribuzione globale. Le indicazioni provenienti da MindSphere possono quindi aiutare a gestire in modo continuativo una facility, ad esempio nell’ottimizzazione delle risorse. Per quanto riguarda la manutenzione predittiva, è possibile identificare i potenziali problemi già in una fase embrionale, in modo da adottare tempestivamente le soluzioni più corrette, evi-

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tando i fermi produzione. Un altro beneficio è dato dall’aumento della competitività: il passaggio al cloud permette infatti l’accesso a una tecnologia di livello avanzato e all’intero ecosistema di applicazioni e servizi. Va inoltre sottolineato che le soluzioni basate su cloud forniscono uno spazio di archiviazione illimitato. Un altro punto fondamentale di questa nuova tecnologia è dato dalla maggiore sicurezza dei file nei data center, dotati di infrastrutture sicure, conformi agli standard principali sulla cyber-security, come ISO 27001 e IEC 62443, oltre a essere gestiti professionalmente da esperti di cyber-security. A partire da gennaio 2018, MindSphere è disponibile su Amazon Web Services (AWS). I clienti possono così beneficiare della scalabilità a livello globale combinata di Siemens, in quanto principale fornitore di automazione, e di Amazon Web Services, primo fornitore di infrastruttura cloud. Su questa piattaforma vengono sviluppate applicazioni e servizi digitabili che abbracciano tutte le divisioni di Siemens, da quella dell’energia eolica a quella delle tecnologie per

Un esempio di realtà aumentata con il tablet industriale Simatic ITP 1000

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MISURA E CONTROLLO

le costruzioni, da quella per la mobilità a quella digitale e dei processi produttivi. Alcune di queste, vengono descritte nei paragrafi seguenti.

MONITORAGGIO DEGLI INTERRUTTORI Il sistema Assetguard MVC è stato sviluppato specificatamente per il monitoraggio del funzionamento degli interruttori di media tensione, spesso esposti a condizioni ambientali sfavorevoli. Nel corso degli anni, i componenti meccanici possono degradare e, nel peggiore dei casi, non funzionare correttamente. Questo sistema di monitoraggio verifica l’affidabilità della manovra, il funzionamento dei circuiti di apertura e chiusura e lo stato dei contatti principali. Se i valori misurati o calcolati non corrispondono ai valori predefiniti di riferimento, il sistema segnala la necessità di manutenzione di un componente, come ad esempio il comando. Ciò consente una programmazione più efficiente delle attività di manutenzione e delle eventuali sostituzioni di componenti, rendendo l’interruttore più affidabile e, soprattutto, prevenendo costi aggiuntivi legati a interventi non pianificati. Per semplificare l’installazione e la configurazione del sistema di monitoraggio, tutti i suoi componenti principali - l’alimentazione, il sistema di acquisizione dati e quello di memorizzazione, il sistema di comunicazione in fibra ottica e il web server per la visualizzazione dei dati - sono racchiusi in un modulo compatto da 19 pollici. La memoria acquisisce i dati a seguito del comando di commutazione, analizza le curve delle bobine e confronta le caratteristiche emerse con i valori limite preconfigurati. Se questi valori superano il limite, il sistema invia un allarme al centro di controllo, dove eventuali attività di manutenzione possono essere programmate. Ogni unità è in grado di monitorare multipli di sei interruttori. Con l’aggiunta di moduli slave si

L’E-Car OC è in grado di gestire contemporaneamente più CPO (Charging Point Operator) ed EMP (Electric Mobility Provider) per la ricarica di veicoli elettrici

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Il progetto della nuova sede, che verrà inaugurata il 22 marzo 2018

può arrivare a monitorare fino a 60 interruttori. A completamento delle funzionalità si aggiungono anche il monitoraggio del motore caricamolle, le perdite di gas SF6 dal comparto sbarra e umidità e temperatura ambientali. Assetguard MVC può essere integrato, come componente autonomo, nei sistemi SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition) del cliente e nella piattaforma ISCM (Integrated Substation Condition Monitoring). I dispositivi possono essere combinati con altri sistemi di monitoraggio, facilitando così anche le diagnosi dell’utente con apparecchiature di terze parti.

UNA PIATTAFORMA DEDICATA ALLE AUTO ELETTRICHE Per quanto riguardo la mobilità, Siemens Italia ha confermato di essere un centro di competenza mondiale per le piattaforme di ricarica delle auto elettriche. L’E-Car OC (E-car Operation Center), sviluppato interamente in Italia, consente la ricarica dei veicoli elettrici ed è in grado di gestire contemporaneamente più CPO (Charging Point Operator) ed EMP (Electric Mobility Provider) attraverso un’unica installazione. Il software, originariamente connesso con i sistemi di telecontrollo delle reti elettriche di distribuzione dell’energia, è predisposto per l’invio dei dati delle ricariche ai sistemi incaricati della rendicontazione e dell’emissione delle fatture per il cliente finale. La piattaforma consente, inoltre, la completa interoperabilità tra le diverse infrastrutture di ricarica grazie all’implementazione di logiche di roaming, simili a quelle utilizzate da anni nel mondo delle telecomunicazioni mobili.

SERVIZI DIGITALI PER LE INFRASTRUTTURE Grazie alla pluriennale esperienza e al forte know-how tecnologico nell’ambito dell’ef-

ficienza energetica e dei servizi per gli edifici, Siemens risponde alle richieste dei proprietari di immobili e di aziende con progetti di efficientamento energetico in grado di ridurre i costi di gestione. Con Navigator - la piattaforma, integrata su cloud, che consente l’accesso ai propri dati energetici di consumo - è possibile misurare le capacità di rendimento e le performance a lungo termine del singolo edificio, di più edifici o di interi complessi immobiliari e industriali, consentendo una visione d’insieme delle infrastrutture. Navigator riunisce i dati più importanti per l’approvvigionamento e il fabbisogno energetico, migliorando le prestazioni degli impianti. Inoltre, permette di confrontare tra loro e valutare i parametri prestazionali degli edifici, oltre a misurare gli indicatori di sostenibilità.

UNA NUOVA SEDE POLIFUNZIONALE A diciotto mesi dalla posa della prima pietra, avvenuta il 13 settembre 2016, Siemens Italia inaugurerà il 22 marzo 2018 il nuovo quartier generale a Milano. Un innovativo green building con certificazione Leed Gold (Leadership in Energy and Environmental Design) è il cuore di un più ampio progetto di riqualificazione urbanistica, che prevede anche la ristrutturazione degli edifici esistenti, la realizzazione di un’area verde con zone relax per i collaboratori, il miglioramento della viabilità nel comprensorio di via Vipiteno, in cui si trova la nuova sede, e, infine, la realizzazione di un nuovo impianto sportivo. Interventi, questi ultimi due, previsti in accordo con il Comune di Milano. Un’area complessiva di 86 mila metri quadrati, di cui 32 mila di uffici, tra nuovi e ristrutturati, realizzati secondo il concetto di smart working. Presente in Italia dal 1899, Siemens, con le proprie attività, contribuisce a rendere il paese più sostenibile, efficiente e digitalizzato. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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HIGH TECH AND HIGH PASSION. Da noi potete aspettarvi molto di più Competenza e impegno Noi di FRIMO pensiamo che la chiave per il successo sia lo sviluppo continuo e pluriennale delle nostre competenze e la passione con cui i nostri team si impegnano a realizzare la migliore soluzione tecnologica. Affidabilità e sguardo al futuro Abbiamo unito nel nostro gruppo aziendale una gamma di tecnologie unica nel suo genere, che ci rende un fornitore completo leader nei sistemi di produzione per la realizzazione di componenti in plastica di elevata qualità. Siamo conviti che la tecnica del futuro abbia bisogno di persone motivate e altamente qualificate in grado di ascoltare, riflettere e perseverare per poter contribuire giornalmente, in quanto partner affidabile, al successo dei nostri clienti. Innovazione e qualità Grazie alla nostra predisposizione al cambiamento e al desiderio di innovazione, testiamo costantemente i nostri prodotti e servizi a livello mondiale. Qualità e sicurezza sono per noi essenziali. Tutte le soluzioni FRIMO sono in primo luogo ottimizzate per adeguarsi alle vostre necessità individuali. Know-how e attenzione al cliente Non importa se a livello locale o globale, abbiamo sviluppato il nostro portfolio di prodotti e prestazioni in linea con le necessità dei nostri clienti e siamo al vostro fianco con il nostro know-how pluriennale fin dalla fase iniziale, dalla pianificazione alla fabbricazione. E quando il vostro progetto viene prodotto con successo in serie, vi assistiamo in tutto il mondo con le nostre offerte di servizi. FRIMO Group GmbH |

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MISURA E CONTROLLO

KISTLER CRESCE E PUNTA ALLA DIGITALIZZAZIONE

UN PASSO AVANTI ATTRAVERSO L’INNOVAZIONE DOPO UN 2017 CHE HA PORTATO UNA CRESCITA OLTRE LE ASPETTATIVE, KISTLER GUARDA AL FUTURO CON FIDUCIA E PUNTA SULLA TRASFORMAZIONE DIGITALE PER CRESCERE ANCORA. PASSANDO PER ORLANDO, DOVE, A NPE 2018, PRESENTERÀ LE NUOVE FUNZIONALITÀ MODULARI DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI PROCESSI COMONEO

A

lla fiera NPE 2018, in programma a Orlando, in Florida, dal 7 all’11 maggio, il Gruppo Kistler si presenterà con un’ampia gamma di funzionalità modulari per ComoNeo, il sistema in grado di portare lo stampaggio a iniezione a nuovi livelli grazie a un monitoraggio di qualità integrato per rispondere alle esigenze e ai requisiti dei trasformatori. Sin dal suo lancio, il sistema di controllo e monitoraggio di processo ComoNeo ha continuato a evolversi e gli stampatori possono oggi contare su una soluzione matura e flessibile per monitorare e ottimizzare i loro processi. Basandosi sulla misurazione della pressione interna dell’impronta, questo sistema è in grado

di incrementare significativamente l’efficienza dei processi di lavorazione delle materie plastiche, riducendo gli scarti e contemporaneamente aumentando la qualità e riducendo i costi. Sempre più spesso, gli stampatori si trovano ad affrontare nuove e sempre più impegnative richieste. I requisiti sempre più elevati e l’integrazione funzionale dei componenti già in fase di design si riflettono nella produzione di sistemi multicomponente con il ricorso a tecnologie di processo complesse, come per esempio nell’ambito delle strutture leggere per l’industria automobilistica e aerospaziale. Per supportare queste applicazioni, ComoNeo, grazie alla versione 2.1.0, è anche in grado di controllare processi multicomponente ed RTM. Mentre normalmente sarebbe necessario analizzare e valutare separatamente due o più processi (a seconda dell’oggetto da stampare), ComoNeo 2.1.0 consente di monitorare fino a quattro componenti con diverse tecnologie per gli stampi.

PROCESSI TRASPARENTI: ELEVATA QUALITÀ E COSTI RIDOTTI Con ComoNeo 2.1.0 Kistler intende portare la trasformazione delle materie plastiche a un nuovo e più alto livello

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In aggiunta a una visualizzazione che facilita l’utente e ai sistemi integrati di assistenza basati su conoscenze avanzate, ComoNeo offre oggi previsioni basate su modelli della qualità del com-

ponente in relazione ai limiti di tolleranza specificati. Il software integrato calcola i parametri di processo ottimali e, quindi, assicura la migliore qualità, specialmente in applicazioni impegnative. Oltre a prevedere la qualità del prodotto, tutti i dati acquisiti possono venire memorizzati nel database centralizzato ComoDataCenter e sono quindi disponibili per ulteriori analisi. ComoNeo controlla anche il trasferimento ad altre presse di configurazioni stampo già utilizzate, nonché il bilanciamento dei canali caldi negli stampi a più impronte. “L’ampia gamma di funzioni ora integrate in ComoNeo consente ai nostri clienti di personalizzare il sistema multifunzionale sulla loro specifica applicazione in maniera virtualmente modulare. Ciò permette di controllare in modo efficiente la crescente complessità dei processi di stampaggio a iniezione, il che si riflette in una qualità più elevata e in costi di produzione minori. Il potenziale del monitoraggio della qualità integrato nel processo è ben lungi dall’essere esaurito”, ha dichiarato Robert Vaculik, responsabile della divisione plastica di Kistler.

TRASFORMAZIONE DIGITALE COME FATTORE DI CRESCITA Raggiunti e superati gli obiettivi del 2017: con MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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NIDays 2017

Sensori per tutte le esigenze una percentuale di crescita pari al 18% rispetto al 2016, il gruppo Kistler ha ottenuto un fatturato finale di 422 milioni di franchi svizzeri, incluse le nuove acquisizioni. A livello mondiale, sono state create 123 nuove posizioni lavorative, mentre il 2018 sarà caratterizzato dalla trasformazione digitale. “Sono veramente soddisfatto dalle prestazioni del nostro business. Grazie alle tre nuove acquisizioni dell’anno scorso (ESO, Vester Elektronik, IOS), Kistler ha guadagnato nuove tecnologie che continueremo a sviluppare, restando concentrati sulle necessità dei nostri clienti”, ha commentato il CEO Rolf Sonderegger. La trasformazione digitale è la prima priorità per Kistler nel 2018. Tutte le aree di competenza dell’azienda sono coinvolte in questo processo di trasformazione e ciò si estende ben oltre alla semplice implementazione delle tecnologie digitali. Anche le aree interne, come la produzione e le risorse umane, sono direttamente influenzate dalla trasformazione digitale. L’enorme crescita e l’alto livello di specializzazione del gruppo costituiscono una sfida rilevante, in special modo durante la fase di selezione di nuovi specialisti. Nonostante la partecipazione proattiva come azienda che continua ad assumere e l’assegnazione del “Winterthur’s job creation prize”, Kistler ha adesso il compito di riempire 201 posizioni ancora libere in tutto il mondo, 48 delle quali presso la sede di Winterthur, in Svizzera.

All’edizione 2017 dei NIDays, l’evento annuale dedicato a innovatori, tecnici, ricercatori e ingegneri del panorama manifatturiero italiano e internazionale, Kistler ha presentato le sue più recenti soluzioni messe a punto per fornire risposte sempre appropriate a ogni possibile richiesta. Rientravano in questo ambito i sistemi piezoelettrici di misurazione di forza, coppia, pressione e vibrazione con “catene” di misura e analisi complete e funzionali. Alte prestazioni, durata e resistenza a condizioni estreme sono le caratteristiche principali che contraddistinguono i sensori dell’azienda. Tra i sensori di accelerazione, dispone di un’ampia gamma di soluzioni personaliz-

zabili in base all’applicazione d’interesse, adatti per misurazioni di accelerazione, shock, accelerazione angolare, emissione acustica e forza dinamica, o indagine modale. Segnali piezoelettrici sono facilmente integrati a NI CompactRIO grazie all’amplificatore di carica 5171A e KI-5171A: qualità del segnale elevata, facile da configurare, ampia gamma di frequenza sono solo alcune delle sue caratteristiche principali. Strumenti dedicati per segnali di accelerazione o altre misurazioni dinamiche, LabAmp 5165A e 5167A sono amplificatori di carica da laboratorio, con sistema di acquisizione dei dati integrato, per misurazioni piezoelettriche di forza con gamme estremamente ampie.

Rispondere sempre in maniera appropriata a ogni possibile richiesta: questa è una delle linee guida che Kistler segue nello sviluppo delle proprie soluzioni

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MISURA E CONTROLLO NEWS Winenergy per l’Industria 4.0

Tecnologia per il monitoraggio e l’analisi dell’efficienza energetica Società del gruppo Piovan specializzata in soluzioni per l’efficienza energetica, Energys propone Winenergy (presentato anche all’ultima edizione di Fakuma), sistema di monitoraggio e analisi dei consumi energetici basato su un software proprietario collegato a una serie di strumenti di misurazione in grado di rilevare i valori riferiti a diverse grandezze fisiche, quali potenza, energia elettrica e termica, portata di fluidi e temperatura. La tecnologia di monitoraggio e analisi dell’efficienza energetica di Energys consente di misurare

in tempo reale la quantità dei vettori e dei flussi energetici utilizzati in ogni azienda. Questo sistema, composto di hardware e software, è in grado di acquisire i dati relativi a energia elettrica e termica utilizzata, portata di fluidi e gas e temperatura. Attraverso Winenergy viene effettuata una mappatura dello stato di efficienza aziendale sotto tali punti di vista, individuando quelli di inefficienza. Energys supporta il cliente dalla fase iniziale di valutazione delle necessità relative al monitoraggio energetico fino all’installazione e

Winenergy è composto da hardware e software che si interfacciano attraverso un datamanager, in grado di memorizzare i dati ricevuti relativi a potenza, energia elettrica e termica, portata di fluidi e temperatura

all’avvio degli strumenti di misurazione. Il funzionamento di Winenergy è semplice: si parte dall’analisi dell’esigenza specifica del cliente, del suo ambiente produttivo e della struttura degli edifici in generale. Si procede poi all’installazione di una serie di strumenti di misurazione che si interfacciano con un datamanager. Quest’ultimo è in grado di memorizzare i dati ricevuti dagli strumenti e permette una consultazione da remoto dei valori registrati in tempo reale, o dei dati storici memorizzati. L’accesso al datamanager può avvenire tramite collega-

menti ethernet, modulo wi-fi o 3G. Il sistema di monitoraggio Winenergy rientra tra i beni che possono usufruire di super e iper ammortamento, previsti per gli investimenti in macchinari e software che favoriscono l’innovazione e la competitività delle aziende, secondo il Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico. Il software rientra nell’allegato B della legge 232/2016 ed è quindi ammortizzabile al 140%. La componentistica del sistema, invece, rientra nell’allegato A di tale legge ed è quindi ammortizzabile al 250%.

Sistema PVS-3

Ispezione ad alta velocità delle preforme Versatilità e capacità di controllo totale della qualità delle preforme direttamente in linea e ad altissima velocità. Sono queste le caratteristiche di punta su cui si basa il sistema di ispezione delle preforme PVS-3, sviluppato dalla Divisione Automation & Inspection Systems di Sacmi. Inoltre, su richiesta, il sistema può essere equipaggiato con un orientatore automatico centrifugo, che lo rende la soluzione ideale, in termini di compattezza ed efficienza, per l’installazione a valle di qualsiasi pressa a iniezione, nuova o esistente. Il sistema può ispezionare fino a 72 mila preforme all’ora e l’uso dell’orientatore automatico centrifugo a monte consente di recuperare efficienza e compattez-

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Versatilità e controllo totale delle preforme sono le caratteristiche di base del sistema di ispezione delle preforme PVS-3. Su richiesta, può essere dotato anche di orientatore automatico centrifugo e dispositivo “a griglia”, per rilevare difetti individuabili solo con luce polarizzata

za. Per l’installazione offline, invece, è disponibile anche il tradizionale orientatore a rulli, mentre la soluzione in linea può essere equipaggiata a valle con l’innovativo sistema “soft drop”, che consente di depositare delicatamente nell’octabin le preforme in uscita dal sistema di visione. Come controlli standard, il sistema è in grado di effettuare l’ispezione di bocca, filetto, corpo e fondo della preforma. Tra le dotazioni opzionali rientra anche il metodo brevettato “a griglia”, per intercettare difetti rilevabili solo con luce polarizzata, quali stress sul materiale, irregolarità della superficie, difetti di vario genere ecc. A livello di software, PVS-3 installa la nuova versione del programma CVS 3000 64bit,

sviluppato interamente dal costruttore imolese e comune a tutti i sistemi di visione della sua gamma, per garantire massima interoperabilità tra le macchine e, quindi, un approccio totalmente integrato che l’azienda ha denominato “total quality control”, pienamente interconnesso e capace di restituire preziose informazioni aggiuntive sull’efficienza della linea e di estendere il monitoraggio, anche da remoto, a ogni fase della produzione. Grazie alla flessibilità della piattaforma software, inoltre, è possibile attrezzare PVS-3 sia con telecamere in bianco e nero sia con dispositivi di acquisizione a colori ad altissima risoluzione; questi ultimi sono finalizzati all’ispezione accurata del colore delle preforme.

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MISURA E CONTROLLO NEWS Ecosistema digitale

Ecco Echo: iperconnesso, aperto e interattivo Per portare l’Industria 4.0 nel mondo dei contenitori in PET, Sipa ha sviluppato la piattaforma digitale Echo, in grado di connettere persone, aziende, fornitori e clienti in un ambiente aperto. Non si tratta di un semplice portale tecnico, perché consente un interscambio di prodotti, servizi, competenze, informazioni e conoscenze in un’ottica di condivisione completamente orizzontale. Cuore e anima di Echo, la Customer Lounge raccoglie tutti i dati e le informazioni principali delle macchine che formano il parco installato di Sipa. In base al tipo di prodotto trattato e alle necessità produttive, profila gli utenti per proporre servizi atti a migliorarne i target produttivi, quali, per esempio, interventi di manutenzione e

miglioramenti tecnologici da applicare a impianti o nuovi prodotti, oltre a tracciare e rendere visibili le offerte richieste e ricevute, a intercettare problemi sulle macchine, a richiedere un intervento tecnico e a rendere sempre disponibili online i manuali d’utilizzo con le liste dei ricambi. Inoltre, la comparazione dei KPI (Key Performance Indicator) di efficienza della macchina con quelli di riferimento del settore, consente l’analisi di ogni funzione, per produrre bottiglie nel modo più efficiente possibile. Ispirato ai principi della sharing economy, Echo è un luogo dove ogni utente è, allo stesso tempo, cliente e fornitore, perché può vendere o comprare parti di ricambio per le macchine di Sipa, ma anche offrire e acquistare servizi.

La piattaforma offre due sezioni. Packaging Design è dedicata allo scambio e alla valorizzazione di input da parte degli utenti per quanto riguarda il design di prodotto. Le statistiche sulle preforme e sulle bottiglie sono strutturate in un database aperto, al servizio della ricerca di nuove soluzioni per i contenitori in PET. Gli utenti possono mettere in rete le nuove tendenze di design legate alle bottiglie, al loro peso, alle prestazioni e alle dimensioni per ogni diversa destinazione d’uso (acqua, succhi ecc.). La sezione Sharing Capacity, invece, consente di mettere a disposizione degli altri utenti le proprie capacità produttive, permettendo ai partner di risparmiare tempo e risorse e di tessere nuove relazioni commerciali o rafforzare sinergie operative.

Ecosistema digitale: così viene definito Echo, non solo un portale tecnico, ma luogo dove scambiare prodotti, servizi, competenze, informazioni in modo completamente orizzontale

In una sezione dedicata, i clienti di Sipa possono accedere a contenuti ad hoc per approfondire il funzionamento dei macchinari, conoscere metodologie e aggiornamenti per accrescere il proprio bagaglio tecnico. Gli utenti, inoltre, possono scambiare idee, opinioni e suggerimenti attraverso un forum, dove creare gruppi di discussione su argomenti di particolare interesse. Infine, è presente una sezione dedicata alle notizie, che consente a Echo di fornire informazioni e notizie aggiornate, pertinenti e utili agli utenti.

Controllo dell’estrusione

Più funzioni a favore della flessibilità della linea

Il nuovo controllore maax 400S

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Con l’introduzione del nuovo controllore dell’estrusione maax 400S (con monitor da 12 pollici) Maag ha voluto colmare il vuoto tra i modelli maax 100S e maax 600S. Nelle configurazioni software di base, il modello maax 100S è dotato di monitor da 7 pollici e può controllare 2 variatori di velocità e fino a 16 zone di riscaldamento/raffreddamento, mentre il modello maax 600S ha un monitor da 15 pollici e può controllare 4 variatori di velocità e fino a 48 zone di riscaldamento/raffreddamento. Il nuovo modello maax 400S può invece controllare fino a 4 variatori di velocità e fino a un massimo di 32 zone di riscaldamento/raffreddamento. Degli altri due mo-

delli, conserva l’intuitivo utilizzo, il layout della pagina dello schermo e il colore dei controlli in atto, ma si avvicina maggiormente alle esigenze dei trasformatori con pagine aggiuntive e funzioni di controllo per i componenti speciali. L’esperienza di Maag consente di combinare tutti i componenti per fornire una soluzione ottimale, migliorando significativamente anche la sicurezza operativa. Le funzioni statistiche integrate e la memoria dei dati di processo consentono la tracciabilità della qualità produttiva. L’aggiunta di nuove funzioni operative, come la preimpostazione della pressione di ingresso della pompa, va a vantaggio di una maggiore flessibilità dell’impianto.

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Soluzione Wittmann 4.0

Celle di stampaggio: collega e produci Un importante componente di Wittmann 4.0, la soluzione per l’industria 4.0 di Wittmann Group, è costituito da Plug & Produce, sviluppato per rendere il cambio della produzione più facile e sicuro. In una cella produttiva concepita secondo Wittmann 4.0, i parametri di produzione - compresi quelli relativi allo stampo - possono essere contenuti nel sistema di controllo Unilog B8 della pressa a iniezione. Quando un certo dato viene selezionato nel sistema di controllo, le configurazioni corrette sono trasmesse agli altri dispositivi nella cella produttiva attraverso una rete Ethernet che opera con il protocollo standardizzato OPC UA di Industry 4.0. Grazie al sistema Plug & Produce, gli operatori non devono acquisire alcun know-how in ambito IT, eccetto sapere che i cavi delle apparecchiature necessarie devono essere collegati alla cella di produzione. Gli operatori possono così concentrarsi sugli aspetti meccanici, come connettere le periferiche attraverso tubi o linee di alimentazione. La configurazione IT delle celle di produzione è invece demandata a Wittmann 4.0 Router, appositamente sviluppato a questo scopo. Wittmann 4.0 Router combina tutti i dispositivi delle celle di produzione e rappresenta l’intera produzione esternamente in un unico indirizzo IP. In questo modo la coerenza dei dati rilevanti è assicurata anche per tutti i sistemi MES che raccolgono le informazioni dalla pressa a iniezione e dai

Una rappresentazione schematica della struttura gerarchica di una rete di produzione creata da Wittmann 4.0 Router

dispositivi a questa connessi, senza il rischio di assegnare alla pressa in questione i dati relativi, per esempio, alla temperatura di un’altra cella di produzione. Al contrario Wittmann 4.0 Router garantisce che la macchina riconosca solamente i dispositivi periferici che sono presenti nella sua cella produttiva. Non appena quest’ultima viene equipaggiata con le periferiche necessarie, i dati relativi ai parametri di produzione possono essere distribuiti nella cella stessa e, se la pressa a iniezione non li ha ancora registrati, li recupera accedendo al sistema MES. La macchina, a questo punto, distribuisce i parametri alle periferiche e al robot e la produzione può avere inizio. In definitiva, Plug & Produce rende i cambi di produzione più semplici e veloci, riducendo i tempi morti e incrementando la produttività.

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PACKAGING E LOGISTICA PER L’E-COMMERCE L’E-COMMERCE STA CRESCENDO IN MANIERA STRABILIANTE IN TUTTO IL MONDO, TRAINANDO LA DOMANDA DI IMBALLAGGI PROTETTIVI, CHE RIVESTONO GIÀ NOTEVOLE IMPORTANZA NELLE SCELTE D’ACQUISTO. L’UTENTE MOSTRA INOLTRE PIÙ ATTENZIONE VERSO PACKAGING DI QUALITÀ ED ECOSOSTENIBILI A CURA DI RICCARDO AMPOLLINI E ORESTE PASQUARELLI

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I medesimi fattori rappresentano il motore per lo sviluppo di questo mercato anche nei paesi emergenti prima citati, sebbene l’e-commerce sia destinato a rimanere una parte relativamen-

te insignificante del settore della vendita al dettaglio (retail) nelle aree più povere del mondo, come l’Asia meridionale e gran parte dell’Africa. D’altro canto, molte aziende hanno riscontrato -

Fig. 1 - Quote dovute all’e-commerce della crescita totale della domanda di imballaggi protettivi nei principali mercati mondiali, 2011-2021

Fonte: Freedonia Group

S

econdo l’ultima edizione dello studio “Global Protective Packaging Market”, pubblicato dal gruppo statunitense Freedonia, la domanda globale di imballaggi protettivi per l’e-commerce dovrebbe crescere del 9,6% annuo, raggiungendo così quota 7,8 miliardi di dollari nel 2021. Si tratta del mercato a più rapida crescita per questo tipo di packaging e dovrebbero beneficiarne maggiormente prodotti flessibili come: cuscinetti d’aria, riempimenti di carta, imballaggi a bolle d’aria e buste di ogni sorta. L’incremento più rapido dell’e-commerce si avrà soprattutto nelle regioni in via di sviluppo (Asia, parte dell’Africa, Medio Oriente e Centro e Sud America), mentre la Cina è già diventata uno dei più ampi mercati mondiali per l’e-commerce e tale crescita proseguirà parallelamente con l’aumento dei salari, la possibilità d’acquisto di nuovi smartphone e l’accesso a internet.

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Nord Europa AsiaAmerica Occidentale Pacifico

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2016

2021

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Nato nel 2005 all’interno della struttura di Assolombarda, oggi Netcomm, il Consorzio del commercio elettronico italiano, riunisce oltre 300 società internazionali e piccole-medie realtà d’eccellenza. È inoltre uno dei membri fondatori dell’Associazione europea del commercio elettronico, Ecommerce Europe, nata con lo scopo di stimolare lo sviluppo e la conoscenza del commercio elettronico a livello europeo

anche attraverso i cosiddetti “unboxing video” (filmati che mostrano l’apertura di confezioni regalo e altri imballaggi) - che l’aspetto dei packaging per la spedizione ha pari importanza per il consumatore dell’appeal estetico delle etichette o degli imballaggi per l’esposizione in negozio. Confezioni caratterizzate da una singola apertura o in grado di mostrare il prodotto contenuto sono diventate uno strumento indiretto di marketing per le aziende che producono o forniscono elettronica di largo consumo, oppure beni di lusso. Tutto questo senza parlare del fatto che recentemente il colosso dell’e-commerce Amazon ha iniziato ad acquisire aziende nel settore della grande distribuzione, aprendo addirittura il primo supermercato privo di casse, dove gli imballaggi smart svolgono un ruolo importantissimo.

LOGISTICA E PACKAGING SONO I MOTORI DELL’E-COMMERCE ITALIANO Lo sviluppo dell’e-commerce nel nostro Paese sta ridisegnando le filiere logistiche e produttive, i sistemi e i servizi di consegna, le strutture e le tecnologie dei magazzini e del packaging, nonché la mobilità per le città, assegnando alla logistica un ruolo chiave nelle scelte di acquisto e post acquisto degli e-shopper italiani. Lo evidenzia bene il consorzio Netcomm nella ricerca “Logistica e packaging per l’e-commerce. Le nuove Prospettive”, presentata lo scorso 15 gennaio a Milano, presso l’auditorium di Assolombarda, nel corso del Focus Logistica, in collaborazione con Ipack-Ima e con il supporto di Assolombarda, Comieco, DotLog e Rajapack. La pubblicazione è il frutto del tavolo di lavoro avviato nel 2017 con più di 30 aziende socie del consorzio, che si è avvalso di tre diverse ricerche: la prima ha indagato il vissuto, la soddisfazione e i desiderata in tema di servizi logistici e packaging di oltre 2500 e-shopper italiani; la seconda, che ha coinvolto 33 merchant italiani b2c, ha analizzato il rapporto tra merchant e operatori di logistica e gli aspetti inerenti l’e-commerce “cross border”; infine, le 30 aziende socie di Netcomm hanno risposto a 10 domande per stimare alcune possibili evoluzioni future. Il settore packaging è particolarmente interessato dall’impatto delle “vendite digitali”, dove manca il rapporto tradizionale tra venditore e MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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Non va però dimenticata la rilevanza che l’imballaggio ricopre oggi nelle scelte d’acquisto, ma soprattutto di come sia centrale nelle esperienze del cliente al momento della ricezione della merce. Per più del 70% degli e-shopper l’apertura del pacco è un momento chiave nell’esperienza d’acquisto complessiva. Oltre alla funzione protettiva e alla qualità del packaging, l’acquirente online è attento a ogni aspetto che non generi sprechi e impatti ambientali, facendo diventare quindi l’imballaggio un elemento con altissime prospettive di sviluppo e innovazione.

L’IMPORTANZA DELLA LOGISTICA E DEI SERVIZI DI CONSEGNA acquirente. A livello europeo si prevede che nel Dal 2015 a oggi il tempo medio di consegna 2020 il 15% delle vendite sarà digitale. La Gran è passato da 4,6 a 3,9 giorni e la tendenza e Bretagna è il paese dove l’e-commerce è mag- quella di arrivare a 2 giorni dalla data dell’ordigiormente diffuso (23% sul totale delle vendite, ne. Secondo la ricerca di Netcomm Services per un valore di circa 23 miliardi di euro) e l’effi- sugli e-shopper, illustrata il 15 gennaio dal suo cienza delle consegne è migliore. senior partner Mario Bagliani, la qualità e l’amOggi, in Italia, le vendite online rappresentano piezza dei servizi di consegna sono centrali nelsolo il 3% del totale, sebbene durante l’ultimo le scelte d’acquisto per 3 consumatori su 4. Natale abbiano raggiunto la ragguardevole cifra di 1 miliardo di euro e Fig. 2 - E-commerce di prodotti e servizi in Italia (2016 vs. 2017) siano già 22 milioni gli italiani che hanno acquistato almeno una volta tramite e-commerce. Nel nostro Paese le aziende che vendono online sono circa 40 mila, mentre sono 55 mila in Germania e ben 200 mila in Francia. Chi acquista meno frequentemente online è più attento ai pagamenti e preferisce farli alla consegna, mentre l’acquirente abituale si concentra su altri tipi di servizi, quali: la possibilità di scegliere uno slot di orari preciso per la consegna su appuntamento, la libertà di modificare fino all’ultimo momento la scelta di consegna o ritiro, la consegna al piano e quella serale. Fig. 3 - Numero di e-shopper in Italia (2016 vs. 2017) “Il 98% degli e-shopper italiani vive un’esperienza positiva con i servizi logistici e di delivery dell’e-commerce”, ha dichiarato Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “Le performance di consegna sono in aumento significativo rispetto alla stessa ricerca condotta da Netcomm nel 2015 e cresce sia l’uso che la disponibilità di servizi di ritiro presso negozi, locker, uffici postali ed edicole. Esistono tuttavia ampi spazi di miglioramento. Il last mile logistico e l’integrazione informatica di tutti i processi lungo la filiera sono il fronte sul quale si gioca la battaglia dell’e-commerce”.

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MATERIALI E APPLICAZIONI

DAGLI IMBALLAGGI IN CARTA ALLA LOGISTICA PER L’E-COMMERCE L’evoluzione dell’imballaggio in carta e cartone è sempre andata di pari passo con quella del sistema di vendita, dal negozio al supermercato, fino all’e-commerce. Il suo impiego sta aumentando e, a tale riguardo, Carlo Montalbetti, direttore generale del consorzio Comieco, ha affermato: “C’è una vera rivoluzione in atto nel commercio, che ha ripercussioni sull’intero sistema, dalle aziende produttrici a quelle che si occupano del recupero. La filiera della carta si sta organizzando per affrontare questo cambiamento: basti pensare che la prossima apertura di due nuove cartiere in Italia (a Mantova e ad Arenzano) metterà a disposizione 600 mila nuove tonnellate di cartone; si stima che fino a 300 mila potranno essere utilizzate per gli imballaggi delle vendite online”. Attraverso la struttura di Conai e Comieco, in Italia si ritira il 90% degli imballaggi cartacei post consumo, con un tasso di riciclo dell’80%. Durante la mattinata del 15 gennaio, Domenico

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Lunghi, managing director di Ipack-Ima, è stato intervistato da Luca De Nardo, giornalista di Packaging Observer, relativamente alle novità esposte durante la prossima edizione di Ipack-Ima, che si svolgerà Fig. 4 - Trend dell’e-commerce - Penetrazione e crescita in contemporanea con l’ein Italia nelle varie categorie (2017 vs. 2016). L’abbigliamento sposizione Plast 2018, tra e i prodotti per la persona risultano essere la prima categoria per volumi di vendita nel mondo e in Europa il 29 maggio e l’1 giugno, presso il polo fieristico milanese di Rho-Pero. In tale occasione sarà alle- ha fatto richieste specifiche per l’e-commerce. stita un’area specifica (Ipack- Mat) destinata alle “Il packaging è uno dei protagonisti principali nuove soluzioni d’imballaggio e ai materiali più nella filiera dell’e-commerce perché, in misura innovativi utilizzati per realizzarle. ancora maggiore rispetto al ruolo giocato nelNel corso di una prima tavola rotonda, mode- le vendite tradizionali, esalta, da un lato, la carata dal direttore di “Largo Consumo” Armando pacità comunicativa del prodotto che protegge Garosci, sono state quindi discusse e valutate e, dall’altro, contribuisce alle performance lole evoluzioni e i nuovi servizi per la consegna gistiche e di delivery”, ha dichiarato Cavanna. dei prodotti. I partecipanti rappresentavano tut- “Per questo abbiamo scelto con Netcomm di te le categorie coinvolte nella distribuzione e nel- accendere i riflettori su questo tema, attivanla consegna: Raffaele Bonizzato, DotLog; Paolo do l’Osservatorio Netcomm - Ipack-Ima, che ci Catalano, XPO Logistics; Omar Damioli, Pony- consentirà di monitorare gli impatti dell’e-comZero; Roberto Fumarola, Quaplà; Giovanni Pa- merce sulla filiera produttiva a monte”. pagno, SanMarinoMail; Alberto Papetti, Fiege; Le criticità e le opportunità del packaging per Federico Rossi, CMC Machinery; Stefano Sca- il “food e-commerce” sono state poi valutate e pin, Milkman; Lorenza Zanardi, Rajapack. discusse in una tavola rotonda coordinata da In chiusura delle sessioni mattutine, Riccardo Luca De Nardo. I partecipanti hanno svilupVerdoia, CFO della società LuisaViaRoma, ha pato a fondo il tema poiché rappresentavano descritto l’evoluzione e i cambiamenti necessari i diversi “attori” del sistema: Daniele Bruttini, per adeguare la logistica ai nuovi canoni dell’e- Quomi; Giusto Curti, Ferrero; Eliana Farotto, sportazione, focalizzandosi anche sull’impor- Comieco; Aldo Galbusera, SealedAir; Gian tanza del cosiddetto “digital export”. Maria Gentile, Unes. Un’ultima tavola rotonda, moderata da Fausto Benzi (magazine Logistica Management), LE SESSIONI POMERIDIANE - FOCUS ha concluso i lavori della giornata trattando gli SUL PACKAGING PER L’E-COMMERCE Secondo i risultati del primo “Osservatorio impatti dell’e-commerce nel packaging lungo Netcomm - Ipack-Ima”, presentato sempre il la filiera logistica, dalla fabbrica al cliente. Que15 gennaio dal presidente di Ipack-Ima Riccar- sti partecipanti: Fabio Panetta, Gifco; Giovando Cavanna, la maggioranza degli operatori di na Boccenti, Rajapack; Vincenzo Cioffi, Profufiliera ritiene che l’e-commerce imporrà lo svi- meriaWeb; Isabella Capurso, Remedia; Enrico luppo di materiali e tecnologie ad hoc, anche Paolucci, B&R; Sabrina Lucini, Ikea; Marco se, fino a oggi, meno del 30% dei loro clienti Lazzerotti, Decathlon.

Intralogistica 2018

Un’esperienza d’acquisto online semplice e veloce e prezzi migliori dei prodotti sono, però, gli elementi più importanti, richiesti rispettivamente dall’80,9% e dal 79,2% degli utenti, seguiti da conoscenza e affidabilità di chi offre il prodotto (77,6%), da qualità e ampiezza dei servizi di consegna (72,1%) e da facilità di reso (69,9%). Pur rimanendo la velocità di consegna un plus importante, il panel dei 30 soci di Netcomm ha indicato che, con lo sviluppo di nuovi servizi informativi e di gestione intelligente di consegna/ ritiro, si aspetta una riduzione della sua importanza (49% del panel), con variazioni in relazione alla tipologia del settore merceologico. Proprio per questo, al fine di servire meglio gli utenti delle diverse zone, vi è la tendenza ad abbandonare i grandi magazzini di prodotto e a costituire un maggior numero di “piccoli” magazzini in funzione delle aree geografiche da servire. Il 56% degli acquisti non portati a termine in Europa è causato da opzioni di delivery troppo costose, il 39% da quelle troppo lente; il 71% degli e-shopper europei ha comprato più di un item per raggiungere il valore per il free shipping, che risulta essere il primo fattore d’importanza tra gli aspetti della delivery in Europa. In Italia la quota di consegne gratuite si aggira intorno al 70% e non dipende dalla soluzione di consegna; il costo medio a spedizione, considerando anche quelle gratuite è di 2,8 euro. Il 60% dei 33 merchant intervistati offre la spedizione gratuita se l’importo dell’ordine è superiore a un certo valore, mentre il 18,2% offre sempre spedizione gratuita (il costo della spedizione è però incluso nel prezzo di vendita, ndr).

La logistica è il motore dell’e-commerce italiano: fa crescere i volumi, migliora la velocità di consegna e aumenta la soddisfazione dei clienti MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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MATERIALI E APPLICAZIONI

Una possibile applicazione delle PPA ForTii e ForTii Ace di DSM: protezione frontale per il motore

FORTII E FORTII ACE DA DSM

LA FORZA DELLE PPA ALL’ULTIMA FIERA FAKUMA DSM HA PRESENTATO UN’AMPIA GAMMA DI MATERIALI AD ALTE PRESTAZIONI DESTINATI AD APPLICAZIONI IN AMBITO AUTOMOBILISTICO, ELETTRONICO E PER LA GESTIONE DELL’ACQUA. SOTTO I RIFLETTORI VI ERANO SOPRATTUTTO LE PPA FORTII CON LE LORO PRINCIPALI QUALITÀ: SALDATURA “REFLOW”, PROCESSABILITÀ, CARATTERISTICHE MECCANICHE SUPERIORI

C

ome conseguenza delle norme sempre più severe sulle emissioni e dell’attuale trend verso i modelli di auto ibridi ed elettrici, la riduzione del peso è diventata un parametro cruciale per l’industria automobilistica moderna. La famiglia di resine ForTii rappresenta la scelta privilegiata quando le nuove applicazioni devono assicurare migliori prestazioni meccaniche, quando vi sono vincoli di progetto in termini di spazio, oppure quando si ha bisogno di una maggiore rigidità. Consente infatti di progettare oggetti superando sia il metallo sia le sue alternative tradizionali. Queste versatili PPA (poliftalammidi) di nuova generazione sono disponibili in un’ampia gamma di gradi differenti e personalizzati per esigenze applicative specifiche, ad esempio con rinforzo in fibra di vetro al 30%, 40% e 50%. Ecco i vantaggi più importanti assicurati dalle resine ForTii secondo il suo produttore DSM: - temperatura di transizione vetrosa (Tg) compresa tra 125°C (ForTii) e 160°C (ForTii Ace); - rigidità estrema (fino a 16 GPa) ed elevata resistenza alle temperature che si sviluppano MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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nel vano motore (fino a 150°C); - mantenimento di un’elevata rigidità anche dopo un condizionamento a 85% RH / 85°C; - eccellente resistenza chimica in condizioni ambientali estreme (presenza di umidità, sali, oli, acidi ecc.); - facilità e affidabilità nello stampaggio a iniezione e in altre lavorazioni; - elevata resistenza ai picchi di temperatura fino a 320°C; - la più alta resistenza al creep (deformazione viscosa, o scorrimento viscoso) rispetto ad al-

tri tecnopolimeri comunemente utilizzati (temperatura 100-150°C); - il più elevato contenuto di composti aromatici nel campo delle PPA, superiore al 50% in peso. Dagli organi di trasmissione alle coppe dell’olio e dalle protezioni frontali agli attacchi motore, l’utilizzo delle resine ForTii in sostituzione dei metalli si riflette nella riduzione del peso dei veicoli (fino al 50%) e delle emissioni di CO2 e nell’aumento delle percorrenze dei veicoli elettrici e ibridi, rispondendo così alle principali esigenze del mercato odierno.

AL PRIMO POSTO PER LA RESISTENZA ALLA DEFORMAZIONE VISCOSA

Le coppe dell’olio strutturali rappresentano un’altra delle applicazioni potenziali delle PPA ForTii

Per limitare il creep (scorrimento viscoso, o deformazione viscosa), i progettisti sono spesso costretti a utilizzare soluzioni in resina termoindurente oppure inserti in metallo. Sovente, il lato negativo di questa scelta è rappresentato dall’aumento dei costi e del peso. ForTii Ace risolve questo problema consentendo di: ridurre il peso e il costo del metallo utilizzato in sostituzione dei termoplastici standard, ove questi

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MATERIALI E APPLICAZIONI

presentino un’insufficiente resistenza alla deformazione viscosa; ridurre i costi attraverso l’eliminazione degli inserti; sostituire i materiali termoindurenti. Come ha ben spiegato Joost d’Hooghe, direttore commerciale per l’Europa di DSM Engineering Plastics (con sede a Geleen, nei Paesi Bassi), incontrato dalla redazione di MacPlas in occasione della fiera Fakuma: “La struttura a elevata cristallinità della PPA ForTii è talmente rigida e resistente da rendere possibile eliminare gli inserti in metallo per avvitare insieme diversi componenti in plastica”. ForTii è un materiale versatile e la sua ultima evoluzione (ForTii Ace) è a tutti gli effetti una PPA di nuova generazione. Con una Tg di 160°C, ForTii Ace assicura una resistenza alla deformazione viscosa ineguagliata a temperature elevate, mantenendo prestazioni meccaniche e chimiche eccellenti. Ciò consente di sostituire in maniera economicamente vantaggiosa le resine termoindurenti in applicazioni che richiedono una buona resistenza alla deformazione viscosa. In alternativa, ForTii Ace fornisce ai progettisti la possibilità di ridurre il numero di inserti necessari nel progetto, eliminando i limitatori di compressione, oppure sostituendo gli inserti filettati mediante viti autofilettanti. “Questo vantaggio può essere sfruttato in molte applicazioni in campo industriale, automobilistico ed elettrico/elettronico”, ha concluso Joost d’Hooghe.

OTTIMA SALDATURA “REFLOW” E...

Rigidezza a trazione [MPa]

Nell’industria automobilistica, la connettività, la guida autonoma e la trazione elettrica sono i fattori alla base dell’innovazione nella progettazione, nella produzione e nelle tecnologie di assemblaggio dei veicoli, oltre che nella scelta dei materiali plastici da utilizzare. La necessità di concentrare un numero sempre maggiore di funzioni in spazi sempre più ristretti sui circuiti stampati, assemblarne di alta qualità e contare su componenti elettronici dalle prestazioni più affidabili rappresentano i fattori che spingono verso le tecniche di saldatura reflow. Il portafoglio di resine ForTii e ForTii Ace pensate per la saldatura reflow contiene vari gradi adatti a tutti gli scenari di progettazione, dai piccoli componenti a pareti sottili ai manufatti più grandi, con grado di estinguenza da HB a V0, e dai semplici connettori ai complicati telai di montaggio sovrastampati. Il profilo personalizzato delle prestazioni riduce al minimo il rischio di “blistering” e assicura le proprietà meccaniche desiderate in combinazione con elevate prestazioni elettriche. Le resine ForTii per saldatura reflow offrono i seguenti vantaggi principali: - minimo rischio di blistering a confronto con le altre PPA; - prestazioni meccaniche eccellenti per connettori e componenti affidabili; - temperatura HDT (Heat Deflection Temperature) superiore ai 300°C, che assicura una salda ritenzione dei pin, specialmenFig. 1 - La rigidezza a trazione e lo scorrimento te dopo il processo di saldatura reflow; viscoso (deformazione percentuale) di ForTii Ace rispetto ad altri materiali polimerici - elevata resistenza delle linee di saldatura, che impedisce la rottura dei telai di montaggio in metallo sovrastampato; - l’alto indice CTI (Comparative Tracking Index) e la resistenza dielettrica riducono al minimo il passo e la distanza di deformazione viscosa potenziali; - un portafoglio completo, che comprende gradi di estinguenza da HB a V0 senza alogenati, in conformità totale con le norme UL; Temperatura [°C] - vari colori disponibili per i connettori dati.

... RESISTENZA CHIMICA Deformazione [%]

Creep elevato

Creep ridotto

Tempo [ore] Termoindurente Scorrimento viscoso (creep) T=120°C @ 50MPa per 50%GF

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Nel settore automobilistico e nelle applicazioni industriali occorre spesso affrontare condizioni ambientali difficili. La presenza di oli motore o trasmissione, combustibili, liquidi refrigeranti, acidi aggressivi, o anche semplice acqua, può ridurre le prestazioni meccaniche dei materiali esposti a queste sostanze. Le resine PPA ForTii fornite da DSM sono in grado di resistere a una vasta gamma

Inserti metallici in un manufatto stampato standard

di prodotti chimici, consentendo una maggiore durata dell’applicazione in ambienti diversi, che vanno dalle gabbie dei cuscinetti immerse in olio ai moduli di regolazione della temperatura refrigerati con acqua-glicole. Tale resistenza chimica, in combinazione con le elevate prestazioni meccaniche, rende inoltre possibile pensare a nuove applicazioni. Grazie ai gradi che assicurano anche ottime prestazioni meccaniche, infatti, ForTii permette di progettare manufatti con pareti più sottili e sostituire determinati metalli e anche materie plastiche come il PEEK, cosa in precedenza impossibile.

AKULON SAFECONNECT E ARNITEL HT A Friedrichshafen DSM ha presentato anche un nuovo materiale per componenti elettrici che soddisfa tutti i requisiti di sicurezza e riduce i rischi di incendio, contribuendo a rendere più sicure le abitazioni, anche con l’aiuto dell’Internet delle cose. Grazie a gradi Akulon SafeConnect PA66 specificamente sviluppati, DSM ora consente ai fornitori di componenti originali di soddisfare le norme EN 60335-1 sulla sicurezza degli elettrodomestici, nonché i propri requisiti di sicurezza interni. In questo modo viene data ai produttori di elettrodomestici globali, che fabbricano e vendono i loro prodotti sui mercati di tutto il mondo, la possibilità di semplificare la loro catena delle forniture utilizzando lo stesso materiale per i connettori, ovunque venga venduto l’apparecchio. Ultima ma non meno importante, DSM ha esposto a Fakuma anche la resina Arnitel HT, che ha stabilito un nuovo standard di riferimento per i condotti flessibili dell’aria ad alta temperatura, unito a una delle migliori stabilità termiche oggi reperibili sul mercato, a una buona saldabilità e alla capacità d’integrare diverse parti in un unico pezzo stampato, riducendo quindi le fasi di lavorazione e i costi complessivi. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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MATERIALI E APPLICAZIONI

NEWS

Protezione delle proprietà organolettiche L’accettazione di un cibo è fortemente influenzata dalla percezione che ne ha il consumatore attraverso i cinque sensi vista, olfatto, gusto, tatto e, più raramente, udito - e cioè dalle proprietà organolettiche dell’alimento stesso. La percezione negativa delle proprietà organolettiche è spesso associata alla perdita di freschezza e a una sicurezza insufficiente degli alimenti, con conseguente rigetto degli stessi, a sua volta causa di grandi quantità di rifiuti alimentari. In taluni casi anche gli imballaggi in plastica, come buste, borse e vassoi, possono influenzare l’odore e il sapore degli alimenti confezionati, conferendo loro un aroma “chimico”, che induce il rifiuto da parte del consumatore. Alimenti come il latte e i prodotti lattiero-caseari, nonché l’acqua, sono particolarmente sensibili ai contaminanti delle proprietà gusto-olfattive, la cui protezione è molto importante anche per il cibo destinato agli animali, in quanto questi ultimi hanno un olfatto molto sviluppato. I masterbatch organolettici di Ampacet, specificamente studiati per l’imballaggio degli alimenti sensibili ai contaminanti delle proprietà gusto-olfattive, consentono di salvaguardare le caratteristiche organolettiche degli alimenti confezionati, di preservare la percezione positiva dei prodotti da parte dei consumatori e di evitare l’eccesso di rifiuti alimentari. La gamma di questi particolari masterbatch di Ampacet è costituita da: • 1100799-E Bianco - Masterbatch bianco ad alta dispersione e a base di polietilene, Premium 70%, con alto livello di bianco e basso accumulo di colorante, per un’opacità e una forza coprente elevate; •O nyx 1048 / 191048 Nero - Masterbatch nero ad alta dispersione, a base di polietilene e a basso contenuto di zolfo, Premium 40%, per applicazioni in film sottile ad alta opacità; •P aperlook / 1100170-E (o “carta sintetica”) - Masterbatch bianco per la sostituzione della carta da pasta di legno. La ridotta influenza di tali masterbatch sulle proprietà organolettiche degli alimenti confezionati è dovuta alla speciale cura apportata in termini di: attenta selezione degli ingredienti dei masterbatch, con materie prime pulite, pochi componenti estraibili e volatili, bassi livelli di residui di solventi ecc.; condizioni di lavorazione ottimizzate nella produzione dei masterbatch, per ridurre qualsiasi fonte di eventuale degradazione dei componenti; ulteriori esami organolettici condotti sull’acqua minerale. Sviluppati appositamente per l’imballaggio alimentare, i masterbatch organolettici di Ampacet consentono di preservare la percezione positiva dei prodotti da parte dei consumatori

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115 anni fa nasceva l’inventore del PP

Buon compleanno, caro signor Giulio!

Ufficio fotografico Montecatini

Masterbatch

Una delle foto più celebri del premio Nobel ritrae Giulio Natta vicino al modello molecolare del polipropilene isotattico. In alto: la targa sulla sua casa natale

L’uomo che ha rivoluzionato il “mondo della plastica”, Giulio Natta, nasce il 26 febbraio 1903 - ossia, ben 115 anni fa - a Porto Maurizio, in provincia d’Imperia. Se a qualcuno capitasse di passare dal civico 7 di via Petrarca, abbia la bontà di prestare attenzione a una targa commemorativa che ancora oggi ricorda qual è la casa natale del chimico italiano, conosciuto in tutto il mondo per aver inventato il polipropilene isotattico. Un tipo geniale, Giulio Natta, che a 16 anni ha già un diploma, a 21 una laurea e che nella sua vita ha firmato oltre 4000 brevetti: uno di questi l’invenzione per cui nel 1963 va a Stoccolma a ritirare la sua medaglia - riguarda il Moplen. Ma Natta è pure tipo dai piedi ben piantati per terra. Nel 1927 - per dire - diventa libero docente, e in questa fase della sua vita è impegnato nello studio della sintesi del metanolo, della formaldeide dal metanolo e della gomma sintetica. Tutti studi che hanno un risvolto sia teorico aumentando notevolmente le conoscenze sui meccanismi di reazione e sui catalizzatori - sia pratico, perché migliorano la produzione industriale di taluni prodotti. E poi ancora: con Montecatini mette a punto una linea per la polimerizzazione della formaldeide e nel 1938 contribuisce alla costruzione dell’impianto per la produzione della gomma sintetica, a Ferrara. Nel 1952 avviene però l’incontro che gli apre la strada al Nobel: quello con il chimico Karl Waldemar Ziegler. Si sa che il tedesco ha trovato alcuni catalizzatori al titanio per ottenere polimeri lineari del gas etilene: ossia, i polietileni. Solo Natta, però, ne capisce subito la reale importanza. Fa così arrivare Ziegler a Milano e, parimenti, convince Montecatini a sborsare la “modica” cifra di un milione di dollari per dare un’occhiata alle sue carte. Più che sull’etilene, però, Natta sperimenta la tecnica di Ziegler su altri gas, tra cui il propilene, con in mente la gomma sintetica. Quello che Natta ottiene si chiama - in chimica - polipropilene isotattico, un polimero in cui tutti gli atomi di carbonio asimmetrici hanno la stessa configurazione. Inizia così un lavoro frenetico, cui segue la richiesta di brevetti e la presentazione degli studi al “Journal of the American Chemical Society”. Siamo nel 1954 e, tre anni dopo, Montecatini ha già avviato la produzione e la commercializzazione della macromolecola di Natta e del polietilene di Ziegler. Buon compleanno… caro signor Giulio! Angelo Grassi MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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MATERIALI E APPLICAZIONI

NEWS Additivo a base di silicone

Prestazioni antiattrito di lunga durata per i film BOPP Le cere organiche come l’erucamide vengono ampiamente utilizzate nella produzione di film BOPP (polipropilene orientato biassialmente), grazie alle loro buone proprietà antiattrito. Tuttavia, migrano facilmente e in maniera continua dalla superficie del film e ciò può influenzare l’aspetto e la qualità del materiale da imballaggio. Inoltre, può impattare negativamente sui processi a valle dell’estrusione, dal momento che l’additivo antiattrito si può trasferire al lato sottoposto a trattamento corona. Altri problemi sono la sensibilità alle alte temperature e la progressiva degradazione delle proprietà antiattrito.

Per contrastare tutte queste problematiche, Dow Performance Silicones ha recentemente lanciato il nuovo masterbatch HMB-6301 a base di silicone, una soluzione esclusiva basata su una tecnologia di Dow Corning, che assicura prestazioni antiattrito stabili sul lungo periodo senza problemi di migrazione, oltre a facilitare il processo di produzione dei film BOPP. Offre, infatti, vantaggi a trasformatori e converter di film BOPP per il fatto che abbassa il coefficiente d’attrito del film, ottimizzando in tal modo l’efficienza di produzione degli imballaggi e migliorando i processi succes-

Il masterbatch HMB-6301 è stato messo a punto per i film BOPP e PP cast ed è conforme alle norme europee sui materiali a contatto con gli alimenti (in fase d’approvazione anche da parte dell’FDA)

sivi di stampa e metallizzazione. “L’attrito rappresenta un problema ricorrente nella produzione di film BOPP, dal momento che può influenzare negativamente l’aspetto del film, causare deformazioni e perfino rotture, con l’interruzione del ciclo di produzione”, afferma Christophe Paulo, responsabile globale di segmento presso Dow Performance Silicones. “Il nuovo masterbatch HMB-6301 di Dow Corning non risolve solo questi problemi, ma è anche in grado di superare i limiti associati ai tempi di magazzinaggio e alla temperatura, oltre a eliminare ogni preoccupazione relativa alla migrazione

dell’additivo, consentendo quindi di massimizzare la qualità, l’affidabilità e la produttività”. Diversamente da altri additivi antiattrito, l’HMB-6301 viene inserito solamente nello strato esterno del film BOPP. Dal momento che non è soggetto a fenomeni di migrazione, non si verifica alcun trasferimento al lato opposto del film, sottoposto a trattamento corona. Evitando ogni effetto sulla tensione superficiale di quest’ultimo lato, tale soluzione salvaguarda la qualità della stampa e della metallizzazione. Infine, l’additivo non provoca efflorescenza e non influenza negativamente le proprietà ottiche dei film trasparenti.

Lohmann a Plast 2018

Precisione e sicurezza nell’incollaggio e nell’adesione Alla mostra Plast 2018, che andrà in scena a Fiera Milano dal 29 maggio all’1 giugno, Lohmann, produttore di sistemi adesivi e d’incollaggio, presenterà la sua gamma di prodotti e soluzioni fustellate per vari settori industriali. L’azienda mostrerà come l’approccio olistico “Smart Bonding” può essere utilizzato per identificare soluzioni adesive innovative. Un focus speciale verterà sulla specializzazione di Lohmann, intesa come l’offerta di soluzioni personalizzate in ognuno dei comparti industriali d’attività. In edilizia, per esempio, i nastri biadesivi sono utilizzati per la produzione di porte e finestre, per l’isolamento degli edifici, l’incollaggio di pavimenti e in svariate altre applicazioni; nel settore medicale trova-

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no impiego gli adesivi hotmelt compatibili con la pelle e le soluzioni per le applicazioni diagnostiche; all’industria automobilistica e dei trasporti sono invece destinate le soluzioni per l’incollaggio flessibile. In molte applicazioni, gli adesivi ad alte prestazioni hanno reso obsoleti i sistemi convenzionali, quali rivetti, viti e saldature, conquistando il ruolo di soluzioni d’assemblaggio preferite. Tra i vantaggi della tecnologia adesiva rientrano leggerezza, pulizia e sicurezza. Grazie a una forza adesiva precisa, i diversi componenti sono assemblati in maniera efficiente e con accuratezza senza precedenti, assicurando in ogni frangente la soluzione migliore possibile. I film per l’incollaggio struttu-

rale della serie DuploTEC SBF si basano su tre differenti tecnologie: Topaz, Onyx e Amber. Tutti vengono attivati termicamente, ma si differenziano, a seconda delle necessità, per le prestazioni. I film per incollaggio con tecnologia Topaz vengono attivati a bassa temperatura e, quindi, sono adatti per una rapida adesione. Questa tecnologia combina l’elevata forza adesiva e la flessibilità con un processo rapido. La tecnologia Onyx è adatta per processi che richiedono una forza adesiva estreFondato nel 1851, Lohmann è uno dei pionieri nella tecnologia del nastro adesivo e oggi è attivo su scala globale, con più di 1800 dipendenti in tutto il mondo, 29 sedi internazionali e partner esclusivi in oltre 50 paesi

mamente elevata e altrettanta stabilità. In aggiunta a questo, combina i vantaggi di un adesivo sensibile a pressione con quelli di un incollaggio strutturale. La tecnologia Amber, invece, costituisce la soluzione ideale per i componenti sensibili alla temperatura, come, per esempio, quelli a base elastomerica, che devono essere assemblati velocemente e in modo affidabile. I film per incollaggio con questa tecnologia vengono attivati a temperatura ambiente e forniscono un’adesione iniziale molto alta.

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MATERIALI E APPLICAZIONI

NEWS Purging compound per lo stampaggio

Cambio colore rapido e senza contaminazioni carboniose Alcuni test svolti su pressa a iniezione hanno dimostrato che il compound per la pulizia Ultra Purge PO è in grado di estrarre frammenti carboniosi dai canali caldi. Chem-Trend, produttore di agenti distaccanti, prodotti per la manutenzione degli stampi e purging compound, sostiene che usando il suo Ultra Purge nel settore del packaging industriale è possibile aumentare l’efficienza e ridurre i costi d’esercizio dello stampaggio a iniezione. Quando un’azienda, che stampa secchielli, ha segnalato la presenza di ostruzioni a seguito del cambio colore, il fornitore dei canali caldi ha raccomandato il prodotto di Chem-Trend. Graziano Pestarino, direttore commerciale per l’Europa di Ultra Purge, ha osservato presso il cliente che l’utilizzo

di Ultra Purge PO ha ridotto il tempo di fermo macchina e dimezzato gli scarti rispetto ai purging compound utilizzati in precedenza. “I test condotti con Ultra Purge PO hanno dimostrato che è possibile estrarre con successo le contaminazioni carboniose dai canali caldi. Per quanto riguarda il cambio colore, questo purging compound non ha solamente estratto il rosso della precedente produzione, ma anche un altro colore precedentemente lavorato”, ha dichiarato Pestarino, il quale ha poi aggiunto: “L’azienda produttrice dei secchielli riteneva sufficienti le prestazioni del precedente compound per la pulizia ordinaria delle viti e dei cilindri, ma non per i canali caldi. Sono state proprio le contaminazioni persistenti a determinare eccessivi tempi di fermo macchi-

Arcoplex alla fiera Mecspe

Polimeri per lo stampaggio 4.0 e per film ad alte prestazioni

Film industriali e per l’imballaggio alimentare ad alta resistenza, realizzati grazie ai nuovi gradi della gamma Repsol Resistex, distribuiti in Italia da Arcoplex

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Il Gruppo Arcoplex parteciperà in veste d’espositore a Mecspe (Fiera di Parma, 22-24 marzo 2018) e sarà partner dell’evento “Fresatura a specchio, texturizzazione e stampaggio in ottica 4.0”, che riguarderà la filiera “Fabbrica Digitale 4.0”. Quest’ultimo mostrerà in quale modo sia possibile stampare a iniezione un gadget in materiale termoplastico in un contesto 4.0. Il materiale plastico che fornirà Arcoplex dovrà quindi esaltare l’elevato livello tecnologico dello stampo, mettendo in evidenza la fresatura a specchio e la texturizzazione al laser. “L’evento rappresenta un’eccel-

na e scarti. È stato osservato anche che lo stampatore utilizzava una dose doppia di purging compound rispetto a quella dovuta. Il passaggio a Ultra Purge PO, che peraltro pulisce anche viti e cilindri, ha quindi portato un notevole

vantaggio economico”. I continui investimenti in R&S hanno permesso a Chem-Trend di sviluppare gradi di Ultra Purge compatibili con molteplici tecnologie di canali caldi prodotti dai leader del settore.

Ultra Purge PO aiuta a eliminare i residui di materiale che possono ristagnare nei canali caldi e causare il rilascio di contaminazioni nei pezzi stampati, anche a distanza di settimane dopo il cambio colore

lente opportunità di matching interno tra gli espositori dei diversi saloni e, per noi, sarà l’occasione per incontrare e confrontarci con gli operatori del settore”, ha dichiarato Giacomo Scanzi, CEO del Gruppo Arcoplex. Durante la manifestazione il gruppo illustrerà anche i propri progetti attuali e futuri. Tra questi vi è la distribuzione ufficiale per l’Italia di due nuovi gradi di mLLDPE della gamma Repsol Resistex per film ad alte prestazioni e di un grado specifico per la produzione di film monostrato e multistrato. Questi polietileni uniscono ottime proprietà ottiche a un’eccellente resistenza all’urto e alla foratura. Più in dettaglio, Repsol Resistex 1614FG, progettato per la produzione di film a ridotto spessore, si contraddistingue per la bassa

temperatura di tenuta. Pertanto, è particolarmente adatto per accelerare il processo d’imballaggio nelle linee di produzione per l’industria alimentare. Ideale per la realizzazione di film monostrato e multistrato altamente elastici e resistenti, Repsol Resistex 1835F è invece idoneo per la produzione di film estensibile, mentre il grado 1820FG è indicato per applicazioni che richiedono spessori ridotti, come ad esempio la laminazione. Infine, è importante sottolineare che i gradi Repsol Resistex possiedono la certificazione per il contatto con alimenti, ai sensi del Regolamento (EU) n. 10/2011. Arcoplex è inoltre distributore esclusivo per l’Italia dell’intero portafoglio prodotti Repsol Healthcare, utilizzabile per svariate applicazioni, tra cui anche il packaging farmaceutico.

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Sviluppo congiunto di ITP e HP Indigo

Film per laminazione con reticolazione istantanea All’evento VIP di Hewlett Packard Indigo Worldwide, svoltosi a Tel Aviv dal 20 al 22 febbraio 2018, ITP (Industria Termoplastica Pavese) ha presentato una nuova gamma di film per la laminazione Pack Ready con reticolazione istantanea, sviluppata appunto in collaborazione con HP Indigo. Specializzato nella produzione di film poliolefinici per imballaggi alimentari e industriali, il trasformatore pavese ha portato avanti questo sviluppo su nuovi film coestrusi per la termolaminazione ad alte prestazioni, in termini di adesione a film biorientati, stampati per mezzo di macchine digitali Hewlett Packard Indigo. Senza impiego di colle o adesivi, i nuovi film possono essere utilizzati per realizzare imballaggi flessibili immediatamente dopo il processo di laminazione. Grazie all’elimi-

nazione dei tempi di reticolazione e alla riduzione al minimo degli sprechi, i produttori di imballaggi possono beneficiare di una soluzione “pronta all’uso”, sicura e affidabile soprattutto per il confezionamento alimentare, anche nel caso di applicazioni particolarmente impegnative. “La collaborazione con il team di HP Indigo ha rappresentato una grande opportunità per ITP di contribuire attivamente a un’importante innovazione nella tecnologia per l’imballaggio flessibile”, ha affermato Massimo Centonze, CEO di ITP. “È un onore per noi essere stati in grado di supportare Hewlett Packard Indigo relativamente ai film plastici, nel loro sforzo di innovare il mercato del confezionamento flessibile con la soluzione Pack Ready per la laminazione”.

La nuova gamma di film per la laminazione Pack Ready - stampati su macchine digitali HP Indigo come quella mostrata in foto - verrà presentata alla prossima fiera Ipack-Ima, che si svolgerà, insieme a Plast, Print4All, Intralogistica Italia e MeatTech, presso il quartiere fieristico di Rho-Pero (Milano), dal 29 maggio all’1 giugno 2018 MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI

Le proprietà dei profili pultrusi li rendono particolarmente adatti a numerose applicazioni nel campo dell’edilizia residenziale, dove offrono soluzioni resistenti e durevoli con prestazioni superiori a quelle dei materiali tradizionali

EPTA

A CURA DI EPTA* E GINO DELVECCHIO

COMPOSITI IN ASCESA

Prospettive dei profili pultrusi nell’edilizia residenziale FINO A 25 ANNI FA I COMPOSITI PULTRUSI ERANO PRATICAMENTE SCONOSCIUTI SUL MERCATO DELL’EDILIZIA E DELLE COSTRUZIONI. ATTUALMENTE, INVECE, SONO SEMPRE PIÙ NUMEROSI GLI ARCHITETTI, GLI INGEGNERI E I COSTRUTTORI CHE SCOPRONO I LORO VANTAGGI E CERCANO METODOLOGIE DIVERSE PER APPLICARLI ALLA REALIZZAZIONE DEGLI EDIFICI

L

a pultrusione è un processo continuo per la produzione di profili lineari in plastici rinforzati con fibre di vetro (FRP o, più semplicemente, compositi) con sezione trasversale uniforme. Le fibre di rinforzo vengono impregnate con resina e trascinate attraverso una filiera riscaldata, dove avviene la polimerizzazione. Al termine della linea i profili finiti vengono tagliati in lunghezza e possono essere stoccati e utilizzati come elementi strutturali quando richiesto. Il processo di pultrusione, che può essere facilmente automatizzato riducendo l’impiego di manodopera, è quindi un metodo rapido ed efficiente per realizzare elementi in composito. Ai progettisti viene offerta ampia libertà per quanto riguarda geometria, proprietà e forma dei profili finiti, che possono essere pieni o cavi, con sezione trasversale semplice oppure complessa, come tubi, barre, travi e profili a T, U o Z. Grazie alla possibilità di utilizzare una percentuale elevata di fibre e di controllare con precisione la quantità di resina, i manufatti pultrusi presentano eccellenti proprietà strutturali e qualità costantemente elevata. È possibile adottare un’ampia varietà sia di fibre di vetro e carbonio in diversi formati sia di matrici a base di resine termoindurenti (poliestere, epossidica e vinilestere) e termoplastiche. Rinforzi, resine e additivi offrono innumerevoli combinazioni possibili per ottenere le proprietà ottimali per ogni applicazione specifica. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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La pultrusione rende possibile la realizzazione di profili con una varietà di forme praticamente infinita

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI Sul mercato dell’edilizia residenziale la scelta preferita è quella dei GRP (Glass-fibre Reinforced Plastics): in genere, poliesteri rinforzati con fibre di vetro. I profili pultrusi, pigmentati in tutto lo spessore del pezzo, possono essere virtualmente di qualsiasi colore. Impiegando sottilissimi rivestimenti superficiali è poi possibile creare effetti speciali come venature simili a legno, marmo e granito. Possono inoltre essere verniciati, tagliati e forati mediante utensili temprati tradizionali e assemblati con bulloni, viti, rivetti e adesivi. Ai profili destinati a impieghi esterni viene di solito applicato un rivestimento resistente ai raggi UV. Per la progettazione, la lavorazione e l’installazione dei profili pultrusi sono state elaborate diverse normative. La stesura di nuove specifiche tecniche europee relative a progettazione e verifica di strutture composite utilizzate in edifici, ponti e costruzioni è attualmente affidata al gruppo di lavoro WG4 “Fibre Reinforced Polymers” nell’ambito del comitato tecnico TC 250 del CEN (European Committee for Standardisation). I profili pultrusi possono essere riciclati al termine del proprio ciclo di vita. Dalla loro macinazione si ottiene un prodotto derivato che può essere impiegato come riempitivo in materiali edili come calcestruzzo e asfalto, oppure riutilizzato in pultrusione quale carica nella matrice polimerica. In Europa, uno sviluppo importante riguarda il riciclo di composito rimacinato nei cementifici. Questa pratica sta diventando sempre più comune perché, oltre a essere economica, contribuisce a migliorare l’impronta ambientale della produzione di cemento e soddisfa la Direttiva quadro europea sui rifiuti (WFD) 2008/98/EC. Il rimacinato per cementifici offre inoltre una doppia alternativa: può essere utilizzato sia come combustibile sia come materia prima.

TAB. 1 - CONFRONTO TRA LE PROPRIETÀ DEI COMPOSITI PULTRUSI E DEI MATERIALI ALTERNATIVI TRADIZIONALI PER L’EDILIZIA Materiale

Peso specifico (g/m3)

Resistenza a trazione (MPa)

Modulo elastico (GPa)

Coefficiente di espansione termica (K-1)

Conduttività termica (W/mK)

Legno

0,7

80

12

14 x 10-6

0,1

PVC

1,4

70

3

85 x 10

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0,1

Composito pultruso con fibre di vetro*

1,8

11 x 10-6

0,3

Alluminio

2,7

250

70

23 x 10-6

170

Acciaio

7,8

400

210

12 x 10

40

240 (assiale) 23 (assiale) 50 (trasversale) 7 (trasversale)

*In accordo con la norma EN 13 706

VANTAGGI DEI PROFILI PULTRUSI

I compositi pultrusi fibrorinforzati offrono una combinazione di proprietà introvabile nei materiali tradizionali per l’edilizia, quali legno, acciaio, alluminio e PVC (vedi tabella 1). I profili pultrusi sono più leggeri dell’80% rispetto all’acciaio e pesano circa il 30% in meno dell’alluminio. Pertanto sono facili da trasportare, maneggiare e installare, riducendo i costi. Spesso è possibile ottenere strutture premontate da spedire pronte per l’installazione al cantiere. I compositi possiedono eccellenti proprietà meccaniche, che conferiscono maggiore resistenza specifica rispetto ad alluminio e acciaio. Sono materiali anisotropici e i profili pultrusi distribuiscono i valori elevatissimi di resistenza in direzione longitudinale (assiale). Variando l’orientazione e il formato dei rinforzi è possibile ottimizzare la resistenza o la rigidità richieste nella direzione in cui tali proprietà sono necessarie. È quindi possibile guadagnare anche in termini di libertà progettuale, grazie alla capacità di “aggiungere” ulteriore resistenza nelle zone sottoposte a sollecitazione elevata. Con i materiali compositi un proI profili pultrusi offrono gettista è anche versatilità progettuale nella in grado d’intecostruzione di serramenti ad alta efficienza energetica grare diverse parti e funzioni separate in un solo profilo, creando forme complesse impossibili con altri materiali. Ciò riduce il numero di parti lavorate da assemblare e quindi rende l’installazione più agevole. I compositi sono

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stabili, inerti e insensibili all’umidità e a una vasta gamma di elementi chimici. Quindi, non marciscono né arrugginiscono e richiedono una manutenzione minima rispetto ai materiali edili tradizionali. Sono i materiali d’elezione per esposizione all’aperto: nelle zone costiere, per esempio, dove le case sono esposte agli agenti salini trasportati dall’aria e dall’acqua. Molte strutture in composito sono tuttora in esercizio dopo mezzo secolo di servizio. Questa longevità è un fattore chiave, se associata alle ridotte esigenze di manutenzione. I compositi fibrorinforzati con vetro presentano una bassa conduttività termica: un vantaggio significativo per applicazioni in cui le perdite d’energia devono essere ridotte al minimo, come i serramenti, i tagli termici e le facciate. Grazie al basso coefficiente d’espansione termica, i profili pultrusi non si gonfiano, non si ritirano e non si deformano. Inoltre, mantengono eccellenti proprietà meccaniche a temperature elevate e molto basse (fino a -50°C). Infine, non conducono elettricità e sono ideali per le odierne applicazioni nei trasporti.

APPLICAZIONI NELL’EDILIZIA RESIDENZIALE I compositi pultrusi sono considerati un’opzione in grado di soddisfare le richieste più esigenti e di offrire a produttori, commercianti e distributori l’opportunità di distinguersi in un mercato molto competitivo. Le loro caratteristiche di manutenzione minima, durevolezza e resistenza elevata sono allettanti sia per i proprietari di case, desiderosi di abbassare tempi e spese di manutenzione, sia per gli appaltatori, che mirano a ridurre i richiami dopo l’installazione. Nel settore dei serramenti i profili pultrusi si sono guadagnati la reputazione di “zero manutenzione” nell’ultimo ventennio e ne vengono riconosciute le prestazioni superiori in termini di stabilità dimensionale e termica. Tutto ciò li ha MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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portati a soppiantare legno, PVC e alluminio in svariate altre applicazioni da esterno, quali rivestimenti, pavimentazioni, colonne e pergolati, oltre a ringhiere e recinzioni. Alcuni progetti hanno dimostrato la validità della loro applicazione anche ai sistemi abitativi modulari a basso costo.

PORTE E FINESTRE PER IL RISPARMIO ENERGETICO I compositi pultrusi sono stati introdotti sul mercato delle finestre negli Anni Ottanta, inizialmente come elementi singoli, fino allo sviluppo graduale di sistemi completi grazie ai loro vantaggi: resistenza complessiva, durevolezza e prestazioni termiche, oltre all’eccellente versatilità di progettazione. Oggi sono largamente accettati dai produttori di finestre come materiale superiore, da considerare nella progettazione di sistemi di fascia alta a elevato risparmio energetico. I telai in composito favoriscono la produzione di serramenti a bassissimo coefficiente di scambio termico, che consentono ai proprietari di case notevoli riduzioni del consumo d’energia. I compositi soddisfano inoltre le esigenze di progettisti e costruttori che intendono superare le limitazioni imposte dai telai di legno, PVC e metallo. L’eccellente isolamento limita anche i ponti termici, riducendo la condensa e i relativi problemi di muffe. I telai pultrusi presentano una stabilità dimensionale superiore in ambienti caldi e freddi, senza subire deformazioni, espansioni o contrazioni. Il basso coefficiente d’espansione termica è molto prossimo a quello del vetro. Tutto ciò si traduce in una tensione inferiore sulle guarnizioni di tenuta delle finestre, limitando le infiltrazioni d’aria e di umidità.

Grazie all’elevata resistenza meccanica dei compositi pultrusi, è possibile realizzare telai più sottili, che consentono una visibilità più ampia e una maggiore penetrazione della luce nelle abitazioni. È inoltre possibile progettare sistemi in grado di sostenere carichi elevati di vento, offrendo maggiore sicurezza. Sfruttando le loro proprietà meccaniche, gli architetti possono creare sistemi di maggiori dimensioni, con vetrate più ampie e forme diverse, per soddisfare richieste specifiche dei clienti. I telai possono essere realizzati a imitazione del legno o con altre finiture ed è possibile modificarne il colore mediante verniciatura. Sono piuttosto numerose le applicazioni dei profili pultrusi nel settore dei serramenti: telai fissi e scorrevoli, montanti e davanzali per finestre; soglie e rinforzi interni per porte; nuclei isolanti per serramenti metallici; profili interni per porte tagliafuoco, rinforzi termoisolanti e ponti termici; sistemi di ombreggiatura e persiane. I codici e le normative che guidano la progettazione e la costruzione di edifici con miglior rendimento termico sono destinati a favorire l’impiego crescente di componenti pultrusi per porte e finestre. Inoltre i prezzi dei sistemi compositi con fibra di vetro stanno diventando sempre più competitivi e questo, oltre alle considerazioni sui costi del ciclo di vita e sul ritorno dell’investimento, dovrebbe rendere i prodotti pultrusi più allettanti per gli acquirenti.

TAGLI TERMICI I ponti termici attraverso le intelaiature di acciaio e calcestruzzo possono influire in misura notevole sulle prestazioni energetiche di un edificio. La loro riduzione abbassa la conduzione di calore e il consumo d’energia, oltre a pre-

venire la formazione di condensa superficiale all’interno. Grazie alle prestazioni d’isolamento di livello superiore, i compositi offrono una buona opportunità per fornire adeguati tagli termici tra l’interno dell’edificio e la carpenteria metallica o il calcestruzzo all’esterno. A tale scopo sono in via di sviluppo diversi progetti e applicazioni.

RIVESTIMENTI ESTERNI Come già accennato, le proprietà anticorrosione dei materiali compositi li rendono ideali per elementi esposti alle intemperie. Rivestimenti, fasce e intradossi pultrusi per tetti sono estremamente robusti e durevoli, oltre a provvedere una soluzione a bassa manutenzione, offrendo nel contempo l’aspetto del legno. I profili leggeri sono facili da trasportare, maneggiare e installare. Sono inoltre utilizzati nelle grondaie, in alcuni casi in combinazione con la fascia in un pezzo unico, risparmiando sulla manodopera per l’installazione. La superficie interna liscia delle grondaie pultruse evita l’accumulo di sporcizia.

FACCIATE I compositi pultrusi offrono sistemi di rivestimento delle facciate più resistenti e durevoli rispetto a quelli in legno, metallo, PVC e fibrocemento. I prodotti installati sono praticamente esenti da manutenzione e conferiscono l’aspetto del legno verniciato senza richiedere frequenti interventi o trattamenti di ripristino. Le facciate in composito sono insensibili all’umidità, sopportano temperature estreme e non si deformano come quelle in PVC. Sono resistenti a scheggiature, rotture e sfaldature. A differenza di molti tipi di rivestimento in legno, sono inattaccabili da formiche e termiti. I prodotti leggeri in composito sono più facili da installare rispetto ai pannelli pesanti in fibrocemento. Disponibili in una vasta gamma di misure e colori, le facciate pultruse offrono uno strato protettivo antiusura a prova di intemperie e con eccellente isolamento.

PERGOLATI E PORTICATI

Maggiori opportunità per i profili pultrusi potranno derivare da una focalizzazione intensa sulle pratiche costruttive verdi e sulle abitazioni ad alta efficienza energetica MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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I sistemi di pergolati basati su travi in composito offrono diversi vantaggi rispetto a legno, PVC e alluminio. Le travi pultruse resistenti alla corrosione presentano l’aspetto del legno verniciato senza esigenze di manutenzione o rischio di marcire. Più resistenti del PVC, senza espansione o contrazione alle temperature estreme, non si ammaccano come l’alluminio. Il composito non è soggetto a ruggine, scheggiatura, scolorimento o rottura. Data la resistenza dei profili in composito, le travi possono avere maggiore lunghezza di quel-

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI le in legno o PVC, con deflessione minima, e richiedono un numero inferiore di colonne portanti. Grazie a queste proprietà, possono sostenere accessori quali graticci e teloni. Un pergolato strutturale in composito consente di realizzare forme anche molto elaborate e la facilità di montaggio rende l’installazione rapida e semplice.

COLONNE DI SOSTEGNO Un’altra tendenza in ascesa della pultrusione riguarda le colonne di sostegno per porticati, verande e altri elementi di copertura. Le colonne esterne decorative e strutturali sono resistenti, facili da installare ed esenti da manutenzione. Possono raggiungere capacità strutturali e di carico superiori alle colonne con fibra di vetro realizzate mediante colata centrifuga (rotocast), rispetto alle quali vantano peso inferiore e, di conseguenza, facilità di spedizione, manipolazione e installazione. Diversamente dalle colonne in legno, quelle pultruse non marciscono né si decolorano e non sono soggette ad attacchi di insetti, deformazione e umidità.

RINGHIERE E PAVIMENTAZIONI Ringhiere, corrimano e sistemi di recinzione pultrusi sono resistenti e attraenti e offrono una durata superiore rispetto ai prodotti in legno, metallo e PVC. Il legno, infatti, si scheggia, si macchia, si deforma e richiede riparazioni frequenti. Alluminio, acciaio e ferro battuto si ossidano, si scoloriscono e arrugginiscono, facendo lievitare i costi di manutenzione e mettendo a rischio la sicurezza. Il PVC non offre resistenza e durata paragonabili ai compositi e degrada rapidamente nelle zone costiere.

Le ringhiere in composito possono avere lunghezza superiore rispetto a quelle in PVC, riducendo il numero di elementi verticali richiesti. Il composito è chiaramente preferito nelle zone costiere, dove riesce a sopravvivere all’effetto corrosivo della salsedine, senza marcire, arrugginire o corrodersi. Ringhiere e recinzioni in composito possono essere realizzate in un’ampia gamma di colori, mentre paletti e corrimano possono essere combinati in un sistema unico. Anche le pavimentazioni pultruse rappresentano un’alternativa attraente e a bassa manutenzione ai materiali tradizionali come il legno e sono particolarmente indicate dove è richiesta maggiore resistenza. Anch’esse non marciscono e non arrugginiscono, non si scheggiano e non ammuffiscono pure in ambienti a elevata umidità.

SISTEMI ABITATIVI MODULARI ED ECONOMICI Cresce in tutto il mondo la domanda di alloggi economici. I profili pultrusi spalancano nuove opportunità alla realizzazione di abitazioni a manutenzione ridotta e ad alta efficienza energetica, veloci da costruire e facili da modificare e riutilizzare. I componenti pultrusi leggeri comportano bassi costi di spedizione, facilità di costruzione e riduzione d’energia per il riscaldamento. È così possibile progettare edifici modulari con elementi prefabbricati, semplicemente da assemblare senza operazioni di taglio, abbattendo il costo della manodopera e i rifiuti in cantiere. Starlink è un esempio di sistema costruttivo modulare per abitazioni economiche e termicamente efficienti, basate su un numero ridotto di profili

Starlink è un kit di componenti pultrusi per il montaggio rapido, senza dispositivi metallici, di un’ampia varietà di abitazioni di altezza ridotta

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pultrusi, da assemblare rapidamente mediante bulloni e incastri a scatto. Nel 2012 il costruttore britannico Larkfleet Homes ha realizzato nella propria sede centrale un prototipo di casa Starlink che pesa appena 18 tonnellate, contro le 40 di un’abitazione tradizionale. Grazie all’assemblaggio a scatto, queste abitazioni sono facili da modificare e possono essere smantellate per riutilizzarle ovunque si desideri. I compositi sono stabili, inerti e insensibili all’umidità e richiedono solo l’aggiunta del materiale isolante per realizzare le case. Vengono eliminati i ponti termici e la tenuta stagna viene ottenuta agevolmente, grazie alla stabilità dimensionale intrinseca. Eliminando acciaio e calcestruzzo, le case Starlink costano anche il 25% in meno di quelle tradizionali. La leggerezza dei profili pultrusi rende infatti inutili le fondamenta in calcestruzzo: l’edificio viene sostenuto da pilastri pultrusi interrati. La quantità di materie prime ed energia richiesta per costruire le fondamenta risulta una minima frazione di quella necessaria per un edificio convenzionale. Con un isolamento adatto, la casa Starlink presenta una quantità di “energia incorporata” (embodied energy) superiore solo del 20% a quella di un edificio con intelaiature in legno (sottoposto a essiccazione e doppio trattamento sottovuoto ed eretto su un basamento di cemento armato) della stessa planimetria. Ma la Starlink non richiede manutenzione, non marcisce ed è a prova di termiti. Inoltre è possibile costruire tali abitazioni in zone dove il rischio di inondazioni rende impraticabile la realizzazione di edifici convenzionali. Se costruite e arredate con materiale per pavimentazione adatto e finiture decorative al piano terra, le case Starlink sono altamente resistenti alle alluvioni, grazie all’assenza di fondamenta estese e alla natura dei materiali pultrusi, che rendono la struttura insensibile all’acqua. Le leggere “flat-pack house” o “kit house” (due termini che stanno diventando sempre più popolari per descrivere case costruite usando sistemi o componenti prefabbricati, oppure processi che li utilizzino) svolgono inoltre un ruolo importante in caso di calamità naturali. Facili da trasportare e semplici e veloci da costruire, gli edifici pultrusi possono essere utilizzati come sistemazione temporanea per le popolazioni sfollate a causa di disastri come gli uragani. Una volta esaurito il loro compito, possono essere smantellati e trasportati altrove, oppure riposti in magazzino fino all’emergenza successiva.

*European Pultrusion Technology Association, organizzazione operante nell’ambito di AVK, l’associazione tedesca dei plastici rinforzati. MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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ULTRA SYSTEM

Tailor-made solutions.

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NOTIZIARIO DEI COMPOSITI IN BREVE (a cura di Luca Carrino) NFC E WPC

ECCO I BIOCOMPOSITI DELL’ANNO

I 230 partecipanti alla Biocomposites Conference Cologne (BCC), il maggiore convegno mondiale dedicato ai compositi in fibre naturali (NFC) e legno-plastica (WPC), hanno scelto i tre vincitori del “Biocomposite of the Year Award 2017”, premiati il 6 dicembre da Nova-Institute, organizzatore della BCC, e da Coperion, quale sponsor del concorso. Il primo premio è stato consegnato alla società tedesca GreenBoats per la sua imbarcazione GreenBente24, costituita per l’80% da materie prime rinnovabili come lino, sughero e resina epossidica a base biologica, invece delle tradizionali resine derivate dal petrolio e rinforzate con fibre di vetro. GreenBente24 presenta il medesimo peso e la rigidità di una barca convenzionale, ma, rispetto alle altre soluzioni, consente di abbattere dell’80% l’impronta di carbonio, può essere riciclata termicamente e offre un ambiente vivibile particolarmente piacevole. Le spine di legno rappresentano uno dei metodi d’assemblaggio più antichi del mondo. L’azienda austriaca Raimund Beck Nageltechnik, che si è guadagnata il secondo posto al concorso, ha però compiuto un importante passo avanti grazie a LignoLoc: la spina in agglomerato di legno utilizzabile nelle chiodatrici pneumatiche. Si tratta di una nuova tecnologia che non richiede fori pilota, assicura la massima tenuta grazie a un naturale effetto saldante col legno di base e apre nuovi campi d’applicazione per le impiallacciature in faggio. Può inoltre sostituire i chiodi in metallo in diverse applicazioni. Il primo ponte pedonale totalmente in materiali bio è stato realizzato presso la Eindhoven University of Technology (Paesi Bassi). Dopo avere passato il test di carico (a 5,0 kN/m2), il ponte è stato installato dalla società olandese NPSP. Lino e canapa conferiscono resistenza al ponte in combinazione con una resina epossidica a base biologica, mentre il nucleo centrale è in bioespanso di PLA. Il metodo di produzione è l’infusione tramite vuoto, in cui gli strati di fibre naturali vengono incollati intorno a una sagoma in bioespanso tagliata con laser.

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Nuovi polimeri per le strutture a nido d’ape

Non solo polipropilene Alla fiera Jec World 2018 di Parigi il gruppo EconCore ha presentato le nuove caratteristiche della sua tecnologia innovativa ThermHex per la produzione di materiali termoplastici utilizzati in strutture a nido d’ape (honeycomb) e pannelli compositi di tipo sandwich. Il gruppo belga, che aveva già brevettato e dato in licenza la tecnologia per la produzione di strutture a nido d’ape in polipropilene, è ora in grado di produrre le medesime strutture con termoplastici a elevate prestazioni (HPT): poliammide e policarbonato sono già stati utilizzati con successo nella fabbricazione di honeycomb rispettivamente per pannelli fotovoltaici e per moduli interni di aerei. Un ulteriore sviluppo consente la produzione integrata di preforme “organosandwich” con strato superficiale (skin) rinforzato con fibre continue. Le dimensioni ridotte delle celle consentono di ottenere una perfetta qualità della superficie. “La costante crescita di Therm-

Hex - società tedesca che fa parte del gruppo EconCore - è una conferma del nostro duro lavoro e dei consistenti investimenti da noi effettuati. Prestiamo particolare attenzione a ricerca e sviluppo, in modo tale da mettere a disposizione dei clienti sempre nuove applicazioni realizzate con i nostri materiali. Il recente riscontro positivo ottenuto significa che siamo sulla strada giusta”, ha dichiarato l’amministratore delegato di ThermHex, Jochen Pflug. A differenza del tradizionale taglio discontinuo dei blocchi di profili alveolari termoplastici, il processo produttivo di ThermHex consente un risparmio significativo in termini di costi, materiali utilizzati ed energia, grazie all’elevato livello d’automazione e al controllo automatico della qualità. Inoltre, il riciclo diretto degli scarti di produzione porta a una riduzione dei costi delle risorse impiegate, diminuendo anche le emissioni di anidride carbonica.

Grazie alle loro caratteristiche tecniche, i profili alveolari ThermHex rappresentano una scelta eccellente per i produttori di pannelli compositi con struttura a sandwich. Possono essere adattati a diversi tipi di prodotto finale, rivestiti con tessuto o con film MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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A CURA DI GIANLUIGI MORONI

ATTIVITÀ DI INIZIO 2018

A gennaio si è parlato di… LAMINATI DECORATIVI Per la redazione del nuovo progetto di normazione sui laminati decorativi in continuo (CPL), la SC17 “Laminati plastici decorativi”, riunitasi il 17 gennaio presso il Dipartimento Giulio Natta del Politecnico di Milano, ha esaminato una serie di prove effettuate per valutare la resistenza alla delaminazione mediante prova di strappo di un nastro adesivo aderente alla superficie del laminato in condizioni particolarmente severe. Le prove sono state effettuate secondo i metodi più diffusi per la valutazione delle superfici decorative, come l’ASTM D 3359-17 “Standard test method for rating adhesion by tape test” e l’IHD-W-463 “Determination of the Tesa-adhesive strength of decor finish foils”, quelli per le pitture e le vernici - EN ISO 2409 “Paints and varnishes - Cross.cut test (ISO 2409:2013) e quelli per il settore elettrotecnico EN 60754-2 “Pressure-sensitive adhesive tapes for electrical purposes - Part 2: Methods of test (IEC 60454-2:2007). Al fine di avere un’unica modalità di prova per il CPL, si è deciso di definire una procedura di prova specifica nella parte 2 sui metodi di prova per i laminati CPL. Ulteriori discussioni si sono avute sulle prove effettuate per la formabilità a caldo dei CPL e sulla prova all’urto, che sarà effettuata mediante caduta di dardo lungo un tubo con diametro interno caliMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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brato. La parte 2 sui metodi di prova per i CPL sarà incrementata con la stesura dei metodi e delle procedure di prova ancora necessari.

ASPETTI AMBIENTALI Alla riunione del gruppo di lavoro UNI/CT18/ GL7 “Imballaggio e ambiente” del 18 gennaio, svoltasi presso l’UNI di Milano, è stato fatto il punto della situazione per le attività nell’ISO TC122 “Packaging” e per le norme ISO in revisione periodica originate dalle norme armonizzate EN del CEN/TC 261: ISO 18601:2013 “Packaging and the environment - General requirements for the use of ISO standards in the field of packaging and the environment”; ISO 18602:2013 “Packaging and the environment - Optimization of the packaging system”; ISO 18603:2013 “Packaging and the environment - Reuse”: ISO 18604:2013 “Packaging and the environment - Material recycling”; ISO 18605:2013 “Packaging and the environment Energy recovery”; ISO 18606: 2013 “Packaging and the environment - Organic recycling”. Per le attività in campo italiano si è discusso circa la proposta per un UNI/TR “Imballaggio Carta etica”, il cui testo dovrà essere rivisto in molte parti per dare al documento una forma adeguata al tipo di pubblicazione proposto. Il CEN TC 249/WG24 “Environmental aspect”,

NOTIZIARIO UNIPLAST

ENTE ITALIANO DI UNIFICAZIONE DELLE MATERIE PLASTICHE FEDERATO ALL’UNI

riunitosi a Berlino il 25 gennaio, dopo un monitoraggio sulle attività legate agli aspetti ambientali nel campo delle materie plastiche nei WG del CEN TC 249 “Plastics” e nell’ISO TC 61/ SC14, ha preso in esame il documento emesso dalla Commissione Europea “Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economy and Social Committee and the Committee of the Regions - A European Strategy for plastics in a Circular Economy”, per raccogliere le idee sulle richieste di normalizzazione o di mandato che potranno essere indirizzate dalla Commissione Europea (EC) al CEN. Le direttive 94/62/EC “packaging and packaging waste” e 2015/720 “amending Directive 94/62/EC as regards reducing the consumption of lightweight plastic carrier bags” sono attualmente oggetto di revisione da parte della Commissione Europea con lo scopo di avere un’unica direttiva con nuovi obiettivi nelle percentuali del riciclo finale per i vari materiali e con una nuova metodologia di calcolo. Il 30 gennaio si è riunito a Parigi il CEN/TC 261/SC4 “Packaging and environment” e, secondo le previsioni più ottimistiche, la nuova direttiva dovrebbe es-

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NOTIZIARIO UNIPLAST

SALDATURA L’AHG “Revisione norme sulle saldature - UNI 10565:2015”, riunitosi il 19 gennaio presso il Dipartimento Giulio Natta del Politecnico di Milano, ha confrontato la UNI ISO 12176-1:2015 “Tubi e raccordi di materia plastica - Attrezzature per la saldatura di sistemi di polietilene - Parte 1: Saldatura testa a testa” con la nuova ISO 121761:2017 “Plastics pipes and fittings - Equipment for fusion jointing polyethylene systems - Part 1:Butt fusion”, evidenziando le variazioni, poiché la norma è di riferimento per la UNI 10565:2015 “Saldatrici da cantiere ad elementi termici per contatto impiegate per l’esecuzione di giunzioni testa/testa di tubi e/o raccordi in polietilene (PE), per il trasporto di gas combustibile, di acqua e di altri fluidi in pressione - Caratteristiche funzionali, di collaudo e di documentazione”, che integra i requisiti della stessa UNI ISO 12176-1 e introduce ulteriori caratteristiche tecniche in grado di garantire una migliore qualità delle saldature. La UNI 10565:2015 si applica alle saldatrici da cantiere a elementi termici per contatto per tubazioni con diametro nominale (dn) minore o uguale a 630 mm e spessore minore o uguale a 70 mm e dovrà essere revisionata per incrementare il dn sino a 1600 mm e il limite dello spessore a 130 mm, in base alle modifiche introdotte nella nuova ISO 12176-1:2017. Il 23 gennaio, sempre presso il Dipartimento

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nonostante non abbia più item attivi, poiché si attendono ricadute normative a seguito della strategia europea sulle materie plastiche nell’economia circolare, che dovrebbero avere un impatto anche sul CEN TC 261/SC 5/WG 26 “Packages made from flexible materials (e.g. flexible plastics, plastic laminates, paper/board laminated, metal foil laminates, textiles)”. Il 31 gennaio, sempre a Parigi, si è riunito il CEN TC 261 “Packaging”, che ha ripreso le informazioni sull’avanzamento dei lavori per la redazione della revisione della direttiva 94/62/ EC “Packaging and packaging waste”, in pubblicazione probabilmente nella seconda metà del 2018. Al momento sono stati concordati gli obiettivi di riciclo in percentuale per i vari materiali nel periodo 2015-2030. Il CEN TC 261/WG 1 “Management of hygiene in the production of packaging for foodstuff” ha confermato la EN 15593:2008 “Packaging - Management of hygiene in the production of packaging for food stuffs - Requirements”, utilizzata in diverse organizzazioni del packaging. Alla riunione, Thierry Legrand, funzionario del CEN, ha sollevato la questione del CEN TC 120 “Sacchi per aiuto alimentare”, i cui item non sono stati più revisionati da 20 anni e potrebbero essere trasferiti al CEN TC 261. Il comitato tecnico, infine, ha confermato le decisioni prese dal CEN TC 261/SC 4 riguardanti principalmente il mantenimento della sua struttura, data l’imminenza della pubblicazione della revisione della direttiva 94/62/EC, e quelle prese dal CEN TC 261/SC 5 per la continuità della gestione della segreteria attraverso il BSI e per la messa a riposo del CEN TC 261/SC 5/WG 31 “Returnable transport systems” e del CEN TC 261/SC 5/WG 34 “Pallets”.

Alfatherm

sere approvata nell’estate del 2018 e successivamente dovrebbero essere ridefiniti i mandati per le norme armonizzate sul packaging. L’attività di buona parte dei WG della SC4 è in attesa di questi nuovi sviluppi. Il CEN/TC 261/ SC 4/WG 2 “Degradability and organic recovery of packaging and packaging materials” ha in discussione un preliminary work item per una bozza sugli “home compostable carrier bags”. Il CEN/TC 261/SC 4/WG 3 “Material recovery” ha in revisione il CEN/TR 13688 “Packaging Material recycling - Report on requirements for substances and materials to prevent a sustained impediment to recycling” con molti contenuti ripresi dall’ISO TR 17098:2013 “Packaging material recycling - Report on substances and materials which may impede recycling”.

Giulio Natta del Politecnico di Milano, si è riunito l’AHG “Revisione norme sulle saldature - UNI 11266:2008” aggiornando in parte il testo della UNI 11266:2008 “Saldatura - Saldatura delle materie plastiche - Saldatura di componenti in polipropilene per il trasporto di fluidi in pressione Saldatura per elettrofusione” e rendendo più razionale la successione dei paragrafi. È stato introdotto un paragrafo sul “principio di saldatura” che ha funzione esplicativa per la saldatura a elettrofusione trattata. Sono stati evidenziati ulteriori paragrafi esplicitandoli in più punti quando necessari: “unità di controllo - saldatrice”, che devono essere conformi ai requisiti della ISO 12176-2 e/o UNI 10566; “condizioni ambientali”, secondo cui l’esecuzione della saldatura deve avvenire in un luogo asciutto e non in presenza di umidità (pioggia o acqua nella zona di saldatura) e in un campo di temperatura ambiente compreso fra 5 e 40°C; “competenza”, riferita al personale addetto all’esecuzione dei giunti saldati per mezzo del processo a elettrofusione; “controlli preliminari alle operazioni di saldatura”, in cui sono stati considerati i controlli di materiali e attrezzature; “preparazione per la saldatura”, in cui tutti gli elementi da saldare devono essere puliti e le operazioni di pulizia devono essere (preferibilmente ) eseguite con panno carta pulito e imbevuto con adeguato liquido detergente; “taglio degli elementi da saldare”; “esame visivo e dimensionale degli elementi da saldare”; “raschiatura degli elementi da saldare”: lo strato di ossidazione superficiale deve essere asportato su tutte le superfici esterne da saldare e il raccordo elettrosaldabile non deve essere sottoposto a raschiatura; “pulizia delle superfici”: le superfici da saldare devono essere pulite nuovamente prima del loro accostamento con il raccordo elettrosaldabile, che deve essere pulito nella zone delle spire elettriche immediatamente prima del suo utilizzo; “assemblaggio degli elementi da saldare” con il “posizionamento dei raccordi a bicchiere elettrosaldabili (manicotti, tee, gomiti ecc.)” e posizionamento dei raccordi a sella; “esecuzione saldatura”; “rapporto di saldatura”; “controllo della saldatura”; “controlli visivi non distruttivi”; “controlli distruttivi”: resistenza alla pressione interna, decoesione.

IMBALLAGGIO Nella riunione del CEN TC 261/SC 5 “Primary and transport packaging”, tenutasi il 30 gennaio a Parigi, dopo l’esame delle attività dei vari gruppi di lavoro, la SC 5 ha deciso di mettere in stato dormiente il CEN TC 261/SC 5/WG 31 “Returnable - Transport systems” e il CEN TC 261/SC 34 “Pallets”. Sarà mantenuto in vita il CEN TC 261/SC 5/WG 25 “Rigid packaging”,

UNIPLAST

Politecnico di Milano - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” Piazza Leonardo Da Vinci, 32 - 20133 MILANO Tel.: +39 02 23996541 - Fax: +39 02 23996542 E-mail: segreteria@uniplast.info www.uniplast.info

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Riportiamo qui di seguito l’elenco di parte dei progetti di norma ISO e CEN inviati in inchiesta pubblica nel mese di gennaio 2018 per il settore materie plastiche e gomma. Ulteriori informazioni possono essere richieste a Uniplast - Tel.: 02 23996541- Fax: 02 23996542 - E-mail: segreteria@uniplast.info ISO TC 61 (Plastics) ISO CD 6721-11 - Plastics - Determination of dynamic mechanical properties - Part 11: Glass transition temperature ISO CD 22403 - Plastics - Assessment of the inherent aerobic biodegradability and environmental safety of non-floating materials exposed to marine inocula under laboratory and mesophilic conditions - Test methods and requirements ISO CD 22404 - Plastics - Determination of the aerobic biodegradation of non-floating materials exposed to marine sediment - Method by analysis of evolved carbon dioxide ISO FDIS 4898 - Rigid cellular plastics - Thermal insulation products for buildings - Specifications ISO DIS 307 - Plastics - Polyamides - Determination of viscosity number ISO DIS 877-3 - Plastics - Methods of exposure to solar radiation Part 3: Intensified weathering using concentrated solar radiation

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Progetti di norma ISO TC 138 (Plastics pipes, fittings and valves for the transport of fluids) IISO/WD 9854-1 - Thermoplastics pipes for the transport of fluids Determination of pendulum impact strength by the Charpy method - 1 general test method ISO/WD 9854-2 - Thermoplastics pipes for the transport of fluids Determination of pendulum impact strength by the Charpy method Part 2: Test conditions for pipes of various materials ISO 10508:2006 DAmd1 - Plastics piping systems for hot and cold water installations - Guidance for classification and design - Amendment 1 ISO FDIS 13259 - Thermoplastics piping systems for underground non-pressure applications - Test method for leaktightness of elastomeric sealing ring type joints CEN TC 249 (Plastics) CEN/TC 249/WG 21 - WI 00249998 Poly(vinyl chloride) (PVC) based profiles - Determination of the peel strength of profiles laminated with foils Balloting on draft for submission to CEN Enquiry CEN TC 249 N1981 - NWIP EN ISO TR 21960 - Vienna Agreement - Plastics in the Environment - Current state of knowledge and methodologies.

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SPE ITALIA - SOCIETY OF PLASTICS ENGINEERS

NOTIZIARIO SPE ITALIA

A CURA DI STEFANO BESCO

L’ASSOCIAZIONE SI MODERNIZZA

Nuovo sistema elettorale per SPE

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er la prima volta in 75 anni ogni membro di SPE avrà la possibilità di votare per le elezioni in merito a una specifica posizione del consiglio esecutivo. I voti dei membri, infatti, determineranno direttamente il vicepresidente delle sezioni tecnologia ed educazione. Come diverse altre posizioni, si tratta di una carica triennale a supporto e per il coordinamento delle attività di SPE nell’avanzamento tecnologico e nella definizione dei programmi educativi. Il sistema di governo di SPE è lo stesso dal 1942 ed è formato da un rappresentante di ciascuno dei 94 gruppi affiliati e dei relativi consigli. Si tratta del principale organo di amministrazione dell’associazione, per il quale solitamente ven-

Nuovo sistema di voto in seno a SPE: ogni membro avrà la possibilità di eleggere direttamente il vicepresidente delle sezioni tecnologia ed educazione

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gono organizzate due riunioni plenarie all’anno. Nel 2015, allo scopo di modernizzare la struttura di governo di SPE, l’allora presidente Dick Cameron ha creato una Governance Task Force formata da cinque rappresentanti, dallo stesso presidente in carica e dal vicepresidente, e le sue raccomandazioni sono state sottoposte all’approvazione del consiglio. In particolare, una riguardava la possibilità di estendere a tutti gli associati il diritto di voto per una posizione del consiglio: oggi tale suggerimento si traduce in realtà. Secondo Cameron, SPE doveva essere in grado di rispondere ai rapidissimi cambiamenti in atto nel mondo dell’associazionismo per mezzo di azioni altrettanto rapide. Continuare con una forma di governo quale quella utilizzata nei precedenti 75 anni avrebbe comportato il rischio di non tenere in considerazione quanto (specialmente di recente) l’ambiente all’esterno dell’associazione fosse cambiato. Uno degli obbiettivi di SPE è quello di allargare sempre più il coinvolgimento e l’interazione dei singoli soci e questo primo passo rappresenta un esperimento, anche dal punto di vista dei sistemi elettorali, che potrebbero avere bisogno di essere rivisti e aggiustati. Ciononostante, la buona riuscita di questo sviluppo potrà portare

all’adozione di meccanismi simili anche per l’elezione di altre posizioni. I soci in regola con l’iscrizione riceveranno a breve una e-mail con i sommari di presentazione dei candidati e un link al sito attraverso il quale verranno effettuate le votazioni, fissate per il 26 e 27 marzo.

ANTEC 2018: PRESENTAZIONI TECNICO-COMMERCIALI E PREMIAZIONI SPE sta finalizzando la definizione del programma della sua principale conferenza, Antec, in programma a Orlando (Florida), dal 7 al 10 maggio. Una delle maggiori novità di quest’anno riguarderà l’introduzione di una nuova tipologia di presentazioni, ovvero quelle a carattere tecnico-commerciale. Il requisito è quello di predisporre una presentazione in PowerPoint senza che sia richiesto di sottoporre (e, successivamente far valutare) un articolo completo, procedura che invece continuerà a essere seguita per le presentazioni di carattere tradizionale. La presentazione verrà comunque valutata dal comitato scientifico e, nel caso di accettazione, potrà essere inclusa negli atti della conferenza assieme alle altre. Il focus del nuovo tipo di presentazioni è la realtà commerciale, che si traduce nell’illustrare al pubMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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blico nuovi prodotti, processi e/o servizi entrati nel mercato negli ultimi due anni o in stato avanzato di industrializzazione. L’idea è quindi quella di facilitare le aziende nella presentazione, anche tecnica, dei loro nuovi prodotti, in un tempo ridotto quale quello solitamente dedicato alle singole presentazioni durante le conferenze. A tale scopo, verranno concessi 30 minuti, di cui 22 dedicati alle presentazioni e i restanti a domande e risposte. Delle 70 presentazioni pervenute entro metà dicembre, 50 sono state valutate positivamente e verranno inserite nel programma. A gennaio, inoltre, SPE ha annunciato i nomi dei tre membri che verranno insigniti delle più alte onorificenze all’interno delle cerimonie di corredo ad Antec. I loro ambiti di specializzazione sono rispettivamente lo stampaggio a iniezione, le poliolefine e l’orientazione dei polimeri allo stato solido. John Beaumont, presidente di Beaumont Technologiese fondatore dell’American Injection Molding Institute (AIM), verrà insignito del Fred E. Schwab Education Award per i risultati rag-

L’Orange County Convention Center a Orlando, in Florida, ospiterà Antec 2018, dal 7 al 10 maggio

giunti in campo tecnico ed educativo. Beaumont ha sviluppato e presieduto il corso Plastics Engineering Technology presso la Penn State Erie, dove ha insegnato per 25 anni. Anche tramite AIM, ha contribuito alla formazione professionale nel settore delle materie plastiche. A livello tecnico è titolare di vari brevetti, tra cui quello per lo sviluppo del “melt flipper” utilizzato negli stampi a mono e multi cavità. Nel 2007 è stato eletto Fellow di SPE e nel 2015 è stato incluso nella Plastics Hall of Fame. Rajen M. Patel ha operato presso la divisione Tecnologia e sviluppo di Dow Chemical a Freeport (Texas) nel settore delle poliolefine per packaging. Riceverà l’SPE Research/Engineering Technology Award per i suoi contributi alla ricerca. Dal punto di vista professionale, i suoi contributi, tradottisi anche in diversi brevetti, si sono incentrati sugli sviluppi delle resine metalloceniche per applicazioni nel campo dei film a

testa piana e in bolla. Dal 2009 è Fellow di SPE. A Philip David Coates, professore all’università di Bradford (Regno Unito) verrà invece assegnato l’SPE International Award. Coates è anche direttore del Polymer Interdisciplinary Research Center, un network delle quattro maggiori università del Regno Unito, e coordina lo Science Bridges China Advanced Materials for Healthcare Program in Cina, cui partecipano illustri ricercatori e laboratori. Vanta numerosi brevetti, soprattutto nello sviluppo di applicazioni polimeriche a uso medicale.

SPE ITALIA SOCIETY OF PLASTICS ENGINEERS

c/o Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova Via Marzolo, 9 - 35131 Padova Tel.: +39 049 8275541 - Fax: +39 049 8275555 E-mail: 4speitalia@gmail.com

BIBLIOTECNICA Progettazione per l’advanced manufacturing Redatto dal past president della Society of Manufacturing Engineers, LaRoux K. Gillespie, questo volume si rivolge a progettisti e designer, fornendo loro alcuni approfondimenti sui processi e le tecnologie attualmente in uso per la manifattura avanzata. In alcuni settori produttivi la tecnologia si sta muovendo a ritmi così incalzanti da ridurre sempre di più il tempo che intercorre tra la fase progettuale e quella produttiva, tanto da far apparire alcuni processi quasi incredibili e irrealizzabili all’occhio del lettore inesperto. I processi e le tecnologie nei settori della manifattura additiva, con laser o con micro e nano tecniche stanno facendo registrare una crescita costante, che nei prossimi anni sarà destinata ad assumere dimensioni enormi. Queste quattro aree chiave utilizzano gran parte dei materiali presenti nell’industria, il cui impiego richiede una particolare conoscenza delle loro capacità e dei loro limiti. Il manuale è stato realizzato per fornire nozioni che permettano di comprendere quali tecnologie sono adatte per determinati progetti e qual è il migliore progetto per una determinata tecnologia. L’obiettivo è quello di fornire conoscenze sufficienti riguardo a processi e materiali in modo da sviluppare prodotti in maniera intelligente e lavorare con coloro che probabilmente utilizzeranno tali processi. Alcuni capitoli affrontano tecnologie particolarmente innovative, come la microestrusione (argomento trattato da Simone Maccagnan di Gimac, socio Amaplast), il microstampaggio a iniezione di polveri (PIM e MIM), la saldatura con fascio di elettroni e la finitura magnetoreologica. LaRoux K. Gillespie - DESIGN FOR ADVANCED MANUFACTURING, TECHNOLOGIES AND PROCESSES (McGrawHill www.mheducation.com - ISBN: 978-1-259-58745-0 - 146 euro) MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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“Gomme intelligenti”: sintesi e applicazioni Le cosiddette “smart rubber” sono particolari tipologie di elastomeri in grado di rispondere agli stimoli esterni con una reazione di livello macroscopico, nella quale l’energia provocata dagli stimoli stessi viene trasdotta appropriatamente in funzione dell’interferenza esterna. La massa è generalmente composta da elastomeri oppure da materiali con comportamento elastico e proprietà simili a quelle della gomma, ma che mostrano appunto una risposta di tipo “intelligente”. La ricerca nel campo delle “smart rubber” si è sviluppata notevolmente negli ultimi decenni, soprattutto grazie alla crescente domanda di materiali sempre più innovativi, in grado di garantire la realizzazione di applicazioni al passo con i tempi. La domanda non è data solo da esigenze scientifiche, ma è mossa anche da questioni sociali, che nel tempo stanno acquistando sempre più rilievo. Il volume dal titolo “Smart Rubbers: Synthesis and Applicatons” ha l’obiettivo di fornire una panoramica delle “gomme intelligenti”, attraverso la descrizione di alcuni componenti presenti nelle gomme, dando nozioni pragmatiche e stimolando il lettore con alcuni esempi particolarmente interessanti. Gli autori hanno proposto un “breve corso di aggiornamento” su questo tipo di elastomeri all’interno di un piccolo volume che risulta comprensibile sia per l’industria sia per scienziati, esperti della materia e studenti. Lorenzo Massimo Polgar, Machiel van Essen, Andrea Pucci, Francesco Picchioni - SMART RUBBERS: SYNTHESIS AND APPLICATIONS (Smithers Rapra - www.smithersrapra.com ISBN: 978-1-911088-23-3 - 85 euro)

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RUBRICHE E VARIE

PLAST 2018 ALL’INTERNO DI INNOVATION ALLIANCE

UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE PER IL MADE IN ITALY CON 2656 ESPOSITORI COMPLESSIVI PROVENIENTI DA 54 PAESI E OLTRE 126000 M2 TOTALI GIÀ CONFERMATI A DUE MESI DALL’APPUNTAMENTO, CRESCE L’ATTESA PER THE INNOVATION ALLIANCE, IL NUOVO PROGETTO ESPOSITIVO IN PROGRAMMA A FIERA MILANO DAL 29 MAGGIO AL PRIMO GIUGNO 2018

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he Innovation Alliance sarà il format che vedrà insieme differenti mondi produttivi, rappresentati dalle singole esposizioni Ipack-Ima, Plast, Print4All, Intralogistica Italia e MeatTech e uniti da una forte logica di filiera, dal processing al packaging, dalla lavorazione della plastica alla stampa industriale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette, fino alla movimentazione e allo stoccaggio della merce. L’evento occuperà ben 17 padiglioni - praticamente quasi l’intera area del quartiere espositivo di Fiera Milano - affermandosi come la manifestazione dedicata alla meccanica strumentale

più ampia in Italia e uno degli eventi più grandi in Europa. Uno spaccato tecnologico di mercati ad alta innovazione e di eccellenza, che insieme valgono 23,7 miliardi di euro di fatturato, occupano 70 mila addetti e, nella gran parte dei casi, sono contraddistinti da una quota delle esportazioni vicina o superiore al 70%, offrendo un esempio concreto del grande apprezzamento della produzione italiana nel mondo. Lo scorso 6 marzo, a Milano, nel corso di una conferenza stampa congiunta, gli organizzatori dei cinque saloni che fanno parte della Innovation Alliance hanno presentato i dettagli salienti dell’iniziativa e lo stato di avanzamen-

Il presidente di Fiera Milano Lorenzo Caprio intervistato dalla giornalista Laura La Posta

La folla di visitatori in corrispondenza di una delle tre entrate di Plast 2015

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Un momento della conferenza del 6 marzo dedicata all’Innovation Alliance

to dei lavori. Vi hanno preso parte, tra gli altri: Lorenzo Caprio, presidente di Fiera Milano, Michele Scannavini, presidente di ICE-Agenzia, e Maurizio Cotrona, Ministero dello Sviluppo Economico.

LA TRIENNALE DELLA PLASTICA E DELLA GOMMA È GIÀ UN SUCCESSO Nell’ambito di Innovation Alliance, Plast 2018, fiera dedicata all’industria delle materie plastiche e della gomma, rappresenterà quest’anno l’appuntamento più importante in Europa per la filiera. Vi verranno rappresentati tutti i processi produttivi (dall’estrusione al soffiaggio, dalla termoformatura allo stampaggio a iniezione), così come tutte le applicazioni (dall’imballaggio all’automotive, dal medicale all’edilizia) e le materie prime. A due mesi dall’inaugurazione della mostra, sono complessivamente 1100 gli espositori iscritti, di cui 870 diretti (580 aziende italiane e 290 estere) e 230 case rappresentate, per un totale di 52000 m2 netti assegnati. Va inoltre sottolineato che il numero degli espositori esteri, provenienti da 42 paesi, risulta in crescita del 21% (+24% in termini di superficie prenotata). Giunta alla sua diciottesima edizione, Plast rispecchia la posizione predominante che l’industria italiana di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma - nucleo portante della mostra - occupa nello scenario mondiale di settore. Acquirenti della tecnologia italiana (così come di quella tedesca, principale competitor; non a caso, è proprio tedesca la maggiore presenza estera a Plast 2018, a livello di espositori e visiMACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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tatori) sono quelle aziende trasformatrici di tutto Al consistente numero di visitail mondo che necessitano di tecnologia hi-te- tori attesi (almeno 120 mila in toch per la produzione di manufatti ad alto valore tale, per le cinque manifestazioni) si aggiungono le delegazioni aggiunto. Anche nella prossima edizione, Plast ospiterà tre ufficiali da una quarantina di pasaloni satellite, dedicati ad altrettante filiere d’ec- esi di tutti i quadranti geografici, cellenza nel settore: Rubber (per il mondo della organizzate con ICE-Agenzia e La tavola rotonda del 6 marzo ha visto la presenza di (da sinistra): Riccardo Cavanna (presidente Ipack-Ima), Andreas Züge (direttore gomma), 3D Plast (focalizzato sulla produzione composte da qualificati operato- generale di Hannover Fairs International, Alessandro Grassi additiva e sulle tecnologie affini) e Plast-Mat (de- ri con interessi anche trasversali (presidente Amaplast), Laura La Posta (giornalista), Aldo Peretti dicato alle soluzioni in materiali plastici innovativi). ai settori rappresentati nell’ambi- (presidente Acimga) e Roberto Levi Acobas (presidente ARGI) È in via di definizione il fitto programma di confe- to della Innovation Alliance. contare su una maggiore flessibilità di design. renze tecniche e convegni aziendali, che forniranno una panoramica a 360 gradi sulle ultime UN MADE IN ITALY SEMPRE In particolare, la crescente diffusione dell’Innovità sviluppate a livello di materiali, processi, PIÙ COMPETITIVO dustria 4.0 - che consente alle aziende italiane macchinari, servizi. Il programma convegnistico In base alle stime dell’associazione di categoria di allinearsi a questa rivoluzione, grazie anche attirerà non solo gli operatori professionali, ma Amaplast, nel 2017 l’industria di macchinari per ai benefici, istituiti dal Ministero dello Sviluppo anche i giovani che si affacciano al mondo del materie plastiche e gomma ha raggiunto un fat- Economico, del super e dell’iper ammortamenlavoro; saranno infatti numerose le scolaresche, turato di 4,5 miliardi di euro, realizzato da 900 to - rappresenta un fattore chiave per garantire provenienti principalmente da istituti tecnici, aziende, per cui operano circa 14 mila addetti. un’elevata competitività del made in Italy e una che affolleranno come di consueto i padiglio- Secondo le attuali esigenze di mercato, le tec- migliore qualità dei processi tecnologici. ni di Plast, per toccare con mano le tecnologie nologie di processo diventano sempre più fon- “Il successo dei costruttori italiani di macchicorrelate all’industria delle materie plastiche e damentali sia per implementare la qualità dei ne per materie plastiche e gomma è connesso della gomma. prodotti in materiale plastico sia per miglio- all’innovazione tecnologica proposta ai clienti, Inoltre, tra le iniziative collaterali, è prevista, rarne l’immagine. Le tecnologie più avanzate sviluppata ormai pienamente in chiave Industria come da tradizione, la presenza di alcuni artisti consentono di ridurre gli spessori dei manufat- 4.0, che assicura soluzioni originali e ottimali per che esporranno - nell’area tematica “Art & Pla- ti, con un minore impiego di materie prime e un la produzione, il recupero e il riciclo di manufatti in stics” - opere realizzate con la plastica, a dimo- successivo minore volume di scarti, di limitare plastica e gomma”, ha recentemente dichiarato 1° Uscita Laborplast.pdf 1 01/02/18 12:48 strazione della versatilità di tale materiale. il consumo energetico in produzione e di poter il presidente di Amaplast Alessandro Grassi.

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RUBRICHE E VARIE

ESPOSIZIONI E FIERE

NUOVI FORNITORI DI SOLUZIONI PER PLASTICA E GOMMA

A CHINAPLAS ARRIVA LA YOUNG TECH HALL In linea con gli attuali ritmi di sviluppo tecnologico, che procedono rapidi come non mai, anche Chinaplas si evolve per rispondere alle esigenze dell’industria, trasformandosi da evento commerciale per l’acquisto di materiali e apparecchiature a vetrina internazionale dell’alta tecnologia. Nonostante il trasferimento in un polo fieristico più ampio, il NECC di Shanghai, le prenotazioni hanno superato l’area espositiva disponibile. Infatti, ancor prima della data di scadenza fissata (novembre 2017), sono arrivate richieste da oltre 4500 aziende, di cui più di 1000 alla loro prima partecipazione. Malgrado gli sforzi fatti dagli organizzatori per aumentare lo spazio a disposizione, la domanda supera del 40% l’area offerta dai padiglioni. Secondo le previsioni, quest’ultima raggiungerà i 340 mila m2, 100 mila in più rispetto all’ultima edizione di Shanghai del 2016. Per aiutare i visitatori, verrà quindi introdotta la “Young Tech Hall”, che riunirà tutti i nuovi espositori. “La Young Tech Hall nasce per aiutare i visitatori a individuare espositori e prodotti attraverso un’ulteriore segmentazione. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti. I nuovi espositori possono cogliere l’opportunità per proporre in maniera strategica i loro marchi e nuovi prodotti, mentre Chinaplas riceve nuova linfa vitale”, ha spiegato Ada Leung, direttore generale di Adsale Exhibition Services. Lo Young Tech Hall, che ospiterà oltre 350 nuovi espositori su un’area di 10 mila m2, proporrà additivi, pigmenti e masterbatch, apparecchiature per test, filiere e stampi, macchine per estrusione e stampaggio a iniezione, sistemi di produzione intelligenti e tecnologie per film e imballaggi plastici. Oltre alla Young Tech Hall, la fiera è stata suddivisa in 18 diverse aree tematiche, per agevolare l’esperienza dei potenziali acquirenti. Tra queste, la “3D Technology Zone” e la “Thermoplastic Elastomers & Rubber Zone” faranno il loro debutto proprio a Chinaplas 2018. La prima sarà dedicata alla stampa 3D e alla manifattura additiva in ambito aerospaziale, automobilistico, medicale e dei prodotti di largo consumo. La “Thermoplastic Elastomers & Rubber Zone”, una nuova area tematica interna alla “Chemicals & Raw Materials Zone” (prodotti chimici e materie prime), riunirà invece 70 fornitori che offriranno una dimostrazione dei loro ultimi prodotti e soluzioni nell’ambito degli elastomeri termoplastici (TPE) e della gomma. Chinaplas è famosa per le sue imponenti dimensioni, ma in un’area espositiva di 340 000 m2 è più difficile trovare i prodotti desiderati, in particolare se a proporli sono nuovi espositori. La Young Tech Hall propone una soluzione a questo problema riunendo tutti i nuovi espositori in un unico padiglione

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2018 20-22 marzo - Plastics & Rubber Vietnam (Ho Chi Minh City, Vietnam) 22-24 marzo - Mecspe (Parma, Italia) 22-24 marzo - Capindia (Mumbai, India) 24-25 marzo - Color & Chem (Lahore, Pakistan) 27-29 marzo - PlastPrintPack (Lagos, Nigeria) 27-30 marzo - Midest (Parigi, Francia) 28-30 marzo - Uzchemplastexpo (Tashkent, Uzbekistan) 3-5 aprile - Plast Expo UA (Kiev, Ucraina) 5-7 aprile - Compotec (Carrara, Italia) 11-14 aprile - Vietnamexpo (Hanoi, Vietnam) 18-20 aprile - A&T Automation & Testing (Torino, Italia) 24-25 aprile - Plastics Recycling Show (Amsterdam, Paesi Bassi) 24-27 aprile - Chinaplas (Shanghai, Cina) 3-5 maggio - Plastprintpack Ethiopia (Addis Abeba, Etiopia) 4-6 maggio - Asia Rubber Expo (New Delhi, India) 7-9 maggio - Oman Plast (Muscat, Oman) 7-11 maggio - NPE (Orlando, Stati Uniti) 8-11 maggio - Hispack (Barcellona, Spagna) 9-11 maggio - Plastic Osaka (Osaka, Giappone) 10-12 maggio - Complast Myanmar (Yangon, Myanmar) 16-18 maggio - Ghana Plast (Accra, Ghana) 17-19 maggio - Technology Hub (Milano, Italia) 22-25 maggio - Plastpol (Kielce, Polonia) 23-26 maggio - Expoplast (Lima, Perù) 25-27 maggio - Shanghai Adhesive Tape Protective Film Expo (Shanghai, Cina) 27-30 maggio - World Recycling Exhibition (Barcellona, Spagna) 29 maggio - 1 giugno - Plast 2018 (Milano, Italia) 29 maggio - 1 giugno - Ipack-Ima (Milano, Italia) 29 maggio - 1 giugno - Print4All (Milano, Italia) 2-5 giugno - DKT (Norimberga, Germania) 5-7 giugno - 3D Print (Lione, Francia) 11-14 giugno - Argenplas (Buenos Aires, Argentina) 11 - 15 giugno - Achema (Francoforte, Germania) 20-23 giugno - InterPlas Thailand (Bangkok, Tailandia) 27-28 giugno - Plastics Recycling World (Essen, Germania) 14-17 agosto - Interplast (Joinville, Brasile) 15-19 agosto - Taipeiplas (Taipei, Taiwan) 11-13 settembre - Utech North America (Charlotte, Stati Uniti) 13-15 settembre - Propak Myanmar (Yangon, Myanmar) 18-20 settembre - Propak West Africa (Lagos, Nigeria) 19-21 settembre - Plastex Uzbekistan (Tashkent, Uzbekistan) 19-21 settembre - Rubbertech (Shanghai, Cina) 19-22 settembre - Indoplas, Indopack, Indoprint (Jakarta, Indonesia) 25-27 settembre - FachPack (Norimberga, Germania) 2-4 ottobre - Filtration (Filadelfia, Pennsylvania) 2-4 ottobre - Ramspec (Milano, Italia) 9-13 ottobre - Bi-mu (Milano, Italia) 16-20 ottobre - Fakuma (Friedrichshafen, Germania) 26-29 ottobre - India Plast (New Delhi, India) MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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I N T É G R E Z L’ É V É N E M E N T P H A R E D E L A FA B R I C AT I O N A D D I T I V E E T A C C É L É R E Z VO T R E B U S I N E S S

250

exposants

6000 par ticipants

80

conférences

100

speakers

3dprint-exhibition.com

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RUBRICHE E VARIE

CORSI E CONVEGNI Austria 26 aprile - Vienna: European Algae Industry Summit - ACI (www.wplgroup.com/aci/event/ european-algae-industry-summit)

Cina 23 aprile - Shanghai: Asia Petrochemicals Conference - ChemOrbis (www.chemorbis.com)

Germania 15-16 maggio - Colonia: Conference on Bio-based Materials - Nova Institut (www.bio-based-conference.com) 26-28 giugno - Düsseldorf: PEPP, Polyethylene/Polypropylene Chain Global Technology & Business Forum - IHS Markit (www.ihsmarkit.com/PEPP2018)

Italia 14-15 marzo - Cologno al Serio (BG): Gomme termoplastiche: proprietà, utilizzi e principali famiglie - Plastinnova (www.plastinnova.it) 14-16 marzo - Roma: Conferenza europea sulla termoformatura - SPE (www.e-t-d.org) 20 marzo - Cologno al Serio (BG): Controllo di qualità in accettazione - Plastinnova (www.plastinnova.it) 13-18 maggio - Bertinoro (FC): Convegnoscuola “Mario Farina” - AIM e INSTM (www.AIMschool2018.it) 20-24 maggio - Como: Eupoc, “Polimeri biomimetici tramite progettazione razionale, imprinting e coniugazione” - AIM (www.eupoc2018.it, www.aim.it)

Malta 26-27 aprile - San Giuliano: PolyTalk, Forum

Appuntamento biennale per gli operatori del settore

Sbarca a Roma la conferenza SPE sulla termoformatura Dal 14 al 16 marzo 2018 Roma ospiterà l’undicesima conferenza biennale della Divisione Europea sulla Termoformatura di SPE (Society of Plastics Engineers). La due giorni di conferenze promette di riunire i più importanti trasformatori europei nell’ambito dei processi di termoformatura, insieme a vari rappresentanti provenienti dall’indotto, per discutere dei progressi tecnologici nel settore e per ascoltare le opinioni di esperti di fama internazionale. Il programma include presentazioni tecniche di esperti riconosciuti in questo campo e l’esposizione di nuovi sviluppi inerenti Una delle ultime edizioni dell'evento di SPE dedicato alla termoformatura

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la termoformatura. Organizzato esclusivamente da membri del settore, l’obiettivo principale dell’appuntamento è quello di creare una piattaforma che incoraggi gli operatori a condividere e a trasferire conoscenze e competenze tecniche. Relatori e presentazioni sono stati accuratamente selezionati per fornire il massimo valore e anche per dare l’opportunità di conoscere gli ultimi sviluppi tecnologici. Questo evento, la cui popolarità è cresciuta costantemente nel corso degli anni, consente inoltre ai partecipanti di esporre i propri prodotti termoformati, che saranno giudicati in base alla loro originalità, capacità d’innovazione, complessità tecnica e miglior uso dei materiali. I vincitori saranno annunciati e premiati nel corso dell’ultimo giorno della manifestazione. La European Thermoforming Conference è al servizio dell’industria della termoformatura da oltre vent’anni ed è oggi riconosciuta come uno dei più importanti eventi del settore, attirando così non solo professionisti del Vecchio Continente, ma provenienti da tutto il mondo.

di PlasticsEurope per discutere, agire, cambiare - PlasticsEurope (www.polytalk.eu)

Olanda 14-15 marzo - Amsterdam: Summit europeo per l’imballaggio plastico nel settore Food & Beverage - ACI (www.wplgroup.com/aci/event/)

Polonia 23-24 maggio - Varsavia: Summit europeo su adesivi e sigillanti - ACI (www.wplgroup.com/aci/event/)

Singapore 14-15 marzo - Singapore: Asian Pharma Packaging CONference (APPCON) - ACI (www.wplgroup.com/aci/event/pharmapackaging-asia)

Spagna 16-18 aprile - Madrid: Stretch & Shrink Film AMI (www.ami.international/events/) 24-25 aprile - Valencia: Plastics are future (seminario sui nuovi materiali) - Aimplas (www.plasticsarefuture.com) 16-17 maggio - Madrid: The VinylPlus Sustainability Forum - PlasticsEurope (www.vinylplus.eu) 27-30 maggio - Barcellona: World Recycling Convention & Exhibition - BIR, Bureau of International Recycling (www.bir.org)

Stati Uniti 7-10 maggio - Orlando (Florida): Antec Orlando - SPE (www.4spe.org/Events) 5-8 giugno - Chicago (Illinois): WOW, World Of Wipes - Inda (Associazione dell’industria dei tessuti non tessuti www.inda.org/events) 19-20 giugno - Pittsburgh (Pennsylvania): Polymer Foam - AMI (www.ami.international/events/)

Turchia 5 aprile - Gaziantep: Petrochemicals Summit - ChemOrbis (www.chemorbis.com) MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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CORSI E SEMINARI CESAP Materiali 23 marzo - Il marchio Plastica Seconda Vita: come valorizzare le produzioni con plastiche da riciclo (NOVITÀ) 9-10 aprile - Corso approfondito sui polimeri 10 aprile - Gli additivi nei polimeri 11-12 aprile - Tecniche di colorazione per i polimeri 13 aprile - Materiali innovativi: plastiche biodegradabili, biopolimeri, compound con fibre naturali (NOVITÀ) 3 maggio - Corso base sui polimeri 21-22 giugno - Corso approfondito sui polimeri 29 giugno - Il marchio Plastica Seconda Vita: come valorizzare le produzioni con plastiche da riciclo (NOVITÀ)

Stampaggio a iniezione 27 marzo - Corso base controllo qualità Difetti di stampaggio 23-24 aprile - Corso base 29 maggio - Esercitazioni pratiche a bordo macchina 12-14 giugno - Corso approfondito 13 giugno - Corso base controllo qualità Difetti di stampaggio

DI SEGUITO SEGNALIAMO AI LETTORI IL PROGRAMMA PROVVISORIO DEI CORSI E DEI SEMINARI DI CARATTERE TECNICO-PRATICO (SUDDIVISI PER ARGOMENTO) CHE SI SVOLGERANNO NEL 2018 AL CESAP

Estrusione 18-19 aprile - Il processo di estrusione con bivite corotante 12 giugno - Controllo qualità nell’estrusione di film, foglie e lastre - Analisi difetti e ricerca soluzioni 15 giugno - Il processo di estrusione - Principi di base

Attrezzature 19-20 aprile - Stampi per iniezione Corso base 23-24 maggio - Stampi per iniezione -

CORSI SSMI ACADEMY Oltre ai tradizionali corsi, già dal 2017 Cesap ha aggiunto al proprio calendario formativo una serie di moduli incentrati sulle metodologie d’eccellenza in ambito qualità, supply chain e ottimizzazione dei processi produttivi, con particolare riferimento, naturalmente, alla trasformazione delle materie plastiche.

27-28 marzo - Il product costing e la contabilità industriale 9 aprile - FMEA (Failure Mode and Effect Analysis)

16-17 aprile - Dall’analisi della domanda alla programmazione della produzione 10-11 maggio - Lean production main tals, value stream mapping e creazione del valore 10-11 maggio - Il processo di acquisto e il benchmarking dei fornitori 24 maggio - TPM (Total Productive Maintenance) 8 giugno - Quality Function Deployment 9-10 luglio - Il product costing e la contabilità industriale Lean Six Sigma (Green Belt e Black Belt) Svoltosi a gennaio e febbraio, il corso è in fase di programmazione per il resto dell’anno, sempre in collaborazione con il Six Sigma Management Institute (SSMI), leader mondiale nella formazione e nella consulenza sulle metodologie di Lean Six Sigma, il cui presidente, Mikel J. Harry, è largamente riconosciuto quale il principale “architetto” della teoria “Sei Sigma”.

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Corso approfondito (stampi complessi, manutenzione, costo)

Progettazione 5 aprile - Progettazione prodotto - Tolleranze dimensionali 13 aprile - Progettazione prodotto - Analisi delle possibili difettosità 26-27 giugno - La progettazione di un manufatto in plastica

Laboratorio 5-6 aprile - Le principali prove di laboratorio e l’interpretazione dei risultati 8 maggio - ISO 10012 - Gestione, taratura e conferma delle apparecchiature per misurazione (NOVITÀ) 25 maggio - Approfondimento sulle tecniche IR e DSC

NOTA: Il programma corsi potrebbe subire variazioni e/o essere ampliato. Vi invitiamo a visitare il sito web Cesap alla sezione “Formazione” per tutti gli aggiornamenti sulla programmazione.

CESAP C/O IIP (ISTITUTO ITALIANO DEI PLASTICI)

Via Velleia, 4 - 20900 Monza (MB) Tel.: +39 039 2045700 - Fax: +39 039 2045784 E-mail: info@cesap.com www.cesap.com - www.iip.it

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RUBRICHE E VARIE

IN QUESTO NUMERO SI PARLA DI:

industry 4.0

uncovered

From automation and smarter machines, to predictive maintenance and increased efficiencies, NPE2018: The Plastics Show covers everything driving Industry 4.0— bringing together all of the machines, technology, products and solutions advancing plastics manufacturing today. Make plans to attend.

REGISTER TODAY AT NPE.ORG | #NPE2018

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AZIENDA/ASSOCIAZIONE/ENTE PAGINA AMAPLAST​ 13; 113 AMPACET​ 92 AQUAFIL​ 34 ARBURG​ 52 ARCOPLEX​ 96 ASSOBIOPLASTICHE​​ 37 ASSORIMAP ​ 27 BANDERA​ 39 B&R​ 56 BLAUWER​ 44 BMB ​ 44 CEN ​ 37 CERESANA​ 25 CESAP​ 7; 117 CHEMORBIS​ 21 CHEM-TREND​ 96 CHINAPLAS​ 114 CMS ​ 62 CNR​ 31 COPERION​ 104 DOW PERFORMANCE SILICONES/DOW CORNING​ 94 DSM​ 89 ECONCORE​​ 104 ECOPNEUS​ 31 ENGEL ​ 46 EPTA​ 99 ETTLINGER ​ 62 FIERA MILANO ​112 FRAUNHOFER IWU ​62 FREEDONIA GROUP​ 25 FRIMO ​ 63 GEFIT​ 72 GENOMATICA​ 34 HAITIAN​ 48 HEWLETT PACKARD (HP) INDIGO WORLDWIDE ​97 HRSFLOW​ 64 IMG ​ 50 INTRALOGISTICA ITALIA ​112 IPACK-IMA​ 84; 112 ISTITUTO ITALIANO IMBALLAGGIO​​ 24 ITP (INDUSTRIA TERMOPLASTICA PAVESE)​​ 97 JEC ​ 104 LIUC ​ 13 LOHMANN ​ 94 KISTLER​ 78 MAAG​ 82 MACPLAS ​ 92 MCGRAW-HILL​ 111 MEAT TECH​ 112 MGM ROBOTICS​​ 44 NEGRI BOSSI​ 60 NETCOMM​ 84 NOVA-INSTITUT​ 104 OMMP-MOULDS​ 72 PIOVAN​ 80 PLAST 2018​ 112 PLASTIC SYSTEMS ​44 PRINT4ALL​ 112 REPSOL​ 96 RIVI MAGNETICS ​73 RÖMHELD RIVI​ 73 SACMI​ 60; 80 SEPRO​ 49; 67 SIEMENS​ 74 SIPA​ 82 SMITHERS RAPRA ​111 SOAG (SIGIT OMAN AUTOMOTIVE GROUP)​​ 60 SPE ITALIA​ 110; 116 STAR AUTOMATION EUROPE​ 44 STRATASYS​ 58 SUMITOMO (SHI) DEMAG​ 61 TERMOSTAMPI​ 71 THERMHEX​ 104 TYREPLAST​ 31 ULTRA PURGE​ 96 UNIPLAST​​ 107 WITTMANN GROUP​ 83 WM THERMOFORMING MACHINES ​54 MACPLAS n. 363 - Febbraio/Marzo 2018

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