Edifici ad energia quasi zero con EPS, progetto, costruzione e verifica

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SOGNI e REALTA’ L’EPS nei sistemi costruttivi ad armatura diffusa (sistemi SAAD)

Ing. Marco Piana Associazione Italiana Polistirene Espanso


SOGNI

e REALTA’ COSA SONO I SISTEMI SAAD IL VALORE AGGIUNTO DELL’ EPS

CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI

LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DELL’EPS: RICICLO E ANALISI LCA

INDICE

I SISTEMI COSTRUTTIVI AD ARMATURA DIFFUSA POSA IN OPERA E GESTIONE DEI CANTIERI IL CONTRIBUTO DEI SISTEMI SAAD NEL SISTEMA LEED (e PROTOCOLLO ITACA) AGGIORNAMENTO LEGISLATIVO: future disposizioni LE POLITICHE ENERGETICHE EUROPEE REALTA’ SOGNI e


SOGNI

REALTA’

 Vorrei gestire gli spazi e i volumi  La costruzione di una villetta non può durare 2 anni!  Ma all’estero costruire una casa costa meno che da noi ?  Tutte le case devono avere le crepe nei muri ?  Tutte le volte che dobbiamo fare una manutenzione o una riparazione è un dramma !!  Non è possibile migliorare l’isolamento acustico in modo definitivo ?  Riscaldare e Condizionare ? Energia Zero ? Ma quando mai !  Vorrei ambienti abitabili !  Possiamo decidere qualche casa o devono decidere sempre il progettista e il costruttore ?  Vorrei avere una casa SICURA !!! Come si fa ? Non possiamo più credere ai progettisti!

FORSE i sistemi SAAD…..permettono di realizzare i sogni.


I SISTEMI SAAD I sistemi ad armatura diffusa Sono innovativi sistemi costruttivi rispetto alle tradizionali metodologie . Perme ttono di realizzare edifici con una struttura a setti portanti utilizzando «casseri a rimanere» in EPS coniug ano la resistenza meccanica del calcestruzzo gettato in opera con la capacità di isolamento termico dell’EPS, allo scopo di creare strutture portanti ad armatura diffusa 4 vantaggi considerati prioritari nello scenario attuale del processo edificatorio:  creare edifici SICURI, AFFIDABILI ed EFFICIENTI  Realizzare l’opera in tempi brevi


COSA SONO I SISTEMI SAAD I sistemi costruttivi ad armatura diffusa permettono di realizzare strutture con la tecnica dei setti portanti isolanti: si costruiscono così edifici che garantiscono il rispetto delle norme e dei regolamenti nazionali vigenti in termini di: sisma: ottimo comportamento alle sollecitazione dovute al terremoto termica: ottimo isolamento acustica: miglior isolamento ai rumori esterni termoigrometria: assenza condensa superficiale e interstiziale fuoco: eccellente reazione al fuoco marcatura CE dell’elemento “isolante termico”


I SISTEMI SAAD… I sistemi costruttivi ad armatura diffusa (sistemi SAAD) sono una valida proposta per costruire edifici sostenibili E’ solo l’EPS, che con le sue caratteristiche prestazionali, permette di…realizzare e l’ EPSi sistemi costruttivi SAAD è un materiale altamente versatile, ampiamente usato nel settore edile, grazie alla facilità di lavorazione e alla praticità d’uso che lo rendono un materiale unico. la sua ridotta conduttività termica e l’elevata resistenza meccanica, ne fanno un ottimo materiale isolante, che garantisce notevoli risparmi di costo per la climatizzazione degli ambienti. Il primo e più importante uso dell’EPS in edilizia è costituito dal suo impiego come ISOLANTE TERMICO in edifici sia nuovi che in fase di ristrutturazione. Grazie alla sua efficacia come materiale isolante, l’EPS svolge un ruolo prezioso:  contribuisce al risparmio dei combustibili fossili usati per il riscaldamento;  riduce le emissioni di anidride carbonica che concorrono alla creazione dell'effetto serra.


I MU

AZ NE UL F NI

Caratteristiche dell’ EPS: CONDUCIBILITA’ TERMICA


Caratteristiche meccaniche dell’ EPS


Caratteristiche dell’ EPS Calore specifico

Cs

~ 1450 [J/Kg K] secondo UNI EN ISO 10456:2008

Coefficiente di dilatazione lineare

5·10-5 m/mK - 7·10-5 m/mK

Assorbimento acqua

2 - 4 % (v/v)

Permeabilità al vapore d’acqua

δ

da 0,007 a 0,036 [mg/(Pa h m)]

Fattore di resistenza alla diffusione del v.a.

μ

da 20 a 100

Spessore dello strato di aria equivalente alla diffusione del v.a. EPS ρ = 20 Kg/m3

Sd

μ xs

μ = 40

Il valore di permeabilità sarà:

δ aria 193 ⋅10 −12 δ= = = 4,8 ⋅ 10 −12 Kg / s ⋅ m ⋅ Pa µ 40

EPS ρ = 20 Kg/m3

Sd = μ·s = 40·0,05=2,0 m

μ = 40

per cui 5 cm di EPS

s = 5 cm

corrispondono a 2,0 m di aria


REAZIONE AL FUOCO DELL’ EPS EPS del tipo AUTOESTINGUENTE (a ritardata propagazione di fiamma – EPS RF) A contatto con la fiamma, l’EPS RF si ritira per collasso termico impedendo la propagazione dell’incendio Non appena la fonte di calore viene allontanata, la fiamma si estingue

L’EPS è generalmente coperto da un altro materiale, per cui l’isolante è attaccato dal fuoco soltanto dopo il cedimento del materiale di finitura o protezione superficiale


Temperatura di accensione e autoaccensione (secondo ASTM D 1929) Materiale

COMPORTAMENT OAL FUOCO DELL’ EPS

Accensione °C

Autoaccensione °C

Polimetilmetacrilato

230 – 300

450 – 462

Polietilene

341 – 357

394

Polistirene

345 – 360

488 – 496

Policloruro di vinile

391

454

Poliammide

421

424

L’energia di una scintilla o di una sigaretta non è sufficiente a innescare la fiamma:

Poliestere vetro rinforzato

346 – 399

483 – 488

Laminato melaminico

475 – 500

623 – 645

una scintilla o una sigaretta non forniscono all’EPS energia sufficiente per la sua accensione

Cotone

230 – 266

254

Pino

228 – 264

260

Lana

Legno Douglas

200

260

Nota: Accensione: temperatura del materiale al momento di innesco della fiamma creata per contatto di fiamma libera. Autoaccensione: temperatura del materiale al momento di innesco della fiamma creata da radiazione del calore.


Sostanze prodotte durante la decomposizione termica dell’EPS e di alcuni materiali naturali Materiale

COMPORTAMENT OAL FUOCO DELL’ EPS

EPS normale

Principali gas sviluppati in un incendio

300 °C

400 °C

500 °C

600 °C

Monossido di carbonio

50 *

200 *

400 *

1000 *

Stirene monomero

200

300

500

50

tracce

10

30

10

-

0

0

0

10 *

50 *

500 *

1000 *

50

100

500

50

tracce

20

20

10

10

15

13

11

400 *

6000 **

12000 **

15000 **

-

-

-

-

14000 *

24000 **

59000 **

69000 **

Altri aromatici Bromuro d’idrogeno Monossido di carbonio

EPS RF

Stirene monomero Altri aromatici Bromuro d’idrogeno

PINO

Concentrazione (ppm) dei gas emessi alla temperatura di

Monossido di carbonio Aromatici

Pannello isolante in fibre di legno

Monossido di carbonio Aromatici

tracce

300

300

1000

SUGHERO ESPANSO

Monossido di carbonio

1000 *

3000 **

15000 **

29000 **

Aromatici

tracce

200

1000

1000

Condizioni di prova specificate in DIN 53436; flusso d’aria 100 1/h. Dimensioni del provino: 300x15x20 (mm), le condizioni di prova sono riferite all’uso finale del materiale. * Combustione senza fiamma/incandescente. ** Infiammato. – Non trovato


REAZIONE AL FUOCO DELL’ EPS “rappresenta il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto”

EUROCLASSI A

materiale non combustibili nessun contributo all’incendio

B

Contributo all’incendio molto limitato

C

Contributo all’incendio limitato

D

Contributo al fuoco accettabile

E

Reazione al fuoco accettabile

F

materiale non classificato perché non testato

Decreto 10 marzo 2005 “Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali e' prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio” Decreto 15 marzo 2005 “Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attivita’ disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo” Nuova classificazione della reazione al fuoco dei materiali (le Classi 0, 1, 2, 3, 4 e 5 sono ancora oggi utilizzati solo per prodotti considerati “non isolanti”)


REAZIONE AL FUOCO Prove sperimentali con EPS nudo indicano che con particolari combinazioni di spessori e densità si possono ottenere classi superiori alla E, giungendo anche alla classe Bs2d0 La ricerca per definire la classe di reazione al fuoco dell’EPS nelle reali condizioni finali di utilizzo ha evidenziato che: il sistema di isolamento a cappotto può raggiungere la classe B Le lastre in metallo + EPS utilizzate come lastre di copertura e di parete raggiungono la classe B EN 15715: Prodotti per isolamento termico. Istruzioni per “Mounting and Fixing” dei campioni da utilizzare per la prova di reazione al fuoco. Permette di dichiarare una doppia classificazione del materiale isolante: nudo e nelle reali condizioni di utilizzo


RESISTENZA AL FUOCO “attitudine di un elemento da costruzione sottoposto ad un incendio a conservare – secondo un programma termico prestabilito e per un tempo determinato – la propria resistenza meccanica, la tenuta a fiamme, vapori o gas e l’isolamento termico” Riferimenti legislativi principali: DECRETO 16 Febbraio 2007 “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione” DECRETO 9 Marzo 2007 “Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco” NORME principali UNI 9502, UNI 9503, UNI 9504 recanti i procedimenti analitici per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi di conglomerato cementizio armato normale e precompresso, di acciaio e di legno


RESISTENZA AL FUOCO D.M. 16 FEBBRAIO 2007 Allegato A: simboli e classi

ModalitĂ per la classificazione di resistenza al fuoco: Allegato B: metodo sperimentale (prove di resistenza al fuoco e di tenuta al fumo) Allegato C: metodo analitico (calcoli) Allegato D: metodo tabellare


RESISTENZA AL FUOCO PARETI : E’ possibile ottenere classi di resistenza al fuoco REI 60 - REI 90 in base alla stratigrafia considerata (materiali e relativi spessori) SOLAI : E’ possibile ottenere classi di resistenza al fuoco REI 90 - REI 120 - REI 180 in base alla tipologia costruttiva e agli spessori dei differenti componenti N.B. La norma UNI 9502:2001 riporta la necessità di porre valvole di sfogo nella cartella dell’intradosso per evitare l’incremento della pressione dell’aria all’interno del volume occupato dall’EPS che provocherebbe la conseguente rottura della lastra inferiore. Tale accorgimento viene richiesto solo per la tipologia di solai realizzati mediante sistemi che creino ambienti impermeabili ai gas.


UNI EN 13163 Norme di prodotto per qualificare l’EPS come materiale isolante in edilizia con cogenza di MARCATURA CE -

Lunghezza e larghezza (EN 822),

-

Spessore (EN 823),

-

Perpendicolarità (EN 824),

-

Planarità (EN 825).

Conduttività termica e resistenza termica: (EN 12667 o EN 12939) Assorbimento acqua (per immersione totale, per diffusione (EN 12086, EN 12087, EN 12088) e trasmissione vapore acqueo (EN 12086) Stabilità dimensionale in condizioni standard e in specifiche di temperatura ed umidità (EN 1603 e EN 1604) Resistenza a compressione al 10% di deformazione (EN 826), Resistenza a flessione (EN 12089), Reazione al fuoco (EN 13501-1) Durabilità (della reazione al fuoco, della resistenza a compressione e della resistenza termica contro invecchiamento, calore, agenti atmosferici, degrado) Deformazione in condizioni specifiche di carico a compressione e di T (EN 1605) Resistenza a trazione perpendicolare alle facce (EN 1607) Carico concentrato (EN 826), Scorrimento viscoso (creep) a compressione (EN 1606). Rigidità dinamica (EN 29052-1)


RICICLO DELL’ EPS Pratica diffusa e comunemente attuata, per il recupero degli scarti industriali di produzione e di manufatti post-uso. SBOCCHI DI RIUTILIZZO

CLS ALLEGGERITO

Utilizzo nella produzione di nuovi articoli in EPS Trasformazione in granulo di polistirene compatto Utilizzo come inerte leggero in calcestruzzi e malte  TERMOVALORIZZAZIONE: Combustione con produzione di calore (potere calorifico dell’EPS di circa 10.000 kCal/kg) TECNOLOGIE di TRASFORMAZIONE: - Adeguamento fisico: frantumazione, macinazione, compattazione - Estrusione - Estrusione con degasaggio

CLS leggero Densità CLS : 100 – 1400 Kg/m 3 λ CLS : 0,08 – 0,4 W/mK Sfere di polistirene espanso: Фmedio = 1 – 6 mm Densità (in mucchio): 25 Kg/m 3


CICLO DI VITA DELL’ EPS: ANALISI LCA Valutazione dell’impatto ambientale del sistema-edificio, considerando l’intero ciclo di vita del sistema, “dalla culla alla tomba”.

Lo studio LCA è focalizzato sui due principali indicatori, ritenuti i più importanti tra quelli connessi alla tipologia costruttiva e all’edilizia in generale. - Consumo di energia primaria (GER) - Potenziale di riscaldamento globale (GWP)


ANALISI LCA E RICICLO EPS Andamento indicativo del GER e GWP100 all’aumentare della percentuale di utilizzo di scarti di EPS (Dati riferiti al Kg di EPS)


I SISTEMI SAAD SISTEMI AD ARMATURA DIFFUSA

I sistemi SAAD rispondono ai requisiti imposti dalla progettazione antisismica  le pareti portanti in conglomerato cementizio armato gettato in opera sono caratterizzate da superiori capacità portanti, sia nei confronti dei carichi verticali (gravità) che nei confronti dei carichi orizzontali (vento e sisma), se paragonati alle più tradizionali pareti in muratura o telai a travi e pilastri

L’EPS nei sistemi SAAD diviene elemento multifunzionale: l’impiego come cassero a rimanere permette , in primis, il rispetto delle prescrizioni in materia di risparmio energetico in edilizia dettate dal D.lgs 192/05 e s.m.i. (D.lgs. 311/06 – DPR 59/09 - D.lgs. 56/2010)


I SISTEMI SAAD LE DISPOSIZIONI PER IL RISPARMIO ENERGETICO: Direttiva 2002/91/CE: (EPBD) Rendimento energetico nell'edilizia Direttiva 2006/32/CE: Efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici DIRETTIVA 2010/31/CE: revisione EPBD D.Lgs 192/05 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia

D.P.R. 59/09 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del Dlgs 192

D.Lgs 311/06 Disposizioni correttive ed integrative al Dlgs 192

- sostituisce le disposizioni transitorie dell’ ALLEGATO I del Dlgs 311/06 -

D.Lgs 115/08 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici (abrogazione direttiva 93/76/CE) D.Lgs 56/2010 "Modifiche ed integrazioni al decreto 30 maggio 2008, n. 115 e al D.lgs 192/05”)

Disposizioni e valutazioni in merito al periodo estivo


INDICE INDICEDI DIPRESTAZIONE PRESTAZIONEENERGETICA ENERGETICAPER PERLA LACLIMTIZZAZIONE CLIMTIZZAZIONEINVERNALE INVERNALE E’ il fabbisogno annuo di energia primaria per il riscaldamento ambiente normalizzato: - rispetto alla Su (area netta di pavimento), espresso in kWh/m2 anno, per edifici residenziali EI, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme - rispetto al V lordo, espresso quindi in kWh/m3 anno, per tutte le altre categorie di edificio

I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi in funzione della zona climatica, così come individuata dal DPR 412/93 e del rapporto di forma dell’edificio S/V, Nel periodo invernale …deve essere fornita una quantità di calore per mantenere la temperatura di progetto (20°C) tale da garantire il comfort e il benessere termoigrometrico negli spazi abitati. è stata introdotta la Classificazione Climatica dei Comuni Italiani che prevede la loro suddivisione in 6 zone climatiche. Per ciascuno degli oltre 8000 comuni è stata fornita la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente (fissata convenzionalmente a 20°C) e la temperatura media esterna giornaliera (grandezza definita gradi giorno GG)


CLASSIFICAZIONE CLASSIFICAZIONECLIMATICA CLIMATICA

Zona climatica

Gradi giorno (GG)

A

<600

B

Da 601 a 900

C

Da 901 a 1400

D

Da 1401 a 2100

E

Da 2101 a 3000

F

>3000


rapporto rapportodi diforma formadell’edificio dell’edificioS/V S/V • S è la superficie (m2) che delimita verso l'esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento) il volume riscaldato V; • V è il volume lordo (m3) delle parti di edificio riscaldate, definito dalle superfici che lo delimitano.

Per valori di S/V compresi nell’intervallo 0.2 e 0.9 e, analogamente, per gradi giorno (GG) intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati in tabella, si procede mediante interpolazione lineare.


Valori limiti di PRESTAZIONE ENERGETICA PER LA CLIMATIZZAZIONE INVERNALE (kWh/m2 anno) Edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena, e caserme ZONA CLIMATICA

S/V

A

B

C

D

E

F

<600 GG

601 GG

900 GG

901 GG

1400 GG

1401 GG

2100 GG

2101 GG

3000 GG

>300 1 GG

≤ 0,2

10

10

15

15

25

25

40

40

55

55

0,9

45

45

60

60

85

85

110

110

145

145

EPi limite dal 1 gennaio 2008

≤ 0,2

9,5

9,5

14

14

23

23

37

37

52

52

0,9

41

41

55

55

78

78

100

100

133

133

EPi limite dal 1 gennaio 2010

0,2

8,5

8,5

12,8

12,8

21,3

21,3

34

34

46,8

46,8

36

36

48

48

68

68

88

88

116

116

EPi limite fino al 31/12/2007

≤ 0,9 ≥


Valori limiti di PRESTAZIONE ENERGETICA PER LA CLIMATIZZAZIONE INVERNALE (kWh/m3 anno) Per tutti gli altri edifici

ZONA CLIMATICA

S/V

A

B

C

D

E

F

<600 GG

601 GG

900 GG

901 GG

1400 GG

1401 GG

2100 GG

2101 GG

3000 GG

>300 1 GG

≤ 0,2

2,5

2,5

4,5

4,5

7,5

7,5

12

12

16

16

0,9

11

11

17

17

23

23

30

30

41

41

EPi limite dal 1 gennaio 2008

≤ 0,2

2,5

2,5

4,5

4,5

6,5

6,5

10,5

10,5

14,5

14,5

0,9

11

11

14

14

20

20

26

26

36

36

EPi limite dal 1 gennaio 2010

≤ 0,2

2

2

3,6

3,6

6

6

9,6

9,6

12,7

12,7

8,2

8,2

12,8

12,8

17,3

17,3

22,5

22,5

31

31

EPi limite fino al 31/12/2007

0,9


Strutture opache verticali Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K Zona climatica

Dal 1 gennaio 2006 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2008 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

A

0.85

0.72

0.62

B

0.64

0.54

0.48

C

0.57

0.46

0.40

D

0.50

0.40

0.36

E

0.46

0.37

0.34

F

0.44

0.35

0.33

Rendimento globale medio stagionale dell’impianto termico Valori limiti in funzione della potenza utile nominale del generatore (Pn) espressa in KW

Per Pn <1000 kW

(ηg) ≥ (75+3logPn)%

Per Pn ≥1000 kW

(ηg) ≥ 84%


Trasmittanza termica delle strutture opache orizzontali o inclinate Coperture Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Trasmittanza termica delle chiusure trasparenti Chiusure trasparenti Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Zona climatica

Dal 1 gennaio 2006 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2008 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

Zona climatica

Dal 1 gennaio 2006 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2008 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

A

0.80

0.42

0.38

A

5.5

5.0

4.6

B

0.60

0.42

0.38

B

4.0

3.6

3.0

C

0.55

0.42

0.38

C

3.3

3.0

2.6

D

0.46

0.35

0.32

D

3.1

2.8

2.4

E

0.43

0.32

0.30

E

2.8

2.4

2.2

F

0.41

0.31

0.29

F

2.4

2.2

2.0

Pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Vetri Valori limite della trasmittanza termica U espressa in W/m2K

Zona climatica

DaL 1 gennaio 2006 U (W/m2K)

Dal1 gennaio 2008 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2010 U (W/m2K)

Zona climatica

Dal 1 gennaio 2006 U (W/m2K)

Dal 1 gennaio 2008 U (W/m2K)

Dal 1 luglio 2010 U (W/m2K)

A

0.80

0.74

0.65

A

5.0

4.5

3.7

B

0.60

0.55

0.49

B

4.0

3.4

2.7

C

0.55

0.49

0.42

C

3.0

2.3

2.1

D

0.46

0.41

0.36

D

2.6

2.1

1.9

E

0.43

0.38

0.33

E

2.4

1.9

1.7

F

0.41

0.36

0.32

F

2.3

1.7

1.3


VERIFICHE DA RISPETTARE In breve, le prescrizioni e i limiti di legge da rispettare si identificano: 1 - Si determina la categoria d’applicazione del decreto nella quale si ricade a seconda del tipo di intervento; 2 - Si ricava l’elenco completo delle prescrizioni da rispettare dallo “Schema delle verifiche” incrociando la categoria d’intervento e la categoria dell’edificio in esame (E1, E2, ecc.,); 3 - Si prende atto del contenuto delle prescrizioni da rispettare consultando l“Elenco delle verifiche”.

CATEGORIE CATEGORIEEDIFICI EDIFICI(DPR (DPR412/93) 412/93) E.1 (1)

EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione continuativa

E.1 (2)

EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione saltuaria

E.1 (3)

EDIFICI ADIBITI ad ALBERGO, PENSIONE ed attività similari

E.2

EDIFICI per UFFICI e assimilabili

E.3

OSPEDALI, CASE di CURA, e CLINICHE

E.4

EDIFICI adibiti ad attività RICREATIVE, associative o di culto e assimilabili

E.5

EDIFICI adibiti ad attività COMMERCIALI

E.6

EDIFICI adibiti ad attività SPORTIVE

E.7

EDIFICI adibiti ad attività SCOLASTICHE

E.8

EDIFICI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI riscaldati per il comfort degli occupanti


TIPI DI INTERVENTO (Dlgs 311 - Art.3)


SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE VERIFICHE (Art. 4 – DPR 59) Per capire quali prescrizioni e limiti di legge si devono rispettare viene proposto il seguente schema (incrociare la tipologia d’intervento-colonne- con la tipologia dell’edificio-righe)


Ambiti di applicazione (il quadro non è stato modificato rispetto il Dlgs 192/05)

Applicazione FACOLTATIVA (unici casi esclusi dall’applicazione del DLgs 192) per edifici di particolare interesse storico (soggetti alla disciplina dei beni culturali e del paesaggio se il rispetto delle prescrizioni comporta alterazioni inaccettabili nelle caratteristiche salienti) Per fabbricati isolati con superficie utile totale < 50 m2 Per fabbricati non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo Produttivo Per impianti installati ai fini del processo produttivo

Per tutti gli altri casi sono previsti dei requisiti minimi prestazionali da rispettare in materia di efficienza energetica. In base al tipo di intervento esistono 3 differenti livelli d’applicazione:  integrale a tutto l’edificio (edifici di nuova costruzione, edifici esistenti con Su>1000m^2 nei casi di ristrutt. Integrale o demolizione e ricostruzione in manutenzione straord.)

Applicazione integrale ma limitata al solo intervento di ampliamento

(se volume ampliato > 20% dell’intero edificio esistente)

Applicazione limitata al rispetto di parametri solo per alcuni elementi nel caso di interventi su edifici esistenti

(involucro edilizio, impianti termici, generatori di calore)


DPR 59/09 : Verifiche aggiuntive in sede progettuale Art. 4, comma 2,3 EDIFICI NUOVI  EDIFICI ESISTENTI: - RISTRUTT. INTEGRALE Su>1000 m2 - MANUTENZIONE STRAORD. Su>1000 m2 - AMPLIAMENTO v>20% del VTOT Determinazione in sede progettuale di: EPi indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale  verifica che EPi < EPi limite ( tabella C.1 Dlgs 311) EPe,invol indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio pari al rapporto tra fabbisogno annuo di energia termica per raffrescamento dell’edificio secondo UNI/TS 11300 e: - la superficie utile, per edifici residenziali, - volume per edifici con altre destinazioni d’uso  verifica che EPe,invol < valori DPR in base alle zone climatiche e alle destinazioni d’uso


DPR 59/09 - Art. 4, comma 2,3

EPe,invol Edifici classe E1 Esclusi collegi, conventi, caserme

EPe,invol Per tutti gli altri edifici

Zona climatica A , B

40 KWh/m2

14 KWh/m3

Zona climatica C, D, E, F

30 KWh/m2

10 KWh/m3

In questi casi NON è piÚ richiesta la verifica delle trasmittanze termiche U (da rispettare nel caso di interventi parziali)

Eccezione Se edifici con generatori di calore alimentati a biomasse combustibili, nel caso di nuovi edifici o ristrutturazione totale: Verifica in sede progettuale della trasmittanza termica

U

str. opache e trasparenti

<U

limite

(Allegato C)


Chiarimenti per alcune tipologie di interventi (art. 4 – comma 4)

- Manutenzione straordinaria dell’involucro edilizio - Interventi di ristrutturazione (parziale, tot con Su<1000m2)

-Rifacimenti pareti esterne - rifacimenti intonaci - impermeabilizzazione o rifacimento tetto - porte, finestre e vetrine

( e non solo…)

Previsti da art. 3 comma 2, c) n°1 Dlgs 192

VERIFICHE: • strutture opache verticali (a ponte termico corretto) di tutti gli edifici U ≤ U limite (Allegato C tabella 2 punto 2) • strutture opache orizzontali o inclinate (a ponte termico corretto) per tutti gli edifici tranne E.8 U ≤ U limite (Allegato C tabella 3 punto 3) • chiusure apribili e assimilabili a porte, finestre (per tutti gli edifici tranne E.8) U ≤ U limite (Allegato C tabella 4a e 4b punto 4)


I SISTEMIAD ARMATURA DIFFUSA … nel periodo estivo

è sempre più richiesta una quantità di energia tale da mantenere la temperatura di comfort negli ambienti abitati.

D.P.R. 2 APRILE 2009 N°59 Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e contenere la temperatura interna degli ambienti, si richiede: a. VERIFICA indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo (EPe,invol) b. CONTROLLO DELL’INERZIA TERMICA c. CONTROLLO SOLARE a. VERIFICA EPe,invol dell’involucro edilizio pari al rapporto tra fabbisogno annuo di energia termica per raffrescamento dell’edificio secondo UNI/TS 11300 e la superficie utile, per edifici residenziali (o volume per edifici con altre destinazioni d’uso)  verifica che EPe,invol < valori DPR in base alle zone climatiche e alle destinazioni d’uso


I SISTEMIAD ARMATURA DIFFUSA … nel periodo estivo

è sempre più richiesta una quantità di energia tale da mantenere la temperatura di comfort negli ambienti abitati. b. CONTROLLO INERZIA TERMICA Per le località nelle quali il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale è >= 290 W/m2: (ad esclusione della zona F e ad eccezione categorie E5, E6, E7, E8) si richiede per pareti verticali opache, tranne quelle nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est almeno una delle seguenti verifiche: 1. valore di massa superficiale Ms >230 Kg/m2 2. modulo della trasmittanza termica periodica YIE < 0,12 [W/m2K] per tutte le pareti opache orizzontali e inclinate: modulo YIE < 0,20 [W/m2K] c.CONTROLLO SOLARE -valutare puntualmente e documentare l'efficacia dei sistemi schermanti o filtranti delle superfici vetrate, esterni o interni, tali da ridurre l'apporto di calore per irraggiamento solare -SISTEMI SCHERMANTI ESTERNI: obbligatori per tutte le categorie di edifici (tranne E.6 ed E.8) sia per edifici di nuova costruzione che per ristrutturazioni totali di edifici (le schermature possono essere omesse in presenza di superfici vetrate con fattore solare (UNI EN 410) minore o uguale a 0,5)


I SISTEMIAD ARMATURA DIFFUSA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA - qualità dell’involucro

LINEE GUIDA NAZIONALI – DM 26 GIUGNO 2009 Metodo EPe,invol (indice di prestazione termica per il raffrescamento) - metodo UNI/TS 11300-1

Metodo basato su parametri qualitativi - Norma di riferimento: UNI EN ISO 13786 Metodo alternativo per edifici esistenti con superficie utile < 1000 m2


TERMOIGROMETRIA DEI SISTEMI SAAD Verifica igrometrica secondo DPR 59/09 Per tutte le categorie di edifici (esclusa categoria E.8) devono essere verificate le seguenti ipotesi: - assenza di condensazioni superficiali, - le condensazioni interstiziali delle pareti opache siano limitate alla quantita' rievaporabile (condizioni interne di riferimento: Ti = 20°C – U.R. = 65%) Valori di riferimenti per la verifica della condensa interna ed interstiziale: EPS: - Fattore di resistenza alla diffusione del v.a. μ = 40 - Conducibilità termica: 0,034 W/mK - Massa volumica: 20 Kg/m3 CLS: - Fattore di resistenza alla diffusione del v.a. μ = 130 - Conducibilità termica: 2,3 W/mK - Massa volumica: 2400 Kg/m3


DETRAZIONE 55%: prorogata per tutto il 2012  introdotta per la prima volta nel 2007 (Finanziaria 2007, legge 27 dicembre 2006 n. 296) e ad oggi in vigore fino al 31 dicembre 2012.  incentivo proposto come detrazione fiscale sull’IRPEF per un totale pari al 55% delle spese sostenute per la realizzazione di interventi volti al contenimento dei consumi energetici degli edifici esistenti INTERVENTI AGEVOLATI E REQUISITI DA RISPETTARE a.Interventi di riqualificazione globale su edifici esistenti (comma 344) b.Interventi sugli involucri degli edifici (strutture opache e infissi) - (comma 345) c.Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (comma 346) d.Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (comma 347) La Legge n°214/2011 (che converte il decreto "Salva Italia" ) ha prorogato la detrazione del 55% per tutto il 2012 alle attuali condizioni (aggiungendo agli interventi agevolabili la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria) Dal 1° gennaio 2013 la detrazione scenderà al 36% e sarà disciplinata dal nuovo articolo 16-bis aggiunto dalla Manovra Salva Italia al Testo Unico delle Imposte sui Redditi - Tuir (Dpr 917/1986). La detrazione per gli interventi realizzati dal 1° gennaio 2011 è ripartita in dieci quote annuali di pari importo.


DETRAZIONE 55%: valori di U Il DM 26 gennaio 2010 (aggiornando il DM 11 marzo 2008) ha modificato i limiti di trasmittanza termica necessari, dal 15 marzo 2010, per accedere alle detrazioni fiscali del 55%. In rosso i valori di U ridotti rispetto il DM 11 marzo 2008 In blu i valori di U incrementati rispetto il DM 11 marzo 2008

Zona climatica

A B C D E F

Strutture opache verticali

Strutture opache orizzontali o inclinate coperture

Pavimenti(*)

finestre comprensive di infissi Chiusure apribili e assimilabili (**)

DM 11-03-08

Decreto 26 gennaio 2010

DM 11-03-08

Decreto 26 gennaio 2010

DM 11-03-08

Decreto 26 gennaio 2010

DM 11-03-08

Decreto 26 gennaio 2010

0.56 0.43 0.36 0.30 0.28 0.27

0.54 0.41 0.34 0.29 0.27 0.26

0.34 0.34 0.34 0.28 0.24 0.23

0.32 0.32 0.32 0.26 0.24 0.23

0.59 0.44 0.38 0.30 0.27 0.26

0.60 0.46 0.40 0.34 0.30 0.28

3.9 2.6 2.1 2.0 1.6 1.4

3.7 2.4 2.1 2.0 1.8 1.6

(*) pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno (**) conformemente a quanto previsto all’art.4, comma 4, lettera c) del DPR 2 aprile 2009 n°59, che fissa il valore massimo di U delle chiusure apribili e assimilabili, quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili, comprensive di infissi


DETRAZIONE 55% Allegato A – DM 11 marzo 2008 Tabelle aggiornate dei valori limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale


L’ISOLAMENTO ACUSTICO DEI SISTEMI SAAD

La trasmissione di energia sonora attraverso un generico componente può avvenire secondo due distinte modalità:  per via aerea  per percussione diretta del componente stesso (rumori impattivi). L’EPS si è rivelato uno dei più utili materiali per combattere i rumori d’urto, se adoperato in una forma particolare, l’EPS elasticizzato, derivato da quella più nota, ampiamente impiegata per l’isolamento termico  pavimenti galleggianti  lastre preformate e sagomate per il riscaldamento radiante  elementi di tamponamento verticale Per le prestazioni di isolamento acustico ai suoni aerei è la componente energetica che interessa il comportamento ai rumori aerei di un generico divisorio che separa due ambienti confinanti è espresso dal potere fonoisolante R


Esempi

PARETE VERTICALE PER STRUTTURA PORTANTE:

U = 0,17 W/m2K YIE = 0,004 W/m2K Sfasamento = 10,4 h Fattore di attenuazione = 0,022 Massa superficiale = 461 Kg/m2 Verifica condensa superficiale: OK Verifica condensa interstiziale: OK Potere fonoisolante: > 50 dB


Esempio:

PARETE VERTICALE PER STRUTTURA PORTANTE:

U = 0, 24W/m2K YIE = 0,17 W/m2K Sfasamento = 4,8 h Fattore di attenuazione: 0,73 Massa superficiale = 171 Kg/m2 Verifica condensa superficiale: OK Verifica condensa interstiziale: OK Resistenza al fuoco: REI 120 Potere fonoisolante: > 45 dB


Esempio: SOLAIO H 24 con elementi di alleggerimento in EPS e finitura dell’intradosso con intonaco

U = 0,16 W/m2K stratigrafia Soletta CLS Elemento in EPS (spessore totale: 4+16=20) intonaco

Spessore (cm) 4 20 1,5

YIE = 0,11W/m2K Sfasamento = 6 h Massa superficiale = 115 Kg/m2 Verifica condensa superficiale: OK Verifica condensa interstiziale: OK


Le procedure di QUALIFICAZIONE per i SISTEMI SAAD EPS: marcatura CE che attesta conformità ai requisiti essenziali comunitari, secondo quanto prescritto dalla direttiva europea 89/106/CEE (CPD)  che verrà sostituita dal 2013 dal nuovo Regolamento sui prodotti da costruzione Reg. UE 305/2011 (CPR) Cemento : marcatura CE QUALIFICAFICAZIONE PER IL SISTEMA Procedura per il rilascio di un benestare tecnico europeo (ETA) seguendo le linee guida specifiche (procedura ai sensi della direttiva 89/106/CE)  ETAG 009 Sistemi di casseratura non portante "a rimanere" in blocchi cavi o pannelli in materiale isolante e talvolta in calcestruzzo Procedura CUAP (secondo direttiva 89/106/CE) per ottenere ETA nel caso in cui non vi siano delle linee guida apposita (per esempio pannelli di grandi dimensioni)


Le presenti Linee guida NON SI APPLICANO ai sistemi SAAD qui presentati: Al punto 1 «Oggetto» è riportato: «I criteri di progetto contenuti nelle linee guida in oggetto non sono applicabili ai sistemi costruttivi basati su pannelli sandwich di calcestruzzo armato con interposto materiale isolante»

Il CSLP sta elaborando una seconda linea guida per pannelli sandwich, realizzati con anima in materiale isolante con intonaci armati sui due lati  questi pannelli sono considerati componenti innovativi  I sistemi SAAD non sono considerati innovativi in quanto il getto in CA interno al cassero a rimanere in EPS è una parte debolmente ad armatura diffusa ben normata da NTC ed EUROCODICI


Applicazioni SAAD: PARETI VERTICALI


Applicazioni SAAD: PARETI VERTICALI


ELEMENTI PER SOLAI


Applicazioni SAAD: COPERTURE


Posa pannelli POSA

Inizio assemblaggio da un angolo

Inserimento pannelli sui ferri di chiamata

Affiancamento e collegamento degli elementi adiacenti


Posa pannelli e armatura POSA

Posizionamento pannelli secondo abaco di montaggio e realizzazione aperture

Integrazione armatura orizzontale e rinforzo angoli e intersezioni


Allineamento e posizionamento POSA

allineamento verticale

posizionamento di rinforzi, protezioni, elementi di contrasto


POSA

posizionamento impianti passanti


POSA

getto del calcestruzzo per pannelli

 prescrizioni fluidità e granulometria da progetto e indicazioni produttore  getto graduale a partire dagli angoli  riempimento per livelli successivi  vibrazione dall’esterno


Posizionamento solai POSA

Integrazione armatura e completamento con conglomerato cementizio


INSTALLAZIONE IMPIANTI POSA

 realizzazione delle tracce con lame affilate o a caldo semplice, veloce ed economica

 agevole ancoraggio tubazioni e canalizzazioni  facile chiusura dopo la posa  utilizzo appositi accessori di sostegno apparecchi sanitari


POSA

finiture esterne

FINITURE INTERNE ED ESTERNE finiture interne


I SISTEMI SAAD e il LEED SISTEMA DI CERTIFICAZIONE VOLONTARIO A PUNTEGGIO, elaborato dall’ US GBC

Con il termine LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) si intende un sistema di certificazione, su base volontaria, della qualità energetico - ambientale per lo sviluppo di edifici “verdi”, eco-compatibili, capaci di “funzionare” in maniera sostenibile e autosufficiente a livello energetico.

E’ UN SISTEMA CHE PERMETTE DI DICHIARARE LA SOSTENIBILITA’ DI UN EDIFICIO

Gli standard LEED indicano i requisiti per costruire edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista del consumo di tutte le risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.


Certificazione LEED: sistema a punteggio criteri di valutazione raggruppati in sei categorie, che prevedono uno o più prerequisiti prescrittivi obbligatori, e un numero di performance ambientali, che concorrono nel definire il punteggio finale dell’edificio: Siti sostenibili (1 prerequisito – 14 punti) Gestione efficiente dell’acqua (5 punti) Energia ed atmosfera (3 prerequisiti, 17 punti) Materiali e risorse (1 prerequisito, 13 punti) Qualità degli ambienti interni (2 prerequisiti, 15 punti) Progettazione ed innovazione (5 punti)

CERTIFICAZIONE LEED (4 livelli di rating): Certificazione Base ( Certified, 26 -32 punti) Certificazione Argento (Silver / 33 - 38 punti)

Dal 14 aprile 2010 è disponibile l’adattamento dello standard LEED al contesto italiano: “LEED ITALIA 2009 - Nuove Costruzioni / Ristrutturazioni”

Certificazione Oro (Gold / 39 -51 punti) Certificazione Platino (Platinum / 52 – 69 punti)

Rivolgendosi all’intero edificio, non è possibile certificare LEED un materiale:

il prodotto infatti, quale può essere il materiale isolante, contribuisce con i crediti pertinenti al punteggio finale attribuito all’intero sistema-edificio.


Il contributo dei sistemi SAAD nella certificazione LEED Come i sistemi SAAD contribuiscono ad ottenere dai 19 ai 27 punti della CERTIFICAZIONE LEED dei 69 totali per ottenere la certificazione PLATINO I SISTEMI AD ARMATURA DIFFUSA costituiscono una scelta progettuale e una tecnologia di costruzione “sostenibile” in grado di contribuire all’ottenimento dei punti dal sistema di certificazione LEED soddisfando i criteri richiesti: (riduzione dei materiali in cantieri, recupero e riciclo dei materiali, durata, qualità della costruzione, risparmio energetico, ciclo di vita con valori ottimali)

L’impiego dei sistemi SAAD nella progettazione e nella costruzione di un edificio permette di soddisfare 19 punti LEED + ulteriori 8 attribuiti indirettamente nel caso in cui questi vengano applicati sinergicamente con altri.


Come i SISTEMI SAAD contribuiscono ad ottenere punti della CERTIFICAZIONE LEED Sostenibilità del sito - credito n°5 : PROTEZIONE E RISANAMENTO DELL’AREA Conservare intatta l’area di intervento minimizzando l’impatto

1 PUNTO

Sostenibilità del sito – credito n°7 : RISCALDAMENTO AMBIENTALE DI AREE URBANE Riduzione delle differenze di gradiente termico tra aree urbane e non

1 PUNTO

Energia e atmosfera – prerequisito n°2 : PRESTAZIONI ENERGETICHE MINIME Valutare il livello minimo di efficienza energetica richiesta secondo legislazione vigente Energia e atmosfera – credito n°1: OTTIMIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI ENERGETICHE Migliorare ulteriormente l’efficienza energetica rispetto il minimo richiesto

3 PUNTI

Energia e atmosfera – credito n°2: ENERGIA RINNOVABILE Impiego di tecnologie per la produzione in situ di energia da fonti rinnovabili

3 PUNTI

Energia e atmosfera – credito n°6: GREEN POWER Utilizzo di tecnologie verdi (per es. teleriscaldamento)

1 PUNTO


Materiali e risorse – credito n°1: UTILIZZO E DURATA Aumento del tempo di vita degli edifici

2 PUNTI

Materiali e risorse – credito n°2: GESTIONE DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE Ridurre la quantità di rifiuti destinati a discarica e incenerimento a favore del riciclo e del recupero in processi di produzione

2 PUNTI

Materiali e risorse – credito 4: CONTENUTO DI RICICLATO Prodotti che contengono materiali riciclati, riducendo in tal modo il contributo dovuto all’estrazione e alla produzione delle materie prime vergini

2 PUNTI

Materiali e risorse – credito 5: MATERIALI REGIONALI (prodotti localmente) Utilizzo di materiali provenienti da luoghi di produzione posti nelle vicinanze dell’edificio (100 Km)

2 PUNTI

Materiali e risorse – LEGNO CERTIFICATO impiego di legname proveniente da foreste certificate

1 PUNTO


Qualità dell’ambiente interno – prerequisito n°1: PRESTAZIONI MINIME DI QUALITA’ DELL’INDOOR AIR Valutare un livello minimo di qualità dell’aria degli ambienti interni Qualità dell’ambiente interno – credito n°2 : AUMENTO DELLA VENTILAZIONE Utilizzo di un sistema di ventilazione al fine di migliorare la qualità dell’aria interna

1 PUNTO

Qualità dell’ambiente interno – credito n°3: GESTIONE DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DURANTE LA COSTRUZIONE Ridurre l’inquinamento dell’aria degli ambienti interni durante le fasi di costruzione e ristrutturazione

2 PUNTI

Qualità dell’ambiente interno – credito n°4 : MATERIALI A BASSA EMISSIONE DI VOC Ridurre l’inquinamento dell’aria degli ambienti interni

1 PUNTO

Qualità dell’ambiente interno – credito n°6: SISTEMI DI TERMOREGOLAZIONE Sistema di controllo del comfort termico

1 PUNTO

Qualità dell’ambiente interno – credito n°7: COMFORT TERMICO Garantire un benessere termico degli ambienti a supporto dell’attività degli utenti

2 PUNTI

Qualità dell’ambiente interno – credito n°8: ILLUMINZAIONE NATURALE Elevata flessibilità nel posizionamento delle finestre

2 PUNTI


Il protocollo ITACA 2011 Il Consiglio Direttivo di Itaca ha approvato, nella seduta del 21 aprile 2011, il Protocollo ITACA Nazionale 2011 per la valutazione della sostenibilità energetico e ambientale degli edifici. Il nuovo Protocollo porta a compimento un lavoro durato quasi un anno del GdL per l’Edilizia Sostenibile, con il supporto tecnico qualificato di ITC-CNR e iiSBE Italia. Protocollo per Edifici Residenziali (34 CRITERI) Protocollo per Edifici per il terziario (uffici pubblici e privati) (35 CRITERI)

NEW!!

(nuova costruzione / ristrutturazione) in linea con la direttiva comunitaria 2010/31/CE che prevede per il 2020 consumo quasi "zero" per gli edifici pubblici. A questo si aggiungerà a breve, così come ha richiesto il Consiglio Direttivo Itaca, strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali. PROTOCOLLI REGIONALI (Marche, Puglia, Piemonte, valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio, Basilicata)


Il protocollo ITACA 2011 ( e non più 49 come quello del 2009)


Il protocollo ITACA 2011

SISTEMA A PUNTEGGIO


Il protocollo ITACA 2011

SISTEMA A PUNTEGGIO


Il protocollo ITACA 2011


Il protocollo ITACA 2011


Il protocollo ITACA 2011


SOGNI

REALTA’

 Vorrei gestire gli spazi e i volumi

 Grande flessibilità e facilità di creazione degli spazi e dei volumi

 La costruzione di una villetta non può durare 2 anni!

 Per costruire una villetta ci vogliono 3 mesi

 Ma all’estero costruire una casa costa meno che in Italia ?

 I costi sono simili in tutto il mondo. I sistemi SAAD vengono utilizzati in molti paesi proprio per i costi ottimizzati di costruzione.

 Tutte le case devono avere le crepe nei muri ?  Tutte le volte che dobbiamo fare una manutenzione o una riparazione è un dramma !!  Non è possibile migliorare l’isolamento acustico in modo definitivo ?

 Sono sistemi a parete armata, non sono a telaio e quindi le crepe non possono formarsi.  La manutenzione esterna è un semplice intonaco, le riparazioni sono semplici e gli impianti sono raccolti in zone identificate.  Sono edifici che vengono costruiti con le migliori tecniche per annullare la trasmissione dei rumori dall’esterno e dall’interno.


SOGNI

REALTA’

 Riscaldare e Condizionare ? Energia Zero ? Ma quando mai !

 Le case SAAD possono essere a ENERGIAZERO e costa uguale

 Vorrei ambienti abitabili !

 Gli ambienti hanno dimensioni desiderate dall’utente anche come altezza e come clima interno.

 Possiamo decidere qualche casa o devono decidere sempre il progettista e il costruttore ?  Vorrei avere una casa SICURA !!! Come si fa ? Non possiamo più credere ai progettisti!

 E’ l’utente che può spezzare questa catena chiusa. Deve chiedere una casa SAAD. Casa SAAD significa casa SICURA. Il sistema costruttivo realizza una casa armata indistruttibile. Tante verifiche sperimentali, molti risultati. CHIEDETE E CONFRONTATE


AGGIORMANENTI LEGISLATIVI: …lavori in corso!


FUTURE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE: lavori in corso La situazione legislativa italiana in materia di EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA è in piena evoluzione!  Decreto attuativo di recepimento della 2010/30/CE (ECO-LABEL)  Decreto attuativo di recepimento della 2010/31/CE (EPBD recast)  Il MSE sta elaborando un nuovo decreto applicativo del D.Lgs. 192/05: - Andrà a sostituire il più recente DPR 59/09 - Obiettivo principale aggiornare i requisiti minimi da rispettare in fase di progettazione e costruzione di nuovi edifici e soggetti a ristrutturazione - Ipotesi avanzata: il nuovo decreto non fornirà i valori limiti di EPi già definiti ma si baserà sulla metodologia comparativa dell’edificio di riferimento: in pratica il progettista assegna all’edificio di riferimento, edificio identico per geometria, orientamento, ubicazione territoriale e situazione al contorno a quello di progetto, le trasmittanze U e i rendimenti di riferimento definiti dal nuovo decreto e ne valuta l’EPi sulla base della metodologia delle UNI/TS 11300. Il valore di EPì così attenuto assegnando i valori di riferimento all’edificio oggetto di analisi è il valore limite entro cui il progettista deve rientrare pur operando scelte sull’isolamento dell’involucro e sull’efficienza dell’impianto diverse da quelle di riferimento.

a livello europeo


FUTURE DISPOSIZIONI EUROPEE: lavori in corso

Proposta di nuova Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’Efficienza Energetica che abroga la 2004/8/CE e la 2006/32/CE proposta il 22 giugno 2011


FUTURE DISPOSIZIONI EUROPEE: lavori in corso

500


La proposta di direttiva sull’efficienza energetica è ATTUALMENTE IN DISCUSSIONE PRESSO IL GRUPPOO ESPERTI ENERGIA DEL CONSIGLIO Presentazione FONTE MISE









Gli EDIFICI a rispetto delle direttive europee 2010/30 2010/31 2009/125 2009/28


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

CONSUMI ENERGETICI EUROPEI Il settore dell'edilizia (residenziale e commerciale) è uno dei principali consumatori di energia ed emittenti di CO2 nell'UE (circa il 40%) e può ancora offrire un ampio margine di risparmio energetico grazie ad interventi economicamente convenienti

Consumi di energia per il settore delle COSTRUZIONI ca. 60% per il riscaldamento


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Edilizia Efficienza energetica = Tutela dell’ambiente •

Ridurre i consumi energetici degli edifici è obiettivo essenziale per la politica energetica e ambientale europea

Il potenziale di miglioramento del settore è il più rilevante sia in termini percentuali sia in termini quantitativi. Obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO 2 Il contributo dei settori

%

Mtep


Gli edifici a rispetto delle direttive europee IL RITARDO ITALIANO

•Il parco edilizio italiano è tra i meno efficienti (consumi superiori a 150 kWh/m2anno) •Il riscaldamento degli edifici è responsabile della gran parte dei consumi energetici •I consumi di energia legati alla climatizzazione sono determinati in gran parte dalle dispersioni termiche dell’involucro •La maggior parte degli edifici italiani non è isolata termicamente o lo è in modo insufficiente

Il potenziale di miglioramento dell’Italia è comparabile solo a quello di Belgio e Spagna


Gli edifici a rispetto delle direttive europee IL PANORAMA EDILIZIO ITALIANO Stato del parco edilizio italiano (prospettive di intervento per il contenimento dei consumi energetici) Edifici residenziali: stimati in 11,6 milioni  di cui circa il 65% edificato prima degli anni ’80. Gli edifici, come riportato nella direttiva 2010/31/UE, sono responsabili del 40% del consumo globale di energia nell’Unione Europa. Tra gli obiettivi principali, al fine di limitare i consumi energetici, vi è quindi la necessità di recuperare l’esistente non ancora sottoposto ad interventi di ristrutturazione o manutenzione edilizia da almeno 20 anni. Edifici del terziario: conoscenza piuttosto critica e carente, se non limitatamente ad alcune categorie uffici: 64.911 di cui 13.581 pubblici Scuole 51.904 (circa il 65% anni ‘50-’80) Alberghi 25.945 (21% ante ‘19 e 52% anni ‘50-’80) In ogni caso i consumi d’energia nel settore civile e terziario sono in lenta crescita.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee L’intero patrimonio edilizio per uso civile (residenziale e terziario) consumava, nel 2007, 42,8 Mtep, ripartite in: - 26,4 milioni del settore residenziale - 16,4 milioni del terziario. Si stima che nel 2008, dato l’incremento del 3,6% del comparto civile, il residenziale sia arrivato a 27,2 Mtep e il non residenziale a 17,1 Mtep.

Consumi energetici degli edifici ad uso civile nel 2008  Residenziale 27.230 Ktep (61,4%)  Terziario (38,6%)

17.136 Ktep

 Energia Impiegata per USI CIVILI 44.366 ktep


Gli edifici a rispetto delle direttive europee


Gli edifici a rispetto delle direttive europee A fronte dell’analisi relativa ai consumi di energia, le possibili soluzioni per arrivare ad un edificio “ad energia quasi zero”possono essere schematizzate come di seguito: a) migliorare le prestazioni energetiche degli involucri edilizi e dei sistemi impiantistici con soluzioni ad alta efficienza ed alta integrazione; b) audit per accelerare il rinnovo del parco immobiliare esistente; c) incentivare l’autoproduzione di energia e le fonti rinnovabili; d) promuovere la diffusione dei sistemi di Smart Building; e) valutare e controllare le prestazioni del sistema edificio-impianto sulla base di specifici indicatori; f) studi di prefattibilità; g) moduli di formazione/ informazione per i tecnici e per gli utenti; h) proposta di una normativa per il settore pubblico che incentivi gli interventi e definisca i contenuti degli strumenti tecnico-amministrativi e delle linee guida. Possibili proposte: a)Edifici esistenti: - incentivazione degli interventi di riqualificazione - definizione del concetto di edificio a “energia zero” per gli edifici esistenti legato al parametro costi-benefici; b) Nuovi edifici: standard più severi c) maggiori garanzie.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee PACCHETTO CLIMA-ENERGIA 20/20/20

La politica energetica ambientale europea può essere schematizzata con il cosiddetto "Pacchetto Clima Energia 20-20-20", approvato nel dicembre 2008, che fissa 3 obiettivi da perseguire entro il 2020: • aumento del 20% nell'efficienza energetica per ridurre i consumi energetici • riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto i livelli del 1990 (del 30% se gli altri paesi sviluppati assumeranno impegni analoghi); • aumento del 20% della quota di energie rinnovabili sul consumo finale lordo di energia Per quanto riguarda l'Italia, dovrà tagliare il 13% di emissioni di C02 nei settori non inclusi nel sistema di scambio di emissioni (Ets) e dovrà aumentare del 17% i consumi energetici da fonti rinnovabili


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Alcune disposizioni europee di attuazione

Chart from European Commission - Enterprise and Industry


Gli edifici a rispetto delle direttive europee Le politiche energetiche europee per l’edilizia ENERGETICAMENTE SOSTENIBILE

Principali disposizioni europee in materia di energia – risparmio energetico: DIRETTIVA 2009/28/CE del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE) DIRETTIVA 2009/125/CE del 21 ottobre 2009 (DIRETTIVA ECO-DESIGN) relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia DIRETTIVA 2010/30/UE del 19 maggio 2010 (DIRETTIVA ECO-LABEL) concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti DIRETTIVA 2010/31/UE del 19 maggio 2010 (DIRETTIVA EPBD RECAST o EPBD II) sulla prestazione energetica nell’edilizia


Gli edifici a rispetto delle direttive europee L’ evoluzione legislativa in ITALIA D.Lgs 192/05 Attuazione direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia D.Lgs 311/06 Disposizioni correttive ed integrative al Dlgs 192 D.P.R. 59/09 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del Dlgs 192 - sostituisce le disposizioni transitorie

EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA

dell’ ALLEGATO I del Dlgs 311/06 –

D.M. 26/06/2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici D.Lgs 115/08 Attuazione direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici D.Lgs 56/2010 "Modifiche ed integrazioni al decreto 30 maggio 2008, n. 115 e al D.lgs 192/05” D.Lgs. 3/03/2011 n. 28 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili D.Lgs. 16/2/2011 n. 15 Attuazione direttiva 2009/125/CE su ECODESIGN

Disposizioni in materia di ENERGIA che interessano oltre il settore dell’edilizia, anche altri ambiti…materiali, fonti rinnovabili, trasporti….


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Efficienza energetica degli edifici: dalla direttiva 2002/91/CE alla 2010/31/UE In materia di efficienza energetica l’UE ha indicato ai Paesi membri la strada da percorrere con la direttiva 2002/91/CE “Rendimento energetico nell’edilizia” detta anche EPBD, ovvero Energy Performance Buildings Directive. L’Italia risponde a questa chiamata a più riprese pubblicando diversi decreti legislativi e per ultimo il DPR n°59 del 2 aprile 2009, entrato in vigore il 25 Giugno 2009. Il 9 luglio 2010 è entrata in vigore la nuova Direttiva 2010/31/UE sul rendimento energetico nell’edilizia che abrogherà la precedente Direttiva 2002/91/CE a partire dal 1° febbraio 2012. L’introduzione della Direttiva 2010/31/UE ha segnato l’avvio di un nuovo iter legislativo che porterà alla pubblicazione di regolamenti nazionali e regionali sostitutivi o integrativi di quelli esistenti. Le nuove scadenze dettate dalla Direttiva 31/UE sono: - 31 dicembre 2011: la Commissione adotta un sistema volontario di certificazione delle prestazioni energetiche per edifici non residenziali - 9 luglio 2012 / 9 gennaio 2013: gli Stati membri adottano le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie al recepimento della Direttiva - 31 dicembre 2018: edifici nuovi pubblici a «energia quasi zero» - 31 dicembre 2020: tutti i nuovi a «energia quasi zero»


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Direttiva 2010/31/UE (EPBD Recast)

La prestazione energetica di un edificio esprime «la quantità di energia calcolata o misurata necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico connesso ad un uso normale dell’edificio compresa l’energia per riscaldamento ambiente, raffrescamento, ventilazione, illuminazione, produzione di acqua calda sanitaria.» La prestazione energetica degli edifici deve essere calcolata in base ad una metodologia generale, in conformità a quanto indicato nell'allegato I della direttiva, tenendo conto almeno dei seguenti aspetti: •caratteristiche termiche effettive dell'edificio, comprese le divisioni interne; (capacità termica, isolamento, riscaldamento passivo, elementi di raffrescamento, ponti termici), •impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda, comprese le relative caratteristiche di isolamento; •impianti di condizionamento d'aria; •ventilazione naturale e meccanica, compresa eventualmente l'ermeticità all'aria; •impianto di illuminazione incorporato; •progettazione, posizione e orientamento dell'edificio, compreso il clima esterno; •sistemi solari passivi e protezione solare; •condizioni climatiche interne, incluso il clima degli ambienti interni progettato; •carichi interni.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Direttiva 2010/31/UE (EPBD Recast) •

Adozione di una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici (art. 3)

• -

Fissazione dei requisiti minimi di prestazione energetica (art.4): dovranno essere efficaci sotto il profilo dei costi rispetto al ciclo di vita economico stimato (calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi) (art. 5) applicazione a edifici di nuova costruzione (art.6) applicazione a edifici esistenti (art.7) impianti tecnici per edilizia (art.8)

-

• Edifici a energia quasi zero (art. 9) • Incentivi finanziari e barriere di mercato (art. 10) • Certificato di prestazione energetica (art. 11, 12, 13) • Ispezione periodica di caldaie ed impianti di condizionamento d’aria (art. 14, 15, 16) • Sistema di controllo ed esperti indipendenti (art. 17, 18) Introduzione del concetto di “edifici a energia quasi zero”, cioè ad altissima prestazione energetica, in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo sia coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa quella prodotta in loco o nelle vicinanze.  31 dicembre 2018: gli edifici nuovi di proprietà pubblica od occupati da enti pubblici dovranno essere ad energia quasi zero  31 dicembre 2020: tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad energia quasi zero


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Direttiva 2010/31/UE (EPBD Recast) Particolare attenzione alla prestazione estiva degli edifici poiché si è osservato una crescente proliferazione degli impianti di condizionamento dell’aria nei paesi europei ponendo gravi problemi di carico massimo, che comportano un aumento del costo dell’energia elettrica e uno squilibrio del bilancio energetico. la direttiva suggerisce di ricorrere a misure che evitano il surriscaldamento, come l’ombreggiamento e una sufficiente capacità termica dell’opera edilizia, nonché sull’ulteriore sviluppo e applicazione delle tecniche di rinfrescamento passivo, soprattutto quelle che contribuiscono a migliorare le condizioni climatiche interne e il microclima intorno agli edifici. Incentivi: si sottolinea l'importanza di mettere a disposizione adeguati strumenti di finanziamento e incentivi per favorire l'efficienza energetica degli edifici e il passaggio a edifici a energia quasi zero. gli Stati membri dovranno adottare gli strumenti più pertinenti sulla base delle circostanze nazionali e dovranno redigere entro il 30 giugno 2011 un elenco delle misure e degli strumenti esistenti e proposti. Effettivo sistema di ispezione e sanzionamento per gli edifici che non rispettano i requisiti


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

Direttiva 2010/31/UE (EPBD Recast) Rafforzamento delle disposizioni in materia di CERTIFICAZIONE ENERGETICA (secondo un approccio comune) e garanzia di indipendenza degli esperti. Rilascio dell'attestato di prestazione energetica nel caso di: - edifici o unità immobiliari costruiti, venduti o locati; - edifici in cui una superficie di oltre 500 m2 è occupata da enti pubblici e frequentata dal pubblico  A partire dal 9 luglio 2015, cioè cinque anni dopo l'entrata in vigore della direttiva, la soglia di 500 m2 è abbassata a 250 m2. L'obbligo del rilascio del certificato viene meno ove sia già disponibile e valido un attestato rilasciato conformemente alla direttiva 2002/91/CE. In caso di costruzione, vendita o locazione, l'attestato di prestazione energetica dovrà essere mostrato al potenziale acquirente o nuovo locatario e consegnato all'acquirente o al nuovo locatari. In caso di vendita o locazione di un edificio prima della sua costruzione, gli Stati potranno disporre che il venditore fornisca una valutazione della futura prestazione energetica dell’edificio; in tal caso, il certificato di prestazione energetica va rilasciato entro la fine della costruzione. Annunci immobiliari: In caso di offerta in vendita o in locazione di edifici o unità immobiliari aventi un certificato di prestazione energetica, l'indicatore di prestazione energetica che figura nell'attestato dovrà essere riportato in tutti gli annunci commerciali.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee DIRETTIVA 2009/125/CE: CODESIGN e MARCATURA CE dei “prodotti connessi all’energia” relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all'energia La 2009/125/CE modifica e integra la 2005/32/CE estendendo il campo di applicazione e superando il concetto di “prodotto che consuma energia” a favore di un nuovo e più ampio concetto di “beni (prodotti) connessi all’energia”. Oltre ai prodotti che utilizzano, producono, trasferiscono o misurano energia, la direttiva si riferisce anche a determinati altri prodotti connessi all’energia, compresi ad esempio materiali da costruzione, quali finestre e materiali isolanti, e alcuni prodotti che utilizzano l’acqua, quali soffioni doccia e rubinetti, i quali possono contribuire ad un notevole risparmio energetico in fase di utilizzazione (mentre non rientrano in tale definizione i mezzi di trasporto di passeggeri o merci). In pratica, l’etichetta energetica a cui siamo abituati su frigo, condizionatori, e lavatrici, dovrà essere presente anche su finestre e su molti altri prodotti da costruzione che hanno un impatto indiretto sul consumo energetico dell’edificio. Marcatura CE: il fabbricante accerta la conformità del prodotto a tutte le pertinenti prescrizioni della misura di esecuzione applicabile mediante una valutazione della conformità Le procedure di valutazione di conformità sono specificate nelle misure di esecuzione e lasciano al fabbricante la possibilità di scegliere tra: controllo della progettazione interno (all. IV) sistema di gestione (all. V) (sono previste alcune presunzioni di conformità: organizzazione registrata EMAS conforme al Reg. CE 761/2001 o prodotti a cui è stato assegnato un marchio ECOLABEL) Informazioni per il consumatore: informare i consumatori sul ruolo che possono svolgere in materia di uso sostenibile del prodotto e in merito al profilo ecologico del prodotto (consentire anche la comparazione dei prodotti sulla base delle caratteristiche e delle prestazioni ambientali significative, oltre che esplicitare informazioni circa gli impianti di trattamento per il riciclo e lo smaltimento a fine vita) 20 novembre 2010 : data entro cui gli Stati membri sono tenuti a recepire la presente direttiva adottando delle specifiche disposizioni in conformità a quanto esposto


Gli edifici a rispetto delle direttive europee DIRETTIVA 2009/125/CE: ECODESIGN e MARCATURA CE dei “prodotti connessi all’energia” DEFINIZIONI (art. 2)

prodotto connesso all’energia: ovvero qualsiasi bene che abbia un impatto sul consumo energetico durante l’utilizzo, che viene immesso sul mercato e/o messo in servizio e che comprende le parti destinate a essere incorporate in un prodotto connesso all’energia contemplato dalla direttiva stessa, immesse sul mercato e/o messe in servizio come parti a sé stanti per gli utilizzatori finali, e le cui prestazioni ambientali possono essere valutate in maniera indipendente. Progettazione ecocompatibile: l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto nell’intento di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso del suo intero ciclo di vita. ciclo di vita: gli stadi consecutivi e collegati di un prodotto dal suo impiego come materia prima allo smaltimento definitivo. misure di esecuzione: le misure adottate in forza della presente direttiva per fissare specifiche per la progettazione ecocompatibile, per determinati prodotti o per gli aspetti ambientali ad essi relativi. profilo ecologico (del prodotto): la descrizione, in conformità alla misura di esecuzione applicabile al prodotto, degli input e degli output (quali materiali, emissioni e rifiuti) connessi al prodotto nel corso dell’intero suo ciclo di vita che sono significativi sotto il profilo del suo impatto ambientale e sono espressi in quantità fisiche misurabili.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee

DIRETTIVA 2009/28/CE

del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili Fissa obiettivi nazionali obbligatori per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e per la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Obiettivi nazionali obbligatori (art. 3 – Allegato I parte A)

 Recepita in Italia dal D.Lgs. 3 marzo 2011 n. 28


Gli edifici a rispetto delle direttive europee Il D.Lgs. 3 marzo 2011 n. 28, attuativo della direttiva 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili: Predisposizione dei Piani di azione nazionale per le energie rinnovabili (secondo art. 4 direttiva 2009/28/CE) Modalità di calcolo degli obiettivi Energia geotermica Regolamenta il settore dei trasporti: - quota di energia da fonti rinnovabili per il trasporto pari almeno al 10 % del consumo finale nel settore dei trasporti - criteri di sostenibilità per i biocarburanti (e per i bioliquidi) - Promozione dell’utilizzo del biometano Regimi di sostegno e di incentivazione Certificati bianchi (predisposizione futura di schede standardizzate con particolare riguardo a certi settori: illuminazione pubblica, automezzi elettrici…)

La promozione dell’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili è sicuramente un obiettivo importante, ma in prima istanza, la progettazione degli edifici deve considerare tutti gli aspetti legati all’involucro e agli impianti; le fonti rinnovabili non devono mascherare le inefficienze dovute alla cattiva progettazione, ma dovrebbero invece coprire la parte di fabbisogno energetico residua.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee Il D.Lgs. 3 marzo 2011 n. 28, attuativo della direttiva 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili, interviene anche nel settore dell’edilizia: Obbligo integrazione fonti rinnovabili nei nuovi edifici o negli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti (Art. 11 – Allegato 3) PRINCIPI MINIMI DI INTEGRAZIONE E DECORRENZE (ALLEGATO 3) -Oltre al 50% dell’energia per l’acqua calda sanitaria prodotta da fonti rinnovabili, l’impianto deve comtemporaneamente garantire il rispetto delle seguenti % sulla somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento: a) il 20 % quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31-05-2012 al 31-12-2013; b) il 35 % quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1-01-2014 al 31-1-2016; c) il 50 % quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017. (Incremento ulteriore del 10% per gli edifici pubblici) - Tali obblighi inoltre non possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. -

BONUS VOLUMETRICI del 5% se i valori minimi obbligatori sono incrementati del 30%

Certificazione energetica degli edifici (art. 13): Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l'indice di prestazione energetica contenuto nell‘ACE.


Gli edifici a rispetto delle direttive europee L’ETICHETTATURA ENERGETICA dei prodotti secondo la 2010/30/UE DIRETTIVA 2010/30/UE del 19 maggio 2010 (DIRETTIVA ECO-LABEL) concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti Istituisce un sistema di ETICHETTE e di SCHEDE sul consumo o sulla conservazione di energia per i prodotti connessi all’energia nella fase in uso, in modo che gli utilizzatori finali possano scegliere prodotti più efficienti. L’etichetta contiene informazioni sul prodotto, in merito a: -consumo di energia (e, se del caso,) -altre risorse essenziali (acqua, prodotti chimici o qualsiasi altra risorsa consumata da un prodotto in funzione normale) Obiettivo: fornire informazioni accurate, pertinenti e comparabili sul consumo specifico di energia dei prodotti connessi all'energia che dovrebbe orientare la scelta degli utilizzatori finali verso i prodotti che offrono o indirettamente comportano il minor consumo di energia e di altre risorse essenziali durante l'uso, inducendo quindi i fabbricanti a prendere misure volte a ridurre il consumo di energia e di altre risorse essenziali dei loro prodotti. (rientra nell’obiettivo UE del 20% in materia di efficienza energetica) La Direttiva amplia il campo di applicazione dell'etichettatura energetica, finora limitata ai soli elettrodomestici (Direttiva 92/75/EC), includendo tutti i prodotti che impattano direttamente od indirettamente sul consumo energetico. impatto diretto: si intende "consumo durante l'utilizzo" impatto indiretto: si intende quello relativo ai prodotti che contribuiscono alla "conservazione dell'energia durante l'utilizzo".


Gli edifici a rispetto delle direttive europee L’ETICHETTATURA ENERGETICA dei prodotti secondo la 2010/30/UE La Commissione Europea deve adottare atti delegati per quanto riguarda l'etichettatura dei prodotti connessi all'energia che rappresentano un notevole potenziale di risparmio energetico e con una grande disparità nei livelli di prestazione con funzionalità equivalenti (tenendo conto dei parametri ambientali fissati nell’allegato I, parte 1, della direttiva 2009/125/CE) Esempi concreti: Regolamento delegato della Commissione 626/2011/CE del 4 Maggio 2011 che integra la Direttiva 2010/30/EU relativo all’etichettatura energetica dei condizionatori d’aria Regolamento delegato della Commissione 1061/2010/CE del 28 settembre 2010 che integra la direttiva 2010/30/UE per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia delle lavatrici per uso domestico Regolamento delegato della Commissione 1062/2010/CE del 28 settembre 2010 che integra la direttiva 2010/30/UE per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia dei televisori Regolamento delegato della Commissione 1059/2010/CE del 28 settembre 2010 che integra la direttiva 2010/30/UE per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia delle lavastoviglie per uso domestico Regolamento delegato della Commissione 1060/2010/CE del 28 settembre 2010 che integra la direttiva 2010/30/UE per quanto riguarda l’etichettatura indicante il consumo d’energia degli apparecchi di refrigerazione per uso domestico


Associazione Italiana Polistirene Espanso Via M. A. Colonna, 46 - 20149 Milano Tel. 02 33606529 fax. 02 33606604

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