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FACCIAMOLO STRANO! PERVERSIONE E SESSUALITÀ ATIPICA NELLA COPPIA

“Il disordine della natura ha un’attrattività singolare che agisce sull’eccitabilità con una forza pari o forse maggiore di ciò che è bello ed armonioso. […] D’altronde la bellezza, la freschezza colpiscono unicamente per la loro immediatezza; la bruttezza e la corruzione agiscono con più violenza e l’emozione che provocano è ben più forte, e quindi più viva deve provarsi l’eccitazione”. Sono passati secoli da quando, nel 1785 durante il periodo di prigionia alla Bastiglia, il marchese Donatien-Alphonse-François de Sade – da quale Krafft-Ebing derivò il termine “sadismo” – celebrava con queste parole, all’interno del suo testo forse più famoso Le 120 giornate di Sodoma, la “scuola del libertinaggio”.

Ad oggi, complice il forte impatto dei Mass Media e il diffuso utilizzo dei Social Network, usi e costumi della sessualità si sono ampiamente modificati, sdoganando e rendendo normali e accessibili comportamenti che fino a qualche decennio fa potevano essere definiti come perversi o moralmente deprecabili. Il termine “perversione” infatti – che etimologicamente rimanda alla devianza dalla norma o dall’ortodossia comportamentale – è strettamente legato alla cultura e, pertanto, esso può variare nel tempo e nello spazio. In questo senso, numerose sono le opere letterarie e cinematografiche che dalla seconda metà del Novecento hanno contribuito a tinteggiare in modo sempre più sgargiante e variopinto il panorama del comportamento sessuale contemporaneo, arricchendolo via via di nuovi elementi.

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Pensiamo a come, per esempio, a partire dal 2011 il celeberrimo romanzo 50 sfumature di grigio della scrittrice E. L. James ha rivoluzionato l’immaginario erotico comune, in particolare legato al mondo del

BDSM, avvicinando molte persone e coppie al continuum che collega, secondo un gradiente di atipicità, i comportamenti sessuali vanilla (espressione gergale che fa riferimento alle attività sessuali tradizionali) alle pratiche sessuali kinky, ovvero l’insieme delle pratiche sessuali non convenzionali. Tra queste, possono essere inclusi il bondage (pratica in cui si immobilizza un partner consenziente mediante bende, manette, catene, corde), foot-fetish (interesse per i piedi e il loro utilizzo per stimolare i genitali), sculacciate (spanking), gioco con la cera e altre pratiche sado-masochiste quali fustigazioni, frustate o percosse, dimostrazioni di sottomissione al partner e umiliazione (inginocchiarsi, usare titoli dispregiativi), fino a pratiche più estreme come il controllo del respiro (o asfissia erotica). I comportamenti BDSM inoltre possono essere caratterizzati dall’elemento del gio- co di ruolo e del rapporto di potere (schiavo-padrona, medico-paziente, torturatore-prigioniero ecc.).

Ma quale può essere l’effetto del rendere la vita sessuale di coppia più “kinky”? Una recente ricerca ha evidenziato come i comportamenti BDSM contribuiscano ad aumentare la soddisfazione sessuale e relazionale di coppia se avvengono all’interno di una relazione romantica caratterizzata da un attaccamento diadico sicuro, caratterizzato da fiducia e complicità.

La soddisfazione, infatti, è maggiore quando i partner si impegnano in attività nuove e stimolanti che richiedono una maggiore vicinanza, poiché imparano a conoscere sé stessi e l’altro/a. D’altra parte, il primo elemento imprescindibile per una sana pratica BDSM è la reciproca consensualità. Spesso infatti può capitare che uno dei due membri della coppia accetti di aderire a tali attività con lo scopo di compiacere il/la partner più che per un reale interesse o curiosità personale, esponendosi così a pratiche anche rischiose.

Ad oggi, complice il forte impatto dei Mass Media e il diffuso utilizzo dei Social Network, usi e costumi della sessualità si sono ampiamente modificati, sdoganando e rendendo normali e accessibili comportamenti che fino a qualche decennio fa potevano essere definiti come perversi o moralmente deprecabili.

Ma quale può essere l’effetto del rendere la vita sessuale di coppia più “kinky”? Una recente ricerca ha evidenziato come i comportamenti BDSM contribuiscano ad aumentare la soddisfazione sessuale e relazionale di coppia se avvengono all’interno di una relazione romantica caratterizzata da un attaccamento diadico sicuro, caratterizzato da fiducia e complicità.

La sicurezza, dunque, è il secondo elemento fondamentale: tutti i comportamenti dovrebbero essere svolti in un contesto protetto e solo dopo aver accertato tutti i possibili rischi. A questo proposito, esistono numerose scuole di bondage che offrono corsi di formazione che consentono di imparare a legare il/la proprio/a partner in sicurezza. Allo stesso modo, è importante negoziare in anticipo una safe word che consenta l’immediata interruzione del gioco. Il dolore, infatti, in diverse forme e intensità, è un elemento spesso ricorrente nelle attività BDSM.

Un’interessante meta-analisi del 2022 ha cercato di chiarire in che modo l’induzione del dolore all’interno del gioco di ruolo potesse contribuire ad aumentare il piacere e la soddisfazione sessuale, analizzando i correlati neurobiologici dei comportamenti di BDSM. In particolare, gli autori hanno sottolineato come il dolore possa aumentare il piacere fisico a seguito dell’induzione di analgesia durante l’attività sessuale, per cui la soglia del dolore verrebbe innalzata mentre la sensibilità tattile (in particolare dei genitali) non verrebbe alterata. In aggiunta, è stato notato che durante questo particolare tipo di attività sessuale, vi fosse un aumento del rilascio dell’ormone dell’attaccamento, ovvero l’ossitocina.

È interessante notare che l’ossitocina, tipicamente aumentata durante l’intimità e l’orgasmo, può essere secreta anche in altre attività ad alto carico di stress per l’organismo (come gli sport da combattimento), proprio per contrastare l’effetto di quest’ultimo. Questa evidenza potrebbe dunque spiegare quanto sopra riferito rispetto all’aumento di vicinanza e intimità nella coppia dopo attività sessuali kinky. In aggiunta, l’esperienza di piacere connessa al dolore sembrerebbe essere mediata dall’attivazione dell’opercolo parietale e dello striato ventrale nel contesto del reward system, analogamente a quanto accade ad altre attività estreme (un alto sensation seeking sembrerebbe essere un tratto predisponente per l’interesse a praticare il BDSM).

In questo senso, è interessante notare come un ruolo fondamentale sia svolto dagli endocannabinoidi che sono risaputi influenzare non soltanto l’esperienza del piacere e della ricompensa, ma anche quella delle sensazioni dolorose. Nello specifico, nei soggetti che praticano una sessualità kinky, si è riscontrata un’associazione tra gli aumentati li- velli di cortisolo post-attività e maggiori livelli di endorfine ed endocannabinoidi.

Infine, il sistema della ricompensa risulterebbe coinvolto anche nel processo di eccitamento psicologico legato al gioco di potere. Sebbene infatti la dominanza sociale stimoli tendenzialmente il sistema della ricompensa, mentre la sottomissione tenda a produrre anedonia, una cultura di appartenenza che incentiva la passività e la sottomissione piuttosto che l’aggressività e la dominanza, può condizionare l’attivazione del sistema della ricompensa alla sottomissione sociale. In questa prospettiva, il gioco di ruolo sarebbe in grado di produrre eccitazione proprio grazie a questo doppio effetto dominio-sottomissione e attivazione del reward system. Ma quali possono essere i fattori predispongono ad essere attratti da questo tipo di ses- sualità? Sicuramente i fattori di apprendimento classico, operante e osservativo, giocano un ruolo centrale.

L’esposizione ripetuta a stimoli esterni sessuali specifici (pornografia, social media, film…) e il loro rinforzo ripetuto infatti possono aumentare l’interesse e il potere eccitatorio di tali stimoli. Allo stesso modo, l’introduzione al mondo del BDSM, per esempio, può avvenire attraverso un partner già esperto in queste pratiche. Per altre persone, invece, l’interesse e l’attrazione per i comportamenti sessuali meno convenzionali sarebbe qualcosa di innato e antecedente all’esposizione mediatica e che, sebbene rappresenti una parte di loro stessi, talvolta potrebbe essere stato represso o nascosto a causa dello stigma sociale. In tal senso, molte persone che desiderano provare i giochi di ruolo potrebbero non sentirsi a proprio agio nel comunicare tali fantasie, a causa del timore del giudizio altrui.

In effetti, sebbene sia importante considerare questi comportamenti sessuali, seppur violenti e poco convenzionali, come una normale espressione della sessualità della coppia (purché consenzienti), l’opinione pubblica è ancora divisa e diffidente. In aggiunta, troppo spesso si registra la tendenza da parte dei clinici di patologizzare tali interessi, assimilandoli a condotte antisociali e/o a disturbi parafilici. D’altra parte, ciò che è proibito e diverso ha da sempre attirato – attraverso il principio di reattanza – l’essere umano; per cui non c’è da stupirsi che molte persone, così come possano preferire per le loro passeggiate il terreno arido e accidentato delle montagne ai sentieri monotoni delle pianure, in amore preferiscano l’eccesso e il perverso. Ma in fondo, quale amore non lo è?

È interessante notare che l’ossitocina, tipicamente aumentata durante l’intimità e l’orgasmo, può essere secreta anche in altre attività ad alto carico di stress per l’organismo (come gli sport da combattimento), proprio per contrastare l’effetto di quest’ultimo. Questa evidenza potrebbe dunque spiegare l’aumento di vicinanza e intimità nella coppia dopo attività sessuali kinky.

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