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L’USO COMPULSIVO DEI SOCIAL PUÒ ALTERARE IL CERVELLO DEI TEENAGER
from Brain. Febbraio 2023
by Brain
Per la prima volta uno studio scientifico è riuscito a “fotografare” l’influenza dei social media sullo sviluppo cognitivo dei teenager, andando a guardare in che modo questo universo online altera il funzionamento del cervello.
La ricerca, pubblicata su JAMA Pediatrics, ha stabilito che gli adolescenti che trascorrono più tempo sui social hanno un cervello sempre più assetato di approvazione sociale dei pari. In pratica, l’utilizzo eccessivo dei social media e l’abitudine frequente di controllare le notifiche nei ragazzi di prima e seconda media può essere associato a una serie di cambiamenti nella sensibilità del cervello, specialmente nelle regioni legate alle ricompense e alle punizioni sociali.
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Questo inquietante risultato emerge dallo studio, condotto dagli scienziati dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill. Il team, guidato da Eva Telzer, ha coinvolto 169 stu- denti di prima e seconda media. Le piattaforme social, spiegano gli studiosi, offrono agli adolescenti opportunità di interazione senza precedenti, il che può avere impatti significativi in un periodo di sviluppo critico in cui il cervello è particolarmente sensibile al feedback sociale. I social consentono infatti l’accesso immediato alle informazioni in qualunque momento e sono progettati per mantenere il coinvolgimento degli utenti. Le notifiche, i messaggi e le comunicazioni vengono visualizzate in modo imprevedibile su un programma di rinforzo variabile estremamente potente.
I ricercatori hanno eseguito risonanze magnetiche funzionali per considerare l’anticipazione del feedback sociale. I ragazzi sono stati quindi esposti a stimoli che indicavano le ricompense sociali. Stando a quanto emerge dall’indagine, il 78% dei partecipanti di età compresa tra 13 e 17 anni aveva l’abitudine di controllare i propri dispositivi almeno una volta ogni ora, con il 46% che li monitorava quasi costantemente.
Questo lavoro, commentano gli scienziati, sottolinea che chi tende a verificare le notifiche dei social più frequentemente è associato ad alterazioni specifiche nel cervello, specialmente in termini delle regioni legate ai meccanismi di ricompensa sociale. Saranno necessari ulteriori approfondimenti, concludono gli autori, per esaminare le associazioni a lungo termine tra l’uso dei social media, lo sviluppo neurale degli adolescenti e l’adattamento psicologico, specialmente in una realtà in cui le piattaforme social rappresentano un denominatore comune ed estremamente diffuso per le nuove generazioni.
«I risultati suggeriscono che i bambini che crescono controllando Facebook, Instagram e TikTok più spesso stanno diventando ipersensibili al feedback dei loro coetanei», ha spiegato l’autrice della ricerca Eva Telzer.
Il cervello degli utilizzatori abituali, «cresciuti controllando più spesso i social media, diventa più di frequente ipersensibile al feedback dei coetanei», ha sottolineato ancora la Telzer. Mentre giocavano, questi ragazzi hanno mostrato un’attività aumentata in tre aree cerebrali: i circuiti che analizzano la ricompensa (gli stessi che si attivano quando si vince del denaro o nel valutare comportamenti a rischio); le aree che determinano quali sono gli stimoli più rilevanti nell’ambiente, e la corteccia prefrontale, coinvolta nella regolazione e nel controllo delle proprie azioni.
Ma dunque è un bene o un male? La domanda resta aperta. Come spiegato da Focus e dal New York Times, la sensibilità verso le interazioni sociali potrebbe per esempio essere un tratto adattivo, che è bene imparare e che sarà utile nella vita, o al contrario potrebbe trasformarsi in una fonte di ansia sociale e depressione se non soddisfatta.
La ricerca, pubblicata su JAMA Pediatrics, ha stabilito che gli adolescenti che trascorrono più tempo sui social hanno un cervello sempre più assetato di approvazione sociale dei pari.