10 minute read

CARTHUSIA - I PROFUMI DI CAPRI

Next Article
Main Partner

Main Partner

Napoli

Carthusia, impresa caprese produttrice di profumi e sinonimo di tradizione e cultura olfattiva, è da 75 anni una storia d’amore tutta italiana nella quale il legame inscindibile verso una terra unica al mondo come Capri si intreccia con la leggenda dei monaci della Certosa dell’Isola Azzurra. Alla guida dell’azienda c’è Silvio Ruocco, caprese doc, che insieme alla figlia Virginia porta da più di 20 anni in azienda tutta la propria esperienza e le competenze maturate nella gioielleria di famiglia. Oggi Carthusia è rappresentata in tutta la Campania, soprattutto nelle mete turistiche d’interesse internazionale come Capri, Sorrento e Positano, ma è cresciuta anche in Italia e nel mondo fino ad avere 14 boutiques, 3 temporary store e più di 800 rivenditori selezionati a Londra, New York, Los Angeles, Singapore, Tokyo, Sidney e altre città di tutto il mondo. La particolarità delle sue origini e la sua storia sono i punti di forza di Carthusia.

Advertisement

I profumi nascono all’interno della Certosa di San Giacomo in un piccolissimo laboratorio utilizzato originariamente per produrre liquori. Ancora oggi è lì che vengono realizzate le essenze, con tutte le fasi della produzione eseguite rigorosamente a mano per garantire l’osservanza dei metodi naturali e la preziosa cura del fare artigianale, seguendo lo stesso processo del primo giorno di attività. L’obiettivo è realizzare profumi di nicchia, curati in ogni dettaglio, che possano raccontare l’essenza unica di Capri e lo stile italiano. Un momento di svolta per la società arriva con l’ingresso in azienda di Virginia che, di ritorno da un periodo di studi in Giappone, porta in Carthusia una ventata di entusiasmo e novità. Il brand inizia a muoversi a livello internazionale, forte della paternità di Capri che ogni anno raccoglie turisti da tutto il mondo e diventa una vetrina planetaria.

La spinta all’export è la mossa che consente a Carthusia di sopravvivere durante il lockdown. Grazie alle vendite online su mercati che ancora esercitavano una forte domanda, l’azienda è cresciuta nonostante il periodo complesso, vantando oggi numeri addirittura superiori a quelli pre-Covid. I mercati su cui Carthusia opera maggiormente sono Stati Uniti, Germania, Giappone e Corea, paesi questi ultimi con forti prospettive di crescita. Muoversi in mercati del genere vuol dire prestare attenzione alla loro mentalità, senza provare a imporre la propria. Carthusia è riuscita pur tra mille difficoltà a conoscere questi Paesi e a trovare l’equilibrio tra l’italianità trasmessa dal prodotto e le abitudini, i gusti e le preferenze del mercato straniero esplorato.

Partecipazioni Commerciali Produzione Srl

Corso Umberto I, 237

Napoli web: www.carthusia.com

OLTREMARE - Storie italiane di (stra)ordinario export

CUBE CONTROLS srl

Sassari (SS)

Massimo Cubeddu e Fabio Sotgiu lavorano per una ciclobottega. Fabio ha un passato da protagonista nel motorsport: per anni ha corso in moto e ha avuto un team di kart. Massimo è appassionato di simulazione di guida. Nel 2016 iniziano a progettare e realizzare volanti iperrealistici per il sim racing. Nasce così Cube Controls. Il punto di partenza di tutto è dunque l’hobby di Massimo, che vuole progettare volanti per sé stesso perché sul mercato non trova nulla che gli piaccia.

Dopo qualche indagine di mercato per capire il livello della domanda, i due amici realizzano i primi rendering di prodotto. Il riscontro è immediatamente positivo e vengono sviluppate le prime tirature limitate con l’azienda che cresce fino a 19 dipendenti e 2,5 milioni di euro di fatturato. Il business cresce fino al punto che oggi i volanti non sono più realizzati esclusivamente per sim racing, ma anche per motorsport, con lo sviluppo di prodotti per macchine da gara Mercedes, Hyundai, Honda e altri. Il design del prodotto è il fiore all’occhiello dell’azienda, oltre che una sua caratteristica identificativa: prima, infatti, i competitor puntavano esclusivamente a realizzare prodotti funzionali, senza dare valore all’aspetto e al design dell’oggetto. Cube Controls stravolge questo approccio, dando a performance e bellezza pari importanza con una particolare attenzione al design e un assemblaggio dei prodotti interamente fatto a mano. La materia prima scelta, inoltre, è di alta qualità.

OLTREMARE - Storie italiane di (stra)ordinario export

L’attenzione spasmodica al prodotto consente all’azienda di migliorare costantemente, e arrivano le prime richieste di acquisizione.

Anche la sopravvivenza nel momento più buio, il lockdown da Covid-19 che aveva interrotto l’attività dell’azienda proprio nel momento in c’erano importanti investimenti da sostenere, diventa una riprova di successo. Rimboccandosi le mani, i due soci portano l’azienda al record assoluto di vendite. I mercati dell’azienda sono quelli con spiccata cultura motoristica, vale a dire Germania, Olanda, Francia e Inghilterra, e poi il Nord America. Per i vertici di Cube Controls, l’impegno più importante è senz’altro adempiere alle regole dei tanti Stati in cui operare: si tratta però di competenze che in azienda spesso mancano, con il rischio di incappare in errori anche per piccoli dettagli, ad esempio il packaging da realizzare. Un consiglio per chi vuole lanciarsi in questo business è dunque quello di studiare bene ciascun mercato per conoscere l’appetibilità dei prodotti. Lo sforzo economico e lavorativo può essere ingente, ma è importante per verificare l’effettiva possibilità di crescita.

Cube Controls srl

Strada 29 Zona Industriale Predda Niedda

Sassari (SS) web: www.cubecontrols.com

DEVOTO DESIGN srl

Latina (LT)

Devoto Design è un’azienda di progettazione e realizzazione di arredi custom su misura, operativa nel settore interior contract e specializzata nell'ingegnerizzazione e produzione di arredi complessi, il cui livello di design e finitura richiede un appropriato studio, padronanza e conoscenza dei materiali. Tutto questo ha permesso alla società di lavorare nel tempo con designer del calibro di Jean Nouvel, Zaha Hadid, Jacques Garcia e Fuksas. La gestione dell’azienda è a carattere familiare, con un management al femminile: Devoto Design nasce 45 anni fa grazie ai genitori dell’attuale CCO e CMO Marianna Devoto, appassionati di design che mettono su una piccola bottega diventata nel tempo una realtà internazionale considerata partner affidabile su grandi progetti complessi dal punto di vista dell'esecuzione, dei numeri o della commistione di lavorazioni e materiali.

Una società, soprattutto, che si pone come interlocutore unico agli occhi del cliente e che ha nella passione smodata per il design e nella flessibilità i principali punti di forza dell’azienda. Fra il 2012 e il 2014 Devoto Design è una realtà ancora piccola e con problemi di logistica. La crisi del retail del 2014, che aveva quasi messo in ginocchio il mercato italiano, è il momento di crisi più profonda per questa realtà che riesce però a risollevarsi e a crescere sempre di più grazie a una decisione presa con resilienza, forza di volontà e pensiero critico: quella di

OLTREMARE - Storie italiane di (stra)ordinario export iniziare a lavorare sui mercati esteri. Tutto questo avviene dunque non casualmente, ma dopo aver realizzato uno studio preventivo e aver organizzato buoni contatti sul territorio di riferimento. Capire a un certo punto di dover cambiare strada è la vera svolta del percorso evolutivo di Devoto Design: le risorse umane imparano in fretta, e nessun progetto le spaventa per complessità.

Il Qatar diventa la griglia di apertura dell’attività straniera: Devoto Design lavora a due dei principali musei di Doha e ad un albergo a 6 stelle, si estende poi a tutto il Medio Oriente, ad Abu Dhabi, Arabia Saudita, ma anche Francia, Svizzera, Stati Uniti e Sud America. L’azienda lavora anche negli USA e in Israele, dove esporta arredi di lusso su misura grazie a general contractor locali. Il consiglio di Devoto Design per chi vuole approcciare i mercati stranieri è quello di fare bene attenzione alla sostanziale differenza esistente tra lavorare all’estero e fare internazionalizzazione. La seconda strada è molto più intricata e complessa, spiegano i vertici dell’azienda, e prevede la necessità di instaurare una connessione profonda con il paese di riferimento.

Devoto Design srl

Piazza Paolo VI, 1

Latina (LT) web: www.devotodesign.it mercato con un prodotto di fascia premium, con materiali, design, struttura e prezzo di fascia elevata. L’attenzione è rivolta anche ai più piccoli particolari, l’estetica è impattante, i packaging sono riciclabili e vantano tutte le certificazioni utili, a differenza di molti competitor. E’ difficile individuare un momento unico di svolta: la storia di Iotty è un percorso fatto di tanti piccoli passi e successi ottenuti giorno dopo giorno. La sensazione per i due soci, in ogni caso, è quella di essere ancora agli inizi e di poter crescere ancora molto. Una iniziativa così complessa è anche sicuramente onerosa, e soprattutto nella fase iniziale i due soci hanno avuto bisogno di essere finanziati da investitori che non sempre però li hanno supportati.

Iotty nasce nel 2017. Edoardo Cesari lavora in una società di software, e quando arrivano sul mercato le tecnologie IOT (antenne microscopiche che possono connettere una serie di oggetti a internet) insieme a un team di ingegneri inizia a realizzare i primi prototipi di termostati, prese elettriche e altri oggetti da casa connessi al web.

Il tutto funziona alla grande, e così Cesari decide di industrializzare il processo. Ha bisogno però di aiuto per lo sviluppo della parte hardware, e quando conosce Alberto Bacchin fonda con lui Iotty. Trasformare il prototipo realizzato in un prodotto commerciale richiede circa un anno. I due soci fanno partire un crowdfunding che funziona subito bene in tutto il mondo, sia in termini economici che di reputazione e vendite. L’azienda nasce in pratica già internazionalizzata, con una pre-vendita dell’interruttore intelligente già customizzato in base al paese di destinazione. Il prodotto consente a Iotty di farsi spazio in tanti mercati internazionali, come ad esempio gli Stati Uniti dove i due soci aprono una filiale commerciale che si occupa di tutte le vendite nel Nord America.

Nonostante qualche intoppo sono comunque riusciti a trovarne altri che hanno fortemente creduto nell’idea e li hanno aiutati a crescere non solo in Italia ma anche in Nord America, Messico, Stati uniti, Canada, Francia, Germania e altri paesi europei. La chiave per lavorare bene all’estero, spiega Cesari, dando per scontato che il prodotto funzioni bene, è presidiare il territorio, trasferendosi fisicamente oppure cercando un partner giusto che metta anima e corpo in tutto ciò che fa, diventando quasi un socio.

La chiave del successo di Iotty è stata arrivare nel momento giusto al posto giusto, entrando nel mondo della smart home all’epoca abbastanza libero. L’azienda si insedia subito sul

OLTREMARE - Storie italiane di (stra)ordinario export

Iotty srl iVia Del Laghetto, 18/20

Porcia (PN) web: www.iotty.it

Italmesh nasce nel 2010 come idea, per poi diventare realtà nel 2013. Alla base c’è un prodotto assolutamente innovativo, che nel 2009 era completamente sconosciuto anche su mercati stranieri vibranti come Dubai, e cioè modelli di reti stirate e pannelli di lamiera forata completamente personalizzati. Parliamo di prodotti facili da installare e mantenere grazie agli innovativi sistemi di ancoraggio, studiati e brevettati internamente, e alla tecnologia di verniciatura a polvere che permette al materiale di autopulirsi e mantenersi inalterato nel tempo.

Daniela Arrigoni, oggi CEO di Italmesh, comprende che in un mercato decisamente interessante può spingere molto sul design italiano, e grazie alla sua capacità di trasformare le idee in realtà riesce a conquistare numerosi architetti. Accompagnare la vendita del prodotto a una serie di servizi interessanti e connessi diventa un punto di forza dell’azienda, nella quale è possibile trovare qualsiasi tipo di figura specializzata necessaria, dagli ingegneri agli architetti e dai giardinieri agli agronomi, che riescono a studiare in profondità ogni caso possibile individuando il materiale più adatto e la finitura più durevole nel tempo. Il momento decisivo e di svolta dell’azienda – secondo quanto racconta la proprietà di Italmesh - in realtà non è ancora arrivato: la sensazione è infatti quella di poter dare sempre di più e di poter raggiungere nuovi mercati con strategie ogni volta diverse. Anche il coinvolgimento di Italmesh in grandi opere è una bella soddisfazione, soprattutto perché spesso ottenuto rispetto ad aziende più blasonate, strutturate e teoricamente più esperte.

Raggiunta la consapevolezza di poter fare grandi cose, il lockdown ha portato momenti di ‘buio’ e lo stop obbligato. Viaggiare e relazionarsi con altri paesi era diventato impossibile. A quel punto Italmesh ha saputo riconvertirsi lavorando sull’Italia, e la risposta del mercato è stata ottima. Oggi il prodotto dell’azienda è tornato su livelli internazionali, grazie a importanti operazioni di posizionamento del brand. Dubai è il cuore pulsante del business, oltre che un hub per tutto il Medio Oriente e l’Arabia Saudita. ItalMesh è presente anche in Inghilterra, America, India, Seychelles Nigeria e Australia. Secondo la società, per operare sui mercati stranieri è importante non improvvisare e dimostrarsi mentalmente aperti a nuove culture, abitudini e tradizioni disponendo di tanta umiltà. Del resto, si sa, per creare una buona immagine di sé ci vogliono anni. Per distruggere tutto, basta anche un solo progetto gestito male.

Italmesh srl

Via Artigianale, 65 Montirone (BS)

OLTREMARE - Storie italiane di (stra)ordinario export web: www.italmesh.com

LA FAVORITA di Datteri M e C Snc

Deruta (PG)

Impresa artigiana umbra di seconda generazione, La favorita realizza pezzi unici destinati principalmente alle ville dei ricchi arabi di Dubai e vende quasi interamente all’estero. Elemento vincente dell’azienda, rivoluzionata più di 20 anni fa dall’arrivo al timone di comando di Roberta Datteri, è stato aver compreso che anche una piccola azienda poteva crescere all’estero rappresentando al meglio il made in Italy nel mondo.

Qualità, ricerca, continui investimenti in creatività e innovazione, sperimentazione, voglia di creare prodotti unici e originali, personalizzazione, un giusto mix di competenze interne ed outsourcing sono i principali punti di forza dell’azienda. La Favorita è fra le poche aziende di settore che all’inizio della sua attività realizza un prodotto di ceramica monocottura, totalmente innovativo e quasi ‘dissacrante’ rispetto alla tradizione. Dimostra di avere subito le giuste competenze per andare all'estero, cosa all’epoca per nulla scontata e sa unire nel tempo artigianato artistico, tradizione, arte, qualità, una strategia legata all'innovazione e la vision manageriale di come crescere.

Durante la pandemia Roberta Datteri crea un nuovo brand e acquista con Industria 4.0 macchinari per realizzare opere d'arte su pannelli in fibra tipo carta da parati (ma che parati non sono), vere e proprie pitture murali che invece di essere inviate all’estero come quadri vengono arrotolate, spedite in una scatola da 1mt x 20cm e poi montate, realizzate attraverso tecnologie performanti e con materiali sostenibili, senza bisogno cioè di inviare una persona sul posto a dipingere. Fra i mercati in cui l’azienda esporta anche attraverso il suo brand Mezzaluna ci sono l’area mediorientale, la Russia, l’Europa, India, Giappone, Londra e il mercato Usa di alta gamma con Miami, New York e Los Angeles.

Momenti di difficoltà affrontati, racconta Roberta Datteri, sono stati quando molti clienti hanno abbandonato la produzione artigiana doc italiana per andare ad acquistare in Oriente a prezzi stracciati, e la crisi internazionale del 2008, ovviamente pesante da affrontare per un’azienda che esporta il 98% della propria produzione. Altro tema complicato da affrontare è come una piccola azienda può gestire un mercato straniero, con tutte le implicazioni geopolitiche che questo comporta, senza avere figure manageriali specifiche e adatte come accade invece nelle grandi aziende. “Non possiamo essere capaci di fare tutto – spiega Roberta Dattieri - ma dobbiamo sapere dove andare a cercare le persone giuste, problem solving e multitasking”.

La Favorita di Datteri M e C Snc

Via Zipirovic snc

Deruta (PG) web: www.mezzalunaitalia.com

This article is from: