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Effetti a cascata

Un recente rapporto delle Nazioni Unite evidenzia l'importanza delle campagne di vaccinazione per far ripartire il turismo globale

Secondo un rapporto pubblicato il 30 giugno da UNCTAD (la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo) e presentato insieme con l'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), il crollo del turismo internazionale causato dalla pandemia di coronavirus potrebbe provocare una perdita di oltre 4 mila miliardi di dollari al PIL globale per gli anni 2020 e 2021. Questa stima di perdita risulta dall'impatto diretto della pandemia sul turismo e dai suoi effetti a catena su altri settori ad esso strettamente collegati. Il rapporto mostra che il turismo internazionale e i settori che gli sono collegati da vicino hanno subito un calo stimato in 2,4 mila miliardi di dollari nel 2020 a causa degli impatti, diretti e indiretti, di un forte decremento degli arrivi di turisti internazionali (-74% tra gennaio e dicembre 2020 rispetto all'anno precedente, ovvero una perdita di circa 1 miliardo di arrivi – vedi Figura 1). Una simile perdita potrebbe riverificarsi anche quest'anno, avverte il rapporto, osservando che la ripresa del settore turistico dipenderà in gran parte dalla diffusione a livello globale dei vaccini COVID-19. "Il turismo è un'ancora di salvezza per milioni di persone e promuovere le vaccinazioni per proteggere le comunità e sostenere un riavvio sicuro del turismo è fondamentale per recuperare posti di lavoro e generare quelle risorse tanto necessarie. Ciò vale specialmente per i paesi in via di sviluppo, molti dei quali dipendono fortemente dal turismo internazionale" ha affermato il segretario generale dell'UNWTO, Zurab Pololikashvili. Attualmente i livelli di vaccinazione non sono uniformi tra le nazioni, e vanno da meno dell'1% della popolazione nei paesi in via di sviluppo a oltre il 60% nei paesi più sviluppati. Si prevede che il turismo si riprenderà più rapidamente nei paesi con alti tassi di vaccinazione, come Francia, Germania, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti, afferma il rapporto, mentre i paesi in via di sviluppo potrebbero rappresentare fino al 60% delle perdite del PIL globale. Gli esperti, tuttavia, secondo quanto fa sapere l'UNWTO, non si aspettano un ritorno ai livelli di arrivi turistici internazionali pre-COVID-19 almeno fino al 2023 (se non oltre). Principali impedimenti sono le restrizioni ai viaggi, il lento contenimento del virus, la scarsa fiducia dei viaggiatori e un contesto economico critico. Per quanto riguarda il 2021, nella seconda metà di quest'anno è previsto un recupero del turismo internazionale, ma il rapporto UNCTAD mostra ancora una

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1. ARRIVI TURISTI INTERNAZIONALI (migliaia)

Fonte: UNCTAD, sulla base di dati UNWTO

2. IL CALO DEL TURISMO SFERRA UN BRUTTO COLPO AL PIL MONDIALE NEL 2021 (3 scenari possibili)

Fonte: UNCTAD sulla base di simulazioni GTAP Nota: il calo delle vendite turistiche mondiali è di $934 miliardi nello Scenario 1, $695 miliardi nello Scenario 2 e $676 miliardi nello Scenario 3.

perdita pesante. Stando a tre possibili scenari - uno ottimista, uno pessimista e uno in cui si considera la velocità irregolare delle vaccinazioni, ma tutti e tre caratterizzati da riduzioni degli arrivi internazionali - le perdite economiche potrebbero variare tra 1,7 mila miliardi di dollari e 2,4 mila miliardi di dollari nel 2021, in confronto con i livelli del 2019 (vedi Figura 2). Il rapporto fornisce anche stime sulla perdita di posti di lavoro legata al calo degli arrivi di turisti: nel 2021 sono in gioco 100-120 milioni di posti di lavoro diretti nel mondo nel settore turistico. L'aumento della disoccupazione del lavoro non qualificato è in media del 5,5% nei paesi, con un'elevata varianza dallo 0% al 15%, a seconda dell'importanza del turismo per l'economia locale. Il lavoro rappresenta circa il 30% della spesa per i servizi turistici sia nelle economie sviluppate che in quelle in via di sviluppo. Le barriere all'ingresso nel settore, che impiega molte donne e giovani, sono relativamente basse.

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